Mercoledì 21 novembre 2007. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale Antonio Michele Montagnino.
La seduta comincia alle 9.15.
Gianni PAGLIARINI, presidente, comunica che in data 14 novembre 2007 il deputato Luca Volontè è entrato a far parte della Commissione, in sostituzione del deputato Anna Teresa Formisano.
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008) (C. 3256, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010 (approvato dal Senato) (C. 3257 e relative note di variazioni C. 3257-bis e C. 3257-ter, Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'anno finanziario 2008.
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che lunedì 19 novembre sono stati assegnati il disegno di legge C. 3256 (Legge finanziaria 2008) ed il disegno di legge C. 3257 (Bilancio dello Stato per il 2008 e Bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010). Pertanto, secondo quanto previsto dall'articolo 119, comma 6, del regolamento, la Commissione dovrà sospendere ogni attività legislativa, fatte salve le attività dovute, finché non avrà espresso il parere di competenza sui predetti disegni di legge.
La Commissione potrà peraltro procedere all'esame in sede referente e in sede consultiva dei provvedimenti dovuti, vale a dire i disegni di legge di conversione dei decreti-legge, i disegni di legge di ratifica e di recepimento di atti normativi comunitari, i progetti di legge collegati alla manovra di finanza pubblica.
Avverte quindi che la Commissione è chiamata ad esaminare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del regolamento, il disegno di legge C. 3256 ed il disegno di legge C. 3257. L'esame si concluderà con la trasmissione alla V Commissione di una relazione e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione.
In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e della previdenza sociale (Tabella n. 4).
La Commissione, oltre ad essere chiamata a trasmettere una relazione alla V Commissione, esaminerà anche gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza del disegno di legge di bilancio. A tale proposito ricorda che, ai sensi dell'articolo 121, comma 1, del regolamento, gli emendamenti proponenti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Gli emendamenti approvati saranno inseriti nella relazione approvata dalla Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati, ai sensi dell'articolo 121, comma 4, del regolamento, nel corso dell'esame in Assemblea.
Segnala peraltro che le modifiche intervenute negli ultimi anni per quanto concerne l'articolazione del Governo, nonché l'assetto e il riparto delle competenze tra i diversi dicasteri si riflettono sulla struttura del bilancio. In particolare, poiché alcuni stati di previsione possono investire la competenza di più Commissioni, non appare possibile applicare rigidamente la previsione regolamentare e
pertanto è da ritenersi comunque ammissibile la presentazione di emendamenti recanti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione anche direttamente in Commissione bilancio.
Sempre con riferimento alle modifiche recentemente intervenute, rappresenta che il bilancio 2008 presenta una struttura diversa rispetto a quella dei bilanci degli esercizi precedenti. Il bilancio è infatti articolato per missioni e programmi. Le tabelle relative ai singoli stati di previsione, recano al loro interno un allegato (allegato n. 2), che individua, con riferimento allo stanziamento di ciascuna unità previsionale di base, la quota discrezionale e, all'interno di questa, la parte vincolata, la quota riconducibile a oneri inderogabili e la quota predeterminata per legge. Relativamente alla quota predeterminata per legge vengono altresì puntualmente individuati gli estremi delle leggi che concorrono a determinare l'ammontare di ciascuna unità previsionale di base. Il nuovo assetto del bilancio comporta inevitabili conseguenze per quanto concerne la formulazione delle proposte emendative e l'individuazione del margine di emendabilità, in aumento o in diminuzione, degli stanziamenti. In proposito, ferma restando l'ammissibilità degli emendamenti riferiti alla quota discrezionale, si riserva di fornire nel prosieguo dei lavori indicazioni più puntuali quanto all'ammissibilità delle proposte emendative che incidano sulla restante parte degli stanziamenti, anche sulla base degli elementi di chiarimento che potranno essere forniti presso la Commissione bilancio.
Potranno inoltre essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione. Anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
Le medesime regole disciplinano anche gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno comunque essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge finanziaria di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione; ove respinti, è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti all'articolato della finanziaria direttamente in Commissione bilancio.
Gli emendamenti presentati presso le Commissioni in sede consultiva sono naturalmente soggetti alle regole di ammissibilità proprie dell'esame dei documenti di bilancio, con riferimento ai limiti di contenuto proprio e di compensatività degli effetti finanziari.
Con riferimento al contenuto proprio del disegno di legge finanziaria, come definito dall'articolo 11 della legge n. 468 del 1978, non saranno ritenuti ammissibili: emendamenti recanti deleghe legislative; emendamenti recanti disposizioni di carattere ordinamentale o organizzatorio prive di effetti finanziari o che non abbiano un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi; emendamenti che rechino aumenti di spesa o diminuzioni di entrata, anche se provvisti di idonea compensazione, che non siano finalizzati al sostegno dell'economia; emendamenti recanti norme onerose che abbiano carattere localistico o microsettoriale.
Con riferimento al vincolo di compensatività, le modalità di copertura della legge finanziaria sono indicate ai commi 5 e 6 dell'articolo 11 della legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni. In particolare, il comma 5, con riferimento alle sole spese correnti, prescrive il divieto per la legge finanziaria di peggiorare il risultato corrente dell'anno precedente, mentre
il comma 6 vincola la legge finanziaria al rispetto dei saldi di finanza pubblica indicati, per il periodo di riferimento, nelle risoluzioni con le quali le Camere hanno approvato il documento di programmazione economico-finanziaria e la successiva nota di aggiornamento.
Alla luce di tali criteri, saranno ammessi solo emendamenti compensativi, che cioè garantiscano effetti finanziari equivalenti a quelli del testo che si intende modificare. La presidenza, nel valutare la compensatività degli emendamenti che tendano a sostituire misure di contenimento previste nel testo, si limiterà a considerare inammissibili solo gli emendamenti evidentemente privi di compensazione o con compensazioni manifestamente inidonee, ivi compresi gli emendamenti che determinino oneri di durata non coincidente con quella della relativa compensazione.
La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime Commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati. Peraltro, in considerazione della necessità di valutare l'ammissibilità degli emendamenti sulla base di criteri omogenei ed obiettivi, la valutazione puntuale di ammissibilità sarà comunque compiuta nel corso dell'esame presso la Commissione bilancio. Per questi motivi sottolinea come il giudizio circa l'ammissibilità di un emendamento pronunciato nel corso dell'esame in sede consultiva non pregiudichi in alcun modo la successiva valutazione di ammissibilità.
Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno ricorda che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea; gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea. In ordine ai criteri di ammissibilità segnalo altresì che non sono ammissibili gli ordini del giorno volti ad impegnare il Governo ad utilizzare accantonamenti dei Fondi speciali di parte corrente e di conto capitale per determinate finalità.
Da ultimo, per quanto attiene all'organizzazione dei lavori, ricorda che, secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo, la Commissione dovrà concludere il proprio esame dei documenti di bilancio entro la giornata di martedì 27 novembre prossimo, mentre il termine per la presentazione delle proposte di relazione e degli emendamenti è stato fissato alle ore 12 del 23 novembre.
Teresa BELLANOVA (PD-U), relatore, con riferimento alle parti più significative del disegno di legge finanziaria per il 2008 attinenti alle competenze della XI Commissione, evidenzia quanto segue.
Per quanto riguarda le politiche relative ai diritti sociali e alla famiglia, il comma 32 dell'articolo 9, demanda ad un decreto ministeriale la rideterminazione, a decorrere dal 2008, nel limite di una maggiore spesa annua di 30 milioni di euro, della misura degli assegni per il nucleo familiare e dei relativi limiti massimi di reddito, volta all'elevamento dei medesimi, con riferimento ai nuclei familiari con almeno un componente inabile al lavoro ed ai nuclei familiari «orfanili».
I commi da 64 a 69 dell'articolo 9 istituiscono, presso l'INAIL, il Fondo per le vittime dell'amianto in favore di tutte le vittime che hanno contratto patologie asbesto correlate per esposizione all'amianto e alla fibra «fiberfrax» e in favore degli eredi in caso di premorienza. Il Fondo eroga, nei limiti della propria dotazione finanziaria, una prestazione economica aggiuntiva rispetto alla rendita diretta o in favore dei superstiti erogata dall'INAIL, fissata in una misura percentuale della rendita stessa definita dall'INAIL.
L'articolo 100, modificando il decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, recante il testo unico delle disposizioni legislative in materia di sostegno alla maternità e alla
paternità, interviene, sulla disciplina dei congedi di maternità nei casi di adozione e di affidamento, disponendo, nel caso di adozione, sia nazionale sia internazionale, l'estensione a cinque mesi del periodo massimo di spettanza del congedo di maternità, nel caso di adozione nazionale, l'eliminazione del limite di età del minore per fruire del congedo di maternità, e, nel caso di affidamento (fermo restando il periodo massimo di spettanza di 3 mesi), l'estensione a cinque mesi dal momento dell'affidamento del periodo entro il quale il congedo deve essere fruito.
I commi 4 e 5 invece recano modifiche alla disciplina relativa ai congedi parentali nei casi di adozione e di affidamento, prevedendo che il congedo parentale può esser fruito, qualunque sia l'età del minore, entro otto anni dall'ingresso del minore in famiglia e comunque non oltre il raggiungimento della maggiore età e che l'indennità per i periodi di congedo parentale di cui all'articolo 34, comma 1 del decreto legislativo n. 151 del 2001 (pari al 30 per cento della retribuzione, per un periodo massimo complessivo tra i genitori di 6 mesi) spetta nei primi tre anni dall'ingresso del minore in famiglia.
Per quanto riguarda le politiche previdenziali, l'articolo 7 dispone che l'eventuale recupero delle prestazioni pensionistiche (o di relative quote) o dei trattamenti di famiglia indebitamente percepite, a carico dell'INPS, da parte di italiani residenti all'estero per periodi anteriori al 1o gennaio 2007, sia effettuato dall'INPS mediante trattenuta diretta sulla pensione in misura non superiore al quinto e senza interessi, a meno che non riconosciuto il dolo del soggetto che ha indebitamente percepito i trattamenti in questione.
L'articolo 106 reca norme volte ad assicurare un utilizzo dei fondi disponibili cumulati dagli enti previdenziali in termini compatibili con l'obiettivo di debito assunto dall'Italia in sede europea, prevedendo che, al fine di garantire gli obiettivi di finanza pubblica stabiliti a livello europeo indicati del DPEF, gli enti previdenziali, a decorrere dall'anno 2008, possono effettuare investimenti immobiliari esclusivamente in forma indiretta e nel limite del 7 per cento dei fondi disponibili.
L'articolo 107 determina l'adeguamento, per l'anno 2008, dei trasferimenti dovuti dallo Stato verso la Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali (GIAS) presso l'INPS, a favore di alcune specifiche gestioni pensionistiche (Fondo pensioni lavoratori dipendenti, Gestione dei lavoratori autonomi, Gestione speciale minatori e ENPALS).
L'articolo 108 provvede ad una regolazione contabile tra le gestioni INPS, al fine della copertura dei maggiori oneri a carico della Gestione per l'erogazione delle pensioni, assegni e indennità agli invalidi civili, ciechi e sordomuti di cui all'articolo 130 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, valutati in 667,60 milioni di euro per l'esercizio 2006.
L'articolo 109 prevede che le risorse di cui all'articolo 74, comma 1, della legge finanziaria 2001, destinate a far fronte all'obbligo della pubblica amministrazione, quale datore di lavoro, di contribuire al finanziamento dei fondi di previdenza complementare dei dipendenti delle amministrazioni dello Stato (ivi comprese quelle ad ordinamento autonomo), limitatamente allo stanziamento per il 2008, possono essere impiegate anche per il finanziamento delle spese di avvio dei fondi di previdenza complementare dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
L'articolo 110 stabilisce l'interpretazione autentica delle norme relative alla determinazione del valore capitale della quota di pensione spettante agli iscritti al Fondo volo, gestito dall'INPS, antecedentemente all'entrata in vigore della legge n. 480 del 1988. Al riguardo la disposizione conferma le modalità applicative finora seguite dall'INPS, prevedendo che devono intendersi applicabili i coefficienti di capitalizzazione determinati sulla base dei criteri attuariali specifici per il suddetto Fondo, deliberati dal consiglio di
amministrazione dell'INPS su parere conforme del comitato amministratore del Fondo volo.
L'articolo 111, al comma 1, stabilisce che le norme di cui agli articoli 25 e 35 del decreto legislativo n. 151 del 2001, relative rispettivamente al trattamento previdenziale dei periodi di congedo di maternità e dei periodi di congedo parentale, si applicano agli iscritti in servizio alla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, escludendo quindi i soggetti già pensionati. Il comma 2 stabilisce l'interpretazione autentica dell'articolo 6, comma 3, della legge n. 140 del 1985, in materia di maggiorazione del trattamento pensionistico per gli ex combattenti, prevedendo che la maggiorazione in questione viene perequata a partire dal momento della concessione della medesima agli aventi diritto.
L'articolo 112 autorizza l'INPS a definire, in via stragiudiziale, il contenzioso derivante dalla norma di interpretazione autentica di cui all'articolo 44, comma 1, del decreto-legge n. 269 del 2001, in materia di sgravi contributivi nel settore agricolo, a condizione che i soggetti opponenti si impegnino al versamento totale dei contributi oggetto di contenzioso, senza il pagamento delle eventuali sanzioni, con possibilità di una rateizzazione.
