VI Commissione - Resoconto di mercoledì 20 giugno 2007


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 20 giugno 2007. - Presidenza del vicepresidente Francesco TOLOTTI, indi del presidente Paolo Del MESE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 9.35.

Delega al Governo per il riordino della normativa sulla tassazione dei redditi di capitale, sulla riscossione e accertamento dei tributi erariali, sul sistema estimativo del catasto fabbricati, nonché per la redazione di testi unici delle disposizioni sui tributi statali.
C. 1762 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 giugno 2007.

Francesco TOLOTTI, presidente, avverte che la Commissione passerà ad esaminare gli emendamenti riferiti all'articolo 4.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, esprime parere contrario sugli identici


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emendamenti Antonio Pepe 4.2, Lupi 4.3, Pedrizzi 4.4, Della Vedova 4.5, Galletti 4.6 e Fugatti 4.7. Invita quindi al ritiro dell'emendamento Musi 4.8. Esprime parere contrario sugli emendamenti Gianfranco Conte 4.9, Fugatti 4.11, Germontani 4.12, Antonio Pepe 4.13, Leo 4.14 e Antonio Pepe 4.15. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Gioacchino Alfano 4.16. Esprime parere contrario sugli emendamenti Antonio Pepe 4.17, Fugatti 4.18 e 4.19, sugli identici emendamenti Armani 4.20 e Pedrizzi 4.21. Esprime parere contrario sugli emendamenti Galletti 4.22, Della Vedova 4.23, Gianfranco Conte 4.24, Lupi 4.25, Gioacchino Alfano 4.26, Antonio Pepe 4.27, Fugatti 4.28, Lupi 4.29, Germontani 4.30. Esprime parere contrario quindi sugli identici emendamenti Armani 4.31 e Lupi 4.32, nonché sull'emendamento Gianfranco Conte 4.33.
Esprime parere favorevole sull'emendamento Fincato 4.34, a condizione che sia riformulato nel senso di sostituire le parole «l'omogeneità dei quadri tariffari e del classamento delle zone censuarie» con le seguenti: «la perequazione dei valori e dei redditi tra comuni ed all'interno dei comuni». In merito agli emendamenti Lupi 4.35 e Galletti 4.36, invita i presentatori a riformularli in modo analogo al precedente Fincato 4.34, in quanto affrontano la medesima materia. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Fugatti 4.37 e Antonio Pepe 4.38.
In merito ai subemendamenti al proprio emendamento 4.1, invita al ritiro del subemendamento Fincato 0.4.1.1. Propone invece di accantonare il subemendamento Fincato 0.4.1.2, riservandosi di valutare un eventuale invito alla riformulazione dello stesso. Esprime poi parere contrario sui subemendamenti Fugatti 0.4.1.3, 0.4.1.4, e 0.4.1.5. Invita al ritiro dei subemendamenti Del Mese 0.4.1.6, Borghesi 0.4.1.7, Fundarò 0.4.1.8, Andrea Ricci 0.4.1.9, Antonio Pepe 0.4.1.10 e Fincato 0.4.1.11.
Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Della Vedova 4.39, Antonio Pepe 4.40, Gianfranco Conte 4.41, Armani 4.42, Lupi 4.43, Fugatti 4.44, Antonio Pepe 4.45, 4.46, 4.47 e 4.48, nonché sugli emendamenti Galletti 4.49, Antonio Pepe 4.50, Galletti 4.51, 4.52 e 4.53. Esprime altresì parere contrario sugli emendamenti Antonio Pepe 4.54, Galletti 4.55, Fugatti 4.56 e 4.57.
Riguardo ai subemendamenti presentati al proprio articolo aggiuntivo 4.01, che si riserva di riformulare, propone di accantonarli temporaneamente.
In merito agli articoli aggiuntivi restanti, invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Vacca 4.02, mentre esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Antonio Pepe 4.03, Gianfranco Conte 4.04 e 4.05, nonché sull'articolo aggiuntivo Galletti 4.06.
Invita infine al ritiro dell'articolo aggiuntivo Narducci 4.07.

Gianfranco CONTE (FI), chiede di conoscere se sussista la reale disponibilità della maggioranza a discutere in termini proficui alcuni aspetti del provvedimento, al fine di giungere ad un miglioramento del testo, ritenendo in tal caso preferibile concentrare l'attenzione su alcune delle numerose proposte emendative presentate. Ribadisce peraltro la contrarietà dell'opposizione ad una ipotesi di tassazione del patrimonio.

Francesco TOLOTTI, presidente, in considerazione dell'imminente avvio dei lavori dell'Assemblea, sospende la seduta fino alle ore 11,45.

La seduta, sospesa alle 9.55, è ripresa alle 11.45.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, avverte di aver riformulato il proprio emendamento 4.1 (vedi allegato).

