Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento bilancio
Titolo: Finanziaria 2008 - A.S. 1817 - Lavori preparatori al Senato - Esame in sede consultiva - Parte II
Riferimenti:
AC n. 3256/XV     
Serie: Progetti di legge    Numero: 292    Progressivo: 2
Data: 30/11/2007
Organi della Camera: V-Bilancio, Tesoro e programmazione
Altri riferimenti:
AS n. 1817/XV     


Camera dei deputati

XV LEGISLATURA

 

 

 

 

 

SERVIZIO STUDI

Progetti di legge

 

 

 

 

 

Finanziaria 2008

A.S. 1817

Lavori preparatori al Senato

Esame in sede consultiva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 292/2

 

Parte II

 

30 novembre 2007


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento Bilancio e politica economica

 

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File: BI0265b.doc

 


 

INDICE

 

 

Volume II

 

Esame in sede consultiva

Commissione 1a (Affari costituzionali)

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 3

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (antimeridiana)6

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (pomeridiana)9

Commissione 2a (Giustizia)

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 19

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (antimeridiana)20

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (pomeridiana)33

Commissione 3a (Affari esteri)

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 51

§      Seduta del 10 ottobre 2007. 60

Commissione 4a (Difesa)

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (antimeridiana)75

§      Seduta dell’10 ottobre 2007 (pomeridiana)86

§      Seduta dell’11 ottobre 2007. 97

Commissione 5a (Bilancio)

§      Seduta del 3 ottobre 2007. 111

§      Seduta del 4 ottobre 2007. 116

§      Seduta del 6 novembre 2007. 121

Commissione 6a (Finanze)

§      Seduta del 9 ottobre. 123

§      Seduta del 10 ottobre (antimeridiana)129

§      Seduta del 10 ottobre (pomeridiana)137

§      Seduta dell’11 ottobre. 142

Commissione 7a (Istruzione pubblica)

§      Seduta del 9 ottobre 2007 (antimeridiana)159

§      Seduta del 9 ottobre 2007 (antimeridiana)166

§      Seduta del 9 ottobre 2007 (pomeridiana)173

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (antimeridiana)192

Commissione 8a (Lavori pubblici)

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 219

§      Seduta del 10 ottobre 2007. 224

§      Seduta dell’11 ottobre 2007. 228

Commissione 9a (Agricoltura)

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 235

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (antimeridiana)241

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (pomeridiana)245

§      Seduta dell’11 ottobre 2007. 249

Commissione 10a (Industria)

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 257

§      Seduta del 10 ottobre 2007. 262

Commissione 11a (Lavoro)

§      Seduta del 9 ottobre 2007 (antimeridiana)283

§      Seduta del 9 ottobre 2007 (pomeridiana)293

§      Seduta del 10 ottobre 2007. 302

Commissione 12a (Igiene e sanità)

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 313

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (antimeridiana)326

§      Seduta del 10 ottobre 2007 (pomeridiana)333

§      Seduta dell’11 ottobre 2007. 337

Commissione 13a (Territorio)

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 351

§      Seduta del 10 ottobre 2007. 357

Commissione 14a (Politiche dell’Unione europea)

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 367

Commissione Questioni regionali

§      Seduta del 9 ottobre 2007. 379


Esame in sede consultiva


AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

Martedì 9 ottobre 2007

160 Seduta

Presidenza del Presidente

BIANCO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 8) Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporti alla 5ª Commissione. Esame congiunto e rinvio)

 

Il relatore VITALI (Ulivo) illustra lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, limitatamente alle parti attinenti alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sottolinea che il Governo ha adottato un’articolazione del bilancio per missioni e programmi, che presenta il vantaggio di garantire una più immediata e chiara individuazione di insiemi omogenei di azioni, premessa per l’avvio di un programma di revisione della spesa pubblica. Osserva che dopo molti anni si determina una riduzione del disavanzo senza la necessità di una manovra correttiva e che il debito pubblico scende dal 105 al 103,5 per cento del PIL, mentre rimane ferma la pressione fiscale e si introducono misure di rilancio delle infrastrutture e interventi a favore delle fasce di reddito più deboli.

Commentando le disposizioni correlate del disegno di legge finanziaria, esprime soddisfazione per l’accordo intervenuto fra lo Stato, le Regioni e gli enti locali sul Patto di stabilità interno, che pone termine a un contenzioso istituzionale. In proposito, sottolinea l’opportunità di indicare nel rapporto alla Commissione bilancio l’esigenza di una piena garanzia circa la devoluzione ai comuni del gettito ICI.

Dà conto, quindi, delle misure dirette a razionalizzare i costi delle istituzioni politiche, con particolare riguardo all’articolo 13, volto a ridurre il numero delle comunità montane. Sottolinea che gli stanziamenti destinati al funzionamento di quegli enti riguardano prevalentemente i servizi erogati che, in caso di soppressione, rientrerebbero nella competenza dei comuni ai quali però non viene assegnata una corrispondente compensazione finanziaria. Inoltre, sarebbe preferibile una razionalizzazione secondo lo schema normativo definito nel dibattito parlamentare svolto in sede di esame dei disegni di legge in materia di piccoli comuni e di zone di montagna.

Quanto all’articolo 14, che prevede il contenimento dei costi per la rappresentanza nei consigli circoscrizionali, comunali, provinciali e per gli assessori comunali e provinciali, esprime dubbi sulla efficacia di quelle misure; anzitutto perché saranno operative solo dopo la prossima tornata di elezioni amministrative e soprattutto perché si tratta di disponibilità finanziarie che resterebbero appannaggio degli enti locali.

A proposito dell’articolo 15, recante norme di indirizzo alle Regioni per la riduzione dei costi derivanti da duplicazione di funzioni, sottolinea l’opportunità di riconsiderare anche l’articolazione degli uffici periferici dell’amministrazione dello Stato e di riprendere il processo di semplificazione delle strutture amministrative.

Sottolinea il rilievo, ai fini della riduzione della spesa, degli articoli 76 (contenimento dei costi delle amministrazioni pubbliche), 81 (contenimento degli uffici di diretta collaborazione), 82 (soppressione e razionalizzazione degli enti pubblici statali), 85 (riduzione dei componenti degli organi societari e pubblicità delle consulenze delle amministrazioni pubbliche), 91 (limiti alle retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni) e 92 (contenimento degli incarichi, del lavoro flessibile e straordinario nelle pubbliche amministrazioni).

Richiama, infine, l’articolo 8 che opportunamente sospende l’adeguamento automatico delle indennità dei membri del Parlamento; tale misura, a suo avviso, dovrebbe essere accompagnata da una più generale revisione delle indennità, al fine di renderle omogenee a quelle previste in altri Paesi europei, eventualmente con l’approvazione di norme di rango costituzionale, vista la necessità di estendere la disciplina anche agli organi delle Regioni.

 

Il relatore SINISI (Ulivo), relatore sullo stato di previsione del Ministero dell’interno, condivide le considerazioni svolte dall’altro relatore, senatore Vitali, e si sofferma sugli articoli 24 (riattribuzione delle funzioni istituzionali del personale in posizione di comando appartenente alle Forze di polizia e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco), 25 (potenziamento della sicurezza e del soccorso pubblico), 68 (politiche migratorie nazionali e comunitarie) e 95, comma 5, recante uno stanziamento da destinare al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco al fine di migliorare l’operatività e la funzionalità del soccorso pubblico.

Rileva la mancanza di un programma di spese in conto capitale per le politiche della sicurezza, sebbene la materia sia trattata anche dal decreto-legge n. 159, all’esame della Commissione per il parere (Atto Senato 1819), e da un disegno di legge preannunciato dal Governo.

 

I senatori PASTORE (FI) e MANTOVANO (AN) sollecitano i relatori a fornire elementi di maggiore dettaglio sugli stanziamenti recati dal bilancio dello Stato per il 2008, con particolare riguardo alle politiche della sicurezza e al contratto del personale delle Forze di polizia.

 

Il relatore VITALI (Ulivo) precisa che la Presidenza del Consiglio dei ministri, insieme agli organi costituzionali e a rilevanza istituzionale, è ricondotta a un’autonoma "missione". Rileva che per il programma specifico relativo alla Presidenza del Consiglio il bilancio a legislazione vigente prevede un incremento di 31,9 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2007, mentre nella tabella C allegata al disegno di legge finanziaria (stanziamenti autorizzati in relazione a disposizioni di legge la cui quantificazione annua è demandata alla legge finanziaria) è iscritto uno stanziamento pari a 707,404 milioni di euro per il 2008, con un incremento pari a 20 milioni rispetto all’anno precedente.

 

Il relatore SINISI (Ulivo) si sofferma sulle voci di spesa dello stato di previsione del Ministero dell’interno, sottolineando una complessiva riduzione di spese pari a 821 milioni di euro, derivante da un decremento della spesa di parte corrente pari a 2.074,9 milioni di euro e a un aumento della spesa in conto capitale di 1.253,9 milioni di euro. Commenta, inoltre, gli effetti delle tabelle del disegno di legge finanziaria, condividendo le perplessità espresse dal senatore Mantovano in ordine all’assenza di un adeguato investimento per le politiche della sicurezza: a tale proposito si riserva di formulare un’osservazione nella proposta di rapporto alla Commissione bilancio.

 

Il sottosegretario ROSATO richiama l’attenzione della Commissione sul rilievo critico degli stanziamenti riguardanti il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in considerazione della progressiva riduzione degli organici che si è determinata e dell’aumento delle competenze, soprattutto per le attività di protezione civile e a seguito dell’apertura di nuovi scali aeroportuali. Sollecita l’introduzione di una deroga al limite generale previsto all’articolo 92 del disegno di legge finanziaria per il lavoro straordinario nelle pubbliche amministrazioni e alle norme di carattere generale di contenimento e razionalizzazione delle spese di cui all’articolo 79 dello stesso disegno di legge finanziaria.

Infine, sottolinea la necessità di idonei stanziamenti per assicurare una maggiore capacità di risposta del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e l’opportunità di escludere l’Opera nazionale di assistenza dei vigili del fuoco dalle procedure di razionalizzazione degli enti pubblici, in considerazione dello status privatistico di quell’ente.

 

Il PRESIDENTE ricorda che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti alla tabella 2, limitatamente alle parti di competenza, e alla tabella 8 del bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2008 è stato fissato per le ore 13 di domani, mercoledì 10 ottobre.

 

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 16,30.


AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

161a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

BIANCO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 8) Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporti alla 5ª Commissione. Seguito dell’esame congiunto e rinvio)

 

Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 9 ottobre.

 

Si procede alla discussione generale.

 

Il senatore MALAN (FI) svolge osservazioni critiche sull’articolo 8 del disegno di legge finanziaria (indennità per i membri Parlamento) e sulle misure volte a contenere i costi di funzionamento degli enti locali, introdotte con gli articoli 14 e 15. Sottolinea, all’articolo 40, l’indeterminatezza del riferimento alle "opere europee realizzate da produttori indipendenti", che potrebbe costituire un limite illegittimo alla libertà di espressione, mentre con riferimento all’articolo 55 chiede al Governo di esplicitare il contenuto del piano contro la violenza alle donne.

 

Il senatore PASTORE (FI) condivide le osservazioni del senatore Malan a proposito dell’articolo 40 e illustra le sue riserve sulle norme che prevedono per le imprese una base imponibile omogenea ai criteri in uso presso altri Paesi dell’Unione europea, nonché sulle procedure per l’applicazione della riduzione dell’imposta comunale sugli immobili. Rileva la carenza di interventi relativi al funzionamento della pubblica amministrazione e ritiene improprio l’inserimento nella legge finanziaria di disposizioni di natura ordinamentale, da collocare più opportunamente nella "carta delle autonomie"; ad esempio, la riduzione dei consiglieri comunali e provinciali e la razionalizzazione delle comunità montane. In proposito, segnala l’opportunità di un contenimento del numero dei sottosegretari di Stato e auspica l’unanime condivisione di un ordine del giorno che solleciti lo stanziamento di maggiori risorse per le politiche della sicurezza.

 

Il senatore MANTOVANO (AN) rileva la riduzione delle risorse destinate alla sicurezza pubblica rispetto a quelle assicurate dal Governo precedente. In particolare, non verrebbero colmate le riduzioni di spesa disposte con la legge finanziaria per il 2007 e denunciate dallo stesso Ministro dell’interno in una audizione presso la Camera dei deputati. Dà conto delle decurtazioni nello stato di previsione del Ministero dell’interno e sottolinea l’estrema difficoltà che incontrano le Forze di polizia nell’approvvigionamento di beni e servizi, nella logistica e nell’adeguamento degli strumenti tecnologici. Infine, chiede al Governo di fornire indicazioni in merito alle risorse per il finanziamento del prossimo contratto biennale del personale della Polizia, su quelle destinate a suo tempo al riordino dello stesso comparto, nonché al riconoscimento della specificità della funzione delle Forze di polizia.

 

Il senatore MAFFIOLI (UDC) ritiene improprio l’inserimento nella legge finanziaria di disposizioni relative all’ordinamento degli enti locali e teme che l’intesa per la definizione del patto di stabilità interno possa penalizzare le gestioni più virtuose. Più in generale, sottolinea il principio di responsabilità degli amministratori, da attuare anche attraverso il ripristino di un sistema di controlli esterni.

 

Il presidente BIANCO (Ulivo), intervenendo nel dibattito, dopo aver espresso un giudizio complessivamente positivo sui contenuti della manovra finanziaria, ricorda la sollecitazione espressa nella seduta di ieri dal sottosegretario Rosato per una maggiore attenzione alle esigenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Inoltre, richiama l’indifferibile necessità di adeguare le risorse per le politiche della sicurezza e condivide positivamente la scelta di dare un segnale immediato in direzione della riduzione di sprechi e inefficienze nelle istituzioni politiche. Infine, auspica il rafforzamento delle funzioni della Corte dei conti nel controllo nella gestione della finanza pubblica.

 

Il senatore GRASSI (RC-SE) giudica complessivamente positiva la manovra finanziaria, ma rileva alcune criticità nella redistribuzione delle risorse, a suo avviso orientate in misura maggiore verso le imprese, anziché verso i lavoratori e i ceti più deboli.

Pur ritenendo prioritario il contrasto a sprechi e inefficienze e giudicando matura una riflessione sui costi della politica, sottolinea l’opportunità di evitare una contrazione degli spazi di partecipazione democratica; in particolare, giudica negativamente la riduzione dei consiglieri comunali e provinciali e delle circoscrizioni comunali, preannunciando in proposito una proposta di stralcio.

Infine, esprime riserve sulla decurtazione degli stanziamenti in favore dell’editoria, per le ricadute negative che si determinerebbero segnatamente per le testate politiche e per le pubblicazioni locali.

 

 Il senatore TIBALDI (IU-Verdi-Com) sollecita una previsione di spesa che specifichi il finanziamento del contratto del personale della pubblica amministrazione e condivide le preoccupazioni per una possibile riduzione degli spazi democratici, per effetto delle norme contenute nell’articolo 14 del disegno di legge finanziaria e per il taglio dei fondi a favore dell’editoria. Auspica l’introduzione di limiti per le retribuzioni dei manager pubblici e una incentivazione per l’acquisto di veicoli ecocompatibili da parte delle amministrazioni pubbliche. Segnala, infine, l’esigenza di coordinare le disposizioni dell’articolo 92 del disegno di legge finanziaria (contenimento degli incarichi, del lavoro flessibile e straordinario nelle pubbliche amministrazioni) con quelle introdotte per il 2007.

 

Il senatore Fernando ROSSI (Misto-Mpc) condivide la sollecitazione per una maggiore attenzione alle politiche della sicurezza, in particolare per la lotta alla criminalità organizzata e auspica l’individuazione di criteri per la misurazione e la valorizzazione dell’efficienza nella pubblica amministrazione, nonché la previsione di requisiti di imparzialità per i funzionari ai quali è affidato il controllo degli atti amministrativi degli enti locali.

 

Il PRESIDENTE dichiara conclusa la discussione generale.

 

Interviene quindi il sottosegretario Beatrice MAGNOLFI, ricordando anzitutto le disposizioni dirette a razionalizzare i costi delle istituzioni politiche introdotte dal Governo anche con la legge finanziaria per il 2007. Sottolinea, in particolare, l’accorpamento e la soppressione degli enti titolari di funzioni assegnate alle Regioni, ai comuni e alle province (articolo 15), i limiti alle retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (articolo 91), il contenimento dei costi per auto di servizio, corrispondenza postale, telefonia e immobili (articolo 76), il contenimento degli uffici di diretta collaborazione (articolo 81), nonché degli incarichi, del lavoro flessibile e del lavoro straordinario nelle pubbliche amministrazioni (articolo 92). Condivide l’esigenza di una razionalizzazione più incisiva delle amministrazioni periferiche dello Stato e ricorda le deroghe ai limiti per l’assunzione di personale previste dall’articolo 93, comma 4, ai fini del reclutamento di personale delle Forze dell’ordine. Sottolinea l’opportunità dei limiti introdotti dall’articolo 92 in tema di contratti precari e fornisce chiarimenti circa il finanziamento del contratto del personale della pubblica amministrazione, che potrà essere quantificato in dettaglio solo all’apertura dei negoziati.

 Infine, consente sull’esigenza di assicurare la misurabilità delle prestazioni della pubblica amministrazione, allo scopo di valorizzare il merito e l’efficienza, attraverso l’individuazione di parametri oggettivi e differenziati e la partecipazione degli utenti.

 

Il sottosegretario PAJNO, a sua volta, si sofferma sulle disposizioni che recepiscono l’intesa fra lo Stato e gli enti territoriali ai fini del Patto di stabilità interno, sottolineando che per il 2008 è indicato un obiettivo di mantenimento, e non di miglioramento, dei saldi finanziari. Ricorda le riduzioni all’imposta comunale sugli immobili e gli interventi a sostegno della montagna e delle isole minori. Quanto all’abbattimento dei costi impropri della politica, sottolinea l’urgenza di una risposta alle giuste sollecitazioni che provengono dalla pubblica opinione, con misure che potranno essere migliorate ovvero trasferite in strumenti legislativi diversi, in esito all’esame parlamentare dei documenti finanziari. Infine, sottolinea la coerenza, anche dal punto di vista costituzionale, delle norme che prevedono la razionalizzazione delle comunità montane e ricorda gli stanziamenti per le politiche della sicurezza e il soccorso pubblico e le norme dirette per il reclutamento di personale per le Forze di polizia; in proposito, rispondendo a uno specifico quesito del senatore Mantovano, conferma la consistenza degli stanziamenti per il riordino del comparto sicurezza.

Infine, richiama l’attenzione sulle voci di bilancio previste per consentire l’impiego di cofinanziamenti dell’Unione europea e sul complessivo disegno di riorganizzazione della struttura amministrativa, con lo scopo di ridurre e se possibile di eliminare duplicazioni e sovrapposizioni con le funzioni delle Regioni e degli enti locali.

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.


AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

162a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

BIANCO

 

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 8) Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporti alla 5ª Commissione. Seguito dell’esame congiunto e sospensione )

 

Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta antimeridiana.

 

Interviene il Ministro SANTAGATA per la replica, in riferimento allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, limitatamente alle parti di competenza della Commissione (concernenti la Presidenza del Consiglio dei ministri). Egli sottolinea l’obiettivo di avviare il processo di razionalizzazione delle pubbliche amministrazioni, anche sulla base dell’intesa intervenuta tra lo Stato e gli enti territoriali. Ricorda, tra l’altro, il maggior uso delle tecnologie per assicurare l’efficienza delle comunicazioni nella pubblica amministrazione, la limitazione delle consulenze e l’indirizzo alle Regioni e agli enti locali per la soppressione di una quota significativa di enti titolari di funzioni coincidenti con quelli istituzionali, la riduzione della rappresentanza negli esecutivi e nelle assemblee locali, nonché la razionalizzazione delle comunità montane e delle circoscrizioni comunali. Sottolinea anche la sospensione dell’adeguamento delle indennità parlamentari e la riduzione dei contributi dei rimborsi elettorali. Conclude, precisando che si tratta di economie che potranno essere verificate solo a consuntivo e che pertanto non sono state portate a copertura di nuove spese.

 

Il vice ministro MINNITI risponde per il Governo ai quesiti sollevati nel dibattito in materia di politiche della sicurezza. Rileva che gli stanziamenti indicati nello stato di previsione del Ministero dell’interno per tale particolare comparto si collocano a metà tra le previsioni del bilancio per il 2007 e quelle del bilancio assestato.

Quanto alla distribuzione della spesa, sottolinea lo sblocco del turnover, che consentirà il reclutamento di dipendenti più giovani, la riduzione del personale in posizione di comando e una maggiore mobilità. Inoltre, è previsto il transito di una parte del personale delle Forze armate non pienamente utilizzato negli organici delle forze di polizia, con particolare riguardo ai ruoli tecnici e specialistici. Ricorda anche lo stanziamento di 100 milioni di euro per la spesa corrente, destinato in parte (20 milioni di euro) anche a soddisfare le esigenze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. In proposito, annuncia che il Governo non sarebbe contrario a una proposta volta a costituire un analogo fondo per le spese in conto capitale.

Riferisce quindi sulla consistenza degli stanziamenti destinati a finanziare il contratto del personale delle Forze di polizia, anche con riferimento al biennio 2008-2009 e conferma la sussistenza delle risorse a suo tempo stanziate per il riordino del comparto sicurezza e forze armate. Infine, richiama l’attenzione sulla prevista estensione anche alle vittime del dovere delle provvidenze riconosciute alle vittime del terrorismo.

Conclude, evidenziando un andamento pressoché costante del rapporto tra la spesa per la sicurezza e il prodotto interno lordo nel periodo compreso tra gli anni 1990 e 2005.

 

Il senatore SINISI (Ulivo), relatore sullo stato di previsione del Ministero dell’interno e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria, ribadisce l’esigenza di una maggiore attenzione alle politiche della sicurezza, in modo da superare le carenze che hanno caratterizzato l’azione dei Governi che si sono succeduti negli ultimi dieci anni. In proposito, sottolinea l’opportunità di un piano di investimenti in conto capitale per finanziare un programma di ammodernamento infrastrutturale. Prospetta, inoltre, l’esigenza di un continuo adeguamento tecnologico e formativo, anche attraverso il rifinanziamento delle leggi sul potenziamento delle forze di polizia, con specifico riguardo al rafforzamento dell’azione di contrasto del crimine organizzato; evidenzia analoghe esigenze infrastrutturali e di potenziamento per i vigili del fuoco.

Auspica l’introduzione di incentivi per la mobilità del personale, che accompagnino gli interventi di riorganizzazione per un impiego più razionale delle forze di polizia nel territorio e l’incremento del personale dei vigili del fuoco per fronteggiare le emergenze connesse alla natura dell’attività svolta, nonché l’assunzione di un nucleo di personale della Polizia di Stato da adibire a particolari esigenze di funzionalità dei servizi. Richiama l’esigenza di mantenere l’attuale sistema di pagamento degli stipendi del personale della Polizia di Stato, analogamente a quanto previsto per le forze armate.

Sollecita l’aumento della dotazione del fondo unico di amministrazione per mantenere costante il livello di finanziamento dei progetti per l’incremento della produttività e della qualità dei servizi per il personale civile dell’amministrazione dell’interno e si augura che al Ministero dell’interno siano assegnate risorse non inferiori rispetto al bilancio assestato del 2007 al netto dei trasferimenti di finanza locale.

Illustra, quindi, un ordine del giorno, pubblicato in allegato al resoconto, che impegna il Governo a reperire, per l’esercizio finanziario 2008, un’idonea copertura finanziaria per il disegno di legge n. 1213 (Modifiche agli articoli 15 e 16 della legge 3 agosto 2004, n. 206, in materia di benefici per le vittime del terrorismo).

Conclude, proponendo un rapporto favorevole, con le osservazioni illustrate, sulla tabella 8 e sulle parti corrispondenti del disegno di legge n. 1817.

 

Il PRESIDENTE dispone quindi una breve sospensione dell’esame congiunto.

 

La seduta, sospesa alle ore 15,50, riprende alle ore 16,05.

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 8) Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporti alla 5ª Commissione. Ripresa e conclusione dell’esame congiunto, con esiti separati. Rapporto favorevole con osservazioni sulla tabella n. 2 e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria. Rapporto favorevole con osservazioni sulla tabella n. 8 e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria)

 

Riprende l’esame congiunto, precedentemente accantonato.

 

Il senatore PASTORE (FI), il senatore MAFFIOLI (UDC) e il presidente BIANCO (Ulivo) esprimono apprezzamento per l’ordine del giorno presentato dal relatore Sinisi.

 

Il vice ministro MINNITI, a nome del Governo, dichiara di accogliere l’ordine del giorno.

 

Il relatore SINISI (Ulivo) insiste per la votazione.

 

Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva l’ordine del giorno G/1817/1/1.

 

Il PRESIDENTE esprime soddisfazione per il voto unanime appena formulato e avverte che si procederà alla votazione della proposta di rapporto favorevole, con osservazioni, avanzata dal relatore Sinisi.

 

Il senatore PASTORE (FI) a nome del suo Gruppo, preannuncia un voto contrario.

 

Il senatore MAFFIOLI (UDC) dichiara il voto contrario del suo Gruppo pur apprezzando lo sforzo dimostrato dal relatore e dal rappresentante del Governo che, tuttavia, non è sufficiente per fugare le perplessità circa l’adeguatezza delle risorse destinate alle politiche per la sicurezza.

 

Il senatore MANTOVANO (AN) preannuncia il voto contrario del suo Gruppo, pur non disprezzando lo sforzo compiuto dal Ministero dell’interno nell’indicazione delle risorse da destinare al comparto della sicurezza verso il quale, tuttavia, si sarebbe dovuta orientare, a suo avviso, almeno una parte del maggior gettito che si è verificato nel 2007.

 

Il senatore Fernando ROSSI (Misto-Mpc) preannuncia un voto favorevole.

 

La Commissione approva, quindi, la proposta di rapporto favorevole, avanzata dal relatore, sulla tabella 8 e sulle corrispondenti parti del disegno di legge n. 1817.

 

Interviene quindi per la replica il senatore VITALI (Ulivo), relatore sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, limitatamente a quanto concerne la Presidenza del Consiglio dei ministri, e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria. Egli condivide le perplessità espresse dai senatori Pastore e Malan con riferimento alla nuova disciplina dell’IRES e al riferimento all’articolo 40 alle opere europee realizzate da produttori indipendenti; conviene anche sull’opportunità di un collocamento nella Carta delle autonomie di alcune disposizioni riguardanti gli organi degli enti locali e il riordino delle comunità montane e in ogni caso, qualora il Governo insistesse per mantenere tali norme nel disegno di legge finanziaria, auspica che esse siano rese coerenti con il complessivo disegno volto a riordinare l’ordinamento degli enti locali, di cui al disegno di legge n. 1464.

Illustra quindi una proposta di rapporto favorevole con osservazioni. Sottolinea in particolare l’esigenza di semplificare le forme associative degli enti locali, di evitare una contrazione degli spazi di partecipazione, di promuovere l’innovazione e l’efficienza della pubblica amministrazione, di limitare le retribuzioni dei manager pubblici, di ridefinire i criteri e la composizione degli organi di certificazione contabile degli enti locali, di rafforzare le funzioni di controllo della Corte dei conti, di garantire ai comuni la piena compensazione del mancato gettito derivante dalla riduzione dell’ICI e l’opportunità di prevedere il concerto con il Ministro per le riforme e l’innovazione nella pubblica amministrazione all’articolo 50, commi 3, 6, 9 e 16, all’articolo 52, comma 2 e all’articolo 77, comma 4, lettera d).

Conclude, richiamando l’attenzione sull’esigenza di ridurre per il 2008 i costi complessivi dei due rami del Parlamento.

 

Il senatore MAFFIOLI (UDC) preannuncia un voto non positivo sulla proposta di rapporto appena illustrata, per le considerazioni svolte durante la discussione generale.

 

Il senatore PASTORE (FI) sottolinea l’assenza di misure qualificanti per ridurre i costi di funzionamento della pubblica amministrazione. Pur condividendo in gran parte le osservazioni del relatore, mantiene le riserve sull’inserimento nel disegno di legge finanziaria delle misure volte a ridurre il numero delle comunità montane e delle rappresentanze nei consigli comunali e provinciali.

Per tali motivi, preannuncia un voto contrario.

 

Il senatore GRASSI (RC-SE) dichiara il voto favorevole del suo Gruppo, esprimendo soddisfazione per il recepimento delle osservazioni da lui proposte per quanto concerne il rischio di una contrazione degli spazi di democrazia e partecipazione che potrebbe derivare dall’articolo 14 e dalla riduzione delle provvidenze in favore dell’editoria: essa, infatti, danneggerebbe le pubblicazioni minori politiche e locali, per lo più a carattere autogestito e cooperativo, che hanno maggiori difficoltà nella raccolta della pubblicità.

 

Il senatore VILLONE (SDSE) apprezza la proposta di misure incisive volte a ridurre i costi impropri della politica e condivide in gran parte le osservazioni indicate dal relatore nella proposta di rapporto. Oltre a talune perplessità sotto il profilo della compatibilità costituzionale per la sollecitazione a ridurre i costi complessivi del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, ritiene insufficiente la riduzione del fondo per i rimborsi elettorali, in mancanza di adeguati limiti per l’accesso ai finanziamenti pubblici da parte delle numerose formazioni politiche minori. Esprime insoddisfazione anche con riguardo all’efficacia delle misure proposte con l’articolo 76, mentre sottolinea il significato dell’articolo 86, che vieta la previsione di arbitrati per le pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici economici e le società pubbliche, e dell’articolo 87, che prevede limiti alla costituzione e alla partecipazione in società da parte delle amministrazioni pubbliche. Sottolinea anche l’esigenza di assicurare la piena attuazione delle norme che fissano limiti alle retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e precisa che il giudizio complessivamente positivo non esclude ipotesi di opportuni rafforzamenti delle misure di contenimento dei costi appena citate; in proposito, sottolinea il contenuto aleatorio della proposta indicata dal relatore al punto 11 delle osservazioni: la ricognizione proposta, a suo avviso, dovrebbe essere rafforzata dalla soppressione degli enti che non sappiano giustificare con efficacia le ragioni della propria esistenza.

Preannuncia, infine, un voto favorevole sulla proposta di rapporto, riservandosi di presentare specifici emendamenti al disegno di legge finanziaria volti a prevedere la soppressione diretta di enti inutili, a limitare l’impiego di consulenti e a stabilire un numero massimo di ministri e di sottosegretari.

 

Il relatore VITALI (Ulivo) dichiara di condividere le ulteriori osservazioni proposte dal senatore Villone e in tal senso riformula la sua proposta di rapporto.

 

Accertata la presenza del prescritto numero dei senatori, tale proposta è quindi messa in votazione e risulta approvata.

 

La seduta termina alle ore 17,05.

 


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE PER L'ANNO FINANZIARIO 2008 (1818 - TABELLA 2), LIMITATAMENTE ALLE PARTI DI COMPETENZA, E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per le parti di competenza (relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri), e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

dà atto al Governo di aver provveduto a riclassificare e rendere leggibile il Bilancio dello Stato e la Legge Finanziaria annuale suddividendole in 34 missioni e circa 170 programmi, il che consente di valutare l'efficacia della spesa rispetto ai servizi resi alla cittadinanza e non in riferimento alle amministrazioni che li erogano;

valuta positivamente che il disegno di legge finanziaria per il 2008 recepisca l'Accordo siglato tra il Governo, i Comuni e le Province il 27 settembre scorso sul Patto di Stabilità Interno superando così il conflitto tra livelli istituzionali che si era determinato nei mesi precedenti;

esprime apprezzamento per le norme, contenute nel disegno di legge finanziaria, volte alla razionalizzazione e all'innovazione nella Pubblica amministrazione, poiché il settore pubblico è fondamentale per raggiungere gli obiettivi della crescita, dell'equità e del risanamento posti alla base della manovra finanziaria, e auspica che vengano individuati ulteriori criteri per razionalizzare l’azione del Governo e delle Amministrazioni centrali;

ritiene di grande importanza gli articoli volti a ridurre i costi impropri della politica, i loro effetti perversi sulle istituzioni e a contrastare il cattivo utilizzo delle risorse pubbliche nei vari comparti della pubblica amministrazioni;

in riferimento a quest’ultimo tema esprime un giudizio positivo sull'articolo 8 del disegno di legge finanziaria, relativo al congelamento delle indennità dei parlamentari, sull'articolo 9 che riduce i compensi ai Commissari straordinari di Governo, sull'articolo 15 per la soppressione o l'accorpamento di enti in caso di duplicazione di funzioni, sul comma 2 dell'articolo 36 che prevede una riduzione del 10% del fondo rimborsi elettorali ai partiti, sull'articolo 76 che prevede il contenimento dei costi di funzionamento delle amministrazioni pubbliche anche attraverso la diffusione dell'innovazione tecnologica, sull'articolo 81 relativo al contenimento degli uffici di diretta collaborazione, sull'articolo 82 che prevede la soppressione e razionalizzazione degli enti pubblici statali, sull'articolo 85 concernente la riduzione dei componenti degli organi societari delle società in mano pubblica, sull’articolo 86 che si riferisce agli arbitrati, sull’articolo 87 relativo ai limiti per la costituzione e la partecipazione in società delle amministrazioni pubbliche, sull'articolo 91 che stabilisce limiti alle retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, sull'articolo 92 relativo al contenimento degli incarichi, del lavoro flessibile e straordinario;

tale giudizio positivo implica altresì l’auspicio che tali norme possano essere ulteriormente migliorate nell’esame parlamentare della Finanziaria;

 

pertanto la Commissione si pronuncia in senso positivo con le seguenti osservazioni:

 

1. la riduzione dell'ICI tramite ulteriori detrazioni (articolo 2) deve avvenire garantendo i Comuni della piena compensazione del mancato gettito, in modo che la manovra sia a saldo zero per i loro bilanci;

2. va introdotta in Finanziaria una norma che premi gli investimenti dei Comuni e delle Province e il corretto utilizzo delle risorse disponibili in bilancio;

3. la ridefinizione dei criteri per la classificazione dei Comuni montani (articolo 13) nel rispetto delle prerogative costituzionali delle Regioni, e la riduzione dei componenti degli organi assembleari ed esecutivi delle comunità montane, va effettuata nel contesto della discussione sulla nuova Carta delle Autonomie locali che attua il Titolo V della Costituzione e comunque in piena sintonia con i suoi indirizzi di fondo;

4. la ridefinizione della rappresentanza nei consigli circoscrizionali, comunali e provinciali (articolo 14) va effettuata nel contesto della discussione sulla nuova Carta delle Autonomie locali, anche con riferimento alle loro funzioni, e comunque in sintonia con i suoi indirizzi di fondo, tenendo conto della preoccupazione emersa nella discussione circa le conseguenze non positive che potrebbe avere una forte riduzione del numero dei componenti le assemblee elettive;

5. va valutata la possibilità di ridefinire i criteri e la composizione degli organi di certificazione contabile degli enti locali e del complesso della pubblica amministrazione;

6. la riduzione dei contributi all'editoria (articolo 38) non deve tradursi in una penalizzazione per le testate giornalistiche cooperative, autogestite o che, per la loro specificità, sono penalizzate nella raccolta di fondi attraverso la pubblicità;

7. a soppressione degli enti (articolo 82) non deve riguardare quelli a carattere scientifico;

8. i costi complessivi del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati debbono essere ridotti rispetto agli esercizi precedenti;

9. la legge finanziaria deve contenere una norma per la massima semplificazione delle diverse forme associative tra gli enti locali affermando il principio che un Comune può fare parte di un'unica associazione mentre tutte le altre vanno superate riattribuendo di conseguenza le funzioni svolte;

10. vanno inserite in Finanziaria l'accorpamento, la razionalizzazione o la soppressione di tutti gli uffici periferici dello Stato per assegnare le relative funzioni al sistema delle autonomie territoriali sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, contenuti nell'articolo 118 della Costituzione;

11. va affidato al Ministro per le Riforme e l'innovazione nella pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, il compito di effettuare una ricognizione di tutti gli enti, agenzie e organismi comunque denominati dipendenti dalla pubblica amministrazione, obbligandoli a motivare efficacemente le ragioni della propria esistenza, con la loro soppressione automatica se tale motivazione non dovesse più corrispondere alle finalità del settore pubblico, valutando altresì la possibilità di introdurre procedure di zero base budgeting;

12. va introdotto il concerto con il Ministro delle Riforme e innovazioni nella Pubblica amministrazione all’articolo 50, commi 3, 6, 9 e 16; all’articolo 52, comma 2; all’articolo 77, comma 4, lettera d).


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL’INTERNO PER L’ANNO FINANZIARIO 2008 (1818 - TABELLA 8) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione del Ministero dell'interno e le corrispondenti disposizioni della legge finanziaria, osserva:

- che le previsioni e le corrispondenti disposizioni in esame non contengono interventi in conto capitale per investimenti anche di natura infrastrutturale nel settore della sicurezza pubblica, assolutamente indispensabili, che si stimano nella misura di 120 milioni di euro;

- che è altresì indispensabile avviare un programma di ammodernamento tecnologico e formativo delle forze di polizia, da perseguire attraverso specifiche dotazioni finanziarie, ovvero attraverso il rifinanziamento delle leggi sul potenziamento delle forze di polizia, con specifico riguardo al rafforzamento dell'azione di contrasto del crimine organizzato;

- che analoghe esigenze infrastrutturali e di potenziamento sussistono per i Vigili del fuoco;

- che sono necessari incentivi per la mobilità del personale che accompagnino gli interventi indispensabili per la riorganizzazione e per il più razionale impiego nel territorio delle forze di polizia;

- che sono, inoltre, auspicabili disposizioni per l'immissione in servizio, soprattutto a tempo indeterminato, di personale dei Vigili del fuoco, per fronteggiare le emergenze connesse alla natura dell'attività svolta e migliorarne la efficienza, nonché di una aliquota di almeno 650 unità di personale della Polizia di Stato, anche a tempo determinato, per le particolari esigenze di funzionalità dei servizi;

- che è necessario mantenere l'attuale sistema di pagamento degli stipendi del personale della Polizia di Stato, analogamente a quanto previsto per le Forze Armate, compresa l'Arma dei Carabinieri, grazie alla deroga di cui all'articolo 1, commi 446 e 447, della legge finanziaria per il 2007;

- che è necessario aumentare la dotazione del fondo unico di amministrazione (F.U.A.) di almeno 4 milioni di euro al fine di mantenere costante il livello di finanziamento di progetti volti all'incremento della produttività e della qualità dei servizi per il personale civile dell'Amministrazione dell'interno;

- che è necessario, infine, assegnare al Ministero dell'interno per il 2008, onde evitare disfunzioni nel servizio nel corso dell'esercizio finanziario, risorse non inferiori al bilancio assestato 2007, al netto dei trasferimento di finanza locale.

 

Tutto ciò osservato e premesso,

 

si pronuncia in senso favorevole, per quanto di propria competenza, sui disegni di legge in esame.


ORDINE DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE N° 1817

 

 

G/1817/1/1

SINISI, relatore

La 1ª Commissione

rilevato che la Camera dei deputati ha approvato il 12 dicembre 2006 all'unanimità un disegno di legge in materia di benefici per le vittime del terrorismo;

che lo stesso provvedimento, iscritto al n. 1213 al Senato, ha ricevuto in 1ª Commissione il più ampio favore di tutti i Gruppi politici;

considerato che la Commissione bilancio del Senato ha riscontrato una copertura finanziaria in parte erronea e in parte inesistente, per cui il disegno di legge non ha proseguito il suo corso;

ritenuto che è indispensabile offrire idonea copertura finanziaria al disegno di legge in questione per consentire l'applicazione delle provvidenze ad altri casi, oggi non previsti dalla legislazione vigente, con grave disparità di trattamento tra le vittime;

 

impegna il Governo

 

a reperire una idonea copertura finanziaria per il disegno di legge AS 1213 nell'esercizio finanziario 2008.

 

 


GIUSTIZIA (2a)

Martedì 9 ottobre 2007

113a Seduta

Presidenza del Presidente

SALVI

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

Il presidente SALVI propone la relazione e la discussione generale congiunta del disegno di legge n. 1819, decreto-legge n.159 del 2007, in materia economico-finanziaria e dei disegni di legge n. 1818, bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010 e n. 1817, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008).

 

 Il senatore CASTELLI (LNP) rileva la violazione dell'articolo 126, comma 5, del Regolamento, che prevede la partecipazione dei Ministri competenti per materia alle sedute di Commissione riservate all'esame congiunto dei disegni di legge di approvazione dei bilanci di previsione dello Stato e del disegno di legge finanziaria.

In assenza del ministro Mastella, l'oratore chiede di sconvocare la seduta.

 

Intervengono i senatori D'ONOFRIO (UDC) e MANZIONE(Ulivo).

 

 Si associa alla richiesta del senatore Castelli il senatore CARUSO(AN), il quale rileva che la seduta, se svolta in assenza del Ministro, sarebbe illegittima per violazione dell'articolo 126, comma 5 del Regolamento.

 

Il PRESIDENTE sospende la seduta.

 

La seduta sospesa alle ore 15,15 è ripresa alle ore 15,25.

 

 Il PRESIDENTE comunica alla Commissione che il ministro Mastella è all'estero. Per tale ragione rinvia l'esame alla seduta antimeridiana di domani, per la quale assicura la presenza del Ministro.

 

 La seduta termina alle ore 15,30.

 


GIUSTIZIA (2a)

Mercoledì10 ottobre 2007

114a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

SALVI

indi del Vice Presidente

MANZIONE

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

-  (Tab. 5) Stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )  

 

(1819) Conversione in legge del decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l' equita' sociale

(Rapporti alla 5a Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Parere alla 5a Commissione per il disegno di legge n. 1819. Esame congiunto e rinvio)

 

Il presidente SALVI, come preannunciato nella seduta di ieri, propone il congiungimento della relazione e della discussione generale sui disegni di legge nn. 1818 e 1817, con il disegno di legge n. 1819.

 

La Commissione concorda.

 

Riferisce alla Commissione il senatore RIA (Ulivo) il quale, in riferimento allo stato di previsione del Ministero della giustizia per il 2008, rileva che esso presenta una nuova formulazione rispetto al passato, essendo realizzato non in base a centri di responsabilità amministrativa ma in base a finalità di spesa, articolate in "missioni", a loro volta distinte in programmi.

Dopo aver rilevato che il rapporto tra le spese del Ministero della giustizia e il bilancio dello Stato per il 2008 si assesta sull'1.6 per cento, in linea con la previsione registrata nei quattro anni precedenti, il relatore si sofferma sui programmi in cui si articola la missione giustizia, ovvero l'amministrazione penitenziaria, la giustizia civile e penale, la giustizia minorile ed l'edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile. Al riguardo osserva che i primi tre programmi sono caratterizzati da riduzioni di spesa, anche laddove la compensazione tra gli andamenti dei macroaggregati è di segno positivo. In particolare, egli rileva che l'incremento di circa 12 milioni di euro delle spese riferite al programma per l'amministrazione penitenziaria è dato dalla compensazione tra la crescita dei finanziamenti relativi agli interventi in molteplici settori e la riduzione delle spese per il funzionamento.

Il relatore svolge alcune brevi considerazioni sulla più significativa riduzione di risorse prevista, quella relativa alla giustizia civile e penale. In particolare, ritiene significativa la riduzione delle spese per interventi, corrispondenti alle unità previsionali di base relativi alle spese di giustizia, agli accordi internazionali, alla devoluzione di proventi e agli uffici giudiziari.

Dopo aver evidenziato le riduzioni subite dai macroaggregati relativi alle altre due missioni cui partecipa il bilancio della giustizia, il relatore passa alla illustrazione delle disposizioni della formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008), concernenti il settore della giustizia.

In primo luogo, egli si sofferma sui commi da 23 a 29 dell'articolo 3, volti ad introdurre una misura agevolativa al fine di favorire la crescita dimensionale delle aggregazioni professionali. In particolare il comma 23 riconosce agli studi professionali associati o alle altre entità giuridiche, anche in forma societaria, risultanti dall’aggregazione di almeno quattro, ma non più di dieci, professionisti, un credito d’imposta di importo pari al 15 per cento dei costi sostenuti per l’acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, dei beni indicati al comma 26, nonché per l’ammodernamento, la ristrutturazione e la manutenzione degli immobili utilizzati. Dopo aver illustrato il comma 24, che individua le operazioni assoggettabili al credito di imposta, l'oratore svolge alcune considerazioni sul comma 25, volto ad individuare le condizioni per la partecipazione alle operazioni di aggregazione, rilevando in particolare che l'attività professionale deve svolgersi esclusivamente all’interno della struttura risultante dall’aggregazione.

Quanto al comma 26, l'oratore osserva che il credito d’imposta risulta commisurato all’ammontare complessivo dei costi sostenuti per l’acquisizione di beni mobili e materiali di varia natura; in riferimento invece al comma 27, egli evidenzia la utilizzabilità in compensazione del credito di imposta così definito.

Dopo aver illustrato il comma 28, che rinvia ad un decreto ministeriale le modalità di attuazione delle disposizioni in esame, nonchè le procedure di monitoraggio e di controllo, le specifiche cause di revoca del credito d’imposta e di applicazione delle sanzioni, l'oratore riferisce brevemente sul comma 29, che subordina l'efficacia delle previsioni di cui ai commi da 23 a 28 all’autorizzazione della Commissione europea, ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del Trattato CE.

Il relatore passa all'esame dell'articolo 23, volto alla razionalizzazione del sistema delle intercettazioni telefoniche, ambientali e altre forme di comunicazione informatica o telematica, illustrando, in particolare, la predisposizione di un sistema unico nazionale delle intercettazioni telefoniche, ambientali e altre forme di comunicazione informatica o telematica disposte o autorizzate dall’autorità giudiziaria, ai fini di una opportuna razionalizzazione delle spese connesse all'esecuzione delle operazioni di intercettazione. Al riguardo egli ricorda che, nella relazione conclusiva della indagine conoscitiva sul fenomeno delle intercettazioni telefoniche, la Commissione giustizia si espresse sull'opportunitàdi imporre per legge che le operazioni di intercettazione avvengano senza corrispettivo specifico ovvero in cambio di rimborsi forfetari.

Quanto all'articolo 36, comma 5, l'oratore rileva che, al fine di fronteggiare l'emergenza nelle carceri, il disegno di legge finanziaria prevede l'avvio di un programma straordinario di edilizia penitenziaria, finalizzato all'adeguamento strutturale degli edifici esistenti o alla realizzazione di nuovi edifici. Ciò in coerenza con il Documento di programmazione economico-finanziaria 2008-2011, che aveva evidenziato la necessità di intraprendere, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, iniziative volte al potenziamento, all'adeguamento e alla messa in sicurezza delle strutture carcerarie.

Il relatore si sofferma quindi sull'articolo 53, che prevede stanziamenti per la diffusione della cultura e delle politiche di responsabilità sociale d'impresa. Al riguardo il comma 1 istituisce un fondo sociale con una dotazione di 1,25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010. Tale fondo - osserva il relatore - deve finanziare una Conferenza nazionale annuale sulla responsabilità sociale d'impresa, al fine di assicurare un confronto permanente tra i diversi stakeholders, garantire un'attività costante di promozione e sostegno delle politiche di responsabilità sociale.

Dopo aver svolto alcune considerazioni sull'articolo 55, che istituisce un fondo destinato ad un Piano contro la violenza alle donne, rilevando come esso si confermi nel programma di tutela dei diritti umani indicato dal Documento di Programmazione economico-finanziaria 2008-2011, il relatore si sofferma sull'articolo 77, volto al contenimento complessivo dei costi della giustizia militare. Egli osserva al riguardo che il disegno di legge prevede la soppressione di numerosi uffici di primo e secondo grado, nonché la riduzione del ruolo organico della magistratura militare, disponendo il transito dei magistrati militari in esubero nei ruoli della magistratura ordinaria e riducendo, nello stesso tempo, il numero dei componenti del Consiglio della magistratura militare. Nell'illustrare in modo diffuso le modifiche all'ordinamento giudiziario militare di pace, il relatore si sofferma in particolare sulle modifiche alla legge 561 del 1988, istitutiva del Consiglio superiore della magistratura militare, osservando come non sia chiaro se la ratio della riforma sia l'eliminazione della figura di vice-presidente del Consiglio della magistratura militare ovvero, più in generale, la riduzione dei componenti del Consiglio.

Quanto all'articolo 78, volto ad evitare maggiori spese, a carico della pubblica amministrazione, derivanti dall’esito di controversie riferite ai rapporti di lavoro, l'oratore osserva che la disposizione in esame proroga, anche per il triennio 2008-2010, il divieto di estendere i benefici derivanti da un giudicato, o da una decisione giurisdizionale divenuta comunque esecutiva, favorevole ad un proprio dipendente anche nei riguardi di altri impiegati rimasti estranei al relativo giudizio, nelle controversie aventi ad oggetto il rapporto di lavoro del personale delle amministrazioni pubbliche.

Il relatore passa quindi all'illustrazione dell'articolo 86, che vieta alle pubbliche amministrazioni di inserire clausole compromissorie in tutti i contratti aventi ad oggetto lavori, forniture e servizi ovvero, relativamente ai medesimi contratti, di sottoscrivere compromessi. In particolare egli osserva che la violazione del divieto comporta sia la nullità delle clausole compromissorie sia la responsabilità disciplinare ed erariale per i responsabili dei relativi procedimenti.

Dopo aver descritto il regime transitorio per i contratti già sottoscritti dalle amministrazioni alla data di entrata in vigore del disegno di legge in titolo, il relatore passa all'illustrazione degli articoli 91 e 92.

Quanto all'articolo 91, egli osserva che, analogamente alla normativa posta dalla legge finanziaria per il 2007, è previsto un tetto massimo alle retribuzioni di alcune categorie di dirigenti pubblici; per quanto riguarda invece l'articolo 92, in tema di conferimento di incarichi da parte delle pubbliche amministrazioni, il relatore rileva che il comma 1 sostituisce il requisito della "comprovata competenza" con quello della "particolare e comprovata specializzazione universitaria", con ciò circoscrivendo l’ambito soggettivo degli "esperti esterni" utilizzabili dalla pubblica amministrazione.

Il relatore si sofferma infine sull'articolo 93, in tema di assunzioni di personale. In particolare l'oratore, dopo aver descritto il regime di vigenza delle graduatorie dei concorsi già espletati, riferisce sulla previsione, contenuta al comma 7, che autorizza alcune pubbliche amministrazioni, per l'anno 2010, a procedere, previo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 60 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell’anno precedente.

Il relatore si sofferma quindi sul disegno di legge n. 1819, di conversione del decreto-legge n. 159 del 2007 e, in particolare, sugli articoli 34 e 38, di competenza della Commissione Giustizia.

L'articolo 34 estende per l'anno 2007, anche alle vittime del dovere ed ai loro familiari superstiti, nonché alle vittime della criminalità organizzata ed ai loro familiari superstiti, le elargizioni che l’articolo 5, commi 1 e 5, della legge 3 agosto 2004, n. 206, già prevedeva a favore delle vittime del terrorismo.

In particolare egli osserva che tale somma è ripartita in una integrazione di elargizioni già corrisposte a chi abbia subito un'invalidità connessa, e in una integrazione di elargizioni già corrisposte ai familiari di chi abbia perso la vita.

Dopo aver riferito sull'obbligo di monitoraggio, in capo al Ministero dell'interno, sugli oneri che derivano da tali previsioni, il relatore si sofferma sul comma 3 dell'articolo 34 il quale impone agli enti previdenziali privati, gestori di forme pensionistiche obbligatorie, di provvedere, per la parte di propria competenza, al pagamento dei benefici di cui alla legge n. 206 del 2004, in favore dei propri iscritti aventi diritto ai suddetti benefici, fornendo la rendicontazione degli oneri finanziari sostenuti al Ministero dell'interno, il quale provvede a rimborsare gli enti citati previsti dalla stessa legge n. 206 del 2004.

Il relatore passa quindi all'esame dell'articolo 38, il quale autorizza, per l'anno in corso, la spesa di 20 milioni di euro per la realizzazione della banca dati delle misure cautelari, di cui all'articolo 97 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, nonché per il rafforzamento della struttura informatica del Registro generale del casellario giudiziario e per la sua integrazione su base nazionale con i carichi pendenti, prevedendo altresì il relativo sistema di certificazione.

Il relatore rileva che, con l'intervento in esame, si assicurerebbe lo scambio e l'integrazione dei dati tra il sistema di indagine del centro interforze del Dipartimento della pubblica sicurezza, ove confluiscono tutte le segnalazioni di reato effettuate dalle varie Forze di polizia, la banca dati del sistema automatizzato di identificazione delle impronte, che custodisce il codice unico identificativo dei soggetti sottoposti a fotosegnalamento, la banca dati delle misure cautelari, il sistema dell'anagrafe dei detenuti, il sistema del casellario e dei carichi pendenti e infine il sistema dei registri della cognizione penale.

 

Il presidente SALVI fissa per le ore 16,30 di oggi il termine per la presentazione degli emendamenti alla Tabella 5 allegata al disegno di legge di approvazione del bilancio e degli ordini del giorno al disegno  di legge di bilancio e al disegno di legge finanziaria.

Dichiara quindi aperta la discussione generale congiunta.

 

Il senatore CASTELLI (LNP) rileva, con profondo disappunto, che le spese per il comparto giustizia, ancora una volta drasticamente ridimensionate, risultano inidonee a far fronte alle molteplici emergenze, in particolare a quelle connesse alla lentezza dei processi e al carico di arretrato che grava sugli uffici giudiziari. Al riguardo, dopo aver chiesto al Ministro della Giustizia di fornire statistiche aggiornata sul numero e sullo stato dei processi pendenti, l'oratore palesa il suo stupore per il fatto che la magistratura non abbia espresso alcun rilievo critico, contrariamente a quanto accadeva nella passata legislatura.

L'oratore ritiene che la previsione, contenuta nell'articolo 77 del disegno di legge finanziaria, del contenimento complessivo dei costi della giustizia militare non costituisce un intervento organico adeguato per risolvere il problema della scarsità di risorse, anche prevedendo il passaggio dei magistrati militari nell'organico della magistratura ordinaria.

Dopo aver appuntato le sue critiche sulla riduzione consistente di quasi tutte le voci dello stato di previsione del Ministero della giustizia, l'oratore si sofferma in particolare sulle spese per l'edilizia penitenziaria, osservando che il Governo, disattendendo gli impegni assunti in Parlamento con l'accoglimento, nel luglio del 2006, di un ordine del giorno relativo all'incremento degli istituti di pena, ha proceduto in senso opposto, riducendo gli stanziamenti e lasciando incompiute numerose opere progettate. Al riguardo, egli critica la scelta di non procedere nella costruzione dei penitenziari attraverso forme di leasing, ricordando in proposito che tale strumento, disposto dal Governo di centro-sinistra nel corso della XIII legislatura, e finanziato dal Governo di centro-destra, non fu completato a causa  dei ricorsi promossi dalle associazioni di costruttori. Chiede quindi al Ministro della Giustizia di fornire dettagliate informazioni sullo stato dei giudizi pendenti e sui tempi per un eventuale prosecuzione dei numerosi progetti già finanziati.

L'oratore esprime quindi forti perplessità sull'assenza di adeguati stanziamenti per la copertura delle spese per le attività di intercettazione, per l'informatizzazione degli uffici e per lo snellimento del processo civile, ribadendo che, tra quanto è stato promesso e quanto è stato effettivamente realizzato, corre uno scarto eccessivo e ingiustificabile.

 

Il senatore CASSON (Ulivo) palesa forti perplessità sulle scelte di politica finanziaria adottate dal Governo per il settore della giustizia, ritenendo che la Commissione, così come ha fatto per la precedente legge finanziaria, sarà costretta a formulare un giudizio critico sugli indirizzi governativi e ad evidenziare, con imbarazzo, lo scarso impegno del Governo nell'attuazione degli interventi, in più sedi richiesti e mai realizzati, in tema di sicurezza e di giustizia.

Quanto agli interventi puntuali contenuti nel  disegno di legge finanziaria, l'oratore si sofferma in primo luogo sull'articolo 23, relativo alla razionalizzazione del sistema delle intercettazioni telefoniche. Al riguardo osserva che tale norma, volta a prevedere un sistema unico nazionale di intercettazioni, si pone in netta antitesi con quanto previsto nel disegno di legge n. 1512, in materia di intercettazioni telefoniche, attualmente all'esame della Commissione. Egli ricorda che, sul punto, il provvedimento prevede, al contrario, un decentramento razionalizzato dei centri d'ascolto. Ritiene quindi che, nel rapporto finale della Commissione giustizia, debba essere richiesta la soppressione integrale dell'articolo 23.

Dopo aver criticato l'assenza di adeguati finanziamenti per l'edilizia penitenziaria, l'oratore si sofferma sull'articolo 77, volto al contenimento complessivo dei costi della giustizia militare. Al riguardo egli ritiene che, nel lungo periodo, occorra pensare ad una definitiva eliminazione dell'ordinamento della magistratura militare. A tal fine ritiene però necessario un procedimento di revisione costituzionale.

L'oratore esprime quindi forti critiche sull'articolo 78, rilevando che la sospensione per le pubbliche amministrazioni della facoltà, in caso di soccombenza in cause di lavoro, di estendere il giudicato favorevole agli impiegati rimasti estranei al relativo giudizio, da una parte rappresenta una palese ingiustizia nei confronti di cittadini costretti a ricorrere in giudizio per il riconoscimento di diritti già acclarati da una sentenza per situazioni identiche e, dall'altra, non reca alcun vantaggio alle finanze pubbliche, ma anzi un grave danno perchè moltiplica le cause in cui l'amministrazione risulterà soccombente. Ritiene quindi opportuno che, nel rapporto alla Commissione di merito, si richieda anche la soppressione dell'articolo 78.

L'oratore si sofferma infine sull'articolo 92, rilevando che esso, nell'indicare  requisiti più specifici per il conferimento di incarichi da parte della pubblica amministrazione, correttamente riduce l'eccessiva discrezionalità, prima attribuita alle pubbliche autorità, nell'individuazione di soggetti cui affidare attività di consulenza o di amministrazione attiva.

 

Il senatore D'AMBROSIO (Ulivo) manifesta la sua delusione per la scarsità di risorse stanziate per la giustizia, in particolare a fronte della auspicata riduzione della durata dei processi civili e penali e del carico di arretrato in capo agli uffici giudiziari. Al riguardo egli ritiene che, piuttosto che intervenire a sanzionare i danni da processo, sarebbe più opportuno - e meno gravoso dal punto di vista finanziario - intervenire sulle cause, attraverso interventi di riforma chiari e efficaci sui codici di rito.

L'oratore lamenta inoltre la scarsa attenzione rivolta a quelle iniziative legislative tese ad intervenire sulla efficacia e sulla celerità della condanna, rilevando in proposito che interventi di tal genere possono svolgere una funzione di ben maggiore deterrenza rispetto a indiscriminati aumenti delle pene edittali.

L'oratore critica anche l'assenza, nel disegno di legge finanziaria, di interventi sulle norme relative al gratuito patrocinio, rilevando come tali spese costituiscano un costo enorme per l'amministrazione della giustizia. Poichè infatti la legge prevede, quali requisiti per l'accesso, un reddito inferiore a 9.000 euro l'anno e la condizione di non essere sottoposti a procedimento penale per reati fiscali, un numero rilevante di cittadini, indagati per reati particolarmente gravi, riescono a beneficiare del gratuito patrocinio, gravando lo Stato di costi di notevole entità per coprire non solo le spese per l'onorario degli avvocati, ma anche tutte le operazioni ritenute necessarie per la difesa. Auspica quindi che il Governo introduca una correzione a tale normativa, escludendo dal diritto di accesso al patrocinio a spese dello Stato coloro che risultano indagati o imputati per alcune categorie di reato caratterizzate da un elevato tasso di offensività.

L'oratore esprime inoltre vivo disappunto per l'assenza di normative adeguate in ordine alla destinazione dei beni sequestrati nel corso di un procedimento giudiziario. Al riguardo egli ricorda di avere in più occasioni sollevato la questione relativa alla giacenza, presso le banche o gli uffici postali, di un numero notevole di beni e di liquidità sequestrate le quali potrebbero essere proficuamente utilizzate per far fronte alle tante situazioni di disagio in cui versano molti uffici giudiziari.

L'oratore ritiene infine necessario intervenire, con adeguati stanziamenti, al fine di garantire a tutti i detenuti la possibilità di lavorare all'interno degli istituti penitenziari, in ossequio al principio costituzionale che assicura il carattere rieducativo della pena e il conseguente reinserimento sociale del condannato, rilevando come l'Italia, a confronto con le altre nazioni europee, versi in uno stato di eccessiva arretratezza, per quanto attiene i programmi di riabilitazione dei detenuti.

 

Il senatore MANZIONE (Ulivo) ricorda come nella seduta di ieri, quando alcuni colleghi avevano sollevato la questione dell'assenza del Ministro, egli aveva espresso l'opinione che sarebbe stato opportuno cominciare comunque l'esame dei documenti finanziari.

In realtà la relazione del senatore Ria dimostra quanto fosse effettivamente opportuna la presenza del Ministro, ed anzi egli ritiene che sarebbe stato forse auspicabile che quest'ultimo, oltre che in sede di replica, fosse intervenuto già all'inizio della discussione in modo da dare alla Commissione, e in particolare ai senatori di maggioranza, una chiave di lettura di uno stato di previsione e di interventi nella finanziaria che, così come sono, non possono essere valutati positivamente.

In primo luogo, egli esprime un vivo disagio per il fatto che, pur nell'ambito di un contenimento delle dinamiche della spesa pubblica che non può che essere condiviso, si operi con un sistema di tagli orizzontale, che vede lo stato di previsione della giustizia fra le principali vittime, dal momento che le risorse complessive diminuiscono del 2,1% rispetto al bilancio approvato lo scorso anno e addirittura del 2,7% rispetto alle previsioni assestate, numeri dietro i quali si leggono problemi irrisolti come quello della precarietà del posto di lavoro di molti operatori e della minore attenzione alla sicurezza e alla giustizia, specialmente se si tiene conto del fatto che alla giustizia civile e penale vengono sottratti ben 145 milioni di euro.

Nel riallacciarsi alle considerazioni precedentemente formulate dal senatore Castelli sull'edilizia penitenziaria, egli invita il Governo ad assumersi chiare responsabilità di fronte alle denunce di questa o quella trasmissione televisiva sull'esistenza di strutture carcerarie inutilizzate, ponendo fine a queste situazioni quando sono vere, ovvero smentendo con chiarezza tali notizie quando sono infondate.

L'oratore si sofferma quindi su talune disposizioni della finanziaria, e in particolare sugli articoli 77 e 78.

Per quanto riguarda la prima disposizione egli ricorda come, a seguito dello stralcio approvato dal Senato in occasione dell'esame della riforma dell'ordinamento giudiziario, vi sia un apposito disegno di legge del quale il Governo dovrebbe coltivare la discussione e l'approvazione, mentre non sembra che la finanziaria sia la sede propria per intervenire su questa materia.

Quanto all'articolo 78, egli concorda con le considerazioni del senatore Casson circa l'assoluta incondivisibilità di una norma che, mentre determina un'ingiustizia sostanziale, non assicura alcun vantaggio alle finanze pubbliche, che saranno anzi danneggiate dalle conseguenze di un incremento della litigiosità nei confronti delle pubbliche amministrazioni di cui non si avverte alcun bisogno.

 

La senatrice Maria Luisa BOCCIA (RC-SE), nel rilevare come negli interventi fin qui svolti da colleghi, sia di maggioranza che di opposizione, siano emersi forti elementi di critica rispetto allo stato di previsione del Ministero della giustizia e alle norme recate dalla finanziaria, ritiene però necessario sottolineare un'importante differenza: ella infatti, come certamente la maggioranza nel suo complesso, ritiene di non poter assolutamente condividere le critiche del senatore Castelli circa una sostanziale assenza dell'azione di Governo in tema di giustizia.

Al contrario, in questa legislatura, anche su iniziativa del Governo, sono stati approvate le leggi che hanno modificato e completato l'ordinamento giudiziario, ed è stato avviato, o si è deciso di avviare, l'esame di riforme di grande rilievo, quali quella della parte generale del codice penale, quella del processo civile, quella del processo del lavoro e quelle sulla condizione dei detenuti, solo per parlare del Senato, mentre alla Camera dei deputati è in corso di esame la riforma del processo penale.

Proprio questo lodevole impegno della maggioranza e del Governo, e in particolare del Ministro della giustizia, fa risaltare ancora di più la carenza, nella manovra finanziaria, di risorse che sarebbero invece particolarmente necessarie proprio per sostenere quest'attività riformatrice.

A suo parere questa circostanza tradisce il fatto che nella cultura della classe politica e più in generale della classe dirigente del nostro Paese la giustizia occupi da sempre una posizione molto bassa nella graduatoria delle priorità di Governo.

Più precisamente, le problematiche inerenti alla giustizia vengono lette e collocate in una posizione ancillare alle questioni inerenti la sicurezza e l'ordine pubblico, laddove ella ritiene che, in particolare alla luce dei principi costituzionali, le questioni inerenti alla giustizia debbano essere affrontate attraverso una politica di interventi diretti a promuovere l'equità, la giustizia sociale e lo sviluppo economico.

Pur consapevoli dei limiti derivanti da un bilancio costituito per l'89,9 per cento da risorse vincolate, i senatori di Rifondazione Comunista presenteranno alcuni

emendamenti alla Tabella 5 che intendono testimoniare la possibilità di un approccio diverso ai problemi della giustizia.

L'oratrice si sofferma quindi sul disegno di legge finanziaria esprimendo in primo luogo il suo apprezzamento per la disposizione di cui all'articolo 55 che rifinanzia il fondo per le attività di contrasto alla violenza contro le donne - un problema questo profondamente radicato nella nostra cultura e con il quale la nostra cultura deve fare i conti, senza utilizzarlo strumentalmente come argomento e strumento per giustificare e alimentare i cosiddetti conflitti di civiltà - fondo che è stato voluto nella scorsa legislatura dalle senatrici della maggioranza, ma che poi è stato colpevolmente utilizzato per scopi diversi da quelli istituzionali.

Pur condividendo poi la necessità di un intervento più complessivo, anche di ordine costituzionale, per la soppressione della giustizia militare, ella esprime apprezzamento per l'articolo 77, pur se raccomanda la riformulazione del comma 3 che, non prevedendo avviso alle parti circa la riassegnazione e la calendarizzazione dei procedimenti pendenti davanti ai Tribunali soppressi, rappresenta un inaccettabile vulnus del diritto di difesa.

La senatrice si sofferma quindi sull'articolo 34 del decreto-legge n. 1819, che prevede l'estensione ai familiari delle vittime della criminalità organizzata dei benefici attualmente previsti per le vittime del terrorismo.

Si tratta di una disposizione che si riallaccia allo schema di decreto legislativo n. 130, di cui ella è relatrice, diretto a dare attuazione alla direttiva 2004/80/CE in materia di indennizzo alle vittime di reati, recepimento che il Governo sembra a suo parere fare in maniera troppo restrittiva, facendo cioè riferimento alla legislazione vigente in Italia piuttosto che alla definizione di vittima recata dalla direttiva europea.

 

Il senatore DI LELLO FINUOLI (RC-SE), nell'associarsi alle considerazioni svolte dalla senatrice Boccia e da altri senatori, ritiene però che la valutazione delle risorse destinate dalla manovra di bilancio alla giustizia, certamente insufficienti, non possa non tener conto del fatto che il ministro Mastella, come tutti i Ministri, deve confrontarsi con le direttive e i limiti posti dal Ministro dell'economia, e soprattutto che sarebbe ingiusto e ingeneroso attribuire a questo Ministro e a questo Governo una serie di carenze storiche, e che si sono spesso aggravate durante la legislatura precedente.

Il senatore, mentre condivide alcuni dei rilievi mossi alla finanziaria - in particolare per quanto riguarda la disposizione, quanto mai inopportuna, recata dall'articolo 78 - esprime invece apprezzamento per l'articolo 86, che vieta alle pubbliche amministrazioni di inserire nei loro contratti clausole compromissorie o sottoscrivere compromessi, nell'intento di porre fine al ricorso agli arbitrati che, in quelle cause che vedono le pubbliche amministrazioni come parte, rappresentano una giustizia fasulla, e che finisce per dare sistematicamente torto alla parte pubblica.

 

Il senatore D'ONOFRIO (UDC) ritiene necessario un chiarimento sull'oggetto politico del dibattito in corso.

Come è evidente dagli interventi fin qui svolti, le risorse attribuite alla giustizia sono infatti considerate del tutto insufficienti tanto dall'opposizione quanto dalla maggioranza.

Poiché però, come è stato evidente, in particolare, dall'intervento della senatrice Boccia, le critiche della maggioranza non sembrano mettere in discussione il rapporto di fiducia col Governo, cosicché l'opposizione non può vedere questo dibattito come l'occasione per mettere in crisi l'attuale esecutivo, è allora tanto più necessario chiarire il senso delle critiche mosse dal centro-destra, che non sono all'operato del ministro Mastella in quanto tale - anzi si riconosce la buona volontà della sua azione e la saggezza di molte sue iniziative - ma al fatto che al suo ministero non sono state attribuite le risorse necessarie, nonostante il Governo abbia beneficiato di entrate non previste - il cosiddetto "tesoretto" - per euro 10 miliardi circa.

Ciò è tanto più significativo se si considera che il Governo non ha destinato per intero questo surplus alla riduzione del debito pubblico - dato che in tal caso si sarebbe potuto affermare che la Giustizia partecipava, al pari degli altri comparti, allo sforzo per il risanamento delle finanze pubbliche - ma ha distribuito una parte importante di tali risorse a interventi ritenuti prevalenti, specialmente a quelli di carattere sociale richiesti dalla sinistra radicale.

E' stato cioè chiaramente dimostrato, ed è su questo punto il fulcro della critica del centro-destra, che la giustizia e la sicurezza non sono priorità per questo Governo, come la stessa senatrice Boccia ha riconosciuto.

Dichiara quindi di condividere sia le critiche del senatore Casson alla formulazione dell'articolo 23, sia le critiche del senatore D'Ambrosio sulle storture che si sono verificate sull'applicazione della legge sul gratuito patrocinio. Su tale questione, peraltro, egli osserva che la rimodulazione dei criteri per l'ammissione al gratuito patrocinio non potrà consistere in una semplice esclusione da tale beneficio degli imputati per determinati reati, dal momento che una simile decisione contrasterebbe con i principi costituzionali sia sotto il profilo dell'eguaglianza di fronte alla legge, sia sotto quello della presunzione di non colpevolezza.

 

Il senatore CARUSO (AN) ringrazia in primo luogo il senatore Ria per la sua relazione molto puntuale, esaustiva e chiarificatrice di testi indubbiamente di lettura molto complessa e difficile.

Al tempo stesso però, pur comprendendo i limiti in cui si può esercitare l'azione di un relatore di maggioranza, egli ritiene come dal tenore della relazione e soprattutto degli interventi fin qui svolti debba emergere un parere ben più critico di quanto, almeno fino ad ora, sembra che il relatore voglia proporre. Nell'associarsi quindi alle considerazioni svolte dai colleghi sull'assoluta insufficienza delle risorse assegnate al ministero dal disegno di legge di bilancio - come pure a quanto osservato dal senatore D'Onofrio circa il fatto che tale insufficienza non sia imputabile al ministro Mastella, ma testimoni il disinteresse del Governo verso la giustizia - l'oratore si sofferma su talune questioni di merito, in primo luogo rettificando parzialmente quanto affermato dal senatore Castelli circa il fatto che i 70 milioni di euro destinati all'edilizia carceraria sarebbero appena sufficienti alla costruzione di poche centinaia di nuovi posti letto.

In realtà, a suo parere, su tali risorse non si può fare alcun conto, in primo luogo perché il loro ammontare complessivo, a un'attenta valutazione, è ben inferiore alla cifra indicata, in secondo luogo perché tali risorse sono destinate non solo alla costruzione di nuove strutture penitenziarie, ma anche all'adeguamento e alla messa a norma di quelle esistenti, vale a dire al compimento di interventi che sono, per loro natura, al tempo stesso obbligatori, urgenti e onerosi, tanto che finiranno di sicuro per assorbire tutte le risorse disponibili.

Il senatore coglie l'occasione per una parziale rettifica di un'altra affermazione del senatore Castelli, e cioè che l'iniziativa della costruzione in leasing delle carceri fosse del ministro Fassino: in realtà il ministro Fassino, con l'intelligenza e la pragmatica rapidità che gli sono propri, e che gli avevano consentito di svolgere attività di Governo in una materia per lui sicuramente ostica ed estranea come la giustizia, aveva compreso le potenzialità di una normativa, quella per gli interventi in leasing nell'edilizia giudiziaria, che era stata frutto di una dura battaglia condotta dai parlamentari di Alleanza Nazionale fin dai tempi del ministro Flick.

In proposito l'oratore osserva come la questione delle norme che disciplinano la realizzazione delle opere pubbliche sia essenziale non meno di quella delle risorse disponibili, laddove si pensi, ad esempio, al caso della struttura di Bollate, inaugurata proforma appunto dal ministro Fassino, e la cui costruzione, iniziata ventiquattro anni prima, si era conclusa da sei anni, ma la struttura non era entrata in funzione rimanendo abbandonata al vandalismo.

Il senatore Caruso si sofferma quindi sui commi da 23 a 29 del disegno di legge finanziaria, esprimendo la più viva perplessità sul senso di un insieme di disposizioni inteso a promuovere la formazione di aggregazioni tra professionisti - una sorta, si potrebbe dire, di kolchoz delle attività professionali - di cui non si vedono i vantaggi per il sistema economico e produttivo, a meno che la causa di questa disposizione non si debba ricercare nell'inconfessata speranza che il controllo fiscale su queste attività associate sia più facile che sui singoli professionisti.

L'oratore condivide il severo giudizio di altri colleghi sull'articolo 78, rilevando come, al di là dei suoi effetti dirompenti - contrariamente oltretutto alle sprovvedute aspettative di chi lo propone - sulle finanze pubbliche, rappresenta una vera e propria ingiuria gratuita nei confronti di cittadini che vengono costretti ad assumersi gli oneri e il peso di un'azione giudiziaria per ottenere il riconoscimento di un diritto la cui fondatezza è già stata acclarata con sentenza in un caso identico al loro.

Un'altra norma, a suo parere, quanto mai inopportuna è quella recata dall'articolo 86 in materia di divieto, per le pubbliche amministrazioni, di stipulare clausole compromissorie e compromessi relativamente ai contratti aventi ad oggetto lavori, forniture e servizi.

In proposito egli si rammarica di dover dissentire da quanto affermato dal senatore Di Lello Finuoli circa il fatto che il ricorso alla giurisdizione ordinaria invece che agli arbitrati determinerebbe una soccombenza meno frequente da parte delle pubbliche amministrazioni. In realtà, se il 96 per cento dei lodi arbitrali vedono lo Stato soccombente, ciò non avviene perché gli arbitri siano corrotti, ma perché nella maggior parte dei casi lo Stato ha effettivamente torto, e ciò in quanto il nostro Paese ha una pubblica amministrazione inefficiente e arretrata che, nella maggior parte dei casi, non è capace di governare correttamente un appalto.

Ad un 96 per cento di lodi contrari si sostituirà quindi un 96 per cento di sentenze contrarie, peraltro con un pesante aggravio per la giustizia civile, anche in termini economici, che ridurrà di molto quello che è il vero vantaggio che questa norma intende realizzare, vale a dire il risparmio netto derivante dalla mancata corresponsione dei compensi agli arbitri, un risultato che meglio si può conseguire attraverso una riduzione delle loro parcelle ed una moralizzazione dell'intero sistema: in proposito non si capisce perché, avendo opportunamente vietato ai giudici ordinari di far parte di collegi arbitrali, questa attività continui ad essere consentita ai giudici amministrativi.

L'oratore si sofferma quindi sulle considerazioni del senatore D'Ambrosio: mentre non può condividere quanto da questi affermato in tema di auspicabile riforma del gratuito patrocinio, dal momento che discriminare la possibilità di ricorrere ad un istituto specificamente previsto per i non abbienti sulla base dell'imputazione rappresenterebbe una chiara delazione della Costituzione - la proposta di introdurre un meccanismo per la devoluzione allo Stato delle somme sequestrate di cui non è stata né disposta la confisca né chiesta la restituzione, appare condivisibile. Tuttavia deve essere chiaro che la giacenza di queste risorse presso il sistema bancario è sempre la conseguenza dell'inazione di qualche magistrato, che dovrebbe, a suo parere, costituire causa di valutazione negativa da parte del Consiglio superiore della magistratura.

Il senatore Caruso si sofferma altresì sull'articolo 55, osservando che quanto lamentato dalla senatrice Boccia - cioè il fatto che il fondo per lo sviluppo del piano contro la violenza alle donne sia stato utilizzato l'anno scorso per altri scopi - è destinato a ripetersi anche quest'anno, considerata l'assoluta vaghezza della destinazione del fondo stesso, che si rivela semplicemente come un accantonamento disposto dal Ministro dell'economia e delle finanze per emergenze straordinarie, con un titolo diretto a dare un contentino a chi in Parlamento, e soprattutto nella maggioranza, si preoccupa giustamente della violenza alle donne.

Infine, nell'esprimere una valutazione complessivamente positiva sull'articolo 54, che dispone l'equiparazione tra i diritti dei genitori biologici e di quelli adottivi in materia di congedi di paternità e parentale, auspica che analoghe disposizioni di favore possano essere individuate anche a favore degli adottanti che svolgano attività lavorative autonome.

 

Il senatore CENTARO (FI) auspica, fatto salvo il rapporto di minoranza che, comunque, l'opposizione presenterà, che anche da parte della maggioranza della Commissione non si addivenga ad un parere assolutorio su una manovra finanziaria che penalizza pesantemente il settore giustizia.

L'oratore si associa quindi alle critiche, da più parti formulate, su singole disposizioni del disegno di legge finanziaria, in particolare sul divieto di estensione del giudicato di cui all'articolo 78, che si presenta come una vera e propria manifestazione di ottusità burocratica, nonché sull'articolo 23, ricordando come, attraverso il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche, all'esame in Commissione, si può, più opportunamente, intervenire organicamente sul complesso delle cause che contribuiscono alla lievitazione dei costi di queste attività di indagine.

Egli non può invece condividere le considerazioni del senatore D'Ambrosio, circa la riforma del gratuito patrocinio, istituto che non è certamente inteso come una sorta di "premio" per chi commette reati di minore gravità, ma come uno strumento per assicurare l'esercizio del diritto di difesa, costituzionalmente garantito, ai cittadini meno abbienti, indipendentemente dal capo di imputazione.

Sarebbe quindi forse preferibile pensare ad una riforma complessiva del sistema, magari immaginando una sorta di avvocato pubblico obbligatorio per chi non sia in condizione di nominare un avvocato di fiducia, così evitando gli abusi verificatisi in questi anni.

Al di là delle singole disposizioni recate alla finanziaria, però, l'aspetto veramente critico dei documenti in esame è la riduzione delle risorse per il comparto giustizia, e, in particolare, per il funzionamento della giustizia civile e penale.

In proposito egli osserva come - e non potrebbe essere altrimenti di fronte alla continua riduzione di risorse - i problemi concreti e quotidiani di funzionamento della giustizia continuano a permanere irrisolti, se non più gravi, rispetto a quelli che nella passata legislatura erano quotidianamente denunciati con sdegno dai media, e sui quali sembra adesso essere calato il silenzio.

Egli condivide quanto affermato dai senatori D'Onofrio e Caruso circa il fatto che di questa situazione non può essere fatto carico al ministro Mastella se non in quanto membro di un Governo che, attraverso l'ordine di priorità concretamente manifestato con la redazione del bilancio, dimostra il proprio disinteresse verso la giustizia e l'ordine pubblico, e soprattutto verso i temi cruciali della lotta alla criminalità organizzata ed alla mafia, preferendo demagogicamente - come dimostra la volontà di attribuire ai Sindaci maggiori poteri in materia di ordine pubblico - concentrare la sua attività repressiva su fenomeni di poco conto come quello dei lavavetri.

 

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.

 

Intervenendo in sede di replica il ministro MASTELLA ringrazia tutti i componenti della Commissione per il costruttivo contributo al dibattito.

L'approvazione da parte del Governo della manovra finanziaria è un atto collegiale, del quale pertanto egli condivide in pieno la responsabilità.

Non c'è dubbio peraltro che nel confronto che ha portato all'elaborazione di questi documenti le aspettative della giustizia hanno finito per essere alquanto sacrificate, soprattutto se si fa il confronto con quanto era previsto dal Documento di programmazione economico-finanziaria.

Nel rimettersi dunque alla valutazione che il Governo nel suo complesso ha operato circa la priorità dell'allocazione delle risorse pubbliche, egli non può però che auspicare che dal dibattito parlamentare emerga la possibilità di un miglioramento complessivo e, a questo proposito, esprime vivo apprezzamento e condivisione per le considerazioni che sono state svolte da tutte le parti politiche nel dibattito di oggi, con un atteggiamento che, per una volta, ha fatto apparire perseguibile quell'obiettivo, da lui spesso enunciato di rendere la politica della giustizia - così come una volta si diceva dovesse essere la politica estera - un campo sottratto ai conflitti di natura essenzialmente ideologica.

Peraltro egli osserva che, come ricordato dal senatore Di Lello Finuoli, i problemi della giustizia non nascono oggi e in questo anno egli ritiene si siano fatti passi avanti importanti in direzione del recupero dell'efficienza e lo stesso rifinanziamento, certamente ancora insufficiente, del fondo per l'edilizia penitenziaria ne è la prova.

Certamente altri importanti passi avanti saranno possibili se il Governo e il Parlamento porteranno avanti speditamente le grandi riforme strutturali che, come ha ricordato la senatrice Boccia, sono attualmente in discussione e sono destinate a favorire la modernizzazione e l'efficienza del sistema giudiziario. E' evidente come il prossimo anno per il Ministro della giustizia potrà essere sicuramente più facile far finanziare adeguatamente l'attuazione di interventi in stato avanzato di realizzazione.

Un'analoga disponibilità è manifestata dal Ministro circa interventi migliorativi di disposizioni di carattere sostanziale contenute nella legge finanziaria, anche queste non necessariamente e non sempre del Ministro della giustizia.

Per quanto riguarda, in particolare, l'articolo 77, egli sottolinea come tale disposizione non abbia in alcun modo lo scopo di scavalcare il Parlamento, ed anzi egli manifesta la sua piena disponibilità a portare avanti la legge sul riordinamento della giustizia militare, ma ha unicamente la finalità di approfittare del percorso abbreviato offerto dalla finanziaria per introdurre primi elementi di razionalizzazione, di cui soprattutto il Ministero della difesa ha palesato la necessità.

Egli manifesta poi la sua disponibilità per quanto riguarda una riformulazione dell'articolo 23 e la soppressione dell'articolo 78, a proposito del quale egli ritiene del tutto condivisibili le critiche manifestate da tutte le parti politiche.

 

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.


GIUSTIZIA (2a)

Mercoledì10 ottobre 2007

114a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

SALVI

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

- (Tab. 5) Stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )  

 

(1819) Conversione in legge del decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l' equita' sociale

(Rapporti alla 5a Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Parere alla 5a Commissione per il disegno di legge n. 1819. Seguito dell'esame congiunto e sospensione)

 

Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta antimeridiana odierna.

 

Il senatore RIA (Ulivo)  ringrazia i senatori intervenuti in sede di discussione generale congiunta, evidenziando i molteplici rilievi sollevati da esponenti della maggioranza e dell'opposizione in ordine alla scarsità di risorse stanziate per il comparto giustizia e in ordine alle contraddizioni che emergono dalla lettura delle disposizioni della legge finanziaria relative al settore di interesse della Commissione.

Condivide in particolare quanto affermato dalla senatrice Boccia, la quale ha rilevato con disappunto che, a fronte dei numerosi disegni di legge all'esame della Commissione giustizia i quali, intervenendo su molteplici settori, palesano la volontà del Parlamento di correggere le più gravi patologie del sistema, non corrisponde un'adeguata sollecitudine del Governo a stanziare risorse sufficienti per sostenere i costi delle riforme.

Il senatore Ria illustra infine la proposta di parere formulata alla luce degli interventi in discussione generale. Al riguardo, si sofferma sulla esigenza, considerata improcrastinabile, di aumentare le risorse economiche ai fini di una progressiva informatizzazione dell'amministrazione giudiziaria, in particolare per quanto riguarda il casellario giudiziario, la digitalizzazione del processo civile e del processo penale.  Osservando che investimenti informatici si dimostrano, nel lungo periodo, altamente redditizi, poiché consentono la realizzazione di numerose economie di scala, il relatore propone che il parere della Commissione, pur favorevole, contenga una precisa osservazione in ordine a tale questione.

 

Interviene sull'ordine dei lavori il senatore CENTARO(FI), il quale censura con disappunto l'assenza del Ministro della giustizia, in palese violazione dell'articolo 126, comma 5, del Regolamento.

Rilevando che il comportamento dell'opposizione è stato sempre caratterizzato da profonda lealtà istituzionale e da spirito collaborativo, chiede alla Presidenza di sospendere la seduta fino all'arrivo del Ministro, al fine di garantire una legittima prosecuzione dei lavori.

 

Il PRESIDENTE sospende la seduta.

 

La seduta, sospesa alle ore 17,15, viene ripresa alle ore 19,50.

(omissis)

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010  

- (Tab. 5) Stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporti alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Rapporto favorevole con osservazioni)

 

Riprende l'esame dianzi rinviato.

 

Il PRESIDENTE comunica che sono stati presentati ordini del giorno al disegno di legge n. 1817, che verranno illustrati ed esaminati singolarmente.

Chiede quindi ai presentatori se intendono illustrare l'ordine del giorno G/1817/1/2.

 

Il senatore  DI LELLO FINUOLI (RC-SE)  rinuncia all'illustrazione.

 

L'ordine del giorno G/1817/1/2, sul quale il RELATORE esprime parere favorevole, è accolto dal Governo.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà all'esame dell'ordine del giorno G/1817/2/2.

 

Il senatore  CENTARO (FI)  ribadisce le critiche formulate, in sede di discussione generale, dai senatori dell'opposizione, rilevando che, nella motivazione, l'ordine del giorno tiene conto di quanto affermato in quella sede. In particolare l'oratore si sofferma sulla riduzione di 145 milioni di euro relativa alle voci funzionamento, interventi ed oneri comuni, con riferimento alla giustizia civile e penale, valutandola criticamente soprattutto a fronte delle riforme tese ad accelerare i relativi processi, attualmente all'esame della Camera dei deputati e del Senato.

L'oratore muove quindi analoghi rilievi critici sulla scelta di sopprimere le procedure arbitrali per le pubbliche amministrazioni, che determinerà, a suo avviso, un aggravio di contenzioso per la giustizia ordinaria e per le casse dello Stato.

Alla luce della generale riduzione degli stanziamenti di bilancio per il settore giustizia e considerando le scelte contenute nel disegno di legge finanziaria, per quanto di competenza della Commissione, le richieste di impegno per il Governo, contenute nell'ordine del giorno, consistono - riferisce l'oratore - in specifici aumenti delle voci di competenza del Ministero della giustizia, in una modifica dei rapporti con le imprese cui sono appaltate le attività di intercettazione e trasmissione dei relativi supporti, nonché nella soppressione dell'articolo 78 e dell'articolo 86 del disegno di legge finanziaria, relativi rispettivamente al regime del giudicato favorevole ai lavoratori nelle controversie con la pubblica amministrazione, e al divieto di inserire clausole compromissorie nei contratti di appalto di lavori stipulati dalle amministrazioni statali.

 

Il RELATORE ritiene che il Governo possa accogliere l'ordine del giorno come raccomandazione.

 

Il senatore CENTARO (FI)  accetta.

 

L'ordine del giorno G/1817/2/2 è accolto come raccomandazione.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà all'esame dell'ordine del giorno G/1817/4/2.

 

Il senatore D'AMBROSIO(Ulivo), nell'illustrare l'ordine del giorno, ribadisce quanto affermato in sede di discussione generale sull'opportunità di utilizzare le somme di denaro sequestrate e depositate presso le banche o gli uffici postali per sopperire alle carenze finanziarie che affliggono il sistema giustizia, osservando come le somme giacenti siano pari a oltre 200 milioni di euro.

 

Il MINISTRO, nel ritenere che i rilievi formulati dal senatore D'Ambrosio meritino profonda attenzione, propone al presentatore di riformulare l'ordine del giorno nel senso di riservare alla giustizia non l'intero ammontare delle somme sequestrate ma la metà, potendo così l'altra metà essere destinata ad altre voci del bilancio dello Stato.

 

Dopo un breve intervento del senatore MANZIONE(Ulivo), il quale, nel condividere la ratio dell'ordine del giorno, rileva che esso rischia di impegnare il Governo ad un intervento di natura legislativa di competenza propria del Parlamento, il senatore D'AMBROSIO(Ulivo), pur ribadendo l'opportunità che l'intero ammontare delle somme giacenti venga devoluto ai capitoli di spesa del settore giustizia, accetta di riformulare l'ordine del giorno secondo i suggerimenti del Ministro e del senatore Manzione.

 

L'ordine del giorno G/1817/4/2, riformulato nel testo G/1817/4/2 (testo 2), è accolto dal Governo.

 

Il PRESIDENTE comunica che si passerà all'esame dell'ordine del giorno G/1817/3/2.

 

Il senatore D'AMBROSIO(Ulivo), nell'illustrare l'ordine del giorno, ribadisce l'esigenza di ridurre l'onere gravante, sull'amministrazione della giustizia, per il patrocinio penale a spese dello Stato, evidenziando le distorsioni nell'applicazione di tale istituto, cui ricorrono spesso esponenti della criminalità organizzata dotati di grandi mezzi ma formalmente nullatenenti.

 

Il senatore MANZIONE(Ulivo), pur condividendo le ragioni che hanno indotto il senatore D'Ambrosio a presentare l'ordine del giorno, esprime alcune perplessità, in ordine alla legittimità costituzionale di una riforma del patrocinio a spese dello Stato che discrimini i soggetti abilitati alla richiesta sulla base del titolo di reato di cui sono imputati, ritenendo che ciò rappresenti una possibile violazione del principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione. Pur condividendo le preoccupazioni del senatore sulla strumentalizzazione dell'istituto, ritiene necessario garantire il principio sotteso alla normativa sul gratuito patrocinio, considerando la rilevanza costituzionale del diritto alla difesa.

 

Dopo un breve intervento della senatrice Maria Luisa BOCCIA(RC-SE), che condivide le perplessità del senatore Manzione in ordine ai profili di legittimità costituzionale di una riforma del gratuito patrocinio che escluda i cittadini sulla base del titolo di reato di cui sono imputati, interviene il senatore CENTARO (FI)  il quale, nel manifestare analoghe perplessità, ritiene che l'istituto della difesa d'ufficio debba essere riconsiderato in altra sede ed eventualmente riformato con un intervento legislativo ad hoc che tenga conto dei diversi principi coinvolti.

Pur riconoscendo l'abuso cui viene sottoposto l'istituto del gratuito patrocinio da parte della criminalità organizzata e pur conoscendo il notevole aggravio sulle finanze dello Stato determinato dalla strumentalizzazione che di tale istituto viene operata, ritiene che una modifica nel senso indicato, presenti notevoli profili di illegittimità costituzionale per la disparità di trattamento che si determinerebbe tra i soggetti sottoposti a procedimento penale, qualora il criterio per l'accesso al difensore d'ufficio si fondasse sul titolo di reato.

 

Il senatore VALENTINO(AN), nel formulare analoghe considerazioni sulla inopportunità di una soluzione di tal genere, invita il senatore D'Ambrosio a ritirare l'ordine del giorno, chiedendo altresì che la Commissione si impegni formalmente a intervenire in materia, prevedendo una rapida calendarizzazione di un disegno di legge ad hoc volto alla riforma dell'istituto del gratuito patrocinio. Ritiene infatti che le ragioni evocate dal senatore D'Ambrosio e le sue preoccupazioni in riferimento all'abuso dell'istituto da parte della criminalità organizzata, debbano essere prese in seria considerazione.

 

Il senatore BULGARELLI (IU-Verdi-Com)  si associa alla richiesta del senatore Valentino, rilevando come, in sede di sessione di bilancio, sia più opportuno evitare di intervenire con riforme di natura legislativa sostanziale, le quali meritano un autonomo iter approvativo.

 

Il senatore DI LELLO FINUOLI(RC-SE), richiamando anche la sua esperienza quale membro della Commissione antimafia, ritiene che la ratio sottesa all'ordine del giorno presentato dal senatore D'Ambrosio sia certamente condivisile e richieda una riflessione seria. Ritiene pertanto auspicabile che la Commissione esamini nel prossimo futuro una riforma complessiva dell'istituto.

 

Il senatore D'AMBROSIO (Ulivo) ritiene di aver preso in adeguata considerazione gli eventuali profili di illegittimità costituzionale. Al riguardo osserva che il discrimine da lui proposto per l'accesso al gratuito patrocinio non si fonda solo sul titolo di reato per il quale è indagato il cittadino, ma anche sul fatto che sia stata emessa nei suoi confronti una misura di custodia cautelare in carcere, ovvero che sia stato emesso un decreto di rinvio a giudizio o un decreto di giudizio immediato. Ritiene infatti, che ciò possa superare le censure di illegittimità costituzionale, rilevando che, in caso contrario, si dovrebbero paradossalmente ritenere incostituzionali tutte le misure cautelari fondate esclusivamente su un fumus di colpevolezza.

Pur ribadendo la sua profonda amarezza di fronte all'abuso dell'istituto del gratuito patrocinio, a causa del quale lo Stato è costretto a stanziare somme ingenti a vantaggio di indagati per crimini odiosi e spesso affiliati a associazioni criminali, ritira l'ordine del giorno, chiedendo però alla Commissione un formale impegno affinché venga al più presto calendarizzato l'esame di un disegno di legge ad hoc per risolvere il problema.

 

Il MINISTRO ringrazia il senatore D'Ambrosio, ribadendo l'impegno del Governo ad attivare le sue competenze per una proficua collaborazione con il Parlamento al fine di individuare soluzioni legislative adeguate che, pur salvaguardando l'istituto del gratuito patrocinio quale espressione del diritto costituzionale di difesa, evitino possibili abusi e odiose strumentalizzazioni, soprattutto da parte di esponenti della criminalità organizzata.

 

L'ordine del giorno G/1817/3/2 è ritirato.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà all'esame dell'ordine del giorno G/1817/5/2.

 

Il senatore MANZIONE(Ulivo), nell'illustrare l'ordine del giorno, osserva che la scelta, contenuta all'articolo 91 del disegno di legge finanziaria, di limitare le retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, fissando come tetto massimo il trattamento economico del Primo Presidente della Corte di cassazione, non costituisce un'indicazione precisa, dal momento che tale retribuzione è soggetta ad oscillazioni in ragione dei diversi parametri volti a determinarla in concreto. Onde evitare il rischio di possibili contenziosi, il senatore ritiene opportuno impegnare il Governo ad individuare, quale limite massimo, la retribuzione percepita dal Primo Presidente della Corte di cassazione pro tempore.

L'oratore invita inoltre il Governo a procedere alla definizione delle misure amministrative adeguate per una ridefinizione dell'ammontare della dotazione ordinaria delle amministrazioni costituzionali e a rilievo costituzionale, in misura corrispondente alla riduzione dei trattamenti retributivi in essere alla data di entrata in vigore della disposizione dell'articolo 91, per effetto della decurtazione dell'importo eccedente il limite derivante dall'applicazione del suddetto articolo.

 

Intervengono brevemente il sottosegretario SCOTTI e il senatore DI LELLO FINUOLI(RC-SE), il quale ritiene opportuno precisare meglio il parametro per l'individuazione delle retribuzioni massime nei confronti dei dipendenti della pubblica amministrazione, rilevando che anche la previsione della retribuzione del Primo Presidente pro tempore non sia sufficientemente precisa e rischi così di incrementare il contenzioso.

 

Dopo un breve intervento del presidente SALVI il quale, in ragione dei principi di autodichia e di autonomia contabile che sovrintendono all'amministrazione degli organi costituzionali, rileva l'opportunità di prevedere che le eventuali deroghe, peraltro previste dal medesimo articolo 91 per tutte le amministrazioni dello Stato, non siano efficaci senza preventiva comunicazione alle Camere.

 

Il senatore  MANZIONE (Ulivo)  riformula l'ordine del giorno nel senso di indicare, come riferimento per i tetti di spesa per le retribuzioni degli amministratori pubblici, la retribuzione massima percepibile dal Primo Presidente della Corte di cassazione.

Riformula infine l'ultima parte dell'ordine del giorno, nel senso di prevedere che le eventuali deroghe, di cui all'articolo 91, in ordine all'ammontare della dotazione ordinaria delle amministrazioni costituzionali e a rilevanza costituzionale, non siano efficaci senza preventiva comunicazione alle Camere.

 

L'ordine del giorno G/1817/5/2 (testo 2), con il parere favorevole del RELATORE, è accolto dal Governo.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà all'esame degli ordini del giorno e degli emendamenti del disegno di legge n. 1818, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010.

Avverte quindi che verranno illustrati ed esaminati singolarmente sia gli ordini del giorno sia gli emendamenti.

 

Gli ordini del giorno G/1818/1/2/Tab. 5 e G/1818/2/2/Tab. 5, presentati dai senatori Di Lello Finuoli, Maria Luisa Boccia e Bulgarelli, con il parere favorevole del relatore, sono accolti dal Governo.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà all'esame dell'emendamento 5.Tab.5.1/2, presentato dai senatori Di Lello Finuoli, Maria Luisa Boccia e Bulgarelli.

 

Il MINISTRO invita i presentatori al ritiro, ritenendo che già l'ordine del giorno G/1818/2/2/Tab. 5, accolto dal Governo, costituisce un impegno, per il Ministero della giustizia, alla realizzazione di servizi e attività di prevenzione della criminalità minorile e di attuazione di programmi a vantaggio del delicato settore della giustizia minorile.

 

L'emendamento 5.Tab.5.1/2 è pertanto ritirato.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà all'esame dell'emendamento 5.Tab.5.2/2.

 

Il MINISTRO invita i presentatori al ritiro.

 

La senatrice Maria Luisa BOCCIA (RC-SE)  insiste per la votazione.

 

Il RELATORE si rimette al Governo.

 

Posto ai voti, con il parere contrario del GOVERNO, è respinto l'emendamento 5.Tab.5.2/2.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà alla votazione della proposta di rapporto alla 5a Commissione presentata dal senatore Ria.

 

Il senatore RIA (Ulivo)  rileva di aver predisposto un parere favorevole con osservazioni, sia per il disegno di legge di bilancio sia per il disegno di legge finanziaria.

Quanto al bilancio, pur in presenza di un quadro economico complessivo che impone a tutte le amministrazioni centrali un generale contenimento della spesa, ritiene opportuno evidenziare nel rapporto che la riduzione significativa delle spese, per il settore giustizia, del 2 per cento rispetto alle previsioni della legge di bilancio del 2007, e del 2,7 per cento rispetto alle previsioni assestate sembrano non iscrivere tale settore tra le priorità urgenti da affrontare. Esprime pertanto l'auspicio di una riconsiderazione delle entità degli stanziamenti.

Per quanto concerne invece il disegno di legge finanziaria, il relatore osserva in primo luogo l'opportunità di segnalare nel rapporto la necessità, a fronte di una riduzione di oltre 145 milioni di euro riguardanti la parte corrente, di procedere ad un incremento notevole delle risorse relative alla gestione dell'amministrazione giudiziaria.

Rileva quindi, in considerazione dell'esame parlamentare presso la Commissione giustizia del Senato, del disegno di legge in materia di intercettazioni telefoniche, l'opportunità di precisare che il sistema unico nazionale di intercettazioni sia articolato su base distrettuale di Corte d'appello, secondo quanto già previsto proprio nel disegno di legge all'esame del Parlamento. Il relatore riferisce quindi sull'opportunità di formulare, come osservazione al rapporto, rilievi critici circa la scarsità delle risorse destinate all'avvio del programma straordinario di edilizia penitenziaria, anche considerando che l'indulto non ha risolto completamente i problemi relativi al sovraffollamento delle carceri.

In ragione delle osservazioni svolte da numerosi senatori in sede di discussione generale, il relatore propone l'inserimento nel parere della richiesta di soppressione dell'articolo 78 del disegno di legge, dal momento che esso, da una parte, incide sui diritti di cui potrebbero beneficiare altri dipendenti della pubblica amministrazione e, dall'altro, non tiene conto che in tale ambito le sentenze di primo grado sono immediatamente esecutive ed efficaci e che quindi non vi sarebbe risparmio di spesa in rapporto alle prevedibili successive condanne.

 

Il PRESIDENTE avverte che anche i Capigruppo dell'opposizione, senatori Centaro, Caruso, D'Onofrio e Castelli hanno presentato una proposta di rapporto.

 

Il senatore CENTARO(FI), nell'illustrare la proposta di rapporto, rileva come gran parte dei rilievi formulati coincidano con quelli del senatore Ria, osservando al riguardo che sarebbe stato più opportuno che il parere di maggioranza fosse stato favorevole con condizioni, e non con semplici osservazioni.

Quanto al merito delle osservazioni contenute nel parere presentato dai Capigruppo di minoranza, l'oratore ribadisce l'inadeguatezza delle risorse assegnate al Ministero della giustizia, in particolare per quanto concerne la riduzione di 145 milioni di euro relativa agli interventi in materia di giustizia civile e penale. Ribadisce quindi le critiche alla scarsità di risorse per l'edilizia penitenziaria che non consentirà la realizzazione di nuovi istituti di pena.

L'oratore osserva quindi che, nel parere di minoranza, viene criticata anche la soppressione delle procedure arbitrali per le pubbliche amministrazioni, rilevando come ciò rischia di comportare un notevole aggravio di contenzioso per la giustizia ordinaria e per le casse dello Stato. Dopo aver espresso nuovamente le sue critiche sulla irragionevolezza e sulla disparità di trattamento in riferimento a quanto previsto dall'articolo 78 in ordine al divieto di estensione del giudicato a situazioni identiche nell'ambito del rapporto con i pubblici dipendenti, valuta criticamente la norma istitutiva del fondo destinato ad un piano contro la violenza alle donne, osservando che essa, per quanto sia espressione di un principio di grandissima civiltà e quindi debba essere condivisa nella sua ratio ispiratrice, risulta inattuabile per la genericità soprattutto sotto il profilo applicativo, non essendo chiaro se si tratta di una norma di carattere preventivo, ovvero se sia invece configurabile come un intervento di natura succedanea rispetto alla verificazione del fatto lesivo.

Ribadendo ancora la necessità di una riduzione delle spese relative al settore delle intercettazioni telefoniche, in particolare con riferimento alle imprese cui sono appaltate le relative attività, il senatore conclude osservando che la proposta di rapporto alla Commissione di merito risulta conseguentemente e coerentemente sfavorevole.

L'oratore svolge quindi alcune considerazioni generali sull'assenza di una coerente politica a favore della giustizia, rilevando in particolare come il Governo abbia disatteso gli impegni presi in più occasioni per riportare le spese di giustizia almeno al livello raggiunto nell'ultimo anno di Governo di centro destra. Il mancato raggiungimento dell'obiettivo appare, ad avviso dell'oratore, oltremodo deplorevole, soprattutto considerando le numerose riforme pendenti presso la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica in materia civile e penale.

 

Il senatore CASTELLI (LNP)  ribadisce le sue profonde critiche, denunciando la resa del Ministro della giustizia di fronte alle numerose emergenze finanziarie che assillano da anni il settore. Al riguardo egli osserva che, al di là delle osservazioni di principio e delle dichiarazioni di intenti, le spese per la giustizia sono fortemente compresse, dimostrando una tendenza del Governo di centro sinistra ad invertire il trend di incremento di spesa, a favore del comparto giustizia, che aveva caratterizzato le manovre finanziarie dal 2001 al 2005. Ribadisce quindi il suo stupore per l'assenza di voci critiche di fronte a una palese e profonda mortificazione delle esigenze, in più occasioni denunciate dagli operatori del diritto, che assillano l'amministrazione della giustizia. In particolare si interroga sulle ragioni che inducono le associazioni dei magistrati a tacere di fronte a scelte ben più criticabili di quelle compiute dal precedente governo di centro-destra, il quale era però sottoposto al pesante attacco da parte delle medesime associazioni.

L'oratore osserva che le spese per il settore giudiziario in Italia risultano superiori a quelle stanziate in altri paesi dell'Unione europea, dove però la giustizia è amministrata con ben maggiore efficienza. Ciò, a suo avviso, dovrebbe indurre ad una riflessione sulla necessità di intervenire non tanto su un incremento degli stanziamenti, quanto piuttosto sulle strutture e sull'organizzazione degli uffici giudiziari, nonché sulle procedure e sulla durata dei processi, ritenendo che interventi efficaci di carattere ordinamentale e strutturale possono costituire un valido fattore di miglioramento del sistema.

L'oratore conclude segnalando criticamente la scelta del Governo, all'inizio della XV legislatura, di sopprimere gli anticipi per le spese di giustizia, stanziate dagli istituti postali, rilevando che tale scelta, lungi dal rendere più virtuoso il sistema, ha determinato notevoli problemi, soprattutto per quanto attiene alla remunerazione dei giudici di pace.

 

Interviene il senatore D'AMBROSIO(Ulivo), osservando che le affermazioni del senatore Castelli, relative al miglior funzionamento del sistema giudiziario nei paesi dell'Unione europea, non tengono conto che, in gran parte degli ordinamenti da lui presi in considerazione, operano istituti processuali volti ad evitare l'abnorme numero di ricorsi che invece affligge il sistema italiano.

Al riguardo ricorda che in Francia non esiste il divieto di reformatio in peius delle sentenze di primo grado, il che evita appelli indiscriminati.

In secondo luogo egli rileva come, in molti ordinamenti processuali, il ricorso in cassazione non sospende l'esecutività delle sentenze, anche in questo caso al fine di evitare un ingiustificato ricorso al giudice di legittimità, esclusivamente per sfuggire agli obblighi di ottemperanza.

Ribadendo l'esigenza di intervenire, con provvedimenti puntuali ed efficaci sugli aspetti dell'ordinamento processuale che più risultano forieri di ritardi e disfunzioni, auspica che la Commissione esamini al più presto i numerosi disegni di legge, molti dei quali da lui stesso presentati, volti a fronteggiare le molteplici emergenze determinate dall'ipertrofia delle norme processualistiche.

 

Interviene brevemente il senatore CASSON(Ulivo), il quale ribadisce l'esigenza che, nel rapporto di maggioranza, venga indicata, se non la soppressione dell'articolo 23, almeno una precisa indicazione sulla necessità che il sistema unico nazionale delle intercettazioni telefoniche sia strutturato, coerentemente con quanto previsto nel disegno di legge in materia all'esame della Commissione giustizia, su basi distrettuali di Corti d'appello, ciò al fine di soddisfare le esigenze, in più occasioni palesate da tutte le forze politiche, di tutela dei diritti fondamentali in un settore così delicato e costituzionalmente sensibile.

 

Il sottosegretario SCOTTI concorda con il senatore e assicura sulla volontà del Governo di concepire il sistema unico nazionale su base distrettuale.

 

Posto ai voti, con il parere favorevole del RELATORE e del rappresentante del GOVERNO, è approvata la proposta di rapporto presentata dal senatore Ria.

 

Il PRESIDENTE avverte che la proposta di rapporto presentata dai senatori Centaro, Caruso, D'Onofrio e Castelli, benché preclusa, sarà trasmessa ugualmente alla Commissione di merito.

 

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE GIUSTIZIA SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (disegno di legge n. 1818-Tabella 5)E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione giustizia, esaminati lo stato di previsione del Ministero della giustizia per l’anno finanziario 2008; rilevato in particolare che, pur in presenza di un quadro economico complessivo che impone a tutte le Amministrazioni centrali un generale contenimento della spesa, le risorse assegnate al Ministero in rapporto alle spese finali dello Stato  si assestano sull'1.49 per cento (al netto dell'inflazione), sostanzialmente in linea a quella registrata nei quattro anni precedenti; rilevato, inoltre, che il programma a cui si riferisce la riduzione di risorse più significativa è quello relativo della giustizia civile e penale con una riduzione di oltre 145 milioni di euro, relativa alle tre voci (funzionamento, interventi ed oneri comuni) riguardanti la parte corrente, dal momento che la spesa per investimenti riceve un sia pur lievissimo incremento;

formula un rapporto favorevole sullo stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno 2008, con la seguente osservazione:

la riduzione significativa delle spese per il settore della giustizia del 2,1 per cento rispetto alle previsioni della legge di bilancio del 2007 e del 2,7 per cento rispetto alle previsioni assestate, non iscrivono tale settore nelle priorità urgenti da considerare, affrontare e risolvere ed esprime, pertanto, l'auspicio di una riconsiderazione dell'entità degli stanziamenti.

Quanto alle parti di competenza del disegno di legge finanziaria, considerato che:

- è all'esame di questa Commissione il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche, già approvato dalla Camera dei deputati e che lo stesso Ministro guardasigilli ha ritenuto opportuna la trattazione delle materia nella sede predetta;

- anche l'istituzione di un fondo destinato ad un Piano contro la violenza alle donne, soprattutto in riferimento alla violenza perpetrata tra le mura domestiche, si inserisce nelle indicazioni contenute nel DPEF 2008 - 2011;

- appare, inoltre, altamente coerente con una razionalizzazione complessiva dei costi della pubblica amministrazione la riduzione della dotazione materiale e organica della giustizia militare. A questo proposito, oltre agli evidenti risparmi in termini strutturali, si rileva come ciò consenta un trasferimento nei ruoli della magistratura ordinaria dei magistrati militari in esubero, arrecando un positivo aumento di organico a disposizione al fine di  fronteggiare i numerosi processi civili e penali pendenti. Tale riforma, dovrebbe portare pertanto ad una definitiva soppressione, con un sezione speciale nell’ambito della giustizia ordinaria;

 

formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni:

 

- rilevato che la riduzione di risorse più significativa è quella riguardante la giustizia civile e penale, con una riduzione di oltre 145 milioni di euro riguardanti la parte corrente, si chiede un notevole incremento di risorse relative alla gestione dell’amministrazione giudiziaria;

- in considerazione dell’esame parlamentare, e specificatamente presso la Commissione Giustizia del Senato, di nuove disposizioni in materia di intercettazioni telefoniche in cui si prevede anche una razionalizzazione dei costi, un sistema unico nazionale articolato su base distrettuale di Corte d'appello;

- lo stanziamento economico che consente l'avvio di un programma straordinario di edilizia penitenziaria, sia con l'adeguamento strutturale degli edifici esistenti sia con la realizzazione di nuove strutture, corrisponde appieno alle indicazioni contenute nel DPEF 2008-2011. Pur rappresentando un elemento significativo, soprattutto rispetto alle legge finanziaria per il 2007, le risorse appaiono scarse, in relazione alla entità di investimenti da affrontare in tale ambito, considerato che l’indulto non ha risolto completamente i problemi relativi al sovraffollamento delle carceri.

- in considerazione del fatto che da un lato si incide su diritti di cui potrebbero beneficiare altri dipendenti della pubblica amministrazione, e dall’altro non si considera che in tale ambito le sentenze di primo grado sono immediatamente esecutive e efficaci, e che pertanto non vi sarebbe risparmio di spesa, in rapporto alle prevedibili successive condanne, anche per spese, onorari, interessi e rivalutazioni, si chiede la soppressione dell’articolo 78 del disegno di legge in esame.

 

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAI SENATORI CENTARO, CARUSO, CASTELLI e D'ONOFRIO SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (disegno di legge 1818 e tab. 5) SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno finanziario 2008;

rilevato che, malgrado l'enunciazione del principio di centralità del settore giustizia nell'ultimo D.P.E.F., con le conseguenti ricadute in termini di stanziamenti di bilancio e l'ordine del giorno approvato dal Senato della Repubblica in sede di relazione del Ministro della giustizia al Parlamento, le risorse assegnate al Ministero risultano ulteriormente diminuite rispetto all'anno finanziario precedente;

considerato che, in particolare, risulta una riduzione di 145 milioni di euro relativa alle voci funzionamento, interventi ed oneri comuni con riferimento alla giustizia civile e penale, alla vigilia di riforme tese all'accelerazione dei relativi processi;

considerato che l'importo concernente l'edilizia penitenziaria consentirà al più la manutenzione degli immobili esistenti e non la realizzazione di nuovi istituti di pena, anche al solo fine di sostituire carceri non adeguabili per ragioni di plurisecolare concezione costruttiva agli standard indispensabili all'attività di rieducazione del detenuto e di mantenimento in condizioni di vita dignitose;

atteso che la soppressione delle procedure arbitrali per le pubbliche amministrazioni, gli enti locali, gli enti pubblici economici e le imprese a partecipazione pubblica comporterà un aggravio di contenzioso per la giustizia ordinaria ma anche per le casse dello Stato, dovendosi invece riconsiderare la materia in termini di maggiore responsabilizzazione del settore pubblico a fronte di fondate istanze dei privati;

valutate l'irragionevolezza e la disparità di trattamento, con riferimento al divieto di estensione del giudicato a situazioni identiche nell'ambito del rapporto con i pubblici dipendenti, a non voler considerare il maggior aggravio derivante dalla proliferazione dei giudizi;

premesso che la norma istitutiva di un fondo destinato ad un Piano contro la violenza alle donne risulta in sé inattuabile per estrema genericità, specie sotto il profilo applicativo e delle competenze;

valutata la necessità di una forte riduzione delle spese relative al settore delle intercettazioni, con riferimento alle imprese cui sono appaltate le relative attività;

 

formula un rapporto sfavorevole.

 

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAL RELATORE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (disegno di legge n. 1818-Tabella 5)E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione esaminati lo stato di previsione del Ministero della giustizia per l’anno finanziario 2008; rilevato in particolare che, pur in presenza di un quadro economico complessivo che impone a tutte le Amministrazioni centrali un generale contenimento della spesa, le risorse assegnate al Ministero in rapporto alle spese finali dello Stato  si assestano sull'1.49 per cento (al netto dell'inflazione), sostanzialmente in linea a quella registrata nei quattro anni precedenti; rilevato, inoltre, che il programma a cui si riferisce la riduzione di risorse più significativa è quello relativo della giustizia civile e penale con una riduzione di oltre 145 milioni di euro, relativa alle tre voci (funzionamento, interventi ed oneri comuni) riguardanti la parte corrente, dal momento che la spesa per investimenti riceve un sia pur lievissimo incremento;

formula un rapporto favorevole sullo stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno 2008, con la seguente osservazione:

la riduzione significativa delle spese per il settore della giustizia del 2,1 per cento rispetto alle previsioni della legge di bilancio del 2007 e del 2,7 per cento rispetto alle previsioni assestate, non iscrivono tale settore nelle priorità urgenti da considerare, affrontare e risolvere ed esprime, pertanto, l'auspicio di una riconsiderazione dell'entità degli stanziamenti.

Quanto alle parti di competenza del disegno di legge finanziaria, considerato che:

- è all'esame di questa Commissione il disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche, già approvato dalla Camera dei deputati e che lo stesso Ministro guardasigilli ha ritenuto opportuna la trattazione delle materia nella sede predetta;

- anche l'istituzione di un fondo destinato ad un Piano contro la violenza alle donne, soprattutto in riferimento alla violenza perpetrata tra le mura domestiche, si inserisce nelle indicazioni contenute nel DPEF 2008 - 2011;

- appare, inoltre, altamente coerente con una razionalizzazione complessiva dei costi della pubblica amministrazione la riduzione della dotazione materiale e organica della giustizia militare. A questo proposito, oltre agli evidenti risparmi in termini strutturali, si rileva come ciò consenta un trasferimento nei ruoli della magistratura ordinaria dei magistrati militari in esubero, arrecando un positivo aumento di organico a disposizione al fine di  fronteggiare i numerosi processi civili e penali pendenti. Tale riforma, dovrebbe portare pertanto ad una definitiva soppressione, con un sezione speciale nell’ambito della giustizia ordinaria;

 

formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni:

- rilevato che la riduzione di risorse più significativa è quella riguardante la giustizia civile e penale, con una riduzione di oltre 145 milioni di euro riguardanti la parte corrente, si chiede un notevole incremento di risorse relative alla gestione dell’amministrazione giudiziaria;

- in considerazione dell’esame parlamentare, e specificatamente presso la Commissione Giustizia del Senato, di nuove disposizioni in materia di intercettazioni telefoniche in cui si prevede anche una razionalizzazione dei costi, un sistema unico nazionale articolato su base distrettuale di Corte d'appello, secondo quanto previsto nel disegno di legge all'esame del Parlamento;

- lo stanziamento economico che consente l'avvio di un programma straordinario di edilizia penitenziaria, sia con l'adeguamento strutturale degli edifici esistenti sia con la realizzazione di nuove strutture, corrisponde appieno alle indicazioni contenute nel DPEF 2008-2011. Pur rappresentando un elemento significativo, soprattutto rispetto alle legge finanziaria per il 2007, le risorse appaiono scarse, in relazione alla entità di investimenti da affrontare in tale ambito, considerato che l’indulto non ha risolto completamente i problemi relativi al sovraffollamento delle carceri.

