V Commissione - Resoconto di giovedì 12 luglio 2007


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ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 12 luglio 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Mario Lettieri.

La seduta comincia alle 9.

Schema di decreto legislativo concernente modifiche al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante il codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.
Atto n. 104.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

Lino DUILIO, presidente, in sostituzione del relatore, con riferimento ai profili finanziari del provvedimento, per quanto concerne l'articolo 1, punto 1), che riguarda la procedura aggiudicativa di bando, ritiene che andrebbe chiarito se la norma, ampliando l'ambito delle fattispecie per le quali trova applicazione la procedura ordinaria ad «evidenza pubblica», sia suscettibile di determinare oneri aggiuntivi per le stazioni appaltanti. Con riferimento all'articolo 1, punto 3), che interviene in materia di dialogo competitivo, andrebbero acquisiti chiarimenti


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sulla possibilità, per il Consiglio superiore dei lavori pubblici e per il Consiglio superiore dei beni culturali, di svolgere le predette ulteriori funzioni consultive nell'ambito delle attuali risorse umane, strumentali e finanziarie. Per quanto concerne all'articolo 1, punto 4), che interviene in materia di Accordo quadro, giudica opportuno acquisire chiarimenti volti a precisare se siano prefigurabili per le stazioni appaltanti aggravi di natura organizzativa e funzionale, suscettibili di tradursi in maggiori oneri, dovuti all'estensione delle ipotesi nelle quali è necessario il ricorso alle ordinarie procedure ad evidenza pubblica in luogo degli «accordi quadro». Per quanto concerne l'articolo 1, punto 6, che interviene in materia per pubblicazione per gli appalti di servizi e forniture sotto soglia, chiede di chiarire se la norma possa comportare oneri aggiuntivi a carico delle stazioni appaltanti. Con riferimento al prezzo di restituzione delle opere affidate in concessione, di cui all'articolo 1, punto 7), segnala che la disposizione sembrerebbe suscettibile di incrementare i costi sostenuti per la realizzazione delle opere pubbliche, prevedendo una sorta di integrazione del prezzo a favore del concessionario. In proposito appaiono necessari chiarimenti da parte del Governo, con particolare riguardo alla possibilità che si determini un incremento dell'impegno finanziario complessivo per la realizzazione delle opere. Per quanto concerne l'articolo 2, comma 3, in materia di rimborso dell'aggiudicatario, osserva che la norma amplia il novero delle fattispecie per le quali è previsto un rimborso qualora ricorrano le condizioni sopra indicate. Chiede pertanto chiarimenti in ordine alle implicazioni finanziarie dell'innovazione introdotta. In relazione al possibile aggravio procedurale determinato dalla norma in materia di procedure ristrette di cui all'articolo 2, punto 9), ritiene necessario che sia chiarito se essa sia suscettibile di determinare maggiori oneri a carico delle stazioni appaltanti. Con riferimento all'articolo 2, punto 13), in materia di verifica della progettazione, in relazione al possibile aggravio procedurale determinato dalla norma, chiede di chiarire se la modifica possa comportare un aumento degli oneri complessivi per la realizzazione delle opere pubbliche, posto che, secondo quanto previsto dal successivo comma 4 dell'articolo 112, gli oneri derivanti dall'accertamento della rispondenza agli elaborati progettuali sono ricompresi nelle risorse stanziate per la realizzazione delle opere. Con riferimento all'articolo 2, punto 16, in materia di concessioni di lavori pubblici, chiede di chiarire se la norma possa rappresentare un aggravio procedurale per le stazioni appaltanti, suscettibile di determinare oneri aggiuntivi per le stesse ovvero determinare oneri a carico dei concessionari (per gli appalti dagli stessi affidati), suscettibili di riflettersi sulle condizioni e gli equilibri finanziari della concessione. Con riferimento alla disciplina degli studi di fattibilità di cui all'articolo 2, punto 20, lettera a), chiede di chiarire se la predisposizione degli studi di fattibilità e l'attività di valutazione dell'UFP possano essere svolte con le attuali risorse umane e finanziarie, ovvero siano suscettibili determinare oneri aggiuntivi. Con riferimento all'articolo 2, punto 20, lettera b), rileva che l'estensione, anche a soggetti estranei al settore della pubblica amministrazione, della procedure di codificazione dei pagamenti previste per il SIOPE sembrerebbe comportare un aggravio di costi amministrativi connessi alla realizzazione del predetto sistema informativo. Sul punto ritiene necessario acquisire l'avviso del Governo. Inoltre, andrebbe chiarito se gli adempimenti previsti determinino oneri aggiuntivi che, benché a carico di soggetti privati, siano suscettibili comunque di riflettersi (ad esempio attraverso un incremento del costo delle opere o attraverso una diversa definizione dei profili finanziari dei rapporti di concessione) sulla finanza pubblica. Con riferimento all'articolo 2, punto 21, lettera a), chiede di chiarire se il Ministero possa svolgere tale compito nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie già disponibili a legislazione vigente. Con riferimento alla clausola di invarianza di cui all'articolo 4, tenuto conto che l'articolo


