Martedì 18 settembre 2007. - Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. - Interviene il viceministro per lo sviluppo economico Sergio D'Antoni.
La seduta comincia alle 14.20.
Relazione sull'individuazione delle disponibilità del Fondo per gli investimenti del ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007.
Atto n. 146.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.
Daniele CAPEZZONE, presidente e relatore, ricorda che la relazione sulla quale la Commissione Attività produttive è chiamata ad esprimere il proprio parere è stata presentata dal Ministro dell'economia e delle finanze in ottemperanza a quanto previsto dal comma 5 dell'articolo 46 della legge n. 448 del 2001; tale articolo ha infatti istituito, nell'ambito dello stato di previsione della spesa di ogni singolo Ministero, un Fondo unico per gli investimenti per ogni comparto omogeneo di spesa, che sono indicati annualmente in apposito Allegato alla legge finanziaria. La legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006) ha per l'appunto inserito nell'Allegato 2, in relazione al Ministero dell'economia e delle finanze, il fondo per gli incentivi alle imprese, contenente le risorse relative alle agevolazioni delle esportazioni a pagamento differito previste rispettivamente dalle leggi n. 730 del 1983 - Disposizioni in materia di esportazioni (con stanziamento pari a 53 milioni di euro) e dalla legge n. 266 del 1997 - Interventi urgenti per l'economia (con stanziamento pari a 15.523.000). L'ammontare complessivo del Fondo (pari a 68.523.000 euro) è stato peraltro cospicuamente ridotto, sempre per effetto della legge finanziaria per il 2007, sia per gli accantonamenti disposti ai sensi del comma 507 dell'articolo 1 (pari a 2.328.459,51 euro) sia per gli accantonamenti disposti a garanzia del TFR dal comma 758 dello stesso articolo 1 (pari a 50 milioni di euro). Tali ultimi fondi, peraltro, potranno rendersi disponibili, condizionatamente al parere positivo di Eurostat, previo accertamento delle effettive
somme versate dai datori di lavoro del settore privato per il TFR.
I Fondi effettivamente disponibili ammontano dunque a poco più di 16 milioni di euro e sono gestiti attraverso il cosiddetto «Fondo 295» (dalla legge n. 295 del 1973) dalla SIMEST spa sulla base di una convenzione stipulata con il Ministero del commercio internazionale. Il Fondo concede interventi agevolativi relativi a crediti all'esportazione e a investimenti all'estero.
In relazione agli interventi per il credito all'esportazione, rileva che essi sono destinati alla stabilizzazione del tasso di interessi, permettendo all'esportatore italiano di offrire al cliente un credito a tasso fisso per tutta la durata dell'operazione (da due a quindici anni) pur finanziandosi a tasso variabile; l'incentivo quindi si caratterizza quale intervento strutturale finanziato alla copertura dell'eventuale differenziale fra i tassi di interesse, con l'assunzione quindi di un'obbligazione giuridica per l'intera durata dell'operazione (come visto fra i due e i quindici anni). Nel 2006 gli interventi relativi al credito all'esportazione hanno riguardato un totale di 123 operazioni per 3.175 milioni di euro complessivi, per i quali l'impegno del Fondo è stato di 141,2 milioni di euro.
Per quanto concerne gli interventi agevolativi relativi agli investimenti all'estero - che rappresentano in concreto il sostegno pubblico offerto all'internazionalizzazione delle imprese italiane - anche in questo caso viene assunta l'obbligazione giuridica di corrispondere semestralmente i contributi concessi ai sensi delle leggi n. 100 del 1990 (Norme sulla promozione della partecipazione a società e imprese miste all'estero) e n. 19 del 1991 (Norme per lo sviluppo delle attività economiche e della cooperazione internazionale della regione Friuli-Venezia Giulia, della provincia di Belluno e delle aree limitrofe). Nel 2006 sono state finanziate 11 operazioni per 363,5 milioni di euro complessivi, con un impegno di spesa pari a 50,6 milioni di euro.
Gli importi stanziati per il 2007 (pari come detto a poco più di 16 milioni di euro) sono destinati al capitolo 7298 del Ministero dell'economia e delle finanze denominato Conferimento ad integrazione del Fondo 295/1973 gestito dalla SIMEST spa destinato ad interventi di sostegno finanziario all'internazionalizzazione del sistema produttivo.
Luigi D'AGRÒ (UDC), sottolinea che la relazione in esame riguarda una tematica delicata cioè quella del sostegno alle imprese, che è in fase di evoluzione.