- in considerazione del fatto che da un lato si incide su diritti di cui potrebbero beneficiare altri dipendenti della pubblica amministrazione, e dall’altro non si considera che in tale ambito le sentenze di primo grado sono immediatamente esecutive e efficaci, e che pertanto non vi sarebbe risparmio di spesa, in rapporto alle prevedibili successive condanne, anche per spese, onorari, interessi e rivalutazioni, si chiede la soppressione dell’articolo 78 del disegno di legge in esame.

 

(omissis)

ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE 

N° 1817

 

G/1817/1/2

DI LELLO FINUOLI, BOCCIA MARIA LUISA, BULGARELLI

La 2 Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008,

preso atto che, all'articolo 36, comma 5, dell'A.S. 1817, si autorizza la spesa di euro 20 milioni per l'anno 2008, 20 milioni per l'anno 2009 e 30 milioni per l'anno 2010, per la realizzazione di un programma straordinario di edilizia penitenziaria, al fine di fronteggiare l'emergenza penitenziaria con l'adeguamento infrastrutturale degli edifici esistenti o la realizzazione di nuovi edifici; sottolineando come le strutture penitenziarie esistenti sul territorio nazionale versino in condizioni di rilevante precarietà e disagio;

 

impegna il Governo:

 

a privilegiare nell'ambito della ripartizione di tale risorse, la ristrutturazione ed il miglioramento delle strutture penitenziarie già esistenti, rispetto alla costruzione di nuovi istituti  di pena.

G/1817/2/2

CENTARO, CARUSO, CASTELLI, D'ONOFRIO

La 2 Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008;

rilevato che, malgrado l'enunciazione del principio di centralità del settore giustizia nell'ultimo DPEF, con le conseguenti ricadute in termini di stanziamenti di bilancio e l'ordine del giorno approvato dal Senato della Repubblica in sede di relazione del Ministro della giustizia al Parlamento, le risorse assegnate al Ministero risultano ulteriormente diminuite rispetto all'anno finanziario precedente;

considerato che, in particolare, risulta una riduzione di 145 milioni di euro relativa alle voci funzionamento, interventi ed oneri comuni con riferimento alla giustizia civile e penale, alla vigilia di riforme tese all'accelerazione dei relativi processi;

considerato che l'importo concernente l'edilizia penitenziaria consentirà al più la manutenzione degli immobili esistenti e non la realizzazione di nuovi istituti di pena, anche al solo fine di sostituire carceri non adeguabili per ragioni di plurisecolare concezione costruttiva agli standard indispensabili all'attività di rieducazione del detenuto e di mantenimento in condizioni di vita dignitose;

atteso che la soppressione delle procedure arbitrali per le pubbliche amministrazioni, gli enti locali, gli enti pubblici economici e le imprese a partecipazione pubblica comporterà un aggravio di contenzioso per la giustizia ordinaria ma anche per le casse dello Stato, dovendosi invece riconsiderare la materia in termini di maggiore responsabilizzazione del settore pubblico a fronte di fondate istanze dei privati;

valutate l'irragionevolezza e la disparità di trattamento, con riferimento al divieto di estensione del giudicato a situazioni identiche nell'ambito del rapporto con i pubblici dipendenti, a non voler considerare il maggior aggravio derivante dalla proliferazione dei giudizi;

premesso che la norma istitutiva di un fondo destinato ad un Piano contro la violenza alle donne risulta in sé inattuabile per estrema genericità, specie sotto il profilo applicativo e delle competenze;

valutata la necessità di una forte riduzione delle spese relative al settore delle intercettazioni, con riferimento alle imprese cui sono appaltate le relative attività;

 

impegna il Governo:

 

ad aumentare di 145 milioni di euro le voci funzionamento, interventi ed oneri comuni con riferimento alla giustizia civile e penale, di 130 milioni di euro l'importo concernente l'edilizia penitenziaria, nell'ambito degli stanziamenti di bilancio relativi al Ministero della giustizia;

ad operare una modifica dei rapporti con le imprese cui sono appaltate le attività di intercettazione e trascrizione dei relativi supporti, anche operando sui provvedimenti autorizzativi concernenti i vettori delle comunicazioni;

ad eliminare gli articoli 78 e 86 dal testo dell'A.S. n. 1817.

 

G/1817/3/2

D'AMBROSIO

La 2 Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008;

preso atto delle necessità di ridurre il grave onere per il patrocinio penale a spese dello Stato, che solo nell'ultimo anno ha superato la somma di 70.591.000 euro e ciò, in particolare a causa delle distorsioni dell'applicazione di tale istituto, cui ricorrono esponenti della criminalità organizzata, dotata di grandi mezzi ma formalmente nullatenenti;

 

impegna il Governo:

 

a realizzare una riforma complessiva dell'istituto in esame, prevedendo, in particolare, che il gratuito patrocinio non possa essere concesso per i soggetti imputati dei delitti di cui all'articolo 416-bis del codice penale, dei delitti di cui agli articoli 601, 644, 644-bis, 648-bis del codice penale, nonché all'articolo 74 del testo unico in materia di disciplina degli stupefacenti di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, all'articolo 291-quater del testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 43 del 1973, quando è stata emessa misura di custodia cautelare in carcere o è stato pronunciato decreto che dispone il giudizio oppure il decreto di giudizio immediato.

 

G/1817/4/2

D'AMBROSIO

La 2 Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008;

 impegna il Governo:

a che la somma stanziata per i giudizi civili e penali (di euro 200.108.931) sia aumentata alla luce delle seguenti modifiche degli articoli 262 e 676 del codice di procedura penale:

a) dopo il comma 3 dell'articolo 262 del codice di procedura penale è inserito il seguente:

 «3-bis. Trascorsi cinque anni dalla data della sentenza non più soggetta ad impugnazione, le somme di denaro sequestrate, se non è stata disposta la confisca e nessuno ne ha chiesto la restituzione reclamando di averne diritto sono devolute allo Stato.»;

b) all'articolo 676 dopo le parole: «alla confisca ed alla restituzione delle cose sequestrate» sono inserite le seguenti: «o alla devoluzione allo Stato delle somme sequestrate ai sensi del comma 3-bis dell'articolo 262».

 

G/1817/4/2 (testo 2)

D'AMBROSIO

La 2 Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008;

 impegna il Governo ad assumere opportune iniziative affinché la somma stanziata per i giudizi civili e penali (di euro 200.108.931) sia aumentata promuovendo le seguenti modifiche degli articoli 262 e 676 del codice di procedura penale e destinando alla giustizia almeno il 50 per cento delle somme reperite grazie ad esse:

a) dopo il comma 3 dell'articolo 262 del codice di procedura penale è inserito il seguente:

 «3-bis. Trascorsi cinque anni dalla data della sentenza non più soggetta ad impugnazione, le somme di denaro sequestrate, se non è stata disposta la confisca e nessuno ne ha chiesto la restituzione reclamando di averne diritto sono devolute allo Stato.»;

b) all'articolo 676 dopo le parole: «alla confisca ed alla restituzione delle cose sequestrate» sono inserite le seguenti: «o alla devoluzione allo Stato delle somme sequestrate ai sensi del comma 3-bis dell'articolo 262».

 

G/1817/5/2

MANZIONE

La 2 Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008;

 

impegna il Governo:

 

in sede di applicazione delle disposizione di cui all'articolo 91 (Limiti alle retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni) del predetto disegno di legge, a procedere alla definizione delle conseguenti misure amministrative sulla base dei seguenti principi:

a) individuare l'importo di cui al primo periodo del capoverso dell'articolo 91, facendo riferimento alla retribuzione percepita dal primo Presidente della Corte di cassazione pro tempore;

b) obbligo di dare pubblico annuncio nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana di ogni incremento di retribuzione corrispondente alla posizione tabellare del primo Presidente della Corte di cassazione, come individuata alla lettera a).

 

G/1817/5/2 (testo 2)

MANZIONE

La 2 Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008;

 

impegna il Governo:

 

in sede di applicazione delle disposizione di cui all'articolo 91 (Limiti alle retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni) del predetto disegno di legge, a procedere alla definizione delle conseguenti misure amministrative sulla base dei seguenti principi:

a) individuare l'importo di cui al primo periodo del capoverso dell'articolo 91, facendo riferimento alla retribuzione massima percepibile dal primo Presidente della Corte di cassazione;

b) obbligo di dare pubblico annuncio nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana di ogni incremento di retribuzione corrispondente alla posizione tabellare massima del primo Presidente della Corte di cassazione, come individuata alla lettera a);

c) ridefinizione dell'ammontare della dotazione ordinaria delle Amministrazioni costituzionali ed a rilevanza costituzionale, in misura corrispondente alla riduzione dei trattamenti retributivi in essere alla data di entrata in vigore della disposizione del predetto articolo 91, per effetto della decurtazione dell'importo eccedente il limite derivante dall'applicazione del suddetto articolo, prevedendo che le eventuali deroghe di cui al medesimo articolo 91 non siano efficaci senza preventiva comunicazione alle Camere.


AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

Martedì 9 ottobre 2007

78a Seduta

Presidenza del Presidente

DINI

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

- (Tab. 6)Stato di previsione del Ministero degli affari esteri per l’anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporto alla 5a Commissione. Esame congiunto e sospensione)

 

Il relatore POLITO (Ulivo) rileva preliminarmente che anche quest’anno – nonostante talune innovazioni introdotte nell’impostazione del bilancio e i solenni impegni assunti lo scorso anno in sede governativa e parlamentare per uno snellimento della procedura di approvazione dei documenti di bilancio – la legge finanziaria si presenta con un testo onnicomprensivo, di difficile lettura e suscettibile di essere sottoposto ad una pletora di interventi modificativi che potrebbero comportare, nonostante le autorevoli indicazioni in senso contrario del Capo dello Stato, all’apposizione del voto di fiducia.

Soffermandosi quindi sugli aspetti generali della manovra economica e finanziaria segnala che il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2008, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 458,2 miliardi e spese finali per 466,9 miliardi di euro. Il saldo netto da finanziare risulta quindi, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, pari a 8.675 milioni di euro. Per quanto riguarda il bilancio di cassa, il saldo netto da finanziare risulta pari a 56.363 milioni di euro.

La manovra economica e finanziaria all'esame del Senato si sviluppa a partire dagli obiettivi raggiunti con la Finanziaria dello scorso anno e orienta le risorse pubbliche lungo le direttrici della stabilità finanziaria, della crescita economica e dell'equità sociale.

In particolare, il quadro generale di finanza pubblica mostra che l’azione di risanamento dei conti pubblici - che nel 2007 ha permesso di raggiungere risultati migliori delle previsioni - proseguirà nel 2008 con la progressiva riduzione del deficit e del debito. Il rapporto deficit-PIL, che per il 2007 è del 2,4 per cento, sarà del 2,2 per cento nel 2008, confermando gli obiettivi di finanza pubblica sottoscritti in sede europea. Il debito pubblico, che ha ripreso a scendere nel 2007, passando da 105 a 103,5 per cento nel 2008, si ridurrà progressivamente fino a portarsi sotto il 100 per cento già nel 2010. Di conseguenza, l’avanzo primario, che nel 2006 era pari allo 0,1 per cento del PIL, nel 2007 ha raggiunto quota 2,5 per cento e nel 2008 sarà pari al 2,6 per cento. La pressione fiscale, rispetto al tendenziale, diminuisce.

In questo quadro, si dispone una serie di interventi settoriali specifici e articolati nel decreto legge n. 159 del 2007 (presentato al Senato per la conversione, atto Senato n. 1819) con effetti sul 2007 per un importo pari a 7,5 miliardi di euro, e nel disegno di legge finanziaria (atto Senato n. 1817) per gli anni 2008-2010 che reca interventi per 11 miliardi di euro. A completamento verrà inoltre presentato un disegno di legge collegato che dà seguito al Protocollo del luglio 2007 in materia previdenziale e di lavoro.

Quanto al disegno di legge finanziaria, segnala che esso risulta di entità inferiore per oltre un terzo rispetto al valore complessivo dello scorso anno, posto che alla luce dell'avvenuta riduzione del disavanzo non si è reso necessario effettuare una manovra correttiva dei conti pubblici. Il saldo netto da finanziare, alla luce della legge finanziaria, risulta pertanto pari a circa 34 miliardi di euro. Al riguardo, si prevede di reperire risorse, oltre che sul fronte dell'entrata attraverso un maggiore gettito, anche in termini di razionalizzazione della spesa. In particolare, attraverso la riqualificazione della spesa pubblica, la riduzione dei costi della politica, il contenimento della spesa per enti previdenziali e di forme contrattuali flessibili nel pubblico impiego, si conta di reperire le risorse necessarie per finanziare le misure ivi previste, quali: l’avvio della riduzione della pressione fiscale; il riutilizzo delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione fiscale per casa, non autosufficienti, fasce deboli; la semplificazione e la riduzione dei costi fiscali per le imprese; un forte impulso alle infrastrutture, all’università e alla ricerca; la razionalizzazione e le risorse aggiuntive per la sicurezza; il sostegno alla cooperazione; la riqualificazione della spesa pubblica. La manovra inoltre finanzia il settore dei contratti del pubblico impiego e quello riguardante la previdenza e il lavoro, includendovi anche gli impegni sottoscritti dal citato Protocollo dello scorso luglio.

Passando all’esame dei profili di più diretto interesse della Commissione, segnala che lo stato di previsione del Ministero degli Affari esteri per il 2008, nel rispetto della legislazione vigente, si basa sempre sulla legge 3 aprile 1997, n. 94, però passa da una struttura per organizzazione delle amministrazioni ad una struttura che pone al centro le funzioni. La nuova classificazione delle risorse pubbliche si articola pertanto su due livelli di aggregazione: Missioni e Programmi, questi ultimi frazionati in Macroaggregati che rappresentano le nuove unità previsionali di base (upb) sottoposte al voto delle Camere. Le Missioni (in numero di 34) rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica e costituiscono una rappresentazione politico-istituzionale, atta a rendere più trasparenti le grandi poste di allocazione della spesa e a comunicare le direttrici principali delle azioni amministrative da svolgere. I programmi (in numero di 168) rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente. Le Missioni/programmi cui concorre il Ministero degli Affari esteri sono i seguenti: 4. Italia in Europa e nel mondo (1892,5 milioni di euro); 32. Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche (279,2 milioni di euro); 33. Fondi da ripartire (50,9 milioni di euro).

In termini complessivi, lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri reca per il 2007 stanziamenti di competenza pari 2.222,7 milioni di euro. L'ammontare dello stanziamento di competenza è quasi interamente destinato alle spese di parte corrente: 2.215,3 milioni di euro. Le spese in conto capitale ammontano a 7,98 milioni di euro. A fronte del citato stanziamento di competenza, lo stato di previsione reca 44,3 milioni di euro di residui presunti (la maggior parte dei quali riguarda i capitoli relativi al programma 1.4, Cooperazione politica, promozione della pace e sicurezza internazionale), con un decremento di 367,8 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2007, e prevede autorizzazioni di cassa nella misura di 2.264,9 milioni di euro. Il volume della massa spendibile (residui più competenza) risulta quindi pari a 2.267 milioni di euro.

Rispetto alle previsioni assestate per il 2007, gli stanziamenti di competenza iscritti nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri a legislazione vigente per il 2008 fanno registrare una diminuzione complessiva di 232,4 milioni di euro, risultante da un decremento di 229,5 milioni di euro nella parte corrente, cui si aggiunge una riduzione di 2,9 milioni di euro nel conto capitale. Infatti gli stanziamenti di competenza nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri per il 2007 (previsioni assestate) erano pari a 2.455,1 milioni di euro, di cui 2.444,8 milioni di euro per la parte corrente e 10,3 milioni di euro per il conto capitale.

Le risorse del Ministero degli affari esteri in rapporto al PIL passano dunque da una quota dello 0,159 per cento nel 2007 ad una quota, a legislazione vigente, pari allo 0,138 per cento nel 2008.

L’oratore da quindi analiticamente conto dell’evoluzione degli stanziamenti di competenza relativi alla Missione 4, "L’Italia e l’Europa nel mondo", rispetto alla legge di bilancio per il 2007 e alle previsioni assestate per lo stesso esercizio, e alla previsioni della legge di bilancio per il 2008.

In particolare, per quanto concerne l'intero Programma 4.2, la cooperazione allo sviluppo e la gestione delle sfide globali, segnala che lo stanziamento ora previsto dal disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2008, è pari a 675,7 milioni di euro (a fronte di 745,5 milioni delle previsioni assestate, con una riduzione del 9,38 per cento), di cui 613,5 milioni per interventi (a fronte di 680 milioni nelle previsioni assestate per il 2007, con una riduzione del 10,5 per cento) e 62,1 milioni per il funzionamento (a fronte di 59,5 milioni nel 2007, con un incremento del 4,4 per cento). Lo stanziamento è interamente erogato per un unico obiettivo: "Proseguire l’impegno italiano nei paesi in via di sviluppo (PVS), nella prospettiva del mantenimento degli impegni internazionali e al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio".

Per quanto concerne gli stanziamenti relativi agli italiani nel mondo e alle politiche migratorie e sociali, di cui al Programma 4.8, nello stato di previsione degli esteri sono previsti stanziamenti complessivi pari a 88,1 milioni di euro per l'anno 2008 - a fronte di 97,9 milioni di euro nelle previsioni assestate per il 2007 – di cui per interventi 76,9 (a fronte di 86,2) e per il funzionamento 11, 2 (a fronte di 11,7 nel 2007). In particolare, per il conseguimento dell’obiettivo 1 "definire e realizzare, con il coinvolgimento degli Italiani all’estero, iniziative volte al miglioramento dei servizi e delle strutture ad essi dedicate", sono stanziati 904.000 euro. All’obiettivo 2 "contributo ad assicurare una sempre più efficace gestione dei flussi migratori rafforzando la lotta all’immigrazione illegale e al traffico di esseri umani" sono assegnati 22,4 milioni di euro. All’obiettivo 3 "attuare e coordinare le politiche a favore delle collettività italiane e dei cittadini che si trovano all’estero, sia a fini di tutela e protezione, sia ai fini di coinvolgere gli Italiani nel mondo nella vita politica, culturale, economica dell’Italia e consolidare i legami con gli stranieri di origine italiana anche attraverso l’attuazione di iniziative innovative" sono assegnati 63,8 milioni di euro.

Soffermandosi quindi sugli effetti del disegno di legge finanziaria, rileva che la manovra di finanza pubblica per il 2008 incide sullo stato di previsione e, più in generale, sull'organizzazione del Ministero degli affari esteri per una serie di aspetti diretti (misure espressamente riferite al Ministero) e indiretti (misure trasversali rivolte a tutte le pubbliche amministrazioni). Figurano poi misure che, sebbene riferite ad altri Dicasteri, sono suscettibili di incidere in senso lato sulla proiezione esterna dell'Italia e, quindi, sulla politica estera.

In particolare, l'articolo 20, al comma 1, proseguendo il processo di revisione organizzativa dei ministeri di cui all’articolo 1, comma 404, lettera g, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), prevede l’adozione di decreti, da parte del Ministro degli Affari esteri di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, atti ad individuare le tipologie professionali connesse con lo svolgimento dell’azione degli Uffici all’estero, con l’obiettivo di razionalizzare la spesa destinata alle relative funzioni e di ridurre quella relativa all’utilizzazione degli esperti. Il comma 2 del medesimo articolo 20 precisa che, a seguito dell’emanazione dei decreti di cui al comma 1, il contingente degli impiegati a contratto delle rappresentanze diplomatiche, consolari e uffici di cultura di cui all’articolo 152 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18 viene conseguentemente adeguato, con decreto del Ministro degli affari esteri di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Il comma 3 del citato articolo 20 stabilisce poi che parte delle risorse derivanti dalle iniziative di cui ai commi precedenti, previa verifica ed accertamento, è destinata ad alimentare, nel limite di 5 milioni per l’anno 2008 e nel limite di 7,5 milioni a decorrere dall’anno 2009, il fondo per i consumi intermedi del Ministero degli affari esteri di cui all’articolo 3, comma 39 della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (finanziaria 2004) - un fondo da ripartire per eventuali maggiori esigenze per consumi intermedi relativi agli uffici all'estero - che per l’anno 2008 è integrato di 45 milioni di euro, e a decorrere dall’anno 2009 è integrato di 42,5 milioni di euro. Il comma 4 dispone che nel medesimo fondo per consumi intermedi confluiscono, altresì, le entrate derivanti dall’applicazione della tariffa consolare, ai sensi dell’articolo 1, comma 568 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, nel maggior limite di 40 milioni di euro, nonché quota parte delle dotazioni delle unità previsionali di base dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri, da porre a disposizione degli uffici all’estero. Il comma 5 prevede che, ai fini suesposti, il Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta del Ministro degli affari esteri, sia autorizzato ad effettuare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio. In proposito ricorda altresì che i commi 6 e 7 (riguardanti l’autonomia gestionale e finanziaria delle ambasciate e dei consolati) sono stati stralciati nella seduta dell’Aula del Senato del 4 ottobre 2007, ai sensi dell’articolo 126, commi 3 e 4 del Regolamento del Senato.

L'articolo 21 è volto a consentire lo svolgimento del vertice G8 del 2009 in Italia, stanziando un contributo di 30 milioni di euro per l’anno 2008.

Anche nelle tabelle del disegno di legge finanziaria compaiono una serie di interventi che incidono direttamente sullo stato di previsione degli Esteri. Nella Tabella A compaiono accantonamenti di 73,747 milioni per il 2007, 73,866 per il 2009, 73,866 per il 2010 (a fronte di rispettivamente 23,747 e 23,866 previsti a legislazione vigente) che, come chiarisce la relazione introduttiva al disegno di legge finanziaria, sono destinati a far fronte essenzialmente agli oneri derivanti dalla prevista ratifica ed applicazione di accordi internazionali, nonché per la delega al Governo per completare la liberalizzazione dei settori dell’energia elettrica e del gas naturale e per il rilancio del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, in attuazione delle direttive comunitarie 2003/54/CE, 2003/55/CE, 2004/67/CE.

Nella Tabella B compaiono accantonamenti destinati al Ministero degli affari esteri da includere nel fondo speciale in conto capitale di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009, 2010 finalizzati ad interventi vari. Al riguardo segnala che anche quota parte dell'accantonamento del Ministero dell'economia e delle finanze, pari 335,14 milioni di euro per il 2008, 336,15 milioni per il 2009 e 280,19 milioni di euro per il 2010, è finalizzata ad interventi di politica internazionale, in particolare il pagamento del contributo italiano a fondi ed istituzioni finanziarie internazionali.

Per quanto riguarda le variazioni nelle voci rispetto alla legislazione vigente, nella Tabella C del disegno di legge finanziaria per il 2008 ne risulta una che, pur incidendo sullo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, ha interesse anche per la competenza degli Affari esteri in quanto relativa alla missione "L'Italia in Europa e nel mondo", programma "Politica economica e finanziaria in ambito internazionale". Riguarda la legge n. 81 del 1986, recante la ratifica della terza Convenzione di Lomè del 1984 tra le Comunità europee e gli Stati membri delle stesse, da una parte, e gli Stati ACP (Africa-Caraibi-Pacifico), dall'altra, rifinanziate con una spesa di 350 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010. Posto che la legge è stata finanziata in bilancio fino al 2007 (capitolo 1647 del Ministero dell'economia e delle finanze) con un importo di 420 milioni di euro, ne consegue una riduzione netta, a decorrere dal 2008, di 70 milioni di euro. Al riguardo ricorda altresì che con il disegno di legge n. 1800 - che reca la ratifica della revisione degli Accordi di Cotonou, che sono subentrati alla Convenzione di Lomè - recentemente approvato dalla Commissione e dall'Assemblea, è stata disposta in merito una spesa di 100 milioni di euro (che dovrebbe intendersi ricompressa nel suddetto stanziamento) a decorrere dal 2008.

Evidenzia inoltre le variazioni negli stanziamenti proposti dal disegno di legge finanziaria 2008, rispetto a quanto previsto a legislazione vigente, apportate dalla tabella C alle leggi di autorizzazione di spesa n. 7 del 1981 e n. 49 del 1987, relative a stanziamenti aggiuntivi per l’aiuto pubblico allo sviluppo a favore dei paesi in via di sviluppo. Si tratta di una variazione di circa 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e seguenti, che si sostanzia in un incremento del 15.6 per cento degli stanziamenti a ciò destinati rispetto a quanto previsto a legislazione vigente (più che compensando la riduzione delle risorse per l'aiuto pubblico allo sviluppo disposta con il disegno di legge di bilancio). Pertanto gli stanziamenti proposti ammontano a 742,2 milioni per il 2008, 748,9 per il 2009 e 748,9 per il 2010.

Segnala poi che nella tabella D, relativamente alla Missione 4 - Italia in Europa e nel mondo, il totale del rifinanziamento riferito a tale missione è pari a 3.200 milioni per il 2008; 2.000 milioni per il 2009; 300 milioni per il 2010 (programma "Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE");

Illustra inoltre ulteriori disposizioni dell'articolato della legge finanziaria d’interesse per l’Amministrazione degli affari esteri o che comunque incidono in materia di rapporti internazionali.

L'articolo 3, comma 33, reca una modifica al testo unico delle imposte sui redditi riguardante le norme per eludere le regole di tassazione attualmente vigenti. Il ministro degli esteri è proponente, insieme al Ministro dell’economia e finanze, del decreto che individua la "white list" di Stati o territori che consente di considerare comunque residenti i cittadini italiani che hanno trasferito la propria residenza in tali Stati o territori. I commi 36 e 37 recano tra l'altro disposizioni sul regime fiscale applicabile agli organismi internazionali costituiti in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia; l'articolo 5, comma 10, reca disposizioni sulle accise applicabili ai carburanti per i mezzi della NATO; l'articolo 31 reca misure sulla partecipazione dell'Italia a programmi europei ad alto contenuto tecnologico.

L'articolo 41 prevede il mantenimento nell’anno 2008 dei residui sui capitoli del Ministero del commercio internazionale relativi alle misure a sostegno dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano; l'articolo 48, comma 2, stanzia 2074 milioni di euro fino al 2049, con 40 milioni per l'anno 2008 e 50 milioni a decorrere dall'anno 2009, per la cancellazione del debito dei paesi poveri nei confronti delle istituzioni finanziarie internazionali; l'articolo 54 interviene in materia di adozioni internazionali; l'articolo 59 prevede l’accantonamento delle somme necessarie alle spese per la costituzione e l’avvio dei fondi pensione dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche; l'articolo 68 reca uno stanziamento di 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2008 al 2010 per la partecipazione a programmi europei in materia migratoria; gli articoli 74 e 75 dettano disposizioni ai fini della razionalizzazione dell’acquisto di beni e servizi da parte delle amministrazioni statali centrali e periferiche; l'articolo 76 dispone il contenimento dei costi per le P.A. per auto di servizio, posta, telefonia ed immobili; l'articolo 78 reitera, per il triennio 2008-2010, il divieto di estensione di decisioni giurisdizionali aventi forza di giudicato per il personale delle pubbliche amministrazioni; l'articolo 79 reca norme diverse di contenimento e razionalizzazione delle spese dei Ministeri; l'articolo 81 dispone il divieto per le amministrazioni pubbliche, i cui organi di vertice non siano direttamente o indirettamente espressione di rappresentanza politica, di istituire uffici di diretta collaborazione.

Evidenzia altresì che l'articolo 82 contiene una normativa volta a riordinare, trasformare ovvero sopprimere o mettere in liquidazione enti ed organismi pubblici statali secondo criteri di razionalizzazione di composizione e competenze (tra essi compare l’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente – ISIAO e l’Istituto Agronomico per l’Oltremare - IAO); l'articolo 83 reca norme per la riduzione dei costi degli immobili in uso alle Amministrazioni statali; l'articolo 85 mira a ridurre il numero dei componenti degli organi societari delle società in mano pubblica; disciplina i contratti relativi a rapporti di consulenza con le pubbliche amministrazioni; l'articolo 86 dispone il divieto per le amministrazioni pubbliche di introdurre clausole compromissorie nei contratti aventi ad oggetto lavori, forniture e servizi; l'articolo 91 fissa il limite alle retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni; l'articolo 92 dispone circa il conferimento di incarichi individuali a soggetti esterni alle pubbliche amministrazioni e sull’utilizzo dei contratti di lavoro a tempo determinato; l'articolo 93 reca svariate disposizioni in tema di assunzioni di personale prevedendo la proroga al 31 maggio 2008 del termine dell’effettuazione delle assunzioni già autorizzate per il 2007 ed estende il periodo di validità delle graduatorie concorsuali; proroga altresì la possibilità di utilizzo del personale con contratto di formazione e lavoro; l'articolo 94 prevede una più efficiente allocazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, attraverso la stipulazione di accordi di mobilità; l'articolo 95 reca disposizioni in materia di oneri contrattuali per il biennio 2006-2007 e 2008-2009. Al comma 3 dello stesso articolo sono specificate le risorse destinate al personale in regime di diritto pubblico, nel quale sono ricompresi i diplomatici.

Segnala, infine, che tra gli articoli in ordine ai quali è stato disposto lo stralcio citato, ne figurano alcuni di specifico interesse per il Ministero degli affari esteri: l’articolo 17 disponeva il ripristino del finanziamento a favore della minoranza slovena della regione Friuli Venezia Giulia, previsto dalla legge n. 38 del 2001, i cui fondi sono andati in economia per il mancato utilizzo da parte della regione stessa. Era altresì previsto uno stanziamento a favore delle minoranze linguistiche storiche ed un’integrazione del Fondo per la valorizzazione delle aree confinanti con le Regioni a Statuto Speciale. L'articolo 19 era volto a promuovere la presenza italiana nelle istituzioni dell’Unione europea. L'articolo 80 dettava disposizioni relative all’emanazione dei regolamenti di riorganizzazione dei Ministeri previsti della legge finanziaria 2007.

In conclusione, preannuncia la formulazione di un giudizio complessivamente positivo sui testi in esame, riservandosi tuttavia di valutare osservazioni e considerazioni che potranno emergere nel corso del dibattito.

La Commissione conviene quindi di sospendere l'esame congiunto dei disegni di legge n. 1817 e n. 1818.

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010

- (Tab. 6) Stato di previsione del Ministero degli affari esteri per l’anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporto alla 5a Commissione. Ripresa dell’esame congiunto e rinvio.)

 

Riprende l’esame congiunto dei disegni di legge nn. 1818, 1818-Tab. 6 e 1817, dianzi sospeso.

 

Il presidente DINI, nel condividere con il senatore Polito le difficoltà connesse alla lettura dei documenti di bilancio, in ordine alla definizione delle linee generali di politica economica esprime perplessità sulla scelta operata dal Governo volta ad utilizzare le entrate tributarie aggiuntive per aumentare la spesa primaria, piuttosto che per la riduzione del disavanzo e del debito pubblico. Tale scelta, sebbene motivata dalla necessità di far fronte a comprovate esigenze sociali, sembrerebbe non del tutto coerente con gli orientamenti emersi in sede europea e nell'ambito del Fondo monetario internazionale in relazione alla situazione finanziaria del nostro Paese, sottolineando con preoccupazione come il debito si attesti ancora attorno al 100 per cento del PIL. Augurandosi che le stime per il 2008 siano state valutate con prudenza, posto che in ambito internazionale si prevede una riduzione nella crescita maggiore di quella stimata, esprime infine rammarico per la mancata riduzione della pressione fiscale attraverso una riduzione della spesa primaria, diversamente da quanto è stato preannunciato a seguito della severa manovra dello scorso anno.

 

Il senatore DEL ROIO (RC-SE), dopo aver espresso una complessiva preoccupazione sul quadro di finanza pubblica per gli oneri sul debito che gravano sulle generazioni presenti e future, sottolinea altresì la necessità di adottare le opportune iniziative volte a rimuovere i profondi disagi sociali che affliggono buona parte della popolazione italiana.

Dopo aver evidenziato con preoccupazione come gli stanziamenti di competenza iscritti nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri per il 2008 fanno registrare una consistente diminuzione rispetto alle previsioni assestate per il 2007, esprime forti perplessità in relazione all'obiettivo 4.8.2 in tema di lotta all'immigrazione illegale, posto che rientrerebbe tra le competenze della Farnesina unicamente la definizione della disciplina volta a regolare i flussi migratori piuttosto che l'adozione di misure di repressione.

 

Il senatore MICHELONI (Ulivo), soffermandosi diffusamente sul programma 4.8 in tema di italiani nel mondo e politiche migratorie e sociali, fa presente la ferma convinzione, già in altre sedi puntualmente rappresentata, circa l'esigenza di una un'organica razionalizzazione della rete diplomatica e consolare all'estero. Al riguardo, anche con riferimento a quanto emerso in occasione dell'audizione del vice ministro Danieli, ritiene prioritario provvedere ad una riforma complessiva delle regole di funzionamento delle strutture diplomatiche, piuttosto che limitarsi alla mera chiusura di alcune sedi consolari, come recentemente preanunciato dalla Farnesina.

Prendendo atto con rammarico dei tagli intervenuti sul capitolo 3153 in tema insegnamento e diffusione della cultura italiana all'estero, nonché circa i capitoli 3121 e 3122 in tema di assistenza dei connazionali e delle attività all'estero, sottolinea l'esigenza di un maggiore confronto dialettico con il Governo in ordine alla definizione delle linee concrete di intervento.

Soffermandosi infine sulle finalità complessive della manovra di finanza pubblica, si dichiara nell'insieme favorevole, preannunciando tuttavia la presentazione di un ordine del giorno che impegni il Governo a ripristinare risorse adeguate per il citato programma 4.8.

 

Il senatore POLLASTRI (Ulivo), nel riconoscere i sia pur limitati progressi conseguiti nel processo di razionalizzazione nella gestione della rete diplomatica e consolare, anche alla luce dell'incremento delle entrate a valere delle tariffe consolari, preannuncia tuttavia la presentazione di un ordine del giorno che impegni il Governo ad adottare iniziative più incisive nella valorizzazione delle sedi consolari. Rileva inoltre con preoccupazione l'avvenuto stralcio dei commi 6 e 7 dell'articolo 20 del disegno di legge finanziaria, augurandosi che possano essere ripresi nell'ambito di un disegno di legge collegato alla manovra finanziaria, posto che una maggiore autonomia gestionale delle strutture periferiche del Ministero degli esteri può a suo avviso generare riflessi positivi in termini di risparmi di spesa e maggiore efficienza nell'utilizzo delle risorse.

Ritiene infine che dopo le rigidità della legge finanziaria 2007, sia giunto il momento di dare concretezza all'esigenze delle comunità degli italiani all'estero, per la prima volta chiamati a partecipare alla determinazione della politica nazionale con una propria rappresentanza, auspicando al riguardo una pronta risposta da parte del Governo.

 

Il senatore MELE (SDSE), per quanto attiene ai profili generali di finanza pubblica, esprime preliminarmente il proprio compiacimento per i risultati conseguiti con la manovra posta in atto lo scorso anno, che hanno consentito di considerare superata la fase, con la presente legge finanziaria, delle misure più impegnative per il contenimento del deficit e del debito pubblico e il miglioramento dei conti pubblici.

Per quanto attiene più direttamente ai profili di competenza della Commissione si unisce tuttavia al rammarico espresso dai senatori eletti all'estero per l'inadeguatezza delle risorse destinate agli interventi per gli Italiani nel mondo, suscettibile di provocare profonda delusione rispetto alle attese delle comunità italiane indotte dagli impegni precedentemente assunti dal Governo e dall'elezione (che all'epoca non ha mancato di suscitare motivi di perplessità ma di cui oggi non si può non tener conto) di propri rappresentanti al Parlamento. Al riguardo auspica che l'Esecutivo possa individuare delle risorse aggiuntive trattandosi peraltro, in definitiva, di un adeguamento della rete diplomatica e consolare che non dovrebbe comportare costi proibitivi.

Auspica altresì che nel quadro della manovra finanziaria - o comunque con un apposito provvedimento da adottare quanto prima - possano essere reperite le risorse per estendere i benefici previsti dalla legge 26 gennaio 1980, n. 16, e successive modificazioni ed integrazioni, concernente indennizzi, incentivi ed agevolazioni a cittadini ed imprese italiane che abbiano perduto beni, diritti ed interessi in territori già soggetti alla sovranità italiana e all’estero, anche ai cittadini ed alle imprese italiane danneggiati a seguito dei conflitti verificatisi nella Repubblica democratica del Congo, già Zaire. Si riserva, in proposito, di presentare un apposito ordine del giorno in Commissione ed eventuali proposte emendative nella sedi competenti.

Il senatore Furio COLOMBO (Ulivo), condividendo le considerazioni dianzi emerse, si rammarica che su temi vitali come il rilancio degli istituti di cultura, l'adeguamento della rete consolare o la semplificazione delle procedure contabili applicabili agli uffici all'estero la Commissione debba limitarsi a svolgere procedure informative, ancorché utili ed interessanti, ovvero ad intervenire in sede consultiva in rapporto all'esame dei documenti di bilancio e non sia posta, invece, in condizione di esaminare, quale sede competente, appositi provvedimenti legislativi.

 

Il presidente DINI propone di proseguire il seguito della discussione generale nella seduta di domani, fissando il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno alle ore 10. Al riguardo fa presente che non potranno essere presentati in Assemblea ordini del giorno ed emendamenti non preventivamente discussi nelle Commissioni competenti. Ricorda altresì che la 3a Commissione, in particolare, è competente per l’esame di ordini del giorno sulle parti di sua competenza del disegno di legge finanziaria e del bilancio nonché per i soli emendamenti, di natura compensativa, riferiti alla parte di sua competenza del disegno di legge di bilancio e, in particolare, la Tabella 6, relativa allo stato di previsione della spesa del Ministero degli esteri.

Saranno pertanto improponibili, in 3a Commissione, emendamenti riferiti al disegno di legge finanziaria ovvero a UPB della Tabella 6 il cui importo è vincolato da norme di legge o dal disegno di legge finanziaria.

 

La Commissione conviene e il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.


AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

79a Seduta

Presidenza del Vice Presidente

TONINI

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

- (Tab. 6)Stato di previsione del Ministero degli affari esteri per l’anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporto alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame congiunto. Rapporto favorevole con osservazioni) 

 

Riprende l’esame sospeso nella seduta di ieri.

 

Il senatore MARTONE (RC-SE), rilevando con rammarico come gli stanziamenti per la cooperazione allo sviluppo siano ben lontani del raggiungimento della quota dello 0,33 per cento del PIL cui si è impegnato l’Italia, sottolinea l'esigenza di tener distinta la contabilizzazione dei contributi derivanti dalle entrate tributarie aggiuntive dagli stanziamenti previsti in finanziaria. In questo quadro si augura un intervento del Governo volto ad aumentare  i fondi previsti dalla Tabella C.

Quanto allo stanziamento di 30 milioni di euro finalizzati alla organizzazione del G8 del 2009 alla Maddalena, sollecita chiarimenti in ordine ai criteri di spesa e alle finalità complessive degli interventi che si intendono realizzare. Al riguardo ritiene necessario avviare un confronto diretto a livello locale con la popolazione sarda al fine di individuare quegli interventi strutturali ed infrastrutturali che possano essere un domani restituiti alla comunità, con notevole vantaggio per essa. Quanto al tema dell’organizzazione dei lavori del prossimo incontro del G8, aggiunge inoltre come sia necessario coniare una formula di incontro che sia maggiormente rappresentativa del G8, senza rinnegarne la ratio, sull'esempio del cosiddetto gruppo "L27", che raggruppa i paesi più rappresentativi del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), affinché possa essere una sede idonea per la discussione di tematiche di rilevanza globale.

In relazione agli interventi volti alla cancellazione del debito dei paesi poveri nei confronti delle istituzioni finanziarie internazionali, di cui all'articolo 48 del disegno di legge finanziaria, rilevando l'eccessiva durata del suddetto intervento, preannuncia la presentazione di un ordine del giorno, ampiamente condiviso da tutte le parti politiche, che impegni il Governo a sostenere l'istituzione di un comitato di studio volto all'analisi strutturale dell'esposizione creditizia dell'Italia nei confronti dei paesi di sviluppo. Tale iniziativa s'inquadra nell'esigenza di offrire una maggiore trasparenza nei rapporti con i paesi poveri nei processi di indebitamento degli stessi e di garantire una condotta responsabile da parte dei paesi creditori, secondo il principio del responsible lending

 

Il senatore PIANETTA (DCA-PRI-MPA) nel prendere atto che il rilievo  sull'insufficienza delle risorse del Ministero degli affari esteri costituisce un leit motiv costante in sede di esame annuale dei documenti di bilancio, esprime forti preoccupazioni per quanto concerne l'ulteriore compressione  degli stanziamenti rispetto allo scorso anno, soprattutto in considerazione dei sempre crescenti impegni assunti in sede internazionale e per far fronte alle esigenze strategiche della politica estera. Ciò appare tanto meno giustificabile alle luce della scelta operata dal Governo  - che non condivide - volta ad assegnare la maggiore disponibilità derivante dall'extra gettito all'adozione di una serie di interventi di spesa, piuttosto che alla riduzione del debito, come opportunamente segnalato anche in sede comunitaria.

Associandosi inoltre alle considerazioni rispettivamente espresse dai senatori Martone e Pollastri circa l'esigenza di incrementare i fondi per la cooperazione allo sviluppo e le comunità degli italiani all'estero, ritiene altresì che sarebbe stato opportuno destinare maggiori risorse per la creazione di condizioni di sviluppo attraverso l'avvio di idonee iniziative volte alla internazionalizzazione delle imprese, al sostegno e alla diffusione della lingua italiana nonché alla razionalizzazione della rete diplomatica e consolare.

 

Il senatore MANTICA (AN), dopo aver rilevato la situazione, divenuta ormai storica, di difficoltà del Ministero degli affari esteri, come testé evidenziato anche dal senatore Pianetta, sottolinea l'esigenza di offrire strumenti di flessibilità nella gestione delle risorse al fine di generare, attraverso l'applicazione di criteri di efficienza, complessivi risparmi di spesa. In questo quadro fa presente che la limitazione del tetto di spesa per personale assunto a contratto nelle strutture periferiche del Ministero degli esteri è controproducente rispetto all'esigenza di contenimento dei costi, esprimendo altresì preoccupazione per lo stato di immobilismo che concerne la gestione del patrimonio immobiliare a disposizione del Ministero degli affari esteri, peraltro in preda ad una irreversibile processo di deterioramento.

Dopo aver preso atto con rammarico che nell'ambito della legge finanziaria non sia stata rispettata la prospettiva dello 0,33 per cento della quota dell’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) rispetto al PIL indicata dal DPEF, ritiene necessario avviare una riflessione sull'esigenza di mutare l'atteggiamento culturale che è alla base della politica della cooperazione, atteggiamento secondo il quale viene considerato l'APS come una liberalità piuttosto che un investimento per l'Italia intera. Al riguardo invita la Commissione ad avviare un approfondito esame attorno a questa tematica, anche nell'ambito della discussione della riforma della disciplina relativa alla cooperazione allo sviluppo.

Alla luce del processo di revisione del funzionamento della struttura ministeriale della Farnesina attualmente in atto, sollecita inoltre l’organizzazione di un incontro con il Ministro degli affari esteri volto a conoscere la ratio ispiratrice e la filosofia di fondo di tale processo di risistemazione amministrativa e per consentire alla Commissione la possibilità di offrire un valido contributo al riguardo.

In relazione, infine, alla previsione di cui all'articolo 82, volta al riordino, trasformazione o soppressione di organismi pubblici e statali, tra i quali l'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (ISIAO), e l'Istituto agronomico per l'oltremare (IAO), posto che sono enti finanziati per l'intero dal Ministero degli affari esteri e non hanno possibilità di accedere ad altre fonti di finanziamento, sottolinea l'esigenza di avviare una riflessione sulle finalità che attengono alla loro istituzione. In particolare l'ISIAO costituisce un centro di eccellenza per lo studio sull'Africa e l'Oriente, in grado di svolgere una efficacia azione di supporto all'azione di politica estera dell'Italia, soprattutto per quanto riguarda gli studi sui paesi dell'area mediorientale. L'Istituto agronomico per l'oltremare, invece, rappresenta un centro avanzato per la ricerca degli interventi nel settore agricolo, di indubbio rilievo per la cooperazione allo sviluppo. Al riguardo preannuncia la presentazione di un ordine del giorno che impegni il Governo ad avviare un serio confronto politico per la valorizzazione di tali enti.

 

Il senatore MENARDI (AN), associandosi alle considerazioni svolte dal senatore Mantica, si sofferma sulla struttura complessiva della legge di bilancio lamentando la mancanza di trasparenza circa i progetti che accompagnano gli interventi in relazione ai quali è previsto il relativo stanziamento finanziario. Sottolinea altresì, quanto al processo di ristrutturazione della rappresentanza diplomatica, l'esigenza di acquisire i necessari chiarimenti circa le linee della politica intrapresa dalla Farnesina in ordine alla razionalizzazione delle sedi.

 

Il senatore DEL ROIO (RC-SE), come già rappresentato in occasione dell'esame della legge finanziaria dello scorso anno, rinnova la richiesta di una disamina complessiva dell'ammontare del patrimonio immobiliare a disposizione del Ministero degli affari esteri.

 

Il senatore ANDREOTTI (Misto) interviene brevemente su alcune incongruenze della rete diplomatica e consolare.

 

Il relatore POLITO (Ulivo) replica ai senatori intervenuti nel dibattito formulando un giudizio complessivamente positivo sulla manovra economica in esame in quanto, grazie all’extra gettito, non si rende necessaria un’ulteriore correzione dei conti pubblici rispetto a quella posta in atto lo scorso anno, procedendo nel contempo alla ricostituzione di quell’avanzo primario necessario per la riduzione del debito. Al riguardo non condivide i rilievi di taluni oratori sui vincoli posti all’Italia dalle istituzioni europee e internazionali in quanto si tratta di impegni assunti sottoscrivendo precisi obblighi internazionali e, in particolare, quelli derivanti dalla partecipazione all’unione economica e monetaria. Il risanamento dei conti pubblici, tuttavia, non risponde solamente all’adempimento dei suddetti obblighi bensì, più in generale all’esigenza di ridurre gli oneri  che gravano sull’Italia per il pagamento del debito e che ne limitano la competitività sul piano internazionale comprimendo le risorse disponibili per la crescita e lo sviluppo. Nel contempo auspica che l’opposizione non enfatizzi – come peraltro fatto da esponenti del centro sinistra nella passata legislatura - le sollecitazioni mosse dalla Commissione europea all’Italia in quanto condivide la scelta del Capo del Governo di procedere nell’opera di risanamento della finanza pubblica senza tuttavia rinunciare ad adottare misure volte a rilanciare la crescita.

In tale prospettiva sarebbe eventualmente auspicabile riqualificare la spesa riducendo la quota delle spese correnti a vantaggio della spesa per investimenti, nell’ambito della quale non rientrano solo gli interventi per le infrastrutture in senso stretto ma anche quelli diretti a favorire la proiezione internazionale dell’Italia e, quindi, gli stanziamenti in favore del Ministero degli affari esteri, di più diretta competenza della Commissione. In proposito sono apprezzabili le misure recate dalla legge finanziaria per proseguire l’opera di riorganizzazione del suddetto Ministero e della rete diplomatica e consolare ed auspica che le disposizioni di cui all’articolo 20, commi 6 e 7, dirette a consentire una maggiore autonomia finanziaria e flessibilità operativa per gli uffici all’estero, oggetto di stralcio ai sensi dell’articolo 126, comma 3, del Regolamento, possano essere recuperate dal Governo ed eventualmente inserite in altri provvedimenti in quanto indispensabili per consentire il buon esito del suddetto processo di razionalizzazione.

Nella prospettiva della riqualificazione della spesa auspica altresì che le risorse attualmente disponibili per la copertura degli interventi che beneficiano del 5 per mille dell’IRPEF non siano, nel corso della sessione di bilancio, come ipotizzato sulla stampa, destinate ad altre finalità, in quanto si tratta di interventi che si sono dimostrati molto efficaci anche per favorire l’azione di cooperazione internazionale delle organizzazioni non governative.

Alla luce delle considerazioni emerse nel dibattito preannuncia altresì la formulazione di un rapporto favorevole, per i profili di competenza, che richiami le osservazioni emerse in tema di politiche per gli italiani nel mondo, diffusione della lingua italiana, adeguamento e razionalizzazione della rete consolare e aiuto pubblico allo sviluppo. Condivide altresì le considerazioni del senatore Mantica sull’esigenza di preservare l’ISIAO e l’IAO, procedendo eventualmente a ridefinirne ruolo ed organizzazione piuttosto che ad una loro liquidazione. Indicazioni in tal senso potrebbero essere oggetto di un apposito ordine del giorno della Commissione.

 

Il vice ministro INTINI interviene in sede di replica esprimendo apprezzamento per il tenore della discussione che si è svolta in Commissione e condividendo le considerazioni e le osservazioni del relatore Polito.

Dopo aver richiamato analiticamente le misure in materia di aiuto pubblico allo sviluppo e mantenimento della pace recate dal decreto-legge n. 159 del 2007, che integra i documenti di bilancio in esame, che è stato esaminato ieri dalla Commissione (A.S. 1819) e che testimonia l’attenzione del Governo per i suddetti temi, riepiloga gli interventi di competenza del Ministero degli affari esteri disposti dalla legge finanziaria soffermandosi, in particolare, sulle risorse recate dalla Tabella C (pari a 769 milioni di euro di cui 742 milioni per la cooperazione allo sviluppo, incrementando di 100 milioni annui le risorse disponibili dal 2007), dalla Tabella A (73 milioni di euro, di cui 24 milioni già preordinati per la copertura di provvedimenti in itinere e circa 50 milioni destinati a far fronte, prevalentemente, a nuovi disegni di legge di ratifica di accordi internazionali) e 30 milioni di euro stanziati dall’articolo 21 per l’organizzazione del G8 nel 2009. Al riguardo dichiara di prendere nota dalla richiesta del senatore Martone di un coinvolgimento del Parlamento sulle modalità di utilizzazione di tale importo e, più in generale, sull’opportunità di organizzare il vertice del G8 nella più ampia cornice di una riunione di un gruppo di paesi più rappresentativo della realtà mondiale.

Lo stanziamento di nuove risorse si accompagna peraltro al proseguimento dell’opera di razionalizzazione della struttura del Ministero degli affari esteri avviata con la legge finanziaria 2007 prevedendo tra l’altro, all’articolo 20, il potenziamento del fondo relativo alle spese per i consumi intermedi degli uffici all’estero, che viene integrato con 45 milioni di euro per il 2008 e 42,5 milioni a decorrere dall’anno 2009, e cui affluiscono, altresì, ulteriori risorse a valere di una più ampia quota delle percezioni consolari e di parte delle dotazioni per consumi intermedi di altre strutture del Ministero degli esteri.

Esprimendo poi rammarico per lo stralcio dei commi 6 e 7 dell’articolo 20, citati dal relatore e richiamati anche dal presidente Tonini in sede di esame del disegno di legge n. 1819, volti a garantire alle sedi all’estero maggiore autonomia sul piano gestionale e finanziario, ne preannuncia l’inclusione in uno dei provvedimenti collegati alla manovra di bilancio che verranno presentati al Parlamento.

Soffermandosi sulle risorse umane illustra altresì il processo di revisione organizzativa avviato ai sensi dell’articolo 1, comma 404, della legge finanziaria 2007, con l’obiettivo di razionalizzare e ottimizzare l’impiego del personale attraverso una sistematica ricognizione delle posizioni attualmente previste per la rete degli uffici all’estero, che potrebbe dar luogo, come evidenziato anche dal senatore Mantica, ad una rideterminazione del contingente degli impiegati a contratto.

Rileva quindi come la legge finanziaria 2008, a fronte di risorse che, nei limiti delle complessive esigenze di contenimento della spesa, possono essere considerate adeguate, preveda strumenti volti ad accentuare la flessibilità gestionale nella prospettiva del processo di rafforzamento, razionalizzazione e modernizzazione strutturale intrapreso dalla Farnesina ed auspicato dal senatore Mantica. Al riguardo condivide il richiamo all’esigenza di procedere ad un dialogo bipartisan, in raccordo con il Parlamento, sul tema della riorganizzazione dell’apparato amministrativo.

Soffermandosi quindi su questioni più specifiche emerse nel corso del dibattito, circa le richieste di adeguamento dei fondi destinati per le politiche degli italiani nel mondo, afferma l’impegno del Governo ad inserire nel testo i correttivi necessari per mantenere le poste di bilancio almeno al livello del 2007. In proposito preannuncia la presentazione di un emendamento nella sede competente della Commissione bilancio per l’assegnazione di ulteriori 20 milioni di euro destinati per le collettività degli italiani all’estero per il 2008 a valere dell’accantonamento del Ministero dell’economia e delle finanze relativo alla Tabella A.

Dopo aver dato conto di alcuni risultati del processo di razionalizzazione in corso della rete diplomatica e consolare, illustra quindi l’incidenza delle misure recate dalla legge finanziaria sulla dotazione del Ministero degli affari esteri, destinata a passare, nel 2008, dai 2.222,7 milioni di euro previsti a legislazione vigente, come indicato dal relatore, a 2.372 milioni di euro, cui si aggiungono le risorse derivanti all’aumento della quota delle percezioni consolari nel limite di 40 milioni di euro. Si tratta di un incremento delle risorse disponibili che incide in rapporto al PIL ma che, soprattutto, deve essere valutato il rapporto al bilancio dello Stato.

A proposito delle misure per le operazioni internazionali di sminamento, non condivide i rilievi di coloro che ritengono che non possano essere ricomprese nell’ambito dell’aiuto pubblico allo sviluppo, in quanto sovente costituiscono il presupposto per il rilancio dello sviluppo di un territorio. Cita al riguardo gli interventi internazionali per la bonifica dell’area di El Alamein, dove l’Italia si accinge a partecipare ad un apposito progetto con Germania e Gran Bretagna.

Ricordando che la partecipazione ai programmi per la distruzione delle armi chimiche in Russia costituisce un preciso impegno internazionale, conviene con i senatori Micheloni, Pollastri e Furio Colombo sull’importanza strategica del sostegno da dare agli strumenti culturali di proiezione internazionale dell’Italia, come gli istituti di cultura, i corsi di lingua e le iniziative della Dante Alighieri, e sui danni derivanti agli interessi del Paese dall’inadeguatezza di talune strutture consolari nel rilasciare visti a tecnici, professionisti e imprenditori stranieri che si recano in Italia per la realizzazione di investimenti.

Prendendo atto della richiesta del senatore Mele di estendere i benefici previsti per i cittadini italiani che hanno perso beni e investimenti all’estero a nuove fattispecie, conviene con il senatore Pianetta e altri oratori intervenuti nel dibattito che le risorse per la politica estera costituiscono un fattore indiretto di investimento con significative ricadute nel lungo termine e fa presente, tuttavia, come la politica estera nazionale non sia compressa solamente dalla scarsità di risorse ma anche, da un lato, dal processo di integrazione europea e, dall’altro, dalla crescente attività delle regioni in materia di relazioni internazionali, che meriterebbe un più forte sforzo di coordinamento.

Sottolineando l’importanza degli investimenti nelle risorse umane nella politica di cooperazione allo sviluppo, conviene sull’esigenza di conferire massima trasparenza, come sollecitato dal senatore Menardi, alle politiche di carattere strutturale e ai progetti realizzati dal Ministero e si riserva di fornire gli elementi di informazione richiesti dal senatore Del Roio e altri oratori sul patrimonio immobiliare dell’Italia all’estero, convenendo che si tratta di una risorsa importante meritevole di adeguata attenzione.

 

Il presidente TONINI, nel rilevare come la richiesta del senatore Mantica di ascoltare il Ministro degli affari esteri sia di rilevante interesse per la Commissione, si riserva di rappresentare la stessa al presidente Dini e al Governo.

Avverte quindi che sono stati presentati ordini del giorno da sottoporre alla Commissione (pubblicati in allegato al resoconto) ed invita pertanto i proponenti all'illustrazione degli stessi.

 

Dati per illustrati dai relativi proponenti gli ordini del giorno G/1817/1/3, cui il senatore POLLASTRI (Ulivo) dichiara di aggiungere la propria firma, G/1817/2/3 e G/1817/3/3, il senatore PIANETTA (DCA-PRI-MPA) passa ad illustrare l'ordine del giorno G/1817/4/3, a sua firma, rilevando come esso presenti un contenuto sostanzialmente analogo ad un ordine del giorno già approvato nel corso dell'esame della legge finanziaria dello scorso anno, cui il Governo non ha dato tuttavia seguito. Si tratta in particolare dell'impegno a stanziare ulteriori risorse, pari a 6 milioni di euro per l'anno 2008, per lo svolgimento di attività promozionali a sostegno della candidatura di Milano ad ospitare l'Esposizione universale del 2015. Al riguardo sottolinea come tale candidatura rappresenti una seria opportunità per l'interesse strategico del nostro Paese sia in termini economici che con riferimento alla proiezione internazionale dell'Italia.

 

Dati altresì per illustrati dai relativi proponenti gli ordini del giorno G/1817/5/3 e G/1817/6/3, il presidente TONINI invita il relatore e il Governo all'espressione del relativo avviso.

 

Il relatore POLITO (Ulivo) si pronuncia favorevolmente su tutti gli ordini del giorno salvo che per gli ordini del giorno G/1817/3/3, su cui si dichiara favorevole a condizione di riformulare la prima parte del dispositivo nel senso di prendere atto dell’impegno del Governo a garantire per le comunità dei connazionali un livello di risorse non inferiore a quello previsto per il 2007, e G/1817/4/3, su cui si rimette al Governo.

 

Il vice ministro INTINI dopo aver dichiarato la disponibilità del Governo ad accogliere gli ordini del giorno G/1817/1/3, G/1817/2/3, G/1817/3/3 con la modifica suggerita dal relatore. Quanto all'ordine del giorno G/1817/4/3 esprime avviso favorevole a condizione di sostituire il riferimento a ulteriori 6 milioni di euro con un più generico riferimento a ulteriori stanziamenti, posto che la quantificazione delle risorse sembrerebbe eccessiva per il tempo che residua in vista della presentazione della candidatura. Dichiara altresì la disponibilità del Governo ad accogliere gli ordini del giorno G/1817/5/3 e G/1817/6/3.

 

Gli ordini del giorno G/1817/1/3 e G/1817/2/3 risultano pertanto accolti dal Governo.

 

Il senatore POLLASTRI (Ulivo) dichiara di recepire l'invito del relatore a riformulare il dispositivo dell'ordine del giorno G/1817/3/3 nell'ordine del giorno G/1817/3/3 (testo 2) (pubblicato in allegato al presente resoconto).

 

Il vice ministro INTINI alla luce della riformulazione disposta dal senatore Pollastri, dichiara di accogliere l'ordine del giorno G/1817/3/3 (testo 2).

 

Quanto all'ordine del giorno G/1817/4/3 interviene il senatore ANDREOTTI (Misto) giudicando la cifra ivi indicata eccessiva rispetto alla concreta disponibilità di tempo fino alla presentazione della candidatura definitiva.

 

Il senatore POLLASTRI (Ulivo), nel comprendere le esigenze sottese alla presentazione di una candidatura internazionale sulla base dell'esperienza già maturata per la promozione della città di Trieste, dichiara di esprimere voto favorevole sull'ordine del giorno in oggetto, ove sia riformulato nel senso proposto dal Vice Ministro.

 

Il senatore MANTICA (AN), nel dichiarare di aggiungere la propria firma all'atto in esame, preannuncia il proprio voto favorevole, sottolineando tuttavia l'esigenza di una maggiore riflessione sulle modalità di gestione di tali risorse affinché la promozione della candidatura possa andare a buon fine. Esponendo le aspettative della città di Milano per il sostegno dello Stato nel buon esito della candidatura conviene con le considerazioni del senatore Pianetta sull’interesse nazionale ad ospitare un’Esposizione universale in Italia.

 

Il senatore COSSUTTA (IU-Verdi-Com) ricorda che già in altre sedi aveva evidenziato la rilevanza del contributo alla presentazione della candidatura di Milano auspicando il supporto del Governo al riguardo. Esprime pertanto il proprio sostegno allo spirito dell'ordine del giorno in esame rimettendosi quanto alla formulazione alla proposta del Governo.

 

Il senatore PIANETTA (DCA-PRI-MPA), premesso che avrebbe auspicato un impegno più specifico del Governo, con esatta determinazione del quantum circa gli stanziamenti necessari per una candidatura competitiva, dichiara di accogliere la proposta dal Governo riformulando l'ordine del giorno G/1817/4/3 nell'ordine del G/1817/4/3 (testo 2) (pubblicato in allegato al presente resoconto).

 

Il vice ministro INTINI accoglie l'ordine del giorno G/1817/4/3 (testo 2) come riformulato dal senatore Pianetta.

 

Risultano quindi accolti dal Governo gli ordini del giorno G/1817/5/3 e G/1817/6/3.

Il presidente TONINI avverte che sono stati presentati emendamenti alla Tabella 6 ed invita i proponenti alla relativa illustrazione.

 

Il senatore PIANETTA (DCA-PRI-MPA), dopo aver preannunciato di ritirare gli emendamenti a sua firma 6.Tab.6.1-3 e 6.Tab.6.2-3, procede all'illustrazione dell'emendamento 6.Tab.6.3-3, di cui è proponente, rilevando come esso sia volto a reperire le risorse necessarie per far fronte all'esigenza, emersa nel corso del dibattito da parte di tutte le formazioni politiche, di offrire un idoneo sostegno alle comunità italiane all'estero.

 

Il presidente TONINI invita quindi il relatore e il Governo all'espressione del relativo parere sull'emendamento 6.Tab.6.3-3.

 

Il relatore POLITO (Ulivo) esprime avviso contrario sull'emendamento 6.Tab.6.3-3. In proposito, pur rilevando che attiene ad una problematica emersa nel corso dell'esame della legge finanziaria 2008, ricorda che il Governo è in procinto di presentare un emendamento dinanzi alla Commissione bilancio, competente per l'esame in sede referente volto ad accrescere le risorse per gli italiani all'estero di 20 milioni di euro.

 

Il vice ministro INTINI esprime un parere negativo sull’emendamento 6.Tab.6.3-3 richiamandosi alle considerazioni del relatore.

 

Il senatore MELE (SDSE) interviene per dichiarare voto contrario sulla proposta in esame posto che, trattandosi di un emendamento compensativo, comporta la decurtazione degli stanziamenti previsti per la promozione culturale dell'Italia all'estero, di cui sottolinea la rilevanza.

 

Previa verifica del numero legale, posto in votazione l'emendamento 6.Tab.6.3-3, risulta respinto.

 

Il relatore POLITO (Ulivo) procede quindi all'illustrazione di uno schema di rapporto sullo stato di previsione del Ministero degli affari esteri (disegno di legge n. 1818 – Tabella 6) e sulle parti corrispondenti del disegno di legge n. 1817 (pubblicato in allegato al presente resoconto).

 

Il senatore PIANETTA (DCA-PRI-MPA), pur apprezzando le osservazioni svolte nel rapporto, dichiara tuttavia, anche a nome della sua parte politica, il voto contrario, posto che l'ammontare delle risorse destinate al Ministero degli esteri, a prescindere dal rapporto percentuale con il bilancio complessivo dello Stato e del Prodotto interno lordo, risulta in termini assoluti inferiore rispetto a quello disposto per il 2007.

 

Il senatore MANTICA (AN) preannuncia a nome del Gruppo di AN il voto contrario sulla proposta del relatore richiamandosi alle considerazioni politiche dianzi espresse.

 

Il senatore MELE (SDSE) dichiara il voto favorevole a nome della sua parte politica sulla proposta del relatore.

 

La Commissione approva, infine, la proposta di rapporto favorevole con osservazioni presentata dal relatore.

 

La seduta termina alle ore 13,15.


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE  DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI (DISEGNO DI LEGGE N. 1818 – TABELLA 6) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La 3a Commissione, Affari esteri, emigrazione,

esaminato lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri per l’anno finanziario 2008, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

segnalando la necessità che il Governo tenga fede agli impegni assunti con le comunità italiane all’estero, per la promozione della cultura e la diffusione della lingua italiana, l’assistenza socio-sanitaria ai nostri connazionali più indigenti e per l’adeguamento e la razionalizzazione della rete consolare, e che dunque le risorse previste nel disegno di legge finanziaria siano conseguentemente adeguate;

sottolineando il ruolo cruciale dell’aiuto pubblico allo sviluppo nel quadro della politica estera del nostro Paese, ritenendo in tal senso ancora insufficiente il pur lodevole incremento degli stanziamenti relativi, e sottolineando l’opportunità di istituire una commissione di studio sull’esposizione creditizia dell’Italia verso i Paesi in via di sviluppo;

esaminati i documenti di bilancio in titolo, ha deliberato di trasmettere alla 5a Commissione permanente un rapporto favorevole con le suddette osservazioni.

 

 

ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

G/1817/1/3

MARTONE, MELE, DEL ROIO, TONINI, PIANETTA, POLITO, MICHELONI, BACCINI

La 3a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

considerata la legge finanziaria per il 2008 e la previsione di cui all'articolo 48, dello stanziamento di fondi per programmi di cancellazione del debito estero,

sottolineando l'importanza di assicurare trasparenza e certezza rispetto ai processi di indebitamento dei paesi in via di sviluppo e di presunzione di una condotta responsabile dei paesi creditori (responsible lending),

impegna il Governo

a sostenere forme di diplomazia preventiva e a tal fine ad adoperarsi affinché sia istituito presso la Presidenza del Consiglio un comitato ad hoc per lo studio ed analisi della situazione creditizia dell'Italia verso i paesi in via di sviluppo, al fine di determinare la qualità, efficacia ed efficienza dei crediti considerando gli aspetti legali e finanziari, nonché gli effetti economici, sociali ed ambientali.

 

G/1817/2/3

POLLASTRI, COSSUTTA, MICHELONI, COLOMBO FURIO, DEL ROIO

La 3a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

il Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2008-2011 prevede quale impegno qualificante dell'azione di Governo investire nella realizzazione di una rete diplomatico-consolare più efficiente, razionalizzata e rafforzata invertendo la tendenza finora registrata alla progressiva riduzione delle risorse umane e finanziarie a fronte di misure finalizzate al recupero di produttività ed efficacia;

il disegno di legge finanziaria 2008, in linea con il processo di revisione organizzativa intrapreso con la legge finanziaria 2007, prevede misure per la razionalizzazione e l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse umane degli Uffici all'estero, perseguendo una maggiore efficacia della spesa relativa (ai sensi dell'articolo 20, commi 1 e 2);

il disegno di legge 1817 prevede altresì il potenziamento del Fondo per i consumi intermedi degli uffici all'estero alimentato, tra l'altro, da una parte dei proventi consolari, corrispettivo per i servizi forniti dagli uffici consolari,

le suddette misure, per le quali si esprime apprezzamento, sono in linea con l'inversione di tendenza affermata nel DPEF;

considerato tuttavia che:

la rete diplomatico-consolare, ivi comprese scuole, Istituti di cultura ed uffici consolari onorari, è chiamata a favorire la proiezione internazionale del Paese e a fornire ad imprese e cittadini servizi sempre più diversificati e completi anche in funzione della importante presenza delle comunità italiane e dei cittadini di origine italiana, costretti spesso a estenuanti attese;

 

impegna il Governo:

 

a) ad imprimere una svolta profonda e decisiva al processo di rafforzamento e modernizzazione della rete diplomatico-consolare assicurando, nell'ambito del processo di razionalizzazione in atto, risorse umane adeguate in relazione ai diversi contesti ambientali e alle specifiche esigenze, e assicurando immediatamente idonei strumenti di flessibilità che favoriscano la autonomia gestionale e finanziaria degli uffici all'estero per l'ottimizzazione delle risorse;

b) a riferire a questa Commissione nel termine di sei mesi sulla evoluzione dei processi di rafforzamento e modernizzazione suindicati.

 

G/1817/3/3

MICHELONI, POLLASTRI

La 3a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

il Programma del Governo prevedeva chiaramente interventi a favore delle comunità italiane all'estero, impegnandosi a promuovere la cultura e la diffusione della lingua italiana, il miglioramento dei servizi consolari, il rafforzamento delle istituzione rappresentative delle comunità, l'assistenza socio-sanitaria alle classi meno privilegiate,

la legge finanziaria 2007, pur avendo recuperato risorse rispetto al 2006, ha lasciato irrisolte moltissime problematiche disattendendo le grandi aspettative delle comunità italiane all'estero che avevano riposto grande fiducia e speranza in una innovativa e moderna politica verso gli italiani nel mondo riconoscendo finalmente l'importante risorsa che costituiscono ancora oggi per lo sviluppo del Paese;

considerato che:

i disegni di legge finanziaria 2008 e di bilancio 2008-2010 non solo non rispondono alle aspettative delle nostre comunità ma riducono le risorse già insufficienti stanziate per l'esercizio 2007 proponendo tagli su alcuni voci prioritarie quali ad esempio l'assistenza socio-sanitaria alle collettività italiane all'estero (di cui ai capitoli 3121 e 3105) e l'assistenza educativa e scolastica (di cui ai capitoli 3153 e 2619);

 

impegna il Governo:

 

in primis ad assicurare per l'esercizio finanziario 2008 le stesse risorse complessivamente stanziate nel 2007;

a reperire maggiori risorse che consentano di intraprendere politiche volte alla risoluzione delle problematiche di interesse delle comunità italiane all'estero, soluzioni non più dilazionabili, in particolare quelle relative alla assistenza socio-sanitaria, alla promozione e diffusione della lingua e della cultura italiane e alla riforma della rete diplomatico-consolare.

 

G/1817/3/3 (testo 2)

MICHELONI, POLLASTRI

La 3a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

il Programma del Governo prevedeva chiaramente interventi a favore delle comunità italiane all'estero, impegnandosi a promuovere la cultura e la diffusione della lingua italiana, il miglioramento dei servizi consolari, il rafforzamento delle istituzione rappresentative delle comunità, l'assistenza socio-sanitaria alle classi meno privilegiate,

la legge finanziaria 2007, pur avendo recuperato risorse rispetto al 2006, ha lasciato irrisolte moltissime problematiche disattendendo le grandi aspettative delle comunità italiane all'estero che avevano riposto grande fiducia e speranza in una innovativa e moderna politica verso gli italiani nel mondo riconoscendo finalmente l'importante risorsa che costituiscono ancora oggi per lo sviluppo del Paese;

considerato che:

i disegni di legge finanziaria 2008 e di bilancio 2008-2010 non solo non rispondono alle aspettative delle nostre comunità ma riducono le risorse già insufficienti stanziate per l'esercizio 2007 proponendo tagli su alcuni voci prioritarie quali ad esempio l'assistenza socio-sanitaria alle collettività italiane all'estero (di cui ai capitoli 3121 e 3105) e l'assistenza educativa e scolastica (di cui ai capitoli 3153 e 2619),

preso atto:

dell'impegno del Governo ad assicurare per l'esercizio finanziario 2008 le stesse risorse complessivamente stanziate nel 2007,

 

impegna il Governo:

 

a reperire maggiori risorse che consentano di intraprendere politiche volte alla risoluzione delle problematiche di interesse delle comunità italiane all'estero, soluzioni non più dilazionabili, in particolare quelle relative alla assistenza socio-sanitaria, alla promozione e diffusione della lingua e della cultura italiane e alla riforma della rete diplomatico-consolare.

 

G/1817/4/3

PIANETTA, MANTICA

La 3a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

il Ministro degli affari esteri ha ufficializzato il sostegno della Farnesina alla candidatura di Milano per ospitare l'Expo 2015 e tenuto conto dell'importanza del tema scelto da Milano per l'Esposizione Universale 2015: «Nutrire il Pianeta, energia per la vita»;

l'Esposizione Universale rappresenta un evento di straordinaria importanza per la promozione dell'Italia nel mondo;

per conseguire tale designazione è necessaria una intensa e capillare attiviità promozionale, che deve essere rafforzata soprattutto nell'imminenza della decisione finale;

in data 28 novembre 2006 la 3a Commissione del Senato aveva approvato l'ordine del giorno G/1183/6/3 (testo 2) che impegnava il Governo ad individuare in un futuro provvedimento le risorse inizialmente previste all'articolo 132 del disegno di legge Atto Camera 1746-bis e a ripartire gli stanziamenti negli anni 2007 e 2008,

 

impegna il Governo:

 

a stanziare ulteriori 6 milioni di euro per l'anno 2008 per lo svolgimento di attività promozionali a sostegno delle candidature di Milano ad ospitare l'Expo 2015.

 

G/1817/4/3 (testo 2)

PIANETTA, MANTICA

La 3a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

il Ministro degli affari esteri ha ufficializzato il sostegno della Farnesina alla candidatura di Milano per ospitare l'Expo 2015 e tenuto conto dell'importanza del tema scelto da Milano per l'Esposizione Universale 2015: «Nutrire il Pianeta, energia per la vita»;

l'Esposizione Universale rappresenta un evento di straordinaria importanza per la promozione dell'Italia nel mondo;

per conseguire tale designazione è necessaria una intensa e capillare attiviità promozionale, che deve essere rafforzata soprattutto nell'imminenza della decisione finale;

in data 28 novembre 2006 la 3a Commissione del Senato aveva approvato l'ordine del giorno G/1183/6/3 (testo 2) che impegnava il Governo ad individuare in un futuro provvedimento le risorse inizialmente previste all'articolo 132 del disegno di legge Atto Camera 1746-bis e a ripartire gli stanziamenti negli anni 2007 e 2008,

 

impegna il Governo:

 

a stanziare risorse aggiuntive per l'anno 2008 per lo svolgimento di attività promozionali a sostegno delle candidature di Milano ad ospitare l'Expo 2015.

 

G/1817/5/3

MELE, TONINI, PIANETTA, MARTONE, MANTICA, COSSUTTA

La 3a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

considerato che:

con la legge 26 gennaio 1980, n. 16, e successive modificazioni ed integrazioni si è voluto corrispondere indennizzi, incentivi ed agevolazioni a cittadini ed imprese italiane che abbiano perduto beni, diritti ed interessi in territori già soggetti alla sovranità italiana e all'estero e che si pone l'esigenza di estendere analoghe garanzie anche ai cittadini e alle imprese italiane che abbiano perduto beni, diritti ed interessi nel territorio della Repubblica democratica del Congo, già Zaire,

 

impegna il Governo

 

ad individuare nel quadro della legge finanziaria 2008 le risorse necessarie per estendere i benefici previsti dalla legge 26 gennaio 1980, n. 16, nonché dalla legge 5 aprile 1985, n. 135, e dalla relativa interpretazione autentica di cui alla legge 29 gennaio 1994, n. 98, anche ai cittadini ed alle imprese italiane che abbiano perduto beni, diritti ed interessi nel territorio della Repubblica democratica del Congo, già Zaire, a seguito dei conflitti verificatisi in tale territorio.

 

G/1817/6/3

MANTICA

La 3a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

visto l'articolo 82 e l'Allegato A della legge finanziaria 2008,

 

impegna il Governo a provvedere alla ridefinizione del ruolo e dell'organizzazione dell'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (ISIAO) e dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare (IAO) escludendo l'ipotesi di una loro liquidazione.


DIFESA (4a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

114a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

DE GREGORIO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

- (Tab. 12) Stato di previsione del Ministero della difesa per l’anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporto alla 5a Commissione. Esame congiunto e rinvio)

 

Il presidente relatore DE GREGORIO (Misto-Inm) illustra congiuntamente i provvedimenti in titolo, rilevando preliminarmente che lo stato di previsione del Ministero della Difesa per il 2008, nel rispetto della legislazione vigente, pur basandosi sulla legge 3 aprile 1997, n. 94, passa da una struttura per organizzazione delle amministrazioni (centri di responsabilità amministrativa, gestori delle risorse) ad una struttura incentrata sulle funzioni. La nuova classificazione delle risorse pubbliche si articola pertanto su due livelli di aggregazione: missioni e programmi, questi ultimi frazionati in macroaggregati che rappresentano le nuove unità previsionali di base sottoposte al voto delle Camere.

Le missioni (in numero di 34) rappresentano "le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica" e costituiscono una rappresentazione politico-istituzionale atta a rendere più trasparenti le grandi poste di allocazione della spesa e a comunicare le direttrici principali delle azioni amministrative da svolgere.

I programmi (in numero di 168) rappresentano "aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singolo Ministero, per perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente".

Dopo aver precisato che le missioni/programmi cui concorre il Ministero della Difesa concernono Difesa e sicurezza del territorio, Ricerca e innovazione tecnologica, Servizi istituzionali e generali delle pubbliche amministrazioni e Fondi da ripartire, si sofferma sullo stato di previsione del Ministero della Difesa per l’anno finanziario 2008, rilevando che esso registra una diminuzione complessiva di 561,9 Mln/euro, risultante da un decremento di 875,8 Mln/euro nella parte corrente, a fronte di un incremento di 313,8 Mln/euro nel conto capitale. Infatti gli stanziamenti di competenza nello stato di previsione per il 2007 (previsioni assestate) erano pari a 21.490,4 Mln/euro, di cui 18.244,5 Mln/euro per la parte corrente e 3.254,9 Mln/euro per il conto capitale. La consistenza dei residui stimatial 1° gennaio 2008 ammonta a 1.013 Mln/euro, interamente di parte corrente. Rispetto ai residui iscritti in bilancio di assestamento 2007, pari a 4.802 Mln/euro, si prevede un decremento di 3.789 Mln/euro.

La maggior parte dei residui riguarda i capitoli relativi alla Missione 5. "Difesa e sicurezza del territorio" e in particolare al Programma 5.6 "Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari", i quali ne assorbono per un ammontare pari a circa 490,4 Mln/euro; parte consistente di essi è assorbita anche dalla Missione 17 "Ricerca e innovazione tecnologica" per un ammontare di 294,3 Mln/euro.

Passa quindi ad illustrare le disposizioni specifiche di interesse della Difesa contenute nel disegno di legge finanziaria, sottolineando che esse possono essere raggruppate in 5 macro-aree.

In materia dipersonale, dà conto dell’art. 22, in tema di sviluppo professionale delle Forze armate.

Al riguardo, precisa che il comma 1 incrementa di 30 Mln/euro le risorse attualmente disponibili per le esigenze connesse con il processo di professionalizzazione delle Forze armate ovvero per il reclutamento e le immissioni in servizio permanente dei volontari. Ricorda quindi che l’art. 1, comma 570, della Legge finanziaria 2007 ha ridotto del 15 per cento, a decorrere dall’anno 2007 e fino al 2021, le risorse finanziarie stabilite rispettivamente dalla Tab. A alla legge n. 331/2000 e dalla Tab. C alla legge n. 226/2005 e destinate alla professionalizzazione delle Forze armate per perseguire il modello a 190.000 unità definito dal Decreto Legislativo n. 215/2001. Tale riduzione di risorse ha già prodotto nel 2007 due effetti. Il primo è stata l’impossibilità per le Forze armate di mantenere alle armi la consistenza di 190.000 unità prevista per legge. In sostanza, in via amministrativa e senza alcuna discussione parlamentare è stato ridotto il modello di Difesa. Il secondo effetto è stato il necessario congedo di diversi volontari in ferma breve anche con molti anni di servizio: quasi una punizione o una grave disattenzione nei confronti di questi giovani in divisa, se si pensa che il Governo ha attuato invece specifiche politiche di stabilizzazione nei confronti dei precari della Pubblica Amministrazione.

In tale quadro, l’allocazione nel disegno di legge finanziaria 2008 di 30 milioni di euro, a fronte dei circa 120 sottratti con la precedente finanziaria, è solo un segnale di pentimento, che però a suo avviso non risolve il problema creato lo scorso anno. Infatti si mantengono le Forze Armate a livelli più bassi di quelli previsti per legge senza discuterne in Parlamento ed in un momento di massimo impegno operativo, e non si scongiura il rischio che migliaia di volontari in ferma breve vengano congedati nel corso dei prossimi anni, creando così una gravissima situazione di assoluta rilevanza politica. Ciò al di là del malcontento che si ingenererebbe subito, del probabile calo di rendimento e della negativa incidenza sui possibili reclutamenti futuri. L’unica soluzione è dunque a suo giudizio l’abrogazione della disposizione, al fine di consentire un sostanziale assorbimento di tale personale all’interno delle Forze armate Ciò tenuto conto che l’alternativa del transito in altre Amministrazioni può ritenersi valida solo se concreta, cosa che finora non è stata, e che non vi è certezza nemmeno per il 2008, atteso che le risorse destinate ai reclutamenti per le Forze di Polizia non sono finalizzate ai suddetti volontari.

Il Presidente relatore si sofferma quindi sul comma 2 del medesimo articolo, che incrementa gli stanziamenti destinati al Fondo per le esigenze di funzionamento dello strumento militare, di cui all’articolo 1, comma 1238, della legge n. 296 del 2006, per un importo pari a 140 Mln/euro a decorrere dall’esercizio finanziario 2008. Detto Fondo, istituito nell’ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa e destinato a spese per il funzionamento dello strumento militare, era dotato di 350 Mln/ euro per l'anno 2007, e di 450 Mln/euro per gli anni 2008 e 2009. In particolare, egli rileva che le spese sono imputate alla realizzazione di interventi di sostituzione, ripristino e manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi, materiali, sistemi, infrastrutture, equipaggiamenti e scorte, nonché all'adeguamento delle capacità operative e dei livelli di efficienza delle componenti militari, anche in funzione delle missioni internazionali di pace. La norma dispone altresì che il Fondo sia alimentato con i pagamenti a qualunque titolo effettuati da Stati o organizzazioni internazionali, ivi compresi i rimborsi corrisposti dall'ONU, quale corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armate italiane nell'ambito delle missioni di pace.

Il comma 3 determina gli stanziamenti destinati al Fondo per la ristrutturazione degli arsenali e degli stabilimenti militari, di cui all’articolo 1, comma 899, della legge n. 296 del 2006, in un importo pari a 20 Mln/euro a decorrere dall’esercizio finanziario 2008, dei quali 8 destinati alla prosecuzione degli interventi relativi all’arsenale della Marina militare di Taranto. Questo fondo di conto capitale, destinato alla ristrutturazione ed all’adeguamento degli arsenali e degli stabilimenti militari, comprese le darsene interne, aveva una dotazione per il 2007 pari a 20 Mln/euro.

In particolare, l'Arsenale della Marina militare di Taranto, oltre ad assicurare il supporto e l'efficienza delle Unità Navali, svolge attività di assistenza alla Protezione Civile ed interventi nelle calamità naturali. Affinché l'Arsenale militare marittimo di Taranto possa conservare il proprio ruolo, caratterizzato da una maggiore prontezza operativa, è dunque necessario un processo di ammodernamento che consenta l'adeguamento dei mezzi e delle strutture alle tecnologie dei moderni apparati esistenti a bordo, e preveda la disponibilità delle necessarie professionalità per il personale dipendente.

Il comma 4, infine, prevede l’istituzione, nell’ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa, di un Fondo per le esigenze di funzionamento dell’Arma dei Carabinieri, la cui dotazione è quantificata in 40 Mln/euro, ripartiti mediante decreti del Ministro della difesa.

Dopo aver illustrato le disposizioni di cui agli artt. 54, 59 e 91, il Presidente relatore si sofferma sulle disposizioni di cui all’art. 92, in tema di contenimento degli incarichi, del lavoro flessibile e straordinario nelle Pubbliche amministrazioni, i cui commi da 5 a 8prevedono il taglio del 10 per cento delle risorse attestate per lavoro straordinario del comparto Ministeri. La norma prevede l’espressa inclusione del personale delle Forze armate e della polizia ad ordinamento militare e civile. Le risorse complessive attestate per la base del calcolo della riduzione ammontano a più di 732 Mln/euro, di cui ben 693,5 Mln/euro riferiti agli operatori per la Difesa e la Sicurezza. In estrema sintesi, si è prevista una riduzione finanziaria che produrrà un taglio di 4,6 milioni di ore lavorative straordinarie, che limeranno di circa 19,5 ore pro capite gli operatori di polizia e di circa 9,5 ore gli operatori delle forze armate.

La riduzione – prosegue il Presidente relatore –, anche se riguarda l'intera P.A., è indirizzata quasi esclusivamente al personale delle Forze armate e delle Forze di Polizia.: infatti il 96 per cento della base imponibile è supportato dalle risorse allocate per detto personale nell’E.F. 2007, che, come è noto, non coprono tutte le esigenze straordinarie prestate. La norma andrebbe pertanto a suo avviso espunta.

Passa quindi all’art. 93, il cui comma 4 prevede un’assegnazione straordinaria di 50 Mln/euro per il 2008, 120 per il 2009 e 140 per il 2010 per il reclutamento di personale per le Forze di Polizia ad ordinamento militare e civile, in relazione alle esigenze connesse con la tutela dell’ordine pubblico, la prevenzione ed il contrasto del crimine, la repressione delle frodi e delle violazioni degli obblighi fiscali e la tutela del patrimonio agroforestale.

La possibilità di ulteriori reclutamenti è per le forze di polizia ovviamente positiva, fermo restando che il tutto andrebbe valutato alla luce delle effettive esigenze, ovvero delle carenze organiche esistenti. Egli sottolinea tuttavia che il fatto che non si individuino i destinatari dei reclutamenti lascia adito a molti dubbi sugli stessi. In particolare, risulta necessario, specie in considerazione della mancata abrogazione del comma 570 dell’art. 1 della legge finanziaria, precisare che la priorità deve essere riservata ai volontari in ferma breve ed a completamento dei volontari in ferma prefissata.

Quanto all’art. 94, il Presidente relatore segnala che il comma 3 prevede la possibilità per l’Amministrazione Difesa di disporre forzatamente trasferimenti, anche temporanei, di contingenti di Marescialli delle tre Forze armate che si trovino in situazioni di esubero in un ruolo speciale ad esaurimento delle forze di Polizia ad ordinamento civile e militare di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995 n. 195, tra l’altro previa selezione in relazione alle effettive esigenze.

A suo avviso, una disposizione del genere avrà difficoltà ad essere accettata dal personale, sia per una questione di dignità professionale, sia perché si tratta di acquisire un nuovo status giuridico e retribuzione, affidati a una non meglio identificato accordo tra le Amministrazioni interessate. Ciò in presenza di una non chiara situazione di esubero - tenuto conto che il modello dovrebbe conseguirsi nel 2021 - e considerato che il personale è stato a suo tempo arruolato con specifiche leggi che ne garantiscono un certo profilo di carriera ed il connesso trattamento economico. La norma andrebbe dunque a suo giudizio modificata, prevedendo al più una possibilità di esodo volontaria, sulla base delle esigenze dichiarate dalle singole Amministrazioni ed il personale andrebbe posto in sopranumero, con il suo profilo di carriera e trattamento economico.

Il Presidente relatore passa quindi all’art. 95, in materia di integrazione di risorse contrattuali per il biennio 2006-2007 e risorse per il rinnovo contrattuale relativo al biennio 2008-2009, i cui commi da 1 a 10 prevedono le coperture finanziarie necessarie. Risultano così stanziate risorse aggiuntive pari a 200 Mln/euro per la valorizzazione delle specifiche funzioni di sicurezza interna e esterna, fermo restando che di una parte viene vincolato l’utilizzo, possibile anche per gli adeguamenti di buoni pasto e per l’adeguamento delle tariffe orarie del lavoro straordinario. Con tale disposizione, si intende valorizzare l’apporto fornito dal personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia nelle funzioni di ordine e sicurezza pubblica, ma anche tutela economico-finanziaria e difesa nazionale. Il riferimento è all’impegno profuso, oltre che sul territorio nazionale, nelle missioni all’estero e nel contrasto nei confronti delle minacce terroristiche, dove significativo è l’apporto dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato. Viene pertanto accolta la segnalazione formulata dalla Commissione difesa nel parere reso sul DPEF 2008-2011, della necessità del riconoscimento della "specificità" del comparto Difesa e Sicurezza, consentendo alla manovra di bilancio di recepire e consolidare gli aspetti normativi, giuridici ed economici necessari per la concretezza e il consolidamento della funzione svolta.

In particolare, egli segnala che, per quanto attiene al CCNL 2008/2009, le risorse risultano assolutamente insufficienti.

Il Presidente relatore passa quindi ad illustrare un secondo gruppo di disposizioni, in materia tributaria e di bilancio. In particolare, segnala che l’art. 5, in ottemperanza alla normativa comunitaria, rimuove l’esenzione dal pagamento delle accise sui prodotti energetici (combustibili per autotrazione e riscaldamento) esistente finora a favore delle Forze armate. In relazione alla necessità di sostenere i nuovi maggiori oneri fiscali, a decorrere dal 2008, vengono stanziati 107,2 Mln/€annuisu un fondo speciale nel Bilancio della Difesa. La nuova disposizione, pur provocando un incremento delle risorse per l’Esercizio, non produce tuttavia effetti reali, essendo di fatto una partita di giro tra l’imposizione di una tassazione e la sua copertura nel bilancio generale dello Stato.

L’art. 74, al comma 9, prevede il "taglio" lineare delle spese non obbligatorie per consumi intermedi, per un valore complessivo di 500 Mln/€, per il 2008, di 700 Mln/€ per il 2009, e di 900 Mln/€ a decorrere dal 2010. Anche se al momento non è possibile quantificarlo, il Presidente relatore ritiene che si possa stimare un taglio di 130-150 Mln/€ per l’intero Dicastero per il 2008.

Dopo aver illustrato gli articoli 76, 79, 83, 88 e 92, il Presidente relatore si sofferma quindi sulla disposizione di cui all’art .31, che rifinanzia le attività previste a favore delle imprese nazionali del settore aeronautico, autorizzando contributi da erogare ai sensi dell’art. 5, comma 16-bis, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35 (c.d. competitività), evidenziando che è stata operata una riduzione del sostegno da parte del Ministero dello sviluppo economico alla Difesa, in quanto la Finanziaria 2007 autorizzava 135Mln/€ annui per il 2008.

Passa quindi all’art. 77, che reca una serie di misure volte a razionalizzare l'ordinamento giudiziario militare anche ai fini del contenimento della spesa. Al riguardo, sottolinea che la norma riprende ampiamente le osservazioni già formulate il 16 maggio scorso dalla Commissione Difesa in occasione del parere reso alla Commissione giustizia, durante l’esame del disegno di legge n. 1447, "Riforma dell’ordinamento giudiziario".

Si sofferma infine sull’art. 24, che prevede che il trattamento economico del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco in posizione di comando sia corrisposto dalle amministrazioni destinatarie, e sull’art. 82, che concerne la trasformazione di enti ed organismi e la soppressione automatica di una serie di enti entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge finanziaria (per la Difesa: Unione italiana tiro a segno, UNUCI, Lega navale italiana, ONFA, Istituto di beneficenza "Vittorio Emanuele III").

Infine, dà conto degli stanziamenti contenuti nelle tabelle.

Sottolinea quindi che una disamina della complessiva manovra di bilancio 2008 rende evidente la carenza di risorse destinate al comparto Difesa e Sicurezza. Rileva altresì che la stessa nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa presentata dal Ministro contiene elementi di forte allarme per la drammatica penalizzazione del comparto. Con riferimento alle spese per l’esercizio, nella nota si evidenzia infatti che, con le risorse di prevista assegnazione nel 2008 è possibile esclusivamente rallentare il processo che vede il settore esercizio – vitale per la formazione e l’addestramento del personale e per il mantenimento in efficienza di mezzi, materiali ed infrastrutture – avvicinarsi sempre più alla soglia di una irreversibile inefficienza, lasciandolo su livelli di preoccupante criticità. La drammaticità della situazione è sottolineata nella Nota aggiuntiva con riferimento a tutte le componenti, terrestre, marittima e aerea, evidenziandosi per tutti i settori situazioni di forte allarme.

Per queste ragioni – propone il Presidente relatore – aveva pensato di sottoporre alla Commissione una bozza di parere contrario. La situazione del comparto è infatti di disastro annunciato, ed appartiene ad una sottovalutazione tutta italiana della cultura della Difesa. Il coraggio e il senso di responsabilità manifestati dal ministro Parisi nello stilare la Nota aggiuntiva lo spingono tuttavia a riservarsi una formulazione del parere al termine del dibattito.

 

Interviene il ministro PARISI, il quale illustra il quadro delle misure d’interesse della Difesa contenute nella manovra finanziaria varata dal Governo. In via preliminare, ricorda che all’interno dei capisaldi fissati dalla Carta Costituzionale, i compiti delle Forze armate italiane sono indicati dalla legge n. 331 del 2000, che ha definito il nuovo modello di difesa, conseguente alla sospensione del servizio obbligatorio di leva.

Varie cause stanno spingendo il nuovo modello organizzativo verso una situazione di crisi, e innanzitutto la drastica diminuzione delle risorse finanziarie rispetto a quelle necessarie e previste, peraltro intempestivamente imposta al momento dell’avvio del modello. In questo quadro, il Ministro ha ritenuto di intervenire, anzitutto, per una rigorosa applicazione delle leggi in vigore, per poi procedere, a seguito di uno studio già partecipato al Consiglio Supremo di Difesa, all’eventuale ridefinizione di un modello sostenibile, in ragione dei livelli di responsabilità internazionale assunti dal Paese, delle risorse disponibili e delle esperienze maturate. La conferma della sospensione del servizio obbligatorio di leva, oggi circoscritto ai soli casi di guerra e di gravi emergenze internazionali, e il rifiuto di ogni forma di "mercenariato", ancorché parziale o implicita, impone perciò, come primo obiettivo, il ripristino di tutte le condizioni necessarie ad assicurare il funzionamento del nuovo modello.

Dopo aver evidenziato la necessità, ai fini di un completo inquadramento delle problematiche della Difesa, che le scelte programmatiche vengano effettuate nel più ampio contesto dello scenario internazionale, il Ministro segnala che il carattere transnazionale e multidimensionale della sicurezza richiede una convergenza di intenti a livello internazionale e il dispiegamento di una strategia d’azione che utilizzi una pluralità di mezzi tra cui quello militare, soffermandosi sulle funzioni di talune organizzazioni internazionali, quali l’ONU, la UE, la NATO e l’OSCE.

Rileva quindi che la manovra di bilancio in esame è stata sviluppata su quattro pilastri fondamentali: funzionamento dello strumento militare ispirato al rispetto degli standard di interoperabilità delle forze e dei mezzi con i Paesi alleati, oltre all’espletamento delle missioni istituzionali per il territorio nazionale; ammodernamento dello strumento militare per mantenere il passo con i Paesi alleati, in grado di garantire all’Italia forze per la difesa e la sicurezza flessibili e integrate; razionalizzazione del modello organizzativo; miglioramento della gestione di sistemi in grado di garantire l’analisi del controllo della spesa e dell’implementazione della contabilità economica, al fine di incrementare la qualità dei servizi.

In questi ambiti, l’Esercito, la Marina e l’Aeronautica, così come i Carabinieri, stanno sostenendo uno sforzo imponente per l’assolvimento dei compiti attribuiti, che deve essere assecondato e supportato da livelli di finanziamento adeguati in un quadro di certezza programmatica di medio e lungo periodo, cui si accompagni, da parte delle Forze armate, una oculata programmazione e gestione delle risorse disponibili.

Nota quindi che la Tabella 12, concernente lo stato di previsione del Ministero della difesa, assegna per il 2008 al Dicastero, a legislazione vigente, 20.928,5 milioni di euro, e che gli stanziamenti sono ripartiti tra quattro missioni e undici programmi.

Come esposto nella Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l’anno 2008, nell’ambito della Funzione Difesa, ben 9.080,1 milioni di euro (59,64 per cento) sono destinati a coprire le spese a carattere obbligatorio per il personale, mentre le residue risorse sono suddivise tra i 2.515,1 milioni di euro (16,52 per cento) destinati all’esercizio e i 3.628,7 milioni di euro (23,84 per cento) destinati all’investimento. Si tratta di una ripartizione percentuale che, sebbene assai più favorevole rispetto a quella, esiziale, del 2006, è tuttavia ancora lontana da quel 50 per cento per spese di personale e 50 per cento per spese di esercizio e investimento, ritenuta ottimale.

Nell’ambito della Funzione Sicurezza, il Ministro ritiene estremamente evidente lo squilibrio tra la dotazione finanziaria del personale e quelle del settore esercizio. La ripartizione percentuale conseguita nell’ambito della Funzione Difesa segna, comunque, un ulteriore passo avanti sulla via del risanamento del bilancio del comparto, responsabilmente iniziato lo scorso anno e reso indispensabile dai tagli irrazionali e drammatici operati sulle spese di funzionamento nel corso della precedente legislatura, nonostante i ripetuti allarmi del ministro pro tempore Martino. Va peraltro precisato che, in realtà, non tutti gli stanziamenti indicati nel disegno di legge di bilancio saranno disponibili in conto spese di esercizio e investimento. Infatti, ai circa 450 milioni resi indisponibili per il 2008 dagli accantonamenti disposti dalla legge finanziaria per il 2007 (comma 507), dei quali circa 235 gravanti sull’Esercizio, si sommeranno i tagli sulla spesa corrente previsti dall’articolo 74 del disegno di legge finanziaria, pari a complessivi 500 milioni di euro per il 2008, dei quali si stima che ben 130 graveranno sulla spesa di esercizio della Difesa, che costituisce il 22 per cento della complessiva spesa di esercizio dei Ministeri. A tale proposito, il Ministro precisa di avere già espresso sul punto la propria preoccupazione, segnalando l’esigenza di apportare correttivi tendenti a scongiurare gli effetti fuorvianti e indesiderati derivanti dall’applicazione di tagli lineari, pur se rispondenti ad obiettive esigenze di reperimento di risorse non altrimenti disponibili nell’ambito della manovra di bilancio. I consumi intermedi non rappresentano, per la Difesa, soltanto la spesa corrente per l’apparato ministeriale centrale e periferico, come per gli altri Dicasteri, ma comprendono tutte le spese per il mantenimento e la gestione efficiente ed efficace dello strumento militare. Sono, per la gran parte, spese per la manutenzione dei mezzi operativi, per l’apprestamento e il ripianamento delle scorte, per l’acquisizione dei mezzi di protezione, per la formazione e l’addestramento e, quindi, l’efficienza e la sicurezza del personale; una loro drastica riduzione produce dunque effetti gravi, che divengono irreparabili, se non tempestivamente corretti.

Si sofferma quindi a ricordare il sostegno del Ministero dello sviluppo economico a programmi di interesse della Difesa nei settori ad elevato tasso di innovazione tecnologica, quali l’aerospaziale, l’elettronico, il meccanico avanzato e quello della cantieristica, settori che costituiscono un nucleo fondamentale per la loro capacità di contribuire al sostegno di imprese ad elevato contenuto di ricerca tecnologica ed esercitare un insostituibile effetto di volano per il rilancio competitivo del comparto industriale nazionale. In tale ambito, da lungo tempo i Dicasteri della difesa e dello sviluppo economico collaborano tra loro, condividendo gli oneri necessari a perseguire un disegno di ricerca e sviluppo che combini le esigenze di difesa del Paese con l’ulteriore promozione del patrimonio tecnologico di punta. Ciò ha consentito di creare un modello di sviluppo tecnologico per la realizzazione di programmi caratterizzati da grandi architetture a tecnologia avanzata, che richiedono l’impegno di molti anni. La proposta contenuta nell’articolo 31 del ddl della finanziaria 2008 viene così a costituire la naturale prosecuzione del rapporto di collaborazione del Ministero della difesa con quello dello sviluppo economico. Tali finanziamenti – precisa il Ministro – non mettono comunque a disposizione delle Forze armate mezzi aggiuntivi, ma sono destinati a sostituire mezzi obsoleti, peraltro in numero inferiore rispetto a quelli radiati o in radiazione. In definitiva, i mezzi a disposizione saranno, ancorché qualitativamente rinnovati, quantitativamente ridotti.

Ancora riguardo all’investimento, il Ministro segnala che rimane da sostenere un indispensabile programma di rinnovo degli ormai vetusto parco autovetture ed elicotteri dell’Arma dei Carabinieri, il cui ulteriore rinvio causerebbe seri problemi operativi nel settore della sicurezza.

Quanto all’esercizio, il Ministro nota che i 2.512,1 milioni di euro allocati alla funzione Difesa, ancorché superiori a quelli dello scorso anno e ancor più a quelli dell’anno precedente, non consentono di procedere con la necessaria determinazione nell’azione di risanamento, iniziata lo scorso anno, tesa a frenare il drastico deterioramento delle condizioni dei mezzi, sistemi, equipaggiamenti e scorte determinata dai tagli operati fra il 2004 e il 2006 e dal loro impiego, più intenso rispetto alle programmazioni iniziali, imposto dalle missioni internazionali. Le risorse assegnate, ove pure si consideri l’incremento di 140 milioni di euro previsto, per il solo 2008, dall’articolo 22 del disegno di legge finanziaria, non mettono infatti a disposizione risorse sufficienti a garantire i livelli di manutenzione necessari, un adeguato ripristino dei mezzi e delle scorte ed il conseguimento di soddisfacenti standard di addestramento per tutti i reparti, indispensabili per un efficace e sicuro impiego operativo del personale e dei mezzi.

Ciò appare maggiormente evidente allorché si considerino i decrementi determinati dagli accantonamenti di cui al comma 507 della legge Finanziaria per il 2007, il taglio lineare previsto dall’ articolo 74 del disegno di legge finanziaria, e l’indisponibilità di 105 milioni costituenti il 30 per cento del Fondo di mantenimento di 450 milioni di euro previsto dal comma 1238 della finanziaria per il 2007, non svincolati dalla norma del decreto-legge n. 159 all’esame del Senato, che ha previsto l’esigibilità del 70 per cento della complessiva quota di 350 milioni di euro sostenuta dai conferimenti del T.F.R..

Al riguardo, il Ministro segnala che, a differenza di quanto avviene in altri settori dell’apparato statale, i consumi intermedi della Difesa non sono destinati a soddisfare prevalentemente esigenze di consumo, ma servono a far fronte agli oneri per il funzionamento dello strumento operativo, fra cui le spese per carburante, manutenzione e pezzi di ricambio e per i mezzi operativi (navi, aerei, elicotteri, mezzi di protezione terrestri, addestramento operativo del personale). Ne discende che ogni riduzione in questo settore non solo determina l’impossibilità di far fronte alle spese connesse alla pura esistenza dell’organizzazione, come quelle per il pagamento di canoni e tariffe per consumi energetici o smaltimento di rifiuti, ma comporta soprattutto ingenti e talora irrecuperabili ricadute sulla capitalizzazione e sull’"output operativo" dello strumento.

In merito alla necessità di un adeguato sostegno finanziario per la tenuta in efficienza dello strumento, il Ministro sottolinea che l’esperienza maturata e il prevedibile impegno per il 2008 devono indurre a riflettere sull’esigenza di un incremento della dotazione del Fondo per la partecipazione alle missioni internazionali apprestato dalla legge finanziaria per il 2007. Sempre in riferimento alle missioni, rileva inoltre l’esistenza di un problema, connesso alla discrepanza temporale fra l’impiego continuativo delle unità militari in teatro, che prosegue anche a cavallo dell’avvio del nuovo esercizio finanziario, e l’effettiva disponibilità di risorse finanziarie, che in genere si concretizza non prima di 3-4 mesi dopo l’inizio dell’anno. In tale situazione risulta infatti pressoché impossibile avviare tempestivamente le procedure contrattuali in delicatissimi settori quali le coperture assicurative del personale e i trasporti strategici, stante l’insufficienza dei fondi ordinari inizialmente stanziati sui pertinenti capitoli di bilancio.

Il Ministro passa quindi ad illustrare le disposizioni di competenza contenute nel disegno di legge finanziaria, soffermandosi innanzitutto sull’articolo 5 del disegno di legge che, ai commi 10 e 12, esclude le Forze armate "nazionali" dall’esenzione, finora esistente, dal pagamento delle accise sui carburanti per il riscaldamento e per i trasporti terrestri. Segnala inoltre che, nell’ambito delle misure di contenimento della spesa, il disegno di legge prevede uno specifico intervento di riduzione degli Uffici giudiziari militari, commisurato all’attuale "domanda" di giustizia militare.

Ancora, nello stesso ambito delle misure di contenimento della spesa, il Ministro segnala che l’articolo 82 prevede il riordino o la trasformazione, pena la soppressione, di alcuni enti pubblici tra i quali quattro vigilati dalla Difesa (Lega Navale, UNUCI, Unione Italiana Tiro a Segno, Opera Nazionale Figli degli Aviatori), precisando di aver disposto approfondimenti tesi a verificarne l’impatto, anche al fine di richiedere, se necessario, modifiche alla norma stessa. Si tratta peraltro di enti che hanno un costo limitato per lo Stato, riferito al solo contributo annuale concesso, per alcuni di essi pressoché irrilevante, e la cui eventuale soppressione comporterebbe un significativo aggravio di costi per la finanza pubblica, derivante dall’assunzione del personale e delle funzioni di rilevanza pubblica da essi svolte.

Si sofferma quindi sulle disposizioni per la riqualificazione e il contenimento della spesa, che interessano anche la Difesa, in materia di razionalizzazione degli acquisti, auto di servizio, corrispondenza postale e altro.

Dopo aver evidenziato i contenuti e la portata dell’articolo 22 del disegno di legge finanziaria, si sofferma in particolare sulle problematiche concernenti il personale militare e civile della Difesa, segnalando che esse costituiscono una priorità assoluta per il Dicastero.

 Fa altresì presente che il mantenimento di una elevata efficienza dello strumento militare comporta attenzione ed iniziative anche nei confronti del personale civile che opera nell’ambito del Dicastero quale indispensabile supporto al raggiungimento della missione istituzionale. Da ciò la necessità di interventi volti, da un lato, ad evitare differenze di trattamento tra personale della stessa amministrazione e, dall’altro, ad assicurare l’efficiente funzionamento dei servizi.

Pur in presenza dei limiti da lui messi in luce e delle esigenze non ancora soddisfatte, egli ritiene che chi consideri la primaria esigenza del risanamento economico del Paese non possa non riconoscere nei provvedimenti illustrati il segno di un impegno che continua; auspica pertanto il più ampio sostegno al percorso parlamentare della manovra di bilancio.

 

Il PRESIDENTE ringrazia il ministro Parisi, rilevando che quella da lui formulata è la reale fotografia della situazione del comparto. Un ulteriore profilo di criticità potrebbe essere costituito dagli effetti di una risoluzione recentemente approvata dal Parlamento europeo e riguardante un’operazione PESD nella parte orientale del Ciad e in quella settentrionale della Repubblica centroafricana. Si chiede pertanto se questo nuovo impegno sul piano internazionale sia compatibile con le evidenziate ristrettezze di bilancio, rilevabili anche dalla lettura della Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la difesa.

 

Dopo un breve intervento del ministro PARISI (sottolinea che l’opportunità della partecipazione all’intervento verrà valutata in Consiglio dei ministri e sottoposta per il vaglio al Parlamento), il senatore BIONDI (FI) chiede chiarimenti sulla compatibilità economica della partecipazione a tale operazione.

 

Il ministroPARISI interviene nuovamente per sottolineare che quello della compatibilità economica è uno degli elementi che verrà preso in esame e sarà, insieme alle altre caratteristiche dell’operazione, messo a disposizione del Parlamento per poter arrivare ad una decisione che, oltre a corrispondere ai bisogni, offra garanzie di efficace tenuta nel tempo.

 

Il senatore DIVINA(LNP), premesso apprezzamento per la franchezza con la quale il Ministro si è espresso, non ritiene tuttavia comprensibile che, dopo aver sottoposto al Parlamento una disamina così allarmante, egli solleciti una valutazione favorevole sui documenti di bilancio, in modo palesemente incongruente. Fermo restando il grande impegno del Ministro e la sua buona fede, vengono qui in questione le stesse responsabilità che gli competono e dalle quali, per coerenza, egli avrebbe dovuto far discendere una remissione del mandato, che gli sarebbe peraltro valsa un plauso generale.

 

 Il senatore ZANONE(Ulivo), richiamandosi alla già citata risoluzione del Parlamento europeo in ordine all’intervento in Ciad e nella Repubblica centroafricana, e riservandosi oltre un più organico intervento, chiede di conoscere quale sia lo stato della predisposizione di tale missione nell’ambito della programmazione PESD.

 

 Il senatore BERSELLI (AN) ricorda che, in occasione della recente audizione del ministro Parisi in Commissione, avvenuta il 26 settembre scorso, ebbe l’occasione di segnalare un’intervista rilasciata dal sottosegretario Forcieri al Quotidiano Nazionale, nella quale veniva lanciato un autentico grido di allarme riferito alla situazione del comparto. In tale precedente occasione, egli aveva chiesto al Ministro se fosse a conoscenza dell’intervista e se ne condividesse i contenuti. Ciò posto, rileva che le considerazioni che il Ministro stesso avanza nell’ambito della Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa sono andate persino al di là di quanto contenuto in quell’intervista. Concorda pertanto con il senatore Divina e conferma che da tali considerazioni sarebbero dovute conseguire le dimissioni; l’atteggiamento del Ministro appare invece assai contraddittorio, anche in considerazione del fatto che, in assenza di investimenti, il settore rischia di non avere un futuro. Si sofferma quindi in particolare sull’andamento del progetto di cooperazione Eurofighter, che vede impegnati quattro paesi, ognuno dei quali tuttavia esige un velivolo con caratteristiche diverse, con conseguenti dilatazione dei tempi e incremento dei costi. Una razionalizzazione complessiva del settore permetterebbe infatti a suo giudizio forse anche di finanziare programmi a favore dei quali oggi non sono possibili stanziamenti. Proprio per approfondire l’attuale situazione e per scongiurare questo spreco di risorse, sollecita un’audizione in Commissione del Segretario Generale della Difesa, del Capo di SMD e del Presidente di Finmeccanica.

 

 Il presidente DE GREGORIO ricorda che la Commissione sta svolgendo un’indagine conoscitiva sulle prospettive dell’industria della difesa, nel cui quadro possono essere collocate le audizioni sollecitate dal senatore Berselli.

 

 Il senatore BIONDI (FI) evidenzia che l’esposizione del Ministro ha la connotazione tipica delle sentenze nelle quali si riscontrino divergenze tra motivazione e dispositivo, sentenze passibili di annullamento. Al di là di questa metafora, l’esposizione alimenta l’interrogativo sulla distonia tra quanto esposto e l’assenza di risposte alle esigenze segnalate. La Difesa rappresenta uno dei pilastri fondamentali del sistema costituzionale e, se il Ministro si assume la responsabilità e il coraggio di esprimersi in sede parlamentare nel modo in cui ha fatto, forse è il caso che sia egli stesso a suggerire i necessari emendamenti al bilancio del comparto e alle connesse disposizioni del disegno di legge finanziaria. Il settore della Difesa appartiene all’intera Repubblica, e non è questione di maggioranza o di opposizione. L’atteggiamento del titolare del Dicastero è dunque fonte di perplessità: se la Commissione dovesse votare un rapporto sulla base di quello che egli ha evidenziato, esso non potrebbe che essere contrario; se invece dovesse votare come spera il Ministro, il rapporto dovrebbe essere favorevole, con una evidente e apparentemente insanabile contraddizione.

 Il presidente DE GREGORIO ringrazia gli intervenuti alla seduta e rinvia il seguito dell’esame congiunto alla seduta pomeridiana. Ricorda inoltre che, in base all’articolo 128 del Regolamento, gli emendamenti al disegno di legge finanziaria vanno presentati alla Commissione bilancio; dinanzi alla Commissione difesa possono essere presentati unicamente emendamenti sulla tabella di bilancio o su parte di essa. Propone conclusivamente di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alla Tabella 12 e degli ordini del giorno a domani, giovedì 11 ottobre, alle ore 10.

 

La Commissione conviene

 

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 12.15.

 


DIFESA (4a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

115a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

DE GREGORIO

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010  

- (Tab. 12) Stato di previsione del Ministero della difesa per l’anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporto alla 5a Commissione. Seguito dell’esame congiunto e rinvio)

 

Prosegue l’esame congiunto, sospeso nell’odierna seduta antimeridiana.

 

La senatrice BRISCA MENAPACE (RC-SE) chiede preliminarmente se per il personale civile della Difesa siano scongiurati pericoli di precariato. Avanza quindi ampie critiche per il fatto che il Parlamento si riduce sovente a mero luogo di ratifica, rilevando che, pur se quest’anno si riscontra qualche miglioramento, la struttura del bilancio ancora non garantisce la sufficiente chiarezza, e in questo senso sottolinea l’esigenza che tutti gli stanziamenti afferenti alla funzione Difesa figurino comunque in Tabella 12. Nota peraltro che su queste questioni proporre dei tagli risulta anche sgradevole, perché si riferiscono a spese già ridotte all’osso, e che attengono alle stesse condizioni di sicurezza dei militari. Rileva inoltre che per il comparto della Marina non va pretermesso il delicato problema dell’esposizione degli addetti all’amianto, del quale auspicherebbe il Governo tenesse conto. A suo avviso le carenze di bilancio dimostrano una insufficienza strutturale. Vero è che quella finalizzata alla Difesa rappresenta, come già detto dal senatore Biondi, una spesa fondamentale; questo carattere di centralità concerne tuttavia anche altri tipi di spesa, e innanzitutto tutte le spese sociali. Per queste ragioni e per favorire l’andamento del dibattito, caldeggia ancora una volta una riflessione sul nuovo concetto di Difesa che, come anche l’andamento della discussione antimeridiana ha evidenziato, è tutto da reinterpretare, ad esempio considerando la stretta interrelazione esistente tra politica della Difesa, politica estera, cooperazione allo sviluppo, settore diplomatico.

Una riflessione del genere risulta non più eludibile, anche perché le considerazioni che il Ministro ha svolto nel corso del suo intervento nella precedente seduta non potranno evidentemente essere ripetute il prossimo anno, né da lui né da altri che ricopra il suo incarico. Senz’altro la Difesa è una realtà che non appartiene a nessuno dei due schieramenti in campo; ciò rende altresì indispensabile superare una visione del settore contraddistinta da un carattere meramente corporativo e riacquisire una visione collegiale dell’azione di Governo.

Il senatore MANNINO (UDC) si dichiara innanzitutto non sorpreso dai dati ascoltati nella seduta antimeridiana e annuncia che si asterrà dal sottolineare l’intima contraddizione presente nella relazione del ministro Parisi, del quale apprezza anzi il coraggio ed il senso di responsabilità. Rileva tuttavia che il Ministro, nel corso della sua esposizione, ha forse dimenticato di essere intervenuto in una delle prime sedute della legislatura dinanzi la Commissione difesa enunciando il proposito di predisporre quanto necessario per l’elaborazione di un nuovo modulo difensivo e coglie l’occasione per dirsi favorevole alla promozione di qualsivoglia riflessione riguardante il significato attuale del concetto di Difesa, soprattutto se raccordata alla realtà europea. Si sarebbe dunque atteso che, a distanza di un anno, il ministro Parisi presentasse almeno un piano di medio termine e che, nel dar conto della contrazione delle risorse, ne enunciasse gli effetti sulla ridefinizione del modello di Difesa, ciò che non è invece avvenuto. Ulteriori perplessità derivano anzi dalla lettura della Nota aggiuntiva allo stato di previsione della Difesa per l’anno 2008, nella parte in cui si esaminano le priorità politiche e gli obiettivi strategici del Dicastero, con specifico riferimento all’ammodernamento dello strumento. Resta infatti non chiarita l’esatta estensione di tale concetto, atteso che il tipo di strutturazione e di armamento non può che essere diverso da quello che le Forze armate avevano fino alla fine degli anni ’90. Secondo la Nota aggiuntiva risulta inoltre ricompresa nelle Forze armate anche l’Arma dei Carabinieri, alla quale egli ricorda che mai i Governi della Prima Repubblica avevano concesso la quinta stella, e ciò non per sminuirne la funzione, ma al contrario per valorizzarla pienamente. Si chiede dunque se e in quale sede sia stata assunta una determinazione diversa. Ulteriori perplessità desta a suo avviso la confusione che la lettura della Nota aggiuntiva evidenzia tra lotta al terrorismo e alla criminalità interna. Da ciò derivano infatti inevitabili conseguenze anche sulla allocazione delle risorse, e innanzitutto un particolare vantaggio per i Carabinieri nella distribuzione degli stanziamenti. Al riguardo, egli sottolinea inoltre che sarebbe bene che al Parlamento venisse chiarito se l’Arma dei Carabinieri è destinataria di contributi in quanto titolare di compiti di intercettazione che si affiancano a quelli svolti dalla autorità giudiziaria. Si chiede infine se non sia venuto il tempo di un’unità delle Forze di polizia, atteso che l’attuale situazione di frammentazione rappresenta un limite anche allo svolgimento di alcuni compiti sul territorio. Per queste ragioni, annuncia che non intende adottare atteggiamenti contraddittori; dalle sue considerazioni non potrà dunque che discendere un voto contrario, ovvero un voto di astensione, atteso il significato che tale manifestazione ha in base al Regolamento del Senato.

