VII Commissione - Marted́ 11 dicembre 2007


Pag. 76

ALLEGATO 1

5-01739 Bono: Ritardo nella realizzazione del monumento ai Caduti di Nassiriya

TESTO DELLA RISPOSTA

A seguito del decreto ministeriale del 6 dicembre 2006, con il quale veniva dichiarato vincitore del concorso di progettazione e realizzazione del monumento in onore dei caduti di Nassirya il Gruppo del Maestro Giuseppe Spagnuolo, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, individuata quale stazione appaltante, ha svolto le seguenti attività:
il 12 febbraio 2007 ha ricevuto, da parte del Gruppo vincitore, i nominativi, le qualifiche e le responsabilità dei componenti il Gruppo medesimo ai fini della costituzione della A.T.I. «Foresta d'Acciaio» incaricata della esecuzione del progetto.
Il 20 marzo 2007 ai sensi dell'articolo 14 della legge 241/90 ha convocato la conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto definitivo ed ha individuato il funzionario tecnico Responsabile Unico del Procedimento (R.U.P.), nell'architetto Mencarelli.
Il 30 marzo 2007, ha riunito il Comitato regionale di coordinamento e successivamente il 10 aprile 2007, ha acquisito i pareri formali degli Istituti interessati di cui alla riunione del Comitato.
L'11 aprile 2007, si è tenuta la Conferenza dei servizi ed il 23 aprile si è proceduto al sopralluogo operativo, con gli Uffici interessati del Comune di Roma e il gruppo di progettazione, nell'area di cantiere, alfine di acquisire i dati necessari alla redazione del progetto esecutivo.
Nel mese di maggio, l'Ufficio Affari Militari del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, ha chiesto, per il tramite del Gabinetto del Ministro per i beni e le attività culturali, di valutare l'opportunità di dedicare il monumento a tutti i militari caduti nello svolgimento di missioni di pace (istanza avanzata al Presidente della Repubblica dal signor Marco Pibiri, padre del Caporal Maggiore Alessandro Pibiri, caduto a Nassirya il 5 giugno 2006).
Il R.U.P. ha richiesto al Gruppo di progettazione l'assenso al cambiamento concettuale richiesto, lo ha acquisito il primo agosto 2007.
Il 5 novembre 2007 il Comune di Roma ha consegnato alla Stazione appaltante l'area di cantiere e contestualmente il R.U.P., ha consegnato l'area alla A.T.I. «Foresta d'acciaio».
Il 12 novembre 2007 il Vicepresidente del Consiglio e Ministro per i beni e le attività culturali onorevole Francesco Rutelli ha posato assieme al Ministro della Difesa onorevole Arturo Parisi, la prima pietra del monumento ai Caduti delle missioni di pace.
La fine dei lavori è prevista per il 5 marzo 2008.
Una volta effettuato il collaudo, il monumento sarà consegnato al Comune di Roma.


Pag. 77

ALLEGATO 2

5-01743 Fava: Tutela dei beni culturali in località Madonna Santa Sofia.

TESTO DELLA RISPOSTA

In riferimento a quanto rappresentato dall'onorevole Interrogante sulla possibilità da parte del MIBAC di adoperarsi per la tutela dei beni culturali insistenti sul nuovo tratto finale dell'innesto della strada statale 420 Breda Cisoni, si precisa quanto segue:
A) la Soprintendenza competente, vista la documentazione progettuale trasmessa dalla Provincia di Mantova e le informazioni assunte presso il Comune di Sabbioneta ha eseguito un sopralluogo dal quale è emerso che gli «Arginelli» di Sabbioneta costituiscono un sistema di arginature, già documentate nel XII secolo, completate nel XVI secolo sotto il dominio gonzaghesco e in parte modificate e rettificate nel corso dell'Ottocento, che cingono con uno sviluppo di 18 Km per una altezza media sul piano di campagna di circa 4-5 metri buona parte del territorio comunale.
Gli arginelli sono di proprietà dell'ente comunale e, per le loro caratteristiche rientrano tra le cose immobili soggette, in via cautelare e provvisoria, alle disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 12, comma 1, del medesimo.
Ogni progettato intervento di modifica che riguardi i cosiddetti «arginelli» dovrà pertanto essere assoggettato ad autorizzazione preventiva da parte della Soprintendenza.
B) Per quanto riguarda la Santella dedicata a Santa Sofia, si rappresenta che la competente Soprintendenza, a seguito degli accertamenti di pertinenza, non ha ravvisato, in ordine al manufatto in questione, di proprietà privata, requisiti di interessi storico-artistici tali da giustificare la sottoposizione alla normativa di tutela prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Il progetto a suo tempo trasmesso alla Soprintendenza prevede comunque la ricostruzione della Santella, che sarà ulteriormente salvaguardata, anche nei suoi aspetti materici, con l'individuazione di opportune soluzioni tecniche a cui la Provincia, nella revisione progettuale, si è già resa disponibile.