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1-octies del decreto-legge n. 173 del 2006 - richiamato dalla relazione tecnica a sostegno dell'assenza di effetti finanziari negativi in termini di «diseconomie amministrative o di ipotetici effetti in sede contenziosa» - si configura come disciplina di carattere transitorio riguardante soltanto talune procedure (quelle i cui bandi siano stati pubblicati tra il 1o luglio 2006 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del medesimo decreto-legge n. 173), ritiene opportuna una conferma, da parte del Governo, che non sussistano ulteriori fattispecie, non rientranti nell'ambito applicativo dello stesso decreto-legge n. 173, rispetto alle quali possano eventualmente prodursi i predetti effetti negativi. In merito ai profili di copertura e di conformità all'ordinamento contabile, ricorda che già l'articolo 254 del decreto legislativo n. 163 del 2006, al quale il presente decreto apporta modifiche ed integrazioni prevedeva una esplicita clausola di invarianza. Ritiene, comunque, opportuno che il Governo chiarisca l'idoneità della suddetta clausola a garantire che dall'attuazione del decreto non derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Segnala, da ultimo, che alla relazione tecnica è allegata una nota del Ragioniere generale dello Stato nella quale si prospetta l'esigenza di inserire una specifica clausola di invarianza all'articolo 2, comma 1, punto 20). Invita, quindi, a valutare anche alla luce di tale indicazione se la previsione di questa ulteriore clausola sia giustificata ovvero costituisca una duplicazione di quella di carattere generale prevista dall'articolo 4.

Il sottosegretario Mario LETTIERI fa presente che la clausola di invarianza prevista dall'articolo 254 del codice degli appalti di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006 dovrà garantire la neutralità degli interventi di modifica incidenti sullo stesso codice. Deposita quindi la documentazione predisposta sul provvedimento (vedi allegato 1).

Lino DUILIO, presidente, ritiene necessario procedere ad approfondimenti sulla documentazione depositata dal rappresentante del Governo. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 5 del 2006 in materia di disciplina del fallimento, del concordato preventivo e della liquidazione coatta amministrativa.
Atto n. 108.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.

Salvatore RAITI (IdV), relatore, con riferimento ai profili finanziari del provvedimento, ritiene opportuno che sia confermata la neutralità, anche sotto il profilo degli effetti di cassa, della disposizione di cui all'articolo 12, comma 4, lettera b), che disciplina l'ammontare delle somme da versare in via anticipata al tribunale per la copertura delle spese inerenti la procedura nel caso di concordato preventivo anche in considerazione del fatto che la norma modificata si applica alle sole domande di concordato presentate a decorrere dal 17 marzo 2005. Con riferimento all'articolo 8, comma 1, lettera a), che esplicita che nel progetto di ripartizione delle somme disponibili sono collocati anche i crediti per i quali non si applica il divieto di azioni esecutive e cautelari di cui all'articolo 51 della legge fallimentare, ritiene opportuno acquisire conferma del tenore meramente procedurale della disposizione e dell'assenza di riflessi negativi per l'erario nel caso di procedure di esecuzione singolare originate da crediti erariali.

