I Commissione - Resoconto di marted́ 24 luglio 2007


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SEDE REFERENTE

Martedì 24 luglio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'interno Marcella Lucidi e il sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomie locali Pietro Colonnella.

La seduta comincia alle 9.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione

Modificazioni all'articolo 132, secondo comma, della Costituzione, in tema di distacco ed aggregazione di comuni e province.
C. 2523 cost. Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 luglio 2007.

Marco BOATO (Verdi), relatore, ritiene opportuno che sul provvedimento in esame si raggiunga la più ampia condivisione tra le diverse forze politiche e pertanto invita i rappresentanti dei gruppi a svolgere i propri interventi prima della conclusione dell'esame preliminare.

Gabriele BOSCETTO (FI) fa presente di avere intenzione di svolgere un intervento sul merito del provvedimento nel corso della seduta di domani, mercoledì 25 luglio 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che i deputati interessati ad intervenire sul provvedimento in oggetto potranno farlo nelle sedute di domani, mercoledì 25, e di dopodomani, giovedì 26 luglio. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di ineleggibilità e di incandidabilità.
Testo unificato C. 1451 Formisano, C. 2242 Martusciello, C. 2314 Antonio Russo, C. 2516 Franco Russo, C. 2563 Mantini, C. 2564 Mazzoni, C. 2680 Costantini, C. 2681 Costantini e C. 2799 Franco Russo.
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della pdl C. 2563).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 luglio 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge C. 2563 Mantini, recante «Norme in tema di incandidabilità alle elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e di incompatibilità riferite agli incarichi di Governo per conflitto di interessi», della quale, vertendo essa sulla stessa materia, ha disposto l'abbinamento a quelle in titolo. Avverte poi che l'esame preliminare si concluderà nella seduta di domani, mercoledì 25 luglio, e che si procederà quindi a fissare il termine per la presentazione degli emendamenti.

Gabriele BOSCETTO (FI) preannuncia che intende svolgere un intervento nella seduta di domani.


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Luciano VIOLANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni in materia di protezione umanitaria e di diritto di asilo.
C. 191 Boato, C. 1449 Piscitello, C. 1646 De Zulueta, C. 2099 Mascia, C. 2182 Santelli, C. 2410 Zaccaria.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 luglio 2007.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) ricorda che l'Alto Commissario per i rifugiati dell'ONU, nel corso della sua recente audizione presso la III Commissione Esteri, ha segnalato l'opportunità di un intervento sulla normativa italiana in materia di diritto di asilo, che, sebbene non arretrata sotto il profilo sostanziale, è tuttavia senz'altro migliorabile. Chiede quindi al rappresentante del Governo un chiarimento in ordine a quale sia l'orientamento del Governo rispetto al provvedimento in esame, soprattutto per quanto attiene alla copertura finanziaria dello stesso, nonché in ordine ai dati numerici relativi alle richieste di asilo, che, in base ai dati dell'ANCI in suo possesso, sarebbero circa tra 10.500 e 11.000 nel 2006, peraltro in diminuzione rispetto al passato.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI, nel riservarsi di fornire successivamente per iscritto i dati richiesti dal relatore, riferisce fin d'ora che, a fronte di un numero non altissimo di richieste di asilo, risulta invece crescente il numero di richieste di protezione umanitaria. Preannuncia quindi che, entro la fine di luglio, il Governo trasmetterà al Parlamento, ai fini dell'acquisizione del parere delle Commissioni competenti, due schemi di decreto legislativo, attuativi, rispettivamente, della direttiva comunitaria detta «Qualifiche» e di quella detta «Procedure», i quali dovrebbero essere esaminati dal Consiglio dei ministri nella prossima riunione. Fa presente che i due provvedimenti contengono scelte innovative, anche sulla base delle direttive comunitarie, relativamente al sistema di accoglienza, alle procedure ed allo status dei soggetti interessati. In particolare, chiarisce che, mentre la normativa attuale distingue solo tra «rifugiato» e «protetto umanitario», i provvedimenti citati introducono l'ulteriore categoria del «protetto sussidiario», vale a dire il soggetto al quale viene riconosciuta una protezione specifica in ragione del fatto che, se rimpatriato, andrebbe incontro a ritorsioni nel suo Paese; rileva che si tratta di una innovazione che inciderà inevitabilmente sul numero dei soggetti interessati. Preannuncia infine che la direttiva «Procedure» contiene scelte in relazione al sistema di accoglienza, soprattutto sostituendo un nuovo tipo di centri di accoglienza a quelli attuali.

