VII Commissione - Resoconto di mercoledì 7 novembre 2007


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 7 novembre 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Nando Dalla Chiesa e il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis.

La seduta comincia alle 9.10.

Interventi per la Biblioteca europea di Milano.
C. 2460 Duilio.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, il 6 novembre 2007.

Fabio GARAGNANI (FI) si riserva di comunicare la propria decisione in merito all'assenso al trasferimento alla sede legislativa del provvedimento in oggetto, al termine dell'audizione informale dei rappresentanti della Biblioteca europea di Milano.

Antonio RUSCONI (Ulivo) ribadisce l'esigenza di pervenire in tempi brevi all'approvazione del provvedimento in


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esame, auspicabilmente in sede legislativa, allo scopo di poter utilizzare le risorse già stanziate dal Governo con la legge finanziaria 2007.

Pietro FOLENA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme in materia di soppressione dell'accesso programmato ai corsi universitari.
C. 1619 Giuditta, C. 1637 Mazzoni, C. 1674 De Simone, C. 1737 Tessitore e C. 3061 Amoruso.

(Seguito dell'esame e rinvio - Nomina del Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 25 ottobre 2007.

Pietro FOLENA, presidente, avverte che è in distribuzione la documentazione, richiesta da alcuni colleghi, predisposta dagli uffici della Camera, relativa alla disciplina dell'accesso programmato ai corsi universitari vigente nei principali Stati europei.

Nicola BONO (AN), ringraziando gli uffici per la collaborazione prestata, sottolinea che sarebbe stato opportuno che la documentazione fornita avesse evidenziato la disciplina esistente anche negli Stati Uniti, oltre che nei quattro principali Paesi dell'Unione europea in rassegna, cioè Francia, Gran Bretagna, Spagna e Germania. Evidenzia che dalla medesima documentazione emerge che il panorama è frastagliato; ci sono impostazioni diverse, dato che in alcuni casi si è mirato all'eliminazione dell'accesso programmato, mentre in altri la situazione è più articolata. Ricorda, inoltre, che un aspetto comune alle varie legislazioni esaminate è quello relativo alla mancanza di una diretta correlazione tra posti messi a disposizione dalle università per gli studenti e reale capacità di assorbimento dei laureati da parte del mondo produttivo. Sottolinea, infatti, che, eccezion fatta per la Gran Bretagna, gli altri Paesi europei prevedono l'accesso programmato ai corsi universitari esclusivamente in funzione della scarsità di risorse disponibili.
Ritiene, pertanto, che non è ipotizzabile l'eliminazione di ogni sistema che preveda l'accesso regolamentato all'università, anche se considera opportuno che l'accesso regolamentato avvenga sulla base della valutazione del curriculum degli studenti e, in particolare, di quello relativo agli ultimi tre anni di studi svolti presso le scuole superiori. Considera d'altra parte fondamentale prevedere un sistema di accesso programmato che individui i settori troppo «inflazionati», concentrando su di essi lo svolgimento di prove e valutazioni selettive, con maggiori possibilità quindi di iscriversi a tutte quelle facoltà che permettono di formare professionalità particolarmente richieste dal mercato del lavoro.
In conclusione, segnala che non intervenire sui sistemi di selezione in modo da collegarli alle esigenze del sistema produttivo rischia di privilegiare i soggetti che dispongono di maggiori risorse economiche, creando di fatto disparità tra gli studenti.

Vito LI CAUSI (Pop-Udeur), relatore, intervenendo in sede di replica, concorda con la proposta del collega Bono di dare peso nella valutazione all'accesso all'università al curriculum degli studenti, rilevando peraltro che sarebbe opportuno non limitarsi a prendere in considerazione soltanto gli ultimi tre anni di studi ma un arco temporale più esteso. Sottolinea, in conclusione, l'opportunità che le selezioni di accesso all'università siano basate su criteri qualitativamente più validi di quelli esistenti.
Propone quindi la costituzione di un Comitato ristretto per il seguito dell'esame del provvedimento.

La Commissione delibera, quindi, di costituire un Comitato ristretto, riservandosi il presidente di nominarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.


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Pietro FOLENA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.30.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 7 novembre 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA, indi del vicepresidente Emerenzio BARBIERI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Nando Dalla Chiesa, il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis e i sottosegretari di Stato per la pubblica istruzione Letizia De Torre e Gaetano Pascarella.