Il sottosegretario Alfiero GRANDI esprime parere favorevole sull'emendamento 4.1 del relatore, come riformulato, e sull'articolo 4.01 del relatore, esprimendo altresì parere conforme a quello del relatore sui restanti emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi.


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Antonio PEPE (AN) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 4.2, rilevando come l'obiettivo, sotteso all'articolo 4, di trasformare il sistema catastale attuale in un catasto di carattere patrimoniale, oltre a costituire un grave errore, che determinerà un notevole inasprimento della pressione fiscale, si presti a numerose critiche sul piano della legittimità costituzionale.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Antonio Pepe 4.2, Lupi 4.3, Pedrizzi 4.4, Della Vedova 4.5, Galletti 4.6, Fugatti 4.7 e Musi 4.8.

Gianfranco CONTE (FI), intervenendo sul proprio emendamento 4.9, evidenzia come l'articolo 4 assuma un rilievo centrale nell'ambito del provvedimento in esame, poiché sostanzialmente istituisce un'imposta di tipo patrimoniale, cui si dichiara nettamente contrario.
Infatti, pur essendo latamente condivisibile l'obiettivo di un'equa redistribuzione del carico fiscale, non ritiene tuttavia opportuno calcare eccessivamente la mano su una valutazione degli estimi catastali su base patrimoniale. A tale riguardo, fa presente che, nella seduta di ieri della Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, i rappresentanti dell'UPI e dell'ANCI hanno ribadito l'assoluta impreparazione degli enti locali rispetto alle operazioni di rivalutazione degli estimi catastali previsti dal disegno di legge in esame.
Ritiene perciò che il Governo abbia ampiamente sottovalutato le ricadute - anche finanziarie - di tale riforma degli estimi catastali, ricadute che non potranno essere compensate nemmeno dall'utilizzo, da parte dell'Agenzia del Territorio, di quote di lavoratori socialmente utili, impiegati nelle operazioni di revisione degli estimi, né da eventuali altre misure di sostegno.
Peraltro, è dell'avviso che il passaggio ad una valutazione degli estimi catastali su base patrimoniale, oltre a comportare tempi di riorganizzazione lunghissimi, non sia in linea con l'impostazione generale della fiscalità del nostro Paese, fondata sulla percezione di un reddito e non sulla titolarità di un patrimonio. Fa presente che in Italia l'80 per cento dei cittadini è titolare di un' abitazione di proprietà, a differenza di quanto avviene in altri Paesi (ad esempio in Germania solo il 35 per cento) e che pertanto la casa rappresenta per la maggior parte delle famiglie italiane un importante bene-rifugio, in cui confluisce gran parte del risparmio di una vita. Di tale situazione non tiene conto il disegno di legge in esame, né del fatto che non sempre la dimensione della casa di proprietà coincide con la effettiva capacità di reddito dei proprietari: è pertanto improprio, a suo giudizio, tassare la casa sotto il profilo patrimoniale.
Ritiene quindi necessario che la valutazione degli immobili a fini fiscali sia ricondotta ad un piano strettamente reddituale, anche in considerazione della bolla immobiliare in cui si trova attualmente il mercato degli immobili e di una prevedibile riduzione a breve termine del valore degli immobili stessi.
Per tutti questi motivi, condivide con il deputato Antonio Pepe le perplessità di ordine costituzionale avanzate sui contenuti dell'articolo 4.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Gianfranco Conte 4.9 ed approva l'emendamento 4.10 del relatore. Respinge quindi l'emendamento Fugatti 4.11.

Antonio PEPE (AN) ritira l' emendamento 4.12, di cui è cofirmatario.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Antonio Pepe 4.13, Leo 4.14 e Antonio Pepe 4.15, approvando quindi l'emendamento Gioacchino Alfano 4.16. Respinge, altresì, gli emendamenti Antonio Pepe 4.17, Fugatti 4.18 e 4.19, gli identici emendamenti Armani 4.20 e Pedrizzi 4.21, nonché gli emendamenti Galletti 4.22 e Della Vedova 4.23.


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Gianfranco CONTE (FI) illustra brevemente il proprio emendamento 4.24.

La Commissione respinge l'emendamento Gianfranco Conte 4.24.

Gioacchino ALFANO (FI) chiede chiarimenti relativamente al riferimento alla nozione «base patrimoniale» contenuto nella lettera a) del comma 1 dell'articolo 4 del disegno di legge in titolo, riferimento che il proprio emendamento 4.25 intende sopprimere.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI fa presente che il riferimento alla base patrimoniale nella definizione degli estimi catastali, di cui alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 4, dovrà essere evidentemente esplicitata nel dettaglio in sede di esercizio della delega, assicurando che la sua applicazione non implicherà un aumento complessivo dell'imposizione fiscale.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Lupi 4.25 e Gioacchino Alfano 4.26.

