XII Commissione - Resoconto di mercoledì 10 ottobre 2007


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RISOLUZIONI

Mercoledì 10 ottobre 2007. - Presidenza del vicepresidente Luisa CAPITANIO SANTOLINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Gian Paolo Patta.

La seduta comincia alle 9.40.

7-00267 Poretti: Modifica all'ordinanza ministeriale 12 dicembre 2006 «Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani.
(Discussione e approvazione di un nuovo testo).

Donatella PORETTI (RosanelPugno) illustra la risoluzione all'ordine del giorno,


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di cui è prima firmataria e che è stata sottoscritta da deputati appartenenti a tutti i gruppi parlamentari. Ricorda quindi che dal gennaio 2007, cioè da quando è stata emanata l'ordinanza del Ministro della salute, si è fatta promotrice insieme agli altri deputati firmatari di numerose attività parlamentari, quali interrogazioni, audizioni e richieste di informative urgenti, e che da ultimo si è deciso di presentare e discutere la risoluzione in titolo, proprio per indurre il Governo ad assumere impegni precisi.
Fa presente poi che l'ordinanza del Ministro della salute ha destato molto scontento tra tutte le associazioni animaliste e ambientaliste e che le contrarietà si incentrano soprattutto nella parte dell'ordinanza che individua nella razza l'unico criterio per valutare la pericolosità dei cani: ciò è fuorviante e assolutamente sbagliato, poiché sono molti altri i parametri per determinare la pericolosità di un cane.
Sottolinea, inoltre, che la risoluzione in discussione ha anche l'obiettivo di orientare il Governo nella eventualità che si accinga a predisporre - come parrebbe da notizie di stampa - un disegno di legge in materia.
Infine, illustra dettagliatamente la parte dispositiva della risoluzione, soffermandosi in particolare sui punti che impegnano il Governo ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, prendendo in considerazione l'esigenza di definire la responsabilità del proprietario o del detentore del cane in riferimento a determinati principi, tra cui la scelta della tipologia del cane e l'educazione data allo stesso, l'esigenza di fare in modo che le aziende sanitarie locali distinguano tra morsicature avvenute come parte del normale repertorio comportamentale della specie canina giustificabile in un determinato contesto senza lesioni gravi e morsicature frutto di una alterazione del normale comportamento nel contesto specifico con lesioni gravi o con il rischio di future lesioni gravi e l'esigenza di graduare la responsabilità del proprietario in considerazione del fatto che la persona è il primo acquisitore dell'animale. Si intende, inoltre, impegnare il Governo a diffondere un'adeguata informazione tra coloro che si accingono ad acquisire a qualunque titolo un cane circa le caratteristiche dell'animale e a superare il criterio delle razze nell'individuazione dei cani aggressivi e, allo stesso tempo, ricercare una soluzione stabile e non d'emergenza, come quella delle ordinanze fin qui emanate ricercando criteri oggettivi nell'individuazione del cane pericoloso.
Auspica infine che la risoluzione possa essere approvata da tutta la Commissione.

Il sottosegretario Gian Paolo PATTA fa presente che il Ministero della salute ha predisposto uno schema di disegno di legge, concernente «Disciplina del rapporto uomo-cane per la prevenzione delle morsicature e la gestione dei cani ad aggressività non controllata». Con tale provvedimento, che intende dare un organico e stabile assetto normativo al rapporto uomo-cane, a tutela dell'incolumità pubblica e di migliori condizioni di benessere del cane stesso, sono stati rinnovati i contenuti dell'Ordinanza 12 dicembre 2006 «Tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani», ma sono stati anche presi in considerazione numerosi altri aspetti che incidono su tale rapporto.
Il provvedimento prevede, tra i principi fondamentali, alcune misure di tutela della salute dell'animale, quali il divieto della detenzione senza l'identificazione effettuata da un medico veterinario e la debita registrazione all'anagrafe canina, il divieto di operazioni per esaltarne l'aggressività, il doping, il taglio delle orecchie e delle corde vocali.
Uno specifico articolo è destinato al «percorso di valutazione e rieducazione dei cani»; nello stesso viene sancito l'obbligo di segnalazione al servizio veterinario territorialmente competente dei casi di morsicatura e di aggressione da parte di cani, con l'obiettivo di consentire una appropriata valutazione comportamentale dei soggetti morsicatori ad aggressività non controllata. L'obbligo di un percorso di rieducazione prevede la partecipazione del detentore del cane affinché questi acquisisca


