I Commissione - Resoconto di marted́ 19 febbraio 2008


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SEDE REFERENTE

Martedì 19 febbraio 2008. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Alessandro Pajno.

La seduta comincia alle 9.30.

Variazione nella composizione della Commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente, comunica che per il gruppo UDC, entra a far parte della I Commissione il deputato Angelo Maria SANZA.

DL 24/08: Disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche ed amministrative nell'anno 2008.
C. 3431 Governo.
(Esame e conclusione).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Sesa AMICI (PD-U), relatore, illustra il contenuto del provvedimento in esame, osservando in primo luogo che l'articolo 1 apporta modifiche al procedimento elettorale relativo al voto dei cittadini italiani residenti all'estero. In particolare, si prevede l'elevazione da tre a cinque del numero dei magistrati componenti l'Ufficio centrale per la circoscrizione estero; l'utilizzo in via preferenziale della «posta raccomandata» (o sistema di analoga affidabilità) per l'invio, da parte degli uffici consolari, del materiale elettorale a ciascun elettore; l'aumento del numero dei seggi, ottenuto diminuendo il rapporto seggi/elettori da uno per 5.000 elettori, ad uno per un minimo di 2.000 ed un massimo di 3.000 elettori; l'aumento del numero dei membri degli uffici elettorali di ciascun seggio, che passa da cinque a sei, e la previsione che il segretario viene scelto dal presidente dell'ufficio elettorale tra gli elettori in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado; l'eliminazione della firma da parte del Presidente da apporre al momento dello scrutinio su ciascuna scheda spogliata; la sostituzione della parte esterna delle due


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schede elettorali - una per la Camera e una per il Senato - allegate in fac-simile alla legge n. 459 del 2001 con l'espunzione del riquadro destinato alla firma dello scrutatore.
L'articolo 2 disciplina l'esercizio del diritto di voto di alcune categorie di cittadini italiani temporaneamente all'estero. Si tratta del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia impegnato temporaneamente all'estero in missioni internazionali; dei dipendenti di amministrazioni statali che per ragioni di servizio si trovino all'estero in via transitoria dei loro familiari conviventi; dei professori universitari e dei ricercatori in servizio presso istituti universitari e di ricerca all'estero. Tali categorie di elettori sono ammesse, previa richiesta, a votare per corrispondenza all'estero alle condizioni ivi previste. La disciplina troverà applicazione esclusivamente in occasione delle elezioni politiche che si svolgeranno il 13 e 14 aprile 2008.
L'articolo 3 consente, anche in occasione delle elezioni politiche del 2008, l'ammissione ai seggi elettorali di osservatori internazionali in attuazione degli impegni assunti al riguardo dall'Italia nell'ambito della Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).
L'articolo 4 reca una disposizione transitoria, la cui applicazione è limitata alle prossime elezioni politiche, con cui si amplia il numero dei soggetti che sono esentati dalla raccolta delle firme per la presentazione delle candidature. Limitatamente alle elezioni politiche del 2008, non sono tenute ad osservare tale obbligo, le liste rappresentative di partiti o gruppi politici che, alla data di entrata in vigore del provvedimento in esame siano presenti o alla Camera o al Senato con almeno due parlamentari, oppure che abbiano almeno due rappresentanti al Parlamento europeo.
L'articolo 5 reca disposizioni volte a predisporre le condizioni per consentire lo svolgimento contemporaneo delle elezioni amministrative e di quelle politiche, il cosiddetto election day. In particolare, il comma 1 prevede che, con riferimento alle sole consultazioni del 2008, sia anticipata al 1o aprile la data a partire dalla quale possono svolgersi le elezioni amministrative. Il comma 2 posticipa di 3 giorni (al 27 febbraio) il termine ultimo di scioglimento dei consigli comunali e provinciali a seguito della cessazione anticipata del mandato, che ne consente l'inserimento nella «finestra elettorale» che va dal 1o aprile al 15 giugno 2008, prevedendo che le dimissioni del sindaco o del presidente della provincia presentate al Consiglio nei 7 giorni successivi alla data di scioglimento delle Camere (e, quindi, tra il 7 ed il 13 febbraio 2008) divengono efficaci e irrevocabili il 26 febbraio 2008. In base al successivo comma 3, alla stessa data del 26 febbraio 2008, divengono inoltre efficaci e irrevocabili anche eventuali dimissioni presentate prima del periodo indicato nel comma 2 e non ancora efficaci e irrevocabili. Con riguardo agli enti locali disciolti a causa di condizionamenti della criminalità organizzata, il comma 4 stabilisce che essi possono essere inclusi nel turno elettorale da svolgersi nel periodo tra 1o aprile ed il 15 giugno 2008, a condizione che la relativa gestione commissariale si concluda entro il termine antecedente a quello fissato per la votazione.
L'articolo 6 prevede che il prefetto designi al presidente della Corte di appello funzionari statali da nominare quali componenti aggiunti delle commissioni elettorali circondariali.
L'articolo 7 reca la copertura finanziaria del provvedimento.
L'articolo 8 dispone l'immediata entrata in vigore del decreto-legge.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 10.30 odierne.

