VI Commissione - Resoconto di marted́ 12 giugno 2007


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SEDE REFERENTE

Martedì 12 giugno 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 14.05.

Decreto-legge 67/2007: Misure urgenti in materia fiscale.
C. 2695 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 giugno 2007.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI informa che il Governo intende rinunciare alla conversione in legge del decreto-legge n. 67 del 2007, rilevando come lo strumento legislativo abbia comunque già raggiunto l'obiettivo di consentire ai contribuenti interessati di fruire delle agevolazioni IRAP legate alla riduzione del cosiddetto cuneo fiscale fin dal prossimo versamento in acconto, il cui termine scade il 18 giugno.
Rileva inoltre come il Governo si riservi di intervenire, con un ulteriore decreto-legge


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di più ampia portata, che verrà emanato alla fine del mese di giugno, per estendere le predette agevolazioni ai settori attualmente esclusi da tale beneficio, evidenziando come la scelta di ricorrere ad un ulteriore provvedimento derivi dall'esigenza di individuare una copertura agli oneri finanziari, peraltro di limitata entità, derivanti da tale estensione.

Maurizio LEO (AN) prende atto delle dichiarazioni del Sottosegretario, rilevando tuttavia come il problema legato alla fruizione delle agevolazioni IRAP connesse alla riduzione del cuneo fiscale risulti particolarmente serio, e non possa pertanto essere differito.
Evidenzia come il decreto-legge in discussione dispieghi già i propri effetti, consentendo ai contribuenti interessati di ridurre i propri versamenti IRAP in sede di primo acconto, pur non essendo assolutamente chiaro quale sia il quadro normativo in materia, in mancanza dell'autorizzazione che la Commissione europea deve esprimere circa la compatibilità comunitaria di tale agevolazione. Ricorda infatti che la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato non consenta la fruizione di tali benefici prima dell'avvenuta autorizzazione, prevedendo in caso contrario la restituzione delle agevolazioni godute, con applicazione degli interessi.
In tale contesto sussiste quindi il concreto rischio che, a causa dell'inerzia del Governo, i contribuenti siano chiamati in futuro a restituire le minori imposte versate a titolo di agevolazione IRAP.

Antonio PEPE (AN) esprime perplessità circa la compatibilità della disposizione contenuta del decreto-legge n. 67 con le norme di cui agli articoli 87 e 88 del Trattato CE, le quali impongono di subordinare la fruizione delle agevolazioni tributarie costituenti aiuto di Stato all'autorizzazione da parte della Commissione europea. Chiede quindi di sapere se il Governo abbia formalmente notificato alla Commissione la misura, paventando il rischio che i contribuenti interessati possano essere chiamati, in futuro, a restituire le agevolazioni godute.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI, in riferimento alla richiesta avanzata dal deputato Antonio Pepe, evidenzia come il Governo si sia mantenuto in stretto rapporto con i competenti organismi della Commissione europea relativamente alle agevolazioni tributarie connesse alla riduzione del cuneo fiscale. In tale contesto la Commissione europea è stata posta a conoscenza del contenuto del decreto-legge in discussione, nonché degli ulteriori interventi normativi che il Governo si appresta ad adottare in materia. A seguito di tali contatti la Commissione ha ribadito l'esigenza che, anche ai fini della fruizione delle predette agevolazioni, sia assicurato pari trattamento a tutte le imprese operanti in regime di concorrenza: proprio alla luce di tale orientamento il Governo intende varare, nelle prossime settimane, un ulteriore intervento legislativo che estenda le misure agevolative anche ai settori attualmente esclusi.

Paolo DEL MESE, presidente, alla luce delle dichiarazioni rese dal Sottosegretario, avverte che il seguito dell'esame in sede referente del decreto-legge, già previsto per le sedute di mercoledì e giovedì prossimi, sarà espunto dall'ordine del giorno della Commissione.

Sull'ordine dei lavori.

Paolo DEL MESE, presidente, propone, concorde la Commissione, di sospendere la seduta, per passare, prima alla riunione del Comitato dei nove per l'esame degli emendamenti al disegno di legge C. 2600-A, quindi alla discussione delle risoluzioni 7-00198 e 7-00200 e, quindi all'esame, in sede referente, del disegno di legge C. 1762.