Graziella MASCIA (RC-SE), nel richiamarsi all'intervento svolto per il suo gruppo dal deputato Frias, ricorda che l'Italia storicamente non ha avuto finora bisogno di una legge sul diritto di asilo perché, come riconosciuto dalla Corte di cassazione, l'articolo 10 della Costituzione è sufficiente ad attribuire un diritto allo straniero cui sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà previste dalla Costituzione stessa. L'esigenza di disciplinare la materia si è imposta con la crescita dei flussi migratori e con l'approvazione, da parte del centrodestra, della legge «Bossi-Fini», la quale ha dettato una disciplina a suo giudizio contrastante con la Costituzione. Al riguardo, sottolinea poi come la confusione tra immigrazione per lavoro o per altro e richiesta di asilo abbia nuociuto moltissimo ai richiedenti asilo, i quali espatriano per sfuggire a guerre o a discriminazioni della più varia natura nel loro Paese.
Per quanto riguarda gli schemi di decreto legislativo preannunciati dal Governo, chiarisce fin d'ora che il suo gruppo ritiene essenziale introdurre un sistema di garanzie in sede giurisdizionale ed inoltre considera il diritto di asilo come un diritto essenzialmente individuale, da valutare


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quindi nei singoli casi, ed è pertanto contrario alla redazione di una lista di Paesi cosiddetti sicuri, i cui cittadini sarebbero quindi pregiudizialmente esclusi dal riconoscimento di un diritto di asilo.

Luciano VIOLANTE, presidente, ritiene che non sia opportuno procedere nell'esame delle proposte di legge in titolo prima di aver valutato il contenuto degli schemi di decreto legislativo preannunciati dal Governo.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) concorda con il presidente Violante, esprimendo l'avviso che la Commissione dovrebbe organizzarsi nel senso di disciplinare innanzitutto le parti della materia che non risulteranno affrontate dai decreti legislativi del Governo, per poi lavorare alla sistemazione complessiva della materia nell'ambito di un testo unico, come da più parti sollecitato.

Marco BOATO (Verdi) si associa agli interventi dei deputati Mascia e Zaccaria.

Luciano VIOLANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sull'ordine dei lavori.

Luciano VIOLANTE, presidente, propone un'inversione dell'ordine del giorno della Commissione, nel senso di passare ora all'esame del testo unificato delle proposte di legge recanti norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi (C. 36 e abbinate).

La Commissione consente.

Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi.
Testo unificato C. 36 Boato e C. 134 Spini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 luglio 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti (vedi allegato 1), sui quali ha chiesto di intervenire il relatore per svolgere alcune considerazioni di carattere generale.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), relatore, ricorda che l'esame delle proposte di legge Boato C. 36 e C. 134 Spini recanti «Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi» è iniziato, con l'illustrazione della relazione introduttiva, nella seduta del 7 novembre 2006. Fa quindi presente che lo svolgimento della discussione di carattere generale, che ha avuto luogo nelle successive sedute, non ha fornito particolari spunti critici, che sono invece emersi dal ciclo di audizioni svoltosi nelle giornate del 9, 10 e 11 gennaio scorsi, al quale sono intervenuti rappresentanti della CEI, delle confessioni religiose che hanno stipulato un'intesa con lo Stato o per le quali era in corso la relativa procedura, dei componenti della Consulta per l'Islam italiano, dell'Unione atei agnostici razionalisti, nonché esperti della materia. Ricorda quindi che, nella seduta di martedì 19 giugno scorso, ha presentato una proposta di testo unificato, sulla quale è iniziato l'esame, che è proseguito nelle sedute successive fino a giungere alla presentazione di una nuova proposta di testo unificato, il quale è stato adottato come testo base dalla Commissione. Si tratta di un testo che presenta profonde differenze rispetto alle proposte di legge C. 36 Boato e C. 134 Spini, che, riproducendo i provvedimenti di iniziativa governativa presentate dai governi Prodi e Berlusconi nelle precedenti legislature, presupponevano un quadro della situazione risalente agli anni novanta e oggi profondamente mutato. A seguito dell'adozione del testo base si è quindi svolto un ulteriore ciclo di audizioni, che ha avuto luogo il 16 luglio scorso.
Nel far quindi presente che sono presentati al testo base circa settecentonovanta


