VIII Commissione - Mercoledì 21 novembre 2007


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01636 Adenti: Meccanismi agevolativi per la riqualificazione energetica degli edifici.

TESTO DELLA RISPOSTA

Rispondo all'interrogazione n. 5-1636 dell'Onorevole Adenti, relativa alla richiesta di trovare altre forme di agevolazioni tributarie per la riqualificazione energetica degli edifici e riferisco che l'argomento in oggetto ed i decreti attuativi della legge n. 296 (finanziaria 2007) sono stati realizzati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico pertanto, la regolamentazione delle agevolazioni richieste è di stretta competenza economico-finanziaria, mentre il Ministero che rappresento esercita le funzioni nelle seguenti materie:
valutazione e promozione delle fonti energetiche rinnovabili e della migliore efficienza nella produzione dell'energia elettrica negli usi finali dell'energia;
piani e programmi, accordi di programma ed altri strumenti di programmazione negoziata nelle materie di cui al punto precedente;
attività di studio, ricerca, sperimentazione, promozione, formazione e informazione in materia di fonti energetiche rinnovabili e della migliore efficienza nella produzione dell'energia elettrica, negli usi finali dell'energia;
attuazione a livello tecnico della normativa comunitaria ed internazionale, in materia di fonti energetiche rinnovabili e della migliore efficienza nella produzione dell'energia elettrica negli usi finali dell'energia.

Il Ministero dello Sviluppo economico, interpellato da questo Ministero, ha fatto presente che in riferimento alle detrazioni del 55 per cento delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, previste in particolare dei commi 344, 345, 346 e 347 dell'articolo 1 della legge 296, gli interroganti, con esemplificazione e considerazioni condivise nel merito dal Ministero interpellato, pongono l'attenzione sul pieno utilizzo degli incentivi da parte dei redditi più bassi.
A tale proposito lo stesso Ministero ha rappresentato che, in merito alla considerazione esemplificativa posta dagli interroganti, per la sostituzione di impianti dotati di caldaie a condensazione, la detrazione massima prevista di 30.000 euro corrisponde ad un importo dei lavori di circa 55.000 euro, somma pertinente ad una riqualificazione impiantistica di un grande edificio plurifamiliare.
Per gli interventi più favorevoli ai contribuenti quali, sostituzione impianto, pannelli solari per acqua calda e sostituzione di finestre, la spesa per famiglia è ipotizzabile al di sotto dei 5000 euro con una detrazione inferiore a 3000 euro. Un ulteriore conforto di tali stime giunge dal monitoraggio delle domande di detrazioni fin qui pervenute (oltre 25.000), dove risulta una spesa media per intervento, comprensiva delle spese professionali, circa 9000 euro.
Sempre lo stesso Ministero, consapevole delle problematiche poste dagli interroganti, ha posto particolare attenzione alla materia, proponendo, per la finanziaria 2008 una esenzione dei benefici fiscali fino al 2010 ed una modifica normativa


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che prevede una ripartizione della somma detraibile in un numero di quote annuali non inferiore a tre e non superiore a dieci, a scelta irrevocabile del contribuente all'atto della prima detrazione. Tale misura, contenuta nell'articolo 2 del disegno di legge n. 1817 (finanziaria 2008) è volta proprio a non penalizzare i cittadini con minore capacità contributiva.
Altresì il Ministero dell'economia e delle Finanze ha riferito in proposito, che le agevolazioni tributarie per la riqualificazione degli edifici, si applicano anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2010.
Con il comma 16, del richiamato articolo 2, tra l'altro, si dispone che ai fini delle detrazioni per le spese di riqualificazione energetica suindicate, si applicano i criteri e le modalità stabilite dal decreto ministeriale 19 febbraio 2007, emanato di concerto con il Ministro dello Sviluppo economico ed, inoltre, viene prevista l'applicazione dei medesimi criteri di cui al citato decreto, anche per la detraibilità delle spese sostenute per la sostituzione di frigoriferi e congelatori, per l'acquisto di motori ad elevata efficienza di potenza elettrica, nonché per l'acquisto di variatori di velocità di cui all'articolo 1, commi 353, 358, 359 della legge 27 dicembre 2006 n 296.
È opportuno, in particolare, fare presente che il comma 18, nel prorogare fino al 2010 le agevolazioni in argomento, prevede, nel senso auspicato dagli Onorevoli interroganti, la possibilità di ripartire la detrazione delle spese sostenute per la realizzazione dei predetti interventi di riqualificazione energetica per un periodo massimo di 10 anni.
La norma stabilisce altresì, che il numero delle quote annuali di ripartizioni della detrazione in argomento non inferiore a tre e non superiore a dieci), sia effettuata a scelta irrevocabile del contribuente, all'atto della prima detrazione.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01734 Mariani: Procedura di infrazione comunitaria per l'affidamento del servizio idrico nella regione Marche.

