VI Commissione - Resoconto di giovedì 7 giugno 2007


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AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 7 giugno 2007.

Audizione dei rappresentanti del Sindacato imprese concessionarie (SICON) e del Sindacato imprese scommesse telematiche (SIS TEL) sulle problematiche relative al settore dei giochi.

L'audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.45.

SEDE REFERENTE

Giovedì 7 giugno 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 14.45.

Variazione nella composizione della Commissione.

Paolo DEL MESE, presidente, comunica che il deputato Fabio Mussi, componente del Governo, entra a far parte della Commissione, sostituito dal deputato Angelo Maria Rosario Lo Maglio.

Decreto-legge 67/2007: Misure urgenti in materia fiscale.
C. 2695 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.


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Alberto FLUVI (Ulivo), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esaminare, in sede referente, il disegno di legge C. 2695, di conversione del decreto - legge n. 67 del 2007, recante misure urgenti in materia fiscale.
L'articolo 1 del decreto-legge apporta una modifica al comma 267 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006), relativamente alle modalità di fruizione di alcune delle agevolazioni IRAP concesse alle imprese, ai fini della riduzione del cosiddetto cuneo fiscale.
A tale proposito ricorda che i commi da 266 a 270 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007 hanno inteso favorire la competitività delle imprese, in particolare attraverso la riduzione del cosiddetto cuneo fiscale, intervenendo sulla disciplina dell'IRAP, attraverso la previsione di ulteriori deduzioni, nonché con speciali disposizioni agevolative nel caso di lavoratori impiegati nelle regioni del Mezzogiorno e nel caso di impiego di donne lavoratrici.
In particolare, si è previsto che i soggetti passivi dell'IRAP, diversi dalle amministrazioni pubbliche, con l'esclusione peraltro delle banche, degli altri enti finanziari, delle imprese di assicurazione e delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell'energia, dell'acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti possono dedurre dalla base imponibile IRAP un importo pari a 5.000 euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel periodo d'imposta, nonché i contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.
Con la modifica apportata dall'articolo 1 del decreto-legge viene eliminato dal comma 267 del citato articolo 1 della legge finanziaria per il 2007 l'inciso che subordinava la fruibilità della predetta agevolazione alla concessione dell'autorizzazione delle competenti autorità europee.
La Relazione illustrativa del disegno di legge di conversione del decreto motiva tale modifica con la necessità di garantire che i benefici concessi alle imprese acquistino piena ed immediata efficacia, in particolare ai fini del versamento dell'acconto delle imposte dirette, che comprende per le imprese anche il versamento dell'acconto IRAP per il 2007, il cui termine scade il 18 giugno prossimo.
In tale contesto segnala come la Relazione illustrativa rilevi che «la Commissione europea ha sollevato perplessità in ordine ai profili di selettività concernenti l'esclusione di taluni settori, dubitando, sotto questo profilo, della compatibilità della misura con la normativa comunitaria» e che «in sede di Consiglio dei Ministri è stato peraltro assunto l'impegno di estendere i benefici in questione alle imprese operanti nei settori bancario, assicurativo e finanziario..», senza peraltro che il decreto legge preveda l'estensione dell'agevolazione ai citati settori bancario, assicurativo e finanziario.
Nella relazione non si fa inoltre cenno agli altri settori esclusi dall'agevolazione, cioè quelli delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell'energia, dell'acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Passando a talune considerazioni di carattere più squisitamente politico, ribadisce la linea che la maggioranza ed il Governo hanno tenuto durante la discussione e l'approvazione della legge finanziaria per il 2007, rilevando come la riduzione di 5 punti del cuneo fiscale, tesa a favorire la competitività delle imprese, soprattutto di quelle maggiormente esposte alla concorrenza internazionale, costituisca una misura importante e qualificante del programma di Governo.
Nell'ambito più vasto della manovra di riduzione del costo del lavoro, che si indirizza sia verso le imprese sia verso i lavoratori dipendenti, il provvedimento in esame affronta gli aspetti relativi alle imprese, al fine di sostenere le nostre imprese


