III Commissione - Resoconto di mercoledì 19 dicembre 2007


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AUDIZIONI

Mercoledì 19 dicembre 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI.

La seduta comincia alle 9.

Audizione del viceministro degli affari esteri, Patrizia Sentinelli, sulla situazione nel Corno d'Africa e la crisi del Darfur.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Umberto RANIERI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito. Introduce quindi l'audizione.


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Il viceministro Patrizia SENTINELLI svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Intervengono per formulare quesiti ed osservazioni i deputati Marco ZACCHERA (AN), Sabina SINISCALCHI (RC-SE), Tana DE ZULUETA (Verdi), Pietro MARCENARO (PD-U), Mirko TREMAGLIA (AN) e Patrizia PAOLETTI TANGHERONI (FI).

Il viceministro Patrizia SENTINELLI fornisce ulteriori precisazioni.

Umberto RANIERI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 10.10.

N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 19 dicembre 2007. - Presidenza del vicepresidente Tana DE ZULUETA. - Interviene il viceministro degli affari esteri, Patrizia Sentinelli.

La seduta comincia alle 10.10.

Disposizione per l'erogazione di un assegno di solidarietà ai cittadini anziani residenti all'estero.
C. 3008 Bafile ed abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

Marco FEDI (PD-U), relatore, osserva che la III Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla XII Commissione Affari Sociali sull'erogazione di un assegno di solidarietà ai cittadini anziani residenti all'estero. Ricorda che è dal lontano 1975, in occasione della I Conferenza Nazionale dell'Emigrazione, che si parla di un provvedimento teso a tutelare i cittadini italiani residenti all'estero che si trovano in condizioni di indigenza e che non possono usufruire di trattamenti previdenziali o assistenziali erogati dall'Italia o dal Paese di residenza. Tale condizione di indigenza oggi riguarda molte persone, anche di discendenza italiana nel mondo, è affrontata dall'Italia con la propria politica estera, attraverso sia la cooperazione internazionale allo sviluppo che opportune forme di tutela previdenziale, come le Convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, che superano il limite della cittadinanza e sono basate sulla contribuzione ed il meccanismo della totalizzazione.
Ricorda altresì che gli emigrati, soprattutto coloro che sono partiti dall'Italia nel primo dopoguerra e negli anni '50 e '60, hanno pagato un prezzo altissimo avendo lavorato ma essendo stati spesso vittima dell'evasione contributiva. Se da un lato molti emigrati italiani residenti all'estero usufruiscono di prestazioni pensionistiche in regime internazionale o autonome, con godimento, nei Paesi extra-UE, dell'integrazione al trattamento minimo, e di maggiorazioni sociali sulle loro pensioni, molti altri, non potendo far valere in Italia alcun periodo di contribuzione previdenziale, in virtù della legislazione attualmente vigente, non hanno diritto ad alcuna prestazione previdenziale od assistenziale. La pensione sociale e l'assegno sociale italiani, infatti, sono prestazioni legate alla residenza in Italia e quindi non esportabili né erogabili all'estero.
L'istituzione di un assegno di solidarietà è quindi una delle richieste più pressanti avanzate dalle nostre comunità all'estero, richiesta ribadita dal Consiglio Generale degli Italiani all'Estero e sostenuta da una raccolta di firme di 50.000 cittadini e cittadine, oltre che appoggiata dai sindacati e dai patronati, sentiti anche in sede di audizione nella XII Commissione. Vi sarebbero interessati cittadini italiani che, nonostante il lavoro, nonostante i sacrifici costanti, non sono riusciti ad assicurarsi una vecchiaia serena e dignitosa. Rileva che tali soggetti non sono tantissimi, in quanto la platea è stata stimata dal Ministero degli affari esteri in