 

Il senatore NIEDDU (Ulivo) rileva che, per quanto riguarda il Ministero della difesa, il quadro di riferimento individuato dal Governo presenta quattro priorità politiche: funzionamento dello strumento da attuare, razionalizzazione del modello organizzativo e miglioramento della governance. Al fine di realizzare tali obiettivi, si prevede un ammontare complessivo di spesa pari a 20.928.480.294 euro, con un incremento di circa 2.794 milioni di euro rispetto al bilancio 2007.

In particolare, lo stanziamento per la funzione difesa ammonta  a 15.223.915.208 euro, 2.786 miliardi di euro in più rispetto al finanziamento iniziale dello scorso anno, che era pari a 12.437 miliardi di euro, poi incrementato  con la finanziaria di circa  2 miliardi di euro. Quindi,  rispetto al bilancio dello scorso anno si riscontra un incremento per la funzione difesa di circa 733 Milioni di euro. Si tratta dunque di dati diversi da quelli evidenziati dal Presidente relatore, che ha effettuato un paragone con l'assestamento di bilancio 2007, operando così un confronto disomogeneo, perché nell'assestamento sono intervenuti provvedimenti dell'Amministrazione e provvedimenti legislativi  successivi al bilancio 2007.

Il confronto, più correttamente, deve essere fatto tra bilanci di previsione  dello scorso anno e di quest'anno, perché è lecito pensare che alle risorse previste dovranno essere aggiunte quelle relative ai provvedimenti che verranno emessi nel 2008 per rifinanziare le missioni internazionali e/o provvedimenti amministrativi. La realtà sta nel fatto che la precedente maggioranza  ha lasciato un bilancio per la  difesa pari a 17.782,2 milioni euro, di cui 12.106,7 per la funzione difesa, tagliando in maniera indiscriminata tutto ciò che era possibile e causando un danno i cui devastanti effetti sono difficilmente quantificabili. Si tratta dunque di responsabilità che fanno tutte capo al Governo Berlusconi e che vanno addebitate al precedente esecutivo.

Il risultato, quindi, di un confronto omogeneo tra i bilanci evidenzia che si è di fronte all'annunciata inversione di tendenza programmata con il DPEF del 2007-2008; al riguardo, il senatore Nieddu si dice certo che gradualmente sarà conseguito anche un riequilibrio globale fra le risorse destinate al personale e quelle relative all’esercizio e agli investimenti, tale da ripristinare una situazione virtuosa, che consentirà di far fronte agli impegni assunti ed a portare l’Italia nel contesto internazionale ad un ruolo adeguato, correggendo così quello che il centro destra non è riuscito concretamente a fare, portando invece le risorse del Ministero della difesa al punto più basso del PIL nella storia del dopoguerra.

L’oratore si sofferma quindi sulle disposizioni del disegno di legge finanziaria, che all’art. 22, comma 1, reca l’incremento di 30 M€, a decorre dall’anno 2008, delle risorse destinate alla professionalizzazione delle Forze Armate in relazione al  nuovo modello di difesa, attenuando la riduzione del 15 per cento di tali risorse operata con la legge finanziaria 2007.

Segnala inoltre che l’art. 59, comma 1, prevede che i fondi stanziati per la previdenza complementare dei dipendenti pubblici (circa 150 M€ annui) possano essere utilizzati, per il solo 2008, ai fini dell’avvio dei relativi fondi di previdenza complementare e che l’art. 93, comma 4, autorizza assunzioni a favore delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare, inclusa l’Arma dei Carabinieri, nei limiti complessivi di 50 M€ per il 2008, di 120 M€ per il 2009 e di 140 M€ dal 2010. Con questo articolo – egli precisa – si garantisce il transito nelle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile  di circa 4500 volontari delle Forze armate, che permetterà il reclutamento di parte di quei 6000 giovani che prestano servizio in qualità di volontari in ferma breve. I primi volontari in ferma quadriennale matureranno il diritto al transito nelle Forze di Polizia nel 2009, ma questo diritto dovrebbe essere riconosciuto anche agli Ufficiali in ferma prefissata nelle Forze armate e nell'Arma dei Carabinieri, che con è stato possibile stabilizzare.

Rileva altresì che con l’art. 94 si prevede la possibilità di effettuare trasferimenti anche temporanei di contingenti di Marescialli dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica in un ruolo speciale ad esaurimento del personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare.

In materia di rinnovi contrattuali, rileva che l'articolo 15, commi 1, 2 e 3, del decreto legge 159 (A.S. 1819), collegato alla Finanziaria, prevede per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego, ulteriori risorse, pari a 1.000 milioni di euro, e ricorda che la legge finanziaria del 2005 stanziava per il biennio 2006-2007  risorse per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico con specifica destinazione, rispettivamente pari a 70 milioni di euro per il personale delle Forze armate e 105 milioni di euro per  quello dei Corpi di polizia: stanziamenti esigui, che non consentivano di ripianare la vacanza contrattuale.

Con la legge finanziaria 2007 – egli prosegue – si è provveduto ad incrementare le risorse per la contrattazione nazionale del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia di 304 milioni di euro per il 2007 e 805 milioni di euro per il 2008. Sono stati stanziati inoltre, altri 120 milioni di euro per il biennio 2007-2008  per il trattamento accessorio per la cosiddetta "specificità". Infatti, l’articolo 95 della disegno di legge n. 1817 prevede ulteriori incrementi delle risorse stanziate dalla Finanziaria 2007 per i  rinnovi contrattuali relativi al biennio 2006-2007 ed al biennio 2008-2009. In particolare, per il personale delle Forze armate e Corpi di polizia viene prevista una destinazione di 200 M€, a decorrere dal 2008, per la valorizzazione delle specifiche funzioni svolte per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubbliche, risorse che non dovrebbero essere vincolate a 110 milioni di euro per la rivalutazione del buono pasto e dello straordinario.

Dopo aver ricordato la discussione avviata dalla Commissione sulla riforma della rappresentanza militare, esprime una positiva valutazione nei confronti della posizione assunta dal senatore Ramponi, che ha contribuito all’approvazione di un testo unificato da parte del Comitato ristretto.

Egli ritiene siano palesi le azioni concrete del Governo e della maggioranza ai fini del risanamento della finanza pubblica, per lo sviluppo dell'economia e nella lotta all'evasione fiscale, che ha consentito la  ridistribuzione  delll'extragettito  alle fasce più deboli e la previsione di misure per rilanciare la competitività delle imprese. 

Passando ad analizzare il settore degli investimenti della Difesa, si sofferma sull’art. 31, che concerne la partecipazione a programmi aeronautici, navali e terrestri di elevato contenuto tecnologico, e che alloca nuove risorse sul bilancio per finanziare vari programmi di interesse della Difesa. Del pari, analizzando gli incrementi stabiliti dall’art. 22, considera questi stanziamenti rivelatori di un’inversione di tendenza avviata lo scorso anno, anche se non risolutivi della questione dei consumi intermedi e dell'equità di trattamento del personale tra diverse amministrazioni.

Ritiene ingeneroso, quindi, non dare il giusto rilievo agli sforzi compiuti dal Governo per rispondere alle esigenze del personale, per rilanciare un piano d'investimenti,  per  permettere al Dicastero di realizzare interventi di sostituzione e manutenzione di mezzi, materiali, sistemi, infrastrutture, equipaggiamenti, scorte, nonché di allineare le capacità operative a livelli di efficienza delle componenti militari, in funzione anche delle missioni internazionali di pace. Ritenendo adeguati gli stanziamenti destinati alla Difesa, auspica che le risorse siano utilizzate in maniera efficace. A tal proposito, condivide il dettato dell’art. 92, comma 2, del disegno di legge finanziaria, che prevede, al comma 1, che le Pubbliche amministrazioni possano stipulare esclusivamente contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, evitando così forme di precariato, e il dettato dell'art. 77, che permette una razionalizzazione dell’ordinamento giudiziario militare.

Nel sottolineare la particolare attenzione nei confronti del personale e del settore dell’esercizio e degli investimenti, penalizzati dal precedente Governo, ritiene che la Commissione dovrebbe esprimere un parere favorevole sui documenti di bilancio.

In ultima analisi, sottolineando alcuni aspetti che riguardano le condizioni di vita del personale, ritiene vi siano le condizioni e la necessità per migliorare le condizioni di lavoro e di vita, nonché per quanto riguarda la formazione, l'addestramento, la manutenzione delle infrastrutture e dei mezzi. Chiede infine se si possa prevedere un accantonamento in Tabella A e B,  onde finanziare iniziative legislative di carattere parlamentare destinate al personale, per risolvere la questione sugli alloggi di servizio, attraverso la realizzazione di un piano di costruzione di unità abitative da destinare al personale militare, in primo luogo ai Volontari, che sono tuttora costretti a vivere accasermati.

 

La senatrice PISA (SDSE) rileva preliminarmente la situazione drammatica dell'esercizio e della condizione materiale di molti degli addetti, e la profusione delle spese per gli armamenti, che non corrisponde alla politica internazionale del nostro paese, né nelle esigenze degli italiani. Su queste basi, ritiene importante operare a delle razionalizzazioni e compensazioni che vadano a modificare in parte il profilo della finanziaria.

A premessa del suo discorso, nota l'incongruenza di non audire il ministro degli Affari esteri, che è responsabile, insieme al ministro Parisi, di una politica estera di sicurezza e difesa a livello internazionale. Ritiene che le istituzioni internazionali, quali ONU, UE, NATO e OSCE, siano complementari solo in teoria, mentre nella pratica risultano spesso configgenti.

A tale proposito, ripercorre le tappe dei rapporti NATO-UE, dopo la caduta del muro di Berlino, che ha portato quest’ultima ad un ruolo totalmente subalterno all’Alleanza atlantica. L’obiettivo degli Helsinki Deadlines Goal (HHG) di disporre entro il 2010 di un corpo di armata europeo di 60.000 uomini per condurre le missioni di Petersberg non è stato ancora raggiunto, a differenza della Forza di reazione rapida della NATO, che ha sede a Solbiate Olona.

La debolezza dell'Europa è determinata a suo avviso proprio dalla mancanza di una politica estera comune e che comprenda il tema della prevenzione delle cause dei conflitti, premessa necessaria per una comune politica di difesa e sicurezza. Il processo decisionale (Consiglio - Commissione - Parlamento - Governi) è troppo complesso per potere esprimere efficacemente una posizione coerente e tempestiva in relazione allo svilupparsi di situazioni di crisi internazionali. La dimensione europea della Difesa oggi è soprattutto riferita al settore della ricerca e dello sviluppo e alla produzione di armamenti, e la sua principale istituzione è l'Agenzia europea per la difesa. Al riguardo, ella nota inoltre che anche in ambito europeo si sente l’esigenza di razionalizzare le spese per gli armamenti nonostante l’Europa abbia una "capacità militare" di un decimo.

Riferendosi poi alle cause che hanno prodotto instabilità a livello internazionale, quali la corsa per le risorse idriche ed energetiche ed il controllo dei regimi ostili, la senatrice Pisa ritiene che l'azione svolta dalla comunità internazionale nei confronti di questa situazione sia consapevolmente inefficace, perché lo strumento militare non è in grado di combattere il terrorismo, che va affrontato prevenendone le cause.

Passando alle considerazioni sulla spesa per la Difesa, contestando il ministro Parisi sull'esiguità delle risorse, l’oratrice dà conto dei dati forniti da un confronto incrociato tra quelli EUROSTAT e NATO, in base al quale l’Italia destinerebbe alla Difesa più dell'1,5 per cento del PIL, percentuale quasi in media con il resto dell'Europa, notando che al contrario alla spesa sociale, rispetto ad altri paesi europei,  viene destinata una percentuale del PIL eccessivamente bassa.

A suo avviso, la difficoltà di una esatta lettura dei dati nel bilancio della Difesa è data da una programmazione per gli investimenti, protratti in decenni, e da una suddivisione della spesa per gli investimenti su più Dicasteri. A questo riguardo, ricorda che nella risoluzione - a firma di tutta l'Unione - sul DPEF votata nello scorso luglio si era inclusa, nel senso della trasparenza, la richiesta che tutte le risorse e gli investimenti che riguardano gli armamenti, anche di tipo dual use, inseriti nel bilancio del Ministero dello sviluppo economico rientrino nel bilancio della Difesa.

Lamenta inoltre poca chiarezza da parte del Governo nel fornire i dati necessari per permettere al Parlamento di fare una comparazione tra i possibili investimenti nel campo degli armamenti.

Ritiene altresì che gran parte dei sistemi d’arma acquistati o in via di acquisizione non siano indispensabili alla "missione" della Difesa, tanto più che rischierebbero di restare inutilizzabili per mancanza di risorse. A tal proposito, auspica di considerare nel comparto le spese per i mezzi assegnati alle Forze armate, ma finanziati con fondi della Protezione civile (nave anfibia San Marco), oppure dal Ministero dei trasporti (due unità navali classe Cassiopea 2 e quattro della classe). Proseguendo nell’analisi, ritiene che altre voci andrebbero ricomprese nel bilancio della Difesa, quale lo stanziamento relativo alle componenti militari delle missioni internazionali, la cui dotazione di 900 milioni di euro per la parte militare è iscritta nello stato di previsione del Ministero delle Finanze, oppure le spese per il SISMI, per le quali il relativo capitolo verrà alimentato nel corso dell’esercizio con i fondi accantonati dal Ministero dell’economia per le esigenze di CESIS, SISMI e SISDE. Questi fondi nel 2007 hanno subito un incremento fortissimo, attestandosi su 615 milioni di euro, con un incremento di 237 milioni rispetto all’assestamento di bilancio 2006.

Passando ad una valutazione sulle basi militari USA in Europa, la senatrice dà conto di un contributo dell’Italia di circa 365 milioni di dollari (al cambio del 2003) che riguarda sia le spese dirette (3,02 milioni di dollari) sia soprattutto quelle indirette, come la concessione gratuita dei terreni e delle installazioni delle basi, l'esonero del pagamento di tasse locali, l’IVA e le accise sui carburanti. Con questo computo complessivo si raggiunge e si supera anche il livello di spese per la difesa di altri paesi europei.

Con queste osservazioni, giudica le spese per la Difesa di buon livello e considera ingiustificata la compressione delle risorse per l'esercizio e il personale.

Passando all’esame della Tabella 12, segnala alcuni sprechi a suo avviso da razionalizzare, quali il triplice apparato della sanità militare e gli appalti esterni che penalizzano i lavoratori civili della Difesa. Risparmi consistenti potrebbero effettuarsi riducendo le spese per parate, manifestazioni ed esibizioni, unificando i servizi comuni alle tre Forze armate (amministrazione e commissariato) ed evitando l’utilizzo di personale militare negli uffici ministeriali in posizioni amministrative che dovrebbero essere ricoperte da civili. Di converso, mentre la precedente finanziaria prevedeva la regolarizzazione dei dipendenti pubblici in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, nulla è previsto per gli Ufficiali in ferma triennale che rischiano di essere mandati a casa.

Concludendo, nel disegno di legge finanziaria, a giudizio della senatrice, le spese per gli armamenti aumentano, contrariamente alla citata risoluzione sul DPEF sulla riduzione dei sistemi d’arma; cita a tal proposito l’esempio della Regione Lazio che, nell'approvare il piano d'investimenti dei fondi strutturali europei per gli anni 2007-13, esclude dagli incentivi le imprese coinvolte direttamente o indirettamente nella produzione di beni e servizi per armamenti.

In conclusione, preannuncia la presentazione di emendamenti per correggere un impostazione della finanziaria non aderente alla risoluzione presentata dalla maggioranza al DPEF.

 

La seduta, sospesa alle ore 16,40  riprende alle ore 17.

 

Il senatore GIULIANO (FI), osservando la confusione che ha caratterizzato l’andamento della discussione, nella quale sono emerse forti critiche da parte di alcuni membri della maggioranza, si sofferma ad esaminare alcuni aspetti dell’esposizione odierna del ministro Parisi. Rileva, infatti, che la prevista maggiorazione di 700 milioni di euro subisce decurtazioni in considerazione dei tagli previsti per il TFR e l’inflazione programmata, e che i 200 milioni di euro destinati al "patto per la sicurezza" risultano del tutto insufficienti a confronto dei due miliardi di euro necessari per tale iniziativa.

Considera, inoltre, fondamentale che le Forze armate e di Polizia dispongano di mezzi idonei per affrontare l’emergenza criminalità in molte regioni del Sud, e che si vigili su una gestione oculata delle spese. Anticipa pertanto fin da ora un voto contrario ai documenti di bilancio.

 

Il senatore GIANNINI (RC-SE) ritiene che la senatrice Pisa, di cui condivide totalmente le considerazioni, abbia toccato una questione fondamentale, vale a dire quella di una necessità di inversione di rotta e della costruzione di una politica di pace e di disarmo che è nei desideri della gente, ma che non si riesce a realizzare, forse perché per sottrarsi ai diktat di Washington sarebbe stato necessario un Governo più coraggioso. Si sofferma quindi in particolare su tre punti. Il primo attiene all’art. 22, comma 2, del disegno di legge finanziaria, in base al quale per continuare ad assicurare le capacità operative dello strumento militare per l’assolvimento dei compiti previsti dalla legge, la dotazione del Fondo di cui all’art. 1, comma 1238, della legge n. 296 del 2006 è incrementato di 140 Mln/€. A tale proposito, egli chiede che il Governo chiarisca se questo stanziamento rappresenti una sorta di anticipazione del provvedimento relativo alla proroga sulle missioni internazionali. Si sofferma quindi sul contenuto dell’art. 31, comma 2, riguardante la partecipazione a programmi europei ad alto contenuto tecnologico, chiedendosi a discapito di quali altre voci di bilancio questo stanziamento sia disposto, anche considerando l’ingente ammontare della spesa. Infine, avanza perplessità e critiche sulla disposizione di cui all’art. 95, comma 3, che dispone un’integrazione delle risorse per i rinnovi contrattuali nel biennio 2006-2007 e contiene risorse per i rinnovi contrattuali relativi al biennio 2008-2009, segnalando la particolare scarsità di questi stanziamenti, anche a detta dei rappresentanti dei COCER Interforze. Su tutte e tre tali questioni anticipa la presentazione di appositi ordini del giorno.

 

Il senatore PERRIN (Aut) condivide l’ottica del Presidente relatore in merito ad una necessità di razionalizzazione e riorganizzazione dei vari comparti della Difesa; plaude, in particolare, al ridimensionamento della giustizia militare. Pur condividendo lo sforzo generale di contenimento delle spese, ritiene che l’obiettivo della legge finanziaria 2008 debba essere quello di garantire un normale funzionamento delle strutture esistenti, di pari passo con il rispetto degli accordi in campo internazionale, per garantire credibilità al nostro paese.

Concorda infine con le osservazioni del ministro Parisi in merito alla necessità di definire un nuovo modello di difesa, adatto allo scenario nazionale ed internazionale.

 

Il senatore ZANONE (Ulivo) evidenzia che nel corso della disamina della manovra di bilancio si è verificata una situazione paradossale. Dà atto al ministro Parisi di grande serietà e senso di autocritica ed evidenzia che chiunque dovesse succedergli nell’incarico si troverebbe in una situazione analoga. Ritiene perciò che debba innanzitutto sollevarsi una questione di razionalizzazione delle spese e chiede al rappresentante del Governo se e quali azioni siano perseguibili per potare i rami secchi esistenti nel bilancio della Difesa; ciò non perché si tratti di un’Amministrazione prodiga, ma attesa la peculiarità del bilancio del comparto, che si presenta come una sorta di modello in scala del bilancio dello Stato, del quale riproduce al suo interno molte delle singole voci. Ciò rende dunque verosimile che esistano settori del bilancio della Difesa nei quali è possibile procedere ad una razionalizzazione.

Dopo aver sottolineato con favore come nel disegno di legge finanziaria sia stato ridisegnato l’apparato della magistratura militare, peraltro nella direzione già segnalata in passato dalla Commissione, esprime grande apprezzamento per l’intervento della senatrice Pisa, con specifico riferimento alla circostanza, da lei evidenziata, riguardante la presenza di voci attinenti a spese militari all’interno di tabelle diverse da quella di competenza della Commissione difesa. Al riguardo, sottolinea che in realtà la nuova struttura del bilancio, articolata per missioni, consente qualche piccola furbizia contabile del tipo segnalato dalla senatrice Pisa; bisognerebbe tuttavia esaminare se nella Tabella 12 siano per converso ricomprese spese attinenti ad altri Dicasteri.

Ciò che in sintesi sarebbe comunque indispensabile è cominciare a definire quanto ciascun cittadino italiano sia disposto a spendere per le Forze armate, perché è da questo che consegue il ruolo che l’Italia intende esercitare per la difesa interna e per la sicurezza internazionale. Vero è che la situazione è in via di grande mutamento, l’Alleanza atlantica sta rivedendo il proprio concetto strategico, è all’onore delle cronache il terzo sito della difesa antimissile, con tutto ciò che ne consegue, è in atto la costruzione della PESD: una serie di impegni, in sintesi, che postulano un notevole incremento delle risorse se ad essi si deve fare fronte.

Un dato positivo del bilancio del comparto è rappresentato dal miglioramento del rapporto tra le voci riferite, rispettivamente, al personale e all’esercizio e all’investimento, che ora si sono attestate su un rapporto 60/40, con un netto miglioramento, pur non essendosi ancora conseguiti gli standard ottimali. Resta tuttavia indispensabile chiarire quale sia il punto fermo da cui partire: stabilire, cioè, che cosa l’Italia ritenga compito inderogabile, nel qual caso occorre comunque stanziare le risorse a ciò finalizzate, oppure fissare quanto i cittadini siano disposti a pagare per la sicurezza interna e internazionale, nel qual caso saranno gli impegni ad essere condizionati dalle disponibilità. Pur se personalmente è a favore della prima ipotesi, in ogni caso sollecita un chiarimento politico in materia.

 

Dichiarata chiusa la discussione generale, il presidente relatore DE GREGORIO (Misto-Inm) replica agli intervenuti, precisando che nella propria illustrazione, lungi dall’aver ceduto a tentazioni disfattiste, ha inteso innanzitutto constatare la notevole contraddittorietà esistente nell’articolazione del ragionamento del Governo. D’altro canto, anche nella sua esposizione il ministro Parisi ha usato toni estremamente allarmistici. Rispetto a tale circostanza, il senatore Nieddu ha a suo avviso cercato di giustificare a se stesso e alla sua maggioranza la realtà dei numeri presenti del bilancio, quasi non avesse ascoltato la relazione del Ministro. Egli esprime invece grande apprezzamento nei confronti dell’intervento del senatore Zanone e di quanti hanno sollecitato un dibattito politico sull’essenza stessa del concetto di Difesa. La situazione attuale del comparto è infatti drammatica, ed è singolare che il Governo non riesca a spostare risorse sugli investimenti. Peraltro, il ministro Parisi ha chiarito i passaggi delle varie necessità del comparto evidenziando la necessità di sviluppare la programmazione strategica del Dicastero, razionalizzandone innanzitutto il modello organizzativo e  sottolineando le esigenze di funzionamento e di ammodernamento dello strumento militare; ciò pur se la Commissione difesa ha chiesto da tempo, senza successo, di essere posta  a conoscenza della portata stessa di quello strumento. Con assoluta onestà intellettuale, il Ministro ha poi dichiarato che la riduzione delle spese finalizzate alla manutenzione dei mezzi operativi, per l’apprestamento e il ripianamento delle scorte, per l’acquisizione dei mezzi di protezione, e per la formazione e l’addestramento del personale produce effetti gravi, destinati, se non tempestivamente corretti, a diventare irreparabili, facendo riferimento al fermo tecnico e all’anticipato fuori uso di aerei, navi e mezzi terrestri ed all’obsolescenza del patrimonio immobiliare. Si tratta di elementi purtroppo noti e l’attenzione contabile del senatore Nieddu non può che soggiacere rispetto alla spietata analisi del Ministro. Quanto agli stanziamenti destinati all’esercizio, è stato lo stesso Ministro a rilevare che, ancorché si assista ad un trend positivo degli stanziamenti, essi non consentono di procedere con la necessaria determinazione nell’azione di risanamento finalizzata a frenare il deterioramento di mezzi, sistemi, equipaggiamenti e scorte. Ed è stato ancora il Ministro a parlare di decrementi determinati dagli accantonamenti di cui al comma 507 della legge finanziaria del 2007, pari a circa 198Mln/€ per il prossimo anno, di taglio lineare previsto dall’art. 74 del disegno di legge finanziaria e di indisponibilità di una somma pari al 30 per cento del Fondo di mantenimento previsto dal comma 1238 del disegno di legge finanziaria per il 2007. Si tratta di criticità senz’altro risalenti ad alcuni anni fa,  tuttavia non smentite lo scorso anno e confermate dalla manovra di bilancio oggi in esame. In questa situazione, egli non può che proporre alla Commissione di esprimere un parere contrario sul disegno di legge di bilancio e sulle connesse disposizioni del disegno di legge finanziaria. Pur rendendosi conto della limitata efficacia del parere rispetto all’esame della Commissione di merito, un parere contrario avrebbe infatti innanzitutto la funzione di segnalare il disagio della Commissione rispetto alla situazione di forte criticità, a tutti evidente dalla lettura dei documenti di bilancio e sottolineata dallo stesso Ministro.

 

Il sottosegretario FORCIERI ringrazia preliminarmente il Presidente relatore e quanti sono intervenuti nel dibattito, del quale sottolinea la ricchezza e la fecondità delle riflessioni. Ritiene tuttavia importante che si pervenga ad un giudizio equilibrato, proprio partendo dalle considerazioni svolte dal ministro Parisi nel corso della seduta antimeridiana.

Coglie quindi l’occasione per smentire innanzitutto alcune voci particolarmente allarmistiche e per precisare che le Forze armate sono sempre state e sono tuttora in grado di svolgere tutti i compiti loro assegnati, sia a livello di sicurezza interna che sul piano internazionale. Si potrebbe altrimenti pensare che si stiano riversando risorse in un settore inefficiente, ciò che è assolutamente falso. Tutto ciò a dispetto dei tagli pesanti e irrazionali che il bilancio della Difesa ha subito, in particolare tra il 2004 e il 2006; la legge finanziaria del 2007 ha comportato una prima inversione di tendenza, che l’attuale manovra di bilancio conferma. Precisa dunque che quando il ministro Parisi afferma che si è sulla soglia dell’inefficienza, non descrive una realtà, ma paventa un pericolo, ed auspica che queste precisazioni valgano ad introdurre un elemento di maggiore equilibrio nel dibattito, che in molti casi ha colto solo alcuni passaggi della relazione del Ministro, che era invece assai articolata. Il trend positivo è peraltro confermato da un esame dei grafici allegati alla Nota aggiuntiva riguardanti sia gli stanziamenti previsionali della Difesa e l’evoluzione del bilancio tra il 2004 e il 2008, anche in rapporto percentuale rispetto al PIL, sia la ripartizione della funzione Difesa per settori di spesa nel corso degli stessi anni. Quanto alla presunta indeterminatezza del  modello di Difesa cui il ministro Parisi si è riferito, si tratta evidentemente di quello fissato dalla legge e le funzioni ad esso affidate sono tutte quelle occorrenti per la sicurezza del paese, per il controllo dei mari e dei traffici, nonché per la partecipazioni alle missioni internazionali. L’Italia è d’altro canto uno dei maggiori paesi industrializzati del mondo ed ha l’ambizione di esercitare un ruolo forte anche nel settore della politica di sicurezza e di mantenimento della pace. Il dibattito su queste questioni risente invece ancora molto, a suo avviso, di una mancata consapevolezza delle differenze determinatesi per effetto del crollo del muro di Berlino e del conseguente superamento della politica dei blocchi. Negli anni precedenti, ci si è abituati ad essere "consumatori" di sicurezza, il cui mantenimento era sostanzialmente garantito da altri; il superamento della divisione del mondo in due aree contrapposte ha avuto come conseguenza anche il fatto che l’Italia ha cominciato invece ad essere produttore di sicurezza e ad assolvere in questo settore un ruolo attivo. Da ciò non possono non conseguire maggiori oneri a carico dello Stato e innanzitutto un forte sforzo per l’adeguamento e il miglioramento dello strumento militare. Esiste una nuova centralità del Mediterraneo, che è una delle aree più sensibili, anche in considerazione della particolare vicinanza ai vari fronti di stabilità. Ciò rende necessaria un’attività continua di carattere politico e diplomatico, che spesso però richiede il sostegno dello strumento militare. Va comunque riconosciuto che, se l’Italia è riuscita a svolgere un ruolo importante e efficiente nel quadro della missione UNIFIL, è proprio grazie allo strumento militare di cui dispone e alle capacità di esso. Conviene senz’altro con il senatore Zanone in ordine alla necessità di tagliare determinati rami secchi; sarà questo lo sforzo principale per garantire Forze armate più efficienti, numericamente più ridotte e meglio attrezzate. Il problema centrale da affrontare è tuttavia rappresentato dalla possibilità di avere a disposizione efficaci sistemi di protezione ed equipaggiamenti adeguati a determinati compiti. In questo senso, assicura alla senatrice Pisa che l’Italia, ben lungi dal nutrire mire espansionistiche e di conquista, intende unicamente attrezzare al meglio le proprie Forze armate. Peraltro, nessun programma relativo a sistemi d’arma prevede una sostituzione in aumento delle dotazioni, come ovvio, in presenza di incremento tecnologico; tutti gli investimenti sono piuttosto finalizzati ad un accrescimento delle capacità.

Egli respinge infine ogni tipo di equiparazione tra NATO e Stati Uniti: la NATO è infatti un’organizzazione prevalentemente europea il cui processo decisionale è caratterizzato dal principio di unanimità. Sottolinea tuttavia che quando si invoca una crescita della PESD, è necessario essere conseguentemente disponibili ad affrontare gli sforzi che questo tipo di scelta comporta. Nella fase attuale, non è comunque possibile a suo avviso non utilizzare gli assets della NATO: sarebbe assurdo che, in una situazione di ristrettezze, si andasse in direzione di una duplicazione delle strutture a causa di pregiudizi ideologici.

Dopo aver contestato alcuni dati forniti dalla senatrice Pisa ed aver precisato che l’utilizzo delle basi NATO da parte dell’Italia è a costo zero, sottolinea che lo spostamento di fondi tra investimento ed esercizio non è contabilmente possibile. Segnala comunque che, di fronte alle proteste dei rappresentanti del COCER Interforze, il Governo ha avviato con essi un tavolo di trattative, onde esaminare l’accoglibilità di talune richieste. Quanto alle considerazioni effettuate dal senatore Giannini, sottolinea che l’afflato in direzione di una politica di pace e di disarmo è da tutti condiviso, e che tale politica risulta oggi ancora inattuata non già per i diktat degli Stati Uniti, ma per la crescente instabilità del quadro internazionale. Assicura inoltre che la disposizione di cui all’art. 22, comma 2, non presenta collegamenti con il provvedimento delle missioni internazionali, precisando che il ministro Parisi ha anticipato che gli stanziamenti relativi alla partecipazione alle missioni dovranno tener conto non solo delle spese vive, ma anche dell’usura dei mezzi. Quanto alle somme ricomprese nell’art. 31 del disegno di legge finanziaria, precisa che si tratta unicamente della riproposizione di stanziamenti già decisi dal Parlamento e che nel programma Eurofighter il Governo si è limitato a rispettare ampiamente gli impegni assunti. Non vi sono dunque spese aggiuntive, ma unicamente la trasformazione dei limiti di impegno di somme già indicate in bilancio, senza gravarle della quota degli interessi.

Conclusivamente, invita il Presidente relatore a rivedere la propria posizione ed a formulare semmai un parere propositivo, finalizzato al miglioramento complessivo della politica di Difesa, i cui assets devono essere considerati al di fuori di ogni polemica politica.

 

Il presidente DE GREGORIO ringrazia gli intervenuti ed il rappresentante del Governo e rinvia il seguito dell’esame congiunto dei disegni di legge.

 

La seduta termina alle ore 18,45.


DIFESA (4a)

Giovedì11 ottobre 2007

116a Seduta

Presidenza del Presidente

DE GREGORIO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010  

- (Tab. 12) Stato di previsione del Ministero della difesa per l’anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporto alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame congiunto. Rapporto contrario)

 

Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

 

Il presidente relatore DE GREGORIO (Misto-Inm), dopo aver ricordato che la discussione generale sui provvedimenti in titolo si è conclusa nella precedente seduta, fa presente che il termine fissato per la presentazione di ordini del giorno ed emendamenti è scaduto alle ore 10. Propone pertanto di sospendere la seduta per consentire la valutazione dei profili di ammissibilità dei medesimi.

 

La Commissione conviene.

 

La seduta, sospesa alle ore 10,15, riprende alle ore 10,50.

 

 

Il presidente relatore DE GREGORIO (Misto-Inm) avverte che sono stati presentati otto ordini del giorno (pubblicati in allegato al resoconto), ed invita i proponenti ad illustrarli.

 

Il senatore EUFEMI (UDC) dà conto dell’ordine del giorno G/1817/1/4, volto, in vista della Conferenza intergovernativa sulla politica spaziale europea, allo sviluppo del sistema duale nel campo della ricerca militare, al fine di consentire una ricaduta positiva anche in ambito civile delle relative applicazioni.

 

Il PRESIDENTE relatore si dichiara favorevole; il sottosegretario FORCIERI si dichiara disponibile ad accoglierlo come raccomandazione; l’ordine del giorno non viene dunque posto in votazione.

 

Il senatore NIEDDU (Ulivo) illustra l’ordine del giorno G/1817/2/4, sottolineando l’esigenza che le assunzioni a favore della Polizia ad ordinamento civile e militare siano effettuate con priorità per i volontari in ferma breve.

 

Su proposta del senatore LUSI (Ulivo), la Commissione conviene di accantonare l’ordine del giorno testé illustrato.

 

Quanto all’ordine del giorno G/1817/3/4, il senatore NIEDDU (Ulivo) si sofferma sugli evidenti profili di connessione tra l’attività di ricerca nel settore delle tecnologie avanzate e l’utilizzazione dei relativi progetti per finalità di interesse civile.

 

Espresso parere favorevole da parte del PRESIDENTE relatore, il sottosegretario FORCIERI si dichiara disponibile ad accogliere come raccomandazione l’ordine del giorno, che pertanto non viene posto in votazione.

 

Si passa quindi all’esame dell’ordine del giorno G/1817/4/4, a firma del senatore GIANNINI (RC-SE), il quale esprime preoccupazione per l’ulteriore stanziamento di 140 milioni di euro sul fondo per le spese di manutenzione dei mezzi militari, rilevando l’opportunità di avviare una riflessione al riguardo in occasione del prossimo esame parlamentare del disegno di legge di proroga delle missioni internazionali.

 

Il PRESIDENTE relatore si dichiara contrario all’ordine del giorno, ritenendo inaccettabile il secondo punto del dispositivo, volto ad escludere per il futuro ulteriori finanziamenti per attività di ricerca e sviluppo nella tecnologia militare, anche alla luce dell’evoluzione del quadro internazionale.

 

Il sottosegretario FORCIERI, pronunciandosi sull’ordine del giorno G/1817/4/4, evidenzia preliminarmente l’assenza di profili di connessione tra il fondo delle manutenzioni dei mezzi e la valutazione politica che le Camere saranno chiamate ad esprimere in materia di missioni internazionali. Si dichiara comunque disponibile ad accoglierlo come raccomandazione, ove venga espunto il secondo punto del dispositivo, sulla base delle motivazioni testé avanzate dal Presidente relatore.

 

Il senatore LUSI (Ulivo) avanza la possibilità che l’ordine del giorno venga posto ai voti per parti separate.

 

Il senatore BIONDI (FI) ritiene che l’ordine del giorno vada considerato come un unicum, argomentando che una votazione per parti separate ne snaturerebbe il significato politico.

 

Il PRESIDENTE RELATORE conviene con il senatore Biondi, ponendo ai voti l’ordine del giorno G/1817/4/4 nella sua interezza.

Il senatore DIVINA (LNP) preannuncia il proprio voto contrario, precisando tuttavia che, ove l’ordine del giorno in esame fosse stato riformulato nel senso suggerito dal rappresentante del Governo, avrebbe espresso avviso favorevole.

 

Previa verifica del numero legale, posto in votazione, l’ordine del giorno G/1817/4/4 è respinto.

 

Illustrando l’ordine del giorno G/1817/5/4, la senatrice PISA (SDSE) ne sottolinea l’importanza, rilevando che esso è volto a consentire maggiore trasparenza nei criteri di determinazione della spesa nazionale per la difesa, in base ai principi elaborati in ambito NATO.

 

Il PRESIDENTE relatore si pronuncia favorevolmente su tale ordine del giorno, evidenziando come esso sia diretto ad approfondire profili di carattere tecnico in ordine alla quantificazione della spesa nazionale per la difesa.

 

Il sottosegretario FORCIERI, condividendo l’esigenza di riclassificare la spesa per la difesa in base ai criteri vigenti in ambito NATO, dichiara la disponibilità del Governo ad accoglierlo come raccomandazione.

 

L’ordine del giorno non viene conseguentemente posto in votazione.

 

Passando all’illustrazione dell’ordine del giorno G/1817/6/4, la senatrice  PISA (SDSE), in relazione alle considerazioni critiche già espresse circa l’incremento degli stanziamenti di bilancio per il comparto della difesa, sottolinea l’esigenza di sospendere l’attività di ricerca relativa al programma del velivolo "DSF 35 lighting 2", al momento in fase di avvio in collaborazione con gli Stati Uniti, aggiungendo altresì che, in base allo studio della Round Europe, è stata messa in luce l’assenza di una tangibile utilità derivante dalla produzione di tale mezzo aereo.

 

Il PRESIDENTE relatore esprime avviso contrario, sottolineando l’inopportunità di interrompere la proficua collaborazione intrapresa con centri di ricerca statunitensi, anche in considerazione dei possibili effetti negativi nell’ambito dell’industria italiana.

 

La contrarietà del Governo è argomentata dal sottosegretario FORCIERI, che ritiene controproducente interrompere programmi di ricerca finalizzati allo sviluppo tecnologico delle Forze armate e precisa che la collaborazione con gli Stati Uniti al riguardo si inquadra nell’ambito di un Memorandum of Understanding, recentemente sottoscritto dall’Italia.

 

Il senatore NIEDDU (Ulivo) preannuncia il proprio voto contrario sull’atto di indirizzo, non condividendo le motivazioni politiche ad esso sottese. Ritiene invero che si tratti di un investimento nell’ambito di un settore di avanguardia, volto alla ricerca di velivoli di ultima generazione, in grado di determinare peraltro virtuose ricadute anche nel settore civile.

 

Il senatore BERSELLI(AN), unendosi alle considerazioni espresse dal rappresentante del Governo e dal senatore Nieddu, reputa l’ordine del giorno di matrice esclusivamente ideologica e sottolinea le profonde contraddizioni politiche esistenti nella maggioranza.

 

Il senatore GIANNINI(RC-SE), preannunciando a nome del suo Gruppo il voto favorevole, svolge ampie considerazioni critiche alle osservazioni testé espresse.

 

Il senatore SELVA (FI) dichiara e motiva il voto contrario del suo Gruppo, alla luce degli impegni internazionali assunti dall’Italia, volti all’ammodernamento e alla messa in sicurezza dei mezzi e delle infrastrutture militari.

 

Il senatore LUSI (Ulivo) preannuncia la propria astensione.

 

Posto in votazione, l’ordine del giorno G/1817/6/4 è respinto.

 

L’ordine del giorno G/1817/7/4 è dato per illustrato. Il presidente DE GREGORIO (Misto-Inm) e i senatori BERSELLI(AN), BIONDI(FI), BRISCA MENAPACE(RC-SE), DEL PENNINO(DCA-PRI-MPA), DIVINA (LNP), GIANNINI(RC-SE), GIULIANO(FI), MAFFIOLI(UDC), MALAN(FI), Giulio MARINI(FI), PALERMI(IU-Verdi-Com), PISA(SDSE), RAMPONI (AN) e SELVA(FI) dichiarano di sottoscriverlo.

 

Il PRESIDENTE RELATORE si dichiara favorevole; il sottosegretario FORCIERI si dichiara disponibile ad accoglierlo come raccomandazione; l’ordine del giorno non viene dunque posto in votazione.

 

Il senatore NIEDDU(Ulivo) illustra l’ordine del giorno G/1817/8/4, sottolineando  l’esigenza che il trasferimento di contingenti di marescialli delle Forze armate nei ruoli delle Forze di Polizia sia subordinato al consenso dell’interessato.

 

I senatori BIONDI (FI), BRISCA MENAPACE (RC-SE), DEL PENNINO (DCA-PRI-MPA), FOLLINI (Ulivo), GIANNINI (RC-SE), GIULIANO (FI), LATORRE (Ulivo), MACCANICO (Ulivo), Giulio MARINI (FI), MAFFIOLI (UDC), PALERMI (IU-Verdi-Com), PIGLIONICA (Ulivo), PISA (SDSE), RAMPONI (AN), SELVA (FI), VILLECCO CALIPARI (Ulivo) e ZANONE (Ulivo) dichiarano di sottoscriverlo.

 

Il PRESIDENTE RELATORE, nel condividere le argomentazioni del proponente, e nel sottoscrivere anch’egli l’ordine del giorno, esprime avviso favorevole.

 

Il sottosegretario FORCIERI accoglie come raccomandazione l’ordine del giorno, che conseguentemente non viene posto in votazione.

 

La Commissione passa infine all’esame dell’ordine del giorno G/1817/2/4, dianzi accantonato.

In proposito, il senatore DIVINA (LNP) coglie l’occasione per dichiarare la propria contrarietà all’atto in esame, in quanto non funzionale allo sblocco delle carriere nei ruoli delle Forze di polizia.

 

Il PRESIDENTE RELATORE si dice favorevole; il sottosegretario FORCIERI dichiara di accogliere come raccomandazione l’ordine del giorno, che conseguentemente non è posto in votazione.

 

Il PRESIDENTE RELATORE passa quindi ad illustrare una proposta di rapporto contrario (pubblicata in allegato al resoconto).

 

Il sottosegretario FORCIERI esprime il proprio avviso contrario sulla proposta di rapporto testé illustrata, che a suo avviso non tiene debitamente conto della netta inversione di tendenza che il Governo ha voluto imprimere con la manovra di bilancio in esame. Ritiene invero che la situazione di carenza di risorse evidenziata lo scorso anno sia superata alla luce di nuovi stanziamenti di bilancio.

 

La senatrice PISA(SDSE), nel dissentire dalla complessiva impostazione della manovra di bilancio, che non appare conforme all’impegno assunto dal Governo a non incrementare la spesa per sistemi d’arma, preannuncia il proprio voto contrario sulla proposta di rapporto del Presidente relatore. Pur condividendone alcuni punti specifici, ritiene tuttavia che essa sia diretta in via strumentale ad ulteriori aumenti di spesa.

 

Il senatore BIONDI (FI) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo, rilevando altresì l’esigenza di una maggiore coerenza nella valutazione dello stato delle Forze armate.

 

Il senatore TURIGLIATTO (Misto-SC) dichiara il proprio voto contrario, affermando di non condividere né le argomentazioni poste a base della proposta avanzata dal Presidente relatore, né l’impostazione della politica della difesa che emerge dalla manovra di bilancio.

 

Il senatore PERRIN(Aut), pur condividendo alcune considerazioni alla manovra di bilancio evidenziate dal Presidente relatore, esprime tuttavia un voto contrario al rapporto; auspica altresì che siano avviate le opportune iniziative volte a dare attuazione agli ordini del giorno accolti dal Governo come raccomandazione.

 

Il rapporto contrario del Presidente relatore, posto ai voti, è approvato a maggioranza.

 

Il PRESIDENTE dichiara pertanto concluso l’esame dei documenti di bilancio.

 


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA (DISEGNO DI LEGGE N. 1818 – Tabella 12)  E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione Difesa,

esaminato lo stato di previsione del Ministero della difesa per l’anno finanziario 2008, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

preso atto dei contenuti della Nota aggiuntiva allo Stato di previsione per la Difesa per l'anno 2008,

rilevato, per quanto di propria competenza, che:

per l’impostazione del bilancio del Ministero della difesa, gli obiettivi prioritari individuati dal Governo comportano la riorganizzazione e la razionalizzazione della Difesa, la professionalizzazione delle Forze armate e l’ammodernamento dello strumento militare, al fine di svilupparne la piena operatività anche in contesti internazionali;

le spese per l'esercizio e per l'investimento sono state oggetto di notevoli riduzioni negli ultimi anni, e pertanto richiedono significativi interventi correttivi;

constatato che, come detto anche nella Nota aggiuntiva, il settore esercizio è risultato "drammaticamente penalizzato dalla preclusiva incongruenza della disponibilità di risorse negli ultimi anni", tanto da "avvicinarsi sempre più alla soglia di una irreversibile inefficienza";

rilevato che, sempre nella Nota aggiuntiva, si sottolinea in più punti che l'inadeguatezza degli stanziamenti potrà ingenerare situazioni di criticità allarmante, tali da rendere difficile garantire tutti gli impegni assunti dal Vertice politico in ambito internazionale, e si segnala il rischio di un inarrestabile decadimento che corrono tutte le componenti (interforze, terrestre, marittima, aerea);

che la voce più cospicua è quella relativa al personale, che rappresenta circa il 65 per cento della spesa;

con riferimento alle norme in materia di personale contenute nel disegno di legge finanziaria, e segnatamente all’articolo 22 comma 1, che l’allocazione nel disegno di legge finanziaria 2008 di 30 milioni di euro, a fronte dei circa 120 sottratti con la precedente finanziaria, non è risolutivo. Infatti si mantengono le Forze Armate a livelli più bassi di quelli previsti per legge senza discuterne in Parlamento ed in un momento di massimo impegno operativo, e non si scongiura il rischio che migliaia di volontari in ferma breve  vengano congedati nel corso dei prossimi anni (2009-2014), creando così una gravissima situazione di assoluta rilevanza politica;

l’assoluta insufficienza delle norme di copertura finanziaria riguardanti i rinnovi contrattuali, di cui all’articolo 95 della legge finanziaria;

che l’articolo 5, in materia di accise ed ulteriori interventi nel settore tributario, si limita a dar corso ad una partita di giro tra l’imposizione di una tassazione e la sua copertura nel bilancio generale dello Stato;

che la lettura della complessiva manovra di bilancio riferita al comparto evidenzia una completa disattenzione del Governo nei confronti degli impegni sottoscritti all’atto della stipula del contratto normativo 2006-2007 e del cosiddetto "patto per la sicurezza";

che nulla la manovra di bilancio prevede per la questione alloggiativa, a fronte di una nota situazione di disagio del personale;

l’insufficienza degli stanziamenti idonei a dare finalmente soluzione alle questioni connesse agli operatori vittime di patologie causate da esposizione a uranio impoverito;

che non risulta riconosciuto uno status specifico al personale della Difesa, in ragione dei peculiari compiti ad esso affidati, che trovano fondamento nei principi costituzionali;

per quanto di competenza, formula rapporto contrario.

 

 

ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE
N° 1817

 

G/1817/1/4

MANNINO, EUFEMI, BIONDI, GIULIANO, NESSA, RAMPONI

La 4a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1817, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008),

richiamato il Protocollo sottoscritto nel maggio del 2007 tra i Ministeri della ricerca scientifica e della difesa per sviluppare la reciproca collaborazione nel campo delle attività di ricerca e sviluppo (settore spaziale) assicurando al riguardo:

relazioni di consultazione, coordinamento e collaborazione, sia in termini di ricerca che in quelli applicativi;

il perseguimento di obiettivi di eccellenza nazionale mediante l'uso condiviso di programmi, competenze e risorse;

lo sviluppo di programmi congiunti per gli aspetti tecnologici e per l'uso duale delle tecnologie possedute;

osservato che l'Università collabora da tempo con la Difesa allo scopo sia di accrescere la sicurezza collettiva della comunità nazionale ed internazionale, sia di fornire alle Forze armate soluzioni tecnologiche adeguate ed in grado di proteggere – da offese condotte da soggetti ostili presenti sui diversi teatri – i sistemi aerospaziali, terrestri, navali, impiegati dai nostri contingenti militari e civili;

considerato che il Governo è impegnato nella preparazione della Conferenza intergovernativa sulla politica spaziale europea (novembre 2008) e che in detto contesto occorre tenere presente la natura delle crisi da affrontare implicanti una gestione «duale» sia civile che militare a cui l'Italia è in grado di rispondere positivamente con i programmi spaziali in atto ed altresì con una molteplicità di altri programmi, di cui all'articolo 31 del disegno di legge finanziaria, essendo acquisito il concetto che con la locuzione «sistemi ad uso duale» si intendono tutti quei sistemi progettati e realizzati allo scopo di essere utilizzati con finalità di interesse per utenti civili e militari, nonché con scopi di tutela per sventare offese provenienti da militari o civili contro strumenti in uso in ambito nazionale sia civile, sia militare;

tutto ciò premesso,

 

impegna il Governo:

 

1. a dare corso alla definizione di un provvedimento di sostegno delle applicazioni tecnologiche duali che scaturiscono sia dalle programmazione di sistemi di difesa, sia dalla previsione di prodotti destinati al mercato civile;

2. ad individuare nella responsabilità congiunta della Difesa, degli Interni e delle Attività produttive, il centro di coordinamento della suddetta politica assicurando:

- la pubblicazione del repertorio delle tecnologie e dei prodotti duali, quale risorsa di sviluppo tecnologico per il Paese;

- la trasmissione alle Camere di una relazione annuale sulla evoluzione delle applicazioni di tecnologie duali;

- la definizione di un programma «dual use» nella prossima conferenza intergovernativa del novembre 2008;

3. a sollecitare un forte coordinamento delle attività ministeriali incaricate di preparare la conferenza governativa di cui al punto precedente.

 

G/1817/2/4

NIEDDU, FOLLINI, LATORRE, MACCANICO, PEGORER, VILLECCO CALIPARI, ZANONE

La 4a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1817, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008),

considerato che:

l'articolo 93, comma 4 dell'A.S. 1817 autorizza assunzioni a favore delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare, inclusa l'Arma dei Carabinieri, nei limiti complessivi di 50 milioni di euro per il 2008, di 120 milioni di euro per l'anno 2009 e di 140 milioni di euro per il 2010;

con questo articolo viene garantito il transito nelle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile di circa 4.500 volontari delle Forze Armate;

attualmente sono in attesa di essere trattenuti circa 6.000 giovani che prestano servizio in qualità di volontari in ferma breve in possesso di oltre 3 anni di servizio;

non appare opportuno che i volontari in ferma prefissata annuale abbiano la precedenza sui volontari in ferma breve che possono vantare più di 3 anni di servizio e alcuni di essi non potrebbero essere più trattenuti;

i primi volontari in ferma prefissata quadriennale istituiti con la legge n. 226 del 2004 matureranno il diritto al transito nelle Forze di Polizia nel 2009,

impegna il Ministro della difesa a disporre che:

le assunzioni a favore della Polizia ad ordinamento civile e militare siano effettuate, prevedendo prioritariamente il reclutamento dei volontari in ferma breve istituiti con decreto legislativo n. 196 del 1995.

 

G/1817/3/4

NIEDDU, FOLLINI, LATORRE, MACCANICO, PEGORER, VILLECCO CALIPARI, ZANONE

La 4a Commissione Difesa del Senato:

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1817, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008),

richiamato il Protocollo sottoscritto nel maggio del 2007 tra i Ministeri della Ricerca Scientifica e della Difesa per sviluppare la reciproca collaborazione nel campo delle attività di ricerca e sviluppo (settore spaziale) assicurando al riguardo:

relazioni di consultazione, coordinamento e collaborazione, sia in termini di ricerca che in quelli applicativi;

il perseguimento di obiettivi di eccellenza nazionale mediante l'uso condiviso di programmi, competenze e risorse;

lo sviluppo di programmi congiunti per gli aspetti tecnologici e per l'uso duale delle tecnologie possedute;

osservato che l'Università collabora da tempo con la Difesa allo scopo, sia di accrescere la sicurezza collettiva, della comunità nazionale ed internazionale, sia di fornire alle Forze Armate soluzioni tecnologiche adeguate ed in grado di proteggere – da offese condotte da soggetti ostili presenti sui diversi teatri – i sistemi aerospaziali, terrestri, navali, impiegati dai nostri contingenti militari e civili;

osservato che il Governo è impegnato nella preparazione della Conferenza Intergovernativa sulla politica spaziale europea (novembre 2008) e che nel detto contesto occorre tenere presente la natura delle crisi da affrontare implicanti una gestione «duale» sia civile che militare a cui l'Italia è in grado di rispondere p.9sitivamente con i programmi spaziali in atto ed altresì con una molteplicità di altri programmi, di cui all'articolo 31 del disegno di legge finanziaria, essendo acquisito il concetto che con la locuzione "sistemi ad uso duale" si intendono tutti quei sistemi progettati e realizzati allo scopo di essere utilizzati con finalità di interesse per utenti civili e militari, nonché con scopi di tutela per sventare offese provenienti da militari o civili contro strumenti in uso in ambito nazionale sia civile, sia militare;

tutto ciò premesso, impegna il Governo:

a dare corso alla definizione di un provvedimento di sostegno delle applicazioni tecnologiche duali che scaturiscono sia dalla programmazione di sistemi di difesa, sia dalla previsione di prodotti destinati al mercato civile;

ad individuare nella responsabilità congiunta della Difesa, degli Interni e delle Attività Produttive, il centro di coordinamento della suddetta politica assicurando:

– la pubblicazione del repertorio delle tecnologie e dei prodotti duali, quale risorsa di sviluppo tecnologico per il Paese;

– la trasmissione alle Camere di una relazione annuale sulla evoluzione delle applicazioni di cnologie duali;

– la definizione di un programma «dual use» da inserire nella prospettiva del DPEF e da portare in discussione nella prossima conferenza intergovernativa del novembre 2008;

– a sollecitare un'audizione presso le competenti commissioni del Parlamento delle attività ministeriali incaricate di preparare la conferenza governativa di cui al punto precedente.  

 

G/1817/4/4

GIANNINI, BRISCA MENAPACE, PALERMI, PISA

La 4ª Commissione Difesa del Senato:

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1817, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008),

visto che:

all'articolo 22 del disegno di legge della Finanziaria sono previsti ulteriori stanziamenti di 140 milioni di euro che vanno a sommarsi ai 350 milioni già previsti nel 2007, da aggiungersi al fondo per le spese di sostituzione, ripristino e manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi, infrastrutture, materiali ed equipaggiamenti, anche in funzione delle missioni internazionali;

nel disegno di legge Finanziaria sono previsti ingenti finanziamenti per la partecipazione a programmi europei ad alto contenuto tecnologico nei settori aeronautico, navale e terrestre, tra cui il discusso EuroFighter;

considerato che:

a tale impiego di finanze non corrisponde un'adeguata attenzione alle necessità del personale di Forze armate e di Corpi di polizia;

nel disegno di legge Finanziaria risultano assolutamente sottodimensionate le risorse a disposizione per il rinnovo CCNL di Forze armate e Corpi di polizia;

 

impegna il Governo:

 

a farsi promotore di una politica di riconversione dell'industria bellica;

a non impegnare in futuro ulteriori finanze per attività di ricerca e sviluppo dell'industria e della tecnologia bellica anche in sede internazionale;

a stanziare maggiori fondi per il rinnovo del CCNL e il riordino delle carriere di Forze armate e Corpi di polizia.

 

G/1817/5/4

PISA, BRISCA MENAPACE, GIANNINI, PALERMI

La 4ª Commissione Difesa del Senato:

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1817, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008),

in conformità della risoluzione 6-00043, testo 2, del 26 luglio 2007,

visto il dettato dell'articolo 31,

considerato che la definizione delle spese nazionali per la difesa soprattutto ai fini dei confronti internazionali, è soggetta a molte e diverse interpretazioni e variabili in funzione delle voci di spesa prese in considerazioni, dell'arco temporale di riferimento, delle procedure contabili in atto;

ritenuto tuttavia che una precisa conoscenza del livello globale di spese nazionali per la difesa, anche in relazione alla spesa dei Paesi europei, sia un fattore rilevante ai fini della formazione delle decisioni politiche in questo ambito;

valutato che dall'analisi dei dati ufficiali forniti dal Ministero della difesa italiano e dalla Nato emergono significative differenze, soprattutto ai fini del confronto dell'incidenza delle spese per la difesa sul prodotto interno lordo. A titolo di esempio, relativamente ai dati dell'esercizio finanziario 2005, mentre i documenti elaborati dal Ministero della difesa riferiscono di un'incidenza della spesa militare compresa tra l'1 per cento e l'1,4 per cento, a seconda se venga o meno considerata la sola funzione «difesa», i dati di confronto forniti dal Segretario generae della Nato parlano, per lo stesso periodo, di un'incidenza della spesa militare italiana sul piI di oltre l'1,9 per cento, confrontata con una spesa della Germania pari all'1,4 e una media della spesa europea della difesa che si assesta sul 2 per cento annuo;

 

impegna il Governo:

 

a presentare entro il 28 febbraio 2008 un relazione contenente i dati dettagliati delle spese della difesa italiana elaborati secondo la definizione Nato della spesa militare (revisione del 2004 e successive), fornendo altresì un confronto con le spese degli altri Paesi europei elaborato secondo i medesimi criteri;

ad allegare analoga relazione allo stato di previsione della spesa del Ministero della difesa a partire dall'esrcizio 2009.

 

G/1817/6/4

PISA, BRISCA MENAPACE, GIANNINI, PALERMI

La 4ª Commissione Difesa del Senato:

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1817, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008),

valutato che l'Italiapartecipa al programma JSF, 6ra denominato F35 II, di cui all'articolo 31 per la realizzazione di un velivolo di attacco al suolo in collaborazione con gli Stati Uniti ed altri partner;

considerato che il nostro Paese ha già stato investito nel programma un miliardo di dollari per la sola fase di ricerca e sviluppo le che si appresta ad investire un altro miliardo di dollari circa per l'industrializzazione del velivolo;

considerato inoltre che i benefici industriali e tecnologici prospettati dalla partecipazione al progetto sinora sono stati nettamente inferiori alle aspettative iniziali, e che i gruppi di lavoro industriali e i militari italiani sono stati esclusi dagli statunitensi da molte attività di ricerca e sviluppo per ragioni di segretezza industriale e militare;

considerato che i benefici che potranno derivare alla nostra industria aeronautica dall'allestimento in Italia di una infeastruttura FACO (final assembly and checkout), presumibilmente all'interno dell'aeroporto militare di Cameri, sembrano minimi, come è ampiamente illustrato nello studio della RAND Europe, realizzato per conto del Ministero della difesa del Regno Unito, «Assembling and supporting the Joint Strike Fighter in the UK: issued and costs» a cura di Cynthia R. Cook (Documento MR-1771), dal quale si evince che la quota di lavoro derivante dall'assemblaggio finale del velivolo corrisponde a circa il 2,2 per cento del costo totale del velivolo stesso;

ritenuto che il costo di acquisizione del velivolo in questione, secondo quanto risulta dal rapporto del Government Accountability Office (GAO) al Congresso dgli Stati Uniti del marzo 2006 (documento GAO-06-356), e aumentato dal 2001 al 2005 del 28 per cento prima che sia completata la fase di ricerca e i sviluppo e che dunque tale costo sia suscettibile di ulteriori aumenti;

visto che, secondo tale documento, il costo di produzione per velivolo è, alle condizioni economiche 2005, di 104 milioni di dollari ad esemplare per i velivoli destinati alle forze aeree statunitensi che prevedono di acquistarne oltre 2300 unità;

considerato che i velivoli destinati ad essere imbarcati sulle unità navali avranno un maggior costo di circa 60 milioni di dollari ad unità;

considerato inoltre che i velivoli destinati alle forze aeree italiane, Aeronautica e Marina, avranno costi di acquisizione sensibilmente superiori in quanto dovranno essere allestite linee di produzione nazionali, con conseguenti investimenti aggiuntivi;

considerato che lo stesso studio della RAND Europe, più sopra citato, valuta in un importo di circa 5 milioni di sterline (circa 50 milioni di euro) ad esemplare il costo aggiuntivo per l'assemblaggio in Gran Bretagna dell'F-35 rispetto al prezzo di acquisizione direttamente negli Usa;

ritenuto che debbano essere esplorate possibili soluzioni alternative in collaborazione con quelle Forze armate europee che avranno, nei prosimi anni esigenze analoghe a quelle italiane, come ad esempio Spagna, Francia e Germania,

 

impegna il Governo

 

a sospendere ogni attività sul velivolo JSF.

 

G/1817/7/4

NIEDDU, BERSELLI, BRISCA MENAPACE, DEL PENNINO, DIVINA, FOLLINI, GIANNINI, GIULIANO, LATORRE, MACCANICO, MAFFIOLI, MALAN, MARINI GIULIO, PALERMI, PIGLIONICA, PISA, RAMPONI, SELVA, VILLECCO CALIPARI, ZANONE

La 4ª Commissione Difesa del Senato della Repubblica,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1817, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008),

considerato che:

l'articolo 22, comma 1 dell'A.S. 1817, prevede l'incremento di 30 milioni di euro, a decorrere dall'anno 2008, delle risorse destinate al nuovo modello di Difesa, attenuando la riduzione del 15 per cento di tali risorse operata dalla legge finanziaria dello scorso anno, articolo 1, comma 570 delle 296 del 2006;

tale stanziamento, seppur apprezzabile, non appare sufficiente;

 

impegna il Ministro della Difesa:

 

a porre in atto iniziative utili affinché il taglio del 15 per cento agli arruolamenti del personale in ferma prefissata, previsto dalla legge finanziaria dello scorso anno, sia ulteriormente attenuato.

 

G/1817/8/4

NIEDDU, BIONDI, BRISCA MENAPACE, DEL PENNINO, FOLLINI, GIANNINI, GIULIANO, LATORRE, MACCANICO, MARINI GIULIO, MAFFIOLI, PALERMI, PIGLIONICA, PISA, RAMPONI, SELVA, VILLECCO CALIPARI, ZANONE

La 4ª Commissione Difesa del Senato della Repubblica,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge n. 1817, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008),

considerato che:

l'articolo 94 dell'A.S. 1817, reca norme relative alla mobilità del personale in esubero delle amministrazioni pubbliche;

il comma 3, per quanto riguarda la Difesa, prevede la possibilità di disporre trasferimenti anche temporanei di contingenti di marescialli delle Forze Armate in esubero, da ricollocare, previa selezione in relazione alle effettive esigenze, prioritariamente in un ruolo speciale ad esaurimento del personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare;

nel testo dell'articolato non è specificato che tale mobilità debba avvenire a domanda dell'interessato,

 

impegna il Ministro della Difesa a disporre che:

 

i trasferimenti di cui al comma 3 dell'articolo 94 siano disposti previo consenso dell'interessato.

 


BILANCIO(5a)

Mercoledì3 ottobre 2007

133a Seduta

Presidenza del Presidente

MORANDO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Parere al Presidente del Senato, ai sensi dell'articolo 126, commi 3 e 4, del Regolamento. Esame e rinvio)

 

Il presidente MORANDO (Ulivo), in qualità di relatore, si sofferma sugli aspetti relativi al contenuto proprio del disegno di legge finanziaria per il 2008 e sui profili di copertura della manovra di bilancio. Per quanto attiene al rispetto dei vincoli di copertura degli oneri di natura corrente, rileva che le soluzioni presentate nello schema di copertura del disegno di legge finanziaria in esame, allegato all’articolo 97, comma 1, sono sostanzialmente conformi a tale disciplina, segnalando, al riguardo, che viene utilizzato in parte il miglioramento del risparmio pubblico a legislazione vigente e che, poiché il disegno di legge in esame non determina un peggioramento del risparmio pubblico rispetto all’ultima previsione assestata, sulla base dell'interpretazione fornita con la risoluzione approvativa del DPEF 1990-92, non si pongono problemi formali relativamente alla copertura degli oneri correnti. Preannuncia, pertanto, una proposta di parere favorevole con le osservazioni che illustrerà in seguito. Per quanto concerne, invece, il rispetto delle regole di adeguamento delle entrate e delle spese, su base triennale, così come determinate nella risoluzione con la quale il Senato ha approvato il DPEF 2008-2011, rileva che il vincolo del saldo netto da finanziare di cui all'articolo 1 è rispettato per il primo anno (2008) ricompreso nel triennio del bilancio pluriennale; esso, infatti, risulta pari a 34 miliardi e corrisponde al valore indicato dalla Nota di aggiornamento al DPEF 2008-2011. Per il 2008 e il 2009, prosegue il presidente relatore, il disegno di legge finanziaria espone valori contabili con un profilo discendente dal primo al terzo anno, coerentemente con l'indicazione in tal senso contenuta nella risoluzione approvativa del DPEF 2008-2011. Ricorda, quindi, che, sulla base delle regole adottate in sessione di bilancio a partire dal 1992, nonché delle prescrizioni poste nella risoluzione con la quale il Senato ha approvato il DPEF 2008-2011, i valori in termini di saldo netto da finanziare, relativi a ciascuno degli anni compresi nel bilancio triennale 2008-2010 così come riportati dall'articolo 1 del disegno di legge finanziaria, devono quindi comunque essere assunti come limite per l'ammissibilità delle proposte emendative, oltre naturalmente all'operatività dei vincoli derivanti dalle regole di copertura delle maggiori spese correnti e delle minori entrate e dal rispetto degli obiettivi di fabbisogno di cassa del settore statale e di indebitamento netto della pubblica amministrazione. Rileva, inoltre, che le varie norme di cui al disegno di legge finanziaria forniscono complessivamente risorse utilizzate direttamente nello schema di copertura della legge finanziaria (oneri correnti) nonché ai fini del rispetto del vincolo triennale costituito dal saldo netto da finanziare di competenza (bilancio statale) e forniscono altresì effetti che rilevano nell'ottica del raggiungimento dei valori di fabbisogno del settore statale e di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche assunti come obiettivi della manovra per il 2008. Ritiene, quindi, che rispetto alle determinazioni contenute nella risoluzione adottata al termine della discussione sul DPEF 2008-2011, in riferimento all'individuazione dei saldi-obiettivo e sulla base delle regole adottate in sessione di bilancio a partire dal 1992, la discussione parlamentare dovrebbe garantire il non peggioramento dei valori di correzione associati al disegno di legge finanziaria in termini sia di competenza del bilancio dello Stato, sia di fabbisogno del settore statale e di indebitamento netto della pubblica amministrazione. Il presidente relatore si sofferma, quindi, sul divieto di introdurre nel disegno di legge finanziaria norme che presentino carattere ordinamentale. A tale proposito richiama, quindi, le valutazioni contenute in un  apposito dossier del Servizio del bilancio e rileva che, per quanto riguarda le entrate, appaiono avere natura meramente ordinamentale, in materia di IRAP, le disposizioni di cui all'articolo 3, comma 14 (modalità di presentazione della dichiarazione annuale), nonché l'articolo 4 nei commi da 23 a 26 relativi ai compensi a favore degli intermediari che presentano le dichiarazioni e da 28 a 30, relativi alla semplificazione della dichiarazione annuale presentata dai sostituti d'imposta con il modello 770 e ai flussi telematici fra enti pubblici. Rileva, tuttavia, che l’articolo 3, comma 14, riveste notevole importanza perché ha un potenziale riflesso su un tema rilevante, come quello del federalismo fiscale. Osserva, quindi, che sembrano avere natura ordinamentale anche le norme relative all’istituzione di una commissione in materia di finanza degli enti locali, l'articolo 20, commi 6 e 7, riguardante l'autonomia gestionale e finanziaria delle ambasciate e dei consolati e l'articolo 23, che prevede l’istituzione di un sistema unico nazionale delle intercettazioni telefoniche. A tale proposito il presidente relatore sottolinea che in Italia le spese per effettuare le intercettazioni telefoniche risultano particolarmente elevate rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea. Nel richiamarsi ulteriormente al contenuto del dossier del Servizio del bilancio del Senato si sofferma sulle misure previste dall’articolo 32, lettera b) volto a sostenere l’imprenditoria femminile. Rileva, quindi, che vi è un altro gruppo di norme che dispongono riduzione di entrate ovvero aumento di spese e che vanno valutate in relazione al loro contenuto che deve essere finalizzato direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, con esclusione di interventi di carattere localistico o microsettoriale. In proposito ricorda che tale norma è stata interpretata in senso estensivo nelle trascorse sessioni di bilancio ritenendosi ammissibili anche disposizioni di maggiore spesa e di minore entrata anche se non suscettibili di influenzare direttamente le grandezze macroeconomiche. Al riguardo, richiamando ancora una volta l’analisi svolta dal Servizio del bilancio del Senato elenca una serie di norme che non appaiono direttamente finalizzate allo sviluppo, pur riconoscendo l’importanza delle misure previste come nel caso, ad esempio, del finanziamento a favore del Centro nazionale trapianti o delle misure volte ad estendere la tutela della maternità anche ai genitori adottivi. Richiama, infine,  l’importanza delle misure tese a garantire un rafforzamento complessivo della sicurezza del lavoro. Per quanto attiene al rispetto della prescrizione circa la rilevanza degli effetti finanziari sin dal primo anno del triennio, segnala una serie di norme che determinerebbero effetti soltanto a partire da annualità successive alla prima, tra le quali quelle in materia di white list.

In conclusione, richiama l’articolo 93, in materia di assunzioni, ricordando che si è in presenza di norme da tempo inserite nei disegni di legge finanziaria e per le quali occorre assumere l'orientamento se si tratti di diretto sostegno al reddito e quindi all'economia, evidenziando tuttavia che i commi da 7 a 10 appaiono avere effetti solo a partire dal 2010. Per quanto attiene alla copertura degli oneri correnti e i vincoli sul saldo netto della finanziaria richiama, per eventuali approfondimenti, il contenuto del citato dossier del Servizio del bilancio.

 

Il sottosegretario SARTOR si sofferma sul contenuto dell’articolo 3, comma 14, che ritiene coerente con il complessivo disegno di riforma della disciplina in materia di IRES e di IVA. Richiama, quindi, l’importanza dell’articolo 5, commi da 37 a 41, in relazione alla rilevanza del processo di digitalizzazione e rileva, altresì, che il comma 42 dello stesso articolo mira a porre rimedio ad una procedura europea di infrazione nei confronti dell’Italia. In relazione all’articolo 10, dopo averne illustrato il contenuto, rileva che si tratta di un meccanismo correttivo del patto di stabilità interno che consentirà un complessivo monitoraggio dei singoli enti locali. Richiama, inoltre, gli articoli 23 e 37 che prevedono una serie di interventi volti a razionalizzare le spese e rileva che l’articolo 80 consente di dare attuazione alle previsioni già contenute nella legge finanziaria del 2007. Dopo aver illustrato il contenuto dell’articolo 88, introdotto per adeguare l’ordinamento alla recente riforma del bilancio, strutturato per programmi e missioni, si sofferma sul concetto di sostegno allo sviluppo, rilevando l’importanza di preferire una interpretazione di tipo estensivo che non riduca il concetto di sviluppo alle sole misure in materia sanitaria e di istruzione. Dopo aver sottolineato l’importanza delle previsioni volte a garantire la sicurezza sul lavoro, conclude riservandosi di fornire alla Commissione ulteriori elementi nel prosieguo dell’esame del disegno di legge finanziaria.

 

Interviene quindi il senatore AZZOLLINI (FI), evidenziando che con il disegno di legge finanziaria in esame vengono notevolmente aumentati i controlli sulle imprese e sui cittadini. In relazione al concetto di sviluppo, richiamato anche dal sottosegretario Sartor, sottolinea l’importanza del tema della sicurezza particolarmente avvertito in alcune aree del Paese, e strettamente connesso alla possibilità di garantire investimenti e sviluppo. Conclude, quindi, con alcune osservazioni critiche sullo schema di copertura della legge finanziaria che risulta principalmente incentrato sulla razionalizzazione della pubblica amministrazione. Rileva, infine, che la manovra di bilancio presentata dal Governo rischia, in prospettiva, di peggiorare la situazione della finanza pubblica. 

 

Il senatore MORGANDO (Ulivo) rileva che senza dubbio una quota parte rilevante del maggior gettito deriva da un allargamento della base imponibile. Infatti, anche se le misure direttamente volte al contrasto all’evasione hanno effetti nel medio e lungo termine,  tuttavia le misure adottate dal Governo hanno portato ad una spontanea emersione di imponibile. Sull’utilizzo del risparmio pubblico, fa presente che questa è una prassi ormai consolidata, né ritiene che l’ammontare impiegato quest’anno a copertura della finanziaria sia significativamente diverso da quello utilizzato nelle finanziarie passate. Ritiene quindi corretto il prospetto di copertura della legge finanziaria per il 2008. Infine, per quanto concerne il contenuto proprio della legge finanziaria, ritiene opportuno attenersi ad una valutazione generale che prescinda dall’analisi puntuale dell’adeguatezza delle singole norme alla legge di contabilità di Stato.

 

Il senatore VEGAS (FI) rileva che la finanziaria è solo formalmente coperta visto che la maggior parte della copertura della finanziaria è a valere sul miglioramento del risparmio pubblico. Tale modalità di copertura rappresenta un modo di impegnare nel futuro entrate di cui non si ha alcuna certezza. Per quanto concerne il contenuto proprio della legge finanziaria, ricorda che dopo l’ultima sessione di bilancio vi era un orientamento unanime tra le Presidenze dei due rami del Parlamento e la Presidenza della Repubblica a contenere entro limiti stringenti il numero di articoli. Le attese erano di una finanziaria che recava grandi quantità di risorse per attuare poi con leggi ordinarie una serie di interventi che ora si trovano invece nell’articolato. Per quanto riguarda il comma 14 dell’articolo 3 in materia di IRAP e di regionalizzazione dei tributi per attuare un federalismo fiscale, osserva che il processo deve ancora iniziare e rileva invece che le norme possono avere un riflesso negativo sulla finanza pubblica. Sarebbe pertanto opportuno che venissero espunte. Si sofferma poi sul contenuto dell’articolo 10, comma 1, lettera n), capoverso 690-bis, recante l’istituzione di una Commissione in materia di finanza degli enti locali, che al di là delle motivazioni espresse dal Governo, appare del tutto ordinamentale e quindi non giustificata come contenuto proprio della legge finanziaria; dell’articolo 80, sul quale ritiene che vi sia il fondato rischio di aumentare la spesa dopo la riorganizzazione dei ministeri; dell’articolo 88, che a suo giudizio dovrebbe trovare sede nel disegno di legge di bilancio; dell’articolo 67, concernente i contributi INAIL, norma più volte proposta in finanziaria e per la quale la Ragioneria generale dello Stato ha sempre sollevato un problema di copertura.

 

Il senatore FERRARA (FI) svolge alcune considerazioni di carattere politico sull’importanza del Centro sperimentale, indicato nell’articolo 34, comma 19, in quanto l’unico che può verificare la qualificazione della sicurezza stradale. Rileva poi che molte norme possono essere collocate nei provvedimenti collegati e molte altre intervengono su temi, quali la sicurezza sul lavoro, trattati in provvedimenti recentemente approvati dall’attuale maggioranza. Per quanto concerne la copertura, rileva che non è stato approfondito il carattere strutturale delle maggiori entrate che hanno determinato il miglioramento del risparmio pubblico utilizzato a copertura della legge finanziaria. A suo parere, l’allargamento della base imponibile è ampiamente dovuto all’aumento del PIL e non all’efficacia della lotta all’evasione e all’elusione fiscale del Governo. Tenuto conto che le prospettive macroeconomiche internazionali segnalano un rallentamento delle attese di crescita dell’economia, la copertura della legge finanziaria appare seriamente compromessa.

 

Il presidente MORANDO (Ulivo), in qualità di relatore, replica alle osservazioni svolte, ribadendo la correttezza del prospetto di copertura e dell’impiego del risparmio pubblico a legislazione vigente. Rispetto, infatti, al passato, l’attuale prospetto di copertura appare invece corretto. Auspica che per la discussione della legge finanziaria giunga in Parlamento la relazione indicata nel comma 4, articolo 1, della legge finanziaria 2007, in merito all’analisi strutturale delle maggiori entrate registrate nel 2007. A suo parere, l’aumento del gettito è principalmente ascrivibile ad un aumento significativo dei profitti delle grandi imprese. Ciò è dimostrato dall’andamento dell’IRES. Occorre certo discernere parte di queste entrate ma il dato incontrovertibile è che vi sia un incremento significativo del gettito. Sul contenuto proprio, rileva che alcune valutazioni saranno improntate secondo una logica più generale. Particolare attenzione sarà necessaria nella valutazione delle norme concernenti la sicurezza al fine di tener conto che possono avere riflessi significativi di sistema. Occorre altresì considerare le argomentazioni emerse in merito ad alcune norme di carattere fiscale, che seppure non hanno un effetto sull’allegato 7, tuttavia avranno effetti positivi per il bilancio dello Stato. Sulla base del dibattito emerso preannuncia che predisporrà una proposta di parere da illustrare in una seduta da convocare per domani, alle ore 15,45, dopo l’approvazione in Assemblea della Nota di aggiornamento al DPEF. Propone altresì di sconvocare la seduta antimeridiana di domani visto che il dibattito è stato svolto nella presente seduta.

 

Sulle proposte del Presidente, conviene la Commissione ed il seguito dell’esame viene quindi rinviato.


BILANCIO(5a)

Giovedì 4 ottobre 2007

134a Seduta

Presidenza del Presidente

MORANDO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Parere al Presidente del Senato, ai sensi dell’articolo 126, commi 3 e 4, del Regolamento. Seguito e conclusione dell’esame)

 

Riprende l’esame sospeso nella seduta notturna di ieri.

 

Il presidente MORANDO (Ulivo), in qualità di relatore, illustra una proposta di parere elaborata sulla base del dibattito emerso nella serata di ieri. Fa presente inoltre che la proposta riflette un esame rigoroso e approfondito dei requisiti richiesti dalla legge di contabilità di Stato. Ciò è conseguente al richiamo fatto dalla Presidenza della Repubblica al ruolo delle Presidenze delle Commissioni bilancio e delle Camere sulla corretta applicazione delle norme vigenti e dei regolamenti nell’esame della manovra. Rileva che il parere tiene conto della necessità di valutare in modo più generale le norme concernenti la sicurezza stante il loro legame diretto con lo sviluppo economico. Infine, osserva che nel parere si propone, tra l’altro, lo stralcio dell’articolo 51, limitatamente al comma 1, in quanto il comma 2 reca disposizioni relative alla valutazione del sistema scolastico nazionale che, a suo giudizio, determina un effetto diretto sullo sviluppo.

 

In dichiarazione di voto contrario interviene il senatore CICCANTI (UDC), il quale lamenta che nel parere non sia stato proposto lo stralcio dell’articolo 8 che, a suo giudizio, ha natura ordinamentale.

 

Il senatore BALDASSARRI (AN) condivide l’impostazione generale della proposta, volta a rispettare l’appello fatto dal Presidente della Repubblica in merito al rispetto delle regole della sessione di bilancio. Dopo aver lamentato il fatto che il Ministro dell’economia e delle finanze non abbia fornito indicazioni precise nelle occasioni di audizione più recenti su alcuni profili finanziari connessi alla manovra, dichiara che per stessa ammissione del Governo la finanziaria è coperta con aumento del deficit pubblico. L’Esecutivo è responsabile quindi di un incremento di circa 1 punto percentuale del rapporto deficit/PIL  rispetto agli andamenti tendenziali.

 

Il senatore Giovanni BATTAGLIA (SDSE) sottolinea l’importanza di non espungere il finanziamento in tabella D per l’edilizia sanitaria pubblica, tenuto conto che lo stanziamento limitato all’ultimo anno del triennio è stato spesso accolto nelle scorse leggi finanziarie.

 

Il senatore ALBONETTI (RC-SE), richiamando i criteri generali in base ai quali sulle singole norme per la sicurezza è stata effettuata una valutazione complessiva di compatibilità con la legge di contabilità di Stato, in quanto trattasi di disposizioni suscettibili di determinare effetti diretti sullo sviluppo economico, osserva che anche le disposizioni di cui all’articolo 55, concernenti il Fondo destinato ad un piano contro la violenza alle donne, dovrebbe rispondere al contenuto proprio della legge finanziaria. Dichiara di non condividere la menzione, nel parere, delle disposizioni di cui all’articolo 93 e dell’articolo 68. Rileva, poi, che avrebbe auspicato di trovare nel parere l’articolo 14, concernente il contenimento dei costi per la rappresentanza dei Consigli locali. Formula un’analoga valutazione sull’articolo 58, concernente i trasferimenti all’INPS, che non presenta, a suo giudizio, effetti contabili. Preannuncia un voto favorevole sul contenuto del parere, ad eccezione della proposta di stralcio degli articoli 55, 68 e 93.

 

Il senatore LEGNINI (Ulivo) condivide le osservazioni svolte dal senatore Albonetti in merito alle disposizioni di cui all’articolo 55. Pur condividendo l’impostazione generale della proposta testé illustrata, rileva che le disposizioni di cui all’articolo 73, concernenti l’Agenzia per i giovani, aventi ad oggetti l’assunzione di personale, potrebbero essere compatibili con il contenuto proprio della legge finanziaria.

 

Il senatore AZZOLLINI (FI) preannuncia il voto contrario sulla proposta del Presidente, pur apprezzando lo sforzo di mantenere un certo rigore sul contenuto proprio della legge finanziaria. Auspica che le disposizioni contenute nel comma 2 dell’articolo 28, concernenti un Fondo per le vittime del mare, possano trovare una più idonea collocazione, ad esempio, nel decreto-legge n. 159 del 2007. Condivide il richiamo del senatore Giovanni Battaglia ai precedenti relativi al  finanziamento in tabella D, limitati al terzo anno del triennio, tenuto peraltro conto del rilievo economico e sociale dell’edilizia sanitaria pubblica.

 

Il senatore LUSI (Ulivo) preannuncia un voto favorevole sulla proposta di parere, ad eccezione dell’articolo 49, che ritiene invece compatibile con i requisiti propri della legge finanziaria. Si tratta, infatti, di misure che a suo giudizio hanno un effetto sullo sviluppo economico.

 

Il senatore CABRAS (Ulivo) preannuncia il proprio voto favorevole alla proposta del Presidente, basata su argomenti fondati e condivisibili e che tengono anche conto dell’impegno già svolto dal Governo per contenere il numero degli articoli della finanziaria.

 

La senatrice BONFRISCO (FI) non condivide, della proposta del Presidente, l’indicazione dell’articolo 37, comma 2, così come non condivide l’indicazione dell’articolo 55, recante interventi di contrasto alla violenza sulle donne.

 

Il presidente MORANDO, ringraziando tutti gli intervenuti per l’approfondito dibattito svolto, fa presente che, per quanto concerne il rifinanziamento in tabella D per l’anno 2010 dell’edilizia sanitaria pubblica, ancorché ci siano stati altri precedenti, ritiene opportuno mantenere nel parere la proposta di stralcio, in quanto tale disposizione può trovare sede nelle prossime finanziarie trattandosi di somme che si renderanno disponibili soltanto nel 2010. Anche per quanto concerne l’articolo 55 conferma l’orientamento di indicarlo nel parere, in quanto si tratta di una norma oggetto già di stralcio in altre precedenti manovre di bilancio da parte dell’altro ramo del Parlamento. Ritiene opportuno mantenere anche l’indicazione dell’articolo 49, in quanto non si tratta di una norma che produce effetti finanziari. In merito all’Agenzia per i giovani, non condivide l’opinione che si tratti di un nesso diretto con lo sviluppo economico. Si dichiara contrario ad indicare nel parere l’articolo 8, in quanto esso produce effetti finanziari di risparmio in linea con la funzione di contenimento delle spese tipico della legge finanziaria. In merito all’articolo 68, ricorda che nella seduta notturna di ieri si era determinato un orientamento unanime sul fatto che soltanto il comma 2 è compatibile con i contenuti della legge finanziaria.

 

Su richiesta della Commissione si procede alle votazioni per parti separate. Previa verifica del prescritto numero di senatori, viene quindi posta in votazione la prima parte del parere fino all’indicazione dell’articolo 48, comma 2: essa risulta accolta. Con distinte votazioni è poi approvato il parere fino all’indicazione del rifinanziamento in tabella D per l’edilizia sanitaria pubblica. Tale ultima parte, posta ai voti, è respinta, mentre risulta approvata la restante parte del parere (pubblicato in allegato al resoconto della seduta odierna).

 

La seduta termina alle ore 16,40.

 


Allegato

 

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE, AI SENSI DELL’ARTICOLO 126, COMMI 3 E 4 DEL REGOLAMENTO, SUL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge finanziaria per il 2008 e per il triennio 2008-2010, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 126, commi 3 e 4, del Regolamento, - sentito il rappresentante del Governo - perviene alle seguenti conclusioni, avvertendo che esse considerano, come di consueto, la formale organizzazione contabile della manovra quale risulta dagli effetti che il Governo associa alle misure proposte, così come documentati nei testi governativi.

a) In ordine al profilo dell'ambito contenutistico del disegno di legge finanziaria, ai fini delle determinazioni presidenziali di cui all'articolo 126, comma 3, del Regolamento, si conclude che il testo presentato dal Governo appare, nel complesso, in linea con le prescrizioni dell’articolo 11 della legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni, tra cui da ultima la legge n. 208 del 1999.

Anche tenuto conto delle valutazioni del Governo, si formula, tuttavia, parere contrario sugli articoli 5, comma 33, 10, comma 1 lettera n) capoverso 690-bis, 20, commi 6 e 7, 37, comma 2, 46, comma 6, 32, comma 1 lettera b), 51 (comma 1) e 80, in quanto violano il divieto di introdurre norme di carattere ordinamentale di cui all’articolo 11, comma 3, lettera i-bis della legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni. Il parere è altresì contrario sugli articoli 4, commi da 23 a 26, 5, commi da 10 a 14 e da 27 a 30, 19, 28, comma 2, 34, commi 19 (limitatamente all’ultimo periodo) e 20, 36, comma 1, 42, 48, comma 2 (limitatamente alle parole da "Per la partecipazione" fino a "MDRI,"), 49, 53, 55, 68, comma 1, 73, 17 e 72, comma 4, in quanto, pur prevedendo un onere, presentano un contenuto non finalizzato direttamente al sostegno o al rilancio dell’economia, come prescritto dell’articolo 11, comma 3, lettera i-ter), della citata legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni. Il parere è infine contrario sull’articolo 93, commi da 7 a 10, in quanto anche in base all'allegato 7, le seguenti norme determinerebbero effetti finanziari soltanto a partire da annualità successive alla prima del triennio 2008-2010.

b) Per quanto attiene al rispetto dei vincoli di copertura degli oneri di natura corrente previsti dal disegno di legge finanziaria per il 2008 (comma 5 dell'articolo 11, della legge n. 468, modificata), si può ritenere che le soluzioni presentate nello schema di copertura del disegno di legge finanziaria in esame (prospetto allegato all'articolo 97, comma 1) siano sostanzialmente conformi a tale disciplina; si segnala, al riguardo, che viene utilizzato in parte il miglioramento del risparmio pubblico a legislazione vigente e che, poiché il disegno di legge in esame non determina un peggioramento del risparmio pubblico rispetto all’ultima previsione assestata, sulla base dell'interpretazione fornita con la risoluzione approvativa del DPEF 1990-92 non si pongono problemi formali relativamente alla copertura degli oneri correnti.

c) Per quanto riguarda il rispetto delle regole di adeguamento delle entrate e delle spese, su base triennale, quali determinate nella risoluzione con la quale il Senato della Repubblica ha approvato il DPEF 2008-2011 (articolo 11, comma 6, della legge n. 468, modificata), si rileva che il vincolo del saldo netto da finanziare di cui all'articolo 1 è rispettato per il primo anno (2008) ricompreso nel triennio del bilancio pluriennale: esso risulta infatti pari a 34 miliardi di euro e corrisponde al valore indicato dalla Nota di aggiornamento al DPEF 2008-2011. Per il 2008 e il 2009 il disegno di legge finanziaria espone valori contabili con un profilo discendente dal primo al terzo anno, coerentemente con l'indicazione in tal senso contenuta nella risoluzione approvativa del DPEF 2008-2011, anche se si tratta di importi superiori in valore assoluto rispetto agli omologhi valori della Nota di aggiornamento: il vincolo sul saldo netto da finanziare risulta dunque formalmente rispettato anche per il secondo e terzo anno. Ciò naturalmente a condizione della preventiva approvazione tramite risoluzione parlamentare della Nota di aggiornamento al DPEF 2008-2011, che ridetermina in aumento il valore del SNF per il primo anno.

Sulla base delle regole adottate in sessione di bilancio a partire dal 1992, nonché delle prescrizioni poste nella risoluzione con la quale il Senato ha approvato il DPEF 2008-2011, i valori in termini di saldo netto da finanziare, relativi a ciascuno degli anni compresi nel bilancio triennale 2008-2010 così come riportati dall'articolo 1 del disegno di legge finanziaria, devono quindi comunque essere assunti come limite per l'ammissibilità delle proposte emendative, oltre naturalmente all'operatività dei vincoli derivanti dalle regole di copertura delle maggiori spese correnti e delle minori entrate e dal rispetto degli obiettivi di fabbisogno di cassa del settore statale e di indebitamento netto della pubblica amministrazione.

d) Le varie norme di cui al disegno di legge finanziaria forniscono complessivamente risorse utilizzate direttamente nello schema di copertura della legge finanziaria (oneri correnti) nonché ai fini del rispetto del vincolo triennale costituito dal saldo netto da finanziare di competenza (bilancio statale); forniscono altresì effetti che rilevano nell'ottica del raggiungimento dei valori di fabbisogno del settore statale e di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche assunti come obiettivi della manovra per il 2008. Rispetto alle determinazioni contenute nella risoluzione adottata al termine della discussione sul DPEF 2008-2011 in riferimento all'individuazione dei saldi-obiettivo e sulla base delle regole adottate in sessione di bilancio a partire dal 1992, la discussione parlamentare dovrebbe dunque garantire il non peggioramento dei valori di correzione associati al disegno di legge finanziaria in termini sia di competenza del bilancio dello Stato, sia di fabbisogno del settore statale e di indebitamento netto della pubblica amministrazione. Tale non peggioramento implica che le proposte emendative assumano una configurazione neutra in termini di effetti sulle correzioni, associabili alle singole norme del disegno di legge finanziaria, sulla base delle indicazioni contenute nei documenti governativi, in riferimento agli obiettivi di cui ai commi 5 e 6 del richiamato articolo 11 della legge n. 468, modificata.

Conseguentemente alle decisioni di stralcio, il Governo dovrà provvedere a regolare con appositi emendamenti le conseguenti determinazioni finanziarie.


BILANCIO(5a)

Martedì 6 novembre 2007

166a Seduta

Presidenza del Presidente

MORANDO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Parere all'Assemblea su emendamenti. Esame. Parere in parte contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, in parte non ostativo)

 

Il relatore LEGNINI (Ulivo) illustra gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, rilevando, per quanto di competenza, che le proposte 3.300, 3.804 (limitatamente al comma 2-nonies), 7-ter.801e 49-ter.800, appaiono suscettibili di determinare maggiori oneri, privi di una adeguata copertura. Fa presente, infine, che non vi sono osservazioni sui restanti emendamenti.

Propone, dunque, l'espressione di un parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sulle proposte indicate, che appaiono onerose, mentre propone l'espressione di un parere non ostativo sui restanti emendamenti.

 

Verificata la presenza del prescritto numero legale, il PRESIDENTE pone dunque ai voti la proposta di parere del relatore, che risulta approvata dalla Commissione.

 


FINANZE E TESORO(6a)

Martedì 9 ottobre 2007

127a Seduta

Presidenza del Presidente

BENVENUTO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010  

- Tab. 1) Stato di previsione dell’entrata per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )  

 

(1819) Conversione in legge del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale

(Rapporti alla 5a Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Parere alla 5a Commissione per il disegno di legge n. 1819. Esame congiunto e rinvio)

 

Il relatore BARBOLINI (Ulivo) riferisce alla Commissione sullo stato di previsione delle entrate (Tab. 1 allegata al disegno di legge n. 1818) e sul disegno di legge finanziaria per il 2008 (Atto Senato n. 1917) per le parti di competenza, focalizzando l’attenzione sull’andamento del gettito delle entrate erariali, che si pone alla base del risanamento compiuto e delle prospettive finanziarie per l’anno prossimo. Osserva che la crescita del gettito trova spiegazioni in fattori economici, come la crescita degli utili e dell’economia in generale, in fattori legislativi, come le misure adottate nel corso della legislatura, nonché in elementi riconducibili a valutazioni di convenienza dei contribuenti rispetto all’azione accertatrice della Amministrazione finanziaria (a fronte dell'annuncio di una linea politica contraria all’adozione di misure di clemenza fiscale).

Per quanto riguarda la Tab. 1, sullo stato di previsione delle entrate, segnala che la nuova articolazione del bilancio dello Stato consente di rendere più semplice e immediata la lettura di tale documento, soprattutto in rapporto alla divisione tra entrate ricorrenti e entrate non ricorrenti, nonché tra entrate derivanti dall'attività ordinaria e quelle derivanti dall’attività di accertamento e controllo. Fa quindi presente che le entrate tributarie per il 2008 sono stimate in crescita per una cifra complessiva di 427.376 milioni di euro, con un incremento rispetto alle previsioni assestate di circa 9 miliardi di euro. Anche le entrate extratributarie sono previste in crescita: in totale le entrate finali sono stimate in incremento per circa 12.000 milioni di euro.

Passando ad esaminare alcune voci del bilancio di competenza delle entrate, evidenzia la stima in riduzione del gettito IVA (meno 3.843 milioni di euro) e la crescita dell’IRES (pur segnalando che tale stima potrà essere influenzata dagli effetti delle disposizioni recate dalla finanziaria) e la crescita delle stime delle entrate extratributarie derivanti dal controllo e repressione delle irregolarità.

Commentando le misure del disegno di legge finanziaria, sottolinea che, per il reddito di impresa, i profili più rilevanti sono i seguenti: la semplificazione fiscale, la riduzione dell’aliquota IRES dal 33 al 27,5 per cento, la forte semplificazione nel calcolo degli interessi passivi non deducibili, la ridisciplina degli ammortamenti anticipati e l'introduzione di un criterio semplificato di calcolo dell’imposta per le imprese minori o marginali.

Rilevato che la base di calcolo del reddito d'impresa viene ampliata, in contrapposizione all’abbattimento dell’aliquota nominale di tassazione delle società di capitali, degli enti commerciali e delle stabili organizzazioni in Italia di società estere, che passa dal 33 al 27,5 per cento, il relatore osserva che, per quanto riguarda l’eliminazione degli ammortamenti anticipati e accelerati, andrebbe chiarito se l’applicazione delle disposizioni innovative a decorrere dal periodo di imposta successivo al 31 dicembre 2007 si riferisca ai contratti di acquisto dei beni ammortizzabili ovvero alla disciplina degli ammortamenti per beni già iscritti nel conto economico negli anni precedenti.

Si prevede inoltre, egli prosegue, l’applicazione dell’aliquota ridotta per le società di persone e le ditte individuali: a decorrere dal 2008, infatti, tali soggetti potranno scegliere di sottoporre a tassazione gli utili non distribuiti e impiegati nell’azienda con aliquota IRES al 27,5 per cento.

Evidenzia inoltre che, per l’IRAP, viene prevista la riduzione dell’aliquota dal 4,25 al 3,9 per cento, accompagnata da una semplificazione del calcolo dell’imposta, nonché dall’eliminazione di tale imposta dal modello Unico. Per le imprese marginali o minori, prevede un unico prelievo a titolo definitivo del 20 per cento per imprese e professionisti con un ammontare di ricavi e compensi non superiore a 30.000 euro: il regime prevede l’esonero dal versamento dell’IRES e dell’IRAP, la franchigia per l’IVA  e un solo adempimento IRPEF, con esclusione dell’applicazione degli studi di settore. Sottolinea che tale misura da un lato corrisponde alle aspettative dei settori interessati che vedono drasticamente ridotti gli adempimenti tributari e dall’altro potrebbe avere anche effetti positivi in termini di gettito.

Pur esprimendo un forte apprezzamento per tale misura, segnala quindi l’utilità di valutare l'adozione di un modello flessibile nell’applicazione dei criteri per la fruizione della tassazione opzionale, per evitare che la soglia dei ricavi diventi, indirettamente, un elemento di freno alla crescita economica e produttiva.

Passando al commento delle disposizioni sulla casa, delle quali sottolinea il rilevo sociale ed economico, osserva che l’articolo 2, comma 1, introduce, rispetto alla normativa vigente, un’ulteriore detrazione fruibile in sede di versamento dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) gravante sulla cosiddetta «prima casa», riguardando circa il 40 per cento dei proprietari. Si tratta, a suo parere, di una disposizione di grande rilievo sociale, che rafforza l'indirizzo volto a tutelare un bene rilevante, come l'immobile adibito ad abitazione, la cui applicazione, peraltro, andrebbe attentamente valutata alla luce del previsto limite di fruibilità fissato in 50.000 euro di reddito annuale del soggetto proprietario. Dopo aver illustrato alcuni casi di differente fruizione del beneficio tra famiglie monoreddito e bireddito, svolge alcune considerazioni in merito alla natura patrimoniale dell'imposta comunale sugli immobili e sulla opportunità di valutare approfonditamente il predetto limite di reddito. Dopo aver dato compiutamente conto della disciplina così introdotta, passa in rassegna le agevolazioni fiscali per gli inquilini, soffermandosi sulle novelle all’articolo 16 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 1986 (Testo unico delle imposte sui redditi – TUIR) che attribuiscono una detrazione di imposta ai titolari di contratti di locazione di unità immobiliari adibite ad abitazione principale nonché, a favore dei giovani di età compresa fra i 20 e i 30 anni, titolari di un contratto di locazione relativo alla propria abitazione principale, la possibilità di usufruire, per i primi tre anni, della stessa detrazione. Osservato che il comma 9 dell’articolo 2 mira ad evitare che il reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze rilevi ai fini del calcolo delle detrazioni per carichi di famiglia e delle detrazioni per categorie di reddito, rammenta, in proposito, che il Governo aveva accolto un ordine del giorno della Commissione, nel corso dell’esame del disegno di legge n. 1485, tendente ad elevare il limite di reddito al di sotto del quale un componente della famiglia è considerato soggetto fiscalmente a carico, richiamando al riguardo le argomentazioni a suo tempo svolte.

Dopo aver commentato la norma contenuta nel comma 7 dell’articolo 2, sull’esonero dal versamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per i contribuenti il cui reddito complessivo è formato soltanto da redditi fondiari di importo complessivo non superiore a 500 euro, segnala, in tema di edilizia, la proroga al 2010 delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e le spese per il risparmio energetico nonché la riduzione dell’imposta di registro sui trasferimenti degli immobili compresi in piani urbanistici diretti all’attuazione di programmi di edilizia residenziale.

Conclude la propria illustrazione, dichiarandosi disponibile a tener conto delle indicazioni che emergeranno nel corso del dibattito, e preannunciando l’inserimento nello schema di rapporto di alcune importanti osservazioni già espresse nel corso dell’esame del disegno di legge 1485, quali ad esempio quelle concernenti la misura del compenso per i centri di assistenza fiscale nel caso di dichiarazioni con una cifra da versare o compensare inferiore a 12 euro e le misure a favore dei giovani e dei gruppi musicali. Infine, richiama l’attenzione della Commissione sull’opportunità di inserire una serie di osservazioni concernenti l’applicazione del 5 per mille, lo scorrimento delle graduatorie degli idonei all’Agenzia delle Entrate e la clausola di salvaguardia per il trattamento fiscale del TFR.

 

Il relatore Paolo ROSSI (Ulivo) riferisce alla Commissione sulla Tab. 2, allegata al disegno di legge di approvazione del bilancio dello Stato per il 2008 (Atto Senato n. 1818) e sul disegno di legge finanziaria per il 2008 (Atto Senato n. 1817) per le parti di competenza, soffermandosi sulla riclassificazione del bilancio per programmi e missioni. Con tale nuova articolazione, il Governo ha operato la riclassificazione del bilancio in senso funzionale, passando da una struttura basata sulle Amministrazioni (centri di responsabilità che gestiscono le risorse) a una che pone al centro le funzioni (cosa viene fatto con le risorse in funzione degli obiettivi). Il bilancio viene così suddiviso in missioni (nel numero di 34) che rappresentano le grandi finalità perseguite con la spesa pubblica e che si realizzano attraverso uno o più programmi di spesa (stabiliti nel numero di 168),  a loro volta costituiti da aggregati omogenei di attività all’interno di ogni Ministero. La nuova classificazione funzionale, attuata in tempi estremamente rapidi, per permettere la sua applicazione già al bilancio di previsione per il 2008, è certamente suscettibile di miglioramenti e perfezionamenti (come segnala la relazione illustrativa del Governo), tuttavia il risultato ottenuto, grazie a una proficua e serrata collaborazione istituzionale, costituisce un primo passo di un percorso che condurrà a una rivisitazione più immediata e sistematica dei documenti di bilancio e di programmazione.

Il relatore focalizza quindi l’attenzione sulle previsioni iniziali contenute nel bilancio per il 2008, evidenziando le appostazioni di bilancio relative al Ministero dell’economia e delle finanze: le spese correnti sono pari a 277,937 miliardi in competenza e a 293,194 miliardi di autorizzazioni di cassa mentre la spesa in conto capitale viene indicata in 25,422 miliardi in competenza e in 26,385 miliardi in cassa. Il rimborso passività finanziarie ammonta a 198 miliardi in competenza e in cassa. Le risorse complessive sono pari a 501,517 miliardi in competenza e a 517,739 miliardi per le autorizzazioni di cassa. Dopo aver raffrontato i dati di competenza relativi alle previsioni assestate per il 2007 con quelli riguardanti le previsioni per il 2008, commenta gli stanziamenti relativi ai singoli centri di responsabilità, osservando che, per quanto riguarda il Dipartimento per le politiche fiscali, il riepilogo missione/programma/centro di responsabilità evidenzia, per il 2008,  previsioni di spesa pari a 60,052 miliardi di euro in conto competenza e a 60,369 in conto cassa; per quanto attiene invece alla Guardia di Finanza, la previsione di competenza ammonta a 3,609 miliardi di euro e a 3,655 in conto cassa.

Per quanto riguarda l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, il relatore sottolinea che il raffronto tra le previsioni per l'anno 2008 e le previsioni di bilancio per l'anno 2007, assestate a seguito della presentazione del disegno di legge (Atto Senato n. 1679) per l'assestamento del bilancio dello Stato, evidenzia identici stanziamenti per le entrate e le spese, i quali risultano pari, rispettivamente, a 12,657 miliardi di euro per le previsioni assestate 2007, e a 12,167 miliardi di euro per le previsioni 2008.

Relativamente alle disposizioni del disegno di legge finanziaria per il 2008, segnala i commi dal 31 al 34 dell’articolo 4, i quali autorizzano i Consorzi di Garanzia fidi (Confidi), sottoposti alla vigilanza prudenziale della Banca d’Italia, a prestare garanzie e fideiussioni nei confronti dello Stato, ai fini specificamente fiscali, laddove tale facoltà sia già attribuita dalla vigente normativa alle banche. Dopo aver riepilogato la vigente disciplina concernente tale tipologia di consorzi, dà compiutamente conto delle previsioni contenute nell’articolo in commento.

Si sofferma quindi sull’articolo 56, concernente la disciplina degli investimenti nel settore immobiliare da parte degli enti previdenziali pubblici, evidenziando le modalità con le quali si intende razionalizzare la spesa per investimenti in tale ambito.

Nel concludere la propria illustrazione, commenta le previsioni dell’articolo 83, volte a far emergere, con gradualità, nel bilancio dello Stato, i costi connessi all’uso degli immobili pubblici. A tal proposito, fa presente che vengono modificati i commi dal 204 al 208 dell’articolo 1 della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007). Altresì, vengono prescritte sia l’individuazione di piani di razionalizzazione degli spazi sia la riduzione della spesa. Infine, analizza nel dettaglio le singole novelle recate alla legge finanziaria per l’anno 2007.

 

Sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 159 del 2007 (Atto Senato n. 1819) riferisce alla Commissione la senatrice THALER AUSSERHOFER (Aut), segnalando, per quanto di competenza,  che l’articolo 1 prevede che le maggiori entrate tributarie nette rispetto alle previsioni definite con il DPEF siano destinate, per il 2007, a realizzare gli obiettivi di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni e dei saldi di finanza pubblica a legislazione vigente.

Si sofferma quindi sull’articolo 11, il quale dispone che, al fine di incentivare l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per l’estinzione anticipata di mutui e prestiti obbligazionari da parte di province e comuni, siano attribuiti appositi contributi, il cui ammontare non potrà superare il tetto dei 30 milioni di euro annui. La loro corresponsione verrà effettuata sulla base di una certificazione da redigersi secondo modalità stabilite con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro il 30 ottobre 2007.

Dopo aver dato conto dell’articolo 17 e dell’articolo 20, il quale integra di 150 milioni di euro per l’anno 2007, l’autorizzazione di spesa relativa alla destinazione del 5 per mille dell’IRPEF a  scopi di pubblica utilità, focalizza l’attenzione sull’articolo 39, rilevando al riguardo che esso abroga, al comma 1, alcune norme della legge finanziaria per il  2007, che avevano introdotto l’obbligo di indicare nella dichiarazione dei redditi numerosi dati relativi all’imposta comunale sugli immobili (ICI), mentre, al comma 2, dispone che anche l’imposta sul reddito delle attività produttive (IRAP) rientri nel regime privilegiato dei crediti dello Stato. Con riguardo al comma 3, prosegue la relatrice, esso conferma che, dal 1° gennaio 2008, non sarà più utile, ai fini delle deduzioni e detrazioni dalle imposte sui redditi, allegare allo scontrino fiscale la documentazione contestualmente rilasciata dal farmacista, la quale specifichi la natura, la qualità e la quantità dei medicinali venduti: infatti occorrerà che la fattura o lo scontrino fiscale contenga la specificazione della natura, qualità e quantità dei farmaci nonché l'indicazione del codice fiscale del destinatario. Al riguardo, valuta criticamente la possibilità, concessa dall'Agenzia delle Entrate fino al 31 dicembre 2007, di allegare allo scontrino la suddetta documentazione.

Commentando il comma 4 dell’articolo 39, che modifica alcune disposizioni della legge finanziaria per il 2007 relative al sistema integrato delle banche dati in materia finanziaria e tributaria, la relatrice rileva che, tra le sue finalità istituzionali, rientra anche lo scambio costante di informazioni dell’intero settore pubblico. Dopo aver fatto riferimento al potere di indirizzo attribuito al Ministro dell’economia e delle finanze nei confronti di tutte le strutture dell’Amministrazione finanziaria, esprime l’auspicio che lo scambio di informazioni che si intende realizzare sia limitato alle banche dati pubbliche, senza coinvolgere archivi di soggetti privati.

Dopo aver dato compiutamente conto dei restanti commi dell’articolo 39, si sofferma su alcuni profili dell’articolo 40: da un lato si prevede che la gestione del gioco Enalotto e del suo gioco opzionale (Superenalotto) continui ad essere assicurata dall’attuale concessione fino alla piena operatività della nuova concessione e, comunque, non oltre il 30 settembre 2008, e, dall’altro, si prevede l’istituzione, a decorrere dal 1° marzo 2008 senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, di un’apposita agenzia fiscale preposta all’esercizio delle funzioni attualmente svolte dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Un ulteriore profilo concerne la modifica dei criteri di calcolo dell’acconto dell’addizionale comunale e dell’aliquota dell’addizionale regionale all’IRPEF.

In riferimento all’articolo 41, sottolinea che esso prevede la costituzione, da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, di un’apposita società di scopo per la promozione della formazione di strumenti finanziari immobiliari (fondi immobiliari o società di investimento immobiliare quotate) finalizzati all'acquisizione, al recupero, alla ristrutturazione o alla realizzazione di immobili ad uso abitativo.

Conclude la propria illustrazione, dando conto delle previsioni di cui all’articolo 44, che dispone l’attribuzione, per l’anno 2007, di una somma pari a 150 euro a favore dei soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), il cui debito di imposta netto dovuto per l’anno 2006 risulti pari a zero.

 

Riservandosi di intervenire in sede di discussione generale, il senatore EUFEMI (UDC) sottolinea il rilievo dell’atteggiamento dei Gruppi dell’opposizione, che hanno rinunciato a promuovere il pronunciamento in Assemblea sui presupposti di costituzionalità del decreto-legge.

Tuttavia rileva che il quadro di finanza pubblica per il 2007, assunto a riferimento del decreto-legge, rimane impregiudicato in assenza della definitiva approvazione del disegno di legge di assestamento del bilancio (Atto Senato n. 1679), e che tale circostanza ha effetti anche sulle stime contenute nei documenti di bilancio per l'anno 2008. Si tratta di un rilievo che, a suo parere, mette in forse l'intera impalcatura della manovra finanziaria.

 

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

 


FINANZE E TESORO(6a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

128a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

BENVENUTO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010  

- (Tab. 1) Stato di previsione dell’entrata per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)  

 

(1819) Conversione in legge del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale

(Rapporti alla 5a Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Parere alla 5a Commissione per il disegno di legge n. 1819. Seguito dell'esame congiunto e rinvio) 

 

Si riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta di ieri.

 

Si apre la discussione generale congiunta.

 

Nel porre in luce gli elementi di criticità nell’azione del Governo, il senatore CANTONI (FI) trae spunto dalle indicazioni emerse nel corso dell’audizione del Governatore della Banca d’Italia dinanzi alle Commissioni bilancio di Camera e Senato. Sottolinea poi che il testo del disegno di legge finanziaria presenta il tenore e i caratteri di un vero e proprio programma elettorale, ritenendo anche infondate le solenni dichiarazioni degli impegni programmatici rese dai componenti del Governo. Infatti, l’oratore ritiene infondato il quadro prospettato all’avvio della legislatura di un andamento fortemente negativo dei conti pubblici, tenuto conto che nell’anno in corso il rapporto tra il deficit e il prodotto interno lordo è in linea con i vincoli previsti in ambito comunitario. Dopo aver fatto presente che le maggiori entrate tributarie rispetto alle previsioni iniziali discendono da una sottostima da parte del Governo e che la finalità di redistribuzione del reddito, annunciata dall’Esecutivo, non ha trovato un concreto riscontro, commenta criticamente l’andamento tendenziale della pressione fiscale, la quale è destinata ad attestarsi al 43 per cento nel prossimo anno. Precisato che il Governo, nella sua azione, sembra animato da un intento di controriforma rispetto all’operato del precedente Esecutivo (per quanto riguarda le politiche in materia di previdenza, di mercato del lavoro, di investimenti per le infrastrutture e di disciplina dell’immigrazione), richiama gli obiettivi programmatici enunciati nel primo DPEF del Governo, consistenti nella riduzione della spesa corrente per i quattro principali comparti. Secondo l’oratore, tale linea di intervento è rimasta una enunciazione di mero principio, a fronte di una politica di aumento generalizzato della pressione fiscale per il finanziamento di maggiori spese.

Si sofferma quindi criticamente sul decreto-legge n. 159 del 2007, in ordine al quale muove rilievi di legittimità costituzionale, sotto un duplice profilo, tanto per la mancanza dei presupposti di straordinaria necessità e urgenza quanto per il ricorso alla decretazione d’urgenza per intervenire sui saldi di bilancio. Per quanto riguarda la manovra nel suo complesso, evidenzia che essa peggiora i valori tendenziali del quadro di finanza pubblica, in particolare per il rapporto deficit/PIL, di cui si prevede per l’anno prossimo il peggioramento di mezzo punto percentuale. Segnalando quindi che non vi è assolutamente alcuna redistribuzione delle maggiori entrate, esprime preoccupazione per gli effetti della manovra, che rinviano al triennio 2009-2011 il raggiungimento degli obiettivi di riequilibrio della finanza pubblica, a fronte di una sensibile contrazione nella crescita dell’economia. In tal senso, osserva che la manovra rappresenta un’occasione sprecata per la restituzione delle maggiori entrate registrate: esse infatti (cifrate in circa 13 miliardi di euro) non vengono destinate alla riduzione del debito pubblico ma all’incremento delle spese. Peraltro, il volume complessivo della correzione dei conti è ben maggiore di quanto dichiarato dal Governo, dal momento che occorre tenere conto degli effetti finanziari recati dal decreto-legge e dal provvedimento che recepisce il protocollo sulla riforma del Welfare. In merito ai rapporti finanziari con le autonomie territoriali, rileva l’insoddisfacente funzionamento del federalismo fiscale, citando l’esempio negativo rappresentato dalla prassi di stanziare fondi a favore delle Regioni che non hanno governato il ciclo della spesa sanitaria.

Giudica inoltre fallimentare anche l’operato in tema di politiche per lo sviluppo: il Governo francese aveva deciso di subordinare il riequilibrio dei conti pubblici all’intrapresa di un’azione di rilancio dell’economia, attuata con l’alleggerimento del prelievo sul reddito d’impresa attraverso una rimodulazione della base imponibile. Al contrario, le modalità con le quali si prevede di attuare la revisione dell’imponibile e delle aliquote IRES e IRAP si traducono di fatto in un aumento del prelievo sulle imprese.

Dopo aver sottolineato che non vi sono sgravi fiscali per il reddito di lavoro dipendente (nella prospettiva di ottenere un incremento dei salari netti), giudica inefficaci le misure che riguardano la cosiddetta «prima casa» e gli sgravi a favore degli inquilini.

 

Il senatore D'AMICO (Ulivo) evidenzia che l’analisi dell’andamento del gettito delle entrate non può comunque essere disgiunta dalla valutazione del ciclo della spesa: non concorda con l’impostazione secondo la quale soltanto con la riduzione della pressione fiscale si favorisce la crescita e lo sviluppo dell’economia. Non ritiene applicabile tale modello all’Italia, a causa del consistente volume del debito pubblico, che aumenta l’incidenza delle oscillazioni dei mercati finanziari e dei tassi di interesse. La questione centrale è rappresentata, a suo avviso, proprio dalla crescita economica, la quale può essere favorita non attraverso interventi sul carico impositivo, ma soltanto attraverso una riduzione delle spese di parte corrente (tenuto conto della inopportunità o della difficoltà di intervenire sulle spese in conto capitale o sul rimborso dei prestiti).

Nel prendere in esame l’andamento della spesa pubblica negli ultimi dieci anni nei Paesi europei, enuclea la costante secondo la quale la curva di esso risente dell’andamento del ciclo economico. Al contrario, il sistema italiano presenta un carattere di anomalia, per il quale esprime preoccupazione, consistente nell’aumento della spesa pubblica in misura maggiore del prodotto interno lordo, dimostrando che la politica di spesa non è influenzata né dal ciclo economico né dai mutamenti politici negli assetti di Governo. Osserva quindi negativamente che con il disegno di legge finanziaria per il 2008 la spesa di parte corrente è destinata ad un ulteriore incremento, in base tra l’altro all’erroneo convincimento (comune a tutti gli Esecutivi) che il ricorso all’ampliamento del deficit rappresenti l’unica leva per lo sviluppo economico. All’inverso, la manovra presentata dal Governo non interviene sulla soglia della povertà né agisce sulla riduzione delle forti disparità di reddito. L’obiettivo di riequilibrio della finanza pubblica, il cui raggiungimento è rinviato al 2011, richiede invece un intervento coraggioso di contenimento della spesa corrente. Sotto altro profilo, non disconosce che l’apporto del Parlamento alle decisioni di bilancio presenta in genere un impatto marginale, che non influisce in modo significativo sulle grandezze macroeconomiche di riferimento.

Passando al merito dei provvedimenti all’esame congiunto, l’oratore propone di valutare adeguatamente una più proficua utilizzazione della somma di 150 milioni di euro stanziata dal decreto-legge n. 159 del 2007 per realizzare il programma di interventi e iniziative funzionali alle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia. Inoltre, tali risorse potrebbero essere utilizzate per incrementare la soglia di detraibilità degli interessi passivi pagati sui mutui immobiliari stipulati a tasso variabile.

Per quanto riguarda le disposizioni del disegno di legge finanziaria per il 2008, esprime condivisione per l’attuale struttura dell’ICI, posto che si tratta di un’imposta a base patrimoniale con aliquota contenuta che non produce effetti distorsivi nella riallocazione del reddito e costituisce al contempo un importante strumento di finanziamento dei Comuni. Manifesta quindi netto dissenso rispetto alle modalità con le quali si prevede la concessione di una specifica detrazione d’imposta, da fruire in sede di versamento dell’ICI, in particolare per ciò che concerne la soglia di reddito prevista per il beneficio fiscale. Infatti, il meccanismo prospettato presenta profili fortemente sperequativi per quanto riguarda la platea dei soggetti potenziali beneficiari. Formula quindi un’analitica indicazione in merito alle modalità con le quali provvedere alla compensazione del minor gettito, intervenendo sull’acquisto dei beni intermedi e sulle regole relative al turnover del personale della pubblica amministrazione.