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emendamenti ed articoli aggiuntivi, dei quali oltre quattrocento meramente soppressivi di articoli, commi o lettere, si riserva di esprimere il prescritto parere su di essi successivamente, ritenendo inopportuno che la Commissione proceda al loro esame fin dalla seduta odierna, come pure era stato definito nell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppo. Trattandosi di un numero elevato di emendamenti, ritiene infatti preferibile svolgere su di essi un serio approfondimento, anche per verificare quanti di essi incidano sulle parti del testo aggiunte rispetto alle proposte di legge originarie e trarre le opportune conseguenze, anche in considerazione del fatto che, nella passata legislatura, l'opposizione aveva dimostrato un evidente orientamento favorevole sul provvedimento.
Si sofferma quindi sul merito degli emendamenti presentati, che a proprio avviso possono essere riconducibili a dodici aree tematiche, che si accinge ad illustrare in modo organico al fine di semplificarne l'esame.
Rileva in primo luogo il principio della laicità dello Stato, che ritiene essere un punto qualificante dell'intero provvedimento, che oltre tutto è sempre riconosciuto anche da parte delle autorità ecclesiastiche nel corso degli incontri bilaterali con lo Stato italiano. Al riguardo, ferma restando la insopprimibilità di questo riferimento, si dichiara disposto a valutare eventuali formulazioni alternative.
Un'altra area tematica è rappresentata dalla definizione concetto di libertà religiosa, rispetto al quale alcuni emendamenti tendono ad ampliarne la portata ed altri a restringerla.
Si sofferma quindi sul successivo punto rappresentato dai limiti alla libertà religiosa, all'interno del quale rientra il problema delle confessioni e delle sette. Al riguardo fa presente la complessità di rinvenire una definizione certa di «confessione religiosa», che di per sé rende difficile l'individuazione dei relativi limiti, ritenendo inopportuno ogni riferimento al concetto di ordine pubblico, che non ha valenza costituzionale. In proposito fa presente l'opportunità di prevedere una disciplina dei limiti a carattere generale che non si limiti all'articolo 19 della Costituzione.
Una ulteriore area tematica è rappresentata dal divieto di discriminazione, mentre la quinta è costituita dalla libertà delle confessioni religiose e all'interno delle confessioni religiose. Al riguardo osserva che l'articolo 6 del testo base, in materia di autonomia confessionale, rappresenta una significativa novità. Ritiene opportuno valutare l'opportunità di specificare i diritti che devono essere osservati all'interno delle confessioni religiose, quale ad esempio la parità di genere, in quanto si potrebbe correre il rischio di tralasciarne alcuni.
Si sofferma quindi sull'area tematica rappresentata dal servizio pubblico radiotelevisivo, che potrebbe trovare una più idonea collocazione all'interno del Capo II del testo base.
La disciplina dei ministri di culto ed il relativo elenco rappresentano il successivo punto. Al riguardo fa presente l'opportunità di disciplinare tali figure stabilendo i presupposti per la loro iscrizione nell'elenco ed il relativo status. Tali disposizioni possono assumere una significativa importanza proprio al fine di assicurare una forma di controllo sulle attività delle diverse confessioni.
Un ulteriore punto è costituito dal registro delle confessioni religiose e dalla procedura per la relativa iscrizione che, seppure potrà essere oggetto di discussione, non dovrà vedere modificato l'impianto di base, che si fonda sull'istituto del silenzio-assenso, ormai diffuso nell'ordinamento giuridico italiano.
Si sofferma quindi sulla disciplina degli edifici di culto. A tale riguardo ritiene necessario stabilire che, in presenza dei requisiti richiesti, alle confessioni religiose debba essere comunque concessa l'autorizzazione ad edificarne di propri.
La disciplina del matrimonio rappresenta un'ulteriore area tematica. In proposito si dichiara disposto a valutare una eventuale diversa collocazione nell'ambito del testo base.


