IV Commissione - Resoconto di giovedì 26 luglio 2007


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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 26 luglio 2007. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giovanni Lorenzo Forcieri.

La seduta comincia alle 14.05.

Roberta PINOTTI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-01351 Carta e Papini: Sul servizio di trasporto aereo in Afghanistan assegnato dal Ministero della Difesa alla SAIMA Avandero SpA.

Giorgio CARTA (Ulivo) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Giorgio CARTA (Ulivo), replicando, si dichiara insoddisfatto per la risposta del Governo che, pur giustificando i ritardi verificatesi con fatti contingenti, non affronta,


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a suo avviso, due questioni rilevanti.
Innanzitutto l'affidamento di un servizio aereo ad una compagnia inclusa nella black list rappresenta un fatto grave al di là delle sanzioni che possono essere erogate in caso di inadempimenti contrattuali; In secondo luogo, il risparmio derivante dall'affidamento di un servizio ad un prezzo sotto costo non può essere considerato un risparmio effettivo a causa dei problemi che inevitabilmente si porranno all'amministrazione nella fruizione del servizio stesso.

5-01352 Duranti: Sull'applicazione dei benefici previsti per le vittime del dovere e della criminalità organizzata ai militari colpiti dalla «sindrome dei Balcani».

Donatella DURANTI (RC-SE) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Donatella DURANTI (RC-SE), nel ringraziare il Governo per la risposta dettagliata, pur non contestando l'autonomia del Comitato di verifica, ritiene che debbano essere approfondite le ragioni che hanno determinato la situazione di stallo, segnalata nell'interrogazione.

5-01353 Fallica e Cossiga: Sull'eventuale applicazione alle Forze armate della direttiva 30 aprile 2007, n. 7, in materia di stabilizzazione e proroga dei contratti a tempo determinato.

Giuseppe FALLICA (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI, nel rispondere all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), fa presente che il problema del transito nel servizio permanente, almeno di parte del personale militare che ha svolto o sta svolgendo il servizio in ferma prefissata, debba essere affrontato al più presto dal Governo con una soluzione ragionevole anche al fine di non discriminare il personale militare, rispetto alle altre categorie di personale della pubblica amministrazione.

Giuseppe FALLICA (FI), replicando, si dichiara insoddisfatto soprattutto per la prima parte della risposta del Governo che, a suo avviso, è stata preparata in linguaggio «burocratese» dagli uffici del Ministero della difesa. Ritiene invece che, nell'ultima parte della risposta, il Governo abbia dimostrato una maggiore apertura verso la soluzione del problema della stabilizzazione dei precari nelle Forze armate. Sottolinea comunque che l'aspetto più preoccupante della risposta del Governo è che fino ad ora sia stato completamente ignorato il lavoro svolto nella Commissione con il concorso di tutte le forze politiche.

Roberta PINOTTI, presidente, pur dichiarandosi consapevole del fatto che per ragioni, sia di compatibilità finanziarie, sia di funzionalità di strumento militare, non tutto il personale militare in ferma prefissata potrà transitare nel servizio permanente, ritiene che debba essere compiuto ogni sforzo per consentire che almeno una parte di tale personale, adeguatamente selezionata sulla base di criteri meritocratici, possa essere assunta a tempo indeterminato. Nel sottolineare pertanto come la Commissione debba porre tra i suoi prossimi obiettivi prioritari quello di trasformare con la prossima finanziaria, in norme di legge le indicazioni contenute nelle risoluzioni recentemente


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approvate, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 14.40.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 26 luglio 2007. - Presidenza del presidente Roberta PINOTTI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giovanni Lorenzo Forcieri.

La seduta comincia alle 14.40.

Modifica all'articolo 2 della legge 29 ottobre 1997, n. 374, recante norme per la messa al bando delle mine antipersona.
C. 1824 Leoni.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Roberta PINOTTI, presidente e relatore, osserva che lo scopo della proposta di legge, come risulta dalla sua relazione illustrativa, è quello di includere tutte le munizioni cluster o submunizioni delle bombe a grappolo, che hanno effetti assimilabili a quelli delle mine antipersona, nella definizione di mine antipersona, di cui all'articolo 2, comma 1, della legge n. 374 del 1997.
Prima di passare all'esame della proposta di legge ricorda che la Commissione Difesa il 16 gennaio 2007 ha approvato la risoluzione 8-00027 che ha impegnato il Governo: a vietare l'uso di cluster bombs nelle missioni internazionali; a ratificare il V Protocollo alla Convenzione sulla proibizione o limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate eccessivamente dannose o aventi effetti indiscriminati (CCW) del 10 ottobre 1980, che obbliga gli Stati Parte alla bonifica di tutti gli ordigni inesplosi utilizzati durante i conflitti; a promuovere i negoziati per la stesura di un ulteriore Protocollo alla suddetta Convenzione CCW, che ponga un espresso divieto alla produzione, allo stoccaggio, al trasferimento e all'uso di munizioni a grappolo.
Ricorda altresì che, la terza Conferenza di riesame della Convenzione CCW - svoltasi a Ginevra dal 7 al 17 novembre 2006 - nonostante da più parti fossero giunti appelli e dichiarazioni affinché fosse bandito l'uso delle munizioni a grappolo -, si è chiusa senza un accordo sostanziale, rinviando il problema ad un gruppo di esperti.
A seguito dei deludenti risultati della Conferenza di Ginevra, la Norvegia ha deciso di organizzare una conferenza internazionale per avviare i negoziati sulla messa al bando delle cluster bombs. Alla Conferenza, che si è svolta ad Oslo dal 21 al 23 febbraio scorso, hanno partecipato 49 Paesi e 50 Organizzazioni non governative. Al termine della Conferenza, 46 Paesi, fra i quali l'Italia, hanno sottoscritto una Dichiarazione nella quale si impegnano a «concludere entro il 2008 uno strumento internazionale vincolante che preveda il divieto dell'uso, della produzione, del trasferimento e dello stoccaggio delle munizioni a grappolo che causano danni inaccettabili ai civili». Tra i Paesi presenti non hanno approvato il documento Giappone, Romania e Polonia, mentre Stati Uniti, Russia e Cina non hanno preso parte alla Conferenza.
Un nuovo incontro governativo, si è svolto a Lima dal 23 al 25 maggio 2007, con la partecipazione di numerosi paesi, tra cui anche l'Italia, per un confronto sui contenuti del nuovo trattato: distruzione degli stock, cooperazione ed assistenza alle vittime, definizioni relative alle munizioni cluster, bonifica umanitaria. Sul punto relativo alle definizioni relative alle munizioni cluster è stata concordata l'opportunità di costituire un


