XII Commissione - Resoconto di mercoledì 6 giugno 2007


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 6 giugno 2007. - Presidenza del vicepresidente Dorina BIANCHI, indi del vicepresidente Luisa CAPITANIO SANTOLINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Gaglione.

La seduta comincia alle 14.

Nuove norme in materia di parto.
Testo unificato C. 589 Lucchese, C. 1237 Palumbo, C. 1447 Bianchi e Poretti, C. 1611 Poretti, C. 1923 Governo, C. 1632 Dioguardi, C. 1754 Zanotti e Nicchi e C. 2230 Consiglio regionale del Piemonte.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 maggio 2007.

Dorina BIANCHI, presidente, comunica che sono pervenuti i seguenti pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva: nulla osta della VII Commissione e pareri favorevoli delle Commissioni I, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Comunica, inoltre, che, in data 31 maggio 2007, la V Commissione ha deliberato di richiedere al Governo l'aggiornamento della relazione tecnica.

Francesco Paolo LUCCHESE (UDC) chiede chiarimenti in ordine alla richiesta avanzata dalla V Commissione al Governo.

Dorina BIANCHI, presidente, chiarisce che, a giudizio della V Commissione, la relazione tecnica al disegno di legge del Governo C. 1923 deve essere aggiornata in considerazione delle numerose disposizioni aggiuntive contenute nel testo unificato elaborato dalla Commissione. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.


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Disposizioni per l'accesso alla psicoterapia.
C. 439 Cancrini, C. 1856 Di Virgilio e C. 2486 Giulio Conti e Meloni.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 giugno 2007.

Leopoldo DI GIROLAMO (Ulivo) osserva preliminarmente che la problematica relativa alla salute mentale è da molto tempo all'attenzione del legislatore statale e del Governo, anche grazie alle numerose iniziative dell'Unione europea. Purtroppo, sebbene moltissimi individui siano affetti da patologie di natura psichica, e nonostante i frequenti richiami in materia da parte della stessa Unione europea e dell'OMS, le politiche sanitarie in questo settore sono tuttora carenti. Il nostro Paese si pone per molti versi all'avanguardia nel campo della cura delle malattie mentali e la legge n. 180 del 1978, ispirata, com'è noto, a una logica di «deistituzionalizzazione», ha costituito e continua a costituire un sicuro punto di riferimento per molti altri Paesi europei. Non ci si può tuttavia nascondere che alcune regioni italiane sono più indietro di altre nell'organizzazione dell'assistenza sanitaria ai malati psichici e che le risorse disponibili, spesso insufficienti, finiscono per dover essere concentrate sulle patologie più gravi, con la conseguenza che vengono trascurate le esigenze di numerosi soggetti bisognosi di cure. È pertanto condivisibile l'intento delle proposte in esame, di anticipare l'intervento psicoterapeutico al momento del primo manifestarsi di un disagio psichico. Desta tuttavia perplessità la logica di sostanziale «autoprescrizione» cui sono ispirate tali proposte: tale logica rischia infatti di rendere più debole e, al limite, far scomparire la funzione fondamentale del medico curante. Esprime altresì perplessità in ordine ai meccanismi di accreditamento, i quali pongono, come dimostrano esperienze passate anche recenti, problemi assai delicati sotto il profilo del controllo della spesa sanitaria. Ritiene pertanto che tale aspetto debba essere oggetto di ulteriori riflessioni e di alcune correzioni.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, replicando ai colleghi sin qui intervenuti, si sofferma inizialmente sulla problematica relativa al «monitoraggio» dei percorsi di cura, sollevato nella seduta di ieri dal deputato Lionello Casentino: ritiene che tale aspetto sia meglio affrontato nella proposta n. 2486 e a partire da tale proposta si potrà elaborare un testo che risponda alle preoccupazioni sollevate. Per quanto attiene poi, in generale, al problema dei costi del provvedimento in esame, sarà naturalmente importante acquisire elementi da parte del Governo. Sottolinea comunque come le proposte in titolo mirino a produrre risparmi nella spesa sanitaria per le malattie psichiche, come è avvenuto nella recente esperienza tedesca. Il ricorso alla psicoterapia può infatti ridurre il consumo di farmaci costosissimi, che sono interamente a carico del Servizio sanitario nazionale; l'assistenza psicoterapeutica alle famiglie di soggetti colpiti da disagio psichico può altresì ridurre il numero dei ricoveri e persino rilevarsi vantaggioso, sotto il profilo prognostico, nella terapia di gravi patologie di natura non psichiatrica. Precisa quindi, rivolto al deputato Astore, che la psicoterapia non rientra nei livelli essenziali di assistenza e che l'iniziativa legislativa in argomento si rende necessaria proprio al fine di rendere esigibile un diritto all'assistenza psicoterapeutica. Con riferimento al problema della «autoprescrizione», sollevato dal collega Di Girolamo, ritiene che esso possa essere approfondito a partire dal testo della proposta n. 1856, che, sul punto, appare come la più convincente. Quanto al tema degli accreditamenti, richiamato dallo stesso deputato Di Girolamo, sottolinea che la psicoterapia richiede, più di altre terapie, una buona relazione tra paziente e psicoterapeuta e che, in questo ambito, non ci si possa limitare a prevedere