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la capacità di gestione e controllo del proprio animale. Il Ministero della salute, con apposito decreto, da emanarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge, stabilirà i criteri necessari alla valutazione ed individuerà i percorsi di rieducazione dei cani, per un'omogenea applicazione della norma sul territorio nazionale.
Sottolinea anche la rilevanza della norma che disciplina il commercio e l'importazione di cani; tale articolo dispone che chiunque eserciti l'attività di vendita deve acquisire cognizioni di etologia, di custodia e gestione degli animali, utili a indirizzare ad un acquisto responsabile, al fine della prevenzione degli abbandoni.
Rileva, inoltre, che è stato dato risalto alla responsabilità dei proprietari o detentori, confermando, tra l'altro, l'obbligo della identificazione del cane e della registrazione nell'anagrafe canina, già sancito da altre norme.
Fa presente che sono previste anche norme specifiche sull'allevamento, il commercio, l'addestramento dei cani; a tal scopo, è previsto un corso di formazione, così come per gli educatori cinofili. Viene, altresì, regolamentata la detenzione nei canili sanitari e nei rifugi, al fine di prevenire nei cani ospitati i disturbi comportamentali, ed è stata prevista l'applicazione di «buone prassi di gestione»; con successivo decreto ministeriale saranno stabiliti i requisiti di benessere dei cani ospitati nei canili, nei rifugi e negli allevamenti.
Viene prevista, inoltre, l'istituzione, presso il Ministero, di un «Comitato Nazionale di valutazione e controllo», con il compito di monitorare e valutare i dati riguardanti le morsicature e i dati relativi ai cani dichiarati ad aggressività non controllata, anche al fine della revisione dell'elenco delle razze.
Ricorda, poi, che il testo normativo in questione è stato oggetto di esame nell'ambito di un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti regionali e del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, allo scopo di condividere i contenuti di quanto proposto; successivamente si è svolto anche un incontro con le Associazioni dei medici veterinari e con le Associazioni animaliste più rappresentative.
Fa presente che sullo schema di disegno di legge, approvato dal Ministro Livia Turco, è già stato espresso il parere favorevole del citato Dicastero delle politiche agricole e che il testo sarà sottoposto a breve termine alle valutazioni delle altre Amministrazioni coinvolte (Ministeri della giustizia e dello sviluppo economico, Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie locali).
Auspica, pertanto, che gli impegni richiesti oggi al Governo trovino adeguata risposta nel provvedimento normativo, il quale, deve essere ricordato, attribuisce stabile organicità ad una materia, oggetto fin d'ora di provvedimenti a carattere d'urgenza; si spera, pertanto, in un «sostegno» convinto di tutte le forze politiche nella fase del dibattito parlamentare sul citato disegno di legge.

Gianni MANCUSO (AN), in qualità di cofirmatario della risoluzione in discussione, sottolinea l'importanza della materia da essa trattata, che chiama in causa in primo luogo le competenze del Ministero della salute, senza del tutto escludere il contributo di altre Amministrazioni dello Stato, come ad esempio il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per quanto interessati in modo parziale dai contenuti della risoluzione. Esprime soddisfazione per l'iniziativa legislativa, preannunciata dal rappresentante del Governo, che sembra accogliere alcuni punti salienti della risoluzione, come il divieto di mutilazioni, la previsione di un percorso di riabilitazione - per il quale sarà necessario predisporre risorse ad hoc -, la disciplina dell'obbligo di identificazione, dell'attività di addestramento e della gestione dei cani da rifugio, al fine di evitare che le condizioni deprecabili, nelle quali vengono mantenuti taluni animali, si traducano nella loro inadottabilità. A suo avviso, un Comitato nazionale costituisce la sede ottimale per affrontare e disciplinare ogni aspetto del problema a livello nazionale. In generale,


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osserva che la risoluzione intende impegnare il Governo prevenendo reazioni emergenziali, dettate da episodi drammatici che in genere hanno per vittime soggetti fragili, come i minori o gli anziani. Nel segnalare che l'aggressività è una componente dell'indole animale al pari di quella umana, sottolinea la necessità di adottare una disciplina dei casi di responsabilità nelle adozioni di cani, valorizzando il più possibile la figura del medico veterinario ed ogni contributo di tipo culturale che incida in modo positivo sul miglioramento del rapporto tra l'uomo e l'animale.

Giacomo BAIAMONTE (FI), nel ricordare le misure adottate nel corso della precedente legislatura, accompagnate da un acceso dibattito sulla opportunità di individuare razze pericolose senza procedere ad una «criminalizzazione» dei cani, sottopone all'attenzione dei firmatari della risoluzione in titolo e del rappresentante del Governo la necessità di inserire tra le considerazioni in premessa un punto relativo al contrasto del fenomeno del randagismo, che in alcuni contesti urbani ha fatto registrare, tra le sue più estreme conseguenze, la presenza di cani addirittura all'interno di strutture ospedaliere. Si tratta di un problema connesso ai temi oggetto della risoluzione e che, a suo avviso, deve essere adeguatamente affrontato al fine di evitare ogni equivoco.