 

Il senatore EUFEMI (UDC) osserva che la manovra del Governo è contraddittoria e presenta effetti finanziari molto maggiori di quanto affermato dallo stesso Esecutivo. Infatti rileva criticamente l’incremento della spesa corrente e il mantenimento della pressione fiscale a livelli molto alti. Sottolineata l’inefficacia dell’azione di contrasto all’evasione e all’elusione, pone in luce il fatto che la manovra peggiora il valore tendenziale dei saldi finanziari per il prossimo triennio, con una serie di misure di carattere espansivo. Segnala poi che non sono affatto previsti interventi in favore della ripresa demografica, esprimendo al contempo preoccupazione per il generalizzato aumento dei livelli tariffari relativi ai servizi pubblici. A suo parere occorre inoltre approfondire le ricadute economiche della crisi dei mutui statunitensi sub-prime, nella consapevolezza che è necessario evitare che tali turbolenze possano avere effetti negativi sui redditi delle famiglie che hanno contratto un mutuo immobiliare a tasso variabile (al riguardo concorda con il rilievo espresso dal senatore D’Amico riguardo all’opportunità di elevare la percentuale di detraibilità dei costi). Commenta poi criticamente le modifiche previste alla disciplina sull’ICI: in proposito il criterio per la concessione della detrazione d’imposta dovrebbe essere più razionale, prendendo a riferimento il reddito della famiglia nel suo complesso e considerando anche la tipologia di unità immobiliare posseduta.

In riferimento alla revisione dell’imponibile dell’IRES, sottolinea che l’intervento è penalizzante per le piccole e medie imprese, le quali risultano meno capitalizzate e più indebitate rispetto alle altre, esprimendo il timore che esso possa alla fine agevolare principalmente i grandi gruppi.

Per quanto riguarda la disciplina in materia di IVA, osserva che il disegno di razionalizzazione dovrebbe considerare i seguenti profili: l’ampliamento delle scadenze periodiche per i pagamenti, la costituzione di un fondo di garanzia per il versamento del tributo all’Amministrazione finanziaria e il subordinare l’esigibilità dell’imposta all’effettiva percezione del corrispettivo.

Dopo avere osservato in termini generali che la manovra per il 2008 interrompe il percorso di riequilibrio dei conti pubblici, incrementando il ricorso alla politica di deficit spending (senza una contestuale riduzione del carico tributario), commenta criticamente la misura e le modalità con le quali viene prevista la corresponsione di un bonus agli incapienti: infatti evidenzia l’inefficacia dell’intervento previsto rispetto alla necessità di intervenire sulla linea della povertà.

Svolge infine una serie di ampie considerazioni sulla necessità di introdurre misure che favoriscano la sostituzione di autoveicoli inquinanti, sulla riduzione degli stanziamenti per la Guardia di Finanza (sollecitando al riguardo un chiarimento a fronte dell’ampliamento delle funzioni istituzionali del Corpo), sulle prospettive di riorganizzazione del SECIT, sulle linee di intervento da adottare per razionalizzare la disciplina tributaria del reddito di impresa e sulle previsioni contenute nell’articolo 40 del decreto-legge. In proposito, pur non dichiarandosi aprioristicamente contrario all’ipotesi di una trasformazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato in agenzia fiscale, segnala la necessità di valutare adeguatamente la prospettiva di trasformare tale organismo in ente pubblico economico.

 

Al riguardo, il presidente BENVENUTO rende noto che i sindacati rappresentativi dei dipendenti dell’AAMS hanno consegnato, nel corso dell’audizione svolta stamattina dinanzi all’Ufficio di Presidenza, una documentazione che è disponibile per la consultazione.

 

Pur condividendo in linea di principio l’adozione di misure di favore per le fasce reddituali più basse, il senatore Paolo FRANCO (LNP) rileva tuttavia che il complesso degli interventi recati dal disegno di legge finanziaria per il 2008 non affronta in modo efficace il problema rappresentato dalla linea della povertà, il quale è stato segnalato anche dal Governatore della Banca d’Italia come una delle principali questioni nell’agenda politica. Per quanto riguarda il lato dell’entrate, svolge una serie di considerazioni critiche tanto sulla detrazione d’imposta ai fini dell’ICI sulla prima casa quanto sul fatto che la prevista riduzione dell’aliquota IRES, per le modalità con le quali viene prospettata, determina una redistribuzione di reddito nell’ambito degli stessi soggetti passivi d’imposta senza un’effettiva attenuazione del prelievo.

In linea generale, l’oratore giudica insufficiente la politica attuata dal Governo sul lato delle entrate, con la previsione di misure dal carattere minimale, citando, a titolo di esempio negativo, gli sgravi fiscali per gli inquilini e le provvidenze in favore degli incapienti. Per quanto riguarda il riequilibrio dei conti pubblici, osserva che tale obiettivo avrebbe potuto essere raggiunto già nel prossimo anno finanziario, a condizione però che le maggiori entrate tributarie fossero state destinate alla riduzione del debito pubblico anziché al finanziamento delle spese correnti, come deciso dal Governo. Dopo aver rammentato il giudizio critico espresso da alcune istituzioni italiane e internazionali sull’impianto della manovra, osserva che la crescita del PIL emersa nel 2006 era dovuta, in parte, anche alla favorevole congiuntura internazionale oltre che alle misure di riduzione del prelievo fiscale attuate negli anni 2004 e 2005. Tale circostanza dimostra a suo parere, contrariamente a quanto rilevato dal senatore D’Amico, che la promozione di un’azione di sostegno dell’economia può discendere anche da una attenuazione del carico impositivo.

Al fine di conseguire una più razionale allocazione delle risorse disponibili, l’oratore evidenzia l’opportunità di impostare in maniera diversa il rapporto tra lo Stato e gli enti locali, nella prospettiva di favorire una maggiore assunzione di responsabilità da parte degli amministratori di questi ultimi per quanto riguarda il controllo delle dinamiche di spesa.

Conclude il proprio intervento, osservando che il disegno di legge del Governo sul federalismo fiscale non sembra tener conto di tale esigenza.

 

A giudizio del senatore PEGORER (Ulivo) l’azione di risanamento dei conti pubblici posta in essere nel corso dell’attuale legislatura ha già conseguito risultati di grande rilievo, testimoniati dall’andamento decrescente del debito pubblico, dalla crescita dell’avanzo primario e da una sostanziale ripresa del controllo sull’andamento della spesa pubblica complessiva.

Si sono così gettate le basi per una graduale riduzione della pressione fiscale complessiva e oggi il Parlamento è chiamato a valutare una manovra di bilancio per il 2008 che non prevede alcuna correzione dell’andamento dei conti pubblici e che avvia una prima, anche se parziale, restituzione di risorse finanziarie ai contribuenti e alle imprese.

Tali risultati sono stati conseguiti grazie ad un andamento crescente del gettito delle entrate erariali, come a tutti noto ben superiore alle stime previste, che va ricondotta, al di là di una serie di fattori messi in luce dalla relazione del senatore Barbolini, anche ad una più efficace e serrata azione sul fronte della lotta all’evasione fiscale. Non vi è dubbio che la riduzione del prelievo sulle imprese, ovvero la ridefinizione della base imponibile IRES e IRAP, sono state possibili grazie alle maggiori risorse strutturali che il fisco è stato in grado di incassare.

Commenta poi positivamente la misura che prevede l’aliquota forfetaria sull’imponibile delle imprese i cui ricavi non superano i 30 mila euro annui. In tale contesto, peraltro, ritiene opportuna una riflessione circa gli strumenti equitativi messi in campo dalla manovra e ritiene opportuno segnalare al relatore sulla Tabella 1 la possibilità di suggerire l’incremento del limite della detraibilità delle spese per interessi pagati sui mutui edilizi, l’introduzione di una clausola di salvaguardia per le somme percepite a titolo di fine rapporto da assoggettare alle aliquote vigenti nel 2006 e il ripristino di alcune detrazioni a sostegno della famiglia come quelle per gli asili nido. Per quanto riguarda in generale le istanze da più parti avanzate a ridurre il volume complessivo della spesa pubblica corrente, segnala in termini positivi le misure riferite alla riduzione dei costi dell’attività politica e amministrativa e ritiene opportuna una riflessione anche sui costi di funzionamento degli organismi costituzionali, prima di tutto il Parlamento.

 

Interviene quindi il senatore COSTA (FI), il quale, dopo aver condiviso le osservazioni del senatore D’Amico relativamente alle nuove detrazioni dell’imposta comunale sugli immobili, svolge una serie di osservazioni critiche in tema di razionalizzazione della base imponibile IRES, i cui effetti sul conto economico delle imprese, nonostante le assicurazioni del Governo, saranno certamente peggiorativi in quanto l’eliminazione degli ammortamenti accelerati e anticipati ovvero la riduzione della deducibilità degli interessi passivi incidono negativamente sulla capitalizzazione e ammodernamento dell’apparato produttivo delle imprese stesse. Anche la misura forfetaria dell’aliquota sugli utili delle imprese cosiddetti minori non ha una reale incidenza sulle stesse.

Viceversa, sono del tutto assenti misure di sostegno al reddito familiare. In tale scenario si inseriscono le critiche circostanziate espresse dal Governatore della Banca d’Italia che invoca, giustamente, un forte rallentamento della spesa corrente e una decisa azione di investimenti nel capitale produttivo e umano del Paese. Pur condividendo tale indirizzo, si dichiara scettico sulla possibilità di ridurre in maniera significativa la spesa corrente, senza una profonda riforma dei meccanismi di spesa, soprattutto per quanto riguarda la responsabilità dei manager pubblici e i meccanismi effettivi di realizzazione delle opere pubbliche.

 

A giudizio del senatore BONADONNA (RC-SE) è rimasto finora ai margini del dibattito il dato strutturale che caratterizza l’economia nazionale e la finanza pubblica e cioè il livello abnorme dell’evasione fiscale e l’iniqua distribuzione dei redditi. Senza una considerazione degli effetti sulle reali dinamiche economiche della sperequazione dei redditi e dell’incidenza effettiva della pressione fiscale su alcuni tipi di redditi, ogni analisi della manovra di bilancio risulta parziale.

Le osservazioni del senatore D’Amico sull’iniquità del limite di reddito dichiarato per fruire della detrazione dell’imposta sugli immobili non sembra considerare che le dichiarazioni dei redditi sono una falsa rappresentazione della ricchezza del Paese e che, viceversa, occorre rammentare che circa il 60 per cento dei redditi è costituito da rendite e profitti e che solo la parte rimanente afferisce a salari, stipendi e pensioni. A suo parere, infatti, negli ultimi anni i redditi da lavoro sono stati continuamente penalizzati a  vantaggio della spesa improduttiva e delle rendite e tale sperequazione strutturale non solo non è stata attenuata, ma è stata accentuata dalle numerose manovre di contenimento dei conti pubblici. A suo giudizio, quindi le risorse per qualificare meglio e indirizzare in senso più equitativo la spesa corrente dovrebbero essere recuperate incidendo appunto su quella parte di società la cui ricchezza è determinata dai profitti e dalle stesse rendite. Inoltre ritiene che la richiesta di ridurre la spesa corrente non tenga in alcun conto gli effetti che dal 2000 in poi si sono determinati nel settore pubblico con l’adozione delle riforme portate avanti dal ministro Bassanini e di modifica del titolo V della Costituzione.

Citando analiticamente numerosi casi di moltiplicazione e duplicazione di apparati pubblici, soprattutto negli enti decentrati e locali, ritiene che le riforme dianzi citate abbiano sostanzialmente sottratto ad un controllo politico le spese per l’erogazione di numerosi servizi da parte della Pubblica amministrazione.

A suo giudizio infatti vanno ridotti drasticamente i costi della politica, cioè i costi dell’intermediazione politica della gestione del denaro pubblico, ma non possono essere intaccati i costi della democrazia, quali potrebbero essere ad esempio le spese relative al numero dei consiglieri nei piccoli comuni. L’abnorme crescita della spesa corrente determinata da tale funzione di intermediazione politica (creazione di società erogatrici di servizi pubblici esternalizzati, consigli di amministrazione delle stesse, nomina di consulenti per lo svolgimento di funzione proprie dell’apparato) si abbina ad una sempre più bassa qualità dei servizi sociali erogati ai ceti più deboli. La stessa Pubblica amministrazione, nel suo complesso, rimane umiliata da retribuzioni basse, sperequazioni organizzative e decisioni discrezionali. Entrando nel merito di alcun scelte compiute con la manovra di bilancio in materia tributaria ritiene discutibile un intervento a sostegno delle aziende operanti nelle zone svantaggiate attraverso strumenti indifferenziati e senza compiere scelte strategiche di fondo. Conclude invocando un riequilibrio e una riqualificazione della spesa corrente, ricordando che la spesa pubblica pro capite in Italia rimane ancora troppo bassa.

 

Il senatore BALBONI (AN), in riferimento anche al tenore dell’intervento del senatore Bonadonna, sostiene che la propria parte politica considera il lavoro autonomo una ricchezza per il Paese, continuamente penalizzato dal prelievo tributario crescente e percepito sostanzialmente come iniquo. In termini più generali, la manovra finanziaria per il 2008, contrariamente alle sollecitazioni di tutti i centri di analisi, non concorre a ridurre il debito pubblico, non frena l’aumento della spesa corrente ed è indebolita dalla decisione del Governo di utilizzare l’extragettito del 2007 a fini redistributivi e non a riduzione del deficit.

A suo parere il Governo, pur avendo avuto la possibilità di utilizzare risorse aggiuntive nel 2007 (frutto di scelte compiute anche nella scorsa legislatura), perdendo un’occasione storica, disperde tali risorse e, correlativamente, trascura settori della pubblica amministrazione di grandissimo rilievo come quello della sicurezza. Rileva poi che la manovra complessiva, alla quale manca ancora un tassello fondamentale come la riforma delle pensioni e le misure sul costo del lavoro, si allinea in termini finanziari con le manovre degli anni scorsi, inglobando tra l’altro una serie di misure redistributive che, pur condivisibili, in linea teorica, appaiono come concessioni alle pressioni della sinistra radicale ed indeboliscono la tenuta dei conti pubblici. A suo parere, l’enfasi sui risparmi di spesa del capitolo "costi della politica", assume un carattere esclusivamente propagandistico poiché non incide minimamente sui reali fattori politico-amministrativi, che hanno fatto crescere la spesa pubblica. Conclude, esprimendo una valutazione fortemente critica sul limite fissato per fruire delle nuove detrazioni  ICI  e sulla riforma dell’imposta sui redditi delle società; analoghe considerazioni critiche svolge poi sul nuovo regime forfetario della tassazione dei redditi delle imprese minori.

 

A giudizio della senatrice THALER AUSSERHOFER (Aut) la valutazione sul complesso della manovra non può non partire dalla considerazione che la pressione fiscale complessiva, cresciuta dal 2005 di circa 2 punti percentuali, rimane anche per il 2008 su livelli altissimi, risultando sostanzialmente un freno allo sviluppo del Paese. Occorre quindi, a suo parere, riproporre la crescita dell’economia quale obiettivo fondamentale della politica economica, anche attraverso una riduzione del prelievo a carico delle imprese e delle famiglie. In tale prospettiva, le misure di riequilibrio sociale relative ai soggetti incapienti ovvero riferite all’imposta comunale sugli immobili vanno in una giusta direzione, anche se occorre considerare la modestia degli importi messi in campo. Dopo aver lamentato l’assenza di misure specifiche a favore del reddito familiare, sottopone all’attenzione della Commissione l’esigenza di riproporre per l’anno d’imposta 2008 alcune misure agevolative previste negli anni precedenti quali l’agevolazione per i sistemi di teleriscaldamento con l’utilizzo di biomasse, l’aliquota agevolata per le accise sui combustibili da riscaldamento ad uso privato nelle zone montane e la detrazione per le spese delle famiglie per l’uso degli asili nido. Per quanto riguarda più in particolare la riduzione dell’ICI per la prima casa condivide le perplessità circa la correlazione di tale beneficio con il limite del reddito annuo dei 50 mila euro. Inoltre, ritiene che il meccanismo previsto possa creare problemi applicativi per gli enti locali. Per quanto riguarda invece la riforma dell’IRES, esprime, da un lato, il timore che la rimodulazione della base imponibile possa sostanzialmente favorire le imprese di maggiori dimensioni e penalizzare invece le piccole imprese che ricorrono al capitale di debito. Inoltre, a suo parere, la neutralità delle misure introdotte in tema di IRES non sembra essere rispettata per l’anno d’imposta 2008, in riferimento al quale il Governo ha stimato un incremento di gettito. Per quanto riguarda l’IRAP infine sottolinea criticamente la riduzione delle deduzioni forfetarie. Infine esprime perplessità per la misura che riduce la possibilità di utilizzare gli ammortamenti anticipati e accelerati, che rischia di penalizzare nei prossimi esercizi le imprese che hanno effettuato investimenti in beni strumentali.

 

A giudizio del senatore VENTUCCI (FI) la situazione di precarietà e fragilità della società italiana e dell’economia nazionale, che presenta aspetti di novità rispetto a periodi storici precedenti nel corso dei quali sono state superate prove ben più difficili come la ricostruzione postbellica, origina sostanzialmente dalla perdita di autorevolezza della politica che non riesce a governare secondo un indirizzo condiviso. Esiste anche un problema di classe dirigente amministrativa, ma appare chiaro che l’azione economica sembra orientata più a soddisfare interessi particolari che non il bene comune.

Esiste indubbiamente a suo parere il peso dell’enorme debito pubblico accumulato nel passato, ma ritiene che le misure messe in campo nell’attuale legislatura non siano in grado di dare fiducia ai giovani e di ribaltare una condizione di sostanziale declino. Da tale punto di vista, è sintomatico l’utilizzo dell’extragettito, che non intacca minimamente il debito pubblico e disperde risorse. D’altro canto, l’analisi delle singole misure redistributive ne mostra la modestia sia in termini di sostegno alla domanda, sia per le risorse a favore dei singoli beneficiari.

In termini politici più generali, la valutazione sulle due manovre finanziarie poste in essere dall’attuale Governo mostra, da un lato, la mistificazione delle reali condizioni della finanza pubblica (con l’enfasi posta, all’inizio di legislatura, su un’emergenza inesistente), dall’altro spacciando per riduzione del prelievo fiscale una misura sul reddito delle persone giuridiche assolutamente ininfluente. Dopo aver svolto alcune considerazioni critiche anche sulle misure di riduzione dei cosiddetti costi della politica, preannuncia un voto nettamente contrario della propria parte politica, sottolineando il carattere sostanzialmente preelettorale della manovra e l’incapacità di sostenere il tessuto produttivo, che dovrà certamente affrontare nel prossimo esercizio una riduzione della crescita.

 

Il presidente BENVENUTO dichiara chiusa la discussione generale e rinvia il seguito dell’esame congiunto con gli interventi di replica dei relatori e dei rappresentanti del Governo nella seduta pomeridiana.

 

 

La seduta termina alle ore 14.

 


FINANZE E TESORO(6a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

129a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

BENVENUTO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010  

- (Tab. 1) Stato di previsione dell’entrata per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)  

 

(1819) Conversione in legge del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale

(Rapporti alla 5a Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Parere alla 5a Commissione per il disegno di legge n. 1819. Seguito dell'esame congiunto e rinvio) 

 

Si riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta antimeridiana di oggi.

 

Preso atto che non vi sono ulteriori iscritti a parlare, il presidente BENVENUTO dichiara chiusa la discussione generale congiunta e concede la parola ai relatori per i rispettivi interventi di replica.

 

Il senatore BARBOLINI (Ulivo), relatore sullo stato di previsione delle entrate (Tabella 1 allegata al disegno di legge di approvazione del bilancio dello Stato per il 2008) e sulle corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria, valuta positivamente l’impianto generale della manovra, che risulta pienamente coerente con gli obiettivi programmatici di sostegno dello sviluppo, di risanamento dei conti pubblici e di equità fiscale. Il quadro di finanza pubblica registra un significativo incremento del gettito delle entrate tributarie, riconducibile a diversi fattori, fra i quali una favorevole congiuntura, l’emersione di una maggiore base imponibile e l’adempimento spontaneo dei contribuenti. Rileva quindi la natura strutturale di tale crescita, esprimendo sorpresa per la difforme valutazione operata dalla Corte dei conti. In termini generali, prosegue il relatore, la manovra del Governo pone un freno all’espansione della spesa pubblica, riducendo il disavanzo primario; al contempo, essa reca una serie di misure di tregua fiscale e di interventi volti a favorire la redistribuzione del reddito, nella consapevolezza che occorre prestare attenzione ai ceti socialmente più deboli.

Espresso apprezzamento per la nuova articolazione del bilancio dello Stato e per l’adozione di criteri di spending review, condivide l’obiettivo di una maggiore incidenza sulla linea della povertà, con un’integrazione dei trattamenti pensionistici minimi e delle somme a favore degli incapienti.

In relazione al prelievo sul reddito di impresa, valuta positivamente il disegno di semplificazione alla base della revisione della disciplina sull’IRAP, anche se rimane impregiudicata la questione concernente l’inclusione nel novero dei soggetti passivi dell’imposta dei professionisti che operano senza una stabile organizzazione.

Osservato che occorre chiarire gli effetti delle misure sulla riduzione del cosiddetto «cuneo fiscale», si sofferma sulla revisione della disciplina dell’IRES, condividendone il disegno di razionalizzazione e semplificazione ed evidenziando al contempo che per quanto riguarda l’eliminazione degli ammortamenti anticipati e accelerati, occorre chiarire se l’applicazione delle nuove norme a decorrere dal periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2007 si riferisca ai contratti di acquisto dei beni ammortizzabili o agli ammortamenti per beni già iscritti nel conto economico.

In relazione al regime di esenzione fiscale per le imprese marginali o minori, esprime l’auspicio che il limite di fatturato per la concessione del beneficio non si trasformi in un freno alla crescita di tali soggetti.

Prendendo atto dell’assenza di misure a favore del reddito familiare e della ripresa demografica, focalizza l’attenzione sulla detrazione d’imposta sulla «prima casa». La previsione di un limite di reddito complessivo per la fruizione del beneficio in sede di versamento dell’ICI pone il problema del trattamento differenziato tra famiglie mono e bireddito, con la necessità di rapportare la misura agevolativa al valore dell’immobile o di trasformare l’aiuto fiscale direttamente sul reddito. Per quanto concerne il prelievo tributario sulla casa, il relatore sottolinea l’opportunità di incrementare il limite di deducibilità della spesa per interessi sui mutui immobiliari, attesa la crescita dei tassi di interesse di natura variabile. In merito alla previsioni di sgravi fiscali per gli inquilini, richiama poi l’ordine del giorno accolto dal Governo in sede di esame del disegno di legge n. 1485, volta ad elevare il limite di reddito per i familiari fiscalmente a carico.

Richiama l’attenzione sulla necessità di recepire una serie di misure già esaminate dalla Commissione, come quelle sul compenso per i centri autorizzati di assistenza fiscale nel caso di dichiarazioni d’imposta con un debito o un credito inferiore a 12 euro, quelle a favore dei giovani e dei gruppi musicali, quelle sul giorno di chiusura delle conservatorie.

Ulteriori osservazioni reputa opportuno inserire nello schema di rapporto sulla riproposizione delle detrazioni per gli asili nido nonché per la clausola di salvaguardia ai fini fiscali per le somme corrisposte a titolo di trattamento di fine rapporto.

Conclude la propria replica, sottoponendo al Governo l’ipotesi di rendere stabile l’assegnazione di una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per le attività di volontariato, condividendo al riguardo anche la possibilità di una nuova commisurazione della percentuale delle somme suscettibili di assegnazione.

 

Il senatore Paolo ROSSI (Ulivo), relatore sullo stato di previsione delle spese del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella 2 allegata al disegno di legge di bilancio per il 2008) e sulle corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria, non condivide il tono estremamente pessimistico delle osservazioni svolte dai Gruppi dell’opposizione, in particolare i rilievi critici del senatore Cantoni. In proposito, osserva che la crescita del debito pubblico è una costante storicamente presente nell’ambito dell’operato di numerosi Esecutivi: semmai il Governo del centrodestra dovrebbe assumersi la responsabilità per non aver promosso un processo di inversione della tendenza e di ripresa dell’economia.

Il ciclo della spesa pubblica rappresenta da un lato il tema centrale dell’analisi, mentre dall’altro, secondo la prospettazione del senatore Pegorer, occorre inquadrare la situazione della finanza pubblica nell’ambito degli obiettivi del programma di Governo (sostegno allo sviluppo, risanamento ed equità fiscale). Espresso apprezzamento per l’ampio dibattito svolto, condivide in particolare le considerazioni del senatore Balboni sui costi della politica nonché quelle della senatrice Thaler Ausserhofer.

Conclude il proprio intervento, rilevando che il quadro di finanza pubblica evidenzia importanti segnali per l’avvio di un’inversione di tendenza. 

 

La senatrice THALER AUSSERHOFER (Aut), relatrice sul decreto-legge n. 159 del 2007, apprezza le misure di favore per gli incapienti, anche se rileva l’esigenza di valutare adeguatamente l’ipotesi di un accrescimento della misura del bonus previsto oltre all’opportunità di rendere stabile tale provvidenza. Dopo aver evidenziato la necessità di adottare misure più efficaci per il sostegno del reddito familiare e osservato che occorre ripristinare la detrazione per gli asili nido, esprime condivisione per il disegno di unificazione degli enti previdenziali, che risponde a una logica di razionalizzazione dell’organizzazione amministrativa e di conseguimento di un consistente risparmio di spesa. Dopo aver valutato positivamente le modificazioni alla disciplina sulla dichiarazione dei redditi in relazione all’eliminazione dell’obbligo di indicare taluni dati relativi all’ICI nonché la semplificazione dei criteri di calcolo dell’acconto dell’IRPEF, si sofferma sulla previsione contenuta nell’articolo 39, che al comma 3 stabilisce che per certificare la spesa sanitaria relativa all’acquisto dei medicinali (effettuata a decorrere dal 1° gennaio 2008), utile al fine della deduzione o detrazione prevista, non è più utilizzabile l’allegazione allo scontrino fiscale della documentazione contestualmente rilasciata dal farmacista specificante la tipologia dei medicinali venduti. Commenta criticamente il tenore di tale previsione oltre alla norma transitoria prevista nella legge finanziaria per il 2007.

Convenendo con le osservazioni del senatore D’Amico riguardo alla necessità di una riallocazione degli stanziamenti previsti per il programma delle celebrazioni dell’unità d’Italia (nella prospettiva di razionalizzare la spesa pubblica) per coprire gli oneri di un incremento del limite di detraibilità dei costi dei mutui, manifesta un consenso in linea teorica alla trasformazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, esprime infine l’auspicio che vengano destinate all’Amministrazione finanziaria e alla Guardia di finanza adeguate risorse finanziarie e di personale per il potenziamento della strategia antievasiva e antielusiva.

 

Il vice ministro VISCO sottolinea in premessa che la manovra sottoposta alla valutazione del Parlamento rispetta e migliora gli obiettivi concordati in sede europea e, nello stesso tempo, pone le basi per affrontare alcuni capitoli essenziali della politica economica, quali la ripresa degli investimenti pubblici in infrastrutture e la riqualificazione della spesa sociale. L’uscita della fase di emergenza dei conti pubblici, nella quale versava il Paese all’avvio della legislatura - e che giustificava ampiamente la terapia d’urto posta in essere l’anno scorso - è stata conseguita grazie ad una crescita importante e strutturale del gettito erariale, a sua volta derivante da un sostanziale mutamento delle aspettative dei contribuenti. Come è noto, prosegue, una combinazione equilibrata di controlli e sanzioni riduce la convenienza ad evadere. Il Governo quindi ha avviato un’opera di riduzione del prelievo e di ridefinizione della base imponibile. Non vi è dubbio inoltre che, ricorrendo ad un’ulteriore manovra correttiva nel prossimo esercizio, potrà essere poi conseguito l’obiettivo del pareggio di bilancio nei tempi già programmati.

Rispetto agli strumenti che il Governo può utilizzare, certamente la pressione fiscale, che ha raggiunto livelli pressoché ineguagliati nella storia del dopoguerra, non può essere più incrementata. Quanto alla spesa corrente, viceversa, più che l’Esecutivo sarà il Parlamento, a dover individuare le misure per eliminare la spesa corrente improduttiva e ridurre drasticamente gli sprechi.

In merito alle analisi svolte dalla Corte dei conti sulla manovra, il Vice ministro puntualizza che le spese previste con il decreto-legge sono integralmente coperte con le maggiori entrate certificate del 2007. Puntualizza, inoltre, che le stime dell’andamento del gettito erariale nel 2007 fanno ragionevolmente ipotizzare un surplus complessivo annuale rispetto alle previsioni di circa 9 miliardi di euro.

Dopo aver analiticamente illustrato i fattori che hanno inciso sull’extragettito realizzatosi nel 2006, di cui circa un terzo deriva dall’accresciuto adempimento dei contribuenti, sottolinea che tale crescita ha un carattere strutturale e quindi si è riproposta anche nel 2007. Inoltre, fa presente che le stime effettuate dal Governo sono calcolate utilizzando un fattore di elasticità prudenziale del gettito rispetto al PIL, cifrato di poco inferiore all’unità, e che tali stime sono sostanzialmente convalidate dall’analisi del gettito aggiornato a settembre. Passando a commentare le misure concernenti la tassazione fortettaria per le microimprese, dopo aver dato conto della platea dei contribuenti interessati, sottolinea l’enorme semplificazione degli adempimenti realizzata con la misura in commento, non escludendo peraltro che un’analisi successiva di tale norma possa tener conto dei rilievi avanzati nel corso della discussione generale sugli effetti del limite dei 30 mila euro per rientrare nel regime opzionale. In particolare, ritiene possibile immaginare un meccanismo di indicizzazione di tale limite.

Per quanto riguarda, invece, la revisione dell’imposta sui redditi delle società, sottolinea il rilievo dell’allargamento della base imponibile e l’azione di razionalizzazione operata, soprattutto in riferimento alle interferenze tra bilancio civilistico e bilancio ai fini fiscali. Ribadisce poi che l’allargamento della base imponibile e la riduzione di 5,5 punti dell’aliquota non ha un effetto reale, ma solo finanziario. Le piccole imprese invece trarranno un immediato beneficio dalla riduzione dell’aliquota dell’IRAP. In generale, quindi, la manovra sull’IRES ha un forte effetto sulla competitività delle imprese e incentiva gli investimenti.

Tuttavia l’oratore ritiene possibile valutare una lieve revisione della disciplina degli ammortamenti, con la previsione di una fase transitoria per il nuovo regime (potrebbe essere un triennio). Per quanto riguarda, invece, le erogazioni a favore dei soggetti fiscalmente "incapienti" - misura che risponde all’esigenza di tener conto degli strati meno abbienti della società - l’intervento rappresenta certamente un primo passo ma, più in generale, va segnalata l’esigenza di rivedere la struttura dell’imposta sulle persone fisiche, razionalizzandone e semplificandone il carattere.

Dopo aver ricordato che le modifiche delle aliquote IRPEF sono state rese necessarie lo scorso anno per riequilibrare i conti pubblici, si sofferma in particolare sulla riduzione dell’imposta comunale sugli immobili sulla casa di abitazione, ricordando che la scelta di intervenire su tale comparto costituisce un’indicazione politica e che, allo stesso modo, rappresenta il risultato di un confronto politico, la limitazione di tale beneficio a coloro che posseggono un reddito annuo non superiore ai 50 mila euro. Per quanto riguarda il settore casa, avrebbe preferito un incremento della detrazione per la spesa per interessi sui mutui ipotecari; più in generale, il Vice ministro ritiene che l’eventuale approvazione definitiva della riforma del catasto potrà costituire la base per una revisione del prelievo sugli immobili.

Sulla trasformazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato in agenzia, puntualizza poi che le opzioni tra agenzia e ente pubblico economico rimangono ancora aperte e che il problema maggiore è rappresentato dall’opportunità di conservare o meno l’unitarietà di tale organismo. Dopo aver dichiarato di condividere la sollecitazione a incrementare gli stanziamenti a favore dell’Amministrazione finanziaria e della Guardia di finanza per l’assunzione di personale altamente qualificato, conclude il proprio intervento riepilogando le modalità attuative della disposizione relativa al 5 per mille, confermando che tra pochi giorni verranno pubblicati i dati degli organismi beneficiari delle scelte compiute l’anno scorso dai contribuenti. Ribadisce quindi l’orientamento favorevole del Governo a prevedere una disposizione relativa all’anno d’imposta 2007, nei limiti delle disponibilità di bilancio.

 

Dopo un intervento del senatore EUFEMI (UDC), il vice ministro VISCO assicura che verrà trasmessa nei prossimi giorni al Parlamento la relazione che definisce i risultati derivanti dalla lotta all’evasione e la quantificazione delle maggiori entrate destinate a riduzione della pressione fiscale.

 

Su specifica richiesta del senatore GIRFATTI (DCA-PRI-MPA), il vice ministro VISCO ribadisce l’opinione espressa in materia di trasformazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.

 

Il presidente BENVENUTO, avverte che l’esame dei disegni di legge in titolo proseguirà disgiuntamente nelle sedute di domani con la valutazione e la votazione dei rapporti e del parere.

 

 

La seduta termina alle ore 17,20.

 


FINANZE E TESORO(6a)

Giovedì 11 ottobre 2007

130a Seduta

Presidenza del Presidente

BENVENUTO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010  

- (Tab. 1) Stato di previsione dell’entrata per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)  

 

(1819) Conversione in legge del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale

(Rapporti alla 5a Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Parere alla 5a Commissione per il disegno di legge n. 1819. Seguito e conclusione dell'esame congiunto dei disegni di legge nn. 1818 e 1817: rapporto favorevole con osservazioni sulla Tabella 1, per quanto di competenza, e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria; rapporto favorevole con osservazione sulla Tabella 2, per quanto di competenza, e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria. Disgiunzione e conclusione del seguito dell’esame del disegno di legge n. 1819: parere favorevole con osservazioni)

 

Si riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

 

Il presidente BENVENUTO (Ulivo) avverte che l’esame congiunto dei provvedimenti in titolo concerneva esclusivamente la discussione generale. Si procederà quindi al seguito dell’esame del disegno di legge n. 1819, disgiunto dagli altri, per poi riprendere l’esame dei documenti di bilancio.

 

La Commissione prende atto.

 

La senatrice THALER AUSSERHOFER (Aut), relatrice sul disegno di legge n. 1819, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni soffermandosi sulle osservazioni con le quali si esprime condivisione per una serie di profili normativi del decreto-legge. In particolare, esse si riferiscono alle misure previste a favore degli incapienti, con la sottolineatura dell’esigenza che la misura di sostegno deve essere resa permanente, al disegno di unificazione degli enti previdenziali e alla semplificazione, in materia di accertamento e riscossione, con l’eliminazione dell’obbligo di esporre nella dichiarazione dei redditi alcuni dati concernenti l’ICI.

Recependo un’indicazione emersa nel corso del dibattito, con la proposta di parere in illustrazione si suggerisce un’accurata utilizzazione delle risorse disponibili, segnatamente per quanto riguarda lo stanziamento per la celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia, il quale potrebbe essere impiegato a sostegno delle iniziative indicate nel parere stesso.

La relatrice pone poi l’accento sull’esigenza di introdurre una specifica misura volta a incrementare la detrazione d’imposta ai fini IRPEF degli interessi sui mutui contratti per l’acquisto e la costruzione della prima casa, mentre esprime condivisione per l’ipotesi di una trasformazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato in agenzia fiscale, segnalando al contempo al Governo la necessità di adottare un metodo di concertazione con le parti sociali e di prevedere inoltre anche l’espressione del parere parlamentare sui decreti di attuazione. Relativamente alla prospettiva di una trasformazione dell’AAMS in ente pubblico economico, la relatrice ritiene necessario un maggiore approfondimento.

Conclude la propria illustrazione, sottolineando la necessità di dotare di adeguate risorse finanziarie e di personale gli organismi preposti all’azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, in particolare per quel che concerne la Guardia di finanza.

 

Il presidente BENVENUTO avverte quindi che si procederà alla votazione della proposta di parere favorevole con osservazioni, illustrata dalla relatrice.

 

Pur avendo apprezzato l’esposizione del vice ministro Visco, intervenuto in sede di replica per il Governo, il senatore EUFEMI (UDC) giudica elusive alcune osservazioni da lui formulate su questioni particolarmente delicate. Tra queste, annette particolare importanza al problema della detrazione d’imposta per gli interessi passivi dei mutui immobiliari e alla proposta di rendere permanente la previsione della possibilità di destinare una quota del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche alle attività di volontariato e di utilità sociale.

Ritiene inoltre che anche il quadro informativo presentato in merito alla riduzione degli stanziamenti per la Guardia di finanza e al progetto di riorganizzazione dell’AAMS sia stato impreciso e lacunoso.

Pur esprimendo condivisione per la valutazione favorevole della relatrice sulla previsione del bonus per gli incapienti, sottolinea l’esigenza di rendere più efficaci tali misure, con un approccio più completo che tenga conto anche di altri fattori, oltre al reddito, come per esempio il numero dei figli: a sostegno della propria tesi richiama i contenuti delle osservazioni rassegnate dai rappresentanti dell’ISTAT in sede di audizione dinanzi alle Commissioni bilancio della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, nella prospettiva di prevedere interventi mirati e selettivi in favore dei redditi familiari.

Valutata positivamente la semplificazione in materia di ICI, suggerisce, in merito al finanziamento del programma per il 150° anniversario dell’unità d’Italia, di considerare una più razionale allocazione delle risorse disponibili.

Condivide l’obiettivo di prevedere misure fiscali di favore per i mutui immobiliari, ritenendo tuttavia più incisiva una duplice misura relativa sia alla percentuale di detrazione sia alla rivalutazione del limite di detraibilità.

Per quanto riguarda la detrazione d’imposta da fruire in sede di versamento dell’ICI sulla cosiddetta prima casa, commenta criticamente la scelta di aver subordinato la spettanza del beneficio alla presenza di un limite di reddito. Ritiene infatti preferibile, al fine di conferire maggiore efficacia all’intervento, un approccio più ampio, che tenga conto delle caratteristiche economiche del territorio e della classificazione catastale dell’immobile.

Ritiene infine di aver motivato il voto contrario della propria parte politica al parere proposto dalla relatrice e conclude ribadendo che le misure di sostegno previste per gli incapienti e per gli inquilini di età compresa tra i venti e i trenta anni sono inefficaci e occasionali.

 

Il senatore CURTO (AN) richiama l’analisi compiuta da alcuni importanti esperti nella materia economico-finanziaria, per motivare la propria valutazione negativa sulla manovra complessiva del Governo. In termini generali, non condivide l’assunto secondo il quale le maggiori entrate tributarie rispetto alle previsioni iniziali sarebbero riconducibili all’azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. Al contrario, l’extragettito discende a suo parere dal mutato atteggiamento dei contribuenti nei confronti dell’obbligazione tributaria, da imputare alla positiva esperienza del Governo del centrodestra che ha posto le basi, nella precedente legislatura, per un miglioramento dei rapporti con il fisco. Rileva inoltre criticamente la circostanza che mentre nella passata legislatura il dibattito si era concentrato sulla misura di una riduzione della pressione fiscale, nell’attuale, all’inverso, l’attenzione viene focalizzata sul volume complessivo di questa pressione, che risulta notevolmente accresciuto, anche alla luce della curva dei tributi locali.

Pur apprezzando in termini generali il richiamo alla piena osservanza dello statuto dei diritti del contribuente, contenuto nelle premesse della proposta di parere, osserva tuttavia criticamente che il testo presentato non contiene assolutamente alcun rilievo volto a stigmatizzare la frequente violazione dei precetti dello statuto stesso nell’azione normativa dell’attuale Governo.

Esprime inoltre netto dissenso rispetto alla valutazione favorevole della relatrice sul progetto di unificazione degli enti previdenziali: infatti, sottolinea che il dibattito sulle prospettive di riorganizzazione del settore dimostra al contrario che la strada da seguire è quella di una maggiore specializzazione e segmentazione delle singole gestioni, tanto per evitare squilibri amministrativi quanto per la tenuta dei conti pubblici.

In relazione al trattamento fiscale degli immobili adibiti ad abitazione principale, evidenzia la necessità di potenziare la linea di intervento in tale ambito, con la previsione di un’esenzione totale per il mutuo contratto per l’acquisto o la costruzione della prima casa: infatti rileva che secondo gli studi il titolare dell’immobile finisce per versare all’erario, dopo un certo numero di anni, una somma corrispondente al valore dell’immobile. Posto che un tema centrale nella manovra complessiva del Governo è rappresentato dalla promozione dello sviluppo economico, l’oratore focalizza l’attenzione sulla crisi del mercato edilizio, interrogandosi sull’opportunità di prevedere un incremento della detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche per l’acquisto e la costruzione anche delle unità immobiliari che non sono adibite ad abitazione principale.

Ritiene quindi di aver motivato il voto contrario della propria parte politica sul parere proposto dalla relatrice, richiamando gli elementi emersi in sede di audizione del Presidente della Confederazione degli industriali dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa in merito alla distribuzione sul territorio nazionale del prodotto interno lordo.

 

In relazione alla riorganizzazione dell’AAMS, il senatore GIRFATTI (DCA-PRI-MPA) propone di integrare la proposta di parere della relatrice, specificando che l’organismo di nuova costituzione non deve avere natura commerciale.

 

In relazione alla questione testé sollevata, il presidente BENVENUTO rammenta che il vice ministro Visco ha reso noto che in seno all’Esecutivo non è ancora maturato un indirizzo definitivo sulla natura giuridica del nuovo organismo.

 

Il sottosegretario GRANDI fa al riguardo presente che il Governo prevede di affidare ad una società di consulenza il compito di elaborare una proposta sulla riorganizzazione dell’AAMS. Dopo aver riepilogato le varie prospettive all’esame, suggerisce di inserire nel parere un’osservazione volta a specificare l’obbligo del Governo di informare con cadenza periodica le competenti Commissioni parlamentari sugli esiti della procedura. Sottolinea infine di non poter accogliere, in quanto tale, l’indicazione del senatore Girfatti, poiché essa significherebbe aver già adottato una scelta definitiva.

 

La relatrice THALER AUSSERHOFER (Aut) evidenzia che il tenore del parere proposto tiene conto dei rilievi avanzati dai sindacati rappresentativi dei dipendenti dell’AAMS e che la trasformazione dell’organismo in un ente pubblico economico rappresenta soltanto un’ipotesi allo studio del Governo. Rammenta infine che con il parere si pone l’accento sul coinvolgimento delle parti sociali e del Parlamento sul progetto di riorganizzazione. Dopo che il presidente BENVENUTO ha richiamato la necessità di un coinvolgimento anche delle associazioni rappresentative delle categorie interessate, la relatrice dichiara di accogliere le proposte di modifica testé formulate dal rappresentante del Governo e dallo stesso presidente Benvenuto.

 

Il senatore VENTUCCI (FI) motiva il voto contrario della propria parte politica, giudicando erronea la premessa dalla quale trae origine la manovra complessiva del Governo, secondo la quale le maggiori entrate tributarie sarebbero riconducibili alle misure adottate sul fronte della lotta all’evasione fiscale. Al contrario, ritiene che le maggiori risorse affluite all’erario siano da correlare con un momento congiunturale particolarmente favorevole a livello internazionale, del quale si sono giovati anche i conti pubblici italiani. Esprime poi perplessità in merito al richiamo al rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente, che giudica condivisibile in termini generali, posto che tale rilievo non si concilia con l’impianto generale della manovra, che non agisce sul versante della riduzione del debito pubblico. Infatti, l’atteggiamento del Governo nell’elaborazione della manovra complessiva sconta a suo parere un presupposto errato, consistente nel ritenere che la promozione dello sviluppo dell’economia discenda da una politica di aumento delle spese.

Conclude l’intervento, sottolineando che il decreto-legge sembra costituire un’occasione per elargire ulteriori risorse finanziarie, prima della conclusione dell’esercizio in corso, e che il Parlamento si vede esautorato delle proprie competenze, posto che nei fatti il testo del provvedimento non potrà subire modificazioni sostanziali.

 

Dopo la dichiarazione del voto contrario, a nome del proprio Gruppo, da parte del senatore Paolo FRANCO (LNP), il presidente BENVENUTO, verificata la sussistenza del prescritto numero legale per deliberare, pone in votazione la proposta di parere favorevole con osservazioni della relatrice, nel testo modificato (e pubblicato in allegato al resoconto dell’odierna seduta), che viene approvato.

 

Il senatore BARBOLINI (Ulivo), relatore sullo stato di previsione dell’entrata per l’anno finanziario 2008 (Tabella 1 allegata al disegno di legge n. 1818) e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria (Atto Senato n. 1817), illustra uno schema di rapporto favorevole con osservazioni, soffermandosi in premessa sull’orientamento del Governo tendente a non introdurre nuove imposte o forme di prelievo per il prossimo esercizio (scelta strategica che condivide) e sul carattere strutturale di una quota dell’extragettito emerso nel 2007. In proposito, dopo aver osservato che il recupero di base imponibile è avvenuto grazie all’azione di contrasto all’evasione e all’elusione e all’accresciuto adempimento spontaneo dei contribuenti, sollecita una modifica del disegno di legge finanziaria per il 2008, volta a destinare le maggiori entrate in via prioritaria alla riduzione del prelievo sui redditi di lavoro dipendente, attraverso una specifica misura volta al recupero del drenaggio fiscale e mediante l’incremento della detrazione prevista per gli stessi lavoratori a titolo di oneri.

Dà quindi compiutamente conto delle osservazioni inserite nello schema di rapporto sulla tassazione dei redditi d’impresa e sulle misure di sostegno al reddito. Sotto il primo profilo, invita il Governo a rivedere la decisione di attenuare la misura agevolativa sulla riduzione del costo del lavoro attraverso la riduzione del cuneo fiscale, in concomitanza con la revisione della base imponibile e dell’aliquota IRAP (per le quali misure esprime apprezzamento). Condividendo il disegno di semplificazione e razionalizzazione dell’imposizione ai fini dell’IRES, suggerisce di prevedere una specifica norma transitoria concernente gli ammortamenti anticipati e accelerati in relazione ai contratti e agli investimenti effettuati a partire dall’anno d’imposta 2008. In merito al regime fiscale di favore per le microimprese, reputa opportuno individuare un meccanismo flessibile che contempli la possibilità di mantenere il criterio di tassazione forfetaria anche nel caso di scostamenti modesti in rapporto al tetto dei ricavi, con l’introduzione di un criterio di rivalutazione automatica di tale limite. Andrebbe poi immaginato un criterio di calcolo che tenga conto della specifica organizzazione aziendale dei diversi settori produttivi.

Per quanto riguarda il comparto della famiglia, il relatore ammette l’assenza di misure volte al sostegno del reddito familiare o della natalità, ma suggerisce, in termini generali, di prevedere un’ampia revisione di tutte le misure di detrazione e deduzione dal reddito, al fine di garantire che il livello di reddito dichiarato rappresenti l’effettiva capacità contributiva posseduta. Per quanto riguarda il trattamento fiscale sulla casa, osserva che la detrazione prevista per gli inquilini appare modesta, anche in relazione al limite di reddito per fruire delle agevolazioni. Relativamente all’introduzione della detrazione dall’imposta comunale sugli immobili, suggerisce di tener conto dei proprietari che non potranno fruire del beneficio, in quanto già esentati dal pagamento dell’imposta per espressa previsione degli enti locali nonché dell’esigenza di prevenire una sperequazione correlata alla previsione del limite di reddito di 50 mila euro. Sollecita poi l’incremento della detrazione delle spese per gli interessi sui mutui per l’acquisto della prima casa.

Dopo aver richiamato l’esigenza di prorogare alcune misure agevolative, pone l’accento sull’obiettivo di prevedere  nuove assunzioni di personale specializzato presso le Agenzie delle Entrate e delle Dogane e la Guardia di Finanza, anche con lo scorrimento delle graduatorie degli idonei nei concorsi pubblici. Conclude la propria illustrazione, suggerendo di introdurre una disposizione volta ad innovare le modalità di liquidazione e riscossione delle spese di giustizia e delle pene pecuniarie, prevedendo la costituzione di un’apposita società da parte di Equitalia. Integra quindi il testo illustrato dello schema di rapporto con un’osservazione che invita il Governo a prevedere misure che incentivino l’acquisto di autoveicoli ecosostenibili.

 

Il senatore GIRFATTI (DCA-PRI-MPA) propone di inserire nello schema di rapporto un’osservazione con la quale invitare il Governo a rideterminare in misura adeguata lo stanziamento annuale di bilancio per il contributo al Centro italiano di ricerca aerospaziale, atteso l’indubbio valore dell’attività di ricerca da esso condotta.

 

Il relatore BARBOLINI (Ulivo) dichiara di accogliere la proposta di modifica.

 

Il presidente BENVENUTO avverte quindi che si procederà alla votazione dello schema di rapporto, favorevole con osservazioni, illustrato dal relatore.

 

Il senatore EUFEMI (UDC) preannuncia il voto contrario della propria parte politica e illustra analiticamente uno schema di rapporto contrario (pubblicato in allegato al resoconto dell’odierna seduta), soffermandosi sulla crescita della pressione fiscale, sui negativi effetti finanziari della manovra complessiva, sul mancato controllo della dinamica della spesa e sulla necessità di ridurre il carico impositivo sui redditi di lavoro dipendente e d’impresa.

 

Per dichiarare il voto contrario della propria parte politica interviene il senatore CURTO (AN), il quale esprime netto dissenso rispetto alla prospettazione contenuta nello schema di rapporto secondo la quale il Governo avrebbe mantenuto l’impegno di non introdurre, per il prossimo anno finanziario, nuove imposte o forme di prelievo. Occorre infatti considerare la pressione complessiva che grava sui contribuenti e che è costituita anche dal pagamento delle imposte locali, dei contributi a vario titolo dovuti e dalle tariffe per i servizi pubblici. Ne discende quindi un livello di pressione fiscale molto più elevato rispetto agli anni precedenti. Dopo aver ribadito che l’extragettito non è imputabile all’adozione delle misure antievasive e antielusive, bensì all’indirizzo politico del Governo di centrodestra che nella passata legislatura ha creato le condizioni per un miglioramento del rapporto con il fisco, sottolinea che l’allargamento della base imponibile conduce all’aumento delle somme versate dai medesimi contribuenti, senza alcun effetto di equa redistribuzione del carico tributario. In merito al trattamento fiscale del reddito da lavoro dipendente, sul quale interviene lo schema di rapporto in votazione, rileva la necessità di una impostazione più completa che contempli anche la possibilità di utilizzare strumenti più efficaci quali il quoziente familiare. Osserva peraltro criticamente che la maggioranza di centrosinistra, pur avendo presentato specifiche iniziative legislative, non ha profuso un impegno sufficiente affinché queste sortissero effetti concreti.

Per quanto riguarda gli incentivi fiscali per l’acquisto e la costruzione di immobili ad uso abitativo, avrebbe preferito un riferimento più ampio alla prima casa, per i motivi precedentemente esposti.

Evidenzia poi che i richiami al Governo riguardo allo scorrimento delle graduatorie dei candidati idonei sono rimasti del tutto inascoltati (con l’avvio di una nuova procedura selettiva per le assunzioni presso l’Agenzia delle Entrate) e che l’ipotesi di costituire una società per la riscossione delle spese giudiziarie rappresenta un’ulteriore dispersione di risorse pubbliche.

Sulla manovra complessiva del Governo, che presenta il carattere di un programma elettorale, richiama i rilievi critici del Governatore della Banca d’Italia; commenta poi criticamente l’aumento della spesa pubblica nonostante l’emersione delle maggiori entrate e il conseguente peggioramento dei valori tendenziali della finanza pubblica.

In conclusione, stigmatizza la decisione di ridurre le risorse destinate al fondo per le aree economicamente depresse, la quale testimonia un atteggiamento di grave disattenzione rispetto alla problematica dello sviluppo delle Regioni meridionali.

 

Il senatore Paolo FRANCO (LNP) preannuncia il voto contrario sullo schema di rapporto del relatore.

 

Il senatore GIRFATTI (DCA-PRI-MPA) dichiara il voto contrario del proprio Gruppo, pur apprezzando l’osservazione che recepisce il suggerimento da lui avanzato sul CIRA.

 

Interviene la senatrice THALER AUSSERHOFER (Aut) per preannunciare il proprio voto favorevole e per suggerire al relatore di inserire nello schema di rapporto un’indicazione al Governo sull’esigenza di rivedere la disciplina concernente la deducibilità degli interessi passivi, soprattutto in relazione all’attività delle piccole e medie imprese.

 

Il relatore BARBOLINI (Ulivo) accoglie la proposta di integrazione testé avanzata.

 

Verificata la sussistenza del prescritto numero legale per deliberare, il presidente BENVENUTO pone in votazione lo schema di rapporto favorevole con osservazioni del relatore, nel testo modificato (pubblicato in allegato al resoconto dell’odierna seduta), che risulta approvato.

Dichiara quindi preclusa la votazione dello schema di rapporto alternativo illustrato dal senatore Eufemi.

 

Il senatore Paolo ROSSI (Ulivo), relatore sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008 (Tabella 2 allegata al disegno di legge n. 1818) e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria per lo stesso anno (Atto Senato n. 1817), illustra uno schema di rapporto favorevole con osservazione (pubblicato in allegato al resoconto dell’odierna seduta), precisando che con essa si invita il Governo ad assicurare la prosecuzione dell’operatività del Fondo relativo ai consorzi di garanzia collettiva fidi, atteso l’indiscutibile valore dell’attività di tali organismi. Infatti, prosegue il relatore, con la legge finanziaria per il 2007 è stata disposta la soppressione del predetto Fondo e l’istituzione del Fondo per la finanza d’impresa, la cui operatività, tuttavia, è circoscritta agli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale previsto dalla legge. Con la già richiamata osservazione, contenuta nello schema di rapporto, si intende assicurare che il regime di aiuto economico continui a operare anche per i Confidi iscritti nell’apposita sezione dell’elenco previsto dalla legge, nella consapevolezza di dover adeguare per il prossimo anno finanziario tale regime alle priorità di intervento e alle modalità di funzionamento del predetto Fondo per la finanza d’impresa.

 

A giudizio del senatore EUFEMI (UDC) le osservazioni avanzate dal senatore Paolo Rossi colgono opportunamente un aspetto problematico della legge finanziaria, ma avrebbe preferito una maggiore attenzione anche su altri aspetti di competenza riferiti alla Tabella 2. In relazione alla materia dei Confidi, tra l’altro, registra ancora una volta una sottovalutazione degli orientamenti emersi in Parlamento, ricordando come su tale materia, anche in passato, le aspettative delle piccole e medie imprese siano state disattese. Si ripropone quindi, come è accaduto già con la vicenda degli idonei dei concorsi svolti dall’Agenzia delle Entrate, una questione relativa alla lesione delle prerogative parlamentari. Analogamente, svolge considerazioni critiche rilevando l’assenza di una osservazione concernente gli stanziamenti riferiti alle spese di funzionamento della Guardia di Finanza e ribadisce la richiesta della propria parte politica a poter disporre quanto  prima della relazione governativa circa i risultati in termini di extragettito della lotta all’evasione fiscale, essendo già decorso il termine previsto dalla legge finanziaria dell’anno scorso. Per i motivi accennati preannuncia il voto contrario della propria parte politica sulla proposta di rapporto favorevole illustrata dal senatore Paolo Rossi.

 

Intervengono quindi per dichiarazioni di voto contrario i senatori GIRFATTI (DCA-PRI-MPA), VENTUCCI (FI), Paolo FRANCO (LNP) e CURTO (AN), il quale condivide le osservazioni del senatore Eufemi circa la progressiva marginalizzazione del Parlamento.

 

Verificata la presenza del numero legale per deliberare, il presidente BENVENUTO pone ai voti la proposta di rapporto favorevole sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze (Tabella 2) e sul disegno di legge finanziaria, per le parti di competenza (pubblicato in allegato al resoconto della seduta odierna), che viene approvata.

 

La seduta termina alle ore 11,45.

 


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA PER L'ANNO FINANZIARIO 2008 (DISEGNO DI LEGGE  N. 1818 - TABELLA 1), LIMITATAMENTE ALLE PARTI DI COMPETENZA,  E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

 

La Commissione Finanze e tesoro, esaminato lo stato di previsione dell'entrata per l'anno 2008 nonché il disegno di legge finanziaria, limitatamente alle parti di competenza, esprime un convinto apprezzamento per il sostanziale rispetto del Governo dell’indirizzo volto a non introdurre nuove imposte o nuove forme di prelievo per il prossimo esercizio, tenendo fede all’impegno di avviare una nuova fase della politica tributaria finalizzata ad adeguare il prelievo complessivo alle esigenze della struttura produttiva e secondo le aspettative delle famiglie. 

La Commissione, preso atto del carattere strutturale di una quota dell’extragettito verificatosi nel 2007, ritiene che tale dinamica potrà riproporsi nel corso del 2008, recuperando ancora base imponibile attraverso un incisiva lotta all’evasione fiscale e rendendo sempre più ampia la fascia di contribuenti che adempiono spontaneamente agli obblighi fiscali.

In tale prospettiva, si sollecita una modifica della disposizione recata dal comma 4 dell’articolo 1 del disegno di legge finanziaria, volta a indirizzare le maggiori entrate realizzate nel corso del 2008 prioritariamente  alla riduzione del prelievo fiscale sui redditi di lavoro dipendente, sia attraverso una specifica misura volta al recupero del drenaggio fiscale, sia attraverso l’incremento della detrazione prevista per i lavoratori dipendenti a titolo di oneri per la produzione del reddito.

 

Esprime quindi un parere favorevole con le seguenti osservazioni:

 

La tassazione dei redditi di impresa

La Commissione apprezza le misure in materia di aliquota IRAP e semplificazione degli adempimenti  connessi  a tale imposta,  ma rileva in prima istanza che rimane ancora irrisolta, nonostante le pronunce giurisprudenziali in merito, l'annosa questione dell'inclusione tra i soggetti d'imposta dei professionisti la cui attività è svolta senza una stabile organizzazione produttiva;

Inoltre la Commissione invita a rivedere la decisione del Governo di attenuare la misura agevolativa prevista dalla legge n. 127 del 2007, recante la riduzione del costo del lavoro attraverso al riduzione del cuneo fiscale, in concomitanza con la ridefinizione della base imponibile dell’aliquota IRAP.

Non vi è dubbio infatti che la riduzione della misura della deducibilità dalla base imponibile IRAP di 5.000 euro per ogni dipendente assunto (che diventano 10.000 per le imprese operanti nel Sud del Paese) non appare in linea con le indicazioni sempre espresse dalla maggioranza di Governo indirizzate a ridurre il prelievo fiscale sul lavoro. La misura recata dal disegno di legge finanziaria deve pertanto ritenersi aggiuntiva alle misure del cuneo fiscale.

Analogamente, la Commissione invita a rivedere la riduzione della misura delle deduzioni forfetarie consentite in precedenza ai contribuenti ai fini IRAP con base imponibile inferiore a 180 mila euro.

In tema di revisione della base imponibile IRES, esprimendo una valutazione positiva per l’azione di semplificazione e di razionalizzazione delle voci che integrano la base imponibile e la corrispondente riduzione dell’aliquota d'imposta, si suggerisce di prevedere una specifica disposizione transitoria  per l’entrata in vigore della norma relativa agli ammortamenti anticipati e accelerati, in relazione ai contratti e agli investimenti già realizzati, a partire dall’anno d'imposta 2008 e si sollecita altresì una revisione della nuova disciplina della deducibilità degli interessi passivi, valutati i possibili effetti distorsivi per le piccole e medie imprese che effettuano investimenti ricorrendo al capitale di debito.

Per quanto concerne la nuova forma opzionale di tassazione degli utili delle microimprese, si osserva che la definizione di un limite di ricavi annui come tetto oltre il quale il regime opzionale cessa di operare potrebbe indurre effetti indiretti di  affievolimento della convenienza delle piccole imprese a crescere. Potrebbe essere opportuno quindi individuare un meccanismo maggiormente flessibile che, senza perdere di vista l’obiettivo di considerare il beneficio esclusivamente per le imprese minori, contempli la possibilità di mantenere tale criterio di tassazione forfetaria anche nel caso di scostamenti percentualmente modesti rispetto al monte dei ricavi;  si sollecita quindi la previsione di un meccanismo di rivalutazione automatica del limite di ricavi, ovvero  la possibilità che l'impresa in questione possa ricorrere anche per periodi di tempo inferiori ad un anno a contratti di collaborazione o a contratti a tempo determinato senza perdere il beneficio.  Andrebbe poi individuato un criterio di calcolo del limite dei ricavi in modo da tenere presente la differente organizzazione produttiva dei settori (commerciale, dei servizi o manifatturiero).

 

Le misure di sostegno al reddito

Per quanto concerne il comporto della famiglia, la Commissione rileva criticamente l’assenza di misure specifiche rivolte al sostegno del reddito familiare ovvero  a sostegno della natalità: si propone di elevare il limite di reddito del soggetto fiscalmente a carico, sottolineando peraltro positivamente la disposizione volta a escludere il reddito dell’abitazione dal computo del reddito del soggetto fiscalmente a carico.

Si suggerisce inoltre di prorogare anche per l’anno di imposta 2008 la detraibilità delle spese per asili nido già prevista per gli anni precedenti.

In generale la Commissione suggerisce di prevedere un’ampia revisione di tutte le misure di detrazione e deduzione dal reddito, semplificando il calcolo del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF, razionalizzandone e semplificandone il carattere, anche con una revisione degli scaglioni e delle aliquote.  Si sottolinea che tale revisione dovrà comportare anche una sempre maggiore capacità del livello di reddito dichiarato a indicare la ricchezza effettivamente posseduta: in assenza di tale veridicità, infatti, ogni misura fiscale agevolativa costruita sulla scorta di limiti di reddito incontra l’obiezione di un suo sostanziale fallimento.

In termini di prelievo sui redditi da lavoro dipendente e assimilato, la Commissione sollecita per l’anno d'imposta 2008 la previsione di una clausola di salvaguardia per i redditi percepiti a titolo di trattamento di fine rapporto, consentendo l’applicazione delle aliquote IRPEF vigenti per l’anno d'imposta 2006 se  più favorevoli, in analogia con  quanto previsto nella legge finanziaria per il 2007.

La Commissione suggerisce poi di elevare la misura della deduzione dal reddito imponibile del reddito prodotto all’estero dai lavoratori dipendenti.

Per quanto riguarda le misure tributarie sulla casa, la Commissione valuta positivamente l’impianto delle misure proposte, rivolte sia ai proprietari che agli inquilini, ma osserva che per tali ultimi soggetti la detrazione prevista appare troppo modesta, anche in relazione al limite di reddito previsto per fruire dell’agevolazione.

In relazione alla introduzione di una detrazione dall’imposta comunale sugli immobili, le osservazioni precedentemente espresse sul valore dei limiti di reddito dichiarato, suggeriscono di tenere conto, da un lato, dei soggetti proprietari che, già esentati dal pagamento dell’ICI per espressa previsione degli enti locali, non potranno fruire del beneficio, dall’altro, della esigenza di evitare effetti sperequativi tra i contribuenti,  per correggere gli effetti distorsivi indotti dal limite di reddito a 50 mila euro. Inoltre, la Commissione esprime preoccupazione per le difficoltà indotte dalla nuove disciplina in rapporto alla gestione dei trasferimenti ai comuni delle somme non percepite per effetto della nuova detrazione.

Sempre in relazione al trattamento fiscale degli immobili, si sollecita l’incremento della detrazione delle spese per interessi sui mutui per l’acquisto o costruzione dell’immobile adibito ad abitazione principale. 

La Commissione valuta poi positivamente il rifinanziamento degli stanziamenti finalizzati a erogare agli enti beneficiari le somme destinate dai contribuenti in percentuale del 5 per mille dell’imposta, ma sollecita un'introduzione a regime di tale meccanismo di sostegno al terzo settore e l’eliminazione del limite finanziario, anche con una correlativa riduzione della percentuale di destinazione.

Per quanto riguarda alcune misure agevolative, si sollecita la proroga per l’anno 2008 delle agevolazioni fiscali per il teleriscaldamento realizzato attraverso l’utilizzo di biomasse e quelle per l’utilizzo del GPL e gasolio impiegati  come combustibile da riscaldamento nelle zone montane. Analogamente si sollecita l’introduzione di una disposizione di proroga delle misure agevolative per favorire l’acquisto di personal computer da parte di soggetti con contratti di collaborazione coordinata e continuativa e di collaborazione coordinata a progetto. Analogamente, anche in tema di sostegno alle attività produttive con riguardo agli impatti ambientali, la Commissione suggerisce di prorogare le misure agevolative per rinnovare il parco macchine degli autoveicoli privati favorendo l’acquisto di vetture a bassa emissione di gas di scarico (ecoincentivi).

Inoltre, in tema di sostegno alle attività di ricerca, la Commissione ripropone l’auspicio di incrementare lo stanziamento a favore del CIRA, Centro italiano di ricerca aerospaziale, in ragione della rilevanza delle funzioni svolte da tale ente di ricerca.

Si suggerisce poi di introdurre una modifica alla legge finanziaria per il 2007, al comma 188 dell’articolo 1, riproponendo una disposizione che la Commissione aveva già approvato nel corso dell’esame del disegno di legge 1485, in materia di adempimenti fiscali e contributi per le esibizioni musicali e folcloristiche.

Infine la Commissione sollecita l’introduzione di specifiche misure volte a consentire nuove assunzioni di personale specializzato nell’Agenzia delle entrate, delle dogane e della Guardia di finanza, anche utilizzando i candidati risultati idonei in precedenti concorsi svolti dall’Agenzia delle entrate,  al fine di incrementare la lotta all’evasione fiscale

Per quanto concerne l’introduzione di misure che, ad invarianza di pressione fiscale, sono immediatamente produttrici di maggiori incassi per l’erario, si suggerisce di introdurre una disposizione volta ad innovare le modalità di liquidazione e riscossione delle spese di giustizia e delle pene pecuniarie, prevedendo la costituzione di un’apposita società da parte di Equitalia  S.p.A. che esercita per legge la funzione di riscossione dei crediti pubblici. Avvalendosi di un soggetto già coinvolto nel recupero delle somme vantate dallo Stato, il Ministero di giustizia, alleggerendo il carico di lavoro dei propri uffici, e stipulando apposite convenzioni con la nuova società, potrà incassare le somme attualmente giacenti e pressoché non recuperate.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE PER L'ANNO FINANZIARIO 2008 (DISEGNO DI LEGGE  N. 1818 - TABELLA 2), LIMITATAMENTE ALLE PARTI DI COMPETENZA, E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione Finanze e tesoro, esaminato lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008, nonché il disegno di legge  finanziaria, limitatamente alle parti di competenza,

premesso

che la legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2007) prevede, al comma 847, l’istituzione del Fondo per la finanza d'impresa, al quale sono conferite le risorse di altri fondi, tra i quali quello previsto dall'articolo 15  della legge 7 agosto 1997, n. 266, che viene soppresso;

che il fondo del quale si prevede la soppressione è stato originariamente introdotto dall'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, allo scopo di assicurare una parziale assicurazione ai crediti concessi dagli istituti di credito a favore delle piccole e medie imprese;

che, secondo la modifica apportata dall'articolo 15, comma 2, della legge n. 266 del 1997, la garanzia del fondo può essere concessa alle banche, agli intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale di cui all'articolo 107 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e alle società finanziarie per l'innovazione e lo sviluppo iscritte all'albo di cui all'articolo 2, comma 3, della legge 5 ottobre 1991, n. 317 , a fronte di finanziamenti a piccole e medie imprese, ivi compresa la locazione finanziaria, e di partecipazioni, temporanee e di minoranza, al capitale delle piccole e medie imprese;

che la garanzia del fondo è estesa a quella prestata dai fondi di garanzia gestiti dai consorzi di garanzia collettiva fidi di cui all'articolo 155, comma 4, del citato decreto legislativo n. 385 del 1993 e dagli intermediari finanziari iscritti nell'elenco generale di cui all'articolo 106 del medesimo decreto legislativo;

che il fondo di garanzia opera in misura largamente prevalente a favore dei confidi;

che, in base alla legge finanziaria per il 2007, il Fondo per la finanza d'impresa opera con interventi mirati a facilitare operazioni di concessione di garanzie su finanziamenti e di partecipazione al capitale di rischio delle imprese anche tramite banche o società finanziarie sottoposte alla vigilanza della Banca d'Italia;

che di conseguenza la garanzia si applica esclusivamente alle operazioni compiute dagli intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale previsto dall'articolo 107 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385;

soltanto alcuni Confidi, tra quelli che utilizzano il fondo di garanzia, risulta attualmente iscritto nell’elenco speciale;

tenuto altresì conto del rilievo sociale ed economico del fondo che, attraverso l’attività dei Confidi, rappresenta un volano per l’avvio di iniziative imprenditoriali innovative e con un’adeguata progettualità,

 

esprime parere favorevole con la seguente osservazione:

 

valuti la Commissione di merito l’opportunità di prevedere una misura volta a stabilire che l'attuazione del regime d'aiuto relativo al fondo di garanzia previsto dall'articolo 15 della legge 7 agosto 1997, n. 266, prosegue, nei limiti delle disponibilità finanziarie del medesimo fondo alla data di entrata in vigore della legge finanziaria per il 2008, anche a favore delle operazioni compiute dai Confidi iscritti nell'apposita sezione dell'elenco previsto dall'articolo 106 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, nella prospettiva che occorre disciplinare il definitivo adeguamento delle modalità operative del predetto regime d'aiuto ai criteri, alle priorità di intervento e alle modalità di funzionamento del Fondo per la finanza d'impresa di cui al comma 847 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007.

 

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAL SENATORE EUFEMI SULLO STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA PER L'ANNO FINANZIARIO 2008  (DDL N. 1818 - TABELLA 1)  E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione Finanze e tesoro, esaminato lo stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2008 nonché il disegno di legge finanziaria, limitatamente alle parti di competenza,

premesso che:

la manovra economico-finanziaria accresce l'indebitamento netto di 0,4 punti in rapporto al PIL;

si registra un aumento  del debito pubblico in valore assoluto e un’ulteriore crescita derivante dal maggiore ricorso al mercato;

gli effetti del decreto-legge n. 159 del 2007 determinano il saldo complessivo tendenziale della Pubblica Amministrazione per il 2007 in crescita al 2,4 del PIL;

il citato decreto-legge n. 159 produce effetti finanziari nel 2007 e limitati invece per il 2008 e 2009;

non è stata ancora presentata in Parlamento la relazione sui risultati derivanti dalla lotta alla evasione fiscale;

il decreto-legge contiene interventi di varia natura classificati come maggiore spesa e minore entrata piuttosto che riduzione di pressione fiscale finalizzata ad obiettivi di sviluppo ed equità fiscale come previsto dall’articolo 1, comma 4 della legge finanziaria per il 2007;

emerge il problema della correttezza contabile rispetto all’uso di risorse per la copertura registrate in un provvedimento  come il disegno di legge di assestamento del bilancio 2007 non ancora approvato dal Parlamento;

le decisioni di politica di bilancio non frenano la dinamica della spesa e non risultano compatibili con gli obiettivi di medio periodo delineati nella Nota di aggiornamento al DPEF, mentre l'obiettivo principale per ridurre il carico fiscale su lavoratori e imprese è quello di intraprendere interventi volti ad accrescere l'efficienza della spesa, migliorare l'organizzazione del settore pubblico e determinare un forte rallentamento della spesa primaria corrente;

le maggiori entrate per il 2007 sono state in larga parte utilizzate per aumenti di spesa: nello stesso modo si caratterizza la manovra di bilancio del 2008, che accresce il disavanzo rispetto al suo valore tendenziale;

non risponde a criteri di buona pratica di bilancio l'utilizzazione anteriormente alla chiusura dell'esercizio di maggiori entrate quantificate a livello presuntivo per far fronte a nuove spese certe;

si tratta di forme di copertura al di fuori delle regole previste dalla legge di contabilità;

non vengono indicati i risultati della lotta all'evasione capaci di definire la dimensione del fenomeno e i risultati concretamente conseguiti nell'azione di contrasto;

un'azione incisiva di riduzione del carico fiscale sul lavoro e sulle imprese, finanziata con riduzioni di spesa, accrescerebbe il potenziale di crescita della nostra economia;

il percorso di riduzione dell'indebitamento netto nel biennio 2007-2008 appare lento, vanificando la favorevole fase del ciclo economico con il rischio che in futuro condizioni cicliche più difficili possano rendere ancora più complesso il risanamento oggi rinviato;

la pressione fiscale nel 2008 rimane stabilizzata sull'elevato livello del 43,1  per cento registrato nel  2007;

l'intervento sull'ICI non appare coerente con l'obiettivo di rafforzare l'autonomia tributaria degli enti impositori, escludendo un numero limitato di contribuenti senza prevedere un riferimento alla famiglia sia mono che bireddito e non tenendo conto della composizione del nucleo familiare con riferimento al numero dei figli o a situazioni di disagio familiare;

le soluzioni prospettate dall'accordo sul Welfare rischiano di allontanare ulteriormente dal sistema basato su principi contributivi;

valutato altresì che:

il dato più preoccupante è quello che deriva dal peggioramento del quadro programmatico rispetto al quadro tendenziale;

viene mancato l'obiettivo della riduzione della pressione fiscale per le imprese e per le famiglie, che rimane invariata al 43 per cento del PIL dopo un incremento di 2,5 punti rispetto al 2005;

la riduzione dell'IRES avrà un impatto redistributivo a svantaggio delle piccole e medie imprese, premiando le imprese più capitalizzate e meno indebitate e penalizzando quelle impegnate nel processo di crescita;

l'eliminazione dell'istituto degli ammortamenti anticipati determina effetti negativi sulle scelte relative ai nuovi investimenti;

la deducibilità più veloce rende meno appetibile il leasing, soprattutto per le imprese che hanno difficoltà di accesso al credito per le quali costituisce unico strumento di finanziamento;

non è prevista  una clausola di salvaguardia per il prossimo triennio nell'applicazione dell'IRES per le PMI (relativamente al limite all'indebitamento);

la nuova disciplina degli interessi passivi si traduce in un notevole risparmio di imposta per le imprese capitalizzate e strutturali al contrario delle piccole e medie imprese sottocapitalizzate e indebitate, con il rischio che le PMI non riescano a dedurre gli interessi passivi attraverso la regola di riporto nei periodi di imposta successivi;

l’eliminazione totale o parziale dei costi oggi deducibili dall'imponibile determinerà effetti per le aziende in fase di start-up con forti investimenti;

va salvaguardata la norma che esclude l'applicazione delle limitazioni ai soggetti con volumi di ricavi sotto la soglia applicata agli studi di settore;

è necessario, inoltre, salvaguardare la deducibilità degli interessi passivi relativi a contratti per la realizzazione di opere pubbliche e garantire l'applicazione delle nuove regole ai contratti stipulati dopo il 1° gennaio 2008;

saranno penalizzate per motivi fisiologici le imprese che operano nei lavori pubblici, fornitrici dello Stato e degli enti pubblici, subfornitrici di grossi gruppi industriali, quelle con MOL limitato per alta incidenza del costo delle materie prime o del costo del lavoro (esempio tessile e abbigliamento);

v'è assenza di misure che tengano conto in modo tempestivo e adeguato degli orientamenti dell’Unione europea in materia di contenimento delle emissioni di CO2 nei prodotti dell'impresa automobilistica attraverso misure fiscali di rottamazione ecologica, che favoriscano il processo di sostituzione del parco automobilistico, con  vetture a ridotto inquinamento atmosferico: rispettare la scadenza del  2012 significa  mettere in campo fin d’ora misure in grado di sostenere i consumatori in scelte di mercato a più alto contenuto tecnologico, tenendo conto dei livelli di reddito e soprattutto dei costi medi delle vetture;

non si affronta  l'eliminazione di uno degli aspetti più distorsivi della legislazione tributaria nei confronti delle imprese, consistente nel regime di versamento dell’IVA in caso di cessione di beni e prestazione di servizi in fornitura ad altre imprese, che andrebbe radicalmente modificato; l'obbligo di versamento dell’IVA all'atto di emissione delle fatture in un contesto in cui l'Italia presenta i tempi di pagamento più elevati d'Europa determina effetti devastanti sulla sostenibilità finanziaria delle piccole e medie imprese, costrette a consistenti anticipazioni verso l'erario;

va segnalata la peculiarità delle detrazioni per investimenti e ricerca: precedente legge finanziaria aveva stabilito un credito d’imposta pari al 15 per cento delle spese in investimento e ricerca effettuate dalle imprese; il disegno di legge finanziaria per il 2008 eleva detta percentuale al 40 per cento: sarebbe una buona notizia se le imprese avessero effettivamente potuto usufruire del credito di imposta. In realtà non sono mai stati emessi i decreti di attuazione di tale norma e, di fatto, le imprese non hanno mai potuto usufruire del credito di imposta nel 2007 e continueranno a non poterne fruire anche negli anni a venire, nonostante sia stata elevata la percentuale di detrazione;

non viene adottata alcuna misura legislativa che offra certezze ai  contribuenti sui rimborsi fiscali, molti dei quali a rischio di prescrizione: 4,8 milioni di italiani devono ricevere dall'Amministrazione finanziaria 28,4 miliardi di euro di cui 10,9 a rischio prescrizione;

non sono presenti finanziamenti a scopo fieristico, intesi come realizzazione nel territorio di nuovi impianti, il completamento di opere sospese, l'ampliamento, la riattivazione, l'ammodernamento di impianti esistenti e l'acquisto di beni strumentali nuovi, anche mediante contratti di locazione finanziaria;

mancano misure strutturali in favore della famiglia come entità fiscale e come soggetto unico d’imposta, contro l'invecchiamento della popolazione, per favorire la natalità e in particolare il ripristino  delle detrazioni per gli asili nido;

la misura prevista per l'ICI, con un tetto di 50 mila euro non tiene conto dell'ampiezza della famiglia, né del reddito familiare, delle diverse situazioni catastali e delle diverse realtà geografiche e rischia di premiare gli evasori;

è iniqua la detrazione perché favorisce gli appartamenti di maggiore taglio e ubicati nei centri storici, godendo di maggiori detrazioni rispetto alle fasce periferiche e popolari;

in ordine alla riduzione dell’ICI non è prevista una clausola di salvaguardia rispetto all’azione dei comuni nel processo di modificazioni delle  rendite catastali e dei nuovi classamenti;

si registrano ritardi nell'introduzione della cedolare secca sugli affitti come strumento di emersione del sommerso contro l'evasione fiscale e anche per favorire il mercato dell'affitto;

per quanto attiene alla misura in favore degli incapienti la scelta non risolve il problema del recupero delle imposte detraibili e quello della violazione del patto tra il cittadino e il fisco e quindi del recupero delle imposte  per l’ammontare pieno risultante dalla dichiarazione dei redditi;

si esprime giudizio positivo sulle misure relative alle ristrutturazioni edilizie con le detrazioni fiscali (al 36 per cento IRPEF e IVA al 10 per cento) sia individuali che di impresa, anche se appare necessario mantenere l'IVA ridotta nel caso di superamento del limite di 50 mila euro per favorire l'emersione del sommerso;

l'andamento delle tariffe risulta in preoccupante crescita: dal 3,1 del 2005 si è passati al 3,4 del 2006 e al 5,7 per cento del 2007, ben oltre l'andamento del PIL, per scelta delle tariffe di competenza degli enti locali: occorrerebbe eliminare la «tassa sulla tassa», cioè l'IVA sulle addizionali;

la crisi finanziaria derivante dai mutui sub-prime e l'elevato livello raggiunto dal tasso EURIBOR hanno portato a un’insopportabile crescita dei costi per le famiglie che hanno contratto mutui a tasso variabile;

un intervento che favorisca le famiglie di fronte ai maggiori costi può essere rappresentato dall’elevamento della detrazione fiscale dal 19 al 27 per cento e dall'innalzamento del limite della detrazione degli interessi passivi deducibili da 3.500 euro ad un più aggiornato e  rivalutato livello  rispetto ad importi fissati con la riforma tributaria del  1972;

in ordine alla trasformazione in agenzia fiscale dell’Amministrazione  Autonoma dei Monopoli di Stato sono indefinite le funzioni trasferibili con il rischio di duplicazioni con aggravi di spesa;

in ordine alla facilitazione relativa al 5 per mille occorre dare certezze rispetto ai programmi dei settori interessati in particolare al vasto  mondo  del volontariato, della ricerca scientifica e sanitaria, favorendo la libertà di scelta operata dai contribuenti;

valutati infine i documenti di bilancio, il dibattito svolto in Commissione e la replica del rappresentante del Governo,

tutto ciò premesso,

 

esprime parere contrario.


ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI (7a)

Martedì 9 ottobre 2007

124a Seduta (antimeridiana)

Presidenza della Presidente

Vittoria FRANCO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010  

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 7) Stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione per l'anno finanziario 2008

- (Tab. 14) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2008

- (Tab. 17) Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporti alla 5a Commissione. Esame congiunto e rinvio. Esame delle Tabelle 2, 7 e 14 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria e rinvio) 

 

La PRESIDENTE dichiara aperto l'esame dei documenti di bilancio, per le parti di competenza della Commissione.

 

Il relatore FONTANA (Ulivo) illustra la Tabella 14, recante lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2008 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria. Osserva anzitutto che la manovra economica per il 2008 conferma la volontà del Governo di investire sul patrimonio e sulle attività culturali e di spettacolo, ritenendo la loro valorizzazione strategica e trainante per il Paese, in linea del resto con quanto già avviato nel 2007.

Si sofferma indi sugli specifici programmi ritenuti priorità politiche, per il 2008 quali: l'individuazione di nuovi modelli organizzativi e gestionali dei musei e degli istituti per promuovere la conoscenza e assicurare migliori condizioni per la fruizione del patrimonio culturale; la creazione di una struttura dotata di autonomia tecnico-scientifica ed economico-finanziaria dedicata specificamente alle attività promozionali del libro e della lettura; l'allargamento della platea dei soggetti pubblici e privati interessati alle attività degli archivi e delle biblioteche; l'avvio di meccanismi virtuosi di incentivazione automatica sia per la compravendita di opere d’arte contemporanea, sia per la loro donazione ai musei, in relazione al completamento del Museo nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI); la promozione e sviluppo dei settori del cinema e dello spettacolo dal vivo, in particolare per i giovani autori e per la diffusione del prodotto italiano all’estero; il coordinamento con il settore turismo per la crescita culturale del "Sistema Italia" rafforzando la presenza italiana nei contesti internazionali; il contenimento della spesa pubblica e nel contempo la riduzione delle giacenze nelle contabilità speciali; lo sviluppo e l'ottimizzazione, a tutti i livelli organizzativi, del sistema del controllo di gestione.

Segnala quindi che gli interventi summenzionati trovano concreta attuazione attraverso stanziamenti in crescita, che passano dai 482,268 milioni di euro, disposti in tabella C della legge finanziaria del 2007, ai 577,246 milioni di quella del 2008; si registra perciò un incremento ottenuto attraverso una limatura degli investimenti e un forte aumento del Fondo unico per lo spettacolo (FUS).

Passando ad esaminare gli articoli del disegno di legge finanziaria 2008 di interesse della Commissione, si sofferma antitutto sull'articolo 7, in materia di incentivazioni fiscali per il cinema, sottolineando il sostegno agli investimenti nella filiera del cinema tramite l’introduzione di crediti di imposta (tax credit). In particolare, pone in luce il riconoscimento sia di un credito d’imposta per gli investimenti nell’industria produttiva cinematografica italiana da parte di persone giuridiche e di persone fisiche titolari di reddito d’impresa, estranee al settore cinematografico, che di un credito d’imposta per gli investimenti delle imprese facenti parte della cosiddetta filiera (produzione, distribuzione, esercizio). Vengono inoltre incentivate fiscalmente (sempre con lo strumento del credito d’imposta) le imprese di produzione esecutiva e di post produzione al fine di attrarre produzioni cinematografiche straniere sul nostro territorio, con tutte le positive ricadute economiche che evidentemente possono derivarne, anche in termini di indotto turistico. Fa presente comunque che le norme di natura fiscale saranno oggetto di valutazione da parte della Commissione competente, mentre in questa sede tiene ad evidenziare che questo intervento, anticipatore dei provvedimenti di riforma del cinema (atti Senato nn. 1120 e abb.), sembra rispondere positivamente alle urgenti necessità del settore, introducendo misure volte a rivitalizzare il mercato italiano afflitto da troppi anni di stagnazione.

Svolge poi alcune brevi considerazioni sull'articolo 40, recante modifiche al Testo unico della radiotelevisione, in virtù del quale è previstauna maggiore presenza del cinema italiano ed europeo nelle programmazioni e negli investimenti delle emittenti televisive.

Illustra altresì l'articolo 49, rammentando che con la finanziaria 2007 il Ministero per i beni e le attività culturali è stato autorizzato ad effettuare una riprogrammazione delle risorse finanziarie giacenti nelle contabilità speciali gestite dal medesimo Dicastero e non impegnate entro il 30 novembre 2006. Data la positiva esperienza, seppur sperimentale, connessa all'utilizzo di tale meccanismo, ai fini della razionalizzazione delle risorse, esso è stato riproposto come attività che si inserisce in una riprogrammazione di carattere strutturale avente natura di ordinarietà e ricorrenza.

In merito all'articolo 79, fa presente che esso interessa tutte le Amministrazioni e reca disposizioni diverse di contenimento e razionalizzazione delle spese, mentre con il riguardo all'articolo 82, anch'esso di carattere generale, rileva le finalità di riordino, trasformazione o soppressione e messa in liquidazione di enti ed organismi pubblici statali nonché di strutture amministrative pubbliche statali secondo criteri di razionalizzazione.

Dopo aver accennato alle disposizioni dell'articolo 84 circa il rifinanziamento dell'8 per mille, nonché all'articolo 85 sulla riduzione degli organi societari, illustra l'articolo 93 recante norme sull'assunzione di personale, sottolineando che, per quanto riguarda il Ministero per i beni e le attività culturali, i commi 12 e 13 autorizzano detto Ministero ad assumere 400 assistenti alla vigilanza, sicurezza, accoglienza, comunicazione e servizi al pubblico, nonché 100 unità tra architetti, archeologi, storici dell’arte e amministrativi. In particolare, evidenzia che una norma identica è contenuta nella delega al Governo in materia di reati contro il patrimonio culturale (A.C. 2806), all'esame della Commissione giustizia della Camera dei deputati.

Il relatore prosegue passando ad analizzare la Tabella C allegata al disegno di legge finanziaria; al riguardo, esprime viva soddisfazione per l'aumento dei fondi del FUS, passati dai 441,301 milioni di euro del 2007 ai 536,817 milioni di euro per il 2008, incremento che testimonia a suo avviso una radicale inversione di tendenza rispetto alla politica dei tagli allo spettacolo attuata dai Governi precedenti.

Dopo aver sottolineato la necessità di investire per sostenere e riformare il settore dello spettacolo, lamentando che, in passato, si siano dimenticati i costi connessi ai veri processi riformatori, si compiace che il coraggioso incremento del FUS sia stato determinato dalla volontà di procedere a riforme ormai ineludibili. Nel ricordare che le fondazioni lirico-sinfoniche assorbono da sole il 48 per cento del FUS, ritiene quindi che già in sede di discussione della manovra finanziaria si debbano assumere provvedimenti incisivi e in sintonia con il delicato clima in cui il Paese vive.

Formula indi l'auspicio che si introducano misure volte al contenimento della spesa e all’oggettiva valutazione dell’operato degli amministratori, i quali in alcuni casi hanno, a suo giudizio, determinato situazioni di grave sofferenza.

Ribadisce perciò che l’aumento dei fondi dovrà essere finalizzato all'effettivo risanamento a patto che esso non assuma però un significato premiale di gestioni di discutibile efficacia.

Si augura altresì che l'aumento del FUS venga ulteriormente finalizzato al settore del cinema, già efficacemente sostenuto dall’introduzione del tax credit  ma per il quale è indispensabile una particolare attenzione al riammodernamento delle sale, e si riserva comunque in sede di estensione del parere di formulare le opportune osservazioni, anche alla luce del dibattito. 

Passando poi all'esame della Tabella 14 del disegno di legge di bilancio, recante lo stato di previsione del Ministero, segnala preliminarmente che quest'anno il bilancio è per la prima volta strutturato per programmi e missioni, in un'ottica di maggiore trasparenza dei conti pubblici. La missione più importante è a suo avviso la n. 21, Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici, che purtroppo vede una flessione degli stanziamenti pari a circa 90 milioni di euro. All'interno dei diversi programmi in cui si suddivide la missione, prosegue il relatore, si registrano comunque alcuni significativi incrementi, come ad esempio quello del programma 21.1 (Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo), nonché quello dei fondi destinati ai beni architettonici e paesaggistici.

Infine, tiene a sottolineare la crescita degli stanziamenti relativi alla missione n. 17, Ricerca e innovazione, per un importo pari a 17 milioni di euro.

 

La PRESIDENTE ringrazia il relatore Fontana per l'esposizione introduttiva e rinvio il dibattito sulla Tabella 14 e connesse parti del disegno di legge finanziaria alla seduta pomeridiana di oggi. Dà indi la parola al relatore Scalera per la relazione sulla Tabella 2, limitatamente alle parti di competenza, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

Il relatore SCALERA (Ulivo) illustra la Tabella 2, recante lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze - limitatamente alle competenze in materia di sport - per l'anno finanziario 2008 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria, registrando anzitutto con soddisfazione la diversa struttura del disegno di legge di bilancio che quest'anno fornisce una prima valida risposta alle esigenze di maggiore trasparenza e monitoraggio dei servizi erogati. Rileva altresì che, come sempre, le funzioni in materia di sport sono collocate presso lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, augurandosi che in futuro sia data piena autonomia ad un settore tanto delicato.

Nell'ambito della nuova articolazione del bilancio, egli illustra quindi la missione n. 30, Giovani e sport, che si suddivide in due programmi: attività ricreative e sport (30.1) e incentivazione e sostegno alla gioventù (30.2).

Rammentato che la competenza sulle politiche giovanili spetta alla Commissione affari costituzionali, si sofferma quindi sul primo programma, cui sono assegnati, per il 2008, 781, 7 milioni di euro, con una flessione rispetto alle previsioni assestate 2007 pari a 62 milioni. Esprime tuttavia soddisfazione per l'invarianza, a legislazione vigente, del finanziamento del Coni, che non subisce variazioni rispetto al 2007.

Dopo aver dato conto degli altri capitoli di spesa del programma 30.1, esprime infine rammarico per l'ulteriore riduzione degli stanziamenti complessivi prevista per il 2009 e il 2010.

Al contrario, ritiene che occorra recuperare un nuovo slancio in favore del settore ed in tal senso si esprime a favore dell'articolo 72 del disegno di legge finanziaria, in tema di promozione dello sport.

Tale articolo istituisce infatti - prosegue - il Fondo per lo sport di cittadinanza, con una dotazione di 20 milioni di euro per il 2008, 35 milioni di euro per il 2009 e 40 milioni di euro per il 2010. Ciò, al fine di promuovere il diritto allo sport come strumento per la formazione e la tutela della salute, nonché di consentire la costituzione e il funzionamento di un Osservatorio nazionale per l'impiantistica sportiva. A tale ultimo riguardo, egli rammenta che in Italia non esiste ancora una anagrafe degli impianti sportivi. Si augura pertanto che il nascente organismo risulti utile a fini non solo di controllo, ma anche e soprattutto di gestione, organizzazione e pianificazione degli interventi per l'impiantistica sportiva sul territorio nazionale.

Egli dà poi conto del comma 3 del medesimo articolo, che incrementa di 10 milioni di euro per il 2008 il Fondo per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale, rammentando che esso è stato istituito dalla legge finanziaria 2007 ed è volto al potenziamento degli impianti sportivi, nonché alla realizzazione di eventi particolari fra cui la partecipazione dell'Italia ai Giochi olimpici di Pechino 2008.

Passando al comma 4, fa presente che esso incrementa di 1 milione di euro per ciascun anno del triennio 2008-2010 il contributo al Comitato italiano paraolimpico, previsto dalla legge finanziaria 2006 e già incrementato dalla legge finanziaria 2007. In proposito, sottolinea l'importanza di tale stanziamento aggiuntivo, che non esita a definire un parametro di civiltà, che rafforza l'impegno del Governo a favore dei diversamente abili i quali, uscendo finalmente da una crisalide di incertezza, si aprono alla pratica agonistica.

 

La PRESIDENTE ringrazia il relatore Scalera per l'esposizione introduttiva e rinvia il dibattito sulla Tabella 2, limitatamente alle parti di competenza, e connesse parti del disegno di legge finanziaria alla seduta pomeridiana di oggi. Dà indi la parola alla relatrice Soliani per la relazione sulla Tabella 7 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

La relatrice SOLIANI (Ulivo) illustra la Tabella 7, recante lo stato di previsione del Ministero per la pubblica istruzione per l'anno finanziario 2008 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria, osservando preliminarmente che la manovra finanziaria di quest'anno è molto diversa rispetto a quella del 2007, in quanto punta alla restituzione fiscale, alla semplificazione, agli investimenti, alla riqualificazione della spesa pubblica e al rafforzamento del sistema di protezione sociale.

In quest'ottica, ella sottolinea l'esigenza di tornare a crescere per assicurare una prospettiva nuova ai giovani; tenendo conto dell'elevato debito pubblico e dei risultati inferiore alla media europea, l'attuale manovra finanziaria è dunque a suo giudizio quella migliore possibile, in quanto è equilibrata e pienamente in linea di continuità  con l'operato del Governo.

Con particolare riferimento al settore scolastico, fa poi presente l'impegno congiunto dei Ministri della pubblica istruzione e dell'economia, che è sfociato in uno specifico Quaderno bianco presentato di recente, nel quale emerge la consapevolezza di fondo di garantire la qualità del capitale umano, la mobilità sociale e la produttività del Paese. Al riguardo, nel registrare positivamente le differenze di metodo rispetto al passato, fa presente che il Quaderno individua come prioritari il miglioramento della rete e dell'organizzazione del servizio, un salto di qualità del sistema di valutazione, nonché l'introduzione di nuove disposizioni sul reclutamento e la formazione dei docenti, cui corrisponde l'articolo 50 del disegno di legge finanziaria. Coglie indi l'occasione per rammentare l'imminente presentazione di un provvedimento sul lavoro e la previdenza e la recente stipula del nuovo contratto per la scuola, siglato pochi giorni fa dopo 24 mesi di attesa.

Ricorda altresì che nel decreto-legge n. 159, contestualmente all'esame della Commissione, si dispone l'abrogazione per il 2007 della clausola di salvaguardia stabilita dalla precedente legge finanziaria.

Passando all'esame delle norme del disegno di legge finanziaria, osserva anzitutto  che tra le norme fiscali si collocano disposizioni di rilevante interesse della Commissione, come ad esempio il comma 35 dell'articolo 5, recante detrazioni a favore dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, per l'aggiornamento e la formazione.

Si sofferma inoltre sui commi 3 e 4 dell'articolo 36 in materia di edilizia scolastica, in base ai quali si incrementa di 20 milioni di euro a decorrere dal 2008 il Fondo per interventi straordinari istituito nel 2003. Tali norme sono volte a prevedere l'adeguamento strutturale antisismico degli edifici scolastici tenendo conto dei diversi livelli di rischio, anche in ossequio alle precise direttive comunitarie in materia.

Illustra quindi l'articolo 50 sul rilancio dell'efficienza e dell'efficacia della scuola, attraverso il quale si realizza una maggiore qualificazione del servizio mediante economie di spesa da reinvestire nel settore, la stabilizzazione in particolare dei docenti di sostegno, il reclutamento nonché un nuovo modello organizzativo da sperimentare sul territorio. Si sofferma in particolare sui commi 1 e 2 i quali introducono diverse misure di risparmio, tra cui ad esempio la riduzione di 2.000 unità di personale, l'individuazione di classi liceali sperimentali solo se congrue rispetto ai vigenti ordinamenti nazionali, la formazione di classi iniziali di istruzione secondaria di secondo grado tenendo conto del numero complessivo degli alunni, indipendentemente dagli indirizzi, nonché l'incremento del numero di classi. Nella medesima prospettiva si collocano l'assorbimento dei docenti sopranumerari entro il 2009-2010 e la loro riconversione attraverso corsi di specializzazione intensivi.

Dà indi conto dell'ammontare complessivo delle economie di spesa, pari a 535 milioni per il 2008, 897 milioni per il 2009, 1.218 milioni per il 2010 e 1.432 milioni a partire dal 2011.

Soffermandosi sui commi 3 e 4 dell'articolo 50, rileva che i docenti di sostegno dal 2008-2009 non saranno più del 25 per cento delle sezioni e delle classi dell'organico di diritto riferito all'anno scolastico 2006-2007. Nel triennio 2008-2010 la dotazione organica di diritto è contestualmente rideterminata fino al 70 per cento dei posti di sostegno complessivamente attivati nell'anno scolastico 2006-2007. Attraverso tali disposizioni si pone un freno alle nomine in deroga alla dotazione stabilita tenendo peraltro conto dell'andamento crescente del numero dei docenti.

Con particolare riguardo al comma 5 dell'articolo 50 segnala con soddisfazione l'aumento di 10.000 unità di personale ATA da immettere in ruolo rispetto alla finanziaria 2007, in conseguenza dei collocamenti a riposo previsti per gli anni 2008-2009 e 2009-2010.

Illustra altresì i commi 6, 7 e 8 relativi al reclutamento del personale docente mediante concorsi ordinari periodici e corsi di specializzazione universitaria, mentre relativamente ai commi da 9 a 17 sottolinea la novità di una sperimentazione volta ad innalzare la qualità del servizio di istruzione previo coordinamento tra Stato, regioni, enti locali ed istituzioni scolastiche. In particolare, pone in luce gli obiettivi di monitoraggio, valutazione delle economie raggiunte nonché di riutilizzo delle risorse a favore delle scuole migliori, segnalando comunque che dopo il 2010-2011 la fase di sperimentazione potrà essere estesa all'intero territorio nazionale.

Dopo aver ribadito le finalità di qualità, riorganizzazione e stabilizzazione, nonché di verifica dei risultati con particolare riferimento agli alunni disabili e stranieri, dà conto dell'articolo 51, osservando anzitutto che il comma 1 in materia di alternanza scuola-lavoro è stato oggetto di stralcio. Quanto al comma 2, segnala la destinazione di risorse per i servizi istituzionali dell'Amministrazione della pubblica istruzione, per la ricerca e la valutazione del sistema scolastico e per la promozione della cooperazione culturale a livello internazionale.

L'articolo 67, prosegue la relatrice, dispone il finanziamento da parte dell'Inail di misure per la promozione e la divulgazione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro all'interno delle istituzioni scolastiche.

Tiene altresì a precisare che l'articolo 74, al comma 9, esclude il Fondo per le istituzioni scolastiche dal taglio lineare dei consumi intermedi delle Pubbliche Amministrazioni.

Dopo aver illustrato alcune norme di carattere trasversale, quali anzitutto l'articolo 79 sul contenimento della spesa, l'articolo 81 sulla riduzione degli uffici di diretta collaborazione e l'articolo 82 in ordine alla razionalizzazione degli enti pubblici nazionali, rileva che l'articolo 94, al comma 4, prevede accordi di mobilità tra le diverse amministrazioni per la ricollocazione dei docenti inidonei, senza maggiori oneri per lo Stato.

In merito all'articolo 95, manifesta apprezzamento per gli stanziamenti, pari a 210 milioni di euro dal 2008, destinati al personale della scuola per la valorizzazione della carriera docente, in attuazione dell'accordo siglato con le organizzazioni sindacali.

In considerazione delle misure contenute nella legge finanziaria, la relatrice ritiene che la manovra sia pienamente efficace sia per ottenere economie di spesa che per garantire la riqualificazione del settore, pur giudicando non ancora strutturali alcuni degli interventi a favore dei docenti, anche alla luce del sensibile aumento degli alunni stranieri. Restano inoltre a suo avviso da attuare specifiche azioni in ordine alla formazione delle classi, al rapporto docenti/studenti nonché ai risultati della valutazione.

Il disegno di legge finanziaria rappresenta  comunque un'ottima base, che apre prospettive interessanti per il futuro.

Per quanto concerne le Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria, prende atto con soddisfazione dell'accantonamento di 100 milioni di euro per il 2008 disposto nella Tabella A in favore della Pubblica istruzione, mentre tiene ad evidenziare la consistente dotazione, prevista nella Tabella C, del Fondo per l'ampliamento dell'offerta formativa.

Dopo aver ribadito il giudizio positivo sulla sperimentazione di piani territoriali per l'elaborazione di nuovi modelli organizzativi, passa ad illustrare la Tabella 7 del disegno di legge di bilancio, recante lo stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione.

Nel sottolineare come il processo di riclassificazione abbia prodotto quest'anno alcune significative innovazioni, puntualizza che l'articolazione per missioni e programmi costituisce un indispensabile presupposto per una valutazione a posteriori dell'efficacia delle singole politiche. Ritiene infatti che il nuovo metodo possa condurre alla razionalizzazione e alla riqualificazione dell'investimento pubblico, tanto più rilevante per il settore scolastico del quale devono a suo avviso essere riconosciute le peculiarità e le complessità, onde evitare scelte inefficaci e lesive del diritto costituzionale all'istruzione.

Dopo aver rammentato che il bilancio dell'Amministrazione scolastica è composto per il 96 per conto da spese per il personale, difficilmente comprimibili, dà conto delle missioni facenti capo al Dicastero, quali l'istruzione scolastica, la ricerca  e innovazione, l'Italia in Europa e nel mondo, i servizi istituzionali generali delle Amministrazioni pubbliche, nonché i fondi da ripartire.

Si sofferma quindi sullo stato di previsione del Ministero secondo il quale le spese in conto competenza sono pari a 42.467,6 milioni di euro con aumento di circa 21,3 milioni di euro per le spese corrente e 50,1 milioni di euro per le spese in conto capitale. Segnala infine che nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è previsto lo stanziamento di circa 155 milioni di euro sulla missione istruzione scolastica con particolare riguardo al programma sostegno all'istruzione.

 

Dopo che la PRESIDENTE ha ringraziato la relatrice Soliani per l'esposizione introduttiva, prende brevemente la parola il ministro FIORONI, il quale comunica con rammarico che non potrà essere presente alla conclusione dell'eame della Tabella, come previsto, perché contestualmente impegnato in audizione presso le Commissioni bilancio congiunte dei due rami del Parlamento. Tiene tuttavia a precisare, con riferimento ai docenti di sostegno, che - secondo le linee indicate dal Quaderno bianco - il disegno di legge finanziaria punta a passare dall'emergenza alla programmazione. In tal senso, è posto il limite massimo che si colloca intorno alle 94.000 unità, proseguendo tuttavia nel cammino della stablilizzazione fino al 70 per cento dei posti. Ciò, al fine di assicurare continuità didattica nei processi di apprendimento e consentire il conseguimento dei migliori risultati.

 

La PRESIDENTE rinvia indi il dibattito sulla Tabella 7 e connesse parti del disegno di legge finanziaria alla seduta pomeridiana di oggi. Propone altresì di fissare alle ore 18 di oggi il termine per la presentazione di eventuali emendamenti.

 

Conviene la Commissione.

 

L'esame congiunto è rinviato.

 

ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI (7a)

Martedì 9 ottobre 2007

124a Seduta (antimeridiana)

Presidenza della Presidente

Vittoria FRANCO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010  

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 7) Stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione per l'anno finanziario 2008

- (Tab. 14) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2008

- (Tab. 17) Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporti alla 5a Commissione. Esame congiunto e rinvio. Esame delle Tabelle 2, 7 e 14 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria e rinvio) 

 

La PRESIDENTE dichiara aperto l'esame dei documenti di bilancio, per le parti di competenza della Commissione.

 

Il relatore FONTANA (Ulivo) illustra la Tabella 14, recante lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2008 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria. Osserva anzitutto che la manovra economica per il 2008 conferma la volontà del Governo di investire sul patrimonio e sulle attività culturali e di spettacolo, ritenendo la loro valorizzazione strategica e trainante per il Paese, in linea del resto con quanto già avviato nel 2007.

Si sofferma indi sugli specifici programmi ritenuti priorità politiche, per il 2008 quali: l'individuazione di nuovi modelli organizzativi e gestionali dei musei e degli istituti per promuovere la conoscenza e assicurare migliori condizioni per la fruizione del patrimonio culturale; la creazione di una struttura dotata di autonomia tecnico-scientifica ed economico-finanziaria dedicata specificamente alle attività promozionali del libro e della lettura; l'allargamento della platea dei soggetti pubblici e privati interessati alle attività degli archivi e delle biblioteche; l'avvio di meccanismi virtuosi di incentivazione automatica sia per la compravendita di opere d’arte contemporanea, sia per la loro donazione ai musei, in relazione al completamento del Museo nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI); la promozione e sviluppo dei settori del cinema e dello spettacolo dal vivo, in particolare per i giovani autori e per la diffusione del prodotto italiano all’estero; il coordinamento con il settore turismo per la crescita culturale del "Sistema Italia" rafforzando la presenza italiana nei contesti internazionali; il contenimento della spesa pubblica e nel contempo la riduzione delle giacenze nelle contabilità speciali; lo sviluppo e l'ottimizzazione, a tutti i livelli organizzativi, del sistema del controllo di gestione.

Segnala quindi che gli interventi summenzionati trovano concreta attuazione attraverso stanziamenti in crescita, che passano dai 482,268 milioni di euro, disposti in tabella C della legge finanziaria del 2007, ai 577,246 milioni di quella del 2008; si registra perciò un incremento ottenuto attraverso una limatura degli investimenti e un forte aumento del Fondo unico per lo spettacolo (FUS).

Passando ad esaminare gli articoli del disegno di legge finanziaria 2008 di interesse della Commissione, si sofferma antitutto sull'articolo 7, in materia di incentivazioni fiscali per il cinema, sottolineando il sostegno agli investimenti nella filiera del cinema tramite l’introduzione di crediti di imposta (tax credit). In particolare, pone in luce il riconoscimento sia di un credito d’imposta per gli investimenti nell’industria produttiva cinematografica italiana da parte di persone giuridiche e di persone fisiche titolari di reddito d’impresa, estranee al settore cinematografico, che di un credito d’imposta per gli investimenti delle imprese facenti parte della cosiddetta filiera (produzione, distribuzione, esercizio). Vengono inoltre incentivate fiscalmente (sempre con lo strumento del credito d’imposta) le imprese di produzione esecutiva e di post produzione al fine di attrarre produzioni cinematografiche straniere sul nostro territorio, con tutte le positive ricadute economiche che evidentemente possono derivarne, anche in termini di indotto turistico. Fa presente comunque che le norme di natura fiscale saranno oggetto di valutazione da parte della Commissione competente, mentre in questa sede tiene ad evidenziare che questo intervento, anticipatore dei provvedimenti di riforma del cinema (Atti Senato nn. 1120 e abb.), sembra rispondere positivamente alle urgenti necessità del settore, introducendo misure volte a rivitalizzare il mercato italiano afflitto da troppi anni di stagnazione.

Svolge poi alcune brevi considerazioni sull'articolo 40, recante modifiche al Testo unico della radiotelevisione, in virtù del quale è previstauna maggiore presenza del cinema italiano ed europeo nelle programmazioni e negli investimenti delle emittenti televisive.

Illustra altresì l'articolo 49, rammentando che con la finanziaria 2007 il Ministero per i beni e le attività culturali è stato autorizzato ad effettuare una riprogrammazione delle risorse finanziarie giacenti nelle contabilità speciali gestite dal medesimo Dicastero e non impegnate entro il 30 novembre 2006. Data la positiva esperienza, seppur sperimentale, connessa all'utilizzo di tale meccanismo, ai fini della razionalizzazione delle risorse, esso è stato riproposto come attività che si inserisce in una riprogrammazione di carattere strutturale avente natura di ordinarietà e ricorrenza.

In merito all'articolo 79, fa presente che esso interessa tutte le Amministrazioni e reca disposizioni diverse di contenimento e razionalizzazione delle spese, mentre con il riguardo all'articolo 82, anch'esso di carattere generale, rileva le finalità di riordino, trasformazione o soppressione e messa in liquidazione di enti ed organismi pubblici statali nonché di strutture amministrative pubbliche statali secondo criteri di razionalizzazione.

Dopo aver accennato alle disposizioni dell'articolo 84 circa il rifinanziamento dell'8 per mille, nonché all'articolo 85 sulla riduzione degli organi societari, illustra l'articolo 93 recante norme sull'assunzione di personale, sottolineando che, per quanto riguarda il Ministero per i beni e le attività culturali, i commi 12 e 13 autorizzano detto Ministero ad assumere 400 assistenti alla vigilanza, sicurezza, accoglienza, comunicazione e servizi al pubblico, nonché 100 unità tra architetti, archeologi, storici dell’arte e amministrativi. In particolare, evidenzia che una norma identica è contenuta nella delega al Governo in materia di reati contro il patrimonio culturale (Atto Camera n. 2806), all'esame della Commissione giustizia della Camera dei deputati.

Il relatore prosegue passando ad analizzare la Tabella C allegata al disegno di legge finanziaria; al riguardo, esprime viva soddisfazione per l'aumento dei fondi del FUS, passati dai 441,301 milioni di euro del 2007 ai 536,817 milioni di euro per il 2008, incremento che testimonia a suo avviso una radicale inversione di tendenza rispetto alla politica dei tagli allo spettacolo attuata dai Governi precedenti.

Dopo aver sottolineato la necessità di investire per sostenere e riformare il settore dello spettacolo, lamentando che, in passato, si siano dimenticati i costi connessi ai veri processi riformatori, si compiace che il coraggioso incremento del FUS sia stato determinato dalla volontà di procedere a riforme ormai ineludibili. Nel ricordare che le fondazioni lirico-sinfoniche assorbono da sole il 48 per cento del FUS, ritiene quindi che già in sede di discussione della manovra finanziaria si debbano assumere provvedimenti incisivi e in sintonia con il delicato clima in cui il Paese vive.

Formula indi l'auspicio che si introducano misure volte al contenimento della spesa e all’oggettiva valutazione dell’operato degli amministratori, i quali in alcuni casi hanno, a suo giudizio, determinato situazioni di grave sofferenza.

Ribadisce perciò che l’aumento dei fondi dovrà essere finalizzato all'effettivo risanamento a patto che esso non assuma però un significato premiale di gestioni di discutibile efficacia.

Si augura altresì che l'aumento del FUS venga ulteriormente finalizzato al settore del cinema, già efficacemente sostenuto dall’introduzione del tax credit  ma per il quale è indispensabile una particolare attenzione al riammodernamento delle sale, e si riserva comunque in sede di estensione del parere di formulare le opportune osservazioni, anche alla luce del dibattito. 

Passando poi all'esame della Tabella 14 del disegno di legge di bilancio, recante lo stato di previsione del Ministero, segnala preliminarmente che quest'anno il bilancio è per la prima volta strutturato per programmi e missioni, in un'ottica di maggiore trasparenza dei conti pubblici. La missione più importante è a suo avviso la n. 21, Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici, che purtroppo vede una flessione degli stanziamenti pari a circa 90 milioni di euro. All'interno dei diversi programmi in cui si suddivide la missione, prosegue il relatore, si registrano comunque alcuni significativi incrementi, come ad esempio quello del programma 21.1 (Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo), nonché quello dei fondi destinati ai beni architettonici e paesaggistici.

Infine, tiene a sottolineare la crescita degli stanziamenti relativi alla missione n. 17, Ricerca e innovazione, per un importo pari a 17 milioni di euro.

 

La PRESIDENTE ringrazia il relatore Fontana per l'esposizione introduttiva e rinvio il dibattito sulla Tabella 14 e connesse parti del disegno di legge finanziaria alla seduta pomeridiana di oggi. Dà indi la parola al relatore Scalera per la relazione sulla Tabella 2, limitatamente alle parti di competenza, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

Il relatore SCALERA (Ulivo) illustra la Tabella 2, recante lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze - limitatamente alle competenze in materia di sport - per l'anno finanziario 2008 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria, registrando anzitutto con soddisfazione la diversa struttura del disegno di legge di bilancio che quest'anno fornisce una prima valida risposta alle esigenze di maggiore trasparenza e monitoraggio dei servizi erogati. Rileva altresì che, come sempre, le funzioni in materia di sport sono collocate presso lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, augurandosi che in futuro sia data piena autonomia ad un settore tanto delicato.

Nell'ambito della nuova articolazione del bilancio, egli illustra quindi la missione n. 30, Giovani e sport, che si suddivide in due programmi: attività ricreative e sport (30.1) e incentivazione e sostegno alla gioventù (30.2).

Rammentato che la competenza sulle politiche giovanili spetta alla Commissione affari costituzionali, si sofferma quindi sul primo programma, cui sono assegnati, per il 2008, 781, 7 milioni di euro, con una flessione rispetto alle previsioni assestate 2007 pari a 62 milioni. Esprime tuttavia soddisfazione per l'invarianza, a legislazione vigente, del finanziamento del Coni, che non subisce variazioni rispetto al 2007.

Dopo aver dato conto degli altri capitoli di spesa del programma 30.1, esprime infine rammarico per l'ulteriore riduzione degli stanziamenti complessivi prevista per il 2009 e il 2010.

Al contrario, ritiene che occorra recuperare un nuovo slancio in favore del settore ed in tal senso si esprime a favore dell'articolo 72 del disegno di legge finanziaria, in tema di promozione dello sport.

Tale articolo istituisce infatti - prosegue - il Fondo per lo sport di cittadinanza, con una dotazione di 20 milioni di euro per il 2008, 35 milioni di euro per il 2009 e 40 milioni di euro per il 2010. Ciò, al fine di promuovere il diritto allo sport come strumento per la formazione e la tutela della salute, nonché di consentire la costituzione e il funzionamento di un Osservatorio nazionale per l'impiantistica sportiva. A tale ultimo riguardo, egli rammenta che in Italia non esiste ancora una anagrafe degli impianti sportivi. Si augura pertanto che il nascente organismo risulti utile a fini non solo di controllo, ma anche e soprattutto di gestione, organizzazione e pianificazione degli interventi per l'impiantistica sportiva sul territorio nazionale.

Egli dà poi conto del comma 3 del medesimo articolo, che incrementa di 10 milioni di euro per il 2008 il Fondo per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale, rammentando che esso è stato istituito dalla legge finanziaria 2007 ed è volto al potenziamento degli impianti sportivi, nonché alla realizzazione di eventi particolari fra cui la partecipazione dell'Italia ai Giochi olimpici di Pechino 2008.

Passando al comma 4, fa presente che esso incrementa di 1 milione di euro per ciascun anno del triennio 2008-2010 il contributo al Comitato italiano paraolimpico, previsto dalla legge finanziaria 2006 e già incrementato dalla legge finanziaria 2007. In proposito, sottolinea l'importanza di tale stanziamento aggiuntivo, che non esita a definire un parametro di civiltà, che rafforza l'impegno del Governo a favore dei diversamente abili i quali, uscendo finalmente da una crisalide di incertezza, si aprono alla pratica agonistica.

 

La PRESIDENTE ringrazia il relatore Scalera per l'esposizione introduttiva e rinvia il dibattito sulla Tabella 2, limitatamente alle parti di competenza, e connesse parti del disegno di legge finanziaria alla seduta pomeridiana di oggi. Dà indi la parola alla relatrice Soliani per la relazione sulla Tabella 7 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

La relatrice SOLIANI (Ulivo) illustra la Tabella 7, recante lo stato di previsione del Ministero per la pubblica istruzione per l'anno finanziario 2008 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria, osservando preliminarmente che la manovra finanziaria di quest'anno è molto diversa rispetto a quella del 2007, in quanto punta alla restituzione fiscale, alla semplificazione, agli investimenti, alla riqualificazione della spesa pubblica e al rafforzamento del sistema di protezione sociale.

In quest'ottica, ella sottolinea l'esigenza di tornare a crescere per assicurare una prospettiva nuova ai giovani; tenendo conto dell'elevato debito pubblico e dei risultati inferiore alla media europea, l'attuale manovra finanziaria è dunque a suo giudizio quella migliore possibile, in quanto è equilibrata e pienamente in linea di continuità  con l'operato del Governo.

Con particolare riferimento al settore scolastico, fa poi presente l'impegno congiunto dei Ministri della pubblica istruzione e dell'economia, che è sfociato in uno specifico Quaderno bianco presentato di recente, nel quale emerge la consapevolezza di fondo di garantire la qualità del capitale umano, la mobilità sociale e la produttività del Paese. Al riguardo, nel registrare positivamente le differenze di metodo rispetto al passato, fa presente che il Quaderno individua come prioritari il miglioramento della rete e dell'organizzazione del servizio, un salto di qualità del sistema di valutazione, nonché l'introduzione di nuove disposizioni sul reclutamento e la formazione dei docenti, cui corrisponde l'articolo 50 del disegno di legge finanziaria. Coglie indi l'occasione per rammentare l'imminente presentazione di un provvedimento sul lavoro e la previdenza e la recente stipula del nuovo contratto per la scuola, siglato pochi giorni fa dopo 24 mesi di attesa.