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forme di accreditamento delle sole strutture, essendo peraltro i requisiti strutturali della psicoterapia estremamente ridotti.

Katia ZANOTTI (SDpSE), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede al presidente di non dichiarare concluso l'esame preliminare, per dar modo ai colleghi che lo desiderino di intervenire in una prossima seduta sulle importanti proposte in titolo.

Francesco Paolo LUCCHESE (UDC) si associa alla richiesta della collega Zanotti e sottolinea inoltre l'importanza di procedere a un ciclo di audizioni nel prosieguo dell'esame.

Giacomo BAIAMONTE (FI) dichiara di concordare con il relatore sull'opportunità di prevedere la possibilità di accreditamento anche dei singoli professionisti. Ritiene inoltre che i meccanismi di accreditamento non debbano vincolare eccessivamente il paziente nella scelta dello psicoterapeuta a cui affidarsi, essendo fondamentale, nella psicoterapia, il rapporto tra il paziente e lo psicoterapeuta.

Dorina BIANCHI, presidente, ritiene si possa senz'altro accogliere la richiesta dei colleghi in ordine alla prosecuzione dell'esame preliminare. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Constatata l'assenza del deputato Grassi, relatore della proposta di legge n. 1232, recante «Interventi straordinari per la sanità nel Mezzogiorno», ritiene opportuno sospendere la seduta in sede referente e passare all'esame, in sede consultiva, del successivo punto all'ordine del giorno.

La Commissione concorda.

La seduta, sospesa alle 14.35, è ripresa 15.

Interventi straordinari per la sanità nel Mezzogiorno.
C. 1232 Bianchi.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto rinviato, da ultimo, nella seduta del 30 maggio 2007.

Lalla TRUPIA (SDpSE) dichiara di condividere pienamente l'analisi contenuta nella relazione illustrativa della proposta di legge in esame e, in particolare, il richiamo all'esigenza di garantire l'unitarietà del Servizio sanitario nazionale e di assicurare in tutto il territorio nazionale l'effettività del diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Giudica altresì pienamente condivisibili gli obiettivi che la proposta in esame persegue nonché la descrizione della situazione di fatto in cui essa si inserisce, contenuta nella citata relazione illustrativa. Ricorda peraltro che, dalla data di presentazione di tale proposta di legge, sono stati adottati diversi provvedimenti finalizzati, tra l'altro, a ridurre il divario in campo sanitario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, citando a titolo di esempio il recente decreto-legge per il ripiano dei disavanzi sanitari di alcune regioni e le norme contenute nella legge finanziaria per il 2007. Esprime invece forti perplessità sugli strumenti concreti che la proposta in esame individua e, soprattutto, dichiara di non condividere la scelta di un intervento straordinario e di natura «emergenziale», qual è appunto l'istituzione di un Fondo per gli investimenti nella sanità del Mezzogiorno. Ritiene altresì che sia necessario individuare con maggiore precisione le priorità di investimento e che disposizioni relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro debbano interessare l'intero territorio nazionale, pur potendosi senz'altro dedicare, all'interno di una cornice normativa unitario, un'attenzione prioritaria alle necessità del Mezzogiorno. Esprime quindi forti perplessità in ordine alla proposta di istituzione di una Cabina di regia per gli