Franco RUSSO (RC-SE) ricorda che la materia elettorale è tra quelle che la Costituzione ha inteso sottrarre al potere normativo del Governo e riservare al Parlamento, come si evince dall'articolo 72, quarto comma, della Costituzione stessa e come è stato espressamente sancito dall'articolo 15 della legge n. 400 del 1988, ai


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sensi del quale il Governo non può, mediante decreto-legge, provvedere nelle materie indicate nell'articolo 72, quarto comma, della Costituzione. Fa presente che, sebbene siano stati in passato tutt'altro che infrequenti i casi in cui l'Esecutivo è intervenuto in materia elettorale con decreto-legge, si è però trattato sempre di interventi attinenti ai profili organizzativi del procedimento elettorale, e non ai diritti soggettivi. Tale limite non è stato invece rispettato, a suo avviso, dal decreto-legge in esame, che, all'articolo 4, introduce una disposizione palesemente lesiva del principio della parità di condizioni tra le forze politiche nella competizione elettorale. Ricorda come la raccolta delle sottoscrizioni rappresenti un fondamentale passaggio democratico in quanto costituisce il primo momento di verifica della rappresentatività di una formazione politica ed in quanto tale verifica costituisce la ratio stessa delle consultazioni elettorali. A suo avviso, l'articolo 4 del decreto-legge in esame, in quanto esclude dalla raccolta delle sottoscrizioni le liste rappresentative di forze politiche già presenti nel Parlamento italiano o in quello europeo, rafforza quella sorta di monopolio della rappresentanza che tali forze politiche assicurano a se stesse in molti modi, ed innanzitutto regolando il finanziamento pubblico dei partiti, a scapito delle formazioni politiche che non sono rappresentate in Parlamento ma ambiscono a proporsi come alternative a quelle rappresentate. Preannuncia pertanto la presentazione, da parte del suo gruppo, che pure è tra quelli avvantaggiati dalla disposizione, di un emendamento volto a porre rimedio a tale ingiustificata ed irragionevole disparità di trattamento.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda come l'articolo 72, quarto comma, della Costituzione non vieti al Governo di intervenire con decreto-legge sulla materia elettorale, ma si limiti a riservare quest'ultima al cosiddetto procedimento parlamentare d'Assemblea, in altre parole escludendo che i provvedimenti in tale materia possano essere esaminati dalle Commissioni in sede legislativa.

Marco BOATO (Verdi) si dice d'accordo sul fatto che sulla materia elettorale dovrebbe essere il più possibile evitato il ricorso al decreto-legge e ritiene, quindi, che ben abbia agito il Presidente della Repubblica decidendo di acquisire, sul contenuto del decreto-legge, l'orientamento di tutte le forze politiche, comprese quelle «di opposizione», ammesso che sia ancora possibile esprimersi in tali termini in regime di Governo dimissionario e Camere sciolte.
Nel merito, dichiara di condividere il contenuto del provvedimento, con qualche perplessità, tuttavia, in relazione all'articolo 4. Premesso di parlare, al riguardo, a titolo personale e non a nome del proprio gruppo, ricorda di aver sempre sostenuto la necessità di assicurare che la competizione elettorale si svolga, fin dalla fase della raccolta delle sottoscrizioni, su un piano di parità, evitando il rafforzamento dell'oligarchia dei partiti rappresentati in Parlamento a detrimento di quelli non rappresentati: precisa di intendere qui il termine «oligarchia» in accezione neutra, per indicare quelle forze politiche che, in un dato momento, senza essere tutte le forze politiche esistenti nel Paese, si trovino ad essere rappresentate in Parlamento. Ricorda che tale piano di parità era garantito dalla «legge elettorale Mattarella» del 1993, ma venne poi meno con la «legge Calderoli», la quale ha introdotto nel testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati l'articolo 18-bis, che ha stabilito che nessuna sottoscrizione sia richiesta, tra l'altro, per i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in entrambe le Camere all'inizio della legislatura in corso al momento della convocazione dei comizi elettorali. Fa presente che tale disposizione rimarrebbe comunque in vigore anche se si sopprimesse l'articolo 4 del decreto-legge in esame e che occorrerebbe, semmai, abrogare l'articolo 18-bis citato, il che non appare però possibile nell'attuale fase, essendo la campagna elettorale


