VIII Commissione - Resoconto di giovedì 21 giugno 2007


Pag. 78

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 21 giugno 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 9.10.

Schema di decreto legislativo concernente ulteriori modifiche al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale.
Atto n. 96.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 20 giugno 2007.

Antonio MEREU (UDC) intende preliminarmente invitare il relatore a prestare attenzione alle richieste provenienti da tutti i settori più direttamente interessati dal provvedimento in esame, facendosi interprete della necessità di operare sulle tematiche ambientali in modo da superare le difficoltà esistenti e semplificare la normativa, soprattutto quella di natura amministrativa, che rischia di incidere in modo pesante sul mondo imprenditoriale e industriale. Ricorda come lo sforzo compiuto nella precedente legislatura per accorpare in un unico testo normativo la legislazione ambientale abbia prodotto un risultato importante, contribuendo a fornire agli operatori del settore un quadro di regolamentazione certo e definito. Ritiene, dunque, che il Parlamento abbia oggi l'obbligo di recepire tutte le proposte che provengono da questi mondi, dando certezza definitiva alla legislazione vigente e chiudendo in modo chiaro una fase caratterizzata da continue modifiche e integrazioni del quadro legislativo vigente.
Ricordato che in diversi territori occorre superare resistenze e permettere alle aziende di rapportarsi con i problemi esistenti in campo ambientale, in un quadro di certezza del diritto, fa presente che si riserva di sottoporre al relatore una serie di suggerimenti e indicazioni, che hanno l'intento di rendere un servizio utile alla valorizzazione dei comportamenti aziendali virtuosi e, in via indiretta, quello di favorire lo stesso mercato del lavoro e il sostegno occupazionale.


Pag. 79

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, osserva che il lavoro della Commissione nel settore ambientale ha spesso superato possibili «barriere ideologiche», in un'ottica di collaborazione e dialogo reciproco. In tal senso, ritiene che quello della semplificazione normativa possa essere un obiettivo comune delle forze politiche, a condizione che esso tenga anche conto del versante dei controlli da parte delle istituzioni pubbliche, che non deve essere depotenziato, ma - anzi - può essere migliorato e semplificato anch'esso. Rileva, quindi, che lo sforzo di redazione di un «codice ambientale» realizzato nella scorsa legislatura, pur lodevole sotto il profilo degli obiettivi, ha comunque lasciato ampi margini di incertezza e di criticità: occorre, pertanto, lavorare per una risistemazione dei punti di maggiore complessità, anche al fine di garantire una più ampia chiarezza normativa.
Si dichiara, quindi, disponibile a recepire gli eventuali contributi che proverranno dai gruppi presenti in Commissione, soprattutto se essi si muoveranno nell'ambito del rispetto della normativa comunitaria in materia. A tal fine, auspica che - una volta predisposta la sua proposta di parere nella seduta del prossimo 26 giugno - la Commissione possa rapidamente affrontare tutte le questioni aperte, per giungere all'approvazione di un parere il più possibile condiviso e migliorativo del testo trasmesso dal Governo.

Maurizio Enzo LUPI (FI) rileva come l'opposizione stia svolgendo un ruolo propositivo nell'ambito dell'esame del provvedimento in titolo, attraverso un'analisi articolata e non ideologica dei punti più problematici. In tal senso, ritiene che proprio l'attuale fase di lavoro parlamentare sullo schema di decreto stia dimostrando che l'approccio ideologico che il Ministro dell'ambiente ha voluto assumere nella proposta di revisione del «codice ambientale» non è servito a nulla, viste anche le immediate contrarietà registrate da parte delle regioni e delle autonomie locali, nonché del mondo dell'industria e, più in generale, del sistema imprenditoriale. Fa presente che il rischio connesso all'eventuale prosecuzione di una politica basata sul richiamato approccio ideologico può essere quello di bloccare l'intero «sistema Paese», solo per perseguire un rigido e immotivato principio di tutela ambientale di natura teorica, che in realtà non ha alcun senso. Al contrario, occorre - a suo avviso - immettersi in una logica basata sull'esigenza di risolvere i problemi esistenti, aggiornando e migliorando, secondo gli elementi che emergono a livello comunitario, lo stesso decreto legislativo n. 152 del 2006 e favorendo l'accoglimento delle richieste degli operatori del settore mirate all'eliminazione di qualsiasi spazio di equivoco.
Sottolinea, quindi, che il suo gruppo esprime un netto giudizio politico di contrarietà rispetto all'attività sinora svolta dal Ministro Pecoraro Scanio, che - a suo avviso - ha totalmente fallito nella propria politica ambientale, poiché ha creato forti spaccature, anche dentro la maggioranza di governo, alimentando continue divisioni tra il settore dell'ambiente e quello dell'industria e avvalorando una tesi - che definisce sbagliata - per cui questi due settori sarebbero tra loro contrapposti e inconciliabili.
In conclusione, chiede al relatore una piena disponibilità a lavorare per creare le condizioni per una posizione costruttiva e condivisa, che miri al reale miglioramento del testo in esame; il suo gruppo, pertanto, si muoverà in questa direzione, evitando di presentare una proposta di parere alternativa a quella del relatore e collaborando, invece, per creare i presupposti per una posizione parlamentare unitaria, che sia in grado di sollecitare con forza il Governo all'adozione delle necessarie modifiche al provvedimento.

