VII Commissione - Resoconto di mercoledì 11 luglio 2007

TESTO AGGIORNATO AL 12 LUGLIO 2007


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RISOLUZIONI

Mercoledì 11 luglio 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Interviene il viceministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico.

La seduta comincia alle 9.10.


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7-00157 De Simone: Istituzione dei corsi speciali universitari per il conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento.
(Seguito della discussione e conclusione - Approvazione di un nuovo testo).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 10 luglio 2007.

Emerenzio BARBIERI (UDC), nel condividere il contenuto della nuova formulazione della risoluzione, ritiene opportuno modificare il punto 2 del dispositivo fissando il termine dei corsi abilitanti al mese di agosto 2007, nonché il punto 3 del medesimo dispositivo, chiarendo in cosa consista l'accordo stipulato con la Scuola di specializzazione all'insegnamento secondario nel Lazio (SSIS). Dà atto in ogni caso alla collega De Simone di aver fornito un significativo contributo alla soluzione di un grave problema che si protrae da almeno due anni, preannunciando il suo convinto voto favorevole, se saranno accolte le modifiche da lui proposte.

Alba SASSO (SDpSE) preannuncia il suo convinto voto favorevole, anche a nome del gruppo cui appartiene, osservando che la legge n. 143 del 2004 è stata applicata malissimo, dando luogo ad una serie di provvedimenti normativi confusi e spesso contraddittori che, di fatto, stanno causando danni economici e professionali a diverse categorie di insegnanti.

Rosalba BENZONI (Ulivo) sottolinea che sull'applicazione della legge n. 143 del 2004 si è registrata una mancanza di vigilanza da parte dei Ministeri competenti, segnalando in particolare la drammatica situazione che si è determinata presso l'Accademia di Brera, in cui circa metà dei corsisti non possono concludere i corsi abilitanti entro il mese di luglio 2007, per responsabilità imputabili esclusivamente alla gestione dei corsi. Auspica, quindi, che la Commissione continui a seguire le situazioni di maggiore problematicità, anche dopo l'approvazione dell'atto d'indirizzo in titolo.

Paola GOISIS (LNP) chiede chiarimenti sulla situazione dei corsisti in Lombardia.

Americo PORFIDIA (IdV) dichiara voto favorevole, anche a nome del gruppo cui appartiene, auspicando una definitiva soluzione degli annosi problemi relativi ai corsi abilitanti.

Nicola BONO (AN) ritiene che il testo della nuova formulazione della risoluzione sia migliore di quello originario, osservando tuttavia che si dovrebbe fissare al 31 gennaio 2008 il termine ultimo inderogabile per espletare i corsi. Ritiene altresì che il punto 2 del dispositivo sia di difficile applicazione e rischi di essere discriminatorio, non avendo peraltro alcuna importanza cogente per l'iscrizione con riserva. Paventa, quindi, che il punto 3 del dispositivo possa inserire una forma di discriminazione a favore dei corsi che non hanno raggiunto un numero minimo di iscritti e delle università meno virtuose. Lamenta d'altra parte che sia stata espunta dal dispositivo la parte che prevedeva sanzioni per le università morose, proponendo la sua reintroduzione nel testo della nuova formulazione della risoluzione.

Il viceministro Mariangela BASTICO condivide sostanzialmente gli obiettivi politici del dispositivo della risoluzione in discussione, rilevando tuttavia che alcuni aspetti rischiano di non essere attuabili a seguito dell'ordinanza del Consiglio di Stato che dovrebbe essere emessa il prossimo 16 luglio. Ricorda i gravi problemi scaturiti dalla legge n. 143 del 2004 e dal suo decreto applicativo n. 85 del 2005, sottolineando che molte università non sono state in grado di concludere i corsi a causa dell'elevato numero di iscrizioni. Osserva altresì che l'indirizzo assunto dal Ministero della pubblica istruzione e da quello dell'università e della ricerca ha inteso consentire un trattamento equipollente per tutti i corsisti, fissando due date


