Martedì 8 maggio 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Mario Lettieri.
La seduta comincia alle 12.35.
Risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie del prestatore d'opera.
Nuovo testo C. 1538.
(Parere alla XI Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizione ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Lino DUILIO, presidente, in sostituzione del relatore, segnala che la proposta di legge, di iniziativa parlamentare e privo di relazione tecnica, reca disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro in caso di dimissioni volontarie del prestatore d'opera. In particolare, si dispone che in caso di risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie del lavoratore o del prestatore d'opera, la lettera di dimissioni sia presentata su appositi moduli, realizzati secondo le direttive definite dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. I moduli, predisposti e resi disponibili gratuitamente dagli uffici provinciali del lavoro e dagli uffici comunali, sono disponibili anche sul sito internet del Ministero del lavoro, nonché presso le organizzazioni sindacali e i patronati, che allo scopo stipulano apposite convenzioni a titolo gratuito con il Ministero. Al riguardo osserva che il provvedimento non appare presentare profili problematici di carattere finanziario, nel presupposto che gli oneri,
peraltro contenuti, relativi alla predisposizione e distribuzione dei suddetti moduli rientri negli ordinari stanziamenti di bilancio. A tal fine segnala che potrebbe risultare opportuno inserire nel testo una clausola di invarianza finanziaria.
Il sottosegretario Mario LETTIERI, nel concordare con le dichiarazioni del presidente, conferma che il provvedimento non reca profili problematici di carattere finanziario. Sottolinea poi l'importanza del provvedimento, che prevede ulteriori tutele per i lavoratori precari.
Lino DUILIO, presidente, in sostituzione del relatore, formula la seguente proposta di parere:
«La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
sul nuovo testo elaborato dalla Commissione di merito,
esprime
con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione:
All'articolo 1, aggiungere, in fine, il seguente comma: «5-bis. All'attuazione della presente legge si provvede nell'ambito delle risorse finanziare già previste a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato».
La Commissione approva la proposta di parere.
Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza.
Testo unificato C. 24 e abb.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.
Maria LEDDI MAIOLA (Ulivo), relatore, con riferimento ai profili finanziari del provvedimento, ritiene necessario verificare l'idoneità della quantificazione recata dal provvedimento alla luce delle significative modifiche apportate dalla Commissione di merito. A tal fine, il Governo dovrebbe chiarire se e in quale misura si possano determinare maggiori oneri con riferimento all'eliminazione dal testo del riferimento al limite di reddito fra i requisiti al possesso dei quali è condizionato l'acquisto della cittadinanza potrebbe comportare, alla luce di quanto affermato dalla relazione tecnica con riferimento alla spesa assistenziale, l'insorgenza di maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Andrebbe peraltro chiarito se la soppressione dei requisiti reddituali possa determinare un aggravio di oneri anche con riferimento ad istituti di natura previdenziale non considerati dalla relazione tecnica. Con riferimento alla spesa pensionistica, osserva peraltro che la legge n. 468 del 1978 prevede che la relazione tecnica debba recare un quadro analitico di proiezioni finanziarie almeno decennali, riferite all'andamento delle variabili collegate ai soggetti beneficiari. In proposito si segnala che, nel caso di provvedimenti riguardanti la condizione dello straniero - suscettibili di determinare un incremento dei beneficiari di istituti assistenziali e previdenziali -, tali proiezioni andrebbero accompagnate da elementi previsionali che tengano conto anche degli andamenti demografici. Con riferimento invece agli oneri pensionistici considerati dalla relazione tecnica riferita al testo del Governo, tenuto conto della prudenzialità alla quale appare improntata la quantificazione, il Governo dovrebbe confermare che agli oneri così quantificati possano ricondursi anche quelli, verosimilmente di impatto limitato, derivanti dalle modifiche introdotte dalla Commissione. Fa riferimento, in particolare, alle disposizioni riguardanti gli apolidi, i figli di cittadine italiane che hanno perduto la cittadinanza a seguito di matrimonio contratto prima del 1948 e i figli di padre
o madre cittadini italiani, anche se nati prima del 1o gennaio 1948. Chiede un chiarimento da parte del Governo sulla promozione da parte del Governo di iniziative ed attività finalizzate a sostenere il processo di integrazione linguistica potrebbe determinare nuovi oneri a carico della finanza pubblica (articolo 5, comma 2). Non appaiono chiari, altresì, né le modalità di accertamento del possesso della conoscenza della lingua italiana nonché delle ulteriori nozioni culturali, cui è subordinato l'acquisto della cittadinanza, né i soggetti deputati a tale verifica (articolo 5, commi 1 e 3). Infine, il testo prevede una serie di adempimenti a carico della pubblica amministrazione suscettibili di determinare effetti onerosi che non possono essere ricondotti alla copertura di cui all'articolo 19, in quanto essa riguarda - come risulta dalla relazione tecnica al testo del Governo - esclusivamente oneri di carattere previdenziale. Si fa riferimento, in particolare, all'aumento delle competenze delle prefetture (articolo 7) nonché alla consegna di una copia della Costituzione al momento del giuramento (articolo 11).
