XII Commissione - Giovedì 26 luglio 2007


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ALLEGATO 1

Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria e altre norme in materia sanitaria (C. 2937 approvato dal Senato).

EMENDAMENTI

ART. 1.

Al comma 2, sostituire le parole: diciotto mesi, con le seguenti: dodici mesi.
1. 15. Montani.

Dopo il comma 3, inserire il seguente:
3-bis. In caso di mancato completamento degli interventi di ristrutturazione edilizia entro il termine indicato al comma 2, la regione inadempiente è sanzionata con la revoca delle risorse di cui all'articolo 15-duodecies, comma 2, del decreto legislativo 28 luglio 2000, n. 254, assegnate alla regione ai sensi del riparto di cui al decreto ministeriale 8 giugno 2001, ma non ancora autorizzate.
1. 16. Montani.

Sopprimere il comma 4.
*1. 4. Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 4.
*1. 27. Lucchese.

Al comma 4, alinea, sostituire le parole: la necessità, con le seguenti: l'essenzialità ai fini del corretto svolgimento delle funzioni istituzionali.
1. 18. Montani.

Al comma 4, alinea, dopo le parole: spazi ambulatoriali esterni, aziendali, sopprimere le seguenti: e pluridisciplinari.
1. 13. Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Al comma 4, alinea, sopprimere le seguenti parole: sia istituzionali sia.
1. 19. Montani.

Al comma 4, alinea, sostituire le parole: tramite l'acquisto, la locazione, la stipula di convenzioni, con le seguenti: tramite l'acquisto o la locazione.
1. 17. Montani.

Al comma 4, alinea, aggiungere in fine le seguenti parole: e previo parere obbligatorio del Consiglio dei sanitari.
1. 21. Montani.

Al comma 4, alinea, dopo il primo periodo, inserire il seguente: Negli spazi ambulatoriali acquisiti ai sensi del precedente periodo è consentito all'azienda sanitaria territorialmente competente l'esercizio del diritto di accesso ai fine di favorire l'espletamento dell'attività di controllo e vigilanza sul rispetto delle regole aziendali relative alla libera professione intramuraria.
1. 20. Montani.


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All'articolo 1, comma 4, sopprimere le lettere a), b), f) e g).
1. 5. Bianchi.

Al comma 4, lettera c), dopo le parole: di un tariffario, aggiungere le seguenti: minimo e massimo.
1. 14. Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 5.
*1. 2. Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 5.
*1. 28. Lucchese.

Sopprimere il comma 6.
**1. 1. Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 6.
**1. 29. Lucchese.

Sopprimere il comma 7.
*1. 3. Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 7.
*1. 30. Lucchese.

Al comma 7, primo periodo, sopprimere le seguenti parole: , nell'ipotesi di grave inadempienza.
1. 22.Montani.

Sopprimere il comma 8.
*1. 6.Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 8.
*1. 31.Lucchese.

Sopprimere il comma 9.
**1. 7.Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 9.
**1. 23.Montani.

Sopprimere il comma 9.
**1. 32.Lucchese.

Sopprimere il comma 10.
*1. 8.Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 10.
*1. 24.Montani.

Sopprimere il comma 10.
*1. 33.Lucchese.

Al comma 10, sostituire le parole da: per il periodo necessario fino alla fine del comma, con le seguenti: per un periodo


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non superiore a sei mesi a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge.
1. 25.Montani.

Sopprimere il comma 11.
*1. 9.Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 11.
*1. 34.Lucchese.

Sopprimere il comma 12.
**1. 10.Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 12.
**1. 35.Lucchese.

Sopprimere il comma 13.
*1. 11.Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 13.
*1. 36.Lucchese.

Sopprimere il comma 14.
**1. 12.Di Virgilio, Baiamonte, Bocciardo, Ceccacci, Crimi, Gardini, Mazzaracchio, Moroni, Palumbo.

Sopprimere il comma 14.
**1. 26.Lucchese.

ART. 4.

Sopprimerlo.
4. 1.Pellegrino.


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ALLEGATO 2

5-01348 Di Girolamo: Decesso di un paziente presso il policlinico universitario «Santa Maria alle Scotte» di Siena.