Relativamente alle risorse pari a 16 milioni di euro messe a disposizione della Simest s.p.a per il processo di credito all'esportazione e all'internazionalizzazione delle imprese, ritiene opportuno che vengano esplicitati da parte di Simest gli obiettivi che si intendono perseguire e i criteri di assegnazione che si intendono adottare.
Ricordando che già in passato il Governo era stato sollecitato a definire criteri chiari per l'attribuzione degli incentivi alle imprese, auspica pertanto che la Commissione usi tutto il tempo a disposizione, prima di pronunciarsi sulla relazione in oggetto e acquisisca le necessarie informazioni.
Sottolinea inoltre che l'intervento normativo del Governo, che recentemente ha provveduto a unificare le risorse disponibili per gli incentivi alle imprese in unico Fondo, non elimina il problema fondamentale nella materia in questione, che è quello della eccessiva discrezionalità attribuita alle strutture ministeriali (in questo caso strutture pubbliche legate da convenzione con il Ministero del commercio internazionale) nell'attribuzione delle risorse, discrezionalità che comporta un'assegnazione delle risorse poco oggettiva e che può sollevare dubbi di clientelismo.
Ricorda infine che tale sistema di assegnazione degli incentivi alle imprese è stato fortemente criticato da Confindustria e formula un'auspicio affinché il Governo ne ridefinisca i criteri.
Marilde PROVERA (RC-SE), sottolinea che l'esigenza di fare chiarezza relativamente ai criteri per la distribuzione degli aiuti alle imprese si è posta già da tempo
all'attenzione, ritenendo pertanto importante che la Commissione si pronunci sul tema dopo un tempo adeguato di discussione e di approfondimento.
Rileva, in particolare, che sarebbe importante capire quali obiettivi Simest vuole perseguire attraverso il contributo concesso e quali settori si vogliono incentivare per quel che riguarda il tema dell'internazionalizzazione delle imprese.
Il viceministro per lo sviluppo economico D'ANTONI sottolinea anzitutto che le risorse a disposizione di Simest ammontano a 66 milioni di euro, in quanto 50 milioni di euro sono stati accantonati, ma saranno con ogni probabilità a breve riassegnati.
Sottolinea, peraltro, che il Ministero competente a chiarire le modalità di utilizzo dei fondi assegnati alla Simest è il Ministero del commercio internazionale, che è il soggetto che ha stipulato la relativa convenzione; ritiene quindi che il titolare di tale dicastero, ovvero chi lo rappresenta, debba chiarire tutti i dubbi e le osservazioni formulate, peraltro fondati.
Osserva, infine che l'ipotesi - formulata recentemente proprio da Confindustria - di compensare il mancato pagamento delle imposte con una riduzione degli incentivi debba essere valutata attentamente, in quanto essa potrebbe portare effettivi vantaggi solo ad imprese per le quali esiste una certa equivalenza tra imposte da pagare e incentivi fruibili.
Luigi D'AGRÒ (UDC), ritiene fondamentale che sul tema in questione il Ministro competente fornisca le delucidazioni necessarie, auspicando pertanto che la presenza del Governo in Commissione sui singoli provvedimenti sia tale da garantire il diritto d'informazione dei deputati su tutte le questioni implicate dai singoli provvedimenti.
Ribadisce i propri dubbi in relazione all'oggettività dei criteri seguiti per l'assegnazione degli incentivi, avendo spesso rilevato che essi sono stati nel passato in gran parte indirizzati verso imprese che operano nel Mezzogiorno e senza perseguire finalità che premino la qualità ed il merito.
Daniele CAPEZZONE, presidente e relatore, ritiene che si possa procedere la settimana prossima ad un'ulteriore seduta nella quale il Ministro per il commercio internazionale, ovvero qualche suo rappresentante, possa intervenire per chiarire i dubbi e le perplessità emerse.
Sottolinea, inoltre, per quel che riguarda il tema della tassazione gravante sulle imprese, che la parte più importante di tale tassazione è costituita dall'IRAP più che dall'IRES, auspicando pertanto che le ipotesi, attualmente in discussione, di compensazione tra imposte e incentivi tengano in debito conto tale aspetto.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia pertanto il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.55.
I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:
Norme per la tutela e la valorizzazione delle botteghe storiche di interesse artistico e degli antichi mestieri.
Testo unificato C. 154 Mazzocchi, C. 914 Rugghia e C. 994 Stucchi.
Modifiche al codice di cui al decreto legislativo n. 206/2005, in materia di diritto di recesso nei contratti a distanza.
C. 2067 Galante.