XI Commissione - Mercoledì 9 maggio 2007


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-000777 Pelino: Mancata assunzione di ispettori tecnici del lavoro.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

La legge finanziaria per il 2007 contiene una serie articolata di misure volte a contrastare il lavoro irregolare attraverso interventi contro la precarietà e per la stabilizzazione del lavoro nei settori pubblico e privato.
Ciò in coerenza con uno dei punti fermi del Governo ovvero quello di favorire l'emersione del lavoro nero, diffondere una cultura della legalità e pervenire ad un'inversione di tendenza in materia di infortuni sul lavoro attraverso un miglioramento della tutela e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per raggiungere questi risultati ci si è basati, fondamentalmente, su due pilastri: un rafforzamento dell'attività di vigilanza, realizzato anche attraverso l'aumento del personale ispettivo, e un'azione incisiva e capillare per informare e sensibilizzare lavoratori e imprese. Questa strategia ha già dato i primi risultati: nel periodo 1o agosto 2006 - 31 marzo 2007, nel solo settore dell'edilizia, sono stati rilevati 94.054 lavoratori, in precedenza non conosciuti all'INAIL.
In considerazione, inoltre, del fatto che la tematica della sicurezza, pur investendo principalmente la competenza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, coinvolge anche quella di un cospicuo numero di amministrazioni, nel disegno di legge delega in materia di sicurezza, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 13 aprile e attualmente all'esame del Senato, è prevista, tra i principi di delega, anche la realizzazione di un coordinamento su tutto il territorio nazionale delle attività in materia di salute e sicurezza sul lavoro, finalizzato all'emanazione di uniformi indirizzi generali e alla promozione dello scambio di informazioni. È inoltre prevista la razionalizzazione e il coordinamento delle strutture centrali e territoriali di vigilanza al fine di rendere più efficaci gli interventi di pianificazione, programmazione, promozione della salute eliminando dispendiose duplicazioni di adempimenti. Si tratta di una misura intesa non solo a razionalizzare l'attività delle varie amministrazioni interessate ma anche a travasare le esperienze finora maturate nei diversi comparti interessati.
Una particolare attenzione è rivolta alla cultura della formazione in materia di sicurezza per i soggetti del sistema di prevenzione aziendale ed anche in ambito scolastico. È evidente, in proposito, che fondamentale è stata, e sarà anche nel prosieguo, la collaborazione e l'interscambio tra le diverse parti coinvolte al fine di rendere comuni le esperienze di ogni singolo comparto.
Il quadro sinteticamente descritto delinea chiaramente l'azione che il Governo ha fin dal suo insediamento tracciato sul cruciale tema della sicurezza in senso ampio.
Nello specifico di quanto richiesto dall'onorevole Pelino, come già illustrato dal Ministro Damiano nell'ambito di un'informativa in materia, è intenzione di questa Amministrazione valorizzare al massimo l'attività di vigilanza effettuata dagli ispettori del lavoro e dai Nuclei dei Carabinieri incardinati negli uffici periferici di questo Ministero, in sinergia con gli organi ispettivi degli Enti Previdenziali e delle altre Amministrazioni.