La seduta, sospesa alle 14.15, è ripresa alle 14.40.

Delega al Governo per il riordino della normativa sulla tassazione dei redditi di capitale, sulla riscossione e accertamento dei tributi erariali, sul sistema


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estimativo del catasto fabbricati, nonché per la redazione di testi unici delle disposizioni sui tributi statali.
C. 1762 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 maggio 2007.

Paolo DEL MESE, presidente, avverte che sono stati presentati numerosi emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi (vedi allegato 1).
Informa inoltre che il Governo ha presentato una nuova versione del proprio emendamento 1.1, apportando talune limitate modifiche alla lettera d) del comma 1: pertanto tutti i subemendamenti presentati a tale emendamento devono considerarsi riferiti a tale nuova formulazione dell'emendamento.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, propone di avviare l'esame degli emendamenti a partire da quelli riferiti all'articolo 2.

La Commissione concorda.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Leo 2.18 e Fugatti 2.19; esprime parere favorevole sull'emendamento Fugatti 2.20, a condizione che sia riformulato nel senso di sostituire le parole : «assicurando la coerenza con» con le seguenti: «in coerenza con».
Esprime parere contrario sugli emendamenti Gianfranco Conte 2.21, Leo 2.5, Gioacchino Alfano 2.6, Antonio Pepe 2.7, Di Gioia 2.8 e 2.9, Fugatti 2.10, Di Gioia 2.11, Fugatti 2.12, Di Gioia 2.13, Germontani 2.14, nonché sugli identici emendamenti Di Gioia 2.15, Gioacchino Alfano 2.16 e Antonio Pepe 2.17.
Esprime parere favorevole sull'emendamento 2.1 del Governo; esprime parere contrario sul subemendamento 0.2.2.1 Fugatti; esprime parere favorevole sull'emendamento 2.2 del Governo; esprime parere contrario sul subemendamento 0.2.3.1 Fugatti; esprime parere favorevole sull'emendamento 2.3 del Governo.
Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Fugatti 2.22 e Salerno 2.23. Esprime parere favorevole sull'emendamento Iacomino 2.24 a condizione che sia riformulato in termini che si riserva di specificare. Esprime parere contrario sull'emendamento Gioacchino Alfano 2.25, esprimendo invece parere favorevole sull'emendamento Fugatti 2.26.
Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Germontani 2.27, Fugatti 2.28 e 2.29, invitando al ritiro dell'emendamento Iacomino 2.30.
Esprime parere contrario sul subemendamento Gianfranco Conte 0.2.4.1, esprimendo invece parere favorevole sul subemendamento Gianfranco Conte 0.2.4.2, a condizione che sia riformulato in termini che si riserva di precisare. Esprime parere contrario sul subemendamento Gianfranco Conte 0.2.4.3, esprimendo invece parere favorevole sull'emendamento 2.4 del Governo.
Esprime parere contrario sugli emendamenti Fugatti 2.31, 2.32, 2.33, 2.34, 2.35, 2.36, Leo 2.37 e Fugatti 2.38.
Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Di Gioia 2.01 e Gianfranco Conte 2.02, esprimendo invece parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Del Mese 2.03. Esprime infine parere contrario sull'articolo aggiuntivo Fugatti 2.04.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Maurizio LEO (AN) illustra il proprio emendamento 2.18, il quale intende ridurre da dodici a sei mesi il termine per l'esercizio della delega relativa alla riforma del sistema della riscossione. Rileva infatti come il settore della riscossione dei tributi versi attualmente in una situazione di tale incertezza che occorre eliminare al più presto, completando il processo di riforma già avviato nella scorsa legislatura.

Antonio PEPE (AN) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.18, di cui


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è cofirmatario, rilevando come l'attuale termine per l'esercizio della delega in materia allontanerebbe eccessivamente l'entrata in vigore della riforma del sistema della riscossione, che non potrebbe dispiegare i suoi effetti prima del 2009.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Leo 2.18 e Fugatti 2.19.

Maurizio FUGATTI (LNP), accogliendo l'invito del relatore, riformula il proprio emendamento 2.20 (vedi allegato 1).