TESTO DELLA RISPOSTA

Si riportano prioritariamente alcuni elementi informativi acquisiti dall'Azienda Ospedaliera Universitaria «Le Scotte».
La Direzione Generale ha precisato che nel pomeriggio di giovedì 29 marzo, dopo essere venuta a conoscenza del decesso del paziente e a seguito di un incontro con alcuni professionisti sanitari, ha assunto immediatamente la decisione di sospendere tutte le attività della sala angiografica, in via cautelativa, e di avviare anche un programma di valutazione tecnica e clinica dei casi trattati nella sala relativamente al periodo precedente la segnalazione; pertanto il locale è stato chiuso e tale decisione è stata comunicata a tutti i responsabili.
Il 30 marzo un gruppo di professionisti, alla presenza della Direzione Sanitaria, ha effettuato i controlli per verificare il sospetto della presenza di uno scambio dei tubi, che vengono ispezionati; vengono inoltre misurati i gas in uscita dalle relative bocchette.
L'Azienda ha riferito che nella mattina del 30 marzo sussisteva, apparentemente, una situazione di regolarità.
Viene, comunque, richiesta la valutazione di un tecnico esterno, di accertata esperienza, che nei giorni successivi, sempre a sala chiusa, conferma che i tubi sono in posizione corretta.
La Direzione ha avviato l'analisi dei casi clinici, per comprendere come mai dopo un mese dal decesso di un paziente successivo ad un intervento nella sala angiografica, e dopo alcune situazioni riferite come anomale per altri casi clinici, non sia stato invece sollevato subito il problema, come dovrebbe normalmente accadere dentro un ospedale, in presenza di dubbi e incertezze sulla evoluzione clinica dei casi trattati.
L'intervento della Procura a seguito della denuncia di un professionista dell'ospedale e il relativo sequestro di tutta la documentazione clinica ha interrotto questa fase di verifica da parte dell'Azienda, la quale ha assunto su questo punto una posizione di massima disponibilità e collaborazione con la Procura per ricercare nei tempi più rapidi possibili la verità, dal momento che l'Azienda, nel caso di un accertato scambio dei tubi, si ritiene legittimamente parte lesa.
Si riportano di seguito le affermazioni dell'Azienda, la quale si definisce «assolutamente rispettosa e fiduciosa sul lavoro della magistratura e non può, in questa fase, esprimere pareri o attivare linee di indagine parallele, ma deve solo attendere la conclusione dell'indagine.
Una considerazione la può naturalmente fare: se scambio dei tubi (fra aria compressa e protossido) c'è stato, e se vi è stata una successiva manomissione riparatoria, allora questa è una azione gravissima che coinvolge la persona o le persone che la hanno commessa, e che ne dovranno rispondere penalmente dal momento che ciò risponde ad un disegno di tipo criminoso. Ancora una volta, l'Ospedale è parte lesa e a conclusione delle indagini procederà di conseguenza».
Per gli aspetti di competenza del Ministero della Salute, va precisato che non si è in possesso di elementi utili in relazione alla ricostruzione degli eventi come descritti dagli onorevoli interroganti, poiché non si è ricevuta alcuna comunicazione


