XIII Commissione - Resoconto di mercoledì 20 giugno 2007


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INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 20 giugno 2007. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO.

La seduta comincia alle 14.10.

Indagine conoscitiva nell'ambito dell'esame dei progetti di legge C. 1985 Misuraca, C. 2136 Lion e C. 2214 Delfino recanti «Agenzia per l'utilizzo delle risorse idriche in agricoltura».

Audizione dell'Ingegner Roberto Iodice, Commissario ad acta ex Agensud.
(Svolgimento e conclusione).

Giuseppina SERVODIO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Introduce quindi l'audizione.

L'ingegnere Roberto IODICE, Commissario ad acta ex Agensud, e l'ingegnere Antonino Casciolo, responsabile del settore irrigazione della gestione commissariale ex Agensud, svolgono un intervento sul tema oggetto dell'audizione.


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Intervengono quindi per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI), Giuseppe RUVOLO (UDC), Filippo MISURACA (FI).

L'ingegnere Antonino CASCIOLO, responsabile del settore irrigazione della gestione commissariale ex Agensud, e l'ingegnere Roberto IODICE, Commissario ad acta ex Agensud, replicano ai quesiti e alle osservazioni.

Intervengono per formulare ulteriori quesiti e osservazioni i deputati Giuseppe RUVOLO (UDC), Claudio FRANCI (Ulivo), Giuseppina SERVODIO, presidente, e Filippo MISURACA (FI).

Replica nuovamente l'ingegnere Roberto Iodice, Commissario ad acta ex Agensud.

Giuseppina SERVODIO, presidente, ringrazia i partecipanti e dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 15.30.

N.B.: Il resoconto stenografico dell'audizione è pubblicato in un fascicolo a parte.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

Mercoledì 20 giugno 2007. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Boco.

La seduta comincia alle 15.35.

Schema di relazione all'Assemblea sulle tematiche relative ai cambiamenti climatici.
(Rilievi alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di relazione all'Assemblea in titolo, rinviato nella seduta del 19 giugno.

Filippo MISURACA (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa riferimento alla protesta che si è verificata ieri di fronte all'assessorato per l'agricoltura della regione Sicilia e alle dichiarazioni rese dal Presidente della Commissione Agricoltura del Senato in merito all'etichettatura dell'olio d'oliva. Ricorda che sul tema la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato all'unanimità una risoluzione che impegna il Governo ad adottare le iniziative necessarie per assicurare l'indicazione della provenienza delle olive nell'etichetta dell'olio d'oliva vergine ed extravergine. Invita in proposito la presidenza a trasmettere le risoluzioni approvate dalla Camera sia alla presidenza dell'omologa Commissione del Senato sia alle organizzazioni del settore.

Giuseppina SERVODIO, presidente, osserva che gli atti approvati dalla Commissione hanno ampia pubblicità mediante la pubblicazione nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari, nonché sul sito Internet della Camera.
Passando al punto all'ordine del giorno, in sostituzione del Presidente e relatore Lion, propone di formulare sullo schema di relazione all'Assemblea predisposto dalla Commissione Ambiente alcuni rilevi attinenti alle parti di competenza della Commissione Agricoltura. In primo luogo, con riferimento al paragrafo 2.7 ritiene opportuno che siano indicati in modo preciso alcuni indirizzi per la politica di sostegno dei biocarburanti. Con riferimento al paragrafo 2.9, ritiene che si debba evidenziare l'esigenza di considerare anche le ripercussioni negative che i cambiamenti climatici in atto determinano sul reddito degli agricoltori; di conseguenza occorre predisporre programmi di protezione sociale e strumenti di gestione delle crisi di mercato che permettano di sostenere i costi derivanti dalle modificazioni dei cicli colturali e dei periodi di messa a coltura e di raccolta. Sempre con riferimento al paragrafo 2.9, laddove si


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parla dei meccanismi tariffari per il consumo dell'acqua, propone l'inserimento di una precisazione, in base alla quale tali meccanismi debbano prevedere sistemi incentivanti e disincentivanti idonei a promuovere l'adozione di tecnologie di irrigazione che permettano un più appropriato utilizzo dell'acqua. Relativamente al medesimo paragrafo evidenzia infine l'opportunità di sostituire il riferimento alla ricerca nel campo del miglioramento genetico, parlando piuttosto di ricerca nel campo del miglioramento varietale, tramite la selezione naturale di varietà.