La Commissione approva l'emendamento Fugatti 2.20, come riformulato dal presentatore.

Gianfranco CONTE (FI) non comprende le ragioni del parere contrario espresso sul proprio emendamento 2.21, rilevando come esso sia volto a risolvere i notevoli problemi sussistenti in merito alla notifica delle cartelle di pagamento. Sottolinea infatti come i frequenti errori commessi in occasione delle notifiche determini l'annullamento di molte cartelle, evitando in tal modo la riscossione di crediti tributari, con gravi ripercussioni sul bilancio dello Stato e degli enti locali, invita pertanto il relatore ed il Governo a rivedere la propria posizione.

La Commissione respinge l'emendamento Gianfranco Conte 2.21.

Maurizio LEO (AN) illustra il proprio emendamento 2.5, non ritenendo opportuno prevedere, tra i criteri di delega, quello del rafforzamento dell'attività di riscossione. Tale nozione potrebbe infatti intendersi nel senso di rendere ancora più invasivi i poteri esercitabili nei confronti dei soggetti debitori, fino a porre a rischio il loro stesso patrimonio. Evidenzia inoltre come la formulazione della norma di delega risulti, sotto questo profilo, piuttosto indeterminata, non essendo in alcun modo chiarito in che modo debba realizzarsi tale rafforzamento.

Maurizio FUGATTI (LNP) condivide l'emendamento 2.5, sottolineando l'esigenza di evitare di colpire ulteriormente i contribuenti mediante forme di riscossione ancora più invasive, che rischierebbero di acuire ulteriormente il senso di vessazione nei confronti delle sempre più esose pretese dell'Erario.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Leo 2.5, Gioacchino Alfano 2.6, Antonio Pepe 2.7, Di Gioia 2.8 e 2.9, Fugatti 2.10 e Di Gioia 2.11.

Maurizio FUGATTI (LNP) illustra il proprio emendamento 2.12, il quale è volto a limitare la possibilità di affidare a soggetti terzi incarichi connessi con le attività di riscossione.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Fugatti 2.12 e Di Gioia 2.13.

Maurizio LEO (AN) invita il relatore ed il rappresentante del Governo a rivedere il parere espresso sull'emendamento 2.14, di cui è cofirmatario, il quale è volto a meglio specificare, attraverso un rinvio al decreto legislativo n. 112 del 1999, la categoria degli agenti della riscossione.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI ribadisce il parere contrario espresso sull'emendamento 2.14, rilevando come gli agenti della riscossione siano già precisamente individuati dal decreto-legge n. 203 del 2005.

La Commissione respinge l'emendamento Germontani 2.14.

Antonio PEPE (AN) ritira il proprio emendamento 2.17.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Di Gioia 2.15 e Gioacchino Alfano 2.16.

La Commissione approva l'emendamento 2.1 del Governo.


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Maurizio FUGATTI (LNP) illustra il proprio subemendamento 0.2.2.1, il quale intende precisare che la possibilità, per Equitalia Spa, di esercitare attività strumentali in favore di tutte le pubbliche amministrazioni, deve essere subordinato all'espletamento di una gara pubblica.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Fugatti 0.2.2.1 ed approva l'emendamento 2.2 del Governo.

Maurizio FUGATTI (LNP) illustra il proprio subemendamento 0.2.3.1, il quale è volto ad escludere che Equitalia Spa, nello svolgimento dell'attività di riscossione di società partecipate dallo Stato possa godere di alcun aggio.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Fugatti 0.2.3.1 ed approva l'emendamento 2.3 del Governo.

