Commissione parlamentare per le questioni regionali - Mercoledì 14 novembre 2007


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ALLEGATO 1

Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento
(Nuovo testo C. 2843, approvato dalla 7a Commissione del Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La Commissione parlamentare per le questioni regionali,
esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 2843, già approvata dalla 7a Commissione del Senato, in corso di esame presso la VII Commissione Cultura, scienza ed istruzione della Camera, recante «Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento»;
considerato che gli obiettivi perseguiti dal provvedimento consistono, a favore degli alunni affetti da difficoltà evolutive specifiche di apprendimento (DSA), quali la dislessia, la disgrafia/disortografia e la discalculia, nell'approntare misure per la diagnosi precoce ed interventi didattici volti a garantire la piena fruizione del diritto allo studio, a prevenire l'insuccesso scolastico e ad assicurare il miglior inserimento nel settore lavorativo e nella vita sociale;
rilevato che l'articolo 3 del testo assegna alle istituzioni scolastiche un ruolo attivo nel processo di diagnosi delle DSA, ed assegna al Ministero della pubblica istruzione la facoltà promuovere, eventualmente in collaborazione con il Servizio sanitario nazionale, attività di identificazione precoce per individuare gli alunni a rischio di DSA, da realizzare nei primi mesi di frequenza dei percorsi scolastici; e che l'articolo 4 prevede che al personale docente e dirigenziale delle scuole sia assicurata una formazione specifica, come pure agli operatori dei servizi sanitari competenti;
evidenziato che, ai sensi dell'articolo 7 del testo, è rimessa ai Ministri della pubblica istruzione e della salute l'emanazione di linee guida per la predisposizione di appositi protocolli regionali volti all'identificazione precoce degli alunni a rischio di DSA; e che al Ministro della pubblica istruzione è rimessa altresì l'emanazione di un decreto che individui le modalità di formazione specifiche dei docenti e le forme di verifica e di valutazione finalizzate ad evitare condizioni di svantaggio degli alunni con DSA; rilevato altresì l'articolo 8 del testo, che fa salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano;
considerato che il testo in esame appare riconducibile alle materie «tutela della salute» e «istruzione» che, ai sensi del terzo comma dell'articolo 117 della Costituzione, rientrano in ambiti di competenza regionale concorrente; preso atto, con riferimento all'istruzione, che il secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione rimette alla competenza esclusiva statale la disciplina delle «norme generali sull'istruzione» (lettera n) e la «determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale» (lettera m), e che il terzo comma del medesimo articolo 117 assegna alla competenza concorrente Stato-Regioni la materia «istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e


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con esclusione della istruzione e della formazione professionale»,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:
valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, all'articolo 7 del testo, al fine di garantire il rispetto delle competenze regionali, che i decreti ministeriali concernenti, rispettivamente, la definizione di linee guida per la predisposizione di protocolli regionali finalizzati all'identificazione precoce delle DSA, nonché le modalità di formazione specifiche dei docenti e le forme di verifica e di valutazione finalizzate ad evitare condizioni di svantaggio degli alunni con DSA siano adottati previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni.


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ALLEGATO 2

Indagine conoscitiva sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in relazione al nuovo assetto di competenze riconosciute alle Regioni ed alle autonomie locali in materia di federalismo fiscale.

PROGRAMMA APPROVATO DALLA COMMISSIONE

Quadro di riferimento.

La Commissione parlamentare per le questioni regionali ha convenuto sull'opportunità di promuovere un'indagine conoscitiva concernente il nuovo assetto di competenze riconosciute, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione introdotta dalla legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001, alle Regioni ed alle autonomie locali in materia di federalismo fiscale, nel quadro dell'attività istruttoria connessa all'esame, in sede consultiva, dei numerosi progetti di legge in materia di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione. In particolare, per la Camera, si tratta delle proposte di legge C. 2844, d'iniziativa del Consiglio regionale della Lombardia, C. 2032 Paniz, C. 1406 Milanato ed altri, già assegnati alla Commissione, nonché del disegno di legge del Governo C. 3100 e della proposta di legge C. 2251 Incostante, presentati alla Camera e non ancora assegnati. Per il Senato, si tratta dei disegni di legge S. 1676, d'iniziativa del Consiglio regionale della Lombardia, S. 1458 Stiffoni ed altri, S. 731 Galan ed altri e S. 439 Massidda ed altri, già assegnati alla Commissione.
La Commissione, nello svolgimento della propria attività istituzionale, è stata sovente chiamata a rendere pareri su progetti di legge vertenti su materie in cui il riparto di competenze tra Stato e Regioni incide su profili di carattere finanziario e talvolta sull'interpretazione di disposizioni che rientrano nell'ambito normativo di cui all'articolo 119 della Costituzione. L'indagine intende acquisire, al riguardo, elementi informativi e conoscitivi sugli aspetti problematici e sulle criticità che afferiscono alla compiuta attuazione del cosiddetto federalismo fiscale in ordine al ruolo specifico ed alle competenze riconosciute alle Regioni ed alle autonomie locali dalla vigente normativa ed in relazione al contenuto dei citati provvedimenti assegnati alla Commissione in sede consultiva.