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interventi in materia di sanità nel Mezzogiorno e sottolinea l'esigenza di individuare chiare forme di responsabilità a fronte delle risorse che vengono erogate. Conclusivamente, chiarisce che, a suo avviso, l'assegnazione di ingenti risorse a favore della sanità nel Mezzogiorno, di per sé certamente condivisibile, rischia, in assenza dei correttivi e degli accorgimenti testé richiamati, di produrre effetti negativi e di suscitare contrapposizioni ideologiche tra le diverse parti del Paese.

Giulio CONTI (AN) dichiara di condividere le perplessità espresse dal deputato Trupia circa l'opportunità di un intervento di natura straordinaria ed «emergenziale» per la sanità nel Mezzogiorno. Sottolinea, in particolare, che alcune delle problematiche affrontate nella proposta in esame, come ad esempio gli infortuni sul lavoro, riguardano l'intera comunità nazionale e non possono essere affrontati con interventi limitati a una sola parte del Paese. Concorda altresì con la collega Trupia in ordine alla necessità che siano individuate con chiarezza le priorità di investimento.

Giuseppe ASTORE (IdV) dichiara di essere sorpreso e perplesso per gli interventi di alcuni colleghi e di non avere compreso se tali colleghi condividano o meno il provvedimento in esame, almeno nelle sue linee di fondo. Pur condividendo, infatti, l'invito ad individuare in modo più preciso le aree alle quali tale provvedimento è rivolto e ritenendo senz'altro che se ne possano migliorare alcuni aspetti, esprime stupore, in particolare, per le considerazioni svolte da colleghi appartenenti a forze politiche che dovrebbero avere particolarmente a cuore il principio della solidarietà tra le diverse aree del Paese. L'esigenza di pretendere dalle regioni una gestione rigorosa del bilancio sanitario è senz'altro corretta, ma non può far perdere di vista il bisogno di un intervento straordinario in favore del Mezzogiorno, volto a sanare un ritardo strutturale e tecnologico e a contrastare la cosiddetta «emigrazione sanitaria». Osserva che dovrà trattarsi, in un certo senso, dell'ultimo intervento straordinario di solidarietà verso queste aree del Paese e, perciò, concorda sull'opportunità di introdurre forti elementi di responsabilizzazione per i beneficiari di queste misure. Ritiene inoltre che, nel corso dell'esame, bisognerà inserire alcune disposizioni volte a precisare gli ambiti di intervento, rivolgendo particolare attenzione all'esigenza di potenziare l'assistenza sanitaria territoriale. Dichiara quindi di concordare con le posizioni della Lega circa la necessità di estendere ai disavanzi sanitari l'ambito di attività di un'eventuale Commissione d'inchiesta sugli errori in campo sanitario, ma di non temere reazioni ispirate a una logica di contrapposizione tra nord e sud del Paese sul provvedimento in esame. Esprime infine la propria preoccupazione per il progressivo affievolirsi del carattere unitario del Sistema sanitario nazionale.