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già iniziata ed avendo l'articolo 4 del decreto-legge determinato un legittimo affidamento.
Fermo restando, quindi, che il problema di equità rimane e dovrà essere affrontato e risolto, ritiene che, in questa fase, si potrebbe almeno venire incontro alla ragionevole richiesta di alcune forze politiche, tra cui quella rappresentata dal deputato Cannavò, prevedendo che l'esenzione dall'obbligo di raccolta di sottoscrizioni riguardi non solo le formazioni politiche rappresentate da almeno due parlamentari in almeno una delle due Camere, ma anche quelle rappresentate da due parlamentari nell'intero Parlamento.

Roberto ZACCARIA (PD-U) fa preliminarmente presente che il parere espresso dal Comitato per la legislazione sul provvedimento in esame, favorevole senza condizioni né osservazioni, ricalca quello già espresso su un provvedimento vertente su materia analoga nel 2006, evitando così di creare fratture nella linea giurisprudenziale del Comitato stesso.
Si sofferma poi sulla questione relativa alla possibilità di intervenire sulla materia elettorale con lo strumento del decreto-legge. Al riguardo fa presente che, seppure l'articolo 15 della legge n. 400 del 1988 stabilisca il divieto per il decreto-legge di intervenire sulle materie di cui all'ultimo comma dell'articolo 72 della Costituzione, e quindi sulla materia elettorale, il concetto di materia elettorale viene costantemente inteso nel suo nucleo più ristretto, vale a dire il meccanismo di trasformazione dei voti espressi in seggi, senza perciò fare riferimento ad aspetti procedimentali e di organizzazione, che costituiscono l'oggetto del provvedimento in esame. Per quanto concerne l'articolo 4 del provvedimento, che prevede le deroghe alla obbligatorietà della raccolta delle firme per la presentazione delle candidature, osserva che il Capo dello Stato è già intervenuto in sede di emanazione del decreto-legge al fine di indirizzare il testo verso una formulazione equa e comunque aderente al dettato costituzionale. Al riguardo fa presente che l'articolo 51 della Costituzione, che stabilisce che tutti i cittadini possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza, deve essere rispettato sotto il profilo non solo dell'uguaglianza, ma anche della ragionevolezza. In questa sede, pertanto, il Parlamento deve valutare se l'eccezione prevista dall'articolo 4 possa essere considerata, come personalmente ritiene, ragionevole in termini costituzionali. Al riguardo, tuttavia, invita la Commissione a tenere conto dei richiami svolti dai deputati Russo e Boato.

Maurizio RONCONI (UDC) fa preliminarmente presente di ritenere che la disposizione sull'accorpamento delle elezioni politiche ed amministrative sia potenzialmente foriera di conseguenze pericolose. In proposito osserva che, sovente, nelle elezioni amministrative l'espressione del voto assume caratteri profondamente diversi da quelli che si manifestano nelle elezioni europee o in quelle politiche nazionali. Anche se ritiene il corpo elettorale italiano sufficientemente maturo per distinguere le due diverse consultazioni elettorali, reputa che avere accorpato le due elezioni potrebbe falsare il risultato di una delle due: osserva infatti che potrebbe accadere che liste che si presentano in coalizione tra loro in una delle due elezioni potrebbero invece presentarsi contrapposte nell'altra. Dopo aver precisato di aver svolto queste considerazioni a titolo personale, osserva che il decreto-legge in esame, essendo stato emanato da un Governo dimissionario in regime di Camere sciolte, dovrebbe rigorosamente limitarsi a disciplinare aspetti organizzativi della disciplina legislativa elettorale, evitando di incidere su aspetti sostanziali quale quello dei requisiti per la presentazione delle candidature, che invece rappresentano l'ambito d'intervento dell'articolo 4. Quest'articolo, infatti, in quanto stabilisce i limiti minimi che deve possedere una lista perché sussista l'esenzione dall'obbligo della raccolta delle firme per la presentazione delle candidature, rischia di incidere profondamente sulla competizione elettorale fino ad alterarne il risultato


