Commissioni Riunite I e II - Resoconto di mercoledì 12 dicembre 2007


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 12 dicembre 2007. - Presidenza del presidente della II Commissione Pino PISICCHIO. - Intervengono il ministro per i rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, il sottosegretario di Stato per l'interno Marcella Lucidi ed il sottosegretario di Stato per la giustizia Luigi Scotti.

La seduta comincia alle 9.40.

DL 181/2007: Disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza.
C. 3292 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 dicembre 2007.

Pino PISICCHIO, presidente e relatore per la II Commissione, dopo avere ringraziato il Ministro Chiti per la sua presenza all'odierna seduta delle Commissioni, ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti al provvedimento in esame scade oggi alle ore 12. Avverte quindi che il seguito dell'esame preliminare potrà proseguire all'incirca fino alle ore 10,30, per consentire alla Commissione Affari Costituzionali di rispettare il proprio ordine del giorno.
Ricorda quindi che nella seduta di ieri sono state svolte le relazioni sul disegno di legge in esame e sono stati evidenziati gli aspetti critici dell'articolo 1-bis, sia sotto il profilo degli errori di formulazione, con conseguente sostanziale inapplicabilità per quanto concerne l'introduzione di una norma contro l'omofobia, sia sotto quello dell'incidenza sulla legge Mancino, che comunque verrebbe in parte abrogata, suscitando forti preoccupazioni sulla sorte dei procedimenti penali in corso.

Il Ministro Vannino CHITI nel fornire i chiarimenti richiesti nella precedente seduta, precisa di avere già riconosciuto, a nome del Governo, che l'articolo 1-bis del disegno di legge è viziato da un errore materiale che lo rende inapplicabile. Anche


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la collocazione di tale articolo nel contesto di un provvedimento che riguarda la sicurezza appare improprio, anche se ciò dipende principalmente dalla diversità tra i regolamenti della Camera e del Senato, che certamente contribuisce a creare difficoltà nei rapporti tra i due rami del Parlamento e tra quest'ultimo ed il Presidente della Repubblica. Ritiene quindi che in futuro sarà necessario che i Presidenti delle Camere ed il Governo esercitino una più intensa attività di controllo al fine di evitare che in sede di conversione dei decreti-legge siano inserite disposizione volte a disciplinare materie disomogenee.
Sottolinea, peraltro, come non si possa correre il rischio di fare decadere un decreto-legge di tale rilevanza, che introduce importanti disposizioni per la sicurezza dei cittadini. L'assenza di margini per una eventuale modifica apportata dalla Camera non dipende solo da motivi politici, ma soprattutto da motivi tecnici e regolamentari. Il provvedimento modificato, infatti, sarebbe trasmesso al Senato quando presso quel ramo del Parlamento sarà in corso l'esame del disegno di legge finanziaria e il protocollo sul welfare e quindi non residuerebbero i tempi per una tempestiva conversione.
Il Governo si impegna quindi a percorrere una soluzione diversa. In particolare, il cosiddetto decreto «millepropoghe», che verrà emanato alla fine dell'anno, disporrà l'abrogazione dell'articolo 1-bis in questione. Il Governo si impegna altresì, per quanto di sua competenza, a favorire un celere iter legislativo al provvedimento, all'esame della Commissione Giustizia della Camera, relativo sia alle molestie insistenti sia alle discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale. L'obiettivo è di fare in modo che tale provvedimento possa essere esaminato dall'Assemblea nel prossimo mese di gennaio.
Per quanto concerne, infine, le preoccupazioni espresse relativamente ai riflessi sui procedimenti penali in corso dell'abrogazione di talune disposizioni della legge Mancino da parte dell'articolo 1-bis, fa presente che, in base a ricerche effettuate dagli uffici del Ministero della giustizia, non vi sono processi penali in corso per i quali possa sussistere il rischio paventato.

Pino PISICCHIO, presidente e relatore per la II Commissione, ricorda che il provvedimento all'esame della Commissione Giustizia, relativo alle molestie insistenti e all'omofobia, si trova in una fase avanzata, essendo in corso l'esame degli emendamenti.

