VIII Commissione - Marted́ 15 gennaio 2008


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01461 Foti: Fondi statali assegnati alle associazioni ambientaliste.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione dell'onorevole le Foti è opportuno sottolineare in via preliminare che nessuna associazione ambientalista riceve contributi dal Ministero dell'Ambiente solo per il fatto di essere riconosciuta ex articolo 13 della legge n. 349 del 1986.
I contributi sono invece erogati per progetti riconosciuti come funzionali ad attività già programmate dal Ministero dell'ambiente, che hanno precisi obiettivi dichiarati e specifici capitoli di bilancio.
La quasi totalità dei progetti finanziati rientra nelle competenze della direzione Protezione della Natura che attraverso la collaborazione con alcune associazioni ambientaliste, è riuscita a svolgere programmi ed iniziative che altrimenti non si sarebbero potute realizzare con quel livello di spesa da sostenere gli obiettivi da garantire. Le valutazioni circa l'erogazione dei contributi sono state assunte tenendo conto delle competenze delle associazioni stesse nonché del livello tecnico scientifico che veniva garantito. I campi d'azione maggiormente interessati sono stati quelli della tutela della biodiversità, del mare e della promozione dell'educazione ambientale.
Il contributo complessivamente erogato dalla Direzione Protezione Natura per l'anno 2006 ammonta a euro 3.390.553.
Il Centro Turistico Studentesco (CTS) ha ricevuto euro 200.000 per la campagna nazionale «Il veliero dei delfini», euro 198.000 per il progetto «Parchicard» ed ha avuto contributo per il life natura «Tartanet» per 20.000. All'Associazione Marevivo è stato finanziato per euro 270.000 l'evento estivo «Stelle di Mare lungo il fiume» tutto incentrato sulla promozione delle riserve e dei parchi marini. Sulle aree marine protette, l'Associazione Marevivo ha poi ricevuto sempre nel 2006 un contributo di euro 167.530 volto a predisporre un'analisi sulle potenzialità del sistema e a predisporre un progetto integrato per la sua valorizzazione. Infine, l'Associazione Marevivo ha visto finanziato per euro 40.000 il progetto relativo alle autostrade del mare e alla funzione che queste hanno nel campo della sostenibilità ambientale.
L'Associazione Legambiente anche nel 2006 ha ricevuto un finanziamento per la campagna di goletta verde ormai a chiunque nota; il contributo erogato ammonta ad euro 500.000 anche in funzione della durata del progetto, dei numerosi luoghi interessati nonché della quantità di dati ed analisi che questo produce. L'Associazione ha avuto poi l'interessamento del Ministero per il progetto di recupero della popolazione indemita relitta della Zelcova siculo e per questo ha ricevuto un contributo di euro 60.000. Legambiente ha inoltre ricevuto un contributo di euro 100.000 per la realizzazione di «Festambiente».
Il WWF Italia nel 2006 ha ricevuto euro 329.973,50 quale contributo per il mantenimento degli animali recuperati o sequestrati anche dalle forze dell'ordine e mantenuti presso apposite strutture convenzionate. Inoltre il WWF Italia ospita l'ufficio europeo Traffic preposto al controllo del commercio internazionale delle specie protette individuate dalla Convenzione di Washington; tale ufficio opera come supporto alle attività di segreteria della commissione


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scientifica CITES; per tale attività nel 2006 è stato erogato un contributo complessivo di 270.000 euro.
È poi opportuno ricordare che Federparchi ha affidato al WWF Italia la gestione di un progetto finanziato dal ministero dell'ambiente per euro 265.000 relativo all'analisi di efficacia di gestione delle aree marine protette che viene valutata secondo standard e paramenti internazionali.
L'Associazione Verdi Ambiente e Società ha ricevuto un contributo per euro 100.000 in relazione al progetto sull'accesso alle risorse genetiche marine.
45.000 euro di contributo sono stati infine erogati in favore del progetto Parchivivi realizzato dall'Associazione Accademia Kronos.
Il Ministero ha poi finanziato nel 2006 per euro 300.000 il progetto pilota, sviluppato dall'Associazione Ambiente e Vita, relativo alla formazione di operatori delle aree naturali protette dei paesi dell'Est recentemente entrati nell'Unione europea che finanzia interventi di educazione ambientale legati al sistema della aree marine protette.
Inoltre tramite la Direzione Ricerca Ambientale e Sviluppo sono stati erogati nel 2006 contributi pari ad euro 330.721,29.
Un contributo di euro 180.000 è andato all'Associazione Legambiente.
Nello specifico:
euro 100.000 sono stati attribuiti al progetto «Li voglio vivi» relativo alla campagna sugli effetti negativi che i cambiamenti climatici rischiano di avere sugli ecosistemi marini e costieri;
euro 80.000 sono stati destinati al progetto «La carovana delle Alpi» per la realizzazione di una campagna mirata ad affrontare le condizioni di disagio di alcuni comuni, borgate ed intere valli alpine afflitte da abbandono e spopolamento.

