II Commissione - Resoconto di mercoledì 19 settembre 2007


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COMITATO RISTRETTO

Mercoledì 19 settembre 2007.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle intercettazioni telefoniche, informatiche, telematiche o ambientali. C. 706 Osvaldo Napoli, C. 1240 Cirino Pomicino e C. 1277 Buemi.

Il Comitato si è riunito dalle 15.15 alle 15.30.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 19 settembre 2007. - Presidenza del presidente Pino PISICCHIO. - Intervengono i sottosegretari di Stato per la giustizia Luigi Li Gotti e Alberto Maritati.

La seduta comincia alle 15.30.

Sui lavori della Commissione.

Gaetano PECORELLA (FI) interviene in relazione all'ipotesi, prospettata nel corso della seduta di ieri dal presidente della Commissione, onorevole Pino Pisicchio, di procedere allo stralcio delle disposizioni sulla molestia insistente rispetto ai progetti di legge C. 950 ed abbinati in materia di violenza sessuale, all'esame della Commissione Giustizia. A tale proposito ritiene, a nome del gruppo del Forza Italia, che il susseguirsi di casi di molestie insistenti in una situazione di assenza, a causa di una lacuna normativa, di strumenti di contrasto efficaci, renda necessaria ed urgente l'approvazione di una normativa diretta a sanare tale grave carenza del nostro ordinamento. Considerata la complessità ed eterogeneità dei temi oggetto dei predetti progetti abbinati, dichiara di condividere pienamente l'ipotesi, prospettata dal presidente nella seduta di ieri, di procedere allo stralcio delle disposizioni in materia di molestie insistenti, per approvarle poi in tempi celeri in sede legislativa. Proprio al fine di accelerare l'approvazione finale di una normativa in tema di molestie insistenti, invita i rappresentanti dei gruppi in Commissione a prendere contatto con gli omologhi rappresentanti


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presso la Commissione Giustizia del Senato, in maniera tale di approvare alla Camera un testo che possa essere poi pienamente condiviso dal Senato, evitando così una successiva seconda lettura da parte della Camera.

Edmondo CIRIELLI (AN) dichiara di condividere pienamente l'intervento dell'onorevole Pecorella, ritenendo che la via dello stralcio delle disposizioni in materia di molestie insistenti e quella del successivo trasferimento in sede legislativa, siano le uniche che possano consentire di introdurre nell'ordinamento disposizioni sanzionatorie volte a punire il grave fenomeno delle molestie instienti, le quali troppe volte si trasformano in gravi casi di violenza, se non addirittura di omicidio della persona molestata.

Pino PISICCHIO, presidente, ritiene opportuno precisare, in relazione ad alcune prese di posizione di alcuni deputati non favorevoli all'ipotesi di stralcio delle norme in materia di molestie insistenti, di aver posto in Commissione la questione di tale stralcio non per ostacolare tutte le altre disposizioni volte a disciplinare le altre materie oggetto delle proposte di legge parlamentari o del disegno di legge C. 2169 del Governo, quanto piuttosto per accelerare in maniera significativa l'approvazione di una norma diretta a colmare una gravissima lacuna dell'ordinamento giuridico. Lacuna che la società civile chiede di sanare. Sottolinea, quindi, che qualora si dovesse procedere al predetto stralcio, rimarrebbe impregiudicato il percorso legislativo relativo alle altre disposizioni. Si tratta unicamente di dare una risposta urgente ad un fenomeno grave, che non può più rimanere senza una adeguata disciplina giuridica.

Gaetano PECORELLA (FI), dopo aver ribadito di condividere pienamente quanto appena espresso da Presidente, si sofferma su un'altra questione, che ritiene importante per il corretto andamento dei lavori della Commissione. In particolare, rileva che, salvi gli onorevoli Balducci e Cogodi, al momento nessun deputato di maggioranza partecipa ai lavori della Commissione nonostante all'ordine del giorno si trovino provvedimenti di estremo interesse, rispetto ai quali dovrebbero essere esaminati gli emendamenti. L'assenza di deputati di maggioranza comporta sostanzialmente la paralisi dei lavori della Commissione.

Pino PISICCHIO, presidente, a proposito dell'intervento dell'onorevole Pecorella, osserva che contemporaneamente alla Commissione Giustizia è convocata, per questioni di particolare rilevanza, la Giunta per le autorizzazioni, della quale fanno parte molti componenti della Commissione Giustizia, che oggi non partecipano ai lavori di tale Commissione.