Il sottosegretario Mario LETTIERI fornisce assicurazioni in ordine al rispetto della neutralità finanziaria del provvedimento.

Salvatore RAITI (IdV), relatore, invita comunque il Governo a fornire elementi di


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chiarimento sugli specifici aspetti da lui richiamati.

Lino DUILIO, presidente, condividendo le considerazioni del relatore, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente la ricognizione delle strutture e risorse finanziarie ed umane trasferite dal Ministero dello sviluppo economico alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'esercizio delle competenze in materia di turismo.
Atto n. 111.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.

Dante D'Elpidio (POP-Udeur), relatore, con riferimento ai profili finanziari del provvedimento, premesso che in base al decreto legge n. 181 del 2006 il processo di riordino dei Ministeri è soggetto a vincoli di invarianza della spesa con riferimento sia alla riorganizzazione complessiva sia ai singoli Ministeri, osserva che la ristrutturazione amministrativa in esame riguarda soltanto una parte della più complessa redistribuzione di attribuzioni determinata dal predetto decreto, ossia quella conseguente alla soppressione della Direzione generale del turismo del Ministero delle attività produttive e alla contestuale istituzione del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo presso la Presidenza del Consiglio. Tale modifica determina un trasferimento di risorse umane, finanziarie e strumentali che - secondo quanto desumibile dal testo in esame e dai dati forniti dalla relazione tecnica - ritiene strettamente limitato alle competenze in materia di turismo già esercitate dall'amministrazione statale a legislazione vigente. Riguardo ai possibili effetti finanziari di tale ristrutturazione amministrativa (che ha visto l'introduzione di un nuovo Dipartimento al posto della precedente Direzione generale), ricorda che anche tale modifica è avvenuta nell'ambito di un più ampio intervento di riorganizzazione, in ordine al quale la relazione tecnica riferita alle parti modificate del decreto legge n. 181 del 2006 aveva quantificato risparmi di spesa, collegati alla nuova articolazione degli uffici dirigenziali del Ministero dei beni culturali (articolo 2, comma 94, del decreto-legge 262/2006) pari a 828.000 euro all'anno. Con riferimento alle disposizioni che riguardano il trasferimento di strutture, di cui agli articoli 2 e 5, rileva che, contrariamente a quanto avvenuto in casi precedenti non si dispone, secondo il dettato dell'articolo 2, il trasferimento delle strutture bensì si autorizza il Dipartimento ad avvalersene. Osserva che la formulazione potrebbe prefigurare che l'onere finanziario resti a carico del Ministero dello sviluppo economico. Ricorda inoltre che la completa definizione dei rapporti relativi alle strutture e alle risorse strumentali è demandata ad un futuro accordo tra Ministero e Presidenza del Consiglio a norma dell'articolo 5, comma 2. Ritiene, dunque, possibile che il trasferimento di risorse finanziarie disposto in base alle norme in esame non corrisponda perfettamente alla nuova situazione giuridica concordata ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Chiede quindi di chiarire se in relazione al trasferimento e all'utilizzo delle predette risorse strumentali possano determinarsi conseguenze finanziarie non considerate dal testo in esame. Con riferimento alle norme concernenti il personale, ritiene necessario che il Governo chiarisca se l'attuale dotazione di personale assegnato ai servizi generali della Presidenza del Consiglio possa farsi carico degli accresciuti carichi di lavoro senza nuovi o maggiori oneri. Infatti lo schema di decreto non prevede, diversamente da quanto avvenuto in casi analoghi, il trasferimento della quota di posti di organico necessari per lo svolgimento dei servizi generali. A tale proposito rileva che lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente il trasferimento di strutture e risorse dal Ministero dell'economia e delle finanze