L'articolo 113, comma 1, dispone l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, di un Fondo per il finanziamento del «Protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l'equità e la crescita sostenibili» del 23 luglio 2007, a valere sulle cui risorse è assicurata la copertura finanziaria di specifico provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica per il triennio 2008-2010 e recante le disposizioni attuative del predetto Protocollo.
I commi 2 e 3 prevedono in favore dei soggetti in cerca di prima occupazione, per l'anno 2008, nel limite complessivo di 20 milioni di euro, il riconoscimento di un bonus da spendere per la propria formazione professionale, affidando ad un apposito decreto l'attuazione della norma di cui al comma precedente.
Per quanto riguarda le politiche per il lavoro, all'articolo 114, comma 1, si prevede per il 2008 l'assegnazione di 14 milioni di euro a Italia lavoro S.p.A. quale contributo agli oneri di funzionamento ed ai costi generali di struttura.
Il comma 2 prevede un finanziamento, pari a 100 milioni di euro per il 2008, in favore delle attività di formazione nell'esercizio dell'apprendistato anche se svolte oltre il compimento del diciottesimo anno di età, con riferimento all'attuazione dell'obbligo formativo.
L'articolo 115 dispone che, per il 2008, le risorse stanziate per incrementare di sessanta unità l'organico del Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro, siano utilizzate solamente per un importo pari a euro 1.015.000 per la medesima finalità, mentre siano destinate, per l'importo residuo pari a euro 1.734.650,70, al finanziamento delle necessità strumentali, di supporto e di formazione del personale dello stesso Comando.
L'articolo 116, commi 1 e 2, rinnova, anche per l'anno 2008, entro il limite di spesa di 460 milioni di euro (di cui 20 milioni per il settore agricolo), la possibilità di concessione «in deroga» dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria, di mobilità e di disoccupazione speciale subordinatamente alla realizzazione di programmi finalizzati alla gestione di crisi occupazionali definiti con specifici accordi in sede governativa, disponendosi altresì l'autorizzazione per la proroga dei menzionati ammortizzatori sociali a condizione che i piani di gestione delle eccedenze abbiano portato ad una riduzione del numero dei destinatari dei medesimi trattamenti.
Il comma 3 prevede la possibilità di concedere, anche per l'anno 2008, nel limite massimo di spesa di 45 milioni di euro, il trattamento di CIGS e il trattamento di mobilità ai lavoratori subordinati delle imprese del commercio con più di 50 dipendenti, delle agenzie di viaggio e turismo con più di cinquanta dipendenti e delle imprese di vigilanza con più di 15 dipendenti.
Il comma 4 prevede, per il 2008, il rifinanziamento dell'intervento di proroga a ventiquattro mesi del trattamento straordinario di integrazione salariale previsto nei casi di crisi aziendale, relativa alla cessazione dell'attività dell'intera azienda, di un settore di attività, di uno o più stabilimenti o parte di essi, destinando a tale finalità 30 milioni di euro.
Il comma 5 proroga a tutto il 2008, nel limite massimo di spesa di 45 milioni di euro, la possibilità di iscrizione nelle liste di mobilità per i lavoratori delle imprese con meno di quindici dipendenti licenziati per giustificato motivo oggettivo connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro.
L'articolo 117, autorizzando una spesa di 20 milioni di euro per il 2008, proroga al 31 dicembre 2008, per le imprese non comprese nell'ambito ordinario di applicazione della disciplina dei contratti di solidarietà (imprese artigiane anche con meno di sedici dipendenti e imprese che non ricadono nel campo di applicazione della CIGS), il termine entro il quale esse possono stipulare i predetti contratti, beneficiando di determinate agevolazioni, ai sensi dell'articolo 5, commi 5 e 8, del decreto-legge n. 148 del 1993.
L'articolo 118, commi 1 e 2, è volto a modificare le modalità di finanziamento previste dall'articolo 1, comma 2, lettera p), della legge n. 123 del 2007 per le attività di cui alla medesima lettera p), relative alla promozione della cultura e delle azioni di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In sostituzione dell'attuale modalità di finanziamento, si dispone un apposito stanziamento di 50 milioni di euro a decorrere dal 1o gennaio 2008.
Il comma 3 incrementa di 7,5 milioni di euro annui per il biennio 2008-2009 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2010 la dotazione del Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro.
L'articolo 121 prevede l'attribuzione di un credito di imposta ai datori di lavoro che, nel corso del 2008, incrementino il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato nelle aree del Mezzogiorno ammissibili alle deroghe previste per gli aiuti di stato a finalità regionale. Tale credito di imposta è pari a 333 euro per ciascun nuovo lavoratore assunto, da computare per ciascun mese di assunzione, negli anni 2008, 2009 e 2010. La misura agevolativa è incrementata a 416 euro in caso di assunzione di donne lavoratrici che rientrano nella definizione di lavoratore svantaggiato prevista dai regolamenti comunitari.
L'articolo 147 dispone che le norme sul collocamento obbligatorio in favore dei soggetti vittime del terrorismo e della criminalità organizzata nonché dei loro familiari, sono estese agli orfani, o, in alternativa, al coniuge superstite di coloro che sono morti per fatto di lavoro, ovvero siano deceduti a causa dell'aggravarsi delle mutilazioni o infermità che hanno dato luogo a trattamento di rendita per infortunio sul lavoro.
Per quanto riguarda le disposizioni relative al contenimento e alla razionalizzazione delle spese delle pubbliche amministrazioni, l'articolo 144 reca disposizioni che limitano le erogazioni a carico della finanza pubblica volte a remunerare funzioni o attività svolte da persone fisiche nell'ambito di rapporti con pubbliche amministrazioni o altri organismi pubblici. Viene posto un tetto al trattamento economico onnicomprensivo di chiunque riceva emolumenti nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo, o per incarichi e mandati di qualsiasi natura, da parte di pubbliche amministrazioni statali, enti pubblici anche economici, società non quotate a capitale totalmente o prevalentemente pubblico e loro controllate. Il trattamento economico onnicomprensivo massimo in tali casi, e fatte salve alcune eccezioni e possibilità di deroga, non può superare quello del primo Presidente della Corte di cassazione. Viene precisato inoltre che i relativi atti di spesa non possono avere attuazione, se non previamente resi noti sul sito web dell'amministrazione o del soggetto interessato e comunicati al Governo e al Parlamento. Vengono quindi specificate le modalità di applicazione
della nuova disciplina alle situazioni e ai rapporti in corso, nonché a quelli di nuova istituzione.
Per quanto riguarda le disposizioni in materia di pubblico impiego, l'articolo 145 è volto principalmente ad apportare correttivi alla disciplina relativa all'utilizzazione degli incarichi e delle forme di lavoro flessibile da parte delle pubbliche amministrazioni.
Il comma 1, modificando l'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001, specifica che gli incarichi individuali esterni possano esser conferiti solamente a soggetti di particolare e comprovata professionalità a livello di specializzazione universitaria.
Il comma 2 fa salve le disposizioni di cui all'articolo 1, commi 529 e 560, della legge finanziaria per il 2007, che prevedono, per il triennio 2007-2009, nell'ambito delle assunzioni a tempo determinato effettuate, rispettivamente, dalle amministrazioni dello Stato e da altre determinate pubbliche amministrazioni nonché da regioni ed enti locali sottoposti al patto di stabilità interno, la riserva di una quota pari al 60 per cento dei posti a soggetti già titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa con le medesime amministrazioni ed enti.
Il comma 3 riformula l'articolo 36 del decreto legislativo n. 165 del 2001, in materia di utilizzazione di contratti di lavoro flessibile, prevedendo che le pubbliche amministrazioni (salve determinate eccezioni) effettuano assunzioni di personale utilizzando esclusivamente il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e che le stesse amministrazioni possano avvalersi delle forme contrattuali di lavoro flessibile previste dalla disciplina privatistica al solo scopo di fronteggiare esigenze stagionali o per periodi non superiori a tre mesi. Non si ammette in nessun caso il rinnovo del contratto o l'utilizzo dello stesso lavoratore con altra tipologia contrattuale e si prevede che per fronteggiare esigenze temporanee ed eccezionali le amministrazioni ricorrono all'assegnazione temporanea di personale di altre amministrazioni per un periodo massimo di 6 mesi, non rinnovabili. Si introduce inoltre la previsione del divieto di assunzione per le amministrazioni che violano la disciplina relativa all'utilizzo delle forme di lavoro flessibile di cui al nuovo articolo 36 per il triennio successivo alla violazione stessa.
Il comma 4 dispone che, a decorrere dal 1o gennaio 2008, le amministrazioni dello Stato ed altre determinate pubbliche amministrazioni possano avvalersi di personale a tempo determinato, o con convenzioni o con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, solo entro il limite del 35 per cento della spesa sostenuta, per tali finalità, nell'anno 2003.
I commi da 5 a 8 recano disposizioni volte a contenere la spesa per lavoro straordinario delle pubbliche amministrazioni, prevedendo che le amministrazioni statali provvedono all'attuazione delle tipologie di orario di lavoro previste dalle vigenti norme contrattuali, comprese le forme di lavoro a distanza, in modo da ridurre il ricorso al lavoro straordinario, che a decorrere dal 2008 la spesa per prestazioni di lavoro straordinario vada comunque contenuta entro il limite del 90 per cento delle risorse finanziarie a tal fine assegnate per l'anno finanziario 2007 e che le pubbliche amministrazioni possano corrispondere compensi per lavoro straordinario solamente dopo l'attivazione di sistemi di rilevazione automatica delle presenze.
L'articolo 146, che reca disposizioni in materia di assunzioni di personale, prevede che le graduatorie dei concorsi pubblici rimangono valide per un termine di tre anni dalla data di pubblicazione, fermi restando i periodi di vigenza inferiori previsti da leggi regionali.
Si autorizza la Polizia di Stato, l'Arma dei carabinieri, il Corpo della guardia di finanza, il Corpo della polizia penitenziaria e il Corpo forestale dello Stato, per il 2008, ad effettuare assunzioni in deroga alla legislazione vigente entro un determinato limite massimo di spesa.
Si interviene sulla disciplina relativa alla stabilizzazione dei pubblici dipendenti
precari di cui al ai commi 526 e 558 della legge finanziaria 2007, estendendo la possibilità di stabilizzazione anche al personale a tempo determinato che consegua i previsti requisiti di anzianità di servizio in virtù di contratti stipulati anteriormente al 28 settembre 2007.
Lo stesso articolo stabilisce che le pubbliche amministrazioni provvedono a predisporre entro il 30 aprile 2008, sentite le organizzazioni dei lavoratori, nell'ambito della programmazione triennale dei fabbisogni di personale per gli anni 2008, 2009 e 2010, dei piani per la progressiva stabilizzazione del personale precario in possesso di determinati requisiti.
Si dispone inoltre la proroga al 31 dicembre 2008 dei contratti di formazione e lavoro (CFL) presso le pubbliche amministrazioni non convertiti in contratti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2007.
Viene previsto altresì che le amministrazioni statali ed altre pubbliche amministrazioni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato per l'anno 2010 nei limiti di un contingente di personale corrispondente ad una spesa complessiva pari al 60 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente.
Con altre disposizioni si prevede la possibilità, per il personale della società Poste italiane S.p.A. ed il personale dell'Istituto poligrafico e zecca dello Stato S.p.A., di essere inquadrato nei ruoli delle amministrazioni presso cui presta servizio in posizione di comando o presso altre amministrazioni pubbliche sulla base delle procedure di mobilità, nei limiti dei posti disponibili in organico.
Vengono dettate quindi apposite disposizioni in materia di assunzione di personale a tempo indeterminato da parte delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (CCIAA) e dell'Unioncamere.
Inoltre si stabilisce la possibilità per il Ministero della giustizia di immettere in servizio determinate unità di personale risultato idoneo in seguito allo svolgimento dei concorsi pubblici di educatore professionale, a tempo determinato, da destinare all'area penitenziaria della regione Piemonte.
L'articolo 148 prevede che la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministro dell'economia, in funzione dell'esigenza di garantire la ricollocazione del personale delle pubbliche amministrazioni in situazione di esubero, possono autorizzare, per il biennio 2008-2009, la stipulazione di accordi di mobilità, anche intercompartimentale, volti alla ricollocazione del personale presso uffici con rilevanti vacanze di organico. Specifiche norme riguardano, rispettivamente, il personale militare che si trovi in situazione di esubero e il personale docente dichiarato permanentemente inidoneo ai compiti dell'insegnamento. Viene inoltre prevista l'istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, della banca dati informatica finalizzata all'incontro tra domanda e offerta di mobilità.
L'articolo 149 reca disposizioni relative all'integrazione delle risorse per i rinnovi contrattuali per il biennio 2006-2007 per il personale delle pubbliche amministrazioni, provvedendo così a dare attuazione alle intese ed accordi tra Governo e organizzazioni sindacali in materia di pubblico impiego del 6 aprile 2007 e 29 maggio 2007, in modo da garantire il riconoscimento di benefici economici medi pari a 101 euro mensili per i dipendenti del comparto Ministeri ed incrementi corrispondenti per i dipendenti dei rimanenti comparti. L'articolo in esame inoltre stanzia le risorse per i rinnovi contrattuali relativi al biennio 2008-2009 per il personale delle pubbliche amministrazioni.
Per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio per il 2008, ricorda che la Commissione è chiamata ad esaminare in particolare lo stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e della previdenza sociale (Tabella 4).