Istituzione di squadre investigative comuni sovranazionali.
C. 2665, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 giugno 2007.

Il sottosegretario Alberto MARITATI sottolinea che il disegno di legge in esame è urgente poiché reca una disciplina particolarmente avanzata in tema di investigazioni comuni sopranazionali, in difetto della quale è necessario ricorrere a specifici accordi internazionali, come accaduto in un recente fatto di cronaca avvenuto in Germania dove alcuni membri di organizzazioni criminali italiane si sono resi responsabili di un crimine efferato. Precisa, quindi, che la disciplina in esame è volto a costituire un agile strumento investigativo finalizzato a perseguire reati commessi in territori di più Stati appartenenti all'Unione europea.

Manlio CONTENTO (AN) esprime un giudizio complessivamente positivo sul provvedimento, ma ritiene opportuno che il Governo presenti periodicamente al Parlamento


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una dettagliata relazione sullo stato di attuazione della normativa e sui relativi costi, poiché sembra improbabile che il provvedimento in esame non comporti maggiori oneri per lo Stato come invece affermato dall'articolo 6.

Enrico COSTA (FI) condivide le osservazioni dell'onorevole Contento in relazione all'articolo 6 e manifesta talune perplessità sulla formulazione del nuovo articolo 371-quater del codice di procedura penale, poiché ritiene che sarebbe più opportuno istituire un organismo sovranazionale competente per i profili autorizzativi. Sottolinea, inoltre, la necessità di prevedere una adeguata formazione per i membri destinati a partecipare alle squadre investigative e come tale attività formativa non possa non rappresentare un costo aggiuntivo.

Edmondo CIRIELLI (AN) si associa alle considerazioni espresse dagli onorevoli Contento e Costa, esprimendo altresì forti perplessità sul fatto che il potere di istituire le squadre investigative comuni sovranazionali spetti alla magistratura e, in particolare, al procuratore della Repubblica.

Luigi COGODI (RC-SE) ritiene evidente l'utilità della normativa in esame, pur contestando il fatto che l'agenda delle priorità del Parlamento sia condizionata dal verificarsi di gravi eventi di criminalità sui quali, al contrario, bisognerebbe esercitare una efficace azione preventiva, tramite interventi normativi tempestivi. Ritiene, altresì, opportuno che la Commissione definisca un calendario più preciso e puntuale delle priorità, anche al fine di agevolare una maggiore partecipazione dei suoi componenti. Manifesta, infine, forti perplessità sull'uso troppo frequente da parte del Governo della clausola di invarianza finanziaria, che spesso si rivela non realistica o addirittura dannosa.

Pino PISICCHIO, presidente, nel replicare alle osservazioni dell'onorevole Cogodi sulla definizione del calendario dei lavori della Commissione, ricorda di aver posto più volte la questione dell'autolimitazione da parte dei gruppi delle richieste di iscrizione di proposte di legge all'ordine del giorno.

Marilena SAMPERI (Ulivo) rileva che il recepimento della normativa in esame rappresenta un preciso obbligo comunitario per lo Stato italiano e che pertanto residua un limitato margine per apportare modifiche.

Gaetano PECORELLA (FI) con riferimento al nuovo articolo 371-ter, comma 1, del codice di procedura penale, sottolinea come i reati per i quali è prevista la costituzione di squadre investigative comuni sono indicati in modo generico, anche in considerazione del fatto che numerosi reati, con l'applicazione di aggravanti, comportano l'applicazione di una pena superiore a quattro anni di reclusione.
Evidenzia, quindi, come l'articolo 371-quater, comma 3, del codice di procedura penale, non delinei il contenuto e le caratteristiche della richiesta di costituzione di squadra investigativa comune. La predetta norma, inoltre, fa riferimento, in modo eccessivamente generico al compimento di atti espressamente vietati dalla legge o contrari ai principi fondamentali dell'ordinamento giuridico italiano, mentre sarebbe più opportuno un richiamo delle norme costituzionali che stabiliscono le garanzie processuali.
Esprime un giudizio fortemente critico sulla formulazione del nuovo articolo 371-quinquies, secondo comma, lettere e) ed f), del codice di procedura penale, poiché gli atti da compiersi e la durata delle indagini sono di difficile previsione.
Sottolinea, inoltre, come sia difficile immaginare che la costituzione delle squadre investigative comuni possa non comportare maggiori oneri.
Si riserva, infine, di intervenire nuovamente dopo aver approfondito l'esame del provvedimento.