Ricorda altresì che nel decreto-legge n. 159, contestualmente all'esame della Commissione, si dispone l'abrogazione per il 2007 della clausola di salvaguardia stabilita dalla precedente legge finanziaria.

Passando all'esame delle norme del disegno di legge finanziaria, osserva anzitutto  che tra le norme fiscali si collocano disposizioni di rilevante interesse della Commissione, come ad esempio il comma 35 dell'articolo 5, recante detrazioni a favore dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, per l'aggiornamento e la formazione.

Si sofferma inoltre sui commi 3 e 4 dell'articolo 36 in materia di edilizia scolastica, in base ai quali si incrementa di 20 milioni di euro a decorrere dal 2008 il Fondo per interventi straordinari istituito nel 2003. Tali norme sono volte a prevedere l'adeguamento strutturale antisismico degli edifici scolastici tenendo conto dei diversi livelli di rischio, anche in ossequio alle precise direttive comunitarie in materia.

Illustra quindi l'articolo 50 sul rilancio dell'efficienza e dell'efficacia della scuola, attraverso il quale si realizza una maggiore qualificazione del servizio mediante economie di spesa da reinvestire nel settore, la stabilizzazione in particolare dei docenti di sostegno, il reclutamento nonché un nuovo modello organizzativo da sperimentare sul territorio. Si sofferma in particolare sui commi 1 e 2 i quali introducono diverse misure di risparmio, tra cui ad esempio la riduzione di 2.000 unità di personale, l'individuazione di classi liceali sperimentali solo se congrue rispetto ai vigenti ordinamenti nazionali, la formazione di classi iniziali di istruzione secondaria di secondo grado tenendo conto del numero complessivo degli alunni, indipendentemente dagli indirizzi, nonché l'incremento del numero di classi. Nella medesima prospettiva si collocano l'assorbimento dei docenti sopranumerari entro il 2009-2010 e la loro riconversione attraverso corsi di specializzazione intensivi.

Dà indi conto dell'ammontare complessivo delle economie di spesa, pari a 535 milioni per il 2008, 897 milioni per il 2009, 1.218 milioni per il 2010 e 1.432 milioni a partire dal 2011.

Soffermandosi sui commi 3 e 4 dell'articolo 50, rileva che i docenti di sostegno dal 2008-2009 non saranno più del 25 per cento delle sezioni e delle classi dell'organico di diritto riferito all'anno scolastico 2006-2007. Nel triennio 2008-2010 la dotazione organica di diritto è contestualmente rideterminata fino al 70 per cento dei posti di sostegno complessivamente attivati nell'anno scolastico 2006-2007. Attraverso tali disposizioni si pone un freno alle nomine in deroga alla dotazione stabilita tenendo peraltro conto dell'andamento crescente del numero dei docenti.

Con particolare riguardo al comma 5 dell'articolo 50 segnala con soddisfazione l'aumento di 10.000 unità di personale ATA da immettere in ruolo rispetto alla finanziaria 2007, in conseguenza dei collocamenti a riposo previsti per gli anni 2008-2009 e 2009-2010.

Illustra altresì i commi 6, 7 e 8 relativi al reclutamento del personale docente mediante concorsi ordinari periodici e corsi di specializzazione universitaria, mentre relativamente ai commi da 9 a 17 sottolinea la novità di una sperimentazione volta ad innalzare la qualità del servizio di istruzione previo coordinamento tra Stato, regioni, enti locali ed istituzioni scolastiche. In particolare, pone in luce gli obiettivi di monitoraggio, valutazione delle economie raggiunte nonché di riutilizzo delle risorse a favore delle scuole migliori, segnalando comunque che dopo il 2010-2011 la fase di sperimentazione potrà essere estesa all'intero territorio nazionale.

Dopo aver ribadito le finalità di qualità, riorganizzazione e stabilizzazione, nonché di verifica dei risultati con particolare riferimento agli alunni disabili e stranieri, dà conto dell'articolo 51, osservando anzitutto che il comma 1 in materia di alternanza scuola-lavoro è stato oggetto di stralcio. Quanto al comma 2, segnala la destinazione di risorse per i servizi istituzionali dell'Amministrazione della pubblica istruzione, per la ricerca e la valutazione del sistema scolastico e per la promozione della cooperazione culturale a livello internazionale.

L'articolo 67, prosegue la relatrice, dispone il finanziamento da parte dell'Inail di misure per la promozione e la divulgazione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro all'interno delle istituzioni scolastiche.

Tiene altresì a precisare che l'articolo 74, al comma 9, esclude il Fondo per le istituzioni scolastiche dal taglio lineare dei consumi intermedi delle Pubbliche Amministrazioni.

Dopo aver illustrato alcune norme di carattere trasversale, quali anzitutto l'articolo 79 sul contenimento della spesa, l'articolo 81 sulla riduzione degli uffici di diretta collaborazione e l'articolo 82 in ordine alla razionalizzazione degli enti pubblici nazionali, rileva che l'articolo 94, al comma 4, prevede accordi di mobilità tra le diverse amministrazioni per la ricollocazione dei docenti inidonei, senza maggiori oneri per lo Stato.

In merito all'articolo 95, manifesta apprezzamento per gli stanziamenti, pari a 210 milioni di euro dal 2008, destinati al personale della scuola per la valorizzazione della carriera docente, in attuazione dell'accordo siglato con le organizzazioni sindacali.

In considerazione delle misure contenute nella legge finanziaria, la relatrice ritiene che la manovra sia pienamente efficace sia per ottenere economie di spesa che per garantire la riqualificazione del settore, pur giudicando non ancora strutturali alcuni degli interventi a favore dei docenti, anche alla luce del sensibile aumento degli alunni stranieri. Restano inoltre a suo avviso da attuare specifiche azioni in ordine alla formazione delle classi, al rapporto docenti/studenti nonché ai risultati della valutazione.

Il disegno di legge finanziaria rappresenta  comunque un'ottima base, che apre prospettive interessanti per il futuro.

Per quanto concerne le Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria, prende atto con soddisfazione dell'accantonamento di 100 milioni di euro per il 2008 disposto nella Tabella A in favore della Pubblica istruzione, mentre tiene ad evidenziare la consistente dotazione, prevista nella Tabella C, del Fondo per l'ampliamento dell'offerta formativa.

Dopo aver ribadito il giudizio positivo sulla sperimentazione di piani territoriali per l'elaborazione di nuovi modelli organizzativi, passa ad illustrare la Tabella 7 del disegno di legge di bilancio, recante lo stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione.

Nel sottolineare come il processo di riclassificazione abbia prodotto quest'anno alcune significative innovazioni, puntualizza che l'articolazione per missioni e programmi costituisce un indispensabile presupposto per una valutazione a posteriori dell'efficacia delle singole politiche. Ritiene infatti che il nuovo metodo possa condurre alla razionalizzazione e alla riqualificazione dell'investimento pubblico, tanto più rilevante per il settore scolastico del quale devono a suo avviso essere riconosciute le peculiarità e le complessità, onde evitare scelte inefficaci e lesive del diritto costituzionale all'istruzione.

Dopo aver rammentato che il bilancio dell'Amministrazione scolastica è composto per il 96 per conto da spese per il personale, difficilmente comprimibili, dà conto delle missioni facenti capo al Dicastero, quali l'istruzione scolastica, la ricerca  e innovazione, l'Italia in Europa e nel mondo, i servizi istituzionali generali delle Amministrazioni pubbliche, nonché i fondi da ripartire.

Si sofferma quindi sullo stato di previsione del Ministero secondo il quale le spese in conto competenza sono pari a 42.467,6 milioni di euro con aumento di circa 21,3 milioni di euro per le spese corrente e 50,1 milioni di euro per le spese in conto capitale. Segnala infine che nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è previsto lo stanziamento di circa 155 milioni di euro sulla missione istruzione scolastica con particolare riguardo al programma sostegno all'istruzione.

 

Dopo che la PRESIDENTE ha ringraziato la relatrice Soliani per l'esposizione introduttiva, prende brevemente la parola il ministro FIORONI, il quale comunica con rammarico che non potrà essere presente alla conclusione dell'esame della Tabella, come previsto, perché contestualmente impegnato in audizione presso le Commissioni bilancio congiunte dei due rami del Parlamento. Tiene tuttavia a precisare, con riferimento ai docenti di sostegno, che - secondo le linee indicate dal Quaderno bianco - il disegno di legge finanziaria punta a passare dall'emergenza alla programmazione. In tal senso, è posto il limite massimo che si colloca intorno alle 94.000 unità, proseguendo tuttavia nel cammino della stablilizzazione fino al 70 per cento dei posti. Ciò, al fine di assicurare continuità didattica nei processi di apprendimento e consentire il conseguimento dei migliori risultati.

 

La PRESIDENTE rinvia indi il dibattito sulla Tabella 7 e connesse parti del disegno di legge finanziaria alla seduta pomeridiana di oggi. Propone altresì di fissare alle ore 18 di oggi il termine per la presentazione di eventuali emendamenti.

 

Conviene la Commissione.

 

L'esame congiunto è rinviato.

 


ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI (7a)

Martedì 9 ottobre 2007

125a Seduta (pomeridiana)

Presidenza della Presidente

Vittoria FRANCO

indi della Vice Presidente

PELLEGATTA

indi della Presidente

Vittoria FRANCO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alla parti di competenza)

- (Tab. 7) Stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione per l’anno finanziario 2008

- (Tab. 14) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l’anno finanziario 2008

- (Tab. 17) Stato di previsione del Ministero dell’università e della ricerca per l’anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

 

(1819) Conversione in legge del decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale

(Rapporti alla 5ª Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Seguito dell'esame congiunto e rinvio. Seguito dell'esame delle parti di competenza della Tabella 2 e rinvo. Seguito dell'esame delle Tabelle  7 e 14 e rinvio. Esame della Tabella 17 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria e rinvio. Parere alla 5ª Commissione per il disegno di legge n. 1819. Seguito dell'esame, congiunzione con il seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge nn. 1818 e 1817 e rinvio)

 

Riprende l'esame sospeso nella seduta antimeridiana, nel corso della quale - ricorda la PRESIDENTE - si erano svolte le relazioni introduttive sulla Tabella 14 del disegno di legge di bilancio recante lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, sulla Tabella 2, limitatamente alle competenze in materia di sport, nonché sulla Tabella 7, recante lo stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

Il relatore RANIERI (Ulivo) illustra la Tabella 17, recante lo stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2008 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria, osservando con soddisfazione che si è passati da una finanziaria di contenimento, quale era quella del 2007, ad una di investimenti, pur nei limiti delle difficoltà di bilancio. Ciò rappresenta a suo giudizio un segnale positivo per l'università e per la ricerca anche se per quest'ultimo settore purtroppo in misura minore.

Con riferimento al disegno di legge finanziaria, fa presente che per l'anno in corso è previsto un incremento delle risorse dell'università pari a circa il 4,7 per cento rispetto al 2007, che testimonia una scelta di investimenti sul settore, come risulta anzitutto dall'articolo 52, comma 2. Quest'ultimo infatti subordina l'assegnazione delle risorse all'adozione di un piano programmatico orientato al miglioramento della qualità del sistema universitario ripartendo la spesa sulla base di un meccanismo di incentivi.

La volontà di riqualificazione è stata peraltro a suo giudizio accompagnata da numerosi provvedimenti rilevanti, quali l'approvazione della legge delega sugli enti di ricerca, l'imminente varo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) - la quale assicura credibilità istituzionale al Piano disposto dal citato articolo 52, comma 2 - e il Patto per l'università siglato ad agosto tra i Dicasteri dell'università e dell'economia. In particolare quest'ultimo simboleggia un mutamento di impostazione fondato sulla connessione tra la lotta agli sprechi e alle inefficienze, da un lato, e il reinvestimento nel settore universitario, dall'altro.

Tra le altre norme del disegno di legge finanziaria di interesse per la Commissione cita poi l'articolo 3, comma 19, che eleva le agevolazioni fiscali per le imprese che investono in ricerca e sviluppo, attraverso l'aumento dell'aliquota del credito fino al 40 per cento nonché l'importo massimo degli investimenti su cui calcolare il credito stesso.

Esprime un giudizio positivo anche sull'articolo 5, comma 36, che amplia l'ambito di applicazione delle detrazioni fiscali introdotte dalla finanziaria 2007 ai canoni di ospitalità relativi ad enti per il diritto allo studio, università e collegi, sostenendo in tal modo la mobilità degli studenti.

Nel ritenere che l'andamento degli stanziamenti previsti nel disegno di legge di bilancio sia in linea con l'evoluzione della spesa in base alle leggi vigenti, manifesta apprezzamento per lo snellimento della legge finanziaria, peraltro auspicato già durante lo scorso anno al fine di evitare l'introduzione di disposizioni a carattere ordinamentale. Negli attuali documenti contabili, prosegue il relatore, prevale difatti la dimensione finanziaria dei costi, come peraltro auspicato dalla Presidenza della Repubblica.

Segnala tuttavia un possibile irrigidimento della disciplina, atteso che potrebbe risultare difficile reperire risorse in corso d'anno per esigenze normative sopravvenute. Auspica pertanto un completamento della riforma di bilancio orientata a stabilire una congrua dotazione per i Ministeri tale da supportare eventuali ulteriori misure legislative.

Nell'esprimere un giudizio favorevole sull'impianto complessivo delle disposizioni, reputa tuttavia che non si tratta di una vera svolta, in quanto la sfida reale si gioca sul terreno della conoscenza. Nonostante il Patto tra i Dicasteri dell'università e delle finanze abbia segnato, in linea con l'articolo 52 del disegno di legge finanziaria, un passaggio fondamentale per il rilancio del settore, manifesta infine rammarico per l'incompleta inversione di tendenza, atteso che il tema della conoscenza non è ancora diventato l'anima della manovra di bilancio.

 

Il ministro MUSSI osserva preliminarmente che i risultati del settore universitario possono essere inquadrati in un contesto comparativo di varia natura. Se si paragonano infatti gli impegni assunti in Italia a favore del comparto rispetto agli obiettivi di Lisbona - peraltro già ridotti in corso d'opera - si registra un fallimento rispetto agli ambiziosi traguardi, difficilmente raggiungibili entro il 2010; analogamente dal confronto tra gli investimenti italiani in università e ricerca, pari rispettivamente all'1,2 per cento e all'1,5 per cento, e la media OCSE è evidente una insufficienza degli stanziamenti, che pure comunque non risultano esigui in valore assoluto.

Pur riconoscendo quindi l'esistenza di lacune da colmare, sottolinea i rilevanti obiettivi della manovra finanziaria del 2008 rispetto a quella dello scorso anno: l'attuale disegno di legge finanziaria è più semplice, privo di norme ordinamentali, frutto di una precisa scelta di restituire a tale provvedimento la sua natura correttiva del bilancio dello Stato.

Quanto alle disposizioni per l'università, fa presente che il fondo triennale di incremento del Fondo di finanziamento ordinario per l'università (FFO), previsto dall'articolo 52, consente un aumento sul bilancio consolidato pari a 320 milioni di euro per il 2008 e 450 milioni di euro per il 2009. Al riguardo, tiene a sottolineare le particolari modalità di gestione del suddetto Fondo, secondo le quali è previsto il concerto tra i Ministri dell'università e dell'economia, sentita la Conferenza dei rettori. Fa presente del resto che la norma in questione reca già una serie di vincoli per l'utilizzo del fondo connessi al contenimento delle spese di personale, al riequilibrio finanziario tra gli atenei e alla ridefinizione del vincolo dell'indebitamento.

In merito al recente Patto tra Governo e Università, sottolinea la destinazione di una quota pari al 5 per cento dell'FFO agli atenei sulla base della valutazione, in ordine alla quale ritiene comunque necessaria una accurata definizione circa l'oggetto dell'azione premiante.

Dopo aver ricordato che il decreto-legge n. 81 del 2007, convertito con modificazioni dalla legge n. 127 del 2007, ha sospeso per l'anno in corso l'applicazione del taglio dei consumi intermedi, fa presente che quest'ultimo non sarà più applicato comunque a partire dal 2008, raccogliendo in tal modo il forte disagio emerso nel settore.

Con riferimento agli enti di ricerca comunica che nel bilancio consolidato si registra un aumento di 50 milioni di euro per il 2007 e di 65 milioni di euro per il 2008, nella vigenza delle norme della finanziaria per il 2007 che destinavano risorse specifiche al Fondo per gli investimenti in ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), sbloccate con il decreto-legge n. 81 in seguito a precedenti accantonamenti. In tal modo, i prossimi bandi per i progetti di ricerca di interesse nazionale, per i quali nel 2007 si sono registrati forti ritardi, saranno pronti già da febbraio 2008, con una dotazione più ampia di risorse.

Tiene inoltre a sottolineare che l'articolo 3, comma 19, del disegno di legge finanziaria ha elevato il massimale degli investimenti su cui calcolare il credito di imposta a favore delle imprese che investono in ricerca e sviluppo anche attraverso committenze.

Le disposizioni summenzionate si collocano del resto, prosegue il ministro Mussi, in un generale contesto di miglioramento del quale fanno parte il nuovo regolamento sul reclutamento dei ricercatori, attualmente all'esame del Consiglio di Stato, nonché il regolamento concernente l'istituzione dell'ANVUR. Con riferimento all'assunzione di ricercatori, esprime talune perplessità in ordine all'emendamento approvato alla Camera al decreto-legge n. 147 del 2007, secondo il quale si sottopone alla valutazione solo un segmento del settore, peraltro oggetto di monitoraggio della nascente Agenzia, ancora non operante. Pur condividendo il principio della valutazione, ritiene che la formulazione attuale della norma possa determinare rischi e contraddizioni.

Comunica infine con soddisfazione che è stato definitivamente firmato il decreto per la individuazione del numero delle scuole di specializzazione in medicina, consentendo di recuperare il ritardo fino ad ora registrato nella emanazione dei bandi per l'esame di ammissione.

 

La PRESIDENTE, data l'omogeneità degli argomenti trattati, propone di congiungere l'esame del disegno di legge n. 1819 con quello dei documenti di bilancio, per la sola fase della discussione generale. Sul provvedimento sarà poi svolta un'autonoma replica della relatrice e del rappresentante del Governo e sarà espresso un distinto parere.

 

Conviene la Commissione.

 

La PRESIDENTE dichiara indi aperta la discussione generale sulla Tabella 17 del disegno di legge di bilancio e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge n. 1819.

 

Il senatore VALDITARA (AN), pur esprimendo un sincero apprezzamento per la disponibilità al dialogo manifestata dal ministro Mussi, giudica non soddisfacente il contenuto della manovra finanziaria, in quanto i maggiori investimenti saranno comunque oggetto nel 2008 della "tagliola" rappresentata dal decreto-legge n. 223 del 2006, cosiddetto "decreto Bersani", mentre per il 2007 i tagli sono stati sospesi dal decreto-legge n. 81.

 

In una breve interruzione il ministro MUSSI conferma che il taglio dei consumi intermedi non avrà luogo.

 

Riprendendo il suo intervento, il senatore VALDITARA (AN), riservandosi di verificare le affermazioni del Ministro, ritiene comunque che considerato l'extra-gettito ottenuto nel 2007 ci si aspettava un'attenzione maggiore all'università e alla ricerca.

Lamenta inoltre il sostanziale commissariamento del Ministero dell'università da parte del Dicastero dell'economia, rammentando al riguardo che, nella passata legislatura a fronte di un'ipotesi analoga si è verificata una vera e propria sollevazione delle forze politiche.

Pur giudicando condivisibili alcuni principi contenuti nella manovra finanziaria, sottolinea che gran parte delle nuove risorse non sono pienamente utilizzabili, in quanto assorbite da spese fisse. In ordine al riequilibrio finanziario tra gli atenei deplora l'assenza di una precisa percentuale di destinazione, ritenendo preferibile l'assegnazione di una quota pari ad almeno il 50 per cento alla valorizzazione delle università più efficienti, nella prospettiva di segnare una effettiva inversione di tendenza.

Stigmatizza altresì la sottoretribuzione dei dottorandi e dei ricercatori, i quali percepiscono uno stipendio assolutamente inadeguato rispetto all'attività svolta.

 

Il ministro MUSSI tiene a sottolineare che sono disponibili circa 20 milioni di euro in seguito alla manovra di luglio, che saranno destinati ad aumentare le borse di studio per i dottorandi, determinando così un incremento del 10 per cento dell'importo complessivo, pari circa a 100 euro mensili.

 

Prosegue il senatore VALDITARA (AN), il quale ritiene comunque che la somma stanziata non sia ancora pienamente soddisfacente, pur apprezzando le intenzioni del Ministro. In proposito, dopo aver auspicato che uno sforzo in tal senso sia compiuto anche con riferimento agli assegni dei ricercatori, reputa fondamentale incrementare gli stipendi onde rendere più appetibile l'ingresso nella carriera universitaria e realizzare una effettiva concorrenza tra gli atenei, mediante la possibilità di una contrattazione, anche individuale, aggiuntiva rispetto alla retribuzione prevista dalla legge.

Ritiene inoltre che la formulazione dell'articolo 92 rischi di ingessare il sistema evitando il ricorso alle cooperative di studenti. Tale norma consente peraltro solo i progetti specifici mentre non permette di instaurare rapporti di ricerca a termine. Chiede pertanto maggiori delucidazioni circa la corretta interpretazione della norma e si dichiara sin da ora disponibile a collaborare per migliorare il testo.

In merito alla valutazione, giudica fondamentale che oggetto del monitoraggio siano i singoli atenei e non i docenti, i quali dovrebbero essere soggetti esclusivamente a meccanismi meritocratici anche in termini economici.

 

La senatrice CAPELLI (RC-SE) si sofferma anzitutto sulle disposizioni del disegno di legge finanziaria, osservando che le risorse stanziate dall'articolo 52, al netto degli aumenti contrattuali previsti dall'articolo 95, commi 8 e 14, saranno solo 345 milioni di euro rispetto ai 550 milioni di euro nominali. I maggiori fondi stanziati per il biennio successivo non scontano a suo giudizio gli oneri del futuro rinnovo contrattuale, che non sono ancora prevedibili.

Dopo aver delineato il meccanismo di gestione del fondo previsto dall'articolo 52, comma 1, giudica comunque positivo lo stanziamento netto previsto, che si avvicina ai 400 milioni di euro considerati indispensabili per permettere il funzionamento delle università gravate dai tagli degli scorsi anni. Manifesta perciò apprezzamento per il finanziamento degli incrementi contrattuali nonché per il fatto che il nuovo meccanismo di attribuzione dei fondi non sia esclusivamente legato alla valutazione.

Con riguardo all'articolo 92, comma 3, ritiene da un lato condivisibile il principio per cui le università non devono avvalersi di contratti di lavoro flessibile per progetti finanziati con fondi esterni e, dall'altro, problematica l'applicazione della norma, atteso che in molti casi la ricerca su fondi esterni costituisce gran parte dell'attività in cui si concentra il maggior numero di precari. Auspica pertanto che si introducano idonei correttivi per ridurre il fenomeno del precariato.

 

Il senatore ASCIUTTI (FI) non ritiene la manovra finanziaria particolarmente innovativa per il sistema dell'università e della ricerca, in quanto gran parte delle risorse previste dall'articolo 52 sono assorbite dalle spese fisse, mentre non ci sono accenni al personale a contratto che lavora negli atenei. Pur apprezzando l'incremento della borsa per i dottorandi di ricerca, registra con rammarico che tale aumento è comunque inferiore rispetto allo stipendio percepito dagli specializzandi in medicina.

Con particolare riguardo al disegno di legge n. 1819, nel rilevare l'attribuzione di risorse alla Fondazione European Brain Research Institute (EBRI), creata dal premio Nobel professoressa Levi-Montalcini, si rammarica che quest'ultima in qualità di senatrice non assicuri una presenza altrettanto frequente in Commissione che in Aula, dalla quale il lavoro parlamentare potrebbe sicuramente trarre giovamento.

Coglie indi l'occasione per manifestare riserve in ordine all'emendamento approvato alla Camera sul decreto-legge n. 147 del 2007, tanto più che esso fa riferimento ad un sistema di valutazione individuale a livello centralizzato, svolto da una Agenzia ancora non operante. Stigmatizza in merito che dagli effetti negativi della valutazione dei singoli ricercatori derivino tagli di risorse alle università.

Soffermandosi inoltre sul richiamo esercitato dalle più alte cariche dello Stato in ordine alla natura del disegno di legge finanziaria, tiene a sottolineare che il Parlamento è la sede più appropriata per effettuare scelte di natura legislativa, nel pieno rispetto della separazione dei poteri.

 

La senatrice PELLEGATTA (IU-Verdi-Com) ritiene che il disegno di legge finanziaria per il 2008 segni una prima inversione di tendenza dopo anni in cui il sistema universitario ha visto una progressiva riduzione dei trasferimenti. La scelta di un investimento pari a oltre un miliardo e mezzo di euro nel triennio e, soprattutto, la disponibilità immediata di 550 milioni di euro fin dal prossimo anno sono a suo giudizio un elemento assolutamente positivo.

Si pronuncia con favore anche sulla modalità di distribuzione e assegnazione delle risorse, correlata ad un preciso piano di efficienza, qualità e valutazione. Tiene infatti a sottolineare che l'autonomia significa responsabilità e capacità di programmazione; giudica altresì positiva la scelta di ricondurre enti e società controllate dalle università sotto l’ombrello dei vincoli di bilancio, garantendo una maggiore trasparenza al sistema.

Dopo aver manifestato preoccupazione in ordine alla destinazione delle maggiori risorse alle retribuzioni, ritiene utile una riflessione più approfondita circa gli incentivi al raccordo tra le imprese e il sistema pubblico della ricerca. In particolare, nel rammentare i dati forniti dal Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) circa gli esigui investimenti del sistema produttivo in ricerca, esprime rammarico per il ritardo dell'Italia rispetto al resto d'Europa.

Condivide quindi la scelta di rafforzare la strada delle detrazioni fiscali, prevista dall'articolo 3, comma 19, del disegno di legge finanziaria, rispetto alla quale giudica necessario un monitoraggio costante a lungo termine dei risultati degli investimenti in termini di ricerca nazionale, onde valutare se accanto a tali strumenti debba essere potenziata la domanda pubblica. In tal senso, la riduzione degli oneri sociali per l’assunzione di ricercatori potrebbe, a suo giudizio, avere effetti positivi per un tessuto produttivo che trova nell’innovazione l’unica strada per la competizione internazionale.

Sempre con riferimento alle norme fiscali contenute nel disegno di legge finanziaria, esprime soddisfazione per le detrazioni inerenti i canoni di locazione  degli studenti fuori sede, nell'ottica di assicurare il diritto allo studio.

Nel ritenere necessario un approfondimento sul lavoro cognitivo nel nostro sistema universitario e della ricerca, dal punto di vista sia delle retribuzioni che dell’inquadramento, paventa il rischio che il blocco previsto per il lavoro a tempo determinato possa determinare una contraddizione con le disposizioni contenute nella finanziaria dell’anno scorso. Inoltre, esprime viva contrarietà in ordine all'idea per cui  la ricerca si può fare attraverso personale precario, in quanto ciò significa far ricadere gli effetti delle scelte sulla condizione materiale di vita dei ricercatori, snaturando il ruolo degli enti di ricerca.

Con riguardo alle retribuzioni, lamenta la posizione economica dei dottorandi, ancora significativamente più bassa della media europea, auspicando che si possa porre rimedio alla miopia che ha sovente caratterizzato il sistema universitario, costringendo i migliori cervelli a spostarsi in altri Paesi.

 

Il senatore MARCONI (UDC), nell'esprimere anzitutto apprezzamento per la relazione del senatore Ranieri e per i dati forniti dal ministro Mussi, rammenta che in alcune occasioni, come ad esempio in merito alla riforma degli enti di ricerca, si è verificata una ampia condivisione di intenti tra le forze politiche.

Dopo aver manifestato stupore in ordine alle affermazioni rese di recente dal vice ministro Visco, circa la situazione di declino del Paese, ritiene che debba essere dedicata maggiore attenzione al settore della ricerca. In proposito, nega l'esistenza di una totale decadenza del sistema produttivo come dimostra la crescita di alcune imprese italiane che hanno saputo positivamente sfruttare le potenzialità offerte dalla moneta unica.

 

In una breve interruzione, il ministro MUSSI comunica che le esportazioni italiane registrano andamenti positivi per quanto concerne la tecnologia matura, mentre altrettanto non si verifica con riferimento al settore dell'alta tecnologia.

 

Riprendendo il suo intervento il senatore MARCONI (UDC) ritiene quindi necessario incentivare la ricerca proprio in quei comparti in cui l'Italia non è al passo con gli altri Paesi.

Coglie poi l'occasione per suggerire di destinare una quota fissa delle risorse all'abbattimento del debito, dato che si rilevano costanti contraddizioni tra la gestione dell'ordinario e l'esigenza di porre in essere interventi straordinari.

Ritiene altresì che la snellezza del disegno di legge finanziaria sia necessariamente conseguente all'attuale situazione politica, in cui la ricerca di un punto di mediazione nel Centro-sinistra risulta quanto mai difficile. Nell'esprimere comunque apprezzamento per il rispetto della natura del disegno di legge finanziaria, richiama le preoccupazioni espresse dal relatore in merito alla impossibilità di registrare scostamenti in corso d'anno rispetto agli interventi programmati.

Quanto alle risorse stanziate a favore delle università, domanda chiarimenti in ordine ai recenti incrementi della indennità di carica di cui beneficiano i rettori e i presidi, giudicando urgente porre fine a tale tendenza al rialzo.

Nel rammentare di aver in altre occasioni suggerito un ripensamento del sistema "3+2" – che ha determinato un eccessivo aumento dei docenti e degli insegnamenti – auspica un progressivo incremento della spesa in conto capitale rispetto a quella corrente, atteso che la prima mira a produrre investimenti.

Dopo essersi soffermato sulle attuali modalità di svolgimento dei concorsi universitari, chiede infine maggiori informazioni circa la prima applicazione del 5 per mille, rilevando che molti enti non hanno potuto concorrere al riparto dei fondi in quanto la documentazione presentata non risultava completa.

 

Il senatore DAVICO (LNP) concorda con il relatore circa le differenze tra la manovra finanziaria per il 2008 e quella del 2007, pur sottolineando l'inadeguatezza delle misure previste per il settore, atteso che non si riscontra una vera svolta in termini di progettualità.

I maggiori contributi previsti sono infatti destinati a coprire le spese fisse e non determinano pertanto un vero salto di qualità nella ricerca. Deplora quindi l'eccessivo centralismo della manovra evidenziando che solo attraverso l'assunzione di concreti oneri e onori si realizza l'autonomia.

Lamenta altresì lo scarso coinvolgimento delle risorse private e giudica necessario incentivare la ricerca industriale finalizzata alla messa sul mercato dei prodotti realizzati, pur riconoscendo l'importanza della ricerca pura. Richiama in proposito le considerazioni del ministro Mussi circa la scarsa competitività dell'Italia nell'alta tecnologia la quale richiede ingenti investimenti.

Avviandosi alla conclusione sottolinea l'esigenza di realizzare un connubio tra il settore pubblico e quello privato per convogliare le risorse destinate alla ricerca onde non perdere occasioni rilevanti di sviluppo.

 

Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il relatore RANIERI (Ulivo) il quale tiene a precisare di non aver utilizzato toni trionfalistici riconoscendo che questa finanziaria non conduce ad una svolta radicale. Ribadisce comunque che si tratta di una manovra di ripresa, come dimostra l'incremento delle risorse pari al 4,7 per cento rispetto al 2007.

Nell'esprimere compiacimento per l'eliminazione del taglio delle spese intermedie, che aveva peraltro determinato un serrato dibattito, ritiene che il credito di imposta a favore delle imprese sia un segnale positivo nella direzione degli incentivi al sistema produttivo, in linea con il quale si colloca il Patto per l'università siglato dai Dicasteri dell'economia e dell'università. Nega al riguardo la presunta tutela del Ministero dell'università rispetto al Dicastero dell'economia, osservando che si tratta di una comune presa di coscienza della necessità di investire concentrando le risorse sull'attività di valutazione, rispetto alla quale la quota del 5 per cento si configura come un'importante punto di partenza.

Con riferimento alle affermazioni del senatore Asciutti, ritiene che i richiami delle più alte cariche dello Stato abbiano costituito esclusivamente un invito a rispettare la natura contabile dei documenti di bilancio, evitando di inserire norme ordinamentali, per le quali occorre assicurare uno spazio parlamentare più ampio che esuli dai tempi ristretti della sessione di bilancio. In tal senso si colloca quindi la scelta del Governo di snellire il disegno di legge finanziaria.

 

Replica a sua volta il ministro MUSSI il quale ritiene preliminarmente che il dibattito sulla manovra finanziaria possa costituire un'utile occasione di convergenza e manifesta pertanto disponibilità ad apportare miglioramenti al testo, come è accaduto in occasione del riordino degli enti di ricerca.

Pone in luce inoltre gli effetti benefici nel lungo periodo conseguenti ai provvedimenti assunti nella finanziaria del 2007, come ad esempio il freno posto alla proliferazione dei corsi di laurea, troppo spesso correlata ad interessi localistici e di accademia.

Giudica quindi prioritario sostenere la competizione tra gli atenei purchè essa si collochi su un profilo elevato e non sfoci in pericolose tendenze come fra l'altro quella delle "lauree facili" in convenzione con le pubbliche amministrazioni.

Fa presente indi che la collaborazione con il Ministero dell'economia è il risultato di un lavoro incentrato sul Libro verde sulla spesa pubblica, orientato a superare i pregiudizi inerenti il sistema universitario; in particolare dà conto dell'analisi compiuta circa il costo medio dell'Italia per ciascuno studente, pari a circa 5.600 euro, che si colloca al di sotto della media europea e di quella OCSE. Nonostante gli sprechi, il sistema universitario è dunque tutt'ora sottofinanziato, per cui occorre definire regole chiare che inducano al rigore e alla assunzione di responsabilità.

Fa presente altresì che il rapporto tra investimenti pubblici e autofinanziamento degli atenei è in Italia pari a 78 su 22 rispetto ad una media generale di 80 su 20. Rispondendo ad una sollecitazione del senatore ASCIUTTI (FI) circa le ragioni geografiche di tali valori, fa presente che in economie più strutturate ci sono maggiori possibilità per le università di reperire ulteriori risorse rispetto al finanziamento pubblico.

Lo Stato italiano attualmente, prosegue il ministro Mussi, impegna in ricerca circa il 20-30 per cento in meno di quanto spendono gli altri Paesi, mentre le imprese nazionali stanziano circa l'80 per cento in meno rispetto alle aziende europee. Tale dato risulta comunque sottostimato in quanto per le imprese di piccole dimensioni i dati sugli investimenti in ricerca sono rilevabili statisticamente con maggiori difficoltà.

Dopo aver dato conto della presenza italiana nei progetti presentati nell'ambito del VII Programma quadro, sottolinea la necessità di incrementare le risorse per i ricercatori italiani fortemente motivati, tanto più che tali investimenti determinano un ritorno economico diretto.

Riservandosi di fornire in seguito maggiori informazioni in merito alla prima applicazione del 5 per mille, si sofferma sulla questione del debito pubblico, sottolineando che esso può produrre effetti positivi senza deprimere l'economia solo nel momento in cui è utilizzato per l'accumulazione di capitale materiale e immateriale.

 

La PRESIDENTE rinvia il seguito dell'esame della Tabella 17, recante lo stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria ad altra seduta.

Dichiara indi aperto il dibattito sulla Tabella 2, recante lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per quanto concerne le competenze in materia di sport, sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge n. 1819.

 

Il senatore MARCONI (UDC) osserva anzitutto che la manovra finanziaria per il 2008 introduce assai poche novità nel settore dello sport.

Anche sul mero piano finanziario, ritiene che un incremento di appena 20 milioni di euro sia eccessivamente esiguo. In tal senso, ritiene che sia stata accordata troppa enfasi all'articolo 72 del disegno di legge finanziaria, che istituisce il Fondo per lo sport di cittadinanza. In proposito, reputa peraltro inutile la finalità di costituire un Osservatorio nazionale per l'impiantistica sportiva, atteso che per il censimento delle strutture esistenti sono sufficienti le risorse del Dipartimento. E' altresì palese a tutti che gli impianti sportivi sono prevalenti al Centro-Nord e nelle aree periferiche del Paese. Sollecita pertanto iniziative concrete per incrementare gli impianti delle grandi città, anche per valorizzare la funzione dello sport a fini di contrasto del disagio giovanile.

Giudica poi indispensabile una maggiore integrazione con le istituzioni scolastiche per migliorare il servizio offerto in quella sede, ad esempio attraverso la promozione di attività pomeridiane.

Auspica altresì il sostegno alle iniziative private in tal senso, ovviamente a seguire rispetto all'impegno a favore delle scuole, e comunque limitatamente alle spese di costruzione, con esclusione di quelle gestionali.

 

Il senatore ASCIUTTI (FI), preso atto che il finanziamento del Coni rimane invariato rispetto al 2007, svolge considerazioni di carattere più generale sul settore dello sport, auspicando a sua volta una maggiore interazione con la Pubblica istruzione e l'Università. Registra infatti con rammarico l'inadeguatezza dell'insegnamento dell'educazione fisica nelle scuole, con conseguente nocumento non solo fisico ma anche sociale dei giovani. Si augura quindi che tutte le energie, pubbliche e private, concorrano al medesimo scopo migliorando il servizio attualmente reso.

Esprime infine apprezzamento per l'attenzione dedicata agli sportivi disabili.

 

La senatrice CAPELLI (RC-SE) formula anzitutto un giudizio positivo sulla struttura della nuova manovra finanziaria, che risulta senz'altro di lettura più agevole.

Entrando nel merito, valuta positivamente l'articolo 72 del disegno di legge finanziaria, che riconosce il carattere fondativo dello sport rispetto alla cittadinanza e ne esalta il ruolo di legame sociale e di sostegno della vita nelle periferie.

Dopo aver condiviso anche il contributo al Comitato paraolimpico, conviene sull'esigenza di considerare l'educazione motoria un elemento strutturale della didattica. Riporta tuttavia un'esperienza più positiva rispetto a quella manifestata dal senatore Asciutti.

Esprime invece forte preoccupazione per la soppressione della Sportass, recata dall'articolo 28 del decreto-legge n. 159, tanto più alla luce del fallimento dei precedenti tentativi di salvataggio. Ritiene infatti del tutto inadeguato il trasferimento dei relativi rapporti previdenziali all'Inps e assicurativi all'Inail, attese le condizioni di difficoltà in cui versano i predetti enti.

Piuttosto, ritiene doveroso abolire la Coni Servizi S.p.A., istituita nella scorsa legislatura, tornando ad una gestione pubblica.

 

Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il relatore SCALERA (Ulivo), il quale conviene sullo stretto rapporto che deve caratterizzare lo sport e la scuola ai fini sia della formazione della persona che della tutela della salute. Dopo aver ricordato i danni anche di natura economica conseguenti a una mancata o incorretta educazione motoria, ne sollecita una valorizzazione oraria, auspicando nel contempo un potenziamento degli impianti. In tal senso rivolge un accorato appello al Ministro, affinché consolidi la svolta impressa per la promozione dello sport.

Quanto all'istituzione dell'Osservatorio nazionale, ritiene che sia un primo passo importante per la pianificazione del settore. Conviene tuttavia sulla necessità di un contestuale rilancio della formazione.

Sulla Sportass, la replica compete invece alla senatrice Pellegatta, relatrice sul disegno di legge n. 1819.

 

La PRESIDENTE rinvia il seguito dell'esame della Tabella 2, limitatamente alle parti di competenza sullo sport, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria, alla seduta antimeridiana di domani nella quale, rammenta, è prevista la replica del ministro Giovanna Melandri.

Dichiara indi aperto il dibattito sulla Tabella 7 e connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

Il senatore ASCIUTTI (FI) lamenta che non sia stata intrapresa un'azione decisa a favore del precariato storico, composto da persone per lo più qualificate in quanto abilitate e vincitrici di concorso.

Deplora poi il lassismo che caratterizza il mondo della scuola, dove molti docenti sono rimasti al loro posto nonostante condanne passate in giudicato. Condivide quindi i proclami di rigore del ministro Fioroni anche se ritiene insufficienti le misure proposte fra cui anche la mobilità dei docenti inidonei.

Critica infine aspramente la riduzione dei docenti di sostegno, che contraddice il tradizionale impegno dell'Italia a favore degli alunni disabili. Pur prendendo atto della volontà di inquadrare in ruolo un certo numero di docenti, ritiene infatti del tutto errato bloccare le deroghe all'organico di fatto, che hanno rappresentato in tutti questi anni una modalità efficace per corrispondere alle esigenze delle famiglie. Sollecita pertanto un'azione comune di tutte le forze politiche per mantenere almeno l'organico di fatto dell'anno scorso, evitando di compiere le riduzioni di spesa proprio a danno delle fasce più deboli. Ritiene del resto che tali misure si pongano in netto contrasto con l'attenzione che il Governo sostiene di dedicare al sociale e si interroga su quale sarebbe stata la reazione del Centro-sinistra se una siffatta iniziativa fosse stata assunta dal precedente Governo.

 

La senatrice NEGRI (Aut) rileva che la manovra finanziaria in esame discende direttamente dall'ultimo DPEF, nonché dal Libro verde sulla spesa pubblica e dal Quaderno bianco sulla scuola, in un quadro di risorse non crescenti, nel quale gli investimenti di qualità debbono essere compiuti attraverso risparmi e razionalizzazioni di spesa.

Dopo essersi associata alla richiesta di maggiore chiarimenti in ordine ai tagli sul sostegno, osserva che le economie di spesa strutturali sono le condizioni imprescindibili per il profilo più innovativo della manovra finanziaria, rappresentato a suo avviso dai commi da 9 a 17 dell'articolo 50, che dispongono la sperimentazione triennale di un nuovo modello organizzativo attraverso procedure innovative di cooperazione con gli enti locali. Si tratta del resto, prosegue, di una risposta alle esigenze più volte sollevate in Commissione dai rappresentanti della Lega ed emerse anche nel corso dell'indagine conoscitiva sulla scuola. L'iniziativa avrà peraltro esiti positivi solo a fronte della tenuta del ruolo della Conferenza Stato-Regioni e dell'autonomia scolastica, con particolare riferimento ai compiti di verifica e monitoraggio. Tali disposizioni rappresentano comunque una svolta significativa, in quanto le esigenze di contenimento innescano un processo virtuoso di riorganizzazione.

Si sofferma infine sul regime di assunzioni, con particolare riferimento alle specializzazioni, ai tirocini e ai concorsi.

 

La senatrice PELLEGATTA (IU-Verdi-Com) ritiene che la finanziaria 2008, pur registrando un rallentamento delle riduzioni di spesa previste lo scorso anno, conferma una filosofia insufficiente rispetto alla necessità del Paese. Mentre l’anno scorso, per il triennio 2007/2009, erano previsti tagli per 3,1 miliardi di euro, nella presente manovra si riscontra un dimezzamento dei suddetti tagli, a dimostrazione degli importanti passi avanti compiuti. Giudica comunque erroneo confermare la clausola di salvaguardia tanto più che tale strumento è ritenuto da più parti non equilibrato.

Dopo aver evidenziato l'esigenza di una nuova strategia basata sul reinvestimento dei risparmi nei settori della conoscenza, valuta con soddisfazione la detrazione fiscale contenuta nel disegno di legge finanziaria per l’aggiornamento dei docenti e l’impegno di ulteriori 20 milioni  di euro per l’edilizia scolastica.

Reputa utile e positivo l’aumento e la stabilizzazione tanto degli insegnanti di sostegno, quanto di 10.000 unità ATA in più e rileva tuttavia con rammarico l'inadeguatezza delle misure inerenti il reclutamento. In proposito occorre a suo giudizio ripensare le modalità di reclutamento e la formazione iniziale dei docenti mediante il coinvolgimento del Parlamento, in un contesto generale che tenga conto del processo di stabilizzazione dei precari avviato l’anno scorso.

Nel rammentare che con l’istituzione delle Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SISS) nel 1998 non si è adeguatamente risolta la questione del precariato, ritiene urgente un approfondimento su nuove regole che definiscano il percorso di formazione, il ruolo del tirocinio e del praticantato, nonché la tempistica inerente alla selezione e al reclutamento.

E' necessaria inoltre a suo giudizio una chiara individuazione del contenuto dei piani triennali territoriali, al fine di una razionalizzazione della rete scolastica e di un raccordo permanente tra Stato e enti locali. Al riguardo suggerisce di effettuare un monitoraggio costante dei risparmi di spesa, onde valutare le reali esigenze del sistema scolastico; in tal senso, ritiene che il Quaderno bianco non costituisca una base affidabile.

Domanda altresì maggiori chiarimenti in ordine agli effetti delle riduzioni di spesa e alla destinazione delle maggiori risorse, esprimendo dissenso circa l'eventualità di "monetizzare" il consenso degli enti locali.

Nel sottolineare la rilevanza della partecipazione della società alle decisioni delle istituzioni scolastiche, manifesta condivisione circa l'impianto complessivo della manovra per il comparto scuola rispetto al quale l'Esecutivo dovrà porre in essere adeguati provvedimenti attuativi.

 

Il senatore VALDITARA (AN) esprime un giudizio pessimo sulla finanziaria per le parti relative alla scuola, che confermano una politica fatta di improvvisazioni e di cedimenti.

Tanto più alla luce dei 13 miliardi di euro disponibili per l'extra-gettito, si chiede come sia stato possibile infliggere tagli così pesanti al settore, quali mai erano stati apportati dai precedenti Governi. Al contrario, rammenta che nella scorsa legislatura tutti i risparmi dovevano essere reinvestiti nella scuola. Con questa finanziaria, invece, si utilizza la scuola come strumento di abbattimento del debito pubblico, nonostante lo stesso Quaderno bianco confermi che la spesa complessiva rispetto al PIL è inferiore alla media OCSE.

Addirittura, prosegue, si prevedono risparmi sul sostegno, a dispetto dei proclami "progressisti" del Centro-sinistra.

Né la finanziaria contiene norme sull'inquadramento dei docenti precari, nonostante il piano di assunzioni approvato lo scorso anno. Al riguardo, egli riporta la delusione del mondo sindacale, che in parte si appresta a protestare con vigore contro il tradimento degli impegni assunti.

Anche con riferimento al contratto 2008-2009, rileva che gli aumenti riconosciuti sono estremamente esigui, addirittura inferiori a quelli assicurati dal primo contratto siglato dall'ex ministro Moratti oltre quattro anni fa.

Dopo aver lamentato il mancato finanziamento dalla vacanza contrattuale, stigmatizza che sia stato addirittura saltato il rinnovo per il 2006, rispetto al quale non verranno corrisposti gli arretrati.

Passando al comma 6 dell'articolo 50 del disegno di legge finanziaria, esprime il suo sdegno per l'ipotesi di procedere con semplice regolamento alla riforma del reclutamento, con un intollerabile esproprio delle prerogative parlamentari. Preannuncia perciò un'opposizione durissima su questo punto.

Apprezza invece le detrazioni fiscali concesse per le spese di autoaggiornamento degli insegnanti, rivendicando di aver patrocinato per primo tale iniziativa quando era amministratore locale e averne successivamente sollecitato l'estensione a livello nazionale con le prime leggi finanziarie del Governo Berlusconi.

Suscitano poi perplessità le scarse risorse assicurate all'edilizia scolastica, tanto più a fronte delle critiche avanzate dal Centro-sinistra nella scorsa legislatura quando l'allora ministro Moratti stanziò somme superiori.

Avviandosi alla conclusione, invita la maggioranza di Governo a sostenere la proposta di reinvestire nel settore tutti i risparmi compiuti, rammentando l'analoga inziativa da lui assunta in occasione dell'esame della prima legge finanziaria del Centro-destra, che condusse al pieno reinvestimento delle risorse derivanti dagli interventi di razionalizzazione.

 

La senatrice CAPELLI (RC-SE) - preso atto con rammarico della marginalità strutturale della scuola nelle manovre di bilancio, cui corrisponde tuttavia quest'anno un provvedimento che reca meno tagli dell'anno scorso - concorda sulle finalità inerenti l'articolo 5, comma 35, del disegno di legge finanziaria, circa la detrazione fiscale per le spese di aggiornamento professionale dei docenti, nonché sui fondi per l'adeguamento strutturale e antisismico degli edifici scolastici, rilevando comunque che le risorse stanziate sono ancora insufficienti rispetto allo scopo. Al riguardo, ritiene peraltro inadeguata la copertura a carico dei fondi destinati ai partiti politici, che comprime inopinatamente i costi della democrazia.

Con riferimento all'articolo 50, comma 1, ritiene che si irrigidiscano i criteri per la formazione delle classi nei licei diminuendo peraltro la possibilità di scelta della tipologia di studi da seguire. Giudica perciò tale misura puramente ragionieristica e lamenta, da un lato, l'eccessiva frammentazione della scuola superiore e, dall'altro, la mancata riconversione professionale. In proposito reputa inaccettabile il superamento della coerenza tra titolo di studio e insegnamento sottolineando altresì la delicatezza del passaggio al sostegno, da incentivare ma non da imporre.

In merito al comma 2 dell'articolo 50, registra con favore la diminuzione dei tagli pur esprimendo rammarico per la persistenza della clausola di salvaguardia disapplicata solo per un periodo limitato, sollecitandone una abrogazione definitiva.

Passando ai commi 3 e 4 dell'articolo 50, manifesta forte contrarietà all'abolizione della  possibilità di deroghe, in quanto lede i diritti dei disabili.

Dopo aver registrato con favore l'incremento delle assunzioni inerenti il personale ATA, esprime indignazione in ordine al comma 6 dell'articolo 50 sulle nuove procedure di formazione degli insegnanti, rilevando che la delegificazione del reclutamento non è mai stata oggetto di discussione. Né ritiene accettabile rivedere i meccanismi vigenti in assenza  di una preventiva riflessione sui risultati delle SISS.

Si sofferma infine sui commi da 9 a 17 dell'articolo 50, inerenti la sperimentazione triennale di nuovi modelli di formazione degli organici, osservando che l'integrazione deve essere  una conseguenza più che un presupposto delle misure di razionalizzazione.

Richiama infine la paradossale condizione di un gruppo di Presidi di Trento che, pur avendo vinto il concorso, non ha potuto partecipare al successivo corso per inerzia della Provincia ed auspica un'adeguata soluzione.

 

Il senatore MARCONI (UDC) ritiene di non dover compiere lo stesso errore del Centro-sinistra, che criticò duramente la riforma Maroni e la legge Biagi, ma si trova ora a dover apportare analoghi interventi correttivi. Dichiara quindi di condividere l'ottica di ridurre il numero degli insegnanti, purché ciò comporti un cambio di prospettiva a favore degli studenti e delle famiglie. Gli insegnanti possono infatti essere ridotti nel numero a condizione che vengano pagati meglio, a tal fine reinvestendo i risparmi ottenuti nel settore. Analogamente, la reintroduzione di forme di verifica in ordine al saldo effettivo dei debiti degli studenti comporta costi che possono essere coperti con il reinvestimento.

Egli si esprime poi a favore della riduzione del numero degli insegnamenti e della valutazione dei carichi didattici, invitando il Governo ad elaborare meccanismi premiali per i docenti più meritevoli.

Dopo aver manifestato a sua volta scetticismo in ordine alla esiguità di risorse destinate all'edilizia scolastica, prende atto dei fondi stanziati dall'articolo 12 del decreto-legge n. 159 per l'innalzamento dell'obbligo. Evidenzia tuttavia l'esigenza che le scuole non impongano più il pagamento delle tasse per il primo e secondo anno delle superiori, eventualmente richiedendo un mero contributo libero.

 

Il senatore DAVICO (LNP), associandosi alle considerazioni già svolte sulle riduzioni di spesa e sull'edilizia scolastica, deplora l'arroganza con cui la maggioranza si propone di smantellare le riforme approvate nella scorsa legislatura e critica l'utilizzo di strumenti sbagliati per il riordino del settore scolastico. Invoca quindi il passaggio parlamentare, a tutela dello Stato democratico.

Lamenta poi che la maggioranza non faccia tesoro delle esperienze condotte negli ultimi dieci anni di Governo disponendo arretramenti che giungono fino alla demolizione dell'ordinamento.

Condivide infine le considerazioni del senatore Valditara a difesa del settore scolastico.

 

Il senatore MAURO (FI) rileva che neanche gli interventi degli esponenti di maggioranza hanno potuto mettere in luce aspetti positivi nella manovra in esame. La stessa relazione introduttiva della senatrice Soliani è sostanzialmente un elenco di auspici. Sorge il dubbio di uno scollamento fra il Governo e la sua maggioranza, che sostiene di voler abbassare il debito pubblico per rilanciare lo sviluppo economico, ma poi mette in atto una politica di redistribuzione delle risorse in spese improduttive volte unicamente ad accontentare alcune componenti politiche.

L'indirizzo politico risulta così scarsamente difendibile ed incoerente con le sue premesse, così come le dichiarazioni del Ministro dell'economia mancano di onestà intellettuale nei confronti del Parlamento e suscitano indignazione.

Ritiene quindi che il Governo Prodi sia ormai non solo impopolare ma anche dannoso, mettendo a repentaglio i diritti delle future generazioni.

Entrando nel merito, stigmatizza il recente contratto del comparto, che non segue criteri meritocratici nonostante la valutazione non sia ormai più appannaggio della sola Destra.

Lamenta altresì che i risparmi di spesa non siano reinvestiti a favore della scuola e critica duramente i tagli sul sostegno. Al riguardo, registrato un diffuso consenso, sollecita la maggioranza ad un'azione comune che lasci almeno agli atti una testimonianza di coerenza, tanto più che la manovra finanziaria sarà comunque riscritta da un maxi-emendamento del Governo.

 

La PRESIDENTE dichiara conclusa la discussione generale e rinvia il seguito dell'esame della Tabella 7 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria ad altra seduta. Dichiara indi aperta la discussione generale sulla Tabella 14 (beni culturali) e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge n. 1819.

 

La senatrice CAPELLI (RC-SE) auspica anzitutto un chiarimento in ordine alle imprese beneficiarie delle norme di semplificazione di cui all'articolo 4 del disegno di legge finanziaria, con particolare riferimento ai restauratori.

Si esprime poi a favore dell'articolo 7, recante incentivi fiscali a favore del settore cinematografico, sollecitando tuttavia alcune precisazioni sull'articolo 40 in materia di quote di investimento.

Manifesta indi apprezzamento per l'aumento del FUS, ma ricorda alla maggioranza l'impegno ad abrogare la cosiddetta "norma Asciutti" sul blocco delle assunzioni nelle fondazioni lirico-sinfoniche.

 

Il senatore ASCIUTTI (FI) conviene che tale norma, a suo tempo inserita in un decreto-legge a seguito dell'approvazione di un suo emendamento, abbia potuto incontrare resistenze. Si trattava tuttavia di una misura importante, che si muoveva  nel senso del rigore ancora oggi invocato. Anche con riguardo all'incremento del FUS, occorre infatti che le nuove risorse disponibili non finiscano per alimentare gli sprechi, in un'ottica di piena trasparenza dei contributi pubblici. Apprezzando gli accenni in tal senso già manifestati dal relatore, auspica che essi siano resi espliciti nel rapporto alla Commissione bilancio.

 

La senatrice PELLEGATTA (IU-Verdi-Com) pone in evidenza alcune misure particolarmente rilevanti per il settore dei beni culturali, quali l’articolo 7 e l’articolo 40, che rappresentano a suo avviso parti significative del processo di riforma che il cinema italiano attende. Richiamando la relazione al disegno di legge finanziaria, sottolinea l'impegno profuso dalla Commissione per il rilancio del settore cinematografico, sia mediante la relativa indagine conoscitiva che con i provvedimenti legislativi attualmente in corso d'esame, rispetto ai quali auspica una celere conclusione dell'iter.

Esprime il suo favore in ordine all’introduzione del meccanismo del credito d'imposta per i soggetti interni ed esterni alla filiera cinematografica, evidenziando le connessioni tra arte e industria esistenti nel comparto del cinema. Dopo aver enfatizzato la rilevanza del cinema inteso quale tratto determinante dell’identità del Paese, registra tuttavia un limite nella previsione di riduzioni e agevolazioni  disposte in maniera indifferente a favore di opere italiane e opere realizzate sul territorio nazionale, in quanto occorre una decisione chiara circa l’opzione dell’eccezione culturale, sul modello francese.

Coglie indi l'occasione per evidenziare l'esigenza di contestualizzare le misure previste dal disegno di legge finanziaria, tenendo conto delle differenze tra progetti stranieri realizzati in Italia e investimenti di nuovi soggetti nazionali. Inoltre occorre che tali incentivi siano accompagnati da una adeguata trasparenza sui valori dichiarati fiscalmente, tanto più che il processo di valorizzazione delle opere è assolutamente aleatorio, come talvolta dimostrano le sovrastime dei costi rispetto a quelli reali di produzione.

Giudica altresì importante affermare l’incompatibilità tra soggetti dello stesso gruppo e introdurre la "carta di identità" delle opere, limitando inoltre le posizioni dominanti e il consolidamento di monopoli, onde fugare il pericolo di una diacronia tra questi interventi e la legge di sistema.

Quanto all’obbligo di acquisto dei contenuti e delle opere cinematografiche, reputa imprescindibile tener conto del dibattito attualmente in corso in Parlamento e paventa il rischio che la mancata previsione nell’ambito delle quote di reinvestimento

di destinazioni specifiche alle produzioni indipendenti sminuisca la creatività degli autori. In conclusione, nell'apprezzare le misure introdotte con la manovra finanziaria, auspica comunque che siano attuate in maniera coerente con le proposte normative all'esame della Commissione.

 

Il senatore MARCONI (UDC) chiede al relatore chiarimenti in ordine all'auspicio, formulato nella relazione introduttiva, di misure volte al contenimento della spesa e all'oggettiva valutazione dell'operato degli amministratori, i quali in alcuni casi avrebbero determinato situazioni di grave sofferenza. Ricorda infatti che già in passato si era cercato di individuare margini di risparmio sulle risorse assegnate alle fondazioni lirico-sinfoniche, evitando che assorbano una quota così rilevante del FUS.

Esprime poi stupore per l'attenzione dedicata al settore cinematografico, rispetto ad altri comparti più tradizionali come ad esempio quello dei beni archeologici, che vede una flessione degli investimenti. Al contrario, egli rammenta che l'Italia ha il maggiore patrimonio archeologico del mondo, per il quale risulta indispensabile l'intervento pubblico, in quanto del tutto privo di ritorno economico. A favore del cinema occorre invece stimolare l'intervento privato, a meno che non vi siano motivazioni ideologiche per un rafforzamento della mano pubblica.

 

Concluso il dibattito, agli intervenuti replica il relatore FONTANA (Ulivo), il quale dichiara di condividere la maggior parte degli interventi. Ritiene infatti che l'incremento del FUS debba essere accompagnato da una convinta volontà di riformare il settore, onde non incrementare diseconomie. Sgombrato il campo da rivendicazioni economiche, occorre ora puntare sul rigore della gestione, evitando logiche premianti per gli amministratori che hanno operato male. Preannuncia pertanto una precisa osservazione in tal senso nel rapporto alla Commissione bilancio.

Per quanto riguarda le osservazioni relative agli interventi a favore del cinema, nega motivazioni ideologiche. Dopo aver richiamato l'intenso dibattito di merito in corso presso la Commissione, osserva che il tax credit depotenzia l'iniziativa pubblica incentivando quella privata e si muove quindi nella direzione giusta. Resta invece l'insoddisfazione per l'inadeguato sostegno assicurato agli istituti di cultura, certamente a seguito di scelte riferibili più all'Economia che ai Beni culturali. Ritiene quindi opportuno sostenere l'azione del Ministro di settore in questo senso, rivendicando maggiori investimenti al settore.

Si sofferma infine brevemente sulla cosiddetta "norma Asciutti", anche se non rientra nell'ambito della manovra di bilancio. Al riguardo, conviene sull'esigenza di risolvere il problema delle piante organiche dei teatri, distinguendo tra personale artistico e personale tecnico e organizzativo. E' infatti inammissibile che l'incremento del FUS sia destinato al pagamento di stipendi.

 

Agli intervenuti replica altresì il sottosegretario Elena MONTECCHI, la quale riconosce che - nonostante gli investimenti significativi, tra cui i 150 milioni di euro per le celebrazioni dell'unità d'Italia - si sia ancora lontani da percentuali accettabili rispetto alla spesa pubblica e al PIL. Conferma quindi l'esigenza di rafforzare il processo di corresponsabilizzazione nella spesa per la co-progettazione e il co-finanziamento, in linea con gli stanziamenti a tal fine disposti dall'ultima legge finanziaria per i beni e le attività culturali.

Dopo aver rammentato le ragioni dell'articolo 14 del decreto-legge n. 159, ella conviene poi con le difficoltà degli istituti culturali e sottolinea a sua volta l'insufficienza dei fondi per le acquisizioni e prelazioni, nonostante il convinto impegno del Ministro.

Entrando nel merito del disegno di legge finanziaria, conferma che le misure a favore del cinema si iscrivono nella più ampia cornice delineata dalla legge di riforma all'esame della Commissione, che certamente non si intende vanificare. Non può tuttavia non considerarsi la velocità con cui si muove il mondo delle produzioni cinematografiche, rispetto al quale l'Italia risulta in drammatico ritardo. La leva fiscale risulta pertanto indispensabile ed urgente per arrestare l'emorragia di produzioni all'estero. Il Paese è infatti tanto più in grado di attirare produzioni straniere in quanto trattiene un nucleo forte di imprese e professionalità.

Il Sottosegretario esprime poi rammarico per i ritardi con cui decollano i previsti incentivi alle imprese che investono in innovazione, dolendosi in particolare per la mancata copertura finanziaria degli interventi di digitalizzazione delle sale cinematografiche. Auspica al riguardo un impegno comune, onde non favorire solo i grandi gruppi che possono procedere anche a prescindere dagli incentivi.

Ribadisce quindi il carattere congiunturale delle norme fiscali recate dall'articolo 7, che intendono inserirsi a regime nella disciplina recata dalla legge di settore.

Ella si sofferma successivamente sull'incremento del FUS, che indiscutibilmente sgombra il campo dall'alibi delle risorse insufficienti e richiama l'esigenza improcrastinabile di un cambiamento delle regole.

Dopo aver sottolineato l'importanza delle norme sull'incompatibilità dei tecnici che dovranno decidere sull'allocazione delle risorse, stigmatizza il consolidamento di modelli organizzativi molto pesanti, che finiscono per dirottare i finanziamenti sui soggetti anziché sui progetti. In tal modo risulta sempre più difficile la produzione di opere innovative, che è invece essenziale in un'ottica di apertura alla creatività. Occorre tuttavia una maggiore responsabilizzazione, soprattutto nella valorizzazione delle produzioni di repertorio.

Quanto alla cosiddetta "norma Asciutti", che è stata peraltro contestata sul piano giuridico o costituzionale, ella manifesta la disponibilità del Governo a un confronto, ma solo parallelamente all'apertura di una seria trattativa contrattuale e alla discussione delle modifiche ordinamentali necessarie. Non può infatti essere sottaciuta la forte esigenza di contenimento delle spese, cui corrisponde il recente commissariamento di una fondazione lirico-sinfonica. Né va dimenticato che il pareggio del bilancio è un valore per la collettività intera, verso cui deve essere indirizzato lo sforzo di tutti. Ribadisce pertanto che l'incremento del FUS deve corrispondere a una disponibilità a discutere sul cambiamento.

 

La PRESIDENTE avverte  che è stato presentato l'ordine del giorno n. 1, allegato al presente resoconto. Rinvia indi il seguito dell'esame della Tabella 14 e delle connesse parti della legge finanziaria ad altra seduta.

 

Il seguito dell'esame congiunto è rinviato.

 

La seduta termina alle ore 18,50.

 

 

ORDINE DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE  N° 1817

 

G/1817/1/7

ASCIUTTI, FONTANA, CAPELLI, CARLONI, FRANCO VITTORIA, PELLEGATTA

La 7 Commissione del Senato,

in sede di esame della Tabella 14 del disegno di legge di bilancio e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria,

premesso che:

gli istituti culturali italiani, ancorché soggetti di natura privata, assolvono a fondamentali funzioni di interesse pubblico, peraltro definite dall'articolo 2 della legge 17 ottobre 1996, n. 534 ("Nuove norme per l'erogazione di contributi statali alle istituzioni culturali"), come requisiti essenziali delle istituzioni culturali che vogliano avvalersi dei contributi ordinari erogati dallo Stato;

gli istituti di cultura, che sono organizzazioni senza scopo di lucro, promuovono le attività di studio e di ricerca, nonché di elaborazione culturale destinata alla pubblica fruizione; si occupano della tenuta, della conservazione, della valorizzazione e dell'arricchimento del proprio patrimonio bibliotecario e archivistico; mettono a disposizione degli studiosi e dei cittadini, gratuitamente, la documentazione archivistica e il patrimonio librario di cui sono proprietari;

gli enti e le fondazioni culturali sono tra i soggetti più attivi nel campo della pubblicazione di volumi e di prodotti editoriali, anche su supporti di innovazione tecnologica, la gran parte dei quali di diffusione e rilievo internazionale;

gli istituti di cultura promuovono borse di studio per giovani studiosi e organizzano corsi, convegni di studio, mostre e attività formative e di aggiornamento solitamente in collaborazione con le università e i centri di ricerca italiani ed internazionali;

l'impegno e le attività degli enti e degli istituti culturali copre l'intero panorama della cultura e della conoscenza, incrementando così le possibilità di accesso dei cittadini e le opportunità di crescita civile e culturale;

in ragione della funzione di interesse pubblico rivestita dagli istituti, dalle associazioni, dagli enti, dalle fondazioni e, in generale, dagli organismi  culturali,  essi sono sostenuti dallo Stato con le risorse pubbliche assegnate ai sensi della legge n. 549 del 1995 e annualmente stabilite in sede di legge finanziaria nella Tabella C;

dalla Tabella C allegata al disegno di legge finanziaria attualmente all'esame della 7ª Commissione risulta una riduzione degli stanziamenti, rispetto alla medesima previsione dello scorso anno, di 628.000 euro, per il 2008;

già nel periodo compreso tra il 2001 e il 2005 gli stanziamenti statali in favore degli enti e gli istituti culturali erano stati pesantemente penalizzati;

vi è un'evidente necessità di tutti questi organismi di programmare le proprie attività nel medio periodo e, pertanto, di poter fare affidamento su una ragionevole certezza delle risorse economiche a propria disposizione;

l'introduzione delle norme sulla destinazione del 5 per mille dell'Irpef agli organismi culturali e scientifici, come le Onlus, le fondazioni e le università, non sono sufficienti a sostenere l'intensa e importantissima attività di questi stessi organismi, tanto più che esse, lungi dal poter essere sostitutive del sostegno finanziario dello Stato,  sono state introdotte per essere di ausilio all'impegno pubblico;

impegna il Governo

ad incrementare gli stanziamenti previsti attualmente dalla Tabella C allegata al disegno di legge finanziaria 2008 a favore degli istituti, delle associazioni, degli enti, delle fondazioni e degli organismi  culturali non statali  previsti in attuazione della legge n. 549 del 1995, anche al fine di reintegrare i tagli subiti nel quinquennio 2001-2005.

 


ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI (7a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

126a Seduta (antimeridiana)

Presidenza della Presidente

Vittoria FRANCO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010  

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

- (Tab. 7) Stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione per l'anno finanziario 2008

- (Tab. 14) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2008

- (Tab. 17) Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )  

 

(1819) Conversione in legge del decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale

(Rapporti alla 5a Commissione per i disegni di legge nn. 1817 e 1818. Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Seguito e conclusione delle Tabelle 2, 7, 14 e 17 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria. Rapporti favorevoli con osservazioni sulle Tabelle 2, 7, 14 e 17. Parere alla 5a Commissione per il disegno di legge n. 1819. Disgiunzione del seguito dell'esame e rinvio)

 

Riprende l'esame sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

 

La PRESIDENTE dà la parola al ministro Giovanna Melandri per la replica sulla Tabella 2, relativamente alle competenze in materia di sport e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

Il ministro Giovanna MELANDRI tiene a precisare che con la finanziaria 2008 si compie un passo inedito attraverso la creazione del Fondo per lo sport di cittadinanza, per il quale si stanzia una dotazione di 20 milioni di euro per il 2008, 35 milioni di euro per il 2009 e 40 milioni di euro per il 2010. Dopo aver precisato che, nel quadro del nuovo Titolo V della Costituzione, parte delle competenze in materia di sport spettano agli enti locali, enfatizza il ruolo della pratica sportiva nella lotta all'esclusione sociale e alla diversità.

Nell'evidenziare le ulteriori risorse assegnate al Comitato italiano paraolimpico, nella prospettiva di rendere i diversamente abili protagonisti della scena sportiva, si sofferma sul valore sociale della spesa delle famiglie per le attività sportive, comunicando che in tal senso sono state riconfermate le detrazioni fiscali.

Benché riguardi il disegno di legge n. 1819, precisa che la scelta di sopprimere la SPORTASS testimonia la volontà di porre fine ad una tendenza negativa. In particolare, rispondendo ad una richiesta di chiarimento emersa nel dibattito, comunica che l'Inail e l'Inps subentrano nei rapporti pendenti attivi e passivi, mentre il personale attualmente in servizio è provvisoriamente trasferito alle dipendenze dell'Inps. Nell'assicurare che saranno comunque corrisposti i premi assicurativi e previdenziali agli atleti, comunica che la copertura relativa è effettuata con una destinazione di risorse sul bilancio dello Stato, non a carico quindi dell'Inps.

Sottolinea altresì positivamente l'invarianza delle risorse per il Coni, il quale tuttavia ha subito gli effetti degli accantonamenti dell'ultima manovra finanziaria. Fornisce comunque assicurazioni a che le risorse per l'ente saranno sbloccate onde restituire la pienezza dei finanziamenti in vista dei Giochi olimpici di Pechino 2008.

In merito all'Istituto per il credito sportivo che - rammenta - è la banca dello sport, sottolinea da un lato i maggiori contributi economici devoluti all'Istituto in controtendenza rispetto all'andamento negativo della XIV legislatura e, dall'altro, gli ulteriori compiti assegnati con riferimento all'accensione dei mutui e all'impiantistica sportiva.

Accanto alle risorse già previste per gli impianti sportivi, prosegue il Ministro, è prevista infatti una dotazione ad hoc di 20 milioni di euro per la ristrutturazione e la privatizzazione degli stadi e dei palazzetti. Al riguardo, fa presente che siffatto processo rappresenta un obiettivo strategico di medio termine necessario per ripristinare l'equilibrio economico del mercato e per alleggerire gli enti locali dagli oneri connessi ai costi di manutenzione. In tal modo le amministrazioni locali potranno destinare le risorse disponibili allo sport sociale. Fa presente altresì che detti contributi specifici non sono affidati in conto capitale ma per accendere mutui e attivare linee di credito che facilitino i processi di ristrutturazione, a dimostrazione di una netta discontinuità con il passato.

Passa poi al Fondo per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale, necessario per dare un assetto stabile ai grandi eventi, che sviluppano benefici economici e in termini di turismo, fino ad ora finanziati solo attraverso interventi episodici.

Con particolare riferimento all'interazione con il settore scolastico, dà conto delle attività di promozione e di estensione dell'attività motoria nella scuola secondaria e primaria elaborate unitamente al Ministero della pubblica istruzione. Nel ribadire che, data l'articolazione di competenze tra le Commissioni permanenti, ella non riferisce in questa sede sulle politiche giovanili, fa comunque presente che una quota del Fondo per le politiche giovanili è espressamente dedicata agli obiettivi citati. Si registra altresì una comunione di intenti tra i due Dicasteri in ordine alla introduzione in via sperimentale in sei scuole primarie per provincia dell'educazione motoria, con la volontà di estendere tale processo e di raddoppiarne le risorse. Comunica poi che è previsto uno stanziamento di 90 milioni di euro per favorire l'apertura pomeridiana delle scuole secondarie con il fine specifico di promuovere l'educazione fisica. Al riguardo occorrerà a suo giudizio monitorare a posteriori in che misura tali risorse verranno effettivamente destinate dalle autonomie scolastiche per tali scopi.

In conclusione, rimarca il grande sforzo della manovra finanziaria nella direzione di assicurare lo sport sociale e le riforme strutturali - secondo un percorso già avviato mediante la legge delega sui diritti televisivi inerenti le competizioni sportive - in una logica di coerenza rispetto all'impegno dichiarato dall'Esecutivo.

 

Dovendosi passare alle votazioni sui rapporti relativi alle diverse Tabelle del disegno di legge del bilancio di competenza della Commissione, e alle connesse parti del disegno di legge finanziaria,  la PRESIDENTE propone di disgiungere l'esame del disegno di legge n. 1819 rispetto all'esame dei documenti di bilancio.

 

Conviene la Commissione.

 

Con riferimento alla Tabella 2 del disegno di legge di bilancio, per le parti di competenza relative allo sport, e alle connesse parti del disegno di legge n. 1817,  il relatore SCALERA (Ulivo) sottolinea il rilievo della dimensione sociale dello sport, nonché del processo di ristrutturazione e privatizzazione degli impianti, peraltro richiesto dagli operatori del settore. Ribadisce infine le considerazioni circa l'opportunità di sopprimere la SPORTASS, chiudendo così un capitolo negativo e datato. Illustra indi uno schema di rapporto favorevole con osservazioni, pubblicato in allegato al presente resoconto.

 

Per dichiarazione di voto a nome del suo Gruppo prende la parola il senatore ASCIUTTI (FI) il quale lamenta il decremento delle risorse per il programma 30.1, domandando altresì chiarimenti circa la gestione delle maggiori risorse destinate alla ristrutturazione degli impianti sportivi.

 

In una breve interruzione, il relatore SCALERA (Ulivo) puntualizza che tali risorse sono finalizzate ad avviare il processo di privatizzazione ed apertura al mercato degli impianti sportivi.

 

Il senatore ASCIUTTI (FI), nel dichiararsi comunque contrario sullo schema di rapporto nel suo complesso, chiede che esso sia messo ai voti per parti separate, atteso che ne ritiene condivisibili le premesse e alcune osservazioni. Tuttavia, con riferimento all'osservazione n. 2 manifesta perplessità sulla istituzione dell'Osservatorio nazionale per l'impiantistica sportiva, tanto più che un obiettivo della manovra finanziaria è di razionalizzare gli enti pubblici, eliminando quelli inutili.

 

La senatrice SOLIANI (Ulivo) dichiara il voto favorevole della propria parte politica sullo schema di rapporto, esprimendo vivo compiacimento per le misure realizzate in ambito sportivo, dato anche il positivo impatto che esse hanno nella vita sociale del Paese.

Sottolineando che la manovra finanziaria è una occasione significativa per un confronto sulle linee strategiche di ciascun Ministero, ritiene che gli interventi citati dal ministro Giovanna Melandri rappresentino una base straordinaria su cui lavorare e auspica che ella abbia un rapporto costante con la Commissione onde consolidare la strategia avviata.

Tiene inoltre a precisare che, poiché l'Italia si sta preparando alle Olimpiadi di Pechino 2008, occorre affermare una precisa volontà politica di valorizzare i diritti umani a livello internazionale, anche attraverso l'elaborazione di atti specifici che segnino una svolta su questo fronte. Ciò è tanto più opportuno se si considera che l'Italia ha svolto un ruolo fondamentale anche in occasione della moratoria sulla pena di morte.

 

Dichiara a sua volta il voto favorevole del suo Gruppo la senatrice CAPELLI (RC-SE), la quale si compiace degli interventi previsti atteso che essi qualificano l'idea dello sport di cittadinanza, più vicina alla dimensione sociale rispetto a quella agonistica. Concorda altresì sulle misure inerenti il credito sportivo e l'impiantistica, che testimoniano a suo giudizio una chiara comprensione politica della valenza dello sport.

 

Si dichiara favorevole a nome del suo Gruppo la senatrice PELLEGATTA (IU-Verdi-Com), che esprime particolare apprezzamento in ordine all'impegno del Governo per il futuro delle giovani generazioni.

 

Prende brevemente la parola il ministro Giovanna MELANDRI per puntualizzare che la flessione delle risorse del programma 30.1 è esclusivamente dovuta ai minori finanziamenti delle Olimpiadi invernali di Torino, al decrescere degli importi dei mutui dei Mondiali del 1990, nonché alla eliminazione degli oneri connessi alla SPORTASS. Al netto di queste voci, le risorse stanziate in finanziaria determinano invece un saldo attivo, anche tenendo conto degli incentivi fiscali per le famiglie che promuovono la pratica sportiva.

 

Previa verifica del prescritto numero di senatori, la PRESIDENTE pone ai voti lo schema di rapporto favorevole con osservazioni per parti separate. La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi all'unanimità le premesse dalle parole "La Commissione" fino a "già incrementato della legge finanziaria 2007"; a maggioranza il dispositivo; all'unanimità le osservazioni nn. 1, 3 e 4; a maggioranza l'osservazione n. 2, nonché lo schema di rapporto nel suo complesso.

 

Si passa indi all'esame della Tabella 14 (Beni e attività culturali) del disegno di legge di bilancio e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria. La PRESIDENTE rammenta che è stato presentato l'ordine del giorno n. 1 (testo 2) al disegno di legge finanziaria in materia di istituti culturali, pubblicato in allegato al presente resoconto, sul quale il relatore FONTANA (Ulivo) esprime parere favorevole.

 

Il senatore GIAMBRONE (Misto-IdV) aggiunge la firma all'ordine del giorno n. 1, che risulta accolto dal sottosegretario Elena MONTECCHI.

 

La PRESIDENTE suggerisce di votare l'ordine del giorno per raccogliere il più ampio consenso.

 

Previa dichiarazione di voto favorevole della senatrice NEGRI (Aut), la quale sottolinea l'esigenza di riaggiornare e valutare criticamente le modalità di erogazione delle risorse in favore degli istituti culturali, esso è posto ai voti e approvato dalla Commissione all'unanimità.

 

Il relatore FONTANA (Ulivo) illustra indi uno schema di rapporto favorevole con osservazioni, che tiene conto delle considerazioni emerse nel dibattito.

 

Per dichiarazione di voto contrario sullo schema di parere nel suo complesso a nome del suo Gruppo prende la parola il senatore ASCIUTTI (FI), il quale avanza comunque la richiesta di votarlo per parti separate, tanto nelle premesse che nel dispositivo e nelle osservazioni, onde esprimere condivisione su alcune osservazioni. In particolare sollecita un chiarimento sulla osservazione n. 1, sollecitando un sostegno concreto fin dalla manovra finanziaria 2008 per la riforma dello spettacolo dal vivo.

 

In una breve interruzione, il sottosegretario Elena MONTECCHI ribadisce la precisa volontà di non introdurre riforme ordinamentali nel disegno di legge finanziaria, puntualizzando altresì che le risorse per il settore sono già stanziate attraverso il Fondo unico per lo spettacolo (FUS). Manifesta comunque la disponibilità dell'Esecutivo a sostenere le iniziative legislative - peraltro già presentate in Parlamento - in materia di spettacolo dal vivo.

 

Il senatore ASCIUTTI (FI), alla luce dei chiarimenti forniti dal Sottosegretario, suggerisce una riformulazione dell'osservazione n. 1 che sostituisca l'espressione "adeguato sostegno" con "adeguata attenzione". Con riguardo all'osservazione n. 2 esprime dubbi in ordine alla formulazione del secondo periodo circa le azioni di "effettivo risanamento", ritenendo preferibile espungere il termine "effettivo".

Dichiara infine un voto di astensione sulle premesse, manifestando alcune riserve in ordine agli interventi previsti dall'articolo 40 del disegno di legge finanziaria in merito al settore televisivo e auspicando che lo Stato non imponga vincoli ai privati.

 

La presidente Vittoria FRANCO (Ulivo) suggerisce a sua volta di inserire,  nell'osservazione n. 4, dopo le parole "stanziamenti a favore" le parole "dei beni culturali e in particolare". In considerazione di un breve intervento del senatore  AMATO (FI) circa la necessità di individuare gli istituti culturali oggetto di sollecitazione da parte della Commissione, propone infine di esplicitare nell'osservazione n. 4 il richiamo alla legge n. 534 del 1996.

 

La senatrice NEGRI (Aut) dichiara il voto favorevole a nome del suo Gruppo sullo schema di rapporto concordando in particolare con l'introduzione del tax credit a favore degli operatori del cinema.

Paventa tuttavia il rischio che tra le misure di razionalizzazione previste nel disegno di legge finanziaria, in particolare all'articolo 82, e la sollecitazione al Governo affinché sostenga gli istituti culturali non statali possano sorgere contraddizioni, reputando perciò necessaria una riflessione in termini di equilibrio politico ed economico delle misure.

In considerazione della particolarità del momento culturale che l'Italia attraversa, condivide la valorizzazione delle fondazioni lirico-sinfoniche attraverso un'azione premiante delle gestioni virtuose.

 

La senatrice SOLIANI (Ulivo) rimarca l'approccio strategico della manovra finanziaria anche per quanto concerne i beni culturali, la cui tutela contribuisce a definire l'immagine dell'Italia. Ritiene quindi che, nonostante occorra un tempo più lungo per mettere in moto il Paese, gli interventi previsti costituiscano un buon avvio per lo sviluppo del settore.

Enfatizza poi alcuni elementi innovativi della manovra, quali: la promozione del libro e della lettura; gli investimenti nei contesti internazionali, rispetto ai quali giudica utile un confronto con l'Esecutivo per quanto concerne gli interventi realizzati in ambito sia sovranazionale che locale; le misure di supporto al cinema, che si collocano in stretto raccordo con l'esame parlamentare dei disegni di legge di riforma del comparto; l'incremento delle risorse del FUS, rispetto al quale occorre a suo giudizio assicurare un rilancio allo spettacolo dal vivo; l'impostazione complessiva in termini di riorganizzazione strutturale.

Dichiara infine il voto favorevole a nome del suo Gruppo sullo schema di rapporto.

 

Il relatore FONTANA (Ulivo), accogliendo i suggerimenti avanzati in dichiarazione di voto, modifica le osservazioni nn. 1 e 2 nel senso indicato dal senatore Asciutti, nonché l'osservazione n. 4 come proposto dalla Presidente.

 

Il sottosegretario Elena MONTECCHI tiene a sottolineare che le misure di razionalizzazione degli enti pubblici non configgono con la volontà di sostenere gli istituti culturali non statali. Manifesta comunque piena disponibilità a svolgere una riflessione approfondita sui criteri di distribuzione delle risorse, nella prospettiva di garantire la trasparenza in ordine alle modalità di accesso.

 

La PRESIDENTE pone quindi in votazione per parti separate lo schema di rapporto favorevole con osservazioni riformulato, pubblicato in allegato al presente resoconto. Con distinte votazioni, la Commissione approva a maggioranza le premesse dalle parole: "La Commissione" fino a "gli ambiti dello spettacolo dal vivo", previa astensione del senatore ASCIUTTI(FI); a maggioranza il dispositivo; all'unanimità le osservazioni dalla n. 1 alla n. 5; a maggioranza lo schema di rapporto nel suo complesso.

 

Si passa indi all'esame della Tabella 7 del disegno di legge di bilancio, recante lo stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

Agli intervenuti nel dibattito, conclusosi nella seduta pomeridiana di ieri, replica la relatrice SOLIANI (Ulivo), la quale si compiace per l'ampia discussione che, come ogni anno in occasione della manovra finanziaria, consente una riflessione sulla scuola del futuro.

Registra peraltro che su due punti si sono incentrate le considerazioni più critiche: le norme sugli insegnanti di sostegno e le procedure di reclutamento.

Con riguardo al primo profilo, conviene che l'articolo 50, comma 3, non persuada del tutto. Rammenta tuttavia che si tratta di scelte che derivano da interventi precedenti, atteso che la prima riduzione di personale risale al 1997. Il disegno di legge finanziaria per il 2008 apporta due ulteriori modifiche alla disciplina vigente: da un lato, stabilizza al 70 per cento l'organico di diritto dell'anno scolastico 2006/2007, che peraltro è il più elevato degli ultimi anni; dall'altro, pone un blocco agli organici di fatto. Al riguardo, pur convenendo che la materia abbia bisogno di parametri certi e che sia compito della manovra finanziaria fissarli, osserva che in alcuni casi possono rendersi indispensabili interventi straordinari. Occorre tuttavia prevedere accertamenti particolarmente rigorosi, onde escludere la possibilità di abusi. Né va dimenticato che nell'anno scolastico 2006/2007 l'organico complessivo era pari a circa 94.000 docenti, di cui solo 48.000 rientravano nell'organico di diritto, e che anche applicando il "tetto" del 25 per cento, il numero dei docenti resterebbe invariato.

E' quindi lodevole l'impegno del Governo ad aumentare la percentuale di diritto fino al 70 per cento, con riferimento alla quale ella ipotizza addirittura un innalzamento all'80 per cento. Ritiene altresì indispensabile richiamare la prospettiva dell'organico funzionale.

Passando al tema del reclutamento, ella concorda sull'esigenza di un approccio più generale ed in tal senso richiama il piano strategico avviato con la legge finanziaria 2007, che prevede il previo parere delle Commissioni parlamentari.

Si sofferma altresì su altre tematiche emerse nel dibattito, ed in particolare sulla sperimentazione territoriale prevista dai commi da 9 a 17 dell'articolo 50, ribadendone la ragionevolezza e l'utilità al fine di mettere in moto un percorso virtuoso di raccordo con il territorio.

Conferma infine il giudizio positivo sulle risorse stanziate per l'edilizia scolastica che, ricorda ancora una volta, sono aggiuntive rispetto alle dotazioni ordinarie e pertanto, benché ancora insufficienti, rappresentano un'indicazione senz'altro positiva.

Illustra conclusivamente uno schema di rapporto favorevole con osservazioni, allegato al presente resoconto.

 

Replica altresì il sottosegretario PASCARELLA, il quale sottolinea come finalmente la manovra finanziaria faccia chiarezza sullo stato della scuola italiana, riconoscendone i profili di difficoltà strutturale.

A fronte di ciò, il Governo ha avviato misure importanti, liberando risorse che possono essere finalmente spese a vantaggio del settore; tra queste cita i piani stralcio 2005 e 2007 per l'adeguamento anti-sismico delle scuole, per un importo pari a 500 milioni di euro, nonché l'intesa con la Conferenza Stato-regioni del settembre scorso sul piano di adeguamento dell'edilizia scolastica, per un importo pari a 750 milioni di euro.

Né giudica irrilevanti i 20 milioni di euro aggiuntivi stanziati da questa finanziaria, che potranno  innescare la partecipazione virtuosa di regioni ed enti locali nel processo di ammodernamento degli edifici scolastici. Ricorda altresì la devoluzione di ulteriori cento milioni di euro nel triennio per l'abbattimento delle barriere architettoniche nelle scuole.

Passando ad altre tematiche affrontate nel dibattito, egli ribadisce l'importanza di incrementare di 10.000 unità il contingente di personale ATA precario che verrà inquadrato in ruolo.

Quanto al comma 6 dell'articolo 50, nega che la previsione di un regolamento sottenda la volontà dell'Esecutivo di sottrarsi al confronto parlamentare. Tuttavia, occorre rispondere con urgenza all'esaurimento di alcune graduatorie onde evitare la formazione di un nuovo precariato.

Dopo aver ringraziato la relatrice Soliani per i chiarimenti offerti sulla consistenza degli insegnanti di sostegno, si sofferma più in generale sulla riduzione degli organici, evidenziando gli effetti positivi del "congelamento" della clausola di salvaguardia operato dal decreto-legge n. 159.

Riconosce infine che la spesa per l'istruzione in Italia, pari al 3 per cento del PIL, sia inferiore alla media OCSE. Rimarca tuttavia che anche altri Paesi avanzati, quali la Germania, la Spagna e il Giappone, restano al di sotto di tale media.

Ribadisce conclusivamente che la manovra finanziaria in atto, se da un lato è certamente volta alla riduzione della spesa pubblica, dall'altro valorizza la scuola per controbilanciare il declino e rilanciare lo sviluppo, assegnando al comparto 300 milioni di euro in più rispetto all'anno scorso.

 

Per dichiarazione di voto sullo schema di rapporto della relatrice interviene il senatore VALDITARA (AN), il quale ne chiede la votazione per parti separate manifestando fin d'ora una contrarietà di fondo, ma la disponibilità a votare favorevolmente sull'osservazione n. 5.

Quanto all'osservazione n. 6, ne chiede un rafforzamento nel senso di sollecitare un atto di rango legislativo per la riforma del reclutamento dei docenti. Ricorda del resto che la materia è attualmente regolata dalla legge n. 53 del 2003, la quale non può essere modificata, con un atto di normazione secondaria.

Coglie poi l'occasione per lamentare l'insoddisfacente replica del rappresentante del Governo, osservando anzitutto che le risorse liberate a favore dell'edilizia scolastica, cui egli ha fatto riferimento, non rappresentano certo fondi nuovi. Né vale la considerazione che i 20 milioni aggiuntivi saranno integrati con gli investimenti a livello locale, atteso che in tal modo di scarica sugli enti territoriali una competenza del Governo che, oltretutto, riduce le disponibilità degli enti locali. Ribadisce inoltre che anche i fondi stanziati nelle leggi finanziarie della scorsa legislatura dall'allora ministro Letizia Moratti erano aggiuntivi e furono aspramente criticati dal Centro-sinistra, ancorché fossero superiori a quelli attualmente in discussione.

Quanto agli interventi di razionalizzazione, rammenta ancora una volta che nella scorsa legislatura i risparmi furono totalmente reinvestiti a favore del settore.

Dopo aver nuovamente lamentato l'assenza di un adeguato rifinanziamento delle norme per la stabilizzazione del precariato, nonché l'ulteriore innalzamento del rapporto alunni per classe (che in alcune aree del Paese è già eccessivamente elevato), riconosce che la percentuale del PIL dedicata alla scuola italiana è simile a quella di altri Paesi avanzati. Sottolinea tuttavia che in tali Nazioni le scuole private hanno una diffusione assai maggiore che in Italia e il PIL è comunque estremamente superiore a quello nazionale.

Egli critica altresì il mancato finanziamento della valutazione, deplorando che il recente contratto del comparto non contenga alcun meccanismo meritocratico. In particolare, ritiene grave non prevedere la possibilità di retribuzioni differenziate per i docenti più meritevoli, come invece previsto dall'articolo 22 del contratto siglato nella scorsa legislatura dall'allora ministro Letizia Moratti.

Ribadisce conclusivamente il proprio giudizio negativo sulla manovra finanziaria per la parte relativa alla scuola, che reputa assai deludente per le riduzioni di spesa, che colpiscono in particolare le fasce più deboli; per l'assenza di spinte meritocratiche; per l'inadeguatezza delle risorse stanziate a favore dell'edilizia scolastica; per la previsione di modalità inaccettabili per la riforma del reclutamento e per il tradimento degli impegni assunti sul precariato.

 

Anche il senatore ASCIUTTI (FI) si dichiara assai deluso dalla manovra finanziaria e giudica negativamente lo schema di rapporto della relatrice, che non trova il coraggio di manifestare apertamente il proprio dissenso.

Con riferimento al rapporto studenti per classe, invita a tenere in debito conto le particolari condizioni geografiche del nostro Paese, criticando misure che finiscono per incidere negativamente sulle classi sociali più deboli.

Entrando nel merito dell'osservazione n. 5, ne chiede un rafforzamento atteso che solo il mantenimento della possibilità di deroga consentirà la chiamata di un numero sufficiente di insegnanti. Invita quindi la maggioranza a non contraddire gli impegni assunti in campagna elettorale ed a pronunciarsi per l'abrogazione esplicita dell'articolo 50, comma 4, secondo periodo.

Esprime poi netto dissenso sull'osservazione n. 6, che non recepisce adeguatamente le osservazioni del dibattito a netto favore di un provvedimento legislativo per la riforma del reclutamento. E' palese tuttavia che il ministro Fioroni non voglia dialogare né con il Parlamento né con la sua maggioranza, temendo evidentemente che quest'ultima non trovi un accordo.

Preannuncia quindi un convinto voto contrario sul complesso del rapporto.

 

La senatrice NEGRI (Aut) esprime invece una valutazione positiva sullo schema di rapporto della relatrice, che a suo giudizio affronta correttamente i profili ancora problematici della manovra, apprezzandone in particolare l'approccio che mette in luce le esigenze di razionalizzazione. Rammenta del resto che lo stesso Quaderno bianco sulla scuola non prevede per il futuro massicce assunzioni, atteso che la popolazione scolastica si va stabilizzando.

Con riferimento all'edilizia scolastica, stigmatizza poi l'atteggiamento del Centro-destra ricordando che nella scorsa legislatura i finanziamenti sono stati sospesi per il 2005 e 2006 e assai esigui nel 2004.

Dopo aver richiamato l'attenzione sulle norme contenute nell'atto Camera 2272-ter, attualmente all'esame dell'altro ramo del Parlamento, sul project financing, nega che il piano per l'assorbimento del precariato sia scoperto, atteso che nella scorsa finanziaria era previsto l'utilizzo dei risparmi conseguenti ai prepensionamenti.

Condivide altresì l'osservazione n. 6, ritenendo che un regolamento sia sufficiente per disciplinare le tecniche concorsuali.

Ribadisce conclusivamente un giudizio favorevole sulla manovra che, in un contesto di risorse non crescenti, raccoglie positivamente la sfida alla razionalizzazione.

 

Il senatore MARCONI (UDC) esprime un orientamento contrario, chiedendo tuttavia alla relatrice alcune modifiche: all'osservazione n. 2, suggerisce di introdurre un riferimento all'insufficienza dei fondi per l'edilizia scolastica; all'osservazione n. 6, sottolinea l'esigenza - a fronte di una prevista riduzione pari a 47.000 docenti - di chiarire che le nuova modalità di reclutamento devono in tutti i modi evitare l'insorgenza di un nuovo precariato; auspica infine che sia inserito un segnale per il riconoscimento ai docenti di una funzione diversa rispetto agli amministrativi.

 

Riprende brevemente la parola il senatore VALDITARA (AN) per precisare alla senatrice Negri che nella finanziaria 2004 l'edilizia scolastica è stata finanziata con ben 348 milioni di euro.

 

La senatrice CAPELLI (RC-SE) conferma anzitutto il giudizio positivo sull'articolo 36 in materia di adeguamento antisismico delle scuole. Riconosce peraltro che la copertura della norma non è a carico dei fondi destinati ai partiti politici.

Dopo avere sottolineato l'articolo 94, comma 4, che prevede procedure di mobilità per il personale docente inidoneo ai compiti di insegnamento, il quale sarà inserito in un ruolo speciale ad esaurimento, annuncia il voto favorevole sullo schema di rapporto della relatrice che ha saputo cogliere, a suo avviso, lo spirito delle osservazioni critiche emerse nel dibattito. In particolare, apprezza le osservazioni nn. 5 e 6, mentre manifesta qualche perplessità sul disposto letterale dell'osservazione n. 3.

 

Il senatore RANIERI (Ulivo) rammenta che, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla scuola, è emerso con chiarezza come il rapporto tra docenti e alunni prescinda purtroppo sia dalle condizioni di bisogno che dagli interventi adottati, dipendendo prevalentemente dalle modalità di gestione della mobilità. Sollecita pertanto una riflessione più approfondita, in rapporto all'autonomia, ed in tal senso esprime un giudizio positivo sull'osservazione n. 3 del rapporto.

Condivide poi la scelta di dar vita a sperimentazioni sui possibili interventi di razionalizzazione, in un'ottica di collaborazione istituzionale che si inserisce nella cornice del nuovo Titolo V della Costituzione, in relazione agli obiettivi di sviluppo. Apprezza altresì che i risparmi conseguenti siano reinvestiti nel settore, secondo un metodo innovativo che potrà essere adottato su più vasta scala nella prossima manovra finanziaria.

Manifesta indi compiacimento per il fatto che, sia pure in altra sede, sia stata "congelata" la clausola di salvaguardia, ridimensionando le prospettive di risparmio e ripartendole diversamente negli anni.

Quanto al precariato, ritiene che la prevista assunzione di 10.000 ulteriori unità di personale ATA sia rilevante, atteso che si trattava del punto più debole del programma di assunzioni delineato dalla finanziaria 2007.

Passando all'osservazione n. 5, sottolinea l'importanza di inquadrare in ruolo il maggior numero possibile di docenti di sostegno, in considerazione della continuità didattica così assicurata agli studenti disabili. Apprezza quindi la proposta della relatrice di aumentare ad almeno l'80 per cento la quota dell'organico di diritto e di richiamare la prospettiva dell'organico funzionale.

Relativamente all'osservazione n. 6, condivide pienamente l'esigenza di coinvolgere il Parlamento sulle procedure di reclutamento. Anche a fronte delle difficoltà di funzionamento delle SISS, occorre infatti a suo avviso una riflessione di più ampio respiro che colleghi le assunzioni ai fabbisogni oggettivi di organico a livello territoriale, in un'ottica di raccordo fra Pubblica istruzione, Economia ed Università. Si dichiara peraltro disponibile a valutare favorevolmente l'ipotesi di sollecitare il Governo a procedere con una norma di rango legislativo.

Preannuncia conclusivamente il voto favorevole del suo Gruppo.

 

Il senatore DAVICO (LNP) ritiene insufficiente lo sforzo compiuto dalla relatrice: in primo luogo, critica l'assenza di qualunque riferimento a detrazioni fiscali in favore delle famiglie per l'acquisto di materiali scolastici e strumenti musicali; con riferimento all'osservazione n. 3, avrebbe preferito un impegno più cogente sulla formazione delle classi che, pur prendendo atto dell'esigenza di razionalizzare il rapporto fra alunni e docenti, avesse mantenuto la possibilità di deroghe in condizioni particolari; si associa poi alle critiche già espresse sull'osservazione n. 5 ed auspica un'intesa più ampia sull'osservazione n. 6 che salvaguardi le prerogative del Parlamento.

Dichiara quindi il voto contrario del suo Gruppo.

 

La senatrice PELLEGATTA (IU-Verdi-Com) ringrazia la relatrice di aver raccolto le osservazioni emerse nel dibattito, sottolineando in primo luogo l'importanza dell'autonomia al fine di un pieno assolvimento dei compiti istituzionali della scuola.

Sull'osservazione n. 5, dichiara che avrebbe preferito l'eliminazione completa del divieto di disporre deroghe; giudica comunque accettabile l'innalzamento almeno all'80 per cento dell'organico di diritto.

Anche sull'osservazione n. 6, avrebbe preferito un impegno più cogente al Governo in favore del pieno coinvolgimento del Parlamento.

Dopo aver suggerito un'osservazione aggiuntiva, che solleciti il coinvolgimento delle scuole e degli enti locali nella definizione del piano triennale di sperimentazione, dichiara conclusivamente il suo voto favorevole.

 

Raccogliendo i suggerimenti emersi nelle dichiarazioni di voto, la relatrice SOLIANI (Ulivo) riformula il proprio schema di rapporto, modificando le osservazioni nn. 2 e 6 ed aggiungendo la n. 8. Con particolare riguardo alla n. 6, precisa peraltro di non ritenere praticabile, in questa sede, inserire un esplicito richiamo a strumenti di rango legislativo, che richiede una previa concertazione con il Governo. Reputa comunque che a ciò possa essere dato seguito anche successivamente, in fase emendativa.

 

Si procede alla votazione per parti separate dello schema di rapporto favorevole con osservazioni della relatrice, come riformulato, pubblicato in allegato al presente resoconto.

 

Con distinte votazioni, la Commissione approva a maggioranza il dispositivo dalle parole "La Commissione" fino a "formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni, relative al disegno di legge finanziaria", nonché le osservazioni nn. 1, 2, 3 e 4; all'unanimità l'osservazione n. 5; a maggioranza le osservazioni nn. 6, 7 e 8, nonché lo schema di rapporto nel suo complesso.

 

La seduta, sospesa alle ore 12, è ripresa alle ore 12,15.

 

Si passa all'esame della Tabella 17 (Università e ricerca) e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

Il relatore RANIERI (Ulivo) illustra uno schema di rapporto favorevole con osservazioni, pubblicato in allegato al presente resoconto.

 

Il senatore VALDITARA (AN) critica che il Governo non abbia colto l'occasione di un extra-gettito pari a 13 miliardi di euro per destinare risorse aggiuntive all'università italiana. I 150 milioni devoluti rappresentato infatti solo il minimo per sopravvivere, atteso che per la maggior parte saranno assorbiti da automatismi che non migliorano il sistema complessivo. Al contrario, occorreva un investimento più convinto sulla valutazione e in particolare sull'ANVUR.

Un segnale più forte occorreva anche in favore del riequilibrio ed in tal senso lamenta l'assenza di una specifica percentuale, nonchè di strumenti che valorizzino il merito dei docenti. A tale ultimo riguardo, rinnova al Governo la richiesta di valutare la possibilità di liberalizzare le retribuzioni, atteso che un'autonoma contrattazione delle condizioni economiche dei docenti incentiverebbe la competizione tra atenei.

Sollecita altresì un impegno più consistente, pari ad almeno 40 milioni di euro, per i dottorandi di ricerca, che attualmente sono retribuiti troppo miseramente. Analogamente, occorrerebbero 80-100 milioni per incrementare gli stipendi dei ricercatori. In proposito, egli rammenta che, nella scorsa legislatura, il Centro-destra riuscì a trovare la copertura finanziaria necessaria  e chiede al Ministro e alla sua maggioranza la disponibilità a lavorare insieme in questo senso.

Egli ribadisce poi il suo dissenso sull'articolo 92 del disegno di legge finanziaria, che cancella un istituto essenziale di flessibilità, nonché sull'esigenza di una valutazione delle sedi universitarie, anziché dei singoli docenti. Dichiara conclusivamente il convinto voto contrario del suo Gruppo sul rapporto del relatore.

 

La senatrice GAGLIARDI (RC-SE) osserva che il Governo ha ereditato un sistema universitario devastato da cinque anni di Governo di Centro-destra ed ha marcato una sensibile inversione di tendenza. Nonostante l'incremento di risorse, l'Italia resta infatti al di sotto della media OCSE, registrando drammatici ritardi. Invita quindi a dare atto al Governo di uno strenuo impegno per affermare priorità che ancora non sono riconosciute in questo Paese.

Esprime poi compiacimento per una manovra finanziaria che, per la prima volta dopo tanti anni, risulta priva di norme ordinamentali, anche se questo rende più difficile una riflessione di merito.

Dopo aver sollecitato una modifica dell'articolo 92 che eviti distorsioni e l'insorgenza di nuovo precariato, dichiara conclusivamente il voto favorevole del suo Gruppo.

 

Per dichiarazione di voto contrario a nome del suo Gruppo interviene il senatore MAURO (FI) il quale stigmatizza che la maggioranza ha tradito le promesse elettorali e non ha ancora ben chiara la volontà di riforma dell'università e della ricerca. Nel deplorare i continui proclami del Centro-sinistra sulla centralità del sapere rispetto ai quali non sono stati adottati interventi conseguenti, lamenta che la compagine di sostegno al Governo manifesti un voto favorevole su norme in contrasto con le opinioni da sempre professate. In particolare richiama l'articolo 92 del disegno di legge finanziaria che si colloca a suo giudizio in netta contraddizione con le idee del Centro-Sinistra sul precariato; ciò testimonia a suo avviso una assoluta mancanza di attenzione alla politica anche in campo universitario.

La vera disuguaglianza sociale, prosegue il senatore, si estrinseca infatti nelle scarse possibilità offerte alle fasce più deboli di accedere alla conoscenza e ai saperi, in senso opposto a una vera mobilità sociale. Nel rammentare che in Italia la mobilità delle classi sociali è poco elevata rispetto ad altri Paesi, esprime profondo stupore per la disattenzione del Centro-sinistra su questi temi, che dovrebbe essere invece cari alla sua tradizione politica dello schieramento di maggioranza.

Stigmatizza quindi l'assoluta incoerenza e contraddittorietà delle forze di Governo che traspare dalle disposizioni del disegno di legge finanziaria. Nè ravvisa elementi innovativi con riferimento alla situazione economica dei ricercatori, troppo spesso costretti ad emigrare in altri Stati, e ribadisce che l'Esecutivo ha la responsabilità e gli strumenti per intervenire efficacemente nel settore.

Dopo aver rimarcato che la crescita sociale ed economica del Paese è connessa alla formazione delle classi dirigenti, esprime forti critiche per l'assenza di misure volte a rendere appetibili le università italiane all'estero e ribadisce l'inadeguatezza della manovra di bilancio rispetto ai problemi denunciati.

 

Per dichiarazione di voto favorevole sullo schema di rapporto prende la parola la senatrice NEGRI (Aut), la quale sottolinea con forza il carattere innovativo dell'articolo 3, comma 19, che costituisce una enorme svolta in termini sia economici che politici.

Nel rammentare che durante la manovra finanziaria del 2007 il dibattito si era incentrato sulla limitatezza degli investimenti privati in ricerca, ritiene che le detrazioni fiscali disposte dall'articolo 3 consentano di riclassificare l'intervento dello Stato in un'ottica nuova.

 

La PRESIDENTE pone indi ai voti lo schema di rapporto favorevole con osservazioni che risulta approvato a maggioranza. Dichiara così concluso l'esame dei documenti di bilancio.

 


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE   (1818 - TABELLA 2) (limitatamente a quanto di competenza) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze - limitatamente a quanto di competenza - per l'anno finanziario 2008, nonché le parti connesse del disegno di legge finanziaria,

manifesta soddisfazione per la diversa struttura del disegno di legge di bilancio che fornisce una prima valida risposta alle esigenze di maggiore trasparenza e monitoraggio dei servizi erogati;

prende atto che  le funzioni in materia di sport sono collocate presso lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze;

 

con riferimento al disegno di legge di bilancio:

(omissis)

riguardo al disegno di legge finanziaria:

giudica con favore l'articolo 72, il quale istituisce il Fondo per lo sport di cittadinanza, con una dotazione di 20 milioni di euro per il 2008, 35 milioni di euro per il 2009 e 40 milioni di euro per il 2010, al fine di promuovere il diritto allo sport come strumento per la formazione e la tutela della salute, nonché di consentire la costituzione e il funzionamento di un Osservatorio nazionale per l'impiantistica sportiva;

rileva che il comma 3 del medesimo articolo incrementa di 10 milioni di euro per il 2008 il Fondo per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale, istituito dalla legge finanziaria 2007 per il potenziamento degli impianti sportivi, nonché per la realizzazione di eventi particolari fra cui la partecipazione dell'Italia ai Giochi olimpici di Pechino 2008;

registra positivamente l'aumento di 1 milione di euro per ciascun anno del triennio 2008-2010 del contributo al Comitato italiano paraolimpico, previsto dalla legge finanziaria 2006 e già incrementato dalla legge finanziaria 2007.

 

Sulla base di tali premesse, formula un rapporto favorevolecon le seguenti osservazioni, riferite al disegno di legge finanziaria.

1.  Considerata l'attuale collocazione presso lo stato di previsione del Ministero dell'economia delle competenze in materia di sport, si auspica che in futuro sia data piena autonomia ad un settore tanto delicato.

2.  Dato che in Italia non esiste ancora una anagrafe degli impianti sportivi, si auspica che il nascente Osservatorio nazionale per l'impiantistica sportiva risulti utile a fini non solo di controllo, ma anche e soprattutto di gestione, organizzazione e pianificazione degli interventi per l'impiantistica sportiva sul territorio nazionale.

3.  In relazione al Comitato italiano paraolimpico, per il quale si sottolinea l'importanza di uno stanziamento aggiuntivo da ritenere un parametro di civiltà, si augura un rafforzamento dell'impegno del Governo a favore dei diversamente abili.

4.  Si sollecita una maggiore integrazione con i settori dell'Istruzione dell'Università ai fini sia di una più completa formazione della persona che di una migliore tutela della salute.

 

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAL RELATORE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI (1818 - TABELLA 14) (limitatamente a quanto di competenza) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione della spesa del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2008, nonché le parti connesse del disegno di legge finanziaria,

premesso che la manovra economica per il 2008 conferma la volontà del Governo di "investire" sul patrimonio e sulle attività culturali e di spettacolo, ritenendo la loro valorizzazione strategica e trainante per il nostro Paese, come dimostrano alcuni interventi già attuati nel 2007,

apprezza che da quest'anno il bilancio è per la prima volta strutturato per programmi e missioni, in un'ottica di maggiore trasparenza dei conti pubblici;

 

con riferimento al disegno di legge di bilancio:

(omissis)

quanto alle norme di interesse della Commissione contenute nel disegno di legge finanziaria 2008:

- manifesta apprezzamento per l'articolo 7, il quale disciplina gli investimenti nella filiera del cinema tramite l’introduzione di crediti di imposta (tax credit) a beneficio sia di persone giuridiche e fisiche titolari di reddito d’impresa, estranee al settore cinematografico, che di imprese facenti parte della cosiddetta filiera (produzione, distribuzione, esercizio); pur rilevando che le norme di natura fiscale saranno oggetto di valutazione da parte della Commissione competente, evidenzia che che questo intervento anticipa i provvedimenti di riforma del cinema, e risponde positivamente alle urgenti necessità del settore, introducendo misure volte a rivitalizzare il mercato italiano afflitto da troppi anni di stagnazione,

- ritiene positive le disposizioni dell'articolo 40, recante modifiche al Testo unico della radiotelevisione, in virtù delle quali è previstauna maggiore presenza del cinema italiano ed europeo nelle programmazioni e negli investimenti delle emittenti televisive,

- condivide l'articolo 49, che ripropone il proficuo meccanismo della riprogrammazione delle risorse finanziarie giacenti nelle contabilità speciali gestite dal Ministero per i beni culturali e non impegnate, come già attuato in via sperimentale dalla finanziaria 2007, ai fini della razionalizzazione delle risorse,

- prende atto delle norme del disegno di legge finanziaria aventi carattere generale, quali fra l'altro l'articolo 79, recante disposizioni diverse di contenimento e razionalizzazione delle spese, e l'articolo 82, avente finalità di riordino, trasformazione o soppressione e messa in liquidazione di enti ed organismi pubblici statali nonché di strutture amministrative pubbliche statali secondo criteri di razionalizzazione di composizione e competenze;

- valuta favorevolmente il rifinanziamento dell'8 per mille contenuto nell'articolo 84, nonché l'articolo 85 sulla riduzione degli organi societari;

- apprezza l'articolo 93 che, in analogia conil disegno di legge n. 2806all'esame della Camera dei deputati, autorizza il Ministero per i beni e le attività culturali ad assumere 400 assistenti alla vigilanza, sicurezza, accoglienza, comunicazione e servizi al pubblico, di posizione economica B3, nonché 100 unità di posizione economica C1, tra architetti, archeologi, storici dell’arte e amministrativi,

- manifesta piena soddisfazione per il coraggioso incremento del FUS, che testimonia una radicale inversione di tendenza rispetto alla politica dei tagli allo spettacolo e risulta determinato dalla volontà di procedere a riforme ormai ineludibili in tutti gli ambiti dello spettacolo dal vivo.

Sulla base di tali premesse, formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni, riferite al disegno di legge finanziaria.

 

1.Si auspica che il Governo assicuri un adeguato sostegno alle leggi di riforma dello spettacolo dal vivo.

2.Per quanto riguarda le fondazioni lirico-sinfoniche, che assorbono da sole il 48 per cento del FUS, si chiede che già in sede di discussione della manovra finanziaria e nei conseguenti atti del Governo vengano assunti provvedimenti incisivi e in sintonia con il delicato clima in cui il Paese vive; si raccomanda inoltre l'introduzione di misure volte al contenimento della spesa e che l'aumento dei fondi sia finalizzato tanto ad azioni di effettivo risanamento quanto al riconoscimento delle gestioni rivelatesi particolarmente efficaci.

3.Si auspica che l'aumento del FUS venga ulteriormente finalizzato al settore del cinema, già efficacemente sostenuto dall’introduzione del "tax credit" ma per il quale è indispensabile una particolare attenzione al riammodernamento delle sale.

4.Si sollecita il Governo ad incrementare gli stanziamenti a favore degli istituti, delle associazioni, degli enti, delle fondazioni e degli organismi culturali non statali in considerazione delle fondamentali funzioni di interesse pubblico svolte, anche al fine di reintegrare i tagli subiti nel quinquennio 2001-2005.

5.Si raccomanda una maggiore valorizzazione dei musei scientifici.

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI (1818 - TABELLA 14) (limitatamente a quanto di competenza) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione della spesa del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2008, nonché le parti connesse del disegno di legge finanziaria,

premesso che la manovra economica per il 2008 conferma la volontà del Governo di "investire" sul patrimonio e sulle attività culturali e di spettacolo, ritenendo la loro valorizzazione strategica e trainante per il nostro Paese, come dimostrano alcuni interventi già attuati nel 2007,

apprezza che da quest'anno il bilancio è per la prima volta strutturato per programmi e missioni, in un'ottica di maggiore trasparenza dei conti pubblici;

 

con riferimento al disegno di legge di bilancio:

(omissis)

quanto alle norme di interesse della Commissione contenute nel disegno di legge finanziaria 2008:

- manifesta apprezzamento per l'articolo 7, il quale disciplina gli investimenti nella filiera del cinema tramite l’introduzione di crediti di imposta (tax credit) a beneficio sia di persone giuridiche e fisiche titolari di reddito d’impresa, estranee al settore cinematografico, che di imprese facenti parte della cosiddetta filiera (produzione, distribuzione, esercizio); pur rilevando che le norme di natura fiscale saranno oggetto di valutazione da parte della Commissione competente, evidenzia che questo intervento anticipa i provvedimenti di riforma del cinema e risponde positivamente alle urgenti necessità del settore, introducendo misure volte a rivitalizzare il mercato italiano afflitto da troppi anni di stagnazione,

- ritiene positive le disposizioni dell'articolo 40, recante modifiche al Testo unico della radiotelevisione, in virtù delle quali è previstauna maggiore presenza del cinema italiano ed europeo nelle programmazioni e negli investimenti delle emittenti televisive,

- condivide l'articolo 49, che ripropone il proficuo meccanismo della riprogrammazione delle risorse finanziarie giacenti nelle contabilità speciali gestite dal Ministero per i beni culturali e non impegnate, come già attuato in via sperimentale dalla finanziaria 2007, ai fini della razionalizzazione delle risorse,

- prende atto delle norme del disegno di legge finanziaria aventi carattere generale, quali fra l'altro l'articolo 79, recante disposizioni diverse di contenimento e razionalizzazione delle spese, e l'articolo 82, avente finalità di riordino, trasformazione o soppressione e messa in liquidazione di enti ed organismi pubblici statali nonché di strutture amministrative pubbliche statali secondo criteri di razionalizzazione di composizione e competenze;

- valuta favorevolmente il rifinanziamento dell'8 per mille contenuto nell'articolo 84, nonché l'articolo 85 sulla riduzione degli organi societari;

- apprezza l'articolo 93 che, in analogia conil disegno di legge n. 2806all'esame della Camera dei deputati, autorizza il Ministero per i beni e le attività culturali ad assumere 400 assistenti alla vigilanza, sicurezza, accoglienza, comunicazione e servizi al pubblico, di posizione economica B3, nonché 100 unità di posizione economica C1, tra architetti, archeologi, storici dell’arte e amministrativi,

- manifesta piena soddisfazione per il coraggioso incremento del FUS, che testimonia una radicale inversione di tendenza rispetto alla politica dei tagli allo spettacolo e risulta determinato dalla volontà di procedere a riforme ormai ineludibili in tutti gli ambiti dello spettacolo dal vivo.

Sulla base di tali premesse, formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni, riferite al disegno di legge finanziaria.

 

1.Si auspica che il Governo assicuri un'adeguata attenzione alle leggi di riforma dello spettacolo dal vivo.

2.Per quanto riguarda le fondazioni lirico-sinfoniche, che assorbono da sole il 48 per cento del FUS, si chiede che già in sede di discussione della manovra finanziaria e nei conseguenti atti del Governo vengano assunti provvedimenti incisivi e in sintonia con il delicato clima in cui il Paese vive; si raccomanda inoltre l'introduzione di misure volte al contenimento della spesa e che l'aumento dei fondi sia finalizzato tanto ad azioni di risanamento quanto al riconoscimento delle gestioni rivelatesi particolarmente efficaci.

3.Si auspica che l'aumento del FUS venga ulteriormente finalizzato al settore del cinema, già efficacemente sostenuto dall’introduzione del "tax credit" ma per il quale è indispensabile una particolare attenzione al riammodernamento delle sale.

4.Si sollecita il Governo ad incrementare gli stanziamenti a favore dei beni culturali ed in particolare degli istituti, delle associazioni, degli enti, delle fondazioni e degli organismi culturali non statali, di cui alla legge n. 534 del 1996, in considerazione delle fondamentali funzioni di interesse pubblico svolte, anche al fine di reintegrare i tagli subiti nel quinquennio 2001-2005.

