XII Commissione - Resoconto di mercoledì 16 gennaio 2008


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 16 gennaio 2008. - Presidenza del presidente Mimmo LUCÀ. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Gaglione.

La seduta comincia alle 9.40.

DL 248/2007: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria.
C. 3324 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 15 gennaio 2008.

Domenico DI VIRGILIO (FI) si sofferma, in particolare, su tre articoli di interesse della Commissione. Rileva innanzitutto come l'articolo 9, comma 2, rischi, così come formulato, di non fornire alcun elemento concreto per la conoscenza delle dinamiche di prezzo dei farmaci senza obbligo di ricetta. Il prezzo massimo ex-factory è per definizione un valore puramente teorico, senza alcuna utilità ai fini della determinazione dell'effettivo prezzo al pubblico, che come noto avviene sulla base della singola contrattazione tra l'azienda e il soggetto responsabile della vendita finale. Pertanto, sembrerebbe più


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opportuno che le aziende comunicassero il prezzo medio di cessione, cioè quello realmente praticato dalle aziende ai distributori e alle farmacie. Riterrebbe inoltre di particolare utilità l'istituzione presso il Comitato interministeriale per la Programmazione Economica di un osservatorio che, ogni sei mesi, proceda ad una rilevazione dei prezzi al pubblico dei medicinali senza obbligo di ricetta.
Con riferimento all'articolo 10, ricorda che la Fondazione Istituto mediterraneo di ematologia svolge un'opera meritoria e che la riduzione del finanziamento previsto da dieci a sei milioni di euro appare inaccettabile. Segnala inoltre che nel decreto si fa riferimento, curiosamente, ad attività di formazione svolta dalla Fondazione. Si tratta certamente di un errore, poiché l'Istituto non svolge alcuna attività di formazione ma solo di cura e di ricerca.
Si sofferma infine sull'articolo 11, riguardante l'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare e manifesta in proposito la propria sorpresa poiché, nella sua esperienza di Sottosegretario presso il Ministero della salute, ha potuto valutarne l'efficienza e l'utilità. Si chiede pertanto per quale motivo il decreto in esame introduca modifiche a tale struttura, già oggetto di un intervento normativo con la legge finanziaria approvata a dicembre. A suo avviso, infatti, la struttura, seppure indipendente, deve rimanere allocata all'interno del Ministero della salute, al fine di non creare ulteriori strutture che possono comportare oneri per la pubblica amministrazione senza apportare significativi vantaggi.

Giacomo BAIAMONTE (FI) richiama l'attenzione dei colleghi sull'articolo 12 del decreto-legge in esame, che è stato tralasciato dal relatore nella propria illustrazione. La norma reca disposizioni in materia di università ed in particolare blocca l'aumento delle retribuzioni dei docenti universitari che svolgono sia attività di insegnamento che attività clinica. Si tratta, a suo avviso, di una gestione assai discutibile delle risorse pubbliche, che penalizza proprio coloro che più sono impegnati professionalmente, a fronte di situazioni di evidente sperpero di denaro pubblico: cita, a titolo di esempio, la situazione dell'ospedale di Vibo Valentia dove per 190 posti letto sono presenti 650 unità di personale amministrativo.

Daniela DIOGUARDI (RC-SE) si sofferma sugli articoli 46 e 50 del decreto-legge. Il primo detta disposizioni in favore di figli riconosciuti inabili. Si tratta di misure di tutela e di giusto riconoscimento che appaiono senz'altro positive e opportune. Rileva quindi come l'articolo 50 rivesta particolare importanza e assuma un particolare valore politico, morale e storico. Esso infatti stabilisce, tra l'altro, che per la determinazione dei limiti di reddito previsti per il riconoscimento dell'assegno sociale non rilevino gli assegni vitalizi percepiti dai perseguitati politici e razziali. Si tratta di un riconoscimento estremamente significativo che rende giustizia a tutti coloro che, in Italia, sono stati oggetto di persecuzione per le proprie idee di libertà e di giustizia, come in particolare gli oppositori del nazifascismo. La disposizione opera quindi un risarcimento morale giusto e adeguato ed è a suo avviso particolarmente apprezzabile, specie in un momento in cui si tende invece frequentemente a fare un uso distorto e ideologico della storia italiana.

