XI Commissione - Resoconto di mercoledì 4 luglio 2007


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 4 luglio 2007. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI.

La seduta comincia alle 10.50.

Sui lavori della Commissione.

Antonino LO PRESTI (AN) ribadisce le proprie perplessità, già espresse nella riunione di ieri dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite XI e XII, in ordine all'assegnazione, in sede referente, dei progetti di legge in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro alle Commissioni medesime. Ritiene infatti che la competenza della XII Commissione sia quanto meno marginale e che l'assegnazione alle Commissioni riunite sia tanto più inopportuna ove si consideri la ristrettezza dei tempi di esame previsti. Osserva altresì che, ad oggi, non risulta disponibile la documentazione che sarebbe necessaria ai fini di un esame approfondito e che la mole ingente degli atti relativi all'esame del medesimo provvedimento presso il Senato conferma la complessità dello stesso e l'esigenza di un esame altrettanto puntuale da parte della Camera. Più in generale, osserva che, in oltre un anno di legislatura, la Commissione non ha licenziato per l'Assemblea alcun provvedimento degno di nota. Questa circostanza, unitamente a episodi come la recente assegnazione alla sola V Commissione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 81 del 2007 recante misure urgenti in materia finanziaria, che pure presenta rilevanti aspetti di sicura competenza della XI Commissione, conferma l'esigenza che la presidenza della


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Commissione si faccia carico del problema. In caso contrario, il suo gruppo valuterà le iniziative da assumere al fine di contrastare il rischio che la Commissione abdichi al proprio ruolo. Tornando ai progetti di legge in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, rileva che questi, e in particolare il disegno di legge del Governo, non hanno carattere di particolare urgenza, poiché non contengono misure concrete e di immediata attuazione. Conclusivamente, ribadisce l'esigenza che sia riconsiderata l'assegnazione di tale provvedimento alle Commissioni riunite XI e XII e, in generale, che la XI Commissione eserciti appieno il proprio ruolo.

Emilio DELBONO (Ulivo) riconosce che l'assegnazione dei progetti di legge in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro alle Commissioni riunite XI e XII può apparire come una forzatura e rileva che tale giudizio sembra essere condiviso da tutti i gruppi presenti in Commissione. Ritiene tuttavia che non sarebbe opportuno sollevare un conflitto di competenza, anche perché è innegabile che il provvedimento contenga disposizioni di competenza della XII Commissione e non mancano precedenti a sostegno dell'assegnazione alle Commissioni riunite. Peraltro, osserva che sarebbe forse opportuno che la Commissione, attraverso il suo presidente, assumesse un'iniziativa nei confronti della Presidenza della Camera, chiedendo che le competenze e il ruolo della Commissione stessa siano garantiti e tutelati. Osserva inoltre che l'approvazione del provvedimento in questione prima dell'interruzione estiva rappresenta un'esigenza dell'intero Parlamento, e non della sola maggioranza, anche al fine di evitare che a tale approvazione si giunga solo dopo la conclusione della prossima sessione di bilancio. Ciò rappresenterebbe, a suo avviso, un grave ritardo nell'affrontare un problema drammaticamente urgente, anche perché, contrariamente a quanto affermato dal deputato Lo Presti, il disegno di legge del Governo contiene anche disposizioni concrete e di immediata attuazione. Auspica pertanto che l'opposizione tenga un atteggiamento responsabile nel corso dell'esame, ma ritiene anche che il Governo debba garantire un intervento incisivo del Parlamento nella fase di emanazione dei decreti legislativi di attuazione delle deleghe contenute nello stesso disegno di legge. In generale, riconosce che, nelle assegnazioni dei progetti di legge, la Commissione sembra talvolta essere penalizzata. Quanto alla scarsa partecipazione del Governo ai lavori della Commissione, fa rilevare che tale fenomeno si è verificato, purtroppo, anche nelle passate legislature. Tuttavia, ritiene opportuno che sia sollecitata una più costante presenza e una maggiore attenzione ai lavori della Commissione da parte del Governo.