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Si sofferma infine sulla disciplina delle intese. Al riguardo ritiene di dover valutare la proposta emendativa del deputato Paoletti Tangheroni, volta ad anticipare le previsioni dell'articolo 46 del testo base subito dopo l'articolo 1, recante i principi generali.

Patrizia PAOLETTI TANGHERONI (FI), dopo aver ringraziato il relatore per l'attento esame degli emendamenti e per la volontà di portare avanti il lavoro in spirito di collaborazione tra la maggioranza e l'opposizione, ribadisce il convincimento che il testo base vanifichi di fatto l'istituto dell'intesa tra lo Stato e le confessioni religiose. Ritiene, in ogni caso, che, ove la maggioranza intenda persistere sulla strada di prevedere, accanto alle confessioni con intesa, anche confessioni registrate, si dovrebbe quantomeno prevedere una verifica almeno biennale su di esse, anche per evitare di accreditare e di conferire riconoscimento pubblico a culti abusanti: prevedere una verifica consentirebbe inoltre, a suo avviso, di distinguere nettamente tra confessioni registrate e confessioni con intesa.

Marco BOATO (Verdi), dopo aver espresso apprezzamento per il lavoro svolto anche nell'esame delle proposte emendative, dichiara di condividere il principio che una legge in materia di libertà religiosa, in quanto legge di attuazione costituzionale, debba essere definita in spirito di collaborazione e d'accordo con l'opposizione, sempreché questo non implichi un arretramento rispetto alle scelte di fondo del testo base. Con riferimento poi al ciclo di audizioni svolte il 16 luglio scorso, esprime sconcerto per le posizioni assunte dal Segretario generale della CEI, monsignor Betori, il cui giudizio su alcuni punti fondamentali si è, a suo avviso, inaccettabilmente rovesciato nel giro di pochi mesi. Trova inoltre sorprendente che, mentre la Santa Sede rivolge continui appelli affinché la libertà dei cristiani sia rispettata all'estero, il Segretario generale della CEI esprima un giudizio negativo sul provvedimento in esame perché eccessivamente aperto agli altri culti.

Roberto COTA (LNP) chiarisce che il suo gruppo non ha, salvo eccezioni, presentato emendamenti migliorativi o correttivi del testo base perché non lo ritiene migliorabile e non ne condivide in alcun modo l'impostazione. Ad avviso del suo gruppo, si tratta infatti di un testo che rafforza il radicamento della religione islamica in Italia a danno dell'identità culturale, oltre che religiosa, degli italiani, alimentando l'aggressiva islamizzazione del Paese in corso in Italia e ostacolando la pacifica convivenza tra gli italiani, che si riconoscono in maggioranza nella religione cattolica, e gli stranieri di religione islamica. Nel ricordare quindi come la Costituzione preveda come strumento di disciplina dei rapporti con le confessioni religiose diverse dalla cattolica quello dell'intesa, esprime l'avviso che prevedere uno strumento diverso per le confessioni che si rifiutano di stipulare intese con lo Stato italiano sia incostituzionale. Mentre infatti i diritti costituzionali di cui agli articoli 19 e 20 devono senz'altro essere garantiti, il rilievo pubblico deve però essere riservato alle sole confessioni che accettano di stipulare un'intesa con lo Stato. Ritiene quindi, ad esempio, inaccettabile che il matrimonio islamico celebrato in una moschea possa avere effetti civili nonostante la confessione islamica non abbia stipulato un'intesa con lo Stato. Conclude affermando che non vi è alcun bisogno di un provvedimento in materia di libertà religiosa e che quello portato avanti dalla maggioranza ha una valenza meramente strumentale.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), relatore, fa presente che già oggi il codice civile e la stessa legge del 1929 riconoscono gli effetti civili del matrimonio celebrato dai ministri di culto delle confessioni non cattoliche.

Roberto COTA (LNP) obietta che però il testo unificato del relatore conferisce al matrimonio religioso delle confessioni non


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cattoliche un inaccettabile rilievo di tipo concordatario.