Il sottosegretario Stefano BOCO esprime condivisione sui contenuti e sulle finalità della relazione. Per quanto concerne le parti di specifica competenza della Commissione Agricoltura, si dichiara d'accordo con i rilievi proposti dal Presidente. Osserva peraltro che, con riferimento al paragrafo 2.7, sarebbe più opportuno parlare, anziché di biocarburanti, di biomasse agricole. Sempre con riferimento al medesimo tema, rileva che il primo elemento di cui tener conto in una politica a sostengo delle bioenergie è la vicinanza tra la produzione agricola e gli impianti di trasformazione. Tale elemento risulta necessario per stabilire una relazione diretta tra l'attività agricola e la produzione di energia e per assicurare le condizioni effettive per lo sviluppo di filiere corte. Altrimenti sussiste il rischio che gli incentivi previsti nel settore si traducano in importazioni da paesi molto distanti, con pesanti costi non solo sotto il profilo economico, ma anche sotto quello ecologico.

Bruno MELLANO (RosanelPugno) dichiara di condividere le proposte del Presidente e le integrazioni suggerite dal sottosegretario Boco. Propone altresì di inserire un apposito paragrafo concernente un'azione specifica per la tutela del suolo. Segnala in proposito che sta per esser adottata una direttiva che prevederà l'obbligo di interventi di salvaguardia del suolo. La condizione del suolo, inteso come lo strato superiore della crosta terrestre, è una risorsa non rinnovabile, il cui degrado ha pesanti conseguenza anche in relazione ai cambiamenti climatici, tenuto conto delle capacità di assorbimento delle sostanza inquinanti. Evidenzia lo stretto rapporto che sussiste tra attività agricole e condizione del suolo. Ritiene in particolare che si debba fare riferimento sia alle gravi minacce alle quali il suolo è soggetto, sia ad azioni di salvaguardia, che mettano al bando, proprio a partire dall'agricoltura, pratiche che determinano fenomeni di erosione, con l'ulteriore conseguenza di accentuare il rischio di inondazioni. Sottolinea infine l'esigenza di individuare con precisione i siti contaminati del Paese e di prevedere per ciascuno un piano di bonifica.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) condivide l'integrazione proposta dal collega Mellano relativamente alla tutela e alla salvaguardia del suolo. Per quanto concerne le proposte del Presidente, ritiene che il riferimento alle esigenze connesse all'alimentazione, nel momento in cui si parla di una politica a sostegno delle agroenergie, rischi di costituire un elemento contraddittorio, che può creare difficoltà nella fase di concreta attuazione di tale politica. Esprime altresì forti perplessità sulla proposta di sostituire il riferimento alla ricerca nel campo del miglioramento genetico con quello alla ricerca nel campo del miglioramento varietale. Osserva che tale proposta può essere intesa come una chiusura pregiudiziale rispetto alle possibilità, molto più ampie, che sono aperte alla ricerca. Invita pertanto ad individuare una formula che non escluda le attività di studio e sperimentazione nel campo genetico.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) condivide l'integrazione volta specificare la vicinanza tra produzione agricola e trasformazione in energia, in modo da incentivare la formazione di filiere corte. Sempre con riferimento alla politica a sostegno delle bioenergie, rileva che è condivisibile la richiesta di privilegiare le aree marginali


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e il recupero dei residui; tale richiesta peraltro deve essere intesa come indicazione prioritaria, ma non esclusiva, anche per la difficoltà di stabilire, in molte realtà, se determinate aree siano o meno marginali. Ritiene infine che debba essere individuata una formulazione che preveda sia la ricerca nel campo del miglioramento varietale, sia la ricerca nel campo del miglioramento genetico.

Claudio MADERLONI (SDpSE) nel condividere le proposte di rilievi formulare dal Presidente e le integrazioni proposte dal sottosegretario Boco, segnala l'opportunità di introdurre un riferimento al ruolo che i comuni, in particolare quelli di piccole dimensioni, possono svolgere per il recupero dei terreni abbandonati.

Massimo Saverio Ennio FUNDARÒ (Verdi) dichiara di condividere le integrazioni proposte, sia in merito alla vicinanza spaziale tra produzione agricola e trasformazioni in energia, sia in merito all'introduzione di un apposito paragrafo relativo alle azioni di tutela del suolo. Per quanto concerne la ricerca, osserva che è più corretto e coerente con le sensibilità diffusa sulla materia un riferimento esclusivo alla ricerca per il miglioramento varietale.

Angela LOMBARDI (RC-SE) si dichiara d'accordo con l'introduzione di una puntuale richiesta in ordine alla relazione diretta fra produzione agricola e produzione di energia. Ritiene infatti che qualunque politica a sostegno delle agroenergie debba innanzitutto attenersi ai criteri della sostenibilità, della filiera corta e dell'integrazione con il territorio. Concorda con il collega Fundarò nel giudicare più corretto e più opportuno il riferimento al miglioramento varietale, da intendersi come attività di preservazione e recupero delle varietà esistenti, anziché di modifica del loro patrimonio genetico.