Augusto ROCCHI (RC-SE) ritiene che tutti i gruppi possano concordare sulla necessità di giungere ad una rapida approvazione del provvedimento in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Pertanto, pur comprendendo le considerazioni del collega Lo Presti, si dice convinto del fatto che anche l'opposizione sia consapevole dell'esigenza di intervenire urgentemente in questa delicata materia. Pur condividendo, dunque, le perplessità in ordine all'assegnazione del provvedimento alle Commissioni riunite XI e XII, osserva che la sollevazione di un conflitto di competenza rischierebbe di compromettere irrimediabilmente la possibilità di giungere all'approvazione del provvedimento prima dell'interruzione estiva. Ritiene invece che si possa compiere uno sforzo per ampliare quanto più possibile i tempi di esame, fermi restando i termini stabiliti, e rileva che, comunque, le Commissioni potranno e dovranno svolgere un ruolo particolarmente incisivo nella fase di esame degli schemi dei decreti legislativi di attuazione delle deleghe contenute nel provvedimento in questione. Osserva altresì che, naturalmente, al fine di consentire il rispetto dei tempi ristretti previsti per l'esame del provvedimento, è necessario che gli uffici procedano tempestivamente alla predisposizione di tutta la documentazione necessaria. Ritiene


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inoltre che alcuni dei problemi segnalati dai colleghi derivino dalla frequenza con cui il Governo procede alla predisposizione di provvedimenti estremamente ampi ed eterogenei. Quanto infine alla partecipazione del Governo ai lavori della Commissione, osserva che si tratta di un problema che da diversi anni è dato riscontrare e che, a suo avviso, deve essere inquadrato nel contesto più generale del rapporto tra assemblee elettive ed esecutivi. Concludendo, dichiara di confidare nel senso di responsabilità dell'opposizione, la quale in passato ha dimostrato di essere sensibile al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Luigi FABBRI (FI) osserva innanzitutto che, nel merito, è difficile ipotizzare un accordo tra maggioranza e opposizione sul provvedimento in discorso, poiché il disegno di legge del Governo muove da un'impostazione fondamentalmente repressiva e ha un impianto sostanzialmente sanzionatorio, mentre, secondo l'opposizione, bisogna perseguire l'obiettivo di incentivare le buone pratiche, la formazione e, in generale, tutti gli interventi volti a ridurre i rischi di infortunio sul lavoro. Rileva quindi che la situazione attuale non è caratterizzata da alcun vuoto normativo e che il fenomeno degli incidenti sul lavoro è stato fortemente enfatizzato dai mezzi di informazione, sebbene i dati dimostrino fortunatamente una diminuzione dei casi. Infatti, la proposta di legge di cui è primo firmatario persegue innanzitutto l'obiettivo di mettere ordine nelle disposizioni in materia. Si chiede quindi se l'accelerazione che la maggioranza sembra voler imprimere non dipenda soltanto dalle sollecitazioni del Presidente della Repubblica e osserva che, nonostante questa accelerazione nelle Commissioni, sussiste comunque il rischio che il provvedimento rimanga bloccato in Assemblea e non giunga ad approvazione prima della interruzione estiva. Ricorda inoltre che analogo atteggiamento della maggioranza ha prodotto non poche difficoltà presso l'altro ramo del Parlamento. Osserva altresì che una materia così complessa e delicata non può essere approfondita in tempi tanto brevi, anche se l'opposizione farà fino in fondo il proprio dovere, presentando emendamenti volti a migliorare il testo e non animati da fini ostruzionistici. Ritiene comunque, in generale, che il Governo persegua costantemente l'obiettivo di sminuire il ruolo del Parlamento. Condivide inoltre le perplessità espresse dai colleghi in ordine all'assegnazione del provvedimento in discorso alle Commissioni riunite XI e XII, pur prendendo atto che, al riguardo, non sono realisticamente possibili iniziative utili. Ribadisce quindi l'auspicio che alle Commissioni siano assicurati tempi di esame più congrui alla complessità del provvedimento, anche al fine di poter svolgere le opportune audizioni. Esprime infine rammarico per l'atteggiamento della maggioranza, che sembra precludere ogni modifica volta a migliorare il disegno di legge del Governo.

