VIII Commissione - Resoconto di marted́ 15 gennaio 2008


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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Martedì 15 gennaio 2008. - Presidenza del vicepresidente Tommaso FOTI.

La seduta comincia alle 10.30.

Sulla programmazione dei lavori della Commissione.

Tommaso FOTI, presidente, comunica che, a seguito della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 9 gennaio 2008, è stato predisposto il seguente programma dei lavori della Commissione per il periodo gennaio-febbraio 2008:

PROGRAMMA DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE PER IL PERIODO GENNAIO-FEBBRAIO 2008

Gennaio 2008.

Sede referente
Semplificazione delle procedure relative all'intervento di soggetti privati nella


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realizzazione di opere pubbliche.
C. 170 Lupi, C. 171 Lupi e C. 2822 Mariani;
Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e per il territorio.
C. 1561 Realacci;
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione ambientale dei laghi salmastri di Portonovo.
C. 864 Maderloni e C. 3163 Galeazzi;
Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico.
C. 2889 iniziativa popolare;
Ricostruzione dei territori del Molise e della Puglia colpiti dal sisma dell'ottobre 2002.
C. 585 Di Gioia;
Disposizioni per la protezione e la tutela delle grotte marine.
C. 2268 Brusco;
Istituzione del Parco nazionale della laguna di Venezia.
C. 2064 Cacciari;

Atti del Governo:

Schema di decreto legislativo recante modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 216, recante attuazione delle direttive 2003/87/CE e 2004/101/CE in materia di scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra nella Comunità, con riferimento ai meccanismi di progetto del Protocollo di Kyoto.
Atto n. 201.

Indagini conoscitive:

Sulla valutazione delle conseguenze ambientali provocate dall'inquinamento urbano, dallo smaltimento dei rifiuti e dalle aree ad alto rischio: esame del documento conclusivo.

Audizioni informali:

Audizione di rappresentanti dell'ICRAM sulle prospettive di sviluppo dell'Istituto e sulle iniziative poste in essere per la tutela e la gestione dell'ambiente marino.

Febbraio 2008.

Sede referente:

Istituzione del Parco nazionale di Portofino.
C. 18 Realacci;
Ricostruzione dei territori del Molise e della Puglia colpiti dal sisma dell'ottobre 2002.
C. 585 Di Gioia;
Istituzione del Parco nazionale del subappennino Dauno.
C. 777 Di Gioia;
Disposizioni per il riordino delle funzioni di vigilanza e controllo nel settore autostradale.
C. 871 Armani e C. 1628 Misiti;
Modifica della denominazione del titolo professionale di perito industriale.
C. 1870 Adenti;
Disposizioni per la protezione e la tutela delle grotte marine.
C. 2268 Brusco;
Delega al Governo in materia di interventi speciali per le città.
C. 2463 Bocci;
Modifiche all'articolo 1 della legge 24 dicembre 1993, n. 560, in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
C. 2559 Velo;
Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e per il territorio.
C. 1561 Realacci;
Istituzione del Parco nazionale della laguna di Venezia.
C. 2064 Cacciari;


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Nuove norme per la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico.
C. 1569 Stradella;
Semplificazione delle procedure relative all'intervento di soggetti privati nella realizzazione di opere pubbliche.
C. 170 Lupi, C. 171 Lupi e C. 2822 Mariani;
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione ambientale dei laghi salmastri di Portonovo.
C. 864 Maderloni e C. 3163 Galeazzi;
Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico.
C. 2889 iniziativa popolare;
Istituzione del Parco nazionale geominerario delle Zolfare di Sicilia.
C. 3067 Lomaglio e C. 3159 Misuraca.