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ufficiale né da parte della struttura sanitaria né dal fabbricante dell'impianto (Soc. Ossitalia di Bitonto).
Peraltro, la mancata segnalazione non costituisce elemento di irregolarità in quanto per l'Azienda, come già esposto, «tutto era in regola al 30 marzo 2007», mentre l'obbligo di comunicazione è previsto ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 24 febbraio 1997, n. 46, di attuazione della direttiva 93/42/CEE, solo nei casi in cui si siano verificate alterazioni «delle caratteristiche e prestazioni di un dispositivo medico da cui potrebbe derivare il decesso o il grave peggioramento delle condizioni di salute di un paziente o di un operatore».
Per quanto riguarda le competenze del Ministero in questo settore, si precisa innanzitutto che questa Amministrazione svolge attività di sorveglianza sui fabbricanti di dispositivi medici; in questo settore, infatti, è essenziale la verifica del sistema di progettazione e di produzione del fabbricante, piuttosto che il controllo su singoli prodotti commercializzati, che rientra tra le responsabilità del fabbricante e, a seconda della modalità di certificazione scelta, tra quelle degli organismi certificatori autorizzati; a maggior ragione, nel caso degli impianti di gas medicinali, proprio perché ogni impianto costituisce una realizzazione a sé stante, nell'ambito di un sistema produttivo certificato. L'attenzione dell'organismo notificato e dell'Autorità competente, per questa tipologia di fabbricanti e di dispositivi, si deve accentrare sulla competenza progettuale e produttiva dell'azienda, e non sul singolo prodotto, la cui verifica non potrebbe fornire garanzie estensibili ad altri impianti messi in opera dallo stesso fabbricante, ove quest'ultimo non operasse scelte di qualità confermate da apposite procedure.
Il Ministero, a partire dalla seconda metà del 2002, in attuazione dell'articolo 17 del decreto legislativo 46/1997 e con la collaborazione dell'Istituto Superiore di Sanità, effettua i necessari controlli presso i fabbricanti, i mandatari e i distributori di dispositivi medici. Sono state condotte oltre mille verifiche ispettive in poco più di quattro anni, che hanno coinvolto un numero anche superiore di aziende, alle quali se necessario sono state contestate le non conformità alla normativa vigente e sono state richieste azioni correttive. Tra le altre aziende visitate, indipendentemente dalla segnalazione di anomalie, anche l'azienda Ossitalia è stata oggetto nel periodo 2004-2005 di verifica ispettiva (con visita in loco del 5 marzo 2004), al termine della quale sono state contestate due non conformità, non tali comunque da compromettere l'attività realizzativa degli impianti (una era di carattere eminentemente formale) e, comunque, entrambe sono state sanate dopo la loro contestazione.
Inoltre, successivamente ai decessi registrati presso il Presidio ospedaliero di Castellaneta, la Ditta è stata nuovamente visitata (in data 8 maggio 2007) da ispettori ministeriali e dell'Istituto Superiore di Sanità, in presenza di un Maresciallo dei NAS di Bari.
Proprio a seguito delle morti avvenute nel citato Presidio, il Ministro Livia Turco ha implementato gli strumenti di controllo a livello centrale e locale, disponendo, innanzitutto, controlli da parte dei NAS nelle strutture ospedaliere di tutto il territorio nazionale, mirati in particolare agli impianti di erogazione dei gas medicinali.
Inoltre, nell'ambito del disegno di legge concernente «Disposizioni in materia di attività libero professionale intramuraria e altre misure sanitarie», attualmente all'esame proprio di questa Commissione parlamentare, erano state inserite specifiche norme per l'istituzione, a livello locale, di servizi di ingegneria clinica presso le strutture ospedaliere, con il compito di assicurare che la realizzazione, la gestione e la manutenzione degli impianti dovesse avvenire nel rispetto delle norme tecniche vigenti.
Il provvedimento non ha tuttavia superato il passaggio parlamentare, ed attualmente presso il Ministero sono in corso ulteriori valutazioni in merito.


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Per una maggiore chiarezza sulla vicenda, si riportano inoltre alcuni elementi forniti dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS).
In particolare, il 17 maggio 2007 il Pubblico Ministero titolare dell'indagine, concordando con le risultanze investigative del NAS di Firenze, ha disposto la notifica dell'informazione di garanzia, ai sensi degli articoli 110, 489, 589 codice penale, nei confronti di tre dipendenti della ditta «G.I. & S.P.A.», con sede legale in Osimo (Ancona), vincitrice della gara d'appalto per la costruzione della sala angiografica, per aver certificato falsamente di aver eseguito a regola i citati lavori di costruzione, nonché omesso di approntare le necessarie verifiche delle attrezzature di nuova installazione.
Il 18 luglio 2007, in esecuzione di un decreto di perquisizione locale emesso dalla Autorità giudiziaria di Siena, il NAS di Firenze ha sequestrato supporti magnetici e documentazione detenuta da una professionista sanitaria, dipendente dell'Azienda Universitaria «Le Scotte» - Unità di Anatomia Patologica, che risulta indagata ai sensi degli articoli 479-371 bis e 490 codice penale, per aver attestato fatti non veritieri nel referto autoptico eseguito sul corpo del paziente deceduto, reso false informazioni al P.M. e soppresso, distrutto e occultato il referto originale riguardante il decesso.
I NAS hanno comunicato che sono tuttora in corso accertamenti sugli impianti dei gas medicinali installati nel presidio ospedaliero da parte del consulente tecnico nominato dal P.M. per ulteriori approfondimenti.
Allo stato attuale delle indagini, non esistono riscontri positivi circa l'esistenza di un testimone che abbia riferito di un potenziale scambio dei tubi dei gas medicinali ed, in particolare, quelli di protossido d'azoto e d'ossigeno.
Per quanto attiene agli aspetti specificatamente giudiziari della vicenda in esame, si precisa che questo Ministero non è in grado di disporre di elementi che sono di stretta competenza dell'Autorità Giudiziaria.