Graziella MASCIA (RC-SE) ritiene che gli arresti eseguiti in questi giorni dalle forze dell'ordine a Perugia nell'ambito della comunità islamica locale confermino la necessità di una legge sulla libertà religiosa e di uno sforzo della Commissione per completare al più presto il lavoro avviato nelle precedenti legislature e mai portato a compimento. Concorda peraltro con il relatore sull'opportunità di procedere d'accordo con l'opposizione, in ragione dell'importanza e delicatezza del provvedimento e al fine di conferirgli maggior forza. Ricorda poi che per il suo gruppo è essenziale tutelare la libertà dei singoli non solo di professare la propria fede e di esercitarne il culto, ma anche di poter uscire liberamente dalla comunità religiosa, nonché garantire libertà di parola e di pensiero a coloro che non hanno alcuna fede religiosa o che professano idee dichiaratamente antireligiose. In conclusione, chiarisce che il suo gruppo condivide interamente l'impianto complessivo del testo base e che lo sosterrà, pur ritenendo possibile introdurre modifiche volte ad alleggerire disposizioni che appaiono eccessivamente pesanti o a limitare alcuni rischi di eccessiva ingerenza pubblica nella sfera privata. Conclude esprimendo l'avviso che il provvedimento dovrà in ogni caso essere pronto per l'Assemblea entro il prossimo mese di settembre.

Gabriele BOSCETTO (FI), dopo aver ringraziato il relatore per l'attenzione dedicata agli emendamenti dell'opposizione, si chiede come egli ritenga di poter acquisire il consenso di quest'ultima sul testo unificato. Ribadisce infatti che, ad avviso della sua parte politica, il provvedimento in esame non è necessario, soprattutto in quanto le novità da esso introdotte rispetto alla situazione attuale sono negative se non addirittura pericolose. Chiarisce, in ogni caso, che se la maggioranza intenderà comunque portare avanti il provvedimento, il suo gruppo si sforzerà di proporre modifiche che ne limitino le conseguenze dannose. Per quanto riguarda poi l'audizione del Segretario generale della CEI svoltasi il 16 luglio scorso, ritiene che essa abbia apportato un fondamentale contributo alla discussione. Conclude esprimendo l'auspicio che il relatore valuti attentamente anche gli emendamenti soppressivi, che tendono a snellire il testo e a sfondarlo da inutili ridondanze, anche per evitare di definire una legge-quadro, della quale non c'è alcun bisogno, ed avvertendo che, se non saranno soppressi gli articoli più inaccettabili, difficilmente il provvedimento potrà essere condiviso dalla sua parte politica.

Maurizio TURCO (RosanelPugno) ritiene inaccettabile la preminenza di una confessione religiosa sulle altre, com'è oggi in Italia, tanto più che i passi in avanti compiuti dalla Santa Sede con il Concilio Vaticano II, che avevano costituito la base per la revisione del Concordato del 1984, sono stati smentiti dal nuovo pontefice. Comprende che non si possa in Italia evitare di fare i conti con l'esistenza della Chiesa cattolica, ma ritiene che l'ideale sarebbe una disciplina minimale, fermo restando che si dovrebbe arrivare alla abrogazione degli articoli 7 e 8 della Costituzione e ad una legge sul modello di quella adottata in materia di libertà religiosa dalla Francia, con regole uguali per tutte le confessioni religiose senza eccezione. Conclude chiarendo che il suo gruppo non intende ostacolare il percorso del provvedimento, che consente comunque un passo avanti verso il superamento delle attuali discriminazioni nei confronti delle altre confessioni minoritarie.

Luca VOLONTÈ (UDC), premesso che non ripeterà quanto detto dai colleghi dei gruppi di opposizione già intervenuti, rileva la necessità di approfondire ulteriormente il testo ai fini della fase emendativa e chiede conseguentemente il rinvio dell'esame al prossimo mese di settembre. Esprime comunque apprezzamento per l'apertura manifestata dal relatore, che ha espresso l'orientamento a procedere con un voto non di esclusiva maggioranza:


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ritiene ciò importante anche per evitare che ad ogni cambio di maggioranza siano rimesse in discussione le leggi di maggior rilievo. Si dice quindi convinto che accelerare l'iter del provvedimento a fronte di un così grande numero di emendamenti non sia utile né ai fini della predisposizione di un buon testo normativo, né in vista dell'instaurazione di un clima di cooperazione tra maggioranza e opposizione.