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gruppo di esperti che entro la prossima riunione di Vienna, prevista per il dicembre 2007, presenti una gamma di possibili definizioni.
A suo avviso, la questione relativa alla definizione normativa di cluster bombs risulta particolarmente rilevante. In proposito, ricorda, ad esempio, che, dal 21 marzo, il Regno Unito ha bandito le cluster bombs che non si autodistruggono, escludendo quindi dal bando quelle dotate di sistemi di autodistruzione per limitare il numero di bombe inesplose che rimangono sul terreno. Le organizzazioni umanitarie, tuttavia, ritengono che i meccanismi di autodistruzione applicati alle bombe britanniche, anche le più recenti - identiche a quelle usate da Israele nella guerra in Libano - non siano sufficientemente affidabili per renderle sicure per la popolazione civile.
Il provvedimento in esame, invece, risolve la questione della definizione normativa di cluster bombs, modificando l'articolo 2, comma 1, della legge n. 374 del 1997, che reca la definizione di mina antipersona, mediante l'inserimento delle parole: «incluse le submunizioni delle munizioni a grappolo» dopo le parole: «dispositivo od ordigno».
Per effetto di tale modifica, il predetto comma 1 assumerebbe quindi il seguente tenore: «Si definisce mina antipersona ogni dispositivo od ordigno, incluse le submunizioni delle munizioni a grappolo, dislocabile sopra, sotto, all'interno o accanto ad una qualsiasi superficie e congegnato o adattabile mediante specifiche predisposizioni in modo tale da esplodere, causare un'esplosione o rilasciare sostanze incapacitanti come conseguenza della presenza, della prossimità o del contatto di una persona». Su tale definizione ritiene opportuna una valutazione da parte del Governo.
Riguardo alla distruzione del munizionamento prevista dall'articolo 5, comma 1, della legge n. 374 del 1997, segnala che il provvedimento non destina alcuna risorsa a tal fine diversamente a quanto fu in passato previsto per le mine antipersona. Su questo punto ritiene altresì necessario un chiarimento del Governo.
In conclusione, si riserva di formulare una proposta di parere favorevole sulla base dei chiarimenti che saranno forniti dal Governo e degli ulteriori elementi di valutazione che emergeranno nel corso del dibattito.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI, nel riconoscere l'importanza e la drammatica attualità del problema legato all'utilizzo delle cluster bombs, esprime tuttavia delle riserve sulle soluzioni normative adottate dalla proposta di legge in esame. In particolare, segnala come la completa equiparazione tra cluster bombs e mine antipersona non risulti corretta, in quanto con essa si pongono sullo stesso piano due tipologie di munizionamento completamente diverse. Inoltre, condividendo le preoccupazioni del relatore, osserva come la mancata previsione di una clausola di copertura finanziaria non renda praticabile la distruzione delle scorte prevista dall'articolo 5, comma 1, della legge n. 374 del 1997.

Roberta PINOTTI, presidente e relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 4).

Andrea PAPINI (Ulivo), nel sottolineare come il recepimento delle indicazioni del Governo dovrebbe comportare la trasformazione delle osservazioni indicate nella proposta di parere favorevole del relatore in condizioni, chiede di rinviare la votazione di tale proposta, al fine di approfondirne ulteriormente i contenuti.

Donatella DURANTI (RC-SE) concorda con la richiesta di rinvio della votazione.

Roberta PINOTTI, presidente e relatore, nel replicare alle osservazioni del deputato Papini, ritiene che in mancanza di ulteriori


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elementi da parte del Governo circa la corretta definizione normativa di cluster bombs, non sia possibile trasformare la prima osservazione indicata nella proposta di parere in una condizione.

Il sottosegretario Giovanni Lorenzo FORCIERI si impegna a fornire gli ulteriori elementi richiesti nella prossima seduta.

Roberta PINOTTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.55.