XIII Commissione - Resoconto di marted́ 10 luglio 2007


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SEDE CONSULTIVA

Martedì 10 luglio 2007. - Presidenza del presidente Marco LION. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Stefano Boco.

La seduta comincia alle 13.40.

DL 81/2007: Disposizioni urgenti in materia finanziaria.
C. 2852 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge in titolo, rinviata nella seduta del 5 luglio 2007.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) dichiara di non condividere i giudizi espressi dal relatore nell'esposizione introduttiva sulla situazione generale dell'economia e della finanza pubblica in Italia né quelli relativi alle specifiche questioni agricole. Osserva in proposito che il confronto tra la situazione italiana e quella europea manifesta le difficoltà in cui si trova l'economia del paese, che presenta tassi di crescita notevolmente inferiori a quelli dell'area dell'euro. Pertanto gli effetti positivi di una congiuntura economica più favorevole rispetto a quella degli anni scorsi non devono mascherare le debolezze strutturali che affliggono il sistema produttivo italiano. Questa consapevolezza dovrebbe indurre ad una politica di prudenza. Rileva in proposito che, mentre in passato i giudizi degli organismi internazionali venivano tenuti


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in grande considerazione, adesso vengono accolti con sufficienza o suscitano irritazione, a dimostrazione della strumentalità con cui tali giudizi sono considerati. Sottolinea altresì che di fronte agli interventi da adottare sul versante economico e su quello sociale, la maggioranza ha dimostrato profonde divergenze e rischia di prendere decisioni che potranno portare allo scontro generazionale. Per quanto concerne in modo specifico l'agricoltura e la pesca, ritiene che il decreto-legge in esame sia una ulteriore attestazione della scarsa attenzione che il Governo dedica a questi settori e della poca incisività dell'azione del Ministero. Richiama la manifestazione che la Coldiretti ha organizzato a Bologna per domani con un atteggiamento di severa critica nei confronti del Ministro. Rileva che molte e importanti esigenze del mondo agricolo rimangono senza risposta. Anche il presente decreto si limita infatti a adottare misure positive, ma di impatto assai limitato per quanto concerne la pesca; rileva tra l'altro che il fermo biologico è considerato uno strumento obsoleto e penalizzante per le imprese. A proposito della pesca ricorda che di recente l'Assemblea della Camera aveva approvato all'unanimità una mozione che indicava alcune linee essenziali per una politica a favore del settore, le quali sono rimaste disattese. Per queste ragioni ribadisce il giudizio fortemente negativo del proprio gruppo sul provvedimento in esame.

Rosalba CESINI (Com.It) concorda con l'illustrazione e i giudizi espressi dal relatore. Ritiene il provvedimento in esame particolarmente importante in quanto con esso si avvia una fase di redistribuzione delle risorse a favore delle fasce più deboli. Sottolinea in particolare le misure per il finanziamento per le pensioni più basse e lo sblocco delle risorse per la scuola. Rileva invece profili critici per quanto concerne la riduzione dei trasferimenti ai comuni connessa al gettito ICI. Per quanto riguarda le materie di competenza della Commissione, giudica significativo l'aumento del finanziamento delle misure di accompagnamento relative al «fermo della pesca», che costituiscono un sostegno sia per i lavoratori sia per le imprese. Al tempo stesso viene chiarita la procedura relativa alla revisione degli estimi catastali, con la proroga dei termini per il ravvedimento operoso e per il ricorso alle commissioni tributarie. Segnala che si tratta di misure corrispondenti a quanto la Commissione aveva richiesto in una risoluzione approvata insieme alla Commissione Finanze. Evidenzia che rispondono ad un atto di indirizzo della Commissione Agricoltura, in questo caso approvato insieme con la Commissione Bilancio, anche le previsioni relative al disaccantonamento delle risorse che la finanziaria aveva reso indisponibili e alla riassegnazione delle entrate; sottolinea che tali misure assumono un particolare rilievo per l'attività il Corpo forestale dello Stato, innanzitutto per quanto concerne la lotta contro gli incendi. Segnala infine le disposizioni recate dall'articolo 13, che prevedono la possibilità di concedere anticipazioni nella misura del 30 per cento sui finanziamenti che erano stati bloccati in relazione al trasferimento all'INPS delle risorse del TFR. Ritiene che il testo della disposizione debba essere chiarito nel senso di assicurare che lo sblocco delle risorse si applichi anche ai rifinanziamenti di Tabella D. Preannuncia altresì emendamenti da parte del proprio gruppo, insieme con altri gruppi di maggioranza, per introdurre ulteriori misure a sostegno della pesca, in particolare per quanto concerne l'estensione del credito di imposta per gli investimenti previsto nella legge finanziaria del 2007 e l'applicazione anche alla pesca del regime speciale IVA previsto per l'agricoltura.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) ritiene che la relazione introduttiva non sia stata eccessivamente ottimistica, in quanto si è limitata a constatare in modo oggettivo la disponibilità di maggiori risorse derivanti dalla ripresa economica e dalla lotta all'evasione fiscale che il Governo ha perseguito con fermezza. Una parte delle maggiori entrate è stata destinata a proseguire