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finale. Alla luce di tali osservazioni, ritiene pertanto opportuno sopprimere l'intero articolo 4 ovvero modificarlo in termini più rigorosi, preannunciando al riguardo la presentazione di un apposito emendamento.

Salvatore CANNAVÒ (Misto) fa preliminarmente presente di aver già presentato un emendamento riferito all'articolo 4 del provvedimento in esame, che disciplina i soggetti che sono esentati dall'obbligo della raccolta delle firme per la presentazione delle candidature. Al riguardo, dopo aver dichiarato di condividere l'intervento del deputato Russo sulla necessità di garantire l'assoluta parità a tutti i cittadini nell'accesso alle cariche elettive, osserva che il citato articolo 4, nel prevedere la soglia minima di un deputato ed un senatore in carica per lista, non sembrerebbe pienamente rispettoso del principio di effettiva parità. Al riguardo osserva che sarebbe stato preferibile stabilire che i due parlamentari in questione possano appartenere anche separatamente alle due Camere per evitare di giungere alla conclusione che la somma di un deputato ed un senatore non sia uguale a quella di due deputati o due senatori. Osserva infatti che, in questo modo, ai senatori Manzione e Bordon, come pure ai senatori Dini e Scalera, presenti nella stessa lista elettorale, è consentito di avvalersi della deroga alla raccolta delle firme, mentre dello stesso beneficio lui, deputato, non può avvalersi insieme al senatore Turigliatto, ancorché entrambi presenti nella medesima lista elettorale.
Con riferimento all'intervento del deputato Ronconi, fa presente di ritenere poco praticabile la soluzione di restringere i requisiti minimi in questione, in quanto ciò comporterebbe l'individuazione di un nuovo parametro, che dovrebbe essere sostanzialmente condiviso dalle diverse forze politiche e di preferire pertanto la soluzione di una generale parificazione nei sensi da lui descritti.

Gabriele BOSCETTO (FI), dopo aver espresso un giudizio positivo sul provvedimento in esame, fa presente che esso è condivisibile soprattutto nella parte in cui è volto a evitare il commissariamento di importanti realtà territoriali. In proposito osserva che la disciplina generale in questione andrebbe sostanzialmente ridefinita per renderla più elastica e facilmente applicabile alle diverse situazioni che possono venire a crearsi.
Si sofferma quindi sull'articolo 4 del provvedimento in esame, osservando come esso richieda un serio approfondimento sotto il profilo della ragionevolezza costituzionale, in quanto dalla sua applicazione letterale discende la conseguenza per cui una lista al cui interno sono presenti un deputato e un senatore in carica è obbligata a raccogliere le firme per la presentazione delle candidature, cosa che non accade per una lista al cui interno sono presenti due deputati oppure due senatori.

Italo BOCCHINO (AN) esprime il giudizio positivo del proprio gruppo sul provvedimento in esame, che ha già registrato il sostanziale assenso da parte della maggioranza e dell'opposizione. Ritiene che l'accorpamento delle elezioni politiche ed amministrative per il 2008 costituisca una scelta condivisibile non solo perché evita il commissariamento di grandi realtà amministrative per lunghi periodi, ma anche perché consente di contenere le spese da affrontare nel caso di svolgimento di due diverse competizioni elettorali a breve distanza temporale e perché limita, conseguentemente, il periodo di chiusura delle scuole utilizzate come seggi elettorali.
Si sofferma quindi sul contenuto del provvedimento in esame, esprimendo apprezzamento per le disposizioni volte ad agevolare l'esercizio del diritto di voto ai cittadini italiani temporaneamente all'estero ed esprimendo invece le proprie perplessità sull'articolo 4 che, nel risolvere i problemi di alcuni soggetti, rischia effettivamente di ampliare in modo eccessivo l'ambito della deroga all'obbligo della raccolta delle firme per la presentazione delle candidature che, tuttavia, non ritiene rappresentare un problema concreto per i soggetti bene organizzati. Conclude ribadendo


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l'orientamento favorevole del proprio gruppo sul provvedimento in oggetto.

