III Commissione - Resoconto di mercoledì 7 novembre 2007


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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 7 novembre 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI. - Interviene il viceministro degli affari esteri, Franco Danieli.

La seduta comincia alle 8.50.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero degli affari esteri.
Atto n. 180.
(Rilievi alla I Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e conclusione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Umberto RANIERI, presidente e relatore, illustra lo schema di regolamento in titolo, avente ad oggetto la riorganizzazione del Ministero degli affari esteri e che provvede a dare attuazione all'articolo 1, comma 404, della legge finanziaria per l'anno 2007, finalizzata a razionalizzare e ottimizzare l'organizzazione delle spese e dei costi di funzionamento dei Ministeri. Lo schema di regolamento ha anche l'effetto di riordinare la disciplina, in quanto è interamente sostitutivo delle vigenti disposizioni riguardanti l'organizzazione centrale del Ministero degli affari esteri.


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Segnala che lo schema si compone di 13 articoli finalizzati in primo luogo, alla rideterminazione delle strutture di livello dirigenziale generale e delle loro articolazioni interne, ai sensi dell'articolo 1, con riduzione generale del loro numero, rispettivamente da 21 a 18 per le direzioni generali e da 113 a 106 per le unità di secondo livello, nei termini prescritti dalla legge finanziaria.
In particolare, tre strutture - ovvero il Servizio del contenzioso diplomatico, il Servizio storico, archivi e documentazione e l'Istituto diplomatico - vengono riclassificate come strutture dirigenziali di secondo livello. Al riguardo sottolinea che si tratta di una scelta imposta dall'attuazione della legge finanziaria, ma al tempo stesso problematica. Non a caso, il Consiglio di Stato, nel suo parere, ha manifestato perplessità circa la riclassificazione del servizio del contenzioso diplomatico, definendolo un modello di alta qualificazione professionale e un costante punto di riferimento per tutta l'amministrazione dello Stato. Anche la perdita di autonomia dell'Istituto diplomatico suscita dubbi in ordine alla conservazione della sua apprezzata capacità di unire alla formazione professionale una valenza culturale più generale.
Segnala poi l'istituzione di un secondo Vice Segretario generale, prevista all'articolo 2, che assumerebbe la responsabilità di direttore politico, in armonia con i modelli organizzativi dei principali paesi, cioè con la specifica responsabilità dei temi dell'attualità internazionale in quanto coordinatore politico di riferimento per le diverse direzioni generali che diventeranno più specialistiche. Ne consegue la ridenominazione della direzione generale per gli affari politici e multilaterali in «cooperazione politica e multilaterale». Osserva quindi che all'articolo 4 si procede alla ridefinizione e razionalizzazione delle funzioni dell'Ispettorato generale del Ministero, al fine di ottemperare alle prescrizioni della lettera d) del comma 404 della legge finanziaria per il 2007.
A parte altre modifiche ed integrazioni minori, particolarmente significativo appare, anche in prospettiva, l'avvio della ristrutturazione della rete delle rappresentanze diplomatiche, consolari e degli istituti di cultura, in attuazione della lettera g) del citato, secondo quando disposto dall'articolo 12. Nel rammentare che a fine 2006 risultavano operanti 249 sedi diplomatico-consolari e 90 istituti di cultura, in cui operavano complessivamente circa tremila dipendenti, per una spesa globale di circa 350 milioni di euro, rileva che la norma è finalizzata all'obiettivo di ricavare un risparmio di spesa non inferiore a euro 234.000 per il 2007, euro 1.258.000 per il 2008 e euro 1.652.000 a decorrere dal 2009, applicando le seguenti misure: l'accorpamento in missione diplomatica unificata di rappresentanze permanenti presso enti o organizzazioni internazionali aventi sede nella stessa città estera; la ristrutturazione delle rete diplomatica e consolare, da perseguire anche attraverso l'accorpamento di uffici, l'istituzione di cancellerie consolari nelle ambasciate di riferimento e la modifica delle circoscrizioni consolari; la ristrutturazione della rete degli istituti di cultura, anche in funzione della possibilità di ricondurne le attività all'interno di rappresentanze diplomatiche o uffici consolari nello Stato di accreditamento.
Rileva che, secondo quanto riportato dalla relazione tecnica che correda il provvedimento in esame, per la fase di avvio della ristrutturazione sono stati considerati sette accorpamenti di strutture attualmente ubicate nella medesima città estera e undici chiusure di uffici, soprattutto in Europa, con contestuale trasferimento delle attività nelle sedi più vicine. Nella medesima relazione si legge, inoltre, che per fare fronte alle particolari necessità in aree emergenti andranno effettuate, nel corso del 2008, nuove aperture di rappresentanze - un'ambasciata in Europa Orientale, un ufficio consolare in Cina e uno in India - nonché passaggi a categoria superiore di una sede consolare in Medio Oriente e di una in Europa Orientale; l'ultimo riferimento è all'istituzione di un Consolato generale a Mosca, la cui attivazione è prevista dal 1o gennaio 2008. Nel