Per quanto riguarda il bilancio di competenza, la spesa complessiva di 58.800,1 milioni di euro dello stato di previsione viene ripartita con riferimento
alle missioni ed ai programmi che compongono la spesa di parte corrente, quella di conto capitale nonché con evidenziazione dei relativi centri di responsabilità dell'Amministrazione ponendo a confronto i dati relativi alle previsioni assestate 2007 con i dati proposti per le previsioni 2008.
La consistenza dei residui passivi presunti al 1o gennaio 2008 è stata valutata complessivamente in 3.330 milioni di euro, di cui 2.300 milioni di parte corrente e 1.029 milioni in conto capitale. Tale valutazione presenta carattere di provvisorietà, in quanto condizionata dal concreto evolversi della gestione 2007, e tiene altresì conto della «massa spendibile» (cassa + residui) dell'anno 2007, aggiornata con le normali variazioni di bilancio al momento disposte, nonché con il provvedimento legislativo di assestamento del bilancio 2007.
Per quanto riguarda le autorizzazioni di cassa, nella nota preliminare alla Tabella 4 si afferma che la consistenza presunta dei residui, esaminata in precedenza, concorre, insieme alle somme proposte per la competenza per l'anno 2008, a determinare il volume della massa spendibile ai fini della valutazione delle autorizzazioni di cassa iscritte nello steso di previsione.
Le autorizzazioni di cassa complessive per l'anno 2008 sono pari complessivamente a 59.016,896 milioni di euro, di cui 57.950,255 milioni di euro per le spese correnti e 1.066,641 milioni di euro per le spese in conto capitale.
Lorenzo BODEGA (LNP) si rammarica del fatto che, dall'ampia relazione svolta dalla collega Bellanova, non sia emerso il senso politico di fondo delle scelte compiute con il disegno di legge finanziaria in esame.
Gianni PAGLIARINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.
Mercoledì 21 novembre 2007. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale Antonio Michele Montagnino.
La seduta comincia alle 10.10.
Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale.
C. 3178 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 15 novembre 2007.
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Non essendovi obiezioni, rimane così stabilito.
Ricorda che la Commissione ha esaminato tutti gli emendamenti presentati, fatta eccezione per gli emendamenti riferiti agli articoli 1, 9, 11 , 13 e 32, nonché per le seguenti proposte emendative: Rocchi 3.5, Pagliarini 3.10, Porcu 10. 5, Cordoni 12.10, Di Salvo 12. 11, Rocchi 12. 12,12.13, 12. 15, 12. 16, Buontempo 12. 18 e 12.02, Fabbri 22. 4, gli identici Compagnon 22.2, Fabbri 22.3 e Bodega 22.5, Rocchi 23.2.
Avverte che la Presidenza, a seguito del supplemento di istruttoria che si era riservata di effettuare, ritiene inammissibili per carenza di copertura finanziaria gli emendamenti Cordoni 1.50 e Cordoni 1.51.
Avverte altresì che il Presidente della Camera, con lettera in data 16 novembre, mi ha comunicato di essere stato investito, ai sensi dell'articolo 123 bis, comma 3-bis, del regolamento, dal Presidente del gruppo
parlamentare Popolari-Udeur, della questione relativa all'inammissibilità dell'emendamento Fabris 26.13, pronunciata dalla presidenza della Commissione nella seduta del 13 novembre scorso. Nella medesima lettera il Presidente della Camera mi ha altresì comunicato di aver confermato la valutazione di inammissibilità per carenza di copertura finanziaria adottata dalla Presidenza della Commissione.
Avverte infine di aver ritirato il suo emendamento 1.36.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, ritiene che la Commissione possa procedere all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 9, precedentemente accantonate.
Simone BALDELLI (FI) chiede di sapere per quale ragione il relatore proponga di riprendere l'esame degli emendamenti a partire da quelli riferiti all'articolo 9, anziché da quelli riferiti all'articolo 1.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, assicura che è intenzione dei gruppi di maggioranza concludere entro la giornata odierna l'esame di tutte le proposte emendative precedentemente accantonate. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Baldelli 9.2, Fabbri 9.1, Baldelli 9.3 e 9.4, Turco 9.10, Baldelli 9.14, Turco 9.16, sugli identici emendamenti Turco 9.17, Fabbri 9.18, Compagnon 9.19, Viola 9.20, Alemanno 9.21 e Bodega 9.22, nonché sugli emendamenti Baldelli 9.23, Compagnon 9.24, sugli identici emendamenti Compagnon 9.25, Fabbri 9.26, Viola 9.27 e Bodega 9.28, e sugli emendamenti Baldelli 9.42, 9.46 e 9.47, Di Salvo 9.48, sugli identici emendamenti Compagnon 9.50, Fabbri 9.51 e Amoruso 9.52, nonché sugli articoli aggiuntivi Bodega 9.06, Compagnon 9.05 e 9.07.
Invita quindi i presentatori a ritirare gli emendamenti Di Salvo 9.15, Turci 9.45, gli identici emendamenti Compagnon 9.54, Bodega 9.55 e Viola 9.56, nonché gli identici articoli aggiuntivi Compagnon 9.01 e Quartiani 9.02 e gli identici articoli aggiuntivi Bodega 9.03 e Compagnon 9.04. Invita altresì i presentatori a ritirare i seguenti emendamenti, sui quali esprime, altrimenti, voto contrario: gli identici emendamenti Turco 9.5 e Alemanno 9.6, gli emendamenti Rocchi 9.7, Pellegrino 9.11, Turci 9.30 e Motta 9.53. Esprime infine parere favorevole sull'emendamento Baldelli 9.9, a condizione che sia riformulato nel senso di aggiungere, al comma 2, lettera e), le parole «e semplificazione» dopo la parola «revisione»; sull'emendamento Rocchi 9.12 e sull'emendamento Turci 9.13, a condizione che sia riformulato sopprimendo le parole «e stabilire i modi per il loro raggiungimento entro il 2010»; sugli emendamenti Pagliarini 9.40, 9.41 e 9.43, nonché sull'emendamento Pagliarini 9.44, a condizione che sia riformulato inserendo, dopo la parola «attuazione» le parole «uniforme e»; sull'emendamento Pagliarini 9.58, a condizione che sia riformulato sostituendo le parole «23 milioni» con le parole «10 milioni». Si rimette alle valutazioni del Governo in merito all'emendamento Rocchi 9.49, mentre propone di accantonare l'emendamento Turci 9.29.
La Commissione concorda con la proposta del relatore di accantonare l'emendamento Turci 9.29.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere contrario sull'emendamento Rocchi 9.49, ritenendolo superfluo, mentre esprime parere conforme a quello del relatore sui restanti emendamenti, precisando che sulla questione concernente il rapporto di apprendistato, sottesa agli identici emendamenti Compagnon 9.54, Bodega 9.55 e Viola 9.56, il Governo ha già aperto un tavolo di confronto con le regioni e le parti sociali e definito, in quella sede, un calendario dei lavori.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 9.2, volto ad evitare che in materia di servizi per l'impiego si realizzi una sorta di ritorno al passato, in nome
della indicata «centralità dei servizi pubblici».
Bruno MELLANO (RosanelPugno), preannunciando l'intenzione di insistere per la votazione degli emendamenti di cui è cofirmatario, sui quali il relatore ha formulato un invito al ritiro, dichiara di condividere l'emendamento Baldelli 9.2, ritenendo puramente ideologico il richiamo alla centralità del servizio pubblico contenuto nella lettera b) del comma 2.
Daniele GALLI (FI) sottolinea l'importanza di efficaci e moderni servizi per l'impiego ritenendo che tale materia debba essere affrontata senza i pregiudizi ideologici che, in passato, hanno di fatto impedito il buon funzionamento degli uffici di collocamento.
La Commissione respinge l'emendamenti Baldelli 9.2.
Luigi FABBRI (FI) illustra il suo emendamento 9.1, giudicando incomprensibile la contrarietà del relatore e del rappresentante del Governo.
Paolo RUSSO (FI) annuncia voto favorevole sull'emendamento Fabbri 9.1, recante principi e criteri direttivi ispirati alla logica della sussidiarietà e ai valori del mercato.
La Commissione respinge l'emendamento Fabbri 9.1.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 9.3, che muove da considerazioni analoghe a quelle sottese al suo emendamento 9.2, precedentemente respinto.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Baldelli 9.3 e 9.4.
Antonino LO PRESTI (AN) illustra l'emendamento Alemanno 9.6, di cui è firmatario, insistendo perché sia posto in votazione. Osserva infatti che i criteri per l'accreditamento per i soggetti che operano sul mercato del lavoro sono già disciplinati dalla normativa vigente e, pertanto, le disposizioni di cui alla lettera b) del comma 2 sembrano preludere allo stravolgimento di tale normativa.
Daniele GALLI (FI) annuncia voto favorevole sugli identici emendamenti Turco 9.5 e Alemanno 9.6.
Bruno MELLANO (RosanelPugno) chiede al relatore di chiarire le ragioni della sua contrarietà all'emendamento Turco 9.5, di cui è firmatario.
Emilio DELBONO (PD-U) spiega di ritenere corretto che il Governo, nell'esercizio della delega di cui all'articolo 9, possa rivedere i criteri per l'accreditamento dei soggetti che operano sul mercato del lavoro.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime un giudizio positivo sulla vigente disciplina relativa all'accreditamento dei soggetti che operano sul mercato del lavoro, oggetto di modifiche migliorative anche nella scorsa legislatura. Peraltro, ritiene utile prevedere che il Governo, nell'ambito dell'esercizio della delega di cui all'articolo 9, possa verificare l'opportunità di ulteriori modifiche.
Simone BALDELLI (FI) osserva che, nel complesso, la lettera b) del comma 2, muovendo dal presupposto della centralità dei servizi pubblici per l'impiego, esprime un orientamento restrittivo nei confronti dei soggetti privati che operano sul mercato del lavoro. In proposito, giudica poco chiara la posizione espressa dal rappresentante del Governo.
Antonino LO PRESTI (AN), associandosi alle valutazioni del collega Baldelli, osserva che gli emendamenti in discorso sono volti ad evitare il rischio che le disposizioni contenute nella lettera b) del comma 2 creino i presupposti per uno stravolgimento della normativa in materia di servizi per l'impiego.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO sottolinea che il Governo ha il dovere di rendere efficienti i servizi pubblici per l'impiego, verificando al contempo i criteri per l'accreditamento alle agenzie private.
Bruno MELLANO (RosanelPugno), come precedentemente annunciato, insiste perché sia posto in votazione l'emendamento Turco 9.5, di cui è firmatario. Ritiene infatti che per rendere efficienti i servizi per l'impiego sarà comunque necessario favorire l'attività dei soggetti privati, sebbene i servizi pubblici rimangano un indiscusso elemento di garanzia. Richiama infine la necessità di affrontare il tema in discussione mettendo al centro le esigenze della persona.
Carmelo PORCU (AN) osserva, rivolto al collega Mellano, che, tradizionalmente, la cultura di sinistra ha sempre messo al centro le strutture e le burocrazie e mai la persona.
Simone BALDELLI (FI) ritiene che il rappresentante del Governo non abbia risposto compiutamente alla domanda se il Governo intenda restringere il ruolo dei soggetti privati nell'ambito dei servizi per l'impiego.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Turco 9.5 e Alemanno 9.6.
Alberto BURGIO (RC-SE) illustra l'emendamento Rocchi 9.7, di cui è firmatario, insistendo perché sia posto in votazione e invitando il relatore a riconsiderare l'orientamento espresso.
Augusto ROCCHI (RC-SE) chiede al relatore di chiarire le ragioni dell'invito al ritiro formulato in riferimento al suo emendamento 9.7.
Antonino LO PRESTI (AN) dichiara di non comprendere il significato dell'emendamento Rocchi 9.7.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO, dopo aver ricordato che la lettera c) del comma 2 concerne la promozione dell'invecchiamento attivo, dichiara di ritenere superfluo quanto previsto dall'emendamento Rocchi 9.7.
Alberto BURGIO (RC-SE) insiste perché il relatore chiarisca le ragioni del suo invito al ritiro.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO propone l'accantonamento dell'emendamento Rocchi 9.7, al fine di approfondire i riferimenti normativi ivi contenuti.
La Commissione concorda.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 9.9, accogliendo la proposta di riformulazione del relatore.
La Commissione approva all'unanimità l'emendamento Baldelli 9.9, come riformulato (vedi allegato 1).
Bruno MELLANO (RosanelPugno) illustra l'emendamento Turco 9.10, di cui è firmatario, sottolineando l'esigenza di introdurre, alla lettera e) del comma 2, la sanzione consistente nella perdita dello status di disoccupato.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO, rivedendo il parere precedentemente espresso, osserva che l'emendamento Turco 9.10 non appare in contrasto con le finalità del provvedimento in esame: si rimette pertanto alla Commissione.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) annuncia voto favorevole sull'emendamento Turco 9.10.
Donata LENZI (PD-U) ricorda che la sanzione consistente nella perdita dello status di disoccupato è già prevista dalla normativa, ma non viene applicata.
Emilio DELBONO (PD-U), alla luce del dibattito svoltosi, riconsidera il parere precedentemente espresso e si rimette alla Commissione.
