XII Commissione - Resoconto di mercoledì 13 giugno 2007


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DELIBERAZIONE DI RILIEVI

Mercoledì 13 giugno 2007. - Presidenza del presidente Mimmo LUCÀ. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Gaglione.

La seduta comincia alle 14.05.

Schema di relazione all'Assemblea sulle tematiche relative ai cambiamenti climatici.
(Rilievi alla VIII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di relazione in oggetto.

Mimmo LUCÀ, presidente, fa presente che la Commissione è convocata per la deliberazione di rilievi e osservazioni alla VIII Commissione sullo schema di relazione all'Assemblea sulle tematiche relative ai cambiamenti climatici.
Ricorda che la VIII Commissione - secondo quanto prospettato dalla Conferenza dei presidenti di gruppo - ha avviato, nel mese di febbraio scorso, un percorso istruttorio finalizzato allo svolgimento di un dibattito parlamentare sul tema dei cambiamenti climatici, mediante la predisposizione di una relazione all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento.
Poiché si è ritenuto utile che tale attività fosse corredata anche delle valutazioni di competenza delle altre Commissioni,


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il Presidente della VIII Commissione ha trasmesso lo schema di relazione in oggetto, su cui chiede alla XII Commissione di formulare i rilievi e le osservazioni di competenza, possibilmente entro giovedì 21 giugno, poiché la VIII Commissione conta di giungere alla definitiva approvazione della relazione entro l'ultima settimana del mese di giugno.

Lionello COSENTINO (Ulivo), relatore, sottolinea che lo schema di relazione attiene ad un tema ormai acclarato sul piano scientifico, nel senso che è noto che i cambiamenti climatici sono la conseguenza di comportamenti umani ben individuati, come dimostrato da importanti studi scientifici sia nazionali che internazionali. In questa sede occorre stabilire quali misure possano essere adottate dal nostro Paese per dare risposte più energiche rispetto al passato, con particolare riferimento al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto. Il documento parte dal presupposto che i governi sono ormai consapevoli che il fenomeno dei cambiamenti climatici esiste e che esso, causato in buona parte dalle attività umane, va affrontato: occorre, pertanto, riflettere sui problemi più rilevanti che fanno riferimento a questo fenomeno, considerando che in molti Paesi ancora esiste una consistente quantità di fonti energetiche fossili e che l'ultimo rapporto approvato dall'IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change), in ambito ONU, fornisce un quadro preoccupante sulle prospettive dei cambiamenti climatici.
Nell'illustrare, in particolare, la parte II dello schema di relazione relativa alle possibilii linee di azione, ritiene che particolare rilievo vada dato agli interventi nel campo del risparmio energetico, nel settore dell'edilizia, nella promozione delle fonti rinnovabili, nel rilancio di una politica infrastrutturale e dei trasporti basata sull'intermodalità, nel sostegno alle politiche agricole eco-compatibili. Inoltre, il documento mette in evidenza alcune criticità esistenti nel meccanismo dello scambio di emissioni e in quello degli incentivi per le energie rinnovabili. In proposito, osserva che, non figurando in questa parte dello schema di relazione alcun riferimento a profili di competenza della Commissione affari sociali e in particolare alla materia della sanità, un possibile rilievo della Commissione potrebbe riguardare l'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute della popolazione italiana, in relazione all'aumento del tasso di mortalità che si registra duranti i mesi estivi in occasione di anomali aumenti della temperatura. Si tratta di un fenomeno che il Servizio sanitario nazionale dovrebbe prendere in attenta considerazione predisponendo una adeguata rete di protezione. A suo avviso, il Governo potrebbe altresì istituire un'apposita anagrafe dei cittadini a rischio sulla base di criteri quali l'età, le condizioni socio-economiche e il quadro patologico. Occorre, in sostanza, predisporre una politica di prevenzione che contempli un sistema di allarmi, una programmazione degli interventi ed un rafforzamento ulteriore delle strutture del Dipartimento per la protezione civile. In conclusione, ribadisce che i cambiamenti climatici non producono conseguenze soltanto nei Paesi in via di sviluppo, come invece evidenziato nel primo capitolo dello schema di relazione, ma anche nel nostro Paese e che è necessario definire, sul piano degli obiettivi e degli strumenti istituzionali, una politica di interventi mirata a attenuarne le conseguenze negative sulla popolazione, in particolare nei grandi centri urbani.

