Commissioni Riunite VIII e XIII - Resoconto di marted́ 31 luglio 2007


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RISOLUZIONI

Martedì 31 luglio 2007. - Presidenza del presidente della XIII Commissione Marco LION. - Intervengono i sottosegretari di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Guido Tampieri e per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 14.20.

7-00259 Misuraca: Criteri minimi uniformi per la disciplina delle zone di protezione speciale e di altre aree protette.

7-00260 Zucchi: Criteri minimi uniformi per la disciplina delle zone di protezione speciale e di altre aree protette.
(Discussione congiunta e rinvio).

Le Commissioni riunite iniziano la discussione delle risoluzioni in titolo.

Marco LION, presidente, avverte che, vertendo le risoluzioni in titolo sul medesimo argomento, si procederà alla discussione congiunta.

Filippo MISURACA (FI) evidenzia che la risoluzione di cui è primo firmatario affronta un tema ben conosciuto, che era già stato oggetto di una propria interrogazione a risposta immediata in Commissione Agricoltura, svolta nella seduta del 5 luglio scorso. Ritiene che decisioni in materia di regole da applicare alle aree protette debbano coinvolgere le regioni, in considerazione della competenza che esse hanno a legiferare sul tema, e richiedano altresì un approfondito confronto con le associazioni di tutti i settori coinvolti e, nel caso specifico, con le associazioni rappresentative del settore agricolo, venatorio e della pesca. Segnala che, rispetto al testo della propria risoluzione, presentata il 25 luglio, è intervenuto ieri un elemento nuovo, con la pubblicazione su organi di stampa di un annuncio del Ministero dell'ambiente


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con il quale si rendeva noto che erano stati adottati i decreti di individuazione delle zone di protezione speciale (ZPS) e dei SIC. Ritiene che tali decreti ministeriali superino i problemi derivanti dalle procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea e dal conseguente rischio di mancata erogazione dei contributi comunitari destinati all'agricoltura, per cui viene meno l'urgenza di adottare il decreto ministeriale relativo alla definizione dei criteri minimi uniformi. In conclusione dichiara la propria disponibilità ad accogliere modifiche e integrazioni al testo proposto, purché si affermi con chiarezza l'esigenza dell'intervento delle regioni e del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali, che può dar voce anche agli interessi del mondo agricolo.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) ricorda che il tema oggetto della risoluzione è stato considerato in modo approfondito nel corso dell'esame del decreto-legge n. 251 del 2006. Successivamente, in relazione alla disposizione inserita nel disegno di legge finanziaria per il 2007, ricorda di aver presentato un ordine del giorno, accolto dal Governo come raccomandazione, che impegnava il Governo medesimo a tener conto delle indicazioni risultanti dall'esame in sede referente da parte della Commissione Agricoltura del disegno di legge di conversione del citato decreto-legge. L'ordine del giorno mirava a tutelare il ruolo del Ministero delle politiche agricole su un tema che ha importanti ricadute per quanto riguarda il settore agricolo e quello venatorio. Al tempo stesso ritiene altrettanto importante che vengano salvaguardate anche le competenze che la Costituzione attribuisce in materia alle regioni. Segnala in proposito che numerose regioni hanno già adottato proprie leggi per la disciplina delle aree in questione; reputa pertanto che interventi statali debbano tener conto delle regole già approvate dalle regioni. Evidenzia che la propria risoluzione non interviene sui contenuti del decreto che il Ministro dell'ambiente dovrà adottare, quanto piuttosto sul metodo, dal momento che intende evidenziare l'esigenza di una definizione di tale decreto concordata con il Ministero delle politiche agricole e con le regioni, vale a dire con i soggetti istituzionali che hanno competenza in materia. Rileva infine che il secondo capoverso del dispositivo della propria proposta di risoluzione è volto ad assicurare che non sia pregiudicato il regolare avvio della stagione venatoria.

