XIII Commissione - Marted́ 10 luglio 2007


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ALLEGATO

Risoluzione n. 7-00125 Misuraca: Iniziative per fronteggiare la riduzione delle scorte di cereali

NUOVO TESTO DELLA
RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La XIII Commissione,
premesso che:
esistono gravi problemi di approvvigionamento di grano duro e tenero per l'industria molitoria, cerniera strategica per il rifornimento di buona parte dell'industria agroalimentare nazionale e in definitiva per tutto il settore cerealicolo;
il calo dei raccolti 2006, compromessi dalla siccità e dal caldo torrido di luglio, si sta traducendo in un forte ridimensionamento delle scorte a livello mondiale;
in molte aree del mondo si sta manifestando un'oggettiva carenza di materia prima cerealicola rispetto ai fabbisogni industriali e foraggeri: in Europa tale problema ha assunto connotazioni ancora più allarmanti dopo la conferma, a settembre, di un forte calo della produzione di mais, specialmente in Francia e Italia, i due principali produttori dell'area;
l'International grains council, nel suo ultimo rapporto previsionale, a fine settembre, ha limato di ben 5 milioni di tonnellate la stima sui raccolti mondiali di frumento nella campagna 2006/07, portando il nuovo dato a quota 588 milioni, rispetto ai 593 milioni indicati a fine agosto;
gli analisti britannici dell'International grains council hanno inoltre delineato un quadro particolarmente sconfortante circa le previsioni di raccolti cerealicoli nell'Emisfero sud del Pianeta, in un'annata segnata dalla più grave ondata di siccità dell'ultimo secolo in Australia;
a conferma del momento difficile l'Ucraina ha sospeso la concessione delle licenze all'export di cereali dopo la conferma del forte calo dei raccolti 2006;
anche la FAO prevede un netto calo delle riserve mondiali di cereali, dovuto ad una leggera flessione della produzione cerealicola mondiale e ad una notevole crescita del suo utilizzo;
secondo il Dipartimento dell'Agricoltura USA - USDA -, come riportato dal Financial Times, le riserve mondiali di grano sono al minimo storico, tanto che da più di 25 anni non si registrava una produzione così bassa e ciò a causa della siccità che ha colpito più parti del Mondo tra cui, come detto, l'Australia, l'Ucraina, la Cina, il Brasile e non ultima la stessa Unione europea;
a tale riduzione delle produzioni, si aggiunge un altro motivo di preoccupazione dato dalla concorrenza delle colture a fine energetico che tolgono superfici a quelle a finalità alimentare: addirittura sembra che in Messico l'utilizzo di granturco per produrre biodiesel stia cominciando a fare concorrenza all'alimentazione umana;
la stessa Commissione europea, nelle ultime proiezioni diffuse a fine gennaio 2007, sulle prospettive dei mercati agricoli nel periodo 2007-2013, conferma per i cereali un accentuato interesse per


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l'utilizzo come biocarburanti e una crescente riduzione delle scorte pubbliche che peraltro saranno concentrate nei Paesi dell'Europa dell'Est con conseguenti alti costi per il trasporto nei Paesi maggiormente utilizzatori, come appunto l'Italia;
il Governo italiano d'intesa con le regioni ha identificato una serie di interventi per evitare il rischio di conflittualità tra orientamenti produttivi a fini alimentari e orientamenti produttivi energetici. In particolare sono in fase di elaborazione i piani regionali dei bacini agroenergetici tesi ad identificare le dimensioni e le aree massime di espansione delle filiere agroenergetiche tali da non determinare impatti indiretti sulle filiere agroalimentari;
da dati Italmopa si apprende che l'Italia, primo paese importatore di grano, davanti alla Cina, acquista all'estero circa il 60 per cento del suo fabbisogno di grano tenero e il 30-35 per cento del suo fabbisogno di grano duro (con stime che prevedono il ricorso all'import fino al 50 per cento nei prossimi anni) e che si potrebbe trovare in una situazione di grave crisi nel prossimo futuro;
la recente riforma della PAC ha ulteriormente accentuato il deficit a causa del disaccoppiamento, che certamente non incentiva le produzioni;
è necessario garantire ai cittadini la sicurezza degli approvvigionamenti di tali materie prime essenziali per la sopravvivenza e elemento fondamentale della dieta mediterranea;
alle difficoltà nazionali di approvvigionamento di cereali si aggiungono carenze di ordine logistico (quali la carenza di centri di stoccaggio adeguati nei porti, o la poca profondità dei fondali) che penalizzano il necessario ricorso all'acquisto di materia prima da paesi comunitari e da paesi terzi e che si traducono in maggiori oneri che non possono che incidere negativamente sui costi di produzione di prodotti derivati destinati sia al mercato interno che internazionale;
la problematica sopra esposta assume dimensioni mondiali e si estende in un arco temporale di medio-lungo periodo;

impegna il Governo:

a farsi portavoce dei problemi illustrati in premessa nelle competenti sedi comunitarie attraverso l'apertura di un'apposita procedura di esame della materia, al fine di permettere l'individuazione delle modalità e degli strumenti più idonei per superare la situazione di difficoltà determinatasi, tenendo conto altresì della dimensione di medio e lungo termine del problema, anche per evitare di trovarsi nel prossimo futuro di fronte a improvvise carenze di cereali sui mercati europei, con inevitabili danni economici e sull'alimentazione di base delle fasce più deboli dei cittadini;
a sollecitare la Commissione europea, anche nell'ambito dell'»health-check» della PAC, ad effettuare un approfondita analisi sugli strumenti utilizzabili a livello di Stati membri, per far fronte alle suddette situazioni di crisi;
a riferire in sede parlamentare sulle iniziative adottate.
(8-00070)«Misuraca, Zucchi, Bellotti, Ruvolo, Lion, Cesini, D'Ulizia, Maderloni, Giuseppe Fini, Grimaldi, Iannarilli, Licastro Scardino, Marinello, Minardo, Romele, Paolo Russo».