Antonio PEPE (AN) ribadisce la propria contrarietà ai contenuti dell'articolo 4 del disegno di legge in esame, ritenendo in particolare che una riforma del catasto immobiliare su base patrimoniale apporterà gravi danni sia al mercato immobiliare delle compravendite sia a quello delle locazioni. Raccomanda pertanto l'approvazione del proprio emendamento 4.27, volto a reintrodurre l'articolo 15 del decreto-legge n. 41 del 1995, il quale prevedeva che, per le cessioni di fabbricati, gli uffici dell'Amministrazione finanziaria non potessero procedere alla rettifica del corrispettivo dichiarato in atto, se quest'ultimo fosse stato indicato in misura comunque non inferiore al valore catastale. Sottolinea infatti come il ripristino di tale previsione eviterà l'insorgere di un imponente contenzioso che potrebbe invece essere determinato dal nuovo sistema estimativo.

Maurizio LEO (AN), nel condividere le osservazioni del deputato Antonio Pepe, fa presente che la prospettata riforma degli estimi catastali potrebbe condurre ad un aumento del contenzioso con riferimento al calcolo del valore dell'immobile. Riterrebbe pertanto utile reintrodurre la norma di cui all'articolo 52 del decreto del Presidente della Repubblica n. 131 del 1986, recante il testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro, nel quale si prevedeva che, se il prezzo di compravendita fosse stato superiore alla rendita catastale dell'immobile, non si dava luogo ad accertamento fiscale.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Antonio Pepe 4.27, Fugatti 4.28 e Lupi 4.29.

Maria Ida GERMONTANI (AN), intervenendo sul proprio emendamento 4.30, ricorda che le Commissioni censuarie hanno attualmente una competenza consultiva, di amministrazione attiva e di controllo amministrativo. Considera inopportuno attribuire a tali Commissioni funzioni decisorie quali quelle che deriverebbero dalla ridefinizione delle loro funzioni prevista dalla lettera c) del comma 1 dell'articolo 4: tali funzioni dovrebbero essere conservate invece in capo ad organi giurisdizionali quali le Commissioni tributarie, con le caratteristiche di terzietà che sono loro proprie.

La Commissione respinge l'emendamento Germontani 4.30.

Antonio PEPE (AN) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 4.31, di cui è cofirmatario, facendo presente che gli organi giurisdizionali competenti di tutte le controversie in materia catastale devono restare le Commissioni tributarie. Chiede perciò al rappresentante del Governo di rivedere il parere contrario espresso sull'emendamento 4.31.

Maurizio LEO (AN) ritiene che l'affidamento del contenzioso in materia catastale debba restare in capo a soggetti terzi,


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quali le Commissioni tributarie, e non in capo ad organi della Pubblica Amministrazione, come le Commissioni censuarie. Desidera perciò conoscere l'opinione del Governo in merito.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI ribadisce il parere contrario sull'emendamento Armani 4.31.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Armani 4.31 e Lupi 4.32, nonché l'emendamento Gianfranco Conte 4.33.

Ermanno VICHI (Ulivo), intervenendo sull'emendamento 4.34, di cui è cofirmatario, che il relatore aveva invitato a riformulare, introducendo fra l'altro il termine «perequazione» in luogo di «omogeneità», si domanda quale sia l'intento del relatore nel proporre questa modifica, posto che letteralmente la parola «perequazione» implica un'azione attiva di trasferimento di valore, cosa che sembra difficilmente attuabile nel caso di specie.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, chiarisce che il proprio intento, nella riformulazione proposta relativamente all'emendamento Fincato 4.34, è quello di far sì che nel processo riformatore non si dia luogo a sensibili e ingiustificate differenze fra i valori e i redditi degli immobili tra i vari comuni e all'interno di uno stesso comune.

Gianfranco CONTE (FI), nel condividere l'osservazione del deputato Vichi, riterrebbe più opportuno conservare il termine «omogeneità» contenuto nella formulazione originaria dell'emendamento Fincato 4.34. Si chiede peraltro se l'eventuale sostituzione del termine «omogeneità» con «perequazione» non intenda piuttosto prefigurare, da parte del Governo, l'introduzione di principi standard validi per tutti i comuni nelle operazioni di riforma degli estimi catastali.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, ribadisce come il senso della proposta riformulazione dell'emendamento 4.34 sia quello di evitare disparità nella valutazione di immobili ubicati nelle medesime zone, ovvero in diversi comuni, caratterizzati dal medesimo pregio; si dichiara peraltro disponibile a valutare un ulteriore diversa formulazione dell'emendamento.