5.Si raccomanda una maggiore valorizzazione dei musei scientifici.

 

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DALLA RELATRICE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE  (1818 - TABELLA 7) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione della spesa del Ministero della pubblica istruzione, per l'anno finanziario 2008, nonché le parti connesse del disegno di legge finanziaria,

premesso che la manovra finanziaria di quest'anno è molto diversa rispetto a quella del 2007, in quanto punta alla restituzione fiscale, alla semplificazione, agli investimenti, alla riqualificazione della spesa pubblica e al rafforzamento del sistema di protezione sociale;

ritenuto che, nonostante il contesto sia caratterizzato dall'elevato debito pubblico e da risultati della crescita inferiore alla media europea, l'attuale manovra finanziaria è quella migliore possibile, in quanto equilibrata e pienamente in linea di continuità con l'operato del Governo nella volontà di assicurare una prospettiva nuova ai giovani;

apprezzato l'impegno congiunto dei Ministri della pubblica istruzione e dell'economia, sfociato in uno specifico Quaderno bianco dal quale emergono positivamente le differenze di metodo rispetto al passato nonché l'esigenza di garantire:

- la qualità del capitale umano, la mobilità sociale e la produttività del Paese,

- il miglioramento della rete e dell'organizzazione del servizio, un salto di qualità del sistema di valutazione, nonché l'introduzione di nuove disposizioni sul reclutamento e la formazione dei docenti, cui corrisponde l'articolo 50 del disegno di legge finanziaria;

considerate l'imminente presentazione di un provvedimento sul lavoro e la previdenza e la recente stipula del nuovo contratto per la scuola, siglato pochi giorni fa dopo 24 mesi di attesa;

salutata con favore l'abrogazione - prevista dal decreto-legge n. 159, contestualmente all'esame della Commissione - per il 2007 della clausola di salvaguardia stabilita dalla precedente legge finanziaria;

 

con riferimento al disegno di legge finanziaria:

osservato anzitutto che tra le norme fiscali si collocano disposizioni di rilevante interesse della Commissione, come ad esempio il comma 35 dell'articolo 5, recante detrazioni a favore dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, per l'aggiornamento e la formazione;

giudicati positivamente i commi 3 e 4 dell'articolo 36 in materia di edilizia scolastica, in base ai quali si incrementa di 20 milioni di euro a decorrere dal 2008 il Fondo per interventi straordinari istituito nel 2003, disponendo l'adeguamento strutturale antisismico degli edifici scolastici tenendo conto dei diversi livelli di rischio, anche in ossequio alle precise direttive comunitarie in materia;

manifestato interesse per l'articolo 50 che realizza una maggiore qualificazione del servizio mediante economie di spesa da reinvestire nel settore, la stabilizzazione in particolare dei docenti di sostegno, il reclutamento, nonché un nuovo modello organizzativo da sperimentare sul territorio.

rilevato l'ammontare complessivo delle economie di spesa, pari a 535 milioni per il 2008, 897 milioni per il 2009, 1.218 milioni per il 2010 e 1.432 milioni a partire dal 2011;

quanto ai commi 3 e 4 dell'articolo 50, tenuto conto che i docenti di sostegno dal 2008-2009 non saranno più del 25 per cento delle sezioni e delle classi dell'organico di diritto riferito all'anno scolastico 2006-2007, mentre nel triennio 2008-2010 la dotazione organica di diritto è contestualmente rideterminata, fino al 70 per cento dei posti di sostegno complessivamente attivati nell'anno scolastico 2006-2007, ponendo così un freno alle nomine in deroga alla dotazione stabilita;

espressa soddisfazione per il comma 5 dell'articolo 50 che aumenta di 10.000 unità il personale ATA da immettere in ruolo rispetto alla finanziaria 2007, in conseguenza dei collocamenti a riposo previsti per gli anni 2008-2009 e 2009-2010;

ritenuti positivi i commi da 9 a 17 dell'articolo 50 circa la sperimentazione volta ad innalzare la qualità del servizio di istruzione previo coordinamento tra Stato, regioni, enti locali ed istituzioni scolastiche, tenendo conto comunque che dopo il 2010-2011 la fase di sperimentazione potrà essere estesa all'intero territorio nazionale;

manifestata l'esigenza di perseguire le finalità di qualità, riorganizzazione e stabilizzazione, nonché di verifica dei risultati con particolare riferimento agli alunni disabili e stranieri ai fini dell'esercizio del diritto costituzionale all'istruzione;

preso atto dello stralcio del comma 1 dell'articolo 51, in materia di alternanza scuola-lavoro, mentre, quanto al comma 2, rilevata la destinazione di risorse per i servizi istituzionali dell'Amministrazione della pubblica istruzione, per la ricerca e la valutazione del sistema scolastico e per la promozione della cooperazione culturale a livello internazionale;

considerato che l'articolo 67 dispone il finanziamento da parte dell'Inail di misure per la promozione e la divulgazione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro all'interno delle istituzioni scolastiche;

valutata con favore l'esclusione prevista dall'articolo 74, comma 9, del Fondo per le istituzioni scolastiche dal taglio lineare dei consumi intermedi delle Pubbliche Amministrazioni;

 osservato che alcune norme del disegno di legge finanziaria hanno carattere trasversale, quali anzitutto l'articolo 79 sul contenimento della spesa, l'articolo 81 sulla riduzione degli uffici di diretta collaborazione e l'articolo 82 in ordine alla razionalizzazione degli enti pubblici nazionali;

tenuto conto che l'articolo 94, al comma 4, prevede accordi di mobilità tra le diverse Amministrazioni per la ricollocazione dei docenti inidonei, senza maggiori oneri per lo Stato;

mostrato compiacimento per gli stanziamenti di cui all'articolo 95, pari a 210 milioni di euro dal 2008, destinati al personale della scuola per la valorizzazione della carriera docente, in attuazione dell'accordo siglato con le organizzazioni sindacali;

 

per quanto concerne le Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria, preso atto con soddisfazione dell'accantonamento di 100 milioni di euro per il 2008 disposto nella Tabella A in favore della Pubblica istruzione, nonché della consistente dotazione, prevista nella Tabella C, del Fondo per l'ampliamento dell'offerta formativa,

 

con riferimento alla Tabella 7 del disegno di legge di bilancio, recante lo stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione:

(omissis)

formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni, relative al disegno di legge finanziaria.

 

1.Si auspica che la detrazione a favore dei docenti per le spese di aggiornamento e formazione possa essere un primo segnale per ulteriori interventi a livello nazionale, regionale e locale a favore della partecipazione degli insegnanti agli eventi e alle attività culturali.

2.Si auspica che l'incremento dei fondi per l'adeguamento strutturale dell'edilizia scolastica possa costituire un elemento propulsivo per lo sviluppo di sinergie, accordi, piani territoriali che coinvolgano regioni, enti locali, organizzazioni economiche e sociali, nonché il CIPE.

3.Si auspica la definizione di un quadro organico e strutturale delle azioni in ordine alla formazione delle classi, al rapporto docenti/studenti, agli obiettivi culturali e educativi della scuola italiana, alla riorganizzazione della didattica, agli indirizzi della scuola superiore e alla valutazione dei risultati in quanto alcuni degli interventi riguardanti il personale docente, anche alla luce del sensibile aumento degli alunni stranieri, non sono ancora strutturali, pur considerato che il disegno di legge finanziaria rappresenta comunque una buona base per aprire prospettive per il futuro.

4.Si sottolinea l'opportunità che gli interventi previsti dai commi 1 e 2 dell'articolo 50 siano orientati all'esercizio dell'autonomia delle istituzioni scolastiche nella programmazione dell'offerta formativa e del curricolo e alla sua valorizzazione.

5.Si sottolinea la necessità, in relazione agli insegnanti di sostegno, che la riorganizzazione dell'assegnazione secondo parametri quantitativi non incida negativamente sull'offerta formativa per una migliore integrazione degli alunni disabili nelle istituzioni scolastiche, secondo quanto previsto dalla legge n. 104 del 1992. Si propone, in particolare, che la dotazione organica di diritto sia elevata ad almeno l'80 per cento; che in presenza di indifferibili esigenze, rigorosamente accertate, siano previste nomine in deroga; che l'assegnazione degli insegnanti di sostegno sia inserita nella prospettiva dell'organico funzionale in relazione all'autonomia didattica; che si svolga un'azione di monitoraggio degli interventi ai fini della valutazione dei risultati.

6.Con riferimento al reclutamento del personale docente, considerata la portata strategica per il futuro della scuola, si richiama la necessità di definire un piano strategico di reclutamento e formazione, in rapporto con l'università e la ricerca, in relazione agli obiettivi del sistema di istruzione, peraltro già richiamato nella legge finanziaria 2007, sentite le Commissioni parlamentari competenti.

7.Si auspica, con riferimento alla cooperazione culturale a livello europeo e internazionale, l'incremento degli scambi e del partenariato, sia nello spazio europeo, sia nell'area del vicinato, sia nei luoghi che soffrono a causa di conflitti.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE  (1818 - TABELLA 7) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione della spesa del Ministero della pubblica istruzione, per l'anno finanziario 2008, nonché le parti connesse del disegno di legge finanziaria,

premesso che la manovra finanziaria di quest'anno è molto diversa rispetto a quella del 2007, in quanto punta alla restituzione fiscale, alla semplificazione, agli investimenti, alla riqualificazione della spesa pubblica e al rafforzamento del sistema di protezione sociale;

ritenuto che, nonostante il contesto sia caratterizzato dall'elevato debito pubblico e da risultati della crescita inferiore alla media europea, l'attuale manovra finanziaria è quella migliore possibile, in quanto equilibrata e pienamente in linea di continuità con l'operato del Governo nella volontà di assicurare una prospettiva nuova ai giovani;

apprezzato l'impegno congiunto dei Ministri della pubblica istruzione e dell'economia, sfociato in uno specifico Quaderno bianco dal quale emergono positivamente le differenze di metodo rispetto al passato nonché l'esigenza di garantire:

- la qualità del capitale umano, la mobilità sociale e la produttività del Paese,

- il miglioramento della rete e dell'organizzazione del servizio, un salto di qualità del sistema di valutazione, nonché l'introduzione di nuove disposizioni sul reclutamento e la formazione dei docenti, cui corrisponde l'articolo 50 del disegno di legge finanziaria;

considerate l'imminente presentazione di un provvedimento sul lavoro e la previdenza e la recente stipula del nuovo contratto per la scuola, siglato pochi giorni fa dopo 24 mesi di attesa;

salutata con favore l'abrogazione - prevista dal decreto-legge n. 159, contestualmente all'esame della Commissione - per il 2007 della clausola di salvaguardia stabilita dalla precedente legge finanziaria;

 

con riferimento al disegno di legge finanziaria:

osservato anzitutto che tra le norme fiscali si collocano disposizioni di rilevante interesse della Commissione, come ad esempio il comma 35 dell'articolo 5, recante detrazioni a favore dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, per l'aggiornamento e la formazione;

giudicati positivamente i commi 3 e 4 dell'articolo 36 in materia di edilizia scolastica, in base ai quali si incrementa di 20 milioni di euro a decorrere dal 2008 il Fondo per interventi straordinari istituito nel 2003, disponendo l'adeguamento strutturale antisismico degli edifici scolastici tenendo conto dei diversi livelli di rischio, anche in ossequio alle precise direttive comunitarie in materia;

manifestato interesse per l'articolo 50 che realizza una maggiore qualificazione del servizio mediante economie di spesa da reinvestire nel settore, la stabilizzazione in particolare dei docenti di sostegno, il reclutamento, nonché un nuovo modello organizzativo da sperimentare sul territorio.

rilevato l'ammontare complessivo delle economie di spesa, pari a 535 milioni per il 2008, 897 milioni per il 2009, 1.218 milioni per il 2010 e 1.432 milioni a partire dal 2011;

quanto ai commi 3 e 4 dell'articolo 50, tenuto conto che i docenti di sostegno dal 2008-2009 non saranno più del 25 per cento delle sezioni e delle classi dell'organico di diritto riferito all'anno scolastico 2006-2007, mentre nel triennio 2008-2010 la dotazione organica di diritto è contestualmente rideterminata, fino al 70 per cento dei posti di sostegno complessivamente attivati nell'anno scolastico 2006-2007, ponendo così un freno alle nomine in deroga alla dotazione stabilita;

espressa soddisfazione per il comma 5 dell'articolo 50 che aumenta di 10.000 unità il personale ATA da immettere in ruolo rispetto alla finanziaria 2007, in conseguenza dei collocamenti a riposo previsti per gli anni 2008-2009 e 2009-2010;

ritenuti positivi i commi da 9 a 17 dell'articolo 50 circa la sperimentazione volta ad innalzare la qualità del servizio di istruzione previo coordinamento tra Stato, regioni, enti locali ed istituzioni scolastiche, tenendo conto comunque che dopo il 2010-2011 la fase di sperimentazione potrà essere estesa all'intero territorio nazionale;

manifestata l'esigenza di perseguire le finalità di qualità, riorganizzazione e stabilizzazione, nonché di verifica dei risultati con particolare riferimento agli alunni disabili e stranieri ai fini dell'esercizio del diritto costituzionale all'istruzione;

preso atto dello stralcio del comma 1 dell'articolo 51, in materia di alternanza scuola-lavoro, mentre, quanto al comma 2, rilevata la destinazione di risorse per i servizi istituzionali dell'Amministrazione della pubblica istruzione, per la ricerca e la valutazione del sistema scolastico e per la promozione della cooperazione culturale a livello internazionale;

considerato che l'articolo 67 dispone il finanziamento da parte dell'Inail di misure per la promozione e la divulgazione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro all'interno delle istituzioni scolastiche;

valutata con favore l'esclusione prevista dall'articolo 74, comma 9, del Fondo per le istituzioni scolastiche dal taglio lineare dei consumi intermedi delle Pubbliche Amministrazioni;

 osservato che alcune norme del disegno di legge finanziaria hanno carattere trasversale, quali anzitutto l'articolo 79 sul contenimento della spesa, l'articolo 81 sulla riduzione degli uffici di diretta collaborazione e l'articolo 82 in ordine alla razionalizzazione degli enti pubblici nazionali;

tenuto conto che l'articolo 94, al comma 4, prevede accordi di mobilità tra le diverse Amministrazioni per la ricollocazione dei docenti inidonei, senza maggiori oneri per lo Stato;

mostrato compiacimento per gli stanziamenti di cui all'articolo 95, pari a 210 milioni di euro dal 2008, destinati al personale della scuola per la valorizzazione della carriera docente, in attuazione dell'accordo siglato con le organizzazioni sindacali;

 

per quanto concerne le Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria, preso atto con soddisfazione dell'accantonamento di 100 milioni di euro per il 2008 disposto nella Tabella A in favore della Pubblica istruzione, nonché della consistente dotazione, prevista nella Tabella C, del Fondo per l'ampliamento dell'offerta formativa,

 

con riferimento alla Tabella 7 del disegno di legge di bilancio, recante lo stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione:

(omissis)

formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni, relative al disegno di legge finanziaria.

 

1.Si auspica che la detrazione a favore dei docenti per le spese di aggiornamento e formazione possa essere un primo segnale per ulteriori interventi a livello nazionale, regionale e locale a favore della partecipazione degli insegnanti agli eventi e alle attività culturali.

2.Si auspica che l'incremento dei fondi per l'adeguamento strutturale dell'edilizia scolastica, positivo ancorché non esaustivo, possa costituire un elemento propulsivo per lo sviluppo di sinergie, accordi, piani territoriali che coinvolgano regioni, enti locali, organizzazioni economiche e sociali, nonché il CIPE.

3.Si auspica la definizione di un quadro organico e strutturale delle azioni in ordine alla formazione delle classi, al rapporto docenti/studenti, agli obiettivi culturali e educativi della scuola italiana, alla riorganizzazione della didattica, agli indirizzi della scuola superiore e alla valutazione dei risultati in quanto alcuni degli interventi riguardanti il personale docente, anche alla luce del sensibile aumento degli alunni stranieri, non sono ancora strutturali, pur considerato che il disegno di legge finanziaria rappresenta comunque una buona base per aprire prospettive per il futuro.

4.Si sottolinea l'opportunità che gli interventi previsti dai commi 1 e 2 dell'articolo 50 siano orientati all'esercizio dell'autonomia delle istituzioni scolastiche nella programmazione dell'offerta formativa e del curricolo e alla sua valorizzazione.

5.Si sottolinea la necessità, in relazione agli insegnanti di sostegno, che la riorganizzazione dell'assegnazione secondo parametri quantitativi non incida negativamente sull'offerta formativa per una migliore integrazione degli alunni disabili nelle istituzioni scolastiche, secondo quanto previsto dalla legge n. 104 del 1992. Si propone, in particolare, che la dotazione organica di diritto sia elevata ad almeno l'80 per cento; che in presenza di indifferibili esigenze, rigorosamente accertate, siano previste nomine in deroga; che l'assegnazione degli insegnanti di sostegno sia inserita nella prospettiva dell'organico funzionale in relazione all'autonomia didattica; che si svolga un'azione di monitoraggio degli interventi ai fini della valutazione dei risultati.

6.Con riferimento al reclutamento del personale docente, considerata la portata strategica per il futuro della scuola, si richiama la necessità di definire un piano strategico di reclutamento e formazione, in rapporto con l'università e la ricerca, in relazione agli obiettivi del sistema di istruzione, peraltro già richiamato nella legge finanziaria 2007, che assicuri il pieno coinvolgimento del Parlamento in tutte le fasi della sua elaborazione.

7.Si auspica, con riferimento alla cooperazione culturale a livello europeo e internazionale, l'incremento degli scambi e del partenariato, sia nello spazio europeo, sia nell'area del vicinato, sia nei luoghi che soffrono a causa di conflitti.

8.Con riferimento alla sperimentazione triennale di un nuovo modello organizzativo in alcuni ambiti territoriali, si raccomanda la previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni, nonché il coinvolgimento degli enti locali e delle istituzioni scolastiche.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA  (1818 - TABELLA 17) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione della spesa del Ministero dell'università e della ricerca, per l'anno finanziario 2008, nonché le parti connesse del disegno di legge finanziaria,

manifestata soddisfazione per il passaggio da una finanziaria di contenimento, quale era quella del 2007, ad una di investimenti, sia pur nei limiti delle difficoltà di bilancio;

rilevato il positivo incremento delle risorse dell'università pari a circa il 4,7 per cento rispetto al 2007, che testimonia una scelta di investimenti sul settore, confermata dall'articolo 52, comma 2, del disegno di legge finanziaria;

tenuto conto che la volontà di riqualificazione del settore è accompagnata da numerosi provvedimenti rilevanti, quali l'approvazione della legge delega sugli enti di ricerca, l'imminente varo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) - la quale assicura credibilità istituzionale al Piano disposto dal citato articolo 52, comma 2 - e il Patto per l'università siglato tra i Dicasteri dell'università e dell'economia;

 

in relazione al disegno di legge finanziaria:

mostrata condivisione sulle finalità dell'articolo 3, comma 19, che eleva le agevolazioni fiscali per le imprese che investono in ricerca e sviluppo in collaborazione con università ed enti di ricerca, attraverso l'aumento dell'aliquota del credito fino al 40 per cento nonché l'importo massimo degli investimenti su cui calcolare il credito stesso;

espresso un giudizio positivo sull'articolo 5, comma 36, che amplia l'ambito di applicazione delle detrazioni fiscali introdotte dalla finanziaria 2007 ai canoni di ospitalità relativi ad enti per il diritto allo studio, università e collegi, sostenendo la mobilità degli studenti;

rilevato che l'articolo 52, comma 2, subordina l'assegnazione delle risorse all'adozione di un piano programmatico orientato al miglioramento della qualità del sistema universitario ripartendo la spesa sulla base di un meccanismo di incentivi;

 

ritenuto che l'andamento degli stanziamenti previsti nel disegno di legge di bilancio sia in linea con l'evoluzione della spesa in base alle leggi vigenti;

manifestato apprezzamento per la semplificazione della manovra finanziaria, peraltro auspicato già durante lo scorso anno al fine di evitare l'introduzione di disposizioni a carattere ordinamentale, e per la prevalenza della dimensione dei costi;

formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni, relative al disegno di legge finanziaria.

 

1.Pur concordando con lo snellimento del disegno di legge finanziaria, si segnala tuttavia il rischio di un possibile irrigidimento della disciplina, atteso che potrebbe risultare difficile reperire risorse in corso d'anno per esigenze normative sopravvenute. Si auspica pertanto un completamento della riforma del bilancio non limitata solo all'esclusione della parte normativa dal testo della legge finanziaria ma orientata piuttosto a stabilire una congrua dotazione per i Ministeri tale da supportare eventuali ulteriori misure legislative.

2.Nonostante il Patto tra i Dicasteri dell'università e delle finanze abbia segnato, in linea con l'articolo 52 del disegno di legge finanziaria, un passaggio fondamentale per il rilancio del settore, si sollecita una più decisa inversione di tendenza, che faccia degli investimenti in sapere l'asse fondamentale della politica economica.

 

 

ORDINE DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE  N° 1817

 

G/1817/1/7 (testo 2)

ASCIUTTI, FONTANA, CAPELLI, CARLONI, FRANCO VITTORIA, PELLEGATTA

La 7 Commissione del Senato,

in sede di esame del disegno di legge finanziaria per il 2008,

premesso che:

gli istituti culturali italiani, ancorché soggetti di natura privata, assolvono a fondamentali funzioni di interesse pubblico, peraltro definite dall'articolo 2 della legge 17 ottobre 1996, n. 534 ("Nuove norme per l'erogazione di contributi statali alle istituzioni culturali"), come requisiti essenziali delle istituzioni culturali che vogliano avvalersi dei contributi ordinari erogati dallo Stato;

gli istituti di cultura, che sono organizzazioni senza scopo di lucro, promuovono le attività di studio e di ricerca, nonché di elaborazione culturale destinata alla pubblica fruizione; si occupano della tenuta, della conservazione, della valorizzazione e dell'arricchimento del proprio patrimonio bibliotecario e archivistico; mettono a disposizione degli studiosi e dei cittadini, gratuitamente, la documentazione archivistica e il patrimonio librario di cui sono proprietari;

gli enti e le fondazioni culturali sono tra i soggetti più attivi nel campo della pubblicazione di volumi e di prodotti editoriali, anche su supporti di innovazione tecnologica, la gran parte dei quali di diffusione e rilievo internazionale;

gli istituti di cultura promuovono borse di studio per giovani studiosi e organizzano corsi, convegni di studio, mostre e attività formative e di aggiornamento solitamente in collaborazione con le università e i centri di ricerca italiani ed internazionali;

l'impegno e le attività degli enti e degli istituti culturali copre l'intero panorama della cultura e della conoscenza, incrementando così le possibilità di accesso dei cittadini e le opportunità di crescita civile e culturale;

in ragione della funzione di interesse pubblico rivestita dagli istituti, dalle associazioni, dagli enti, dalle fondazioni e, in generale, dagli organismi  culturali,  essi sono sostenuti dallo Stato con le risorse pubbliche assegnate ai sensi della legge n. 549 del 1995 e annualmente stabilite in sede di legge finanziaria nella Tabella C;

dalla Tabella C allegata al disegno di legge finanziaria attualmente all'esame della 7ª Commissione risulta una riduzione degli stanziamenti, rispetto alla medesima previsione dello scorso anno, di 628.000 euro, per il 2008;

già nel periodo compreso tra il 2001 e il 2005 gli stanziamenti statali in favore degli enti e gli istituti culturali erano stati pesantemente penalizzati;

vi è un'evidente necessità di tutti questi organismi di programmare le proprie attività nel medio periodo e, pertanto, di poter fare affidamento su una ragionevole certezza delle risorse economiche a propria disposizione;

l'introduzione delle norme sulla destinazione del 5 per mille dell'Irpef agli organismi culturali e scientifici, come le Onlus, le fondazioni e le università, non sono sufficienti a sostenere l'intensa e importantissima attività di questi stessi organismi, tanto più che esse, lungi dal poter essere sostitutive del sostegno finanziario dello Stato,  sono state introdotte per essere di ausilio all'impegno pubblico;

 

impegna il Governo

 

ad incrementare gli stanziamenti previsti attualmente dalla Tabella C allegata al disegno di legge finanziaria 2008 a favore degli istituti, delle associazioni, degli enti, delle fondazioni e degli organismi  culturali non statali  previsti in attuazione della legge n. 549 del 1995, anche al fine di reintegrare i tagli subiti nel quinquennio 2001-2005.

 


LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)

Martedì 9 ottobre 2007

114a Seduta

Presidenza della Presidente

DONATI

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

(Tab. 10) Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno finanziario 2008.

(Tab. 11) Stato di previsione del Ministero delle comunicazioni per l'anno finanziario 2008.

(Tab. 16) Stato di previsione del Ministero dei trasporti per l'anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporti alla 5a Commissione. Esame congiunto e rinvio)

 

Il relatore MONTINO (Ulivo) riferisce sullo Stato di previsione del Ministero delle comunicazioni, di cui alla tabella 11 del bilancio pluriennale dello Stato per il triennio 2008-2010, e sulle parti connesse del disegno di legge finanziaria per l’anno 2008.

Dopo aver espresso un giudizio complessivamente positivo sul contenuto della manovra, si sofferma sui dati di cui alla Tabella 11, la quale reca una dotazione di competenza di 321,6 milioni di euro, suddivisi in 242,6 milioni per la parte corrente e in 79 milioni per il conto capitale, e di cassa di 331,8 milioni di euro.

Con riferimento alla ripartizione della spesa tra le diverse Missioni di competenza del Ministero, evidenzia che la maggior parte delle attività del Ministero va inquadrata nell'ambito della missione n. 15, relativa alle "Comunicazioni", in favore della quale sono complessivamente stanziati circa 248 milioni di euro.

Dà quindi conto delle disposizioni di cui al Capo XIII del disegno di legge finanziaria, relativo alla missione suddetta, ed in particolare dell’articolo 38, il quale reca norme a sostegno delle imprese editrici e delle tv locali. Al riguardo osserva che il contributo all’emittenza locale rappresenta un sostegno al pluralismo nell’informazione ed alla libera circolazione del pensiero nonché una facilitazione dell’accesso alla informazione ed alla comunicazione da parte dei cittadini, sulla base di principi costituzionalmente garantiti e fondamentali per lo sviluppo di una società democratica. Il disegno di legge in esame prevede un incremento di 10 milioni di euro per il 2008 del finanziamento annuale di 45 milioni per l’anno 2008 e di 35 milioni per l’anno 2009, già stanziato dalla legge finanziaria per il 2007, volto a consentire alle emittenti locali di far fronte alle nuove sfide tecnologiche derivanti dalla transizione dalla trasmissione analogica alla trasmissione digitale.

Si sofferma poi sull’articolo 39, recante misure per lo sviluppo della banda larga e del digitale terrestre, il quale prevede, in primo luogo, un incremento di 50 milioni di euro per l’anno 2008 delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate destinate al finanziamento degli interventi attuativi del "Programma per lo sviluppo della larga banda nel Mezzogiorno", poi esteso all’intero territorio nazionale. In secondo luogo, al fine di rendere fruibile dall’intera popolazione italiana la televisione nella nuova tecnologia digitale nella fase della contemporanea trasmissione sia in tecnica analogica che in quella digitale e al fine di rispettare le date previste a livello comunitario per la definitiva conversione al sistema digitale, la norma prevede un incremento pari a 20 milioni di euro del Fondo per il passaggio al digitale, fondo previsto dall'articolo 1, comma 927 della legge finanziaria per il 2007.

Coglie infine l’occasione, con riferimento agli stanziamenti relativi al settore dell’editoria, per esprimere un giudizio critico sui tagli previsti nel disegno di legge finanziaria, i quali rischiano di penalizzare la libertà di stampa.

 

Il relatore MASSA (Ulivo) riferisce sullo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture contenuto nella tabella 10 del bilancio pluriennale dello Stato per il triennio 2008-2010 e le parti connesse della legge finanziaria per l’anno 2008. Dopo aver illustrato le principali novità relative alla struttura del bilancio, in particolare in merito alla classificazione delle risorse pubbliche secondo due livelli di aggregazione, le missioni e i programmi, si sofferma sugli articoli di cui al Capo XI del disegno di legge finanziaria, relativi alla Missione 14, Infrastrutture pubbliche e logistica.

Dopo aver riferito sull'articolo 35, il quale, prevede contributi quindicennali per la prosecuzione degli interventi di cui alla legge obiettivo e delle opere di ricostruzione nelle zone colpite dagli eventi sismici nel territorio del Molise e nel territorio della provincia di Foggia, dei quali rileva l’insufficienza, illustra il contenuto e gli effetti del principio del federalismo infrastrutturale sancito dall'articolo 37 e già contemplato, limitatamente alla Regione Lombardia, nella legge finanziaria per il 2007. Tale norma prevede che, al fine di realizzare infrastrutture autostradali previste dagli strumenti di programmazione vigenti, le funzioni ed i poteri di soggetto concedente ed aggiudicatore attribuiti ad Anas possono essere trasferiti, con decreto del Ministro delle Infrastrutture, dalla stessa Anas ad un soggetto di diritto pubblico appositamente costituito in forma societaria e partecipato dall’Anas e delle Regioni interessate o ad un soggetto interamente partecipato dalle Regioni. Lo stesso articolo introduce poi un caso concreto per l’Autostrada A4-tronco Venezia-Trieste.

Si sofferma quindi sull'articolo 86, il quale introduce il divieto per le pubbliche amministrazioni di inserire clausole compromissorie nei contratti di appalto sia di lavori che di servizi e di forniture, ovvero relativamente ai medesimi contratti, di sottoscrivere compromessi. La violazione del divieto comporta la nullità della clausola e configura gli estremi per la configurazione del danno erariale da parte del funzionario pubblico sottoscrivente.

Dopo aver illustrato l'articolo 69, il quale prevede la rimodulazione delle risorse stanziate nella finanziaria dello scorso anno per il Fondo per le aree sottoutilizzate allo scopo di ridefinire la nuova programmazione e da rendere immediatamente impegnabili le somme relative agli esercizi successivi all'anno 2008, dà conto anche di talune disposizioni di carattere ordinamentale, fra le quali segnala l'articolo 81, recante norme volte a contenere gli uffici di diretta collaborazione.

Procede quindi nella illustrazione delle Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria, soffermandosi in particolare sulla Tabella C, che indica gli stanziamenti autorizzati in relazione a disposizioni di legge la cui qualificazione annua è demandata alla legge finanziaria. Tale Tabella prevede per il triennio 2008-2010 uno stanziamento complessivo per il Ministero delle infrastrutture di 218,011 milioni di euro annui, quasi interamente assorbiti dal finanziamento della legge n. 431 del 1998 relativa alla disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili ad uso abitativo.

Sempre in riferimento alla tabella C segnala che, a valere sugli stanziamenti di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze, sono destinati al finanziamento dell'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici 3,838 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2008-2010.

Dopo aver dato conto del contenuto della tabella D, relativa al rifinanziamento di norme recanti interventi di sostegno dell'economia classificati tra le spese in conto capitale, illustra la Tabella F, che contiene l'indicazione degli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali.

Si sofferma quindi sullo stato di previsione della spesa del Ministero delle infrastrutture per il 2007 (Tabella n. 10), la quale reca una dotazione di competenza per complessivi 11.902, 00 milioni di euro per il triennio 2008-2010, suddivisi in 10.094 milioni per la parte capitale e 1.808 milioni complessivi per il triennio 2008-2010 per la parte corrente.

Venendo più nel dettaglio alla nuova articolazione del bilancio, fra le missioni del Ministero delle infrastrutture segnala la Missione 14, infrastrutture pubbliche e logistica, cui sono destinati complessivi circa 3.000 milioni di euro per il 2008; la Missione 19, casa e assetto urbanistico, per la quale sono stanziati 953,3 milioni di euro; la Missione 32, servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche, cui sono destinati 36,7 milioni di euro ed infine la Missione 33, fondi da ripartire, per la quale sono stanziati 50,3 milioni di euro.

Sottolinea poi come fra i programmi ricompresi nella Missione 14 del Ministero particolarmente rilevanti siano il programma 14.3, opere strategiche, per il quale sono previsti stanziamenti per complessivi 1.106,9 milioni di euro; il programma 14.4, sistemi ferroviari locali, cui sono destinati 805,3 milioni di euro; il programma 14.6, sistemi portuali ed aeroportuali, per il quale sono previsti 320,5 milioni di euro ed infine il programma 14.7, sistemi stradali ed autostradali, per il quale sono stanziati 243,8 milioni di euro.

Sono, poi, due i programmi, il programma 19.2, politiche abitative, e il programma 19.3, politiche urbane e territoriali, di competenza del Ministero delle infrastrutture ricomprese nella Missione 19. Per il perseguimento degli obiettivi di cui al programma 19.2 sono stanziati 501,7 milioni di euro; mentre per la realizzazione delle finalità previste dal programma 19.3 sono previsti 451,5 milioni di euro.

Dà infine conto degli stanziamenti per le parti di competenza del Ministero delle infrastrutture, relativamente alla Missione 32 e alla Missione 33.

 

La relatrice PALERMO(RC-SE), nelriferiresullo stato di previsione della spesa del Ministero dei trasporti per l'anno finanziario 2008 e sulle parti correlate del disegno di legge finanziaria 2008, osserva come esso rechi spese in termini di competenza, per complessivi 3.653,6 milioni di euro, di cui 2.330,2 milioni di euro destinati alle spese correnti e 1.323,4 milioni di euro per le spese in conto capitale, mentre le autorizzazioni di cassa complessive ammontino a 4.234,4 milioni di euro. Sottolinea quindi come, rispetto alle previsioni assestate per il 2007, in termini di competenza si registri una contrazione degli stanziamenti di circa 295 milioni di euro.

Dopo averfornito brevi cenni sulla riforma della struttura del bilancio, si sofferma sullaMissione n. 13, concernente il Diritto alla mobilità, in relazione alla quale lo stanziamento maggiore è assorbito dal programma relativo agli interventi per lo sviluppo della mobilità locale.

Osserva poi come rientrino nella stessa missione il programma relativo alla gestione della sicurezza e della mobilità stradale, per il quale si prevede uno stanziamento complessivo di competenza di circa 370 milioni di euro; i programmi relativi alla realizzazione degli interventi per lo sviluppo della logistica e della intermodalità e dei sistemi e hub portuali; gli interventi finalizzati allo sviluppo del trasporto e della sicurezza sia nel settore aereo, che nel settore ferroviario e marittimo.

Dopo aver dato conto delle competenze spettanti al Ministero dei trasporti all'interno della missione più generale riguardante l'"Ordine pubblico e la sicurezza", consistenti nel Programma volto a garantire la sicurezza e il controllo nei mari, nei porti e sulle coste, si sofferma sulla Missione n. 17, relativa alla "Ricerca e Innovazione". Osserva al riguardo come nell'ambito dello stato di previsione del Ministero siano destinati 23 milioni di euro al finanziamento delle attività di ricerca nel settore dei trasporti, con particolare riguardo al miglioramento del servizio di trasporto marittimo ed aereo.

Procede quindi nell’illustrazione delle disposizioni delle disposizioni del disegno di legge finanziaria per il 2008 di competenza della Commissione. Al riguardo rileva che intervengono sul settore dei trasporti innanzitutto le disposizioni del Capo XI, finalizzato alla Missione 13 - Diritto alla mobilità, volte, da un lato, a stimolare la crescita delle imprese cantieristiche ed amatoriali mediante interventi di incentivazione volti, tra l'altro, allo sviluppo della ricerca applicata e al perfezionamento di modalità di navigazione più compatibili con le esigenze ambientali, dall'altro a riqualificare e razionalizzare la spesa al fine di favorire l'intermodalità del sistema nazionale di trasporto e di accrescere la sicurezza delle infrastrutture e dei relativi servizi. Illustra poi l’articolo 33, il quale oltre a rifinanziare le autorizzazioni di spesa relative al sostegno all'industria cantieristica e alla ricerca applicata al settore navale, e a prevedere nuovi stanziamenti per gli investimenti delle imprese marittime, volti al rinnovo e all'ammodernamento della flotta nonché per la demolizione del naviglio obsoleto, istituisce presso il Ministero dei trasporti un Fondo, finalizzato ad interventi per il miglioramento dell'efficienza energetica e per la riduzione delle emissioni in atmosfera delle navi passeggeri, ed introduce agevolazioni fiscali in materia di determinazione della base imponibile di alcune imprese marittime, in modo da estendere ad esse l'applicazione del regime agevolato della cosiddetta "tonnage tax".

Riferisce poi sull’articolo 34, la cui finalità complessiva è quella di migliorare il sistema del trasporto nazionale mediante lo sviluppo dell'intermodalità e della connessione tra le varie reti infrastrutturali, dando conto in particolare degli interventi volti a fronteggiare i problemi di mobilità e sicurezza derivanti dai lavori di ammodernamento dell'autostrada A3, nel tratto Gioia Tauro-Reggio Calabria nonché a migliorare la qualità del servizio di trasporto e di sicurezza nello Stretto di Messina, nonché degli interventi per la intermodalità portuale.

Dà quindi conto delle ulteriori misure finalizzate a sostenere gli investimenti per il potenziamento della rete infrastrutturale e dei servizi nei porti e per i collegamenti stradali e ferroviari in tali aree contenuti nei commi da 43 a 46 dell'articolo 5 del disegno di legge finanziaria.

Si sofferma poi sugli interventi volti a migliorare la sicurezza dei trasporti ed in particolare torna brevemente ad illustrare l'articolo 34, nella parte in cui reca azioni tese ad accrescere la sicurezza stradale.

 

Si sofferma poi sulle disposizioni di competenza della Commissione ma non ricompresse nel Capo XI del disegno di legge finanziaria. Segnala, in particolare l'articolo 6, che intende dettare una nuova disciplina per il trasporto pubblico locale, innanzitutto mediante l'istituzione di un Fondo con una dotazione per il 2008 di 500 milioni di euro. Ricorda poi che nell'ambito della Missione n. 7, relativa all'Ordine pubblico e alla sicurezza, l'articolo 26 destina per il 2008 20 milioni di euro alla promozione di controlli operativi in materia di sicurezza delle navi e delle strutture portuali, nonché 55 milioni di euro complessivi per il periodo 2008-2013 per lo sviluppo della componente aeronavale e dei sistemi di comunicazione del Corpo delle capitanerie di porto.

Dopo aver dato conto delle misure finalizzate alla Ricerca e all'Innovazione (Missione n. 17) nel settore dei trasporti, ed in particolare del contenuto dell'articolo 43, procede all’illustrazione delle Tabelle allegate al disegno di legge finanziaria per il 2008.

Al riguardo segnala che nella Tabella A, recante l'indicazione delle voci da includere nel Fondo speciale di parte corrente, risulta per il Ministero dei trasporti un accantonamento di 2.800 milioni di euro per il 2008, di 7.800 per il 2009 e di 10.800 per il 2010, preordinato alla realizzazione di interventi vari; mentre nella Tabella C è previsto uno stanziamento complessivo di circa 77 milioni di euro.

Si sofferma infine sulla Tabella F, la quale reca, in relazione alla Missione "Diritto alla mobilità" - che comprende interventi di competenza sia del Ministero dei trasporti che di quello dell'economia e delle finanze - uno stanziamento complessivo di 5.140 milioni di euro per il 2008, 7.138 milioni per il 2009, 3.811 milioni per il 2010 e circa 13.600 per il 2011 e gli anni successivi.

Con riferimento agli interventi di competenza del Ministero dei trasporti, sottolinea che le postazioni finanziarie maggiori sono assorbite dagli interventi per lo sviluppo della mobilità locale, mentre per quanto riguardagli interventi che gravano sul bilancio del Ministero dell'economia, gli stanziamenti più consistenti sono finalizzati ai contributi alle Ferrovie dello stato, al finanziamento della rete di Alta velocità, al finanziamento della rete tradizionale nonché per l'Anas, ai fini degli interventi per la viabilità ordinaria, speciale e di grande comunicazione.

Conclude osservando che sarebbe stato opportuno prevedere un più consistente incremento sia degli stanziamenti volti far fronte alle problematiche del pendolarismo, sia delle risorse finalizzate al miglioramento della rete ferroviaria ordinaria, la quale risulta eccessivamente penalizzata rispetto alle tratte ad Alta Velocità.

 

La PRESIDENTE, dopo aver dichiarata aperta la discussione generale, propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti ed ordini del giorno per domani, 10 ottobre 2007, alle ore 18.

 

La Commissione conviene.

 

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 17.


LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

116a Seduta

Presidenza della Presidente

DONATI

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

(Tab. 10) Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno finanziario 2008.

(Tab. 11) Stato di previsione del Ministero delle comunicazioni per l'anno finanziario 2008.

(Tab. 16) Stato di previsione del Ministero dei trasporti per l'anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporti alla 5a Commissione. Seguito dell' esame congiunto e rinvio)

 

 

Riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta di ieri.

 

La presidente DONATI, dopo aver espresso un giudizio positivo sugli interventi in materia di trasporti e di infrastrutture previsti dal disegno di legge finanziaria in esame, svolge talune considerazioni sull’articolo 6, relativo al trasporto pubblico locale. Al riguardo, dopo aver dichiarato apprezzabile la previsione di sgravi fiscali per gli abbonamenti dei pendolari, sottolinea l’esigenza che sia determinata con maggiore precisione la finalizzazione dei trasferimenti statali alle regioni. Rileva poi la necessità di istituzionalizzare il fondo destinato alla promozione dello sviluppo del trasporto pubblico locale. In relazione all’articolo 37, osserva che, pur essendo condivisibile il principio del federalismo infrastrutturale, sarebbe necessario introdurre un quadro complessivo di regole al fine di evitare l’insorgere di possibili fenomeni distorsivi.

 

Il senatore GRILLO (FI), nell’esprimere un giudizio complessivamente critico sulla manovra finanziaria, osserva come lo stesso Governatore della Banca d’Italia, nel corso dell’audizione svoltasi questa mattina innanzi alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, abbia espresso perplessità sulla validità della manovra, la quale determina un inaccettabile incremento dell’indebitamento pubblico netto. Analoghe critiche sono state mosse anche dalla Corte dei Conti, per la quale la manovra comporta un aumento della spesa corrente addirittura più che proporzionale all’incremento della pressione fiscale.

Dopo aver ribadito il carattere pre-elettorale del disegno di legge finanziaria di quest’anno, passa all’esame delle disposizioni di competenza della Commissione. Al riguardo, dopo aver espresso un giudizio positivo sull’articolo 5, relativamente agli interventi per il settore portuale, sottolinea l’esigenza di una legge di cornice entro la quale regolare il principio del federalismo infrastrutturale. Con riferimento poi all’articolo 86, rileva il carattere demagogico del divieto di sottoscrizione da parte delle pubbliche amministrazioni di clausole arbitrali con la conseguente sottoposizione delle controversie alla magistratura ordinaria.

Dopo aver svolto talune considerazioni sul dragaggio dei porti, si sofferma sulla cancellazione del divieto di prelazione nell’ambito della finanza di progetto, la quale ha comportato una crisi irreversibile del settore delle opere pubbliche, e pertanto necessita di una pronta modifica.

 

Il senatore CICOLANI (FI), nel sottolineare come le norme del disegno di legge finanziaria siano strettamente correlate alle disposizioni del decreto legge, svolge talune considerazioni critiche sull’articolo 6 in materia di alta velocità e sulle disposizioni relative ai finanziamenti per la realizzazione delle linee metropolitane delle grandi città di cui al provvedimento d’urgenza. Dopo aver svolto talune osservazioni sull’articolo 8, recante interventi infrastrutturali per il miglioramento della mobilità da e per la Sicilia, e sull’articolo 21 relativo al programma di edilizia residenziale pubblica, passa all’esame delle disposizioni del disegno di legge finanziaria. Al riguardo coglie l’occasione per svolgere talune considerazioni critiche sulle norme relative alle Comunità montane e alla riduzione del numero dei consiglieri comunali. Dopo aver espresso apprezzamenti per le misure in materia portuale ed in favore delle isole minori, si sofferma sul divieto di sottoscrizione di clausole arbitarie da parte delle amministrazioni. Al riguardo, nel preannunciare la presentazione presso la Commissione di merito di un emendamento volto a sopprimere l’articolo 86, ribadisce l’importanza dell’istituto dell’arbitrato, il quale garantisce la rapida soluzione delle controversie fra amministrazioni ed imprese appaltatrici. Sarebbe tutto al più opportuno prevedere, al fine di ovviare agli effetti distorsivi sul piano finanziario per le amministrazioni, limiti più stringenti ai compensi spettanti ai collegi arbitrali.

 

La senatrice VANO (RC-SE)esprime apprezzamento per i provvedimenti in cui si articola la manovra economica in esame, anche in considerazione dello spazio che è stato dato alle esigenze del territorio; così, sono stati opportunamente affrontati i temi relativi alle autostrade del mare e alle politiche di sostegno della portualità e alla sicurezza dei porti. Qualche approfondimento e qualche eventuale miglioramento potrebbero invece rivelarsi opportuni per ciò che concerne le misure a sostegno della sicurezza stradale, come pure le norme relative al trasporto pubblico locale, il cui finanziamento dovrebbe essere assicurato in modo da soddisfare adeguatamente le esigenze di stabilità.

Con riferimento poi all’articolo 35 del disegno di legge finanziaria, continuano a non essere del tutto risolti i problemi insorti all’indomani dell’entrata in vigore della Legge Obiettivo; in particolare, occorre una precisa indicazione delle opere prioritarie da realizzare, individuando valide soluzioni per ciò che concerne il rapporto tra il piano di mobilità generale ed il piano delle infrastrutture. Si avverte inoltre l’esigenza di chiarire una volta per tutte che, nella realizzazione delle opere infrastrutturali, occorre sempre rispettare i vincoli ambientali.

In conclusione, la manovra economica messa a punto dal Governo, pur perfettibile in alcune sue parti, ha il merito di muoversi nella giusta direzione, andando incontro alle esigenze delle classi sociali più deboli.

 

Il senatore MARTINAT (AN) coglie innanzitutto l’occasione per chiedere alla presidente Donati di porre quanto prima all’ordine del giorno della Commissione l’audizione del ministro Pecoraro Scanio, allo scopo di approfondire le tematiche connesse al rinnovo della Commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale che, dallo scorso mese di marzo in poi, non ha più reso possibile il perfezionamento dei procedimenti concernenti la realizzazione di opere infrastrutturali di rilievo.

Venendo al merito del disegno di legge finanziaria, la politica assai discutibile condotta dal ministro Di Pietro trova una sintesi assai evidente nell’articolo 37, laddove si prevede la possibilità di dar vita ad una società per azioni costituita pariteticamente dall’ANAS e dalla Regione Veneto, a scadenza della concessione relativa all’autostrada Padova-Venezia: è evidente come una tale previsione si traduca in un vero e proprio regalo del valore di migliaia di miliardi a favore di un soggetto partecipato dalla Regione.

Quanto poi all’articolo 86 in materia di arbitrati, la situazione descritta a sostegno della disposizione in questione, che vede in circa il 95 per cento dei casi soccombere la pubblica amministrazione nelle controversie con i privati, necessita qualche ulteriore approfondimento, specie alla luce della considerazione che il Presidente del collegio arbitrale è di regola un magistrato. La scelta di vietare l’inserimento di clausole compromissorie, peraltro, restituendo nella totalità dei casi al giudice ordinario la competenza a dirimere le controversie, può creare notevolissimi problemi, specie per quanto attiene i tempi di risoluzione delle controversie stesse. Una tale prospettiva è ancor più preoccupante se si tiene conto dell’elevato livello di interessi che la pubblica amministrazione verrebbe chiamata a pagare a fronte di controversie irrisolte per molti anni, per non parlare della necessità di accantonare, per un ugual tempo, risorse di importo corrispondente all’entità della causa.

 

Il senatore Paolo BRUTTI (SDSE) coglie innanzitutto l’occasione per richiamarsi alla questione del differimento al 2012 del passaggio al sistema digitale terrestre nel settore televisivo, così come previsto dal decreto legge n. 159, facente parte anch’esso dei documenti in cui si articola la manovra economica in esame. La scelta di differire quel termine potrebbe infatti essere contemperata con l’esigenza di anticipare l’entrata in vigore di altre disposizioni contenute nel disegno di legge in materia, attualmente all’esame della Camera dei deputati; in alternativa potrebbe essere approfondita la possibilità di differire il termine del cosiddetto switch-off ad una data intermedia tra quella prevista dalla normativa vigente ed il 2012.

Con riferimento al tema della viabilità in Calabria, sarebbe opportuno operare qualche riflessione sulle scelte fatte, anche alla luce dell’esigenza di tener conto dei lavori di ristrutturazione ed ammodernamento della tratta autostradale Salerno-Reggio Calabria, che a quanto pare, dovrebbe subire una lunga interruzione in corrispondenza della galleria di Bagnara Calabra.

Quanto poi alla questione degli arbitrati, se ben si comprendono le ragioni per cui il Governo ha proposto l’esclusione delle clausole compromissorie, non v’è dubbio che dovrebbe essere colta l’occasione offerta dall’articolo 86 del disegno di legge finanziaria per ridisciplinare in modo organico ed efficace la materia delle controversie tra privati e pubbliche amministrazioni.

Anche sul tema del cosiddetto federalismo infrastrutturale qualche miglioramento può essere apportato alle disposizioni previste dai documenti in esame, mentre, per ciò che concerne le problematiche attinenti i costi della politica, sarebbe forse opportuno prevedere un limite alle indennità dei managers facenti parte dei Consigli di amministrazione delle grandi aziende pubbliche che operano nel settore infrastrutturale.

 

La presidente DONATI dichiara chiusa la discussione generale congiunta.

 

Il seguito dell’esame congiunto viene quindi rinviato.


LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)

Giovedì 11 ottobre 2007

117a Seduta

Presidenza della Presidente

DONATI

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

(Tab. 10) Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno finanziario 2008.

(Tab. 11) Stato di previsione del Ministero delle comunicazioni per l'anno finanziario 2008.

(Tab. 16) Stato di previsione del Ministero dei trasporti per l'anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporti alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Rapporti favorevoli con osservazioni sulle tabelle 10 e 16 e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria. Rapporto favorevole sulla tabella 11 e sulle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria)

 

Riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

 

Il relatore MASSA (Ulivo), dopo aver dato conto dei rilievi formulati nel corso della discussione generale ed in particolare delle considerazioni relative al divieto di sottoscrizione di clausole compromissorie, dà lettura di una proposta di rapporto favorevole con osservazioni sulla tabella 10 e sulle corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria.

Conclude svolgendo talune considerazioni sulle conseguenze derivanti dalla separazione dei Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, evidenziando l’esigenza di non derogare per il 2008 al blocco delle assunzioni.

 

Il relatore MONTINO (Ulivo), nell’illustrare una proposta di rapporto favorevole sulla tabella 11 e sulle corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria, svolge talune considerazioni sul processo di transizione verso la tecnologia digitale, esprimendo apprezzamento per lo slittamento al 2012, data realistica e non demagogica, per lo switch-off.

 

La relatrice PALERMO (RC-SE), dopo aver brevemente riassunto i temi oggetto del dibattito, dà lettura di una proposta di rapporto favorevole con osservazioni sulla tabella 16 e sulle corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria, soffermandosi in particolare sulle questioni determinatesi a seguito della separazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti anche in relazione alla deroga per il 2008 al blocco delle assunzioni.

 

Il sottosegretario CASILLO, replicando sulla tabella 10 e le corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria, dopo aver dichiarato di condividere complessivamente il contenuto della proposta di rapporto favorevole formulata dal relatore Massa, esprime talune perplessità sull’osservazione relativa alla deroga per il 2008 al blocco delle assunzioni di personale da parte del Ministero delle infrastrutture.

 

Il sottosegretario CALO’, replicando sulla tabella 11 e le corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria, nell’esprimere apprezzamento per il contenuto della proposta di rapporto favorevole formulata dal relatore Montino, ribadisce l’impegno del Governo per il completamento entro il 2012 del processo di transizione verso la tecnologia digitale.

 

Il sottosegretario GENTILE, replicando sulla tabella 16 e le corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria, dopo aver dichiarato di condividere nel suo complesso la proposta di rapporto favorevole formulata dalla relatrice Palermo, fa presente che la questione relativa alla stabilizzazione del fondo per il Trasporto Pubblico Locale dovrà essere ulteriormente approfondita.

Esprime poi talune perplessità sull’osservazione relativa alla deroga al blocco delle assunzione di personale per il Ministero dei trasporti.

 

La presidente DONATI avverte che, non essendo stati presentati né ordini del giorno né emendamenti, si passerà alla votazione della proposta di rapporto relativa alla tabella 10.

 

Il senatore MARTINAT (AN), dopo aver svolto numerose considerazioni critiche sul contenuto della manovra finanziaria di quest’anno, esprime il voto contrario del gruppo Alleanza Nazionale sulla proposta di rapporto relativa alla tabella 10. Al riguardo, dopo aver svolto taluni rilievi critici sul divieto di sottoscrizione da parte delle pubbliche amministrazioni di clausole compromissorie, si sofferma sulle questioni relative al cosiddetto spacchettamento ministeriale, dichiarando di condividere le proposte di rapporto relative alle tabelle 10 e 16 nella parte in cui vengono espresse riserve sulla deroga al blocco delle assunzioni per il 2008 per gli organici dei Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti. Preannuncia infine il voto contrario della sua parte sulla proposta di rapporto relativa alle tabelle 11 e 16.

 

Il senatore GRILLO (FI), dopo aver sottolineato l’opportunità di procedere ad una riforma della sessione di bilancio volta a consentire un più incisivo ed ampio dibattito delle questioni da parte delle Commissioni di merito consultate, annuncia il voto contrario del gruppo Forza Italia sulla proposta di rapporto relativo alla tabella 10. Al riguardo dopo aver svolto talune considerazioni critiche sulla manovra finanziaria nel suo complesso, anche in considerazione dei dati risultanti dalla nota di aggiornamento, si sofferma sul tema relativo agli arbitrati, osservando come sia del tutto inaccettabile il trasferimento alle Corti di appello della competenza sulle controversie in materia di appalti. Ribadisce poi l’importanza di reintrodurre nell’ambito della finanza di progetto il diritto di prelazione e di procedere tempestivamente all’attuazione delle disposizioni della legge finanziaria per il 2007 in materia di dragaggio dei porti.

Relativamente ai profili delle telecomunicazioni, nel preannunciare il voto contrario del gruppo Forza Italia sulla proposta di rapporto relativa alla tabella 11, svolge taluni rilievi critici sulle modalità di transizione verso la tecnologia digitale e sullo slittamento al 2012 della data di switch-off.

Preannuncia infine il voto contrario della sua parte anche nella proposta di rapporto relativa alla tabella 16.

 

Il senatore MAZZARELLO (Ulivo), espresso un giudizio positivo sulla manovra nel suo complesso, la quale risulta conforme ai parametri comunitari e consente la prosecuzione del processo di risanamento dei conti pubblici, dichiara il voto favorevole del gruppo dell’Ulivo sulla proposta di rapporto relativa alla tabella 10. Al riguardo svolge talune considerazioni sul federalismo infrastrutturale e sulla questione relativa al dragaggio dei porti.

Con riferimento alle misure nel settore dei trasporti, preannuncia il voto favorevole dei senatori dell’Ulivo sulla relativa proposta di rapporto, tenuto conto degli interventi significativi per il trasporto marittimo. Al riguardo invita però la relatrice Palermo ad inserire nella proposta di rapporto un’osservazione volta a sollecitare l’attuazione dell’articolo 1, commi 1017 e 1022 della legge finanziaria per il 2007, relativi al finanziamento di investimenti in infrastrutture ferroviarie.

In relazione al settore delle telecomunicazioni, preannuncia il voto favorevole della sua parte sulla relativa proposta di rapporto, tenuto conto delle misure volte a favorire il completamento della transizione verso la tecnologia digitale.

 

La senatrice VANO (RC-SE) dichiara il voto favorevole del gruppo di Rifondazione Comunista sulla proposta di rapporto concernente l0, svolgendo talune considerazioni sul principio del federalismo infrastrutturale. Invita poi il relatore ad integrare la proposta di rapporto nel senso di prevedere che la politica dello sviluppo infrastrutturale sia attuata tenendo conto delle compatibilità ambientali e degli impegni assunti dal Governo anche in ambito internazionale.

Preannuncia poi il voto favorevole della sua parte sulla proposta di rapporto relativa alle tabelle 11e 16.

 

Il relatore MASSA (Ulivo) integra nel senso indicato della senatrice Vano la proposta di rapporto da lei presentata, la quale, previa verifica del prescritto numero legale, è posta ai voti ed approvata.

Si passa quindi alla votazione della proposta di rapporto concernente la tabella del Ministero delle comunicazioni e le connesse parti del disegno di legge finanziaria.

La proposta di rapporto favorevole presentata dal relatore Montino, previa verifica del prescritto numero legale, viene posta ai voti ed approvata.

Si passa poi alla votazione della proposta di rapporto concernente la tabella del Ministero dei trasporti e le connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

La relatrice PALERMO (RC-SE) integra la proposta di rapporto da lei presentata tenendo conto dei rilievi formulati dal senatore Mazzarello.

La proposta di rapporto favorevole con osservazioni, così come riformulata, previa verifica del prescritto numero legale, viene posta ai voti ed approvata.

La seduta termina alle ore 10,50.


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE (Disegno di legge n. 1818 - TABELLA 10) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno finanziario 2008, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

considerata l'importanza che la politica dello sviluppo infrastrutturale riveste nell'ambito del più generale rilancio dell'economia e della competitività del Paese, tenendo conto delle compatibilità ambientali e degli impegni assunti dal Governo anche in ambito internazionale;

sottolineata la centralità degli interventi per la modernizzazione delle reti di trasporto del Paese, da perseguirsi anche con riferimento alle iniziative volte alla realizzazione dei grandi corridoi europei di comunicazione;

tenuto conto della necessità di sfruttare al meglio le nuove potenzialità per il Paese derivanti dall'accresciuto flusso di traffico commerciale e turistico nel Mediterraneo;

espresso apprezzamento per i programmi relativi al potenziamento della rete dei porti commerciali e delle opere infrastrutturali connesse;

condivise le misure riguardanti le politiche abitative finalizzate a fronteggiare le problematiche connesse alla scarsità degli alloggi disponibili, con particolare riferimento alle categorie sociali maggiormente in difficoltà;

valutata positivamente la previsione di interventi di carattere infrastrutturale finalizzati al miglioramento della mobilità e della logistica nell'area dello Stretto di Messina;

espressa condivisione per l'introduzione del divieto di sottoscrizione delle clausole compromissorie da parte delle pubbliche amministrazioni, volto a correggere le pesanti criticità manifestatesi nel settore degli arbitrati

 

esprime un rapporto favorevole osservando quanto segue:

 

-con riferimento al principio del federalismo infrastrutturale per la realizzazione delle opere autostradali sarebbe necessario valutare l'opportunità di prevedere un più organico quadro normativo, al fine di definire in maniera più puntuale, ed in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, i limiti ed i poteri spettanti alle società partecipate Anas s.p.a. – Regioni;

-in relazione al divieto di sottoscrizione di clausole arbitrali da parte delle pubbliche amministrazioni, sarebbe necessario valutare la possibilità di individuare soluzioni che assicurino una rapida definizione delle controversie;

-è indispensabile procedere alla valutazione e selezione delle opere prioritarie, in relazione alle previsioni del redigendo Piano della mobilità, nonché alla riforma della legge obiettivo;

-in relazione ai problemi determinati a seguito dello "spacchettamento" e nelle more della definizione della nuova pianta organica del Ministero, sembra opportuno non derogare per il 2008 al blocco delle assunzioni.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI (Disegno di legge n. 1818 - TABELLA 11) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero delle comunicazioni per l'anno finanziario 2008, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

considerato favorevolmente il contributo all’emittenza locale, di cui all’articolo 38 del disegno di legge finanziaria, che rappresenta un sostegno al pluralismo nell’informazione ed alla libera circolazione del pensiero nonché una facilitazione dell’accesso alla informazione ed alla comunicazione da parte dei cittadini, sulla base di principi costituzionalmente garantiti e fondamentali per lo sviluppo di una società democratica;

sottolineato che per garantire una più efficace tutela del pluralismo nell’informazione sarebbe opportuno prevedere più congrui finanziamenti anche alle imprese editrici;

espresso apprezzamento per le misure per lo sviluppo della banda larga e del digitale terrestre anche al fine di rendere fruibile per l’intera popolazione italiana la televisione nella nuova tecnologia, nel rispetto degli impegni assunti a livello comunitario;

evidenziata l’esigenza, al fine di favorire la definitiva transizione verso la tecnologia digitale, di prevedere forme di sperimentazione progressiva e differenziata in relazione alle diverse aree del Paese

 

esprime un rapporto favorevole

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DEI TRASPORTI (Disegno di legge n. 1818 - TABELLA 16) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero dei trasporti per l'anno finanziario 2008, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

considerato che nell’ambito della Missione n. 13 sono stati previsti stanziamenti per la gestione della sicurezza e della mobilità stradale, per lo sviluppo della logistica e della intermodalità, nonché dei sistemi portuali, per lo sviluppo del trasporto e della sicurezza nei settori aereo, ferroviario e marittimo;

considerato che all’interno della Missione n. 7 è stato valorizzato il programma volto a garantire la sicurezza ed il controllo nei mari, nei porti e sulle coste, intensificando le azioni di controllo e vigilanza sulle coste e per la salvaguardia della vita umana in mare, nonché per la protezione dell’ambiente marino;

considerato che la Missione n. 17, relativa a ricerca ed innovazione, destina 23 milioni di euro al finanziamento delle attività di ricerca nel settore dei trasporti;

 

esprime un rapporto favorevole, con le seguenti osservazioni:

 

- con riguardo al Trasporto Pubblico Locale ed al rilancio della mobilità collettiva, appare necessario che il fondo all’uopo istituito venga reso permanente, così da dare stabilità e certezza alle città ed al settore, promuovendo in modo più efficace ed organico lo sviluppo della mobilità sostenibile;

- in considerazione della loro elevata rilevanza sociale, occorre incrementare le risorse finanziarie per l’attuazione dei programmi ed investimenti relativi allo sviluppo della mobilità locale, alla sicurezza stradale, allo sviluppo della logistica e della intermodalità;

- con riferimento alle somme stanziate per la ricerca nel settore dei trasporti, così come evidenziato nel documento di programmazione economico-finanziaria, occorre far sì che le attività di ricerca siano finalizzate a migliorare il livello di sostenibilità ambientale, in linea con gli impegni assunti dall’Italia in sede internazionale con la ratifica del protocollo Kyoto;

- è necessario procedere all'attuazione dei commi 1017 e 1022 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007 relativi al finanziamento degli investimenti ferroviari e dei servizi ferroviari e metropolitani con un fondo alimentato dai proventi dei sovrapedaggi autostradali su determinate tratte della rete;

- in relazione ai problemi determinati a seguito dello "spacchettamento" e nelle more della definizione della nuova pianta organica del Ministero, sembra opportuno non derogare per il 2008 al blocco delle assunzioni.

 


AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE (9a)

Martedì 9 ottobre 2007

112a Seduta

Presidenza del Presidente

CUSUMANO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 – 2010

- (Tab. 13) Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per l’anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporto alla 5a Commissione. Esame congiunto e rinvio)

 

Il presidente CUSUMANO (Misto-Pop-Udeur) , relatore per le parti di competenza dell’atto Senato n. 1817, illustra il disegno di legge finanziaria per il 2008, che si inserisce nel quadro delle previsioni e degli obiettivi già contenuti nel Documento di programmazione economico-finanziaria 2008-2010, e tiene conto degli ulteriori elementi contenuti nella Nota di aggiornamento al DPEF stesso. Ricorda che la manovra di bilancio è stata accompagnata anche dalla presentazione del decreto-legge n. 159 recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l’equità sociale (con effetti limitati al 2007) e mira alla promozione della crescita dell’economia anche attraverso un miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi offerti dal settore pubblico e alla progressiva riduzione del deficit pubblico che costituisce uno dei principali impegni assunti dall’Italia nei confronti dell’Unione europea. Rileva inoltre che il disegno di legge ha tenuto conto della nuova struttura del bilancio dello Stato, articolato da quest’anno in missioni e programmi, al fine di rendere maggiormente trasparente il bilancio stesso, consentendo di individuare, con maggiore chiarezza, l’allocazione delle diverse risorse finanziarie. Per quanto attiene ai profili della Commissione agricoltura, rileva preliminarmente come, nel disegno di legge finanziaria, siano incluse disposizioni che investono direttamente i profili relativi al comparto, mentre altre disposizioni esplicano i loro effetti verso l’intera struttura di Governo e verso la pubblica amministrazione, con evidenti riflessi nei confronti del MIPAAF.

Si sofferma, quindi, su alcune delle principali tematiche, richiamate tra l’altro anche durante l’esame del DPEF, concernenti il comparto primario che, in Italia, nonostante le numerose difficoltà degli ultimi anni, riveste notevole importanza nell’ambito dell’intera economia nazionale. Richiama il recente sviluppo del settore agroalimentare, che ha aumentato le esportazioni di prodotti di qualità made in Italy, evidenziando l’opportunità di adottare le misure necessarie per garantire e certificare la qualità dei prodotti italiani, ponendo in atto efficaci azioni di contrasto verso i fenomeni di contraffazione dei prodotti stessi, sempre più diffusi, in particolare, sui mercati esteri. Ritiene, inoltre, che il progressivo processo di internazionalizzazione delle imprese dovrà essere favorito, nei prossimi anni, non solo da apposite misure – come già previsto nella legge finanziaria 2007 – ma anche mediante interventi, che favoriscano i processi di aggregazione del comparto e garantiscano misure fiscali a favore del settore. Il Presidente relatore sottolinea in particolare l’importanza di estendere, come richiamato in diverse occasioni, il regime speciale IVA previsto per il settore agricolo al comparto della pesca.

Passa quindi all’esame dell’articolato del disegno di legge, segnalando che l’articolo 5, prevede nei commi da 5 a 9 delle misure di diretto interesse per il comparto agricolo, confermando per il 2008 alcune agevolazioni fiscali, con particolare riferimento all’aliquota IRAP, mantenuta all’1,9 per cento, alle agevolazioni tributarie per la proprietà contadina, ai benefici fiscali di cui godono le imprese della pesca, sia costiera sia in acque interne e lagunari, e alle agevolazioni concernenti l’accisa per il gasolio utilizzato nelle coltivazioni sotto serra. Segnala, inoltre, che il comma 9 introduce una nuova misura fiscale, considerando produttive di reddito agrario anche le coltivazioni di prodotti vegetali per conto terzi, molto diffuse nel settore florovivaistico.

Richiama quindi l’attenzione della Commissione sull’importanza delle misure previste per favorire l’accorpamento della proprietà contadina, della proroga, a tutto il 2008, dei benefici fiscali di cui godono le imprese della pesca (sia costiera, sia in acque interne e lagunari) che costituiscono un aiuto fondamentale per il comparto ittico, che sta attraversando una grave fase di crisi. Pur giudicando positivamente, tuttavia, tali misure, sottolinea l’opportunità che tali misure fiscali agevolative possano essere, in prospettiva, stabilizzate, al fine di fornire un quadro più consolidato alle imprese del settore, che stanno già affrontando notevoli difficoltà e che, nei prossimi anni, dovranno crescere, da un punto di vista dimensionale, per operare in modo competitivo e concorrenziale nei nuovi scenari del mercato globalizzato.

Il Presidente relatore prosegue, quindi, illustrando l’articolo 16, finalizzato al finanziamento del Fondo nazionale della montagna e l’articolo 28, che, prevede delle misure per il settore della pesca, con particolare riguardo alla restituzione degli aiuti concessi dallo Stato bocciati dalla Commissione europea. Rileva, in particolare, che il comma 1 stabilisce una rateizzazione in 14 rate annuali per la restituzione delle somme percepite in base agli aiuti di Stato concessi al settore negli anni 1994, 1995 e 1996 e dichiarati incompatibili con il mercato comune dalla Commissione europea nel 1999. Con riguardo a tale misura, richiama l’attenzione sull’importanza di prevedere, oltre alle forme di rateizzazione già stabilite, delle ulteriori misure che consentano di non penalizzare eccessivamente gli imprenditori della filiera ittica, auspicando, inoltre, che nel corso dell’esame del disegno di legge finanziaria possano trovare accoglimento le istanze provenienti dai rappresentanti di tale settore. Segnala, inoltre, che il comma 2 dell’articolo 28, che prevedeva delle forme di assistenza per le famiglie dei pescatori vittime del mare, è stato stralciato dal disegno di legge ai sensi dell’articolo 126 del Regolamento.

Si sofferma, inoltre, sull’articolo 29, che dispone il rifinanziamento per 20 milioni di euro del Fondo bieticolo saccarifero per l’anno 2008, quale dotazione finalizzata alla razionalizzazione e alla riconversione della produzione del comparto, e sull’articolo 93, in materia di assunzioni di personale, che autorizza, tra l’altro, il Corpo forestale a effettuare assunzioni, anche in relazione alle esigenze di tutela del patrimonio agricolo e forestale. Si sofferma, pertanto, sull’importanza di tale previsione che consentirà di aumentare l’organico del Corpo forestale dello Stato, chiamato ad affrontare situazioni di estrema delicatezza e difficoltà, come nel caso delle azioni di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi che, soprattutto durante l’ultima estate, hanno provocato degli ingenti danni anche al comparto primario.Richiama l’attenzione, inoltre, su alcune disposizioni della legge finanziaria che, pur a carattere generale, investono in particolare il Ministero e la struttura dell’amministrazione, rilevando che tali disposizioni sono da ricondurre all’azione di contenimento della spesa pubblica, attuata dalla manovra finanziaria in esame. Nell’ambito delle disposizioni così delineate, il Presidente relatore segnala l’articolo 74 e l’articolo 79, che detta disposizioni generali per il contenimento delle spese, stabilisce la limitazione, a decorrere dal 2008, alla riassegnazione di somme in entrata autorizzate da una serie di provvedimenti, indicati nell’elenco 1 allegato.

Si sofferma, inoltre, sull’articolo 82, relativo alla soppressione e razionalizzazione degli enti pubblici statali, rilevando che tale tema riveste particolare importanza poiché si inserisce in un processo che dovrebbe condurre, in prospettiva, ad una azione di razionalizzazione organizzativa dei numerosi enti che, attualmente, si occupano di diversi aspetti del comparto primario, al fine di assicurare un complessivo risparmio di spesa e una maggiore efficienza degli stessi. Ricorda, altresì, che il tema, si interseca con quello della semplificazione amministrativa, la cui importanza è stata recentemente sottolineata anche da alcune organizzazioni professionali agricole che hanno richiamato l’opportunità di ridurre i numerosi oneri burocratici che tuttora gravano sulle imprese agricole, incidendo sulla loro capacità competitiva. Evidenzia, quindi, che l’articolo 82, dopo aver stabilito, in via generale, il principio del riordino, trasformazione o soppressione di enti e organismi pubblici statali dettandone principi e criteri direttivi, prevede al comma 3, la diretta soppressione di una serie di enti, elencati nell’allegato A, al disegno di legge, tra i quali l’EIPLI, l’Ente irriguo umbro-toscano e l’Ente nazionale risi. Riguardo a quest’ultimo, ricorda che il settore del riso rappresenta uno dei comparti di maggiore importanza nell’esportazione di prodotti italiani e che l’Ente in esame risulta finanziato da contributi versati dagli stessi operatori del settore. Alla luce della natura dell’Ente e delle importanti funzioni che gli vengono attribuite, con riguardo anche alla funzione di organismo pagatore degli aiuti comunitari, e richiede al rappresentante del Governo chiarimenti sulle dichiarazioni rese in relazione alla soppressione dell’Ente nazionale risi (questione segnalata tra l’altro anche dal senatore Piccioni nel corso della scorsa settimana). Richiama quindi l’attenzione del Governo sull’opportunità di una ricognizione dei numerosi enti operanti nel comparto primario, che consenta una approfondita riflessione sulla loro operatività e preannuncia la presentazione di una serie di emendamenti al disegno di legge finanziaria, che perseguano tale obiettivo di razionalizzazione della spesa.

Richiama, inoltre, il contenuto dell’articolo 85, in materia di consulenze l’articolo 86 che introduce il divieto per la pubblica amministrazione di ricorrere agli arbitrati per la risoluzione delle controversie e richiama le disposizioni dell’articolo 88, che prevede la cessazione sia del Fondo investimenti operante presso ciascun Ministero, le cui risorse vengono assegnate alle rispettive autorizzazioni di spesa (secondo l’elenco contenuto nell’Allegato 2 al disegno di legge finanziaria), sia del Fondo per i trasferimenti correnti alle imprese, le cui disponibilità sono destinate alle finalità indicate nelle leggi presenti nell’elenco 3 della legge n. 266 del 2005. In riferimento alle Tabelle A e B del disegno di legge finanziaria 2008 che prevedono per il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali uno stanziamento, per il 2008, di 389 mila euro per il fondo speciale di parte corrente e di 200 mila euro per il fondo speciale di conto capitale, richiede quindi al Governo alcuni chiarimenti in merito alla destinazione di tali appostazioni.

Segnala, infine, che ulteriori rilevanti questioni per il comparto primario, quali la riforma dei trattamenti di disoccupazione agricola e ulteriori interventi in materia di mercato del lavoro, potranno essere contenuti nel collegato in materia di Welfare che sarà presentato dal Governo. A tale proposito, il Presidente relatore richiama l’attenzione sulla opportunità di prevedere adeguate misure volte al contrasto di fenomeni di sfruttamento, da parte di organizzazioni criminali, della manodopera in agricoltura e di rafforzare gli interventi di difesa delle realtà imprenditoriali agricole da fenomeni di infiltrazione mafiosa.

In conclusione, richiama l’attenzione della Commissione e del Governo sull’importanza che il comparto primario riveste nell’ambito dell’economia nazionale e sottolinea l’importanza di prevedere, come emerso anche in sede di esame del DPEF, una serie di misure volte a favorire il processo di internazionalizzazione delle imprese del comparto primario e a garantire una adeguata crescita dimensionale delle imprese, tutelando e difendendo i prodotti italiani da fenomeni di contraffazione.

Si sofferma, altresì, sul tema delle agroenergie, per le quali ritiene che debba essere garantito uno sviluppo sostenibile delle biomasse e dei biocarburanti, avendo cura di mantenere un equilibrio tra le colture destinate alla produzione di alimenti e quelle no food, e ricorda l’importanza che le risorse idriche rivestono per l’agricoltura, evidenziando l’opportunità di valutare la possibilità di prevedere un secondo Piano irriguo nazionale, che tenga nella giusta considerazione la situazione delle Regioni meridionali e delle isole, che risentono maggiormente delle emergenze dovute alla siccità.

Il Presidente relatore conclude, auspicando che nel corso dell’esame del disegno di legge finanziaria per il 2008 in Senato possano essere apportate, anche grazie al contributo della Commissione agricoltura, delle ulteriori modifiche che consentano di tutelare e garantire adeguatamente un comparto così strategico per lo sviluppo dell’economia nazionale.

 

Il presidente CUSUMANO (Misto-Pop-Udeur) riferisce quindi, in sostituzione del relatore designato, senatore Marcora, sul sullo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Preliminarmente ricorda che con l’avvio della nuova sessione di bilancio viene presentata al Parlamento una nuova classificazione del bilancio dello Stato volta a perfezionare i meccanismi di monitoraggio e di controllo della spesa pubblica e a valorizzare le potenzialità del bilancio come strumento per la decisione parlamentare rispetto al bilancio per la gestione, innovando in modo significativo la struttura precedente basata sui centri di responsabilità amministrativa.

La nuova struttura del bilancio viene sperimentalmente articolata in 34 missioni che, rappresentando le funzioni principali e gli obiettivi strategici delle grandi politiche pubbliche, possono essere attribuite ad un singolo Ministero o a più Ministeri, secondo un criterio definitorio già previsto dalla legge di contabilità n. 468 del 1978 e successive modificazioni. Le missioni si realizzano e si articolano ulteriormente in 169 programmi costruiti come "aggregati omogenei di attività" svolte all’interno di ogni singolo Ministero per obiettivi definiti, pur restando la vigente articolazione del bilancio per Stati di previsione della spesa di ambito ministeriale, con l’individuazione di un ulteriore livello sottostante ai programmi, denominato macroaggregati (nuovo livello della deliberazione parlamentare), al di sotto dei quali si ripartiscono i centri di responsabilità amministrativa che gestiscono il programma e le relative risorse. Al riguardo infine ricorda che, anche per assicurare la necessaria razionalizzazione dei flussi di spesa, sono previsti strumenti di flessibilità gestionale sotto forma di possibilità di compensazione tra i capitoli di spesa dello stesso stato di previsione, stante il mantenimento dell’articolazione anche in capitoli, a livello di bilancio di gestione.

Premesso che i dati del disegno di legge di bilancio sono a legislazione vigente e pertanto non tengono conto degli effetti della legge finanziaria, rileva preliminarmente che il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’esercizio 2008 (A.S. 1818) prevede per il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (tabella n. 13), una spesa complessiva in termini di competenza pari a 1.747,6 milioni di euro con un aumento rispetto al bilancio di previsione dell'anno precedente di circa 72 milioni di euro (l'aumento è invece di 20,2 milioni di euro rispetto al bilancio assestato). Rispetto al bilancio complessivo dello Stato le spese per il Ministero delle politiche agricole incidono per lo 0,37 per cento. Le spese di parte corrente ammontano a 739,3 milioni, con una diminuzione di 40,6 milioni rispetto al bilancio di previsione 2007 e di 81,9 milioni rispetto al bilancio assestato dello stesso anno. Le spese in conto capitale per il 2008 ammontano a 1.008,3 milioni, con un aumento di 112,6 milioni rispetto al bilancio di previsione per l'anno 2007 e di 102,1 milioni rispetto al bilancio assestato. Sulle spese correnti incide in particolare il Corpo forestale che da solo assorbe 423,7 milioni.

Secondo la nuova classificazione del bilancio al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali corrispondono quattro dei cinque programmi della missione "Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca" (codice missione 9), più tre programmi inseriti in altre tre missioni nonché tre programmi inseriti nelle missioni orizzontali comuni a tutti i Ministeri relative ai servizi amministrativi e ai fondi da assegnare.

Illustra successivamente, nel dettaglio, gli stanziamenti concernenti il Programma "Sviluppo e sostenibilità del settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e mezzi tecnici di produzione" (1.1), il Programma "Regolamentazione, incentivazione e vigilanza in materia di pesca"(1.2), il Programma "Tutela, valorizzazione e vigilanza della qualità dei prodotti tipici e biologici" (1.3), il Programma "Vigilanza, prevenzione e repressione frodi nel settore agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale" (1.4).

Dà quindi conto del Programma "Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità" (2.1), condiviso con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e compreso nella missione "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente" (codice 18), precisando che all'interno della Tabella 13 del Ministero delle politiche agricole si trova soltanto una quota del Programma citato, mentre la quota restante è iscritta nella Tabella 9 relativa al Ministero dell'ambiente, nonché del Programma "Sicurezza pubblica in ambito rurale e montano"(3.1), compreso nella missione "Ordine pubblico e sicurezza" (7), comune ai Ministeri dell'interno, dell'economia e delle finanze e dei trasporti, e, infine, del Programma "Interventi per soccorsi" (4.1), pure compreso nella missione "Soccorso civile" (8), comune ai Ministeri dell'interno al Ministero dell'economia e delle finanze.

Dà infine conto degli stanziamenti del Programma "Indirizzo politico" (5.1), corrispondente al Gabinetto, inserito nella missione "Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche", del Programma "Servizi e affari generali per le Amministrazioni di competenza"(5.2), inserito nella missione "Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche" e del Programma "Fondi da assegnare" (6.1), inserito nella missione "Fondi da ripartire".

Segnala infine il Programma "Sostegno al settore agricolo" (9.3), il quale seppure appartenente alla missione "Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca" (9) è inserito nella tabella n. 2 del Ministero dell'economia e delle finanze, in quanto esso reca le risorse a favore dell'AGEA.

Dall’analisi dei centri di responsabilità, si ricava una gestione di risorse da parte del Gabinetto per 260 milioni di euro, con una riduzione di 17,9 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione per il 2007. L'importo maggiore gestito dal Gabinetto è costituito con 233,1 milioni dal Fondo unico per gli investimenti, i cui stanziamenti tuttavia sono rimodulati dalla Tabella F del disegno di legge finanziaria, che ne prevede una riduzione per il 2008 ed il 2009 di 100 milioni per anno trasferendo tali somme agli anni 2010 e 2011. Al riguardo richiama comunque quanto previsto dall’articolo 88 del disegno di legge finanziaria in materia di soppressione del citato Fondo e di riassegnazione delle relative risorse alle autorizzazioni di spesa corrispondenti, disposizione della quale, allo stato dell’esame, il disegno di legge di bilancio non tiene conto, non scontando, per ora, gli effetti del disegno di legge finanziaria.

Dà quindi conto delle risorse assegnate al Dipartimento filiere agricole e agroalimentari, al Dipartimento politiche di sviluppo, all'Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari e al Corpo forestale dello Stato.

Illustra infine la consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2008, valutata complessivamente in 994,5 milioni, e del volume dell'autorizzazione di cassa, nelle previsioni di bilancio per il 2008 pari a 2.160,8 milioni, precisando conclusivamente i dati concernenti sia il volume della massa spendibile, ossia la somma del totale dei residui e degli stanziamenti di competenza, sia il coefficiente di realizzazione, parametro presuntivo che consente di stimare l'effettiva capacità di spesa del Ministero pari al 78,8 per cento circa.

 

Su proposta del presidente CUSUMANO , relatore, la Commissione conviene di fissare il termine per la presentazione di eventuali emendamenti alla Tabella 13 ed ordini del giorno per le parti di competenza alle ore 18 di domani, mercoledì 10 ottobre.

 

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 16.


AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE (9a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

113a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

CUSUMANO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 – 2010

- (Tab. 13)Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per l’anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporto alla 5a Commissione. Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

 

Riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta di ieri.

 

Il presidente CUSUMANO ricorda che nella seduta di ieri sono state svolte le relazioni e che è stato fissato il termine per la presentazione di eventuali emendamenti alla Tabella 13 ed ordini del giorno, per le parti di competenza, alle ore 18 di oggi.

 

Si apre il dibattito.

 

La senatrice PIGNEDOLI (Ulivo) rileva che il disegno di legge finanziaria 2008 prosegue coerentemente il percorso, già intrapreso con la passata manovra di bilancio, prevedendo degli interventi per favorire la competitività, per la lotta e il contrasto dell’evasione fiscale e per la semplificazione. Richiama, quindi, le misure fiscali per il comparto e la riforma del mercato del lavoro, inserita nell’ambito del protocollo sul welfare, rilevando che il disegno di legge finanziaria 2008 favorisce lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e di qualità, e affronta numerosi temi quali l’approvvigionamento energetico, i problemi legati ai mutamenti climatici e la tutela della biodiversità. Tra le misure di maggiore importanza, richiama le norme relative alle cosiddette lavorazioni per conto terzi e la proroga delle agevolazioni fiscali già previste per il comparto, auspicando tuttavia una stabilizzazione delle stesse. Richiama, inoltre, l’attenzione sull’opportunità di aumentare le risorse umane a disposizione del Corpo forestale dello Stato, attraverso un piano di assunzioni che garantisca una maggiore tutela del patrimonio agroforestale. Si sofferma, altresì, sull’importanza di valorizzare i sistemi produttivi locali, rafforzando il rapporto tra i prodotti tipici e il territorio di origine. Manifesta quindi alcune preoccupazioni in merito all’articolo 16, relativo al Fondo per la montagna, giudicando non adeguate le risorse finanziarie previste. A tale proposito sottolinea l’importanza di utilizzare, nel procedere alla riclassificazione dei comuni montani, a dei parametri quali l’altimetria, l’estensione delle superfici agricole lavorate, la connessione con i centri urbani, e l’indice di anzianità delle popolazioni delle aree interessate. Conclude il suo intervento ritenendo che dovrà essere intrapreso un processo di semplificazione che garantisca una razionalizzazione dei diversi enti competenti nelle materie del comparto primario, con particolare riguardo agli organismi adibiti ai controlli sanitari.

 

La senatrice NARDINI (RC-SE) osserva che il disegno di legge finanziaria per il 2008, che si inserisce nel percorso tracciato dalla precedente manovra di bilancio, persegue l’obiettivo del risanamento dei conti pubblici, garantendo, al contempo, una complessiva redistribuzione delle risorse. Richiamata, inoltre, l’opportunità di garantire delle ulteriori risorse attraverso la tassazione delle rendite finanziarie, si sofferma sugli aspetti di competenza della Commissione e giudica positivamente la soluzione fornita al problema della previdenza agricola. Dichiara, quindi, di condividere le misure fiscali previste per il comparto agricolo e della pesca, pur rilevando che tale settore dovrà beneficiare di ulteriori aiuti e incentivi nell’ambito di un apposito piano organico per il settore. A tale proposito, evidenzia tra l’altro l’importanza di prevedere una forma di indennizzo per le vittime del mare, e prosegue soffermandosi sulle norme a favore del settore bieticolo-saccarifero, che ritiene però debbano essere incrementate. Nel richiamare, inoltre, l’emergenza incendi boschivi della scorsa estate, chiede al Governo di adoperarsi per un consistente incremento del personale del Corpo forestale dello Stato, di almeno mille unità, per garantire una più efficace difesa del patrimonio agroforestale. Svolge, infine, alcune considerazioni in merito all’importanza di garantire adeguati fondi alla ricerca, di assicurare uno sviluppo delle energie rinnovabili, e di prevedere adeguate risorse finanziarie per il Fondo di solidarietà per l’indennizzo dei danni derivanti da calamità naturali. A tale proposito richiama, tra l’altro, il problema della mucillagine che danneggia il comparto della pesca e conclude auspicando che al settore primario vengano assicurati gli interventi che garantiscano un rilancio del comparto.

 

Il senatore ZANOLETTI (UDC) svolge una serie di considerazioni critiche sul disegno di legge finanziaria 2008 che, ricorda, è stato sottoposto a rilievi anche da parte dell’Unione europea e da alcuni esponenti della coalizione di maggioranza, rilevando che con la manovra di bilancio si è perduta l’occasione di procedere ad un complessivo rilancio dell’economia. Con riferimento al comparto primario, ritiene che il disegno di legge finanziaria 2008 non fornisce delle risposte concrete e auspica che sui temi dell’agricoltura vi sia, in futuro, una maggiore attenzione. Si sofferma, quindi, in maniera critica, sull’articolo 5, rilevando che le agevolazioni fiscali previste per il comparto hanno natura meramente temporanea, mentre in relazione all’articolo 16, giudica insufficienti le risorse finanziarie previste per il Fondo per la montagna; sull’articolo 28, ritiene inadeguata per il settore la rateizzazione delle somme che gli imprenditori del comparto pesca dovranno restituire all’Unione europea e, infine, sull’articolo 29 rileva che si prevede una dotazione finanziaria insufficiente per il Fondo bieticolo-saccarifero. Osserva, inoltre, che vi è stata una sensibile riduzione delle risorse previste per il comparto della pesca e per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e conclude giudicando negativamente, nel suo complesso, il disegno di legge finanziaria 2008 presentato dal Governo.

 

Interviene, quindi, il senatore MARCORA (Ulivo), che richiama i contenuti della relazione già svolta in Assemblea dal ministro Padoa Schioppa in occasione dell’illustrazione della manovra di bilancio. Rileva che il disegno di legge finanziaria 2008 persegue l’obiettivo del risanamento del debito pubblico, e procede ad una redistribuzione delle risorse, destinando importanti stanziamenti alle infrastrutture, alla famiglia e alle misure di contrasto del lavoro precario, che rientrano, tra l’altro, nel protocollo sul Welfare. In relazione alle parti di competenza della Commissione, sottolinea l’importanza del mantenimento degli interventi fiscali agevolativi già previsti e si sofferma su alcune positive misure come l’accisa zero per il gasolio impiegato per il riscaldamento delle serre. Ritiene, comunque, che nel rapporto da trasmettere alla Commissione bilancio sarà opportuno richiamare l’attenzione sull’importanza di garantire una stabilizzazione delle misure fiscali agevolate per il comparto primario. Si sofferma, inoltre, sugli interventi previsti per il mercato del lavoro, con particolare riguardo ai profili della sicurezza sul lavoro, della formazione e del lavoro occasionale di tipo accessorio che consentirà il ricorso a tale forma per le imprese vitivinicole, richiamando l’importanza dell’accordo raggiunto sul protocollo in materia di Welfare. Si sofferma, inoltre, sugli interventi volti al rafforzamento dei controlli, ricordando che la difesa della qualità dei prodotti agricoli nazionali, nei confronti dei Paesi non appartenenti all’Unione europea, può essere garantita attraverso una implementazione dei controlli igienico-sanitari alle frontiere, che tutelino la salute dei consumatori e garantiscano i produttori. Preannuncia quindi la presentazione di una serie di proposte emendative migliorative del disegno di legge finanziaria 2008 e si sofferma su una serie di questioni che potranno essere richiamate nel rapporto da trasmettere alla Commissione bilancio. Tra queste evidenzia la necessità di aumentare, di circa 33 milioni di euro, le dotazioni del Fondo bieticolo-saccarifero; di aumentare le dotazioni finanziarie complessive per rafforzare il sistema dei controlli; di prevedere ulteriori aiuti per il comparto della pesca; di assicurare continuità al Piano irriguo nazionale previsto nella legge finanziaria 2007, anche dopo il 2009, valutando l’opportunità di inserire un credito di imposta per gli imprenditori agricoli che decidono di investire in forme di irrigazione che assicurano un risparmio idrico; di prevedere un aumento delle risorse del Fondo per la montagna, dichiarando, a tale proposito, di condividere le osservazioni della senatrice Pignedoli in relazione alla opportunità di utilizzare altri parametri, oltre a quello altimetrico, per la individuazione delle aree montane; di assicurare al Corpo forestale dello Stato un adeguato aumento di organico per tutelare il patrimonio agroforestale ed affrontare la lotta alle ecomafie; di indicare con maggior precisione quali sono i requisiti necessari per la qualifica di fabbricato rurale. Si sofferma, infine, sulle questioni relative al tema delle agroenergie, richiamando l’importanza di "sbloccare" la pratica relativa al quantitativo di circa 70.000 tonnellate di biomasse, tuttora all’esame della Agenzia delle dogane e, infine, richiama la questione relativa alle vittime del mare, auspicando che a tali questioni possa fare riferimento la proposta di parere sul decreto-legge n. 159 del 2007.

 

La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) rileva che con il disegno di legge finanziaria 2008 il Governo prosegue nell’azione di riduzione del debito pubblico, procedendo ad una distribuzione sociale del reddito. Ricorda quindi le maggiori entrate per le casse dello Stato registrate lo scorso mese di settembre e la complessiva riduzione delle spese effettuate dal Governo, soffermandosi sugli importanti interventi in campo sociale e nel settore delle infrastrutture. Rileva quindi che la legge finanziaria 2007 aveva prestato particolare attenzione al comparto, con l’introduzione di alcune importanti innovazioni (società in agricoltura, vendita diretta dei prodotti, internazionalizzazione delle imprese e agroenergie) e con la previsione di adeguate risorse finanziarie. Rileva, tuttavia, che l’applicazione di tali norme non ha avuto un’attuazione in tempi rapidi e si sofferma su alcuni principali interventi previsti dal disegno di legge finanziaria 2008, tra i quali le misure fiscali agevolate, per le quali ritiene si debba prevedere tuttavia una stabilizzazione, la complessiva riforma del mercato del lavoro, e il rafforzamento del sistema dei controlli sui prodotti. Rileva che tali misure vengono introdotte in un momento in cui il quadro congiunturale non è favorevole per il comparto, essendosi già verificata, nel 2006, una contrazione del reddito degli agricoltori. Richiama, quindi, alcune importanti novità, fra le quali la previsione del reddito agrario per conto terzi e dichiara di condividere le osservazioni del senatore Marcora sull’opportunità di chiarire i requisiti necessari per la qualifica di fabbricato rurale. In relazione al Fondo per le vittime del mare, ritiene che tale misura potrà essere inserita nel decreto-legge n. 159 del 2007, sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere, e sottolinea l’importanza di estendere al comparto della pesca l’IVA agevolata già prevista per il settore agricolo. Con riferimento al mercato del lavoro, evidenzia la diminuzione dei contributi INAIL e dichiara, inoltre, di condividere le considerazioni svolte dal Presidente sulla opportunità di procedere ad una razionalizzazione del sistema dei controlli degli enti preposti ai controlli e sull’importanza dell’Ente nazionale risi. Svolge quindi alcune considerazioni in relazione al tema delle risorse idriche, sottolineando che l’agricoltura italiana rischia di subire gravi conseguenze derivanti dalla siccità, ritenendo tuttavia che il comparto dovrà svolgere un ruolo attivo nel garantire un risparmio idrico. A tale proposito, richiama le osservazioni emerse nel corso dell’esame del DPEF, giudicando prioritari gli interventi volti a garantire l’efficienza della rete idrica. In conclusione, richiama i problemi legati al dissesto idrogeologico e le misure previste dalla legge finanziaria 2007 per le agroenergie, con particolare riguardo alle sanzioni per il mancato obbligo di miscelazione del biodiesel, alla riforma dei certificati verdi, alla previsione di sistemi agroenergetici locali, auspicando una riforma sistematica del sistema degli incentivi previsti per le energie rinnovabili. In relazione alle risorse finanziarie previste per il Fondo per la montagna, dichiara di condividere le osservazioni dei senatori intervenuti, ritenendo che tale Fondo dovrebbe trovare una più opportuna collocazione presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Conclude, osservando che in relazione al complessivo processo di semplificazione si potrà fare molto continuando così il lavoro già intrapreso lo scorso anno con la legge finanziaria 2007.

 

Il presidente CUSUMANO ricorda che risultano iscritti a parlare la senatrice Allegrini e i senatori Bosone e Piccioni e rinvia il seguito dell’esame congiunto alla seduta pomeridiana odierna.

 

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 11,45.

 


AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE (9a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

114a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

CUSUMANO

indi della Vice Presidente

PIGNEDOLI

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 – 2010

- (Tab. 13)Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per l’anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporto alla 5a Commissione. Seguito esame congiunto e rinvio)

 

Riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta antimeridiana odierna.

 

Il presidente CUSUMANO ricorda che risultano iscritti a parlare la senatrice Allegrini e i senatori Bosone e Piccioni.

 

La senatrice ALLEGRINI (AN) osserva che il disegno di legge finanziaria 2008 non ha una portata innovatrice ed è privo degli interventi necessari per il rilancio del settore primario. Richiama, quindi, gli effetti negativi prodotti, sul comparto, dai cambiamenti climatici e dal dissesto idrogeologico, rilevando che la manovra di bilancio non valorizza minimamente i consorzi di bonifica, in cui gli agricoltori hanno sempre svolto un ruolo attivo. Si sofferma, inoltre, sugli effetti negativi, per gli imprenditori agricoli, derivanti dall’aumento dei costi energetici, e auspica che, in materia di Welfare, vi sia una diversa valutazione della manodopera extracomunitaria in agricoltura, esprimendo, a tale proposito, un orientamento negativo sulle iniziative legislative assunte dal Ministro dell’interno. Si sofferma, quindi, sulla mancata attuazione di alcune norme previste per il comparto dalla legge finanziaria 2007 e richiama l’attenzione sui temi delle risorse idriche e dello sviluppo energetico che giudica fondamentali per un rilancio dell’agricoltura italiana. In particolare, con riferimento al tema delle risorse idriche, evidenzia l’importanza di prevedere un secondo Piano irriguo nazionale, che assicuri degli interventi adeguati nelle aree del Mezzogiorno, mentre manifesta alcune perplessità sulle potenzialità offerte dallo sviluppo delle agroenergie. Richiama l’attenzione, inoltre, sui problemi che debbono affrontare gli imprenditori agricoli nelle procedure di pagamento da parte dell’AGEA. A questo proposito auspica una dotazione finanziaria che consenta un migliore funzionamento di tale Agenzia anche in considerazione di alcune carenze riscontrate quali, ad esempio, l’assenza di un protocollo che consenta di individuare le pratiche presentate. In relazione agli importanti compiti svolti dal Corpo forestale dello Stato, auspica un aumento delle risorse umane di tale Corpo e si sofferma sulle dotazioni finanziarie, che giudica insufficienti, per il Fondo bieticolo-saccarifero e per il Fondo per la montagna, che dovrebbe essere, come evidenziato dalla senatrice De Petris, collocato presso il MIPAAF. Rileva, altresì, che il disegno di legge finanziaria non valorizza adeguatamente gli aspetti multifunzionali dell’agricoltura e richiama l’attenzione sull’importanza di implementare le risorse a disposizione del Fondo di solidarietà per le calamità naturali. In conclusione, esprime un giudizio fortemente negativo sul disegno di legge finanziaria 2008 nel suo complesso, e preannuncia la presentazione di due specifiche proposte emendative in materia di fabbricati rurali e di consorzi agrari.

 

Il senatore BOSONE (Aut) osserva come la manovra di bilancio, che prosegue il percorso già intrapreso con la legge finanziaria 2007, debba essere esaminata anche alla luce del decreto-legge n. 159 del 2007, e del protocollo sul Welfare. Richiama quindi l’attenzione sull’importanza di valorizzare i territori e le produzioni tipiche anche nei nuovi contesti offerti dal mercato globale, sostenendo il Governo nelle battaglie, a livello comunitario, su alcuni temi strategici come il sistema di etichettatura e la riforma del settore vitivinicolo europeo. In relazione al tema del lavoro, ricorda l’importante ruolo svolto dal ministro De Castro per addivenire ad una soluzione delle questioni relative ai crediti previdenziali vantati dall’INPS nei confronti degli imprenditori agricoli, e richiama le norme volte alla regolamentazione del lavoro occasionale, contenute nel protocollo sul Welfare. Con riguardo ai temi ambientali, si sofferma sulle questioni relative alle agroenergie e al Piano irriguo nazionale, per il quale auspica un secondo Piano che garantisca, nelle Regioni del Nord Italia, un adeguato sistema di invasi. Giudica, inoltre, con favore, le misure fiscali previste per il comparto e si sofferma sul ruolo dei territori montani, per i quali ritiene non vi debba essere una eccessiva penalizzazione. In conclusione, richiama altresì l’importanza di procedere ad una razionalizzazione dei numerosi Enti che hanno competenza nella materia del comparto primario segnalando, tuttavia, l’opportunità di mantenere l’Ente nazionale risi, al quale sono assegnati importanti compiti operativi.

 

Il senatore PICCIONI (FI) esprime un orientamento critico sul disegno di legge finanziaria in relazione all’attuale situazione di difficoltà, emersa anche nel corso del dibattito, che l’agricoltura italiana sta attraversando. A questo proposito ritiene che la manovra di bilancio avrebbe potuto prevedere una serie di interventi maggiori a tutela del comparto. Si sofferma, quindi, sulle misure fiscali previste rilevando che non è stata garantita una reale stabilizzazione, sull’insufficienza delle risorse finanziarie previste per il Fondo per la montagna che auspica, come segnalato dalla senatrice De Petris, possa essere collocato presso il MIPAF. In riferimento al comparto della pesca, ritiene che si sarebbero dovute predisporre delle forme di aiuto per gli imprenditori ittici obbligati a restituire gli aiuti comunitari percepiti, mentre rileva la carenza di risorse per il settore bieticolo-saccarifero. Richiama, inoltre, gli importanti compiti affidati al Corpo forestale dello Stato nella difesa del patrimonio agroforestale, sottolineando la necessità di aumentarne l’organico e richiama l’attenzione sull’importanza delle risorse idriche in agricoltura con particolare riguardo a quelle aree dove è prevista la coltivazione del riso. A tale riguardo manifesta l’opportunità che il Piano irriguo nazionale preveda un adeguato sistema di invasi che garantisca al settore le risorse idriche necessarie. Si sofferma, altresì, sull’importanza di valorizzare la ricerca in agricoltura e sul tema delle agroenergie, per le quali rileva l’assenza di un coordinamento delle relative politiche, anche alla luce di quanto constatato nel corso di una recente missione di una Delegazione della Commissione in Germania, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla promozione e sviluppo delle biomasse. Conclude il suo intervento richiedendo al ministro De Castro alcuni chiarimenti in merito alla prevista soppressione dell’Ente nazionale risi, ente di diritto pubblico, finanziato attraverso i contributi dei produttori, a cui spettano delle importanti funzioni, anche con riguardo alla certificazione della DOP del riso.

 

Il presidente CUSUMANO dà la parola al ministro De Castro che ha chiesto di poter intervenire in questa fase dei lavori.

 

Il ministro DE CASTRO, ringraziati i senatori intervenuti finora nel dibattito, dichiara di voler svolgere alcune considerazioni di ordine generale, al fine di inquadrare la manovra di bilancio varata dal Governo per il settore agricolo nella giusta prospettiva, sottolineando preliminarmente che le risorse destinate al settore per il 2008 non sono diminuite rispetto agli stanziamenti dell’anno precedente ma registrano anzi un incremento di circa 125 milioni di euro, cui devono essere aggiunte le risorse che verranno utilizzate, a favore del settore, nell’ambito del collegato in materia di Welfare che verrà adottato nella prossima riunione del Consiglio dei Ministri.

Ricorda altresì che le misure adottate per il settore primario con la precedente manovra di bilancio hanno rappresentato un importante contributo legislativo a favore del settore, attraverso la realizzazione di ben otto assi di intervento tutti mirati al rafforzamento della competitività delle imprese del settore primario. La legge finanziaria per il 2008 si muove in una linea di continuità rispetto agli interventi previsti l’anno precedente, i cui decreti attuativi – prosegue il ministro De Castro – sono operanti, giacché alcuni ritardi registrati sono comunque dovuti ad altre amministrazioni competenti nei relativi iter.

Il ministro De Castro sottolinea quindi che, come opportunamente ricordato dal Presidente relatore le tre grandi direttrici della manovra di quest’anno concernono la stabilità fiscale, la riforma del mercato del lavoro e il rafforzamento dei controlli. Per quel che riguarda la stabilità fiscale, osserva che si tratta di un impegno di grande rilievo, che va letto alla luce delle varie disposizioni fiscali inserite nella manovra, pur sottolineando che tale obiettivo è da lungo tempo all’esame delle forze politiche, anche nella passata legislatura.

In relazione alle diverse questioni sollevate, richiama l’attenzione sulle varie integrazioni alle dotazioni finanziarie del Corpo forestale dello Stato, assicurate anche in sede di assestamento, che andranno ad aggiungersi alle ulteriori risorse assicurate al Corpo stesso, attraverso i documenti di bilancio in esame, e che saranno rese fruibili già all’inizio dell’anno. Quanto poi al pacchetto sicurezza, ritiene che sarà possibile prevedere un incremento degli organici del Corpo al di là di quello già assicurato all’interno del pacchetto sicurezza inserito nella manovra.

Passando quindi ad esaminare le questioni attinenti alla riforma del mercato del lavoro, ricorda che nel citato collegato in materia di Welfare sarà prevista la riforma dei trattamenti di disoccupazione agricola, disincentivando anche comportamenti collusivi finora registrati, l’accesso alla Cassa integrazione salari straordinaria per il settore agricolo, incentivi alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro, il potenziamento della sicurezza del lavoro e il finanziamento della formazione, richiamando altresì la recente introduzione del cosiddetto voucher per la vendemmia.

Ringrazia infine il senatore Bosone per avere citato il grosso risultato raggiunto con la prevista ristrutturazione dei debiti dell’INPS, per la quale la proroga concessa consentirà di realizzare uno sconto intorno al 75 per cento, consentendo quindi di effettuare delle previsioni ottimistiche per il settore. Ricorda poi che l’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli ha di fatto ristabilito una forma di equità nella remunerazione dei produttori agricoli e richiama altresì l’attenzione sulla prevista finalità di potenziare il sistema dei controlli, attraverso le varie misure introdotte al riguardo, sia in relazione al Corpo forestale, sia relativamente all’AGECONTROL. Ricorda infine che nella discussione della proposta di regolamento in materia di OCM ortofrutta è stato previsto l’obbligo di inserire, in etichetta, l’indicazione dell’origine del prodotto per garantire la necessaria trasparenza nei confronti dei consumatori. Assicura infine piena disponibilità ad un confronto sulle questioni emerse e conclusivamente ribadisce che verrà identificata una soluzione che corregga il problema sollevato in relazione all’Ente risi, assicurando infine che anche per il settore bieticolo-saccarifero verranno reperiti i fondi aggiuntivi necessari.

 

In relazione a una richiesta della senatrice ALLEGRINI (AN), relativa alla mancata estensione anche al settore olivicolo del richiamato voucher, il ministro DE CASTRO fornisce i chiarimenti richiesti, richiamando i contenuti dell’accordo a suo tempo siglato dalle organizzazioni sindacali.

 

Interviene quindi il senatore SANCIU (FI) che richiama l’importanza strategica per l’economia nazionale del comparto primario, rilevando, tuttavia, che il disegno di legge finanziaria 2008 non prevede degli interventi adeguati a difesa dell’agricoltura italiana. Ricorda, quindi, alcune manifestazioni di protesta indette recentemente da alcune organizzazioni professionali agricole e richiama l’attenzione sull’assenza di un reale coinvolgimento e valorizzazione del ruolo delle imprese agricole nell’impianto della manovra di bilancio presentata dal Governo. Si sofferma, altresì, sugli effetti negativi prodotti sul comparto dagli incendi boschivi e dai fenomeni alluvionali, rilevando che le risposte a tali problemi non possono essere rappresentate solamente dall’aumento del personale adibito ad affrontare tali emergenze. Auspica, infine, la promozione in agricoltura di tecnologie innovative e sottolinea l’importanza di procedere all’audizione dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole sulle misure previste dalla legge finanziaria 2008 per il comparto.

 

Nessun altro chiedendo di parlare, il presidente CUSUMANO dichiara chiusa la discussione generale.

 

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

 


AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE (9a)

Giovedì 11 ottobre 2007

115a Seduta

Presidenza del Presidente

CUSUMANO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 – 2010

- (Tab. 13)Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per l’anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporto alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Rapporto favorevole con osservazioni)

 

Riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

 

Il presidente CUSUMANO informa che non sono stati presentati emendamenti alla Tabella 13 e ordini del giorno per le parti di competenza.

In qualità di relatore sugli atti Senato n. 1817 e 1818, ringrazia i senatori di maggioranza e di opposizione per il contributo fornito al dibattito e dà lettura di una proposta di rapporto favorevole, con osservazioni (pubblicata in allegato al resoconto della seduta odierna).

 

Interviene, quindi, il senatore ZANOLETTI (UDC), che dichiara il voto contrario del suo Gruppo sulla proposta di rapporto favorevole, con osservazioni, formulata dal relatore. Richiama, inoltre, il suo intervento svolto nella seduta antimeridiana di ieri, ricordando la scarsa attenzione prestata dal Governo al comparto primario nel disegno di legge finanziaria 2008. A tale proposito, nel dare atto al Presidente relatore di aver formulato una proposta di rapporto comunque attenta alle esigenze del settore, rileva però che proprio le numerose osservazioni e segnalazioni ivi previste risultano confermare il rilievo avuto dal settore nella manovra.

 

Il senatore SCARPA BONAZZA BUORA (FI) manifesta apprezzamento per il lavoro svolto dal Presidente relatore, nella predisposizione della proposta di rapporto alla Commissione bilancio, in cui emergono le osservazioni avanzate nel corso del dibattito. Manifesta, inoltre, la disponibilità del suo Gruppo a votare favorevolmente nel caso in cui le osservazioni contenute nel rapporto venissero configurate come condizioni alla Commissione di merito. In relazione alle agevolazioni fiscali, richiama l’attenzione sull’opportunità di precisare che la stabilizzazione richiamata riguarda le misure agevolative già previste. Concorda, quindi, sull’importanza, evidenziata nella proposta di rapporto, di estendere l’IVA agevolata per l’agricoltura al settore della pesca, e ricorda gli interventi più favorevoli assunti dal precedente Governo in materia di blue box. Dichiara, inoltre, di condividere le osservazioni sulla necessità di incrementare i fondi per il settore bieticolo-saccarifero, mentre osserva che il Fondo per la montagna coinvolge delle competenze regionali. Conclude il suo intervento, sottolineando l’assenza, nella manovra di bilancio, di adeguate misure per il comparto agricolo e quello della pesca e stigmatizza la recente visita del ministro De Castro a Bruxelles, nel corso della quale ha chiesto la calmierazione dei prezzi dei prodotti agricoli, che non può che danneggiare i produttori agricoli.

 

La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo e ricorda che anche nel corso della passata legislatura i rapporti approvati contenevano numerose osservazioni formulate dalla Commissione agricoltura alla Commissione bilancio; ricorda poi come nella passata manovra finanziaria, in sede di esame parlamentare, sia stato inserito un complesso di disposizioni di particolare favore per il settore, che hanno consentito di apportare delle modifiche migliorative alla manovra di bilancio esaminata dal Parlamento.

 

La senatrice NARDINI (RC-SE) dichiara il voto favorevole del suo Gruppo, rilevando che le osservazioni critiche avanzate dal suo Gruppo al disegno di legge finanziaria non riguardano le parti della manovra relative al settore agricolo, che ha avuto un adeguato rilievo. Richiama, infine, le importanti misure predisposte dal Governo per contrastare i gravi fenomeni di sfruttamento della manodopera in agricoltura.

 

Il senatore MARCORA (Ulivo) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo e invita il Presidente relatore a valutare l’opportunità di inserire nella proposta di rapporto delle osservazioni in merito all’importanza di prevedere un piano di invasi che garantisca adeguate risorse idriche al comparto, anche attraverso la realizzazione di un piano per gli invasi; di evitare alle imprese una eventuale duplicazione dei controlli da parte dei diversi soggetti preposti. In relazione, invece, all’aumento delle risorse di personale per il Corpo forestale dello Stato, rileva l’opportunità di precisare come tale incremento di unità dovrebbe essere previsto già a partire dalla presentazione del cosiddetto pacchetto sulla sicurezza. Conclude, infine, richiamando l’importanza di equiparare le cooperative forestali alle cooperative agricole.

 

La senatrice ALLEGRINI (AN) preannuncia un voto contrario del suo Gruppo, pur ringraziando il Presidente relatore per il lavoro svolto. Richiama, inoltre, l’attenzione sull’opportunità di inserire, nelle osservazioni del rapporto da trasmettere alla Commissione di merito, relativamente ai consorzi agrari in riferimento alla proroga al 31 dicembre 2008 del termine, già prorogato dalla legge finanziaria 2007 in relazione ad alcuni adempimenti. Sottolinea, infine, l’opportunità di dotare l’AGEA di adeguate risorse finanziarie per migliorarne il funzionamento.

 

Il sottosegretario MONGIELLO ritiene che il Governo, nel presentare il disegno di legge finanziaria 2008 alle Camere, si sia occupato dei problemi del comparto primario con grande coerenza. Richiamati, inoltre, i principali obiettivi perseguiti con la manovra di bilancio, tra i quali il riordino dei conti pubblici e gli interventi a favore dei ceti più deboli, si sofferma sull’opportunità di tutelare, in ambito comunitario, i prodotti agroalimentari italiani e sull’importanza di garantire, anche attraverso la predisposizione di un sistema di invasi, adeguate risorse idriche all’agricoltura.

 

Il presidente CUSUMANO (Misto-Pop-Udeur), relatore, manifesta disponibilità a recepire, nelle osservazioni contenute nel rapporto da rendere alla Commissione bilancio, le questioni richiamate dal senatore Scarpa Bonazza Buora, relative alle agevolazioni fiscali, dalla senatrice Allegrini in relazione ai consorzi agrari, e dal senatore Marcora, relativamente al Piano per gli invasi, alla semplificazione dei controlli, al Corpo forestale dello Stato e alle cooperative forestali da equiparare a quelle agricole.

 

Verificata la presenza del prescritto numero dei senatori, il presidente CUSUMANO pone in votazione la proposta di rapporto favorevole con osservazioni, come integrata (pubblicata in allegato al resoconto della seduta odierna).

 

La Commissione approva.

 

La seduta termina alle ore 11,30.