Mimmo LUCÀ, presidente, rinvia il seguito il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 13 giugno 2007. - Presidenza del presidente Mimmo LUCÀ. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Gaglione.

La seduta comincia alle 14.20.


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Istituzione della Giornata nazionale del Braille.
C. 2345, approvata dalla I Commissione permanente del Senato e abb.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Katia ZANOTTI (SDpSE), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprime il parere di competenza alla I Commissione sulla proposta di legge n. 2345, recante «Istituzione della Giornata nazionale del Braille», approvata dalla 1o Commissione del Senato in sede deliberante e adottata come testo base dalla I Commissione nell'ambito dell'esame delle proposte di legge, sostanzialmente identiche, n. 1633 Piscitello e, appunto, n. 2345 Bianco e altri.
Il provvedimento è composto di tre articoli. L'articolo 1, comma 1, istituisce la celebrazione nazionale della «Giornata nazionale del Braille», con l'intento di attivare iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti. La giornata sarà celebrata annualmente il 21 febbraio, giorno dedicato dall'UNESCO alla lingua madre di ciascun popolo. Al riguardo, ricorda che l'invenzione del Braille, sistema di lettura e di scrittura per ciechi, avvenuta tra il 1824 ed il 1829 ad opera di Louis Braille, ha consentito ai non vedenti di accedere efficacemente e direttamente all'uso della lingua scritta, permettendo la codificazione di qualsiasi alfabeto, del linguaggio musicale e matematico. Inciso inizialmente a mano con il punteruolo su delle tavolette, punto dopo punto, poi battuto sulla carta, da macchine dattilografiche speciali, il Braille si è dimostrato nel tempo molto adattabile ai cambiamenti; oggi viene utilizzato in modo efficace dai terminali tattili collegati direttamente con i computer, consentendo la lettura e la navigazione telematica in tempo reale. Il successivo comma 2 stabilisce che la ricorrenza sia considerata solennità civile e non determini riduzione dell'orario di lavoro negli uffici pubblici ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 260 del 1949, né che, ricorrendo in giorni feriali, costituisca un giorno di vacanza o comporti riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado ai sensi degli articoli 2 e 3 della Legge n. 54 del 1977. L'articolo 2 prevede che, in occasione della ricorrenza, le amministrazioni pubbliche e gli organismi attivi nel settore sociale possano promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, nonché studi, convegni, incontri e dibattiti presso le scuole e i mass-media sull'importanza del Braille per le persone non vedenti. La Giornata intende inoltre sollecitare lo sviluppo, sia sul versante pubblico che privato, di politiche e comportamenti capaci di ampliare le possibilità di partecipazione e di accesso alle informazioni, alla partecipazione attiva e alla vita culturale dei non vedenti. L'articolo 3 dispone che la legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
Preannuncia, infine, una proposta di parere favorevole.

Giacomo BAIAMONTE (FI), dopo aver rilevato che la proposta di legge in esame ha destato molti riscontri positivi da parte delle associazioni interessate, esprime una valutazione favorevole sul provvedimento, concordando quindi con la proposta del relatore di esprimere parere favorevole.

Mimmo LUCÀ, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modernizzazione delle amministrazioni pubbliche.
Nuovo testo C. 2161 Governo e abb.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 12 giugno 2007.


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Mimmo LUCÀ, presidente, ricorda che nella seduta ieri il deputato Astore ha svolto la relazione e alcuni deputati sono intervenuti nel dibattito.

Giuseppe ASTORE (IdV), relatore, chiede di sospendere brevemente la seduta perché impegnato in un'altra Commissione.

La seduta sospesa alle 14.35 è ripresa alle 14.40.