Maurizio FUGATTI (LNP) illustra il proprio emendamento 2.22, il quale intende stabilire alcuni criteri per la composizione dei consigli di amministrazione delle società di riscossione acquisite da Equitalia Spa, nonché in merito ai relativi oneri finanziari.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, ribadisce il parere contrario espresso sull'emendamento 2.22, ricordando come le disposizioni istitutive di Equitalia già prevedono specifici limiti ai costi di gestione delle società, e come la legge finanziaria per il 2007 abbia stabilito un principio generale riguardo al numero massimo di componenti dei consigli di amministrazione delle società pubbliche.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Fugatti 2.22 e Salerno 2.23.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, propone di accantonare l'emendamento Iacomino 2.24.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI ritiene che la questione oggetto dell'emendamento 2.24 debba essere affrontata in termini analoghi a quella sottesa all'emendamento Gianfranco Conte 2.21, precedentemente respinto dalla Commissione. Suggerisce quindi di respingere, in questa fase, anche l'emendamento 2.24, riservandosi comunque di approfondire ulteriormente tali tematiche nel corso della discussione in Assemblea.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, concorda con il suggerimento del Sottosegretario.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Iacomino 2.24 e Gioacchino Alfano 2.25, ed approva l'emendamento Fugatti 2.26.

Maria Ida GERMONTANI (AN) illustra il proprio emendamento 2.27, il quale intende assicurare una corretta proporzionalità tra l'ammontare del debito tributario del contribuente e le misure di riscossione coattiva adottate nei suoi confronti.

Antonio PEPE (AN), condivide il contenuto dell'emendamento 2.27, il quale è volto ad eliminare le palesi ingiustizie che in molti casi si verificano nell'azione di riscossione coattiva di debiti di modesta entità, a fronte dei quali sono disposte misure particolarmente gravose per i contribuenti.

Maurizio LEO (AN) si associa alle considerazioni dei deputati Germontani ed Antonio Pepe, rilevando come l'ampiezza dei poteri di riscossione attribuiti ai concessionari possa giungere fino a disporre il blocco dei conti correnti dei contribuenti interessati.

Maurizio FUGATTI (LNP) sottoscrive l'emendamento 2.27.

Gianfranco CONTE (FI) condivide il contenuto dell'emendamento, rilevando come, spesso, le ipoteche iscritte sui beni immobili dei contribuenti a fronte dei


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debiti tributari di entità molto minore pongano i contribuenti stessi in situazione di estrema difficoltà, ad esempio nel caso in cui l'iscrizione di tali ipoteche precluda loro l'accesso al credito bancario, che presuppone la disponibilità di immobili con i quali garantire il credito stesso.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI conferma il parere contrario sull'emendamento 2.27, il quale risulta formulato in termini non condivisibili. Riconosce peraltro come il tema affrontato dalla proposta emendativa sia assai importante, e come sia pertanto ipotizzabile una diversa formulazione del testo che coniughi le esigenze di tutela dei diritti dei contribuenti con quelle di garanzia degli interessi dell'Erario, dichiarandosi finora disponibile a valutare, in occasione della discussione in Assemblea, un ulteriore proposta in materia.

La Commissione respinge l'emendamento Germontani 2.27.

Maurizio FUGATTI (LNP) ritira il proprio emendamento 2.28, illustrando quindi il proprio emendamento 2.29, il quale intende specificare che dall'attuazione della delega recata dall'articolo 2 non si determineranno oneri a carico degli enti locali.

La Commissione respinge l'emendamento Fugatti 2.29.

Salvatore IACOMINO (RC-SE) accogliendo l'invito del relatore, ritira il proprio emendamento 2.30.

Gianfranco CONTE (FI) illustra il proprio subemendamento 0.2.4.1, il quale è volto a risolvere una problematica di natura tecnica, specificando che gli atti di pignoramento presso terzi adottati nell'ambito dei procedimenti di riscossione coattiva hanno natura di atto amministrativo, e possono pertanto essere impugnati solo dinanzi al giudice amministrativo. In tal modo si supera l'attuale regime, il quale prevede che le controverse in materia siano svolte dinanzi ai giudici ordinari, i quali, normalmente, assumono un orientamento sfavorevole nei confronti dell'Amministrazione finanziaria.

Maurizio LEO (AN) condivide il subemendamento 0.2.4.1, il quale è volto a chiarire la competenza relativa agli atti di pignoramento adottati nell'ambito di procedure di riscossione, semplificando in tal modo il quadro normativo in materia, che risulta assai confuso per gli stessi contribuenti.

La Commissione respinge il subemendamento Gianfranco Conte 0.2.4.1.