Ricorda poi che l'articolo 19, al comma 1, dispone che all'onere derivante dall'attuazione del presente provvedimento, valutato in 200 mila euro annui a decorrere dall'anno 2007, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'accantonamento del fondo speciale di parte corrente per il triennio 2007-2009, utilizzando, per l'anno 2008, la proiezione del medesimo accantonamento relativa al Ministero dell'interno e per l'anno 2009 la proiezione relativa al Ministero degli affari esteri. Il comma 2 dispone che l'INPS provvede al monitoraggio degli oneri derivanti dalle disposizioni del provvedimento comunicando i risultati al Ministero del lavoro e della previdenza sociale e al Ministero dell'economia e delle finanze, anche ai fini dell'adozione delle misure correttive di cui all'articolo 11-ter, comma 7, della legge n. 468 del 1978. La norma prevede anche la trasmissione alle Camere di eventuali decreti emanati, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, n. 2), della citata legge n. 468 del 1978, prima della data di entrata in vigore dei provvedimenti o delle misure correttive adottate. Al riguardo, rileva che la norma si limita a quantificare gli oneri derivanti dall'attuazione del provvedimento senza specificare a quali disposizioni siano essi riconducibili, come invece richiesto dall'articolo 11-ter, comma 1, della legge n. 468 del 1978, che dispone che ciascuna legge che comporti nuove o maggiori spese deve indicare espressamente, per ciascun anno e per ogni intervento da essa previsto la spesa autorizzata; a fronte di oneri previsti a decorrere dall'anno 2007, si prevede, a fini di copertura, l'utilizzo dei fondi speciali di parte corrente limitatamente agli anni 2008 e 2009, facendo ricorso peraltro, relativamente all'anno 2008, all'accantonamento di competenza del Ministero dell'interno che non reca le necessarie disponibilità. A tale proposito, osserva che tra le finalizzazioni dei fondi speciali di parte corrente di competenza sia del Ministero dell'interno sia del Ministero degli affari esteri per il triennio 2007-2009 è presente una specifica voce programmatica (relativa al disegno di legge C. 1607 di iniziativa governativa). In particolare, con riferimento all'accantonamento del Ministero dell'interno, tale voce programmatica è prevista per l'anno 2007 per un importo pari a 175 mila euro, mentre, con riferimento all'accantonamento del Ministero degli affari esteri, sono previste risorse per un importo pari a 171 mila euro per l'anno 2008 e 174 mila euro per l'anno 2009.
Il sottosegretario Mario LETTIERI chiede un rinvio dell'esame al fine di concludere gli approfondimenti avviati sul provvedimento.
Lino DUILIO, presidente, preso atto dell'esigenza manifestata dal rappresentante del Governo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.50.
Martedì 8 maggio 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO.
La seduta comincia alle 14.40.
Indagine conoscitiva sulle linee di riforma degli strumenti e delle procedure di bilancio.
(Esame e approvazione del documento conclusivo).
Lino DUILIO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Illustra quindi i contenuti del documento conclusivo, soffermandosi in particolare sulle sue conclusioni, che recepiscono anche alcune proposte di integrazione fatte pervenire dai gruppi dell'opposizione.
Massimo GARAVAGLIA (LNP) annuncia che i gruppi della Lega Nord Padania, di Forza Italia e di Alleanza nazionale non parteciparanno al voto del documento finale dell'indagine conoscitiva in quanto lo stesso non prospetta la riforma radicale delle procedure di bilancio inizialmente annunciata. Nel rilevare che una significativa innovazione sarebbe costituita anche dal rigoroso rispetto, a normativa invariata, dell'obbligo costituzionale di copertura finanziaria, osserva che gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un significativo esproprio del Parlamento, sistematicamente umiliato dalla presentazione di decreti-legge e dal ricorso al voto di fiducia, determinando un clima che smentisce nei fatti la disponibilità della maggioranza a riforme condivise.
Andrea RICCI (RC-SE) rileva che le procedure di bilancio e la legislazione contabile necessitano di profonde riforme e che sicuramente il documento non si rivela all'altezza di tale esigenza. Ritiene però che la responsabilità di ciò debba essere individuata nella scarsa volontà politica dell'opposizione ad avviare un percorso di riforma condiviso. Ciò premesso, osserva che il documento dà utili indicazioni al Governo ed alle Camere e prospetta miglioramenti alle prassi che caratterizzano le sessioni di bilancio. Auspica quindi che in futuro possa essere ripreso il cammino di una riforma condivisa. In tal senso riprende la proposta del presidente Duilio di far entrare in vigore le modifiche della legislazione contabile dalla prossima legislatura, in modo da sottrarre la riforma allo scontro politico contingente. Con riferimento al contenuto del documento, si sofferma sulle considerazioni in esso contenute in relazione alle misure per il rilancio dell'economia. Osserva infatti che se la migliore individuazione di tali misure prospettata dal documento risulta oggettivamente necessaria, non ritiene di condividere la soluzione, prefigurata in alternativa dal documento, del divieto di inserire nella legge finanziaria le misure per il rilancio dell'economia. Ritiene infatti che le misure per il rilancio dell'economia non possano essere espunte dal contenuto proprio del disegno di legge finanziaria, in quanto tali misure costituiscono un fondamentale strumento di politica economica a cui il Governo e il Parlamento non devono rinunciare.