La seduta termina alle 9.30.

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2007.
Atto n. 176.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dello schema all'ordine del giorno, rinviato il 6 novembre 2007.

Americo PORFIDIA (IdV), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazione (vedi allegato 1). Rileva che la discussione svolta in Commissione ha evidenziato una serie di importanti spunti critici; in particolare, le condizioni contenute nel parere approvato l'anno scorso dalla Commissione sul provvedimento di ripartizione dei contributi agli enti di ricerca non sono state effettivamente recepite, anche se, rispetto all'anno scorso, si registra comunque un aumento di risorse disponibili, pari a 42 milioni di euro. Evidenzia, quindi, che il Governo avrebbe dovuto presentare lo schema di riparto in esame entro i primi tre mesi dell'anno e che sarebbe stato opportuno porre alla base del riparto dei criteri più precisi. Auspica, inoltre, che l'Esecutivo possa fornire chiarimenti in ordine ai finanziamenti a disposizione dell'Istituto nazionale della montagna.

Manuela GHIZZONI (Ulivo) ribadisce l'importanza che il Governo fornisca chiarimenti in ordine ai fondi messi a disposizione per le iniziative di Grenoble e dell'Antartide.

Il sottosegretario Nando DALLA CHIESA specifica che, per quel che riguarda le questioni sollevate relativamente alla tempestività con la quale vengono fornite al Parlamento informazioni sui criteri di ripartizione e relativamente alla programmazione triennale della spesa, vi è incertezza sui finanziamenti a disposizione del Ministero, che vengono continuamente modificati nel corso dell'anno, rilevando, quindi, che le due questioni sono strettamente connesse tra loro. Chiarisce, quindi, che il Ministero che rappresenta gradirebbe conoscere all'inizio di ogni anno l'entità esatta delle somme a disposizione, ma che ciò è impossibile, in relazione alle manovre di aggiustamento dei conti che si susseguono continuamente nel corso dell'anno.
Per quanto riguarda, in particolare, la programmazione della spesa da parte degli enti, chiarisce che tale programmazione appare possibile in quanto gli enti sanno che avranno a disposizione ogni anno almeno il 95 per cento delle risorse assegnate nell'anno precedente. Per quanto attiene, invece, alla specifica questione «Grenoble», ricorda che il Ministero ha già dato varie volte indicazione al CNR di destinare una maggiore quantità di risorse ad essa, anche in considerazione del maggiore stanziamento assegnato al CNR. Sottolinea peraltro che la discussione del provvedimento odierno rappresenta comunque un'ulteriore occasione per ribadire l'invito indicato al CNR.
In merito alle modalità per la ripartizione degli ulteriori fondi stanziati in favore del piano straordinario di reclutamento dei ricercatori universitari, chiarisce inoltre che tali modalità ricalcheranno


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quelle tenute in considerazione per la ripartizione effettuata col provvedimento in esame, proporzionalmente agli stanziamenti effettuati ai singoli enti. Per quanto concerne l'Istituto nazionale della montagna, ricorda infine che l'assegnazione di risorse a tale istituto non rientra più nelle competenze del Ministero dell'università, per cui non è in grado di fornire delucidazioni in merito alle risorse concretamente a disposizione dell'Istituto stesso.

Antonio RUSCONI (Ulivo) sottolinea l'importanza di conoscere esattamente i finanziamenti a disposizione dell'Istituto nazionale della montagna, segnalando che la legge finanziaria per il 2007 aveva previsto la soppressione dell'Istituto nazionale della montagna (IMONT) e la sua riconfigurazione quale Ente italiano della montagna (EIM), con conseguente trasferimento delle risorse a disposizione del primo in favore del secondo. Chiarisce, in particolare, che nel corso dell'anno 2007 l'ente in questione ha continuato a svolgere le sue funzioni di ausilio e supporto del Governo e degli enti locali per quel che riguarda, specialmente, lo studio delle questioni relative alle funzioni delle Comunità montane; apparirebbe, quindi, opportuno destinare le risorse all'ente, in modo da evitare che le prestazioni dei suoi dipendenti restino prive di retribuzione.