Angelo PIAZZA (SocRad-RnP), dopo aver espresso un giudizio positivo sul complessivo impianto del provvedimento in esame, fa presente di ritenere opportuno che l'articolo 4 contenga una precisazione volta a chiarire che il riferimento ai partiti o gruppi politici presenti in una delle due Camere non debba essere inteso in termini di denominazione identica con la relativa lista elettorale. Al riguardo si riserva di presentare un apposito emendamento volto a fugare ogni rischio di incertezza in sede di applicazione del provvedimento.

Il sottosegretario Alessandro PAJNO osserva che il decreto-legge in esame, che interviene sullo svolgimento delle elezioni politiche ed amministrative per l'anno 2008, appare coerente con il quadro costituzionale e normativo in materia sia alla luce della prassi costante, sia in considerazione del fatto che il divieto per i decreti-legge di intervenire sulla materia elettorale va inteso nel senso più rigoroso, ossia con riferimento al meccanismo di trasformazione dei voti espressi in seggi, come già precisato dal deputato Zaccaria.
Si sofferma quindi sulla ratio del provvedimento, che è quella di garantire l'esercizio del diritto di voto al numero più ampio possibile di cittadini, agevolando così quelli impegnati temporaneamente all'estero per le ragioni indicate all'articolo 2, nonché di rendere coerente il sistema complessivo alla luce della situazione che è derivata dallo scioglimento anticipato delle Camere e dalla decisione di dare luogo all'accorpamento delle elezioni politiche ed amministrative nel 2008. Si sofferma quindi sulla disciplina del procedimento elettorale relativo al voto dei cittadini italiani residenti all'estero, che elimina alcune difficoltà operative.
Passa quindi ad esaminare l'articolo 4, che rappresenta una norma di carattere eccezionale, ancorché non speciale e che trova la propria causa di giustificazione nella presenza delle due circostanze dello scioglimento anticipato delle Camere e della decisione di accorpare lo svolgimento delle elezioni politiche ed amministrative nel 2008. Per quanto concerne poi il riferimento ai «gruppi politici», contenuto nel medesimo articolo 4, osserva che esso, superando quello di «gruppi parlamentari», appare superare anche le perplessità interpretative emerse nel corso del dibattito.
Più in generale, osserva che sulla decisione di accorpare lo svolgimento delle elezioni politiche ed amministrative previste nel 2008 si è registrata una sostanziale condivisione da parte delle diverse forze politiche. In proposito rileva che tale decisione, consentendo di utilizzare le strutture scolastiche per un periodo più limitato rispetto a quello che sarebbe stato necessario qualora non si fosse dato luogo all'accorpamento, consente conseguentemente di assicurare in misura più garantista l'esercizio del diritto costituzionale allo studio.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che il decreto-legge in esame rappresenta il punto di equilibrio di un delicato assetto normativo, sul quale è stato richiesto il consenso delle diverse forze politiche. Pertanto, pur riconoscendo la significatività delle diverse questioni emerse nel corso del dibattito, invita i componenti della Commissione a tener presente tale considerazione nella fase di presentazione degli emendamenti. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, sospende la seduta, avvertendo che riprenderà alle ore 11.10 per l'esame degli emendamenti presentati.

La seduta, sospesa alle 10.45, riprende alle 11.10.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti (vedi allegato 1) e che le Commissioni competenti hanno espresso i prescritti pareri, che sono stati messi in distribuzione. In particolare avverte che la Commissione bilancio ha espresso un parere favorevole con una condizione di carattere essenzialmente tecnico, per recepire la quale il


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relatore ha presentato l'emendamento 7.1 (vedi allegato 1), mentre la Commissione cultura ha condizionato il proprio parere favorevole all'estensione dell'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani temporaneamente all'estero anche agli studenti universitari iscritti ad università straniere nel quadro del programma europeo Erasmus.
Dopo aver ribadito che il provvedimento in oggetto è stato predisposto dal Governo al termine di una complessa ricerca di un equilibrio politico sul testo, invita i presentatori degli emendamenti a valutare la possibilità di ritirarli ai fini della loro ripresentazione in Assemblea.