Angelo BONELLI (Verdi) evidenzia che l'Italia è soggetta ad una grave procedura di infrazione, avviata dalla Commissione europea, che ha per oggetto l'assenza di criteri minimi di tutela per le aree protette. Proprio in relazione a tale procedura risulta decisiva l'adozione del decreto del Ministro dell'ambiente previsto dalla legge finanziaria per il 2007. Per questa ragione esprime un giudizio contrario sulla proposta di risoluzione presentata dal deputato Misuraca. Per quanto concerne la risoluzione di cui è primo firmatario il deputato Zucchi, ritiene che possa essere valutata favorevolmente, a condizione che siano introdotte alcune modifiche. In particolare, osserva che il Ministero dell'ambiente, nell'ambito della procedura di adozione del decreto, ha assicurato il coinvolgimento delle regioni e che deve essere garantito in ogni caso il rispetto delle direttive comunitarie. In accordo con quanto rilevato dal collega Zucchi, ritiene altresì che debba essere garantita la corretta apertura della prossima stagione venatoria. Propone pertanto, con riferimento al primo capoverso del dispositivo, di sopprimere le parole «d'intesa con le regioni e le province autonome» e di aggiungere in fine le parole: «nel rispetto di quanto previsto dalle direttive comunitarie». Con riferimento al secondo capoverso, propone di riformularlo nel modo seguente: «ad assicurare che il decreto ministeriale in oggetto garantisca la corretta apertura della stagione venatoria».

Paolo CACCIARI (RC-SE), pur comprendendo che la XIII Commissione ha approfondito attentamente le vicende oggetto delle risoluzioni in titolo, manifesta il proprio imbarazzo nel dover affrontare


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oggi un dibattito su una materia che la VIII Commissione non ha affatto istruito nel corso della sua attività. In tal senso, nel rilevare che su tali tematiche vi sono interessi che sembrano contrapposti e concorrenti, ritiene che il contenuto degli atti di indirizzo in discussione possa essere accettabile solo in termini di segnalazione al Governo di una serie di questioni metodologiche che consentano di giungere alla chiusura di un percorso ormai avviato. Al contrario, giudica non condivisibile quella che sembra essere una finalità meno evidente delle risoluzioni in titolo, che potrebbe portare a invertire una direzione di merito sul contenuto del decreto che il Ministro dell'ambiente dovrà emanare. Fa presente, inoltre, che - a fronte di un impegno al Governo che le risoluzioni vorrebbero diretto a non pregiudicare la stagione venatoria - il suo gruppo ritiene, invece, prioritario non pregiudicare, dopo decenni di inerzia, l'individuazione delle zone di protezione speciale.
In conclusione, anche al fine di riequilibrare il contenuto degli atti di indirizzo in discussione, prospetta l'esigenza di approfondire ulteriormente la materia, rinviando ad altra seduta la deliberazione di competenza delle Commissioni riunite.

Bruno MELLANO (RosanelPugno) osserva che la Commissione Agricoltura non ha svolto un adeguato approfondimento del merito delle questioni richiamate nelle due risoluzioni in titolo. Ritiene altresì non opportuno il rinvio all'ordine del giorno, accolto dal Governo come raccomandazione nell'esame del disegno di legge finanziaria, che a sua volta richiamava le indicazioni derivanti dall'esame in sede referente del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 251 del 2006. Ricorda infatti che sul decreto-legge si era registrata una frattura nel centro-sinistra, che aveva determinato la mancata conversione del decreto stesso. Ritiene altresì che non sia giustificata la richiesta di procedere immediatamente al voto delle risoluzioni in titolo, che pare avere l'unica finalità di anticipare con una deliberazione parlamentare l'adozione del decreto da parte del Ministro dell'ambiente. Tale atteggiamento, a suo giudizio, manifesta una valutazione pregiudizialmente negativa del lavoro che il Ministro dell'ambiente ha svolto ai fini della determinazione dei contenuti del decreto. Ricorda al riguardo la gravità della procedura dell'infrazione avviata nei confronti dell'Italia dalla Commissione europea e ritiene che il decreto del Ministro dell'ambiente costituisca un intervento significativo per porre rimedio alle contestazioni sollevate in sede comunitaria. Rispetto a questa finalità, a suo giudizio, le risoluzioni in discussione non recano un contributo positivo.