Giuseppina SERVODIO, presidente, ai fini di permettere una formulazione dei rilievi che tenga conto di tutti gli elementi emersi dalla discussione, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 16, è ripresa alle 16.15.

Giuseppina SERVODIO, presidente, illustra una proposta di rilievi, evidenziando che essa tiene conto di tutti gli elementi emersi dalla discussione.

La Commissione approva all'unanimità la proposta di rilievi formulata dal Presidente (vedi allegato).

La seduta termina alle 16.20.

RISOLUZIONI

Mercoledì 20 giugno 2007. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Boco.

La seduta comincia alle 16.20.

Sull'ordine dei lavori.

Giuseppina SERVODIO, presidente, propone l'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di procedere in primo luogo alla discussione delle risoluzioni e, successivamente, alla sede referente.

La Commissione concorda.

7-00153 Mellano: Autolimitazione della quota relativa alla pesca del tonno assegnata all'Italia e comunicazione da parte delle regioni delle informazioni sugli allevamenti di tonno.
(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 19 giugno 2007.


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Massimo Saverio Ennio FUNDARÒ (Verdi) dichiara di condividere la risoluzione e chiede di poterla sottoscrivere. Evidenzia in particolare l'importanza di avere dati certi e completi sugli allevamenti di tonno e l'esigenza di introdurre una regolamentazione rigorosa di tale attività.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) dichiara di condividere le premesse della risoluzione, sebbene non sia d'accordo sulle conseguenze che ne vengono tratte in termini di impegni per il Governo. In ogni caso ritiene assolutamente essenziale avere un quadro conoscitivo quanto più possibile ampio e, a tal fine, sottolinea l'opportunità di una interlocuzione della Commissione con gli operatori del settore.

Claudio FRANCI (Ulivo) osserva che, anche in considerazione dei molteplici impegni della Commissione, sarebbe possibile e auspicabile pervenire in tempi rapidi alla votazione della risoluzione, qualora il presentatore sia disponibile a riformularne il dispositivo, in termini di richiesta di informazioni al Parlamento da Parte del Governo. Se invece nel dispositivo viene mantenuta la proposta di una limitazione unilaterale della quota di pesca, ritiene che si debba inevitabilmente procedere ad un confronto con gli operatori del settore.

Il sottosegretario Stefano BOCO osserva che, per quanto concerne la parte del dispositivo relativa alle informazioni sugli allevamenti all'ingrasso del tonno, non si richiede che il Governo fornisca informazioni al Parlamento, quanto piuttosto che acquisisca tali informazioni dalle regioni. Segnala pertanto al presentatore l'opportunità di una riformulazione che preveda espressamente anche una comunicazione al Parlamento delle informazioni raccolte.

Bruno MELLANO (RosanelPugno) ricorda che in sede di risposta a proprie precedenti interrogazioni sul tema, il rappresentante del Governo aveva dichiarato che non gli era possibile fornire i dati richiesti, in quanto essi non erano nella disponibilità del Governo. In conseguenza di ciò il dispositivo della risoluzione è stato formulato nel senso di indurre il Governo ad acquisire tali informazioni da parte delle regioni.

Giuseppina SERVODIO, presidente, apprezzate le circostanze, rinvia il seguito della discussione ad una successiva seduta.

7-00206 Fundarò: Crisi del comparto vitivinicolo della provincia di Trapani.

7-00216 Misuraca: Crisi del comparto vitivinicolo della provincia di Trapani.
(Discussione congiunta e rinvio).

La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

Giuseppina SERVODIO, presidente, avverte che, vertendo le risoluzioni in titolo sul medesimo argomento, la discussione si svolgerà congiuntamente.

Massimo Saverio Ennio FUNDARÒ (Verdi) illustra brevemente la propria risoluzione.

Filippo MISURACA (FI) illustra brevemente al risoluzione di cui è primo firmatario.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) dichiara, con il consenso del collega Misuraca, che la risoluzione di cui questi è primo firmatario deve intendersi riformulata nel senso che la situazione di crisi della viticoltura illustrata in premessa e gli interventi richiesti nel dispositivo si riferiscono non soltanto alla provincia di Trapani, ma anche a quelle di Agrigento e Palermo.

Massimo Saverio Ennio FUNDARÒ (Verdi) dichiara che anche la propria risoluzione deve intendersi riformulata nello stesso senso.