Leopoldo DI GIROLAMO (Ulivo), dopo aver sottolineato come l'organizzazione del Servizio sanitario nazionale sia, attualmente, l'unico grande esempio di struttura federalista nell'ambito dei servizi essenziali, rileva che l'elevata qualità dello stesso Servizio sanitario nazionale non ha impedito il prodursi di un divario, talvolta rilevante, tra le diverse aree del Paese. Per certi versi, questo divario si va accentuando, come dimostrano anche recenti analisi relative al fenomeno della cosiddetta «emigrazione sanitaria». Anche rilevanti iniziative di carattere particolarmente innovativo, sotto il profilo tecnologico e della ricerca, si sono recentemente concentrate nel nord del Paese, mentre analoghe e rilevanti iniziative già presenti al sud sono sopravvissute solo grazie a finanziamenti di natura privata. Ritiene quindi che l'obiettivo della proposta in esame sia quello di richiamare l'attenzione, anche del Governo, su questa problematica e ricorda come, negli ultimi mesi, il Governo abbia assunto rilevanti iniziative in materia, quali ad esempio le disposizioni contenute nella legge finanziaria per il 2007 e il recente provvedimento per il ripiano dei disavanzi regionali in campo sanitario. Tali interventi


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hanno inoltre introdotto importanti elementi di responsabilizzazione delle regioni. Sebbene possa senz'altro essere approfondita l'ipotesi di un ricorso a strumenti diversi dall'istituzione di un apposito Fondo, la proposta in esame persegue dunque, a suo avviso, obiettivi del tutto condivisibili. In particolare, desidera sottolineare l'importanza delle disposizioni relative all'impiego delle risorse inutilizzate dell'INAIL.

Francesco Paolo LUCCHESE (UDC), pur non potendo non apprezzare l'intenzione di destinare risorse aggiuntive alla sanità nel Mezzogiorno, esprime perplessità circa l'opportunità di un intervento di natura straordinaria e sottolinea, in particolare, i rischi connessi a un meccanismo di finanziamento del Fondo di cui all'articolo 1, che non appare in grado di garantire la necessaria certezza delle risorse, rinviando di fatto alle risorse che dovranno essere individuate di anno in anno con la legge finanziaria. Rileva altresì che la possibilità, per le regioni interessate, di accendere nuovi mutui non rappresenta propriamente un esempio di assegnazione di risorse aggiuntive. Sarebbe altresì necessario interrogarsi sulle ragioni che hanno reso possibile l'accumularsi di ingenti risorse inutilizzate presso l'INAIL e determinare con maggiore precisione come tali risorse saranno impiegate, chiarendo, in particolare, che gli interventi recati dalla proposta di legge in esame non sostituiscono quelli di carattere ordinario. Dichiara infine di non poter condividere i severi giudizi espressi dal relatore sulla situazione sanitaria delle regioni meridionali e sulla gestione della sanità in queste regioni.

Roberto ULIVI (AN) dichiara di concordare con la collega Trupia circa l'inopportunità di interventi di natura straordinaria e sottolinea come anche il collega Di Girolamo abbia testé ricordato altri interventi, anch'essi di natura straordinaria, succedutisi negli ultimi mesi. Osserva inoltre che è necessario verificare in modo puntuale i casi di mancato utilizzo delle risorse disponibili da parte di alcune regioni, prima di procedere all'attribuzione di risorse aggiuntive. Evidenzia quindi la necessità di procedere, anche nelle zone interessate dalla proposta in esame, ad una razionalizzazione delle strutture sanitarie, nonché l'opportunità di individuare con precisione le aree su cui occorre intervenire, le quali potrebbero ricadere anche al di fuori delle regioni meridionali. Dichiara infine che, a suo avviso, una certa differenziazione nelle prestazioni sanitarie è connaturata alla struttura del Servizio sanitario nazionale e non può che essere accentuata dall'attuale riparto di competenze tra Stato e regioni, definito dal Titolo V della parte seconda della Costituzione.

Daniela DIOGUARDI (RC-SE) dichiara di condividere l'attenzione rivolta dal Governo al problema della uniformità delle prestazioni sanitarie sul territorio nazionale e ritiene che considerazioni analoghe potrebbero essere svolte con riferimento al tema dell'istruzione. Giudica pertanto positivamente la proposta di un intervento straordinario a favore della sanità nel Mezzogiorno, pur condividendo il richiamo di alcuni colleghi all'opportunità di individuare strumenti alternativi a quelli previsti dalla proposta in esame, e di verificare l'esigenza di intervenire anche a favore di aree che ricadano al di fuori delle regioni meridionali. Ritiene comunque che gli interventi debbano essere attuati con modalità tali da non incentivare pratiche di governo poco responsabili da parte di classi dirigenti locali inefficienti. Dichiara infine di condividere le perplessità espresse dalla collega Trupia in ordine all'istituzione di un'apposita Cabina di regia.

