IX Commissione - Mercoledì 10 ottobre 2007


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ALLEGATO 1

Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2007 (C. 3062, approvato dal Senato).

RELAZIONE APPROVATA

La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
esaminato, per le parti di propria competenza, il disegno di legge C. 3062, recante «Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2007», approvato dal Senato;
rilevato positivamente che il provvedimento dispone, all'articolo 20, la delega al Governo ad adottare un decreto legislativo integrativo e correttivo del decreto legislativo 196/2005, con il quale è stata attuata la direttiva 2002/59/CE relativa all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio e di informazione sul traffico navale, al fine di adeguarsi a quanto rilevato dalla Commissione europea con la procedura di infrazione n. 2316 del 12 dicembre 2006;
condivisa altresì la modifica introdotta dal Senato, con riguardo al comma 2 dello stesso articolo 20, finalizzata a prevedere espressamente la richiesta di parere parlamentare sul predetto schema di decreto integrativo e correttivo,
delibera di

RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.


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ALLEGATO 2

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea
nell'anno 2006 (doc. LXXXVII, n. 2)

PARERE APPROVATO

La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
esaminata la Relazione annuale sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2006 (Doc. LXXXVII, n. 2),
esprime

PARERE FAVOREVOLE.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-01347 Codurelli: Chiusura estiva degli uffici postali, con particolare riferimento alla provincia di Lecco.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Il decreto legislativo n. 261 del 1999, di attuazione della direttiva 97/67/CE, definisce all'articolo 3 i caratteri del servizio postale universale, fra i quali vi è la fornitura dello stesso in tutti i punti del territorio nazionale, incluse le situazioni particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane, secondo criteri di ragionevolezza, attraverso l'attivazione di un congruo numero di punti di accesso alla rete postale pubblica.
La ratio del citato articolo 3 è rappresentata dalla necessità di contemperare il rispetto degli obblighi di fornitura del servizio postale universale sull'intero territorio nazionale con gli obiettivi di risanamento economico che la società Poste italiane deve perseguire, con particolare riferimento alla riduzione dei costi riconducibili ad inefficienze nell'erogazione dei servizi postali.
In tale contesto, al fine di garantire l'accesso al servizio postale a tutta la collettività e per l'intero anno, ivi comprese il periodo estivo, con il decreto del Ministro delle comunicazioni 28 giugno 2007 (pubblicato sul sito del Ministero www.comunicazioni.it), si è provveduto a fissare i nuovi standard minimi di servizio che gli uffici postali dovranno osservare, a partire dall'anno 2008, durante la stagione estiva, coerentemente con quanto stabilito dal vigente contratto di programma ed in vista dell'adozione del nuovo contratto di programma con Poste italiane, il cui iter è in stato di avanzata definizione.
Il citato decreto definisce le linee generali di intervento relative alla chiusura ed alla rimodulazione degli orari di apertura al pubblico degli uffici postali che, tenuto conto delle esigenze organizzative di Poste italiane e sentiti il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, nonché l'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI), consentano di assicurare un livello di offerta del servizio in linea con le esigenze della popolazione su tutto il territorio nazionale ed, in particolare, dei comuni ad alta vocazione turistica.
Il decreto in parola introduce l'obbligo per la concessionaria Poste di adottare entro il 30 aprile di ciascun anno, a decorrere dal 2008, un Piano annuale di rimodulazione della aperture estive giornaliere ed orarie per il periodo 15 giugno- 15 settembre, da comunicare al Ministero delle comunicazioni che ne valuta la conformità agli standard minimi prefissati dal decreto stesso.
Tali previsioni stabiliscono in particolare che:
nei Comuni con popolazione uguale o inferiore ai 5.000 abitanti con un solo ufficio postale non è possibile applicare riduzioni giornaliere od orarie;
negli altri Comuni le riduzioni giornaliere ed orarie sono applicabili solo se almeno a 10 chilometri di distanza vi sia un ufficio postale regolarmente aperto e collegato con il trasporto pubblico;
le riduzioni giornaliere ed orarie non possono prevedere aperture inferiori a 3 giorni e a 18 ore settimanali;
nei Comuni a prevalente vocazione turistica nessuna riduzione giornaliera ed


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oraria può essere applicata, mentre possono essere previsti, d'intesa con i sindaci interessati, ampliamenti degli orari di apertura.

La società Poste deve assicurare la massima informazione sui servizi al pubblico e fornire preventiva comunicazione alle autorità locali delle iniziative adottate.
Al Ministero delle comunicazioni compete il monitoraggio dell'attuazione del Piano anche mediante verifiche periodiche ed, in caso di mancato rispetto degli standard, l'applicazione delle sanzioni previste per la violazione degli obblighi connessi all'espletamento del servizio universale, di cui all'articolo 21 del decreto legislativo n. 261 del 1999.
Si sottolinea che il citato decreto, all'articolo 6, prevede disposizioni transitorie per l'anno 2007 nel quale rimangono in vigore gli standard minimi definiti in accordo con la società Poste nel piano di rimodulazione che, in particolare, stabilisce:
che gli uffici postali che rappresentano presidio unico del Comune non siano soggetti ad una apertura giornaliera ed oraria inferiore a 3 giorni a settimana e a 18 ore settimanali;
che nei Comuni a prevalente vocazione turistica possano essere concordati con i sindaci eventuali ampliamenti orari per garantire un servizio ottimale a fronte di incrementi effettivi di popolazione ed in relazione alla domanda di traffico;
che sia garantita l'informazione preventiva e puntuale di ogni rimodulazione giornaliera ed oraria di apertura al pubblico.