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al Ministero dello sviluppo economico prevedeva, all'articolo 2, comma 2, che «la dotazione trasferita di cui all'allegato 3, include anche la quota di posti di organico per lo svolgimento dei servizi generali». Rammenta altresì che lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente il trasferimento di strutture e risorse dal Ministero per i beni culturali alla Presidenza del Consiglio prevedeva, all'articolo 3, comma 1, disponeva il trasferimento anche del personale addetto, nell'ambito degli uffici strumentali del Ministero, ad attività riferibili alle funzioni di cui si disponeva il trasferimento. In ordine al trasferimento alla Presidenza del Consiglio di personale proveniente dal comparto Ministeri (con il possibile godimento di trattamenti economici più elevati), osserva che non appare possibile conservare stabilmente la piena efficacia delle disposizioni che escludono la revisione dei trattamenti economici per il personale trasferito, appositamente richiamate dallo schema di regolamento. Infatti la progressiva sostituzione del personale trasferito con altro personale, in relazione a pensionamenti e a conseguenti nuove assunzioni ovvero in relazione a trasferimenti, sembra destinata a far lievitare la spesa per retribuzioni, determinando meccanismi indiretti di adeguamento dei trattamenti. Sul punto giudica necessario un chiarimento da parte del Governo. Con riferimento alle norme concernenti il trasferimento delle risorse finanziarie, si rileva che lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e la relazione tecnica non consentono una puntuale ricostruzione dell'am- montare dei fondi che saranno trasferiti all'istituendo Dipartimento. Infatti risultano indeterminate nel quantum le ulteriori somme individuate, dal Ministro dell'economia e delle finanze, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno 2007 (articolo 4, comma 2, secondo periodo); le risorse da trasferire per i trattamenti accessori del personale (articolo 4, comma 4); le risorse da assegnare al turismo in base all'articolo 1, comma 19-bis, del decreto legge n. 181 del 2006 (da individuare anche residualmente, come sottolineato dalla relazione tecnica a commento delle disposizioni di cui all'articolo 6); la riduzione di spesa conseguente alla ristrutturazione del Ministero dei beni culturali da destinare all'istituendo Dipartimento a norma dell'articolo 1, comma 19-quater, del decreto legge n. 181 del 2006. Rileva, chiedendo comunque sul punto di acquisire l'avviso del Governo, che potrebbe trattarsi degli effetti di risparmio derivanti dal più ampio intervento di riorganizzazione degli uffici dirigenziali del Ministero dei beni culturali (articolo 2, comma 94, del decreto legge n. 262 del 2006), quantificati dalla relazione tecnica - come già segnalato in precedenza - in 828.000 euro all'anno. Rileva peraltro che lo schema di decreto in esame non reca alcuna disposizione di trasferimento di tali riduzioni di spesa che rappresentano una componente espressamente prevista dal decreto-legge n. 181 del 2006. Ritiene pertanto opportuno che il Governo fornisca indicazioni di maggiore dettaglio sull'entità delle risorse da destinare al Dipartimento del turismo e sulla loro congruità rispetto ai costi che la nuova struttura dovrà sostenere.

Il sottosegretario Mario LETTIERI ritiene la clausola di invarianza idonea ad evitare l'insorgenza di nuovi o maggiori oneri.

Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur), relatore, invita il Governo a fornire ulteriori elementi di chiarimento sulle proposte emendative.

Lino DUILIO, presidente, ricorda che il decreto-legge n. 181 del 2006 prevede l'obbligo di trasmettere una relazione al Parlamento sull'attuazione complessiva del processo di riassetto dell'organizzazione del Governo. Sollecita quindi la rapida trasmissione di tale relazione e invita il Governo a riferire alla Commissione su tale argomento.

Il sottosegretario Mario LETTIERI assicura che si attiverà per garantire la rapida trasmissione della relazione alla Commissione.

La seduta termina alle 9.50.


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SEDE REFERENTE

Giovedì 12 luglio 2007. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Mario Lettieri.

La seduta comincia alle 14.45.

DL 81/2007: Disposizioni urgenti in materia finanziaria.
C. 2852 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 luglio 2007.

Antonio LEONE (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala che il presidente del suo gruppo ha scritto una lettera al Presidente della Camera per contestare la valutazione di ammissibilità compiuta dal presidente della Commissione nella seduta di ieri, ed, in particolare, il giudizio di ammissibilità sui tre emendamenti del Governo. A tale riguardo è stato inoltre rilevato che gli emendamenti investono la competenza della Commissione finanze. Rileva che alla luce di tali fatti, risulta indispensabile un ampliamento dei tempi di esame del decreto-legge.