Indagini conoscitive:

Sulla valutazione delle conseguenze ambientali provocate dall'inquinamento urbano, dallo smaltimento dei rifiuti e dalle aree ad alto rischio: esame del documento conclusivo
Fa presente, quindi, che il programma potrà essere integrato con l'esame di ulteriori provvedimenti, in relazione alla valutazione della loro urgenza. Le modalità di attuazione del programma saranno definite mediante i calendari dei lavori della Commissione, aggiornati - con cadenza settimanale - dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Saranno, inoltre, iscritti all'ordine del giorno:
i disegni di legge di conversione di decreti-legge;
gli ulteriori atti del Governo sui quali la Commissione sia chiamata ad esprimere un parere;
lo svolgimento di interrogazioni in Commissione e di eventuali risoluzioni nel frattempo segnalate;
lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata;
gli ulteriori progetti di legge assegnati in sede consultiva, sollecitati dalle Commissioni di merito.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 10.35.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 15 gennaio 2008.

Semplificazione delle procedure relative all'intervento di soggetti privati nella realizzazione di opere pubbliche.

Audizioni informali di rappresentanti dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di appalti, servizi e forniture e di rappresentanti dell'ANCE e dell'AGI.
C. 170 Lupi, C. 171 Lupi e C. 2822 Mariani.

Le audizioni informali si sono svolte dalle 10.35 alle 11.45.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 15 gennaio 2008.

Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e per il territorio.
C. 1561 Realacci.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 12 alle 13.15.

INTERROGAZIONI

Martedì 15 gennaio 2008. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 13.30.


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5-01461 Foti: Fondi statali assegnati alle associazioni ambientaliste.

Il sottosegretario Gianni PIATTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Tommaso FOTI (AN), nel prendere atto della risposta del Governo, rileva che il suo limite di fondo consiste nel fatto che i dati esposti consentono unicamente di individuare il titolo dei progetti e l'ammontare dei contributi concessi nel 2006, senza offrire alcun elemento di valutazione sul grado di realizzazione effettiva dei progetti finanziati e sulla composizione della platea dei beneficiari dei finanziamenti stessi. In questo modo, a suo avviso, la Commissione non è posta in condizione né di verificare, con i dati sull'effettiva realizzazione dei progetti finanziati, il corretto ed efficiente uso delle risorse pubbliche, né di verificare, con una disamina dei progetti finanziati negli ultimi anni, se la platea dei beneficiari e i progetti sovvenzionati non finiscano per essere sempre gli stessi.
Quanto all'annunciata volontà del Ministero di riordinare la materia in questione, distinguendo i potenziali beneficiari dei contributi fra soggetti a finalità generali e soggetti a finalità specifiche, ricorda che nella passata legislatura aveva personalmente presentato una proposta di legge, approvata da un ramo del Parlamento, che legava prioritariamente l'erogazione dei contributi alla concreta realizzazione dei progetti presentati dalle varie associazioni ambientaliste; auspica, pertanto, che nell'annunciata azione di riordino normativo il Governo tenga conto anche di questa specifica impostazione. Si augura, infine, che il Governo possa integrare la documentazione presentata, con l'indicazione degli elementi di valutazione sopra richiamati, anche attraverso il successivo invio di apposito materiale conoscitivo alla Commissione.

5-01776 Francescato: Intervento edilizio nel comune di Praia a mare.

Il sottosegretario Gianni PIATTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Grazia FRANCESCATO (Verdi) ringrazia il rappresentante del Governo per la puntuale e dettagliata risposta, che conferma che si è in presenza di una vicenda che definisce «losca», purtroppo giunta fino alla fase della parziale realizzazione di un vero e proprio «eco-mostro». Nel richiamare il Governo alla necessità di mantenere l'attenzione sulla vicenda in questione, ritiene che sia indispensabile operare una forte pressione sulla Regione Calabria, affinché sia predisposto al più presto il ricorso al Consiglio di Stato avverso le decisioni assunte dal Tribunale Amministrativo Regionale. Sollecita, inoltre, il Governo a seguire con la massima attenzione la vicenda del secondo «eco-mostro», di cui si fa cenno nella risposta fornita oggi, mantenendo alta la vigilanza sulle aggressioni in atto contro un territorio di grande bellezza e valore paesaggistico e ambientale.