Il sottosegretario Antonio GAGLIONE fa presente, relativamente all'articolo 13, che il Ministero ritiene incongrua la previsione della iscrizione in un elenco provinciale in maniera differenziata dei medici specialisti in medicina del lavoro, medicina interna o in medicina legale, discriminante rispetto agli altri medici specialisti. Condivide quindi le perplessità in ordine all'articolo 13 avanzata da alcuni deputati intervenuti nel dibattito.

Giacomo BAIAMONTE (FI), in riferimento all'articolo 13 che modifica l'articolo 119 del codice della strada prevedendo la possibilità per tutti i medici di iscriversi all'elenco istituito presso il Dipartimento dei trasporti terrestri al fine di poter accertare i requisiti fisici e psichici dei conducenti, ritiene che tale disposizione introduca un eccesso di liberalizzazione, creare un elevato grado di confusione.

Salvatore MAZZARACCHIO (FI) condivide le osservazioni svolte dal sottosegretario Gaglione e fa presente che se le stesse verranno recepite nella proposta di parere del relatore il suo gruppo voterà a favore della stessa. Altrimenti preannuncia sin d'ora che Forza Italia si asterrà dalla votazione. Ritiene inoltre che all'articolo 17, lettera b), figura la parola «idoneità» anziché «inidoneità» evidentemente a causa di un errore materiale nella stesura del testo. Infine, concorda con le disposizioni di cui all'articolo 19, ribadendo al riguardo quanto già osservato nella seduta di ieri circa la necessità di mantenere l'obbligo di detenere tutta la documentazione idonea a certificare l'effettivo possesso dei requisiti attestati dal contrassegno.

Francesco Paolo LUCCHESE (UDC), in riferimento all'articolo 13, lett. a), osserva, come già detto nella scorsa seduta, che l'attuale formulazione dell'articolo 119 del codice della strada indica con precisione le categorie di medici che possono effettuare gli accertamenti di cui trattasi, mentre la nuova formulazione non indica quali sono i requisiti necessari per essere iscritti nell'elenco istituito presso il Ministero dei trasporti. Quanto alla lettera c) del medesimo articolo, ritiene giusto che il ricorso avverso il giudizio delle commissioni mediche locali sia presentato alla regione o alle province autonome di Trento e di Bolzano. Esprime infine un giudizio favorevole sulle disposizioni recate dagli articoli 17 e 19.

Giuseppe ASTORE (IdV), relatore, alla luce del dibattito svolto, osserva in primo luogo che le considerazioni svolte dal rappresentante del Governo evidentemente risalgono ad una stesura del testo antecedente a quella oggi in esame, poiché ritiene che l'attuale formulazione dell'articolo 13 non giustifichi affatto le perplessità espresse dal sottosegretario e condivise da alcuni deputati intervenuti nel dibattito.
Concorda invece con il rilievo avanzato dal deputato Mazzaracchio relativamente all'errore materiale che sembra figurare nella formulazione dell'articolo 17, lettera b).
In conclusione, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.55.


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 13 giugno 2007. - Presidenza del presidente Mimmo LUCÀ. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Gaglione.

La seduta comincia alle 14.55.

Disposizioni per l'accesso alla psicoterapia.
C. 439 Cancrini, C. 1856 Di Virgilio e C. 2486 Giulio Conti e Meloni.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina di un Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 giugno 2007.