 


Allegato

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAL RELATORE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI (1818 – TABELLA 13) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per l'anno finanziario 2008, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

 

premesso che:

 

il settore primario riveste una importanza di primo piano nell’ambito dell’intera economia nazionale e svolge un ruolo strategico per lo sviluppo dell’intero sistema Paese;

preso atto che la manovra di finanza pubblica posta in atto dal Governo con il complesso dei documenti di bilancio e gli interventi di urgenza adottati rappresenta la prosecuzione e la conferma delle misure già adottate nel corso della precedente manovra di bilancio e ulteriormente ribadite anche in sede di Documento di programmazione economico-finanziaria;

richiamata l’esigenza di integrare e ulteriormente perfezionare il complesso degli strumenti fiscali, legislativi e complessivamente di sostegno al settore primario,

 

formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni:

 

a) sottolinea l’esigenza di assicurare una piena stabilizzazione fiscale al settore completando il quadro delle misure già previste per il comparto, al fine di garantire un quadro di certezze agli operatori del settore;

b) in particolare, per il settore della pesca: ribadisce la necessità che sia generalizzato a tutti gli operatori del comparto ittico il regime IVA speciale già previsto per il settore agricolo, anche a fini di equità fiscale, recuperando, in particolare, lo stanziamento di circa 12 milioni di euro, già destinato al settore, evitando il rischio della perenzione dei fondi medesimi; sottolinea altresì la necessità di uniformare il regime IRAP della pesca marittima a quello della piccola pesca e dell’agricoltura, prevedendo altresì la sospensione degli studi di settore della pesca per un triennio, a partire dall’anno di imposta 2008, anche alla luce dei consistenti aumenti registrati nei costi di carburante. Ribadisce l’esigenza di una definitiva soluzione in relazione all’uso degli apparecchi satellitari blue box sui pescherecci in materia di accollo delle spese; sottolinea altresì l’opportunità di prevedere l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo dell’imprenditoria ittica, finalizzato a favorire gli investimenti nelle imprese del settore, al fine di incrementare la competitività e l’efficienza delle aziende e di incentivare l’accesso al credito delle medesime, prevedendo, altresì, l’estensione del Fondo per l’imprenditoria giovanile già in vigore per il settore agricolo anche al settore dell’economia ittica, la previsione di contributi per garantire l’operatività delle coperture assicurative nel settore della pesca e, infine, misure di recupero dei canoni ricognitori demaniali;

c) per il settore bieticolo-saccarifero, richiama l’esigenza di integrare lo stanziamento, già previsto dalla legge finanziaria, con un ulteriore, adeguato incremento di fondi, necessario a rendere fruibili i contributi comunitari;

d) in relazione all’esigenza di assicurare una razionale gestione delle risorse idriche, ribadisce la necessità sia di prevedere contributi agli investimenti delle imprese agricole per la promozione di forme di irrigazione con risparmio idrico, sia di estendere i contributi già previsti per il Primo Piano irriguo fino all’anno 2010, mettendo altresì in atto gli strumenti per avviare il Secondo Piano irriguo, al fine di assicurare adeguate prospettive di sviluppo del settore agricolo, anche in considerazione dei gravi problemi di approvvigionamento idrico registrati in molte aree del Paese;

e) in relazione al sistema dei controlli per il settore agricolo ed agroalimentare, sottolinea l’opportunità di potenziare i meccanismi di controllo già previsti, attuando un necessario riordino della politica dei controlli medesimi, con l’obiettivo di trasformare il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, elevandolo al rango di Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare;

f) in relazione all’esigenza di sostenere lo sforzo competitivo delle imprese del settore, in particolare sui mercati esteri, richiama l’esigenza di favorire gli indispensabili processi di aggregazione delle realtà imprenditoriali del comparto e di promuovere le politiche di integrazione della filiera, sia sotto la forma di organizzazioni dei produttori, sia anche con lo strumento dei distretti, assicurando piena operatività a tutte le misure già previste per le crisi di mercato e per il Fondo di solidarietà nazionale, tutelando le produzioni sotto il profilo della qualità, della sicurezza alimentare e della tracciabilità e della tipicità;

g) in relazione, infine, all’esigenza di razionalizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione, che costituisce uno degli obiettivi fondamentali dell’attuale manovra di bilancio, richiama in particolare l’attenzione sulla necessità di provvedere ad un indispensabile riordino delle competenze nei settori decisivi per il comparto primario, attraverso il riordino graduale di una serie di competenze attualmente imputate a una pluralità di enti, a partire dal settore della ricerca;

h) in relazione, infine, al fondamentale settore delle energie rinnovabili, ribadisce la necessità di proseguire le politiche di incentivazione e di sostegno, già realizzate con la passata manovra di bilancio, attraverso una razionalizzazione e un riordino degli incentivi previsti per il settore agroenergetico e la attuazione di un efficace apparato sanzionatorio;

i) in relazione, poi, all’esigenza di assicurare la massima operatività all’importante e delicato settore del contrasto e della lotta agli incendi boschivi, e alla luce delle rilevanti e delicate funzioni assicurate dal Corpo forestale dello Stato, ribadisce, infine, l’esigenza di assicurare un ulteriore potenziamento del relativo organico, al di là di quello già previsto all’articolo 93 dell’A.S. 1817, prevedendo la realizzazione anche di adeguati interventi di tutela del patrimonio forestale nazionale;

j) infine, richiama l’attenzione sulla necessità di contrastare in modo efficace tutti i fenomeni di infiltrazione criminale contro gli imprenditori agricoli, contrastando i fenomeni di capolarato e assicurando anche condizioni di piena sicurezza nelle campagne;

k) rileva la necessità di prevedere un incremento delle risorse per il Fondo della montagna, sottolineando l’opportunità di utilizzare altri parametri oltre a quello altimetrico per l’individuazione delle aree montane;

l) in relazione alla necessità di migliorare l'accesso delle fasce sociali in condizioni di disagio ad una alimentazione equilibrata, comprendente i prodotti ortofrutticoli freschi, sottolinea l'opportunità di promuovere un progetto di intervento finalizzato a sostenere tali consumi nei soggetti particolarmente vulnerabili aventi i requisiti per l'accesso all'assistenza;

m) richiama l’attenzione sulla necessità di incrementare lo stanziamento di competenza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali in Tabella A, Fondo speciale di parte corrente, e in Tabella B, Fondo speciale di parte capitale, al fine di consentire nuove iniziative legislative nel comparto agricolo e della pesca nel corso del 2008.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI (1818 – TABELLA 13) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per l'anno finanziario 2008, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

 

premesso che:

 

il settore primario riveste una importanza di primo piano nell’ambito dell’intera economia nazionale e svolge un ruolo strategico per lo sviluppo dell’intero sistema Paese;

preso atto che la manovra di finanza pubblica posta in atto dal Governo con il complesso dei documenti di bilancio e gli interventi di urgenza adottati rappresenta la prosecuzione e la conferma delle misure già adottate nel corso della precedente manovra di bilancio e ulteriormente ribadite anche in sede di Documento di programmazione economico-finanziaria;

richiamata l’esigenza di integrare e ulteriormente perfezionare il complesso degli strumenti fiscali, legislativi e complessivamente di sostegno al settore primario,

 

formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni:

 

a) sottolinea l’esigenza di assicurare una piena stabilizzazione del quadro agevolativo fiscale al settore completando il quadro delle misure già previste per il comparto, al fine di garantire un quadro di certezze agli operatori del settore;

b) in particolare, per il settore della pesca: ribadisce la necessità che sia generalizzato a tutti gli operatori del comparto ittico il regime IVA speciale già previsto per il settore agricolo, anche a fini di equità fiscale, recuperando, in particolare, lo stanziamento di circa 12 milioni di euro, già destinato al settore, evitando il rischio della perenzione dei fondi medesimi; sottolinea altresì la necessità di uniformare il regime IRAP della pesca marittima a quello della piccola pesca e dell’agricoltura, prevedendo altresì la sospensione degli studi di settore della pesca per un triennio, a partire dall’anno di imposta 2008, anche alla luce dei consistenti aumenti registrati nei costi di carburante. Ribadisce l’esigenza di una definitiva soluzione in relazione all’uso degli apparecchi satellitari blue box sui pescherecci in materia di accollo delle spese; sottolinea altresì l’opportunità di prevedere l’istituzione di un Fondo per lo sviluppo dell’imprenditoria ittica, finalizzato a favorire gli investimenti nelle imprese del settore, al fine di incrementare la competitività e l’efficienza delle aziende e di incentivare l’accesso al credito delle medesime, prevedendo, altresì, l’estensione del Fondo per l’imprenditoria giovanile già in vigore per il settore agricolo anche al settore dell’economia ittica, la previsione di contributi per garantire l’operatività delle coperture assicurative nel settore della pesca e, infine, misure di recupero dei canoni ricognitori demaniali;

c) per il settore bieticolo-saccarifero, richiama l’esigenza di integrare lo stanziamento, già previsto dalla legge finanziaria, con un ulteriore, adeguato incremento di fondi, necessario a rendere fruibili i contributi comunitari;

d) in relazione all’esigenza di assicurare una razionale gestione delle risorse idriche, ribadisce la necessità sia di prevedere contributi agli investimenti delle imprese agricole per la promozione di forme di irrigazione con risparmio idrico, sia di estendere i contributi già previsti per il Primo Piano irriguo fino all’anno 2010, sia di prevedere la realizzazione di un piano per gli invasi, mettendo altresì in atto gli strumenti per avviare il Secondo Piano irriguo, al fine di assicurare adeguate prospettive di sviluppo del settore agricolo, anche in considerazione dei gravi problemi di approvvigionamento idrico registrati in molte aree del Paese;

e) in relazione al sistema dei controlli per il settore agricolo ed agroalimentare, sottolinea l’opportunità di potenziare i meccanismi di controllo già previsti, evitando le duplicazioni e attuando un necessario riordino della politica dei controlli medesimi, con l’obiettivo di trasformare il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare elevandolo al rango di Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare;

f) in relazione all’esigenza di sostenere lo sforzo competitivo delle imprese del settore, in particolare sui mercati esteri, richiama l’esigenza di favorire gli indispensabili processi di aggregazione delle realtà imprenditoriali del comparto e di promuovere le politiche di integrazione della filiera, sia sotto la forma di organizzazioni dei produttori, sia anche con lo strumento dei distretti, assicurando piena operatività a tutte le misure già previste per le crisi di mercato e per il Fondo di solidarietà nazionale, tutelando le produzioni sotto il profilo della qualità, della sicurezza alimentare e della tracciabilità e della tipicità;

g) in relazione, quindi, all’esigenza di razionalizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione, che costituisce uno degli obiettivi fondamentali dell’attuale manovra di bilancio, richiama in particolare l’attenzione sulla necessità di provvedere ad un indispensabile riordino delle competenze nei settori decisivi per il comparto primario, attraverso il riordino graduale di una serie di competenze attualmente imputate a una pluralità di enti, a partire dal settore della ricerca;

h) in relazione al fondamentale settore delle energie rinnovabili, ribadisce la necessità di proseguire le politiche di incentivazione e di sostegno, già realizzate con la passata manovra di bilancio, attraverso una razionalizzazione e un riordino degli incentivi previsti per il settore agroenergetico e la attuazione di un efficace apparato sanzionatorio;

i) in relazione, poi, all’esigenza di assicurare la massima operatività all’importante e delicato settore del contrasto e della lotta agli incendi boschivi, e alla luce delle rilevanti e delicate funzioni assicurate dal Corpo forestale dello Stato, ribadisce, infine, l’esigenza di assicurare, già a partire dal piano sicurezza, un ulteriore potenziamento del relativo organico, al di là di quello già previsto all’articolo 93 dell’A.S. 1817, prevedendo la realizzazione anche di adeguati interventi di tutela del patrimonio forestale nazionale, assicurando altresì una piena equiparazione delle cooperative forestali alle cooperative agricole;

j) inoltre, richiama l’attenzione sulla necessità di contrastare in modo efficace tutti i fenomeni di infiltrazione criminale contro gli imprenditori agricoli, contrastando i fenomeni di capolarato e assicurando anche condizioni di piena sicurezza nelle campagne;

k) rileva la necessità di prevedere un incremento delle risorse per il Fondo della montagna, sottolineando l’opportunità di utilizzare altri parametri oltre a quello altimetrico per l’individuazione delle aree montane;

l) in relazione alla necessità di migliorare l'accesso delle fasce sociali in condizioni di disagio ad una alimentazione equilibrata, comprendente i prodotti ortofrutticoli freschi, sottolinea l'opportunità di promuovere un progetto di intervento finalizzato a sostenere tali consumi nei soggetti particolarmente vulnerabili aventi i requisiti per l'accesso all'assistenza;

m) in relazione alla situazione dei consorzi agrari, sottolinea l’opportunità di prorogare al 31 dicembre 2008 il termine previsto dall’articolo 1, comma 9-bis, del decreto-legge n. 181 del 2006, già prorogato al 31 dicembre 2007 dall’articolo 1, comma 1076, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007);

n) richiama l’attenzione sulla necessità di incrementare lo stanziamento di competenza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali in Tabella A, Fondo speciale di parte corrente, e in Tabella B, Fondo speciale di parte capitale, al fine di consentire nuove iniziative legislative nel comparto agricolo e della pesca nel corso del 2008.


INDUSTRIA, COMMERCIO, TURISMO (10a)

Martedì 9 ottobre 2007

89a Seduta

Presidenza del Presidente

SCARABOSIO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010,

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008, (limitatamente alle parti di competenza).

- (Tab. 3) Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2008.

- (Tab. 19) Stato di previsione del Ministero del commercio internazionale per l’anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporti alla 5^ Commissione. Esame congiunto e rinvio)

 

Il presidente SCARABOSIO avverte che inizierà l'esame del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge di bilancio per le parti di competenza della Commissione.

 

Il relatore per la parte di competenza del disegno di legge finanziaria MERCATALI (Ulivo) ne illustra innanzitutto i contenuti generali e il quadro macro economico in cui essa si inserisce. Al riguardo, ricorda che nel Paese il tasso di crescita sta rallentando e che l'ingente indebitamento pubblico grava in modo particolare. Evidenzia quindi che è auspicabile una diminuzione del livello di indebitamento, dato che esso incide annualmente per circa 30 miliardi di euro e che l'altro grande problema che caratterizza il nostro Paese è l'evasione fiscale, stimata in 80 miliardi l'anno. E' pertanto auspicabile che i provvedimenti che sono stati varati in questa legislatura riescano a contrastare tale grave fenomeno che non può essere sopportato più a lungo per non compromettere gli obiettivi della riduzione delle tasse con il contemporaneo mantenimento di livelli adeguati dei servizi. Tra le misure più importanti del provvedimento in esame, ricorda la riduzione delle aliquote dell'IRAP e dell'IRES, la semplificazione delle procedure di versamento delle imposte, i provvedimenti sull'ICI, nonché il Protocollo sullo stato sociale. In via generale nota che si tratta di una finanziaria che non chiede risorse aggiuntive ma anzi restituisce risorse a cittadini, famiglie e fasce più deboli andando nella direzione di una maggiore equità sociale.

Passando ad illustrare le disposizioni di competenza della Commissione, descrive i contenuti del comma 14 dell'articolo 2, che prevede la proroga delle agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici, per gli interventi sulle strutture verticali, orizzontali e finestre degli edifici, per l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda e per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale. Sottolinea che si tratta di incentivi molto importanti per le famiglie ma anche per le imprese operanti in questi settori e che, peraltro, tali misure perseguono anche la finalità generale di concorrere al risparmio energetico.

L'articolo 3, comma 19, eleva il credito di imposta fissato dalla scorsa legge finanziaria per gli investimenti di ricerca e sviluppo riferiti a contratti stipulati con università ed enti pubblici di ricerca. Infatti, le spese deducibili sono elevate dal 10 al 40 per cento dei costi di ricerca e sviluppo.

L'articolo 3, commi 30 e 31, prevede l'applicazione del regime ordinario dell'imposta sul valore aggiunto per l'organizzazione di convegni e congressi. Si tratta di una disposizione molto importante e molto attesa da parte delle imprese alberghiere e turistiche. Ricorda come nel settore del turismo il nostro Paese sconti uno svantaggio competitivo rispetto agli altri paesi europei. Infatti, l'IVA per il settore turistico è nel resto dell'Unione europea mediamente di 5 o 6 punti più bassa che in Italia. Con l'occasione, sollecita il Governo affinché si arrivi a ridurre complessivamente l'IVA per il settore turistico.

L'articolo 5, comma 2, prevede la proroga delle agevolazioni sugli impianti di distribuzione di carburanti.

L'articolo 30 interviene sugli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili. Al riguardo, ricorda come tale materia sia stata frequentemente oggetto di ampia discussione politica e che su di essa verte un disegno di legge non ancora esaminato. Ritiene pertanto che sarebbe quanto mai opportuno definire la normativa per l'assetto degli incentivi sulle fonti energetiche rinnovabili.

L'articolo 31 prevede stanziamenti e programmi europei nei settori aeronautico, navale e terrestre.

L'articolo 41 prevede uno stanziamento di 14 milioni di euro per il sostegno all'internazionalizzazione del sistema economico italiano, che il Relatore ritiene significativa.

L'articolo 69 incrementa per il 2008 la dotazione del Fondo per le aree sottoutilizzate da 100 a 1100 milioni e anche questa scelta è significativa, ma è necessario che i provvedimenti attuativi siano emanati tempestivamente.

L'articolo 70 prevede misure per sostenere i giovani laureati e le nuove imprese innovatrici del Mezzogiorno nonché per la gestione delle quote di emissione di gas serra.

L'articolo 71 infine prevede misure a favore delle zone franche urbane.

 

Il relatore POSSA (FI), prima di illustrare i contenuti specifici del bilancio per il 2008, svolge alcune considerazioni preliminari, mettendo in evidenza le novità della riforma del bilancio già previste dalla legge n. 94 del 1997 (così detta legge Ciampi) che riformava alcune norme della legge n. 468 del 1978. Viene così resa così più chiara la lettura delle funzioni principali del bilancio dello Stato che consistono: nella funzione informativa (quale strumento di rappresentazione delle risorse pubbliche disponibili), nella funzione allocativa (strumento per la decisione politica) e nella funzione esecutiva (cioè lo strumento per la gestione delle risorse stanziate). Rispetto alla configurazione del bilancio secondo la legge n. 94 del 1997, il provvedimento in esame indica le previsioni di spesa organizzando missioni e programmi, dove le missioni, in numero di 34, sono le grandi finalità di lungo periodo alle quali deve tendere la spesa pubblica, perseguite indipendentemente dall'azione politica contingente, aventi perciò una configurazione costituzionale permanente. I programmi di spesa rappresentano invece aggregati omogenei di attività individuati all'interno di ogni ministero con riferimento ai risultati da perseguire e ne sono stati individuati 168. Con tale impostazione si raggiungono due obiettivi: una maggiore consapevolezza (avendo una rappresentazione sintetica delle finalità perseguite dallo Stato) e una migliore leggibilità e trasparenza del bilancio.

Passando ad illustrare la Tabella n. 3, il Relatore rende noto che secondo la nuova classificazione del bilancio al Ministero dello sviluppo economico corrispondono le seguenti missioni: energia e diversificazione delle fonti energetiche, missione articolata in tre programmi; competitività e sviluppo delle imprese, missione articolata in quattro programmi; regolazione dei mercati, missione articolata in tre programmi; sviluppo e riequilibrio territoriale, missione articolata in tre programmi.

Compete al Ministero dello sviluppo economico anche il programma "Sviluppo, innovazione e ricerca in materia di energia ed in ambito minerario ed industriale", che costituisce uno dei 15 programmi inseriti nella missione Ricerca e innovazione.

Infine, il Ministero dello sviluppo economico è presente nelle due missioni orizzontali comuni a tutti i Ministeri identificate come Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche e Fondi da ripartire.

Ricorda che l’attuale struttura del Ministero si articola in cinquecentri di responsabilità amministrativa (Gabinetto, Dipartimento per il mercato, Dipartimento per le imprese, Dipartimento per le reti energetiche, Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione) che tuttavia saranno oggetto di una imminente riforma con l'atto del Governo n. 161 nel quale si prefigura, ad esempio, la soppressione di un ufficio di primo livello dedicato alla gestione della missione energia.

Secondo la legislazione vigente al 30 settembre 2007, lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno 2008 reca spese finali di competenza per un totale di 6.666,4 milioni.

Rispetto all’esercizio precedente (6.396,4 milioni come risulta dalla legge di bilancio n. 298 del 2006, 6.487,0 risultanti dall'assestamento) si registra un incremento delle spese finali del Ministero di 270 milioni relativamente alle previsione e di 179,4 milioni con riferimento all'assestamento.

Nel bilancio del Ministero prevalgono nettamente le spese in conto capitale, che assommano a 6.443,0 milioni, (96,6% del totale), a fronte dei 187,4 milioni destinati alle spese correnti. La rilevanza percentuale di queste ultime nelle previsioni per il 2007 è del 2,8% delle spese finali del Ministero. Vi è inoltre uno stanziamento destinato al rimborso del debito pubblico pari a 36 milioni di euro (0,6% del totale).

La missione Energia e diversificazione delle fonti energetiche (10) riceve risorse pari a 58,8 milioni con una riduzione di 43,2 milioni rispetto al bilancio di previsione 2007 (101,9 milioni) e di 43,3 milioni rispetto all'assestamento (102,0 milioni).

Alla missione Competitività e sviluppo delle imprese(11), sono assegnate risorse pari a 1.466,3 milioni di euro con un aumento di 234,7 milioni rispetto al bilancio di previsione 2007 (1.231,6 milioni) e di 103 milioni rispetto al bilancio assestato (1363,3 milioni). In termini percentuali l'incremento rispetto al bilancio di previsione dell'anno precedente è pari al 19,1 %.

La maggior parte delle risorse di tale missione sono destinate al programma Incentivazione per lo sviluppo industriale (11.1) che riceve stanziamenti pari a 1.321,8 milioni con un aumento rispetto al bilancio di previsione per il 2007 di 165,6 milioni e di 64,8 milioni rispetto all'assestamento.

La missione Regolazione dei mercati (12), riceve risorse pari a 16,4 milioni di euro con una riduzione di 7,6 milioni rispetto al bilancio di previsione 2007 (25,0 milioni) e di 18,3 milioni rispetto all'assestamento (34,7 milioni). In termini percentuali la diminuzione rispetto alle previsioni per il 2007 ammonta al 31,7%.

La missione interministeriale Ricerca e innovazione (17) reca tra i suoi programmi uno di competenza del Ministero dello sviluppo economico e si tratta del programma Sviluppo, innovazione e ricerca in materia di energia ed in ambito minerario ed industriale (17.14), sul quale sono iscritti stanziamenti pari a 557,2 milioni di euro con un aumento di 16,3 milioni rispetto al bilancio di previsione 2007 (540,9 milioni) e di 16,2 rispetto all'assestamento (541,0 milioni). Tale aumento va valutato positivamente in quanto rinforza i futuri investimenti.

La missione Sviluppo e riequilibrio territoriale è la missione più importante che gestisce il ministero dello sviluppo economico e riguarda le regioni di cui all'obiettivo 1 dei fondi strutturali europei. Essa riceve risorse pari a 4.544,7 milioni di euro con un aumento di 124,4 milioni rispetto al bilancio di previsione 2007 (4.420,3 milioni) e di 123,9 milioni rispetto all'assestamento (4.420,8). In termini percentuali l'incremento rispetto alle previsioni per il 2007 è pari al 2,8%.

La voce più rilevante al riguardo, sono gli stanziamenti per il programma Politiche per il sostegno dei sistemi produttivi per il mezzogiorno e le aree sottoutilizzate (28.2) ammontano a 1.336,3 milioni con un aumento di 49,6 milioni rispetto al 2007 (bilancio di previsione e assestamento coincidono).

Il programma Politiche per l'infrastrutturazione territoriale per il mezzogiorno e le aree sottoutilizzate (28.3) riceve stanziamenti pari a 3.007,3 milioni con un aumento di 74,1 milioni rispetto al 2007 (bilancio di previsione e assestamento coincidono).

La missione Sviluppo e riequilibrio territoriale è interamente gestita dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione.

Il Ministero dello sviluppo economico, come tutti gli altri ministeri, reca stanziamenti anche nella missione interministerialeServizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche.

Il volume dei residui per il 2008 è stimato in 14.816,1 milioni di euro, con una diminuzione di 5.278,6 milioni di euro rispetto al bilancio di previsione 2007 e di 7.645,8 milioni rispetto all'assestamento. Si tratta di una diminuzione importante in quanto denota che è migliorata la capacità di spesa del Ministero.

L'autorizzazione di cassa, che costituisce il limite massimo entro il quale l'amministrazione è autorizzata ad effettuare pagamenti, nelle previsioni di bilancio per il 2008 a legislazione vigente risulta di 7.987,3 milioni di euro. Lamassa spendibile, ossia la somma del totale dei residui passivi e degli stanziamenti di competenza, per il 2008 ammonta a 21.482,5 milioni. Il coefficiente di realizzazione, vale a dire il parametro presuntivo, dato dal rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile, che consente di stimare l'effettiva capacità di spesa del Ministero, risulta pari al 37,2% circa.

Passando all'esame della Tabella n. 19, secondo la nuova classificazione del bilancio al Ministero del commercio internazionale corrisponde una missione specifica e cioè "Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo, articolata nei tre programmi: Politica commerciale; Promozione del made in Italy; Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese.

Infine, al Ministero del commercio internazionale corrispondono le due missioni orizzontali comuni a tutti i Ministeri identificate come Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche e Fondi da ripartire.

La struttura del ricostituito Ministero si articola in cinque centri di responsabilità amministrativa. Lo stato di previsione del Ministero in esame per il 2008, reca stanziamenti complessivi di competenza a legislazione vigente pari a 245,5 milioni di euro, con una riduzione rispetto al bilancio di previsione 2007 di 10,8 milioni e rispetto alle previsioni assestate per lo stesso anno di 16,1 milioni.

Il Programma più importante è quello denominato "Promozione del made in Italy" (16.2) il quale reca stanziamenti pari a 225,8 milioni di euro con una riduzione di 6,5 milioni rispetto al bilancio di previsione 2007 e di 6,6 milioni rispetto all'assestamento.

Lo stato di previsione per il 2008 reca 211,3 milioni di residui presunti al 1° gennaio 2008: 126,4 milioni di parte corrente e 84,9 per spese in conto capitale.

Si prevedono autorizzazioni di cassa per complessivi 284,6 milioni.

Infine, il relatore Possa dà conto della missione n. 31 concernente il turismo e del relativo programma indicato come Sviluppo e competitività del turismo. In merito precisa che i capitoli di spesa relativi al turismo si trovano nella tabella n. 2del Ministero dell'economia e delle finanze in quanto tutti gli stanziamenti a favore della Presidenza del consiglio sono ubicati in tale tabella.Al riguardo, sono previsti stanziamenti per 112,6 milioni di euro con una riduzione di 6,0 milioni rispetto al bilancio di previsione 2007 (l'assestamento non ha proposto variazioni). Le spese per il turismo si trovano nell'U.P.B. 23.1.3 "Oneri comuni" di parte corrente ed ammontano per il 2008 a 112,6 milioni di euro con una riduzione di 6,0 milioni rispetto al bilancio di previsione 2007 (l'assestamento non ha proposto variazioni al riguardo). In particolare sono previsti 62,6 milioni di euro da corrispondere alla Presidenza del consiglio per le politiche di sviluppo e competitività del turismo (meno 5,7 milioni rispetto al 2007); vi è inoltre uno stanziamento di 50 milioni come contributo per le spese di funzionamento dell'ENIT ( meno 0,3 milioni rispetto al 2007). Il relatore Possa rileva in proposito che la disponibilità di risorse non è adeguata per un settore così importante come quello turistico.

Dà poi conto sinteticamente anche dei capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e applicata, per le parti di competenza della Commissione industria, con particolare attenzione al contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46 del 1991, nonchè all'unità previsionale di base 2.2.6 (Investimenti) dello stesso programma, che registra per il 2008 una dotazione di competenza di 1.734,0 milioni (meno 33,6 milioni rispetto al 2007) dove affluiscono gli stanziamenti a favore dell'Agenzia spaziale italiana (ASI).

 

Il PRESIDENTE, conclusa l'esposizione introduttiva dei Relatori, sospende brevemente la seduta per acquisire l'orientamento dei Gruppi in ordine alla fissazione del termine per la presentazione di eventuali ordini del giorno e emendamenti.

 

La seduta, sospesa alle ore 16,05 è ripresa alle ore 16,10.

 

Il PRESIDENTE raccoglie l'orientamento della Commissione di rinviare la decisione in ordine al termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno solo dopo che si sarà conclusa la discussione generale che inizierà nella prossima seduta.

 

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

 


INDUSTRIA, COMMERCIO, TURISMO (10a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

90a Seduta

Presidenza del Presidente

SCARABOSIO

indi del Vice Presidente

PECORARO SCANIO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010, - (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008, (limitatamente alle parti di competenza).

- (Tab. 3) Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2008.

- (Tab. 19) Stato di previsione del Ministero del commercio internazionale per l’anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporti alla 5^ Commissione. Seguito dell'esame congiunto e sospensione.)

 

Riprende l’esame congiunto, sospeso nella seduta di ieri.

 

Preliminarmente all'apertura del dibattito, il senatore ALLOCCA (RC-SE) rileva che l'articolo 30 del disegno di legge finanziaria non dovrebbe essere materia sulla quale la Commissione industria è chiamata ad esprimersi seppur in sede consultiva. Infatti, tale articolo concerne spese militari e pertanto esse andrebbero discusse dalla Commissione difesa. Osserva che il settore della spesa militare dovrebbe avere chiara e trasparente leggibilità sia nel bilancio che nella legge finanziaria che invece allocano tali spese all'interno della missione 11 "competitività e sviluppo delle imprese" di spettanza del Ministero dello sviluppo economico. Rileva, peraltro, che quando si parla di riduzioni delle spese pubbliche tali riduzioni dovrebbero avere ad oggetto innanzitutto le spese militari; esprime pertanto preoccupazione per l'ammontare delle spese militari che si registra con questa manovra.

 

Il senatore POSSA (FI) condivide la competenza della Commissione industria sull'articolo menzionato in quanto esso concerne comunque le attività industriali anche se con fini militari.

 

Il senatore GALARDI (SDSE) interviene a sostegno della tesi del senatore Allocca anche se sarebbe forse più corretta una doppia competenza sia della Commissione industria che della Commissione difesa su tale materia. Ritiene comunque che sarebbe opportuno evidenziare che gli stanziamenti previsti dall'articolo 31 del disegno di legge finanziaria nonchè i corrispondenti capitoli del bilancio del Ministero dello sviluppo economico concorrono ad incrementare le spese per il riarmo.

 

Il senatore BANTI (Ulivo) condivide l'ipotesi di una doppia competenza delle Commissioni industria e difesa su tale materia. Osserva comunque che l'inserimento di tali spese all'interno della missione competitività e sviluppo delle imprese ha anche un significato politico, infatti vi sono migliaia di lavoratori coinvolti in questo settore e pertanto gli stanziamenti in materia hanno degli effetti importanti per le imprese e per l'occupazione. Di conseguenza si possono ridurre le spese in tale ambito ma si devono tuttavia garantire i posti di lavoro.

 

Il PRESIDENTE dichiara quindi aperta discussione generale congiunta sui documenti di bilancio.

 

Interviene il senatore PIANETTA (DCA-PRI-MPA) per richiamare l'attenzione del Governo sull'articolo 3 del disegno di legge finanziaria nella parte in cui prevede l'eliminazione delle deduzioni e degli ammortamenti anticipati. Osserva che gli investimenti sui beni strumentali costituiscono un elemento fondamentale per l'industria in quanto innescano l'innovazione tecnologica. La penalizzazione del comparto dei beni strumentali è ancora più miope se si considera che questo comparto ha prodotto un attivo nella bilancia commerciale. Pertanto sottolinea che gli interventi di ridefinizione della base imponibile dell'IRES previsti dall'articolo 3 riducono in modo rilevante la capacità di rinnovamento tecnologico delle imprese.

 

Il senatore PECORARO SCANIO (IU-Verdi-Com) osserva che di fronte alle scelte importanti compiute con la finanziaria del 2007, la proposta del Governo è stretta dall’osservanza rigorosa dell’ordinamento che istituisce la sessione di bilancio. Un rigore, questo, necessario, di fronte a leggi finanziarie composte da migliaia di commi come quelle che si sono succedute negli anni, indipendentemente dal Governo. In questo rigore però vengono meno alcuni assi fondamentali per un politica rispettosa del programma.

Vale citare in merito il tema dell’energia. Mentre la finanziaria introduce, finalmente, un principio di equità ed elimina lo scandalo dei finanziamenti CIP6, non compie l’altro passo necessario, cioè la costruzione di un sistema di incentivi per il sostegno alle energie rinnovabili che sostituisca le storture dei certificati verdi e che faccia finalmente decollare questo nuovo tipo di economia.

Auspica che su questo punto la Commissione svolga i necessari approfondimenti, dato che dopo la lunga discussione sulla delega in materia di energia, c’è un’ampia conoscenza delle posizioni in campo sul tema degli incentivi alle energie rinnovabili e, nello specifico, non si tratta certo di materia estranea alla sessione di bilancio.

Anzi, è necessario che la manovra finanziaria decida l’indirizzo dell’economia pubblica, anche in materia energetica. Formula quindi l'ulteriore auspicio che la maggioranza sappia fare tesoro dell’ampia esperienza fatta con il conto energia e con i certificati verdi, e che sappia dare risposte alle urgenze che il cambiamento climatico impone. L’altro pilastro dell'intervento è costituito dal risparmio energetico.

La propria parte politica è estremamente soddisfatta della proroga degli incentivi per la ristrutturazione ai fini di risparmio energetico degli edifici, una iniziativa che, nonostante i ritardi con cui è partita, ha già iniziato a dimostrare la propria efficacia.

Ma anche su questo terreno ritiene si possa fare di più, non solo prevedendo di rilanciare anche gli interventi sugli elettrodomestici, che segnano l’ingresso dell’efficienza energetica nelle case dei cittadini, ma anche con interventi coraggiosi nella pubblica amministrazione, come ad esempio, riguardo al patto di stabilità interno nelle amministrazioni locali. Oggi la pubblica amministrazione, non può fare quello che, con i certificati bianchi, possono fare le imprese e i cittadini e cioè fare investimenti, anche consistenti e pagare il debito attraverso il risparmio energetico oppure il conto energia. Neppure le ESCO riescono a decollare per questo. In ragione del patto di stabilità le amministrazioni non possono farsi garanti degli investimenti.

Il patto di stabilità, come i parametri di Maastricht è uno strumento inidoneo a differenziare tra aumento di spesa e investimento che consente un ritorno. Occorre pertanto segnare una inversione di tendenza sul terreno del risparmio energetico e correggere quello strumento per renderlo idoneo allo scopo.

Nel merito del provvedimento, poi, importanti correttivi andranno previsti alla destinazione dei fondi della legge n. 488 del 1992. Si domanda come sia a possibile usare un fondo per lo sviluppo del Mezzogiorno, caratterizzato dalla nuova imprenditorialità, per pagare le sanzioni relative alle emissioni fuorilegge e come si possa ritenere di mettere preventivamente in conto di superare il Piano nazionale di emissioni. Ritiene che serva un altro approccio: ad esempio la promozione nelle imprese che consentano di risparmiare CO2 e che facciano della lotta al cambiamento climatico il proprio core business. Solo così si dovrebbero, con coerenza, usare i soldi della legge n. 488 e non per dare un "aiutino" ai soliti grandi gruppi energetici per sfondare i limiti comunitari. Così come registra soddisfazione per molti provvedimenti, come il sostegno all’imprenditoria femminile o al comparto del turismo, tuttavia restano due interventi pure estremamente positivi, che vanno approfonditi: si riferisce all’aumento dei limiti di deducibilità per gli investimenti in ricerca e alle zone franche urbane. Essendo provvedimenti in parte già contenuti nella Finanziaria 2007, sarebbe utile, per decidere con piena cognizione di causa, che il Governo riferisse dei risultati prodotti da questi interventi che si vogliono rafforzare.

Concludendo il proprio intervento, il senatore Pecoraro Scanio osserva che soprattutto in campo energetico, questa finanziaria offre al Parlamento una cornice positiva che spetta alla maggioranza di riempire, in raccordo con l’esecutivo, di risposte alle nuove domande che sorgono dalla società.

 

Il senatore GALARDI (SDSE) facendo riferimento alle critiche, riportate dalla stampa, del commissario europeo per gli affari monetari Almunia in quanto la manovra finanziaria non destinerebbe adeguate risorse alla riduzione del debito pubblico, afferma di trovarsi d'accordo con l'impostazione che invece ha voluto dare il Presidente del Consiglio Prodi, il quale ha ricordato come per il risanamento si sia già fatto molto con la precedente manovra finanziaria che ha permesso di ottenere una diminuzione del debito pubblico per il 2007. L'Oratore sottolinea che il debito pubblico sia una delle priorità del Paese ma si debba tenere conto anche del contesto economico-sociale globale, dove si registra un rallentamento della crescita economica, cui si affianca una questione sociale. Infatti i dati economici indicano che la povertà non diminuisce e che in alcune zone del paese essa sta raggiungendo livelli preoccupanti. Vi è quindi la necessità di prevedere politiche redistributive che consentano di aumentare il potere d'acquisto dei lavoratori salariati. Tre sono gli obiettivi che si pone la manovra finanziaria di quest'anno: la crescita, la stabilità, la redistribuzione finalizzata a migliorare l'equità sociale. La manovra contiene importanti interventi per la semplificazione e l'incremento dell'efficienza della pubblica amministrazione, investimenti in infrastrutture, ma anche politiche di restituzione. Al riguardo, se è possibile sollevare una critica alla manovra essa riguarda la mancata previsione della restituzione del fiscal drag ai lavoratori che avrebbe consentito un aumento del loro potere di acquisto. Lo stesso può dirsi per la mancata inclusione nella manovra della tassazione delle rendite finanziarie. Altri elementi positivi della manovra sono da identificarsi nelle politiche per la casa e nella riduzione dei costi della politica. Si associa poi alle considerazioni di apprezzamento svolte dal senatore Possa sulla nuova struttura del bilancio. Concorda con il senatore Pecoraro Scanio sulla valutazione positiva della proroga delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici e sul fatto che tuttavia si sarebbe potuto fare di più. In relazione all'articolo 3, comma 19 relativo al credito d'imposta per le spese di ricerca e sviluppo ritiene sia necessario collegare tale agevolazione alla previsione di contratti di lavoro a tempo indeterminato.

 

Il senatore BANTI (Ulivo) esprime un giudizio positivo sulla nuova struttura del bilancio dello Stato che consente una maggiore trasparenza e controllo sull'allocazione delle risorse. Uno dei temi più importanti per questa Commissione è quello dell'energia: al riguardo, la proroga delle agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici costituisce un elemento significativo in quanto indirizza i cittadini verso comportamenti virtuosi. Sottolinea tuttavia l'utilità di prevedere una proroga non annuale ma triennale, in quanto questa consente l'avvio di investimenti complessi. L'internazionalizzazione è poi una delle strade per la crescita dell'economia del Paese pur in presenza di un euro forte. Per quanto riguarda l'articolo 31 del disegno di legge finanziaria, pur concordando con il senatore Allocca sull'esigenza di prevedere una riconversione civile dell'industria militare, ribadisce che nel contempo tali stanziamenti hanno effetti positivi su alcuni settori. Ricorda come l'impegno per la costruzione di Fregate Europee Multi Missione (FREMM) sia previsto da un accordo internazionale con il quale l'Italia si è impegnata e che negli anni scorsi aveva rischiato di naufragare a causa della carenza degli stanziamenti previsti al riguardo. Valuta pertanto come positiva una ripresa degli stanziamenti per tale progetto.

 

Il senatore SANTINI (DCA-PRI-MPA) ritiene che negli ambiti di competenza della Commissione industria rientrino anche le tematiche degli articoli 13 e 16 del disegno di legge finanziaria, relativi rispettivamente alle comunità montane e al fondo nazionale per la montagna, in quanto le politiche per la montagna hanno degli effetti rilevanti sulla politica per il turismo. Stigmatizzando l'impostazione di questi due articoli sottolinea decisamente che il ministro Linda Lanzillotta non persegue alcuna politica di sostegno nei confronti della montagna. Le disposizioni citate sottraggono infatti ai comuni montani ingenti risorse che servono a garantire l'attività imprenditoriale locale non solo di tipo turistico ma anche artigianale. Nota come l'articolo 16, comma 1, pur prevedendo uno stanziamento a favore del fondo per la montagna di 50 milioni di euro per il 2008 ne riduca invece le risorse a soli 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009 e 2010, mentre all'articolo 69 sono previste risorse per 64 miliardi fino al 2013 a favore del fondo per le aree sottoutilizzate. Sottolineando la sproporzione tra gli stanziamenti per il fondo della montagna e il fondo per le aree sottoutilizzate, propone che le risorse per la montagna siano iscritte in quest'ultimo fondo. Critica inoltre la soppressione dell'Ente italiano per la montagna prevista dall'articolo 82, comma 3 e ricorda come vi siano 12 milioni di italiani che vivono in montagna e che occupano il 50 per cento del territorio catastale italiano. Esprime poi una valutazione fortemente negativa per la carenza degli stanziamenti per il turismo. Infatti, dei 112 milioni previsti più della metà sono destinati al funzionamento degli apparati amministrativi specializzati nel turismo. Dunque, vi sono soltanto 50 milioni per politiche di sviluppo del settore e, da ultimo, sottolinea che abbia costituito un grande errore ogni decisione sulla riorganizzazione delle competenze ministeriali in materia di turismo.

 

Il senatore POSSA (FI) segnala che si limiterà a brevi osservazioni riguardanti gli articoli di stretta competenza della 10^ Commissione. Riguardo all'articolo 2, comma 14 esprime apprezzamento per la proroga al 31 dicembre 2010 della validità delle disposizioni di cui all'articolo 1, commi da 344 a 347 della legge finanziaria 2007, miranti a promuovere con varie modalità il risparmio energetico negli edifici. Sottolinea l'importanza di tale promozione anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas serra. Nota tuttavia che nella relazione tecnica allegata alla legge finanziaria 2008 il fabbisogno per il bilancio dello Stato negli anni 2008, 2009, 2010, dovuto all'agevolazione prevista dalle disposizioni in questione (detrazione d'imposta pari al 55% dell'importo dell'intervento civile, da corrispondersi in tre rate annuali eguali) è stata valutata dal Governo pari rispettivamente a 9, 94 e 187 milioni di euro. A suo avviso se queste sono le disponibilità finanziarie, il contributo al risparmio energetico di questo provvedimento di proroga sarà assai limitato.

Esprime apprezzamento anche riguardo alle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 19, che elevano cospicuamente le misure agevolative fissate dai commi 280 e seguenti dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007 per gli investimenti in ricerca e sviluppo precompetitivo effettuati dalle imprese sia "intra muros" che "extra muros".

Le agevolazioni concesse sono peraltro subordinate alla autorizzazione della Commissione Europea. Nella relazione tecnica allegata alla legge finanziaria 2008 il fabbisogno per il bilancio dello Stato determinato da questa elevazione del credito d'imposta è stato valutato dal Governo pari a 117, 136 e 142,7 milioni di euro rispettivamente per i tre anni 2008, 2009 e 2010. Anche in questo caso, se queste sono le somme effettivamente messe a disposizione per la maggiorazione del credito d'imposta in questione, l'effetto atteso di incentivazione degli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese non potrà che essere abbastanza modesto.

Per quanto riguarda l'articolo 3, commi 30 e 31, che reca disposizioni in materia di IVA cosiddetta congressuale a favore delle agenzie di viaggi e turismo, concorda con le considerazioni espresse ieri dal relatore senatore Mercatali nel corso della sua esposizioni nelle parti di competenza nella legge finanziaria 2008.

Per quanto riguarda l'art. 30 (Incentivi alle fonti energetiche rinnovabili), che riprende una questione più volte affrontata quest'anno (anche nel corso dell'approvazione della legge Comunitaria 2007), il senatore Possa chiede di sapere quali siano gli impianti di produzione di energia elettrica assimilati alle fonti rinnovabili già autorizzati a fruire degli incentivi Cip6/92, ma non ancora in esercizio (sia in costruzione sia non ancora in costruzione), ai quali si applica la procedura di cui al comma 2. Considera comunque molto delicata (perché eccessivamente discrezionale) la responsabilità affidata dal comma 2 al Ministro del MSE relativa al riconoscimento o meno degli incentivi Cip6/92 per questi impianti. Riguardo all'articolo 31 ribadisce la sua convinzione della piena competenza della 10^ Commissione a trattare disposizioni riguardanti le industrie che lavorano per la Difesa. Circa l'articolo 41 apprezza l'obiettivo (e cioè il sostegno all'internalizzazione del sistema economico italiano), ma riscontra che la portata della disposizione è minima, essendo la dotazione finanziaria limitatissima (poco superiore a 10 milioni di euro). Quanto all'articolo 69 (Fondo per le aree sottoutilizzate) il senatore Possa sottolinea la grande importanza delle disposizioni contenute, perché non solo si aumentano cospicuamente le risorse disponibili per il 2008 rispetto a quanto previsto dalla legge finanziaria 2007 (da 100 a 1100 milioni di euro), ma anche perché vengono specificate le risorse disponibili per ciascuno degli anni da 2009 a 2015 (per un totale di 64, 379 miliardi di euro) ed inoltre si rendono tali somme interamente ed immediatamente impegnabili. Osserva tuttavia che purtroppo ai parlamentari non sarà presentata nessuna valutazione dei risultati ottenuti con questo rilevantissimo investimento di sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno. Ritiene la mancanza di questa effettiva valutazione dell'efficacia degli investimenti di riequilibrio economico un grave limite del modo attuale di procedere del Parlamento. Ritiene anche in base alla sua esperienza di Governo nel quinquennio 2001/2006 che alcune regioni del Mezzogiorno che beneficeranno di questi cospicui investimenti, non dispongono assolutamente delle burocrazie tecnico-amministrative indispensabili per la loro corretta gestione. Circa l'articolo 70, esprime apprezzamento relativamente al prospettato finanziamento di cinque importanti attività: 1) un programma nazionale destinato ai giovani laureati residenti nelle regioni del Mezzogiorno, 2) agevolazioni alle imprese innovatrici in fase di start up, 3) la creazione del "Fondo per la gestione delle emissioni delle quote di gas serra di cui alla direttiva 2003/87/CE, da destinare alla riserva dei nuovi entranti nei piani nazionali di assegnazione di dette quote", 4) disposizioni a favore degli esercenti impianti di carburanti, 5) interventi a sostegno dell'attività di ricerca nel sistema energetico e di riutilizzo nelle aree industriali. Si chiede tuttavia quale sarà l'entità delle risorse effettivamente disponibili, dato che la relazione tecnica non prevede nulla e coglie l’occasione per chiedere agli esponenti della maggioranza e al Governo l’effettiva entità delle economie che risulteranno dai provvedimenti di revoca totale o parziale delle agevolazioni previste dalla legge n. 438 del 1992.

 

Il senatore STANCA (FI) esprimendo una valutazione generale sul complesso della manovra, giudica positivamente la riclassificazione del bilancio che tuttavia non deve essere enfatizzata in mancanza di una seria revisione della spesa, soprattutto facendo forzature procedurali che si sono determinate lo scorso anno nel percorso di approvazione del disegno di legge finanziaria. Sul merito della manovra osserva che essa soddisfa le esigenze variegate della maggioranza ma non quelle del Paese che anzi ne paga le conseguenze. Per quanto riguarda il risanamento del bilancio nota come questa manovra finanziaria abbia l'effetto paradossale di peggiorare il deficit pubblico, e che dunque siano inevitabili i richiami formulati dalla Commissione europea, valutando come un'occasione mancata il non avere destinato le risorse del cosiddetto "tesoretto" al risanamento. Per quanto riguarda lo sviluppo, è citata la previsione di un rallentamento della crescita del prodotto interno lordo, ma tuttavia la manovra finanziaria non prevede interventi adeguati per contrastarlo. Richiama l'attenzione sulla relazione tecnica del disegno di legge finanziaria per la parte relativa alla riduzione dell'aliquota dell'IRES, ove si afferma che nel 2008 si verificherà un aumento della tassazione per le imprese e che soltanto a partire dal 2009 la manovra sull'IRES avrà effetti neutrali: sottolinea che, quindi, proprio nel 2008, anno di rallentamento dell'economia, si prevede un aumento della tassazione per le imprese, che graverà sulle piccole e medie imprese, particolarmente danneggiate dall'allargamento della base imponibile IRES. Sul fronte delle politiche per l'equità sociale, sottolinea che proprio la parte sostanziale di esse sia stata rinviata al Consiglio dei ministri e che il disegno di legge finanziaria contenga soltanto misure una tantum. Quindi, a suo avviso, la manovra finanziaria in esame appare insufficiente su tutti e tre i fronti: il risanamento, lo sviluppo e l'equità. Critica inoltre la mancata riduzione della spesa pubblica dovuta alla scelta del Governo di mantenere livelli mai registrati prima. Pur concordando con il ministro Padoa-Schioppa nella valutazione che l'obiettivo strategico per il paese è costituito dalla necessità di stimolare la crescita, rileva come l'Italia sia stata caratterizzata negli ultimi dieci anni da tassi di crescita pari a circa la metà della media dei paesi della zona Euro e che gli interventi previsti al riguardo dal presente di legge finanziaria siano irrisori. In relazione al credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo previsto dal comma 19 dell'articolo 3, osserva come non siano inclusi gli investimenti in innovazione tecnologica con particolare riguardo a quella nelle piccole imprese e stigmatizza tale mancanza in considerazione del fatto che gli investimenti in tecnologia costituiscono il presupposto per un incremento della produttività necessario per la crescita dell'economia. L'arretratezza dell'Italia rispetto agli altri paesi europei va collegata proprio alla difficoltà che hanno le piccole e medie imprese ad accedere agli strumenti di innovazione tecnologica e considera dunque grave che il disegno di legge finanziaria non preveda specifiche e idonee misure in materia.

 

Il senatore MANINETTI (UDC) osserva come la manovra finanziaria in esame sia in contraddizione con quanto affermato nel Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) presentato lo scorso luglio, ove si sosteneva la necessità di una riduzione della spesa pubblica: questa, infatti, non è stata ridotta e il risanamento è stato posticipato agli anni successivi al 2008. Dei complessivi 18,5 miliardi di euro allocati dal disegno di legge finanziaria e dal decreto-legge n. 159 del 2007 circa 16,3 miliardi sono costituiti da maggiori spese e soltanto 2,2 miliardi possono essere identificati con minori tasse. Esprime quindi il disappunto del proprio Gruppo per l'assenza di una politica per la famiglia, essendo stata abbandonata la riduzione delle imposte per i soggetti con figli a carico e mancando politiche in favore delle famiglie numerose. Pur ritenendo positiva la riduzione dell'imposta comunale sugli immobili (ICI), osserva che essa opera in maniera indiscriminata e non tiene conto del numero dei componenti del nucleo familiare, avvantaggiando di conseguenza i nuclei familiari costituiti da una sola persona. In relazione alle agevolazioni previste sugli affitti di immobili ritiene che esse, pur positive, sono di misura insufficiente. Critica quindi la ridefinizione della base imponibile IRES dato che le nuove modalità di calcolo degli interessi passivi non agevolano gli investimenti da parte delle imprese. Esprime invece apprezzamento per la riclassificazione del bilancio dello Stato in 34 missioni, tuttavia, per quanto riguarda le tabelle di specifica competenza della Commissione industria, gli stanziamenti per il commercio internazionale costituiscono meno dell'1 per mille di tutto il bilancio dello Stato, le risorse destinate alla competitività e sviluppo delle imprese sono pari soltanto all'1,2 per cento del totale, quelle destinate allo sviluppo e riequilibrio territoriale sono pari soltanto all'1 per cento ed infine quelle per ricerca ed innovazione ammontano solo allo 0,9 per cento. Conclude quindi il proprio intervento esprimendo un giudizio fortemente negativo da parte del proprio Gruppo sull'intera manovra finanziaria.

 

Il senatore PARAVIA (AN) critica fortemente la ridefinizione della base imponibile ai fini dell'IRES, in quanto i nuovi criteri restrittivi sulla deducibilità di costi e interessi passivi, accrescono in modo smisurato la base imponibile arrivando a produrre effetti paradossali. Infatti, la nuova base imponibile determina in taluni casi una tassazione del 90 per cento degli utili e, in altri casi, addirittura una tassazione che supera il livello degli utili. Ritiene che una vera semplificazione deriverebbe dalla omogeneizzazione del bilancio civile con il bilancio fiscale. Ricorda inoltre come le imprese italiane siano fortemente penalizzate da un sistema giudiziario civile che ha livelli di efficienza pari a quelli dei paesi del Terzo Mondo. Così ad esempio numerose imprese private si trovano in difficoltà nel recuperare i crediti che esse hanno nei confronti di enti pubblici, enti locali o statuali a causa della inefficienza del sistema giudiziario. Stigmatizza infine la mancata proroga degli incentivi fiscali previsti dalla legge finanziaria 2007 per motori industriali ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica.

 

Il senatore ALLOCCA (RC-SE) concorda con la necessità, rilevata dal senatore Possa, nonché dal senatore Pecoraro Scanio, di un efficace monitoraggio della spesa che costituisce un elemento di particolare importanza per l’assunzione delle conseguenti decisioni parlamentari. L’attuale dibattito sulla manovra finanziaria ha avuto come questione centrale quella della priorità di ridurre la spesa cercando di recuperare il debito, e, nel contempo, di perseguire gli impegni e gli obiettivi prefissati già nel Documento di programmazione economico-finanziaria, dal quale è emerso un percorso virtuoso dell’aumento del Prodotto interno lordo ma che tuttavia non è correlato ad una positiva incidenza sui mercati esteri. L’aumento del Prodotto interno lordo ha infatti evidenziato un aumento dei consumi interni cui non corrisponde tuttavia una crescita effettiva in quanto il dato preoccupante che sta emergendo è costituito da un notevole crescita del debito al consumo, elemento questo di cui tener adeguatamente conto anche nella valutazione dei parametri comunitari di scostamento rispetto al patto di stabilità. Sottolinea quindi l’importanza di politiche dirette alla restituzione del carico fiscale in modo tale da ricostituire una disponibilità tale da mettere in moto la crescita economica reale del Paese specie per i nuclei familiari più gravati. Rimettendosi alle osservazioni svolte dagli altri oratori, ritiene conclusivamente che la manovra sia caratterizzata da un giusto equilibrio tra risanamento e risarcimento sociale, con un significativo orientamento delle risorse verso la redistribuzione.

 

Il senatore PALUMBO (Ulivo) chiede chiarimenti al Governo in relazione all'entità delle risorse rinvenienti dalla revoca delle agevolazioni previste dalla legge n. 488 del 1992. Si domanda se la destinazione di tali risorse a cinque eterogenei programmi, prevista dall'articolo 70 del disegno di legge finanziaria, non costituisca una politica velleitaria. Rilevando inoltre come i programmi previsti dalle lettere b), c), d) ed e), del comma 1, dell'articolo 70, sembrerebbero destinati a tutto il territorio e non soltanto alle aree sottoutilizzate come invece era previsto per le agevolazioni di cui alla legge n. 488 del 1992, preannuncia, al riguardo, la presentazione di un ordine del giorno.

 

Il senatore GIARETTA (Ulivo) ritiene che la manovra finanziaria in esame sia equilibrata, ed esprime condivisione per la priorità data all'equità sociale e al sostegno delle fasce deboli, nonché per l'importante semplificazione fiscale per le imprese. In relazione alle critiche sollevate dal senatore Paravia, sostiene che si debbano evitare effetti svantaggiosi per le imprese che si sono indebitate in passato contando su un diverso contesto fiscale e ricorda in proposito gli ingenti investimenti previsti per le infrastrutture e per la competitività. Pur ammettendo una certa timidezza della manovra sul versante della spesa pubblica, ricorda che il Centro-Destra quando era al Governo ha aumentato la spesa corrente. Inoltre il bilancio dello Stato italiano presenta maggiori rigidità rispetto ai bilanci degli altri paesi europei in quanto su di esso incide per quasi il 20 per cento il debito pubblico. Stigmatizzando l'abitudine italiana a chiedere maggiori risorse ogni qualvolta si manifestino inefficienze in un dato settore, ricorda come il Libro Verde sulla spesa pubblica presentato di recente dal Governo, sottolinea l'assenza di una relazione automatica tra livello della spesa e della qualità dei servizi. Tra i possibili interventi di razionalizzazione della spesa pubblica potrebbero essere annoverati quelli del personale allocato negli uffici periferici statali e se in tutte le regioni italiane fossero rispettati gli indici di personale esistenti nelle regioni Lombardia e Veneto, si otterrebbe un risparmio di circa 60 mila unità di personale che potrebbero essere recuperate per altri servizi.

 

Non essendovi altri interventi, il presidente SCARABOSIO dichiara chiusa la discussione generale congiunta e, poiché i relatori POSSA (FI) e MERCATALI (Ulivo) dichiarano di rinunciare alle rispettive repliche, dà la parola al sottosegretario Bubbico il quale interviene in rappresentanza dei Ministri dei Dicasteri competenti che, per concomitanti impegni istituzionali, non possono prendere parte alla seduta.

 

Il Rappresentante del GOVERNO preliminarmente sottolinea come la proroga pluriennale delle agevolazioni tributarie per gli interventi di incremento dell'efficienza energetica degli edifici, di cui all'articolo 2, comma 14, del disegno di legge finanziaria, fa emergere la consapevolezza, da parte del Governo, di una valutazione strategica del settore energetico. In relazione alla estensione del credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo rileva come si tratti di una misura richiesta da tempo dalle imprese.

Rispondendo alle obiezioni del senatore Santini in merito alla scarsa attenzione dell’attuale manovra per le aree sottosviluppate ed in particolare per i comuni delle zone montane precisa che l’articolo 87, comma 3, riguarda anche le comunità montane del Centro-Nord ma è principalmente inteso a fornire strumenti di sviluppo per le regioni meridionali. Auspica tuttavia un ampio confronto parlamentare sulla tematica concernente il riassetto della normativa sulla montagna, cercando tuttavia di superare non solo la persistente sovrapposizione delle norme, ma anche la concomitanza di enti e istituti operanti nel medesimo settore, al fine di realizzare concretamente una strategia funzionale alla integrazione delle risorse. Rende noto che tale obiettivo risulta essere stato già condiviso in sede di Conferenza Stato-Regioni e a tale proposito, rileva che una interazione con le realtà locali sia ineludibile, in modo da predisporre gli strumenti adatti per valorizzare le aree e recuperare le specificità locali, migliorare i servizi ai cittadini e più in generale stimolare lo sviluppo.

In relazione ai quesiti posti dal senatore Palumbo, si riserva di verificare l'esatta quantificazione delle risorse provenienti dalla revoca delle agevolazioni di cui alla legge n. 488 del 1992; tuttavia, sottolinea l'importanza dell'opzione politica sottostante alla disposizione di cui all'articolo 70 del disegno di legge finanziaria. Infatti, essa consente di recuperare risorse già stanziate ma non utilizzate per strumenti e obiettivi che si considerano più efficaci. Per ciò che concerne l'allocazione territoriale dei programmi previsti dall'articolo 70, rileva come le aree sottoutilizzate non siano presenti soltanto nel Sud del Paese.

 

Il presidente SCARABOSIO propone di sospendere l’esame congiunto dei provvedimenti in titolo in modo da consentire la presentazione di eventuali ordini del giorno ed emendamenti per le ore 13 di oggi. Nel frattempo, la Commissione potrà procedere nel seguito dell’esame del decreto-legge in materia fiscale.

 

La Commissione conviene e pertanto il seguito dell’esame congiunto dei documenti di bilancio è sospeso.

 

La Commissione conviene altresì per una breve sospensione della seduta.

 

La seduta, sospesa alle ore 12,40, riprende alle ore 13,15.

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010, - (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008, (limitatamente alle parti di competenza).

- (Tab. 3) Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2008.

- (Tab. 19) Stato di previsione del Ministero del commercio internazionale per l’anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporti alla 5^ Commissione. Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Rapporto favorevole con osservazione sul ddl 1818-Tab. 2 (limitatamente alle parti di competenza) e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria. Rapporto favorevole con osservazioni sul ddl 1818-Tab. 3 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria. Rapporto favorevole sul ddl 1818-Tab. 19 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria)

 

 

Riprende l’esame congiunto dianzi sospeso.

 

Il PRESIDENTE rende noto che sono stati presentati alle parti di competenza del disegno di legge finanziaria, gli ordini del giorno nn. G/1817/1/10 dei senatori Stanca ed altri, G/1817/2/10 del senatore Palumbo e G/1817/3/10 del senatore Santini ed altri (pubblicati in allegato).

 

Il relatore MERCATALI (Ulivo), per ciò che concerne l'ordine del giorno n. G/1817/1/10 del senatore Stanca, ritiene che non possa essere condiviso il paragrafo recante la considerazione che le disposizioni della legge finanziaria non contengono alcuna disposizione circa gli interventi specifici per le piccole e medie imprese di promozione di innovazione tecnologica in generale e digitale in particolare. Suggerisce altresì di inserire la parola "ulteriori" prima delle parole "specifici interventi" nella parte che impegna il Governo.

 

Il sottosegretario BUBBICO dichiara di poter accogliere l’ordine del giorno n. G/1817/1/10 presentato dal senatore Stanca a condizione che il presentatore accetti di riformularlo come testé suggerito.

 

Il senatore STANCA (FI) ritiene che la richiesta di sopprimere il paragrafo che sottolinea la mancanza di interventi specifici per le PMI può essere accettata, ma non senza un forte rilievo critico, dato che a suo avviso tale constatazione è comunque supportata da dati di fatto che andrebbero adeguatamente motivati dalla maggioranza. Ritiene tuttavia che l’inserimento, nella parte impegnativa del Governo, della parola "ulteriori" prima delle parole "specifici interventi diretti alla promozione dell’innovazione tecnologica in generale", possa essere in parte esaustiva, al fine di consentire l’accoglimento dell’ordine del giorno da parte del Governo.

 

L’ordine del giorno n. G/1817/1/10 è quindi accolto dal Governo, come testé riformulato.

 

Il sottosegretario BUBBICO dichiara di accogliere l’ordine del giorno n. G/1817/2/10 del senatore Palumbo, mentre dichiara di non poter accogliere l’ordine del giorno n. G/1817/3/10, del senatore Santini ed altri.

 

Anche il senatore MERCATALI (Ulivo) esprime una valutazione negativa sull’ordine del giorno n. G/1817/3/10, richiamandosi alle considerazioni espresse, in linea generale sulla manovra di bilancio.

 

Poiché il senatore SANTINI (DCA-PRI-MPA) insiste per la votazione del proprio ordine del giorno, preannunciando che in caso di bocciatura lo ripresenterà in Assemblea, il PRESIDENTE, accertata la presenza del prescritto numero di senatori, lo mette in votazione e risulta respinto dalla Commissione.

 

Esaurita la trattazione dei tre ordini del giorno presentati e non essendo stati presentati emendamenti alle tabelle di bilancio, il PRESIDENTE avverte che si passerà alla votazione delle proposte di rapporti predisposte dal relatore Possa che vengono dati per illustrati.

 

Il PRESIDENTE rende noto che anche il senatore Mercatali ha predisposto altrettanti rapporti alternativi sottoscritti dagli esponenti della maggioranza, che sono dati per illustrati.

 

Dopo che il sottosegretario BUBBICO ha espresso parere contrario sui rapporti presentati dal senatore Possa, il PRESIDENTE li mette separatamente in votazione e risultano rispettivamente respinti dalla Commissione (tutti pubblicati in allegato).

 

Non essendovi dichiarazioni di voto, sono quindi posti separatamente in votazione e risultano rispettivamente accolti i rapporti presentati dal senatore Mercatali ed altri (tutti pubblicati in allegato).

 

 

La seduta termina alle ore 13,50


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE PER L’ANNO FINANZIARIO 2008 (1818 – TABELLA 2) (LIMITATAMENTE ALLE PARTI DI COMPETENZA) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (Tabella 2), limitatamente a quanto di competenza, nonché per le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria;

considerato che:

- il turismo rappresenta uno dei settori produttivi più importanti della nostra economia, con impatto rilevante su altri settori commerciali, industriali e dei servizi e sul livello di occupazione, in particolare nelle aree del mezzogiorno;

- il settore del turismo ha un enorme potenziale di sviluppo, che va sostenuto con particolare attenzione, anche al fine di rispondere alle esigenze dei turisti italiani e stranieri;

constatato che:

- la manovra di bilancio per il 2008, conferma complessivamente le risorse per il settore del turismo rispetto a quella dell’anno precedente;

 

formula un rapporto favorevole con la seguente osservazione:

 

che sia prevista una riduzione, anche in via temporanea, dell’aliquota IVA per affari e turismo, al fine di contribuire al rilancio del settore turistico alberghiero.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO PER L’ANNO FINANZIARIO 2008 (1818 – TABELLA 3) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2008 (Tabella 3), nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria, valutato positivamente il contenuto complessivo della manovra di bilancio per l’anno 2008, che ha quali obiettivi principali il sostegno alla competitività e allo sviluppo economico delle imprese e l’equità sociale, attraverso l’utilizzo della leva fiscale e la prosecuzione degli interventi di risanamento dei conti pubblici,

considerato che:

- la manovra di bilancio si sviluppa in un quadro di crescita economica positiva, anche se la crisi dei mutui subprime statunitensi ha ridimensionato all’1,5 per cento la crescita del PIL per il 2008, rispetto all’1,9 per cento delle stime del DPEF 2008-2011;

- le politiche di finanza pubblica, impostate sul rigore e la riqualificazione della spesa pubblica hanno consentito al nostro paese, nel corso dell’ultimo anno, di rispettare gli impegni assunti a livello comunitario riducendo l’indebitamento netto entro la soglia del 2,5 per cento e il debito pubblico al 105 per cento sul PIL;

- le politiche fiscali improntate alla lotta all’evasione e all’elusione fiscale sono state alla base del significativo extragettito tributario per l’anno in corso, grazie al quale, per la prima volta dopo diversi anni non è stato necessario ricorrere a manovre finanziarie correttive in corso di anno;

- in tale quadro di crescita economica e di ritrovata stabilità dei conti pubblici il Governo ha avviato con la manovra di finanza pubblica un graduale processo di riduzione della pressione fiscale per i cittadini, attraverso, le politiche sulla casa e gli affitti;

- nella manovra finanziaria per il 2008 con le risorse rese disponibili è stato predisposto un ampio spettro di interventi per o sviluppo e la crescita economica e infrastrutturale del Paese;

in tale contesto, appaiono particolarmente positive:

a) le misure in materia di semplificazione fiscale e di riduzione delle aliquote fiscali dell’Ires e dell’Irap a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi, in linea con quanto si sta verificando nel resto dei paesi comunitari ed in particolare in Germania;

b) le misure per lo sviluppo economico del Mezzogiorno, con particolare riguardo alla rimodulazione delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate con la quale si rendono disponibili per l’anno 2008 maggiori risorse per un ammontare di 1 miliardo di euro, e all’avvio delle zone franche urbane;

c) le misure in materia di incentivi fiscali, con particolare riguardo all’aumento del credito d’imposta per la ricerca e la collaborazione con l’Università e alla riconversione del sistema degli incentivi verso meccanismi di incentivazione automatica a sostegno degli investimenti produttivi;

d) le misure per il sostegno alla nascita delle imprese start-up nel settore delle alte tecnologie, attraverso la totale esenzione del pagamento degli oneri sociali per tutti gli addetti alla ricerca per un periodo di otto anni dalla loro creazione;

e) l’aumento delle risorse destinate al sostegno del Made in Italy finalizzate al sostegno dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane;

 

formula un rapporto favorevole con le seguenti osservazioni:

 

1. che siano stanziate ulteriori risorse per il triennio 2008-2010 per il credito d’imposta per l’occupazione a tempo indeterminato, al fine di consentire una maggiore competitività alle imprese ed in particolare alle piccole e medie imprese del Mezzogiorno;

2. con riguardo alle misure sul credito d’imposta per la ricerca, sia previsto l’aumento delle soglie del credito d’imposta anche per la parte riguardante gli investimenti in ricerca effettuati all’interno dell’azienda, almeno fino al 15 per cento;

3. con riguardo al comparto energetico, siano adottate apposite norme per lo sviluppo dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili per far fronte agli impegni europei, che prevedano in particolare: a) la modifica del sistema di incentivazione differenziato per far fronte alle richieste delle imprese del settore, portando il periodo di incentivazione a 15 anni; b) l’incremento della quota d’obbligo per il periodo 2009-2012; c) che sia garantita l’incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili oltre la quota d’obbligo fino al raggiungimento degli obiettivi europei; d) un coinvolgimento attivo delle regioni nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili;

4. con riguardo alle politiche per lo sviluppo sia prevista una deroga al patto di stabilità interno per regioni ed enti locali per le spese relative ai programmi finanziati con risorse comunitarie e risorse nazionali (Fas), con particolare attenzione al risparmio energetico, nonché una proroga dei termini per il completamento dei contratti di programma

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE PER L’ANNO FINANZIARIO 2008 (1818 – TABELLA 19) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero del commercio internazionale per l’anno finanziario 2008, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

- sottolinea l’importanza della riforma effettuata sulla struttura del bilancio, da molti anni attesa, che con la nuova articolazione per missioni e programmi offre una maggiore trasparenza dei dati di bilancio e perciò permette una maggiore efficacia nelle politiche di allocazione delle risorse con una verifica delle priorità, degli obiettivi di qualificazione e controllo della spesa;

- evidenziato che nel complesso della manovra annuale di bilancio il bilancio di previsione assume una importanza assolutamente preponderante per le decisioni sull’allocazione delle risorse;

- richiamata la necessità di dare progressivamente attuazione alle indicazioni formulate nel libro verde sulla spesa pubblica, in riferimento ad una struttura di bilancio che è caratterizzata da rilevanti elementi di rigidità, anche in relazione al livello del debito pubblico il cui servizio richiede la destinazione di una quota di risorse sottratte ad impieghi finalizzati alla prestazione di servizi, trasferimenti economici per l’equità sociale e lo sviluppo, ed al rafforzamento degli investimenti infrastrutturale;

- condividendo l’impostazione dello stato di previsione relativo al Ministero del commercio internazionale, che, nell’ambito delle compatibilità finanziarie complessive, registra una positiva riorganizzazione della spesa in direzione di una maggiore efficienza e di una più attenta valutazione delle priorità,

 

formula un rapporto favorevole.

 

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAL SENATORE POSSA SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE PER L’ANNO FINANZIARIO 2008 (1818 – TABELLA 2) (LIMITATAMENTE ALLE PARTI DI COMPETENZA) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

 

La 10a Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008, limitatamente a quanto di competenza del settore turistico, nonché le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria (atto Senato n. 1817),

 

considerato che

 

- il turismo è uno dei più importanti comparti produttivi della nostra economia, con impatto rilevante in molti settori industriali, di grande rilievo per l’occupazione, in particolare nelle bellissime zone del Mezzogiorno,

- lo sfruttamento del turismo del nostro Paese è molto inferiore alle sue eccezionali potenzialità, date le straordinarie bellezze naturali ed artistiche,

- dopo aver purtroppo riscontrato che il Governo non attribuisce la giusta importanza a questo settore, a cui come risulta a pag. 469 in tabella 2 del disegno di legge n. 1818, destina nel 2008 appena 112,598 milioni di euro, una somma addirittura inferiore (di oltre 6 milioni di euro) a quella prevista per l’anno finanziario 2007 (anche in sede di assestamento), nonostante le rilevanti disponibilità economiche del bilancio dello Stato previste per il 2008, conseguenti all’enorme incremento di tassazione operato con le leggi approvate nel 2007,

 

formula un rapporto contrario.

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAL SENATORE POSSA SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO PER L’ANNO FINANZIARIO 2008 (1818 – TABELLA 3) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La 10a Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l’anno finanziario 2008,

- avendo ben presente la grande rilevanza, ai fini di un equilibrato e rapido sviluppo dell’economia e della società italiana, di una attenta e sensibile gestione ministeriale delle problematiche energetiche, della promozione, incentivazione ed eventualmente riassetto industriale delle imprese, della vigilanza sui mercati e sui prodotti, della tutela dei consumatori, dello sviluppo e riequilibrio territoriale per il Mezzogiorno e per le aree sottoutilizzate,

- pur apprezzando l’innovazione introdotta quest’anno nell’organizzazione del Bilancio di previsione dello Stato a legislazione vigente, articolata in missioni e programmi, innovazione che assicura al Bilancio maggiore trasparenza informativa e migliore evidenza per la decisione politica e che domani assicurerà maggiore agevolazione gestionale,

- pur condividendo la scelta fatta dal Governo delle quattro principali missioni del MSE (1 – Energia e diversificazione delle fonti energetiche, 2 – Competitività e sviluppo delle imprese, 3 – Regolazione dei mercati, 4 – Sviluppo e riequilibrio territoriale),

- pur apprezzando il fatto che rispetto all’esercizio precedente si registra un certo incremento delle spese finali del Ministero (270 milioni, relativamente al bilancio di previsione),

- rilevando tuttavia che in generale in Tabella 3 i vari programmi in cui sono state articolate le missioni del Ministero sono assai poco definiti, la qual cosa svuota di significato la decisione politica,

- rilevando in particolare la mancanza di una linea esplicita di politica energetica che miri ad affrancare il Paese dalle morse di un eccessivo costo dell’energia elettrica, promuovendo, ad esempio, un maggior ricorso al carbone e avendo il coraggio di ripensare al nucleare,

- riscontrando inoltre mancanza di energia e visione nel sostegno alla competitività del nostro apparato produttivo, impreparato alla durezza della competizione internazionale perché troppo frammentato,

 

formula un rapporto contrario.

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAL SENATORE POSSA SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE PER L’ANNO FINANZIARIO 2008 (1818 – TABELLA 19) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La 10a Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero del commercio internazionale per l’anno finanziario 2008,

considerata la rapida evoluzione del processo di globalizzazione, che pone sempre più in duro confronto competitivo le economie di tutti i Paesi, non solo nelle produzioni a basso e medio valore tecnologico, ma anche ormai in molte produzioni ad alto livello tecnologico,

consapevole dell’estrema importanza del mantenimento di elevati livelli di competitività sui mercati internazionali per un Paese di trasformazione come l’Italia, che esporta prodotti e servizi per un valore dell’ordine di un quarto del PIL, obiettivo particolarmente impegnativo dato che la forza produttiva del Paese è principalmente costituita da PMI, per loro natura poco adatte a sostenere una importante presenza commerciale internazionale,

pur apprezzando nelle priorità politiche individuate dal Governo la strategia di promozione e di protezione del "Made in Italy" ritenuto a ragione elemento trainante del livello di internazionalizzazione del sistema produttivo italiano, e la linea di politica commerciale molto attenta a rappresentare gli interessi economici del Paese nelle posizioni negoziali della UE, sia nei negoziati commerciali multilaterali con l’OMC, sia nei negoziati bilaterali miranti a creare zone di libero scambio,

riscontrando tuttavia la ridottissima e assolutamente insufficiente dotazione di due dei tre Programmi in cui si articola l’unica Missione del Ministero ("Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo") e cioè del Programma "Politica Commerciale" (dotazione 2008: 5,8 milioni di euro), e del Programma "Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese in particolare piccola e media impresa" (dotazione 2008: 2,7 milioni di euro!), decisione tanto più grave, se si tiene conto delle assai maggiori entrate nel bilancio dello Stato 2008 derivanti dall’elevatissima tassazione introdotta con i provvedimenti legislativi del 2006,

 

formula un rapporto contrario.


ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE 1817

 

G/1817/1/10

STANCA, POSSA, CASOLI, RUGGERI, PARAVIA

La 10^ Commissione del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)",

premesso che:

l’innovazione tecnologica è il motore principale della crescita economica dei paesi avanzati e che la progressiva perdita di competitività è attribuibile ai limitati investimenti in tale ambito;

la caratteristica comune dei paesi avanzati che hanno avuto le migliori performance dalla seconda metà degli anni ’90 è stata l’intensità e pervasività dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per il loro contributo determinante alla crescita della produttività totale dei fattori;

che le imprese italiane di minore dimensione mostrano un ritardo nel cogliere le opportunità di investimento in tali tecnologie e pertanto necessitano di interventi di natura strutturale e non episodici;

considerato che:

le disposizioni per la formulazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008) non contengono alcuna disposizione circa interventi specifici per le piccole e medie imprese di promozione dell’innovazione tecnologica in generale e digitale in particolare;

 

chiede al Governo

 

di prevedere, in sede di discussione della legge finanziaria per l’anno 2008, specifici interventi diretti alla promozione dell’innovazione tecnologica in generale, e digitale in particolare, per le piccole e medie imprese, in un quadro complessivo che comprenda l’uso delle tecnologie materiali e immateriali da parte di imprenditori e addetti delle piccole e medie imprese, l’acquisizione delle stesse, lo sviluppo dei rapporti fra associazioni d’impresa e piccole e medie imprese per favorire l’affermazione delle economie di rete e lo sviluppo della competitività dei distretti industriali.

 

G/1817/2/10

PALUMBO

La 10ª Commissione del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)",

ritenuto che:

l'articolo 70 prevede il riutilizzo di risorse derivanti dai provvedimenti di revoca totale o parziale delle agevolazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 22 ottobre 1992, n. 415 convertito dalla legge n. 488 del 19 dicembre 1992;

la legge n. 488 del 1992 costituisce il principale intervento di agevolazione a favore delle imprese previsto nell'ambito dell'intervento ordinario nelle aree sottoutilizzate del territorio nazionale;

è pertanto necessario rendere coerenti gli interventi di cui all'articolo 70 con le finalità della legge n. 488 del 1992 da cui vengono tratte le risorse destinate a finanziare tali interventi;

invece alcuni interventi contemplati dall'articolo 70 non sembrano ricadere esclusivamente nelle aree sottoutilizzate, difformemente dallo spirto e dalle lettere della legge n. 488 del 1992;

 

impegna il Governo;

 

a destinare prioritariamente agli interventi ricadenti nelle aree sottoutilizzate le risorse rinvenienti dalle economie derivanti dalle revoche dei finanziamenti di cui alla legge n. 488 del 1992.

 

G/1817/3/10

SANTINI, CASOLI, MANINETTI, STANCA, POSSA, PARAVIA

La 10ª Commissione del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)",

rilevata l'importanza sociale, economica ed ambientale della tutela delle zone di montagna, del loro sviluppo ordinato ed equilibrato;

considerata la condizione di svantaggio esistente in molte delle zone periferiche di montagna e la conseguente necessità di sostegno straordinario alla vita dell'uomo ed alle attività produttive, in particolare al turismo ed al suo indotto che coinvolge l'artigianato, il commercio, l'agricoltura ecc.;

verificata la scarsa consistenza delle misure finanziarie e degli interventi strutturali previsti dall'articolo 16 del provvedimento in esame, per quanto concerne il finanziamento del Fondo Nazionale per la montagna;

preso atto del progetto di ridimensionamento dell'attuale sistema delle Comunità Montane, (art. 13) con l'esclusione di oltre cento di esse dalle funzioni fin qui esercitate e l'ulteriore esclusione di 1.978 comuni fino ad oggi classificati "di montagna";

preso atto della proposta di riduzione della dotazione del Fondo Ordinario delle Comunità Montane da 190 milioni di euro del 2007 a 66,8 milioni;

avuta conferma della volontà di soppressione dell'Ente Italiano per la Montagna (ex IMONT) e dei suoi servizi di ricerca a vantaggio della montagna e degli enti che vi operano;

 

impegna il Governo

 

1. ad elevare la dotazione del Fondo Nazionale della Montagna alla misura, considerata minima, di almeno 100 milioni di euro annui.

2. a rifinanziare l'IMONT o EIM secondo i livelli che hanno consentito a questo Istituto di garantire la sua operabilità negli anni passati.

3. a ristabilire la dotazione a favore del Club Alpino Italiano nella misura di 220.000 euro, contro il ridimensionamento a 60.000, proposto in Finanziaria.

4. a sostenere le disposizioni dell'articolo 13 sulle Comunità Montane anche in sede di esame del disegno di legge organico sulla montagna, già presentato al Senato dal gruppo dei Parlamentari amici della Montagna.

 

 

ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE

N° 1817

 

G/1817/1/10

STANCA, POSSA, CASOLI, RUGGERI, PARAVIA

La 10 Commissione del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

l'innovazione tecnologica è il motore principale della crescita economica dei paesi avanzati e che la progressiva perdita di competitività è attribuibile ai limitati investimenti in tale ambito;

la caratteristica comune dei paesi avanzati che hanno avuto le migliori performance dalla seconda metà degli anni '90 è stata l'intensità e pervasività dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per il loro contributo determinante alla crescita della produttività totale dei fattori;

che le imprese italiane di minore dimensione mostrano un ritardo nel cogliere le opportunità di investimento in tali tecnologie e pertanto necessitano di interventi di natura strutturale e non episodici;

considerato che:

le disposizioni per la formulazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008) non contengono alcuna disposizione circa interventi specifici per le piccole e medie imprese di promozione dell'innovazione tecnologica in generale e digitale in particolare;

 

chiede al Governo:

 

di prevedere, in sede di discussione della legge finanziaria per l'anno 2008, specifici interventi diretti alla promozione dell'innovazione tecnologica in generale, e digitale in particolare, per le piccole e medie imprese, in un quadro complessivo che comprenda l'uso delle tecnologie materiali e immateriali da parte di imprenditori e addetti delle piccole e medie imprese, l'acquisizione delle stesse, lo sviluppo dei rapporti fra associazioni d'impresa e piccole e medie imprese per favorire l'affermazione delle economie di rete e lo sviluppo della competitività dei distretti industriali.

 

G/1817/2/10

PALUMBO

La 10 Commissione del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

ritenuto che:

l'articolo 70 prevede il riutilizzo di risorse derivanti dai provvedimenti di revoca totale o parziale delle agevolazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 22 ottobre 1992, n. 415 convertito dalla legge n. 488 del 19 dicembre 1992;

la legge n. 488 del 1992 costituisce il principale intervento di agevolazione a favore delle imprese previsto nell'ambito dell'intervento ordinario nelle aree sottoutilizzate del territorio nazionale;

è pertanto necessario rendere coerenti gli interventi di cui all'articolo 70 con le finalità della legge n. 488 del 1992 da cui vengono tratte le risorse destinate a finanziare tali interventi;

invece alcuni interventi contemplati dall'articolo 70 non sembrano ricadere esclusivamente nelle aree sottoutilizzate, difformemente dallo spirto e dalle lettere della legge n. 488 del 1992;

 

impegna il Governo:

 

a destinare prioritariamente agli interventi ricadenti nelle aree sottoutilizzate le risorse rinvenienti dalle economie derivanti dalle revoche dei finanziamenti di cui alla legge n. 488 del 1992.

 

G/1817/3/10

SANTINI, CASOLI, MANINETTI, POSSA, PARAVIA

La 10 Commissione del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge recante: «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

rilevata l'importanza sociale, economica ed ambientale della tutela delle zone di montagna, del loro sviluppo ordinato ed equilibrato;

considerata la condizione di svantaggio esistente in molte delle zone periferiche di montagna e la conseguente necessità di sostegno straordinario alla vita dell'uomo ed alle attività produttive, in particolare al turismo ed al suo indotto che coinvolge l'artigianato, il commercio, l'agricoltura ecc.;

verificata la scarsa consistenza delle misure finanziarie e degli interventi strutturali previsti dall'articolo 16 del provvedimento in esame, per quanto concerne il finanziamento del Fondo Nazionale per la montagna;

preso atto del progetto di ridimensionamento dell'attuale sistema delle Comunità Montane, (art. 13) con l'esclusione di oltre cento di esse dalle funzioni fin qui esercitate e l'ulteriore esclusione di 1.978 comuni fino ad oggi classificati «di montagna»;

preso atto della proposta di riduzione della dotazione del Fondo Ordinario delle Comunità Montane da 190 milioni di euro del 2007 a 66,8 milioni;

avuta conferma della volontà di soppressione dell'Ente Italiano per la Montagna (ex IMONT) e dei suoi servizi di ricerca a vantaggio della montagna e degli enti che vi operano;

 

impegna il Governo:

 

1) ad elevare la dotazione del Fondo Nazionale della Montagna alla misura, considerata minima, di almeno 100 milioni di euro annui;

2) a rifinanziare l'IMONT o EIM secondo i livelli che hanno consentito a questo Istituto di garantire la sua operabilità negli anni passati;

3) a ristabilire la dotazione a favore del Club Alpino Italiano nella misura di 220.000 euro, contro il ridimensionamento a 60.000, proposto in Finanziaria;

4) a sostenere le disposizioni dell'articolo 13 sulle Comunità Montane anche in sede di esame del disegno di legge organico sulla montagna già presentato al Senato dal gruppo dei Parlamentari amici della Montagna.

 


LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11a)

Martedì 9 ottobre 2007

91a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

TREU

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010

- (Tab. 4) Stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'anno finanziario 2008

- (Tab. 18) Stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporti alla 5a Commissione. Esame congiunto e rinvio)

 

In apertura di seduta, il presidente TREU ricorda che l'esame congiunto, in sede consultiva, del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria, si concluderà con la votazione dei due rapporti, riguardanti rispettivamente lo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e lo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale, e le connesse parti del disegno di legge finanziaria. I rapporti e gli eventuali rapporti di minoranza devono essere trasmessi alla Commissione bilancio nel termine fissato dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari.

Ricorda inoltre che, ai sensi dell'articolo 128 del Regolamento, nel corso dell'esame dei documenti di bilancio, la Commissione può esaminare esclusivamente gli emendamenti riferiti alle tabelle di bilancio, poiché gli emendamenti al disegno di legge finanziaria possono essere presentati solo alla Commissione bilancio. Ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, possono inoltre essere esaminati in Commissione gli ordini del giorno aventi ad oggetto le materie di competenza, mentre quelli di carattere generale sono esaminati dalla Commissione bilancio. La Commissione è sede inderogabile di esame degli ordini del giorno, e la loro approvazione, ovvero la dichiarazione di accoglimento da parte del Governo, hanno carattere definitivo. Gli ordini del giorno respinti, o per i quali il Governo abbia dichiarato il non accoglimento, possono invece essere ripresentati solo in Assemblea, con la firma di almeno otto senatori.

Gli emendamenti al disegno di legge di bilancio - prosegue il Presidente - vanno presentati alla Commissione competente, che è, ai sensi dell'articolo 128, comma 2 del Regolamento, sede inderogabile di esame degli stessi. Se accolti, gli emendamenti sono trasmessi alla Commissione bilancio, come proposta della Commissione. La reiezione, in sede consultiva, ovvero in sede referente presso la Commissione bilancio, consente al proponente di ripresentare l'emendamento in Assemblea, dove non sono invece presentabili gli emendamenti ritirati o già dichiarati improponibili.

Considerata la stretta connessione delle materie trattate con riferimento allo stato di previsione del Ministero del lavoro e del Ministero della solidarietà sociale, il Presidente propone altresì di svolgere la discussione congiuntamente, con disgiunzione dell'esame nella fase della votazione dei rapporti.

Per quanto concerne le modalità di prosecuzione dei lavori, dopo le repliche, si passerà all'illustrazione e votazione degli eventuali emendamenti ed ordini del giorno che non siano stati illustrati dai proponenti nel corso dei loro interventi. A tal fine, propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno per le ore 18 di oggi. Successivamente alla votazione degli emendamenti si passerà alla votazione dei rapporti, previe eventuali dichiarazioni di voto.

 

La Commissione conviene con le proposte del Presidente.

 

Il relatore alla Commissione sulla tabella n. 4, recante lo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria ROILO (Ulivo)introduce l'esame, rilevando preliminarmente che la manovra di finanza pubblica per il triennio 2008-2010 si sviluppa a partire dagli obiettivi raggiunti con la legge finanziaria dello scorso anno e orienta le risorse pubbliche disponibili verso la crescita, l’equità sociale e la stabilità. Il disegno di legge finanziaria per il 2008, che assume caratteri di maggiore snellezza e trasparenza rispetto agli anni precedenti, si propone di avviare la riduzione della pressione fiscale; di riutilizzare le risorse derivanti dalla lotta all’evasione fiscale per la casa, le persone non autosufficienti, le fasce sociali più deboli; di semplificare e ridurre i costi fiscali per le imprese; di dare applicazione al Protocollo sul lavoro e sul welfare del 23 luglio scorso; di imprimere un forte impulso alle infrastrutture, all’università e alla ricerca; di reperire risorse aggiuntive per la sicurezza; di sostenere la cooperazione; e di riqualificare la spesa pubblica, anche attraverso la riduzione dei costi della politica.

Si prevede inoltre che l’azione di risanamento dei conti pubblici, tenuto conto dei risultati conseguiti nel 2007, prosegua nel 2008, con la progressiva riduzione del deficit e del debito: il rapporto deficit-PIL, che per il 2007 è del 2,4 per cento, sarà del 2,2 per cento nel 2008, confermando così gli impegni sottoscritti in sede europea. Il debito pubblico, che ha ripreso a scendere nel 2007, si ridurrà progressivamente fino a portarsi sotto il 100 per cento già nel 2010. L’avanzo primario, che nel 2006 era pressoché azzerato, nel 2007 è stato significativamente ricostituito (2,5 per cento del PIL) e nel 2008 sarà pari al 2,6 per cento. La pressione fiscale, rispetto al tendenziale, diminuisce.

La struttura complessiva della manovra in esame - prosegue il relatore - si caratterizza anche per la riclassificazione per missioni e programmi del bilancio di previsione dello Stato, che si riflette anche sulle modalità con cui è articolata la manovra stessa. Insieme al disegno di legge finanziaria, inoltre, è stato presentato un decreto che legge prevede riduzioni fiscali per 2,2 miliardi di euro e investimenti per circa 3,4 miliardi. In questo ambito, sono stati destinati 910 milioni in aiuti alla cooperazione allo sviluppo, 500 milioni di euro per l’anticipo del contratto del pubblico impiego e 150 milioni aggiuntivi per il capitolo 5 per mille. Con le misure fiscali del decreto-legge si realizza l’obiettivo già indicato con la legge finanziaria per il 2007 di redistribuire una parte delle entrate ottenute con il recupero dell’evasione fiscale.

Il disegno di legge finanziaria, la cui entità è inferiore di oltre un terzo alla manovra dello scorso anno, è interamente dedicato a equità e sviluppo, non dovendo destinare risorse alla riduzione del deficit. Le risorse sono reperite attraverso maggior gettito per 6,3 miliardi di euro e tagli di spesa per 4,6 miliardi.

Tale essendo il quadro generale della manovra, per quanto riguarda le parti del disegno di legge finanziaria di competenza della Commissione, il relatore rileva in primo luogo che le politiche previdenziali e del lavoro sono, rispettivamente, oggetto della missione 25 e della missione 26.

Per quanto concerne la parte del provvedimento all'esame relativa alla previdenza, di cui al Capo XXII, l'articolo 56 consente agli enti previdenziali pubblici di effettuare investimenti immobiliari, esclusivamente in forma indiretta - ovvero tramite la sottoscrizione di quote di fondi immobiliari e le partecipazioni minoritarie in società immobiliari - e nel limite del 7 per cento dei fondi disponibili, a decorrere dal 2008. La relazione illustrativa precisa che il suddetto limite percentuale è introdotto in relazione alla cessazione dell'applicazione del tetto generale di spesa per le pubbliche amministrazioni, di cui all'articolo 1, comma 5, della legge n. 311 del 2004. Il comma 3 dello stesso articoloprecisache gli investimenti immobiliari, nella forma indiretta summenzionata, non sono più computati tra le somme depositate presso le aziende di credito, ai fini del calcolo del relativo limite: si ricorda, infatti, che gli enti assoggettati alla cosiddetta tesoreria unica non possono mantenere disponibilità depositate a qualunque titolo presso le aziende di credito per un importo superiore al tre per cento dell'ammontare delle entrate previste dal bilancio di competenza degli enti medesimi. La relazione illustrativa osserva infatti che l'inclusione degli investimenti immobiliari in forma indiretta nel limite di tesoreria summenzionato ha determinato spesso l'impossibilità di effettuare investimenti immobiliari.

Il relatore si sofferma quindi sui commi 4 e 5: il primo prevede che, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, possa essere ammesso il superamento del limite del sette per cento di cui al comma 1, previa valutazione della compatibilità con gli obiettivi generali di finanza pubblica richiamati nel medesimo comma 1; il secondo specifica che, a decorrere dal 2008, non si applicano i limiti percentuali stabiliti da precedenti disposizioni per gli impieghi in investimenti immobiliari delle risorse disponibili degli enti previdenziali pubblici, ivi compresi, come spiega la relazione illustrativa, i limiti, minimi o massimi, stabiliti per specifici enti o settori immobiliari. Si ricorda che il limite massimo generale (che ora viene abrogato dal comma 1) è pari al 15% dei fondi disponibili.

L'articolo 57 definisce l'entità dell'importo annuo da trasferire all'INPS dal bilancio dello Stato, ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 88 del 1989, mentre il successivo articolo 58 opera una regolazione di effetti contabili, consentendo che, ai fini del finanziamento dei maggiori oneri della Gestione per l'erogazione delle pensioni, assegni e indennità agli invalidi civili, ciechi e sordomuti presso l'INPS, per l'anno 2006, possano essere utilizzati trasferimenti all'Istituto previsti per altri interventi e non utilizzati, secondo quanto risulta in base al conto consuntivo INPS per il 2006.

L' articolo 59 proroga al 2008 la possibilità, già prevista dall'articolo 1, comma 767 della legge finanziaria per il 2007, di utilizzare le risorse destinate al contributo del datore di lavoro alle forme pensionistiche complementari dei dipendenti statali, ai sensi dell'articolo 74, comma 1, della legge n. 388 del 2000, anche ai fini del finanziamento delle spese di avvio dei fondi pensione dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, in relazione all'accordo sottoscritto nel 2007 per la istituzione del Fondo per i dipendenti delle regioni, autonomie locali e sanità, nonché alle ipotesi di accordo sottoscritte quest'anno per la istituzione del Fondo per i dipendenti dei Ministeri, Enti pubblici non economici, presidenza del Consiglio, ENAC e CNEL.

L'articolo 60 reca l'interpretazione autentica delle disposizioni in materia di determinazione del valore capitale della quota di pensione spettante agli iscritti al Fondo volo presso l'INPS antecedente alla entrata in vigore della legge n. 480 del 1988, confermando le modalità applicative fino ad ora seguite dall'INPS, mentre l'articolo 61, al comma 1, chiarisce che le disposizioni concernenti il riconoscimento dei periodi di maternità intervenuti al di fuori del rapporto di lavoro si applicano agli iscritti in costanza di attività lavorativa, con esclusione, pertanto, dei soggetti già pensionati; al comma 2 figurano norme di interpretazione autentica delle disposizioni in materia di perequazione della maggiorazione agli ex combattenti prevista dall'articolo 6, comma 3 della legge n. 140 del 1985, confermando l'applicazione delle modalità finora seguite dall'INPS.

L'articolo 62 istituisce il Fondo per il finanziamento del Protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l'equità sociale e la crescita sostenibile, del 23 luglio 2007, al fine di assicurare la copertura finanziaria del provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica recante le disposizioni di attuazione del predetto protocollo.

Il relatore passa quindi ad illustrare il Capo IV del disegno di legge finanziaria attienente alle politiche del lavoro, inquadrate nella Missione 26: l'articolo 63 prevede, al comma 1, l'assegnazione di 14 milioni di euro per l'anno 2008 in favore di Italia lavoro s.p.a., a titolo di contributo da parte del Ministro del lavoro per fare fronte agli oneri ordinari di funzionamento: l'intervento è posto a carico del Fondo per l'occupazione che viene adeguatamente rifinanziato alla tabella D, riguardante il rifinanziamento di norme recanti interventi di sostegno dell'economia. Con il comma 2 sono destinati 100 milioni di euro, a valere sul Fondo per l'occupazione, alle attività formative nell'esercizio delle attività di apprendistato, mentre il comma 3 provvede ad incrementare di 30 milioni di euro annui il contributo annuale per il funzionamento e le attività dell'ISFOL.

L'articolo 64 concerne le risorse relative al Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro, disponendo, limitatamente al 2008, un impiego parzialmente diverso della spesa prevista dall'articolo 1, comma 571, della legge n. 296 del 2006. Tale disposizione infatti finalizzava le risorse stanziate ad un incremento di sessanta unità di personale: la modifica proposta per il 2008 destina solo una parte dello stanziamento complessivo all'incremento del personale - nella misura di 1.015.000 euro - mentre i restanti 1.734.650,70 euro vengono finalizzati al finanziamento delle necessità strumentali, di supporto e di formazione del personale del Comando medesimo.

L'articolo 65 reca una serie di proroghe di ammortizzatori sociali: in particolare, le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 sono dirette a prorogare, per il 2008, l'analoga disposizione in materia di proroga degli ammortizzatori sociali prevista dall'articolo 1, comma 1190, della legge n. 296 del 2007, nel limite complessivo di spesa di 460 milioni di euro, di cui 20 milioni per il settore agricolo. In particolare, è previsto che con decreto del Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, possano essere concessi trattamenti straordinari di integrazione salariale, di mobilità e di disoccupazione, in deroga alla normativa vigente, nel caso di programmi finalizzati alla gestione di crisi occupazionali, definiti con specifici accordi in sede governativa intervenuti entro il 15 giugno 2008. Il comma 3 prevede la possibilità di concedere, anche per l'anno 2008, il trattamento straordinario di integrazione salariale ed il trattamento di mobilità ai lavoratori del commercio, alle agenzie di viaggio e turismo ed alle imprese di vigilanza con più di cinquanta addetti, nel limite di spesa di 45 milioni di euro. Con il comma 4 si provvede al rifinanziamento, nel limite di 30 milioni di euro, per l'anno 2008, dell'intervento di proroga a 24 mesi del trattamento straordinario di integrazione salariale previsto nei casi di crisi aziendale, per cessazione dell'attività dell'intera azienda, di un settore di attività, di uno o più stabilimenti o parte di essi.

La disposizione di cui al comma 5, infine, consente anche per l'anno 2008 l'iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo da aziende con meno di 15 dipendenti, con conseguente ammissione dei datori di lavoro, in caso di assunzione, agli sgravi contributivi concessi ai sensi della legge n. 223 del 1993, nel limite di spesa di 45 milioni di euro.

Tutti gli interventi di cui all'articolo 65 sono posti a carico del Fondo per l'occupazione, rifinanziato con la Tabella D.

L'articolo 66 proroga, per il 2008, la possibilità di stipulare i contratti di solidarietà di cui all'articolo 5, commi 5 e 8, del decreto legge n. 148 del 1993, convertito con modificazioni dalla legge n. 236 dello stesso anno, con conseguente autorizzazione di spesa per l'importo di 20 milioni di euro, sempre a carico del Fondo per l'occupazione.

Con l'articolo 67 viene infine modificato l'articolo 1, comma 2, lettera p), numeri 1 e 2, della legge n. 123 del 2007, in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, nella parte relativa alle modalità di finanziamento riguardanti la realizzazione di un sistema di governo per la definizione di progetti formativi, nonché il finanziamento degli investimenti in materia di salute e sicurezza del lavoro da parte dell'INAIL. Il criterio vigente prevede l'utilizzo di una quota delle risorse già destinate, in base all'articolo 1, comma 780, della legge n. 296 del 2007, alla riduzione, a decorrere dal 1° gennaio 2008, dei premi relativi alla gestione artigianato dell'assicurazione INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, sempre che tali risorse risultino effettivamente sussistenti, in base ai criteri e alla procedura di individuazione di cui al medesimo comma 780. Il comma 2 dell'articolo 67 dispone, invece, che per le medesime finalità, siano stanziate risorse per 50 milioni di euro annui a decorrere dal 2008.

Pur precisando che si tratta di norme che esulano dall'ambito di diretta competenza della Commissione, il relatore ritiene opportuno effettuare una breve panoramica sulle disposizioni relative al pubblico impiego, anche in considerazione del dibattito in corso sul rinnovo dei contratti e del preannunciato sciopero per il 26 ottobre. In particolare, l'articolo 92 reca disposizioni per il contenimento degli incarichi, nonché del lavoro flessibile e straordinario nella pubblica amministrazione, al fine, come precisa la relazione illustrativa, di ricondurre nell'ambito delle finalità originarie sia il conferimento di incarichi individuali a soggetti esterni alla pubblica amministrazione, sia il ricorso a contratti di lavoro a tempo determinato. In tale contesto va segnalato il comma 3 dello stesso articolo, che, nel riformulare l'articolo 36 del decreto legislativo n. 165 del 2001, stabilisce che il sistema di reclutamento ordinario nelle pubbliche assunzioni comporta l'assunzione con contratti di lavoro a tempo indeterminato, e che le stesse amministrazioni possono avvalersi delle forme contrattuali di lavoro flessibile previste dalla legislazione vigente solo per fronteggiare esigenze straordinarie e per periodi non superiori a tre mesi.

L'articolo 93 reca varie disposizioni in materia di assunzioni di personale, prevedendo, in primo luogo, il differimento al 31 maggio 2008 del termine per l'effettuazione delle assunzioni già autorizzate per il 2007 ai sensi della legge finanziaria per il 2005. L'articolo 94 prevede la possibilità di stipulare accordi di mobilità anche intercompartimentale, tra le diverse amministrazioni, autorizzate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la funzione pubblica e dal Ministero dell'economia, al fine di ricollocare il personale presso uffici che versino in condizioni di carenza di organico e di definire percorsi formativi, nel limite delle risorse disponibili e secondo le vigenti disposizioni in materia.

L'articolo 95 reca le disposizioni relative agli oneri contrattuali per i bienni 2006-2007 e 2008-2009: con i commi da 1 a 10 si provvede, per il biennio 2006-2007, a dare attuazione alle intese tra il Governo e le organizzazioni sindacali, del 6 aprile e del 29 maggio 2007, e le risorse per i benefici contrattuali riferiti a tale biennio sono integrate per assicurare il riconoscimento di benefici economici pari a 101 euro mensili per il personale dei Ministeri ed incrementi corrispondenti per il personale di altri comparti. Per il biennio 2008-2009 si provvede a quantificare gli oneri corrispondenti al costo dell'indennità di vacanza contrattuale: il comma 11 definisce le risorse per il personale dipendente delle amministrazioni statali soggetto a contrattazione collettiva, e il comma 12 definisce quelle per il personale in regime di diritto pubblico appartenente alle amministrazioni statali, con specificazione delle risorse destinate al comparto sicurezza, individuato dal decreto legislativo n. 195 del 1995.

Il relatore si sofferma quindi sul complesso dello stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, rilevando che, mentre il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente appare rispecchiare il livello tendenziale della spesa del Dicastero, l'articolo 74, comma 9, del disegno di legge finanziaria prevede un taglio lineare della spesa per consumi intermedi, non aventi natura obbligatoria, di tutti gli stati di previsione, in misura tale da realizzare complessivamente una riduzione pari a 500 milioni di euro per il 2008, 700 milioni per il 2009 e 900 milioni annui a decorrere dal 2010.

La Tabella A del disegno di legge finanziaria (che costituisce un fondo per le spese di natura corrente derivanti dai provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio di riferimento) prevede, per l'accantonamento relativo al Ministero del lavoro e della previdenza sociale, una dotazione pari a 900 migliaia di euro annui a decorrere dal 2009 (mentre non reca alcuna dotazione per il 2008).

La Tabella A si limita, dunque, nel caso di specie, a confermare gli stanziamenti già previsti dal bilancio a legislazione vigente. Tali stanziamenti - come conferma la relazione illustrativa - sono, in realtà, intesi ad una finalità non attinente alle materie di competenza del Ministero, cioè alla copertura del disegno di legge sul conflitto di interessi.

La Tabella B - che costituisce un fondo per le spese di conto capitale derivanti dai provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio di riferimento - non reca (così come lo stato a legislazione vigente) alcun accantonamento per il Ministero in esame.

La Tabella D prevede un incremento per il 2008, pari a 800 milioni di euro, della dotazione del Fondo per l'occupazione, di cui all'art. 1, comma 7, del decreto-legge n. 148 del 1993, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 236 del 1993. Si rileva che una parte di tale incremento è già impiegato ai fini della copertura di alcune norme di spesa, previste dall'articolato del medesimo disegno di legge finanziaria.

Le Tabelle C, E e F non recano variazioni per lo stato di previsione del Dicastero in esame rispetto alla legislazione vigente.

 

Il relatore alla Commissione sulla tabella n. 18, recante lo stato di previsione del Ministero solidarietà sociale, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria DI SIENA (SDSE)introduce quindi l'esame, rilevando preliminarmente che le parti del disegno di legge finanziaria per il 2008 che si riferiscono all'ambito di competenza del Ministero della solidarietà sociale toccano diverse temi, alcuni dei quali, per alcuni profili, incidono anche sulle attribuzioni di altri Dicasteri: cita, a titolo di esempio, la disciplina del congedo parentale, di cui all'articolo 54, che interviene sulle competenze del Ministero del lavoro per i profili previdenziali e quelle del Ministro per le politiche per la famiglia per quanto concerne i destinatari della norma. Di contro, nella valutazione complessiva della manovra di finanza pubblica all'esame, occorre considerare anche alcune disposizioni contenute nel decreto-legge n. 159 del 2007, nelle quali figurano misure di notevole impatto sotto il profilo delle politiche sociali. Tale ad esempio è l'articolo 44 (Misura fiscale di sostegno a favore dei contribuenti a basso reddito) che, per il 2007, attribuisce ai soggetti passivi dell'imposta sul reddito delle persone fisiche la cui imposta netta dovuta per il 2006 è pari a zero, una somma pari a 150 euro, quale rimborso forfetario di parte delle maggiori entrate tributarie affluite all'erario. A tali soggetti, inoltre, è attribuita un'ulteriore somma pari a 150 euro per ciascun familiare a carico. Sempre con riferimento al decreto-legge n. 159, va poi ricordato l'articolo 45, che al comma 1 integra di 25 milioni di euro il finanziamento già disposto con la legge finanziaria per il 2007, del Piano straordinario per i servizi socio-educativi, mentre il comma 2 provvede ad integrare di ulteriori 25 milioni di euro l'autorizzazione di spesa relativa al Fondo per le politiche sociali. Va altresì ricordato che il comma 3 dell'articolo 2 del disegno di legge finanziaria reca norme fiscali in favore dei contribuenti titolari di contratti di locazione di immobili adibite ad abitazioni principali, suscettibili di alleggerire il carico fiscale sulle famiglie e di promuovere l'autonomia dei giovani,

Il relatore rileva quindi l'opportunità di fare riferimento alla nuova classificazione del bilancio di previsione, ripartito in missioni e programmi, nell'ambito dei quali sono indicate le risorse afferenti ad aree omogenee dell'azione pubblica e agli obiettivi perseguiti per ciascuna area: relativamente alla sfera di attribuzioni del Ministero per la solidarietà sociale, il disegno di legge finanziaria detta disposizioni che riguardano sia la Missione 24, Diritti sociali, solidarietà sociale e famiglia, sia la Missione 27, Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti.

Per quel che riguarda la Missione 24, al Capo XXI, l’articolo 53 reca l’istituzione, presso il Ministero della solidarietà sociale, del Fondo per la diffusione della cultura e delle politiche di responsabilità sociale delle imprese, con una dotazione pari a 1,25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, finanziata attraverso una corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 20, comma 8, della legge n. 328 del 2000, inerente al Fondo per le politiche sociali. Tale somma, ai sensi del comma 2, è destinata al finanziamento del contributo alla Fondazione per la diffusione della responsabilità sociale delle imprese, istituita dall’articolo 1, comma 160, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nonché, ai sensi del comma 3, al finanziamento di una Conferenza nazionale annuale sulla responsabilità sociale d’impresa, nonché di attività di promozione e diffusione di buone pratiche.

L’articolo 54 disciplina il congedo per maternità e quello parentale nei casi di adozione e affidamento, con la finalità di equiparare tali diritti a quelli conseguenti alla filiazione biologica: in particolare il comma 1 novella l’articolo 26 del decreto legislativo n. 151 del 2001 – testo unico per la tutela della maternità – estendendo di ulteriori due mesi il periodo trimestrale di congedo di maternità previsto dalla norma vigente per le lavoratrici che abbiano adottato un minore. Detto periodo di congedo, pari complessivamente a cinque mesi, decorre dall’effettivo ingresso del minore nella famiglia della lavoratrice, nei casi di adozione nazionale. Per quel che concerne il caso di adozione internazionale, viene abrogato l’articolo 27 del decreto legislativo n. 151, che disciplina attualmente tale profilo, e viene stabilito che il congedo in tale ipotesi può essere fruito sia prima dell’ingresso del minore in Italia, durante il periodo di permanenza all’estero richiesto per l’incontro con il minore e gli adempimenti relativi alla procedura adottiva, sia dopo l’ingresso del minore in Italia, entro e non oltre i cinque mesi successivi all’ingresso stesso, ferma restando comunque la durata complessiva del congedo. La lavoratrice che non si avvalga o si avvalga solo in parte del congedo di maternità previsto per le adozioni internazionali, può comunque fruire di un congedo non retribuito, senza diritto ad indennità.

Nel caso di affidamento di minore, il congedo può essere fruito entro cinque mesi dall’affidamento, per un periodo massimo di tre mesi.

Tutte le tipologie di congedo citate - prosegue il relatore - sono fruibili alle medesime condizioni anche dai lavoratori, se non richiesti dalla lavoratrice, come dispone il comma 3 dell’articolo 54 del disegno di legge in esame. Il successivo comma 4 novella l’articolo 36 del decreto legislativo n. 151, e, nel precisare cheil congedo parentale spetta anche nel caso di adozione, nazionale e internazionale e di affidamento – con conseguente abrogazione, al successivo comma 5, dell’articolo 37 del suddetto decreto, inerente alla stessa materia - stabilisce che lo stesso può essere fruito dai genitori adottivi e affidatari, qualunque sia l’età del minore, entro otto anni dall’ingresso del minore, in famiglia, e comunque non oltre il raggiungimento della maggiore età. L’indennità prevista per i congedi parentali all’articolo 34, comma 1, è dovuta, per il periodo massimo complessivo ivi previsto, nei primi tre anni dall’ingresso del minore in famiglia.

L’articolo 55 comma 1 del disegno di legge in titolo stabilisce che per l’anno 2008 è istituito un fondo con una dotazione di 20 milioni di euro, destinato a un Piano contro la violenza alle donne.

L’articolo 68 comma 1 destina risorse - per un ammontare pari a euro 1.500.000 per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010 - al cofinanziamento dei programmi in materia migratoria per i quali si chiede il contributo europeo, al fine di consentire l’accesso ai fondi dell’Unione Europea istituiti nell’anno 2007 – oltre a quelli già approvati nel 2006 - quali il fondo integrazione, di cui alla decisione n. 2007/435/CE, il Fondo di ritorno, di cui alla decisione n. 575/2007/CE, il fondo frontiere, di cui alla decisione n. 574/2007/CE, il fondo europeo per i rifugiati, di cui alla decisione n. 573/2007/CE.

Al comma 2 del medesimo articolo viene prevista un’integrazione di 50 milioni di euro per l’anno 2008, a favore del Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati, istituito presso il Ministero della solidarietà sociale dall’articolo 1, comma 1267, della legge finanziaria per il 2007.

Passando ad esaminare il complesso dello stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale, il relatore rileva che, mentre il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente appare rispecchiare il livello tendenziale della spesa del Dicastero, l'articolo 74, comma 9, del disegno di legge finanziaria prevede un taglio lineare della spesa per consumi intermedi, non aventi natura obbligatoria, di tutti gli stati di previsione, in misura tale da realizzare complessivamente una riduzione pari a 500 milioni di euro per il 2008, 700 milioni per il 2009 e 900 milioni annui a decorrere dal 2010.

La Tabella A del disegno di legge finanziaria, che costituisce un fondo per le spese di natura corrente derivanti dai provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio di riferimento, prevede, per l'accantonamento relativo al Ministero della solidarietà sociale, una dotazione pari a 260.699 migliaia di euro per il 2008, a 282.707 migliaia per il 2009 e a 345.707 migliaia di euro annui a decorrere dal 2010. Tali valori costituiscono, rispetto al corrispondente accantonamento previsto nel bilancio a legislazione vigente, un incremento pari a 201.000 migliaia di euro per il 2008, 254.000 migliaia per il 2009 e a 317 migliaia di euro annui a decorrere dal 2010.

La Tabella B - che costituisce un fondo per le spese di conto capitale derivanti dai provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio di riferimento - non reca alcun accantonamento per il Ministero in esame.

Le Tabelle C, D, E ed F - conclude il relatore - non recano variazioni per lo stato di previsione del Dicastero in esame rispetto allo stato a legislazione vigente.

 

Si apre la discussione.

 

Il senatore LIVI BACCI (Ulivo) rileva che la pur ampia illustrazione del relatore Roilo dovrebbe essere integrata con un riferimento all'articolo 70, comma 1, lettera a) del disegno di legge finanziaria riguardante la realizzazione di un programma nazionale destinato ai giovani laureati residenti nelle regioni del Mezzogiorno, al fine di favorire il loro inserimento lavorativo, dando la priorità alla stipula di contratti di lavoro a tempo indeterminato. Analogamente, occorrerebbe considerare il nuovo testo del comma 340 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007, di cui al comma 1 dell'articolo 71 del disegno di legge finanziaria all'esame, che prevede l'istituzione di zone franche urbane, al fine di contrastare il degrado e favorire l'inclusione sociale e culturale delle persone che abitano in aree urbane marginali: si tratta infatti di una problematica che rientra pienamente nella sfera di competenza del Ministero della solidarietà sociale.

Nel disegno di legge finanziaria è stato disposto molto opportunamente il raddoppio, rispetto allo stanziamento previsto dalla legge finanziaria per il 2007, delle risorse destinate al Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati: peraltro, pur nella consapevolezza che la manovra di finanza pubblica all'esame si sforza di redistribuire risorse scarse in modo quanto più possibile oculato, occorre tenere presente che le somme disponibili presso tale Fondo appaiono ancora molto esigue - circa trenta euro per immigrato regolare - a fronte dell'esigenza di realizzare interventi di integrazione di ampio respiro, che vanno considerati come prioritari, per un equilibrato sviluppo economico e sociale del paese.

 

Il senatore BOBBA (Ulivo) richiama l'attenzione sulla parte della Tabella C allegata al disegno di legge finanziaria riguardante il Ministero del lavoro e della previdenza sociale: a parziale rettifica della breve annotazione del relatore Roilo, rileva infatti che in essa va segnalata una incongruenza, poiché, mentre vengono destinate risorse per rimodulare la spesa disposta all'articolo 80, comma 4 della legge n. 448 del 1998, che, a sua volta, assicura il finanziamento della legge n. 40 del 1984, riguardante la copertura delle spese generali di amministrazione degli enti privati gestori di attività formative, non è previsto alcuno stanziamento per finanziare la formazione professionale nel suo complesso, secondo la previsione di cui all'articolo 1, comma 1163 della legge finanziaria per il 2007. Sembrerebbe invece ragionevole pervenire ad una unificazione delle due voci di spesa.

 

Il senatore TIBALDI (IU-Verdi-Com), riservandosi di intervenire su altri profili nella seduta pomeridiana, osserva che, per quanto attiene al pubblico impiego, la apprezzabile affermazione di principio dell'articolo 92 del disegno di legge finanziaria sui limiti da porre all'utilizzazione delle collaborazioni esterne e sulla preferenza da accordare al rapporto di lavoro a tempo indeterminato, dovrebbe essere rafforzata mediante la previsione di norme di indirizzo che orientino la attività delle pubbliche amministrazioni nel senso di prevedere la predisposizione di piani per la stabilizzazione dei lavoratori precari. Per quanto riguarda il rinnovo contrattuale per il personale statale relativo al biennio 2008-2009, le somme indicate ai commi 11 e 12 dell'articolo 95 si limitano a coprire l'indennità di vacanza contrattuale, mentre il disegno di legge finanziaria non contempla ulteriori risorse da destinare al finanziamento dei nuovi contratti per il biennio predetto, confermando, per questo profilo, la discutibile prassi introdotta dall'Esecutivo di centro-destra nella passata legislatura. Potrebbe essere invece opportuno prevedere un apposito stanziamento, commisurato, eventualmente, al tasso di inflazione programmata, come segnale della volontà del Governo di aprire quanto prima il confronto con le organizzazioni sindacali per il rinnovo contrattuale.

 

Secondo il senatore VIESPOLI (AN), le risorse indicate nel disegno di legge finanziaria non sono neanche sufficienti ad assicurare la copertura dell'indennità di vacanza contrattuale, se si considera che essa, secondo l'Accordo del luglio 1993, è attribuita nella misura del 30 per cento del tasso di inflazione programmata nei primi sei mesi e del 50 per cento nei mesi successivi.

 

Il PRESIDENTE condivide i rilievi del senatore Livi Bacci, pur osservando che gli articoli 70 e 71 del disegno di legge finanziaria, inclusi nell'ambito della missione 28, riguardante lo sviluppo e il riequilibrio territoriale, investono temi di diversa natura e attengono pertanto alle competenze di diversi dicasteri. Richiama quindi l'attenzione sulla rilevanza di alcune delle disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria, soffermandosi in particolare sull'articolo 56, relativo agli investimenti immobiliari degli enti previdenziali - recante disposizioni molto attese dai soggetti interessati - e sull'articolo 59, che accantona risorse per la previdenza complementare dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni: rispetto a tale ultima norma, occorre a suo avviso verificare la congruità delle risorse destinate al finanziamento delle spese di avvio dei Fondi pensione. Altrettanto rilevante è poi la modifica alla legge n. 123 del 2007, sulla sicurezza del lavoro, poiché con essa sono attribuite risorse certe alle attività di formazione ed agli investimenti in sicurezza delle piccole, medie e micro imprese, secondo l'auspicio più volte espresso nel corso dell'esame parlamentare del provvedimento.

 

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 12.

 


LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11a)

Martedì 9 ottobre 2007

92a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

TREU

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010

- (Tab. 4) Stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'anno finanziario 2008

- (Tab. 18) Stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporti alla 5a Commissione. Seguito dell’esame congiunto e rinvio)

 

Riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta antimeridiana di oggi.

 

Il presidente TREU ricorda che nella seduta antimeridiana sono state svolte le relazioni sullo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e sullo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria, ed è iniziata la discussione.

 

Interviene quindi il senatore PICCONE(FI), secondo il quale non è facile formulare una valutazione univoca sulla manovra di finanza pubblica all'esame, malgrado i toni trionfalistici con cui essa è stata annunciata dal Governo: nel complesso, il disegno di legge finanziaria da un lato aumenta la spesa senza riqualificarla, dall'altro opera, demagogicamente, una riduzione solo apparente della pressione fiscale sulle imprese, poiché la vantata riduzione di 5 punti percentuali dell'IRES risulta ampiamente compensata dall'ampliamento della base imponibile, che va a colpire soprattutto gli investimenti, anche in relazione ai limiti posti agli oneri deducibili. Da tali misure risultano penalizzate in particolare le aziende di piccole e medie dimensioni, quelle di nuova costituzione e quelle che intendono effettuare investimenti; al tempo stesso il disegno di legge finanziaria all'esame riproduce meccanismi fiscali che hanno favorito e favoriscono la grande speculazione finanziaria, mentre risulta del tutto carente per quanto riguarda i temi del lavoro e della previdenza, in assenza di interventi per la riduzione dell'imposizione fiscale sulle retribuzioni. Su questi temi, come sul tema fiscale, permane una notevole confusione, che riflette le divisioni interne alla maggioranza e la scarsa capacità di decisione del Governo. E' pertanto auspicabile che il confronto parlamentare sulla manovra di finanza pubblica non venga stravolto e coartato dal voto di fiducia, al quale l'Esecutivo ricorre con preoccupante frequenza.