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di riferimento per la conclusione dei corsi nei mesi di gennaio e marzo 2008. Ricorda che alcuni corsisti hanno impugnato la circolare che ha fissato tali date, dando luogo all'ordinanza sospensiva del TAR dello scorso 10 marzo, sottolineando che le commissioni preposte stanno svolgendo gli esami per i corsisti che, in questa fase di sospensiva, abbiano potuto concludere i corsi abilitanti, attualmente iscritti nelle categorie con riserva, cioè senza punteggio di abilitazione. Fa presente d'altra parte che, qualora il Consiglio di Stato annulli l'ordinanza del TAR, si ripristinano le date di termine dei corsi, fissate dalla circolare ministeriale ai mesi di gennaio e marzo 2008. Ricorda, inoltre, che le nomine in ruolo devono essere fatte entro il prossimo 31 luglio, rilevando che i corsisti saranno iscritti con riserva. Se, invece, il Consiglio di Stato confermasse la posizione del TAR, la riserva sarà sciolta per i corsisti che concluderanno i corsi entro il mese di luglio 2007. Condivide in ogni caso l'esigenza di fissare un termine per i corsi che consenta per il prossimo anno di sciogliere la riserva per tutti, sottolineando tuttavia che vi sono università che non danno garanzie di concludere i corsi entro i mesi di gennaio e marzo 2008, salvo che non siano previsti vincoli come quelli fissati dalla circolare firmata dai Ministeri della pubblica istruzione e dell'università e della ricerca.
Ritiene che si dovrebbe procedere all'approvazione di un provvedimento legislativo che fissi la decorrenza dal primo gennaio 2007 al fine di risarcire quanti si trovano in una condizione di svantaggio. Al riguardo, prospetta l'opportunità di presentare un emendamento al provvedimento C. 2272-ter che reca disposizioni urgenti in materia di istruzione.
Assicura, con riferimento ai rilievi formulati dal deputato Bono, che non vi sono problemi per il cambiamento di graduatoria, essendo possibile cambiare il punteggio e sciogliere la riserva per coloro che abbiano svolto gli esami. Riguardo al SSIS Lazio, rileva che solo per i corsi che non hanno un numero sufficiente di iscrizioni, trattandosi di specializzazioni poco diffuse nelle scuole, si prevede la modalità del corso attraverso le vie telematiche. Con riferimento alla fissazione di un termine ultimo inderogabile per l'espletamento dei corsi, evidenzia invece che, se il Consiglio di Stato confermerà che non è possibile prevedere un termine, in quanto si lederebbe l'autonomia delle università, il Ministero non può contravvenire ad una decisione della magistratura amministrativa.

Alba SASSO (SDpSE) ritiene che, se anche il Consiglio di Stato dovesse confermare la posizione del TAR, si potrebbe comunque sciogliere la riserva per quanti hanno terminato i corsi. Se invece il Consiglio di Stato dovesse pronunciarsi in maniera contraria al TAR, sarebbe necessario un atto del Ministero che chiarisca la posizione di chi ha terminato i corsi abilitanti.

Emerenzio BARBIERI (UDC) sottolinea che la Commissione, con l'approvazione della risoluzione, dà senz'altro un preciso indirizzo politico al Governo per la soluzione della questione.

Titti DE SIMONE (RC-SE) osserva che il contenuto della risoluzione rappresenta un atto di riduzione del danno che interviene per dare soluzione ad una situazione molto complessa. Precisa che la situazione particolarmente problematica della Lombardia è dovuta soprattutto alla mancanza di vigilanza del Ministero sugli atenei. Con riferimento al punto 3 del dispositivo, relativo alla SSIS Lazio, sottolinea che, come ha bene chiarito il viceministro Bastico, esso è volto ad evitare una situazione di discriminazione. Riguardo al punto 2 del medesimo dispositivo, osserva che la data del 31 luglio è motivata dalla scadenza fissata per la nomina dei supplenti. Condivide altresì i rilievi formulati dalla collega Sasso, ritenendo che un'ordinanza del Consiglio di Stato non possa impedire al Governo di intervenire con un proprio atto per garantire coloro che, nel rispetto della legge, abbiano terminato i corsi acquisendo a pieno titolo la possibilità di entrare nelle graduatorie. Nel ritenere opportuno


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presentare un emendamento al provvedimento C. 2272-ter, condivide infine i rilievi formulati dal deputato Bono in merito alle sanzioni nei confronti delle università che non abbiano rispettato i termini per la conclusione dei corsi. Propone, quindi, un'ulteriore nuova formulazione della risoluzione in titolo che tiene conto delle indicazioni emerse nel corso della discussione (vedi allegato 1).

Il viceministro Mariangela BASTICO non concorda con la clausola sanzionatoria nei confronti delle università morose, osservando che gli atenei non rappresentano una sede idonea per lo svolgimento dei corsi abilitanti.