Katia ZANOTTI (SDpSE), nel sottolineare l'importanza del tema affrontato dalle proposte di legge in titolo, osserva che la questione dell'accesso alla psicoterapia deve essere inquadrata in un contesto preciso. A suo avviso, il Servizio sanitario nazionale e, in generale, il sistema salute dovrebbe affrontare su nuove basi il problema del presidio sulla salute mentale, a fronte di interventi di razionalizzazione basati essenzialmente su un criterio economico. Sottolinea, quindi, che nel nostro Paese è in aumento il disagio sociale, che si traduce immediatamente in disagio mentale. Peraltro, il disagio del singolo è aggravato da quello in cui incorrono le famiglie, che si ritrovano in una condizione di solitudine a seguito del depotenziamento dei presidi territoriali. Osserva che tale depotenziamento incide in modo profondo in particolare sulla condizione degli adolescenti, sempre più bisognosi sul piano della tutela della salute mentale. In realtà, il tema si presenterebbe in termini meno gravi e preoccupanti se in determinati contesti fragili si intervenisse in modo adeguato e tempestivo. Per quanto concerne i provvedimenti in esame, ritiene che, come già emerso nel corso del dibattito, sia opportuno prevedere un monitoraggio delle prestazioni da parte del Servizio sanitario nazionale. Non considera condivisibili le norme che riguardano la cosiddetta «autodiagnosi» in quanto non è possibile prescindere da un filtro di tipo medico che stabilisca momento per momento la necessità dell'intervento, nonché la sua adeguatezza. Ritiene, altresì, opportuno individuare criteri precisi per quanto riguarda l'accreditamento delle scuole di psicoterapia al fine di garantire la serietà dei percorsi formativi.

Daniela DIOGUARDI (RC-SE), nell'esprimere il proprio consenso sul merito complessivo delle proposte di legge in esame, anche in considerazione della difficoltà attuale da parte delle strutture pubbliche a soddisfare i bisogni nel campo della psicoterapia, formula talune richieste di chiarimento nei confronti del relatore. In particolare, ritiene necessario che siano meglio definiti i requisiti per l'accreditamento delle strutture preposte alla formazione degli psicoterapeuti. In merito a quanto previsto all'articolo 3 della proposta di legge C. 439, ritiene che sia opportuno prevedere, insieme agli interventi per i minori vittime di violenza, assistenza psicoterapeutica in favore di donne che siano state vittime di violenza domestica. Inoltre, ritiene opportuno chiarire se ai fini della diagnosi psichiatrica sia sufficiente la valutazione dello psicologo del Servizio sanitario nazionale. Nel segnalare che i tirocini dovrebbero, a suo giudizio, essere previsti come una possibilità e non come un elemento obbligatorio della formazione, esprime l'auspicio che il lavoro che è in corso a livello governativo in questo settore trovi un coordinamento con gli esiti dell'esame parlamentare delle proposte di legge in esame.

Giacomo BAIAMONTE (FI), in relazione alle considerazioni del deputato Dioguardi in materia di violenza domestica, sottolinea che gli interventi di psicoterapia sarebbero ben più necessari nei confronti degli aggressori.

Daniela DIOGUARDI (RC-SE), nel concordare con il deputato Baiamonte, sottolinea


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che sono innegabili le conseguenze di una violenza sulla salute mentale delle vittime, soprattutto nel caso in cui tale violenza sia stata perpetrata in famiglia. Ribadisce l'opportunità di annoverare tra i centri accreditati quei centri che si occupano delle conseguenze della violenza domestica.

Giuliano ASTORE (IdV) ritiene che il testo unificato delle proposte di legge in titolo potrebbe, a suo avviso, essere limitato alla norma contenuta all'articolo 1 della proposta C. 439, prevedendo solamente l'introduzione nei Livelli essenziali di assistenza della tutela della salute mentale.

Salvatore MAZZARACCHIO (FI) osserva che il dibattito parlamentare dovrebbe essenzialmente essere concentrato sugli aspetti di copertura finanziaria ed avere come interlocutore principale il Ministero dell'economia e delle finanze, insieme ovviamente al Ministero della salute.

Il sottosegretario per la salute Antonio GAGLIONE esprime piena condivisione sul merito e sulle finalità perseguite dalle proposte di legge in titolo, che giungono con ritardo a colmare una grave lacuna del nostro sistema sanitario, che ha a lungo considerato la malattia mentale come malattia funzionale e non organica. Concorda con i deputati Astore e Mazzaracchio riguardo alla necessità che i provvedimenti intervengano sulla definizione dei LEA ed individuino altresì le risorse finanziarie per la relativa copertura delle maggiori spese, in collaborazione con il Ministero dell'economia e delle finanze e con la Conferenza Stato-regioni.