Il sottosegretario Nando DALLA CHIESA ribadisce che l'assegnazione delle risorse all'Istituto in questione non rientra più nelle competenze del Ministero da lui rappresentato, bensì in quelle della Presidenza del Consiglio dei ministri. Si riserva in ogni caso di svolgere gli opportuni approfondimenti.

Fulvio TESSITORE (Ulivo), pur apprezzando lo sforzo del sottosegretario Dalla Chiesa nel fornire delucidazioni sulle varie questioni sollevate, sottolinea che nutre una serie di perplessità sul provvedimento in esame, che lo porteranno ad astenersi sullo stesso in sede di votazione. Evidenzia quindi la necessità di evitare l'enfatizzazione di dati statistici spesso distorsivi della realtà, segnalando in particolare che il provvedimento in esame, sulla scia di quanto avvenuto negli anni passati, continua a privilegiare sempre gli stessi enti, senza tenere minimamente in considerazione quelli che si occupano di ricerca nel campo umanistico. Ricorda, a tale proposito, che il Governo si era dichiarato favorevole a tenere in maggiore considerazione la ricerca scientifica nel campo degli studi umanistici; a tale intendimento non è conseguita peraltro poi l'approvazione di provvedimenti in materia.

Fabio GARAGNANI (FI) sottolinea che il provvedimento in questione conferma la spesa «storica» degli enti interessati, distribuendo sempre agli stessi istituti somme ingenti, con il sacrificio invece di alcuni progetti specifici che necessiterebbero di essere finanziati. Chiarisce, inoltre, che i nuovi finanziamenti dovrebbero essere assegnati dopo una valutazione stringente degli obiettivi raggiunti con i finanziamenti già assegnati. Per quanto attiene all'Istituto nazionale della montagna, ritiene che l'ente eserciti delle funzioni inutili e che vada, pertanto, soppresso, anche in considerazione del fatto che la rilevanza delle funzioni svolte dalle Comunità montane sta sempre più perdendo peso.
Concorda, infine, con il collega Tessitore relativamente alla necessità di destinare maggiori risorse alla ricerca scientifica nel campo degli studi umanistici. Preannuncia, quindi, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Nicola BONO (AN), con riferimento alle osservazioni formulate dal rappresentante del Governo, osserva, innanzitutto, che la circostanza che le manovre di aggiustamento dei conti non diano contezza all'inizio dell'anno delle somme effettivamente a disposizione, non esclude la possibilità per il Ministero di assegnare le risorse disponibili, ferma restando la possibilità di integrare l'assegnazione effettuata con eventuali ulteriori risorse che dovessero successivamente rendersi disponibili. Segnala, anzi, che costituisce preciso


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obbligo del Governo ripartire le somme disponibili entro il primo trimestre dell'anno sulla base delle previsioni di bilancio. Considera, d'altra parte, improprio ricollegare la mancanza di conoscenza delle eventuali manovre di aggiustamento dei conti alla possibilità di effettuare una programmazione triennale della spesa.
Ritiene, inoltre, non condivisibile il fatto che il rappresentante del Governo abbia indicato che i criteri di ripartizione dei 7,5 milioni di euro messi a disposizione per il piano di reclutamento straordinario dei ricercatori universitari saranno gli stessi seguiti per la ripartizione oggetto dell'esame odierno. Considera, quindi, la ripartizione effettuata di tipo burocratico, sottolineando, altresì, che la stessa non tiene conto neanche della necessità di distribuire una parte pari al 5 per cento delle risorse in base a criteri premiali; circostanza quest'ultima che era stata specificamente evidenziata in una delle condizioni approvate nel parere dell'anno scorso.
Preannuncia, quindi, il voto contrario sulla proposta di parere in questione, a meno che non sia corretto dal relatore specificando le condizioni contenute nel parere approvato l'anno passato e l'atteggiamento del Governo fortemente carente per quel che riguarda la definizione delle linee strategiche fondamentali in materia di politiche della ricerca scientifica.