Antonio PEPE (AN) chiede a sua volta chiarimenti sull'uso del termine «perequazione», contenuto nella riformulazione proposta dal relatore all'emendamento Fincato 4.34.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI fornisce alcuni chiarimenti in merito alla formulazione di cui alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 4 del disegno di legge in esame, che parla di «uniformità e qualità dei processi», facendo presente che l'introduzione del termine «perequazione» può essere accettabile, riservandosi peraltro, qualora tale riformulazione fosse approvata, di valutare una ulteriore riformulazione della disposizione nel corso della discussione sul provvedimento in Assemblea.

Gianfranco CONTE (FI) rileva come gli obiettivi sottesi alla riformulazione dell'emendamento 4.34 non risultino chiare invitando pertanto il Governo ad esprimere la propria posizione in merito.

Ermanno VICHI (Ulivo) ribadisce che l'emendamento 4.34 è volto a migliorare la formulazione di uniformità e qualità, contenuta nel testo originario del disegno di legge in esame, introducendo il termine «omogeneità», che a suo giudizio risulta preferibile a quello di «perequazione». Peraltro, nel dichiarare di non voler trasformare una questione lessicale in una di tipo politico, è disponibile ad accettare la riformulazione proposta dal relatore.

Maurizio LEO (AN) ricorda che il concetto di perequazione, anche alla luce dell'utilizzo che ne ha fatto il legislatore costituzionale, ad esempio nell'articolo 119


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della Costituzione, si riferisce ad un'azione di carattere ridistribuivo, che non sembra attagliarsi alla previsione contenuta nell'emendamento 4.34.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI, alla luce delle risultanze del dibattito, suggerisce di mantenere comunque, nella nuova formulazione proposta dell'emendamento Fincato 4.34, il termine «omogeneità» in luogo di quello «perequazione».

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, concorda con il suggerimento del rappresentante del Governo.

Laura FINCATO (Ulivo) riformula il proprio emendamento 4.34 nel senso indicato dal relatore (vedi allegato).

La Commissione approva l'emendamento Fincato 4.34 (seconda formulazione). Respinge quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Lupi 4.35, Galletti 4.36, Fugatti 4.37 e Antonio Pepe 4.38.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, intervenendo sul subemendamento Fincato 0.4.1.1, sul quale ha espresso un invito al ritiro, rileva come tale subemendamento affronti complessivamente questioni specifiche che sono oggetto anche dei successivi subemendamenti 0.4.1.2 e 0.4.1.11: ritiene pertanto di ribadire il proprio invito al ritiro, ritenendo che tali temi possano essere valutati distintamente in occasione dell'esame di tali proposte emendative.
Chiede inoltre ai presentatori di chiarire meglio la portata della nuova lettera g-bis) che si propone di inserire nel corpo dell'articolo 4.

Laura FINCATO (Ulivo) illustra il proprio subemendamento 0.4.1.1, facendo presente, con particolare alla nuova lettera g-bis) come essa intenda specificare che deve intendersi come abitazione principale anche gli alloggi in cui abbia la propria dimora abituale un soggetto diverso dal proprietario, ma appartenente alla medesima famiglia. Rileva infatti come tale fattispecie, che risulta particolarmente frequente, debba essere tenuta in considerazione dal punto di vista fiscale, riconoscendo anche in tal caso il trattamento agevolato riconosciuto alla prima casa di proprietà.

Maurizio LEO (AN) fa presente che il codice civile regola in via generale il concetto di residenza, su cui si basa quello di abitazione principale, e che, pertanto, ove si volesse incidere su tale definizione, sarebbe opportuno intervenire eventualmente con una modifica al codice civile.

Ermanno VICHI (Ulivo), nel chiarire la portata del subemendamento 0.4.1.1, di cui è cofirmatario, fa presente che la lettera g-bis) è volta ad assicurare un trattamento fiscale agevolato con riferimento a quegli immobili che servono alle esigenze della medesima famiglia, anche nel caso in cui il soggetto residente non coincida con il proprietario dell'immobile. Ritiene perciò che il subemendamento in esame debba essere valutato positivamente, in quanto diretto a garantire un'appropriata tutela della famiglia nel campo della proprietà abitativa.

Antonio BORGHESI (IdV) concorda con l'osservazione del deputato Leo, rilevando come una eventuale modifica della nozione di abitazione principale dovrebbe essere realizzata mediante una novella al codice civile, piuttosto che con l'inserimento di una norma ad hoc all'interno di una legge di delega, come quella proposta dal subemendamento Fincato 0.4.1.1. Sottolinea infatti il rischio che modifiche puntuali su questo aspetto possano determinare confusione nel quadro normativo.