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l'azione di risanamento dei conti pubblici avviata con decisione nella legge finanziaria per il 2007; un'altra parte è stata finalizzata interventi volti a ripristinare una maggiore equità e coesione sociale. Per questo motivo le risorse sono state concentrate a favore delle fasce più deboli, quali gli anziani con le pensioni più base e i giovani. Per quanto riguarda in modo specifico l'agricoltura osserva che sono state pienamente recepite le indicazioni fornite dalla Commissione per quanto riguarda aspetti importanti, come la revisione degli estimi catastali o le risorse del Corpo forestale dello Stato per la lotta contro gli incendi. Si tratta di interventi oggettivamente positivi per il settore. Per questo esprime un giudizio favorevole sia sull'impostazione complessiva del decreto, sia sulle misure specificamente attinenti all'agricoltura e alla pesca.

Luciano D'ULIZIA (IdV) osserva che si tratta di un decreto-legge largamente prevedibile, che recupera errori di previsione. L'intervento, per quanto tardivo, è comunque opportuno, in quanto ispirato da principi di giustizia sociale, in particolare con riferimento alle misure relative alle pensioni più basse e ai giovani. Le osservazioni critiche provenienti dai gruppi di centrodestra non tengono conte del disastro economico e sociale causato dalla precedente maggioranza. Evidenzia in particolare l'aggravio per i conti pubblici causato dall'incremento degli interessi passivi dovuti sui titoli del debito pubblico. Di fronte ad una situazione tanto difficile, ritiene che le forze politiche dovrebbero individuare in modo concorde gli interventi che maggiormente rispondono all'interesse del paese. Preannuncia la presentazione da parte del proprio gruppo di emendamenti volti a far recuperare reddito alle imprese agricole; sotto questo profilo segnala l'importanza che lo sviluppo delle agroenergie abbia luogo in forme tali da garantire la diretta partecipazione delle imprese agricole ai proventi che la crescita del comparto può assicurare. In ogni caso invita tutti i membri della Commissione ad uno sforzo comune per inserire nel decreto ulteriori misure di sostegno all'agricoltura italiana.

Giuseppe RUVOLO (UDC) osserva che il decreto contiene soltanto alcune misure volte a porre rimedio in modo raffazzonato a questioni che la legge finanziaria per il 2007 aveva lasciato aperte. Mancano assolutamente interventi capaci di incidere su difficoltà e debolezze strutturali dell'agricoltura italiana, quali in particolare l'assenza di controlli sui prodotti provenienti da paesi extracomunitari, per i quali non è stata rispettata alcuna disciplina in materia di sicurezza alimentare. Il decreto-legge, quindi, risulta per l'agricoltura italiana un'ulteriore occasione perduta. Annuncia che il proprio gruppo presenterà emendamenti; in particolare ritiene che dovrebbero essere introdotti interventi molto più incisivi a sostegno del settore della pesca.

Bruno MELLANO (RosanelPugno) esprime dubbi sulla sussistenza di effettive ragioni di urgenza per procedere alla ripartizione di risorse finanziarie, osservando che tale ripartizione avrebbe potuto aver luogo in sede di manovra di finanza pubblica tra qualche mese. Formulata questa premessa di carattere generale, per quanto riguarda le singole misure contenute nel decreto, osserva che esse rispondono a richieste settoriali, talvolta anche condivisibili. In particolare esprime apprezzamento per il disaccantonamento degli stanziamenti relativi al piano irriguo nazionale. Condivide infine l'osservazione secondo cui sarebbe necessaria la politica complessiva per la pesca, piuttosto che singole «misure-tampone».

Claudio FRANCI (Ulivo) ritiene che non si possa disconoscere che si è registrata nell'ultimo anno una modifica positiva degli andamenti economici e finanziari, caratterizzata anche da una ripresa dei consumi, che dimostra una maggiore fiducia. A tali mutamenti si è associata una lotta efficace sul fronte dell'evasione fiscale. Le maggiori risorse che ne sono