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nella concorrenza internazionale, ma anche per stabilizzare i rapporti di lavoro e combattere la precarietà.
In tale contesto evidenzia come la scelta di escludere dalla predetta agevolazione le banche e le assicurazioni fosse connessa con la valutazione, che occorre confermare, circa il grado di apertura al mercato in tali settori, rilevando a tale riguardo come 4/5 delle imprese di assicurazioni controllino circa l'80 per cento del mercato, e richiamando altresì le osservazioni relative al settore bancario contenute nelle Considerazioni finali recentemente svolte dal Governatore della Banca d'Italia.
L'estensione a questi settori delle misure per la riduzione del cuneo fiscale potrebbe pertanto essere accolta solo come conseguenza della decisione della Commissione europea, che sembrerebbe subordinare la propria valutazione positiva su tale misura all'allargamento della platea dei beneficiari ed all'eliminazione del carattere di selettività delle agevolazioni.
Ritiene quindi che il motivo che ha indotto il Governo ad intervenire attraverso lo strumento del decreto-legge sia dato dall'urgenza di consentire la fruizione delle misure agevolative già in sede di pagamento del primo acconto IRAP, il cui termine scadrà il 18 giugno prossimo, essendo molto improbabile che l'autorizzazione della Commissione europea possa pervenire entro tale data.
In tale contesto sottolinea quindi la necessità di tenere strettamente connessa l'esigenza di garantire l'immediata efficacia dell'agevolazione con quella di estendere i settori destinatari dell'agevolazione stessa.

Gianfranco CONTE (FI) sottolinea come occorra preliminarmente conoscere le intenzioni del Governo rispetto alle prospettive del provvedimento, nonché alle problematiche connesse alla materia oggetto dell'intervento legislativo.
Ritiene infatti che il decreto-legge in esame rappresenti l'ennesima dimostrazione della confusione nella quale versa l'Esecutivo, in quanto l'eliminazione, dal testo del comma 267 della legge n. 296 del 2006, dell'inciso in base al quale la fruizione delle agevolazioni IRAP per la riduzione del cuneo fiscale è subordinata alla previa autorizzazione della Commissione europea, non fa comunque venir meno l'obbligo, sancito nel Trattato istitutivo della Comunità europea, di utilizzare tale agevolazione solo dopo che essa sia stata dichiarata legittima dai competenti organismi comunitari. Pertanto, i contribuenti che dovessero avvalersi dell'agevolazione fin d'ora, in occasione dell'acconto IRAP 2007, sarebbero comunque soggetti al pericolo di dover restituire con gli interessi i benefici goduti, qualora la Commissione europea dovesse esprimere un giudizio negativo su tali misure.
Rileva, del resto, come il Governo non abbia ancora chiarito se la misura in questione sia stata formalmente notificata all'Unione europea, né abbia in alcun modo affrontato il tema relativo all'estensione delle misure per la riduzione del cuneo fiscale ai settori attualmente esclusi da tali benefici.
A tale riguardo sottolinea come, al di là di un generico impegno in tal senso contenuto nella relazione illustrativa del disegno di legge di conversione, l'Esecutivo non abbia ancora formalizzato alcuna concreta proposta, in particolare per quanto riguarda le modalità di copertura degli oneri finanziari derivanti dalla predetta estensione, che, peraltro, dovrebbero risultare nettamente inferiori rispetto ai 600 milioni di euro che il Governo avrebbe indicato. Sotto tale profilo evidenzia come l'ipotesi, ventilata al riguardo, di estendere anche ai settori bancario ed assicurativo gli obblighi di contribuzione alla Cassa integrazione guadagni, risulti assolutamente discutibile, sia in quanto essa risulterebbe più onerosa per le imprese dell'effettivo beneficio goduto, sia in quanto la contribuzione graverebbe anche sui lavoratori, sia, infine, perché occorrerebbe coordinare tale estensione con il Fondo esuberi attualmente esistente nel comparto.
In tale contesto ritiene che, prima di definire le modalità di esame del provvedimento,