Roberto COTA (LNP) si sofferma preliminarmente sulla inopportunità, da lui ravvisata, di avere inserito nel provvedimento in esame una disposizione che per nulla attiene al suo contenuto e che, oltre tutto, era già oggetto di esame da parte della II Commissione giustizia della Camera, nell'ambito delle proposte di legge in materia di violenza sessuale e molestie insistenti (C. 950 e abbinati).
Osserva inoltre che la disposizione in questione reca profili di dubbia costituzionalità, che si presenteranno con particolare rilevanza al momento della promulgazione del provvedimento da parte del Capo dello Stato.
Al riguardo ritiene che l'unica strada perseguibile sia quella di approvare un emendamento che sopprima la disposizione contestata, anche perché questa soluzione costringerebbe la maggioranza a rendere evidente la propria posizione politica sulla questione.
Conclude invitando il ministro Chiti a modificare la propria posizione politica ambigua, facendosi promotore di una iniziativa volta a sopprimere la disposizione in questione.

Graziella MASCIA (RC-SE), preso atto delle dichiarazioni del ministro Chiti, sottolinea come sulla disposizione in materia di omofobia esista innegabilmente un problema politico all'interno della stessa maggioranza. Ciò premesso, dichiara che il suo gruppo è disponibile a che all'errore di natura tecnica commesso al Senato si ponga rimedio in un secondo momento,


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con le modalità proposte dallo stesso ministro, a condizione però che esista la volontà politica di adottare quelle misure di contrasto all'omofobia che ormai mancano soltanto in Italia, rispetto al resto dell'Europa.
Alla luce di tali considerazioni, il suo gruppo ritira, per il momento, l'emendamento volto a correggere l'errato riferimento normativo contenuto nel comma 1-bis del decreto-legge, riservandosi tuttavia di presentarlo la prossima settimana, quando il decreto-legge sarà in discussione in Assemblea, qualora la II Commissione non abbia, per allora, concluso l'esame del provvedimento in materia di violenza sessuale e molestie insistenti (C. 950 e abbinati), che sta portando avanti da un anno. Fa presente, al riguardo, che quando esiste la volontà politica di portare avanti un provvedimento, è possibile farlo anche in tempi ristretti.

Pino PISICCHIO, presidente e relatore per la II Commissione, con riferimento alle osservazioni dell'onorevole Mascia, assicura che, una volta sciolti i nodi politici che ne hanno condizionato l'esame, la II Commissione potrà concludere l'esame del provvedimento relativo allo stalking e all'omofobia in tempo molto rapidi.

Gabriele BOSCETTO (FI) fa preliminarmente presente che il proprio gruppo non era contrario, in linea di principio, ad esaminare un provvedimento in materia di sicurezza. Tuttavia, il decreto-legge in esame risulta del tutto inadeguato rispetto alle esigenze poste dal proprio gruppo.
In proposito osserva che il ministro Chiti, anziché impegnarsi a trovare soluzioni normative condivise tra la maggioranza e l'opposizione, ha contribuito ad inserire nel provvedimento in oggetto disposizioni del tutto estranee e disomogenee rispetto al testo originario. Si riferisce, oltre che al più volte ricordato articolo 1-bis, comma 1, lettera a), contenente il rinvio al Trattato di Amsterdam, all'articolo 1, commi 2-ter e 2-quater, che intervengono in materia di parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica. Nel far presente come la Corte costituzionale, con la sentenza n. 171 del 2007, abbia rigorosamente circoscritto presupposti e limiti della decretazione d'urgenza, sostiene che appaiono pertanto del tutto pretestuosi i riferimenti alle differenti discipline dei regolamenti della Camera e del Senato, che, in quest'ultimo organo, consentono di inserire nel testo dei decreti-legge anche disposizioni estranee rispetto al testo originario. Per le stesse ragioni, anche la soluzione individuata dal ministro Chiti appare, a suo giudizio, inidonea, in quanto introdurre una disposizione abrogativa dell'articolo 1-bis, comma 1, lettera a), del provvedimento in esame all'interno del decreto-legge «mille proroghe» di fine anno non sarebbe rispettoso delle finalità tipiche di tale provvedimento. Più in generale, ritiene opportuno che entrambe le disposizioni richiamate siano oggetto di autonomi provvedimenti al fine di sviluppare su di essi un apposito esame.
Conclude sottolineando come il termine per la presentazione degli emendamenti, già fissato alle ore 12 di oggi, appare eccessivamente restrittivo anche in considerazione del fatto che non si ravvisano esigenze di concludere il relativo esame in tempi rigorosi.