Il WWF ha ricevuto un finanziamento di euro 150.000 per l'iniziativa «Amici del Clima: evento efficienza», volta alla sensibilizzazione sull'efficienza energetica all'interno delle abitazioni, iniziativa realizzata in circa 200 centri commerciali di tutt'Italia.
Infine si ricorda che anche a seguito del significativo numero di Associazioni ambientaliste che sono state riconosciute nella scorsa legislatura, tutto il settore necessita di una nuova regolamentazione. In tal senso il Ministero sta predisponendo una proposta basata sulle competenze, sulla diffusione territoriale, sulla capacità e frequenza delle iniziative poste in essere.
Si sta pertanto ipotizzando una differenziazione delle Associazioni tra generalistiche e specialistiche presenti su tutto il territorio nazionale o solo in parte di questo. Non appena la proposta sarà predisposta si procederà ad un confronto con le Associazioni stesse e con le commissioni parlamentari.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01776 Francescato: Intervento edilizio nel comune di Praia a mare.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'intervento edilizio in località Fiuzzi nel Comune di Praia a Mare, in Provincia di Cosenza, di cui all'interrogazione n. 5-01776 dell'onorevole Francescato ed altri, ha riguardato la costruzione di un complesso alberghiero con circa 900 posti letto ed un volume approssimativamente di 50.000 mc, a meno di 300 metri dalla linea di battigia, di fronte all'Isola di Dino, sito di importanza comunitaria, e ad uno specchio d'acqua i cui fondali sono anch'essi stati dichiarati siti di importanza comunitaria.
L'albergo sorge su di un suolo di proprietà comunale, sottoposto ai vincoli della legge 1497/1937 con decreto ministeriale 16 febbraio 1970 e della legge n. 431 del 1985 (poi decreto legislativo n. 490 del 1999 ed ora decreto legislativo n. 42 del 2004) all'epoca dei fatti destinato dallo strumento urbanistico alla realizzazione di strutture per la cultura, il tempo libero, lo spettacolo, lo sport, e la didattica. Di detto suolo, attraverso l'esperimento di una gara svoltasi con il sistema della licitazione privata, per 99 anni è stato concesso il diritto di superficie alla società Mediterranea srl, a fronte di un corrispettivo di euro 1.291.658,70 e di un canone annuo di 516,46 euro.
Con la stessa gara, alla medesima società, è stata affidata in concessione la costruzione del complesso alberghiero, qualificato come opera pubblica, con durata di 99 anni rinnovabili, a fronte dei 30 anni previsti dall'articolo 19, comma 2-bis della legge n. 109 del 1994.
L'attività dell'Amministrazione comunale di Praia a Mare e dei funzionari comunali che hanno seguito le varie fasi della vicenda, è stata improntata a favorire l'assegnazione alla ditta Mediterranea srl da Rende, che non era in possesso di nessuno dei requisiti tecnico-economici richiesti dalla legge n. 109 del 1994, della concessione dei lavori di costruzione di un complesso alberghiero e servizi collegati in località Fiuzzi, in dispregio della normativa urbanistica, delle leggi di protezione dell'ambiente e della legge quadro sui lavori pubblici n. 109 del 1994.
Infatti:
a) non sono state rispettate le disposizioni dell'articolo 1, comma 4 della legge 1/78, che imponevano di redigere una variante al PRG prima di attivare le procedure di concessione dei lavori di costruzione del complesso alberghiero, poiché il complesso in questione, sorgendo su aree destinate a specifiche tipologie di servizi alla popolazione, modificava la quantità di superfici destinate ad insediamenti ed attività di tipo collettivo.
b) il decreto sindacale ex articolo 146 e 151 del decreto legislativo n. 490 del 1999 n. 27, emesso il 5 luglio 2003, come pure il parere preventivo della Sovrintendenza ai B.A. di Cosenza del 21 maggio 2003, prot. 3421/P e per ultimo il permesso di costruire 101/2003 che li richiama, si basano su presupposti non veritieri in quanto il progetto su cui il sindaco ed il Soprintendente diedero il loro parere favorevole con gli atti richiamati riguarda un'opera costituita da immobili completamente diversi per forma, dimensione, peso urbanistico e posizionamento sull'area di sedime rispetto a quelli rappresentati nel progetto su cui si