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Paola BALDUCCI (Verdi) pur esprimendo un giudizio favorevole sul provvedimento in esame, condivide le perplessità dell'onorevole Pecorella, con particolare riferimento all'uso di espressioni generiche nella formulazione degli articoli 371-ter, comma 1, e 371-quater, comma 3. Chiede, quindi, al rappresentante del Governo di fornire chiarimenti in merito alle competenze attribuite al Procuratore generale presso la Corte di appello ed al Procuratore nazionale antimafia, di cui all'articolo 371-ter, comma 3, nonché sul ruolo dei soggetti distaccati dall'autorità giudiziaria o investigativa di altri Stato, di cui all'articolo 371-septies, comma 1.

Il sottosegretario Alberto MARITATI rileva, in primo luogo, che il provvedimento è volto ad attuare nell'ordinamento interno la decisione-quadro n. 2002/465/GAI del Consiglio, che è vincolante per lo Stato italiano. Pertanto residua uno spazio estremamente modesto per apportare modifiche, le quali sarebbero possibili solo ove talune norme collidessero con la Costituzione o con i principi fondamentali del nostro ordinamento.
Con riferimento alle osservazioni emerse nel corso del dibattito, osserva che un'eventuale relazione presentata periodicamente dal Governo al Parlamento sullo stato di attuazione della normativa, riguardando lo svolgimento di attività giudiziaria, potrebbe avere ad oggetto solo dati statistici e non valutazioni di merito.
Quanto ai profili della copertura finanziaria, sottolinea che verrebbero utilizzate le risorse già destinate alle attività che ordinariamente la polizia giudiziaria svolge a livello internazionale, sia pure con strumenti, quali le rogatorie, meno avanzati e versatili rispetto alle squadre investigative comuni. Per tale motivo è stata apposta la clausola di invarianza di cui all'articolo 6.
Ritiene infondate le perplessità circa l'attribuzione al procuratore della Repubblica del potere di richiedere la costituzione di squadre investigative comuni, atteso che tali squadre svolgono un'attività di polizia giudiziaria.
Precisa, quindi, che l'Europa intende superare i limiti delle rogatorie internazionali, senza alterare in alcun modo l'ordinamento giuridico degli Stati membri, predisponendo un nuovo strumento che consenta di rispondere con maggiore immediatezza alle esigenze investigative connesse al compimento di reati che hanno una dimensione territoriale sovranazionale. Ritiene che l'articolo 371-ter, primo comma, sia formulato in modo sufficientemente determinato, anche poiché il relativo ambito di applicazione è limitato dal riferimento all'esigenza di compiere indagini particolarmente complesse.
Chiarisce, inoltre, che il Procuratore generale della Corte d'appello e il Procuratore nazionale antimafia sarebbero titolari di competenze solo in caso di avocazione delle indagini, mentre i soggetti esterni di cui all'articolo 371-septies, comma 1, sono i membri di organismi investigativi internazionali, che possono talvolta svolgere una funzione fondamentale.
Dichiara, infine, la propria completa disponibilità a fornire ulteriori chiarimenti, qualora richiesti dai membri della Commissione.

Pino PISICCHIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.25.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Ratifica Accordo Italia-Etiopia sulla mutua assistenza amministrativa per la repressione delle infrazioni doganali.
C. 2927 Governo, approvato dal Senato.


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Ratifica Accordo Italia-Grecia sullo sviluppo della interconnessione Italia-Grecia-Progetto IGI.
C. 2930 Governo, approvato dal Senato.

Ratifica Convenzione Italia-Armenia sulle doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito, sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali.
C. 2927 Governo, approvato dal Senato.

Alle Commissioni riunite VII e XI: Disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2007-2008 ed in materia di concorsi per ricercatori universitari.

SEDE REFERENTE

Disposizioni in materia di contrasto al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
C. 1857 Governo.

Disposizioni in materia di utilizzazione delle denunce anonime.
C. 810 Consolo.

Modifica dell'articolo 420-ter del codice di procedura penale in materia di impedimento a comparire.
C. 813 Consolo.

Disposizioni in materia di risarcimento dei danni da parte dello Stato alle vittime dei reati.
C. 1705 Cirielli.

Delega al Governo per la revisione della normativa in materia di filiazione.
C. 2514 Governo.

Disciplina della difesa d'ufficio nei giudizi civili minorili e modifiche al codice civile in materia di procedimenti relativi alla responsabilità genitoriale.
C. 1556 Palomba.