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ALLEGATO 3

5-01349 Poretti: Attività della Commissione nazionale sulle cellule staminali.

TESTO DELLA PROPOSTA

Preliminarmente non posso non rilevare che la nuova interrogazione alla quale rispondo in questa sede verte, come la precedente, su una problematica concernente l'attività della Commissione Nazionale sulle Cellule Staminali, nominata nella passata legislatura, la cui attività non ha minimamente coinvolto gli attuali organi di Governo.
Peraltro, l'onorevole interrogante si era dichiarata soddisfatta della risposta fornita nella seduta di questa Commissione svoltasi il 19 ottobre 2006, in particolare per le assicurazioni fornite dal Governo circa le future procedure di valutazione per l'attribuzione di finanziamenti nel settore medico-scientifico.
In questa occasione il Ministero ha nuovamente chiesto elementi informativi all'Istituto Superiore di Sanità (ISS), che vengono di seguito riportati.
La procedura di valutazione dei Progetti seguita dalla Commissione è quella del peer-review system, adottato costantemente a livello nazionale ed internazionale, e che prevede la valutazione dei Progetti da parte di referees/revisori anonimi, altamente competenti nella materia scientifica del Progetto e indipendenti dal proponente del Progetto stesso. L'Istituto ha precisato che tali procedure sono state introdotte in Italia dall'ISS negli anni '80, relativamente ai Programmi Nazionali Terapia dei Tumori e AIDS: tale introduzione venne valutata assai positivamente dalla stampa scientifica internazionale, in particolare dalla rivista Nature. I revisori sono stati selezionati dal Presidente della Commissione Nazionale.
I Progetti presentati alla Commissione Nazionale, a seguito del primo e secondo bando, sono stati, in effetti, valutati da due o più revisori anonimi, scientificamente qualificati e indipendenti dal proponente del Progetto.
La Commissione Nazionale ha preso atto delle valutazioni dei «referees» e soltanto in base a queste valutazioni ha finanziato o meno i Progetti presentati. I membri della Commissione erano quindi i garanti di queste procedure, nazionalmente ed internazionalmente accettate ed attuate. Tutte queste procedure sono adottate costantemente a livello internazionale (l'ISS ha citato a questo proposito le Commissioni di valutazione dell'ente federale per il finanziamento della ricerca biomedica USA) e nazionale (ad esempio, la Commissione AIRC), oltre che in altri Programmi coordinati dall'ISS (ad esempio, il Programma AIDS). È altresì opportuno sottolineare che le valutazioni dei «referees» sono state inviate ai proponenti dei Progetti.
Nel sito web dell'ISS sono state inserite tutte le informazioni relative ai bandi e ai Progetti presentati e finanziati, inclusi gli importi finanziati.
Le procedure adottate dalla Commissione hanno ricevuto il consenso di tutti i membri della Commissione e dei ricercatori proponenti i Progetti (eccetto un solo caso), ivi compresi i proponenti dei numerosi Progetti non finanziati: in definitiva, l'espletamento dei due bandi ha ricevuto un consenso complessivo quanto mai elevato.
Il risultato scientifico di queste procedure è che i gruppi di ricerca qualificati ed