Francesco Paolo LUCCHESE (UDC) esprime apprezzamento per la risposta del rappresentante del Governo che va nella direzione auspicata dalla risoluzione. Condivide inoltre gli elementi emersi nel corso del dibattito e sottolinea la rilevanza del quinto paragrafo della premessa. Concorda infine sull'opportunità che nel disegno di legge predisposto dal Governo sia inserita una norma di disciplina del fenomeno del randagismo, che nella sua regione è particolarmente diffuso.

Tommaso PELLEGRINO (verdi) esprime soddisfazione per l'iniziativa legislativa, preannunciata dal sottosegretario Patta, che potrebbe garantire una disciplina onnicomprensiva della materia. Tale disciplina dovrebbe, a suo giudizio, accrescere il grado di responsabilizzazione dei proprietari di cani al pari delle Aziende sanitarie locali, il cui ruolo non può essere di natura meramente burocratica. Per quanto concerne il potenziamento degli strumenti di riabilitazione, occorre svolgere una riflessione accurata sulla funzione svolta dai canili, nei cui confronti le Aziende sanitarie locali debbono esercitare un controllo.

Domenico DI VIRGILIO (FI) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione in titolo, che deve necessariamente contenere un riferimento alla questione del randagismo, sollevata dal collega Baiamonte, e che peraltro è oggetto della proposta di legge C. 2833 presentata da deputati del suo gruppo.

Fiorella CECCACCI RUBINO (FI) rileva che l'intervento svolto dal sottosegretario Patta contiene elementi di apertura ma non è del tutto soddisfacente rispetto a singoli punti, contenuti nella risoluzione. Sottolinea il proprio dissenso nei confronti di ogni forma di gestione del problema, come avvenuto nel caso della ordinanza del Ministro della salute, che avvenga sulla spinta di una emergenzialità, frutto dell'enfasi data dai mezzi di informazione ai drammatici episodi riguardanti aggressioni da parte di cani ai danni di bambini. Sottolinea che aggressività e pericolosità non sono concetti sinonimi e che la prima non necessariamente sfocia nella seconda: l'aggressività di un cane è una attitudine reattiva che può essere corretta nel quadro di un equilibrato rapporto tra il cane e il suo padrone; essa è peraltro di difficile individuazione in quando prescinde da un tipo di razza ma è connessa alle condizioni di vita di ogni singolo animale. A suo avviso, gli strumenti normativi attualmente in vigore non prevedono, come invece è stato comunemente interpretato, l'obbligo contestuale dell'uso della museruola e del guinzaglio, mentre dovrebbe essere introdotta l'assicurazione obbligatoria per i


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proprietari di alcune razze di cani. In generale, la prevenzione delle aggressioni può essere efficacemente realizzata applicando le norme già in vigore ed affrontando in modo rigoroso il problema del randagismo. Infine, nell'osservare che talune disposizioni contenute nella citata ordinanza sembrano andare nella direzione contraria ad una politica di prevenzione degli incidenti, preannuncia il voto favorevole sulla risoluzione in discussione.

Bruno MELLANO (RosanelPugno), cofirmatario della risoluzione in titolo, ne sottolinea il valore in quanto prospetta una gestione pacata della materia, al riparo dal clamore allarmistico dei mezzi di informazione e sulla base di un patrimonio di conoscenze di tipo scientifico. Auspica che tale patrimonio possa essere messo a frutto in occasione della stesura del provvedimento, cui ha fatto riferimento il rappresentante del Governo.

Claudio AZZOLINI (FI), cofirmatario della risoluzione in titolo, esprime apprezzamento per l'iniziativa assunta dalla collega Poretti e per la promettente iniziativa del Governo. Al riguardo, sottolinea che non esistono cani pericolosi ma soltanto proprietari irresponsabili e quindi pericolosi. A dimostrazione di tale assunto, segnala alla Commissione di essersi potuto trattenere senza alcun incidente o aggressione in un recinto, in cui vivevano da diversi anni in stato di abbandono e detenzione una quindicina di cani appartenenti a razze cosiddette pericolose, che erano stati sequestrati a proprietari coinvolti in scommesse clandestine e altri fatti di crimine organizzato. Anche alla luce di questa esperienza positiva, sottolinea la necessità che l'essere umano si adoperi per garantire agli animali condizioni rispettose e adeguate alla loro sopravvivenza all'interno della nostra società.

Leopoldo DI GIROLAMO (Ulivo) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione in titolo, che contribuisce a portare equilibrio su una materia alquanto complessa. A suo giudizio, appare condivisibile che il Governo predisponga nuovi strumenti normativi che affrontino in modo complessivo ogni singolo aspetto della questione.