Gioacchino ALFANO (FI) condivide le considerazioni espresse dal deputato Borghesi, rilevando come non sia opportuno intervenire sulla definizione di abitazione principale a partire da casi del tutto specifici, considerato anche che l'applicazione di tale norma, ove approvata, comporterebbe notevoli complicazioni per i comuni, rischiando di riverberarsi in modo negativo sugli stessi contribuenti.


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Gian Luca GALLETTI (UDC) concorda con il deputato Gioacchino Alfano circa il fatto che l'approvazione di una norma quale quella contenuta nella lettera g-bis) del subemendamento Fincato 0.4.1.1, creerebbe numerosi problemi applicativi per i comuni. Pur rilevando infatti come l'obiettivo di tale previsione sia in linea di massimo condivisibile, ritiene che la formulazione del subemendamenti non sia sufficientemente chiara.
Fa inoltre presente che i comuni hanno in molti casi già affrontato tale questione, nell'ambito dei regolamenti comunali di applicazione dell'ICI, prevedendo, ad esempio, la possibilità di applicare le agevolazioni prima casa anche nel caso in cui l'immobile sia ceduto in comodato gratuito ad un familiare entro un certo grado di parentela.
Esprime inoltre notevoli perplessità sulla nuova formulazione della lettera f) proposta dal subemendamento 0.4.1.1, rilevando come il concetto di sostanziale indifferenza del gettito complessivo, in esso contenuta rischi di trasformarsi in una vera e propria presa in giro per i contribuenti, oltre a costituire un'indebita lesione della potestà impositiva dei comuni, eliminando per questi ultimi la facoltà di modificare le aliquote ICI.

Laura FINCATO (Ulivo) chiarisce che il riferimento alla «sostanziale indifferenza del gettito complessivo», contenuto nel proprio subemendamento 0.4.1.1, è volto a garantire la necessaria, complessiva coerenza del processo di riforma avviato con il disegno di legge in esame. In tale contesto la proposta emendativa è volta a garantire che tale coerenza sia assicurata anche con riferimento all'imposizione ICI, e non è pertanto diretta a limitare l'autonomia impositiva degli enti locali.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI ritiene che la formulazione del subemendamento 0.4.1.1 possa essere migliorata, ma che siano comunque condivisibili gli obiettivi sottesi alle lettere f) ed f-bis). Non considera invece accettabile il tenore della lettera g-bis) del subemendamento.

Ermanno VICHI (Ulivo) non condivide la valutazione espressa dal Sottosegretario in ordine ai contenuti della lettera g-bis) del subemendamento Fincato 0.4.1.1, poiché ritiene che la tutela della proprietà abitativa della famiglia, in senso esteso, debba essere garantita concretamente. In tale contesto ritiene che la revisione del sistema estimativo degli immobili comporterà certamente la necessità di intervenire sulla normativa relativa alle aliquote ICI.
In merito alle considerazioni espresse da taluni deputati, sottolinea come il legislatore possa certamente intervenire, anche in questa sede, per modificare la definizione della categoria di abitazione principale, rilevando come tale questione rivesta per lui un significativo rilievo politico. Preannuncia pertanto, qualora la proposta emendativa in questione non fosse approvata in questa sede, l'intenzione di presentare uno specifico emendamento in tal senso ai fini della discussione in Assemblea del provvedimento.
Ritiene inoltre che la formulazione originaria della lettera f) dell'articolo 4, che prevede una «sostanziale invarianza del gettito complessivo» delle imposte erariali e comunali aventi per base imponibile i valori e i redditi immobiliari derivati, sia più appropriata di quella proposta dall'emendamento 4.1 del relatore, che fa invece riferimento al «mantenimento del gettito complessivo». Rileva infatti come tale ultimo concetto sembri precostituire una garanzia in favore degli enti locali, più che escludere aggravi di tassazione per i contribuenti.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, ribadisce l'invito, già rivolto ai presentatori, a ritirare il subemendamento Fincato 0.4.1.1, facendo presente che i contenuti di tale subemendamento potranno essere ulteriormente valutati in sede di esame dei successivi subemendamenti Fincato 0.4.1.2 e 0.4.1.11, vertenti su analoga materia.

Ermanno VICHI (Ulivo) non considera opportuno ritirare il subemendamento Fincato 0.4.1.1, non essendo ancora note le decisioni che saranno assunte dalla


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Commissione sui successivi subemendamenti Fincato 0.4.1.2 e 0.4.1.11.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI ribadisce il proprio invito al ritiro del subemendamento 0.4.1.1.

Laura FINCATO (Ulivo) ritira il proprio subemendamento 0.4.1.1, fermo restando che le questioni in esso trattate dovranno essere successivamente affrontate in sede di esame dei subemendamenti a sua firma 0.4.1.2 e 0.4.1.11.

Gianfranco CONTE (FI) fa proprio, a nome del proprio Gruppo, il subemendamento Fincato 0.4.1.1.