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dettaglio, decorrererebbe dal 1o ottobre 2007 l'accorpamento della rappresentanza permanente presso la Conferenza del disarmo a Ginevra nella Rappresentanza Permanente presso le organizzazioni internazionali a Ginevra, mentre decorrererebbero dal 1o novembre 2007 la soppressione del Consolato ad Atene e del Consolato al Cairo e il loro accorpamento presso le ambasciate in quelle città come cancellerie consolari; la soppressione del Consolato a Lipsia con contestuale attribuzione delle competenze territoriali alla Cancelleria consolare dell'Ambasciata a Berlino; la soppressione del Consolato a Bastia con attribuzione della relativa competenza territoriale sulla Corsica al Consolato Generale a Marsiglia.
A decorrere dal 1o luglio 2008 si procederà poi alla chiusura di nove uffici consolari, quattro dei quali in ambito dell'Unione europea, all'accorpamento di altri due uffici consolari, entrambi in Europa occidentale, uno dei quali sul territorio dell'Unione europea, presso rappresentanze diplomatiche, nonché alla chiusura di una ambasciata in Paese extraeuropeo.
Sulla riorganizzazione della rete diplomatico-consolare, ricorda che la Commissione, nell'ambito del Comitato permanente sugli italiani all'estero, ha audito recentemente il segretario generale del Ministero degli affari esteri, ambasciatore Giampiero Massolo. La Commissione stessa potrebbe ritornare sull'argomento, nel quadro di una più ampia riflessione sull'organizzazione del Ministero e sui risultati della sua riforma, con ulteriori approfondimenti conoscitivi.
Per quanto riguarda, conclusivamente il provvedimento in esame, è da rilevarne la prevalente natura di atto dovuto rispetto ai vincoli imposti dalla legge finanziaria. Nell'apprezzare comunque l'impegno dell'amministrazione ministeriale per corrispondere a tali obiettivi senza sacrificare efficienza ed efficacia, si auspica che la riclassificazione delle direzioni generali possa nel futuro essere oggetto di un'ulteriore analisi per fugare le predette perplessità. Per quanto concerne la rete diplomatico-consolare, se è vero che essa può e deve essere rimodulata sulla base del mutato quadro internazionale nonché dei mutati flussi demografici, è pur vero che taluni accorpamenti risultano in ogni caso tali da incidere su realtà importanti per il Paese. Va detto che con la chiusura del consolato di Bastia, viene meno la rappresentanza italiana in Corsica e che gli ulteriori provvedimenti soppressivi si concentrerebbero soprattutto sull'Europa occidentale. Sarebbe, forse, opportuno procedere con più determinazione nelle misure, di cui alla lettera a) dell'articolo 12, cioè quelle relative all'accorpamento in missione diplomatica unificata di rappresentanze permanenti presso enti o organizzazioni internazionali aventi sede nella stessa città estera.

Il viceministro Franco DANIELI esprime apprezzamento per la relazione svolta dal presidente Ranieri che condivide sia per quanto riguarda gli aspetti di valutazione che il carattere prioritario delle soluzioni che vi sono indicate. Sottolinea che per quanto concerne la riorganizzazione della rete diplomatico-consolare, la normativa in vigore impone di fatto un vero e proprio taglio, pena il blocco biennale delle assunzioni. Tuttavia, gli interventi prospettati non comportano uno stravolgimento della rete, pur consentendo di realizzare un consistente risparmio, calcolato in 4 milioni di euro annui. Le misure che si ritiene di adottare sono state individuate dopo avere svolto accurate valutazioni che hanno tenuto conto, come primo criterio, della consistenza delle collettività degli italiani all'estero, quindi della qualità e quantità delle pratiche lavorate dai singoli uffici ed, infine, del contesto geopolitico in cui le singole strutture operano. Alla luce di tali considerazioni, sottolinea che lo schema in titolo concerne un tentativo, seppur minimo, di riorganizzazione della rete diplomatico-consolare, pur in attuazione di quanto previsto dalla legge finanziaria.