Salvatore MAZZARACCHIO (FI) osserva innanzitutto come il decreto in esame appaia nel complesso superficiale e carente nell'affrontare con efficacia le questioni sollevate. Attraverso lo strumento della mera proroga, infatti, non si risolvono in alcun modo i problemi richiamati. Soffermandosi sugli articoli di competenza della Commissione, osserva in primo luogo come l'articolo 8, in materia di tariffe di prestazioni sanitarie, sembri del tutto irragionevole. Si impongono infatti alle strutture accreditate ulteriori vincoli tariffari, ciò che comporterà in molti casi una riduzione del numero delle prestazioni erogate. Poiché le strutture pubbliche, tuttavia, non riescono a soddisfare la domanda di prestazioni, di fatto si


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determinerà una situazione in base alla quale chi è privo di risorse sarà costretto ad attendere tempi lunghissimi per ottenere i trattamenti necessari, mentre chi ha maggiori disponibilità di denaro si rivolgerà al settore privato, pagando la tariffa piena.
Anche l'articolo 9 sembra non tenere in considerazione la reale situazione, con riferimento ai prezzi dei farmaci. Si prorogano cioè gli effetti della facoltà esercitata dalle aziende farmaceutiche in ordine alla sospensione della riduzione del 5 per cento dei prezzi, ma non si affrontano i problemi complessivi del mercato dei farmaci che è, ad esempio, invaso da prodotti provenienti dalla Cina.
Per quanto riguarda l'articolo 10, ritiene indispensabile aumentare le risorse destinate alla Fondazione Istituto mediterraneo di ematologia. Coglie l'occasione per denunciare la situazione non tollerabile, in un paese civile, dei ritardi nei risarcimenti per soggetti danneggiati da trasfusioni.
Con riferimento poi all'articolo 11, si domanda quale forma di vigilanza potrà esercitare il Ministero delle politiche agricole che ha dimostrato, anche nel proprio specifico ambito d'intervento, di essere assai poco efficiente.
Si sofferma quindi sugli articoli 12 e 13, che a suo avviso, per la materia trattata, dovrebbero essere oggetto di esame da parte della Commissione Affari sociali. Evidenzia inoltre come, in materia di ricercatori e specializzandi, l'aumento del costo delle borse di studio avrà l'effetto di allontanare sempre più il settore privato dalla ricerca.
In ordine all'articolo 24, che proroga i contratti a tempo determinato da parte del Ministero della salute del personale medico assunto in occasione del Giubileo, riterrebbe assai più sensato procedere all'assunzione di tale personale, piuttosto che procedere ormai ogni anno al rinnovo dei loro contratti.
L'articolo 46, infine, interviene positivamente dettando disposizioni in favore di inabili. Si tratta di una finalità certamente condivisibile, ma occorrerebbe tuttavia introdurre forme incisive di vigilanza nel settore poiché, come è noto, vi è un'enorme percentuale di false dichiarazioni di invalidità.
Ribadisce, in conclusione, le proprie perplessità sulle disposizioni in esame, che intervengono su temi importanti ma senza recare norme di significativa utilità.

Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD-U) manifesta innanzitutto il proprio apprezzamento per la relazione svolta dall'onorevole Mosella e si sofferma quindi sull'articolo 8, che interviene puntualmente al fine di evitare un ulteriore rialzo del costo delle prestazioni sanitarie, mediante il controllo delle tariffe e del numero delle prestazioni. Nel contempo, segnala come restino tutelati i legittimi interessi dei cittadini legati alla salute poiché rimane inalterato il livello delle tariffe rispetto all'anno passato.
I colleghi dell'opposizione si sono soffermati anche sull'articolo 9 suggerendo, tra l'altro, l'istituzione di un osservatorio per la rilevazione dei prezzi da istituire presso il CIPE. La disposizione in esame in realtà, propone un intervento specifico la cui esecuzione deve rimanere in capo all'Agenzia italiana del farmaco. Sottolinea, più in generale, come si debba registrare il positivo effetto del processo di liberalizzazione avviato dalle leggi presentate dal Ministro Bersani, che hanno ridotto il prezzo dei farmaci venduti senza necessità di ricetta, con evidenti vantaggi per tutti i cittadini.
Per quanto concerne il tema dei rimborsi dei soggetti danneggiati da trasfusioni, non può che concordare con l'esigenza espressa dall'onorevole Mazzaracchio. Nei confronti di coloro che hanno subito danni irrevocabili, infatti, lo Stato non può in alcun modo essere ritardatario. Si tratta di diritti sacrosanti; ricorda in proposito che apposite risorse sono state destinate nell'ultima legge finanziaria. Rivolge comunque un invito al Governo affinché il Ministero si faccia carico, con particolare attenzione e rigore, alla tutela di tali cittadini, anche a tal fine mettendo in piedi un task force che possa operare con la massima celerità.