Valentina APREA (FI), nel condividere l'osservazione del viceministro Bastico riguardo alla clausola sanzionatoria, chiede che la risoluzione sia posta in votazione per parti separate, preannunciando il voto contrario sull'ultimo punto del dispositivo dell'ulteriore nuova formulazione della risoluzione.

Pietro FOLENA, presidente, avverte che la risoluzione sarà posta in votazione per parti separate. Si procederà quindi alla votazione della prima parte della risoluzione, comprendente le premesse e i primi tre impegni, e a quella dell'ultimo impegno al Governo.

La Commissione approva quindi, con votazioni per parti separate, la risoluzione De Simone n. 7-00157, nel testo come ulteriormente riformulato, che assume il numero 8-00071 (vedi allegato 1).

La seduta termina alle 9.55.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 11 luglio 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Interviene il sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione Gaetano Pascarella.

La seduta comincia alle 14.

Relazione concernente l'individuazione delle somme da destinare all'università e alla ricerca per l'anno 2007 nell'ambito del Fondo per gli investimenti del Ministero dell'università e della ricerca.
Atto n. 109.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Americo PORFIDIA (IdV), relatore, sottolinea che la relazione in esame individua le destinazioni delle disponibilità del Fondo unico da ripartire per l'Università e la Ricerca, al cap. 7302 dello stato di previsione della spesa del Ministero per l'anno 2007. Osserva che nel suddetto Fondo è confluito per l'anno 2007 unicamente lo stanziamento di 10 milioni 329 mila 138 euro, previsto nell'allegato 2 della legge finanziaria per il 2007, afferente l'autorizzazione annuale di spesa che la legge 10 gennaio 2000, n. 6, destina al sostegno delle iniziative di diffusione della cultura scientifica attraverso il finanziamento triennale per il funzionamento di enti, strutture scientifiche, fondazioni e consorzi da selezionare attraverso un bando pubblicato triennalmente ed inserite in tabella triennale; il finanziamento annuale per progetti di diffusione della cultura scientifica coerenti con le finalità della legge e selezionati attraverso un bando pubblico; gli accordi di programma ed intese su tematiche, sempre coerenti con i fini della legge, da stipularsi con le amministrazioni dello Stato, università ed altri enti.
Ricorda quindi che la legge prevede altresì che almeno il 60 per cento del budget sia riservato al finanziamento degli enti inseriti nella tabella triennale e negli accordi di programma e che tale stanziamento è oggetto di un accantonamento di spesa, sia in termini di competenza che di cassa, ai sensi dell'articolo 1, comma 507, della legge finanziaria per il 2007. Segnala inoltre che quest'anno non sono più presenti nel Fondo d'investimento le voci