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espresse la conferenza di servizi del 12 e 30 luglio 2001;
c) il responsabile del procedimento in questione, in contrasto con quanto stabilito con l'articolo 14-quater della legge n. 241 del 1990, come modificato dall'articolo 17 della legge 15 maggio 1997, n. 127, non inviava alla Conferenza Unificata Stato-Città il provvedimento conclusivo finale, sul quale una delle amministrazioni partecipanti alla conferenza di servizi (la Regione) aveva espresso il proprio motivato dissenso sulla proposta dell'amministrazione procedente, evitando che il Presidente della Conferenza Unificata potesse valutare la questione e prendere le proprie determinazioni in merito, dopo aver ascoltato il presidente della Giunta regionale interessata;
d) contrariamente a quanto stabilito dall'articolo 5, comma 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, né il comune di Praia (proprietario dell'opera) né la concessionaria, la ditta Mediterranea srl, che proponevano e realizzavano opere riferibili alle tipologie progettuali di cui agli allegati A e B del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 (Disposizioni in materia di impatto ambientale) e per i quali essi ritenevano non doversi applicare la valutazione di impatto ambientale, hanno provveduto a presentare all'autorità competente ad applicare tale procedura una relazione documentata ai fini della valutazione di incidenza dell'intervento sul Sito di Importanza Comunitaria individuato dal codice IT9310035, «Fondali Isola di Dino-Capo Scalea». Solo dopo tre lettere di sollecito del Ministero dell'Ambiente ed a lavori completati al rustico, il Dipartimento P.A della Regione Calabria, il 29 dicembre 2006, ha emesso decreto di valutazione di incidenza negativa per la realizzazione del complesso alberghiero in località Fiuzzi, la cui efficacia è stata sospesa poi dal TAR della Calabria su ricorso della Mediterranea srl; al momento, gli addetti al settore Problematiche Legali del Dipartimento Politiche dell'Ambiente della Regione Calabria, allo scopo di opporsi alle decisioni assunte dal TAR, stanno esaminando le motivazioni della sentenza per predisporne l'appello presso il Consiglio di Stato;
e) l'avviso di gara ed il bando di gara furono redatti omettendo di riportare tutte le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica n. 554 del 1999 e della legge n. 109 del 1994, in ordine ai requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi che dovevano possedere le concorrenti per essere ammesse alla gara, al fine di consentire alla ditta Mediterranea srl, che non possedeva nessuno di tali requisiti, di partecipare alla gara per la concessione dei lavori del complesso alberghiero, nonché per impedire alla commissione di gara, nella fase di verifica dei requisiti dei concorrenti, di appurare la mancanza di tali capacità ed escludere dalla gara la Mediterranea srl. ditta costituitasi un mese prima della gara, con capitale sociale versato di 3.000 euro, contro quello di 1.549.370 euro richiesto dal sistema di qualificazione con riferimento all'ammontare dei lavori a base d'appalto.

In data 11 dicembre 2007, il Tribunale di Paola - Sezione distaccata di Scalea - in composizione monocratica, ha condannato il sindaco ed il tecnico comunale imputati dei fatti, alla pena di mesi sei e 200 euro di multa, oltre alla interdizione dai pubblici uffici per la durata di mesi sei, per turbativa degli incanti. Pena sospesa.
Poiché si tratta di provvedimento di primo grado, non definitivo, il Ministero si riserva all'esito dell'iter processuale ogni determinazione, senza tralasciare un'attenta verifica sulla valutazione ambientale di incidenza dell'intervento.
Per completezza di trattazione, da informazioni assunte, si rappresenta che la stessa zona è interessata dalla realizzazione di altro mega complesso edilizio oggetto di procedimento penale n. 1611/06/21 RGNR intentato dalla Procura di Paola nei confronti dei responsabili della costruzione.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-01847 Pedulli: Nomina del Consiglio Direttivo dell'Ente parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito a quanto indicato nell'atto di sindacato ispettivo n. 5-01847 presentata dall'onorevole Pedulli ed altri, dove si lamenta la mancata istituzione del Consiglio Direttivo dell'Ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, si rappresenta quanto segue.
Innanzitutto c'è da premettere che la nuova politica promossa dal Ministero che rappresento ha portato al centro dell'attenzione i Parchi e l'importante funzione che essi svolgono nel sistema naturale della rete ecologica nazionale, rilanciando, nello stesso tempo, il futuro delle aree protette.
Tale affermazione è confermata dal fatto che per molti Parchi Nazionali, commissariati già da tanti anni, si e passati alla gestione ordinaria con la designazione dei Presidenti e dei relativi Consigli Direttivi. Ne sono esempio il Parco dell'Appennino Tosco-Emiliano, dei Monti Sibillini, del Circeo, dell'Arcipelago Toscano.
Anche per il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna si sta lavorando alacremente sulla stessa direzione. Infatti, dopo aver designato, con decreto in data 4 maggio 2007, il Presidente nella persona del Prof. Luigi Sacchini, a breve saranno designati anche i componenti il Consiglio Direttivo.
Il ritardo della nomina del Consiglio Direttivo è dovuto ad alcune difficoltà che si sono riscontrate nella designazione dei membri dello stesso. Basti pensare che solo in data 14 dicembre 2007 è pervenuta la designazione del quinto componente della Comunità del Parco.
Poiché si tratta di un Consiglio che è chiamato a gestire situazioni particolarmente delicate, che sono state già oggetto di aspre polemiche sul territorio, il Ministero dell'Ambiente, a differenza di altri casi, ha scelto la linea di nominare contestualmente tutte le componenti del Consiglio direttivo con un unico atto, affinché lo stesso sia in plenum sin dalla prima seduta.
Comunque, nella consapevolezza che tale situazione non può perdurare fino a che tutte le problematiche non saranno risolte, il Ministero ha già predisposto gli atti per le nomine, così come previsto dall'articolo 9, comma 4, della legge n. 394 del 1991, che sono alla firma del Ministro.