Carlo COSTANTINI (IdV) ritiene che l'intervento legislativo sia necessario perché il sistema è oggi affidato quasi esclusivamente all'elaborazione giurisprudenziale della Corte costituzionale, la quale in parte è contradditoria o incostante, in parte è datata. Premesso poi che un provvedimento in materia di libertà religiosa può porsi come obiettivo quello di rafforzare la tutela del diritto di professare la propria fede religiosa e di esercitarne il culto o quello di favorire il pluralismo religioso nella società, dichiara di preferire il primo dei due obiettivi, anche perché l'assetto multireligioso della società appare irraggiungibile a causa dell'esistenza di confessioni religiose per loro natura fortemente ostili alle altre. Ritiene, inoltre, che non si possa negare che quella cattolica non è una confessione qualsiasi, rappresentando essa l'identità culturale e storica del Paese. Concorda poi sul fatto che il registro delle confessioni religiose previsto dal testo base rischia di svuotare l'istituto dell'intesa ai sensi dell'articolo 8 della Costituzione. Si esprime pertanto contro l'istituzione del registro nonché contro il riconoscimento di una par condicio delle confessioni religiose in ambito radiotelevisivo. Conclude esprimendo l'avviso che il testo base sia, in ogni caso, complessivamente condivisibile, in quanto riconosce e valorizza i diritti individuali in materia religiosa.

Franco RUSSO (RC-SE) non si esprime sulla richiesta avanzata dal deputato Volontè di rinviare l'esame degli emendamenti a settembre, rimettendosi al relatore, pur nella convinzione che una maggioranza abbia il diritto, se non il dovere, di attuare il proprio programma politico. Al deputato Cota fa quindi presente che l'identità culturale degli italiani deve essere rinvenuta innanzitutto nella Costituzione e nei valori in essa contenuti, non essendovi altra identità condivisa da tutta la comunità. È consapevole che la Chiesa cattolica afferma l'assolutezza dei suoi valori, ma ritiene che la comunità politica debba rifarsi alla Costituzione, che rappresenta un punto di equilibrio tra la libertà di chi crede e quella di chi non professa alcuna fede religiosa. Osserva inoltre che il testo è pienamente coerente dunque con l'articolo 8 della Costituzione, in quanto, non imponendo questo alle confessioni religiose l'intesa, è giusto prevedere una disciplina per le confessioni religiose che non abbiano l'intesa con lo Stato. In conclusione, premesso che si tratta di una proposta di legge coerente e difendibile, ribadisce che il suo gruppo annette particolare importanza al riconoscimento di spazi pubblici sui mezzi di comunicazione di massa anche a atei, agnostici, materialisti e difensori delle idee proprie del pensiero moderno in tema relativismo e di scienza.

Luciano VIOLANTE, presidente, ringrazia il relatore per come ha impostato il proprio intervento, che ha consentito di sviluppare una seria linea di riflessione sulle principali questioni recate dal provvedimento.
In generale ritiene che sulla materia della libertà religiosa esistano problematiche attinenti alle posizioni individuali di ciascuno, anche se nello spazio interstiziale tra i diritti relativi individuali ed i diritti delle confessioni religiose si collochino ambiti all'interno dei quali trovano spazio i diritti collettivi delle confessioni stesse, consentendo ad esse di organizzarsi secondo i rispettivi statuti ai sensi del secondo comma dell'articolo 8 della Costituzione.
Per quanto concerne il ruolo della Costituzione ritiene che, seppure è vero che essa rappresenta l'elemento identificativo fondamentale della società, non può