5-01847 Pedulli: Nomina del Consiglio Direttivo dell'Ente parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

Il sottosegretario Gianni PIATTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), precisando che il provvedimento di nomina del Consiglio è attualmente alla firma del Ministro.

Giuliano PEDULLI (PD-U), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la positiva risposta fornita, formula l'auspicio che - se davvero gli atti in questione sono alla firma del Ministro dell'ambiente - per il loro perfezionamento non debba passare un tempo altrettanto lungo quanto quello che si è rivelato necessario alla loro predisposizione.

La seduta termina alle 13.55.


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ATTI DEL GOVERNO

Martedì 15 gennaio 2008 - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 13.55.

Schema di decreto legislativo recante modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 216, recante attuazione delle direttive 2003/87/CE e 2004/101/CE in materia di scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra nella Comunità, con riferimento ai meccanismi di progetto del Protocollo di Kyoto.
Atto n. 201.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali ha inviato alle Camere - in considerazione della data di scadenza della delega per l'emanazione del provvedimento in titolo - la richiesta di parere parlamentare sul testo in esame, sebbene non corredata dal prescritto parere della Conferenza unificata. Segnala, pertanto, che il Presidente della Camera, pur avendo proceduto all'assegnazione dello schema di decreto, richiama l'esigenza che la Commissione non si pronunci definitivamente sul provvedimento prima che il Governo abbia provveduto ad integrare la richiesta di parere nel senso indicato.

Romolo BENVENUTO (PD-U), relatore, osserva che lo schema di decreto legislativo in esame reca modifiche e integrazioni al decreto legislativo n. 216 del 2006, che ha dato attuazione alle direttive 2003/87/CE e 2004/101/CE in materia di scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra nella Comunità; il provvedimento, adottato nell'esercizio della delega contenuta nell'articolo 1, comma 5, della legge comunitaria 2004, si compone di due articoli.
Fa presente, quindi, che la relazione illustrativa riconduce la necessità dell'adozione di un provvedimento correttivo del decreto legislativo n. 216 del 2006 a tre ordini di ragioni: l'inadeguatezza della struttura e la mancanza di chiarezza in merito alle competenze del Comitato nazionale di gestione e attuazione della direttiva 2003/87/CE, con specifico riferimento alle attività inerenti all'assegnazione ed al rilascio delle quote di emissione; l'esigenza di fornire una spinta verso un più ampio utilizzo dei meccanismi flessibili per lo sviluppo pulito (clean development mechanisms-CDM) e dell'attuazione congiunta degli obblighi individuali (joint implementation-JI); la necessità di assicurare un maggiore coordinamento delle azioni intraprese a livello nazionale in vista dell'adempimento degli obblighi di riduzione delle emissioni derivanti dal Protocollo di Kyoto.
Segnala, in tal senso, che alla prima delle ragioni indicate è riconducibile, in primo luogo, l'articolo 1, comma 5, dello schema di decreto, che novella l'articolo 8 del decreto legislativo n. 216 al fine di assicurare un miglior funzionamento del Comitato nazionale e di rendere chiara la divisione di competenze tra lo stesso e la Direzione per la ricerca ambientale e lo sviluppo (RAS) del Ministero dell'ambiente. A tale scopo, viene eliminata la previsione dell'istituzione del Comitato presso il medesimo Ministero; inoltre, rispetto al testo vigente (che si limita a prevedere il numero dei membri del comitato - sei - e le modalità di nomina dei medesimi), il testo novellato, nel quale non viene riprodotta la clausola della «non onerosità» dell'istituzione del Comitato, interviene sui criteri di nomina dei componenti e sul loro trattamento economico. Esso, inoltre, modifica sostanzialmente la composizione del Comitato, prevedendone l'articolazione nei seguenti tre organi: il Consiglio direttivo (costituito da sette componenti), una Segreteria tecnica per l'applicazione della direttiva 2003/87/CE (composta da 14 membri) e