Emanuele SANNA (Ulivo) esprime il proprio stupore per le considerazioni svolte da alcuni deputati nel corso del dibattito e si domanda se tutti i colleghi abbiano approfondito i contenuti della proposta in esame. Essa è volta chiaramente a sanare un inaccettabile quanto innegabile divario tra nord e sud del


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Paese. Pur provenendo da una regione che, in seguito all'istituzione del Servizio sanitario nazionale, gode di un livello di prestazioni sostanzialmente allineato alla media nazionale, auspica che tutte le forze politiche concordino sull'urgenza di un intervento in materia e che si sviluppi un confronto positivo sulle modalità per rendere quanto più efficace possibile tale intervento.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 6 giugno 2007. - Presidenza del vicepresidente Dorina BIANCHI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Gaglione.

La seduta comincia alle 14.35.

Disposizioni in materia di autotrasporto merci e di circolazione stradale.
C. 2480/A Governo.
(Parere alla IX Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia del provvedimento in oggetto.

Dorina BIANCHI, presidente, ricorda che la Commissione ha già espresso, lo scorso 18 aprile, il parere di competenza sul provvedimento in esame. Successivamente, l'Assemblea ha rinviato il provvedimento alla IX Commissione, che ha modificato significativamente il testo. Pertanto, la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza su tale nuovo testo.

Americo PORFIDIA (IdV), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere alla IX Commissione il parere di competenza sul disegno di legge n. 2480-A, recante «Disposizioni in materia di autotrasporto merci e di circolazione stradale». Al riguardo, ricorda che la Commissione ha già esaminato in sede consultiva il disegno di legge in titolo, nelle sedute del 17 e 18 aprile 2007, giungendo ad approvare un parere favorevole con tre condizioni. In particolare, la Commissione aveva chiesto: a) che fosse modificato l'articolo 5, affinché fosse individuato preventivamente il tipo di accertamenti e di test da utilizzare per la rilevazione dello stato di idoneità alla guida di veicoli, necessari ai fini della corretta ed efficace applicazione delle sanzioni di cui all'articolo 5; b) che fosse ridotta significativamente l'entità delle sanzioni, senza per questo snaturarne il fine dissuasivo, anche alla luce di una più adeguata valutazione degli effetti che le sanzioni stesse potrebbero produrre nel rispetto del principio di proporzionalità; c) che fosse infine modificato, in particolare, il comma 2-bis dell'articolo 5, nella parte in cui prevede il fermo amministrativo del veicolo per 180 giorni nel caso in cui il conducente non è il proprietario dello stesso. La IX Commissione, che aveva iniziato l'esame nella seduta del 17 aprile 2007, lo ha concluso il 18 aprile deliberando di conferire il mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul testo risultante dall'approvazione di due soli emendamenti, concernenti gli oneri finanziari per l'attuazione del provvedimento. Successivamente, nella seduta del 10 maggio 2007, l'Assemblea deliberava, su proposta del relatore, il rinvio in Commissione del disegno di legge n. 2480-A. La IX Commissione ha quindi proceduto a un nuovo esame del disegno di legge, approvando numerosi emendamenti che hanno significativamente modificato e integrato il testo. In particolare, rileva che la IX Commissione ha sostanzialmente recepito le condizioni di cui alle lettere b) e c) del parere approvato dalla Commissione lo scorso 18 aprile, mentre non ha ritenuto di recepire la condizione di cui alla lettera a), che ritiene pertanto opportuno mantenere