Simone BALDELLI (FI), pur condividendo le perplessità espresse dai colleghi in ordine all'assegnazione del provvedimento in questione alle Commissioni riunite XI e XII, ritiene che sarebbe un errore criticare tale decisione sotto il profilo squisitamente tecnico, facendone ricadere la responsabilità sugli uffici, laddove si tratta, come i colleghi ben sanno, di una valutazione che spetta alla Presidenza della Camera. Concorda inoltre con quanti hanno segnalato, in termini generali, il problema di tutelare il ruolo e le competenze della Commissione, anche a fronte di una tendenza del Governo - opportunamente segnalata dal collega Rocchi - a varare provvedimenti eccessivamente ampi ed eterogenei. In particolare, per quanto di competenza della Commissione, il problema deriva, a suo avviso, dal fatto che la maggioranza non è politicamente nelle condizioni di adottare provvedimenti specifici e organici in materia di lavoro. Ravvisa altresì l'esigenza di rafforzare politicamente il ruolo della Commissione, anche potenziandone l'attività conoscitiva, e ritiene che, ad esempio, sarebbe opportuno invitare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale a riferire in Commissione


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sulla trattativa in corso in materia pensionistica.

Federica ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur) dichiara di condividere le considerazioni svolte dal collega Delbono e ritiene che sarebbe opportuno richiamare l'attenzione della Presidenza della Camera sull'esigenza di garantire il ruolo e le competenze della Commissione.

Angelo COMPAGNON (UDC) dichiara di condividere le considerazioni svolte dai colleghi di opposizione, e in particolare la richiesta del deputato Baldelli riferita all'audizione del Ministro Damiano. Quanto al provvedimento in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, osserva che la Commissione, sin dall'inizio della legislatura, ha dimostrato grande attenzione e sensibilità verso tale materia. Auspica quindi che anche l'esame del provvedimento citato possa svolgersi in modo sereno e costruttivo. Pertanto, ritiene che una forzatura sui tempi di esame non sarebbe opportuna e sottolinea che le richieste di ampliamento dei tempi avanzate dall'opposizione, come pure gli emendamenti che certamente l'opposizione presenterà, perseguono l'obiettivo di un miglioramento del testo e non sono dovuti a intenti ostruzionistici. Osserva infine che il tentativo di giungere all'approvazione definitiva del provvedimento prima dell'interruzione estiva appare velleitario e rivolge un appello all'equilibrio e alla saggezza della maggioranza, affinché si renda disponibile a un serio approfondimento del testo.

Carmen MOTTA (Ulivo), con riferimento all'assegnazione del provvedimento in discorso, ritiene che i profili di competenza della XI Commissione siano nettamente prevalenti, ma riconosce che esistono elementi oggettivi anche a sostegno della competenza della XII Commissione. Ricorda inoltre che, in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, i colleghi dell'opposizione presso la XII Commissione hanno difeso con decisione le ragioni a fondamento della competenza della Commissione medesima. Riconosce, peraltro, l'esistenza di un problema di carattere generale che attiene all'individuazione della competenza delle Commissioni all'atto dell'assegnazione di provvedimenti complessi ed eterogenei. Ritiene comunque che, in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, sia necessario intervenire con urgenza, ma sottolinea l'esigenza di ampliare il più possibile i tempi di esame, pur nel rispetto dei termini stabiliti. Quanto alle perplessità emerse in ordine allo strumento della delegazione legislativa, ricorda che, nella scorsa legislatura, l'intera riforma del mercato del lavoro è stata oggetto di delega al Governo e che, comunque, si tratta di uno strumento ampiamente utilizzato da tutti i governi, da molti anni a questa parte. Conclude ribadendo l'esigenza di una rapida approvazione del provvedimento in discorso.