Fulvia BANDOLI (SDpSE) intende anzitutto riconoscere che la risoluzione presentata dai deputati Zucchi ed altri avrebbe potuto nascere con uno spirito maggiormente unitario, qualora vi fosse stato più tempo a disposizione; in ogni caso, ritiene che, allo stato, si debba mirare alla sostanza delle questioni poste. In tal senso, ricorda che all'interno dei gruppi di maggioranza le posizioni sulla caccia sono diversificate, ma che tutti i gruppi che - nella scorsa legislatura - si trovavano all'opposizione hanno difeso con ogni mezzo la legge n. 157, con il sostegno delle categorie coinvolte e delle stesse regioni, cercando di porre un freno a provvedimenti sbagliati dell'allora maggioranza di centro-destra. Invita, pertanto, tutti i gruppi di maggioranza a riflettere sull'intento finale della risoluzione n. 7-00260, che pone questioni di metodo e chiede il coinvolgimento dei dicasteri competenti e delle regioni nel percorso che porta alla emanazione del decreto ministeriale. Confermato, infatti, che il suo obiettivo primario è sempre quello di difendere l'ecologia, giudica essenziale che il concerto con le regioni sia reale e non meramente formale: per tali ragioni, auspica che il Governo sappia acquisire un chiaro impegno che promana dalle competenti Commissioni parlamentari, nella consapevolezza che tale soluzione rappresenta un modo per sollecitare il Ministro competente a seguire determinati indirizzi di metodo e non è, in alcun modo, un giudizio sul merito del provvedimento.


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Grazia FRANCESCATO (Verdi) ritiene importante ricordare che la realizzazione di «Rete natura 2000» è ad un passo dal successo e che l'Italia è, al momento, in una situazione molto difficile, in quanto registra un forte ritardo nel percorso, che rischia di porre il Paese al di fuori di un quadro europeo. In tal senso, giudica essenziale il decreto in fase di definitiva emanazione, che riporta in capo allo Stato la tutela degli ecosistemi e fornisce una chiara risposta alla procedura di infrazione comunitaria, che verrebbe conseguentemente «congelata». Per tali motivi, reputa opportuno un ulteriore approfondimento delle questioni legate alle risoluzioni in discussione, che investono temi rilevanti, da affrontare con le necessarie cautele.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) ritiene di poter accogliere le richieste di riformulazione avanzate dal collega Bonelli, ad eccezione della richiesta di sopprimere le parole «d'intesa con le regioni e le province autonome». Al riguardo ritiene che potrebbe essere introdotta la formulazione «sentite le regioni e le province autonome».

Filippo MISURACA (FI) ricorda di essersi personalmente impegnato nella precedente legislatura per difendere la legge sulla caccia. Osserva di condividere numerosi elementi emersi nel corso del dibattito. In proposito rileva che la richiesta di un approfondimento dovrebbe vincolare il Ministro dell'ambiente a non adottare il decreto relativo ai criteri minimi uniformi, fino al momento in cui le Commissioni riunite non abbiano concluso i propri lavori sulle risoluzioni in titolo. Alla luce della discussione, ritiene opportuno riformulare il testo della propria risoluzione. In particolare ritiene di dover integrare la premessa, sottolineando le competenze delle regioni e il ruolo che deve essere riconosciuto al Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale e alle associazioni di categoria agricole, venatorie e della pesca, nonché facendo riferimento ai decreti del Ministro dell'ambiente di individuazione delle ZPS e dei SIC. Conseguentemente ritiene che debba essere riformulato anche il dispositivo, nel senso, in primo luogo, di prevedere che il decreto ministeriale relativo ai criteri minimi uniformi sia adottato d'intesa con le regioni e le province autonome, dopo aver sentito l'Unione delle Province d'Italia, il Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale, le associazioni di categoria agricole, venatorie e della pesca, nonché prendendo in debita considerazione le valutazioni del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e tenendo conto altresì del lavoro di adeguamento legislativo svolto in questi mesi dalle Regioni. In secondo luogo nel dispositivo devono essere inseriti ulteriori capoversi, volti ad assicurare che il regime di protezione delle zone speciali di conservazione e delle zone di protezione speciale rimanga distinto da quello delle aree naturali protette; ad assicurare che la gestione delle zone speciali di conservazione e della zone di protezione speciale non avvenga in pregiudizio dell'ordinario svolgimento dell'attività venatoria, attesa la mancanza di riflessi pratici e cogenti sull'ambiente, realizzando il coordinamento degli interventi e delle misure di salvaguardia con le norme regionali in vigore in materia di protezione della fauna selvatica e di esercizio dell'attività venatoria; ad assicurare, infine, un puntuale monitoraggio delle disposizioni delle regioni e delle province autonome al fine di conoscere le modalità applicative.