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Il sottosegretario Stefano BOCO osserva che le risoluzioni in titolo prendono in considerazione una questione sicuramente importante e urgente. Si riserva di intervenire con maggiore dettaglio al termine della discussione sulle linee generali.

Giuseppina SERVODIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.35

SEDE REFERENTE

Mercoledì 20 giugno 2007. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Boco.

La seduta comincia alle 16.35.

Agricoltura biologica.
C. 1629 Lion, C. 1695 Bellotti, C. 2545 Lombardi e C. 2604 Governo.


(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 13 giugno 2007.

Claudio MADERLONI (SDpSE) ricorda che il 12 giugno 2007 il Consiglio dei ministri dell'Unione europea ha approvato il nuovo regolamento sull'etichettatura dei prodotti biologici che, tra l'altro, introduce una soglia di contaminazione accidentale da OGM dello 0,9 per cento. L'Italia si è opposta a questa decisione, insieme con Belgio, Grecia e Ungheria. La linea del Governo italiano, infatti, è sempre stata quella della assoluta contrarietà a qualunque soglia superiore allo 0,1 per cento. Ricorda altresì che in questo senso si era pronunciato anche il Parlamento europeo, con una risoluzione che permetteva di nutrire buone aspettative. Adesso, dopo le scelte del Consiglio dei ministri dell'Unione europea, si è di fronte ad una situazione molto più difficile. I motivi di preoccupazione, a suo giudizio, si accentuano, in considerazione del fatto che il dibattito sulla coesistenza e la contaminazione delle sementi è ancora aperto, per cui si corre il rischio che l'agricoltura europea si vada a strutturare sulla base della soglia di contaminazione dello 0,9 per cento. Osserva che si tratta di una soglia di tipo politico, che non ha alcuna relazione con la rilevabilità tecnico-strumentale. In sostanza, tale soglia è stata prevista per introdurre una minore rigidità nei sistemi produttivi.
Rileva che allo stato attuale delle cose il rischio di contaminazione è circoscritto a soia e mais, e, al limite, a colza e cotone. Le filiere a rischio sono pertanto poche e hanno una prevalenza mangimistica. La contaminazione, inoltre, rimane un fenomeno accidentale e permane il divieto di utilizzo di OGM nell'agricoltura biologica. Osserva altresì che, nei fatti, garantire nella filiera biologica il «residuo zero», inteso come il limite determinato dalla soglia di rilevabilità strumentale, è sicuramente molto oneroso, soprattutto nel settore mangimistico, dove la diffusione di granaglie geneticamente modificate è elevata, indipendentemente dalla provenienza comunitaria o extracomunitaria delle materie prime. Ritiene tuttavia che questa sia l'unica strada idonea a garantire il mantenimento dell'alto tasso di credibilità del settore biologico. Evidenzia altresì che una decisione europea più rispettosa del voto parlamentare e della eccezionale mobilitazione del settore avrebbe ulteriormente consolidato la fiducia dei cittadini.
Reputa pertanto che il testo che scaturirà dall'esame da parte della Commissione dei progetti di legge in oggetto dovrà prevedere il divieto di contaminazione da OGM dei prodotti biologici, con soglia di tolleranza fissata allo zero tecnico. Sottolinea che questo è quanto chiedono le associazioni dei produttori biologici, le organizzazioni agricole, che stanno svolgendo numerose iniziative, e i consumatori.
Reputa che per comprendere l'entità del problema occorre tener conto di alcuni