Daniela DIOGUARDI (RC-SE) segnala la necessità di individuare forme di responsabilizzazione degli allevatori, in ordine al ruolo da essi svolto nel commercio degli animali e al fine di prevenire il fenomeno degli abbandoni. Preannuncia il proprio voto favorevole sulla risoluzione in titolo e il consenso in ordine a quanto preannunciato dal rappresentante del Governo.

Donatella PORETTI (RosanelPugno), nell'accogliere la proposta di riformulazione avanzata dal deputato Baiamonte, sottolinea la necessità di inserire al termine della parte dispositiva un ulteriore paragrafo volto ad impegnare il Governo a promuovere un accurato monitoraggio in merito al fenomeno del randagismo, della gestione dei canili e degli allevamenti, con particolare attenzione all'applicazione della normativa nazionale in ambito locale.

Il sottosegretario Gian Paolo PATTA accoglie la proposta di riformulazione, illustrata dal deputato Poretti.

La Commissione approva, quindi, la risoluzione n. 7-00267, come riformulata, che assume il numero 8-00087 (vedi allegato 1).

La seduta termina alle 10.35.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Mercoledì 10 ottobre 2007. - Presidenza del vicepresidente Luisa CAPITANIO SANTOLINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Gian Paolo Patta.

La seduta comincia alle 10.50.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo


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135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-01570 Dioguardi: Modifica degli obiettivi previsti dal Piano di rientro della spesa sanitaria in Sicilia.

Daniela DIOGUARDI (RC-SE) illustra l'interrogazione in titolo, che denuncia le conseguenze del dissennato Piano di rientro adottato dalla regione Sicilia, che ha addirittura disposto il taglio di 87 guardie mediche. Chiede quindi al rappresentante del Governo se si intende prendere provvedimenti al fine di contrastare i danni provocati da un Piano di rientro che denuncia incapacità di gestire il settore della sanità in Sicilia, essendo ispirato a logiche di malaffare.

Il sottosegretario Gian Paolo PATTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Daniela DIOGUARDI (RC-SE), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, dalla quale emerge la difficoltà ad affrontare i delicati problemi che affliggono la sanità in Sicilia e che impediscono ai cittadini, in particolare agli anziani che vivono in località sperdute e difficilmente raggiungibili, di poter usufruire dei Livelli essenziali di assistenza. A suo avviso, sarebbe stato più opportuno ricorrere ad altre modalità di taglio delle spese e di riduzione dei bilanci delle ASL e risparmiare intervenendo, ad esempio, sul raddoppio festivo delle guardie mediche e non invece sul relativo taglio.

5-01571 Poretti: Interruzione del servizio ai pazienti della UOS (Unità Operativa Semplice) di Fisiopatologia della Riproduzione Umana presso l'IRCCS di Castellana Grotte (Bari).

Donatella PORETTI (RosanelPugno) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Gian Paolo PATTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Donatella PORETTI (RosanelPugno), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta, esprimendo qualche perplessità in particolare sul fatto che si sia dismesso un centro molto efficiente e produttivo anche dal punto di vista finanziario e con attivo di bilancio e si sia invece deciso di attivare una struttura similare presso lo stabilimento di Conversano, che versa in grave stato di deterioramento.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 11.10.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 10 ottobre 2007. - Presidenza del vicepresidente Luisa CAPITANIO SANTOLINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Gian Paolo Patta.

La seduta comincia alle 15.05.

Legge comunitaria 2007.
C. 3062 Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla XIV Commissione).

Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2006.
Doc. LXXXVII, n. 2.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

Sui lavori della Commissione.

Domenico DI VIRGILIO (FI) osserva che nel calendario dei lavori della Commissione non figurano le proposte di legge


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inserite nel programma trimestrale, lamentando quindi che in tal modo non si riuscirà a portare in Aula nessun provvedimento.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI, presidente, tiene a precisare che tali considerazioni potranno essere più opportunamente affrontate nel corso della riunione dell'ufficio di presidenza della Commissione, convocato al termine dei lavori in sede consultiva.

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 ottobre 2007.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il deputato Zanotti ha svolto la relazione introduttiva su entrambi i documenti all'ordine del giorno.