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derivate sono state destinate a finalità di coesione sociale, privilegiando i soggetti con pensioni più basse e l'esigenza di favorire, per i giovani, il riscatto degli anni di laurea e la continuità della contribuzione pensionistica. Per quanto riguarda l'agricoltura e la pesca, si interviene su due questioni caratterizzate da una situazione di emergenza. Osserva in proposito che il provvedimento in esame non può essere la sede per la definizione di una politica complessiva per la pesca, che invece è elaborata nell'ambito del piano triennale, attualmente all'esame della Conferenza Stato-regioni. Al tempo stesso rivendica il merito dell'incisiva azione di stimolo condotta in sede parlamentare per quanto riguarda le garanzie inserite nell'ambito della procedura di revisione degli estimi catastali. Ritiene comunque che nel decreto possa esservi lo spazio per ulteriori misure significative, tra cui segnala in particolare l'attivazione delle risorse già previste e già stanziate per l'estensione alla pesca del regime speciale IVA. Con questi obiettivi il proprio gruppo, in accordo con altri gruppi di maggioranza, ha presentato emendamenti presso la Commissione Bilancio e auspica che tali elementi possano essere evidenziati anche nel parere che la Commissione Agricoltura esprimerà sul provvedimento.

Gianpaolo DOZZO (LNP) ritiene che il dibattito della Commissione dovrebbe soffermarsi esclusivamente sulle questioni agricole e, considerato sotto questo punto di vista, il decreto contiene misure di scarso rilievo. Osserva infatti che vengono sbloccati finanziamenti che già erano stati stanziati; le uniche risorse aggiuntive sono rappresentate dai 12 milioni di euro destinati alla pesca. Chiede al relatore e al rappresentante del Governo un chiarimento specifico in ordine al fatto che sia stata prevista o meno una copertura finanziaria in relazione alle minori entrate dovute all'esclusione del pagamento di sanzioni per quanto concerne la procedura di revisione degli estimi catastali.

Giuseppe FINI (FI) osserva che si è registrata una ripresa economica avviata dalla Germania, i cui effetti in Italia sono stati attenuati da misure assai opinabili, quali le regole introdotte in materia di studi di settore. In questo contesto economico ritiene del tutto intempestiva l'adozione del decreto-legge in esame, dal momento che sarebbe stato assai più prudente aspettare la fine di luglio, in modo da poter disporre di dati certi sul gettito tributario. Al riguardo rileva altresì che la manovra di finanza pubblica prospettata per il 2008 non dovrà contenere misure correttive soltanto a causa del fatto che il Governo si limita a tenere conto della legislazione vigente. Vi sono tuttavia numerosi interventi che inevitabilmente devono essere adottati e che, nel complesso, avranno un costo stimabile nell'ordine di 21 miliardi di euro. Ritiene assai problematico reperire tali risorse attraverso riduzioni di spesa, mentre è assolutamente da escludere che sussistano margini per un ulteriore inasprimento della pressione fiscale. In questo quadro ritiene che le misure introdotte nel decreto-legge potranno ulteriormente aggravare la difficile situazione dei conti pubblici che, a causa delle scelte del Governo, si verrà a creare nel prossimo anno.

Claudio MADERLONI (SDpSE) ritiene che gli interventi inseriti nel decreto-legge in esame si muovano in una direzione complessivamente giusta, sia per quanto riguarda l'aumento delle pensioni più basse e le misure per i giovani, sia per quanto riguarda il rifinanziamento degli investimenti. Ritiene assai importante anche la destinazione di risorse aggiuntive alle misure di accompagnamento per i marittimi imbarcati nelle aree soggette al «fermo pesca», dal momento che tali misure garantiscono la corresponsione del minimo salariale e il versamento degli oneri contributivi. Al tempo stesso evidenzia l'esigenza di ulteriori misure di sostegno al settore della pesca, in particolare per quanto riguarda l'estensione del regime speciale IVA, che rappresenta un aiuto diretto agli operatori, i quali si trovano a dover affrontare un notevole incremento dei costi.


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Giuseppina SERVODIO (Ulivo) evidenzia che l'elemento di novità rappresentato dal decreto-legge in esame è costituito dal fatto che per la prima volta non viene adottata una manovra correttiva infrannuale, ma si ha la possibilità di ridistribuire risorse disponibili. Tali risorse vengono concentrate su due categorie caratterizzate da particolari condizioni di debolezza, vale a dire titolari dei trattamenti pensionistici più bassi e le giovani generazioni. In questo quadro, comunque, viene dedicato un chiaro segno di attenzione anche nei confronti dell'agricoltura, attraverso l'adozione di misure volte a intervenire su problemi particolarmente urgenti. A questo riguardo osserva peraltro che le linee di azione di una politica complessiva per i settori dell'agricoltura e della pesca sono delineate nel documento di programmazione economico-finanziaria, che deve essere considerato contestualmente al decreto-legge in esame. Sottolinea infine il fatto che diverse delle misura adottate nel decreto-legge rispondono a precisi atti di indirizzo approvati dalla Commissione Agricoltura e, per questo motivo, dovrebbero suscitare l'apprezzamento in tutti i gruppi che compongono la Commissione.