Augusto ROCCHI (RC-SE) concorda con le osservazioni della collega Lenzi e fa presente che i problemi da lei segnalati si sono acuiti con l'apertura ai privati dei servizi per l'impiego.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) dichiara di aggiungere la propria firma all'emendamento Turco 9.10. Pur essendo senz'altro fondata l'affermazione della collega Lenzi, ritiene che l'emendamento citato sia comunque utile al fine di promuovere pratiche di flexsecurity.
Augusto ROCCHI (RC-SE) esprime il dubbio che l'emendamento Turco 9.10 sia finalizzato, in realtà, a una modifica della normativa vigente e non semplicemente a ribadire previsioni normative in essere.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO, pur non condividendo le considerazioni svolte, da ultimo, dal collega Rocchi, osserva che può comunque essere utile una riflessione sulla normativa vigente in materia.
La Commissione respinge l'emendamento Turco 9.10.
Tommaso PELLEGRINO (Verdi), accogliendo l'invito del relatore, ritira il suo emendamento 9.11.
La Commissione approva l'emendamento Rocchi 9.12.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 9.13.
La Commissione approva l'emendamento Turci 9.13, come riformulato (vedi allegato 1). Respinge quindi l'emendamento Baldelli 9.14.
Titti DI SALVO (SDpSE) chiede al relatore di spiegare le ragioni dell'invito al ritiro formulato sul suo emendamento 9.15.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, modificando il suo iniziale orientamento, dichiara di condividere la prima parte dell'emendamento Di Salvo 9.15, mentre conferma un orientamento contrario sulla seconda parte. Esprime pertanto parere favorevole, a condizione che sia riformulato, sopprimendo le parole da «e, in ogni caso» fino alla fine del periodo.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore.
La Commissione approva l'emendamento Di Salvo 9.15, come riformulato (vedi allegato 1). Respinge quindi l'emendamento Turco 9.16.
Simone BALDELLI (FI) illustra l'emendamento 9.18, di cui è firmatario, volto a sopprimere la norma che dispone l'aumento dei contributi per i contratti di lavoro a tempo parziale con orario inferiore alle dodici ore settimanali. In generale, dichiara di non condividere il frequente ricorso del Governo agli aumenti contributivi per varie categorie di lavoratori e ritiene che il Governo dovrebbe verificare gli effetti, a suo avviso del tutto negativi, degli aumenti contributivi disposti in passato.
Gianni PAGLIARINI, presidente, ricorda che in un sistema previdenziale contributivo l'aumento dei contributi ha, se non altro, il pregio di determinare un aumento della pensione erogata.
Simone BALDELLI (FI) osserva, rivolto al presidente, che il provvedimento in esame contiene però norme incompatibili con i principi del sistema contributivo, come la pretesa garanzia di un tasso di sostituzione pari almeno al 60 per cento.
Roberto ROSSO (FI) auspica l'approvazione dell'emendamento 9.18, di cui è firmatario, ricordando come, nel corso della passata legislatura, la flessibilità del mercato del lavoro ha determinato una forte crescita dell'occupazione, pur in una fase economica sfavorevole. Le disposizioni di cui alla lettera d) del comma 3 determineranno invece, a suo avviso, un minore ricorso a contratti di lavoro a tempo parziale regolari.
Angelo COMPAGNON (UDC), nell'illustrare il suo emendamento 9.19, evidenzia che lo stesso è volto a superare l'evidente contraddittorietà che emerge dalla lettura del combinato disposto delle lettere d) ed e) del comma 3 dell'articolo 9. Tali disposizioni, infatti, prevedono, da una parte, aumenti contributivi per i contratti part-time con orario inferiore alle dodici ore settimanali e, dall'altra, incentivi per la stipula di contratti a tempo parziale con orario giornaliero elevato. Una siffatta impostazione rischia di incidere negativamente proprio su quelle attività lavorative che, specie in alcuni settori dei servizi, per loro natura possono determinare rapporti lavorativi caratterizzati da breve durata e, in quanto tali, risultano congeniali alle esigenze di vita privata dei lavoratori interessati. Per tali ragioni, è evidente che il contrasto del ricorso, con finalità improprie, al contratto di lavoro a tempo parziale deve essere giustamente perseguito adottando misure - come la previsione di incentivi per la stipula di contratti a tempo parziale con orario giornaliero elevato - che non penalizzino le fattispecie regolarmente costituitesi.
Antonino LO PRESTI (AN) rileva che le disposizioni di cui alla lettera d) del comma 3 prevedono un aumento dei contributi al fine di promuovere misure rivolte al settore dei servizi, senza determinare, dunque, nessun beneficio per i lavoratori interessati.
Teresa BELLANOVA (PD-U), dopo aver precisato di considerare lo strumento del rapporto di lavoro a tempo parziale fondamentale al fine di favorire i lavoratori e le imprese, osserva che un ricorso eccessivamente flessibile a questo strumento, ben lungi dal contrastare il «lavoro nero», incentiva il fenomeno del cosiddetto «lavoro grigio», ovvero solo parzialmente regolare. Annuncia pertanto voto contrario sugli identici emendamenti Turco 9.17, Fabbri 9.18, Compagnon 9.19, Viola 9.20, Alemanno 9.21 e Bodega 9.22.
Lorenzo BODEGA (LNP), pur riconoscendo la fondatezza di alcune delle valutazioni espresse dai colleghi, esprime la contrarietà del suo gruppo allo strumento degli aumenti contributivi.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, riconosce che gli aumenti contributivi generano alcuni problemi, ma sottolinea l'esistenza di un fenomeno di crescente ricorso a rapporti di lavoro a tempo parziale anomali, che nascondono casi di «lavoro grigio». Ricorda altresì che le principali organizzazioni datoriali hanno, proprio per questa ragione, sottoscritto il Protocollo del 23 luglio 2007.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Turco 9.17, Fabbri 9.18, Compagnon 9.19, Viola 9.20, Alemanno 9.21 e Bodega 9.22. Respinge quindi l'emendamento Baldelli 9.23.
Angelo COMPAGNON (UDC) illustra il suo emendamento 9.24, volto a tutelare una situazione che, in concreto, si presenta di frequente.
Simone BALDELLI (FI) ritiene che il relatore dovrebbe chiarire il suo parere contrario sull'emendamento Compagnon 9.24.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 9.24.
Angelo COMPAGNON (UDC), intervenendo sull'ordine dei lavori, contesta l'atteggiamento distratto dei colleghi appartenenti ai gruppi di maggioranza, che, a suo avviso, può incidere sulla regolarità delle votazioni.
Gianni PAGLIARINI, presidente, s'impegna a farsi carico del problema segnalato dal deputato Compagnon.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Compagnon 9.25, Fabbri 9.26, Viola 9.27 e Bodega 9.28.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) insiste perché sia posto in votazione il suo emendamento 9.30, sottolineando che esso non riduce le tutele dei lavoratori e non modifica lo Statuto dei lavoratori.
Antonino LO PRESTI (AN) annuncia voto favorevole sull'emendamento Turci 9.30.
Elena Emma CORDONI (PD-U) fa presente che la tematica della prova andrebbe rimessa alla contrattazione collettiva. Ritiene pertanto opportuna un'attenta valutazione sulla possibilità, prevista dall'emendamento in esame, di prova per un periodo stabilito tra il lavoratore e l'impresa
Simone BALDELLI (FI) ritiene che l'emendamento Turci 9.30 offra interessanti spunti di riflessione in materia di flessibilità nel mercato del lavoro e ne condivide lo spirito. Ritiene altresì che tale emendamento potrà essere ulteriormente approfondito in Assemblea.
La Commissione respinge l'emendamento Turci 9.30.
Gianni PAGLIARINI, presidente, essendo imminente l'inizio di votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.
Mercoledì 21 novembre 2007. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale Antonio Michele Montagnino.
La seduta comincia alle 14.25.
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008) (C. 3256, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010 (approvato dal Senato) (C. 3257 e relative note di variazioni C. 3257-bis e C. 3257-ter, Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'anno finanziario 2008.
(Rinvio del seguito dell'esame congiunto).
La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta antimeridiana.
Gianni PAGLIARINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.30.
Mercoledì 21 novembre 2007. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale Antonio Michele Montagnino.
La seduta comincia alle 14.30.
Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale.
C. 3178 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana.
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.Non essendovi obiezioni, rimane così stabilito.
Ricorda che la Commissione, nella seduta di questa mattina, ha avviato l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 9 votando, da ultimo, l'emendamento Turci 9.30. Ricorda poi che sono stati accantonati gli emendamenti Rocchi 9.7 e Turci 9.29.
La Commissione passa quindi all'esame dell'emendamento Pagliarini 9.40.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Pagliarini 9.40 e 9.41.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 9.42.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 9.42; approva, quindi, l'emendamento Pagliarini 9.43.
Gianni PAGLIARINI, presidente, accoglie la riformulazione dell' emendamento a sua firma 9.44 già proposta dal relatore (vedi allegato 1).
La Commissione approva l'emendamento Pagliarini 9.44, nel testo riformulato.
Luigi FABBRI (FI) fa proprio l'emendamento Turci 9.45.
La Commissione respinge l'emendamento Turci 9.45, fatto proprio dal deputato Fabbri.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 9.46.
La Commissione respinge l'emendamento Badelli 9.46.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 9.47 volto ad assicurare l'esclusione di aumenti dell'aliquota contributiva.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 9.47.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, modificando il parere precedentemente espresso, invita al ritiro dell'emendamento Di Salvo 9.48.
Gloria BUFFO (SDpSE) insiste per la votazione dell'emendamento Di Salvo 9.48 volto alla rideterminazione della durata dell'apprendistato professionalizzante.
La Commissione respinge l'emendamento Di Salvo 9.48.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, chiede chiarimenti sul contenuto dell'emendamento Rocchi 9.49.
Augusto ROCCHI (RC-SE) ritiene che non vi possa essere contrarietà sul merito del suo emendamento 9.49, volto al rigoroso rispetto degli obblighi di legge da parte del datore di lavoro. Si dichiara disponibile a valutare un'eventuale proposta di riformulazione.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO ritiene che l'emendamento sia pleonastico in quanto già compreso nella disposizione della lettera d) del comma 4.
Augusto ROCCHI (RC-SE) ritira il suo emendamento 9.49.
Angelo COMPAGNON (UDC) illustra le finalità del suo emendamento 9.50, sottolineando che la disposizione è volta a conferire attuazione ai contenuti di alcuni importanti contratti nazionali, che hanno ribadito l'opportunità di consentire lo svolgimento dell'apprendistato in cicli stagionali,
introducendo particolari forme di tutela in favore dell'apprendista stagionale. Evidenzia che la disposizione non comporterà maggiori oneri.
Luigi FABBRI (FI), illustrando il suo emendamento 9.51 identico all'emendamento Compagnon 9.50, si unisce alle considerazioni dell'onorevole Compagnon.
Antonino LO PRESTI (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 9.52.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Compagnon 9.50, Fabbri 9.51 e Amoruso 9.52.
Carmen MOTTA (PD-U) ritira il suo emendamento 9.53, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno durante l'esame in Assemblea.
Angelo COMPAGNON (UDC) insiste per la votazione del suo emendamento 9.54, sottolineando che la norma riproduce una disposizione già esistente per l'istituto del contratto di formazione e lavoro, che ha indotto numerose aziende alla conversione anticipata dei rapporti con conseguente stabilizzazione dei lavoratori interessati. Ritiene, pertanto, che la disposizione introdotta dall'mendamento possa rappresentare un utile incentivo alla trasformazione anticipata dei rapporti di lavoro anche per l'apprendistato.
Antonino LO PRESTI (AN) sottolinea che la trasformazione del contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato non comporta una diminuzione di introiti per la finanza pubblica.
Augusto ROCCHI (RC-SE) fa presente l'opportunità di un accantonamento degli identici emendamenti Compagnon 9.54, Bodega 9.55 e Viola 9.56 volti alla stabilizzazione degli apprendisti.
Ivano MIGLIOLI (PD-U) concorda con la proposta del deputato Rocchi.
Luigi FABBRI (FI) sottoscrive l'emendamento Compagnon 9.54.
Antonino LO PRESTI (AN) sottoscrive l'emendamento Compagnon 9.54.
Ivano MIGLIOLI (PD-U) sottoscrive l'emendamento Viola 9.56.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, fa presente che gli identici emendamenti Compagnon 9.54, Bodega 9.55 e Viola 9.56 in discussione non sembrano presentare problemi di copertura. Modificando il precedente parere, esprime, quindi, parere favorevole su tali emendamenti.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO osserva che gli identici emendamenti Compagnon 9.54, Bodega 9.55 e Viola 9.56 incidono su una materia di legislazione concorrente e che è necessaria una consultazione con le regioni e le parti sociali per giungere ad un accordo. Per questi motivi, conferma il parere contrario precedentemente espresso.
Teresa BELLANOVA (PD-U) sottoscrive l'emendamento Viola 9.56.
Augusto ROCCHI (RC-SE) sottoscrive l'emendamento Compagnon 9.54.
La Commissione approva gli identici emendamenti Compagnon 9.54, Bodega 9.55 e Viola 9.56.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, ricorda di aver proposto la riformulazione dell'emendamento Pagliarini 9.58 nel senso di modificare le parole «23 milioni di euro» in «10 milioni di euro» (vedi allegato 1).
Gianni PAGLIARINI, presidente, accoglie la riformulazione del suo emendamento 9. 58 proposta dal relatore.
La Commissione approva l'emendamento Pagliarini 9.58, nel testo riformulato.