Franco GRILLINI (Misto-SocpC) chiede al ministro Chiti di chiarire il motivo per il quale il testo dell'articolo 1-bis non è stato corretto al Senato, una volta risultato evidente l'errore materiale.

Il Ministro Vannino CHITI sottolinea come il Regolamento del Senato renda impossibile apportare modifiche su un testo sul quale è stata posta la questione di fiducia.

Franco GRILLINI (Misto-SocpC) dopo avere preso atto della volontà del Governo di favorire un rapido iter di approvazione del provvedimento sulle molestie insistenti e le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale, attualmente


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all'esame della Commissione Giustizia della Camera, sottolineando che il Governo deve mantenere l'impegno preso e che il provvedimento deve giungere giunga all'esame dell'Assemblea nel mese di gennaio. Sottolinea e ribadisce che i colleghi dell'opposizione dovrebbero cessare di insistere nelle reiterate richieste di stralcio o soppressione dell'articolo relativo all'omofobia, poiché questo è un problema superato, anche da punto di vista procedurale, essendo stato deliberato dall'Assemblea di stralciare da un contesto più ampio le disposizioni sullo stalking congiuntamente a quella sull'omofobia.
Ricorda quindi come ieri si sia avuta notizia di un nuovo procedimento di infrazione intentato dall'Unione europea contro l'Italia, per la sostanziale disapplicazione della direttiva relativa alla discriminazione degli omosessuali sul luogo di lavoro. Tale direttiva è stata applicata in modo volutamente erroneo dal precedente Governo e ritiene che l'attuale Governo debba impegnarsi a porre rimedio a anche questa inaccettabile carenza normativa.

Jole SANTELLI (FI) osserva preliminarmente che la presenza del Ministro Chiti davanti alle Commissioni riunite I e II è dovuta essenzialmente alle pressioni esercitate dall'opposizione nel corso della seduta di ieri.
L'esistenza di un problema causato dall'articolo 1-bis, che reca la norma in tema di omofobia, era stata segnalata dall'opposizione in quanto dopo che il Governo aveva presentato il relativo emendamento, il senatore Pera aveva svolto un intervento volto a sottolineare le incongruenze che ne sarebbero derivate sull'ordinamento giuridico complessivo.
Ritiene che l'atteggiamento del Governo, che potrebbe essere tacciato di incuria, nasconde invece le laceranti divisioni presenti all'interno della maggioranza. La ricerca continua di un punto di equilibrio sul provvedimento all'interno della maggioranza stessa ha impedito di dare efficacia al provvedimento, che appare una mera soluzione di compromesso, inadeguata a perseguire efficacemente le relative finalità. Il problema principale è quello di eseguire concretamente i provvedimenti di espulsione, atteso che i destinatari spesso si rendono in seguito irreperibili.
Osserva in proposito che, delle espulsioni preannunciate dal Ministro dell'interno, solo poche sono state concretamente eseguite in quanto gli altri soggetti interessati si sono appunto resi irreperibili.
Si sofferma quindi sulla disposizione che prevede il non chiaro riferimento alle «strutture già predisposte alla permanenza», anziché ai centri di permanenza temporanea. Al riguardo osserva che questo riferimento potrebbe essere anche inteso come riguardante le Camere di sicurezza; qualora una tale determinazione fosse stata predisposta dalla maggioranza di centro-destra nel corso della precedente legislatura, la reazione dell'attuale maggioranza sarebbe stata vigorosamente contraria.

Carlo LEONI (SDpSE), nel replicare all'onorevole Santelli, sottolinea come il Senato abbia reso il provvedimento in esame più efficace, senza indebolirlo in alcun modo. Dichiara quindi la propria disponibilità a ritirare il suo emendamento correttivo dell'articolo 1-bis, a fronte dell'impegno del Governo a favorire un rapido esame da parte della Camera del provvedimento C. 1249-ter e abbinati. Ritiene peraltro necessario che il Ministro sia consapevole del fatto che sono stati presentati emendamenti soppressivi sull'articolo 3 del predetto provvedimento, relativo all'omofobia, anche da parte di gruppi di maggioranza e, segnatamente, dell'Udeur. Quindi appare opportuno che l'Udeur ritiri i propri emendamenti all'articolo 3 del provvedimento C. 1249-ter. Altrimenti è necessario che l'esame del provvedimento C. 1249-ter sia concluso dalla Commissione giustizia entro questa settimana, per consentire ogni opportuna valutazione sulla effettiva necessità di apportare una correzione all'articolo 1-bis del provvedimento C. 3292.