Luca BELLOTTI (AN) ritiene che il giudizio sul decreto-legge deve associarsi a una verifica complessiva di quello che il Governo, ad un anno dal proprio insediamento, ha saputo realizzare per l'agricoltura italiana. Sotto questo profilo il giudizio è fortemente negativo. In particolare il Governo non ha saputo dare prospettiva ad alcuni comparti che potrebbero sostenere il rilancio del settore agricolo. Osserva in particolare che, nonostante l'ampio lavoro istruttorio già effettuato nella precedente legislatura, non è stata ancora definita una disciplina di riferimento per l'agricoltura biologica. Analogamente, il tentativo di sviluppare una filiera agroenergetica, impostato con il decreto-legge n. 2 del 2006, non ha avuto seguito, dal momento che non sono stati ancora adottati i decreti di attuazione. Il grave disagio in cui si trova il mondo dell'agricoltura è a suo avviso attestato dalla manifestazione organizzata domani a Bologna dalla più importante organizzazione, per esprimere un forte giudizio di critica sull'operato del Ministro. L'organizzazione di una simile manifestazione, che rappresenta per l'agricoltura italiana un fatto del tutto inconsueto, dimostra che l'operato del Governo per l'agricoltura e la pesca italiane risulta assolutamente insoddisfacente.

Filippo MISURACA (FI) dichiara in via preliminare di condividere interamente le valutazioni espresse dal collega Marinello. Ritiene che anche dal dibattito che si è svolto emerga con chiarezza l'assenza di coesione all'interno della maggioranza. Il provvedimento in esame ricostituisce temporaneamente la compattezza del Governo restituendo ai singoli ministeri quello che non avevano ottenuto in sede di legge finanziaria. Evidenzia peraltro che si tratta di risorse che non derivano da iniziative del Governo attuale, ma sono l'effetto di misure adottate dal Governo precedente. Per quanto concerne in particolare l'agricoltura, rileva che, di fronte alla limitatezza degli interventi inseriti dal Governo nel decreto-legge, i gruppi non soltanto di opposizione, ma anche di maggioranza stanno presentando alla Commissione Bilancio vari emendamenti finalizzati ad introdurre nel decreto misure più significative per l'agricoltura e per la pesca. Spesso tali emendamenti riproducono quelli che erano già stati presentati in Commissione con riferimento al disegno di legge contenente disposizioni stralciate dalla finanziaria, per cui il modo di procedere adottato dal Governo di fatto priva di significato l'attività finora svolta dalla Commissione sul citato disegno di legge. Sulla base di queste considerazioni ritiene che il Governo non possa rivendicare alcun merito, né in relazione alla situazione economica e finanziaria generale, né in relazione alle specifiche misure per i settori dell'agricoltura e della pesca.

Sandro BRANDOLINI (Ulivo) rileva che l'elemento che è emerso con chiarezza dal dibattito della Commissione è l'esistenza di


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una maggioranza e di un opposizione chiaramente definite e contrapposte. Ritiene tuttavia che nell'azione politica dovrebbe essere sempre rispettata l'etica della coerenza, per cui, tutti i gruppi avrebbero dovuto riconoscere che il decreto contiene, per quanto riguarda l'agricoltura e la pesca, diverse misure che danno puntuale attuazione a quanto era stato richiesto in atti di indirizzo della Commissione largamente condivisi. Ritiene inoltre che il centro-destra non possa richiamare alla coerenza su giudizi relativi alle valutazioni delle istituzioni comunitarie, dal momento che tali valutazioni, nella precedente legislatura, venivano apertamente rigettate. Ritiene in proposito che i giudizi della Commissione europea debbano essere ascoltati con grande attenzione; un Governo tuttavia deve assumersi la responsabilità di contemperare una seria azione di risanamento con misure che favoriscano la ripresa economia in atto. Per quanto riguarda, infine, la manifestazione organizzata dalla Coldiretti, osserva che, mentre può essere utile un'azione di stimolo e di proposta costruttiva nei confronti del Ministro, non produce alcun risultato un atteggiamento pregiudiziale di mera contestazione.

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo), relatore, esprime il proprio apprezzamento per la vivacità e la ricchezza di contenuti del dibattito. Osserva sinteticamente che si tratta in ogni caso di un decreto-legge che finalizza ad interventi di equità sociale e di sostegno allo sviluppo il maggior gettito registrato. Sotto questo profilo, replicando alle osservazioni che hanno chiamato in causa gli studi di settore, anche con riferimento alla propria esperienza professionale, osserva che vi sono realtà e categorie che rifiutano l'adeguamento rispetto a redditi tanto bassi da non poter essere credibili. Ritiene altresì che alcune considerazioni riguardo alla situazione economica e finanziaria del paese possano essere riprese e approfondite in sede di esame del documento di programmazione economico-finanziaria.