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circa 30mila, precisando che il paese che ha il maggior numero di nostri emigrati in condizioni di indigenza è l'Argentina. Secondo uno studio dell'Ambasciata italiana a Buenos Aires sarebbero circa ventimila. Anche un paese ricco come il Venezuela ha circa 1.000/1.500 connazionali che vivono in gravissime condizioni di precarietà e che spesso sono costretti a recarsi alla mensa della Missione Cattolica italiana per mangiare un pasto caldo una volta a settimana.
Il progetto di legge in esame è costituito da tre articoli che recano disposizioni volte ad introdurre un assegno di solidarietà per i cittadini italiani anziani residenti all'estero. L'articolo 1, comma 1, prevede l'erogazione di diritto di un assegno mensile di solidarietà ai cittadini italiani emigrati e residenti all'estero, ultrasessantacinquenni, che si trovano in condizioni socioeconomiche disagiate. L'assegno è erogato dall'INPS per dodici mensilità annuali. L'assegno è erogato in quote crescenti per un importo pari a 90 euro il primo anno, a 106,5 euro il secondo anno e a 123 euro una volta a regime. Al comma 2 sono definiti inoltre i limiti di reddito al di sotto dei quali si ha diritto alla percezione dell'assegno: reddito inferiore a 3.000 euro annui per i cittadini non coniugati e a 5.000 euro annui per quelli coniugati con una maggiorazione di 1.000 euro per ogni soggetto a carico del beneficiario dell'assegno, che sia convivente, minore di 18 anni, totalmente invalido e sprovvisto di reddito (comma 3). In merito alla procedura di accertamento del reddito si tiene conto sia del livello assoluto del reddito sia di una parametrazione volta a valutare l'effettivo potere d'acquisto del beneficiario nel territorio di residenza. Ai fini della determinazione dei limiti reddituali previsti per accedere all'assegno, il comma 4 dell'articolo 1 considera i redditi di qualsiasi natura, ad esclusione del reddito derivante dalla proprietà dell'immobile adibito ad abitazione principale, mentre il comma 5 prevede una parametrazione ai fini della valutazione delle condizioni socio-economiche disagiate tesa a valutare l'effettivo potere d'acquisto del beneficiario nel territorio di residenza. Il comma 6 prevede la certificazione da parte delle competenti autorità estere ai fini della valutazione dei redditi prodotti all'estero e stabilisce, ai fini della parametrazione, l'emanazione da parte del Ministro degli affari esteri di un apposito decreto, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sulla base degli indici PPPs (Purchasing Power Parities), Eurostat e OCSE, con determinazione di un apposito coefficiente di conversione della parità di potere d'acquisto. Lo scopo è di determinare il numero di unità di moneta locale necessario per l'acquisto sul mercato locale della stessa quantità di beni e servizi acquistabili sul mercato statunitense con un dollaro. I commi 7, 8 e 9 dell'articolo 1 fissano il quadro complessivo delle risorse, la derivazione e l'assegnazione delle stesse. Per il primo anno, il 2008, le risorse deriveranno dalle revoche dei trattamenti pensionistici erogati ai residenti all'estero, conseguenti al decesso del beneficiario, che saranno riassegnate all'INPS, a titolo di trasferimento, per la concorrenza delle stesse con l'erogazione degli assegni di solidarietà. In altre parole in fase di prima applicazione il numero di assegni concessi non potrà superare l'ammontare delle risorse riassegnate all'INPS per revoche di pensioni a residenti all'estero. Dal 2009 lo stanziamento delle risorse verrà determinato annualmente dalla legge finanziaria in base al comma 9 ed il comma 10 stabilisce che l'assegno di solidarietà non è cumulabile con altri eventuali aiuti economici erogati dallo Stato italiano.
L'articolo 1-bis è un articolo aggiuntivo, introdotto durante i lavori in Commissione, che prevede l'obbligo da parte dell'INPS, avvalendosi anche delle strutture di patronato, di verificare la sussistenza dei requisiti necessari per la percezione dell'assegno e di garantire le procedure per il recupero di somme indebitamente percepite. La proposta di legge, infine, definisce la quantificazione degli oneri e la relativa copertura finanziaria all'articolo 2: per il 2007 l'onere derivante dall'attuazione è di 58,4 milioni di euro, 69,2 milioni di euro