Il sottosegretario Guido TAMPIERI ritiene che le risoluzioni in discussione rappresentino una sollecitazione nei confronti del Governo, in considerazione dell'incontro decisivo con le regioni sul decreto in questione, previsto per domani in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Le risoluzioni infatti sono lo strumento attraverso il quale il Parlamento può esprimere indirizzi in ordine alla posizione del Governo rispetto a questo incontro. In relazione ad alcune delle questioni sollevate nel dibattito, osserva che l'estensione


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della superficie delle aree protette in Italia risulta già adesso in linea con le indicazioni comunitarie e che la «Rete natura 2000» già esiste. Rileva altresì che l'Italia si è data una buona legge sulla caccia, che ha ridotto la pressione venatoria, per cui occorre riconoscere che sono state superate le condizioni che sussistevano quindici anni fa. In relazione alla procedura di infrazione, ritiene che essa debba essere considerata seriamente, ma al tempo stesso valutata nel merito; ricorda in proposito che la stessa Commissione Agricoltura ha sollecitato il Governo a resistere di fronte a casi di procedure di infrazione, come ad esempio quella relativa all'indicazione in etichetta dell'origine dei prodotti agroalimentare. Rispetto al decreto in questione ritiene che l'elemento essenziale sia rappresentato dall'esigenza di una complementarità sul piano normativo e di una cooperazione istituzionale tra lo Stato e le regioni. Sotto questo profilo è stato svolto un buon lavoro e ritiene che si possa pervenire a una definizione del decreto condivisa. Per questo reputa importante che dalle Commissioni riunite pervenga una sollecitazione ad un accordo tra Governo e regioni. Sotto questo profilo ritiene che anche la risoluzione presentata dal deputato Misuraca sostanzialmente converga verso il medesimo obiettivo.

Il sottosegretario Gianni PIATTI ricorda che i punti di riferimento per il procedimento in corso debbono essere, per un verso, la procedura di infrazione comunitaria aperta nei confronti dell'Italia e, per altro verso, gli impegni assunti dal Governo in occasione dell'esame della legge finanziaria per il 2007. Fa presente, infatti, che gli impegni assunti in materia sono stati gestiti in modo serio dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con il coinvolgimento delle regioni e con la collaborazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, rilevando come, peraltro, le misure ambientali recate dal decreto sono oltre cento, mentre quelle di natura agricola sono, in totale, otto. In tal senso, riterrebbe opportuna una riformulazione della risoluzione n. 7-00260, nel senso di prevedere che le regioni, in luogo dell'intesa, siano sentite dal Ministro per l'adozione del decreto; ricorda, infatti, che l'emanazione del decreto è necessaria per «congelare» la procedura di infrazione comunitaria e che, successivamente, le regioni avranno a disposizione un periodo di tre mesi per dare attuazione al provvedimento, con ciò garantendo anche la corretta apertura della stagione venatoria.

Marco LION, presidente, in considerazione dell'imminente ripresa dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito della discussione delle risoluzioni in titolo, riservandosi, in accordo con la presidenza della Commissione VIII, la facoltà di convocare di nuovo, anche a breve termine, le Commissioni riunite.

La seduta termina alle 15.

RISOLUZIONI

Martedì 31 luglio 2007. - Presidenza del presidente della XIII Commissione Marco LION. - Intervengono i sottosegretari di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Guido Tampieri e per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 17.20.

7-00259 Misuraca: Criteri minimi uniformi per la disciplina delle zone di protezione speciale e di altre aree protette.

7-00260 Zucchi: Criteri minimi uniformi per la disciplina delle zone di protezione speciale e di altre aree protette.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione - Approvazione della risoluzione n. 8-00081).

Marco LION, presidente, avverte che, in accordo con il presidente dell'VIII Commissione, le Commissioni riunite sono


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state nuovamente convocate al termine delle votazioni dell'Assemblea, per verificare la possibilità di pervenire ad una votazione sulle risoluzioni in titolo. Avverte altresì che il deputato Misuraca ha presentato una riformulazione della propria risoluzione (vedi allegato 1) e anche il deputato Zucchi ha prospettato la possibilità di una riformulazione della propria risoluzione, sulla base degli elementi emersi dalla discussione.