Marco LION, presidente, apprezzate le circostanze, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011.
Doc. LVII, n. 2.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo), relatore, rileva che per una valutazione generale del documento di programmazione economico-finanziaria presentato dal Governo occorre in primo luogo prendere in considerazione i dati essenziali relativi all'economia del paese e alla situazione di finanza pubblica.
Per quanto concerne la crescita, il documento presentato nel luglio dello scorso anno prospettava per il 2007 un tasso di aumento del PIL reale dell'1,2 per cento. A distanza di un anno, la crescita prevista dell'economia italiana per il 2007 può essere stimata al 2 per cento. Le previsioni per il 2008, per quanto formulate sulla base di criteri prudenziali, confermano il mantenimento del livello di crescita raggiunto: viene infatti indicato un incremento del PIL reale dell'1,9 per cento.
Ritiene pertanto che, dopo il periodo di sostanziale stagnazione dell'economia italiana, che si è protratto dal 2001 fino al 2005, il sistema economico nazionale ha ripreso a svilupparsi, facendo rilevare tassi di crescita che si collocano stabilmente nell'ordine del 2 per cento. Le previsioni relative al PIL trovano riscontro in un incremento dell'occupazione, dopo il segno negativo che si era registrato nel 2005, e in una costante riduzione del tasso di disoccupazione, che nel 2005 era pari al 7,7 per cento e che al termine del periodo di programmazione dovrebbe collocarsi al 5,6 per cento.


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L'andamento dell'economia del paese produce a suo giudizio effetti significativi anche sull'evoluzione dei conti pubblici. Ricorda che il Governo, appena insediato, si era trovato di fronte una situazione finanziaria difficile. Il deficit alla fine del 2006 era risultato pari al 4,4 per cento del PIL e il debito pubblico, considerato non soltanto in valore assoluto, ma anche come rapporto al PIL, era tornato a aumentare. In questa situazione il Governo aveva assunto con le istituzioni comunitarie l'impegno a ricondurre il deficit al di sotto della soglia del 3 per cento già entro la fine del 2007 e a riprendere il percorso di riduzione del rapporto debito pubblico/PIL. Nell'ottobre scorso, quando presentava il disegno di legge finanziaria per il 2007, il Governo, nel rispetto di tale impegno, si poneva per la fine del 2007 un obiettivo di riduzione del deficit dal 4,4 al 2,8 per cento del PIL. Adesso, a metà dell'esercizio finanziario, la stima del deficit per il 2007 si colloca al 2,1 per cento. Questo significativo risultato è dipeso in larga misura dal maggior gettito tributario, a sua volta dovuto, da un lato, alla ripresa economica, dall'altro, ai risultati di una più rigorosa politica fiscale nella lotta all'evasione e all'elusione.
Di fronte al netto miglioramento dell'andamento tendenziale dei conti pubblici, il Governo non ha potuto, a suo giudizio, non tenere conto di forti esigenze connesse sia agli obiettivi di equità sociale nei confronti delle categorie più deboli e dei giovani, sia al finanziamento di interventi infrastrutturali. Da qui l'adozione, contestuale al DPEF, del decreto-legge che prevede misure permanenti a favore delle pensioni più basse e dei giovani e finanziamenti per il 2007 nei settori dei trasporti, dell'ambiente, della ricerca. Sotto il profilo della stabilità finanziaria, tali interventi non intaccano comunque il margine di garanzia in relazione al mantenimento dell'equilibrio dei conti pubblici; ciò, tra l'altro, dovrebbe, a suo parere, indurre a ridimensionare la portata delle differenze di valutazione espresse dalle istituzioni comunitarie. Tenuto conto anche del decreto-legge, la stima del deficit per il 2007 si colloca al 2,5 per cento del PIL e per il 2008 si prevede, a legislazione vigente, un obiettivo del 2,2 per cento. Evidenzia che si tratta di valori che si pongono ben al di sotto della soglia del 3 per cento del PIL. Ulteriori riduzioni del deficit negli anni successivi dovrebbero condurre entro il 2011 al raggiungimento del pareggio del conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche. Contestualmente si prevede un percorso di ridimensionamento del rapporto tra debito pubblico e PIL, che dovrebbe ridursi dal 106,8 per cento del 2006 al 95 per cento del 2011.
Per il 2008, una previsione di deficit a legislazione vigente del 2,2 per cento del PIL può considerarsi a suo parere assolutamente soddisfacente, tanto che essa coincide con l'obiettivo programmatico indicato dal Governo. Ciò significa che la legge finanziaria per il 2008, per la prima volta dopo tanti anni, non dovrà realizzare una manovra correttiva. Osserva peraltro che occorre tener conto che il criterio della legislazione vigente non considera alcune spese che, pur non essendo previste da disposizioni di legge già adottate, non possono comunque essere evitate. Il DPEF dà conto di queste spese con grande trasparenza, indicandone anche il diverso grado di vincolatività (paragrafo alle pagine 47-51 del DPEF). Non rientrano, ad esempio, nella legislazione vigente gli oneri connessi agli accordi in materia di contratti di pubblico impiego o di impegni internazionali, che sono comunque vincolanti; gli oneri per i contratti di servizio con le poste e con le ferrovie e per gli investimenti dell'ANAS; gli oneri connessi a ulteriori interventi in materia di stato sociale, di politiche per i giovani, di misure a sostegno del sistema economico. In via approssimativa l'importo complessivo di queste misure viene indicato in 21,2 miliardi di euro per il 2008 e 19,3 miliardi di euro a decorrere dal 2009. Sul reperimento delle risorse necessarie il Governo nel DPEF assume con chiarezza l'impegno di non aumentare la pressione fiscale, anzi avviare un processo di contenimento e graduale riduzione. Le misure di spesa che