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FIRB (Fondo investimenti ricerca di base) e PRIN (Progetti universitari di ricerca di rilevante interesse nazionale), in quanto gli stessi sono stati assorbiti nel FIRST (Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica), istituito dalla legge finanziaria per il 2007. Aggiunge, quindi, che in ragione della specificità dello stanziamento e al fine di assicurare adeguata copertura finanziaria alla realizzazione delle vincolanti iniziative previste dalla stessa legge n. 6 del 2000, il Ministero propone di mantenere la destinazione del finanziamento, assegnando lo stesso allo specifico capitolo 7230/3 «Iniziative intese a favorire la diffusione della cultura scientifica» dell'unità previsionale di base 3.2.3.4.
Osserva che, quanto agli interventi da finanziare, il Ministero intende utilizzare tale somma per far fronte alle iniziative di diffusione della cultura scientifica e tecnologica previste dalla legge n. 6 del 2000. Lo stanziamento annuale è generalmente ripartito tra i seguenti strumenti. In primo luogo, è individuata la tabella triennale che riguarda il finanziamento di spese di funzionamento per enti che svolgono, in via istituzionale, attività di diffusione della cultura scientifica. Ai fini dell'iscrizione in tabella, il Ministero pubblica un bando ogni tre anni per la formulazione delle domande di finanziamento. Sugli esiti dell'istruttoria è acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari. Ricorda che, secondo i dati riportati nella relazione illustrativa, l'ultimo bando è stato pubblicato il 5 aprile 2005, ed ha previsto per il triennio 2006-2008 lo stanziamento di un importo annuale pari a 5 milioni 681 mila 223 euro necessari a finanziare 22 enti. In secondo luogo, sono definiti i progetti annuali: ogni anno il Ministro pubblica un apposito bando nel quale sono precisate le modalità di presentazione delle domande per l'erogazione di contributi annuali per attività coerenti con le finalità della legge, nel quale eventualmente sono individuate tematiche e progetti di rilevanza nazionale intorno ai quali far convergere le singole iniziative.
A tale riguardo, rileva che la relazione del Ministero ricorda che l'ultimo bando è stato pubblicato il 21 marzo 2006, e che in ciascuno degli ultimi tre anni - 2004, 2005 e 2006 - sono stati concessi finanziamenti per un importo pari a 2 milioni 904 mila 556 euro. La relazione illustra altresì la tipologia di progetti finanziati negli ultimi anni. Sono individuati, inoltre, gli accordi di programma per la realizzazione delle iniziative previste dalla legge e, qualora sia opportuno assicurare una coordinata utilizzazione delle competenze e delle risorse finanziarie, il ministro può promuovere accordi e stipulare intese con le altre amministrazioni dello Stato, con le università ed altri enti pubblici e privati. Secondo i dati messi a disposizione dal Ministero, nel triennio 2004-2006, previo parere del comitato tecnico scientifico previsto dalla legge n. 6 del 2000, sono stati finanziati sette diversi accordi di programma per un importo annuale di 1 milioni 730 mila di euro. Le informazioni relative all'ente, all'oggetto dell'accordo e all'importo finanziato sono riportate in un'apposita tabella allegata alla relazione dello schema di atto in esame. Rileva, infine, che è previsto il funzionamento del Comitato tecnico scientifico (CTF): ai sensi dell'articolo 2-quater della legge n. 113 del 1991, come modificata dalla legge n. 6 del 2000, è istituito un Comitato tecnico scientifico, presieduto dal Ministro e composto da dieci membri, il quale svolge le funzioni di consulenza e di coordinamento per le attività previste dalla legge a sostegno della diffusione della cultura scientifica.
Si riserva quindi di presentare una proposta di parere favorevole.

Pietro FOLENA, presidente, propone di sospendere brevemente la seduta e di passare all'esame dei provvedimenti in sede consultiva.

La Commissione concorda.

La seduta sospesa alle 14.10, è ripresa alle 14.25.


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Relazione riguardante la ripartizione del Fondo unico per gli investimenti iscritto nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno 2007.
Atto n. 110.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Titti DE SIMONE (RC-SE), relatore, osserva in primo luogo che la relazione in esame, presentata al Parlamento per l'acquisizione del parere da parte delle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 46, comma 5, della legge finanziaria 2002, legge n. 448 del 2001, illustra la ripartizione della risorse del Fondo unico per gli investimenti iscritto nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno 2007, alla tabella 14 del capitolo 7410. Il Fondo ha una dotazione di 188 miliardi 742 milioni 376 mila euro, in termini di competenza, e di un pari importo in termini di cassa, pari al 9,5 per cento delle risorse complessive del Ministero per i beni e le attività culturali ed al 41,1 per cento delle spese in conto capitale.
Ritiene opportuno ricordare, tuttavia, che l'effettiva disponibilità finanziaria del Fondo per l'esercizio 2007 è stata ridotta a seguito degli accantonamenti disposti dall'articolo 1, comma 507, della legge finanziaria per il 2007; al netto di questi ultimi, essa ammonta a 165 miliardi 16 milioni 253 mila euro, come è evidenziato nella tabella 2 dello schema trasmesso dal ministero, che dà conto anche degli importi iniziali e delle somme indisponibili. Segnala inoltre che, dopo la trasmissione alle Camere dello schema di relazione in esame, l'articolo 7, comma 2, del decreto-legge n. 81 del 2007, in corso di conversione alla Camera, ha reso disponibili alcune delle somme accantonate per il 2007, ai sensi della legge finanziaria per il 2007; tra le risorse riutilizzabili rientrano quelle del Fondo unico da ripartire per gli investimenti nel patrimonio culturale per l'importo di 23 milioni 700 mila euro. Lo schema in esame procede alla ripartizione delle risorse al netto dell'accantonamento disposto dalla legge finanziaria; segnala, comunque, che la tabella 2 trasmessa dal Ministero specifica gli importi degli stanziamenti al lordo e al netto della decurtazione citata.
Rileva che la ripartizione del Fondo per gli investimenti si presenta molto articolata, in quanto interessa 31 capitoli dello stato di previsione del Ministero afferenti a dieci distinti centri di responsabilità. Lo schema trasmesso dal ministero evidenzia la ripartizione del Fondo unico per gli investimenti secondo i diversi obiettivi di spesa, distinguendo in due categorie: la prima consiste negli stanziamenti determinati da leggi che non concorrono alla programmazione ordinaria dei lavori pubblici per l'anno 2007, il cui importo è di 87 miliardi 401 milioni 697 mila euro; la seconda comprende gli stanziamenti destinati a restauri ed interventi conservativi afferenti alla programmazione dei lavori pubblici per il 2007, il cui importo è di 77 miliardi 614 milioni 556 mila euro.
Alla prima categoria afferiscono le risorse stanziate da specifiche disposizioni di legge e riassegnate ad un capitolo di spesa senza variazione rispetto all'anno precedente; tali risorse sono, in un certo senso, semplicemente «transitate» sul Fondo; l'importo sconta però la decurtazione conseguente all'accantonamento disposto dall'articolo 1, comma 507,della legge finanziaria per il 2007. Si tratta, in particolare, delle leggi e degli importi di seguito elencati: euro 180 mila 614 per il Duomo di Orvieto, in base alla legge n. 400 del 2000; euro 2 miliardi 766 milioni 762 mila a favore del Piano per l'arte contemporanea, in base all'articolo 3, comma 1, della legge n. 29 del 2001; euro 276 mila 676 alla ricerca nel settore degli archivi di Stato, in base al decreto legislativo n. 127 del 2003.
Gli importi più consistenti, sempre tra quelli derivanti da leggi e rientranti nella prima categoria sono i seguenti: 40 miliardi 714 milioni 572 mila euro, costituiti dalla prima semestralità del gioco del lotto