Paolo CACCIARI (RC-SE) chiede al deputato Zucchi di riformulare il testo della propria proposta di risoluzione, nel senso di sopprimere il secondo capoverso della premessa e di inserire nel dispositivo, dopo il primo capoverso, un secondo capoverso, con il quale si impegna il Governo ad assicurare che il decreto ministeriale in oggetto contribuisca a superare la procedura di infrazione avviata nei confronti dell'Italia dalla Commissione europea. Insiste per l'accoglimento delle sue proposte di riformulazione, ricordando come non tocchi alle Commissioni riunite il compito di sciogliere il nodo di un potenziale conflitto interistituzionale, soprattutto nell'imminenza dell'adozione di un decreto da parte del Ministro competente. Segnala, inoltre, l'esigenza di perseguire l'obiettivo dell'effettiva emanazione del provvedimento ministeriale di individuazione delle zone di protezione, che consentirebbe peraltro di rispondere alla procedura di infrazione comunitaria. Quanto al metodo seguito per l'odierna discussione, intende rappresentare alla presidenza le proprie perplessità su quella che giudica una evidente forzatura procedurale, che ha visto una immediata riconvocazione delle Commissioni riunite, nonostante in Assemblea sia in corso la discussione di un importante provvedimento in materia di energia. Nel dichiararsi, pertanto, letteralmente «costretto» a partecipare alla seduta secondo un procedimento che giudica non costruttivo e frettoloso, invita le Commissioni riunite a riflettere attentamente sulle determinazioni che si stanno per assumere.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo), con riferimento alle riformulazioni proposte nel corso della discussione, ribadisce di accogliere le richieste di riformulazione avanzate dal collega Bonelli, ad eccezione della richiesta di sopprimere le parole «d'intesa con le regioni e le province autonome», che ritiene possano essere sostituite dalle seguenti: «sentite le regioni e le province autonome». Pur non condividendo alcune delle valutazioni espresse dal collega Cacciari, ritiene che possano essere accolte anche le sue proposte di riformulazione. Osserva al riguardo che la soppressione del secondo capoverso della premessa non modifica l'impianto della risoluzione e che l'impegno a superare la procedura di infrazione rappresenta un obiettivo sicuramente condivisibile. Presenta pertanto una riformulazione del testo della propria risoluzione (vedi allegato 2).

Bruno MELLANO (RosanelPugno) pur condividendo le riformulazioni della risoluzione richieste nel corso della discussione, dichiara di ritenere assolutamente inopportuna l'accelerazione dei lavori sugli atti di indirizzo e critica vivacemente le decisioni assunte in proposito dal presidente Lion. Osserva che le Commissioni avrebbero dovuto piuttosto svolgere un'audizione del Ministro dell'ambiente sui tempi e sulle modalità di attuazione di quanto previsto dall'ultima legge finanziaria. Sottolinea al riguardo che la disposizione di cui al comma 1226 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007 sono di per se stesse del tutto chiare, per cui, se si intendevano davvero affrontare i contenuti, sarebbe stato necessario un adeguato approfondimento; altrimenti le risoluzioni in discussione rappresentano soltanto una controversia politica priva di utilità.

Fulvia BANDOLI (SDpSE) nel dichiarare di condividere le proposte di riformulazione della risoluzione n. 7-00260 prospettate dal deputato Cacciari, ricorda che nella precedente seduta delle Commissioni riunite aveva sollevato un problema politico, legato all'esigenza di condividere


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in via preliminare, all'interno della coalizione di maggioranza, i contenuti di importanti e delicati atti di indirizzo. In ogni caso, ritiene che la nuova formulazione della risoluzione di iniziativa dei deputati Zucchi ed altri ponga al Ministro dell'ambiente un mandato chiaro, nel senso di ricercare una possibile condivisione delle regioni sul testo del decreto; osserva, infatti, che il provvedimento che verrà alla fine adottato potrebbe essere migliorato da un eventuale contributo costruttivo delle autonomie regionali. Quanto al tema più generale della disciplina dell'attività venatoria, fa presente di avere sempre sostenuto il principio della costruzione di un legame serio tra cacciatore e territorio, anche a fronte di una tendenza - di cui evidenzia la pericolosità - ad assecondare tentativi di «privatizzazione» e «mercantilizzazione» della caccia. Rileva, in proposito, che dalla data di approvazione della legge n. 157 il numero di cacciatori è diminuito, soprattutto perché l'attività venatoria è stata regolata: per tali ragioni, auspica che tale legge sia fatta costantemente funzionare, sia attraverso l'abbandono di una logica esclusivamente «pro-animalista», sia mediante il rispetto delle disposizioni in essa contenute, tra le quali segnala la relazione di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, di cui sollecita la presentazione al Parlamento.