Gianni PAGLIARINI, presidente, ricorda innanzitutto, con riferimento al problema del rapporto tra Commissione e Governo e della partecipazione dei rappresentanti del Governo ai lavori della Commissione, che già in due occasioni ha investito formalmente il Presidente della Camera della questione: ritiene pertanto di aver fatto quanto in suo potere affinché il tema fosse posto all'attenzione del Governo. Quanto all'assegnazione alla XI Commissione non in via esclusiva o all'assegnazione a Commissioni diverse dalla XI Commissione di provvedimenti recanti, tra l'altro, disposizioni in materia di lavoro, osserva che la questione non può essere ridotta a un problema di carattere esclusivamente tecnico, avendo invece contorni più propriamente politici e attenendo, almeno in parte, alla natura complessa e eterogenea dei provvedimenti che il Governo emana. Ritiene pertanto che non sarebbe opportuno sollevare un conflitto di competenza, mentre può essere valutata l'opportunità di segnalare il problema, in termini più generali, con lettera al Presidente della Camera. Venendo infine a trattare dei tempi di esame del provvedimento relativo alla tutela della salute e


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della sicurezza sui luoghi di lavoro, ringrazia il deputato Compagnon per aver ricordato la sensibilità verso questo tema, di cui la Commissione ha dato prova sin dall'inizio della legislatura con l'approvazione di una risoluzione. Ritiene tuttavia che alcuni dei problemi sollevati dai colleghi, con riferimento alla complessità delle questioni da affrontare, attengano piuttosto alla fase dell'esame degli schemi di decreto legislativo che il Governo sarà chiamato ad emanare. Se ci si limita ai contenuti del disegno di legge del Governo attualmente all'esame delle Commissioni riunite XI e XII, il problema dei tempi, a suo avviso, appare meno drammatico. Rileva infine che, mentre nella riunione di ieri dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, tutti i gruppi erano sembrati disponibili a garantire l'approvazione del provvedimento in Assemblea prima dell'interruzione estiva, oggi i gruppi di opposizione sembrano aver maturato un orientamento diverso. Assicura comunque che, quando le Commissioni riunite inizieranno l'esame del provvedimento, tutta la documentazione necessaria sarà messa a disposizione dei deputati.

Disposizioni urgenti in materia di pubblica istruzione.
Nuovo testo C. 2272-ter Governo.
(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizione e osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 27 giugno 2007.

Donata LENZI (Ulivo), relatore, alla luce di quanto già evidenziato in sede di relazione, formula una proposta di parere favorevole con condizione e osservazione (vedi allegato).

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Delega al Governo in teria di riordino degli enti di ricerca.
C. 2599 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame.

Federica ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere sul disegno di legge in esame, d'iniziativa governativa, approvato dal Senato, recante una delega al Governo per la riforma degli enti di ricerca. Tale delega deve essere esercitata nel termine di 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge; entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi, il Governo è autorizzato ad adottare uno o più decreti legislativi correttivi o modificativi. Evidenzia i principi ed i criteri direttivi cui la riforma deve ispirarsi: riconoscimento agli enti dell'autonomia statutaria; verifica da parte dell'Agenzia di valutazione dell'università e della ricerca dei risultati ottenuti dagli enti; assegnazione delle risorse finanziarie a seconda della valutazione espressa dall'Agenzia; riordino degli organi statutari; composizione del consiglio di amministrazione del CNR in modo che almeno la metà dei componenti sia di nomina governativa; adozione di procedure di valutazione comparativa per la nomina dei direttori degli organi di ricerca; previsione di misure volte a potenziare la professionalità e l'autonomia dei ricercatori; incentivazione della cooperazione scientifica e tecnica con enti ed istituzioni di altri Paesi; raccordo con l'attività delle regioni in materia di ricerca e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; ridefinizione, attraverso accorpamenti o scorpori, di enti attivi nei settori della fisica della materia, dell'ottica e dell'ingegneria navale nonché dell'Istituto italiano di tecnologia.
Per le procedure di adozione degli statuti da parte degli enti, il testo prevede che gli statuti sono emanati con decreto del Ministro dell'università e della ricerca