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comunque disconoscersi il ruolo svolto nella storia italiana da parte della Chiesa cattolica.
Si sofferma quindi sul tema del pluralismo religioso. Al riguardo osserva che ogni religione è di per sé assolutistica, ma va verificato quali religioni tollerano la presenza di altri soggetti dando luogo a riflessioni di carattere interreligioso che però, nel passato, sono state più ricche rispetto al presente. Condivide pertanto la distinzione tracciata in proposito dal relatore, che ha distinto le problematiche legate al pluralismo da quelle legate al relativismo.
Si sofferma quindi sul tema del matrimonio, sottolineando come non per tutte le confessioni esso assuma una valenza religiosa.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), relatore, si dichiara soddisfatto per il dibattito che si è sviluppato, riservandosi di replicare in seguito alle osservazioni mosse, per non pregiudicare l'esame degli emendamenti. Si sofferma però sul tema del matrimonio, ritenendo al riguardo che il testo non debba segnare un arretramento rispetto alla disciplina prevista dalla legge del 1929. Con riferimento al tema delle intese, ritiene necessario disincentivare il perseguimento di esse al solo fine dell'accesso alla ripartizione dei fondi dell'8 per mille. Per quanto concerne poi l'organizzazione dei lavori, ritiene opportuno rinviare l'esame degli emendamenti a dopo la pausa estiva, riaprendo nel frattempo il termine per la presentazione di emendamenti, in modo da acquisire anche le eventuali proposte che i gruppi riterranno di voler predisporre alla luce dei chiarimenti intervenuti nel corso della seduta odierna e da disporre delle posizioni di tutti i gruppi sulle questioni in esame.

Luciano VIOLANTE, presidente, preso atto dell'orientamento del relatore, fissa il termine per la presentazione di ulteriori emendamenti alle ore 18 di martedì 31 luglio 2007. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende relative ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice G8 e delle manifestazioni del Genoa Social Forum.
Doc. XXII, n. 5 Longhi, Doc. XXII, n. 13 Boato e Doc. XXII, n. 15 Mascia.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 luglio 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, rilevato che nessuno chiede di intervenire e considerato che il relatore è impossibilitato a partecipare ai lavori della seduta odierna, avverte che il seguito dell'esame è rinviato ad altra seduta, che sarà convocata per giovedì 26 luglio 2007.

Disposizioni per la pubblicità sull'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope da parte dei parlamentari.
C. 2356 Casini.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 luglio 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sono stati presentati due emendamenti al testo della proposta di legge in esame (vedi allegato 2), volti a sopprimere rispettivamente gli articoli 1 e 2 della proposta stessa.

Marco BOATO (Verdi) chiarisce di aver presentato, insieme ad altri deputati della maggioranza, emendamenti soppressivi degli articoli del testo in quanto ritiene che si tratti di un «provvedimento manifesto», di carattere demagogico, non migliorabile in alcun modo.

Maurizio RONCONI (UDC), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Boato 1.1 e 1.2.

La Commissione approva l'emendamento Boato 1.1.


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Luciano VIOLANTE, presidente, pone in votazione l'emendamento Boato 2.1, volto a sopprimere l'articolo 2 della proposta in esame, avvertendo che, constando la proposta stessa di due soli articoli ed essendo già stato soppresso il primo, ove l'emendamento fosse approvato si intenderà conferito al relatore il mandato a riferire all'Assemblea sulla proposta di legge in senso contrario.

La Commissione approva l'emendamento Boato 2.1, intendendosi con ciò conferito al relatore, deputato Ronconi, il mandato a riferire in senso contrario all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Luciano VIOLANTE, presidente, si riserva di nominare il Comitato dei nove sulla base delle indicazioni di gruppi.

Sui lavori della Commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che l'Assemblea del Senato si accinge ad esaminare, a partire dalla seduta odierna, il provvedimento in materia di riforma dei Servizi di sicurezza. Invita pertanto i componenti la Commissione a valutare, una volta che il Senato avrà trasmesso il testo del provvedimento, l'eventualità di esaminarlo in sede legislativa.

La seduta termina alle 12.15.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Martedì 24 luglio 2007. - Presidenza del presidente Riccardo MARONE.

La seduta comincia alle 12.25.

DL 73/07: Liberalizzazione dei mercati dell'energia.
C. 2910 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Francesco ADENTI (Pop-Udeur), relatore, illustra il contenuto del provvedimento in esame. In particolare fa presente che le disposizioni da esso introdotte sono riconducibili alla materia, di competenza legislativa esclusiva statale, di cui all'articolo 117, comma 2, lettera e), «tutela della concorrenza», in considerazione della loro prevalente finalità. Ritiene inoltre che rileva la materia, di competenza legislativa esclusiva statale, di cui all'articolo 117, comma 2, lettera a), «rapporti dello Stato con l'Unione europea», in quanto il provvedimento reca disposizioni volte a prevenire un'eventuale procedura di infrazione dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea per il mancato recepimento della disciplina comunitaria in materia di liberalizzazione del mercato elettrico, nonché la materia «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia», compresa tra le materie oggetto di potestà legislativa concorrente tra lo Stato e le regioni, ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione. Formula in conclusione una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica Accordo Italia-Cipro di collaborazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell'istruzione.
C. 2691 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra il contenuto del provvedimento in esame, rilevando che rilevato che le disposizioni da esso recate sono riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato e formula in conclusione una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).