La Commissione respinge il subemendamento Fincato 0.4.1.1, fatto proprio dal deputato Gianfranco Conte.

Paolo DEL MESE, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista al termine dei lavori pomeridiani dell'Assemblea.

La seduta termina alle 13.15.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 20 giugno 2007.

Audizioni sulle problematiche relative alla revisione degli studi di settore ed all'applicazione degli indicatori di normalità economica.

Direttore dell'Agenzia delle entrate, Massimo Romano.

L'audizione informale è stata svolta dalle 13.50 alle 15.25.

Rappresentanti della Confartigianato, della Confcommercio, della Confesercenti, della CNA e della Casartigiani.

L'audizione informale è stata svolta dalle 15.25 alle 16.10.

Rappresentanti della Società per gli studi di settore (So. SE.).

L'audizione informale è stata svolta dalle 16.10 alle 17.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 20 giugno 2007. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 19.55.

Delega al Governo per il riordino della normativa sulla tassazione dei redditi di capitale, sulla riscossione e accertamento dei tributi erariali, sul sistema estimativo del catasto fabbricati, nonché per la redazione di testi unici delle disposizioni sui tributi statali.
C. 1762 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, avverte di aver riformulato il proprio articolo aggiuntivo 4.01 (vedi allegato).

Il sottosegretario Alfiero GRANDI esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 4.01 del relatore, come riformulato.

Paolo DEL MESE, presidente, avverte che il termine per la presentazione dei subemendamenti all'articolo aggiuntivo 4.01 del relatore, come riformulato, è fissato alle ore 11 di domani.

Laura FINCATO (Ulivo) ritira i propri subemendamenti 0.4.1.2 e 0.4.1.11, nonché l'articolo aggiuntivo Narducci 4.07, di cui è cofirmataria.


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Ermanno VICHI (Ulivo) fa propri i subemendamenti ritirati dal deputato Fincato.

Gianfranco CONTE (FI) chiede chiarimenti sul contenuto del subemendamento Fincato 0.4.1.2, considerato che materia analoga è affrontata dai successivi subemendamenti all'emendamento 4.1 del relatore.

Ermanno VICHI (Ulivo) ricorda di aver già posto la questione, nel corso della seduta antimeridiana della Commissione, relativa alla formulazione originaria, nel testo del disegno di legge, della lettera f) dell'articolo 4, dove si parla di «sostanziale invarianza» del gettito complessivo. Tale formulazione appare preferibile rispetto a quella contenuta nell'emendamento 4.1 del relatore, in cui si parla di «mantenimento del gettito complessivo». Ritiene che sia necessario conservare la formulazione originaria del Governo, poiché garantisce maggiormente i contribuenti, e che pertanto si debba chiarire la precisa volontà politica del relatore su questo punto.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, dichiara la propria disponibilità a riformulare ulteriormente il proprio emendamento 4.1, rilevando tuttavia, con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Vichi, come il testo del proprio emendamento 4.1 abbia le medesime finalità della formulazione originaria dell'articolo 4.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI fa presente che l'espressione «mantenimento del gettito», di cui alla lettera f) dell'emendamento 4.1 del relatore, è più ampia rispetto alla successiva espressione «invarianza su base comunale». Chiede perciò chiarimenti al deputato Vichi sui motivi che lo inducono a proporre una riformulazione che conservi il concetto di invarianza anziché quello di mantenimento del gettito complessivo.

Ermanno VICHI (Ulivo) presume che la volontà del relatore di assicurare l'invarianza del gettito fiscale sia coincidente con l'obiettivo sotteso al subemendamento 0.4.1.2, ma che essa non sia adeguatamente riflessa nel testo, che fa invece riferimento alla nozione, meno chiara sotto questo aspetto, di mantenimento del gettito.

Gianfranco CONTE (FI) condivide le perplessità del deputato Vichi, sottolineando peraltro come il problema fondamentale sia costituito dal fatto che l'invarianza dell'imposizione riguarda comunque solo la maggior parte degli immobili, laddove sarebbe invece necessario specificare che il passaggio ad un sistema estimativo di carattere patrimoniale deve escludere ogni aumento del gettito tributario relativo.

Ermanno VICHI (Ulivo) esclude che, in seguito alla riforma proposta dal disegno di legge in esame, l'entità del gettito possa restare invariata.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI conferma che l'espressione «mantenimento del gettito» non può significare che la situazione attuale rimanga del tutto invariata. Trattandosi tuttavia di legittimi dubbi interpretativi, ritiene opportuno approfondire ulteriormente la questione, impegnandosi a riesaminarla nel corso della discussione in Assemblea.

Gian Luca GALLETTI (UDC) ritiene che sia del tutto privo di senso parlare di invarianza del gettito ICI, poiché ciò contrasterebbe con il principio dell'autonomia impositiva dei comuni.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI non concorda con l'osservazione del deputato Galletti.