Angelo COMPAGNON (UDC) insiste per la votazione del suo articolo aggiuntivo 9.01, osservando che il suo contenuto si rivolge esclusivamente al rapporto di apprendistato nelle imprese artigiane e non comporta oneri aggiuntivi.
Luigi FABBRI (FI) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Compagnon 9.01.
Antonino LO PRESTI (AN) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Compagnon 9.01 che non comporta spese ed è volto a salvaguardare l'autonomia negoziale delle imprese artigiane e dei lavoratori autonomi.
Lorenzo BODEGA (LNP) sottolinea che il contenuto dell'articolo aggiuntivo Compagnon 9.01 è ampiamente condiviso dalle associazioni di categoria degli artigiani.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO precisa che l'autonomia contrattuale non necessita di un'autorizzazione del Parlamento.
Gianni PAGLIARINI, presidente, invita a riflettere sulle conseguenze dell'approvazione dell'articolo aggiuntivo Compagnon 9.01.
Teresa BELLANOVA (PD-U) dichiara voto contrario sull'articolo aggiuntivo Compagnon 9.01, ricordando che il contratto dei lavoratori artigiani non è stato ancora rinnovato e che un'eventuale approvazione della modifica proposta ridurrebbe il salario degli apprendisti al 50 per cento di quello dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato.
Augusto ROCCHI (RC-SE) dichiara di condividere i rilievi del deputato Bellanova.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 9.01.
Gianni PAGLIARINI, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento 9. 02: s'intende che vi abbia rinunciato.
Lorenzo BODEGA (LNP) insiste per la votazione del suo articolo aggiuntivo 9.03.
La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Bodega 9.03 e Compagnon 9.04; respinge, quindi, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Bodega 9.06, Compagnon 9.05 e 9.07.
La Commissione passa quindi all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 1.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Della Vedova 1.5, Fabbri 1.10, Baldelli 1.11, Baldelli 1.12, Baldelli 1.14, Fabbri 1.16, Lo Presti 1.17, Barani 1.7, Compagnon 1.19, Rocchi 1. 22, Rocchi 1.23, Barani 1. 26, Alemanno 1.28, Fabbri 1.39, Schirru 1.42, gli identici Turco 1.43 e Murgia 1.52, Turco 1.45, Murgia 1.46, Santori 1.38, Bodega 1.57, Compagnon 1.56 e Fabbri 1.60, Pagliarini 1.64, Gioacchino Alfano 1.66 , Gioacchini Alfano 1.67 e Bodega 1. 69. Si rimette al Governo sull'emendamento Pagliarini 1.20 e si riserva di approfondire la connessione dell'emendamento Fontana 1.21con gli identici emendamenti Pagliarini 1.24 e Pagliarini 1.70, su cui esprime parere favorevole. Invita al ritiro degli emendamenti Rocchi 1.25, Rocchi 1.30, Rocchi 1.38, Compagnon 1.40 Esprime parere favorevole sugli emendamenti Pagliarini 1.33 e Pagliarini 1.34, nonché sull'emendamento Pagliarini 1.37, purché riformulato nel senso di sopprimere le parole «come definiti dal decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66» ed eliminare la parte consequenziale, nonchè sull'emendamento Pagliarini 1.54. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Di Salvo 1.61, Rocchi 1.62 e Donadi 1.65.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO concorda con il parere espresso dal relatore, osservando che per esigenze di organicità andrebbero accantonati gli emendamenti Fontana 1.21, Rocchi 1. 23 e gli identici emendamenti Pagliarini 1.24 e 1.70.
Emilio DELBONO (PD-U) concorda con quanto rilevato dal rappresentante del Governo.
La Commissione concorda con la proposta di accantonamento degli emendamenti Cinzia Maria Fontana 1.21, Rocchi 1. 23 e e gli identici emendamenti Pagliarini 1.24 e 1.70.
Bruno MELLANO (RosanelPugno) sottoscrive l'emendamento Della Vedova 1.5, ritenendo che, conformemente a quanto accade negli altri paesi dell'Unione europea, è necessario innalzare l'età pensionabile.
Roberto ROSSO (FI) sottoscrive l'emendamento Della Vedova 1.5, sottolineando la necessità che le risorse finanziarie che si determinerebbero con l'innalzamento dell'età pensionabile delle lavoratrici, pari a circa a 8 miliardi di euro, vadano a copertura del welfare per le famiglie e le giovani madri che attualmente in Italia si trovano in una situazione di evidente squilibrio rispetto agli altri paesi europei.
Lorenzo BODEGA (LNP) sottoscrive l'emendamento Della Vedova 1.5.
La Commissione respinge l'emendamento Della Vedova 1.5
Luigi FABBRI (FI) illustra le finalità del suo emendamento 1.10, sottolineando che il cosiddetto «scalone» garantirebbe ingenti risparmi nella spesa pensionistica.
La Commissione respinge l'emendamento Fabbri 1.10.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 1.11, volto a favorire le giovani generazioni riducendo la totalizzazione dei contributi da 3 a 1 anno.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Baldelli 1.11 e Baldelli 1.12.
Simone BALDELLI (FI), nell'illustrare il suo emendamento 1.14, dichiara di non comprendere le motivazioni per cui la presidenza ha dichiarato inammissibile il suo emendamento 11.13, identico a quello in esame. Sottolinea altresì che esso è volto a ripristinare disposizioni contenute nella cosiddetta legge Biagi a favore dei giovani lavoratori.
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che, per un errore tipografico, l'emendamento Baldelli 1.14 risulta identico all'emendamento Baldelli 1.13. Precisa che, invece, l'emendamento Baldelli 1. 14 si differenzia dal precedente emendamento Baldelli 1. 13, in quanto sostituisce all'articolo 27, comma 1, del disegno di legge il riferimento al 17 per cento con quello al 10 per cento.
Francesco Maria AMORUSO (AN) sottolinea che l'aumento dell'aliquota contributiva penalizzerà le giovani generazioni costrette a pagare troppo per non ricevere nulla.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 1.14; respinge, quindi, l'emendamento Fabbri 1.16.
Antonino LO PRESTI (AN) illustra le finalità del suo emendamento 1.17, sottolineando che non sono state individuate risorse per coprire il disavanzo della previdenza italiana: il Governo sta pertanto predisponendo una riforma previdenziale senza un'adeguata copertura finanziaria. Sottolinea che non è stato ancora presentato il piano industriale indicato nell'articolo 2 e che non vi è chiarezza sulle modalità di conseguimento dei risparmi attraverso un'opera di razionalizzazione del sistema previdenziale.
La Commissione respinge l'emendamento Lo Presti 1.17.
Gianni PAGLIARINI, presidente, constata l'assenza del deputato Barani presentatore dell'emendamento 1.7: si intende che vi abbia rinunziato.
Angelo COMPAGNON (UDC) illustra le finalità del suo emendamento 1.19.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 1.19.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere favorevole sull'emendamento Pagliarini 1.20.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore,concorda con il parere espresso dal rappresentante del Governo.
La Commissione approva l'emendamento Pagliarini 1.20.
Augusto ROCCHI (RC-SE) illustra il suo emendamento 1.22 recante disposizioni relative alle procedure di mobilità per i lavoratori prossimi all'età di pensionamento. Insiste per la votazione del suo emendamento 1.22 e chiede al Governo di svolgere i necessari approfondimenti per evitare che questa categoria di lavoratori si trovi nelle condizioni di non poter percepire né la pensione né l'indennità di mobilità.
Roberto ROSSO (FI) ritiene che non si debbano creare discriminazioni tra le diverse categorie di lavoratori.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 1.22.
Augusto ROCCHI (RC-SE) ritira il suo emendamento 1.25, in quanto il Governo ha proposto di riformulare l'emendamento Pagliarini 1.37 espungendo il riferimento al decreto legislativo n. 66 del 2003. Chiede chiarimenti in ordine all' individuazione della categoria dei lavoratori dipendenti notturni.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO fa presente che la disciplina dell'accesso anticipato al pensionamento dei lavoratori dipendenti sarà introdotta in sede di attuiazione della delega di cui al comma 3 dell'articolo 1.
Augusto ROCCHI (RC-SE) preannunzia che trasfonderà in un ordine del giorno il contenuto del suo emendamento 1.25.
Simone BALDELLI (FI) fa proprio l'emendamento Barani 1.26.
La Commissione respinge l'emendamento Barani 1.26.
Bruno MURGIA (AN) illustra l'emendamento Alemanno 1.28, di cui è firmatario.
La Commissione respinge l'emendamento Alemanno 1.28.
Augusto ROCCHI (RC-SE) ritira il suo emendamento 1.30.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Pagliarini 1.33 e Pagliarini 1.34.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO ribadisce il parere favorevole sull'emendamento Pagliarini 1.37, purché riformulato nel senso proposto dal relatore. Fa quindi presente che la riformulazione non comporta problemi di copertura finanziaria.
Gianni PAGLIARINI, presidente, accetta la riformulazione del suo emendamento 1.37.
Augusto ROCCHI (RC-SE) sottoscrive l'emendamento Pagliarini 1.37, nel testo riformulato.
Titti DI SALVO (SDpSE) sottoscrive l'emendamento Pagliarini 1.37, nel testo riformulato, esprimendo preoccupazione riguardo all'individuazione dei lavoratori notturni, che non andrebbero identificati esclusivamente con i lavoratori che svolgono esclusivamente lavoro notturno.
Elena Emma CORDONI (PD-U) ritiene che sussistano elementi per fugare la preoccupazione evidenziata dal deputato Di Salvo.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO concorda con l'osservazione del deputato Cordoni e sottolinea che la lettera b) del comma 3 dell'articolo 1 prevede una permanenza minima nel periodo notturno.
La Commissione approva l'emendamento Pagliarini 1.37, nel testo riformulato (vedi allegato 1).
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che l'emendamento Rocchi 1.38 risulta precluso dalla votazione testè effettuata.
Angelo COMPAGNON (UDC) insiste per la votazione del suo emendamento 1.40.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, sottolinea che l'emendamento Compagnon 1.40, di cui condivide comunque il senso, non possa essere accolto, essendo rimesso al Governo, in sede di esercizio della delega, la quantificazione della permanenza minima nel periodo notturno.
Angelo COMPAGNON (UDC) sottolinea com il suo emendamento 1. 40 consenta di quantificare esattamente l'impegno di spesa per i lavori usuranti.
Augusto ROCCHI (RC-SE) preannuncia voto contrario sull'emendamento Compagnon 1.40.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 1.40; respinge, quindi, l'emendamento Fabbri 1.39.
Amalia SCHIRRU (PD-U) ritira il suo emendamento 1.42, preannunziando la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea. Sollecita il Governo a tenere in considerazione nel provvedimento di attuazione della delega la condizione dei lavoratori impegnati presso nuclei e impianti industriali in aree dichiarate ad elevato rischio di crisi ambientale.
Augusto ROCCHI (RC-SE) preannuncia che sottoscriverà l'ordine del giorno della collega Schirru.
Carmelo PORCU (AN) preannuncia che sottoscriverà l'ordine del giorno della collega Schirru.
Bruno MURGIA (AN) illustra il suo emendamento 1.52.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Turco 1.43 e Murgia 1.52.
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che è stato presentato dal Governo l'emendamento 1.300 (vedi allegato 2) e che il termine di presentazione di subemendamenti è fissato alle ore 20 della giornata odierna.
Donatella PORETTI (RosanelPugno) illustra le finalità dell'emendamento Turco 1.45.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Turco 1.45 e Murgia 1.46.
Simone BALDELLI (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Santori 1.38.
Elena Emma CORDONI (PD-U), con riferimento al comma 4 dell'articolo 1, chiede se il Governo abbia previsto una salvaguardia dei lavoratori che hanno raggiunto il requisito dell'età pensionabile immediatamente dopo l'apertura della finestra, i quali potrebbero trovarsi nella condizione di non poter percepire per almeno tre mesi la pensione di vecchiaia. Sottolinea altresì la differenza con i lavoratori che abbiano maturato il diritto alla pensione di anzianità perché questi ultimi possono decidere di continuare a lavorare.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO ringrazia il deputato Cordoni per aver posto all'attenzione del Governo una questione che finora non era stata evidenziata. Assicura che nel corso dell'esame in Assemblea sarà individuato uno strumento affinché il lavoratore che al compimento del sessantesimo anno abbia maturato il diritto alla pensione non si trovi nella condizione di dover rimanere
per tre mesi senza stipendio e senza pensione.
La Commissione respinge l'emendamento Santori 1.38; approva, quindi, l'emendamento Pagliarini 1.54.
Paolo GRIMOLDI (LNP) illustra le finalità dell'emendamento Bodega 1.57 volto ad eliminare un'ingiustificata disparità di trattamento nei confronti dei lavoratori autonomi per quanto riguarda le finestre di accesso alla pensione di anzianità con quaranta anni di contributi e alla pensione di vecchiaia.
Lorenzo BODEGA (LNP) ritira il suo emendamento 1.57.
Angelo COMPAGNON (UDC) illustra il suo emendamento 1.56, di analogo contenuto a quello dell'emendamento Bodega 1.57, volto ad eliminare l'inaccettabile disparità di trattamento nei confronti dei lavoratori autonomi per quanto riguarda le finestre di accesso alla pensione di anzianità con quaranta anni di contributi e alla pensione di vecchiaia.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 1.56.
