XIII Commissione - Mercoledì 25 luglio 2007


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ALLEGATO 1

7-00227 Lion: Possibilità di utilizzare i ribassi d'asta per il finanziamento delle opere irrigue nel Mezzogiorno.
7-00240 Servodio: Possibilità di utilizzare i ribassi d'asta per il finanziamento delle opere irrigue nel Mezzogiorno.

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL GOVERNO

Il Piano Irriguo Nazionale ha trovato attuazione attraverso le seguenti delibere:
n. 41/2002 (approvazione dei criteri di priorità per l'attuazione degli interventi);
n. 74/2005 (approvazione del Piano Idrico Nazionale, di cui fa parte il Piano Irriguo Nazionale);
n. 75/2006 (approvazione del completamento finanziario dei progetti esecutivi previsti dal Piano Irriguo Nazionale).

Le risorse finanziarie rese disponibili hanno riguardato un complesso di 1,6 miliardi di euro, derivanti dalle seguenti leggi:
legge n. 350/2003, che ha stanziato un importo di 1.100 milioni di euro, di cui 770 milioni di euro assegnati dalla delibera CIPE n. 74/2005 alle aree del centro-nord e 330 milioni di euro assegnati dalla suddetta delibera alle aree del sud;
legge n. 266/2005, che ha stanziato un importo di 500 milioni di euro, interamente destinato dalla delibera CIPE n. 75/2006 alle aree centrosettentrionali per il completamento degli interventi di cui alla legge n. 350/03.

Difficoltà in ordine all'utilizzo dei contributi pluriennali recati dalla legge n. 350/2003 non hanno permesso di dare attuazione al Piano Irriguo Nazionale.
Il Governo è intervenuto con la legge finanziaria 2007, stanziando risorse pari a circa 902 milioni di euro che consentono di avviare gli interventi del Piano Irriguo Nazionale previsti dalla delibera CIPE n. 74/2005.
Per quanto riguarda gli interventi del Piano Irriguo Nazionale finalizzati alla realizzazione delle opere infrastrutturali nelle aree meridionali, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali con il provvedimento n. 6711 del 18 maggio 2007 ha delegato il Commissario ad acta ex AGENSUD ad adottare i decreti di concessione degli interventi ricadenti nelle suddette aree e ad attivare la relativa spesa pari a circa 260 milioni di euro, riferita ai progetti esecutivi approvati dalla delibera CIPE n. 74/05 e ritenuti immediatamente cantierabili, secondo quanto comunicato dallo stesso Commissario.
Tale assegnazione di 260 milioni di euro contiene un esubero rispetto ai progetti cantierabili pari a 39 milioni di euro, utilizzabile per l'eventuale avvio della Diga Piana dei Limiti, subordinato all'accordo, tra le regioni Puglia e Molise in ordine all'utilizzo e al trasferimento delle acque; accordo, allo stato, non raggiunto.
Inoltre, con il decreto-legge n. 81/2007 sono state assegnate ulteriori risorse, pari a 5 milioni di euro, per la realizzazione delle opere previste dal Piano Irriguo Nazionale.
Pertanto, allo stato, le risorse disponibili consentono di avviare tutte le opere di cui alla delibera CIPE n. 74/05 ricadenti nelle aree settentrionali, nonché le opere ricadenti nelle aree meridionali, ritenute immediatamente cantierabili.


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In riferimento alla proposta per un eventuale utilizzo dei ribassi d'asta derivanti dall'esecuzione dei lavori di tutti gli interventi del Piano Irriguo Nazionale, volto ad assicurare l'intera copertura finanziaria delle opere del suddetto Piano ricadenti nelle aree del Mezzogiorno, l'Amministrazione evidenzia che tali risorse, salvo diversa destinazione prevista dal CIPE, vengono cautelativamente accantonate per far fronte alle varie eventualità che possono verificarsi durante l'esecuzione delle opere appaltate (varianti, eccetera) e utilizzate solo al termine delle stesse, anche in considerazione delle difficoltà di ottenere dal Ministero dell'Economia e Finanze il rifinanziamento delle opere.
Inoltre, è opportuno evidenziare che il problema delle disponibilità di risorse idriche in agricoltura riguarda indistintamente le diverse aree del Paese.
Una preventiva azione di accumulo e conservazione della risorsa idrica, attraverso la realizzazione di invasi, canalizzazioni ed altre adeguate infrastrutture irrigue, consente di intervenire nelle fasi critiche delle emergenze idriche nazionali.
Sull'argomento, l'Amministrazione al fine di far ripartire l'attività programmatica, volta all'individuazione di un nuovo parco progetti che preveda interventi di manutenzione, di completamento e di adeguamento tecnologico e funzionale di opere già esistenti, nonché nuovi interventi per la realizzazione di opere con le quali attrezzare nuove aree o aumentare le disponibilità idriche attraverso nuove fonti di approvvigionamento, con particolare riferimento alla realizzazione di nuovi invasi che consentano l'accumulo di risorsa idrica, ha convocato il 7 maggio scorso le Regioni per un confronto su tali problematiche.
Nell'ambito di tale programmazione, le Regioni del Mezzogiorno potranno attivarsi prevedendo specifici interventi volti a realizzare nuove opere infrastrutturali ed a potenziare quelle già realizzate per la raccolta e la distribuzione della risorsa idrica, al fine di soddisfare le esigenze delle aree meridionali del Paese.


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ALLEGATO 2

7-00233 Marinello: Danni all'agricoltura siciliana causati dal caldo torrido.

DOCUMENTAZIONE DEPOSITATA DAL GOVERNO

La risoluzione chiede quali siano le determinazioni che questa Amministrazione intenda assumere in merito alle alte temperature che, durante l'ultima settimana dello scorso mese di giugno, hanno interessato la Regione Sicilia causando danni al settore agricolo.
Al riguardo, in presenza di un'eccezionale ondata di caldo torrido e di rilevanti danni ai bilanci aziendali delle imprese agricole, si fa presente che potranno essere attivati gli interventi del Fondo di solidarietà nazionale, qualora a conclusione dei rilevamenti da parte degli organi tecnici della Regione Sicilia, territorialmente competente, verranno accertate dette caratteristiche eccezionali e danni superiori al 30 per cento della produzione lorda vendibile ordinaria.
Alla data odierna, ancora nessuna richiesta formale d'intervento è pervenuta a questa Amministrazione. Si assicura che non appena perverrà la proposta regionale, nei termini e con le modalità prescritte dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, questo Ministero provvederà all'istruttoria di competenza per l'emissione del decreto di declaratoria.
Ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, a favore delle aziende agricole danneggiate potranno essere concessi i seguenti aiuti:
contributi in conto capitale fino all'80 per cento del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria;
prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell'anno in cui si è verificato l'evento ed in quello successivo;
proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell'anno in cui si è verificato l'evento.