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dell'annualità 2007, stanziata ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 662 del 1996; 26 miliardi 200 milioni di euro finalizzati all'erogazione di contributi per interventi conservativi su beni culturali per iniziativa dei proprietari dei beni medesimi o imposti dal Ministero, ai sensi degli articoli 31 e 35 del decreto legislativo n. 42 del 2004, Codice dei beni culturali e del paesaggio. Tale importo è identico a quello stanziato negli anni precedenti. Degli importi non vincolati da leggi di autorizzazione di spesa, una somma consistente (77 miliardi 614 milioni 556 mila euro su un totale di 121 miliardi 77 milioni 627 mila) è utilizzata per la programmazione ordinaria dei lavori pubblici del Ministero per i beni e le attività culturali.
Segnala, infine, che sul totale dell'importo destinato alla programmazione dei lavori per il 2007 di 133 miliardi 226 milioni 111 mila, più della metà provengono dalle risorse oggetto di riparto.
Si riserva quindi di formulare una proposta di parere favorevole.

Pietro FOLENA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 luglio 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA.

La seduta comincia alle 14.10.

DL 81/2007: Disposizioni urgenti in materia finanziaria.
C. 2852 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del decreto-legge in titolo.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo), relatore, osserva che il decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, C. 2852, dispone l'utilizzo di maggiori entrate nette rispetto alle previsioni di bilancio 2007, cosiddetto extragettito, al fine di fare fronte ad alcune urgenti situazioni di sofferenza sul lato della spesa, suscettibili di generare difficoltà operative per la amministrazioni centrali e gli enti locali, di garantire la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali di pace e di aiuto umanitario e di intervenire a sostegno di alcuni settori dell'economia.
Per quanto concerne la competenza della VII Commissione cultura, segnala le seguenti disposizioni. L'articolo 6, comma 8, reca un'autorizzazione di spesa di 65 milioni di euro per il 2007 e di 5 milioni di euro per gli anni 2008 e 2009, finalizzati alle esigenze di edilizia universitaria. Rileva, in particolare, che le somme stanziate sono destinate a far fronte agli impegni assunti in base ai contratti di programma stipulati con le università in attuazione dell'articolo 5, comma 6, della legge n. 537/1993, finalizzati alla realizzazione di interventi di edilizia universitaria. In merito, ricorda che la legge finanziaria n. 296 del 2006 (finanziaria 2007) ha incrementato il Fondo di investimento per l'edilizia universitaria di 10 milioni di euro per il 2007 e della stessa somma per il 2008.
Nel maggio 2007, il Ministero ha poi sottoposto al parere delle Camere la proposta di ripartizione del Fondo stesso. Nella relazione di accompagnamento, il Ministero ha dichiarato l'intenzione di destinare l'intero importo per far fronte agli oneri derivanti dalla stipula degli accordi di programma con gli atenei per la realizzazione d specifici interventi di edilizia, lamentando al contempo l'insufficienza delle risorse per la finalità indicata, dovute ad una progressiva flessione degli stanziamenti negli ultimi due anni. Le commissioni di entrambi i rami del Parlamento hanno espresso parere favorevole, richiedendo al Governo stanziamenti adeguati