Simone BALDELLI (FI) illustra le finalità dell'emendamento Fabbri 1.60 volto a correggere la posticipazione delle finestre previdenziali prevista nel provvedimento in esame.
Antonino LO PRESTI (AN) sottoscrive l'emendamento Fabbri 1.60.
La Commissione respinge l'emendamento Fabbri 1.60.
Titti DI SALVO (SDpSE) chiede di conoscere le ragioni del parere espresso sul suo emendamento 1.61.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, rileva che l'emendamento Di Salvo 1.61 implica una progressiva graduale crescita degli oneri contributivi per la gestione separata, alterando in tal modo il punto di accordo raggiunto con il Protocollo sul welfare.
Titti DI SALVO (SDpSE) sottolinea che, in base alle leggi vigenti, non è possibile andare in pensione con quaranta anni di contributi senza finestra. Insiste quindi per la votazione del suo emendamento 1.61.
Augusto ROCCHI (RC-SE) sottoscrive l'emendamento Di Salvo 1.61 e preannunzia che insisterà per la votazione del suo emendamento 1.62.
Elena Emma CORDONI (PD-U) osserva che il problema - che non è recente - riguarda una minoranza di lavoratori che continuano a lavorare dopo il quarantesimo anno di contribuzione. Chiede di conoscere se l'argomento sia stato affrontato al tavolo del Protocollo sul welfare.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO si riserva di approfondire la questione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Di Salvo 1.61 e Rocchi 1.62.
Gianni PAGLIARINI, presidente, ritira il suo emendamento 1.64.
Antonino LO PRESTI (AN) fa proprio l'emendamento Donadi 1.65.
La Commissione respinge l'emendamento Donadi 1.65, fatto proprio dal deputato Lo Presti.
Luigi FABBRI (FI) fa propri gli emendamenti Gioacchino Alfano 1.66 e Gioacchino Alfano 1.67.
Antonino LO PRESTI (AN) dichiara di sottoscrivere gli emendamenti Gioacchino Alfano 1.66 e 1.67.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Gioacchino Alfano 1.66
e Gioacchino Alfano 1.67, fatto proprio dal deputato Fabbri.
Paolo GRIMOLDI (LNP) illustra l'emendamento Bodega 1.69, sottolineando che il cosiddetto superbonus non ha costi per lo Stato e ha consentito a circa 90 mila persone di rinviare la pensione, concorrendo in tal modo ad innalzare l'età media lavorativa degli italiani.
La Commissione respinge l'emendamento Bodega 1.69.
La Commissione riprende, quindi, l'esame degli emendamenti Cinzia Maria Fontana 1.21, Rocchi 1.23 e degli identici emendamenti Pagliarini 1.24 e 1.70, precedentemente accantonati.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, approfondito il contenuto dell'emendamento Cinzia Maria Fontana 1.21 e verificato che esso ha le stesse finalità degli identici emendamenti Pagliarini 1.24 e Pagliarini 1.70, invita i presentatori a ritirarlo. Modificando il parere precedentemente espresso, invita, quindi, il deputato Rocchi a ritirare il suo emendamento 1.23.
Teresa BELLANOVA (PD-U) ritira l'emendamento Cinzia Maria Fontana 1.21, di cui è cofirmataria.
Elena Emma CORDONI (PD-U) chiede chiarimenti in merito al contenuto degli identici emendamenti Pagliarini 1.24 e 1.70.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, precisa che gli emendamenti Pagliarini 1. 24 e Pagliarini 1.70 sono finalizzati ad estendere l'applicazione della normativa in materia di pensionamenti di anzianità vigente prima della legge n. 243 del 2004 a tutti i lavoratori collocati in mobilità, a prescindere dall'area territoriale.
Augusto ROCCHI (RC-SE) insiste per la votazione del suo emendamento 1.23.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 1.23; approva, quindi, gli identici emendamenti Pagliarini 1.24 e 1.70.
Gianni PAGLIARINI, presidente, constatando l'imminenza della ripresa delle votazioni in Assemblea, rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
La seduta termina alle 16.50.
Mercoledì 21 novembre 2007. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale Antonio Michele Montagnino.
La seduta comincia alle 21.10.
Norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e previdenza sociale.
C. 3178 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana.
Gianni PAGLIARINI, presidente, ricorda che la Commissione nella seduta pomeridiana ha concluso l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 9, fatta eccezione per gli emendamenti Rocchi 9.29 e Turci 9.7, nonché degli emendamenti riferiti all'articolo 1, fatta eccezione per l'emendamento 1.300 del Governo a cui è stato presentato il subemendamento Compagnon 0.1.300.1 (vedi allegato 2).
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere contrario sul subemendamento Compagnon 0.1.300.1.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore.
La Commissione respinge il subemendamento Compagnon 0.1.300.1. Approva quindi l'emendamento 1.300 del Governo. Passa quindi all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 11, precedentemente accantonate.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Bodega 11.1, 11.5, Pagliarini 11.6, Rocchi 11.9, Bodega 11.10, Pelino 11.11, Rocchi 11.12 e 11.14, sugli identici emendamenti Fabbri 11.16 e Amoruso 11.17, sugli identici emendamenti Bodega 11.2 e Fabbri 11.3, sugli emendamenti Baldelli 11.18, Rocchi 11.19, Turco 11.20, sugli identici emendamenti Fabbri 11.23 e Amoruso 11.25, sull'emendamento Compagnon 11.24, sugli identici emendamenti Lo Presti 11.26 e Baldelli 11.27, sugli emendamenti Baldelli 11.28 e 11.29, Amoruso 11.30, sugli identici emendamenti Fabbri 11.100 e Compagnon 11.101, sugli emendamenti Pedica 11.31, Fabbri 11.32, Baldelli 11.33 e 11.34, Fabbri 11.38, sugli identici emendamenti Fabbri 11.40 e Amoruso 11.41 e sugli identici emendamenti Amoruso 11.42 e Fabbri 11.43, nonché sugli emendamenti Rocchi 11.44, Baldelli 11.45, Rocchi 11.46, sugli identici emendamenti Amoruso 11.50, Fabbri 11.51 e Compagnon 11.52, sugli emendamenti Baldelli 11.54, Fabbri 11.55, sugli identici emendamenti Compagnon 11.57, Fabbri 11.58 e Amoruso 11.59, sugli identici emendamenti Fabbri 11.60, Amoruso 11.61 e Compagnon 11.102, sugli identici emendamenti Fabbri 11.62, Amoruso 11.63 e Compagnon 11.65, sull'emendamento Baldelli 11.64, sugli identici emendamenti Bodega 11.70, Compagnon 11.71, Amoruso 11.72, Fabbri 11.73 e Baldelli 11.74, sugli emendamenti Baldelli 11.78, Lo Presti 11.80, Pelino 11.79, Rocchi 11.81, Fabbri 11.83 e sugli articoli aggiuntivi Fabbri 11.01 e 11.02.
Invita quindi i presentatori a ritirare gli emendamenti Di Salvo 11.4, Rocchi 11.22, Miglioli 11.7, Rocchi 11.36 e 11.37, Turco 11.39, Rocchi 11.48, 11.49, 11.53, 11.56, 11.66, 11.67, 11.68 e 11.69, Pagliarini 11.82 e Turci 11.84.
Invita altresì i presentatori a ritirare i seguenti emendamenti, sui quali esprime altrimenti parere contrario: Rocchi 11.35 e 11.47.
Esprime infine parere favorevole sugli emendamenti Pagliarini 11.15 e 11.21.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore, tranne che sull'emendamento Pagliarini 11.21, sul quale esprime parere contrario.
Lorenzo BODEGA (LNP) illustra il suo emendamento 11.1, volto a sopprimere l'intero articolo 11, che, a suo avviso, irrigidisce il mercato del lavoro.
Paolo GRIMOLDI (LNP) auspica l'approvazione dell'emendamento Bodega 11.1, di cui è firmatario, criticando in particolare l'obbligo per il lavoratore di farsi affiancare da rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Tale disposizione, a suo avviso, presenta altresì aspetti problematici sotto il profilo costituzionale.
La Commissione respinge l'emendamento Bodega 11.1.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, precisa, con riferimento all'emendamento Di Salvo 11.4, di ritenere condivisibile la disposizione contenuta al comma 1 dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 368 del 2001, come sostituito dal citato emendamento. Propone pertanto l'accantonamento dell'emendamento medesimo al fine di valutare la possibilità di una riformulazione.
La Commissione concorda.
Paolo GRIMOLDI (LNP) illustra l'emendamento Bodega 11.5, di cui è firmatario, auspicandone l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Bodega 11.5.
Augusto ROCCHI (RC-SE) illustra l'emendamento Pagliarini 11.6, di cui è firmatario, volto ad escludere la possibilità di contratti a tempo determinato per le postazioni che hanno carattere di stabilità. Rileva altresì, in termini generali, che l'insieme dei pareri espressi sugli emendamenti riferiti all'articolo 11 lo indurrebbe ad insistere per la votazione di tutti i suoi emendamenti.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pagliarini 11.6, Rocchi 11.9 e Bodega 11.10.
Simone BALDELLI (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Pelino 11.11, auspicandone l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Pelino 11.11.
Alberto BURGIO (RC-SE) illustra l'emendamento Rocchi 11.12, di cui è firmatario, volto a sopprimere la norma che introduce il presupposto dello svolgimento di mansioni equivalenti ai fini del raggiungimento del termine di trentasei mesi, di cui al comma 1, lettera b), capoverso «4-bis.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rocchi 11.12 e 11.14. Approva quindi l'emendamento Pagliarini 11.15.
Luigi FABBRI (FI) illustra il suo emendamento 11.16.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 11.17, auspicandone l'approvazione.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Fabbri 11.16 e Amoruso 11.17.
Luigi FABBRI (FI) illustra l'emendamento a sua firma 11.3 evidenziando come esso, rispetto al testo del disegno di legge in esame, preveda che, ai fini della stabilizzazione, si prenda a riferimento l'arco di un quinquennio.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Bodega 11.2 e Fabbri 11.3.
Simone BALDELLI (FI) illustra l'emendamento a sua firma 11.18 che prevede la nullità del rapporto di lavoro nel caso di superamento dei 36 mesi.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 11.18.
Alberto BURGIO (RC-SE) illustra l'emendamento Rocchi 11.19, di cui è firmatario, volto a disciplinare in modo più coerente la conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.19.
Bruno MELLANO (RosanelPugno) illustra l'emendamento Turco 11.20, di cui è firmatario, auspicandone l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Turco 11.20.
Alberto BURGIO (RC-SE) aggiunge la propria firma all'emendamento Pagliarini 11.21.
Peppe DE CRISTOFARO (RC-SE) aggiunge la propria firma all'emendamento Pagliarini 11.21.
La Commissione approva l'emendamento Pagliarini 11.21.
Simone BALDELLI (FI) sottolinea che l'emendamento Pagliarini 11.21 è stato approvato contro il parere del Governo. Si tratta, a suo avviso, di un fatto politico grave, da cui il Governo dovrebbe trarre le conseguenze, a meno che non rientri in un gioco delle parti tra Governo e maggioranza.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO chiarisce che il parere contrario all'emendamento Pagliarini 11.21 deriva dal fatto che il disegno di legge in esame è la trasposizione fedele in una legge del Protocollo sottoscritto il 23 luglio scorso
Simone BALDELLI (FI) ringrazia il sottosegretario Montagnino della sua puntuale risposta, ma rileva che l'approvazione dell'emendamento Pagliarini 11.21 comporta un significativo spostamento dai contenuti del Protocollo del 23 luglio 2007. Ribadisce pertanto che il Governo, anziché limitarsi ad esprimere parere contrario, dovrebbe trarne le conseguenze.
Alberto BURGIO (RC-SE), accogliendo l'invito del relatore, ritira l'emendamento Rocchi 11.22, di cui è firmatario.
Ivano MIGLIOLI (PD-U), accogliendo l'invito del relatore, ritira il suo emendamento 11.7.
Luigi FABBRI (FI), illustrando il suo emendamento 11.23, evidenzia l'opportunità di consentire la scelta tra la stipula presso la Direzione provinciale del lavoro e l'assistenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 11.25, di cui auspica l'approvazione.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Fabbri 11.23 e Amoruso 11.25.
Simone BALDELLI (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 11.24, auspicandone l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 11.24.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 11.27, volto a sopprimere una norma che ha il solo scopo di favorire il sindacato, obbligando i lavoratori a farvi ricorso in occasione della proroga del contratto oltre il termine di 36 mesi. Segnala altresì che tale norma penalizza i sindacati comparativamente meno rappresentativi.
Carmelo PORCU (AN) illustra l'emendamento Lo Presti 11.26, di cui è firmatario, ritenendo profondamente sbagliata la scelta di rendere obbligatoria una scelta che deve restare facoltativa. La norma è improntata a un'eccessiva rigidità burocratica. Rileva altresì che al lavoratore deve essere riconosciuto il diritto di scegliere da chi farsi rappresentare nel caso di specie.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Lo Presti 11.26 e Baldelli 11.27.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 11.28, chiedendo al relatore di spiegare le ragioni del suo parere contrario.
Bruno MURGIA (AN) aggiunge la propria firma all'emendamento Baldelli 11.28.
Paolo GRIMOLDI (LNP) ) aggiunge la propria firma all'emendamento Baldelli 11.28, invitando il relatore e il rappresentante del Governo a motivare il parere contrario espresso.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO ricorda che il Governo ha già espresso la volontà di discostarsi il meno possibile dal testo originario del disegno di legge in esame e, dunque, del Protocollo del 23 luglio 2007.