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il Governo debba esprimere chiaramente la propria posizione, auspicando che non si insista nella conversione di un decreto-legge assolutamente indecoroso, sottolineando come, in assenza di un quadro più chiaro, il proprio gruppo si vedrebbe costretto a non partecipare all'esame del disegno di legge.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI sottolinea come le ipotesi prospettate dal deputato Gianfranco Conte siano al momento destituite da ogni fondamento, evidenziando come il Governo persegua l'obiettivo di assicurare la conversione del decreto-legge, e stia svolgendo ulteriori approfondimenti sul contenuto dell'intervento legislativo, senza peraltro aver formulato alcuna proposta di modifica. In tale contesto si impegna a fornire, nel corso della seduta di martedì prossimo, ulteriori informazioni in merito.
Per quanto riguarda l'organizzazione dei lavori del provvedimento, ricorda come l'inizio della discussione in Assemblea sia fissato per la giornata di lunedì 18 giugno prossimo, e come sia pertanto opportuno fissare fin d'ora il termine per la presentazione degli emendamenti.

Gianfranco CONTE (FI) sottolinea come, in considerazione del numero e del rilievo dei provvedimenti attualmente all'esame dell'Assemblea, ben difficilmente la discussione sul disegno di legge potrà essere avviata fin dalla giornata del 18 giugno: in tale contesto non ritiene opportuno affrettare l'esame in sede referente di un provvedimento il cui contenuto presenta numerosi aspetti di criticità.

Paolo DEL MESE, presidente, ricorda come la fissazione al 18 giugno prossimo dell'inizio della discussione sul provvedimento in Assemblea sia stata decisa dalla Conferenza dei Presidenti di Gruppo, e come, pertanto, la Commissione debba organizzare i propri lavori alla luce di tali decisioni, al fine di consentire la conclusione dell'esame in sede referente entro quella data.
In tale contesto fissa, concorde la Commissione, il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 18 di martedì 12 giugno.

Gioacchino ALFANO (FI), nel prendere atto delle decisioni relative alla fissazione del termine degli emendamenti, sottolinea come l'eventuale presentazione, da parte del Governo, di emendamenti che modifichino sostanzialmente il testo del decreto-legge comporterebbe la necessità di disporre di un lasso di tempo più ampio per valutare il contenuto di tali proposte emendative e per subemendarle. Rileva infatti come la prassi mediante la quale il Governo modifica, attraverso propri emendamenti, testi legislativi da lui stesso predisposti, finisca di fatto per esautorare i deputati della possibilità di incidere concretamente sulla produzione legislativa, ponendo gli organi parlamentari nella condizione di limitarsi a ratificare le scelte assunte dall'Esecutivo.

Paolo DEL MESE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito dell'esame.

Sui lavori della Commissione.

Paolo DEL MESE, presidente, informa che il termine per la presentazione degli emendamenti al testo base delle proposte di legge C. 2237 D'Ippolito Vitale e C. 2422 Amendola, recanti istituzione di un'area franca urbana nel comune di Lamezia Terme, già fissato alle ore 14 di oggi, è prorogato alle ore 14 di giovedì 14 giugno prossimo.

La seduta termina alle 15.05.

RISOLUZIONI

Giovedì 7 giugno 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE.

La seduta comincia alle 15.05.