Salvatore MAZZARACCHIO (FI) rileva innanzitutto che ci si trova di fronte ad una materia decisamente molto complessa e ad un provvedimento che mira ad adeguare l'ordinamento interno alla normativa comunitaria emanata nei settori più disparati, dettando norme che, nel complesso, incidono sulla vita quotidiana di tutta la società civile.
Per quanto riguarda in particolare la parte della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea di interesse della XII Commissione, sottolinea che il 20 aprile 2007 la Commissione ha presentato i risultati della consultazione, conclusasi il 12 febbraio 2007, su un documento di riflessione dal titolo «La sanità in Europa: un approccio strategico», volto ad offrire alle parti interessate la possibilità di commentare i progetti concernenti la futura strategia in materia di sanità, che la Commissione intende presentare nel corso del 2007. Tale strategia, che coprirà un periodo di dieci anni, definirà una serie di obiettivi attorno a tre linee d'intervento relative al miglioramento dei servizi sanitari, alla risposta alle minacce sanitarie mondiali e all'integrazione dei problemi della salute in tutte le politiche.
Nella relazione, inoltre, viene segnalato l'impegno sia a livello nazionale che a livello comunitario sulle questioni attinenti alla mobilità sanitaria internazionale, materia oggetto di approfondimento da parte di un Gruppo di alto livello sui sevizi sanitari, operante presso la Commissione europea, ai lavori del quale ha partecipato anche l'Italia.
Ricorda poi che in materia di donazioni e trapianti, il documento segnala che, il 16 ottobre 2006, la Commissione ha presentato una relazione sulla promozione delle donazioni volontarie non retribuite di cellule e tessuti, che sensibilizza gli Stati membri a reperire più dettagliate informazioni sulle prassi quotidiane di compensazione nei vari ospedali o presso le organizzazioni di raccolta, per trasmetterle successivamente alla Commissione; basandosi su tali informazioni, la Commissione potrebbe discutere con gli Stati membri della necessità di pubblicare linee guida per l'attuazione del principio della donazione non retribuita.
In riferimento al settore dei medicinali, la relazione fa presente che è stata presentata una proposta di regolamento sui medicinali in materia di terapia cellulare somatica, terapia genica e ingegneria tessutale, nonché una proposta di direttiva relativa ai medicinali per uso umano.
Osserva quindi che la parte della relazione dedicata alle politiche per la famiglia indica, tra gli obiettivi generali del Governo in materia, quello di favorire la conciliazione tra i tempi di lavoro e di cura familiare, di contribuire alla strategia europea per la crescita dell'occupazione, di estendere i congedi parentali e di potenziare i servizi per la prima infanzia. La relazione evidenzia poi che il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per favorire misure di conciliazione della vita familiare e degli studi per le giovani donne nell'Unione europea, nella quale, fra l'altro, invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere politiche che permettano di conciliare meglio gli studi, la formazione e la vita familiare.
Ritiene infine particolarmente significativo che la relazione abbia segnalato che


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il programma delle Presidenze dell'UE prevede un aumento della sensibilizzazione e una intensificazione dello scambio di opinioni ed esperienze sulle politiche filofamiliari.
Per quanto riguarda il disegno di legge comunitaria 2007 si sofferma sull'articolo 12 relativo alla definizione dei prodotti per la puericultura, per poi svolgere considerazioni sulle direttive inserite nell'allegato B e aventi ad oggetto materie di competenza della Commissione. In proposito, la Direttiva 2006/86/CE riguarda le norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umane e di prodotti derivati destinati ad applicazioni sull'uomo, al fine di assicurare un elevato standard di protezione della salute umana.
La seconda direttiva di interesse della Commissione pubblicata nell'allegato B è la direttiva 2006/88/CE, che aggiorna la normativa comunitaria relativa alle condizioni di polizia sanitaria applicabili alle specie animali d'acquacoltura e ai relativi prodotti, nonché alla prevenzione di talune malattie degli animali acquatici e alle misure di lotta contro tali malattie. Infine, la direttiva 2006/121/CE incide in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose, al fine di garantire la protezione della salute pubblica e dell'ambiente, assicurando al contempo la libera circolazione di detti prodotti all'interno dell'Unione europea.
In conclusione si sofferma brevemente sulle direttive da recepire in via amministrativa, tra cui figurano le Direttive 2006/125/CE e 2006/141/CE che recano norme sui prodotti alimentari destinati ai lattanti e ai bambini.