Lorenzo BODEGA (LNP) aggiunge la propria firma all'emendamento Baldelli 11.28, rilevando che la risposta fornita dal rappresentante del Governo dimostra che sono le organizzazioni sindacali a dettare l'agenda politica del Governo.
Augusto ROCCHI (RC-SE) richiama l'attenzione dei gruppi di opposizione sulla
norma costituzionale relativa ai sindacati. Esprime pertanto perplessità sulla «privatizzazione» del diritto di assistenza al lavoratore, atteso che la tutela investe un interesse collettivo e non un interesse individuale.
Carmelo PORCU (AN) evidenzia come la disposizione costituzionale relativa ai sindacati non abbia di fatto trovato attuazione.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 11.28.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 11.29, volto a stabilire che il ruolo previsto dal comma 1 dell'articolo 11 per le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sia esteso a tutti i sindacati. Sottolinea quindi le divisioni emerse con chiarezza all'interno della maggioranza e ritiene che il Governo non possa limitarsi a difendere il testo del Protocollo del 23 luglio 2007.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 11.29.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 11.30, auspicandone l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Amoruso 11.30.
Luigi FABBRI (FI) illustra l'emendamento 11.100 che riconosce la possibilità di assistenza al lavoratore, ai fini del rinnovo del contratto, agli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente rappresentative. Non comprende le motivazioni per cui tali enti bilaterali, competenti alla certificazione, non possano assistere il lavoratore nel rinnovo del contratto a termine.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 11.101 e ne auspica l'approvazione.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Fabbri 11.100 e Compagnon 11.101. Respinge quindi l'emendamento Pedica 11.31.
Luigi FABBRI (FI) illustra il suo emendamento 11.32 e ne auspica l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Fabbri 11.32.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 11.33, chiedendo al relatore di motivare il suo parere contrario.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 11.33.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 11.34, rinnovando l'invito al relatore ad illustrare le ragioni del suo parere contrario.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 11.34.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, suggerisce ai presentatori l'opportunità di riformulare l'emendamento Rocchi 11.35 nel senso di inserire al comma 1, lettera b), capoverso «4-bis, dopo le parole «descritta procedura» le parole «nonché nel caso di superamento del termine stabilito nel medesimo contratto».
Alberto BURGIO (RC-SE) dichiara di non essere disponibile a riformulare l'emendamento Rocchi 11.35 nel senso indicato dal relatore e insiste perché sia posto in votazione, chiarendo che esso risponde a finalità diverse da quelle sottese alla riformulazione suggerita.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.35.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, annuncia la presentazione di un emendamento volto a recepire i contenuti della proposta di riformulazione dell'emendamento
Rocchi 11.35, che non è stata accolta.
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che è stato presentato l'emendamento 11.200 del relatore (vedi allegato 2) e fissa il termine per la presentazione di subemendamenti alle ore 23.
Augusto ROCCHI (RC-SE) illustra il suo emendamento 11.36 e insiste perché sia posto in votazione.
Simone BALDELLI (FI) ritiene che l'emendamento Rocchi 11.36 sia coerente con la logica del provvedimento in esame e, in questo senso, ragionevole.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, rileva che l'emendamento Rocchi 11.36 equipara impropriamente il lavoro prestato presso un determinato datore di lavoro al lavoro somministrato, il quale, come è noto, concerne lavoratori dipendenti da un diverso datore di lavoro.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.36.
Augusto ROCCHI (RC-SE) illustra il suo emendamento 11.37, insistendo perché sia posto in votazione, e osserva, rivolto al relatore, che questo emendamento, come anche il suo emendamento 11.36 precedentemente respinto, include la somministrazione di lavoro ai soli fini del raggiungimento del termine dei trentasei mesi previsto dalla norma.
Alberto BURGIO (RC-SE) pur comprendendo le ragioni addotte dal relatore a giustificazione dell'invito al ritiro dell'emendamento, fa presente come sia importante garantire la stabilizzazione del rapporto di lavoro.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.37.
Luigi FABBRI (FI) illustra il suo emendamento 11.38, auspicandone l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Fabbri 11.38.
Bruno MELLANO (RosanelPugno) illustra l'emendamento Turco 11.39, di cui è firmatario, insistendo perché sia posto in votazione.
Simone BALDELLI (FI) aggiunge la sua firma all'emendamento Turco 11.39.
La Commissione respinge l'emendamento Turco 11.39.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 11.41 e ne auspica l'approvazione.
Simone BALDELLI (FI) illustra l'emendamento 11.40 volto a prevedere la deroga alla stabilizzazione per i contratti a termine stipulati per ragione di stagionalità ivi comprese quelle definite dal decreto del Presidente della Repubblica n. 1525 del 1963.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Fabbri 11.40 e Amoruso 11.41.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 11.42 e ne auspica l'approvazione.
Simone BALDELLI (FI) annuncia voto favorevole sull'emendamento Fabbri 11.43, di cui condivide le finalità.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Amoruso 11.42 e Fabbri 11.43. Respinge quindi l'emendamento Rocchi 11.44.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 11.45, concernente il diritto di precedenza nelle assunzioni di cui al capoverso 4-quater della lettera b) del comma 1. A suo avviso, tale norma ignora le logiche del mercato e limita fortemente la possibilità delle aziende di decidere quali lavoratori assumere.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 11.45.
Augusto ROCCHI (RC-SE) ritira i suoi emendamenti 11.46 e 11.47.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, propone l'accantonamento dell'emendamento Rocchi 11.48, ai fini di un ulteriore approfondimento.
La Commissione concorda.
Alberto BURGIO (RC-SE) illustrando l'emendamento 11.49 fa presente l'opportunità che il diritto di precedenza non si estingua nel giro di 12 mesi ma di 24 mesi.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.49.
Simone BALDELLI (FI) annuncia voto favorevole sugli identici emendamenti Amoruso 11.50, Fabbri 11.51 e Compagnon 11.52.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 11.50.
Stefania PRESTIGIACOMO (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 11.52.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Amoruso 11.50, Fabbri 11.51 e Compagnon 11.52.
Alberto BURGIO (RC-SE) illustra l'emendamento Rocchi 11.53, di cui è firmatario, insistendo perché sia posto in votazione.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.53.
Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 11.54, auspicandone l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 11.54.
Luigi FABBRI (FI) illustra il suo emendamento 11.55 e ne auspica l'approvazione.
Carmelo PORCU (AN) aggiunge la sua firma all'emendamento Fabbri 11.55.
La Commissione respinge l'emendamento Fabbri 11.55.
Simone BALDELLI (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 11.57, auspicandone l'approvazione.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 11.59.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Compagnon 11.57, Fabbri 11.58 e Amoruso 11.59.
Simone BALDELLI (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 11.102 e ne auspica l'approvazione.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Fabbri 11.60, Amoruso 11.61 e Compagnon 11.102.
Augusto ROCCHI (RC-SE) illustra il suo emendamento 11.56 e insiste perché sia posto in votazione.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.56.
Luigi FABBRI (FI) illustra il suo emendamento 11.62.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 11.63.
Giustina MISTRELLO DESTRO (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 11.65.
La Commissione respinge gli identici emendamento Fabbri 11.62, Amoruso 11.63 e Compagnon 11.65.
Luigi FABBRI (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Baldelli 11.64 e ne auspica l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Baldelli 11.64.
Alberto BURGIO (RC-SE) insiste per la votazione dell'emendamento 11.66 che illustra. Fa presente come i comportamenti non rispondenti alle regole sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro debbano essere comunque sanzionati.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO propone l'accantonamento dell'emendamento Rocchi 11.66, ai fini di un ulteriore approfondimento.
La Commissione concorda.
Augusto ROCCHI (RC-SE) illustra il suo emendamento 11.67, che chiede sia accantonato in quanto connesso con il suo emendamento 11.48, già accantonato.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, ribadisce l'invito al ritiro dell'emendamento Rocchi 11.67, precisando che, ove fosse approvato l'emendamento Rocchi 11.48, si terrà in considerazione il contenuto dell'emendamento 11.67.
Augusto ROCCHI (RC-SE) ritira il suo emendamento 11.67. Ritira altresì il suo emendamento 11.68 e illustra il suo emendamento 11.69.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.69.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Amoruso 11.72.
Gianni PAGLIARINI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Compagnon 11.71: si intende vi abbiano rinunciato.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Bodega 11.70, Amoruso 11.72, Fabbri 11.73 e Baldelli 11.74.
Alberto BURGIO (RC-SE) illustra l'emendamento Rocchi 11.76, di cui è firmatario, insistendo perché sia posto in votazione.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rocchi 11.76, Baldelli 11.78 e Lo Presti 11.80.
Luigi FABBRI (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Pelino 11.79.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pelino 11.79 e Rocchi 11.81.
Gianni PAGLIARINI, presidente, ritira il suo emendamento 11.82.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) ritira il suo emendamento 11.84.
Luigi FABBRI (FI) illustra il suo emendamento 11.83 che prevede per le aziende con un numero di dipendenti inferiore a 250 la possibilità di stipulare contratti di lavoro a tempo determinato di durata inferiore a 18 mesi, anche per ragioni diverse da quelle previste.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Fabbri 11.83 e l'articolo aggiuntivo 11.01.
Luigi FABBRI (FI) illustra il suo articolo aggiuntivo 11.02, auspicandone l'approvazione.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Fabbri 11.02.
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che è stato presentato il subemendamento Burgio 0.11.200.1 (vedi allegato 2).
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere contrario sul subemendamento Burgio 0.11.200.1.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme al relatore.
Alberto BURGIO (RC-SE) illustra il suo subemendamento 0.11.200.1.
La Commissione respinge il subemendamento Burgio 0.11.200.1. Approva quindi l'emendamento 11.200 del relatore.
La Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 13.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Compagnon 13.1, Lo Presti 13.2, Pelino 13.3, Turco 13.4, Bodega 13.5, Baldelli 13.6 e Della Vedova 13.7, sugli emendamenti Baldelli 13.8, Fabbri 13.9, Baldelli 13.10, Compagnon 13,11, Compagnon 13.14 e sull'articolo aggiuntivo Fabbri 13.04. Invita quindi i presentatori a ritirare gli identici emendamenti Compagnon 13.12 e Viola 13.13, gli identici emendamenti Viola 13.15 e Compagnon 13.16, gli emendamenti Baldelli 13.17, 13.18 e 13.19, Turci 13.21 e l'articolo aggiuntivo Rocchi 13.05. Invita altresì i presentatori a ritirare i seguenti emendamenti, sui quali esprime, altrimenti, parere contrario: Baldelli 13.20, Turco 13.01 e Rocchi 13.03. Esprime infine parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Pagliarini 13.06 e sugli identici articoli aggiuntivi Fabbri 13.07, Amoruso 13.08 e Compagnon 13.09, a condizione che siano riformulati nel senso di stabilire che, per lo svolgimento di prestazioni di carattere discontinuo nel settore del turismo e dello spettacolo, i contratti collettivi possono prevedere la stipula di rapporti di lavoro per lo svolgimento di dette prestazioni durante il fine settimana, nelle festività, nei periodi di vacanze scolastiche e per ulteriori casi, comprese le fattispecie già individuate dall'articolo 10, comma 3, del decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore, tranne che sull' articolo aggiuntivo Pagliarini 13.06 e sugli identici articoli aggiuntivi Fabbri 13.07, Amoruso 13.08 e Compagnon 13.09, sia nella formulazione originaria sia ove riformulati nel senso indicato dal relatore.
Luigi FABBRI (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 13.1.
Paolo GRIMOLDI (LNP) illustra l'emendamento Bodega 13.5, di cui è firmatario, auspicando la approvazione.
Bruno MELLANO (RosanelPugno) illustra l'emendamento Turco 13.4, di cui è firmatario.
Bruno MURGIA (AN) illustra l'emendamento Lo Presti 13.2 e ne auspica l'approvazione.
Giustina MISTRELLO DESTRO (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Della Vedova 13.7.
Stefania PRESTIGIACOMO (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Pelino 13.3.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Compagnon 13.1, Lo Presti 13.2, Pelino 13.3, Turco 13.4, Bodega 13.5, Baldelli 13.6 e Della Vedova 13.7. Respinge quindi gli emendamenti Baldelli 13.8, Fabbri 13.9 e Baldelli 13.10.
Giustina MISTRELLO DESTRO (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 13.11 e ne auspica l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 13.11.
Giustina MISTRELLO DESTRO (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 13.12 e insiste perché sia posto in votazione.
Ivano MIGLIOLI (PD-U) ritira l'emendamento Viola 13.13, di cui è firmatario, identico all'emendamento Compagnon 13.12.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 13.12.
Giustina MISTRELLO DESTRO (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 13.14 e ne auspica l'approvazione.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 13.14.
Rodolfo Giuliano VIOLA (PD-U) ritira il suo emendamento 13.15.
Giustina MISTRELLO DESTRO (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 13.16.
La Commissione respinge l'emendamento Compagnon 13.16.
Simone BALDELLI (FI) chiede di sapere se l'invito al ritiro formulato con riferimento ai suoi emendamenti 13.17, 13.18, 13.19 e 13.20 dipenda dal fatto che il contenuto di tali proposte emendative è ricompreso nella proposta di riformulazione degli articoli aggiuntivi Fabbri 13.07, Amoruso 13.08 e Compagnon 13.09, avanzata dal relatore.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, risponde affermativamente alla domanda del collega Baldelli.