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i Progetti meritevoli sono stati finanziati. In particolare, i consuntivi scientifici dei Progetti del primo bando dimostrano che molti risultati sono stati pubblicati sulle più prestigiose riviste internazionali (Nature, Science, eccetera) e sono del più grande interesse, come è stato anche segnalato dai media in questi ultimi anni.
Questi risultati ricomprendono, tra l'altro, modelli preclinici di terapia rigenerativa dopo trapianto di cellule staminali in forme morbose degenerative della massima importanza clinica, quali le malattie neurodegenerative (in particolare la sclerosi multipla), la distrofia muscolare e l'ischemia cardiaca e degli arti inferiori.
La Commissione ha promosso inizialmente un primo bando per Progetti di Ricerca biennali, finanziati per oltre 11 milioni di euro nel 2003. Su un totale di 137 Progetti presentati, sono stati finanziati 82 Progetti.
L'attività del primo Bando è conclusa. I responsabili dei Progetti hanno già inviato il consuntivo amministrativo e quello scientifico.
Al primo bando ha fatto seguito un secondo bando. Tale bando verteva sullo «Sviluppo di uno o più prototipi strutturali, organizzativi e gestionali di banche di cellule staminali umane». Nel 2003 detto bando è stato vinto dal Centro-prototipo dell'Ospedale Maggiore di Milano, che è il più qualificato in Italia per il bancaggio delle cellule staminali. Anche il secondo Progetto è concluso.
Non risulta invece l'esistenza di un terzo bando, che non è stato mai proposto né discusso dalla Commissione Nazionale. In effetti, dopo il secondo bando, i fondi a disposizione della Commissione erano esauriti.
La Commissione stessa non è stata più convocata dall'agosto 2003 ed è decaduta il 9 novembre 2004. Di conseguenza, il relativo sito web è stato inattivato nel 2005.
L'Istituto ha ribadito che l'attività della Commissione Nazionale è stata presentata in dettaglio ed in forma esaustiva sul sito web dell'ISS dal 2002 al 2005 e che eventuali ulteriori richieste sui dettagli forniti nel sito web verranno in ogni caso prontamente soddisfatte.
I consuntivi amministrativi e scientifici dei Progetti finanziati sono anch'essi disponibili su specifica richiesta.
Come già confermato nella precedente risposta dell'ottobre 2006, si ribadisce lo specifico intendimento del Ministro della Salute di garantire che le procedure di valutazione per l'attribuzione di finanziamenti nel campo della ricerca medico-scientifica vengano condotte nel rispetto dei principi di trasparenza, correttezza amministrativa e rigore scientifico.
L'adozione del peer-review system, ossia il coinvolgimento nelle suddette procedure di revisori terzi e indipendenti, costituisce la volontà degli organi del Ministero a cui dovranno uniformarsi gli enti vigilati, fra i quali l'Istituto Superiore di Sanità.


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ALLEGATO 4

5-01350 Cancrini: Accorpamento dei reparti di oncologia e senologia presso la Fondazione Istituto Pascale di Napoli.

TESTO DELLA RISPOSTA

Va preliminarmente precisato che il decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288, concernente il riordino della disciplina degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), è stato oggetto di parziali censure da parte della Corte Costituzionale, la quale, con sentenza n. 270 del 2005, ha riconosciuto alle Regioni, in conformità alla intervenuta riforma costituzionale (Legge Cost. 18 ottobre 2001, n. 3), la competenza legislativa in materia sanitaria, fatti salvi i principi stabiliti dalla normativa statale.
I medesimi Istituti, pertanto, essendo inseriti a pieno titolo tra gli Enti del Servizio Sanitario Regionale, sono sottoposti, per quanto riguarda l'aspetto specifico dell'attività assistenziale, come nel caso di specie, alla legislazione e regolamentazione delle Regioni, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 288/2003; la stessa norma attribuisce al Ministero della Salute l'esercizio delle funzioni di vigilanza sugli I.R.C.C.S..
Relativamente a quanto segnalato dagli onorevoli interroganti, il Ministero, già in data 3 aprile 2007, ha richiesto all'Istituto Nazionale Tumori «Fondazione G. Pascale» di Napoli informazioni sui contenuti di un esposto, formulato da un gruppo di pazienti del reparto di Oncologia Medica C, nel quale venivano espresse preoccupazioni in merito ad una possibile riduzione significativa dei posti letto a disposizione dei pazienti, per l'accorpamento dei reparti di Senologia e Medicina, allo scopo di creare un reparto destinato all'attività intramoenia.
In riscontro a tale richiesta, in data 2 maggio il Direttore Generale del «Pascale» ha comunicato che le notizie relative alla riduzione di posti letto del reparto di Oncologia Medica C sono prive di ogni fondamento.
Con ulteriore nota del 30 maggio 2007, l'organo di vertice aziendale ha precisato che l'accorpamento in questione rientra nella nuova organizzazione dipartimentale, la quale prevede la costituzione dei Dipartimenti d'Organo, a tipologia strutturale, ai quali afferiscono discipline diverse inerenti la stessa patologia: per rispondere alle finalità istituzionali dell'Ente, a detti Dipartimenti afferiscono anche i ricercatori sperimentali, nell'ottica di una migliore osmosi tra ricerca e assistenza.
Inoltre, l'«Istituto Pascale» è soggetto ad una ristrutturazione edilizia, che non permette l'immediata attivazione di tutti i Dipartimenti; peraltro, i Dipartimenti di Onco-Ematologia e Senologia Oncologica, per la loro attuale allocazione, non sono interessati da subito agli interventi di ristrutturazione in atto.
L'«accorpamento», segnalato nell'interrogazione parlamentare, tra i reparti di «senologia oncologica chirurgica» e «senologia oncologica medica», costituisce, secondo quanto affermato dal Direttore Generale, la struttura del Dipartimento al quale afferiscono anche altre discipline (anatomia patologica, radiologia, radiodiagnostica eccetera).
Il management dell'Istituto, con l'assenso di tutti i capi Dipartimento e delle organizzazioni sindacali, ha deciso, in via sperimentale, di attivare prioritariamente i Dipartimenti di Senologia e di Ematologia, senza per questo ridurre i posti letto