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In ordine alla funzionalità dell'Agenzia per la sicurezza alimentare richiama quanto già illustrato dall'onorevole Mosella, concordando con l'onorevole Mazzaracchio circa la necessità di severi controlli sui prodotti alimentari.
Esprime, in conclusione, un giudizio positivo sul decreto in oggetto, che coglie l'esigenza di dare risposte efficaci ai soggetti in difficoltà. Si riferisce in particolare all'articolo 46 che introduce disposizioni positive in favore dei cittadini inabili.

Domenico DI VIRGILIO (FI) precisa, con riferimento a coloro che hanno subito danni da trasfusioni, che, nella scorsa legge finanziaria è stato previsto un indennizzo globale di 1.800 milioni di euro, ma per i soli anni 2008 e 2009. Un proprio emendamento, volto a spalmare tale risarcimento su dieci anni è stato purtroppo respinto. In ogni caso, segnala che vi è una sentenza della Corte di Cassazione che da ragione ai ricorrenti.
Ribadisce quindi la propria contrarietà al disposto dell'articolo 11 ed invita il Governo a chiarire le effettive motivazioni della scelta operata di una nuova modifica dell'organismo destinato a vigilare sulla sicurezza alimentare.

Donato Renato MOSELLA (PD-U), relatore, ringrazia i colleghi per gli interventi svolti, sui quali ritiene opportuno fare alcune precisazioni.
Sull'articolo 9, intende fare un chiarimento di carattere tecnico: l'articolo, infatti, mediante la proroga del meccanismo del pay-back, rende possibile il rispetto, per tutto il 2008, del vincolo di mantenimento delle tariffe dei farmaci al livello del 2006. Si tratta quindi di una disposizione in qualche misura obbligata. Inoltre segnala come le disposizioni in oggetto introducano anche ragionevoli sanzioni amministrative in caso di inadempimento: la sanzione prevista va da mille a seimila euro per ciascun medicinale di cui sono stati omessi o alterati i dati.
In ordine alla Fondazione Istituto mediterraneo di ematologia, intende segnalare ai colleghi che è in corso un progetto di respiro internazionale che riguarda la talassemia e che pertanto si sta operando in una direzione che non è certamente quella della dispersione di risorse.
Circa poi l'articolo 11, sottolinea come la trasformazione dell'Autorità nazionale per la sicurezza alimentare in Agenzia risponda all'esigenza di adeguare l'assetto organizzativo della struttura e di rafforzarne le funzioni. Ciò che in tale ambito appare opportuno, è certamente un'armonizzazione dei diversi organismi del settore.
Con riguardo, infine, agli articoli 12 e 13 precisa come questi siano di competenza della Commissione Cultura. In ogni caso, precisa che il comma 1 dell'articolo 12 proroga, fino all'adozione del piano programmatico per l'efficienza del sistema universitario, il termine entro il quale gli atenei possono, al fine di evitare che le spese fisse e obbligatorie superino il 90 per cento dei trasferimenti statali, non tenere conto degli aumenti retributivi del personale docente e delle spese per il personale universitario chiamato a svolgere la propria attività presso il Servizio sanitario nazionale. Tale disposizione non implica pertanto in alcun modo un blocco delle retribuzioni dei docenti.
Anche alla luce di tali chiarimenti ritiene non accoglibili le proposte avanzate dall'onorevole Di Virgilio, poiché queste recano, tra l'altro, oneri finanziari, che dovrebbero essere preliminarmente valutati.
Formula, in conclusione, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

Domenico DI VIRGILIO (FI) formula una proposta alternativa di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 2). In particolare ribadisce l'opportunità che la Commissione di merito preveda, all'articolo 9, l'istituzione presso il CIPE di un «osservatorio» che ogni 6 mesi proceda alla rilevazione dei prezzi al pubblico dei medicinali senza obbligo di ricetta. Inoltre, occorre modificare l'articolo 10, nel senso di un ripristino del precedente finanziamento di 10 milioni di euro l'anno, e sopprimere l'articolo 11.


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Mimmo LUCÀ, presidente, avverte che la proposta alternativa di parere sarà posta in votazione solo ove sia respinta la proposta del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 249/2007: Misure urgenti in materia di espulsioni e di allontanamenti per terrorismo e per motivi imperativi di pubblica sicurezza.
C. 3325 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 15 gennaio 2008.