TESTO DELLA RISPOSTA

Rispondo all'interrogazione a risposta in commissione n. 5-01734 dell'onorevole Mariani che chiede se il Ministro dell'ambiente e della tutela e del territorio e del mare sia a conoscenza della procedura d'infrazione aperta dalla Commissione europea nei confronti della Repubblica Italiana in merito all'affidamento del servizio idrico integrato nel territorio della Regione Marche e quali siano gli eventuali orientamenti al riguardo.
In merito riferisco che l'articolo 113 del decreto legislativo n. 267 del 2000, e successive modifiche, regolamenta le modalità di gestione ed affidamento dei servizi pubblici locali concernente la tutela della concorrenza. L'erogazione dei servizi avviene secondo la disciplina di settore e nel rispetto della normativa dell'Unione Europea, con il conferimento della titolarità del servizio alle società di capitali individuali attraverso l'espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica. In alternativa il conferimento può avvenire in favore di società a capitale misto pubblico privato, nelle quali il socio privato viene scelto attraverso procedure di gare ad evidenza pubblica, oppure a società a capitale interamente pubblico, a condizione che l'ente (o gli enti), titolare del capitale sociale eserciti sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi.
Chiarito il quadro normativo di riferimento, faccio presente che non risulta pervenuta alcuna procedura d'infrazione comunitaria in merito all'oggetto dell'interrogazione e che, per i profili che riveste l'argomento, della questione potrebbe essere stata interessata altra Amministrazione.
Appena la predetta procedura perverrà al Ministero che rappresento, si provvederà all'istruttoria necessaria all'acquisizione della documentazione onde fornire alla Commissione europea, per il tramite dell'Ufficio legislativo, ogni utile informazione al riguardo.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-01740 Mancini: Rinvenimento di rifiuti nel comune di Cosenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

Rispondo all'interrogazione in commissione n. 5-01740 presentata dall'onorevole Mancini ed altri, concernente il rinvenimento di rifiuti sotto il manto stradale di viale Mancini nel Comune di Cosenza, e l'attivazione delle procedure previste per la loro caratterizzazione e successivo smaltimento.
Occorre premettere che, a seguito di un improvviso abbassamento della sede stradale verificatosi nell'aprile 2005, la Procura della Repubblica ha emesso un provvedimento di sequestro probatorio del tratto di strada interessato, finalizzato a stabilire le cause che avevano provocato l'evento. Allo scopo, la Procura conferiva anche una consulenza tecnica collegiale.
Successivamente, mentre il Tribunale di Cosenza, sezione GIP, disponeva, ai sensi dell'articolo 321 c.p.p., il sequestro preventivo dell'area, l'Amministrazione comunale dava mandato ad una apposita commissione di esperti di individuare possibili soluzioni in grado di alleviare il disagio prodotto dalla chiusura della strada. Dal carotaggio e le prove di laboratorio effettuati sulla carreggiata stradale è emerso il mancato rispetto qualitativo e quantitativo dei materiali previsti in capitolato per la realizzazione dell'opera. A conclusione dell'inchiesta e a quanto sostenuto nella nota del Comune di Cosenza, la Procura ha rinviato a giudizio 19 indagati per diverse ipotesi di reato.
A seguito dell'avvenuto dissequestro, in base a quanto dichiarato dal Comune di Cosenza con nota n. prot. 8000/07 del 16 novembre 2007, si fa presente che i rifiuti urbani e speciali, tra i quali carta, sacchetti di plastica, ritagli di tessuto, lattine, copertoni d'auto, carcasse di elettrodomestici e telai di autovetture, rinvenuti nel corso dei lavori, sono stati trasportati presso la sede della Ditta Edilperri, incaricata dei lavori di ripristino, e successivamente dati in carico per il loro smaltimento alla Ditta Servizi Ecologici.
Riguardo alla richiesta dell'Interrogante sulle eventuali iniziative intraprese dal Commissario delegato per l'emergenza ambientale nel territorio della Regione Calabria, si fa presente che, tra le competenze ad esso attribuite, non rientra la gestione dei flussi di smaltimento dei rifiuti, né la verifica del corretto avvio a smaltimento.
Allo stato, pertanto, si riporta quanto sostenuto dal Comune di Cosenza e si prende atto di quanto deciso dal Tribunale di Cosenza. Tuttavia al fine di acquisire ulteriori informazioni, è stata richiesta al Comune di Cosenza un'integrazione dell'istruttoria.