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per la realizzazione di strutture e impianti universitari idonei al settore.
In materia di accordi di programma, rammenta che, le università possono stipulare con il Ministro dell'università e della ricerca accordi per l'attribuzione delle risorse finanziarie di cui ai tre fondi su cui si basa il sistema di finanziamento delle università. Il comma 1 dell'articolo 7 provvede ad integrare alcune autorizzazioni di spesa per complessivi 764,2 milioni nel 2007, come indicate nell'elenco 1 allegato al decreto-legge.
Specifica che gli interventi di rifinanziamento, di interesse della Commissione, sono così articolati: 10 milioni per il Fondo per l'edilizia universitaria; 5 milioni per il Fondo ordinario delle università; 10 milioni per le borse di studio post lauream.
Le risorse per l'edilizia universitaria sono allocate in un apposito Fondo costituito nello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca. Si tratta di un fondo unico da ripartire tra gli eventuali interventi legislativi. La dotazione del Fondo unico per l'edilizia universitaria ammonta, nel bilancio 2007, a 50 milioni di euro, di cui 10 milioni rifinanziati dalla legge finanziaria per il 2007.
Rileva, altresì, che il Fondo per il finanziamento ordinario delle università, previsto dall'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge n. 537 del 1993, comprende le spese per il personale docente e non docente e per la ricerca scientifica universitaria, nonché quelle per la manutenzione ordinaria. Non sono, invece, ricomprese nel fondo, e continuano quindi ad essere erogate a parte, la quota delle spese per la ricerca scientifica universitaria destinata ai progetti di ricerca di interesse nazionale.
Aggiunge che la corresponsione di assegni di ricerca, di borse di dottorato di ricerca e post-laurea e di borse di specializzazione in medicina è stata prevista dall'articolo 6, comma 20, della legge n. 488 del 1999, che ha inizialmente autorizzato la spesa di 52 miliardi per l'anno 2000, di 54 miliardi per il 2001 e di 56 miliardi di lire a decorrere dal 2002. Le risorse sono allocate sulla UPB 3.1.2.2, cap. 1686, piano di gestione 2, dello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca. Nella legge di bilancio per il 2007 le risorse destinate a tale intervento ammontano a 161,7 milioni di euro.
Il comma 2 dell'articolo 7 rende disponibili, per gli importi indicati nell'elenco 2 allegato al decreto-legge stesso, le somme accantonate per il 2007 ai sensi dell'articolo 1, comma 507, della legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006). L'ammontare delle risorse rese disponibili per il 2007 è pari a 1.972,9 milioni di euro, pari al 43,2 per cento delle risorse originariamente accantonate e rese indisponibili.
Per quanto riguarda la competenza della VII Commissione, segnala, inoltre, che nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione sono state integralmente ripristinate le risorse relative al Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (18,6 milioni) e al Fondo da destinare alle scuole non statali (9,2 milioni); per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali sono state integralmente disaccantonate le risorse del Fondo unico da ripartire per gli investimenti nel patrimonio culturale (23,7 milioni), del Fondo per la produzione, la distribuzione, l'esercizio e le industrie tecniche (2,5 milioni), delle quote del Fondo unico per lo spettacolo da erogare per il finanziamento delle attività di produzione cinematografica (5,3 milioni complessivi) e per il sovvenzionamento delle attività circensi (0,6 milioni), nonché i contributi a favore della biblioteca italiana per ciechi «Regina Margherita» di Monza (0,5 milioni) e del Centro nazionale libro parlato (0,3 milioni complessivi); nello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca sono state integralmente ripristinate le risorse del Fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario (15,3 milioni) e alle borse di studio (20,3 milioni), mentre è stato disposto un disaccantonamento parziale dei contributi alle università e agli istituti superiori non


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statali legalmente riconosciuti (6,8 milioni) e del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (112,8 milioni).
Sottolinea che l'articolo 11 reca disposizioni in materia di personale delle scuole e delle università. In particolare: il comma 1 autorizza - per l'esercizio finanziario 2007 - la spesa di 180 milioni di euro per il pagamento delle supplenze brevi del personale docente tecnico ed amministrativo delle istituzioni scolastiche.
Il comma 2 estende all'anno accademico 2007-2008 le disposizioni applicate nel corrente anno accademico in materia di affidamento e supplenze di insegnamenti universitari (articolo 1-sexies del decreto-legge n. 173 del 2006). In base a queste ultime, professori e ricercatori interessati operano a titolo gratuito nei limiti dell'impegno orario complessivo loro spettante; in caso diverso vengono retribuiti a valere sugli ordinari stanziamenti dello stato di previsione del Ministero dell'università.
Si riserva quindi di formulare una proposta di parere nel prosieguo dell'esame.