Mariella BOCCIARDO (FI) osserva come anche la nuova proposta di decreto abbia una grave lacuna; essa non affonta infatti in modo specifico i presupposti, i criteri e le condizioni di un eventuale allontanamento dal Paese di un soggetto di minore età. Soprattutto non viene messa in luce la fattispecie di tutela del minore, nel rispetto della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata con legge dall'Italia nel 1991. Il decreto non fa distinzione tra soggetto adulto e minore, salvo in un punto, al comma 4, dell'articolo 4, in cui si affida al Ministro dell'interno l'eventuale allontanamento di un soggetto di minore età. Ma tutti sanno bene che i due mondi sono ben diversi, anche dal punto di vista giuridico. Vi è anche di diritto una differenza tra minore extracomunitario e comunitario, perché le normative di riferimento non sono le stesse. Proprio per queste ragioni il decreto, a suo avviso, avrebbe dovuto affrontare il problema in un apposito articolo, come peraltro già chiesto dalla Commissione Affari sociali, formulando nel precedente parere una specifica osservazione.
Il decreto in esame non appare idoneo ad affrontare i casi rientranti nelle condizioni di allontanamento, se il soggetto interessato sarà un minore. Bisogna infatti chiedersi chi lo tutelerà nel suo diritto di fare ricorso contro un eventuale provvedimento di espulsione, quale sarà il ruolo del Tribunale dei minori nel caso affidato e chi vaglierà la situazione specifica del minore in caso di provvedimento di allontanamento dei genitori, o solo di uno di essi, o di chi lo ha in affidamento. Era forse necessario, come chiesto dalla Commissione Affari sociali, concordare con il Paese destinatario al momento dell'allontanamento del minore un progetto individualizzato nei confronti del minore medesimo, in grado di intervenire socialmente sulle cause di disagio o di emarginazione che caratterizzano il suo stato anche familiare. Occorre cioè avere chiaro quale sia il soggetto che si farà carico di tutelare il bene superiore del minore.
Ritiene quindi opportuno, nel nuovo parere che la Commissione è chiamata ad esprimere, che sia ripresentata la stessa osservazione già formulata dalla Commissione medesima.

Francesco Saverio CARUSO (RC-SE) esprime la propria contrarietà, da un punto di vista generale, al ricorso allo strumento della decretazione d'urgenza nel caso in esame. Ritiene che le questioni in oggetto debbano essere affrontate attraverso la costruzione di una politica seria di accoglienza e di integrazione, senza seguire i deliri xenofobi che emergono subito dopo eventi drammatici come quello avvenuto a Tor di Quinto a Roma.
Esprime quindi forti perplessità sulle disposizioni recate dal decreto all'esame della Commissione e preannuncia l'astensione del gruppo di Rifondazione comunista, anche tenuto conto dell'esame ancora in corso presso la Commissione di merito che potrà portare ad ulteriori modifiche del testo.

Francesco Paolo LUCCHESE (UDC) richiama quanto suggerito nella propria relazione dall'onorevole Burtone in ordine alla necessità di una riflessione su forme di tutoraggio per i minori oggetto di allontanamento. Bisogna tuttavia chiedersi


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chi svolga tale riflessione e sottolinea come quando si affrontano temi che coinvolgono minori occorra soprattutto decidere, più che riflettere. Anche alla luce dell'intervento testé svolto dall'onorevole Caruso deve comunque rilevare come non sembra che nella maggioranza vi sia chiarezza e unità di intenti sui temi affrontati.

Katia ZANOTTI (SDpSE) evidenzia la delicatezza del provvedimento in esame che incide sui diritti delle persone. Emerge in alcuni punti una sorta di discrezionalità nelle misure adottate che merita certamente una riflessione da parte della Commissione di merito. Sotto tale profilo potranno essere di aiuto i punti di riferimento offerti dalla direttiva europea e dalla stessa Costituzione.

Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD-U), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazione, prevedendo che possano essere concordati con il paese destinatario del decreto di allontanamento progetti individualizzati nei confronti dei minori, in grado di intervenire socialmente sulle cause di disagio o di emarginazione che caratterizzano il suo stato anche familiare (vedi allegato 3).

Francesco Paolo LUCCHESE (UDC), preso atto della osservazione formulata dal relatore, che interviene a tutela dei minori, dichiara il proprio voto favorevole alla proposta di parere del relatore.

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 10.50.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 16 gennaio 2008. - Presidenza del presidente Mimmo LUCÀ. - Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Antonio Gaglione.

La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni per l'accesso alla psicoterapia.
Testo unificato C. 439 Cancrini, C. 1856 Di Virgilio e C. 2486 Giulio Conti e Meloni.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 dicembre 2007.