Gianfranco CONTE (FI) illustra il proprio subemendamento 0.2.4.2, il quale affronta un problema afferente alle azioni esecutive esercitate nei confronti della pubblica amministrazione, le quali, attualmente, sono intraprese sia nei confronti della Tesoreria dello Stato territorialmente competente sia nei confronti di Equitalia Spa, determinando in tal modo numerosi problemi per l'amministrazione. A tal fine il subemendamento indende chiarire che le predette azioni esecutive possono essere esercitate esclusivamente nei confronti della Tesoreria dello Stato competente per territorio.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, ritiene che la questione affrontata dal subemendamento sia meritevole di attenzione, ma debba essere approfondita ulteriormente nel corso della discussione in Assemblea. Rivedendo pertanto il parere già espresso, considera preferibile respingere in questa fase il subemendamento, riservandosi di approfondire ulteriormente la questione.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI concorda con le considerazioni del relatore.

La Commissione respinge il subemendamento Gianfranco Conte 0.2.4.2.

Gianfranco CONTE (FI) illustra il proprio subemedamento 0.2.4.3 il quale intende


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consentire di nominare quale commissario ad acta l'agente della riscossione, superando il sistema attuale, che determina, in molti casi, la nomina di più commissari ad acta anche relativamente a procedure di riscossione tra loro identiche, comportando in tal modo notevoli complicazioni amministrative e rilevanti aggravi di costo.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Gianfranco Conte 0.2.4.3, approva l'emendamento 2.4 del Governo, e respinge gli emendamenti Fugatti 2.31, 2.32 e 2.33.

Maurizio FUGATTI (LNP) illustra il proprio emendamento 2.34, il quale intende disciplinare il ricorso all'istituto del fermo amministrativo nelle procedure di riscossione coattiva, prevedendo che tale misura possa essere adottata solo se il debito tributario superi i 200 euro e solo sul bene di minor valore.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Fugatti 2.34 e 2.35.

Maurizio FUGATTI (LNP) illustra il proprio emendamento 2.36, non comprendendo le ragioni del parere contrario espresso su di esso.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fugatti 2.36, Leo 2.37 e Fugatti 2.38, respinge gli articoli aggiuntivi Di Gioia 2.01 e Gianfranco Conte 2.02, approva l'articolo aggiuntivo Del Mese 2.03 e respinge l'articolo aggiuntivo Fugatti 2.04.

Ermanno VICHI (Ulivo) esprime talune perplessità sul contenuto dell'articolo aggiuntivo 2.03, in particolare per quanto riguarda il comma 7 di tale articolo, il quale prevede che le maggiori entrate derivanti dall'affidamento ad una società mista dell'attività di riscossione delle pene pecuniarie affluiscano allo stato di previsione del Ministero della giustizia, e possano essere destinate in parte alla remunerazione degli straordinari effettuati dal personale giudiziario. Non comprende infatti le ragioni per le quali dette somme debbano essere attribuite ad uno specifico Ministero, e possano essere utilizzate per remunerarne il personale

Paolo DEL MESE, presidente, con riferimento alle considerazioni svolte dal deputato Vichi, chiarisce come tali entrate non abbiano natura tributaria, ma si riferiscano a sanzioni pecuniarie di diretta pertinenza del Ministero della giustizia: in tale contesto ritiene pertanto del tutto legittimo che le maggiori entrate a tale titolo derivanti dalla maggiore efficienza nell'attività di riscossione delle stesse siano attribuite al medesimo Ministero.
Per quanto riguarda l'attribuzione di parte di tali somme alla remunerazione degli straordinari effettuati dal personale giudiziario, rileva come tale previsione costituisca una possibilità, che corrisponde ad una scelta politica. Tale previsione non riveste, peraltro, carattere di eccezionalità, laddove si consideri che la normativa in vigore già prevede soluzioni analoghe, stabilendo, ad esempio, che parte delle maggiori somme derivanti dalla lotta all'evasione siano attribuite al personale dell'Amministrazione finanziaria.

