XIII Commissione - Mercoledì 11 luglio 2007


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ALLEGATO 1

DL 81/2007: Disposizioni urgenti in materia finanziaria. (C. 2852 Governo).

PARERE PROPOSTO DAL RELATORE E APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIII Commissione Agricoltura,
esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 2852 Governo recante: «Conversione in legge del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria»;
considerato che il comma 1 dell'articolo 15 prevede un finanziamento aggiuntivo complessivo di 12 milioni di euro per le misure di accompagnamento sociale collegate al fermo dell'attività di pesca, in modo da garantire a favore dei marittimi imbarcati la retribuzione minima prevista dal contratto collettivo di lavoro e il versamento degli oneri previdenziali e assistenziali;
considerato che i commi 2 e 3 del medesimo articolo, relativi alla procedura di revisione degli estimi catastali, consentono ai contribuenti di utilizzare fino al 30 novembre 2007, senza applicazione di sanzioni, lo strumento del ravvedimento operoso e prorogano al 30 settembre il termine di presentazione dei ricorsi, in modo da garantire che le modalità e i tempi di applicazione della procedura non comportino un ingiustificato aggravio del carico fiscale per numerose aziende agricole che operano nel rispetto della legalità,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
1) con riferimento alle misure di sostegno del settore della pesca, già contenute nel decreto-legge, valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire ulteriori interventi, in primo luogo di carattere tributario (applicazione in via sperimentale del regime speciale IVA, applicazione del credito di imposta per gli investimenti previsto nella legge finanziaria per il 2007), che permettano agli imprenditori ittici di affrontare le rilevanti difficoltà derivanti, innanzitutto, dal notevole aumento dei costi connessi all'esercizio dell'attività;
2) sempre con riferimento al settore della pesca, tenuto conto anche delle disposizioni relative al recupero degli aiuti di Stato attribuiti agli autotrasportatori che sono stati riconosciuti incompatibili con l'ordinamento comunitario, di cui al comma 3 dell'articolo 12, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere analoghe misure per il recupero degli aiuti di Stato erogati agli imprenditori ittici;
3) con riferimento agli interventi relativi all'istituzione di un fondo rotativo destinato a favorire l'accesso al credito dei giovani, di cui al comma 6 dell'articolo 15 del decreto-legge, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere specifiche misure per favorire l'accesso al credito dei giovani imprenditori agricoli e della pesca, anche in forma associata e cooperativa.


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ALLEGATO 2

DL 81/2007: Disposizioni urgenti in materia finanziaria. (C. 2852 Governo).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEL DEPUTATO MISURACA

La XIII Commissione Agricoltura,
esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 2852 Governo recante: «Conversione in legge del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria»;
considerato che il comma 1 dell'articolo 15 prevede un finanziamento aggiuntivo complessivo di 12 milioni di euro per le misure di accompagnamento sociale collegate al fermo dell'attività di pesca, in modo da garantire a favore dei marittimi imbarcati la retribuzione minima prevista dal contratto collettivo di lavoro e il versamento degli oneri previdenziali e assistenziali;
considerato che i commi 2 e 3 del medesimo articolo, relativi alla procedura di revisione degli estimi catastali, consentono ai contribuenti di utilizzare fino al 30 novembre 2007, senza applicazione di sanzioni, lo strumento del ravvedimento operoso e prorogano al 30 settembre il termine di presentazione dei ricorsi, in modo da garantire che le modalità e i tempi di applicazione della procedura non comportino un ingiustificato aggravio del carico fiscale per numerose aziende agricole che operano nel rispetto della legalità,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
1) con riferimento alle misure di sostegno del settore della pesca, già contenute nel decreto-legge, valuti la Commissione di merito l'opportunità di inserire ulteriori interventi, in primo luogo di carattere tributario (applicazione in via sperimentale del regime speciale IVA, applicazione del credito di imposta per gli investimenti previsto nella legge finanziaria per il 2007), che permettano agli imprenditori ittici di affrontare le rilevanti difficoltà derivanti, innanzitutto, dal notevole aumento dei costi connessi all'esercizio dell'attività;

2) sempre con riferimento al settore della pesca, tenuto conto anche delle disposizioni relative al recupero degli aiuti di Stato attribuiti agli autotrasportatori che sono stati riconosciuti incompatibili con l'ordinamento comunitario, di cui al comma 3 dell'articolo 12, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere analoghe misure per il recupero degli aiuti di Stato erogati agli imprenditori ittici;
3) con riferimento agli interventi relativi all'istituzione di un fondo rotativo destinato a favorire l'accesso al credito dei giovani, di cui al comma 6 dell'articolo 15 del decreto-legge, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere specifiche misure per favorire l'accesso al credito dei giovani imprenditori agricoli e della pesca, anche in forma associata e cooperativa.


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ALLEGATO 3

Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011 (Doc. LVII, n. 2).

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL GOVERNO

Agroalimentare: una risorsa per il Paese.