Leopoldo DI GIROLAMO (Ulivo) intende in primo luogo evidenziare l'importanza di alcuni temi affrontati nella relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, tra cui quello della mobilità sanitaria internazionale, attesa la diversità dei sistemi sanitari dei vari paesi europei, alcuni dei quali si basano interamente sul servizio pubblico, altri sul sistema delle assicurazioni obbligatorie e altri ancora su sistemi misti privato-pubblico. A suo giudizio il lavoro svolto dalla Commissione europea in questo settore è significativo e assolutamente condivisibile.
Altro tema di particolare rilievo è quello dello sviluppo della ricerca e della sperimentazione di nuovi farmaci.
Esprime poi un giudizio positivo sulla notevole riduzione - operata in questo anno e mezzo dal governo - del numero delle direttive da attuare nell'ordinamento interno, soprattutto grazie all'impegno del Ministro Bonino e degli altri ministri interessati.
Altrettanto condivisibile è la scelta di aver previsto, nel disegno di legge comunitaria, la delega al Governo ad adottare testi unici e codici di settore in materie oggetto di direttive comunitarie in continuo aggiornamento, al fine di evitare sovrapposizioni ed incoerenze normative.
In riferimento alla direttiva 2006/86/CE, riguardante le norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umane e di prodotti derivati destinati ad applicazioni sull'uomo, osserva che in tal modo si completa il quadro normativo già vigente prevedendo l'adozione di linee guida per il funzionamento degli Istituti di tessuti.
In conclusione, ritiene che il lavoro profuso dalla Commissione per l'esame dei documenti in oggetto, relativi all'adeguamento dell'ordinamento interno alla normativa comunitaria, qualifichino altamente il lavoro della Commissione stessa, soprattutto se si considera che tale adeguamento è volto ad agevolare la fruizione da parte dei cittadini di servizi nel campo sanitario equivalenti in tutti i paesi europei. Esprime, infine, un sentito ringraziamento al relatore per l'ampio e attento lavoro svolto.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI, presidente, intende svolgere un breve intervento a nome del suo gruppo, concentrandosi in particolare sulla relazione sulla partecipazione


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dell'Italia all'Unione europea. In tale documento, la parte dedicata alle politiche sociali e specificatamente alle politiche per la famiglia si limita ad elencare una serie di buoni propositi e di intenzioni che l'attuale governo non riuscirà certamente a realizzare. Nulla si dice di ciò che è stato fatto per favorire l'attuazione in Italia delle strategie nel campo delle politiche sociali decise a livello comunitario, mentre, come già detto, si elencano solo futuri intendimenti che non troveranno realizzazione neanche nella legge finanziaria 2008, così come accaduto per quella approvata lo scorso anno: fa riferimento in particolare alle ridottissime risorse stanziate per la non autosufficienza.
Inoltre, figurano nella parte relativa alle politiche per la famiglia riferimenti a misure - quale quella sul cuneo fiscale - che nulla hanno a che vedere con la famiglia, riguardando invece le imprese.
Per tali motivi, esprime profonde riserve sul documento in esame.

Katia ZANOTTI (SDpSE), relatore, intervenendo in sede di replica, ringrazia i colleghi intervenuti nel dibattito su una materia tanto complessa ed articolata. Rispondendo ai rilievi mossi dal deputato Santolini, ritiene non convincente la lettura che la stessa ha dato della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea e in particolare della parte relativa alle politiche sociali, che invece è densa di obiettivi importanti e di significativi passi compiuti nell'ampio settore del Welfare.
In conclusione, auspica che la Commissione possa esprimere valutazioni favorevoli su entrambi i documenti in esame.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI, presidente, dichiara concluso l'esame preliminare. Ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge comunitaria è stato fissato a giovedì 11 ottobre, alle ore 13.
Infine, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.50.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 10 ottobre 2007. - Presidenza del vicepresidente Luisa CAPITANIO SANTOLINI.

La seduta comincia alle 15.50.

Schema di decreto legislativo concernente modifiche al decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, recante attuazione della direttiva 2001/83/CE e successive direttive di modifica, relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano, nonché della direttiva 2003/94/CE.
Atto n. 155.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta di martedì 9 ottobre 2007.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il deputato Rampi ha svolto la relazione introduttiva.

Domenico DI VIRGILIO (FI) intende innanzitutto chiedere al relatore, in riferimento ai rilievi espressi dalla Commissione Bilancio, se effettivamente lo schema di decreto non recherà oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato. In secondo luogo, si sofferma sul comma 5 dell'articolo 2, che sostituisce l'articolo 37 del decreto legislativo n. 219 del 2006, in tema di smaltimento delle scorte di medicinali a seguito di autorizzazione di modifica. La nuova formulazione semplifica le procedure per lo smaltimento delle scorte in caso di variazioni minori autorizzate. A tale riguardo, ritiene che il tempo entro cui effettuare lo smaltimento, ove non previsto dallo schema di decreto, debba essere fissato con precisione e preferibilmente in un periodo di tre mesi.