Mimmo LUCÀ, presidente, ricorda che la Commissione ha esaminato gli emendamenti riferiti all'articolo 2 fino all'emendamento 2.28. Il relatore ha successivamente presentato l'emendamento 2.100 (vedi allegato 4). Ricorda, altresì, che risultano ancora accantonati gli emendamenti riferiti all'articolo 1.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, richiamati i termini del dibattito svoltosi nella precedente seduta, illustra i contenuti dell'emendamento 2.100, da lui presentato e volto ad introdurre nel testo una specifica norma tesa a stabilire che non sussistano patologie internistiche o neurologiche del disturbo per il quale si richiede il trattamento psicoterapeutico. Tuttavia, ravvisa l'opportunità di accantonare l'esame del predetto emendamento al fine di consentire lo svolgimento di un'apposita riunione con i presidenti degli Ordini nazionali dei medici e degli psicologi.

La Commissione accantona l'emendamento 2.100 del relatore.

Domenico DI VIRGILIO (FI) rende noto ai colleghi che, soprattutto in relazione allo specifico profilo evocato dal relatore, è stato oggetto di sollecitazioni talvolta sgradevoli, a mezzo di lettere, fax o e-mail, volte a contestare la legittimità dell'attività della Commissione sulla proposta di legge in esame. Rileva, in particolare, che ha ricevuto note di protesta particolarmente insinuanti da parte di rappresentanti della categoria degli psicologi in relazione ad una presunta ostilità dell'intera Commissione e dei suoi membri verso la figura degli psicologi e psicoterapeuti. Fa notare che i punti fermi del testo in esame


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devono attenere al profilo della competenza, per il quale è il medico che deve formulare la diagnosi differenziale di tipo neurologico, nonché ad una necessaria estensione delle prestazioni del Servizio sanitario nazionale al trattamento psicoterapeutico, che non può rimanere riservato ai soli cittadini che possano permetterselo a proprie spese.

Katia ZANOTTI (SDpSE) deplora anch'essa la circostanza di aver ricevuto inopportune pressioni in negativo in merito al lavoro svolto dalla Commissione in relazione all'esame della proposta di legge in oggetto, che, si lamenta nelle suddette missive, tenderebbe a mortificare le competenze e la professionalità degli psicologi e psicoterapeuti, o peggio, intenderebbe elaborare un testo di legge vessatorio rispetto alle anzidette categorie. Condivide la proposta avanzata dal relatore di procedere ad un confronto, anche mediante incontri informali, con i rappresentanti delle associazioni dei medici e psicologi, purché, sottolinea, l'iniziativa non si limiti ad una sterile contrapposizione di posizioni bensì contribuisca ad approfondire senza rigidità e pregiudiziali la materia in oggetto.

Emanuele SANNA (PD-U) dichiara di condividere la proposta del relatore in ordine ad un incontro con i presidenti degli ordini nazionali dei medici e degli psicologi. Esorta tuttavia la Commissione a non farsi coinvolgere in una inutile contesa tra categorie professionali; il testo in esame deve offrire un servizio di psicoterapia qualificato ed utile ai cittadini. Cita al riguardo due casi, di cui è stato personalmente testimone, di disservizio delle strutture sanitarie, riconducibili anche ad errori di valutazione dei medici che ne fanno parte, e che evidenziano certamente la necessità di predisporre una disciplina quanto più rigorosa e rispettosa delle diverse professionalità che operano in un settore tanto delicato quale quello della salute.

Leopoldo DI GIROLAMO (PD-U) esprime un vivo ringraziamento al relatore per l'impegno profuso nel tentativo di definire un testo che recepisca le diverse istanze che connotano una materia così delicata e complessa. Ravvisa la necessità di un rigoroso approfondimento e di una attenta valutazione di tutti i contributi forniti nel corso del dibattito. Nel ritenere utile ed opportuno il confronto su tali tematiche, considera altresì indispensabile pervenire ad una tempestiva conclusione dell'esame del provvedimento.

Domenico DI VIRGILIO (FI), nel richiamare talune osservazioni formulate dal deputato Zanotti, di cui condivide l'intervento, sostiene che un dato fondamentale del testo in esame sia l'aver previsto che la diagnosi clinica debba essere fatta dal medico in conformità alle previsioni del comma 2 dell'articolo 2 del provvedimento. Fa notare che si pone, in tale quadro, la garanzia fornita dal lavoro di équipe degli specialisti che effettuano la diagnosi, che dovrebbe essere articolatamente documentata. Si dichiara favorevole all'incontro con i rappresentanti dell'ordine dei medici e degli psicologi, purché non si stravolga l'impianto generale del provvedimento e le previsioni cui ha fatto poc'anzi esplicito riferimento.