Lino DUILIO, presidente, porta a conoscenza dei colleghi della Commissione che la lettera del presidente del gruppo di Forza Italia a cui l'onorevole Leone ha fatto riferimento e che gli è stata pure indirizzata per conoscenza ha il seguente contenuto:
«Egregio Presidente,
le sottopongo alcune considerazioni in merito ai criteri di ammissibilità ex articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento sugli emendamenti all'AC. 2852 ed alla conduzione dei lavori delle Commissioni.
Quanto agli emendamenti sul decreto-legge n. 81 del 2007, dichiarati inammissibili, sarà opportuno rammentare che il decreto tratta materie eterogenee.
Nell'ambito dell'applicazione dei criteri di ammissibilità, a fronte del gran numero di testi presentati, si è optato per una rigida lettura del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento.
Il Gruppo di Forza Italia ha convenuto sulla correttezza del metodo usato a condizione che esso riguardasse il complesso degli emendamenti, ivi compresi quelli del Relatore e del Governo.
Va invece osservato che sono stati presentati taluni emendamenti del Governo in materia fiscale, ambito nel quale i Gruppi a priori avevano limitato la presentazione di emendamenti, sorreggendo tale presentazione con l'argomento che si tratta di "modifiche alle parti fiscali della Legge Finanziaria, che non si era riusciti a rendere funzionali...".
Ove tale impostazione fosse accolta dovrebbero essere resi ammissibili tutti gli emendamenti di modifica alle parti fiscali della manovra del Governo.
Inoltre la presentazione di emendamenti di materia fiscale pone la questione della competenza della Commissione finanze, la quale invece è stata convocata per domani 12 luglio alle ore 9.45, per esprimere il parere sui suddetti testi nel quarto d'ora che intercorre tra la convocazione di Commissione e l'inizio dei lavori d'Aula previsto per le 10.
Pertanto si richiede che la dichiarazione di inammissibilità sia estesa anche agli emendamenti fiscali del Governo o di converso sia tolta a tutti gli emendamenti che rispondono al criterio di modifica della parti fiscali della Finanziaria.
In tale secondo caso sarà anche opportuno concedere alle Commissioni il tempo necessario per valutare e discutere eventuali proposte di modifica ed integrazione dei testi governativi.
Sarà opportuno inoltre che l'esame sia condotto congiuntamente dalle due Commissioni bilancio e finanze e che sia concesso il tempo adeguato per l'esame di


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problematiche così complesse, posponendo in definitiva i tempi di esame sia di Commissione che d'Aula.
In attesa di conoscere le Sue determinazioni voglia comunque considerare l'opportunità di una immediata convocazione della Conferenza dei Capigruppo sulle questioni esposte.
Distinti saluti.
Elio Vito».

In proposito, segnala di aver predisposto una lettera di risposta in cui ricostruisco puntualmente i criteri da me adottati per la valutazione dell'ammissibilità degli emendamenti.
Rileva comunque che alla luce delle obiezioni sollevate dal Presidente Vito sia opportuno consentire un ampliamento dell'istruttoria, affinché sia chiaro che la Presidenza di questa Commissione intende assicurare a tutti i deputati, di maggioranza e di opposizione, la possibilità di discutere approfonditamente di un provvedimento di indubbio rilievo, anche alla luce degli emendamenti che sono stati presentati, ivi compresi quelli del Governo.
Per questo motivo, sentito il Presidente della Camera, propone di modificare l'organizzazione dei lavori della Commissione nei prossimi giorni.
In particolare, avverte che procederà ad una limitata riapertura del termine di presentazione degli emendamenti al solo fine di permetterne la ripresentazione in Assemblea. Gli ulteriori emendamenti potrebbero essere presentati nel numero massimo di tre per ogni gruppo e comunque entro il termine di domani, alle ore 12. Si procederà quindi all'esame degli emendamenti nella mattina di lunedì 16 luglio.
Segnala che il testo risultante dagli emendamenti eventualmente approvati verrebbe quindi trasmesso alle Commissioni che avrebbero a disposizione la giornata di martedì per esprimersi in sede consultiva.
Entro la stessa giornata di martedì procederemmo infine alla votazione del mandato al relatore a riferire in Assemblea. Rileva che in tal modo si risponderebbe pienamente alla questione prospettata dal Presidente Vito sulla esigenza di assicurare alla Commissione finanze la possibilità di pronunciarsi compiutamente sui profili fiscali del provvedimento anche alla luce degli emendamenti presentati dal Governo. Rileva che, conseguentemente, non avrebbe luogo la seduta già prevista per le ore 9 di domani. Ove non vi siano obiezioni su questa nuova organizzazione dei lavori, avverte che sottoporrà la stessa al Presidente della Camera per le determinazioni che dovranno essere assunte dalla Conferenza dei capigruppo, in ordine al differimento dell'avvio della discussione generale in Assemblea.