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saranno inserite nella finanziaria dovranno pertanto trovare compensazione in interventi di riduzione di altre voci della spesa pubblica.
Ritiene quindi che il DPEF in esame delinei una manovra per il 2008 che risponde agli obiettivi che il Governo si era dato fin dal primo documento programmatico, adottato subito dopo il proprio insediamento: la crescita e l'equità. A differenza dello scorso anno, non è più necessaria una pesante manovra di correzione dei conti pubblici. Occorre tuttavia una ristrutturazione della spesa pubblica, che assicuri una maggiore equità delle prestazioni sociali, che sappia sostenere in modo più efficace un sistema economico dinamico e competitivo e che crei gli spazi finanziari necessari per una riduzione della pressione fiscale. Su questi aspetti il documento in esame contiene a suo giudizio significative indicazioni; anche gli approfondimenti, contenuti nell'ultima parte del documento, offrono elementi molto interessanti su specifici profili, quali l'equità sociale, la produttività, la qualità delle esportazioni, gli effetti delle liberalizzazioni. Se infatti i risultati raggiunti in questo anno sono a suo avviso oggettivamente positivi non soltanto dal punto di vista finanziario, ma anche da quello economico, rimangono necessarie incisive riforme della pubblica amministrazione e del sistema di prestazioni sociali per permettere all'Italia di raggiungere livelli di crescita pari e superiori rispetto a quelli della media dell'area dell'euro. Osserva per inciso che anche su questo punto il documento non è reticente; in esso si evidenzia infatti che un significativo aumento del tasso di produttività, su valori nell'ordine di quelli registrati nel Regno Unito negli anni 2001-2005, e del tasso di partecipazione al mercato del lavoro, che nel nostro paese rimane ancora nettamente inferiore alla media europea, consentirebbero il raggiungimento di livelli di crescita vicini al 3 per cento.
In questo contesto generale, sul quale ha ritenuto opportuno soffermarmi, si collocano anche le indicazioni relative al sistema agroalimentare e alla pesca. Osserva che, come è noto, solo in parte le politiche del settore possono essere realizzate attraverso leggi statali, tenuto conto che gran parte della normativa è definita nell'ambio dell'ordinamento comunitario e, a livello nazionale, è prevalente la competenza delle regioni.
Ritiene peraltro che, all'interno dei confini delle competenze statali, occorra riconoscere che nella legge finanziaria per il 2007 era stato inserito un complesso di interventi rivolti a incidere sui profili strutturali del settore agricolo. Gli obiettivi indicati nel documento in esame sviluppano a suo avviso in modo coerente le misure già adottate. Il rilancio dell'agricoltura italiana, infatti, richiede una molteplicità di azioni che si dimostrino in grado di modificare alcuni dei limiti strutturali che finora ne hanno penalizzato la crescita. Queste azioni devono interessare sia i soggetti produttivi, sia i prodotti, sia le modalità di produzione.
Per quanto concerne i soggetti produttivi, occorre rafforzare le misure già poste in essere per promuovere la crescita delle imprese e le forme di aggregazione tra i produttori. Un elemento importante del rafforzamento strutturale delle imprese agricole è rappresentato dalla capacità del settore di attrarre imprenditorialità giovanile; anche per questo aspetto è necessario, a suo avviso, dare innanzitutto piena attuazione alle misure già previste dalla scorsa legge finanziaria. Un sistema agricolo più forte nella propria struttura è anche in grado di assumere un ruolo di maggior rilievo nell'ambito delle singole filiere e, in particolare, di costruire rapporti più trasparenti e più vantaggiosi con il sistema della distribuzione. Ritiene che questo aspetto sia posto opportunamente in evidenza dal documento di programmazione; osserva peraltro che, a fianco di misure normative, quali possono essere quelle relative ad un'indicazione trasparente dei prezzi, un maggior potere negoziale del sistema agricolo rispetto a quello distributivo richiede modifiche strutturali, quali l'aggregazione dell'offerta e più ampia