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Pino PISICCHIO, presidente e relatore per la II Commissione, precisa che gli emendamenti presentati dal gruppo dell'Udeur, cui si riferisce l'onorevole Leoni, sono modificativi e non soppressivi dell'articolo 3 del provvedimento C. 1249-ter.

Paola BALDUCCI (Verdi) concorda con le osservazioni dell'onorevole Leoni. Auspica quindi che il provvedimento provvedimento C. 1249-ter sia esaminato con la massima celerità dalla Commissione Giustizia e si concluda con la sua integrale approvazione. Chiede quindi chiarimenti al Ministro Chiti in merito all'incidenza dell'articolo 1-bis del provvedimento in esame sulla legge Mancino, con particolare riferimento ai problemi di successione delle leggi penali nel tempo.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritiene che il Governo non abbia commesso soltanto un mero errore tecnico, introducendo in una norma un riferimento normativo errato, ma anche un errore politico. Se si trattasse, infatti, soltanto di un errore tecnico, nulla impedirebbe, atteso che il decreto scade soltanto il 1o gennaio 2008, di modificarlo e di rinviarlo, per l'ulteriore lettura, al Senato. L'opposizione sarebbe addirittura disponibile, se si scegliesse questa via, a consentire che l'Assemblea della Camera inizi l'esame del provvedimento prima della prossima settimana, in modo da concluderlo in tempo utile perché l'ulteriore lettura da parte del Senato avvenga prima della pausa natalizia dei lavori. Quel che lo impedisce è la difficile situazione politica in cui si dibatte il Governo, il quale ha commesso l'ulteriore errore politico, come dimostra l'intervento testé svolto dalla deputata Mascia, di legare le sorti del decreto-legge in esame al provvedimento in materia di violenza sessuale e molestie insistenti, attualmente all'esame della II Commissione giustizia (C. 950 e abbinati), sul contenuto del quale la stessa maggioranza è divisa. Il decreto-legge in esame, invece, doveva avere il solo scopo di correggere un altro errore, quello commesso con il decreto legislativo n. 30 del 2007, il quale, nel dare attuazione alla direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, ha attribuito il potere di disporre l'allontanamento di cittadini comunitari per ragioni di sicurezza non ai prefetti, come sarebbe stato opportuno, ma al Ministro dell'interno.
Chiede, a questo punto, come la presidenza intenda organizzare i lavori delle Commissioni, atteso che, essendo fissato alle 15 di oggi il termine per la presentazione di emendamenti e dovendosi iniziare l'esame di questi nella giornata di domani, è di tutta evidenza che non sarà possibile esaurire la discussione di carattere generale: fa presente, al riguardo, che le iscrizioni a parlare sono ancora numerose e che il dibattito, fin qui concentratosi solo sull'errore tecnico contenuto all'articolo 1-bis, non è ancora entrato nel merito complessivo del provvedimento in esame, che, nelle dichiarazioni pubbliche del Governo, doveva servire a corrispondere a precise e sentite esigenze di sicurezza della cittadinanza e che alla fine reca invece misure blande e insufficienti.

Edmondo CIRIELLI (AN) ringrazia il Ministro Chiti per il suo intervento che, tuttavia, non sembra semplificare i lavori della Commissione, data la gravità delle sue affermazioni. Riservandosi di intervenire successivamente sul merito, ritiene che le argomentazioni del ministro siano, anche politicamente, inaccettabili ed ascrivibili ad un Governo disposto a qualunque forzatura delle norme che disciplinano il procedimento legislativo pur di rimanere in carica.

Pino PISICCHIO, presidente e relatore per la II Commissione, ricorda l'importanza di sviluppare un articolato dibattito sulle questioni di merito poste proprio dai gruppi di opposizione.

Edmondo CIRIELLI (AN) dichiara di volere utilizzare per il proprio intervento tutto il tempo stabilito dal regolamento o, altrimenti, invita il Presidente Pisicchio a predefinire tempi certi per gli interventi.