Lino DUILIO, presidente, ricorda che in altri paesi il tema della riforma delle procedure di bilancio è affrontata dalle forze politiche di Governo e di opposizione per periodi di tempo assai lunghi, anche per cinque-sei anni. Non comprende pertanto le considerazioni dei rappresentanti dei gruppi dell'opposizione, tanto più che il documento è il risultato di un percorso di lavoro che è stato condiviso, nelle sue varie fasi, dai gruppi di maggioranza e di opposizione. Auspica che comunque si possa registrare una disponibilità dei gruppi dell'opposizione a non abbandonare il confronto sulla riforma delle procedure di bilancio. Ritiene infine di poter accogliere la proposta di modifica segnalata dall'onorevole Ricci.
Michele VENTURA (Ulivo) ritiene che l'annunciata non partecipazione al voto dei gruppi di Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega Nord costituisce un grave segnale, rispetto al quale non può che manifestare il proprio disagio. Rileva infatti che il documento conclusivo indica alcune linee direttrici per la riforma dei documenti e delle procedure di bilancio e ricorda che, nel corso dei lavori dell'indagine conoscitiva, si era giunti alla conclusione condivisa di prendere atto dell'impossibilità di attuare una significativa riforma per la sessione di bilancio di questo anno e conseguentemente si era convenuto sull'opportunità che il documento conclusivo contenesse alcune indicazioni per garantire comunque, attraverso innovazioni nelle prassi ed intese tra i vari soggetti istituzionali coinvolti, un iter più ordinato della prossima sessione di bilancio. Non comprende pertanto per quali motivazioni i rappresentanti dei gruppi dell'opposizione abbiano cambiato idea, posto che, tra le altre cose, non condividendo radicalmente il documento, avrebbe potuto presentare una proposta di documento alternativa. Annuncia infine il voto favorevole dei deputati del gruppo dell'Ulivo sul documento conclusivo dell'indagine conoscitiva.
Alberto GIORGETTI (AN), in risposta al collega Ventura, osserva preliminarmente che la situazione politica complessiva rende impossibile per i gruppi di Alleanza nazionale, Forza Italia e Lega Nord votando a favore del documento conclusivo, posto che esso prefigura un percorso condiviso per il quale non vi sono attualmente i presupposti. Osserva tuttavia che la presa di posizione dei gruppi dell'opposizione non deve essere interpretata, come invece sembra fare il collega Ventura, come una volontà di contrapporsi duramente alla maggioranza sul tema della riforma delle procedure di bilancio. In tal caso, infatti, altri sarebbero stati gli strumenti utilizzati, quali il voto contrario sul documento, o il rallentamento nella sua discussione. Conferma infine che i gruppi dell'opposizione hanno intenzione di proseguire a confrontarsi con la maggioranza sul tema della riforma delle procedure di bilancio.
Marino ZORZATO (FI), nel condividere le considerazioni del collega Giorgetti, osserva che la presa di posizione dei gruppi di Forza Italia, Lega Nord e Alleanza nazionale nasce dal dubbio sulle intenzioni del Governo di dare seguito alle indicazioni di self restraint avanzate nel documento. Conferma per il resto la disponibilità dei gruppi dell'opposizione al confronto, che risulterà confermata anche dall'approvazione della costituzione del Comitato paritetico per il monitoraggio degli andamenti della finanza pubblica.
Lello DI GIOIA (RosanelPugno) rileva di non comprendere le dichiarazioni dei colleghi Zorzato e Giorgetti, che da un lato, confermano la disponibilità a lavorare insieme alla maggioranza per la riforma delle procedure di bilancio e, dall'altro lato, annunciano una decisione di netto dissenso rispetto al percorso fin qui seguito, quale quella di non partecipare al voto.
Lino DUILIO, presidente, nell'esprimere il proprio rammarico per la decisione annunciata dai rappresentanti dei gruppi dell'opposizione, ricorda che sul documento conclusivo vi sono state numerose occasioni di confronto, in quanto lo stesso è stato preliminarmente sottoposto all'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi delle Commissioni riunite bilancio di Camera e Senato, ed è stato dato un ulteriore tempo per far pervenire proposte di integrazione, che, come già ricordato, sono state recepite nella versione finale del documento. Osserva poi che il documento contiene anche indicazioni per una riforma globale delle procedure di bilancio e non si tratta pertanto del «documento minimalista», che hanno descritto i rappresentanti dei gruppi dell'opposizione. Pone quindi in votazione il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulle linee di riforma degli strumenti e delle procedure di bilancio,
come modificato nel senso prospettato dall'onorevole Ricci.
La Commissione approva il documento conclusivo (vedi allegato)
La seduta termina alle 15.10.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato: