VIII Commissione - Mercoledì 1° agosto 2007


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01303 Bocci: Completamento di un tratto della strada delle Tre Valli in Umbria.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il completamento della Strada delle Tre Valli, nel tratto Flaminia (Eggi)/E45 (Acquasparta) prevede una infrastruttura di categoria B con due corsie per senso di marcia, per uno sviluppo di 21 chilometri ed un costo complessivo di oltre 600 milioni di euro.
Al riguardo si rappresenta che l'intervento è previsto dalla legge Obiettivo e, come tale, è soggetto alle previste procedure approvative e di finanziamento.
Corre l'obbligo rammentare che nel 2001, anno in cui è stato approvato dal CIPE il primo programma di legge obiettivo, la ex strada statale n. 418, interessata dall'intervento di adeguamento, era già stata trasferita al demanio regionale e, quindi, gestita dalla Regione Umbria.
Allo stato, quindi, l'intervento non è presente nel piano ANAS, in quanto il relativo progetto è stato predisposto dalla Regione Umbria, che lo ha trasmesso direttamente alla Struttura Tecnica di Missione in data 24 ottobre 2006.
Al fine della successiva convocazione della conferenza dei servizi prevista dalla normativa, si è in attesa che la Regione trasmetta il progetto in questione a tutti gli altri soggetti competenti per il rilascio dei previsti pareri.
Il Ministero delle infrastrutture garantisce, per la parte di propria competenza, il proprio impegno a seguire con la dovuta attenzione le successive fasi del progetto in questione una volta conclusosi l'iter previsto per l'acquisizione dei pareri.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01325 Lovelli: Interventi infrastrutturali sul «Nodo di Genova».

TESTO DELLA RISPOSTA

L'autostrada A7 - il cui tracciato tortuoso risente della costruzione avvenuta 70 anni fa - attraversa poche località ad alta densità residenziale (Bolzaneto) ma collega una pluralità di siti commerciali, industriali e petroliferi concentrati nei territori della Valle Scrivia (Busalla, Bolzaneto, Vignole Arquata) che, privi di infrastrutture alternative di comunicazione ferroviaria e stradale, attraggono e originano elevati volumi di traffico proprio lungo la A7.
Nonostante la densità di traffico, specie nei fine settimana - da e per Milano - e di mezzi pesanti nei giorni lavorativi, l'autostrada A7 non presenta tassi di incidentalità grave elevati. Infatti, oltre il 90 per cento degli incidenti che interessano la A7, nei 50 chilometri di sviluppo tra Genova e Serravalle, è rappresentato da microtamponamenti senza conseguenze alle persone che avvengono in situazione di traffico fortemente rallentato sul tratto terminale in ingresso e in uscita dalla città.
Dal 2002, la società Autostrade per l'Italia ha comunque realizzato lungo il tratto della A7 di propria competenza, 98 interventi di miglioramento della sicurezza su tutti i punti che presentavano livelli di incidentalità superiori alla media nazionale, consistenti nella installazione di dispositivi luminosi ad alto impatto per il preavviso e delineamento delle curve, nella realizzazione di box autovelox per consentire più efficaci controlli sulla velocità da parte della Polizia Stradale e nell'adeguamento della segnaletica verticale di pericolo e di prescrizione.
In aggiunta, su circa 40 curve di raggio più ridotto, nell'ultimo biennio è stata realizzata una pavimentazione speciale ad altissima aderenza che ha determinato un abbattimento dei livelli di incidentalità dovuti a sbandamento laterale. Complessivamente, confrontando il dato tendenziale del primo semestre 2007 con i valori registrati nel 2002, i tassi di mortalità e di incidentalità globale sulla A7 (numero di decessi e numero di incidenti ogni 100 milioni di chilometri percorsi) sono diminuiti rispettivamente del 18 per cento e del 24 per cento.
Naturalmente la A7, per la particolare tortuosità del tracciato e la frequenza di gallerie, resta un'autostrada che consente, ai mezzi pesanti in particolare, pochi margini di recupero rispetto ad errori alla guida, distrazioni o inadeguate condizioni dei pneumatici o dell'impianto frenante; cause che, dalle prime risultanze, sembrerebbero all'origine anche dell'incidente mortale avvenuto il 23 luglio al chilometro 99 in prossimità dello svincolo di Isola del Cantone.
Il 2006 è stato inoltre per la A7 un anno di intensa attività anche relativamente a:
asfalti, con rinnovo di 35.000 metri quadrati di superfici pari a 35 chilometri di autostrada;
controlli della Polizia Stradale, in particolare su limiti di sagoma e velocità dei mezzi pesanti;
pannelli a messaggio variabile, con l'attivazione di 15 nuovi impianti per le informazioni ai caselli in entrata.


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Confortati dal risultato positivo registratosi sui 400 chilometri della rete autostradale dove ha già trovato applicazione, anche in considerazione delle sollecitazioni espresse dalla Regione Liguria e delle sensibilizzazioni formulate dal Prefetto di Alessandria, si è decisa la messa in opera del TUTOR nel tratto tra Busalla e Bolzaneto, dove il sistema sarà attivato nei primi mesi del prossimo autunno.
Rispetto al problema della fluidità l'impegno di Autostrade per l'Italia rimane quello di realizzare la Gronda di Genova così come previsto dai piani finanziari di investimento.
Infine un chiarimento necessario in ordine all'evento di venerdì mattina 20 luglio 2007, sulla A7 in corrispondenza della canna nord della galleria Monte Galletto che si è esaurito nel corso del pomeriggio dello stesso giorno senza ripercussioni nei due giorni successivi, contrariamente a quanto erroneamente riportato da un quotidiano nazionale.
La galleria Monte Galletto, lunga 614 metri, è un'opera realizzata oltre 45 anni fa in un contesto idrogeologico particolarmente tormentato.
Per tale motivo la società Autostrade per l'Italia ha avviato, fin dagli anni '60, una specifica attività di monitoraggio e sorveglianza: nell'ultimo quinquennio in particolare la galleria ha manifestato progressivi cedimenti con deformazioni strutturali e conseguenti problemi di tenuta idraulica.
Proprio in relazione alla particolare situazione della viabilità nel nodo genovese e all'importanza di garantire continuità ai collegamenti tra il capoluogo e i comuni della valle Scrivia, nel corso dell'anno 2003, Autostrade per l'Italia, d'intesa con le Amministrazioni locali, decideva di realizzare i complessi ed articolati interventi di consolidamento e riallineamento della galleria evitando il ricorso alla chiusura costante dell'autostrada tra Genova e Bolzaneto.
Occorre precisare che con la galleria chiusa al traffico si sarebbe potuto utilizzare diverse modalità di intervento, con tecniche di lavoro semplificate e costi nettamente inferiori.
Pertanto, tutte la fasi di intervento, dai più semplici lavori superficiali agli interventi strutturali più complessi (centinature; sottofondazioni; micropali; drenaggi) sono state parcellizzate e pianificate unicamente in orario notturno.
Complessivamente negli ultimi 4 anni sono state attuati circa 1.000 provvedimenti di chiusura nell'arco orario 22-06, che hanno interessato anche i periodi estivi, ma sempre con una particolare programmazione per limitare le interferenze sul traffico nella direttrice verso Milano.
La chiusura della notte del 20 luglio rientrava nella normale pianificazione del periodo, che prevede la realizzazione di drenaggi longitudinali sottostanti il piano stradale.
Nelle primissime ore della mattinata del 20 luglio, nella pavimentazione veniva riscontrato un avvallamento localizzato, profondo tra i 2 e i 4 cm, causato da un assestamento assolutamente eccezionale, derivante da un'improvvisa venuta d'acqua. Ciò ha determinato la tempestiva chiusura - a titolo precauzionale - della galleria e l'esecuzione di interventi di accertamento delle cause e di ripristino del piano stradale, con una bonifica profonda e la ricostruzione dell'intero pacchetto di pavimentazione.
Sulle cause del fenomeno si è compiuta un'analisi tecnico-scientifica che ha coinvolto tutti i soggetti attori del progetto e dei lavori, dalla quale risulta come l'anomalia verificatasi sia assolutamente imprevedibile ed eccezionale.
Le cause sono da imputare unicamente al contesto idrogeologico particolarmente delicato in cui è stata costruita la galleria ed i lavori in corso sono necessari per evitare appunto ulteriori problematiche connesse a movimenti di acqua.
La conclusione dei lavori è prevista entro la fine del 2007, ma per conseguire questo obiettivo si rende necessaria la condivisione da parte delle Amministrazioni locali e delle Istituzioni regionali e


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provinciali della Liguria e del Piemonte di un programma di interventi che comporteranno - oltre alla prosecuzione dei provvedimenti di chiusura notturna della carreggiata nord tra Genova e Bolzaneto - anche un tempo stimato in 25 giorni di interruzione totale (giorno e notte) del traffico nel medesimo tratto.
Si tratta di perfezionare il lavoro di risagomatura delle livellette longitudinali della galleria, con l'abbassamento delle pavimentazioni per ricostruire il «franco verticale» a metri 4,20 rispettivamente dagli attuali metri 3,50 nella corsia di sorpasso e metri 4,00 nella corsia di marcia: questo intervento permetterà, a fine lavori, nuovamente il transito senza limitazione ai mezzi pesanti, soggetti da alcuni anni ad un rigido rispetto dei limiti di altezza.
L'onorevole interrogante pone quindi la questione relativa all'individuazione del tracciato del cosiddetto Nodo di Genova.
Al riguardo, l'ANAS spa rappresenta che l'intervento complessivo riguarda l'adeguamento ed il potenziamento dell'autostrada A10 relativamente alla tratta che arriva all'innesto dell'Autostrada Genova-Serravalle:
carreggiata est dal chilometro 12,500 della A10 al chilometro 1 della nuova carreggiata nord della A7;
carreggiata ovest dal chilometro 12,500 della A10 al chilometro 0,500 della nuova carreggiata nord della A7.

L'intervento prevede altresì, il potenziamento del nodo di San Benigno, l'adeguamento della A7 fino a Genova Bolzaneto e il tunnel di Rapallo.
L'individuazione dei tracciati e delle scelte progettuali sono state, fin dal primo momento, oggetto di discussione tra ANAS, Società Autostrade per l'Italia ed enti locali in una serie di incontri tecnici che hanno portato all'elaborazione di un progetto definitivo nel 2004, peraltro non approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Successivamente, il Comune di Genova ha incaricato la Fondazione Labò di elaborare un nuovo progetto aderente alla normativa di cui al decreto ministeriale 22 aprile 2004, recante «norme sugli interventi di potenziamento ed adeguamento delle infrastrutture di trasporto già in esercizio».
Ad oggi, è tuttora aperto un Tavolo Tecnico fra i diversi enti interessati, teso ad individuare una soluzione condivisa.
Nel febbraio dell'anno in corso è stato sottoscritto un ulteriore protocollo d'intesa fra gli enti e le Amministrazioni interessate alla realizzazione dei lavori di cui trattasi.
Gli ultimi incontri tenutisi nell'ambito del Tavolo Tecnico, presieduto dalla regione Liguria, hanno evidenziato la possibilità di rinvenire soluzioni ai problemi di insonorizzazione della tratta autostradale sita in corrispondenza di Prà-Palmaro diverse da quelle di complanarizzazione elaborati dalla Fondazione Labò.
Quanto alla tempistica ed allo stato attuale della problematica di cui trattasi, si evidenzia che solo a seguito dell'apertura di un Tavolo di concertazione da istituirsi su iniziativa delle istituzioni locali coinvolte, potrà essere elaborato un nuovo progetto di complanarizzazione, più aderente al dettato di cui al citato decreto ministeriale 22 aprile 2004.


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ALLEGATO 3

Sostegno agli agrumeti caratteristici (Testo unificato C. 1069 Lion e abbinate).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La VIII Commissione,
esaminato il testo unificato delle proposte di legge n. 1069 e abbinate recante «Sostegno agli agrumeti caratteristici», nel testo risultante dagli emendamenti approvati dalla XIII Commissione;
considerato che le finalità di tale testo unificato, indicate all'articolo 1, sono positivamente finalizzate alla valorizzazione di profili relativi alla tutela dell'ambiente e, più in generale, al governo del territorio e alla difesa del suolo, mirando - oltre che a contrastare il progressivo calo della produzione agrumicola e l'abbandono delle coltivazioni da parte degli agrumicoltori - anche a tutelare taluni valori paesaggistici, ambientali e sociali assolutamente peculiari del Paese, attraverso misure dirette al sostegno e alla «rivitalizzazione» delle attività tradizionali di conduzione degli agrumeti e, più in generale, a preservare l'integrità dei territori e l'equilibrio naturale del delicato ecosistema delle coste metiderranee;
rilevato, peraltro, che occorre comprendere con maggiore chiarezza quale sia l'effettivo nesso tra le finalità indicate al citato articolo 1 e il meccanismo di incentivazione previsto dal resto dell'articolato, che risulta sostanzialmente basato sul riconoscimento di un sostegno diretto ai produttori di agrumi, poiché dispone un contributo annuale, a copertura parziale delle spese da sostenere per il recupero, la manutenzione e la salvaguardia degli agrumeti, entro il limite di importo di 10 euro per ogni albero di agrumi,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
1) agli articoli da 1 a 3, qualora l'obiettivo primario del provvedimento fosse esclusivamente il esclusivo alle colture di agrumi, valuti la Commissione di merito l'opportunità di una estensione di tale sostegno, senza ingiustificate esclusioni, a fasce più ampie e articolate del territorio nazionale rispetto a quelle indicate all'articolo 1; al contempo - se l'obiettivo primario fosse, invece, quello della difesa del suolo, della tutela del territorio e della conservazione del paesaggio per determinate aree del Paese (in particolare, attraverso incentivi all'ordinaria manutenzione dei terrazzamenti, come previsto dall'articolo 3, comma 2, del testo unificato) - valuti la stessa Commissione di merito se non risulti preferibile promuovere un ampliamento delle colture oggetto di tutela e sostegno, coinvolgendo almeno i vigneti e gli uliveti, che danno vita - unitamente agli agrumeti - ai principali interventi di coltivazione mediante terrazzamento;
2) si raccomanda, inoltre, di verificare con attenzione l'idoneità degli interventi previsti dagli articoli 3 e 4 (assegnazione di contributi diretti a proprietari e conduttori


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delle coltivazioni) rispetto agli indicati obiettivi di tutela ambientale e paesistica, nonché l'adeguatezza delle risorse disponibili e delle modalità di erogazione dei contributi, oltre che di effettuazione dei controlli (in particolare, ai sensi dell'articolo 8), con specifico riferimento alla congruità e alla verificabilità del criterio di commisurazione dei contributi stessi, che vengono assegnati, non in ragione della produzione di agrumi o degli specifici interventi sulla superficie coltivata, bensì del numero degli alberi coltivati o «ripristinati»;
3) al citato articolo 3, si segnala, infine, l'opportunità che la previsione di misure di sostegno, oltre che per interventi di manutenzione, sia assicurata anche per interventi di ripristino o di approntamento di nuove infrastrutture idrauliche dirette alla promozione del risparmio idrico, nonché per ulteriori interventi finalizzati al perseguimento di specifiche finalità ambientali, quali quelle della mitigazione dei cambiamenti climatici e del risparmio energetico.