Gioacchino ALFANO (FI) condivide l'osservazione del deputato Galletti circa l'impossibilità del Governo di intervenire sulla rimodulazione di aliquote di tributi riservati ai comuni, allo scopo di mantenere invariato il gettito complessivo. Ricorda peraltro che una tale operazione


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determinerebbe notevoli difficoltà applicative per i singoli comuni, i quali non sono in molti casi in grado di conoscere preventivamente l'ammontare del gettito stesso.

Paolo DEL MESE, presidente, propone di affrontare più opportunamente nel corso dell'esame in Assemblea del disegno di legge la questione sollevata dal deputato Vichi.

Alberto FLUVI (Ulivo), considerata l'esigenza di approfondire tecnicamente le tematiche connesse alla lettera f), propone al relatore di riformulare ulteriormente il proprio emendamento 4.1, nel senso di mantenere immutata la formulazione della lettera f) dell'articolo 4. In tale contesto suggerisce di ritirare tutti i subemendamenti presentati dai deputati dell'Ulivo a tale emendamento.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, accoglie il suggerimento del deputato Fluvi, riformulando ulteriormente il proprio emendamento 4.1 (vedi allegato).

Il sottosegretario Alfiero GRANDI esprime parere favorevole sull'emendamento 4.1 del relatore, come ulteriormente riformulato.

Ermanno VICHI (Ulivo) ritira tutti i subemendamenti da lui in precedenza fatti propri.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Fugatti 0.4.1.3, 0.4.1.4 e 0.4.1.5.

Paolo DEL MESE, presidente, accogliendo l'invito del relatore, ritira il proprio subemendamento 0.4.1.6.

Antonio BORGHESI (IdV), accogliendo a sua volta l'invito del relatore, ritira il proprio subemendamento 0.4.1.7.

La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Fundarò 0.4.1.8, Andrea Ricci 0.4.1.9 e Antonio Pepe 0.4.1.10.

La Commissione approva l'emendamento 4.1 del relatore (terza formulazione).

Benedetto DELLA VEDOVA (FI) illustra il proprio emendamento 4.39, il quale intende introdurre nel corpo dell'articolo 4 una clausola di salvaguardia volta ad ammortizzare il sostanziale raddoppio della base imponibile derivante dalla riforma degli estimi prevista dall'articolo 4. In particolare, l'emendamento prevede una riduzione delle aliquote delle imposte gravanti sui valori e i redditi immobiliari non inferiore al 50 per cento, rilevando come tale misura sia stata calibrata in ragione di una precisa quantificazione degli effetti legati alla riforma del catasto.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI sottolinea come il concetto sotteso all'emendamento 4.39 sia sostanzialmente condivisibile, rilevando peraltro come l'emendamento debba essere formulato in termini tecnicamente più appropriati. Invita pertanto il presentatore a ritirarlo, riformulandolo in termini differenti ai fini della discussione in Assemblea.

Gioacchino ALFANO (FI) ritiene che, non essendo possibile in questa fase conoscere quale sarà l'aumento della base imponibile derivante dalla riforma degli estimi, non sia possibile quantificare la misura della riduzione delle aliquote necessaria per evitare aggravi di tassazione.

Gian Luca GALLETTI (UDC) ritiene che, per evitare l'incremento della tassazione derivante dalla revisione del sistema estimativo, occorra prevedere specifici interventi per ogni singola imposta, ovvero fissare, in termini generali, un principio di invarianza del gettito.

Adriano MUSI (Ulivo) rileva come le difficoltà evidenziate nel corso del dibattito ad individuare il meccanismo che assicuri l'invarianza del gettito siano rispecchiate


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dal dibattito insorto sulla lettera f) dell'articolo 4. Dal momento che tale tematica risulta tecnicamente assai complessa, ritiene preferibile approfondire la questione in occasione della discussione in Assemblea, mantenendo per il momento la riformulazione originaria della medesima lettera f).

Benedetto DELLA VEDOVA (FI) accogliendo il suggerimento del Sottosegretario, ritira il proprio emendamento 4.39, riservandosi di riformularlo ai fini della discussione in Assemblea.

La Commissione respinge l'emendamento Antonio Pepe 4.40.

Gianfranco CONTE (FI) concorda con le osservazioni svolte in precedenza dal deputato Galletti, rilevando come, qualora non sia possibile risolvere in questa sede i problemi relativi alla formulazione dell'articolo 4, sarebbe preferibile rinviare tale dibattito alla discussione in Assemblea. Dichiara quindi di sottoscrivere gli emendamenti Galletti 4.49, 4.51, 4.52, 4.53 e 4.55.