Il settore agroalimentare conferma in questi anni il suo ruolo propulsivo sullo sviluppo economico del Paese e dei territori rurali e consolida l'affermazione di modelli di sviluppo sostenibile resi quanto mai necessari per offrire risposte efficaci ai processi di cambiamento climatico ed ai nuovi scenari energetici.
Il ruolo dell'agricoltura, in tale nuova prospettiva, si inquadra prioritariamente per la sua specifica funzione di soggetto che «gestisce» il territorio. L'agricoltura è quindi il settore che più di ogni altro può esercitare un ruolo attivo nelle politiche di sviluppo sostenibile. Sviluppo, cioè, in grado di rispondere alle esigenze di migliore qualità ed equità sociale senza compromettere ambiente, clima e risorse naturali e allo stesso tempo valorizzando la qualità ambientale come fattore virtuoso per l'incremento del benessere economico e sociale.
In termini economici il settore coinvolge oltre 900.000 imprese attive, impiega circa 950.000 lavoratori, assicura la gestione di oltre 15 milioni di ettari di terreni, ed incide, con la sola industria alimentare, sul fatturato complessivo del Paese per oltre 105 miliardi di euro (secondo settore industriale del Paese).
Il settore agroalimentare italiano si distingue per una spiccata vocazione alle produzioni di qualità; le produzioni nazionali, che rappresentano oltre il 21 per cento dell'intero paniere comunitario di prodotti registrati, confermano il primato dell'Italia per i riconoscimenti DOP/IGP dell'Unione Europea.
Nonostante le difficoltà sul mercato interno, a cui si sommano le esigenze di adattamento ai processi di riforma della politica agricola comunitaria ed alla concorrenza del mercato agricolo globale, il settore agroalimentare sta conseguendo risultati importanti e di crescente affermazione nei mercati internazionali. Le esportazioni italiane di prodotti agroalimentari sono in costante crescita da oltre 5 anni e nel 2006 hanno superato la soglia di 22 miliardi di euro. Questo dato segna un +10 per cento rispetto al 2005, e nei primi mesi del 2007 si conferma un ulteriore progresso di circa il 15 per cento.
Il settore agroalimentare può quindi affrontare nei prossimi anni un importante percorso di crescita economica ed occupazionale, sorretto prima di tutto dalla domanda internazionale, in particolare quella dei mercati extracomunitari emergenti, e quella dei nuovi Paesi membri dell'UE.
Per raggiungere questi traguardi occorrono tuttavia risposte efficaci e politiche mirate per sostenere la competitività delle imprese e dei sistemi produttivi e delle filiere.

Linee prioritarie di politica economica per l'agroalimentare.

L'economia italiana ha riagganciato il ciclo della crescita e l'agricoltura si pone l'obiettivo di offrire un contributo importante allo sviluppo dei prossimi anni. In quest'ottica si concentra anche l'impegno di tutto il settore che, oltre ad assolvere il


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compito di offrire prodotti alimentari di qualità e sicurezza alimentare ai cittadini-consumatori, vuole cogliere le opportunità date dagli impegni internazionali in tema ambientale (accordi di Kyoto, utilizzo delle risorse idriche, obiettivo 5,75 per cento combustibili rinnovabili) in un modello che permetta l'affermazione e il consolidamento di una agricoltura nazionale sostenibile, presidio in chiave ambientale, paesaggistica e culturale della più ampia parte del territorio nazionale.
Le azioni di sviluppo si dovranno quindi concentrare su due assi prioritari:
1) le politiche per lo sviluppo internazionale dei prodotti e delle imprese, attraverso il rafforzamento degli strumenti di promozione diretta e dei servizi in una prospettiva di Sistema Paese, ed attraverso strumenti capaci di promuovere gli investimenti delle imprese orientati allo sviluppo internazionale (anche acquisizioni, fusioni all'estero);
2) le politiche per lo sviluppo sostenibile dell'agricoltura, cioè gli interventi infrastrutturali e quelli tesi a coinvolgere direttamente in modelli innovativi e sostenibili le imprese agricole, le cooperative agroalimentari e le forme associate, per azioni di utilizzo efficiente delle risorse idriche, per la finalizzazione delle politiche agrienergetiche già impostate negli ultimi anni, per l'affermazione concreta del ruolo multifunzionale dell'agricoltura.

Al fianco di tali interventi, nell'ambito delle politiche generali di sviluppo nazionali occorre definire ulteriori interventi che vanno considerate precondizioni per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo insiti nelle potenzialità del settore. In particolare:
1) politiche per la competitività delle imprese e del sistema attraverso: la stabilita' fiscale e contributiva (Iva, Irpef), la promozione delle aggregazioni e della crescita dimensionale delle imprese, specie in ambito cooperativo e dei loro consorzi, la promozione di rapporti trasparenti ed efficienti con le imprese della distribuzione, l'affermazione dei nuovi strumenti di intervento finanziario in agricoltura, lo sviluppo delle filiere innovative ed il sostegno alle riconversioni produttive in crisi;
2) azioni per la trasparenza, semplificazione ed efficienza nella filiera e nell'amministrazione.

Dando corpo alle politiche ed alla strategia individuata in queste priorità di intervento, il settore agroalimentare potrà rappresentare uno dei motori dello sviluppo economico e della complessiva società italiana nei prossimi anni.