Mimmo LUCÀ, presidente, si dichiara particolarmente colpito dalla veemenza con cui si sono a lui rivolti, in via epistolare o mediante e-mail, alcuni rappresentanti delle categorie associative che criticano la proposta di legge in esame, i quali hanno manifestato una inusitata acredine nei toni e nei contenuti delle loro affermazioni. Riferisce, in particolare, sulle accuse rivolte alla Commissione ed al Parlamento da talune associazioni di psicologi, secondo le quali con il testo in esame si intenderebbe favorire arbitrariamente la categoria dei medici a discapito di quella degli psicologi; stigmatizza pertanto l'atteggiamento prevaricatorio e offensivo della dignità dell'intera Commissione espresso da alcuni rappresentanti delle menzionate associazioni. Ritiene allora del tutto inopportuna qualunque iniziativa si voglia attivare, se non a titolo


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personale da parte dei singoli componenti della Commissione, al fine di dare ascolto a chi si è reso autore di tali ingiustificati ed offensivi attacchi alla dignità del presidente e di tutta la Commissione. Ricorda le diverse fasi in cui si è articolato il lavoro in Commissione, svolto in modo serio, rigoroso, caratterizzato da una discussione trasparente e lineare, nonché sobria e priva di pregiudiziali ideologiche. Ribadisce che ogni singolo componente della Commissione ha diritto di svolgere qualsiasi tipo di incontro e confronto con le categorie interessate al provvedimento, ma non ravvisa l'opportunità che di tali iniziative sia investita l'intera Commissione se si tratta di interloquire con soggetti o enti associativi che non mostrano il minimo rispetto nei confronti delle istituzioni. Passando all'esame dell'emendamento del relatore 2.50, ricorda il serrato dibattito svoltosi al riguardo nella precedente seduta; invita quindi il relatore ha pronunciarsi sull'emendamento suddetto.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, in relazione all'emendamento 2.50, da lui presentato, fa notare l'opportunità di espungere dal testo della proposta emendativa l'inciso «rapidamente e direttamente».

Mimmo LUCÀ, presidente, osserva che la riformulazione proposta dal relatore in ordine al suo emendamento 2.50 rischia, come paventato dal deputato Caruso nel corso di un intervento svolto nell'ultima seduta, potrebbe rischiare di determinare un eccesso di esternalizzazione o privatizzazione dell'attività medica in oggetto.

Luigi CANCRINI (Com.It) fa notare che l'emendamento non obbliga i presidi pubblici ad avvalersi di professionisti privati o di strutture private accreditate ma semplicemente a darne loro la facoltà.

Domenico DI VIRGILIO (FI) concorda con il relatore e rileva che il contenuto dell'articolo 3 del testo offre ampie garanzie al pubblico in ordine alla congruità dei servizi offerti dalle strutture a ciò preposte.

Marco CALGARO (PD-U) avanza una perplessità sulla previsione recata dall'emendamento in esame, in quanto evidenzia che con tale formulazione le regioni potrebbero dirottare nelle strutture private i cittadini che richiedono il trattamento psicoterapeutico. Si rischia pertanto di creare un sistema non omogeneo a livello nazionale.

Luigi CANCRINI (Com.It) replica che il sistema delle procedure rimane comunque uniforme e omogeneo per tutte le regioni sulla base delle restanti previsioni del testo in esame.

Marco CALGARO (PD-U) osserva che le regioni non avranno risorse sufficienti e pertanto non sarà agevole reperire i fondi necessari alle strutture che offrono trattamenti psicoterapeutici.

Mimmo LUCÀ, presidente, evidenzia che la formulazione dell'emendamento 2.50 che prevede la facoltà per il presidio pubblico di avvalersi in caso di necessità delle strutture private potrebbe comportare anche situazioni in cui la prestazione in oggetto non sia di fatto erogata né dal pubblico né dal privato; il che contraddirebbe il carattere di livello essenziale di tale tipologia di prestazione. Ravvisa pertanto l'opportunità di adottare la formulazione «si avvalgono» anziché «possono avvalersi».

Katia ZANOTTI (SDpSE) manifesta preoccupazione per l'eventuale difformità di trattamento che potrebbe determinarsi nelle diverse regioni. Sottolinea quindi la necessità di evitare disomogeneità territoriale al fine di non indurre talune regioni a ricorrere ai privati convenzionati per l'espletamento di tali servizi ai cittadini.

Giuseppe ASTORE (IdV) ritiene improprio imporre alle ASL ed alle regioni le formule organizzative relative all'offerta del servizio di psicoterapia. Sottolinea che


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l'unica prescrizione che deve essere fissata dalla legge è quella secondo cui tutti i presidi delle ASL debbano essere titolati a fornire il servizio di psicoterapia, demandando poi alle regioni ed alle medesime ASL le modalità operative e l'organizzazione del relativo servizio.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, richiama al riguardo quanto statuito dall'articolo 2 comma 1, secondo cui sono espressamente indicati gli enti che erogano i servizi di psicoterapia.