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per il 2008 ed 80 milioni di euro a decorrere dal 2009. Alla dotazione si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. Si tende peraltro a facilitare l'iter burocratico-amministrativo teso a far accedere tanti connazionali all'assegno di solidarietà nel tempo più breve possibile e con l'istruttoria più veloce possibile. In ogni caso, il concorso dei Patronati all'istruttoria delle pratiche servirebbe anche a non sovraccaricare di ulteriori incombenze la nostra rete consolare.
In conclusione, preannuncia la formulazione di un parere favorevole, perché il provvedimento introduce nel panorama delle prestazioni assistenziali un assegno di solidarietà che - per sua natura - ha il carattere della temporaneità, essendo legato all'età anagrafica (65 anni), al possedimento della cittadinanza italiana, alla residenza fuori dai confini nazionali, oltre che alla qualifica di emigrante, quindi nato in Italia, ed al reddito percepito con una valutazione del potere d'acquisto locale: quindi non ha un carattere universalistico, non è una prestazione assistenziale erogata in Italia la cui esportabilità è vietata dai regolamenti comunitari, risponde ad un'esigenza di contenimento dei costi pur fornendo un primo importante segnale di attenzione ai connazionali all'estero che versano in condizioni di indigenza e rispondendo ai bisogni di un'area di migrazione storica che oggi versa in particolari condizioni di difficoltà e disagio, un'area di cittadini generalmente in età molto avanzata, in condizioni di povertà estrema, per la maggior parte concentrata in Sud America, che da questo intervento può ricevere un contributo per far fronte dignitosamente all'ultima parte di una vita particolarmente tribolata e sfortunata, spesso vissuta in zone remote. Per queste ragioni l'assegno di solidarietà deve a suo avviso essere istituito come un diritto da usufruire senza sottoporsi all'estenuante complessità della burocrazia. Osserva, infine, che potrebbe essere opportuno inserire nel testo un riferimento all'iscrizione all'anagrafe consolare per meglio definire la platea degli aventi diritto.

Il viceministro Patrizia SENTINELLI condivide l'osservazione del relatore da ultimo formulata e invita la Commissione a valutare anche l'opportunità di prevedere all'articolo 1-bis un riferimento alle autorità diplomatiche e consolari. Manifesta poi la difficoltà di procedere ai relativi controlli su una così vasta scala geografica.

Marco ZACCHERA (AN) ritiene che il provvedimento difficilmente potrà conseguire l'obiettivo che si propone, perché gli oneri di gestione presso i patronati rischiano di essere superiori alle erogazioni agli indigenti. Sarebbe a suo avviso meglio migliorare la situazione finanziaria dei consolati ed affidare a loro il compito di intervenire caso per caso nelle situazioni veramente più gravi. Denuncia il rischio della demagogia insita nell'iniziativa legislativa che è stata assunta, anche perché gli importi previsti non sono tali da garantire una dignitosa sussistenza, tenendo peraltro conto del divieto di cumulo su cui forse sarebbe opportuna, per coerenza, un'ulteriore riflessione. Considera poi molto farraginosa la procedura individuata e discriminatorio il requisito della nascita in Italia rispetto al possesso della cittadinanza.

Mirko TREMAGLIA (AN) si associa alle considerazioni svolte dal collega Zacchera. Rievoca le origini del provvedimento che punta ad assicurare il rispetto dei sacrosanti diritti dei nostri emigrati, affinché possano godere di una forma equivalente alla pensione sociale italiana.