Elias VACCA (Com.It) rileva come l'articolo aggiuntivo 2.03 affronti una problematica molto specifica, al fine di superare le attuali difficoltà nella riscossione delle sanzioni pecuniarie: in tale ambito si prevede l'istituzione, da parte di Equitalia Spa, di una società alla quale sarà affidata, previa convenzione con il Ministero della giustizia, l'attività di riscossione di tali somme. La peculiare natura giuridica di tale entrata giustifica, a suo giudizio, l'attribuzione delle maggiori somme derivanti dall'azione di riscossione di tale società allo stesso Ministero della giustizia. La possibilità di destinare una parte di tali entrate alla remunerazione degli straordinari effettuati dal personale giudiziario si connette con le attuali carenze di organico dell'Amministrazione della giustizia, che rendono in molti casi necessario richiedere


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a tale personale prestazioni lavorative aggiuntive, senza disporre dei fondi necessari a remunerarle.

Paolo DEL MESE, presidente, in considerazione dell'esigenza di passare alla discussione, in congiunta con la XIII Commissione, delle risoluzioni 7-00172 e 7-00195, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 15.45.

COMITATO DEI NOVE

Martedì 12 giugno 2007.

Delega per il recepimento delle direttive 2002/15/CE, 2004/25/CE e 2004/39/CE, nonché per l'adozione di disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo n. 191 del 2005, di attuazione della direttiva 2002/98/CE.
Emendamenti C. 2600-A, approvato dal Senato.

Il Comitato dei nove si è riunito dalle 14.15 alle 14,20.

RISOLUZIONI

Martedì 12 giugno 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 14.20.

7-00198 Ceccuzzi: Problematiche relative all'applicazione degli indicatori di normalità economica ed alla revisione degli studi di settore.

7-00200 Fugatti: Problematiche relative all'applicazione degli indicatori di normalità economica.
(Discussione congiunta e rinvio).

Paolo DEL MESE, presidente, avverte che le risoluzioni in titolo, vertendo su materia analoga, saranno discusse congiuntamente.

Franco CECCUZZI (Ulivo) illustra brevemente la propria risoluzione, la quale intende impegnare il Governo a risolvere i problemi applicativi connessi con l'introduzione degli indicatori di normalità economica previsti dal comma 14 dell'articolo 1 della legge 296 del 1996.
In particolare l'atto di indirizzo evidenzia come numerose associazioni di categoria, con le quali il Ministero dell'economia ha sottoscritto, nel dicembre scorso, il Protocollo di intesa sugli studi di settore, abbiano segnalato una serie di conseguenza negative derivanti dalla previsione dei predetti studi, nonché dall'applicazione degli indicatori di normalità economica.
In tale contesto la risoluzione sollecita il Governo a considerare tali indicatori come uno strumento di carattere sperimentale, nonché a rafforzare le forme di collaborazione con le associazioni di categoria, al fine di migliorare la qualità dei rapporti tra contribuenti ed Amministrazione finanziaria, rafforzando in tale prospettiva tutti quegli strumenti che di conoscere meglio le dinamiche economiche settoriali e territoriali.

Maurizio FUGATTI (LNP) riformula, d'intesa con il deputato Leo, la propria risoluzione (vedi allegato 2). Avverte inoltre che la risoluzione è stata sottoscritta anche dal deputato Dozzo.

Alberto FLUVI (Ulivo) suggerisce l'opportunità di svolgere le audizioni informali delle associazioni di categoria che hanno sottoscritto il Protocollo di intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze in materia di studi di settore.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI sottolinea come il Governo sia aperto a tutte le indicazioni ed i suggerimenti che provengono dal Parlamento, riservandosi peraltro di procedere autonomamente nelle iniziative che ritenga al riguardo più opportune, in particolare per quanto riguarda la definizione dei contribuenti con


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caratteristiche di marginalità, il rapporto tra indicatori di normalità economica e revisione degli studi di settore, nonché circa la risoluzione del contenzioso in essere in materia.
Rileva, in tale contesto, come sollecitazioni in materia non materia non giungano solo dalla Camera, ma anche dal Senato, che ha recentemente approvato un atto di indirizzo al riguardo.

Alberto FLUVI (Ulivo) alla luce delle considerazioni svolte dal Sottosegretario, ritira la propria proposta di procedere a talune audizioni informali, considerando prioritario procedere, nella seduta di oggi, ovvero in quella di domani, alla votazione delle risoluzioni in discussione.

