IX Commissione - Giovedì 4 ottobre 2007


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01489 Mario Ricci: Realizzazione di un punto franco presso il porto di Messina.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Per quanto riguarda la questione rappresentata, si fa presente che in data 10 novembre 1953, con decreto del Presidente della Regione siciliana fu costituito l'Ente Autonomo portuale di Messina, modificando la denominazione del pre-esistente «Ente per l'amministrazione e la gestione del punto franco nel porto di Messina», istituito dall'articolo 8 della legge 15 marzo 1951, e n. 191, con la specifica finalità di provvedere all'amministrazione e alla gestione del punto franco previsto dalla stessa legge.
Nel 1951, il Legislatore, pur «istituendo» formalmente una zona franca e delimitandone l'estensione, subordinò la effettiva applicazione del regime di punto franco al riconoscimento della sussistenza delle condizioni operative da effettuarsi mediante un apposito provvedimento del Ministero delle finanze, che tuttavia non fu mai emanato.
Le norme comunitarie intervenute, successivamente, in materia doganale hanno stabilito che le zone franche ed i depositi franchi sono parte del territorio doganale della Comunità, secondo quanto stabilito dall'articolo 166 del regolamento CEE n. 2913/92 del Consiglio, istitutivo del codice doganale comunitario, rendendo incompatibile con l'ordinamento nazionale la legge n. 191 del 1951, la quale pertanto deve considerarsi tacitamente abrogata, come chiarito, a suo tempo, anche dal Ministero delle finanze.
Ne consegue che è venuta a cadere la norma primaria che aveva istituito l'Ente per l'amministrazione e la gestione del punto franco nel porto di Messina divenuto poi Ente autonomo portuale, tanto che la stessa Amministrazione finanziaria è pervenuta alla conclusione che, allo stato attuale, per la realizzazione di una zona franca occorrerebbe una legge dello Stato ed un successivo provvedimento dei Ministeri competenti che individuino le aree, su proposta dell'autorità portuale istituita nello scalo marittimo.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01517 Gregorio Fontana: Modifiche degli orari sulla linea ferroviaria Cremona-Crema-Treviglio-Bergamo.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

La stazione di Treviglio, presente sulla relazione Cremona-Treviglio-Bergamo, è servita da e per Bergamo/Cremona da tre diversi tipi di collegamenti, in andata e in ritorno:
collegamenti diretti, sulla linea Bergamo-Cremona, con fermata nella stazione di Treviglio Centrale e in quella di Treviglio Ovest;
collegamenti sulle linee Treviglio Centrale-Bergamo e Treviglio Centrale-Cremona;
collegamenti Treviglio Ovest-Treviglio-Centrale-Cremona e Treviglio Ovest-Bergamo, con possibilità di interscambio a Treviglio Ovest da/per Cremona dei viaggiatori da/per Bergamo.

Con le variazioni di programmazione introdotte da Ferrovie dello Stato s.p.a. a partire dallo scorso 10 settembre, i collegamenti citati insistenti su Treviglio Ovest - per un totale, in un giorno medio feriale, di 15 treni - sono stati attestati a Treviglio Centrale, mentre non sono state apportate modifiche agli altri.
Tali modifiche - a parere della società ferroviaria - traggono prevalentemente origine dall'esigenza di non vanificare i vantaggi, in termini di potenziamento dei servizi, derivanti dagli interventi infrastrutturali in atto sulla direttrice Milano-Venezia.
Il recente completamento della prima fase dei lavori di quadruplicamento tra Milano e Treviglio consente un'implementazione dell'offerta sulla direttrice, che non è compatibile con l'attraversamento dei 15 treni di Cremona attestati a Treviglio Ovest.
Infatti, un treno proveniente da Cremona in arrivo a Treviglio Centrale deve attraversare trasversalmente tutto il fascio binari per raggiungere Treviglio Ovest e la medesima situazione si ripropone in senso inverso, limitando, così, fortemente le potenzialità del nodo ferroviario di Treviglio e condizionando, altresì, la redditività dell'investimento effettuato.
Peraltro, dalle rilevazioni effettuate da F.S. nei mesi scorsi sui collegamenti interessati dalle modifiche, i volumi di viaggiatori in discesa nella stazione di Treviglio Ovest non sono risultati particolarmente rilevanti, considerato anche che non tutti i viaggiatori discesi in tale stazione proseguono il viaggio utilizzando l'interscambio (la media feriale riscontrata e di circa 13 passeggeri per treno, con punte intorno ai 30 per i due collegamenti in arrivo/partenza da/per Cremona nella fascia oraria delle 14).
Allo scopo, tuttavia, di limitare il disagio alla clientela, è intendimento di Ferrovie dello Stato s.p.a. attivare, a breve, un programma di servizi sostitutivi su gomma tra le stazioni di Treviglio Centrale e Treviglio Ovest, con un tempo di percorrenza di 8 minuti.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-01416 Motta: Rallentamento dei lavori per il raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese tra Solignano e Fornovo.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Il ritardo sul cronoprogramma della realizzazione del raddoppio della tratta della linea ferroviaria Pontremolese Solignano-Osteriazza è ascrivibile, fa conoscere Ferrovie dello Stato, al rallentamento prima e al fermo totale poi dei cantieri da parte dell'Impresa Astaldi per dichiarate difficoltà di bonifica del territorio dagli ordigni bellici. Tale ritardo è stimato oggi in 18 mesi, tenuto conto anche del tempo divenuto eventualmente necessario per reimpiantare i cantieri già smobilitati.
L'impresa Astaldi, rispetto al processo di bonifica già progettato e approvato da parte delle FS, avrebbe, di sua iniziativa, prospettato un nuovo progetto di bonifica con un costo maggiore di alcune decine di milioni di euro non condiviso, sia nelle modalità sia nei costi, da Ferrovie dello Stato.
In considerazione di ciò, l'impresa ha anche sospeso ogni attività di perforazione in galleria, che nulla ha a che vedere con le difficoltà prospettate richiedendo una rescissione del contratto.
A fronte dell'urgenza rappresentata sia dalle realtà locali sia dalla società ferroviaria, il Ministro delle infrastrutture ha convocato per il prossimo 9 ottobre una riunione con le parti interessate per addivenire ad una rapida risoluzione delle problematiche insorte e, quindi, alla ripresa dei lavori sulla tratta in questione.