Patrizia PAOLETTI TANGHERONI (FI) ritiene opportuna un'ulteriore riflessione sul merito del provvedimento, stante la complessa situazione giuridica che verrebbe


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a determinare. Osservando che gli importi previsti non sono tali da cambiare la vita a nessuno, considera necessaria una più puntuale individuazione dei beneficiari.

Marco FEDI (PD-U), relatore, condivide l'esigenza prospettata di procedere ad un ulteriore approfondimento della materia prima di esprimere il parere, purché in tempi brevi. Precisa che il ricorso ai patronati è stato dettato dall'esigenza di non sovraccaricare gli uffici consolari. Fa però presente che la nuova prestazione andrebbe comunque inclusa nei rapporti dei patronati stessi con il Ministero del lavoro. Nel dirsi consapevole che il provvedimento non reca una soluzione definitiva al problema, ribadisce però che costituisce comunque un importante segnale di attenzione.

Tana DE ZULUETA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.30.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 19 dicembre 2007. - Presidenza del vicepresidente Tana DE ZULUETA. - Interviene il viceministro degli affari esteri, Patrizia Sentinelli.

La seduta comincia alle 10.30.

Istituzione della Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani all'estero.
C. 2068 Tremaglia.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 novembre 2007.

Franco NARDUCCI (PD-U), relatore, ricordando di avere posto alcune questioni critiche nella relazione svolta nella precedente seduta, ritiene opportuno che la Commissione individui un metodo di lavoro per affrontarle e portare avanti l'esame del provvedimento nel modo più celere.

Patrizia PAOLETTI TANGHERONI (FI) dichiara l'opinione contraria del suo gruppo sulla proposta di legge in esame, pur riservandosi un'ulteriore valutazione ove la Commissione procedesse nell'approfondire la questione. Nell'osservare che l'istituenda commissione non avrebbe compiti legislativi, ne segnala la discutibile utilità essendo ormai i parlamentari eletti all'estero integrati nelle Camere. Rilevandone quindi il carattere ideologico, ricorda che anche la costituzione del Comitato sugli italiani all'estero in seno alla Commissione è stata oggetto di iniziali perplessità, pur essendo a costo zero a differenza della commissione proposta. Considera poi atipica, rispetto ad esempio all'esperienza della Commissione bicamerale per l'infanzia, la previsione che il presidente sia scelto al di fuori della commissione stessa dai presidenti delle Camere.

Il viceministro Patrizia SENTINELLI ribadisce che il Governo giudica la materia della proposta di legge in esame di stretta competenza parlamentare, richiamando comunque l'attenzione della Commissione sull'opportunità di evitare duplicazioni o sovrapposizioni di competenze.

Mirko TREMAGLIA (AN) osserva che la sua proposta di legge nasce proprio dalla novità della presenza dei parlamentari eletti all'estero, perché possano avere una sede comune di lavoro e di confronto. Ricorda che aveva al riguardo registrato il consenso di tutti i gruppi, ma prende atto delle diverse posizioni sopravvenute. Segnala l'esigenza di corrispondere alla straordinaria realtà degli italiani all'estero, che si estrinseca oggi nell'elezione di ben 395 parlamentari di origine italiana nei Paesi d'emigrazione, una realtà che offre potenzialità ancora poco sfruttate. Si dichiara infine disponibile a rivedere il meccanismo previsto


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per la designazione del presidente dell'istituenda commissione.

Marco FEDI (PD-U) ritiene opportuno che la Commissione dedichi altro tempo all'esame del provvedimento perché una commissione bicamerale del genere può nascere soltanto da una volontà comune dei gruppi parlamentari per lo stesso spirito che anima la relativa proposta.