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una Segreteria amministrativa (costituita da otto membri in servizio presso la direzione competente del Ministero dell'ambiente).
Sottolinea che lo schema di decreto interviene anche sulla disciplina di attività che già spettano al Comitato in base alla normativa vigente. In relazione all'attività del Comitato di rilasciare le autorizzazioni ad emettere gas a effetto serra, si prevede il rinnovo dell'autorizzazione per ogni periodo di riferimento (specificando che fino al rinnovo resta valida l'autorizzazione rilasciata in precedenza). Si modifica, inoltre, la tempistica per la presentazione della domanda da parte dei gestori degli impianti che esercitano le attività indicate nell'Allegato A e si attribuisce l'attività di supporto operativo al Comitato alla Segreteria tecnica (attualmente di competenza della Direzione RAS). In relazione all'attività del Comitato di rilasciare le quote di emissione alle imprese esistenti e ai nuovi entranti, al fine di agevolare il lavoro del medesimo, si prevede, altresì, un termine più lungo per l'assegnazione agli impianti nuovi entranti e si semplificano gli adempimenti connessi al verificarsi di chiusure e sospensioni degli impianti. In relazione all'attività del Comitato di accreditare i verificatori (ai quali spetta il compito di verificare le dichiarazioni dei gestore degli impianti relative alle attività ed alle emissioni dell'impianto medesimo, di cui all'articolo 15, comma 5), si prevede che, nell'espletamento delle procedure di accreditamento, il Comitato si avvalga della Segreteria tecnica e dell'APAT (e non della Direzione RAS come nel testo vigente), affidando direttamente al Comitato le funzioni di gestore del registro dei verificatori accreditati, attualmente assegnate alla Direzione RAS.
Segnala, inoltre, che il nuovo testo attribuisce all'APAT le funzioni di tenuta e gestione del Registro nazionale delle emissioni e delle quote d'emissioni (attualmente assegnate al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per mezzo della Direzione RAS), prevedendo che le funzioni di amministratore del Registro vengano svolte sulla base delle disposizioni impartite dal Comitato. Con riferimento al funzionamento del Registro, il comma 12 dell'articolo 1 introduce un articolo aggiuntivo nel decreto n. 216, volto a disciplinare la transazione di crediti di emissione. La disposizione prevede in termini generali la libertà di tali transazioni per le persone (fisiche o giuridiche) che detengono un conto nel Registro e l'obbligo di annotazione nel Registro per tutte le operazioni di transazione di crediti. Ulteriori funzioni sono assegnate all'APAT dal comma 10 del medesimo articolo 1, che istituisce il Sistema nazionale per la realizzazione dell'Inventario nazionale dei gas serra. Tra le altre, spettano all'APAT la realizzazione, gestione e archiviazione dei dati dell'Inventario nazionale e al Ministero dell'ambiente l'approvazione dell'aggiornamento annuale dell'Inventario nazionale, nonché, sulla base di un progetto predisposto dall'APAT, l'approvazione dell'organizzazione del Sistema nazionale. A fronte delle attività di rilascio annuale delle quote di emissione assegnate alle imprese esistenti e ai nuovi entranti e per la copertura dei costi per la gestione del Registro nazionale delle quote, il comma 19 dell'articolo 1 dispone l'introduzione di nuove tariffe, estendendo in tal modo l'applicazione del sistema tariffario già previsto dall'articolo 26 per altre attività disciplinate dal decreto n. 216. La medesima disposizione modifica, inoltre, i criteri per la determinazione (e per l'aggiornamento) delle tariffe e prevede che le entrate risultanti dalle tariffe per la gestione del Registro delle quote siano versate, dai soggetti interessati, direttamente all'APAT. L'articolo 2, comma 1, fissa il termine di 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento per l'adozione del decreto interministeriale finalizzato alla determinazione delle tariffe.
Con specifico riferimento alla seconda ragione evidenziata nella relazione illustrativa (dell'implementazione dell'utilizzo dei meccanismi flessibili di CDM e JI), rileva, infine, che l'articolo 2, ai commi