Grazia FRANCESCATO (Verdi) fa presente che il suo gruppo, pur avendo preferito - anche in considerazione, da ultimo, dell'elevato numero di animali morti a seguito degli incendi di questi giorni estivi - che fosse seguito un altro percorso, riconosce i significativi passi in avanti compiuti con la nuova formulazione della risoluzione n. 7-00260, sulla quale preannuncia il voto favorevole.

Sergio GENTILI (Ulivo) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova formulazione della risoluzione n. 7-00260, che rappresenta un serio contributo in favore del Governo e delle regioni, finalizzato alla ricerca di un percorso condiviso. Al riguardo, ritiene importante che l'atto di indirizzo in questione sia salutato come un positivo tentativo di risolvere concretamente i possibili problemi di raccordo tra competenze statali e regionali, segnalando altresì la necessità che il ruolo delle istituzioni, nazionali e locali, sia sempre più orientato all'assunzione di responsabilità in tutte le questioni ambientali, in modo da evitare che tali responsabilità - soprattutto quelle ricadenti sul livello regionale - siano invocate soltanto nei casi negativi, come accaduto di recente in occasione dei drammatici incendi che hanno interessato parte del territorio nazionale.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla nuova formulazione della risoluzione n. 7-00260, ritenendo che la sua approvazione possa rappresentare un significativo punto di riferimento per il Governo, anche in vista del previsto confronto con le regioni nella giornata di domani. Giudicate, inoltre, utili le proposte formulate dal deputato Cacciari, dichiara l'intenzione di sottoscrivere la risoluzione medesima.

Giuseppina SERVODIO (Ulivo) condivide l'osservazione sulla rilevanza della discussione generale che si sta svolgendo in Assemblea sul decreto-legge relativo al mercato dell'energia elettrica. Al tempo stesso ritiene tuttavia importante che il Parlamento sia in grado di esprimere i propri indirizzi alla vigilia di un incontro decisivo tra Governo e regioni su problematiche tanto dibattute. Nel ricordare la vivacità della discussione sul decreto-legge n. 251 del 2006, ritiene che il dibattito sulle risoluzioni in titolo abbia registrato un significativo progresso, nel senso di superare una demonizzazione della caccia. Sotto questo profilo bisogna a suo avviso perseguire sia l'obiettivo di chiudere la procedura di infrazione, sia quello di consentire una regolare apertura della stagione venatoria. Sottolinea l'importanza di pervenire ad un decreto ministeriale i cui contenuti siano concordati con le regioni; al riguardo non ritiene pienamente soddisfacente


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l'espressione «sentite le regioni e le province autonome», dal momento che si tratta di materia di competenza regionale. Ritiene peraltro che risulti prioritario l'obiettivo di pervenire all'approvazione di una risoluzione che offra un chiaro indirizzo al Governo e solleciti il raggiungimento di una posizione condivisa con le regioni.

Sandro BRANDOLINI (Ulivo) condivide le perplessità emerse nella discussione. Ritiene infatti che il testo della risoluzione di cui è primo firmatario il deputato Zucchi, come risultante dalle riformulazioni proposte nel corso della discussione, si muova in senso contrario rispetto agli obiettivi perseguiti con la presentazione della risoluzione medesima. Ricorda che da diversi mesi si protrae il confronto del Ministero dell'ambiente con le regioni, che hanno ripetutamente espresso la propria contrarietà rispetto alle bozze del decreto in questione. In tale contesto ritiene che la nuova formulazione della risoluzione n. 7-00260 finisca per sostenere il Ministero dell'ambiente nell'adozione di regole non condivise dalle regioni. Per questi motivi ritira la propria firma dalla nuova formulazione della risoluzione n. 7-00260 e dichiara che non prenderà parte alla votazione.