Franco NARDUCCI (PD-U), relatore, riconosce al deputato Tremaglia il suo grande impegno per dare un indirizzo politico coerente alle iniziative per gli italiani all'estero. Ricorda però le difficoltà che ha comportato la costituzione del competente comitato in seno alla Commissione e il suo diverso status rispetto alla situazione presso l'altro ramo del Parlamento. Segnala poi la necessità di tenere conto delle competenze del viceministro per gli italiani all'estero. Condivide l'esigenza che vi sia un organo parlamentare dedicato agli italiani all'estero, ma ribadisce che nella proposta di legge in esame vi sono ancora alcuni punti da dirimere. Invita quindi i colleghi a valutare se procedere ad audizioni, ad esempio di una rappresentanza del Consiglio generale degli italiani all'estero, ovvero a procedere alla fase emendativa. A suo avviso, però, sarebbe opportuno che una simile valutazione avvenisse alla presenza di tutti i gruppi.

Sabina SINISCALCHI (RC-SE) fa presente che il suo gruppo al momento ha una posizione tendenzialmente non favorevole sul provvedimento, per cui, anche alla luce del dibattito, ritiene opportuno un rinvio dell'esame.

Mirko TREMAGLIA (AN) sottolinea la straordinaria ricchezza che oggi gli italiani nel mondo rappresentano come risorsa per il nostro paese, riferendosi in particolare all'esperienza della Confederazione degli imprenditori italiani nel mondo. Si tratta a suo avviso di un'altra Italia di cui ci si occupa troppo poco e che sarebbe valorizzata dall'istituenda commissione, oggi che si è realizzato il fatto storico della rappresentanza parlamentare degli italiani all'estero. Smentisce il luogo comune che questi ultimi non vi avrebbero diritto perché non pagano le tasse, sulla base dell'indotto che comunque è loro ascrivibile. Conclude osservando che RAI International dovrebbe rendere più nota anche in Italia tale realtà.

Marco ZACCHERA (AN) sottoscrive l'appassionato intervento del collega Tremaglia ed invita la Commissione a procedere comunque in tempi brevi nell'esame del provvedimento, alla ripresa dopo la pausa di fine anno.

Tana DE ZULUETA, presidente, prende atto che la maggioranza della Commissione è orientata a procedere ad un approfondimento conoscitivo della materia oggetto della proposta di legge in esame, per meglio valutarne le ricadute e favorire un equilibrio tra le diverse istanze esistenti. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.10.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 19 dicembre 2007. - Presidenza del presidente Umberto RANIERI. - Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Donato Di Santo.

La seduta comincia alle 16.10.

Ratifica Protocolli di attuazione della Convenzione internazionale della protezione delle Alpi.
C. 2861 Governo, C. 188 Boato, C. 583 Zeller e C. 661 Zeller.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 settembre 2007.

Umberto RANIERI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, II, V, VI, VII e VIII, il


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parere favorevole con osservazioni della Commissione IX, nonché il parere favorevole delle Commissioni X, XIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Umberto RANIERI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica del III Protocollo alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949, relativo all'adozione di un emblema aggiuntivo.
C. 2782 Governo.
(Seguito esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 ottobre 2007.

Umberto RANIERI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, IV e XII e il nulla osta della Commissione Bilancio.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Umberto RANIERI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica Italia-Bulgaria sul trasferimento delle persone da espellere o accompagnare al confine.
C. 3081 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 ottobre 2007.

Umberto RANIERI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, II e V.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Umberto RANIERI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica del Trattato Italia-Cile per l'assistenza giudiziaria in materia penale.
C. 3022 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 17 ottobre 2007.

Umberto RANIERI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, II e V.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Umberto RANIERI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica Accordo Italia-Svizzera sul regime fiscale dei pedaggi per il traforo del Gran San Bernardo.
C. 3094 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 ottobre 2007.


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Umberto RANIERI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, V, VI, IX e XIV.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Umberto RANIERI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica Accordo Italia-Moldova sull'assistenza giudiziaria civile.
C. 3095 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 ottobre 2007.

Umberto RANIERI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, II, V e VI.

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Umberto RANIERI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 16.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.15 alle 16.20.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni concernenti il procedimento per la ratifica dei trattati internazionali.
C. 965 Ranieri.