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e sono sottoposti al parere delle Commissioni parlamentari e che, in sede di prima applicazione, per la formulazione degli statuti, il Governo si avvale di una o più commissioni composte da esperti di alto livello scientifico.
Sottolinea poi come il comma 6 prevede che, oltre le ipotesi previste dalla legislazione vigente, il commissariamento degli enti potrà, altresì, essere disposto nel caso di: modifiche statutarie inerenti la missione dell'ente e la sua struttura di governo; comprovata difficoltà di funzionamento o di raggiungimento degli obiettivi posti dal Governo. In tali casi le Commissioni parlamentari sono chiamate ad esprimere un parere sul decreto relativo al commissariamento.
L'articolo 2 dispone l'abrogazione dei commi 143, 144 e 145 dell'articolo 2 del decreto-legge n. 262 del 2006, secondo i quali la riforma degli enti di ricerca deve essere attuata attraverso l'emanazione di regolamenti di delegificazione nel rispetto dei principi e criteri direttivi recati dalla legge n. 59 del 1997 (cosiddetta «Bassanini 1»). Il provvedimento, conformemente a quanto richiesto nell'ordine del giorno del Senato n. 9/1132/20, il quale impegna il Governo a provvedere alla riforma degli enti di ricerca attraverso lo strumento dei decreti legislativi, rivede infatti la scelta operata dal decreto-legge n. 262 del 2006, secondo il quale tale riforma avrebbe dovuto essere approvata attraverso regolamenti di delegificazione.
Conclude, formulando, considerata l'assenza di profili problematici per gli aspetti di competenza della Commissione, una proposta di parere favorevole.

Simone BALDELLI (FI) annuncia, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sulla proposta di parere del relatore, esprimendo un giudizio negativo sul provvedimento in esame e criticando, in particolare, gli eccessivi margini di interferenza attribuiti al Governo nella gestione degli enti di ricerca.

Angelo COMPAGNON (UDC) annuncia, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sulla proposta di parere del relatore, condividendo il giudizio negativo espresso dal deputato Baldelli.

Carmelo PORCU (AN) annuncia, anche a nome del suo gruppo, voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 12.15.

COMITATO RISTRETTO

Audizione informale di rappresentanti dell'INAIL nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 73 Volontè, C. 118 Cordoni e C. 1697 Rossi Gasparrini recanti «Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici».

L'audizione informale è stata svolta dalle 12.15 alle 12.45.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Inquadramento nei ruoli dello Stato di insegnanti dipendenti da amministrazioni comunali.
C. 1513 De Simone.

Modifica della normativa relativa al cumulo tra le prestazioni erogate dall'INAIL e dall'INPS.
C. 110 Cordoni, C. 1989 Campa.

Computo indennità integrativa speciale agli effetti delle pensioni di reversibilità.
C. 2264 Lamorte, C. 2530 Formisano.


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ATTI DEL GOVERNO

Proposta di nomina della dottoressa Amalia Ghisani a presidente dell'ente nazionale di previdenza ed assistenza per i lavoratori dello spettacolo.
Nomina n. 42.

RISOLUZIONI

7-00221 Baldelli: Inversione dei limiti di spesa previsti dai commi 523 e 526 dell'articolo unico della legge finanziaria per il 2007.

COMITATO RISTRETTO

Collocamento al lavoro dei centralinisti non vedenti.
C. 58 Volontè, C. 1308 Mancuso, C. 1811 Cordoni.

Interventi straordinari in favore del personale del Ministero della giustizia.
C. 2056 Vitali, C. 2364 Mazzoni.

Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici.
C. 73 Volontè, C. 118 Cordoni e C. 1697 Rossi Gasparrini.