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possibilità per i produttori di gestire direttamente anche la fase della distribuzione.
Per quanto riguarda i prodotti, è necessario, innanzitutto a livello delle scelte comunitarie, impegnarsi con decisione per tutelare e promuovere la qualità dei prodotti, valorizzandone il legame con il territorio e con le specifiche modalità di produzione. La difesa della qualità dei prodotti sia contro regole che favoriscono l'omologazione delle produzioni al livello più basso, sia contro le molteplici forme di contraffazione che vengono realizzate è il fondamento su cui possono innestarsi efficaci iniziative di promozione, rivolte in particolare al mercato estero. Riguardo a questo aspetto, tenuto conto delle indicazioni contenute nel paragrafo dedicato alla internazionalizzazione delle imprese, occorre che una ridefinizione delle politiche di promozione all'estero dei prodotti italiani attribuisca il doveroso rilievo al settore agroalimentare, che costituisce una parte essenziale dell'immagine dell'Italia nel mondo.
Il terzo aspetto su cui si sofferma è costituito dalle modalità di produzione. È necessario che anche l'agricoltura affronti le questioni di un utilizzo sostenibile delle risorse naturali, in particolare le risorse idriche e quelle energetiche. Ciò richiede rilevanti interventi, anche di carattere infrastrutturale, che trasformino le modalità di produzione; al tempo stesso queste esigenze possono rappresentare anche l'occasione per una ristrutturazione del sistema produttivo agricolo, che faciliti lo sviluppo di filiere innovative.
In quest'ottica a suo avviso devono essere considerate anche le opportunità connesse alla produzione e all'utilizzo delle agroenergie, rispetto alle quali è in primo luogo essenziale individuare strumenti di incentivazione che favoriscano l'intervento delle aziende agricole non soltanto nella fase di produzione delle biomasse, ma anche in quella di produzione e distribuzione dell'energia. Segnala che su questo tema, nell'ambito del paragrafo relativo alle politiche ambientali (paragrafo V.6), il Governo si impegna a promuovere l'uso sostenibile delle biomasse e dei biocombustibili, favorendo filiere nazionali da realizzarsi in collaborazione con gli operatori agricoli.
I profili strutturali relativi ai soggetti produttivi, ai prodotti e alle modalità di produzione permettono, a suo giudizio, di definire in modo coerente e articolato gli obiettivi di una politica di modernizzazione e rilancio dell'agricoltura italiana. Ribadisce che numerose misure finalizzate al conseguimento di questi obiettivi sono state già adottate nella legge finanziaria per il 2007. Si tratta dunque, a suo giudizio, di dare in primo luogo piena attuazione alle misure già approvate; quindi, nell'ambito della prossima manovra finanziaria, introdurre ulteriori interventi che siano coerenti con un quadro di finalità comunque chiaramente delineate.
Rileva in proposito che la definizione dei singoli strumenti di intervento potrà aver luogo soltanto all'interno del disegno di legge finanziaria. Sottolinea peraltro che il documento di programmazione indica con chiarezza l'esigenza di intervenire, in sede di manovra finanziaria, sul profilo della stabilizzazione fiscale. Un'efficace politica di sostegno del settore non può che prendere le mosse da una disciplina tributaria stabile, che tenga conto delle specificità dell'attività agricola. Per questo la stabilizzazione fiscale per l'agricoltura e, sempre sotto il profilo tributario, significativi interventi che estendano anche alla pesca il regime previsto per l'agricoltura rappresentano, a suo giudizio, un impegno essenziale che il Governo nel documento in esame giustamente assume.

Il sottosegretario Stefano BOCO si riserva di intervenire in sede di replica.

Marco LION, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.


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RISOLUZIONI

Martedì 10 luglio 2007. - Presidenza del presidente Marco LION. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Stefano Boco.

La seduta comincia alle 15.10.

7-00125 Misuraca: Iniziative per fronteggiare la riduzione delle scorte di cereali.
(Seguito della discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 4 luglio 2007.

Filippo MISURACA (FI) illustra una riformulazione del testo della risoluzione che tiene conto degli elementi emersi dalla discussione svoltasi il 4 luglio scorso e, in particolare, elimina, secondo quanto aveva sollecitato il sottosegretario Boco, i riferimenti contenuti nel testo iniziale alle scorte strategiche. Ribadisce quindi l'auspicio ad un voto favorevole da parte di tutti i gruppi, evidenziando che l'atto di indirizzo sollecita una iniziativa del Governo per aprire in sede comunitaria una discussione su un problema che rischia di assumere dimensioni preoccupanti e, per questo, richiede una apposita riflessione con la quale si individuino strumenti adatti ad affrontarlo.