Simone BALDELLI (FI), alla luce dei chiarimenti forniti dal relatore, ritira i suoi emendamenti 13.17, 13.18, 13.19 e 13.20.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) ritira il suo emendamento 13.21.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Turco 13.01.
Augusto ROCCHI (RC-SE) ritira il suo articolo aggiuntivo 13.03.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Fabbri 13.04.
Augusto ROCCHI (RC-SE) ritira il suo articolo aggiuntivo 13.05.
La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Pagliarini 13.06.
Elena Emma CORDONI (PD-U) chiede chiarimenti in ordine alla riformulazione degli articoli aggiuntivi Fabbri 13.07, Amoruso 13.08 e Compagnon 13.09, proposta dal relatore. In particolare, desidera sapere se vi sia ricompreso il settore della ristorazione.
Titti DI SALVO (SDpSE) ricorda innanzitutto che l'abolizione del lavoro a chiamata rappresenta un punto fondamentale dell'azione del Governo per contrastare la precarietà nel mondo del lavoro. Si dichiara pertanto contraria a qualunque norma che reintroduca surrettiziamente tale tipologia contrattuale. Fa altresì presente che esistono già previsioni normative che danno risposta alle particolari esigenze dei settori del turismo e dello spettacolo: è perciò necessario verificare se alcune di tali previsioni normative, quali ad esempio l'articolo 10, comma 3, del decreto legislativo n. 368 del 2001, non siano più rispondenti alle reali esigenze di quei settori e debbano pertanto essere abrogate.
Augusto ROCCHI (RC-SE), dopo aver ribadito che l'abolizione del lavoro a chiamata rappresenta un punto qualificante dell'azione di governo, chiede l'accantonamento degli articoli aggiuntivi cui si riferisce la proposta di riformulazione del relatore, ritenendo che le problematiche sottese debbano essere approfondite.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, ritiene che la richiesta di accantonamento del collega Rocchi non possa essere accolta. Osserva peraltro, con riferimento alle osservazioni della collega Di Salvo, che le questioni da lei sollevate potranno essere approfondite nel corso dell'esame in Assemblea.
Augusto ROCCHI (RC-SE) sottolinea che il gruppo di rifondazione comunista sta compiendo uno sforzo per salvaguardare l'unità della maggioranza. Tale atteggiamento di disponibilità, tuttavia, presuppone che anche da parte delle altre forze della maggioranza non si tenti di forzare i tempi della discussione. Altrimenti, è legittimo il sospetto che si voglia surrettiziamente reintrodurre il lavoro a chiamata.
Titti DI SALVO (SDpSE) rileva, rivolta al relatore, che, contrariamente a quanto da lui affermato, l'accoglimento della sua proposta di riformulazione precluderebbe, di fatto, la possibilità di affrontare in Assemblea le questioni segnalate nel precedente intervento.
Elena Emma CORDONI (PD-U) ricorda che in determinati settori, come quello turistico, è purtroppo necessario scegliere tra l'accettazione del ricorso al «lavoro nero» e l'introduzione di forme di flessibilità controllate. Da questo punto di vista, l'abolizione del lavoro a chiamata pone un problema che la riformulazione proposta dal relatore intende risolvere.
Alberto BURGIO (RC-SE) fa presente come nel caso in questione vi sia una chiara violazione del contenuto dell'accordo ma ciò non venga evidenziato.
Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur) fa presente come a suo avviso, non vi sia alcuna sovrapposizione tra le fattispecie contemplate dall'articolo 10 del decreto legislativo n. 368 del 2001 e la norma introdotta con gli emendamenti Fabbri 13.07 e Amoruso 13.08 nel testo riformulato.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) esprime un giudizio favorevole sulla proposta di riformulazione avanzata dal relatore e critica l'atteggiamento pregiudizialmente ideologico di alcuni colleghi.
Luigi FABBRI (FI) accoglie la riformulazione del suo articolo aggiuntivo 13.07, proposta dal relatore.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'articolo aggiuntivo Amoruso 13.08 e accoglie la proposta di riformulazione avanzata dal relatore.
Gianni PAGLIARINI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Compagnon 13.09: si intende vi abbiano rinunciato.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO, nel ribadire il parere contrario sugli articoli aggiuntivi Fabbri 13.07 e Amoruso 13.08, come riformulati, osserva, rivolto alla collega Di Salvo che non sussistono ragioni di carattere giuridico a sostegno della sua proposta di abrogazione dell'articolo 10, comma 3 del decreto legislativo n. 368 del 2001.
Titti DI SALVO (SDpSE) esprime netta contrarietà sugli articoli aggiuntivi Fabbri 13.07 e Amoruso 13.08, come riformulati.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, ricorda come l'introduzione di tipologie specifiche di lavoro nei settori del turismo e dello spettacolo rientrasse in un accordo politico all'interno della maggioranza, che ha reso possibile l'abolizione dello staff leasing. Ribadisce comunque che alcune delle questioni sollevate dalla collega Di Salvo dovranno essere approfondite in vista dell'esame in Assemblea.
Alberto BURGIO (RC-SE) ritiene che il dibattito che seguirà all'approvazione degli articoli aggiuntivi in discorso ne rivelerà la reale portata normativa, tale da compromettere seriamente gli equilibri all'interno della maggioranza su una tematica così delicata e complessa.
Elena Emma CORDONI (PD-U) si rammarica di non aver ricevuto risposte nel merito del suo precedente intervento. Da un punto di vista politico più generale, ricorda comunque che anche l'abolizione dello staff leasing rientrava negli equilibri raggiunti all'interno della maggioranza ed
è perciò stata accolta anche dalle forze di maggioranza meno favorevoli.
La Commissione approva gli articoli aggiuntivi Fabbri 13.07 e Amoruso 13.08, come riformulati (vedi allegato 1)
La Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 3 precedentemente accantonati.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, si rimette alle valutazioni del Governo per quanto concerne il parere sugli emendamenti Rocchi 3.5 e Pagliarini 3.10.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere favorevole sull'emendamento Rocchi 3.5 e parere contrario sull'emendamento Pagliarini 3.10.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) osserva che l'approvazione dell'emendamento Rocchi 3.5 farebbe venir meno la ratio di fondo della lettera b) del comma 1.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO, riconsiderando il parere precedentemente espresso, propone una riformulazione dell'emendamento Rocchi 3.5, nel senso di eliminare la parola «discontinui» e aggiungere, dopo la parola «garanzia;» le parole «per tutti i percorsi lavorativi,».
Augusto ROCCHI (RC-SE) accoglie la proposta di riformulazione avanzata dal rappresentante del Governo.
Donata LENZI (PD-U) esprime forti perplessità sulla posizione espressa dal rappresentante del Governo.
Elena Emma CORDONI (PD-U) osserva che la lettera b) del comma 1 è, nel suo complesso, coerente e include già i lavoratori a tempo indeterminato tra i soggetti per i quali occorre proporre politiche attive tali da favorire il raggiungimento di un tasso di sostituzione non inferiore al 60 per cento.
La Commissione approva l'emendamento Rocchi 3.5, come riformulato. Respinge quindi l'emendamento Pagliarini 3.10.
La Commissione passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 9 precedentemente accantonati.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Rocchi 9.7, a condizione che sia riformulato sopprimendo le parole: «ed escludendo le fasce deboli previste dalla decisione del Consiglio UE del 13 marzo 2000 n. 200/228/CE».
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore.
Augusto ROCCHI (RC-SE) accoglie la proposta di riformulazione avanzata dal relatore.
La Commissione approva l'emendamento Rocchi 9.7, come riformulato (vedi allegato 1).
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, per quanto riguarda l'emendamento Turci 9.29, si rimette alle valutazioni del rappresentante del Governo.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO ritiene che il problema potrà essere affrontato al momento dell'esame in Assemblea e invita pertanto i presentatori a ritirare l'emendamento Turci 9.29.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) osserva che il Governo può comunque presentare emendamento nel corso dell'esame in Assemblea, a prescindere dal ritiro del suo emendamento 9.29. Insiste pertanto affinché sia posto in votazione.
La Commissione respinge l'emendamento Turci 9.29. Passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 10 precedentemente accantonati.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, si rimette al parere del Governo sull'emendamento Porcu 10.5.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO, pur apprezzando le finalità dell'emendamento Porcu 10.5, invita i presentatori a ritirarlo, per consentire al Governo una più attenta valutazione, in altra sede, delle conseguenze di carattere finanziario.
Carmelo PORCU (AN) insiste per la votazione in quanto l'emendamento è volto ad eliminare un errore materiale recato dall'articolo 14-septies del decreto-legge n. 663 del 1979 che non è stato mai rimosso.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, pur condividendo la posizione del Governo, precisa di apprezzare particolarmente il merito dell'emendamento in questione.
Elena Emma CORDONI (PD-U) sottolinea l'esigenza di valutare attentamente la possibilità che dall'approvazione dell'emendamento Porcu 10.5 derivino maggiori oneri per le finanze dello Stato.
Carmelo PORCU (AN) insiste perché il suo emendamento 10.5 sia posto in votazione, ritenendo che esso non comporti nuovi o maggiori oneri per lo Stato.
La Commissione respinge l'emendamento Porcu 10.5. Passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 12 precedentemente accantonati.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, si rimette al parere del rappresentante del Governo per quanto concerne gli emendamenti riferiti all'articolo 12.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO si rimette alla Commissione sull'emendamento Cordoni 12.10, a condizione che sia riformulato sostituendo la parola «sette» con la seguente: «cinque».
Elena Emma CORDONI (PD-U) accoglie la proposta di riformulazione avanzata dal rappresentante del Governo.
La Commissione approva l'emendamento Cordoni 12.10, come riformulato (vedi allegato 1).
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere favorevole sull'emendamento Di Salvo 12.11.
La Commissione approva l'emendamento Di Salvo 12.11.
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Di Salvo 12.11, risultano preclusi gli emendamenti Rocchi 12.12 e 12.13.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere contrario sugli emendamenti Rocchi 12.15 e 12.16.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rocchi 12.15 e 12.16.
Luigi FABBRI (FI) dichiara di fare proprio l'emendamento Buontempo 12.18.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere contrario sull'emendamento Buontempo 12.18.
La Commissione respinge l'emendamento Buontempo 12.18.
Luigi FABBRI (FI) dichiara di fare proprio l'articolo aggiuntivo Buontempo 12.02.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Buontempo 12.02.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Buontempo 12.02. Passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 22 precedentemente accantonati.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, si rimette al parere del rappresentante del Governo.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere contrario sull'emendamento Fabbri 22.4 e sugli identici emendamenti Compagnon 22.2, Fabbri 22.3 e Bodega 22.5.
Carmelo PORCU (AN) dichiara di fare proprio l'emendamento Compagnon 22.2.
La Commissione respinge l'emendamento Fabbri 22.4. Respinge quindi gli identici emendamenti Compagnon 22.2, Fabbri 22.3 e Bodega 22.5.
La Commissione passa all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 23.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, si rimette al parere del rappresentante del Governo.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere contrario sull'emendamento Rocchi 23.2, che invita a trasformare in un ordine del giorno da presentare in Assemblea.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 23.2.
La Commissione passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 11 precedentemente accantonati.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, si rimette al parere del rappresentante del Governo.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO invita i presentatori a riformulare l'emendamento Di Salvo 11.4, nel senso di premettere al comma 1 dell'articolo 11 una norma che inserisce all'articolo 1 del decreto legislativo n. 368 del 2001 il seguente comma: «01. Il contratto di lavoro subordinato è stipulato di regola a tempo indeterminato».
Augusto ROCCHI (RC-SE) accoglie la proposta di riformulazione avanzata dal rappresentante del Governo.
La Commissione approva l'emendamento Di Salvo 11.4, come riformulato (vedi allegato 1).
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO, pur comprendendo le finalità dell'emendamento Rocchi 11.48, esprime parere contrario.
Augusto ROCCHI (RC-SE) chiarisce che il suo emendamento 11.48 è volto ad estendere il diritto di precedenza nelle assunzioni anche ai lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato.
Lanfranco TURCI (RosanelPugno) pur non essendo contrario alle finalità indicate dal collega Rocchi, esprime perplessità sul suo emendamento 11.48.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.48.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO invita i presentatori a ritirare l'emendamento Rocchi 11.66, esprimendo altrimenti parere contrario.
Augusto ROCCHI (RC-SE) insiste perché sia posto in votazione il suo emendamento 11.66.
La Commissione respinge l'emendamento Rocchi 11.66. Passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 32, precedentemente accantonati.
Emilio DELBONO (PD-U), relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti Pagliarini 32.1 e 32.2.
Il sottosegretario Antonio Michele MONTAGNINO esprime parere conforme a quello del relatore.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Pagliarini 32.1 e 32.2.
Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che il testo, come risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere.
Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina all'1.15 del 22 novembre 2007.
Al Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 254 del 13 novembre, a pag. 106, prima colonna, ventunesima riga, le parole da: al 24 per cento fino a: dall'anno 2010 sono sostituite con le seguenti: 17 per cento e le parole: 17,70 per cento con le seguenti: 10 per cento.
Al medesimo Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 13 novembre, a pag. 89, prima colonna, quarta riga, le parole: Fabbri 13.017 sono sostituite con le seguenti gli identici Fabbri 8.200 e.