Giunta per le autorizzazioni - Resoconto di mercoledì 30 maggio 2007


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SEGUITO DELL'ESAME CONGIUNTO DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Mercoledì 30 maggio 2007. - Presidenza del presidente Carlo GIOVANARDI.

La seduta comincia alle 9.20.

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico del deputato Maurizio Gasparri, pendente presso il tribunale di Roma (proc. penale n. 20410/05 N RGNR)

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico del deputato Maurizio Gasparri, pendente presso il tribunale di Roma (proc. penale n. 42560/06 N RGNR)

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico del deputato Maurizio Gasparri, pendente presso il tribunale di Milano (proc. penale n. 37972/06 RGNR)
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

Daniele FARINA (RC-SE), relatore, rammenta che si era riservato un esame più approfondito delle questioni nella scorsa seduta, in virtù della fase ancora acerba dei procedimenti in titolo. Senonché successivamente risultano pervenute dagli uffici giudiziari di Roma e di Milano due comunicazioni, relative rispettivamente al procedimento n. 42560/06 RGNR e al n. 37972/06 RGNR, con cui si comunica l'avvenuta richiesta di rinvio a giudizio. Al riguardo, con riferimento al primo di questi due procedimenti, propone di dichiarare la sindacabilità delle espressioni usate da Maurizio Gasparri e pubblicate sul Messaggero del 17 giugno 2006. L'accusa al giudice Woodcock di «sparare a vanvera accuse ridicole, nomi a casaccio» e di avere un legame sentimentale con una donna magistrato travalica i criteri di continenza formale e di pertinenza alla legittima critica, che la Giunta si è data da poco per fondare il giudizio di insindacabilità. Con riferimento invece al procedimento pendente a Milano, in cui il


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deputato Gasparri critica l'inchiesta condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Potenza, gli sembra che le espressioni «mancano solo Maradona e gatto Silvestro... Titanus, Totò e Maciste» siano frutto di un sarcasmo tutto sommato tollerabile e rientrante nell'esercizio della dialettica politico-parlamentare. Quanto infine al procedimento sul cui stato non si hanno notizie ulteriori rispetto a quelle fornite inizialmente dall'interessato (il n. 20410/05 N RGNR - Roma), crede che si tratti di accuse pesanti, non sostenute da alcun riscontro e che esulano dai criteri di correttezza espressiva poc'anzi menzionati. Pur dichiarandosi aperto a rivalutare la sua posizione alla luce del dibattito nella Giunta, propende per la sindacabilità.

Carlo GIOVANARDI, presidente, mentre concorda con il relatore sulla sindacabilità dell'affermazione per cui il dottor Woodcock avrebbe una relazione con un altro magistrato, crede che le restanti frasi ascritte al deputato Gasparri rientrino nella normale dialettica istituzionale e parlamentare. Al riguardo, pone enfasi sulla larga risonanza mediatica assunta dalle indagini della procura di Potenza che hanno interessato effettivamente la più varia umanità, ponendosi oggettivamente all'attenzione del dibattito politico. Del resto, come il Gasparri ha esposto nella sua audizione, egli era stato attinto da indagini poi rivelatesi totalmente prive di senso. Considera quindi del tutto legittimo che egli abbia usato nei confronti del magistrato anche i toni più critici. Pertanto si pronuncia per l'insindacabilità su tutti i procedimenti tranne che per l'espressione poc'anzi enucleata.

Elias VACCA (Com. It.), quanto al procedimento n. 37972/06 RGNR-Milano, concorda con il relatore sull'insindacabilità. Sebbene l'ironia che caratterizza le relative espressioni non sarebbe ammessa in un atto di sindacato ispettivo, ritiene che faccia parte del normale «strumentario» del dibattito politico. Quanto agli altri due procedimenti, si pronuncia invece per la sindacabilità, in armonia con il relatore. Con riferimento particolare al procedimento 20410/05 RGNR-Roma, ricorda che il Gasparri è accusato di aver sostenuto in una trasmissione radiofonica che, con l'archiviazione guadagnata presso l'autorità giudiziaria di Roma cui atti di indagine erano stati trasferiti, sarebbe stata spazzata via una farneticante accusa di un giudice irresponsabile, auspicando che nei confronti del Woodcock fosse avviata azione disciplinare e che con il medesimo avrebbe fatto i conti in sede giudiziaria. Si sorprende al proposito che sia stata contestata solo la diffamazione e non anche altre e più gravi ipotesi di reato.

Carlo GIOVANARDI, presidente, dissente dal deputato Vacca perché non crede che il vocabolo «farneticante» sia offensivo o minaccioso.

Enrico BUEMI (RosanelPugno) non disconosce che le affermazioni del Gasparri siano andate sopra le righe e che i parlamentari debbano evitare l'eccesso nei toni, anche perché altrimenti si indurrebbe nella dialettica politica un'assuefazione all'invettiva esagerata che non giova al dibattito parlamentare. Ipotizza, per mero esercizio retorico, che si potrebbe concedere a ciascun deputato una sorta di carniere in virtù del quale egli si possa consumare una o due deliberazioni d'insindacabilità per frasi iperboliche o sconvenienti e poi, nelle occasioni successive, invece risultare sindacabile. Con riferimento ai procedimenti in titolo si pronuncia a favore dell'insindacabilità su tutte le affermazioni ascritte al Gasparri, eccezione fatta per quella indicata dal Presidente Giovanardi sulla quale si asterrà.

Matteo BRIGANDÌ (LNP) crede che il Parlamento debba reagire allo status di sottopotere in cui il «super potere» giudiziario l'ha costretto. Se c'è qualcuno che ha ecceduto negli ultimi anni, questi è il magistrato Woodcock. Voterà per l'insindacabilità su tutte le domande del collega Gasparri.


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Pierluigi MANTINI (Ulivo) si meraviglia dell'andamento dell'odierno dibattito giacché già le proposte del collega Farina gli sembrano generose. Definire un magistrato «personaggio boccaccesco che ha una liaison» con una collega non ha evidentemente a che fare con la funzione parlamentare. Non vorrebbe che la Giunta tornasse a indulgere su atteggiamenti corporativi e di interpretazione molto spinta dell'istituto dell'insindacabilità.

Federico PALOMBA (IdV) chiede di parlare.

Carlo GIOVANARDI, presidente, poiché sta per avere inizio la seduta dell'Assemblea al primo punto del cui ordine del giorno è posto l'esame di relazioni della Giunta per le autorizzazioni, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEGUITO DELL'ESAME DI DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico di Carlo Taormina, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Milano (proc. penale n. 90/06 RGNR) (rel. Pepe).

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico di Carlo Taormina, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Milano (proc. penale n. 22087/06 RGNR) (rel. Pepe).

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento civile a carico del deputato Maurizio Gasparri, pendente presso il tribunale di Catanzaro (atto di citazione di Agazio Loiero) (rel. Paniz).

ESAME DI UNA DOMANDA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ:

Richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nel procedimento penale a carico di Umberto Bossi, deputato all'epoca dei fatti, pendente presso il tribunale di Monza (proc. penale n. 712/04 RG Mod. 21) (rel. Leone).