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Con riguardo al bugiardino, il comma 10 dovrebbe prevedere che in esso figuri anche la scadenza del farmaco e che sia chiaro e leggibile.
Esprime quindi perplessità sulla previsione di cui all'articolo 2, comma 12, che consente al cittadino che ha difficoltà a reperire il medico, ad esempio nei giorni festivi o di notte, di ottenere a pagamento il medicinale necessario a proseguire la terapia, in assenza di prescrizione medica. A suo giudizio, in caso di farmaci che si assumono di routine e non in casi di emergenza dovrebbe sensibilizzarsi il paziente a non rimanere sguarnito dei farmaci necessari. Tale norma andrebbe pertanto soppressa.
Infine, esprime perplessità sul comma 22, che nel ribadire che le imprese farmaceutiche consegnano agli informatori scientifici campioni gratuiti in quantità proporzionale al numero delle visite previste in un determinato periodo, precisa tuttavia che tale periodo non deve essere comunque superiore ad un mese. A suo giudizio, il numero dei campioni da consegnare al medico deve essere determinato in base alla richiesta del medico, al fine di evitare inutili sprechi.

Roberto ULIVI (AN) osserva che, all'articolo 2, comma 5, i provvedimenti con i quali viene imposto il ritiro dei farmaci sono diventati numerosissimi, cosa che comporta una ingente distruzione di ricchezza. Spesso il ritiro è imposto per motivazioni di carattere esclusivamente amministrativo. Appare necessario quindi eliminare la discrezionalità che il comma in questione concede all'AIFA per quanto attiene alle variazioni di tipo II. Anche per tali variazioni, quando non ostino motivi di salute pubblica o di trasparenza del mercato, su richiesta della azienda interessata, l'AIFA deve concedere lo smaltimento delle scorte. Pertanto propone di prospettare al Governo la modifica dell'articolo 2, comma 5, nel senso di sostituire le parole «può concedere» con la parola «concede».
In riferimento all'articolo 2, comma 12, dissente da quanto sostenuto dal collega Di Virgilio, osservando che la norma in questione viene incontro ad una avvertita esigenza dei cittadini di poter ottenere, seppure in casi ben disciplinati, un farmaco senza la prescritta ricetta medica. Ritiene però opportuno che il Ministero della salute, nell'individuare le condizioni che rendano possibile tale consegna, ascolti anche le organizzazioni sindacali delle farmacie chiamate a dare concreta attuazione alla emananda normativa. Suggerisce quindi di aggiungere, all'articolo 2, comma 12, dopo le parole «...dei farmacisti e dei medici,» le parole «nonché le organizzazioni sindacali delle farmacie pubbliche e private».
In merito all'articolo 2, comma 14, osserva che la disposizione autorizza il Ministero della salute a sperimentare forme e modalità alternative a quelle attuali di distribuzione del farmaco. La facoltà riconosciuta è di una tale ampiezza ed indeterminatezza tale da stravolgere, almeno potenzialmente, l'attuale sistema di distribuzione considerato da tutti efficiente. Sarebbe a suo giudizio opportuno invitare il Governo a non prevedere tale possibilità se non più dettagliatamente circoscritta.
Infine, con riferimento all'articolo 2, comma 27, che estende ai nuovi punti vendita le sanzioni attualmente vigenti per le farmacie in caso di vendita di medicinali per i quali non sia stata rilasciata o confermata l'autorizzazione all'immissione in commercio ovvero questa ultima sia stata sospesa o revocata, ritiene che lo stesso, nell'operare tale equiparazione, di fatto determini una sostanziale disparità di trattamento in quanto alla chiusura della «intera» farmacia fa riscontro la chiusura del solo reparto. La iniquità deve essere sanata o con un inasprimento delle sanzioni previste nei confronti dei nuovi punti vendita, ovvero limitando la chiusura delle farmacie al solo reparto relativo ai farmaci, lasciando la possibilità di vendere i prodotti parafarmaceutici.
Da ultimo, invita la Commissione e il Governo a valutare la possibilità di prevedere nel testo del decreto una norma che imponga alle case farmaceutiche di


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apporre nelle confezioni dei medicinali non solo il nome del farmaco e il relativo principio attivo ma anche altri dati importanti, quali la scadenza e le principali interazioni con altri farmaci.

