XIII Commissione - Mercoledì 18 luglio 2007


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ALLEGATO 1

Ricostruzione dei territori del Molise e della Puglia colpiti dal sisma dell'ottobre 2002.
(Nuovo testo C. 585 Di Gioia).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La XIII Commissione Agricoltura,
esaminato, il nuovo testo della proposta di legge C. 585 Di Gioia, recante: «Ricostruzione dei territori del Molise e della Puglia colpiti dal sisma dell'ottobre 2002»;
considerato che la ricostruzione nei territori delle regioni Molise e Puglia colpiti dalla crisi sismica che ha avuto inizio il 31 ottobre 2002 è stata oggetto di numerosi interventi legislativi e di ordinanze della Presidenza del Consiglio dei ministri, i quali tuttavia non sono stati sufficienti a garantire il completamento dell'opera di ricostruzione, per cui appare prioritario l'obiettivo di dare attuazione in modo sistematico e tempestivo agli interventi già previsti;
rilevato che il testo in esame individua in modo puntuale i comuni ai quali si applicano le disposizioni in esso previste e che sono beneficiari dei finanziamenti, mentre sarebbe stato più appropriato definire criteri generali, in relazione ai quali determinare i territori destinatari dell'intervento pubblico e graduare l'entità del medesimo, in modo che potesse risultare proporzionale alla gravità dei danni provocati in ciascuna zona dalla crisi sismica;
che l'attribuzione di finanziamenti pubblici dovrebbe essere vincolata all'obbligo di rispettare, nella ricostruzione, rigorosi criteri antisismici;
che l'articolo 9 del testo trasmesso dalla Commissione Ambiente prevede numerose e ampie deroghe al codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, in relazione alle quali possono emergere elementi di criticità;
esprime, per i profili di propria competenza,

NULLA OSTA


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ALLEGATO 2

Risoluzione n. 7-00153 Mellano: Autolimitazione della quota relativa alla pesca del tonno assegnata all'Italia e comunicazione da parte delle regioni delle informazioni sugli allevamenti di tonno.

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL GOVERNO

In merito alle osservazioni formulate nel corso della precedente discussione, gli Uffici competenti dell'Amministrazione hanno ribadito che «la gestione della risorsa tonno rosso viene effettuata dalla Comunità Europea in quanto competenza comunitaria.
La raccomandazione dell'ICCAT relativa al piano di ricostituzione multiannuale per il tonno rosso nell'Atlantico Orientale e nel bacino del Mediterraneo (REC. 06-05), e la seguente Appendice alla Raccomandazione suddetta del 31 gennaio 2007 (Doc. N. BFT-006B/2007), che ad ogni buon fine si allega, sono state recepite dalla legislazione comunitaria con i Regolamenti CE 41/2007 e 643/2007.
In questo contesto, una qualunque iniziativa italiana, che riducesse unilaterlmente la quota nazionale, non ridurrebbe comunque la quota comunitaria complessiva. La parte di quota oggetto di rinuncia verrebbe quindi immediatamente assorbita e utilizzata dagli altri partner comunitari.
Tuttavia, in merito ad un'ipotesi di riduzione unilaterale della quota italiana, va tenuto presente che tale riduzione non apporterebbe nessun beneficio alla risorsa, poiché non ridurrebbe il prelievo complessivo in maniera significativa, dato che ai sensi dell'articolo 20 del Reg. CE 2371/2002 spetta al Consiglio europeo fissare ammissibile di catture (TAC) per ogni tipo di pesca o gruppo di tipo di pesca».


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NOTA ACCLUSA

Appendix to the Reconmendation by ICCAT to Establish a Multi-Annual Recovery Plan for Bluefin Tuna in the Eastern Atlantic ad Mediterranean (Rec. 06-05)

In accordance with paragrafh 8 of the Recommendation by ICCAT to Establish a Multi-Annual Recovery Plan for Bluefin Tuna in the Eastern Atlantic and Mediterranean (Rec. 06-05), an allocation scheme for a four-year period, starting in 2007, shall be established by ICCAT as Follows:

 
2007
2008
2009
2010
Algeria1,511,27
1,460.04
1,408.81
1,306.35
China (People's Republic of China)65,78
63.55
61.32
56.86
Croatia862.31
833.08
803.85
745.39
European Community *16,779.55
16,210.75
15,641.95
14,504.35
Iceland53.34
51.53
49.72
46.11
Japan2,515.82
2,430.54
2,345.26
2,174.69
Korea177.80
171.77
165.74
153.69
Libya1,280.14
1,236.74
1,193.35
1,106.56
Syria53.34
51.53
49.72
46.11
Marocco2,824.30
2,728.56
2,632.82
2,441.34
Norway53.34
51.53
49.72
46.11
Tunisia2,338.58
2,254.48
2,175.37
2,017.16
Turkey918.32
887.19
856.06
793.80
Chinese Taipei71.12
68.71
66.30
61.481

(*) Fishing possibilities for EC-Malta and EC-Cyprus as follows:
2007: 355.59 tonnes and 154.68 tonnes, respectively.
2008: 343.54 tonnes and 149.44 tonnes, respectively.
2009: 331.49 tonnes and 144.20 tonnes, respectively.
2010: 307.38 tonnes and 133.71 tonnes, respectively.