Walter TOCCI (Ulivo) evidenzia che il parere approvato l'anno scorso rappresentava uno stimolo fondamentale per il Governo che avrebbe dovuto, quindi, impostare il successivo provvedimento tenendo presente le indicazioni formulate dalla Commissione. Sottolinea, peraltro, che si registra comunque un primo risultato positivo rispetto alle indicazioni contenute nel parere approvato nel 2006 e cioè il fatto che col provvedimento in discussione sono state assegnate risorse per 20 milioni di euro in base a criteri premiali, ritenendo, altresì, opportuno che un'ulteriore somma, pari a 10 milioni di euro fosse assegnata in base ai medesimi criteri e non in virtù della spesa storica incrementale. Identifica, invece, come una contraddizione del provvedimento l'assegnazione di una serie di finanziamenti per impegni internazionali che fanno capo anche ad altri capitoli del bilancio dello Stato. Evidenzia, inoltre, che lo schema avrebbe dovuto occuparsi maggiormente della carenza italiana in materia di infrastrutture della ricerca, sottolineando, in particolare, che tale mancanza riguarda anche i piccoli laboratori e comporta, inoltre, delle perdite di immagine notevoli per l'Italia, come nel caso del progetto «Grenoble».
Riterrebbe, pertanto, opportuno, al fine di risolvere tale ultimo problema, destinare una parte delle risorse destinate all'Agenzia spaziale italiana (ASI) allo sviluppo di infrastrutture per la ricerca. Auspica, infine, che venga avviata un'iniziativa legislativa da parte della Commissione per definire il riparto della somma di 7,5 milioni di euro destinata al piano straordinario di reclutamento dei ricercatori universitari, segnalando in ogni caso che il Governo è tenuto a sottoporre al vaglio della Commissione l'eventuale riparto di tale stanziamento. Aggiunge d'altra parte che risulta importante che vi sia una programmazione triennale della spesa degli enti.

Wladimiro GUADAGNO detto Vladimir Luxuria (RC-SE) preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto di astensione sulla proposta di parere del relatore, in quanto il provvedimento in questione costituisce un atto di assegnazione di tipo burocratico che non rispetta le competenze di merito della Commissione in materia.

Manuela GHIZZONI (Ulivo) preannuncia innanzitutto un giudizio positivo sul provvedimento in esame, condividendo sostanzialmente la proposta di parere del relatore. È condivisibile la ricostruzione effettuata nel corso della discussione del provvedimento in esame dell'iter dello schema di ripartizione dell'anno precedente; riterrebbe quindi in linea di principio opportuno che la proposta di parere sul provvedimento in esame si ponesse in


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linea di continuità con quella pronuncia. Ritiene peraltro possibile che la Commissione si attivi autonomamente per dar vita ad una iniziativa legislativa che si occupi specificatamente della ripartizione dei contributi agli enti di ricerca.

Emerenzio BARBIERI, presidente, sottolinea che il provvedimento in discussione rappresenta l'esempio lampante della mancanza di collegialità nell'adozione delle scelte da parte del Governo, precisando in particolare che il rappresentante del Governo non può imputare ora al Presidente del Consiglio, ora al Ministro dell'economia e delle finanze il fatto che non vi siano abbastanza risorse a disposizione degli enti di ricerca. Evidenzia inoltre che il provvedimento in discussione costituisce un esempio del mancato rispetto da parte del Governo delle indicazioni fornite dal Parlamento.
Per quel che riguarda l'aumento delle risorse messe a disposizione del progetto «Grenoble» sottolinea che tale richiesta configura un intervento di condizionamento dell'autonomia delle scelte del CNR; nella passata legislatura l'allora opposizione, attuale maggioranza, aveva spesso ammonito sulla necessità di evitare simili condizionamenti, cosa che in questa legislatura si guarda invece dal fare. In conclusione, ritiene necessario che il Governo ritiri il provvedimento in discussione, ripresentando entro quindici giorni un nuovo schema di ripartizione che tenga conto delle osservazioni formulate nel corso della discussione.