Donatella MUNGO (RC-SE), relatore, ritiene che le difficoltà a risolvere in dettaglio i problemi relativi alla formulazione dell'articolo 4 rendano necessario approfondire tale tema nel corso della discussione in Assemblea. Ribadisce pertanto la piena disponibilità a valutare con attenzione tutte le proposte emendative in tal senso.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Gianfranco Conte 4.41, Armani 4.42, Lupi 4.43, Fugatti 4.44, Antonio Pepe 4.45, 4.46, 4.47 e 4.48.

Gian Luca GALLETTI (UDC) illustra il proprio emendamento 4.49, il quale intende prevedere che le agevolazioni relative all'ICI siano applicate tenendo conto della composizione dei nuclei familiari. Rileva infatti come la formulazione dell'articolo 4 finisca per privilegiare in particolare le famiglie costituite da un unico componente, che risulterebbero esenti da tale imposta al 70 per cento, mentre solo il 30 per cento delle famiglie con più componenti potrebbe avvantaggiarsi di tale agevolazione. In tale contesto il suo emendamento prevede che si tenga conto del rapporto tra la metratura dell'immobile ed il numero componenti del nucleo familiare, nonché della composizione del medesimo nucleo.

Elias VACCA (Com.It) rileva come l'idea di applicare le detrazioni all'ICI sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare comporti notevoli difficoltà, rilevando come non sia in astratto definibile quale debba essere il modello ideale di famiglia da agevolare, ovvero il rapporto più opportuno tra metratura dell'immobile e numero dei componenti.
In particolare, si rischia di equiparare impropriamente nuclei familiari che abitano in immobili di diversa metratura, laddove è invece opportuno favorire quei nuclei familiari nei quali il rapporto tra componenti e metri quadri risulti meno favorevole.

Antonio BORGHESI (IdV) esprime perplessità sul meccanismo ipotizzato dall'emendamento 4.49, considerando innaturale variare l'ammontare di una imposta che colpisce gli immobili sulla base del numero degli abitanti dei medesimi immobili.

Maria Ida GERMONTANI (AN) sottoscrive l'emendamento 4.49, nonché gli emendamenti Galletti 4.53 e 4.55.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Galletti 4.49, Antonio Pepe 4.50, nonché gli emendamenti Galletti 4.51 e 4.52.

Gian Luca GALLETTI (UDC) illustra il proprio emendamento 4.53, il quale intende introdurre meccanismi di esenzione dall'ICI per i contratti di locazione stipulati a canone concordato, rilevando come tale strumento svolga una funzione particolarmente


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importante in molte città ad alta tensione abitativa, e debba pertanto essere incentivato.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI rileva come la questione sollevata dall'emendamento 4.53 sia oggetto di un confronto tra il Governo e le parti sociali, e che, in tale contesto, si sta elaborando una previsione agevolativa che risulterebbe peraltro meno onerosa di quella ipotizzata dal deputato Galletti. Suggerisce pertanto di ritirare in questa fase l'emendamento, riformulandolo in termini più accettabili ai fini della discussione in Assemblea.

Gian Luca GALLETTI (UDC), alla luce del suggerimento avanzato dal Sottosegretario, ritira il proprio emendamento 4.53, riservandosi di riformularlo ai fini della discussione in Assemblea.

La Commissione respinge l'emendamento Antonio Pepe 4.54.

Gian Luca GALLETTI (UDC) illustra il proprio emendamento 4.55, il quale intende introdurre uno strumento di sostegno in favore degli inquilini, ripristinando l'istituto del buono affitto, che costituisce, a suo giudizio, l'unico strumento veramente efficace per sostenere tale categoria.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Galletti 4.55, Fugatti 4.56 e 4.57.

Elias VACCA (Com.It), accogliendo l'invito del relatore, ritira il proprio articolo aggiuntivo 4.02.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Antonio Pepe 4.03, Gianfranco Conte 4.04 e 4.05, nonché Galletti 4.06.

Paolo DEL MESE, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 21.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI

7-00200 Fugatti: Problematiche relative all'applicazione degli indicatori di normalità economica.

7-00208 Galletti: Problematiche relative all'applicazione degli indicatori di normalità economica.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

Alla VIII Commissione: Schema di relazione all'Assemblea sulle tematiche relative ai cambiamenti climatici.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari di martedì 19 giugno 2007, a pagina 43, seconda colonna, alla quarantaquattresima riga, le parole «continuare ad» devono intendersi cancellate; a pagina 44 prima colonna, alla seconda riga, la parola «tali» deve intendersi sostituita dalla seguente: «le»; alla medesima pagina 44, seconda colonna, alla trentaduesima riga, le parole «Conte: Regime IVA delle cessioni di aeromobili destinati a servizi di trasporto internazionale» devono intendersi cancellate.