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Il Ministero del lavoro ha già avviato una serie di azioni mirate alla crescita, in termini di professionalità, del personale già in forza presso le sue sedi ed all' aumento dei contingenti di idoneo personale, per il rafforzamento e la valorizzazione dei servizi ispettivi. In tale ambito sono stati emanati bandi per 795 ispettori del lavoro e 75 ispettori tecnici destinati alle strutture territoriali (Direzione regionali e provinciali del lavoro), già conclusi, con l'immissione in servizio della totalità dei candidati vincitori, e anche degli idonei per i posti resisi disponibili per rinunce nel frattempo intervenute. Nell'ambito del processo di valorizzazione delle professionalità dell'area della vigilanza, sono stati portati a termine i percorsi di riqualificazione per i profili di accertatore del lavoro, ispettore del lavoro, ispettore del lavoro coordinatore e ispettore tecnico coordinatore, anche questi da impegnare per potenziare la vigilanza.
Con la legge finanziaria 2007, inoltre, come ricordato dall'onorevole interrogante, il Ministero del lavoro e della previdenza sociale è stato autorizzato all'immissione in servizio fino a 300 unità di personale risultato idoneo al concorso, di cui si è detto sopra, e all'immissione nei ruoli di destinazione finale e al conseguente adeguamento delle competenze economiche, del personale in servizio risultato vincitore ovvero idoneo nei relativi percorsi di riqualificazione.
Dal prossimo 1o luglio si registrerà, quindi, l'immissione in servizio di ulteriori 241 nuove unità ispettive, oltre agli 845 per i quali si è conclusa la procedura di riqualificazione, nonché 60 unità nel Comando dei Carabinieri presso il Ministero del Lavoro; ad essi va aggiunto il personale ispettivo dell'INPS, dell'INAIL e delle Regioni.
Quindi l'organico, a luglio 2007, sarà complessivamente di 5783 unità, comprendendo i 241 ispettori e i 60 Carabinieri, previsti dalla legge finanziaria per il 2007, realizzando in tal modo un incremento dell'attività ispettiva pari al 48 per cento globale.
La possibilità di dar luogo ad ulteriori assunzioni, anche di ispettori tecnici, tenuto conto della vigenza della graduatoria degli idonei alla quale si attingerà con riferimento ai posti che si renderanno disponibili, è comunque all'attenzione del Governo, che sta valutando la possibilità di un eventuale ampliamento della pianta organica nonché gli oneri finanziari che l'operazione recherebbe.


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ALLEGATO 2

Conflitto di interessi (nuovo testo C. 1318).

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA PRESENTATA DALL'ONOREVOLE BALDELLI

La XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato,
esaminato il testo del disegno di legge C. 1318 (nuovo testo), in corso di esame in sede referente presso la 1 Commissione Affari costituzionali della Camera, recante «Norme in materia di conflitti di interessi dei titolari di cariche di Governo. Delega al Governo per l'integrazione del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di conflitti di interessi degli amministratori locali. Principi in materia di conflitti di interessi dei Presidenti di regione e dei membri delle Giunte regionali.»;
rilevato che sarebbe possibile assumere parte del personale dell'Autorità direttamente con contratto a tempo determinato disciplinato dalle norme di diritto privato e che quindi l'attuale maggioranza di centrosinistra, insieme al Governo, continuano a disattendere e mortificare il dettato dell'articolo 97, terzo comma della Costituzione che prescrive che: «Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge»;
rilevato altresì che la citata chiamata diretta non è compatibile con il ruolo strategico e particolarmente delicato dell'Autorità laddove, invece, il personale ivi assunto dovrebbe garantire una assoluta indipendenza da qualsiasi potere di parte;
considerato che la richiamata Autorità potrebbe avvalersi della consulenza di esperti e che tale previsione, al pari dell'assunzione dei dipendenti con chiamata diretta, non fornisce alcuna garanzia sulla assoluta ed indispensabile indipendenza del suo operato dal potere politico di parte;
considerato altresì che sarebbe opportuno selezionare tutto il personale dell'Autorità esclusivamente attraverso un pubblico concorso aperto e quindi con uno strumento informato a criteri di selezione oggettivi che, all'insegna del principio meritocratico, premino le capacità anziché l'appartenenza politica;
rilevato che le modalità di selezione di una parte rilevante del personale, essendo informate a criteri fiduciari e non oggettivi, rischiano di orientare politicamente l'operato dell'Agenzia con l'effetto di alterare gravemente le dinamiche di selezione della classe politica e quindi in ultima istanza le regole democratiche del paese;
rilevato altresì che le previsioni riguardanti la selezione del personale legittimano il dubbio che le norme in materia di conflitti di interessi in realtà celino l'obiettivo di voler usare l'Autorità come strumento di lotta politica e quindi in funzione di un interesse particolare e non generale;

esprime

PARERE CONTRARIO