Il sottosegretario Nando DALLA CHIESA tiene ad evidenziare fermamente che è certo consapevole del fatto che le scelte del Governo sono di natura collegiale e che non è possibile imputare al Governo stesso nella sua collegialità la mancata conoscenza dell'esatta consistenza all'inizio dell'anno delle somme a disposizione per quel che riguarda i contributi da assegnare agli enti di ricerca. Precisa peraltro che le informazioni in precedenza fornite miravano solamente ad evidenziare che il Ministero si trova in una situazione di difficoltà quanto all'obbligo di ripartire le risorse entro il primo trimestre dell'anno in considerazione del fatto che le somme concretamente a disposizione vengono costantemente aggiornate da manovre di aggiustamento dei conti pubblici.
Deve rilevare peraltro che la discussione sul provvedimento in esame nella Commissione è molto diversa da quella svolta presso il medesimo organo del Senato, che ha espresso tutt'altro parere. Sottolinea infatti che l'esame dello schema di ripartizione in esame non può rappresentare l'occasione più appropriata per discutere delle politiche della ricerca in generale ma deve limitarsi ad una valutazione del riparto effettuato specificamente. Segnala poi che se si vuole rispettare una programmazione triennale, non si possono considerare ogni anno i criteri per l'assegnazione delle risorse; l'assegnazione agli enti di ricerca di risorse pari almeno al 95 per cento di quelle assegnate nell'anno precedente garantisce infatti agli enti la possibilità di programmare adeguatamente la propria spesa. Sulla ripartizione dei finanziamenti assegnati al piano straordinario di reclutamento dei ricercatori universitari, segnala che non essendovi ancora un atto formale di assegnazione dei fondi non ci possono essere ancora certezze in merito ai criteri che saranno adottati e che quindi la propria anticipazione in merito alla osservanza dei criteri adottati per il presente schema di riparto costituisce per l'appunto semplicemente una mera previsione.
Sul rapporto tra Parlamento e Governo e sulla necessità che il Parlamento sia sempre messo in condizione di verificare le scelte del Governo, sottolinea infine che le prerogative del Parlamento sono tenute in grande considerazione dal Ministero dell'università che fornirà, come sempre, quanti più dati possibili relativamente alla ripartizione dei contributi agli enti di ricerca.

Americo PORFIDIA (IdV), relatore, tenuto conto degli elementi emersi nel corso della discussione, si riserva di presentare


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una riformulazione della proposta di parere nel prosieguo dell'esame.

Emerenzio BARBIERI, presidente, preso atto della necessità di approfondire ulteriormente le questioni poste nel provvedimento in esame, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.30.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 7 novembre 2007. - Presidenza del vicepresidente Emerenzio BARBIERI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Luciano Modica e il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis.

La seduta comincia alle 10.30.

DL 159/2007: Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale.
C. 3194 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato il 6 novembre 2007.

Nicola BONO (AN) sottolinea innanzitutto che il provvedimento in esame costituisce uno strumento attraverso il quale il Governo dilapida l'ulteriore «tesoretto» di sei milioni di euro, mirando a raggiungere semplicemente obiettivi clientelari. Nel merito, segnala l'incomprensibilità della ratio sottesa alla diminuzione dei contributi per l'editoria, evidenziando in particolare che è in fase di predisposizione un disegno di legge di riforma del settore; le norme in materia di diminuzione dei contributi per l'editoria lasciano quindi presagire che il Governo non sarà certo in grado di approvare la riforma nel settore entro il 2008. Rileva inoltre che al comma 2 dell'articolo 10 occorrerebbe sostituire l'espressione «successiva alla scadenza» con «successivo al termine di scadenza». Aggiunge quindi che i commi 5 e 6 del medesimo articolo creano notevoli problemi per quel che riguarda il rispetto delle norme in materia di concorrenza; sarebbe pertanto opportuno segnalare tale aspetto nel parere che la Commissione approverà.
Ritiene opportuno invece, in merito all'articolo 10-bis, definire meglio se l'introduzione del comma 2-quinquies all'articolo 3 della legge n. 250 del 1990 costituisca l'interpretazione autentica del comma 2-ter o una modifica dello stesso. Manifesta inoltre la propria posizione contraria rispetto all'articolo 12 comma 2, il quale comporta invece un aggravamento della spesa per quel che riguarda la pubblica istruzione. Esprime inoltre forti perplessità sull'articolo 13 che sostituisce un meccanismo già esistente per il funzionamento del Fondo unico per il finanziamento della ricerca scientifica e tecnologica (FIRST) con un nuovo meccanismo che è sottratto alla valutazione del Consiglio di Stato e dalla Corte dei conti, giudicando tale scelta poco opportuna e trasparente. Sottolinea inoltre, che l'articolo 14 configura un vero e proprio ritorno al passato, in quanto senza esplicitarlo tenta di eliminare la possibilità della gestione da parte dei privati dei musei e dei beni culturali, facendo riferimento ad un'impostazione molto limitativa quale quella contenuta nella legge Ronchey. Si tratta di una scelta che comunque ritiene non opportuna, che, peraltro, se in ogni caso si intende portare avanti, il Governo dovrebbe avere almeno il coraggio di trasfondere in una norma apposita del codice dei beni culturali e del paesaggio. Ricorda infatti a questo proposito che il termine per l'esercizio della delega non è ancora scaduto, per cui il codice Urbani potrebbe ben essere modificato conseguentemente.
Esprime quindi il proprio orientamento contrario sull'articolo 36, non condividendo innanzitutto la mancanza di un'impostazione sociologica del Comitato per la celebrazione del centocinquantenario dell'Unità