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nella nuova proposta di parere. Ritiene altresì opportuno precisare nella proposta di parere che l'esclusione del fermo amministrativo del veicolo nei casi in cui esso appartenga a persona estranea al reato (cui faceva riferimento la condizione di cui alla lettera c) del parere approvato dalla Commissione) deve essere estesa anche al caso di rifiuto di sottoporsi ad accertamento, di cui all'articolo 12, comma 1, lettera d), capoverso comma 7, del testo risultante dall'esame degli emendamenti. Con riferimento quindi alle disposizione rientranti nell'ambito di competenza della Commissione, introdotte nel corso dell'esame degli emendamenti da parte della IX Commissione, segnala quanto segue. L'articolo 6 del testo risultante dall'esame degli emendamenti introduce l'articolo 119-bis nel decreto legislativo n. 285 del 1992, «Nuovo codice della strada», il quale prevede che i responsabili delle unità di terapia intensiva o di neurochirurgia presso le quali sia avvenuto il ricovero di soggetti che abbiano subito un grave trauma cranico o che siano in coma o in conseguenze psico-fisiche irreversibili, sono obbligati a comunicare, agli uffici provinciali del Dipartimento dei trasporti terrestri, i casi di coma di durata superiore alle 48 ore; in seguito a tale comunicazione i soggetti di cui al periodo precedente sono tenuti alla revisione della relativa patente di guida; la successiva idoneità alla guida è valutata dalla commissione medica provinciale previo parere vincolante dello specialista dell'unità riabilitativa che ha seguito l'evoluzione clinica del paziente, il quale effettua una valutazione neuropsicologica ed una verifica su strada e/o su apposito simulatore, con possibilità successiva di attivare uno specifico programma riabilitativo. L'articolo 13 introduce nel «Nuovo codice della strada» l'articolo 187-bis, il quale prevede che, al fine di verificare il permanere delle condizioni di idoneità alla guida professionale dei conducenti titolari del certificato di abilitazione professionale o della carta di qualificazione del conducente, gli uffici competenti del Dipartimento dei trasporti terrestri dispongono sui medesimi conducenti, nel rispetto della riservatezza personale, accertamenti sanitari non invasivi, periodici e a campione, volti ad accertare il non abituale consumo di sostanze alcoliche, stupefacenti o psicotrope; tali accertamenti sono effettuati dall'ufficio dell'unità sanitaria locale territorialmente competente; ove a seguito di questi accertamenti sia riscontrata un'alterazione fisica o psichica correlata con l'uso di sostanze alcoliche, stupefacenti o psicotrope, viene disposta la sospensione per due mesi del certificato di abilitazione professionale o della carta di qualificazione del conducente. L'articolo 18 reca «Nuove norme finalizzate a promuovere la consapevolezza dei rischi di incidentalità stradale in caso di guida in stato di ebbrezza». La norma prevede che tutti i titolari di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi tempo, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all'attività di vendita e somministrazione di bevande alcoliche, devono esporre all'entrata o all'uscita dei locali, apposite tabelle che riproducono: la descrizione della sintomatologia relativa alla concentrazione alcolemica espirata nell'aria alveolare; le quantità in centimetri cubici delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza, pari a 0,5 grammi per litro (g/l), da determinare anche sulla base del peso corporeo. Si prevede altresì che entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della salute, con proprio decreto, stabilisce i contenuti delle tabelle citate. L'articolo 32, infine, si applica a tutti i prodotti farmaceutici soggetti o meno a prescrizione medica e presentati sotto qualsiasi forma che producono effetti negativi sullo stile e la qualità della guida degli utenti della strada (comma 1), individuati, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro della salute (comma 2). Il comma 3 prevede che sulle confezioni esterne o sui contenitori dei prodotti di cui ai commi 1 e 2 deve essere riportato un simbolo convenzionale di allarme che indichi l'idoneità del farmaco a produrre