Ermete REALACCI, presidente, ritiene che un'eventuale parere parlamentare condiviso tra forze di maggioranza e forze di opposizione darebbe più peso alla posizione del Parlamento sul provvedimento in esame. Allo stesso tempo, giudica indispensabile che le omologhe Commissioni di Camera e Senato lavorino per produrre


Pag. 80

un parere omogeneo, in modo da non consentire al Governo margini di ambiguità nell'attuazione dei rilievi di origine parlamentare.
Rileva, peraltro, che tale obiettivo di condivisione delle possibili modifiche al testo non può far dimenticare che il decreto legislativo n. 152 del 2006 fu approvato in un clima ben diverso nella scorsa legislatura, non soltanto in ambito parlamentare, ma anche a livello di autonomie territoriali e di operatori del settore, se è vero che esso fu accolto con soddisfazione dalla sola Confindustria. Fa presente, quindi, che il lavoro che la Commissione sta ora svolgendo sullo schema di decreto correttivo è importante, poiché - assumendo come base di partenza il parere reso in sede di Conferenza unificata - sta cercando di andare anche oltre tale parere, intervenendo soprattutto sulle materie connesse alla semplificazione delle procedure; a questo scopo, osserva come stia maturando l'idea di intervenire su argomenti quali il deposito temporaneo, la definizione delle materie prime secondarie, la disciplina delle terre e rocce da scavo e l'abolizione del MUD, che rappresentano questioni molto sentite dal sistema delle imprese.
In conclusione, ritiene che tutti i gruppi presenti in Commissione possano utilizzare utilmente il tempo che rimane per la scadenza dell'espressione del parere parlamentare, lavorando in stretto contatto con il relatore, in modo da fornire un contributo al miglioramento della legislazione ambientale e, più in generale, allo sviluppo del Paese.

Il sottosegretario Gianni PIATTI fa presente che il Governo apprezza i contributi positivi sinora emersi dal dibattito, pur dovendo precisare - per ragioni di onestà intellettuale - che non si sarebbe giunti all'attuale situazione se l'impegnativo lavoro di confronto con tutte le realtà coinvolte - portato avanti dalla nuova maggioranza - fosse stato realizzato nella scorsa legislatura, in occasione dell'approvazione del decreto legislativo n. 152 del 2006.
Osserva, pertanto, che nell'opera di revisione del «codice ambientale» non vi è alcun approccio di tipo ideologico, bensì la volontà di recuperare rispetto a un deficit di consultazione che ha caratterizzato il testo originario, nonché di garantire una maggiore coerenza con la disciplina comunitaria. Invita, pertanto, la Commissione a guardare con determinazione al tema generale della funzionalità, concentrandosi su problemi quali il regime transitorio delle autorizzazioni agli impianti, gli adempimenti amministrativi richiesti dalla legislazione vigente, i compiti dei vari organismi competenti, che investono aspetti di natura trasversale suscettibili di portare a miglioramenti largamente condivisi.
Quanto alla questione sollevata nel dibattito circa i problemi che caratterizzerebbero il lavoro del Governo, ritiene opportuno ribadire la propria convinzione che si debbano contrastare quelle logiche di mera contrapposizione tra dicasteri, le quali - pur in un fisiologico rapporto di dialettica e di contraddittorio - vanno superate per giungere a soluzioni concordate, finalizzate a dare risposte concrete ai problemi sul tappeto. In quest'ottica, quindi, formula l'auspicio che il lavoro che la Commissione sta svolgendo possa contribuire a rafforzare l'impegno delle istituzioni lungo la direzione testé richiamata.

Ermete REALACCI, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.50.

RELAZIONI ALL'ASSEMBLEA

Giovedì 21 giugno 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene


Pag. 81

il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 9.50.

Sulle tematiche relative ai cambiamenti climatici.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 12 giugno 2007.

Ermete REALACCI, presidente, segnala che stanno pervenendo alla Commissione i rilievi e le osservazioni delle altre Commissioni permanenti sullo schema di relazione presentato nella seduta dello scorso 7 giugno. Fa presente, inoltre, che il relatore sta lavorando alla revisione del citato schema di relazione, anche alla luce degli ulteriori elementi emersi a seguito dell'audizione del rappresentante dell'economia e delle finanze, svolta nella giornata di ieri congiuntamente alla V Commissione.

Maurizio Enzo LUPI (FI), nel prendere atto della completezza del lavoro istruttorio svolto dalla Commissione, si riserva di esprimere le valutazioni del suo gruppo dopo che il relatore avrà predisposto la preannunciata nuova versione dello schema di relazione all'Assemblea.

Antonio MEREU (UDC), nel dichiarare il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione, avverte che fornirà al relatore una apposita documentazione scritta, con cui intende formulare talune proposte di modifica e integrazione dello schema di relazione, finalizzate soprattutto a ridefinire l'impostazione di talune delle politiche attive in essa richiamate.

Romolo BENVENUTO (Ulivo), relatore, conferma la piena disponibilità a procedere ad una integrazione dello schema di relazione, sulla base dei contributi che proverranno dalle altre Commissioni permanenti e dagli stessi deputati sinora intervenuti nel dibattito. A tale fine, si augura di poter illustrare, in occasione della prossima seduta, le linee generali che orienteranno il suo lavoro di integrazione del testo, al fine di giungere alla definitiva approvazione del documento entro la giornata di giovedì 28 giugno.

Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.