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Pino PISICCHIO, presidente e relatore per la II Commissione, sottolinea come tale problema non si sia posto per gli altri interventi.

Edmondo CIRIELLI (AN) pur affermando la necessità di apprestare adeguate forme di tutela contro l'omofobia ribadisce il carattere irresponsabile, abnorme e scorretto del comportamento del Governo. Preannuncia quindi che se il Governo persisterà in un simile atteggiamento, il guppo di Alleanza nazionale farà valere le proprie ragioni con tutti i mezzi consentiti dal regolamento.

Pino PISICCHIO, presidente e relatore per la II Commissione, avverte che, in considerazione dell'imminenza delle votazioni in Assemblea, la seduta sarà sospesa alle 11. Il termine per la presentazione degli emendamenti è spostato dalle ore 12 alle ore 19 di oggi, in modo da consentire la prosecuzione dell'esame preliminare, che si svolgerà dalle 14 alle 15 di oggi.

Enrico COSTA (FI) ritiene che le considerazioni del Ministro siano estremamente discutibili sotto il profilo istituzionale. Era preciso dovere del Governo e del Senato procedere alla correzione dell'articolo 1-bis. Si è creata, invece, una situazione ancora più imbarazzante di quella verificatasi in occasione dell'esame della legge finanziaria per il 2007, con il cosiddetto «emendamento Fuda» e con la successiva correzione avvenuta con il decreto «millepropoghe». Tuttavia, in quel caso, la norma erroneamente formulata non entrò mai in vigore. Nel caso di specie, invece, si pongono dei problemi molto seri di successione nel tempo delle leggi penali, non solo per i procedimento in corso, ma anche per i procedimento futuri che si riferiscono a fatti commessi nel periodo di vigenza del provvedimento in esame, il cui articolo 1-bis, abrogando una parte della legge Mancino, determina una vera e propria abolitio criminis.
Si dichiara contrario a qualsiasi accelerazione dell'esame del provvedimento C. 1249-ter, che pone problematiche serie, delicate, che richiedono adeguati approfondimenti.

Il Ministro Vannino CHITI ribadisce che quando è emerso che l'articolo 1-bis era stato erroneamente formulato, non era più possibile apportare correzioni, e che non esistono margini perché la Camera modifichi il provvedimento in esame. L'articolo 1-bis sarà abrogato con apposita disposizione del decreto «milleproroghe». Ribadisce altresì l'impegno del Governo contro tutti gli atti concreti di discriminazione, senza che ciò possa comportare la introduzione di reati d'opinione, e ad attivarsi affinché il provvedimento C. 1249-ter sia esaminato rapidamente e inserito nel calendario del lavori dell'Assemblea a partire dal mese di gennaio.

Pino PISICCHIO, presidente e relatore per la II Commissione, in considerazione dell'imminenza delle votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame alla seduta che sarà convocata per le ore 14 di oggi.

La seduta termina alle 11.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 12 dicembre 2007. - Presidenza del presidente della I Commissione Luciano VIOLANTE. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'interno Marcella Lucidi e il sottosegretario di Stato per la giustizia Luigi Scotti.

La seduta comincia alle 14.05.

DL 181/2007: Disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza.
C. 3292 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana.


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Luciano VIOLANTE, presidente, constatato che i deputati Palomba, Vitali, Boato e Frias, che si erano iscritti a parlare, sono assenti, avverte che si intende che abbiano rinunziato ad intervenire.

Marilena SAMPERI (PD-U) esprime soddisfazione per la soluzione proposta dal ministro Chiti nella seduta antimediana, la quale garantisce la conversione in tempo utile di un decreto-legge che presenta moltissimi aspetti positivi: tutela i cittadini e riporta l'emergenza sicurezza a termini di ragionevolezza giuridica, sanzionando i comportamenti individuali, e non intere collettività. Quanto all'omofobia, ricordato che la II Commissione giustizia sta lavorando al provvedimento in materia di violenza sessuale e molestie insistenti (C. 950 e abbinati) da oltre un anno, esprime l'avviso che il dibattito sia ormai maturo per giungere ad una conclusione e che la Commissione sia pertanto in grado di presentare un testo all'Assemblea nel più breve tempo possibile.