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Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni in materia di continuità territoriale per l'Isola d'Elba.
C. 1640 Velo.
(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Maria Fortuna INCOSTANTE (Ulivo), illustra il contenuto del provvedimento, evidenziando che, sebbene il trasporto aereo non sia espressamente contemplato tra le materie che l'articolo 117 della Costituzione attribuisce in via esclusiva alla competenza legislativa dello Stato, le misure del provvedimento in esame sono riferibili all'ambito materiale di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione, che attribuisce alla competenza legislativa esclusiva dello Stato la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Formula in conclusione una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Sostegno agli agrumeti caratteristici.
Testo unificato C. 1069 Lion, C. 1576 Cirielli e C. 1691 Catanoso.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

Maria Fortuna INCOSTANTE (Ulivo), relatore, illustra il contenuto della proposta in esame, rilevando innanzitutto che la materia agricoltura non è contemplata nell'articolo 117 della Costituzione. In particolare, fa presente che le specifiche finalità del provvedimento in esame consentono di ricondurre la relativa disciplina, sulla base di un giudizio di prevalenza, alle materie «tutela dell'ambiente», di potestà legislativa esclusiva statale, e «governo del territorio», di potestà legislativa concorrente tra lo Stato e le regioni.
Si sofferma quindi sulla procedura per l'assegnazione e l'erogazione dei contributi di cui all'articolo 7 del testo, che prevede la partecipazione dei diversi livelli di governo interessati, vale a dire Stato, regioni, comuni. Rileva quindi che l'articolo 2 prevede che l'individuazione dei comuni nei quali realizzare gli interventi finanziati sia effettuata con decreto interministeriale emanato, sentita la Conferenza Stato-regioni.
Formula pertanto una proposta di parere favorevole con una osservazione rivolta alla Commissione di merito sull'opportunità di prevedere all'articolo 2 un maggiore coinvolgimento della Conferenza Stato-regioni nell'individuazione dei comuni nei quali realizzare gli interventi finanziati dal provvedimento.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 6).

Riccardo MARONE, presidente, sospende la seduta in attesa che la XII Commissione trasmetta il nuovo testo della proposta di inchiesta Doc. XXII, n. 8, all'ordine del giorno del Comitato.

La seduta, sospesa alle 12.35, riprende alle 14.55.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario.
Doc. XXII, n. 8-A/R Palumbo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio - Parere favorevole con osservazione).

Riccardo MARONE, presidente, sostituendo il relatore, illustra il contenuto del provvedimento in esame, richiamando il parere espresso dal Comitato sul precedente testo lo scorso 11 luglio. In particolare


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fa presente che è stata accolta la condizione contenuta nel citato parere, ma non anche l'osservazione, con cui si invitava la Commissione a valutare l'opportunità di sopprimere il comma 2 dell'articolo 5. In proposito, ricorda che l'articolo 5, comma 2, della proposta in esame prevede che, salvo che il fatto costituisca più grave reato, la violazione dell'obbligo di rispettare il segreto di cui al comma 1, nonché la diffusione, in tutto o in parte, di atti o documenti funzionali al procedimento di inchiesta dei quali è stata vietata la divulgazione, sono punite ai sensi dell'articolo 326 del codice penale, come reato di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio. Osserva che tale disposizione è volta ad introdurre in un atto non legislativo disposizioni con effetti penali, sia pure attraverso il rinvio a specifiche norme codicistiche, ma che, tuttavia, disposizioni di analogo tenore sono in passato state inserite anche all'interno di delibere istitutive di Commissioni monocamerali di inchiesta. Formula pertanto una proposta di parere favorevole con una osservazione, invitando la Commissione di merito a valutare l'opportunità di sopprimere il comma 2 dell'articolo 5.

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente (vedi allegato 7).

La seduta termina alle 15.