Tutto ciò premesso, per quanto attiene alla rimodulazione estiva degli orari di apertura degli uffici postali ubicati nel territorio provinciale di Lecco ed, in particolare, dell'ufficio di Erve, la società Poste ha rappresentato quanto segue.
Nell'ambito territoriale in questione sono presenti 97 uffici, 35 dei quali sono stati inseriti nel piano degli interventi di modifica degli orari di apertura al pubblico, tenuto conto dei ridotti flussi di traffico che si registrano nei mesi estivi.
Nello specifico i provvedimenti attuati hanno riguardato:
per 5 uffici la sospensione del turno pomeridiano con regolare erogazione del servizio in orario antimeridiano;
per 2 uffici, ubicati in comuni in cui è presente un altro presidio, la chiusura nel periodo 16-29 agosto;
per 11 uffici ubicati anch'essi in comuni che si avvalgono della presenza di un altro presidio e per 17 uffici che costituiscono l'unico presidio del comune, l'apertura per 3 giorni a settimana (part-time verticale).

Per l'ufficio di Erve, normalmente aperto full-time, la rimodulazione si è concretizzata con l'apertura per 3 giorni a settimana per una durata che, inizialmente prevista per un periodo più esteso è stata successivamente circoscritta all'arco temporale 16 luglio-14 settembre, in ossequio a quanto stabilito con il ricordato decreto 28 giugno 2007.
La predetta società Poste nel precisare che tali interventi non hanno, in ogni caso, comportato disguidi nell'erogazione delle pensioni poiché nel periodo di pagamento dei ratei è stata assicurata la normale operatività degli uffici, ha concluso assicurando che l'azienda non manca di dare tempestiva e preventiva comunicazione delle iniziative in corso di adozione sia ai rappresentanti delle amministrazioni comunali interessate, attraverso apposite comunicazioni scritte, sia alla clientela, mediante specifici avvisi affissi negli uffici postali.


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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-01568 Campa: Mancata funzionalità degli uffici postali di Venezia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

È utile ricordare che il Ministero delle comunicazioni è legato alla società Poste da un contratto di programma che assicura al Ministero stesso - quale Autorità di regolamentazione del settore postale - una potestà di vigilanza per verificare il corretto espletamento del servizio universale, ma non consente al Governo di sindacare gli aspetti organizzativi riguardanti la gestione aziendale, né di interferire sulle scelte dell'azienda che, pertanto, organizza le proprie risorse secondo le logiche imprenditoriali ritenute più opportune, fermi restando i vincoli derivanti dalla vigente normativa che impegna la società Poste stessa al raggiungimento ed al mantenimento di livelli di efficienza ed affidabilità adeguati.
Tuttavia, allo scopo di disporre di elementi di valutazione in merito a quanto rappresentato dall'Onorevole interrogante, non si è mancato di interessare al riguardo la società Poste che ha precisato quanto segue.
Il pagamento delle pensioni INPS avviene negli uffici postali in base ad una calendarizzazione che si articola su più giorni al fine di disciplinare il flusso della clientela negli uffici e assicurare il corretto approvvigionamento del denaro: tale calendarizzazione è stabilita in base alla specifica convenzione stipulata con l'ente erogatore.
L'approvvigionamento di denaro avviene attraverso una puntuale richiesta di sovvenzioni calcolata, come normalmente accade in tutti gli istituti di credito, in base alla quantità dei pagamenti da soddisfare, come rilevabile dalla programmazione dei ratei da liquidare.
Stando a quanto riferito da Poste, nel caso specifico, il 1o ottobre 2007, l'ufficio postale di Venezia Centro aveva in programma il pagamento in contanti di 156 pensioni, per cui, considerata la somma giacente in cassa, l'ufficio ha richiesto un'adeguata sovvenzione che è pervenuta nel rispetto della tempistica stabilita.
Dall'analisi dei dati di traffico effettuata dalla predetta società è emerso che il numero dei pagamenti effettuati in quel giorno è stato di 280 pensioni, pari all'80 per cento in più rispetto alla calendarizzazione: l'incremento è stato determinato dal pagamento di altri pensionati fuori calendario, ugualmente soddisfatti proprio perché anziani. In più, altri clienti hanno proceduto al ritiro di somme dai conti correnti o libretti accesi presso lo stesso ufficio.
Le difficoltà logistiche legate alla particolarità geografica della città, ha voluto sottolineare la società, non hanno consentito di fronteggiare la situazione con ulteriori sovvenzioni.
Nel rammaricarsi per i disagi derivanti dai concomitanti fattori sopra menzionati, la società ha infine concluso porgendo le scuse dell'azienda alle persone coinvolte anche per gli eventuali episodi di scarsa disponibilità mostrata da parte dei propri dipendenti.