Pietro FOLENA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011.
Doc. LVII, n. 2.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 10 luglio 2007.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo), relatore, illustra una proposta di parere pubblicato in allegato (vedi allegato 2). Aggiunge che appaiono condivisibili gli interventi che il Governo ha iniziato a sviluppare e che intende portare a compimento nel triennio 2008-2011, con particolare riferimento all'innalzamento dell'obbligo scolastico, all'attuazione dell'autonomia scolastica, alla riorganizzazione dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI), al rafforzamento dei sistemi di misurazione e di valutazione dei risultati, alla valorizzazione dell'istruzione tecnica e professionale, all'attuazione di misure per l'edilizia scolastica, all'intervento sugli ostacoli organizzativi.
Per quanto riguarda il settore dell'università e della ricerca, giudica apprezzabile l'obiettivo di investimenti fissato dal Governo di raggiungere, a medio termine, la media dei paesi dell'OCSE, e cioè del 2,5 per cento, di cui due terzi provenienti dal settore privato dove si registrano le maggiori carenze, confermando tra le priorità del governo il rilancio anche dell'alta formazione artistica e musicale nelle politiche governative, ferma l'esigenza di passare dall'attuale 0,88 per cento per la formazione universitaria all'1,2 per cento.
Con riferimento al settore della comunicazione, sottolinea che sono previsti interventi di infrastrutturazione che il Governo dovrebbe attuare d'intesa con regioni ed enti locali, utilizzando le risorse previste dalle delibere del CIPE per il 2008 a beneficio delle aree sottoutilizzate. Ricorda altresì che gli stanziamenti recati dalla legge finanziaria favoriscono un'accelerazione del processo di modernizzazione delle reti di telecomunicazione; sottolinea il Governo ha inteso fornire un adeguato supporto alla fase di transizione alla tecnologia digitale, anche con l'ausilio di investimenti che possano consentire, in tempi ragionevoli, la contemporanea ricezione di programmi in tecnica analogica e digitale, in attesa della definitiva conversione al sistema interamente digitale, prevista per il 2012, nel rispetto del principio della cosiddetta neutralità tecnologica sancito dalla Commissione europea.

Pietro FOLENA, presidente, esprime soddisfazione per l'accoglimento di un suo ordine del giorno in sede di discussione del bilancio della Camera, in seguito al quale è stato presentato dai deputati questori il piano per il passaggio dall'infrastruttura informatica della Camera dal


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sistema operativo proprietario Windows a quello open source Linux. Osserva che ciò risponde alle esigenze di trasparenza e di sicurezza che sono doverose per un'istituzione pubblica.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.25.

COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 11 luglio 2007.

Disposizioni concernenti la Società italiana degli autori ed editori.
C. 2221 Lusetti.

Audizione informale di rappresentanti del sindacato autonomo SIAE-Conf.S.A.L.

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.35 alle 15.10.

RISOLUZIONI

Mercoledì 11 luglio 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Interviene il viceministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico.

La seduta comincia alle 19.15.

7-00222 Li Causi: Applicazione omogenea della Tabella di valutazione dei titoli, con particolare riguardo al servizio svolto dai docenti di sostegno dell'area AD03 in provincia di Trapani nell'anno scolastico 2006-2007.
(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Vito LI CAUSI (Pop-Udeur) illustra la risoluzione in titolo di cui raccomanda l'approvazione.

Pietro FOLENA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 19.20.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 luglio 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Interviene il viceministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico.

La seduta comincia alle 19.20.

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011.
Doc. LVII, n. 2.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta odierna.