Obiettivi dell'indagine conoscitiva.

La Commissione ha manifestato particolare attenzione verso le tematiche attinenti all'evoluzione del ruolo e delle competenze riconosciute alle Regioni nella predetta materia; l'indagine conoscitiva rientra quindi in un filone di costante interesse istituzionale per la Commissione, facendo seguito a procedure informative svolte nel corso della legislatura attraverso le audizioni del Ministro dell'economia e delle finanze e di altri rappresentanti del Governo e delle autonomie territoriali.
Obiettivo dell'indagine conoscitiva sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, nell'ottica regionalistica ed in relazione al profilo di competenza assegnato alle autonomie territoriali, è quindi la valutazione del percorso normativo finora intrapreso, del contesto di riferimento e delle prospettive cui accedono le diverse


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iniziative per una legge di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione. Come segnalato, la Commissione è tenuta a svolgere le proprie funzioni consultive rispetto all'iter legislativo dei suddetti provvedimenti, ravvisandosi pertanto l'esigenza di procedere ad un'adeguata attività istruttoria, cui assolve principalmente l'indagine in oggetto.
In particolare, la Commissione intende approfondire i sottoindicati aspetti, necessariamente connessi all'attuazione del cosiddetto federalismo fiscale.
Il finanziamento delle funzioni delle Regioni. Il principio del federalismo implica un riconoscimento della diversità, in relazione al finanziamento ed alla gestione di tutte le funzioni che non rientrano nel novero della lettera m) dell'articolo 117, comma 3, della Costituzione, riguardante le funzioni afferenti alla tutela costituzionale dei livelli essenziali, di esclusiva competenza dello Stato in materia legislativa. Il tema dell'estensione interpretativa della predetta lettera m) costituisce quindi un punto di rilievo dell'indagine.
Il superamento della spesa storica, che dovrebbe avvenire mediante l'utilizzo di indicatori standardizzati di costo. L'attuale distribuzione delle risorse alle autonomie territoriali si basa sulla cristallizzazione storica del sistema dei tributi devoluti e dei trasferimenti, la cui base risale al 1976. L'allocazione delle risorse dovrà basarsi, nel nuovo assetto, su indicatori standard di costo e di fabbisogno finanziario, mediante un passaggio graduale dall'attuale al nuovo sistema.
La perequazione e la prospettiva di attivare un apposito fondo perequativo alimentato dalla fiscalità generale che assicuri il finanziamento dei fabbisogni standard per tutte le Regioni. Occorre valutare l'impatto, sul sistema regionale, dei modelli che si prefigurano in materia.
Le compatibilità finanziarie. L'assetto definitivo delle relazioni finanziarie tra i livelli di governo dovrà essere coerente con il vincolo di bilancio dell'intero settore pubblico. Occorre valutare se il prospettato disegno di federalismo fiscale, ed il margine di autonomia connesso all'iniziativa delle Regioni in materia, sia in prima istanza neutrale rispetto all'uso delle risorse pubbliche, e che si collochi nel percorso di contenimento della spesa pubblica.

Il ruolo delle regioni a statuto speciale.

L'indagine si articolerà nell'audizione dei seguenti soggetti:
Ministro dell'economia e delle finanze.
Ministro delle regioni e delle autonomie locali.
Rappresentanti del Governo con competenza sulle materie oggetto dell'indagine.
Rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni.
Presidenti di Regione e assessori regionali con competenza sulle materie oggetto dell'indagine.
Rappresentanti dell'Associazione nazionale Comuni italiani (ANCI).
Rappresentanti Unione province italiane (UPI).
Rappresentanti Unione nazionale comuni comunità enti montani (UNCEM).
Rappresentanti di associazioni di categorie e dei sindacati dei lavoratori.
Istituti di ricerca e studiosi che hanno approfondito il tema del federalismo fiscale nell'ottica regionale.

La Commissione, acquisita apposita e specifica autorizzazione da parte dei Presidenti delle Camere, intenderebbe svolgere alcune missioni al fine di incontrare rappresentanti istituzionali di realtà anche straniere con cui effettuare una comparazione sulle tematiche in oggetto, con


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l'intento di approfondire, qualora sia opportuno, anche la conoscenza del ruolo svolto dalle autonomie regionali e territoriali nei modelli organizzativi federali stranieri.
L'indagine, strettamente connessa all'esame in sede consultiva dei menzionati provvedimenti, su cui la Commissione è tenuta a rendere il parere alle omologhe Commissioni competenti in sede referente di Camera e Senato, dovrebbe concludersi in tempo utile per l'espressione del predetto parere e, in ogni caso, entro il 30 giugno 2008.