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ALLEGATO 3

Risoluzione n. 7-00153 Mellano: Autolimitazione della quota relativa alla pesca del tonno assegnata all'Italia e comunicazione da parte delle regioni delle informazioni sugli allevamenti di tonno.

NUOVA FORMULAZIONE DELLA RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La XIII Commissione,
premesso che:
lo scorso novembre, a Dubrovnik, il comitato scientifico dell'ICCAT, l'ente sovranazionale preposto al controllo e alla conservazione dello stock di tonno mediterraneo, ha definito il tonno risorsa a rischio di estinzione commerciale, prospettando un drammatico declino numerico con conseguente potenziale collasso dello stock;
lo stesso comitato scientifico, sempre in quella sede ha proposto che per iniziare a sanare la situazione, a partire dal 2007, si sarebbero dovute pescare non più di 15.000 tonnellate per anno;
tuttavia l'ICCAT, sempre a novembre del 2006, non tenendo conto del parere del proprio comitato, non è stato in grado di ridurre considerevolmente l'ammontare di tonno pescabile - le cosiddette quote o TAC - dei singoli Stati, proponendo, per il 2007, una quota totale pari a 29.500 tonnellate, che risulta quasi doppia rispetto alle 15.000 tonnellate consigliate a livello scientifico;
a gennaio, a Tokio, l'ICCAT si è nuovamente riunito per confermare quanto stabilito nel novembre 2006, ovvero una riduzione della quota totale del pescato di tonno in zona ICCAT da 32.000 tonnellate a 25.500 tonnellate entro il 2010. Una riduzione minimale se si bada a quanto proposto dal comitato scientifico;
il Consiglio della Pesca Europeo (European Fisheries Council) si è incontrato il 16 e 17 aprile scorso per votare la spartizione della quota europea tra i vari Stati membri (a questo proposito si ricorda che gli Stati europei sono stati i maggiori beneficiari delle quote assegnate);
nonostante l'ICCAT abbia adottato mezzi per la sorveglianza dei pescherecci (VSM) il controllo non è ancora soddisfacente e non permette di avere a disposizione dati completi e trasparenti sulla pesca nel Mediterraneo;
la Libia ha sollevato obiezioni formali al piano di ricostituzione dello stock e dunque l'iter di ratifica del provvedimento verrà automaticamente prolungato; ciò significa che non saranno previsti per il momento obblighi legati al rispetto delle quote, con la conseguenza che gli stock locali verranno probabilmente sovrasfruttati (non solo da parte dei Libici). Analoga contestazione è stata mossa dalla Turchia e i due Paesi hanno manifestato l'intenzione di procedere unilateralmente a fissare le quote di pesca per i loro pescherecci;
di recente è giunta notizia che il Comune di Cetara, con delibera n. 265 del 16 febbraio 2007, ha reso possibile ed operativa l'apposizione di nuove gabbie per l'ingrasso di tonni;
il rischio di un collasso degli stock di tonno rosso avrà soprattutto ripercussioni economiche e commerciali, oltre che gravi conseguenze in ordine alla sopravvivenza della specie;


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impegna il Governo

a sviluppare tempestivamente, a livello comunitario e internazionale, iniziative finalizzate a garantire la salvaguardia della specie del tonno rosso;
a richiedere alle regioni interessate agli allevamenti all'ingrasso di tonno di fornire annualmente una comunicazione al Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali, contenente il numero degli allevamenti presenti sulle coste italiane e lo stato complessivo di queste strutture;
a riferire in sede parlamentare sulle informazioni ottenute dalle regioni.
(8-00074)
«Mellano, Lion, Zucchi, Bellotti, Delfino, Fundarò».


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ALLEGATO 4

Risoluzione n. 7-00242 Misuraca: Possibilità di seminare cereali su superfici destinate a set-aside.

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL GOVERNO

Il Reg. (CE) n. 1782/2003, che ha introdotto il regime di pagamento unico disaccoppiato, ha mantenuto l'obbligo di messa a riposo dei terreni come strumento di contenimento dell'offerta e, nello stesso tempo, di potenziamento del ruolo ecologico dell'agricoltura.
Gli attuali trend produttivi di cereali, nonché la crescente domanda proveniente dal settore bio-energetico, hanno fatto registrare crescenti carenze di approvvigionamento a livello internazionale ed anche comunitario.
L'Amministrazione, anche sulla scorta dell'ampia discussione che ha portato all'approvazione lo scorso 10 luglio della risoluzione 8-00070, si è attivata presso i competenti Organi comunitari per superare l'attuale divieto di coltivazione.
Nell'ambito del Consiglio agricolo del 16 luglio scorso, la Commissione europea ha annunciato che, su richiesta specifica di taluni Stati membri, presenterà una proposta intesa a fissare a zero il tasso di ritiro obbligatorio per le semine 2007/2008, tasso attualmente fissato al 10 per cento.
Ciò proprio in virtù della riduzione registrata nel raccolto 2006 e delle scorte di cereali all'intervento che, nel corso della campagna di commercializzazione 2006/2007, sono passate da 14 milioni di Ton. a 2,5 milioni di Ton.
Si evidenzia, infine, che, nell'ambito dell'health chek della PAC, oggetto di discussione presso le competenti sedi comunitarie nel corso del 2008, il nostro Paese proporrà la definitiva eliminazione della misura del ritiro obbligatorio dei terreni dalla produzione.
Pertanto, l'Amministrazione ha anticipato l'impegno proposto nella risoluzione.