Donatella PORETTI (SocRad-RnP) fa notare che sorge un problema nei casi in cui le ASL non possano fornire tali prestazioni e debbano quindi ricorrere a strutture private convenzionate.

Mimmo LUCÀ, presidente, ritiene opportuno inserire nel testo della proposta emendativa 2.50 del relatore il riferimento ai termini «direttamente» e «si avvalgono». Si chiede quindi se sia necessario precisare il termine di trenta giorni entro cui debbano essere soddisfatte le richieste contemplate dalla proposta emendativa predetta, come suggerisce l'emendamento Astore 2.29.

Emanuele SANNA (PD-U) ritiene utile non specificare alcun termine in quanto l'urgenza dell'intervento può variare da caso a caso.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, alla luce del dibattito svolto, riformula il suo emendamento 2.50 (vedi allegato 4).

La Commissione approva l'emendamento del relatore 2.50, come riformulato.

Mimmo LUCÀ, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 2.50 del relatore, come riformulato, risultano preclusi gli emendamenti Astore 2.29 e Zanotti 2.26. Constata quindi l'assenza del presentatore dell'emendamento Caruso 2.27: si intende vi abbia rinunciato.
In ordine all'emendamento Astore 2.30, ricorda che ne era stata chiesta una riformulazione nel senso di sostituire le parole «nei budget» con le seguenti «nella dotazione finanziaria».

Giuseppe ASTORE (IdV) accoglie la richiesta di riformulazione suggerita dal presidente.

La Commissione approva l'emendamento Astore 2.30, come riformulato.

Donatella PORETTI (SocRad-RnP) ritira il proprio emendamento 2.17.

Mimmo LUCÀ, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Zeller 2.01 e dell'emendamento Giulio Conti 3.1: si intende vi abbiano rinunciato.

Donatella PORETTI (SocRad-RnP) ritira il proprio emendamento 3.3.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Astore 3.2; fa notare che l'eventuale approvazione del medesimo comporterà l'esigenza di modificare conseguentemente la formulazione della relativa rubrica, sopprimendo la parola «abilitati».

La Commissione approva l'emendamento Astore 3.2.

Mimmo LUCÀ, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Astore 3.2, risultano preclusi gli identici emendamenti Zanotti 3.7 e Giulio Conti 3.5. Constata quindi l'assenza del presentatore dell'emendamento Lucchese 3.8: si intende vi abbia rinunciato.

Domenico DI VIRGILIO (FI) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Lucchese 3.9.

La Commissione approva l'emendamento Lucchese 3.9.

Mimmo LUCÀ, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Lucchese 3.6: si intende vi abbia rinunciato. Ricorda il parere favorevole


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espresso dal relatore e dal Governo sull'emendamento Poretti 3.10.

La Commissione approva l'emendamento Poretti 3.10.

Mimmo LUCÀ, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Poretti 3.10, risulta precluso l'emendamento Zanotti 3.4. Constata quindi l'assenza del presentatore dell'emendamento Lucchese 3.11: si intende vi abbia rinunciato.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, esprime perplessità in ordine al contenuto dell'emendamento Poretti 4.1: invita quindi il presentatore a ritirarlo.

Donatella PORETTI (SocRad-RnP) ritira gli emendamenti a sua firma 4.1 e 4.2.

Domenico DI VIRGILIO (FI) avanza la richiesta di accantonare l'esame dell'emendamento Lucchese 5.1. in quanto attiene ad un profilo della disciplina del testo in esame su cui potrebbe incidere il decreto-legge n. 248/2007 recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria. Suggerisce al riguardo una verifica per evitare una sovrapposizione di interventi normativi sulla medesima materia.

Mimmo LUCÀ, presidente, fa notare che la questione sottesa all'emendamento in esame appare di particolare rilievo in quanto attiene alla possibilità o meno per gli psicoterapeuti convenzionati di rilasciare certificazioni ai cittadini ai fini dell'astensione dal lavoro. Occorre verificare al riguardo se attualmente tale possibilità sia accordata ad uno specialista medico convenzionato.

Marco CALGARO (PD-U) osserva che la possibilità ipotizzata dal presidente opera solo nei casi di ricovero ospedaliero, mentre in tutti gli altri casi soltanto il medico di famiglia può rilasciare la certificazione in oggetto.