Sandro GOZI (PD-U), premesso di condividere il percorso delineato dal ministro Chiti nella seduta antimeridiana, si sofferma sull'articolo 1-bis del decreto-legge per osservare che anche un riferimento all'articolo 13, paragrafo 1, del Trattato istitutivo della Comunità europea, anziché del Trattato di Amsterdam, sarebbe inesatto, atteso che si tratta comunque di una norma meramente programmatica e di principio: meglio sarebbe, a suo avviso, far riferimento alla parte III, relativa all'uguaglianza, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Ritiene comunque che si tratti di una norma non ben collocata all'interno di un decreto-legge che interviene in materia di sicurezza: un decreto-legge che, d'altra parte, è importante sotto il profilo sia interno che comunitario, in quanto chiarisce le modalità per l'allontanamento degli stranieri comunitari.

Luciano VIOLANTE, presidente, constatato che i deputati Mazzoni e Vacca, che si erano iscritti a parlare, sono assenti, avverte che si intende che abbiano rinunziato ad intervenire.

Wladimiro GUADAGNO detto Vladimir Luxuria (RC-SE) dichiara preliminarmente che non intende intervenire sull'errore tecnico contenuto nella disposizione introdotta dal Senato volta a modificare le disposizioni penali della cosiddetta legge Mancino, includendovi fatti discriminatori contrari al Trattato di Amsterdam, in quanto su tale punto si è soffermato il Ministro Chiti nella seduta antimeridiana. Ritiene tuttavia opportuno ricordare che il Ministro in tale occasione ha anche formalizzato l'impegno del Governo di utilizzare tutti gli strumenti a propria disposizione affinché i provvedimenti in materia di molestie insistenti e omofobia, che si trovano all'esame della Commissione giustizia, siano inseriti nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dal mese di gennaio. Ritiene che sia grave che l'Italia non abbia dato ancora concreta attuazione alle disposizioni del Trattato di Amsterdam dirette ad impegnare gli stati firmatari affinché nei rispettivi ordinamenti siano introdotte disposizioni anche di natura penale volte a sanzionare una serie di discriminazioni legate alle condizioni personali, come sono quelle inerenti agli handicap, all'età o alle tendenze sessuali. A tale proposito sottolinea l'esigenza che l'ordinamento italiano preveda delle norme che assicurino serenità per tutti, compresi i gay, le lesbiche e i transessuali, per i quali la convivenza è spesso resa difficile da comportamenti discriminatori e violenti da parte di altre persone. Ritiene pertanto necessario che la Commissione giustizia approvi celermente le disposizioni in materia di omofobia che da circa un anno si trovano al suo esame, ponendo così i presupposti affinché nell'ordinamento sia inserita una disposizione che sanzioni penalmente sia gli atti discriminatori che quelli violenti posti in essere in ragione dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere della vittima. Ritiene che sia del tutto contraddittorio che deputati appartenenti


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al medesimo gruppo del Ministro della giustizia abbiano presentato in Commissione giustizia degli emendamenti diretti a sopprimere dall'articolo 3, del testo unificato, le disposizioni inerenti all'identità di genere. Ricorda, infatti, che il predetto articolo riproduce fedelmente l'articolo 18 del disegno di legge del Governo C. 2169 che ha tra i propri firmatari anche il Ministro della giustizia. Osserva che troppo spesso l'orientamento sessuale viene confuso con l'identità di genere, trattandosi invece nozioni ben distinte che necessitano entrambi una adeguata tutela penale. Rileva che mentre l'orientamento sessuale si riferisce alla circostanza che un soggetto sia eterosessuale, omosessuale o bisessuale, l'identità di genere riguarda il rapporto che un soggetto ha tra il proprio corpo e la propria psiche. Non considerare l'identità di genere significa non voler tutelare penalmente i transessuali. Ricorda inoltre che il Governo ha già accolto taluni ordini del giorno relativi all'educazione nella scuola che hanno impegnato il Governo a promuovere e sostenere progetti culturali e formativi che contribuiscano la diffusione del rispetto e della cultura delle differenze, in particolare quelle di genere. Ciò significa che la nozione di identità di genere è stata già fatta propria dal Governo e dal Parlamento.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che si intende così concluso l'esame preliminare del provvedimento. Ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti è stabilito alle 19 di oggi. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.15.