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7-00191 Gianfranco Conte: Regime IVA delle cessioni di aeromobili destinati a servizi di trasporto internazionale.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Gianfranco CONTE (FI) illustra la propria risoluzione, la quale intende affrontare il problema relativo al regime IVA delle cessioni di aeromobili destinati ad attività di trasporto internazionali, le quali attualmente, ai sensi dell'articolo 8-bis, comma 1, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, sono considerate non imponibili ai fini IVA solo nel caso in cui tali cessioni siano effettuate direttamente nei confronti di imprese di navigazione aerea che effettuano prevalentemente trasporti internazionali.
A tale proposito rileva come la formulazione della disposizione non tenga conto della pratica, sempre più diffusa nel settore del trasporto aereo, in base alla quale i principali vettori aerei non acquistano direttamente gli aeromobili, che vengono invece acquisiti, attraverso operazioni di leasing, da altri operatori, i quali successivamente li concedono in locazione ai medesimi vettori aerei. Da ciò deriva la conseguenza che gli operatori i quali acquistano gli aeromobili, per concederli successivamente in locazione ai vettori, sono tenuti a versare l'IVA su tali acquisti, maturando un credito d'imposta che non può essere compensato sui servizi di locazione fatturati nei confronti dei vettori, i quali sono esenti da tale tributo.
Tale regime induce gli acquirenti degli aeromobili, di fronte all'estrema difficoltà di recuperare i propri crediti IVA, a trasferire il loro maggior onere tributario sui vettori aerei, incrementando le tariffe di locazione degli aerei stessi. Ciò comporta a sua volta un incremento delle tariffe del trasporto aereo, senza alcun reale vantaggio in termini di gettito per l'Erario, che sarà chiamato a rimborsare i crediti tributari maturati dagli acquirenti degli aeromobili, oltre a determinare una disparità di trattamento in danno degli operatori aerei nazionali, i quali già versano in una situazione di pesante crisi.
Occorre peraltro ricordare che altri Paesi europei prevedono l'esclusione dall'ambito di applicazione IVA per le cessioni di aeromobili a prescindere dal fatto che esse siano destinate direttamente ad imprese di navigazione aerea, ma sulla sola base del requisito della destinazione degli aeromobili medesimi all'attività di trasporto internazionale.
Tale soluzione appare del resto congruente con la normativa comunitaria in materia di IVA, la quale prevede infatti che gli Stati membri esentino, tra le altre, le operazioni di cessione e locazione degli aeromobili utilizzati da compagnie di navigazione aerea che praticano essenzialmente il trasporto internazionale a pagamento.
In tale contesto la risoluzione intende impegnare il Governo a valutare l'opportunità di adottare misure di carattere normativo volte a modificare l'articolo 8-bis, comma 1, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, al fine di stabilire che le cessioni di aeromobili utilizzati, anche in forme diverse dalla proprietà, da imprese di navigazione che effettuano prevalentemente trasporti internazionali, non siano imponibili ai fini IVA, allineando in tal modo l'ordinamento tributario nazionale a quello degli altri Paesi europei.

Paolo DEL MESE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

La seduta termina alle 15.10.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 7 giugno 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE.

La seduta comincia alle 15.10.


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Proposta di nomina di Giancarlo Giannini a Presidente dell'ISVAP.
Nomina n. 38.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Franco CECCUZZI (Ulivo), relatore, illustra il curriculum del dottor Giancarlo Giannini, il quale risulta pienamente qualificato ad essere confermato nella carica, già da lui attualmente ricoperta, di Presidente dell'ISVAP.
Rileva quindi come sia attualmente in discussione al Senato un disegno di legge relativo al riordino al sistema delle Authorities, il quale prevede una delega al Governo per la revisione dell'assetto delle Autorità di vigilanza nel settore finanziario e assicurativo che prevede, tra l'altro, la soppressione dell'ISVAP. Ritiene pertanto che la conferma del dottor Giannini alla Presidenza dell'ISVAP stesso, sulla quale preannuncia fin d'ora la propria valutazione favorevole, possa avere carattere temporaneo, fino all'eventuale scomparsa di tale Autorità.

Alberto FLUVI (Ulivo) ricollegandosi alle considerazioni svolte dal relatore, evidenzia come il Governo intenda procedere ad un complessivo riordino delle Autorità di vigilanza competenti nel settore dei mercati finanziari, che dovrebbe prevedere il mantenimento della Autorità Garante delle concorrenza e del mercato, della CONSOB e della Banca d'Italia, sancendo invece l'accorpamento dell'ISVAP e della COVIP. Auspica, a tale proposito, che tale processo di riforma, il quale era stato proposto già nel corso della precedente legislatura, possa essere portato a compimento in tempi rapidi, fornendo finalmente un quadro regolamentare chiaro ad un settore interessato da una ampia fase di ristrutturazione.

Paolo DEL MESE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di mercoledì 13 giugno, avvertendo che in quell'occasione si procederà alla votazione della proposta.

La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 7 giugno 2007.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.20.