Pag. 78

ALLEGATO 3

5-01773 Acerbo: Rischio di chiusura dell'osservatorio del Gran Sasso per mancanza di stanziamenti.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito ai contenuti dell'interrogazione parlamentare dell'onorevole Maurizio Acerbo, l'INAF ha fornito circostanziati elementi di risposta.
In primo luogo ha affermato che non è vero che la stazione osservativa di Campo Imperatore, situata in provincia dell'Aquila ma dipendente amministrativamente e gestionalmente dall'Osservatorio Astronomico di Roma, rischia di chiudere i battenti. La stazione stessa, che è dotata di un telescopio riflettore di 110 centimetri AZT-24 e di un telescopio Schmidt di 60centimetri di diametro, è attualmente inserita, assieme ad altri telescopi ottici medio-piccoli sul territorio nazionale ad Asiago (Padova), Loiano (Bologna), Toppo di Castelgrande (Potenza) e Serra La Nave (Catania) in un piano di riordino della rete dei telescopi ottici medio-piccoli (con diametro minore di 2 metri) sul territorio nazionale, al fine di aumentarne l'efficienza gestionale e la produttività scientifica. In particolare, il telescopio A7T-24, che è utilizzato principalmente da astronomi dell'Osservatorio Astronomico di Roma e dell'Osservatorio Astronomico di Collurania Teramo per studi di Supernovae nell'infrarosso nel quadro di una collaborazione con ricercatori russi, dovrebbe venire inserito nel futuro immediato in una Rete Osservativa Nazionale di telescopi ottici comprendente i telescopi delle stazioni osservative di Asiago, Loiano, Toppo di Castelgrande, Serra La Nave e, appunto, Campo Imperatore.
In secondo luogo, l'Ente afferma di non aver devoluto risorse per il personale tecnico solo agli Osservatori di Padova e Bologna, escludendo le stazioni di Campo Imperatore e Catania. La programmazione delle assunzioni di personale, sia scientifico che tecnico e amministrativo, e fatta dell'INAF su base nazionale nell'ambito del proprio programma triennale, dopo ampio confronto con i Direttori delle Strutture di ricerca dell'INAF (Osservatori ed Istituti). Non e vero che l'INAF abbia penalizzato in alcun modo la stazione di Campo Imperatore (che comunque dipende dall'Osservatorio Astronomico di Roma che si fa interprete delle sue necessità di risorse sia umane che finanziarie) né la stazione di Serra La Nave, che dipende dall'Osservatorio di Catania.
Infine in relazione alla richiesta avanzata dalla Presidenza della Provincia dell'Aquila, non risulta all'INAF che l'«Osservatorio del Gran Sasso» (se con tale termine si intende la stazione osservativa di Campo Imperatore the dipende dell'Osservatorio Astronomico di Roma dall'INAF e non i laboratori del Gran Sasso che dipendono invece dall'INFN) non sia in grado di farsi carico da sola delle spese per il personale tecnico, che fino ad ora ha garantito la perfetta funzionalità dell'Osservatorio. Attualmente risultano assegnati alla stazione osservativa di Campo Imperatore 3 unità di personale tecnico-amministrativo a tempo indeterminato (e precisamente 1 EP e 2 tecnici di qualifica C), e 1 tecnico a tempo determinato di qualifica C. L'INAF fornisce annualmente le risorse finanziarie per il funzionamento della stazione osservativa di Campo Imperatore e non risulta pervenuta alla Sede Centrale dall'INAF da parte del Direttore dell'Osservatorio di Roma alcuna richiesta addizionale di personale tecnico per la


Pag. 79

stazione di Campo Imperatore. Se ci sarà bisogno in futuro di ulteriore personale tecnico per la funzionalità della stazione osservativa di Campo Imperatore, questo dovrebbe emergere dal Piano di riordino della Rete Osservativa Nazionale attualmente in esame e sarà attentamente valutato sulla base delle effettive esigenze sul piano nazionale e del ruolo che la stazione di Campo Imperatore verrà a svolgere nell'ambito della Rete Nazionale stessa.
In merito a quanto comunicato dall'INAF, il Ministero non ha obiezioni da sollevare. Tra l'altro, la materia oggetto dell'interrogazione rientra nell'ambito dell'autonomia gestionale dell'Ente.