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dedicati alla Senologia né ad altri Dipartimenti, ma realizzando un miglioramento logistico dei pazienti.
È stato precisato, inoltre, che ogni camera di degenza del «Pascale» ospita da 2 a 3 pazienti e non è prevista l'allocazione di 5 o 6 pazienti; al contrario, nel Dipartimento di Senologia saranno in futuro previste due camere ad un letto, attualmente non disponibili, per pazienti in trattamento chemioterapico.
L'Istituto ha segnalato, infine, che, indipendentemente dalla costituzione del Dipartimento di Senologia, potrà disporre di 18 posti letto per l'attività libero-professionale intra-moenia, nel rispetto della normativa vigente che prevede di riportare all'interno della struttura pubblica la suddetta attività, il cui esercizio è attualmente autorizzato anche presso strutture sanitarie private (cosiddetta intramoenia allargata).
Il Ministero della Salute, pertanto, alla luce di quanto precisato dal Direttore Generale, ritiene che i processi di cambiamento in atto nell'Istituto possano contribuire a migliorare l'assistenza oncologica in una struttura che rappresenta un punto di riferimento d'eccellenza per il Centro-Sud del nostro Paese.
Desidero, inoltre, segnalare che recentemente il Ministro della Salute ha istituito la Commissione Oncologica Nazionale, di cui è Presidente il professor Umberto Veronesi; compito della Commissione è quello di formulare il Piano Oncologico 2007-2009 secondo tre linee direttrici di sviluppo, la medicina molecolare, la diagnostica per immagini e un nuovo rapporto medico-paziente.
Rimangono, comunque, al centro dell'attenzione problematiche «antiche», fra le quali le liste d'attesa, le differenze assistenziali tra nord e sud del Paese, ed anche tra Centri d'eccellenza e alcuni ospedali, ancora carenti in termini di tecnologie ed attrezzature per la cura dei malati oncologici.
In questa sede è opportuno anche ricordare l'impegno costante in questo settore del Ministro Livia Turco, rappresentando, in sintesi, alcune delle iniziative adottate in questi 14 mesi di Governo.
Mi riferisco al programma nazionale di ricerca che ha previsto un impegno finanziario di 100 milioni di euro, al Decreto Ministeriale 22 aprile 2007 che ha definito gli standard relativi all'assistenza ai malati terminali in trattamento palliativo, allo scopo di creare una rete assistenziale a livello nazionale entro il 2008.
Mi riferisco, inoltre, al Decreto Ministeriale 18 aprile 2007 che contiene l'aggiornamento delle sostanze stupefacenti e psicotrope con l'inserimento dei derivati della cannabis nella tabella II, sez. B allegata al decreto del Presidente della Repubblica 1o ottobre 1990, n. 309, per l'utilizzo di queste sostanze nella terapia del dolore.
Non deve essere trascurata, inoltre, la Legge finanziaria 2007 che ha destinato ulteriori 3 miliardi di euro a favore dell'ammodernamento delle strutture ospedaliere e delle apparecchiature di diagnostica, con una priorità per gli interventi nell'area meridionale, delle strutture residenziali destinate ai malati terminali e della promozione di screening oncologici che possano coprire le esigenze di prevenzione di tutto il territorio nazionale.