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effetti negativi sullo stile e la qualità della guida degli utenti della strada. In base al comma 4, qualora le confezioni di prodotti di cui ai commi 1 e 2 fossero troppo piccole per riportare il simbolo di cui al comma 3, il medesimo è riportato in un cartoncino pieghevole, inserito nella confezione, evitando di scrivere sulla piegatura del cartoncino medesimo. Le imprese farmaceutiche e le altre imprese che producono i prodotti di cui ai commi 1 e 2 si uniformano alle disposizioni della presente legge entro il 31 dicembre 2008 (comma 5). La distribuzione dei prodotti indicati ai commi 1 e 2 confezionati prima del 31 dicembre 2008 è consentita fino al 31 dicembre 2009 (comma 6). In base al comma 7, qualora i prodotti di cui ai commi 1 e 2 siano posti in commercio dopo il 31 dicembre 2009 senza l'indicazione del simbolo di cui al comma 3, il titolare dell'autorizzazione all' immissione in commercio è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 25.000. Nell'ipotesi prevista dal comma 7, il Ministro della salute, con provvedimento motivato, ordina al titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio l'adeguamento della confezione, stabilendo un termine per l'adempimento (comma 8). Il comma 9 stabilisce, infine, che in caso di mancata ottemperanza entro il termine indicato, il Ministro della salute può sospendere l'autorizzazione all'immissione del prodotto fino al compiuto adempimento. Si riserva di formulare una proposta di parere sulla base di quanto emergerà nel corso del dibattito.

Sull'ordine dei lavori.

Domenico DI VIRGILIO (FI) chiede che alla Commissione siano assicurati tempi congrui per l'esame del provvedimento, poiché esso è stato ampiamente modificato e integrato da parte della IX Commissione.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UDC) si associa alla richiesta del collega Di Virgilio in considerazione dell'ampiezza e della rilevanza delle norme introdotte nel corso dell'esame da parte della IX Commissione.

Luigi CANCRINI (Com.It) si associa alla richiesta dei deputati Di Virgilio e Capitanio Santolini.

Dorina BIANCHI, presidente, dichiara di comprendere la richiesta avanzata dai colleghi, ma fa presente che la IX Commissione ha previsto di concludere l'esame in sede referente entro la giornata di domani.

Domenico DI VIRGILIO (FI) esprime il proprio disappunto per i tempi di esame prospettati dal presidente, ritenendoli del tutto insufficienti al fine di un esame approfondito del provvedimento.

Katia ZANOTTI (SDpSE), condividendo le considerazioni svolte dai colleghi, osserva che le decisioni di carattere procedurale devono tener conto della complessità e della delicatezza dei temi trattati. Ritiene pertanto che la presidenza della Commissione dovrebbe attivarsi al fine di verificare la possibilità di un ampliamento del tempo a disposizione per l'esame del provvedimento in titolo.

Giuseppe PALUMBO (FI) osserva che il testo risultante dall'esame degli emendamenti presso la IX Commissione reca numerose e rilevanti disposizioni rientranti nell'ambito dei competenza della Commissione. Associandosi, pertanto, alla richiesta dei colleghi, ritiene altresì che la presidenza della Commissione debba valutare l'opportunità di richiedere al Presidente della Camera che la Commissione medesima sia chiamata ad esprimere un parere rinforzato ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del regolamento.

Roberto ULIVI (AN) si associa alle richieste dei colleghi in ordine ai tempi di esame del provvedimento in titolo.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI (UDC) segnala il rischio che, per ragioni inerenti


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ai lavori dell'Assemblea, molti deputati non partecipino alle sedute della Commissione già convocate per la giornata di domani.

Lalla TRUPIA (SDpSE) dichiara di condividere le considerazioni della collega Capitanio Santolini.

Giulio CONTI (AN) ritiene che la decisione in ordine ai tempi di esame del provvedimento in titolo sia molto delicata e abbia carattere prettamente politico. Ritiene pertanto che la presidenza della Commissione dovrebbe attivarsi al fine di assicurare tempi di esame più congrui.

Dorina BIANCHI, presidente, assicura che riferirà al presidente Lucà quanto rappresentato dai colleghi, affinché sia verificata la possibilità di disporre di tempi più ampi per l'esame del provvedimento in titolo. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.