La Commissione concorda.

Lino DUILIO, presidente, avverte infine che sono stati presentati 52 subemendamenti all'emendamento 5.26 (nuova formulazione), 83 subemendamenti all'emendamento 15.56 e 35 subemendamenti all'articolo aggiuntivo 15.04 (vedi allegato 2). Si riserva su tali subemendamenti di formulare il giudizio di ammissibilità

Lello DI GIOIA (RosanelPugno), relatore, avverte di aver presentato alcune proposte emendative, che sono in distribuzione (vedi allegato 3).

Lino DUILIO, presidente, si riserva di valutare l'ammissibilità delle proposte emendative da ultimo presentate dal relatore.

Michele VENTURA (Ulivo), preso atto della nuova organizzazione dell'esame del provvedimento, ritiene che si possa procedere all'aggiornamento dei lavori.

Gaspare GIUDICE (FI) ricorda che la documentazione predisposta dagli uffici sugli emendamenti presentati dal Governo nella giornata di ieri contiene numerose richieste di chiarimento, sulle quali chiede che il rappresentante del Governo fornisca, fin dalla seduta odierna, risposte.


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Il sottosegretario Mario LETTIERI chiede una breve sospensione dell'esame al fine di ultimare la predisposizione della documentazione sugli aspetti richiamati dall'onorevole Giudice.

Lino DUILIO, presidente, preso atto dell'esigenza segnalata dal rappresentante del Governo, sospende la seduta.

La seduta, sospesa alle 15.10, è ripresa alle 15.30.

Il sottosegretario Mario LETTIERI deposita la documentazione predisposta al fine di fornire elementi di risposta alle richieste di chiarimento contenute nella documentazione redatta sugli emendamenti 5.26 e 15.56 e sull'articolo aggiuntivo 15.04 del Governo (vedi allegato 4). Segnala inoltre che, per quanto riguarda l'integrazione di prestazioni pensionistiche di cui ai commi da 1 a 4 dell'emendamento 5.26, precisa che gli enti previdenziali hanno dichiarato di essere in grado di provvedere all'erogazione delle somme previste nei tempi indicati dalla disposizione in esame. Fa inoltre presente che la valutazione indicata nella relazione tecnica e il relativo profilo temporale tengono correttamente conto sia dell'entità dell'adeguamento (che risulta essere inferiore al tasso di inflazione in quanto la quota relativa alla maggiorazione sociale è costante nel tempo) sia del saldo tra i nuovi annessi e cessati dal beneficio (a tal riguardo invita a tenere presente che i tassi di uscita dei beneficiari sono influenzati dalle età più elevate dei medesimi e, anche, dalle relative condizioni di invalidità).

Lello DI GIOIA, (RosanelPugno), relatore, giudica soddisfacenti gli elementi di chiarimento forniti dal Governo.

Lino DUILIO, presidente, avverte che le proposte emendative presentate dal relatore prima della sospensione risultano ammissibili e che il termine per la presentazione dei subemendamenti alle medesime proposte emendative è fissato per le ore 12 di domani. Ricorda che alla stessa ora scade il termine per la presentazione di ulteriori emendamenti (in un numero limitato a tre per gruppo). Rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta che sarà convocata per le ore 10.30 di lunedì 16 giugno.

La seduta termina alle 16.