Valentina APREA (FI) rileva che il DPEF in esame non è certo espressione della politica di un Governo di centrosinistra, poiché ripete seppure con ritardo la politica definita dal Governo Berlusconi. Mancano in realtà le risorse per assecondare gli obiettivi indicati, seppure si prevedono interventi di riqualificazione della spesa per la pubblica istruzione e la riallocazione delle stesse a favore dei docenti. Precisa che vi può essere una disponibilità a valutare questo tipo di interventi ma non al di fuori di un generale e complessivo quadro di riforma. Aggiunge, con riferimento all'INVALSI, che sarebbe stato più opportuno non abbandonare la cultura della valutazione diffusa nelle scuole a partire dal 2003 con il decreto Moratti, per riprenderla oggi con estremo ritardo. Anche sul tema dei percorsi di carriera dei docenti vi è nel DPEF una disponibilità, quando poi nell'atto di indirizzo del Ministero all'ARAN non sussiste la stessa


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valutazione. Occorre differenziare il percorso di carriera dei docenti senza omologazioni, ma attribuendo in realtà un effettivo riconoscimento della valenza aggiuntiva degli insegnanti.
Ribadisce quindi la denuncia per il ritardo con cui si interviene nelle materie indicate e per il fatto di aver bloccato i processi avviati. Preannuncia quindi il voto contrario sulla proposta di parere del Governo, auspicando altresì che sul libro bianco citato nel DPEF non vi sia la realizzazione di tagli senza riforme rilevanti.

Angela FILIPPONIO TATARELLA (AN) ritiene che la proposta di parere del relatore rifletta un quadro di sintesi fedele del DPEF 2008-2011 presentato dal Governo. Sottolinea peraltro che in particolare il settore universitario sta pagando gli errori del Governo Prodi, con tagli alle spese di funzionamento delle università e riduzioni del Fondo di finanziamento ordinario assolutamente rilevanti. Ritiene quindi che sarebbe stato più opportuno innanzitutto procedere ad una reintegrazione delle risorse indicate. Aggiunge che alla formale indicazione dell'obiettivo di valorizzare l'internazionalizzazione delle università si assiste ad una concreta mancanza di interventi adeguanti come riconoscimenti di borse di studio o il sostegno a ricercatori anche stranieri.
Ritiene quindi che l'obiettivo da raggiungere del 2,5 per cento di investimenti per il settore della ricerca non possa certo esaurirsi con un richiamo all'1,2 per cento di investimenti da parte di privati, visto anche il limite dei vincoli finanziari riconosciuti nello stesso DPEF. Rileva quindi che il provvedimento in esame risulta addirittura peggiore di quello dell'anno passato.
Preannuncia quindi il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Walter TOCCI (Ulivo) rileva che il DPEF è diventato un rito della politica italiana che impegna il Parlamento in discussioni astratte che non si riflettono poi in interventi concreti. Auspica che l'esame del provvedimento in titolo consenta invece quest'anno di raggiungere obiettivi precisi. Ringrazia in ogni caso il relatore per la relazione dettagliata che ha fatto, auspicando che possa recepire le proposte concrete che sottoporrà all'attenzione della Commissione. Ritiene innanzitutto necessario che il disegno di legge finanziaria sia corredato per il prossimo anno di un allegato sulla ricerca come per l'allegato sulle infrastrutture, allo scopo di avere un quadro descrittivo complessivo dei diversi Ministeri interessati ai programmi di ricerca. Occorre poi che si precisi, in materia di finanziamento delle spese di personale universitario, il superamento del meccanismo automatico di adeguamento delle dinamiche salariali, favorendo una logica di merito o quantomeno di libertà di regolamentazione di tali meccanismi da parte degli atenei. Ritiene in particolare che una quota dei finanziamenti a sostegno delle università vada allocata in base a precisi criteri di merito, come pure, in materia di internazionalizzazione del sistema, assegnando una quota in base a quanti studenti o docenti sono impegnati in una data università.
Sul piano dell'assetto complessivo del sistema universitario, ritiene inoltre che si debba affiancare alle realtà di Torino e Milano altre aree nel Paese con poli tecnologici di avanguardia. Aggiunge che sarebbe opportuno prevedere la dotazione di attrezzature e strumenti adeguati per la didattica, come pure il riconoscimento di borse di studio, visto che ci sono nel Paese 50.000 giovani studenti che pur avendo diritto ad una borsa di studio non ne possono usufruire. Ritiene inoltre che sia necessario dare giusto riconoscimento ai giovani ricercatori attraverso il reperimento di risorse volte alla loro valorizzazione, secondo il programma iniziato nel 2006. Auspica infine che sulla base di tali elementi possa esserci da parte della Commissione un valido contributo alla definizione delle politiche di competenza da parte del Governo.

Pietro FOLENA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 20.20.