Donatella PORETTI (SocRad-RnP) esprime talune riserve in ordine alle osservazioni formulate dal deputato Calgaro, esortando la Commissione ad uno specifico approfondimento sul tema.

Mimmo LUCÀ, presidente, propone di accantonare l'emendamento Lucchese 5.1, e conseguentemente tutti gli altri emendamenti riferiti all'articolo 5.

La Commissione concorda.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, ribadisce il suo parere favorevole sull'emendamento Poretti 6.1.

Il sottosegretario Antonio GAGLIONE esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione approva l'emendamento Poretti 6.1.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, in ordine all'emendamento Poretti 6.2, ne ritiene pleonastico il contenuto e, modificando il precedente parere favorevole, invita il presentatore a ritirarlo.

Donatella PORETTI (SocRad-RnP) accede alla richiesta del relatore e ritira il suo emendamento 6.2.

Mimmo LUCÀ, presidente, ricorda il parere favorevole espresso dal relatore e dal Governo sull'emendamento Poretti 6.3.

La Commissione approva l'emendamento Poretti 6.3.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, ribadisce l'invito al ritiro dell'emendamento Poretti 6.4.

Donatella PORETTI (SocRad-RnP) aderisce alla richiesta del relatore e ritira il suo emendamento 6.4.

Donatella PORETTI (SocRad-RnP) non aderisce alla richiesta del relatore di ritirare il suo emendamento 6.5.


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Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Poretti 6.5.

Il sottosegretario Antonio GAGLIONE esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione respinge l'emendamento Poretti 6.5. Approva quindi l'emendamento Poretti 7.1.

Mimmo LUCÀ, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Caruso 7.5: si intende vi abbia rinunciato.

Domenico DI VIRGILIO (FI) dichiara di sottoscrive l'emendamento Giulio Conti 7.6.

La Commissione approva l'emendamento Giulio Conti 7.6.

Mimmo LUCÀ, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Giulio Conti 7.6, fatto proprio dal deputato Di Virgilio, risulta precluso l'emendamento Zanotti 7.4.
Riguardo al successivo emendamento 7.7 del relatore, ritiene opportuno valutarne attentamente il contenuto, che potrebbe risultare formulato in modo poco chiaro.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, illustrando il contenuto dell'emendamento 7.7 a sua firma, precisa che il termine «nei limiti delle loro possibilità» non va inteso in termini meramente finanziari ma attiene anche al profilo delle risorse organizzative. Osserva peraltro che l'ambito cui si riferisce la proposta emendativa non risulta produrre oneri finanziari. Tuttavia, accogliendo il suggerimento del Presidente Lucà, riformula l'emendamento nel senso di sostituire le parole «delle relative disponibilità di bilancio» con le seguenti «di potenzialità delle loro strutture».

La Commissione approva l'emendamento 7.7 del relatore, come riformulato.

Domenico DI VIRGILIO (FI), in relazione all'emendamento 7.8 del relatore, fa notare che la disciplina dell'orario dei tirocini è già fissata per legge.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, osserva che nelle strutture cui si riferisce il suo emendamento 7.8 si possono organizzare tirocini in base a specifiche convenzioni. Risulta pertanto pleonastica l'indicazione specifica della relativa durata. Propone quindi una riformulazione dell'emendamento a sua firma 7.8 teso a sopprimere nel testo dell'articolo 7, comma 1, l'inciso «definendo la durata oraria minima dei corsi ed il numero degli allievi».

La Commissione approva l'emendamento 7.8 del relatore, come testé riformulato.

Donatella PORETTI (SocRad-RnP) raccomanda l'approvazione degli emendamenti a sua firma 7.2 e 7.3, rilevando che al fine di rendere meno generica la disposizione cui si riferiscono entrambe le proposte emendative, si prospetta una più rigorosa definizione dei soggetti cui è rimessa la supervisione delle attività di tirocinio svolte dagli allievi delle scuole di psicoterapia, ai sensi dell'articolo 7, comma 1, ultimo periodo.

Luigi CANCRINI (Com.It), relatore, modificando il suo precedente avviso, esprime parere favorevole sugli emendamenti Poretti 7.2 e 7.3.

Il sottosegretario Antonio GAGLIONE esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti Poretti 7.2 e 7.3.

Domenico DI VIRGILIO (FI) avanza la richiesta di un rinvio dell'esame del provvedimento


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per consentire la riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi prima che abbia inizio la seduta dell'Aula.

Mimmo LUCÀ, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Predisposizione del programma dei lavori per il periodo gennaio-marzo 2008 e del calendario dei lavori per il periodo 21 gennaio-25 gennaio 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.15 alle 17.