Franco NARDUCCI (Ulivo) condivide gli elementi di criticità colti dal relatore,


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come pure il richiamo alla necessità di svolgere un approfondimento di ampio respiro con l'ausilio di opportuni strumenti. Osserva che, oltre ai puntuali interventi segnalati dal rappresentante del Governo, permangono delle questioni aperte che sono motivo di preoccupazione per le comunità degli italiani nel mondo. Tali preoccupazioni attengono alla chiusura di uffici della rete consolare in Paesi con cui l'Italia intrattiene significativi rapporti commerciali e, in generale, alla contraddizione tra l'adozione di simili misure e l'importanza che il nostro Paese attribuisce alla propria azione di politica estera. Sottolinea che il centrosinistra, in occasione degli interventi di riorganizzazione già realizzati nel passato, non ha mai mancato di svolgere approfondimenti accurati con le comunità italiane all'estero. L'attuale Governo sembra invece porre in essere una sorta di manovra di riorganizzazione «a pillole», per interventi successivi e in assenza di un'attività di approfondimento con le comunità italiane all'estero. Al riguardo, segnala al rappresentante del Governo la piena disponibilità del Parlamento, con particolare riferimento ai deputati eletti all'estero, al fine di promuovere un confronto con i nostri connazionali. Segnalando le numerose difficoltà, avvertite soprattutto in Paesi dell'Europa occidentale, per la semplice difficoltà di comunicare telefonicamente con il personale delle nostre strutture consolari, ribadisce l'esigenza che la Commissione svolga al riguardo un'adeguata attività conoscitiva.

Gianni FARINA (Ulivo) ritiene che le questioni oggi esaminate rimandino in realtà al più generale problema della complessiva inadeguatezza del bilancio del Ministero degli affari esteri, anche alla luce della comparazione con analoghi Paesi. Quanto alla ristrutturazione della rete diplomatico-consolare, lamenta la mancata consultazione degli organismi elettivi delle comunità italiane, che avrebbe potuto portare anche all'individuazione di inedite soluzioni alternative. Al riguardo, fa presente come molto spesso uffici consolari di prossimità risultino più efficaci degli stessi consolati generali. Facendo poi riferimento al quadro dell'Unione europea, ritiene che sia possibile prevedere che un organismo consolare possa erogare servizi anche a comunità residenti in stati diversi.

Il viceministro Franco DANIELI conferma la disponibilità del Governo, già dimostrata in audizioni svoltesi in entrambi i rami del Parlamento, ad approfondire le questioni inerenti la rete diplomatico-consolare, anche entrando nei dettagli.

Umberto RANIERI, presidente e relatore, presenta infine una proposta di rilievi, che raccoglie le indicazioni e le preoccupazioni emerse nel dibattito (vedi allegato).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di rilievi presentata dal relatore.

La seduta termina alle 9.15.

AUDIZIONI

Mercoledì 7 novembre 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Donato Di Santo.

La seduta comincia alle 9.15.

Audizione del Sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Donato Di Santo, sugli esiti della III Conferenza Italia-America Latina.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Umberto RANIERI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito. Introduce quindi l'audizione.


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Il sottosegretario Donato DI SANTO svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Gianni FARINA (Ulivo), Pietro MARCENARO (Ulivo), Sabina SINISCALCHI (RC-SE) e Umberto RANIERI, presidente.

Il sottosegretario Donato DI SANTO fornisce ulteriori precisazioni.

Umberto RANIERI, presidente, ringrazia e dichiara conclusa l'audizione.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

La seduta termina alle 10.

AUDIZIONI

Mercoledì 7 novembre 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Famiano Crucianelli.

La seduta comincia alle 10.

Audizione del Sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Famiano Crucianelli, sulla situazione al confine turco-iracheno.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Umberto RANIERI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito. Introduce quindi l'audizione.

Il sottosegretario Famiano CRUCIANELLI svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Giancarlo GIORGETTI (LNP), Pietro MARCENARO (Ulivo), Alì KHALIL detto Alì Rashid (RC-SE) e Umberto RANIERI, presidente.

Il sottosegretario Famiano CRUCIANELLI fornisce ulteriori precisazioni.

Umberto RANIERI, presidente, ringrazia e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 10.45.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

Mercoledì 7 novembre 2007. - Presidenza del presidente Pietro MARCENARO.

La seduta comincia alle 14.

Indagine conoscitiva sulla violazione dei diritti umani nel mondo.

Audizione di rappresentanti dell'ONG «Medici senza frontiere» sulla situazione umanitaria nella regione dell'Ogaden.
(Svolgimento e conclusione).

Pietro MARCENARO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Introduce, quindi, l'audizione.

Konstantinos MOSCHOCHORITIS e Loris DE FILIPPI, rappresentanti dell'ONG «Medici senza frontiere», svolgono una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

Intervengono quindi per porre quesiti ed osservazioni i deputati Claudio AZZOLINI (FI), Sabina SINISCALCHI (RC-SE) e Pietro MARCENARO, presidente.


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Konstantinos MOSCHOCHORITIS e Loris DE FILIPPI, rappresentanti dell'ONG «Medici senza frontiere», forniscono ulteriori precisazioni.

Pietro MARCENARO, presidente, dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14.45.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INCONTRI CON DELEGAZIONI DI PARLAMENTI ESTERI

Mercoledì 7 novembre 2007.

Incontro con una delegazione della Commissione esteri dell'Assemblea consultiva islamica iraniana.

L'incontro informale si è svolto dalle 15 alle 16.45.