Filippo MISURACA (FI) sottolinea che dal dibattito sono emersi con grande evidenza i contrasti e le discordanze all'interno della maggioranza. Osserva altresì che la maggioranza non ha manifestato alcun impegno per pervenire ad un testo condiviso, nonostante che lo stesso sottosegretario Tampieri abbia riconosciuto la convergenza degli obiettivi perseguiti con i due atti di indirizzo. Ricorda in proposito di aver presentato per primo una risoluzione sul tema, che aveva già sollevato con una propria interrogazione a risposta immediata. Solo successivamente la maggioranza, per non rimanere inerte, ha presentato una propria risoluzione, che è espressione dei timori suscitati dalle forzature che il Ministro dell'ambiente sta compiendo sul tema in oggetto. Ritiene pertanto che la propria risoluzione abbia avuto il merito sia di aprire il dibattito sulla questione, sia di evidenziare i forti conflitti all'interno della maggioranza. Reputa peraltro che la maggioranza debba adesso chiarire se intende svolgere un confronto costruttivo con l'opposizione e impegnarsi per pervenire ad un testo condiviso.

Luca BELLOTTI (AN) osserva che si registra, per quanto riguarda i membri della Commissione Agricoltura, una grande partecipazione su temi, come la caccia, che suscitano reazioni ideologiche, mentre molto minore è la partecipazione su altri temi essenziali per il mondo agricolo. Rileva altresì che non è opportuno centralizzare la definizione di regole su materie di competenza regionale, quando il Governo non dimostra un'altrettanto forte volontà di incidere su questioni molto più rilevanti per i cittadini, come la sanità. Invita pertanto il Governo, nella definizione del decreto sui criteri minimi uniformi, ad ascoltare la posizione delle regioni, per non esasperare conflitti che hanno già portato alla mancata conversione del decreto-legge n. 251. Rileva altresì l'inopportunità di assumere decisioni su questioni assai delicate nel momento della sospensione dei lavori parlamentari.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) ricorda che il collega Misuraca ha presentato la prima risoluzione, alla quale ha fatto seguito una risoluzione di una parte della maggioranza che soltanto nelle premesse si discostava da quella già presentata. Rileva altresì che l'identificazione e la gestione delle ZSC e delle ZPS è un tema molto delicato, che condiziona larghe parti del territorio italiano, destinate prevalentemente ad attività agricole. Una regolazione di tali aree incompatibile con lo svolgimento dell'agricoltura dovrebbe comportare contestualmente decisioni che rispondano ai problemi sociali che deriverebbero da tale regolazione. Osserva altresì che la caccia è un'attività popolare, radicata nelle tradizioni e nella cultura di molti parti del


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paese; per questo bisognerebbe evitare di ridurla ad una attività riservata soltanto a pochi, che hanno grandi disponibilità economiche. In relazione alle considerazioni svolte, ritiene che i problemi suscitati dal decreto del Ministro dell'ambiente siano soltanto gli effetti di questioni fondamentali che non sono state affrontate. Osserva che la maggioranza ha assunto una posizione di pregiudiziale contrarietà rispetto alla risoluzione del collega Misuraca. Per quanto concerne il proprio gruppo prospetta la possibilità di una valutazione positiva della risoluzione Zucchi nel testo iniziale, mentre dichiara di non condividere la nuova formulazione. In ogni caso invita il presidente Lion a sospendere brevemente i lavori, per verificare la possibilità di pervenire ad un testo unificato.

Marco LION, presidente, con riferimento ai rilievi in merito alla programmazione dei lavori, evidenzia di essersi sempre attenuto alla regola di inserire nell'ordine del giorno gli atti di indirizzo sollecitati da uno o più gruppi, a prescindere dalla condivisibilità dei contenuti. Riguardo alla richiesta di sospensione, ritiene che dalla discussione sia emersa l'impraticabilità di un testo unificato; reputa comunque che su questo profilo debba esprimersi il presentatore dell'altra risoluzione.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) ritiene che, sia per quanto riguarda la premessa, sia per quanto riguarda il dispositivo, non vi siano le condizioni per pervenire ad un testo unificato.

Claudio FRANCI (Ulivo) esprime il proprio consenso sulla risoluzione Zucchi, come risultante dalle riformulazioni accolte. Nonostante i profili di perplessità emersi dalla discussione, ritiene che l'atto di indirizzo sia un risultato importante. In questo modo infatti il Parlamento adempie alla propria funzione di esprimere indicazioni in merito ad una questione rilevante e delicata e sollecita il Governo a pervenire a decisioni condivise con le regioni.