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2 e 3, disciplina le modalità di trasferimento dei crediti, derivanti da progetti JI e CDM facenti capo all'Italian Carbon Fund, alle imprese che necessitano di quote per ottemperare agli obblighi di restituzione, limitatamente al periodo 2005-2007. La disposizione, in particolare, prevede il trasferimento a titolo oneroso dei suddetti crediti e il versamento all'entrata del bilancio statale dei relativi proventi (secondo modalità definite con successivo decreto interministeriale) e dispone l'acquisizione allo Stato dei crediti non trasferiti alle imprese, che potranno così essere utilizzati ai fini del raggiungimento dell'obiettivo fissato per l'Italia nell'ambito del Protocollo di Kyoto.
In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento, sottolinea - in primo luogo - l'esigenza di apportare una serie di opportune modifiche e integrazioni al testo, che consentano di correggere talune imprecisioni formali e alcuni problemi di coordinamento normativo, che si riserva di segnalare nell'ambito della futura proposta di parere. Allo stesso tempo, osserva che i principali destinatari dell'intervento sono i gestori degli impianti che richiedono il rilascio delle quote di emissione: su di essi, in particolare, si riflettono gli oneri relativi alla riorganizzazione del Comitato di cui all'articolo 8 e gli oneri connessi al rilascio delle quote di emissione, nonché quelli relativi alla gestione del registro nazionale delle emissioni; da ciò deriva, infatti, l'introduzione di tariffe per tali attività a norma dell'articolo 1, comma 19 (che novella l'articolo 26 del testo originario), e la destinazione del meccanismo tariffario a coprire, secondo quanto specificato nella relazione illustrativa, anche i costi sostenuti per il trattamento economico dei membri del Comitato. Al riguardo, dunque, si riserva di valutare con attenzione tali disposizioni, atteso che occorre verificare con la massima prudenza se la maggiorazione degli oneri a carico delle imprese sia effettivamente diretta a migliorare il meccanismo dello scambio di emissioni, scongiurando ogni possibile rischio di appesantimento e burocratizzazione delle relative strutture amministrative, che potrebbe addirittura tradursi in un ulteriore onere - di natura sostanziale - a scapito della semplificazione del sistema.

Grazia FRANCESCATO (Verdi) intende sottolineare che lo schema di decreto legislativo in esame rappresenta un atto dovuto, particolarmente importante alla luce della strategicità che l'anno 2008 riveste per le politiche in materia di cambiamenti climatici. Al riguardo, peraltro, si riserva di valutare con attenzione i profili problematici testé sollevati dal relatore, con particolare riferimento agli oneri aggiuntivi per le imprese, che debbono tradursi in un miglioramento dell'efficacia del sistema e non, invece, in ulteriori appesantimenti amministrativi.

Maurizio Enzo LUPI (FI) raccomanda al relatore di analizzare con estrema attenzione il provvedimento in esame, cercando di approfondire ogni possibile aspetto di criticità. In tal senso, ritiene che l'istruttoria parlamentare debba concentrarsi, in primo luogo, sulla coerenza con le disposizioni della legge di delegazione, valutando se il provvedimento in titolo non possa configurare un eccesso di delega. Al contempo, giudica essenziale fugare ogni possibile perplessità sul profilo dei costi recati dallo schema di decreto, atteso che gli organismi preposti allo svolgimento delle relative funzioni subiscono - alla luce del provvedimento proposto dal Governo - una significativa modifica organizzativa, sia in termini di composizione numerica sia in termini di passaggio dalla gratuità all'onerosità delle prestazioni.

Il sottosegretario Gianni PIATTI fa presente che il Governo si riserva di effettuare i necessari approfondimenti sulle


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questioni emerse nel corso del dibattito odierno.

Ermete REALACCI, presidente, considerato l'andamento del dibattito, propone di rinviare il seguito dell'esame alla prossima settimana, avvertendo che sarà conseguentemente rimodulato anche il calendario dei lavori della Commissione per la corrente settimana.

La Commissione conviene.

Ermete REALACCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.20.