Luigi CANCRINI (Com. it.), relatore, nel concordare con quanto emerso dal dibattito, ritiene che i provvedimenti in titolo costituiscano l'occasione per dare al Paese risposte articolate in materia di psicoterapia. Per quanto riguarda i titoli per l'accreditamento dei centri di formazione, sottolinea che in ogni caso il titolo di psicoterapeuta si consegue dopo corsi di durata quadriennale, tenuti da scuole che integrano i requisiti già previsti dalla legge e sottoposte al controllo di una commissione istituita presso il Ministero dell'università e della ricerca scientifica. Al riguardo, ritiene opportuno che la Commissione proceda, nel corso dell'iter di esame, all'audizione di rappresentanti di tale commissione. In ordine alle perplessità emerse sul tema dell'autodiagnosi, sottolinea che il testo unificato delle proposte di legge dovrà necessariamente prevedere l'intervento di un soggetto qualificato. Concorda sui riferimenti alla necessità di assicurare assistenza alle famiglie di individui sottoposti a cure per la tutela della salute mentale, come pure di prevedere interventi a favore di tutte le vittime della violenza domestica, in linea con la normativa attualmente in vigore. Ritiene che il controllo delle attività svolte dagli psicoterapeuti debba essere un elemento essenziale della formazione continua e che le Asl debbano organizzare un sistema efficiente per i tirocinanti, che costituiscono una risorsa preziosa. In relazione a quanto osservato dal deputato Astore, ritiene non sufficiente limitarsi a prevedere l'inserimento nei LEA delle prestazioni psicoterapeutiche. Per quanto concerne poi gli aspetti finanziari, sottolinea che i provvedimenti in titolo, che contengono gli elementi salienti di una proposta di legge di iniziativa popolare, riguardano un tema assai sentito e sono volti a consentire alle strutture di svolgere un servizio di tutela dell'igiene mentale utilizzando le risorse già disponibili, sulla base di una riorganizzazione delle priorità e di una più efficiente allocazione delle risorse. Nel rinviare ulteriori questioni ad un eventuale comitato ristretto, che la Commissione potrebbe nominare per il seguito dell'esame, sottolinea l'opportunità di prevedere un finanziamento che consenta un avvio delle attività nel settore.

Domenico DI VIRGILIO (FI) condivide le finalità perseguite dalle proposte di legge in esame ed auspica che, in sede di comitato ristretto, possano essere svolte


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audizioni prima di procedere alla stesura di un testo unificato.

Donatella PORETTI (RosanelPugno) concorda con la proposta, formulata dal relatore, di procedere alla istituzione di un comitato ristretto per il seguito dell'esame delle proposte di legge.

La Commissione delibera quindi di nominare un comitato ristretto, riservandosi il presidente di designarne i componenti sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Mimmo LUCÀ, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche alla legge 11 agosto 1991, n. 266 in materia di organizzazioni di volontariato.
C. 1171 Bertolini e C. 1386 Lucà.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 giugno 2007.

Massimiliano SMERIGLIO (RC-SE) osserva in primo luogo che l'avvio dell'esame in sede referente delle proposte di legge all'ordine del giorno pone innanzitutto una questione preliminare relativa alla definizione di «volontariato». È infatti a suo avviso fondamentale evitare possibili confusioni sul ruolo dello stesso, onde evitare il ripetersi di alcune esperienze non condivisibili in cui l'attività di volontariato è stata appannaggio dei comuni, determinando così una commistione non sana tra volontariato, cooperazione sociale e pubblica amministrazione. Pertanto, pur essendo disponibile ad introdurre nella normativa sul volontariato elementi di maggiore flessibilità, ritiene che non si possa prescindere da una definizione precisa di volontariato. In secondo luogo, giudica positivamente la previsione di istituire un registro nazionale, sebbene non si possano trascurare le esperienze locali e territoriali. Dopo aver evidenziato la necessità che siano utilizzati al meglio gli atti della Conferenza di Napoli sul volontariato organizzata dal Ministro Ferrero, si sofferma sugli articoli 10 e 11 della proposta di legge C. 1386 che introducono importanti novità per i lavoratori e sulle quali pertanto è opportuna una attenta riflessione.

Mimmo LUCÀ, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.50 alle 16.10.