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d'Italia; non è confacente infatti rispetto agli obiettivi perseguiti la lista di opere divisa per regione presentata dal ministro Rutelli nel corso dell'ultima audizione svolta in Commissione.

Fulvio TESSITORE (Ulivo) sottolinea che andrebbe specificata la previsione dell'articolo 31, comma 3-ter, relativamente agli istituti universitari non italiani, nel senso di prevedere in modo esatto i destinatari della norma, anche al fine di evitare che vengano assegnati finanziamenti ad istituti che non svolgono funzioni sociali meritorie.

Fabio GARAGNANI (FI) preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, un giudizio fortemente critico sul provvedimento in questione, segnalando anzitutto che si realizza una vera e propria espropriazione delle competenze della VII Commissione intervenendo su alcune materie fondamentali di sua competenza.
In particolare, nel merito del provvedimento, ritiene che la riduzione dei contributi all'editoria prevista dal comma 1 dell'articolo 10, sia poco razionale in quanto la stessa avrebbe dovuto colpire maggiormente innanzitutto i giornali di partito ed essere quindi diversificata in relazione alle singole situazioni. Per quel che riguarda invece gli interventi in materia di programmi radiotelevisivi in lingua francese, ladina, slovena e tedesca, sottolinea che tali interventi non sono necessari in quanto nelle regioni autonome vi è già un numero adeguato di tali programmi, segnalando invece l'importanza di tutelare maggiormente i cittadini di lingua italiana. Segnala quindi che sarebbe stato auspicabile che il provvedimento in esame avesse prestato maggiore attenzione alle scuole paritarie, rilevando in particolare che esse assolvono ad una funzione fondamentale dell'ordinamento scolastico e consentono un risparmio di risorse pubbliche non indifferente, soprattutto nel settore della scuola dell'infanzia.
Evidenzia, quindi, come l'assegnazione delle risorse a favore del credito sportivo si pone in conflitto con le competenze delle regioni e degli enti locali in materia. Concorda invece, anche se parzialmente, con le osservazioni del collega Tessitore riguardo alle università per stranieri, rilevando peraltro che non sempre tali università svolgono funzioni inutili. Rileva d'altro canto la mancanza di un'impostazione articolata e completa nell'attività del Comitato per la celebrazione del centocinquantenario dell'Unità d'Italia, ritenendo opportuno che si coinvolgano in quella occasione le regioni, giudicando in modo assolutamente negativo lo scorporo delle risorse destinate alla politica per le famiglie.

Rosalba BENZONI (Ulivo), relatore, alla luce delle considerazioni espresse illustra una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 2).

Emerenzio BARBIERI, presidente, avverte che sono imminenti votazioni in Assemblea, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 7 novembre 2007.

Audizione di rappresentanti della Biblioteca Europea di Milano, nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 2460 Duilio.

L'audizione informale si è svolta dalle 15.10 alle 16.10.

AUDIZIONI INFORMALI

Mercoledì 7 novembre 2007.

Audizione informale di rappresentanti della regione Veneto, della provincia e del comune di Venezia, in ordine alle problematiche relative alla Fondazione Biennale di Venezia.

L'audizione informale si è svolta dalle 16.10 alle 17.


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AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per incentivare l'eccellenza degli studenti nei percorsi di istruzione.
Atto n. 182.
Relazione sulla ripartizione del Fondo unico per gli investimenti iscritto nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno 2007.
Atto n. 186.

COMITATO RISTRETTO

Norme generali sul sistema educativo di istruzione statale nella scuola di base e nella scuola superiore.
C. 1278 Garagnani, C. 1299 Diliberto, C. 1600 di iniziativa popolare e C. 3029 Volontè.