Il sottosegretario Stefano BOCO esprime l'assenso del Governo nei confronti della nuova formulazione della risoluzione.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) esprime il proprio apprezzamento per la predisposizione di una atto di indirizzo su un tema di sicuro rilievo e, preannunciando il voto favorevole del proprio gruppo, chiede di poter sottoscrive la nuova formulazione della risoluzione a nome del gruppo stesso.

Giuseppe RUVOLO (UDC) dichiara di condividere pienamente la risoluzione e chiede di poterla sottoscrive a nome del proprio gruppo.

Rosalba CESINI (Com.It) esprime apprezzamento per la risoluzione e chiede di poterla sottoscrivere.

Claudio MADERLONI (SDpSE) dichiara di condividere la risoluzione e chiede di poterla sottoscrive a nome del proprio gruppo, evidenziando in particolare le considerazioni volte ad escludere una conflittualità tra gli orientamenti produttivi rivolti al settore alimentare e quelli relativi alla produzione di agroenergie.

Marco LION, presidente, esprime la propria condivisione per la risoluzione e chiede di poterla sottoscrivere a nome del proprio gruppo.

Luca BELLOTTI (AN) esprime il voto favorevole del proprio gruppo sulla risoluzione e chiede di poterla sottoscrivere.

Luciano D'ULIZIA (IdV) esprime il voto favorevole sulla risoluzione e chiede di poterla sottoscrivere.

Gianpaolo DOZZO (LNP) osserva che la riformulazione della risoluzione prevede un impegno del Governo troppo debole rispetto a quanto richiedeva il testo iniziale. A suo avviso sarebbe stato opportuno mantenere un preciso impegno per la costituzione di scorte di cereali.

Filippo MISURACA (FI) segnala la rilevanza di prevedere un impegno del Governo a riferire sulle iniziative adottate, in modo che la Commissione possa effettivamente verificare l'esito delle proprie sollecitazioni.

Il sottosegretario Stefano BOCO dichiara la propria piena disponibilità a riferire alla Commissione nei modi che la Commissione stessa riterrà opportuni. Per quanto concerne l'osservazione del deputato Dozzo, rileva che le scorte strategiche


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di cereali sono state abolite a livello internazionale, per cui la riformulazione della risoluzione è stata richiesta per tener conto di questo dato.

Gianpaolo DOZZO (LNP), replicando, osserva di essere pienamente consapevole delle decisioni adottate in passato in materia di scorte strategiche. Ritiene tuttavia che, di fronte alla situazione che si è creata, bisognerebbe adottare iniziative per ripristinare tale strumento o strumenti analoghi.

La Commissione approva quindi il nuovo testo della risoluzione in titolo, che assume il numero 8-00070 (vedi allegato).

Sull'ordine dei lavori.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) segnala al rappresentante del Governo che nel corso di audizioni informali tenute giovedì scorso prima dalla Commissione Finanze e successivamente dalla Commissione Agricoltura, rappresentanti di ASSOSNAI e SAGI Sport hanno illustrato dati, poi ripresi anche su organi di stampa, dai quali emerge il sistema ippico italiano ha perso complessivamente, nella prima parte del 2007,69 milioni di euro e l'UNIRE ha registrato perdite pari a 21 milioni. Tali dati confermano la fondatezza delle questioni sollevate ripetutametne in sede parlamentare con proprie interrogazioni, nelle quali si denunciavano gli errori e le mancanze della gestione dell'attuale commissario dell'UNIRE. Sollecita pertanto da parte del Ministro un confronto con la Commissione per affrontare i problemi del settore, al fine di individuare opportune misure volte, in primo luogo, a reperire le risorse necessarie per il comparto dell'ippica; in secondo luogo, a verificare gli effetti negativi derivanti dalla ristrutturazione dal sistema delle gestione delle scommesse ippiche; in terzo luogo, a porre rimedio alla inadeguatezza dell'attuale gestione dell'UNIRE. Ribadisce infine la richiesta più volte avanzata di informazioni sulla nomina a commissario per l'emergenza zootecnica di Ettore Iannì.

Marco LION, presidente, per quanto riguarda il secondo aspetto, osserva che le richieste di informazioni avanzate dal deputato Marinello sono state regolarmente registrate nei resoconti della Commissione; invita pertanto il collega Marinello a valutare l'opportunità di presentare un apposita interrogazione sulla materia. Per quanto riguarda le iniziative concernenti il settore dell'ippica rinvia alle decisioni che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, potrà assumere in merito.

La seduta termina alle 15.35.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Sostegno agli agrumeti caratteristici.
Testo unificato C. 1069 Lion, C. 1576 Cirielli e C. 1691 Catanoso.