Mariella BOCCIARDO (FI) osserva che su questo atto del Governo sarebbe necessario un tempo di studio, analisi e valutazione più ampio di quello che è invece disponibile.
Ciò premesso, desidera fare una prima osservazione sulle disposizioni previste dal provvedimento in esame.
La prima riguarda la norma che consente ai farmacisti, alle società dei farmacisti titolari di farmacia e alle società che gestiscono farmacie comunali di svolgere attività di distribuzione all'ingrosso di medicinali.
Ricorda che il decreto legislativo n. 219 del 2006 disponeva l'incompatibilità tra le due attività. La norma dell'attuale decreto interviene quindi pesantemente sulla materia abrogando il principio dell'incompatibilità.
Le motivazioni che il Governo ha adottato per questa importante modifica sembrano molto deboli. Infatti, la norma viene modificata non tanto sulla base di un diritto comunitario consolidato ma semplicemente sulla base di un orientamento della Commissione europea, che tra l'altro riconosce che la materia del contendere tra i due principi, compatibilità e incompatibilità, è ancora in essere, non si è ancora risolta. Il Governo anticipa quindi i tempi, prende una posizione esattamente contraria alle posizioni precedenti, e trasforma un orientamento comunitario in norma nazionale. A suo avviso, si tratta di una fuga in avanti assolutamente ingiustificata.
Solleva inoltre un problema di autorizzazione, rinnovo di autorizzazione, in sostanza di farmacovigilanza. Più volte nel decreto si fa riferimento al rapporto rischio/beneficio di un medicinale, addirittura ad una possibile variazione di questo rapporto e della necessità di segnalarlo. A suo giudizio, è arrivato il momento, con l'ausilio dell'Istituto superiore di sanità e dell'Agenzia italiana del farmaco, di dare maggiore concretezza scientifica a questo rapporto, cercando di renderlo il più oggettivo possibile e il meno discrezionale possibile. Soltanto a fronte di un decreto ministeriale specifico su questo tema, si può sostenere una norma legislativa che prevede l'applicazione e la valutazione di tale rapporto. Però una specie di protocollo in tal senso non esiste ancora. Quindi ogni disposizione legislativa che fa riferimento al rapporto rischio-beneficio, senza definirne il riferimento al soggetto di valutazione (o Istituto superiore di sanità, o AIFA, o addirittura comitati etici), rischia di essere vanificata.
Conclude, con una osservazione riguardante la tutela della salute dei bambini, in quanto l'oggetto del decreto riguarda i medicinali per uso umano, laddove nel termine «umano» si comprendono necessariamente le varie fasce di età. Uno dei grandi temi di attualità, oggi sul tappeto, è la somministrazione di farmaci non testati espressamente sui bambini.
Invita pertanto il Governo a prevedere nel decreto un ulteriore comma, in cui si disponga che in ogni foglietto illustrativo, il cosiddetto «bugiardino», sia inserita la voce: «somministrazione ai minori e agli adolescenti». Al di là della posologia evidentemente ridotta e corretta, deve essere evidenziato il fatto che il medicinale sul bambino sia stato specificatamente sperimentato oppure no e quale letteratura scientifica ne attesti il beneficio o il rischio della somministrazione pediatrica. Ritiene, inoltre, che in caso di evidenza scientifica sul danno prodotto dal farmaco sul bambino, il divieto di somministrazione sia evidenziato in modo chiaro, visibile e facilmente comprensibile.

Leopoldo DI GIROLAMO (Ulivo) osserva che lo schema di decreto in esame rappresenta un ulteriore atto normativo che interviene in un settore sensibile quale quello dei farmaci, atteso che il consumo dei medicinali è in continuo aumento in tutti i paesi.
Entrando nel merito delle numerose osservazioni emerse nel corso del dibattito,


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sottolinea che, in riferimento all'articolo 2, comma 12, le previsioni in esso disposte sono assolutamente condivisibili, anche nel caso di richiesta di farmaci che si assumono di routine. Rileva infatti che sono sempre più numerosi, soprattutto negli anziani, i casi di patologie multiple che determinano l'assunzione di più farmaci nel corso della giornata. In tali casi è comprensibile che si possa rimanere privi di un farmaco anche importante che si prende abitualmente, situazione che rende a suo avviso necessaria la previsione di cui al comma 12. Semmai si potrebbe inserire una precisazione secondo cui tale possibilità potrebbe essere prevista solo per l'acquisto di farmaci veramente importanti.
Quanto poi ai rilievi avanzati in riferimento al comma 5 che prevede il ritiro dei medicinali, la giudica assolutamente corretta, in quanto si tratta di consentire lo smaltimento delle scorte di medicinali in caso di variazioni minori della autorizzazione al commercio.
Inoltre, concorda pienamente sulla norma recata dal comma 22, che conferma che le imprese farmaceutiche consegnano agli informatori scientifici campioni gratuiti in quantità proporzionale al numero delle visite previste in un determinato periodo, precisando tuttavia che tale periodo non deve essere comunque superiore ad un mese. Osserva, peraltro, che il numero dei campioni consegnati ai medici si è molto ridotto nel corso degli ultimi anni.
Infine, in ordine alle considerazioni svolte dalla collega Bocciardo sulla somministrazione ai bambini di farmaci non sperimentati sugli stessi, ritiene che tale delicata materia possa essere più opportunamente affrontata con un atto di indirizzo al Governo affinché promuova iniziative a livello europeo.

Luisa CAPITANIO SANTOLINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.20 alle 16.35.