Il sottosegretario Gianni PIATTI dichiara l'orientamento favorevole del Governo sulla nuova formulazione della risoluzione n. 7-00260 e l'orientamento contrario sulla nuova formulazione della risoluzione n. 7-00259. In proposito, precisa che tale orientamento contrario deriva dalla difficoltà di sostenere una premessa come quella contenuta nel richiamato atto di indirizzo, che peraltro fissa, nella parte dispositiva, complicati vincoli di natura procedurale. Ribadisce, quindi, che la procedura autorizzativa del decreto ministeriale è contenuta nella legge finanziaria 2007, prendendo atto, tuttavia, che il senso della risoluzione dei deputati Zucchi ed altri consiste nel favorire una partecipazione più ampia delle regioni e del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali al percorso istruttorio in essere. Ricorda, peraltro, che il lavoro sul decreto è in corso da mesi e che la situazione si presenta complessa anche presso le regioni interessate, se è vero che vi sono forti aspettative sull'informativa del Ministro prevista per domani nella sede di confronto tra Stato e autonomie territoriali. Fa presente, infine, che il suo dicastero ha compiuto notevoli sforzi per la redazione del decreto in questione, che hanno trovato la piena soddisfazione degli assessorati all'ambiente regionali, riconoscendo, peraltro, qualche carenza informativa del Governo rispetto al Parlamento, che avrebbe potuto essere maggiormente coinvolto nel percorso istruttorio. In tal senso, assicura un impegno per il futuro, finalizzato a sostenere l'acquisizione della più ampia base di elementi conoscitivi da parte delle Commissioni.

Il sottosegretario Guido TAMPIERI condivide l'opportunità di adottare la risoluzione presentata dal deputato Zucchi. Senza entrare nel merito delle questioni sollevate, osserva tuttavia che occorre evitare esagerazioni. La legge sulla caccia tutela le specie e, grazie anche ad essa, l'Italia non si trova in una condizione di insostenibilità. Rileva altresì che su molte materie si registrano posizioni conflittuali tra Governo e regioni, per cui non dovrebbero


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sussistere difficoltà a riconoscere che ciò si verifica anche per quanto concerne la caccia. Ritiene che il decreto del Ministro dell'ambiente relativo alla definizione dei criteri minimi uniformi è un atto necessario, che deve risultare, in relazione ai propri contenuti, anche quanto più possibile utile. Deve infatti risultare un atto, per un verso, idoneo a risolvere il contenzioso comunitario, per l'altro, deve dimostrarsi coerente con principi di misura ed equilibrio rispetto alle competenze regionali. Osserva in proposito che non vi è rilevante distanza in merito alla definizione delle regole e che un accordo tra il Ministero dell'ambiente e le regioni rappresenta la migliore garanzia a tutela degli stessi diritti ambientali. Sotto questo profilo reputa che l'approvazione di un atto di indirizzo da parte delle Commissioni sia utile nella misura in cui sollecita un'intesa tra Governo e regioni e reputa che lo spirito della risoluzione Zucchi si muova in questo senso, anche al di là di alcune formulazioni adottate.

Filippo MISURACA (FI) riconosce la correttezza del presidente Lion nella programmazione dei lavori e l'attenzione che i rappresentanti del Governo hanno dedicato alla propria risoluzione. Ribadisce che le due risoluzioni, pur differenziandosi nelle premesse, hanno un dispositivo sostanzialmente concordante, in quanto rivolto al raggiungimento dei medesimi obiettivi. Per queste ragioni, pur non condividendo le riformulazioni avanzate nel corso della discussione, preannuncia, a nome del proprio gruppo, il voto favorevole sulla risoluzione di cui è primo firmatario il deputato Zucchi.

Bruno MELLANO (RosanelPugno) dichiara il proprio voto contrario sulla risoluzione presentata dal deputato Misuraca, mentre preannuncia l'astensione sulla risoluzione di cui è primo firmatario il deputato Zucchi. Ritiene infatti che, nonostante le riformulazioni accolte, la risoluzione tragga origine da un'impostazione non condivisibile. Osserva altresì che è inappropriato intervenire su un decreto che è giunto ormai in fase di definizione.

Luca BELLOTTI (AN) dichiara, a nome del proprio gruppo, il voto favorevole sulla risoluzione presentata dal deputato Misuraca e il voto contrario sulla risoluzione presentata dal deputato Zucchi.

Le Commissioni riunite, con distinte votazioni, respingono la nuova formulazione della risoluzione n. 7-00259 Misuraca (vedi allegato 1) e approvano la nuova formulazione della risoluzione n. 7-00260 Zucchi, che assume il numero 8-00081 (vedi allegato 2).

La seduta termina alle 18.30.