Maurizio LEO (AN) ritiene particolarmente utile svolgere alcune audizioni informali sulla tematica degli studi di settore, al fine di approfondire il grave stato di difficoltà nel quale versano moltissimi contribuenti a causa della applicazione degli indici di normalità economica e degli indici di congruità. Rileva infatti come la connessione tra tali strumenti stia determinando una notevole confusione, che disorienta i contribuenti, oltre a determinare insopportabili aggravi di tassazione, sottolineando, in tale contesto, la necessità di eliminare gli indici di normalità economica.

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo) condivide le preoccupazioni espresse dal deputato Leo, rilevando tuttavia come proprio l'esigenza di affrontare tempestivamente tali problematiche renda necessario passare quanto prima alla votazione delle risoluzioni in discussione.

Francesco TOLOTTI (Ulivo) concorda con le considerazioni del deputato Fogliardi, rilevando la necessità di individuare una soluzione ai problemi evidenziati all'interno del dettato normativo in materia di studi di settore recato dalla legge finanziaria per il 2007. In tale prospettiva ritiene che le audizioni informali costituiscano un passaggio inutile, laddove invece appare prioritario invitare il Governo a proseguire nella sua interlocuzione con le categorie produttive.

Laura FINCATO (Ulivo) alla luce degli elementi emersi nel corso del dibattito, non ritiene opportuno procedere allo svolgimento di audizioni informali, considerando invece preferibile procedere in tempi rapidi alla votazione delle risoluzioni in discussione.

Gian Luca GALLETTI (UDC) suggerisce la possibilità di disgiungere la discussione delle due risoluzioni, procedendo, nella seduta di domani, alla votazione della risoluzione 7-00198 Ceccuzzi, svolgendo quindi, nella prossima settimana allo svolgimento di talune audizioni informali, e passando, quindi, alla discussione della risoluzione 7-00200 Fugatti.

Maurizio FUGATTI (LNP) rileva come il termine di versamento dei contribuenti interessati dagli studi di settore sia stato prorogato al 9 luglio prossimo, e come pertanto ci sia il tempo necessario per svolgere talune audizioni informali in materia.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI ribadisce come il Governo abbia già assunto diverse iniziative per affrontare le problematiche emerse nel quadro della revisione degli studi di settore, disponendo il differimento al 9 luglio del termine di versamento delle imposte per i contribuenti interessati, emanando la circolare 31/E dell'Agenzia delle Entrate, che risolve i problemi legati al contenzioso in materia ed apprestandosi ad emanare un'ulteriore circolare che specifica i criteri per i contribuenti marginali. Rileva, inoltre, come l'Agenzia delle Entrate abbia avviato uno specifico programma di formazione del proprio personale, volto a consentire a quest'ultimo di svolgere con la massima preparazione gli adempimenti connessi con la revisione degli studi ed alla applicazione degli indici di normalità economica.


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Al di là di tali misure, non risulta invece che il Governo intenda, allo stato, adottare ulteriori iniziative. Con riferimento alle considerazioni, svolte dal deputato Leo, circa la necessità di sopprimere gli indici di normalità economica, rileva come tali strumenti siano stati introdotti da una norma della legge finanziaria per il 2007, alla quale è connessa una previsione di maggiore entrata: pertanto, qualora si volesse eliminare tale strumento, occorrerebbe operare attraverso una modifica legislativa, individuando un'idonea copertura finanziaria delle minori entrate connesse all'abolizione dei predetti indici.

Paolo DEL MESE, presidente, alla luce degli elementi emersi dal dibattito, propone che il seguito della discussione delle risoluzioni sia svolto separatamente, procedendo, nella seduta di domani, alla votazione della risoluzione n. 7-00198 Ceccuzzi. Propone inoltre di svolgere, nella seduta di martedì prossimo, le audizioni informali delle associazioni di categoria che hanno sottoscritto con il Ministero dell'economia il Protocollo d'intesa sugli studi di settore, riprendendo quindi, nella prossima settimana, la discussione della risoluzione n. 7-00200 Fugatti.

La Commissione concorda.

Paolo DEL MESE, presidente, rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.