Franco RUSSO (RC-SE) fa presente il proprio gruppo ha svolto un'ampia riflessione a seguito della quale ha deciso di ritirare il proprio emendamento 4.1.

Salvatore CANNAVÒ (Misto), dopo aver osservato che dal dibattito svoltosi sembrava emergere un orientamento favorevole sulle osservazioni da lui svolte, accede al suggerimento del presidente Violante e ritira il proprio emendamento 4.2.

Luciano VIOLANTE, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento D'Alia 4.3: si intende che vi abbiano rinunziato.

Angelo PIAZZA (SocRad-RnP) ritira il proprio emendamento 4.4.

Gabriele BOSCETTO (FI) ritira il proprio emendamento 4.5.

La Commissione approva l'emendamento del relatore 7.1 e delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Luciano VIOLANTE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 11.20.

COMITATO PERMANENTE PARERI

Martedì 19 febbraio 2008. - Presidenza del presidente Riccardo MARONE.

La seduta comincia alle 11.20.

Riccardo MARONE, presidente, propone un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di iniziare la seduta con l'esame della ratifica della Convenzione ONU contro la corruzione e quindi della ratifica Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica.

Il Comitato approva la proposta del presidente Marone.

Ratifica della Convenzione ONU contro la corruzione.
C. 2783 Governo.
(Parere alla II e alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Osserva inoltre che le disposizioni in questione appaiono per altri versi riconducibili alla materia «giurisdizione e norme processuali, ordinamento civile e penale», che la lettera l) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.


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Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica
C. 2807 Governo.
(Parere alla II e alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Osserva inoltre che le disposizioni in questione appaiono per altri versi riconducibili alla materia «giurisdizione e norme processuali, ordinamento civile e penale», che la lettera l) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

DL 250/2007: Disposizioni transitorie urgenti in materia di contrattazione collettiva.
Emendamenti C. 3326-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame emendamenti e conclusione - Parere).

Maria Fortuna INCOSTANTE (PD-U), relatore, intervenendo sugli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1, non rileva profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

DL 3/2008: Misure urgenti in materia di reggenza di uffici giudiziari.
Emendamenti C. 3378 Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame emendamenti e conclusione - Parere).

Riccardo MARONE, presidente e relatore, intervenendo sugli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1, non rileva profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

DL 8/2008: Disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali.
Emendamenti C. 3395 Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame emendamenti e conclusione - Parere).

Riccardo MARONE, presidente e relatore, intervenendo sugli emendamenti contenuti


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nel fascicolo n. 1, non rileva profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Legge comunitaria 2007.
Emendamenti C. 3062-A Governo, approvato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Esame emendamenti e conclusione - Parere).

Francesco ADENTI (Pop-Udeur), relatore, intervenendo sugli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 4, non rileva profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica Accordo Italia-Congo sulla promozione e protezione degli investimenti.
C. 2631 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica Convenzione Italia-Algeria in materia di assistenza giudiziaria penale.
C. 3304 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica Accordo di cooperazione relativo ad un sistema globale di navigazione satellitare civile (GNSS) tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea, dall'altra.
C. 3302 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).


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Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 6).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica Protocolli relativi alla Convenzione internazionale di cooperazione per la sicurezza della navigazione aerea (EUROCONTROL), e norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
C. 3300 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 7).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica e Convenzione Italia-Lettonia per evitare le doppie imposizioni e per prevenire le evasioni fiscali.
C. 3298 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 8).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica Accordo Italia-Honduras per la cooperazione culturale e scientifica.
C. 3299 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 9).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.


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Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica Accordo Italia-Argentina in materia di coproduzione cinematografica.
C. 3301 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 10).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica Accordo Italia-India in materia di cooperazione culturale.
C. 3303 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Mercedes Lourdes FRIAS (RC-SE), relatore, illustra brevemente il provvedimento in esame. Rileva quindi che le disposizioni recate dal disegno di legge in esame sono in primo luogo riconducibili alla materia «politica estera e rapporti internazionali dello Stato», che la lettera a) del secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione riserva alla potestà legislativa esclusiva dello Stato. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 11).

Marco BOATO (Verdi) annuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 11.40.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO DEI NOVE

Conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2007, n. 249, recante misure urgenti in materia di espulsioni e di allontanamenti per terrorismo e per motivi imperativi di pubblica sicurezza.
C. 3325-A Governo.