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dati che già sono stati richiamati con precisione nella relazione introduttiva del collega Fundarò. Ricorda che nel 2003 la superficie agricola utilizzata (SAU) investita a biologico ammontava a 1052 ettari, per cui l'Italia risulta il primo paese in Europa e il terzo nel mondo per SAU biologica. Le ultime stime fanno riferimento a circa 954 mila ettari. Nel 2004 le aziende agricole biologiche erano 40.956; esse rappresentano il 2,1 per cento del totale delle aziende agricole, in linea con la media europea. Occorre inoltre tener conto che la SAU media aziendale delle aziende biologiche è nettamente superiore a quella delle aziende convenzionali. Le aziende biologiche di produzione sono maggiormente concentrate al Sud (60 per cento), mentre le attività di trasformazione e produzione sono più diffuse al Centro e soprattutto al Nord, vale a dire in prossimità delle aree in cui sono più elevati i livelli di consumo. In Italia risultano impiegate nella filiera biologica oltre 150 mila unità lavorative. Rileva che, a causa di numerosi problemi di commercializzazione, una quota consistente della produzione biologica è venduta come convenzionale; osserva peraltro che si stanno registrando sviluppi, dal punto di vista organizzativo, nel senso di un superamento di tale situazione. Ricorda altresì che circa un terzo della produzione nazionale viene destinata ad esportazioni.
Le cifre richiamate dimostrano che si tratta, dal punto di vista economico, di un settore non trascurabile, con grandi possibilità di sviluppo. Occorre inoltre considerare l'enorme importanza che tale settore riveste dal punto di vista ambientale. La tutela dell'ambiente, la salvaguardia della biodiversità, il rispetto del benessere degli animali sono infatti la ragione stessa dell'esistenza dell'agricoltura biologica. Osserva a riguardo che per i consumatori, per i cittadini acquista un valore sempre maggiore la salubrità dell'ambiente in cui vivono e la qualità di quello che mangiano. Secondo le ultime stime ufficiali, l'agricoltura biologica è altresì in grado di contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto. Infatti, oltre a ridurre il consumo di energia da fonti fossili e le emissioni di gas serra, l'agricoltura biologica funziona da serbatoio di carbonio: ogni ettaro coltivato con il metodo biologico assorbe infatti una tonnellata e mezza di CO2. Prendendo in considerazione l'attuale superficie italiana coltivata a biologico, risulta che essa già ora assorbe un milione e 650 mila tonnellate di anidride carbonica.
Richiama altresì il rapporto FAO concernente l'agricoltura biologica e la sicurezza alimentare, nel quale si afferma testualmente: «questi modelli indicano che l'agricoltura biologica ha il potenziale di assicurare cibo a tutta la popolazione mondiale, proprio come l'agricoltura convenzionale fa oggi, solo con un minore impatto ambientale». Ritiene pertanto che oggi ambiente, etica e consumi procedano insieme. Osserva che i cittadini italiani ne sono sempre più coscienti; per questo chiedono politiche trasparenti, e non atteggiamenti ambigui, come potrebbe essere invece interpretata la recente presentazione da parte del Ministero delle politiche agricole di protocolli tecnici per la sperimentazione biotech in pieno campo per colture simbolo del made in Italy.
Reputa che, al contrario, tutti i soggetti interessati debbano percepire che il Governo e le istituzioni si muovono in maniera univoca per la tutela della sicurezza alimentare, la quale può essere garantita soltanto agendo in modo da rafforzare la credibilità del settore. La decisione del Consiglio dei ministri dell'Unione europea potrebbe invece minare la fiducia da tutti riposta nel comparto biologico e introdurre un elemento destabilizzante che potrebbe influenzarne negativamente l'espansione. Rileva in proposito che l'Italia ha uno specifico interesse economico a difendere un settore nel quale primeggia; tuttavia, le altre considerazioni a difesa dell'agricoltura biologica dovrebbero essere condivise da tutti i paesi, dal momento che, se si ha cuore il futuro del pianeta, non è possibile discostarsi dal principio di massima precauzione, in primo luogo quando si parla di patrimonio genetico.


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La decisione del Consiglio dei ministri dell'Unione europea appare, da questo punto di vista, ancora più grave. Se la posizione italiana si è trovata in minoranza, occorre a suo avviso domandarsi a chi giovi una simile decisione in ogni caso ancora più importante è a suo giudizio agire per approvare una normativa nazionale restrittiva in ordine alla soglia di contaminazione. Ritiene, infatti, che, dal momento che l'Italia è il primo produttore europeo, una buona legge italiana potrà essere utile anche all'Europa. Al tempo stesso osserva che, a fronte dei maggiori costi che le aziende italiane si troveranno ad affrontare rispetto alle analoghe aziende degli altri paesi europei, sarà necessario operare per evitare che una scelta giusta si trasformi in uno svantaggio. A tal fine ritiene che i produttori italiani dovranno vedere compensate le maggiori spese da un aumento dei ricavi, che potrà essere ottenuto soltanto con una adeguata promozione delle produzioni nazionali come produzioni «BIO non OGM». Soltanto una simile indicazione potrà assicurare il riconoscimento da parte del consumatore del valore aggiunto delle produzioni italiane. In questo modo il logo nazionale potrà diventare una vera e propria garanzia.

Giuseppina SERVODIO, presidente, sulla base delle considerazioni emerse nella seduta del 13 giugno scorso, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare e propone di procedere alla costituzione di un Comitato ristretto per l'esame dei progetti di legge e per la predisposizione di un testo unificato.

La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto.

Giuseppina SERVODIO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame dei progetti di legge abbinati ad una successiva seduta.

La seduta termina alle 16.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.45 alle 16.55.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Interventi nel settore agricolo.
C. 1746-undecies Governo.