 

Il senatore SACCONI (FI) rileva che i documenti dei quali si compone la manovra di finanza pubblica, così come sono stati presentati, scontano la mancata presentazione del disegno di legge di recepimento del Protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l'equità e la crescita sostenibile, siglato tra il Governo e le parti sociali il 23 luglio di quest'anno. Si tratta di un limite di non poco conto per la discussione in corso, poiché è probabile che il provvedimento verrà varato solo alla fine della settimana dal Consiglio dei ministri, una volta reso noto l'esito della consultazione dei lavoratori, sulla cui regolarità, peraltro, sono state avanzate riserve anche da alcuni settori della maggioranza. Tuttavia, il tema non è assente dal disegno di legge finanziaria, dato che l'articolo 62 istituisce un fondo per la copertura delle norme di attuazione del Protocollo, che senz'altro avranno un notevole peso per quanto concerne la sicurezza sociale e le politiche del lavoro. Il Protocollo sceglie di riaprire la voragine della spesa pensionistica, consentendo nuovamente l'accesso ai trattamenti pensionistici di anzianità con requisiti anagrafici inferiori a quelli previsti dalla riforma del 2004 a decorrere dal 1° gennaio 2008: mentre nella passata legislatura si è effettuato un tentativo di stabilizzare la spesa pensionistica in rapporto al PIL, oggi l'Italia è l'unico paese dell'Unione europea che riduce l'età pensionabile, mentre tutti gli altri Paesi membri prendono in seria considerazione la possibilità di un suo innalzamento. E' un arretramento che risulta incomprensibile all'Unione europea e a tutti i più autorevoli osservatori stranieri, e la confusione aumenta se si considera che la soluzione proposta nel Protocollo è in contraddizione anche con il programma con cui l'Unione si è presentata agli elettori: nella passata legislatura, infatti, l'opposizione di centro-sinistra si oppose all'innalzamento obbligatorio dell'età pensionabile proposto dal Governo, sostenendo la necessità di intervenire prioritariamente sulla separazione tra assistenza e previdenza, senza considerare, peraltro, che anche la spesa previdenziale è ampiamente sostenuta con trasferimenti dal bilancio dello Stato. Con il Protocollo del 23 luglio, invece, il Governo in carica ha accettato il principio dell'innalzamento obbligatorio dell'età pensionabile, con modalità che però determinano un onere di circa 10 miliardi di euro, che dovrebbero essere coperti dall'incremento del prelievo contributivo sui lavoratori a progetto. La più immediata conseguenza di questa misura sarà una riduzione del numero di questi contratti e il loro passaggio all'economia sommersa, secondo un processo già in atto. E' anche probabile che le risorse così recuperate risulteranno insufficienti, e che sarà pertanto necessario aumentare il prelievo contributivo dei lavoratori dipendenti ed autonomi, già innalzato con la legge finanziaria dello scorso anno, anche perché la più volte annunciata integrazione degli enti previdenziali non porterà alcun risparmio significativo, come mettono in luce recenti studi condotti dalla Ragioneria generale dello Stato. Il prevedibile aumento degli oneri contributivi porterà inevitabilmente ad un ampliamento dell'area del lavoro sommerso. Sono inoltre sottostimate le conseguenze derivanti dalla ridefinizione dei lavori usuranti, ed è facilmente che le soglie indicate dal Governo saranno travolte, poiché è difficile comprimere diritti soggettivi, una volta che sono stati riconosciuti.

Il fondo per la copertura delle disposizioni di attuazione del Protocollo del 23 luglio - prosegue il senatore Sacconi - appare inadeguato anche se si considerano altri aspetti dell'intesa. Vi sono senz'altro proposte condivisibili in essa, come l'innalzamento dell'indennità di disoccupazione, ma anche queste si inseriscono in un contesto assolutamente non convincente. Sul tema degli ammortizzatori sociali, è assente qualsiasi riferimento ad un secondo pilastro - da affiancare a quello pubblico - costruito dalle parti sociali su basi mutualistiche, che avrebbe potuto operare positivamente nel senso della razionalizzazione delle Cassa integrazione; su questo punto il Protocollo si limita a generiche affermazioni, prive, tra l'altro di riscontri sul piano delle risorse finanziarie disponibili, e il disegno di legge finanziaria ripropone interventi di proroga per numerosi interventi di sostegno del reddito già in essere. Sono altresì molto esigui gli accantonamenti destinati alla formazione nell'ambito dei contratti di apprendistato, rispetto ai quali, peraltro, la componente formativa risulta in generale fortemente negletta.

Un altro limite del Protocollo e delle politiche del lavoro ad esso conseguenti è desumibile dalla decisione delle organizzazioni sindacali di avviare una iniziativa sul tema della riduzione degli oneri fiscali sul lavoro, subito dopo la conclusione dell'intesa del 27 luglio: in quella sede, infatti, il tema della detassazione delle parti variabili del salario è affrontato solo sul versante datoriale, con misure peraltro di impatto molto modesto, mentre è necessario avviare una più decisa riduzione del peso fiscale sulle retribuzioni, sempre riferita alle componenti variabili di esse, virtuosamente collegata alle esigenze e alle trasformazioni dell'organizzazione produttiva, sulla base di intese tra datori di lavoro e lavoratori.

Per quanto concerne il rinnovo dei contratti del pubblico impiego per il biennio 2008-2009 - ferma restando l'opportunità di prolungare il periodo di vigenza dei contratti -, desta forte perplessità il fatto che il disegno di legge finanziaria si limiti alla copertura dell'indennità di vacanza contrattuale, anche per motivi connessi alla trasparenza del bilancio di previsione, poiché vengono occultate risorse di cui invece dovrebbe resa nota l'entità, come annuncio delle intenzioni dell'Esecutivo per quel che riguarda la politica contrattuale, che dovrebbe essere ispirata ad obiettivi di promozione del merito, della produttività e della mobilità, quest'ultima in forme più ampie ed incisive di quella, assolutamente insoddisfacente, delineata nel disegno di legge finanziaria.

Al di là di poco simpatiche definizioni del Ministro dell'economia - prosegue il senatore Sacconi - non si può certo sottovalutare il problema della condizione dei giovani, con particolare riferimento ai temi della loro autonomia e dell'ingresso sul mercato del lavoro, temi, peraltro, che riconducono alle responsabilità delle famiglie e di un sistema educativo che vincola i giovani a percorsi formativi lunghi e dequalificati. A fronte dell'enormità del problema, lo sconto fiscale sugli affitti contenuto nel disegno di legge finanziaria risulta del tutto inessenziale, poiché elude i nodi fondamentali della transizione tra scuola e lavoro e della qualità della formazione. Altrettanto inutile, e di sapore elettoralistico, è la disposizione una tantum sull'incapienza, contenuta nel decreto legge che ha accompagnato la manovra di finanza pubblica all'esame.

Sempre in tema di interventi assistenziali, sarebbe opportuno un bilancio sui recenti interventi realizzati sulle pensioni più basse: infatti, come è stato evidenziato di recente da autorevoli osservatori, vicini peraltro al centro-sinistra, la mancata assunzione del reddito familiare come criterio per la destinazione del beneficio ha prodotto delle vistose distorsioni nell'utilizzazione delle risorse, orientate sovente verso nuclei familiari con redditi medio alti. A questo proposito, occorre sottolineare che l'intervento in favore delle famiglie deve essere in primo luogo a carattere fiscale, ed è auspicabile, a tale proposito, che si ritorni allo strumento della deduzione - abbandonando la deleteria sostituzione di queste ultime con le detrazioni - per operare abbattimenti sui redditi che producano effetti di alleggerimento dell'imposizione locale a carico delle famiglie medesime. Sempre a questo proposito, è auspicabile che vengano nuovamente assegnati congiuntamente alla Commissione lavoro e alla Commissione finanze e tesoro, i numerosi disegni presentati in materia di riforma del welfare familiare, come ha recentemente chiesto al Presidente del Senato il Presidente del Gruppo di Forza Italia.

In conclusione il senatore Sacconi esprime una valutazione fortemente negativa sul disegno di legge finanziaria all'esame, non solo per gli effetti complessivi che esso è destinato a produrre sull'insieme del sistema economico e produttivo, ma anche per gli aspetti relativi alle politiche del lavoro e della previdenza, ed al modello sociale ad essi sotteso.

 

Il senatore VIESPOLI (AN) fa preliminarmente presente che, nel complesso, la manovra di finanza pubblica per il 2008 non risulta affatto "leggera", come è stato sostenuto da taluni esponenti della coalizione governativa, poiché si articola in una serie di misure ed interventi rispetto ai quali, tuttavia, gli stanziamenti previsti risultano insufficienti.

Malgrado l’Esecutivo abbia considerato il metodo concertativo quale elemento caratterizzante della propria identità politica, le scelte effettuate negli ultimi tempi hanno indotto le organizzazioni sindacali a proclamare lo sciopero generale del comparto del pubblico impiego. A questo proposito, va evidenziato che nel disegno di legge finanziaria risulta una copertura parziale della indennità di vacanza contrattuale, né risultano coperti gli oneri connessi al recupero dell’inflazione programmata.

Riguardo alla materia del welfare, sarebbe stato opportuno proseguire nella direzione indicata nel Libro bianco del mercato del lavoro, anziché promuovere una modifica della riforma del 2004 - delineata nel Protocollo del 23 luglio 2007 - che, graduando l'innalzamento dell'età pensionabile, finisce con il sottrarre ingenti risorse ad altre, più proficue, finalizzazioni, come il riordino del sistema degli ammortizzatori sociali. A questo proposito, il disegno di legge finanziaria si limita alla riproposizione di trattamenti di cassa integrazione straordinaria in deroga, senza adottare alcun intervento di riassetto organico delle misure di sostegno al reddito e di estensione di esse alle piccole imprese, e senza altresì promuovere alcuna politica attiva per il lavoro, in grado di fronteggiare il problema dell'occupazione e del reinserimento lavorativo.

Relativamente all'articolo 63, contenente stanziamenti in favore di Italia lavoro S.p.A. e dell'ISFOL, va evidenziato che l'oggettiva esigenza di attivare processi di stabilizzazione volti a salvaguardare le elevate professionalità sviluppatesi in seno alle sopracitate strutture - in sé condivisibile - va armonizzata con la necessità di introdurre forme di contribuzione alle spese dell'ISFOL da parte delle regioni, anche alla luce della presenza delle stesse nel consiglio di amministrazione dell'Istituto. In tale ottica, si potrebbe anche conseguire l'effetto virtuoso di una semplificazione degli apparati amministrativi, che attraverso un rafforzamento del ruolo dell'ISFOL e del rapporto dello stesso con le regioni, possa determinare una razionalizzazione delle strutture tecniche operanti in ambito territoriale regionale.

Occorre poi individuare forme di raccordo e coordinamento tra le misure di sostegno a favore dei giovani laureati residenti nelle regioni meridionali, finalizzate all'inserimento degli stessi in ambito lavorativo, di cui all'articolo 70, comma 1, lettera a) del disegno di legge finanziaria, con quelle, di ben più ampio respiro quanto alla platea dei destinatari, introdotte dall'Esecutivo precedentemente in carica, incentrate su progetti di formazione gestiti da Italia lavoro S.p.A. in collaborazione con le università meridionali. Tali interventi avevano anche il fine di rimodulare la struttura organizzativa e didattica delle università, in modo tale da consentire l'espletamento da parte delle stesse delle funzioni di intermediazione sul mercato del lavoro da ad esse assegnate dalla legge Biagi.

L'oratore, a completamento della disamina degli interventi attinenti al welfare, si sofferma brevemente anche sulla disposizione contenuta nell'articolo 43 del decreto-legge n. 159 del 2007, sottolineando delle criticità sulla formulazione di tale disciplina, che nell'equiparare la posizione dei lavoratori socialmente utili a quelli di pubblica utilità nella regione Calabria, rischia di produrre una situazione difficilmente governabile e rispetto alla quale la Regione stessa risulta del tutto deresponsabilizzata.

Relativamente al fenomeno del patologico protrarsi della permanenza dei giovani nelle famiglie di origine, sottolineato recentemente anche dal ministro Padoa Schioppa, il senatore Viespoli ricorda che nel Mezzogiorno si assiste a processi di mobilità caratterizzati sia dall'esodo di giovani diplomati e laureati verso le regioni settentrionali sia dal ritorno nel Sud dei pensionati originari di tali territori. Questi fenomeni, che sono suscettibili di modificare profondamente la struttura demografica del Mezzogiorno, non vengono presi minimamente in considerazione dal disegno di legge finanziaria in titolo, che peraltro non contiene nemmeno interventi concreti e seri finalizzati a promuovere l'occupazione nelle aree meridionali del paese, che restano ancorate a standard di occupazione notevolmente inferiori a quelli prefigurati dalla strategia comunitaria di Lisbona.

 

Il senatore BOBBA(Ulivo), dopo aver sottolineato la necessità di rafforzare gli stanziamenti destinati al sostegno della formazione permanente dei lavoratori, si sofferma sulle misure fiscali contenute nel disegno di legge finanziaria attinenti all'ICI e su quelle a favore degli incapienti, le quali ultime non risultano pienamente idonee a sostenere i nuclei familiari numerosi, per i quali andrebbe invece rivisto l'indicatore della situazione economica equivalente.

Al fine di promuovere adeguate politiche a sostegno delle famiglie, sarebbe stato necessario aumentare le detrazioni per gli asili nido ed i servizi di cura e assistenza, accrescere la durata dei congedi parentali, nonché della copertura indennitaria degli stessi, e promuovere la diffusione del part-time.

 

La senatrice ALFONZI (RC-SE) sottolinea preliminarmente la necessità di integrare gli stanziamenti destinati al rinnovo dei contratti del pubblico impiego, evidenziando che le risorse previste a copertura della indennità di vacanza contrattuale non risultano sufficienti.

Per quel che concerne le misure di riduzione della precarietà nel settore pubblico, occorrerebbero interventi più incisivi di stabilizzazione dei rapporti di lavoro: anche le misure di blocco del turn over nelle amministrazioni deputate alla erogazione dei servizi al cittadino, risultano incongrue ed inopportune poiché costituiscono uno strumento di inaccettabile ridimensionamento delle prestazioni proprie del moderno Stato sociale.

Le disposizioni a favore degli incapienti, contenute nel decreto legge n. 195, andrebbero ulteriormente potenziate, integrandole con interventi di contrasto della precarizzazione del mercato del lavoro, ed altresì andrebbe ampliato il periodo complessivo dei congedi parentali, ed elevata la copertura indennitaria degli stessi, al fine di favorire la conciliazione dei tempi di lavoro con la vita familiare.

Tali politiche dovrebbero essere accompagnate da interventi di rafforzamento di taluni servizi essenziali, quali ad esempio quello degli asili nido, come pure, nella disciplina dei congedi parentali, dovrebbero essere previste forme di maggiore coinvolgimento dei genitori di sesso maschile nella gestione dei rapporti familiari.

La disciplina dei congedi di maternità e parentali nei casi di adozione e di affidamento, di cui all'articolo 54 del disegno di legge finanziaria, andrebbe poi completata, nel senso di equiparare la posizione dei genitori di figli adottivi a quella dei genitori di figli naturali anche con riguardo ai profili attinenti alla disciplina del lavoro notturno.

Infine gli interventi a favore del Fondo per le non autosufficienze risultano assolutamente positivi, anche se andrebbero ulteriormente rafforzati, nella prospettiva di conferire al predetto Fondo un'impostazione di tipo universalistico, che preveda non solo l'erogazione di aiuti economici, ma anche di servizi assistenziali in favore dei soggetti destinatari.

 

Il senatore NOVI (FI) sottolinea preliminarmente che l'atteggiamento complessivo delle forze politiche di centro-sinistra - che emerge anche dal disegno di legge finanziaria in titolo - appare improntato ad una impostazione di politica economica di tipo monetarista, mentre quello delle forze politiche di centro-destra si incentra su una visione di tipo keynesiano, orientata al rilancio dell'economia del paese.

Le politiche per il lavoro promosse dall'Esecutivo in carica appaiono articolate su due livelli, il primo dei quali è costituito dalla riforma delle pensioni - prefigurata nel Protocollo del 23 luglio - che nel tentativo di eliminare il cosiddetto scalone, finisce per anticipare, rispetto alla disciplina contenuta nella legge Maroni, l'elevazione a 61 anni dei requisiti anagrafici minimi per il pensionamento, con tutti gli effetti peggiorativi conseguenti a tale scelta, sottolineati di recente anche dal segretario della FIOM.

Il secondo livello delle politiche del lavoro proposte dalla coalizione di centro-sinistra, riguarda la modifica della legge Biagi che tuttavia, nonostante l'enfasi posta su tale profilo da taluni esponenti politici di maggioranza, resterà circoscritta ad aspetti accessori, quale ad esempio quello interente al lavoro a chiamata e all'istituto dello staff leasing, mentre sarà mantenuto l'impianto complessivo sul quale si impernia la disciplina in questione, che peraltro ha introdotto importanti misure di garanzia a favore dei lavoratori assunti con contratto di lavoro di collaborazione coordinata a progetto.

L'oratore esprime quindi sorpresa e perplessità per l'atteggiamento assunto dal Governo relativamente alle politiche sociali, improntato a un totale disinteresse per i problemi dei ceti più deboli, quali i lavoratori precari e gli anziani. Va peraltro evidenziato che l' Esecutivo francese, composto da forze politiche di centro-destra, ha introdotto in ambito sociale misure sicuramente più efficaci di quelle prospettate nell'ambito della manovra finanziaria per il 2008.

Dopo aver rilevato che il trend di crescita dell'economia previsto per il 2008 risulta meno sostenuto del previsto, mentre aumenta invece contestualmente la pressione fiscale, il senatore Novi rileva che nonostante i proclami e le affermazioni di taluni esponenti delle forze politiche di centro-sinistra, le politiche di contrasto all'evasione fiscale sono risultate del tutto inconsistenti, atteso che è stato anche ridotto l'organico degli uffici deputati a tali controlli.

 

Il senatore TOFANI (AN) esprime preliminarmente un grave disagio per l'assenza nella manovra finanziaria in esame della disciplina contenuta nel protocollo sul welfare del 23 luglio 2007, sottolineando in senso critico uno scarso interesse dell'Esecutivo per tali profili, come sembrerebbe evincersi anche dalla assenza del sottosegretario De Luca per una parte della seduta pomeridiana.

Passando all'esame dell'articolato del disegno di legge finanziaria si rileva che l'articolo 62 prevede l'istituzione di un apposito Fondo per il finanziamento del predetto protocollo sul welfare, nonostante le ipotesi di modifica dello stesso emerse in seno all'Esecutivo.

Sono ravvisabili delle criticità anche in relazione alla disciplina contenuta nell'articolo 67, volto a rimodulare le modalità di finanziamento previsto dall'articolo 1, comma 2, lettera p) della legge n. 123 del 2007, relative al settore della formazione e degli investimenti per il rafforzamento della sicurezza sul lavoro.

L'articolo 93 del disegno di legge finanziaria proroga i termini per le assunzioni di personale nelle pubbliche amministrazioni, anche se tale disciplina non tiene affatto conto del discutibile comportamento assunto dalla agenzia delle entrate, che ha preferito l'effettuazione di nuovi concorsi rispetto all'assunzione dei candidati idonei inseriti nelle graduatorie di precedenti concorsi.

Va peraltro rilevato, relativamente ai profili da ultimo citati, che nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria dello scorso anno, è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno volto a sottolineare la necessità per le pubbliche amministrazioni di procedere all'utilizzo delle graduatorie esistenti in caso di assunzione di nuovo personale.

L'oratore illustra poi l'ordine del giorno G/1817/1/11 volto a sollecitare il Governo all'adozione in tempi brevi il decreto di cui al comma 1187 della legge finanziaria per il 2007, relativo al sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, e, successivamente l'ordine del giorno G/1817/2/11 che impegna il Governo a destinare le risorse stanziate dall'articolo 1, comma 571, della predetta legge finanziaria, all'incremento dell'organico a disposizione del comando dei Carabinieri per la tutela del lavoro.

 

Il presidente TREU, nessun altro chiedendo di parlare, dichiara chiuso il dibattito.

 

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 17,20.

 


Allegato

 

ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE

N° 1817

 

G/1817/1/11

TOFANI, VIESPOLI, CORONELLA

La 11a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

la legge 27 dicembre 2006, n.296, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)», all'articolo 1, comma 1187, reca la istituzione presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale di un Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, al fine di assicurare un adeguato e tempestivo sostegno ai familiari delle vittime di gravi incidenti sul lavoro, anche per i casi in cui le vittime medesime risultino prive di copertura assicurativa obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali di cui al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124;

al Fondo è stata conferita la somma di 2,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007,2008 e 2009;

lo stesso comma prevede l'adozione, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge finanziaria per il 2007, di un decreto del Ministro del lavoro e della previdenza per la definizione delle tipologie dei benefici concessi, nonché dei requisiti e delle modalità di accesso agli stessi;

ad oggi il Fondo non risulta ancora essere stato attivato,

 

impegna il Governo:

 

ad adottare in tempi brevi il decreto di cui al comma 1187 della legge finanziaria dello scorso anno, per l'attivazione del Fondo di cui in premessa.

 

G/1817/2/11

TOFANI, VIESPOLI, CORONELLA

La 11a Commsisione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

la legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante «Disposizioni per la formazione annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)», all'articolo 1, comma 571 prevede, al fine di potenziare l'attività ispettiva del Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro, un incremento di sessanta unità di personale;

l'articolo 64 del disegno di legge n. 1817 (legge finanziaria per l'anno 2008) prevede un impiego in parte diverso dello stanziamento complessivo, destinando all'incremento di personale la somma di euro 1.015.000, mentre i restanti euro 1.734.650,70 vengono destinati al finanziamento delle necessità strumentali, di supporto e di formazione del personale del Comando;

 

impegna il Governo

 

a destinare le risorse stanziate dall'articolo 1, comma 571, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 esclusivamente all'incremento di organico del Comando carabinieri per la tutela del lavoro.

 


LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

93a Seduta

Presidenza del Presidente

TREU

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010

- (Tab. 4) Stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per l'anno finanziario 2008

- (Tab. 18) Stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)

(Rapporti alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame congiunto. Rapporto sulla tabella 4 favorevole con osservazioni e raccomandazioni. Rapporto sulla tabella 18 favorevole con osservazioni.)

 

Riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

 

Il presidente TREU ricorda che nella seduta pomeridiana di ieri si è conclusa la discussione congiunta sugli stati di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e del Ministero della solidarietà sociale e sulle parti connesse del disegno di legge finanziaria per il triennio 2008-2010, e avverte che si passerà alle repliche dei relatori e delle rappresentanti del Governo.

 

Dopo che il relatore alla Commissione sulla tabella n. 4, recante lo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria ROILO (Ulivo) ha rinunciato a svolgere l'intervento di replica, prende la parola la sottosegretaria per il lavoro e la previdenza sociale RINALDI, la quale si sofferma preliminarmente sul tema, toccato dal senatore Viespoli nel corso della discussione, dei trattamenti di integrazione salariale e di mobilità prorogati ovvero concessi in deroga alla vigente normativa, ai sensi dell'articolo 65 del disegno di legge finanziaria: nel corso dell'anno, il Governo ha mantenuto una costante attenzione verso questo problema, e, avendo constatato la sussistenza di notevoli difficoltà da parte delle regioni ad allocare le risorse da destinare alle predette finalità, si è impegnato a programmare la spesa di concerto con le regioni stesse, in modo tale che le erogazioni possano essere effettuate tempestivamente a livello locale, restando all'amministrazione centrale un compito di monitoraggio e verifica, secondo un metodo che ha incontrato il consenso di tutte le parti interessate. Il senatore Viespoli - prosegue la rappresentante del Governo - ha anche dedicato una parte del suo intervento alle misure di sostegno finanziario all'ISFOL, per lo svolgimento delle funzioni istituzionali dell'Istituto e per il completamento dei processi di stabilizzazione, di cui all'articolo 63 del disegno di legge finanziaria: al momento, la copertura è assicurata per gli anni 2008 e 2009, mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 1209 della legge n. 296 del 2006 e a decorrere dall'anno 2010 a valere sul Fondo per l'occupazione. Non sono previste, al momento, forme diverse di finanziamento, né sembra possibile avvalersi a tal fine di risorse attinte dal Fondo sociale europeo.

Per quanto concerne i rilievi avanzati sempre dal senatore Viespoli sull'articolo 43 del decreto legge n. 195, occorre considerare che la regione Calabria, dove vi è una rilevante presenza di lavoratori di pubblica utilità, non ha disposto in passato di risorse per i lavoratori socialmente utili, a differenza di altre regioni del Mezzogiorno: pertanto, anche in seguito all'apertura di un tavolo tra Governo e Regione presso la Presidenza del Consiglio, si è preso atto di una situazione particolarmente delicata e si è ritenuto necessario percorrere la strada dell'equiparazione tra lavoratori socialmente utili e lavoratori di pubblica utilità, ai soli fini della stabilizzazione, destinando adeguate risorse finanziarie per tale finalità.

Sull'articolo 62, relativo all'istituzione di un fondo per assicurare la copertura finanziaria del disegno di legge di attuazione del Protocollo su previdenza, lavoro e competitività del 23 luglio 2007, sono stati sollevati alcuni interrogativi dal senatore Bobba: per quanto concerne i temi della formazione permanente e dei congedi parentali, occorre precisare che il fondo istituito dall'articolo 62 ha ad oggetto la copertura finanziaria delle misure indicate nel Protocollo, ferma restando la potestà delle Camere di integrare o modificare la disposizione in questione. Peraltro, le osservazioni circa la necessità di elevare la durata del periodo obbligatorio di astensione dal lavoro per maternità e la durata e la copertura retributiva dei congedi parentali sono di certo condivisibili, anche se si deve tenere conto dell'onerosità di tali misure, a fronte di vincoli di finanza pubblica tuttora molto stringenti. Occorre comunque affrontare il problema di reperire risorse - non ancora individuate - per incentivare il ricorso ad una buona legge, come quella sui congedi parentali, scoraggiato purtroppo da una limitata copertura economica.

La senatrice Alfonzi ha posto il problema di completare la disciplina dei congedi di maternità e parentali nei casi di adozione e di affidamento, di cui all'articolo 54 del disegno di legge finanziaria, nel senso di equiparare la posizione dei genitori di figli adottivi a quella dei genitori di figli naturali anche con riguardo ai profili attinenti alla disciplina del lavoro notturno: si tratta di un problema che esula dall'ambito proprio del disegno di legge finanziaria, che il Governo si riserva tuttavia di valutare con la dovuta attenzione. Come ha ricordato il senatore Tofani, il disegno di legge finanziaria modifica una disposizione di copertura relativa all'articolo 1, comma 2, lettera p) della legge n. 123 del 2007, in materia di sicurezza del lavoro, a pochi mesi dalla sua entrata in vigore: si tratta però di una modifica fortemente migliorativa, poiché viene ora disposto uno stanziamento certo, di 50 milioni di euro a decorrere dal 2008, per finalità rilevanti, come la formazione e l'investimento in sicurezza del lavoro, in luogo della precedente modalità di copertura, che faceva riferimento a risorse la cui disponibilità era ancora tutta da verificare.

Dopo avere assicurato che il Governo, per le assunzioni dei nuovi ispettori del lavoro - 300 per il prossimo anno, che andranno ad aggiungersi ai 240 ispettori già assunti - attingerà alle graduatorie dei concorsi già espletati, la Sottosegretaria prosegue nella sua replica facendo presente al senatore Tofani che la riduzione della somma stanziata dalla legge finanziaria per il 2007 al fine di incrementare l'organico del Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro è legata all'esigenza di recuperare, destinandole alla formazione, risorse che rischiavano di non potere essere utilizzate a causa della mancata effettuazione dei concorsi: resta comunque fermo l'impegno del Governo a procedere nel senso dell'incremento del personale del Comando carabinieri per la tutela del lavoro.

 

Dopo che il relatore alla Commissione sulla tabella n. 18, recante lo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria DI SIENA (SDSE) ha rinunciato a svolgere l'intervento di replica, prende la parola la sottosegretaria per la solidarietà sociale DE LUCA, la quale ricorda in primo luogo che anche con il disegno di legge finanziaria all'esame viene incrementato il Fondo per le politiche sociali, sia pure in misura inferiore rispetto al passato: la gestione di tale Fondo, che deve essere ripartito senza vincoli di destinazione, è caratterizzata da una forte e costante concertazione con le regioni, finalizzata ad individuare priorità condivise e ad avviare percorsi sperimentali su temi specifici, alcuni dei quali peraltro sono oggetto di norme del disegno di legge finanziaria all'esame.

Da parte del senatore Livi Bacci sono poi stati mossi condivisibili rilievi sull'esiguità del Fondo per l'inclusione sociale per gli immigrati, istituito con la legge finanziaria per il 2007, esiguità che permane malgrado la manovra di finanza pubblica all'esame provveda a raddoppiare le somme ad esso assegnate: proprio in considerazione del vincolo di fatto costituito da una limitata disponibilità finanziaria, il Governo si è orientato ad utilizzare tale fondo in modo selettivo, su temi specifici, rivolti, in particolare a promuovere l'apprendimento della lingua italiana, nonché l'integrazione delle donne e della seconda generazione di immigrati.

Con il Fondo per la responsabilità sociale dell'impresa - prosegue la rappresentante del Governo - si intende invece favorire la prosecuzione e l'implementazione di processi già in essere, riguardanti aziende che hanno avviato interessanti sperimentazioni in materia di supporti alla famiglia e alle donne lavoratrici, positive anche per quanto attiene alla creazione di proficue sinergie tra pubblico e privato nel campo delle politiche sociali.

Stante l'esiguità delle risorse disponibili presso il Fondo per le non autosufficienze, l'impegno del Ministero, per l'anno in corso, si è rivolto soprattutto all'individuazione dei livelli minimi delle prestazioni, di concerto con il Ministero della salute, nella consapevolezza che la creazione di un sistema unico e coordinato di accesso alle prestazioni medesime richiederebbe un impegno di spesa di gran lunga superiore a quello attuale.

 

Il senatore TIBALDI (IU-Verdi-Com) prende quindi la parola per sottolineare l'esigenza di coordinare le disposizioni del disegno di legge finanziaria di cui all'articolo 93, che vincolano le pubbliche amministrazioni ad effettuare di regola assunzioni con rapporti di lavoro a tempo indeterminato, con le vigenti disposizioni per la stabilizzazione dei lavoratori precari presso le pubbliche amministrazioni contenute nella legge finanziaria per il 2007. A tal fine, occorrerebbe, a suo avviso, che le amministrazioni interessate predisponessero specifici programmi di stabilizzazione.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà alla trattazione degli ordini del giorno, riferiti allo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e alle connesse parti del disegno di legge finanziaria. Ricorda altresì che gli ordini del giorno G/1817/1/11 e G/1817/2/11 sono già stati illustrati dal senatore Tofani, nella seduta pomeridiana di ieri.

 

Dopo che il relatore ROILO (Ulivo) ha espresso parere favorevole su entrambi gli ordini del giorno, la sottosegretaria RINALDI dichiara di accogliere l’ordine del giorno G/1817/1/11 e l’ordine del giorno G/1817/2/11.

 

Il PRESIDENTE avverte quindi che si passerà alla votazione sugli emendamenti riferiti allo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.

 

Il senatore SACCONI (FI) illustra quindi congiuntamente gli emendamenti 4.Tab.4.1-11 e 4.Tab.4.2-11, sottolineandone la comune finalità di riduzione della spesa corrente.

 

Su entrambi gli emendamenti illustrati dal senatore Sacconi esprimono parere contrario il relatore ROILO (Ulivo) e la sottosegretaria RINALDI.

 

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 4.Tab.4.1-11 e 4.Tab.4.2-11 sono quindi respinti.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà alla votazione del rapporto sullo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

Il relatore ROILO (Ulivo) illustra quindi uno schema di rapporto favorevole con osservazioni e raccomandazioni sullo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria (v. allegato).

 

Dopo che la sottosegretaria RINALDI ha rilevato che lo schema di rapporto illustrato dal relatore riflette le problematiche emerse dalla discussione e formula opportune osservazioni e raccomandazioni, delle quali il Governo non mancherà di tenere conto, il senatore SACCONI (FI), nell’annunciare il voto contrario del Gruppo di Forza Italia, osserva che al di là di alcuni rilievi, di per sé condivisibili, lo schema di rapporto illustrato dal relatore pone in luce le carenze del disegno di legge finanziaria e, complessivamente della manovra di finanza pubblica predisposta dal Governo, che, tra i suoi effetti negativi, produce un preoccupante incremento della spesa corrente, senza alcuna contropartita per quel che riguarda le prestazioni di carattere sociale. D’altra parte, come peraltro ha già avuto modo di sottolineare nell’intervento svolto nella seduta pomeridiana di ieri, non si possono non sottolineare le gravi carenze di un dibattito che si è svolto senza conoscere i contenuti del disegno di legge di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 - non ancora varato dal Governo - che costituisce parte integrante e rilevante della manovra stessa.

 

Il senatore VIESPOLI (AN), pur rilevando che alcune osservazioni contenute nello schema di rapporto predisposto dal relatore sono condivisibili, ritiene che la manovra di finanza pubblica all’esame non affronti le questioni più rilevanti relative alle politiche della previdenza sociale e del lavoro, considerate anche in una prospettiva europea, e annuncia pertanto il voto contrario del Gruppo di Alleanza Nazionale.

 

Poiché non vi sono altre richieste di intervenire per dichiarazioni di voto, si passa alla votazione dello schema di rapporto.

 

Dopo che il PRESIDENTE ha accertato la sussistenza del numero legale, la Commissione approva il rapporto favorevole con osservazioni e raccomandazioni, nel testo predisposto dal relatore Roilo.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà alla votazione degli emendamenti riferiti allo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale.

 

Il senatore SACCONI (FI) illustra quindi gli emendamenti 18.Tab.18.1-11, 18.Tab.18.2-11, 18.Tab.18.3-11 e 18.Tab.18.4-11, rifacendosi alle motivazioni addotte in sede di illustrazione degli emendamenti allo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale e sottolineando che anche i tagli alle unità previsionali di base afferenti a programmi riguardanti interventi di carattere sociale, si propongono di ridurre spese che non incidono sul livello delle prestazioni ma sono funzionali ad esigenze tutte interne all'amministrazione.

 

Su tutti gli emendamenti illustrati dal senatore Sacconi esprimono quindi parere contrario il relatore DI SIENA (SDSE) e la sottosegretaria DE LUCA.

 

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 18.Tab.18.1-11, 18.Tab.18.2-11, 18.Tab.18.3-11 e 18.Tab.18.4-11 sono quindi respinti.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà alla votazione del rapporto.

 

Il relatore DI SIENA (SDSE) illustra quindi uno schema di rapporto favorevole con osservazioni sullo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria (v. allegato).

 

Il senatore SACCONI (FI), nell’annunciare il voto contrario del Gruppo di Forza Italia sullo schema di rapporto testé illustrato dal relatore, sottolinea come la contrarietà a suo tempo espressa nei confronti della moltiplicazione dei Ministeri decisa dal Governo all'inizio della legislatura, trovi continue conferme nei deleteri effetti di un’operazione contraddittoria, e in palese contrasto anche con le scelte di snellimento della struttura del Governo operate al termine della XIII Legislatura dal precedente Governo di centro-sinistra. La frammentazione in tre distinti Dicasteri delle competenze del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha determinato infatti un incremento debordante della spesa corrente, rivolta a far fronte alle crescenti esigenze degli apparati, e la assoluta mancanza di organicità degli interventi. Tale organicità, infatti, è la conseguenza dell'impostazione, diametralmente opposta a quella dell'Esecutivo, che vede nel lavoro la prima e fondamentale risposta alla domanda di inclusione sociale.

 

Il senatore VIESPOLI (AN) annuncia il voto contrario di Alleanza Nazionale sullo schema di rapporto illustrato dal relatore Di Siena.

 

Poiché non vi sono altre richieste di intervenire per dichiarazioni di voto, si passa alla votazione dello schema di rapporto.

 

Dopo che il PRESIDENTE ha accertato la sussistenza del numero legale, la Commissione approva il rapporto favorevole con osservazioni, nel testo predisposto dal relatore.

 

La seduta termina alle ore 9,30.

 


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE (1818 - TABELLA 4) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La 11a Commissione permanente (lavoro, previdenza sociale),

esaminata la tabella 4, relativa allo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per il 2008, e le connesse parti del disegno di legge finanziaria,

considerato:

che il disegno di legge finanziaria per il triennio 2008-2010 si sviluppa a partire dal conseguimento degli obiettivi di risanamento dei conti pubblici, di sostegno allo sviluppo e di ripristino dell'equità sociale, realizzati con la legge finanziaria per il 2007;

che l'azione di risanamento dei conti pubblici, che già nel 2007 ha consentito di realizzare risultati migliori di quelli previsti, proseguirà nel 2008, con la progressiva riduzione del debito pubblico (che dovrebbe scendere al di sotto del 100 per cento nel 2010) e con la previsione di un rapporto deficit- PIL del 2,2 per cento nel prossimo esercizio finanziario;

che l'avanzo primario, pressoché azzerato nel 2006, nel 2007 è stato ricostituito, nella misura del 2,5 per cento del PIL, e dovrebbe raggiungere il 2,6 per cento nel 2008, in un contesto di graduale riduzione della pressione fiscale;

che, per effetto dei risultati già conseguiti, tra gli obiettivi qualificanti della manovra di finanza pubblica per il triennio sono stati indicati dal Governo l'avvio della riduzione della pressione fiscale; la riutilizzazione delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione fiscale per la casa, le persone non autosufficienti, le fasce sociali più deboli; la semplificazione e la riduzione dei costi fiscali per le imprese; l'applicazione al Protocollo sul lavoro e sul welfare del 23 luglio scorso; lo sviluppo delle infrastrutture, dell’università e della ricerca; il reperimento di risorse aggiuntive per la sicurezza; il sostegno alla cooperazione; la riqualificazione della spesa pubblica, anche attraverso la riduzione dei costi della politica;

esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni:

per quel che concerne le indicazioni contenute nella relazione che accompagna il disegno di legge finanziaria circa le finalizzazioni degli accantonamenti del Ministero del lavoro e della previdenza sociale iscritte alla tabella A (recante indicazione delle voci da includere nel Fondo speciale di parte corrente), valuti il Governo la possibilità di rimodulare lo stesso Fondo speciale di parte corrente, in modo tale da assicurare una allocazione delle risorse pienamente coerente con la missione istituzionale del Dicastero;

con riferimento all’articolo 64, che dispone un parziale riutilizzo per il 2008 delle risorse destinate all’incremento di organico del personale del Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro, si rileva l’esigenza che sia data attuazione in tempi estremamente brevi all’incremento suddetto. Occorrerebbe, quindi, rimodulare ed eventualmente elevare le risorse di cui all’articolo 64, al fine di assicurarne la compatibilità con la suddetta esigenza;

all'articolo 67, comma 2, sarebbe opportuno chiarire se la nuova copertura finanziaria prevista per i principi di delega di cui alla lettera p), comma 1 dell'articolo 1 della legge n. 123 del 2007, in materia di salute e sicurezza del lavoro, faccia riferimento, oltre che ai principi e criteri direttivi di cui al n. 1 e al n. 2 (riguardanti, rispettivamente, la realizzazione di un sistema di governo per la predisposizione di programmi formativi e il finanziamento di investimenti in materia di salute e sicurezza del lavoro nelle piccole, medie e micro imprese), anche ai princìpi e criteri direttivi di cui al numero 3) della stessa lettera p) il quale prevede la promozione e la divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro all'interno dell'attività scolastica ed universitaria e nei percorsi di formazione, nel rispetto delle disposizioni vigenti e dei princìpi di autonomia didattica e finanziaria;

 

si raccomanda al Governo di prevedere l'inserimento, nell'ambito del disegno di legge finanziaria per il 2008, di risorse adeguate per il rinnovo dei contratti collettivi del personale statale per il biennio 2008-2009;

alla Tabella C si segnala la necessità di rivedere la distribuzione delle risorse per la formazione professionale: infatti, non è previsto alcun rifinanziamento dell'articolo 1, comma 1163, della legge finanziaria per il 2007, che provvede al finanziamento delle attività degli enti di formazione professionale di cui alla legge n. 40 del 1987. Inoltre, viene rimodulata, con uno specifico stanziamento triennale, la spesa disposta all'articolo 80, comma 4, della legge n. 448 del 1998, che, a sua volta, assicura la copertura delle spese generali di amministrazione degli enti privati gestori di attività formative. Sembrerebbe ragionevole unificare le due voci, quella presente nell'attuale testo e quella rinveniente dalla legge finanziaria 2007, in un unico finanziamento destinato agli enti di formazione professionale;

con riferimento all’articolo 93, si raccomanda che quanto previsto in ordine alla sostituzione del turn-over con rapporto 1/5 sia applicato con rapporto più alto, 2/5, per l’esercizio delle funzioni socio-assistenziali da parte delle autonomie locali;

 

si raccomanda infine al Governo di adottare quanto prima il decreto ministeriale per l’attivazione del Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, di cui all’articolo 1, comma 1187, della legge n. 296 del 2006.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA SOLIDARIETA’ SOCIALE (1818 - TABELLA 18) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo stato di previsione della spesa del Ministero della solidarietà sociale per il triennio 2008-2010 e, per le parti di competenza, il disegno di legge finanziaria per il 2008,

 

premesso che :

 

nella valutazione complessiva della manovra di finanza pubblica all'esame, occorre tenere conto anche delle disposizioni contenute nel decreto legge n. 159 del 2000, nelle quali figurano misure di notevole impatto sotto il profilo delle politiche sociali, come, ad esempio, l'articolo 44, recante misure fiscali di sostegno a favore dei contribuenti a basso reddito, e l'articolo 45, che integra il finanziamento del Piano straordinario per i servizi socio-educativi e il Fondo per le politiche sociali;

alla base delle politiche promosse con il disegno di legge finanziaria per il 2008 è ravvisabile altresì l'intento di intervenire a sostegno delle fasce sociali più deboli; di favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che pongano in essere nuovi servizi per l’infanzia e la famiglia e nuove opportunità per le donne, e di promuovere una politica dell'immigrazione che valorizzi i processi di integrazione nel tessuto economico-sociale, atteso anche il rilievo assunto dalla manodopera straniera, attualmente impiegata in settori particolarmente delicati, quali ad esempio quello relativo all’assistenza agli anziani;

nel disegno di legge finanziaria sono state inserite, al comma 3 dell'articolo 2, norme fiscali in favore dei contribuenti titolari di contratti di locazione di immobili adibiti ad abitazioni principali, suscettibili di alleggerire il carico fiscale sulle famiglie e di promuovere l'autonomia dei giovani,

 

esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni:

 

- per quel che concerne le indicazioni contenute nella relazione che accompagna il disegno di legge finanziaria circa le finalizzazioni degli accantonamenti del Ministero della solidarietà sociale iscritte alla tabella A (recante indicazione delle voci da includere nel Fondo speciale di parte corrente), valuti il Governo la possibilità di rimodulare lo stesso Fondo speciale di parte corrente, in modo tale da assicurare una allocazione delle risorse pienamente coerente con la missione istituzionale del Dicastero rispetto ai compiti che dovrebbero spettare al Ministero della giustizia;

- occorre che le misure fiscali in favore delle fasce sociali più deboli abbiano carattere strutturale e non episodico; in particolare, nel contesto di iniziative più organiche di contrasto alla povertà ed alla marginalità sociale, si segnala l'esigenza di misure per assicurare il recupero delle detrazioni non godute per incapienza del debito d'imposta e per promuovere una politica fiscale di sostegno alla famiglia, a partire dalla attribuzione di detrazioni fiscali per le spese sostenute per l'assistenza alle persone non autosufficienti, a tal fine valorizzando anche il Fondo istituito con la legge finanziaria per il 2007;

- al fine di contrastare il tendenziale peggioramento delle condizioni economiche e lavorative delle giovani generazioni, caratterizzate da bassi tassi di occupazione, da un peggioramento delle retribuzioni, che ha riguardato in particolare i laureati ed i diplomati, e da una strutturale difficoltà a rendersi indipendenti dalla famiglia d'origine (con conseguenze facilmente comprensibili anche sui tassi di natalità) occorre altresì porre tra le premesse di un nuovo patto tra le generazioni misure concrete sia di sostegno alla genitorialità sia di sostegno all'ingresso sul mercato del lavoro delle giovani generazioni, anche mediante la costituzione di fondi finanziati con l'intervento pubblico e il risparmio privato, come peraltro prevedono i disegni di legge nn. 1515, 1544 e 1576, attualmente all'esame della Commissione. In tale ambito, occorre anche valutare l'esigenza di elevare, in generale, la durata del periodo obbligatorio del congedo di maternità nonché la durata e la copertura retributiva dei congedi parentali facoltativi.

 

 


ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE N° 1817

 

G/1817/1/11

TOFANI, VIESPOLI, CORONELLA

La 11a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

la legge 27 dicembre 2006, n.296, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)», all'articolo 1, comma 1187, reca la istituzione presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale di un Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, al fine di assicurare un adeguato e tempestivo sostegno ai familiari delle vittime di gravi incidenti sul lavoro, anche per i casi in cui le vittime medesime risultino prive di copertura assicurativa obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali di cui al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124;

al Fondo è stata conferita la somma di 2,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007,2008 e 2009;

lo stesso comma prevede l'adozione, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge finanziaria per il 2007, di un decreto del Ministro del lavoro e della previdenza per la definizione delle tipologie dei benefici concessi, nonché dei requisiti e delle modalità di accesso agli stessi;

ad oggi il Fondo non risulta ancora essere stato attivato,

 

impegna il Governo:

 

ad adottare in tempi brevi il decreto di cui al comma 1187 della legge finanziaria dello scorso anno, per l'attivazione del Fondo di cui in premessa.

 

G/1817/2/11

TOFANI, VIESPOLI, CORONELLA

La 11a Commsisione permanente del Senato,

in sede di esame del disegno di legge recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)»,

premesso che:

la legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante «Disposizioni per la formazione annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)», all'articolo 1, comma 571 prevede, al fine di potenziare l'attività ispettiva del Comando dei carabinieri per la tutela del lavoro, un incremento di sessanta unità di personale;

l'articolo 64 del disegno di legge n. 1817 (legge finanziaria per l'anno 2008) prevede un impiego in parte diverso dello stanziamento complessivo, destinando all'incremento di personale la somma di euro 1.015.000, mentre i restanti euro 1.734.650,70 vengono destinati al finanziamento delle necessità strumentali, di supporto e di formazione del personale del Comando;

 

impegna il Governo

 

a destinare le risorse stanziate dall'articolo 1, comma 571, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 esclusivamente all'incremento di organico del Comando carabinieri per la tutela del lavoro.

 

(omissis)

 


IGIENE E SANITÀ (12a)

Martedì 9 ottobre 2007

118a Seduta

Presidenza del Presidente

MARINO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

-(Tab 15) Stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008 )

 

(1819) Conversione in legge del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l'equità' sociale

(Rapporto alla 5ª Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Parere alla 5ª Commissione per il disegno di legge n. 1819. Esame congiunto e rinvio)

 

Il PRESIDENTE ricorda che il disegno di legge concernente conversione in legge del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale (Atto Senato n. 1819), che fa parte della manovra finanziaria per l'anno 2008, è stato assegnato per le parti di competenza anche alla Commissione igiene e sanità e propone di svolgere una discussione generale insieme agli altri documenti di bilancio.

 

Conviene la Commissione.

 

Il PRESIDENTE ricorda inoltre che, ai sensi dell'articolo 126 del Regolamento, sul disegno di legge di bilancio e sul disegno di legge finanziaria, per la parte di competenza della Commissione, dovrà svolgersi un'unica discussione generale, che in tal caso comprende anche il richiamato decreto-legge.

Per quanto riguarda la presentazione di ordini del giorno questi, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, devono esclusivamente concernere la materia di competenza della Commissione.

Per gli emendamenti al disegno di legge finanziaria, sede inderogabile di competenza è esclusivamente ai sensi dell'articolo 128 , comma 1, del Regolamento, la 5ª Commissione permanente.

Nella Commissione di merito possono essere presentati unicamente emendamenti concernenti la tabella di bilancio. Premesso che l'unità elementare dello stato di previsione su cui cade l'approvazione parlamentare è costituita dall'unità previsionale di base, sono proponibili emendamenti compensativi concernenti lo stesso stato di previsione, emendamenti che propongono riduzioni nette ad un singolo stato di previsione, non correlate con variazioni di segno opposto in altri stati di previsione, infine emendamenti privi di conseguenze finanziarie.

Dà quindi la parola alla senatrice Bassoli per lo svolgimento della relazione sul disegno di legge n. 1819.

 

Nel riferire sugli aspetti di competenza del decreto-legge in esame, la relatrice BASSOLI (Ulivo) si sofferma dapprima sull'articolo 4, che disciplina un'ipotesi di potere sostitutivo statale, prevedendo la nomina, previa diffida, di un commissario ad acta nelle regioni per le quali si prefiguri la mancata realizzazione degli adempimenti dovuti ai fini della realizzazione dei piani di rientro dal deficit sanitario. Il comma 1, in particolare, si riferisce al procedimento di verifica e monitoraggio dei singoli piani di rientro, effettuato dal Tavolo di verifica degli adempimenti e dal Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza di cui rispettivamente agli articoli 12 e 9 dell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, con le modalità previste dagli accordi sottoscritti ai sensi dell’articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311. L'ipotesi disciplinata è quella in cui si prefigura il mancato rispetto da parte della Regione degli adempimenti previsti dal rispettivo piano, così da mettere in pericolo la tutela dell’unità economica e dei livelli essenziali delle prestazioni. In tali casi, la Regione viene diffidata ad adottare, entro quindici giorni, tutti gli atti idonei a garantire il conseguimento degli obiettivi previsti. In caso di inadempimento, ai sensi del comma 2, il Consiglio dei Ministri nomina un commissario ad acta per l’intero periodo di vigenza del piano di rientro. La nomina è adottata su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentito il Ministro per gli affari regionali e delle autonomie locali e gli eventuali oneri sono posti a carico della Regione interessata.

La relatrice rileva poi che l'articolo 5 costituisce la trasposizione del documento prodotto dal Tavolo misto Stato-regioni in materia di spesa farmaceutica. Il primo periodo del comma 1 stabilisce che, a decorrere dal 2008, l'onere a carico del Servizio sanitario nazionale (SSN) per l'assistenza farmaceutica territoriale non può superare il 14,4 per cento del finanziamento complessivo ordinario del medesimo SSN. Tale limite deve essere rispettato sia a livello nazionale sia in ciascuna regione. La spesa farmaceutica in oggetto concerne la distribuzione in via convenzionata al lordo delle quote di partecipazione a carico degli assistiti e la distribuzione diretta dei medicinali da parte delle farmacie ospedaliere oppure da parte delle farmacie convenzionate per conto delle aziende sanitarie locali. Ai sensi della disciplina in vigore, il limite di spesa per l'assistenza farmaceutica territoriale è pari al 13 per cento della spesa sanitaria corrente nel quale non rientra la distribuzione diretta per uso domiciliare da parte delle farmacie ospedaliere o da parte di quelle convenzionate per conto delle aziende sanitarie locali, mentre la medesima è inclusa nel nuovo tetto del 14,4 per cento. Il periodo successivo dispone che il valore assoluto dell'onere a carico del SSN per la predetta assistenza farmaceutica territoriale, sia a livello nazionale sia per ciascuna regione, venga annualmente determinato dal Ministero della salute, entro il 15 novembre dell'anno precedente a quello di riferimento, sulla base del riparto delle disponibilità finanziarie per il SSN deliberato dal CIPE, ovvero, in sua assenza, sulla base della proposta di riparto del Ministro della salute, da formulare entro il 15 ottobre. Il terzo periodo prevede che, entro quindici giorni dalla fine di ciascun mese, le regioni trasmettano all'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), al Ministero della salute ed al Ministero dell’economia e delle finanze i dati della distribuzione diretta, per ogni specialità medicinale, relativi al mese precedente. Il quarto periodo conferma il principio che il rispetto dei limiti di spesa per l'assistenza farmaceutica territoriale costituisce una condizione per l'accesso alle quote di finanziamento integrativo del SSN a carico dello Stato. Il quinto periodo specifica che, nelle more della completa attivazione del flusso informativo di cui al terzo periodo, alle regioni che non forniscano i dati viene attribuita, in via transitoria e salvo conguaglio, ai fini della determinazione del limite di spesa farmaceutica del 14,4 per cento e della definizione dei budget aziendali di cui al successivo comma 2, una quota di spesa, relativa alla distribuzione diretta, pari al 40 per cento della spesa farmaceutica complessiva non convenzionata, come rilevata in base al Nuovo sistema informativo sanitario.

Il comma 2 definisce, a decorrere dal 2008, un nuovo sistema di regolazione della spesa dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale. In base a tale disciplina, l'AIFA attribuisce entro il 15 gennaio di ciascun anno, ad ogni azienda titolare di autorizzazioni all'immissione in commercio di farmaci, un budget annuale, calcolato sulla base dei volumi e dei prezzi, relativi agli ultimi dodici mesi per i quali siano disponibili i dati, distintamente per i medicinali equivalenti e per quelli ancora coperti da brevetto. Dall'importo sono detratti le somme restituite al SSN per il superamento dei limiti di spesa farmaceutica ai sensi dell'articolo 1, comma 796, lettera g), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, nonché del comma 3 dell'articolo in esame e il valore della minore spesa prevedibilmente registrabile nel nuovo anno a seguito dell'eventuale decadenza di brevetti dell'azienda. Inoltre, nella determinazione del budget aziendale, si tiene conto solo nella misura del 60 per cento: dell'eventuale incremento in valori assoluti del limite di spesa di cui al comma 1 rispetto all'anno precedente; delle risorse rese disponibili a livello nazionale per effetto delle decadenze di brevetto che avvengano nell'anno per il quale sia attribuito il budget. Le risorse residue, derivanti dalla menzionata limitazione al 60 per cento, sono attribuite per metà ad un fondo aggiuntivo per la spesa dei farmaci innovativi che saranno autorizzati nel corso dell'anno e per metà ad un fondo di garanzia per esigenze allocative che emergano nell'anno medesimo. Ai fini in esame, il possesso, da parte di un medicinale, del requisito dell'innovatività è riconosciuto dall'AIFA, sentito il parere della Commissione consultiva tecnico-scientifica istituita presso la stessa Agenzia, e ha validità per trentasei mesi, fatta salva la possibilità dell’AIFA di rivalutare l'innovatività sulla base di nuovi elementi tecnico-scientifici.

La lettera b) del comma in esame esplicita che la somma dei budget delle aziende e dei due fondi corrisponde al limite di cui al comma 1 e deve essere eguale all'onere a carico del Servizio sanitario nazionale per l'assistenza farmaceutica territoriale.

La successiva lettera c) concerne la determinazione dei budget aziendali in via di prima applicazione della disciplina e nelle more della completa attivazione dei flussi informativi summenzionati. In tale fase, l'AIFA attribuisce, entro il 31 gennaio 2008, un budget provvisorio sulla base dei criteri ordinari di cui alla precedente lettera a) e dei prezzi in vigore al 1° gennaio 2007. Il budget definitivo viene stabilito entro il 30 settembre 2008, in base ai dati ricevuti; in mancanza degli stessi, ad ogni azienda è attribuito un valore di spesa per la distribuzione diretta proporzionale all'incidenza dei farmaci compresi nel prontuario della distribuzione diretta, di cui alla determinazione dell'AIFA del 29 ottobre 2004. Ai sensi della lettera d), l'AIFA svolge il monitoraggio mensile dei dati di spesa farmaceutica e comunica le risultanze al Ministero della salute ed al Ministero dell’economia e delle finanze. L'AIFA, inoltre, verifica l'eventuale superamento, con riguardo al 31 maggio, al 30 settembre ed al 31 dicembre di ogni anno, del limite di spesa nazionale e regionale di cui al comma 1, sulla base dei dati dell'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali e di quelli delle regioni concernenti la distribuzione diretta.

In base alla lettera e), qualora dalla verifica relativa al 31 maggio o da quella relativa al 30 settembre risulti che i valori di spesa superino la somma degli importi dei budget aziendali e dei fondi di cui alla lettera b), si dà luogo al ripiano secondo quanto previsto al successivo comma 3. Quest'ultimo definisce la disciplina per il ripiano, in caso di superamento dei limiti di spesa per l'assistenza farmaceutica territoriale di cui al comma 1. E' previsto che l'intera eccedenza sia ripartita tra aziende farmaceutiche, grossisti e farmacisti in misura proporzionale alle relative quote di spettanza sui prezzi dei medicinali e tenendo conto dell'incidenza della distribuzione diretta sulla spesa complessiva. La misura del ripiano a carico della singola azienda è determinata in proporzione al superamento del budget attribuito dall'AIFA ai sensi del comma 2. Sull'entità del ripiano così definita, si applica il riparto in base alle quote di spettanza. In ogni caso, al fine di favorire lo sviluppo e la disponibilità dei farmaci innovativi, la quota di eccedenza imputabile al superamento, da parte dei medesimi, del fondo aggiuntivo di cui al precedente comma 2, lettera b), è ripartita, ai fini del ripiano, al lordo dell'IVA, fra tutte le aziende farmaceutiche, in proporzione dei rispettivi fatturati relativi ai medicinali non innovativi coperti da brevetto. Per la corresponsione della quota di ripiano a loro carico, le aziende farmaceutiche versano gli importi determinati in base alle tabelle di equivalenza degli effetti economico-finanziari per il Servizio sanitario nazionale approvate dall'AIFA. Le somme sono corrisposte dalle aziende direttamente in favore delle regioni dove si sia verificato il superamento, in proporzione all'entità, in termini percentuali, del medesimo superamento in ciascuna regione, rispetto al limite del 14,4 per cento. Il mancato o parziale versamento delle somme entro i termini comporta la riduzione, nei successivi sei mesi, del prezzo dei farmaci dell'azienda ancora coperti da brevetto, in misura tale da coprire l'importo corrispondente, incrementato del 20 per cento. Ai fini dell'effettuazione del ripiano a carico dei grossisti e dei farmacisti, l'AIFA ridetermina, per i sei mesi successivi, le relative quote di spettanza sul prezzo di vendita dei medicinali.

Quanto al comma 4, la relatrice nota che esso prevede l'elaborazione da parte dell'AIFA entro il 1° dicembre di ogni anno, della stima della spesa farmaceutica territoriale relativa all’anno successivo, distintamente per ciascuna regione, e la comunichi alle medesime. Le regioni che, secondo tali stime, superino il limite di cui al comma 1, sono tenute ad adottare misure di contenimento della spesa per un ammontare pari almeno al 30 per cento dell'eccedenza stimata. L'adozione di tali misure costituisce una condizione per l'accesso alle quote di finanziamento integrativo del Servizio sanitario nazionale a carico dello Stato. Osserva quindi che il comma 5 definisce, a decorrere dal 2008, i limiti della spesa farmaceutica ospedaliera, come rilevata dai modelli di Conto Economico ed al netto della distribuzione diretta. Tale tetto è pari al 2 per cento del finanziamento complessivo ordinario del SSN. L'eventuale superamento dei limiti per la spesa farmaceutica ospedaliera è recuperato interamente a carico della regione. Sono escluse dall'obbligo di ripiano le regioni che presentino un equilibrio economico complessivo.

La relatrice si sofferma successivamente sull'articolo 29, il quale modifica la disciplina relativa ai criteri ed alle procedure per la determinazione dei contributi obbligatori in favore della Fondazione ONAOSI. Ricorda in proposito che la sentenza della Corte costituzionale n. 190 del 2007 ha dichiarato l'illegittimità della normativa in materia, nella parte in cui prevede che la misura e le modalità di versamento dei contributi obbligatori siano definite dal consiglio di amministrazione della Fondazione ONAOSI, con regolamenti soggetti ad approvazione dei ministeri vigilanti, richiamando la necessità di una disciplina legislativa riguardo i criteri per la determinazione dei contributi in oggetto. Il comma 1 dell'articolo in esame dispone che i contributi obbligatori siano stabiliti dal consiglio di amministrazione della Fondazione in modo da assicurare l'equilibrio della gestione e la conformità alle finalità statutarie, rapportando la misura degli stessi, per ciascun soggetto, ad una percentuale della retribuzione di base ed all'anzianità di servizio. Il comma 2 prevede che il consiglio di amministrazione tenga conto dei suddetti criteri anche per la rideterminazione dei contributi obbligatori relativi al periodo compreso tra la pubblicazione della sentenza n. 190 e l'entrata in vigore del decreto-legge in esame. Al comma 1 è inoltre specificato che la nuova disciplina è posta nelle more dell'adozione di una riforma dell'ONAOSI, la quale renda la relativa disciplina omogenea a quella degli enti assistenziali e previdenziali concernenti le libere professioni.

Prosegue la relatrice illustrando gli articoli 30 e31. Il primo dispone il commissariamento e la liquidazione dei crediti e di parte dei beni della Fondazione Ordine Mauriziano, in previsione di un ritorno all'ordinaria gestione. La procedura non riguarda l'azienda sanitaria ospedaliera "Ordine Mauriziano di Torino", costituita nel febbraio del 2006.Il secondo concede tre contributi straordinari per l’anno 2007: 40 milioni a favore dell’Istituto Gaslini di Genova; un milione a favore dell’Unione italiana ciechi; 3 milioni a favore della Fondazione EBRI(European Brain Research Institute).

Quanto all'articolo 33, rileva che il comma 1, autorizza una spesa di 94 milioni di euro per il 2007 per le transazioni da stipulare con soggetti talassemici, danneggiati da sangue o emoderivati infetti, che abbiano instaurato azioni di risarcimento dei danni tuttora pendenti. Il comma 2 demanda ad un decreto del Ministro della salute, da emanarsi di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, la definizione dei criteri per l'accesso alle risorse summenzionate. Si prevede un criterio di priorità - a parità di gravita dell'infermità - in relazione alle condizioni economiche del soggetto, definite mediante l'impiego dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109. Il comma 3 estende l'ambito di applicazione del beneficio dell'ulteriore indennizzo di cui all'articolo 4 del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27. Tale indennizzo è concesso in favore dei soggetti emofilici, danneggiati da emotrasfusioni o emoderivati infetti, che abbiano presentato domanda di ammissione a procedura transattiva e per i quali la medesima procedura non risulti definita entro il 31 ottobre 2005. L'importo dell'ulteriore indennizzo è equivalente a quello derivante dall'applicazione dei criteri transattivi fissati dal decreto ministeriale 3 novembre 2003 e la sua corresponsione è subordinata alla formale rinuncia ad ogni ulteriore pretesa nei confronti dello Stato e degli enti del Servizio sanitario nazionale, nonché all'estinzione, a spese compensate, dei giudizi in atto. L'indennizzo può essere concesso anche agli emofilici che, pur non rientrando nella classificazione delle lesioni e delle infermità di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 210, abbiano in ogni caso conseguito il riconoscimento, da parte delle competente commissione medico-ospedaliera, del nesso tra la trasfusione o la somministrazione di derivati infetti e la patologia riscontrata. Il comma 4modifica la disciplina sull'assegno una tantum di cui all'articolo 4 della legge 29 ottobre 2005, n. 229, che costituisce una misura ulteriore per i soggetti menomati permanentemente a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per atto amministrativo di un'autorità sanitaria italiana, come individuati dall'articolo 1, comma 1, della legge 25 febbraio 1992, n. 210. L'articolo 4 della legge n. 229 del 2005 prevede che l'assegno una tantum sia corrisposto per la metà al soggetto danneggiato e per l'altra metà ai congiunti che prestino o abbiano prestato al danneggiato assistenza in maniera prevalente e continuativa, mentre il comma in esame dispone che l'assegno sia corrisposto interamente ai suddetti congiunti nel caso in cui il danneggiato sia minore di età o incapace di intendere e di volere. Il comma 5 riguarda i casi in cui i soggetti danneggiati siano già deceduti alla data del 20 novembre 2005, corrispondente all'entrata in vigore della legge n. 229 del 2005. Tale disposizione destina un assegno ulteriore agli aventi diritto, i quali sono nell'ordine: il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli minorenni, i fratelli maggiorenni inabili al lavoro. L'importo dell'assegno è definito con decreto del Ministro della salute, di concerto con quello dell'economia e delle finanze, secondo criteri di analogia con l'assegno una tantum di cui all'articolo 1, comma 3, della legge n. 229 del 2005. La relativa domanda deve essere presentata entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. A tale finalità è autorizzata una spesa di 6 milioni di euro per il 2007.

Dà fine conto dell'articolo 39, comma 3, che interviene sulle disposizioni riguardanti la certificazione della spesa sanitairia relativa all'acquisto dei medicinali ai fini della dichiarazione dei redditi.

 

Riferisce alla Commissione sui disegni di legge n. 1817 e 1818 il senatore BODINI(Ulivo), il quale fa presente che la manovra finanziaria per l’anno 2008 è destinata ad arricchirsi con ulteriori provvedimenti collegati alla manovra, fra cui il disegno di legge per l’ammodernamento, la qualità e la sicurezza delle cure del Servizio sanitario nazionale.

Ricorda preliminarmente l’ammontare complessivo di risorse destinate al Fondo sanitario nazionale per il 2008, già quantificato dall’articolo 1, comma 796, lettera a), della la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), che è pari ad oltre 100,5 miliardi di euro, con un incremento sensibile rispetto al 2007 (pari a 3,5 miliardi di euro) e, soprattutto, al 2006 (pari a 9,6 miliardi di euro), a conferma di una sempre maggiore attenzione dell’Esecutivo alle esigenze del settore.

Si tratta peraltro di una tendenza a suo avviso ampiamente confermata anche dal disegno di legge finanziaria in esame che coniuga, nel rispetto delle prerogative costituzionali delle regioni, da un lato, misure di razionalizzazione e di riduzione di sprechi e, dall’altro, interventi, anche di carattere finanziario, volti a rafforzare la capacità di intervento del settore pubblico. Questi ultimi, egli prosegue, risultano particolarmente apprezzabili anche a fronte della generalizzata esigenza di comprimere le spese pubbliche, e dei conseguenti tagli che colpiscono molti altri settori, al fine di rispettare gli obiettivi europei di contenimento del rapporto fra debito e PIL. In quest’ottica, ritiene che sia da accogliere con favore anzitutto il rilancio degli investimenti infrastrutturali (articolo 36, commi 6 e 7), attraverso l'aumento da 20 a 23 miliardi di euro della spesa complessiva pluriennale per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. Considerando quanto già disposto con la legge finanziaria per il 2007, l’incremento complessivo rispetto all’anno 2006 è di 6 miliardi di euro, a conferma di un effettivo impegno a realizzare e rinnovare le strutture ospedaliere, anche mediante investimenti nelle tecnologie mediche e la messa in sicurezza delle strutture. Sotto questo profilo, rileva che alla Commissione spetta il compito di assicurare un importante contributo, attraverso un sollecito avvio dell’esame del disegno di legge n. 1598-bis, in materia di sicurezza delle strutture sanitarie e gestione del rischio clinico, che - come evidenziato anche nell’ambito dell’attività della Commissione di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale - rappresenta una delle principali criticità del settore.

Precisa peraltro che, sulla scorta di quanto previsto nella stessa relazione tecnica, la citata disposizione di cui all’articolo 36 riveste un carattere esclusivamente programmatorio, in quanto gli interventi possono essere adottati, mediante la sottoscrizione di accordi di programma con le regioni e l'assegnazione di risorse agli altri enti del settore sanitario interessati, solo in base alle effettive disponibilità di bilancio.

Il relatore osserva poi che in base alle tabelle D e F del disegno di legge finanziaria, le risorse per gli interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica risultano pari a 784 milioni di euro per il 2008, a 1.520 milioni per il 2009 e a 2.800 milioni per il 2010. Il comma 7 specifica poi che la quota di riserva (nell'ambito della programmazione delle risorse), pari a 100 milioni di euro, può concernere, oltre che - come già previsto - la realizzazione di strutture residenziali dedicate alle cure palliative, l'acquisizione di tecnologie per gli interventi territoriali nel medesimo settore delle cure palliative.

Rileva quindi l'introduzione di disposizioni intese a dare attuazione a quanto previsto nei Piani regionali di rientro dai disavanzi sanitari che interessano le regioni Lazio, Campania, Molise e Sicilia. In particolare, l’articolo 18, commi da 1 a 3, prevede un'anticipazione finanziaria, entro un limite complessivo di 9.100 milioni di euro, da parte dello Stato, in favore delle richiamate regioni, ai fini dell'estinzione dei debiti contratti sui mercati finanziari e dei debiti commerciali cumulati fino al 31 dicembre 2005. Le regioni devono restituire l'anticipazione entro un periodo non superiore a trenta anni e l’erogazione dell’anticipazione è subordinata al riaccertamento definitivo e completo del debito, da effettuarsi con il supporto di un advisor contabile e secondo le previsioni del piano di rientro, nonché alla sottoscrizione, tra il Ministero dell'economia e la singola regione, di un contratto che specifichi gli obblighi di restituzione, comprensivi anche dei relativi interessi. Le regioni sono tenute a provvedere all'immediata estinzione dei debiti in oggetto per l'importo corrispondente alle anticipazioni percepite e a trasmettere tempestivamente la relativa documentazione ai Ministeri dell’economia e della salute. Il comma 4 riconosce alle regioni che, non avendo rispettato il patto di stabilità interno sanitario in uno degli anni precedenti il 2007, non abbiano avuto diritto alle quote di finanziamento integrativo del Servizio sanitario nazionale a carico dello Stato, di poter accedere comunque a tali stanziamenti, nei termini stabiliti nei richiamati piani di rientro.

Di particolare interesse, prosegue il relatore, sono poi le disposizioni in materia di promozione e sicurezza della rete trapiantologia di cui all'articolo 42, che destinano 700.000 euro annui, a decorrere dal 2008, in favore del Centro nazionale per i trapianti onde favorire lo svolgimento di controlli ed interventi intesi alla promozione ed alla verifica della sicurezza della medesima rete. Al relativo onere si fa fronte riducendo lo stanziamento in favore del Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie, istituito presso il Ministero della salute. In proposito, il relatore rileva che, dal punto di vista formale, il comma 1, primo periodo, dell’articolo in esame omette di citare una delle norme di autorizzazione di spesa in favore del Centro nazionale per i trapianti già vigenti, la norma posta dall'articolo 2-ter del decreto-legge n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2004, n. 138, recante interventi urgenti per fronteggiare situazioni di pericolo per la salute pubblica. Le norme in esame consentono poi al medesimo Centro nazionale per i trapianti di stipulare accordi di collaborazione e convenzioni, nonché concludere contratti di lavoro secondo le modalità previste per le pubbliche amministrazioni.

Il relatore segnala quindi l'articolo 46, comma 1, volto a limitare la possibilità dei medici di prescrivere medicinali non ancora autorizzati in Italia per un'indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata ai soli casi in cui per il relativo impiego siano disponibili risultati di sperimentazione clinica di seconda fase. Al riguardo, rileva che ai sensi dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 536, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1996, n. 648, qualora non esista valida alternativa terapeutica, sono erogabili, a totale carico del Servizio sanitario nazionale, i medicinali innovativi la cui commercializzazione sia autorizzata in altri Stati ma non sul territorio nazionale, i farmaci non ancora autorizzati, ma sottoposti a sperimentazione clinica, ed i medicinali da impiegare per un'indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata. Tale possibilità è subordinata alla condizione che il farmaco sia tra quelli inseriti in un apposito elenco, predisposto e periodicamente aggiornato dalla Commissione consultiva tecnico-scientifica dell'AIFA. Inoltre, ai sensi dell'articolo 3 del citato decreto-legge n. 23, il medico può, sotto la sua diretta responsabilità e previa informazione del paziente e acquisizione del consenso dello stesso, impiegare un medicinale per un'indicazione o una via di somministrazione o una modalità di somministrazione o di utilizzazione diversa da quella autorizzata, qualora il medico stesso ritenga, in base a dati documentabili, che non esista valida alternativa terapeutica e purché tale impiego sia noto e conforme a lavori apparsi su pubblicazioni scientifiche accreditate in campo internazionale. In tali ipotesi, il medicinale non è rimborsabile da parte del Servizio sanitario nazionale, tranne il caso in cui esso rientri nell'elenco summenzionato. Il comma 2 prevede analogamente che, nella redazione del richiamato elenco di medicinali, la Commissione consultiva tecnico-scientifica dell'Agenzia Italiana del Farmaco valuti la presumibile efficacia del medicinale sulla base dei dati disponibili delle sperimentazioni cliniche almeno di fase seconda. La circostanza che la norma imponga la sussistenza di sperimentazioni cliniche almeno di fase seconda con riferimento ad un impiego specifico dello stesso farmaco e non, come sino ad oggi previsto, con riguardo genericamente al farmaco, a parere del relatore rischia di limitare in maniera significativa la facoltà di medici di prescrivere farmaci off-label. Poiché le case farmaceutiche - a fronte di costi di sperimentazione talvolta elevati - potrebbero in taluni casi non ritenere remunerativo investire per dimostrare l'efficacia del farmaco nei confronti di specifici impieghi che interessano fasce di popolazione esigue, si prefigura a suo avviso il rischio di non poter prescrivere taluni farmaci soprattutto in determinati settori. Il relatore ricorda inoltre che nel corso dell’esame in sede referente del disegno di legge n. 1249, recante disposizioni per la semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute, recentemente concluso in Commissione, è stato accolto un emendamento volto a sopprimere la disposizione, introdotta nella legge finanziaria per il 2007, con cui è stata circoscritta l’applicabilità della disciplina in materia di prescrizione di farmaci off-label recata al richiamato articolo 3, comma 2, del decreto-legge n. 23, sancendo la non applicabilità al ricorso a terapie farmacologiche a carico del SSN in presenza di patologie per le quali risultano autorizzati farmaci recanti specifica indicazione al trattamento.

Di particolare interesse nell'ottica di evitare sprechi e di razionalizzare l'uso dei farmaci, sono, a giudizio del relatore, i successivi commi 3,, 4 e 5 in materia di reimpiego di confezioni di medicinali, in corso di validità, ancora integre e correttamente conservate. Rispetto alla normativa vigente, che ne impone comunque la distruzione, il comma 3 dispone che le confezioni in possesso di ospiti delle residenze sanitarie assistenziali o di famiglie che abbiano ricevuto assistenza domiciliare, per un loro congiunto, dall'azienda sanitaria locale o da un'organizzazione non lucrativa avente finalità di assistenza sanitaria possono essere - a determinate condizioni - reimpiegate nell'ambito della stessa struttura. In particolare, ciò è possibile qualora non siano richieste dal detentore all'atto della dimissione dalla residenza sanitaria o qualora siano restituite dalla famiglia che abbia ricevuto l'assistenza domiciliare all'azienda sanitaria o all'organizzazione non lucrativa. Al di fuori dei richiamati casi e di quelli in cui sia richiesta la conservazione in frigorifero a temperature controllate, il comma 4 consente che le confezioni di medicinali siano consegnate dal detentore ad organizzazioni senza scopo di lucro, riconosciute dalle regioni e province autonome, aventi finalità umanitarie o di assistenza sanitaria. In ogni caso, le confezioni di farmaci, ai fini del loro reimpiego, sono prese in carico da un medico della struttura interessata, che provvede alla verifica, alla registrazione ed alla custodia delle stesse.

Il successivo comma 7 concerne l'applicazione dei limiti di spesa farmaceutica per il 2007, in analogia a quanto disposto dalla legge finanziaria. Nello specifico, la disposizione in esame specifica le condizioni in base alle quali i due limiti previsti dalla legislazione vigente per il 2007 (13 per cento e 3 per cento, rispettivamente, per la spesa convenzionata e per la spesa non convenzionata), si intendono rispettati da parte delle regioni, ai fini dell'accesso alle quote di finanziamento integrativo del Servizio sanitario nazionale a carico dello Stato, cioè, alle quote eccedenti i livelli di cui all'accordo sancito l'8 agosto 2001 dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

Ai sensi dell’articolo 47, prosegue il relatore, viene consentito alla Croce rossa italiana di confermare i contratti, stipulati sulla base delle convenzioni relative al settore dei servizi sociali e socio-sanitari, fino alla durata delle medesime convenzioni.

Di particolare rilievo, osserva il relatore, è altresì l’individuazione di un finanziamento pari a 30 milioni di euro per il 2008 (articolo 48, comma 1) in favore di regioni e le province autonome al fine di agevolare la diffusione tra le dodicenni della vaccinazione contro il virus del papilloma umano, in funzione di contrasto al tumore al collo dell'utero. Si tratta di un’iniziativa che dà attuazione ad un apposito atto di indirizzo accolto nel corso dell’esame in Senato dei documenti di bilancio per il 2007, che testimonia a suo avviso la sensibilità del Ministro della Salute per tali tematiche. Al riguardo, rammenta che sul medesimo tema in Aula sono state discusse ed accolte tre mozioni, presentate da senatori appartenenti sia alle forze di maggioranza sia di opposizione, volte a promuovere l’adozione di misure atte a rendere disponibile il vaccino anche per altre coorti di donne.

Il relatore si sofferma poi sull'articolo 67, che modifica la copertura finanziaria ai fini dell'esercizio di una parte della disciplina di delega in materia di salute e sicurezza sul lavoro, di cui all'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, relativa all'adozione di meccanismi di definizione di progetti formativi da indirizzare nei confronti di tutti i soggetti del sistema di prevenzione aziendale, nonché al finanziamento, da parte dell'INAIL, degli investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro delle piccole, medie e micro imprese. Nello specifico, viene ora proposto uno stanziamento di 50 milioni di euro annui, a decorrere dal 2008. In proposito, osserva che la nuova copertura è posta, almeno letteralmente, con riferimento anche ai principi e criteri direttivi di cui al numero 3) della lettera p), il quale prevede la promozione e la divulgazione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro all'interno dell'attività scolastica ed universitaria e nei percorsi di formazione, nel rispetto delle disposizioni vigenti e dei principi di autonomia didattica e finanziaria.

In materia di personale, il relatore dà anzitutto conto dell’articolo 92, comma 3, che, nel limitare il ricorso a forme contrattuali flessibili nella pubblica amministrazione, detta disposizioni specifiche che consentono un’attenuazione di tale principio in taluni casi: al riguardo, il capoverso 9 consente agli enti del Servizio sanitario nazionale di ricorrere a contratti flessibili per la sostituzione di personale medico, infermieristico e di supporto alle attività infermieristiche, assente o cessato dal servizio, nei casi di esigenze urgenti e indifferibili, legate all'erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Inoltre, il successivo capoverso 10 consente agli enti del SSN di ricorrere a forme contrattuali flessibili per lo svolgimento di progetti di ricerca finanziati con fondi comunitari o privati. Segnala poi il comma 18 dell’articolo 93, che modifica l'articolo 1, comma 565, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, con cui è stata ridefinita la disciplina sui vincoli alla spesa per il personale degli enti del SSN. In particolare, la lettera a) rende tassativa per detti enti la procedura di verifica della possibilità di trasformare le posizioni di lavoro già ricoperte da personale precario in posizioni di lavoro dipendente a tempo indeterminato. La successiva lettera b) dispone che, nelle procedure di reclutamento della dirigenza sanitaria, il servizio prestato, presso la medesima azienda che bandisce il concorso, in base a contratti di lavoro flessibile, sia valutato in termini identici al servizio di ruolo svolto presso le aziende sanitarie locali o ospedaliere o al servizio equipollente a quest'ultimo.

Sempre nell’ambito delle disposizioni riguardanti le spese del personale, richiama l’attenzione sull’incremento del concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria (articolo 95, comma 7), per un importo pari a 661 milioni di euro per il 2008 e a 398 milioni di euro annui a decorrere dal 2009, destinato a finanziare i maggiori oneri derivanti dalle intese e dagli accordi intervenuti tra il Governo e le organizzazioni sindacali dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni rientranti in tale settore.

Si sofferma indi sull’articolo 79, recante disposizioni di carattere generale di contenimento e razionalizzazione della spesa, rilevando che il comma 9 esclude dalla platea delle pubbliche amministrazioni e dei soggetti tenuti al rispetto di quelle norme, fra gli altri, le aziende sanitarie ed ospedaliere e gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

Illustra successivamente l'articolo 76, comma 13, il quale stabilisce che gli enti del Servizio sanitario nazionale sono tenuti ad adottare, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge finanziaria, gli atti di rispettiva competenza per attuare i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica desumibili dal medesimo articolo, che interviene in materia di contenimento dei costi della pubblica amministrazione sotto vari profili, con riguardo, fra l’altro, alle auto di servizio, alla corrispondenza postale e alla telefonia.

Riguardo al complesso dello stato di previsione del Ministero della salute, il relatore rileva che, mentre il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente appare rispecchiare il livello tendenziale della spesa del Dicastero, l'articolo 74, comma 9, del disegno di legge finanziaria prevede un taglio lineare della spesa per consumi intermedi, non aventi natura obbligatoria, di tutti gli stati di previsione, in misura tale da realizzare complessivamente una riduzione pari a 500 milioni di euro per il 2008, 700 milioni per il 2009 e 900 milioni annui a decorrere dal 2010.

Soffermandosi indi sulle tabelle allegate al disegno di legge finanziaria, dà anzitutto conto della Tabella A nella quale, con riferimento all’accantonamento relativo al Ministero della salute, si prevede una dotazione pari a 51.638.000 di euro per il 2008, 48.000.000 per il 2009 e a 71.000.000 di euro annui a decorrere dal 2010. Tali valori costituiscono, rispetto al corrispondente accantonamento previsto nel bilancio a legislazione vigente, un incremento pari a 24.000.000 di euro per il 2008, 47.000.000 per il 2009 e a 70.000.000 di euro annui a decorrere dal 2010.

L'accantonamento in esame è preordinato, fra l’altro, alle seguenti finalità: alleanza degli ospedali nel mondo, contrasto all’utilizzo del doping, interventi urgenti in materia sanitaria e introduzione di nuove norme in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici. Quanto a quest’ultima finalità, auspica la sollecita conclusione, non appena sarà terminata la sessione di bilancio e saranno giunti i pareri delle commissioni consultate, dell’esame del relativo disegno di legge n. 1517. La Tabella B non reca alcun accantonamento per il Ministero della salute, mentre le Tabelle C, D, E e F non recano variazioni per lo stato di previsione del Dicastero in esame rispetto alla legislazione vigente.

Per completezza di informazione, il relatore richiama brevemente talune disposizioni riguardanti l'ambito sanitario che sono state oggetto di stralcio da parte del Presidente del senato che pertanto andranno a costituire disegni di legge autonomi. Fra queste, segnala l'articolo 46, comma 6, che introduceva norme in materia di prescrizione dei farmaci per il trattamento del dolore severo e di semplificazione nella tenuta dei registri degli stupefacenti, analoghi a quelli contenuti originariamente nel richiamato disegno di legge n. 1249, poi modificato nel corso dell’esame in sede referente recentemente concluso dalla Commissione igiene e sanità. Tra le altre norme oggetto di stralcio, vi è anche l’articolo 48, comma2, con cui si autorizzava la spesa di 40 milioni di euro per il 2008, di 50 milioni di euro annui dal 2009 al 2048 e 34 milioni per l’anno 2049 per promuovere la scoperta di vaccini contro il pneumococco, oltre che per la cancellazione del debito dei Paesi poveri verso le istituzioni finanziarie internazionali.

 

Il PRESIDENTE dà indi la parola al ministro Livia Turco, che chiede di intervenire con riferimento alle principali disposizioni della manovra economica in esame.

 

Il ministro Livia TURCO, dopo aver sottolineato che le norme recate nella manovra finanziaria in esame si inseriscono all’interno di una più ampia impostazione programmatica del Dicastero della salute, si sofferma in primo luogo sulle principali criticità di cui si è tenuto conto al fine di favorire il miglioramento complessivo del Sistema sanitario nazionale, mettendo in evidenza la sussistenza di fattori di svantaggio legati in particolar modo alla condizione socio-economica individuale. Rileva inoltre - come evidenziato in una specifica indagine ISTAT del marzo 2007 - che l'età, l'appartenenza al genere femminile e la residenza nelle aree meno sviluppate delle regioni meridionali costituiscono ulteriori fattori di svantaggio. Esprime pertanto l'intenzione di dedicare il necessario impegno ai fini del riequilibrio dell'offerta sanitaria sulla base di criteri di equità.

Prosegue richiamando i principali obiettivi di politica sanitaria del Governo, relativi alla continuità assistenziale, alla dignità di fine vita, alla promozione degli stili di vita salutari, alla tutela della salute nei luoghi di lavoro, nonché all'assistenza alle donne e materno-infantile.

Dopo aver preannunciato la prossima approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, di un disegno di legge collegato alla finanziaria finalizzato alla promozione della qualità e della sicurezza delle cure, richiama l'attenzione sull'impegno destinato al contenimento dei tempi d'attesa per le prestazioni sanitarie. Menziona quindi i tratti salienti del Patto per la salute sottoscritto con le regioni, osservando particolarmente come esso abbia consentito l'adozione da parte delle amministrazioni regionali di atteggiamenti maggiormente virtuosi relativamente agli aspetti finanziari, nonché creato le condizioni per un effettivo risanamento delle situazioni di disavanzo. Osserva che a partire dal 2007 è stato frenato l'aumento della spesa sanitaria regionale, ottenendone la stabilizzazione in prospettiva futura; l'adozione dei singoli piani di rientro per le regioni interessate comporterà una riduzione consistente dei disavanzi nell'anno in corso, anche grazie alla copertura garantita dal fondo transitorio di sostegno. Osserva sul punto che tanto i disavanzi quanto il fondo transitorio sono destinati a diminuire progressivamente, fino ad azzerarsi nel 2010.

Il Ministro riferisce quindi circa la verifica delle prestazioni condotta insieme con le regioni e rammenta che le regioni stesse sono coinvolte nell'attuale processo di revisione dei livelli essenziali di assistenza, che comporterà il potenziamento di prestazioni socialmente rilevanti. Fa quindi presente l'aumento di tre miliardi dei fondi destinati all'edilizia sanitaria e all'innovazione tecnologica, dal quale risulta una dotazione complessiva superiore ai sette miliardi di euro da utilizzare in base ad accordi di programma definiti con le regioni, destinata a obiettivi quali l'ammodernamento delle strutture, il rinnovo delle tecnologie mediche, la messa in sicurezza degli ambienti, la realizzazione di strutture residenziali e l'acquisizione di tecnologie per interventi sul territorio nel settore delle cure palliative. Rileva inoltre come il Governo abbia inserito la sanità tra gli obiettivi del programma di utilizzo dei fondi strutturali europei per il periodo 2007-2013, mettendo così a disposizione del settore ulteriori risorse per tre miliardi.

Soffermandosi più specificamente sul disegno di legge finanziaria in esame, il Ministro per la salute osserva che esso è volto a consolidare il Patto per la salute, in particolare destinando risorse adeguate per livelli essenziali di assistenza, per il piano pluriennale di edilizia sanitaria, nonché per l'ammodernamento tecnologico delle strutture sanitarie. Nota quindi che ulteriori misure significative riguardano lo stanziamento di trenta milioni di euro destinato al potenziamento della già prevista campagna di vaccinazione contro il carcinoma della cervice uterina, l'incremento, pari a sessanta milioni, degli stanziamenti per la ricerca sanitaria e la previsione - di cui al decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159 - un apposito stanziamento a favore dei danneggiati da emotrasfusione e da utilizzo di emoderivati.

In attuazione a quanto previsto nei richiamati piani regionali di rientro dai disavanzi sanitari, l’oratrice richiama l’articolo 18 del disegno di legge finanziaria in titolo, che stanzia 9,1 miliardi di euro per la trasformazione di debiti contratti dalle regioni a tassi particolarmente elevati in debiti trentennali verso lo Stato. A garanzia della piena attuazione di detti piani, rileva che il decreto-legge collegato alla manovra consente al Governo, qualora non siano rispettati gli obiettivi concordati con le regioni, di procedere alla nomina di un commissario ad acta. Dopo aver sottolineato che la citata anticipazione di risorse statali non ha effetto sull’indebitamento netto della pubblica amministrazione, tiene a precisare che le regioni dovranno restituire allo Stato il debito contratto, nonché gli interessi sullo stesso e che si tratta di una misura assolutamente necessaria per la concreta realizzabilità dei piani di rientro.

Richiama indi l’attenzione sulla circostanza che il Patto per la salute riveste una portata generale, atteso che qualora anche altre regioni dovessero trovarsi nelle condizioni che hanno indotto la sottoscrizione di piani di rientro, non si potrebbe se non procedere analogamente a quanto si sta facendo per Lazio, Campania, Molise e Sicilia.

Fra gli interventi caratterizzanti la manovra economica, il Ministro si sofferma sull’articolo 5 del decreto-legge in esame, che modifica i tetti percentuali per la spesa farmaceutica pubblica, nell’ottica di favorire il controllo della spesa sanitaria. Al riguardo, ricorda che la disciplina rappresenta il risultato di un fattivo confronto al quale hanno partecipato sia le regioni, sia gli operatori del settore farmaceutico.

Si sofferma poi sulle misure dirette a promuovere la diffusione di farmaci più innovativi e sicuri, utilizzando a tale scopo le risorse risparmiate attraverso l'utilizzo dei farmaci generici e il controllo delle prescrizioni non appropriate.

Non va peraltro sottovalutato, ella prosegue, l’impatto rilevante per l’industria farmaceutica del rafforzamento del credito d’imposta sulle spese in ricerca e sviluppo.

Fra gli interventi prioritari, sottolinea indi l’incremento del fondo per la non autosufficienza e, a riguardo, preannuncia che nel richiamato disegno di legge per l'ammodernamento, la qualità e la sicurezza delle cure, collegato alla manovra finanziaria, vi saranno norme volte al riordino dell’intervento pubblico in materia di sostegno ai non autosufficienti.

Dà poi conto dell’articolo 67 del disegno di legge finanziaria con cui sono stanziati 50 milioni di euro per il potenziamento delle attività di prevenzione e contrasto degli incidenti e delle malattie professionali sui luoghi di lavoro.

Con riferimento alle norme in materia di personale, richiama i contenuti dell’articolo 93, secondo il quale i dirigenti del Servizio sanitario nazionale con contratti o incarichi di lavoro precari possono far valere il periodo di servizio prestato ai fini delle procedure concorsuali preordinate all’assunzione a tempo indeterminato.

 

Il seguito dell’esame congiunto è indi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 14,35.

 


IGIENE E SANITÀ (12a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

119a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

MARINO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

(Tab 15) Stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008 )

 

(1819) Conversione in legge del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l'equità' sociale

(Rapporto alla 5ª Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Parere alla 5ª Commissione per il disegno di legge n. 1819. Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

 

Riprende l'esame congiunto sospeso nella seduta di ieri.

 

Il presidente MARINO dichiara aperta la discussione generale.

 

Dopo un breve intervento del senatore TOMASSINI (FI), il quale dichiara la disponibilità dei Gruppi d'opposizione a terminare lo svolgimento della discussione generale nella seduta in corso, ha la parola il senatore GHIGO (FI), che manifesta in primo luogo dubbi circa la legittimità costituzionale dell'articolo 18 del disegno di legge finanziaria in esame, in rapporto a quanto stabilito dall'articolo 119, sesto comma, della Costituzione. Rammenta a tale proposito che la citata norma costituzionale vincola il ricorso all'indebitamento da parte delle regioni alla necessità di provvedere a spese per investimenti, escludendo la possibilità di garanzie da parte dello Stato. Prosegue sul punto osservando come l'articolo 18 del disegno di legge n. 1817 preveda la garanzia statale sul finanziamento destinato al rientro di disavanzi pregressi. Il meccanismo previsto è inoltre, a suo avviso, una misura vantaggiosa per le amministrazioni regionali che non sono state in grado di assumere atteggiamenti virtuosi. Rileva quindi particolarmente come non siano rimosse le cause strutturali del disavanzo, per cui non è attualmente prevedibile alcuna soluzione definitiva del problema dell'indebitamento delle regioni.

Fa quindi presente la sussistenza di un divario non irrilevante tra le risorse messe a disposizione delle regioni nell'ambito dell'attuazione del Patto per la salute e il fabbisogno rilevato dalle amministrazioni regionali. Ricorda peraltro che la prevista revisione dei livelli essenziali di assistenza, di cui al Patto per la salute, non può non porre interrogativi rispetto al conseguente prevedibile innalzamento dei costi del sistema, non diversamente da quanto potrà accadere successivamente allo scadere della disciplina sui ticket, in vigore per l'anno in corso, con inevitabili ricadute sul piano del fabbisogno finanziario regionale. Pone successivamente in rilievo ulteriori differenze rispetto alla previsione dei fabbisogni tra Governo e regioni, a partire dalle risorse messe a disposizione dal disegno di legge finanziaria per l'edilizia sanitaria, nonché relativamente alla già in passato auspicata stabilizzazione del personale precario, rispetto al quale, per quanto riguarda il settore della sanità, mancano misure atte ad andare incontro alle aspettative dei lavoratori e circa la questione del rinnovo dei contratti di lavoro.

Osserva inoltre, da un punto di vista più generale, che gli obiettivi di politica sanitaria illustrati in Commissione dal Ministro della salute, per quanto largamente condivisibili, appaiono difficilmente realizzabili a causa di una complessiva insufficienza di risorse disponibili.

 

Il senatore CURSI (AN) ritiene che le amministrazioni regionali non possano evitare nella situazione attuale di constatare la mancanza di risorse adeguate rispetto alla vastità dei peraltro generici obiettivi posti dal Governo a inizio legislatura.

Fa quindi presente come nell'ambito del disegno di legge finanziaria in esame non si trovino misure idonee al conseguimento di un obiettivo considerato prioritario, quale l'abbattimento delle liste d'attesa, né siano prospettate soluzioni alla questione, di prossima attualità, della compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni.

Rileva poi come il Governo abbia disatteso l'impegno pubblicamente assunto in passato per la stabilizzazione dello stato dei lavoratori precari nella pubblica amministrazione. A suo avviso, le disposizioni di cui all'articolo 92 del disegno di legge n. 1817 risultano di fatto discriminatorie, specie nei confronti del personale amministrativo delle strutture sanitarie, ponendo tra l'altro il sistema di fronte al rischio della cessazione di una serie di servizi, attualmente assicurati grazie alle prestazioni di personale precario. Dopo aver espresso perplessità circa la legittimità della previsione relativa della nomina del commissario ad acta da parte del Governo nelle regioni che risentono di una grave situazione debitoria, di cui al decreto-legge n. 159 in esame, ritiene al momento eccessivo l'ottimismo dimostrato in Commissione dal Ministro della salute riguardo all'effettivo controllo negli anni futuri dell'andamento della spesa sanitaria regionale. Ulteriori dubbi emergono a suo parere in relazione all'opera di revisione dei livelli essenziali di assistenza, tuttora in corso con i conseguenti possibili problemi di copertura finanziaria, nonché rispetto alle previsioni contenute nel disegno di legge finanziaria sull'edilizia sanitaria e l'ammodernamento tecnologico delle strutture, in quanto probabilmente non adeguatamente finanziate.

Dopo essersi soffermato sull'importanza dell'effettivo avvio della campagna di vaccinazione contro il carcinoma della cervice uterina, lamenta l'insufficienza delle risorse stanziate, ai sensi del decreto-legge n. 159, per la corresponsione di indennizzi a soggetti danneggiati da emotrasfusioni e da emoderivati infetti, notando come in concreto risultino disattese le garanzie già in passato fornite dagli esponenti dell'Esecutivo ai membri della Commissione. Si esprime quindi favorevolmente circa taluni aspetti della disciplina posta dall'articolo 5 del decreto-legge n. 159 in materia di spesa farmaceutica, osservando la sussistenza di previsioni non punitive nei confronti dell'industria farmaceutica, utili in modo particolare a scongiurare il pericolo della delocalizzazione degli impianti di produzione e a non scoraggiare l'innovazione nel settore. Prosegue sottolineando l'importanza del previsto fondo per la non autosufficienza, esprimendo l'auspicio di un adeguato finanziamento in sede di emanazione del preannunciato disegno di legge collegato alla manovra finanziaria. A fronte degli innovativi compiti attribuiti all’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ed in considerazione delle caratteristiche delle omologhe agenzie europee, giudica opportuno un incremento della pianta organica, dalle attuali 190 unità a 250. Deludente è invece, a suo avviso, l'entità dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 42 del disegno di legge finanziaria, in favore del Centro nazionale per i trapianti al fine di promuovere la sicurezza della rete trapiantologica, pari a 700 mila euro annui, in quanto del tutto inadeguata.

Dopo aver notato criticamente l'assenza di stanziamenti a beneficio degli enti impegnati nell'assistenza ai sordomuti ed aver sottolineato l'importanza di disporre di misure idonee ad incentivare la creazione di società a partecipazione pubblica e privata, al fine di una maggiore razionalizzazione della rete di servizi destinati al sistema sanitario, manifesta l'auspicio che gli atti in esame possano essere migliorati in virtù di un costruttivo confronto in sede di esame parlamentare degli stessi e preannuncia in proposito la presentazione di specifiche proposte emendative.

 

Il senatore TOMASSINI (FI) esprime contrarietà sul complesso della manovra economica, che giudica debole, contraddittoria e senza alcuna capacità di incidere sulle principali criticità del Paese.

Entrando nel merito delle disposizioni che riguardano più direttamente gli aspetti sanitari, manifesta perplessità in ordine alle riserve finalizzate a porre sotto controllo la spesa sanitaria. In proposito, non condivide la scelta di destinare un’anticipazione finanziaria, pari a 9,1 miliardi di euro, in favore delle regioni che hanno sottoscritto i piani rientro per estinguere i debiti contratti sino al 31 dicembre 2005. La previsione di una restituzione nell’arco temporale trentennale risulta a suo avviso irrealistica.

Rispetto agli obiettivi che il Ministro della salute ha come ribadito nel corso del suo intervento nella seduta di ieri, quali l’abbattimento delle disuguaglianze sociali e il rafforzamento della tutela della salute, i provvedimenti in titolo risultano a suo giudizio del tutto inadeguati.

Né ritiene condivisibili le novità introdotte all’articolo 5 del decreto-legge in esame in materia di spesa per l’assistenza farmaceutica territoriale, che giudica inadeguate anche in considerazione delle difficoltà in cui versa il settore farmaceutico, che ha registrato un significativo ridimensionamento negli ultimi anni.

Il senatore avrebbe poi ritenuto opportuna una maggiore attenzione al tema della distribuzione dei farmaci, in particolare attraverso le farmacie ospedaliere, e, più in generale, l’introduzione di un efficace sistema di farmacovigilanza.

Inoltre, ritiene che occorrerebbe una riflessione più approfondita del meccanismo del pay-back a carico del settore farmaceutico, volto ad evidenziarne benefici in termini di risparmio di risorse e limiti.

Pur giudicando positivamente l’individuazione di specifiche risorse a favore di alcuni soggetti operanti nel settore sanitario, valuta negativamente il contributo riconosciuto alla fondazione European Brain Research Institute (EBRI), la quale sino ad oggi non ha a suo parere svolto un’attività in linea con l’ammontare complessivo delle risorse ricevute.

Critica inoltre le disposizioni di cui all’articolo 46, commi 3, 4 e 5 in materia di reimpiego di confezioni di medicinali in corso di validità, nonché le norme, di carattere generale, che impongono la riduzione delle cilindrate delle autovetture di servizio e che limitano di fatto l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione, nonché l’opportuna attività di manutenzione delle strutture.

Nella manovra economica, prosegue l’oratore, mancano poi i finanziamenti volti ad assicurare la diffusione di importanti vaccini, al fine di contrastare gravi patologie, come ad esempio la meningite, e non si fa chiarezza in merito alla questione dei ticket sanitari, nonché alle effettive risorse del fondo per l’autosufficienza. Dopo aver manifestato contrarietà nei confronti del sistema di finanziamento dei dispositivi medici, valuta negativamente le esigue risorse destinate ai danneggiati da sangue o emoderivati infetti, nonché la scarsa attenzione all’esigenza di assicurare un efficace turn over del personale e la necessaria flessibilità dei turni di lavoro.

Fra le altre questioni che avrebbero meritato a suo avviso una maggiore attenzione, vi sono il potenziamento dell’assistenza territoriale, la revisione dei DRG, l’educazione continua in medicina, la revisione della legge n. 180 del 1978.

Critica indi le misure adottate per far fronte al deficit sanitario delle regioni meno virtuose, nonché l’inadeguatezza del sistema di controllo, paventando il rischio di un peggioramento della qualità del servizio sanitario, con particolare riferimento all’ulteriore incremento delle liste di attesa.

In conclusione, ribadisce la propria contrarietà nei confronti della manovra economica, che è a suo avviso destinata a determinare situazioni di conflittualità fra Stato e Regioni, fra le Regioni stesse e fra le Regioni ed i cittadini.

 

 

Il presidente MARINO ritiene anzitutto doveroso precisare, con riferimento all'intervento del senatore Cursi riguardante le norme in materia di promozioni e sicurezza della rete trapiantologica, che la spesa di 700 mila euro prevista dall'articolo 42 della legge finanziaria è concessa a favore del Centro nazionale per i trapianti, costituito presso l'Istituto superiore di sanità, ed è finalizzata allo svolgimento di controlli ed interventi per la verifica della sicurezza della rete trapiantologica. Ricorda che l'attuale misura di finanziamento si aggiunge a quello annuo già previsto a favore del Centro, pari a circa due milioni e mezzo di euro. Si tratta, precisa il Presidente, di predisporre le misure per evitare episodi di particolare gravità, come quello avvenuto in Toscana, quando sono stati fatti degli espianti a un soggetto affetto da HIV. Precisa come sia emerso che la rete trapiantologica è priva dei necessari laboratori certificati chiamati ad effettuare gli esami necessari prima dei trapianti. Rileva che gli stanziamenti non sono diretti ai singoli centri, per i quali ogni regione è chiamata ad adottare le necessarie misure organizzative. Ricorda poi come in altri Paesi, dove vi è una particolare attenzione alla spesa ed all'efficienza, esiste un ridotto numero di laboratori di analisi specializzati, al fine di aumentare la sicurezza e diminuire i costi.

Si sofferma poi sulla disposizione di cui all'articolo 46 del disegno di legge finanziaria, relativo alla spesa e all'uso dei farmaci, in cui si prevede, tra l'altro, che il medico curante può prescrivere un medicinale di cui non è autorizzato il commercio, qualora siano disponibili almeno dati favorevoli di sperimentazioni cliniche di fase seconda. Ritiene opportuno a tal proposito armonizzare tali disposizioni con quelle previste dal disegno di legge n. 1249, del quale la Commissione igiene e sanità ha recentemente concluso l'esame in sede referente. Auspica quindi che vi sia, in definitiva, una normativa che consenta la prescrizione di farmaci che possano funzionare sulla base di comprovate conoscenze. Dopo aver ripercorso le numerose occasioni in cui la Commissione ha avuto modo di interessarsi delle vicende e delle istanze di coloro che sono stati danneggiati a seguito di trasfusioni di sangue infetto, ricorda di aver richiamato, nel corso di un suo intervento in Aula in occasione della discussione della scorsa finanziaria, la gravità del problema e la necessità di rifondere i danni in modo adeguato. Richiama quindi l'esigenza di appoggiare proposte emendative ai documenti di bilancio che consentano, pur in un arco pluriennale, di risolvere i problemi di coloro che sono stati ingiustamente danneggiati.

Con riferimento al problema del finanziamento della ricerca, rammenta alla Commissione i vincitori italiani di premi Nobel per la medicina e per la fisica degli ultimi cento anni, sottolineando che questi, tranne Marconi e Golgi, hanno ottenuto l'importante riconoscimento per un'attività di lavoro e di ricerca non svolta in Italia. Ritiene tale circostanza non casuale e particolarmente espressiva della necessità di creare le condizioni per favorire la ricerca. A tal proposito valuta opportuno che si intervenga per facilitare l'accesso ai fondi sulla base di un reale merito. Informa che le disposizioni introdotte durante la manovra di bilancio 2006-2007 per favorire l'accesso ai fondi per la ricerca biomedica ai giovani ricercatori consentiranno l'uscita di un primo bando. Stima particolarmente significativo che i beneficiari potranno anche scegliere il laboratorio da utilizzare, innescando così un virtuoso processo di competizione fra i centri di ricerca. Preannuncia la sua intenzione di presentare, nelle sedi opportune, proposte emendative volte a portare dal 5 al 10 la percentuale di fondi per la ricerca biomedica destinati ai giovani ricercatori e di estendere tale meccanismo alle altre discipline.

Esprime poi apprezzamento per la disposizione contenuta nell'articolo 4 del decreto-legge in esame, che disciplina l'ipotesi di potere sostitutivo statale nei confronti delle regioni, prevedendo la nomina di un commissario ad acta, quando si prefiguri la mancata realizzazione dei piani di rientro dal deficit sanitario. Considera infatti necessario adottare per le regioni inadempienti efficaci misure che consentano, nell'interesse dei cittadini, una corretta gestione dei fondi destinati alla spesa sanitaria, anche disponendo gli opportuni provvedimenti nei confronti dei dirigenti rivelatisi inefficienti. Evidenzia infine come nel disegno di legge finanziaria sarebbe opportuno prevedere una disposizione che, per le figure apicali stabilisse un unico limite di età per il pensionamento, sia per il personale ospedaliero che per quello universitario. Al fine di rispettare le diverse esigenze di garantire l'accesso ai giovani e di valorizzare le professionalità, riterrebbe equo stabilire un'età massima di 65 anni da elevare di due a richiesta, prevedendo tre anni aggiuntivi soltanto in caso eccezionali e su richiesta dell'istituzione nella quale l'attività lavorativa viene prestata.

 

Il senatore GRAMAZIO (AN), dopo aver rilevato come solo la voce del presidente Marino si sia levata in difesa di una manovra finanziaria, a suo parere discutibile, e destinata ad essere forse l'ultima dell'attuale Governo, si sofferma sull'articolo 42 del disegno di legge finanziaria che prevede di destinare la somma di 700 mila euro al Centro nazionale trapianti, somma che giudica irrisoria. Dopo alcuni cenni al sistema sanitario della regione Lazio che a suo avviso si trova in una situazione di particolare difficoltà, fa riferimento alla questione del risarcimento dei danni per trasfusioni di sangue infetto e utilizzo di emoderivati, evidenziando che i 5.000 cittadini danneggiati, che attendono ancora soddisfazione, troveranno misure insufficienti nella manovra finanziaria in esame, senza peraltro nulla aver ricevuto in quella precedente. In merito poi all'intervento del ministro Turco svoltosi nella seduta di ieri, ritiene che il richiamo al Patto per la salute del luglio 2006 si sia risolto in una mera enunciazione di vuoti obiettivi, senza un autentico rispetto delle esigenze della sanità. Dopo aver auspicato che, riguardo ai ticket, vi sia una chiara presa di posizione per una loro esclusione anche nell'anno 2008, si sofferma sul difficile rapporto fra Stato e regioni riguardo alla spesa sanitaria. Richiama in particolare le difficoltà del soccorso alle regioni che hanno superato i limiti di spesa, alla lunga durata del debito che queste assumeranno con lo Stato e alle questioni che potranno sorgere dalle disposizioni in materia di interventi sostitutivi dello Stato e di nomina di commissari ad acta, nell'ambito di un settore di competenza regionale.

Affronta poi il tema del rapporto di lavoro precario nell'ambito della sanità e rileva come, anche per quanto riguarda la regione Lazio, a fronte di infondate dichiarazioni ottimistiche da parte del Presidente della Regione stessa, vi è il rischio di una situazione di particolare gravità. Ritiene egualmente critici i punti riguardanti la revisione dei LEA, dei DRG, sotto il profilo tecnico e finanziario, nonché il tema del ricorso ai fondi per l'edilizia sanitaria, spesso non utilizzati dalle regioni.

Dopo aver espresso apprezzamento per le osservazioni svolte dal Presidente circa l'opportunità di introdurre limiti di età omogenei per il personale ospedaliero e universitario, auspica, infine, in merito ai temi dei danneggiati da sangue infetto e ai non autosufficienti, un concreto intervento del Governo che sia adeguato anche dal punto di vista finanziario.

 

La senatrice MONACELLI (UDC) rileva che nel dibattito sono intervenuti solo i senatori dell'opposizione, a parte l'intervento del presidente Marino, del quale dichiara di condividere l'impostazione, preannunciando la propria adesione riguardo ad eventuali iniziative emendative. Esprime un giudizio negativo su un disegno di legge finanziaria a suo parere non convincente, nonostante i tentativi, del resto estesi ad altri settori, di far apparire bello ciò che bello non è. Ritiene in particolare che con riferimento al ripiano della spesa sanitaria delle regioni si è ricorsi ad interventi di carattere selettivo, nonostante le promesse che quelli adottati con la decretazione di urgenza dovessero essere gli ultimi. Giudica discutibili in proposito le modalità di finanziamento che, lungi dal contenere misure concrete e risolutive, sembrano orientate verso forme di consolidamento del debito delle Regioni. Dopo aver ribadito la necessità che si assuma una chiara posizione in merito alla esclusione dell'introduzione dei ticket anche per l'anno 2008, si sofferma sull'articolo 36 del disegno di legge finanziaria, relativo, tra l'altro, all'edilizia sanitaria, interrogandosi sulla coerenza degli stanziamenti ivi previsti con il fabbisogno rilevato anche da questa Commissione nell'indagine conoscitiva sull'attività intramuraria e sulle liste di attesa. In merito poi all'articolo 92, sempre del disegno di legge finanziaria, ove si prevede il contenimento degli incarichi, del lavoro flessibile e straordinario nelle pubbliche amministrazioni, esprime le proprie perplessità per iniziative che, superando la situazione attuale, non forniscono risposte ed indirizzi chiari e sicuri.

Esprime apprezzamento per le osservazioni del presidente Marino circa la necessità di favorire in Italia lo svolgimento della ricerca da parte di eminenti studiosi e ritiene opportuno che i necessari finanziamenti giungano sulla base di ponderati giudizi di merito e non come premi alla carriera, secondo un meccanismo che potrebbe addirittura rappresentare un sistema di favore e di scambio. Riguardo al tema doloroso di coloro che versano in stato vegetativo ritiene opportuno che vi sia un approfondimento della situazione in atto a livello regionale e vengano adottate delle linee uniformi nella cura, al fine di trovare efficaci risposte che prescindano dall'emotività suscitata dai singoli casi. Conclude sottolineando come debba essere efficacemente affrontato il tema dei farmaci off label nei casi in cui vi sia sufficiente evidenza scientifica riguardo alla loro efficacia, mentre peraltro giudica misure limitate e poco incisive quelle relative alla consegna dei farmaci non utilizzati, di cui all'articolo 46, commi 3 e seguenti del decreto-legge in esame.

 

Il presidente MARINO constatato che non vi sono altre richieste di intervento, dichiara chiusa la discussione generale.

 

Dopo brevi interventi dei senatori CURSI(AN), BODINI (Ulivo) e TOMASSINI(FI), il PRESIDENTE propone di fissare alle ore 18 di oggi il termine per la presentazione di eventuali ordini del giorno ai disegni di legge di bilancio e finanziaria, nonché di emendamenti alla tabella di bilancio.

 

Conviene la Commissione.

 

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 12,25.

 


IGIENE E SANITÀ (12a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

120a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

MARINO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

(Tab 15) Stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2008.

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008 )

 

(1819) Conversione in legge del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l'equità' sociale

(Rapporto alla 5ª Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Parere alla 5ª Commissione per il disegno di legge n. 1819. Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

 

Riprende l'esame congiunto sospeso nell'odierna seduta antimeridiana.

 

Ha la parola per la replica il senatore BODINI (Ulivo), relatore sui disegni di legge n. 1817 e n. 1818, il quale pone in evidenza l'adeguatezza complessiva della manovra finanziaria posta all'esame del Parlamento, che si colloca nell'ambito di un programma su base triennale, volto al generale risanamento della finanza pubblica. Per quanto riguarda più specificamente la materia sanitaria, osserva come la manovra del Governo si caratterizzi per aver garantito la certezza del finanziamento per il triennio considerato, oltre alla stabilizzazione dell'andamento della spesa in rapporto al prodotto interno lordo, pur contemplando la previsione, per quanto riguarda l'anno 2008, di un ulteriore incremento del fondo sanitario.

Esprime inoltre una valutazione positiva circa il percorso di riassetto della sanità illustrato dal Ministro per la salute, incentrato sul Patto per la salute e sulla necessaria concertazione con le regioni. Ritiene quindi apprezzabili le disposizioni volte al contenimento della spesa regionale, dimostratesi adeguate allo scopo, mentre ritiene ugualmente adeguate le previsioni in materia di cui al disegno di legge finanziaria in esame.

Dopo aver manifestato una valutazione favorevole dell'ipotesi di ricorso all'istituto del commissariamento al fine di garantire il rispetto dei piani di rientro a livello regionale, afferma di ritenere infondate le perplessità espresse a proposito della legittimità costituzionale dell'articolo 18 del disegno di legge n. 1817, formulato con la finalità di risolvere situazioni di gravi difficoltà finanziarie delle regioni, senza per questo lederne le potestà costituzionalmente garantite. Giudica quindi positivamente il ricorso alla figura dell'advisor contabile, insieme allo stanziamento di risorse a favore delle regioni più in difficoltà.

Manifesta quindi apprezzamento per le disposizioni finalizzate a favorire l'edilizia sanitaria e l'ammodernamento tecnologico delle strutture, osservando peraltro l'opportunità di una formulazione maggiormente vincolante rispetto all'effettivo utilizzo dei fondi già destinati a tali fini. Esprime poi soddisfazione riguardo la possibilità di potenziamento della rete dedicata all'erogazione di cure palliative, aggiungendo di ritenere ugualmente meritevole di sostegno il settore dell'assistenza ai pazienti in stato vegetativo.

Prosegue dichiarando il proprio favore relativamente alla possibilità per i medici di rilasciare prescrizioni off label, sulla base dell'avvenuta sperimentazione di fase 2. Considera inoltre positivo il prossimo avvio della campagna di vaccinazione contro il papilloma virus.

Dopo aver fatto presente l'opportunità di una maggiore dotazione per i danneggiati da emotrasfusioni o emoderivati infetti, rileva l'esigenza di verificare i presupposti per la copertura dei mancati introiti derivanti dall'abolizione del ticket, di cui la maggioranza non auspica la reintroduzione. Ritiene quindi opportuna una ponderata riflessione in ordine alla possibilità di introdurre rapporti di lavoro flessibili nel settore sanitario, oggetto, tra l'altro, dell'articolo 92 del disegno di legge finanziaria. Nel formulare ulteriori valutazioni in merito alla manovra finanziaria in esame, dichiara a proprio favore rispetto agli stanziamenti destinati a enti di ricerca e al generale riequilibrio economico-finanziario così delineato. Manifesta peraltro perplessità circa le previsioni relative alla partecipazione delle farmacie ai fini di compensazioni degli eccessi di spesa farmaceutica, ritenendo l'incidenza di tali soggetti nella sostanza piuttosto limitata. Conclude esprimendo il proprio apprezzamento circa l'incremento di risorse per l'attività dei giovani ricercatori prospettato dal presidente Marino nel corso della seduta antimeridiana di oggi.

 

Intervenendo a sua volta in sede di replica, la senatrice BASSOLI (Ulivo), relatrice sul disegno di legge n. 1819, osserva come alla base degli atti in esame vi sia una comune linea di politica sanitaria, la quale contempla l'obiettivo di garantire la tenuta finanziaria del sistema sanitario, in armonia con la sfera di autonomia delle regioni, l'intenzione di creare una più capillare rete di assistenza sul territorio, nonché la promozione di stili di vita idonei a favorire il benessere della popolazione.

Si sofferma quindi sulle previsioni di cui all'articolo 4 del decreto legge in esame, osservando la necessità di un comune impegno di tutti i soggetti coinvolti al fine di assicurare, oltre al risanamento finanziario, il superamento delle differenze sul piano della qualità dell'assistenza erogata ai cittadini. Osserva peraltro come si possano rivelare utili allo scopo l'azione del Tavolo di verifica degli adempimenti e del Comitato permanente della verifica dei livelli essenziali di assistenza, così come l'eventuale ricorso all'istituto del commissariamento.

La relatrice rileva poi come quanto previsto dall'articolo 5 sia da accogliere favorevolmente in ragione dei prevedibili effetti positivi relativamente agli investimenti e all'innovazione nel settore dell'industria farmaceutica. Ugualmente apprezzabili sono a suo avviso le misure volte al governo della spesa farmaceutica. Prosegue richiamando l'attenzione sulle norme di cui all'articolo 33, rilevando l'opportunità di prevedere una adeguata copertura finanziaria dei provvedimenti di indennizzo dei soggetti danneggiati da trasfusioni infette, particolarmente nel senso di non porre vincoli troppo stringenti in ordine alla possibilità di erogazione degli indennizzi.

 

Il sottosegretario ZUCCHELLI, intervenendo a sua volta in sede di replica, sottolinea anzitutto che la manovra economica in esame, per gli aspetti riferiti al settore sanitario, si inserisce nell’ambito di un’impostazione strategica complessiva, che ha come asse portante la legge finanziaria per il 2007. Quest’ultima ha infatti individuato idonei stanziamenti per il sistema sanitario e, attraverso un ampio coinvolgimento delle Regioni, che ha fra l’altro condotto all’adozione del Patto per la salute, ha posto le basi per la stabilizzazione della spesa complessiva. Il trend di crescita di quest’ultima, rileva il sottosegretario, si è infatti ridotto al 2-3 per cento, rispetto al 6-7 per cento degli anni precedenti.

In proposito, respinge con fermezza le critiche rivolte all’Esecutivo di premiare le Regioni meno virtuose, asserendo che lo sforzo di individuare soluzioni ai disavanzi eccessivi è stato un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini di quelle Regioni. Attraverso la definizione di piani di rientro, è stata imposta alle Regioni l’adozione di specifiche misure di contenimento delle spese e di responsabilizzazione, che ne vincolano l’attività.

Il sottosegretario rileva indi che l’articolo 4 del decreto-legge in titolo, nell’introdurre la facoltà di commissariamento delle Regioni inadempienti rispetto a quanto previsto nei richiamati piani di rientro, si pone in linea con le citate misure già introdotte.

Egli prosegue sottolineando che i più recenti dati riguardanti l’andamento dei disavanzi regionali, dai quali emerge il sostanziale allineamento rispetto agli obiettivi di contenimento, confermano l’efficacia delle misure richiamate. Ciò premesso, ritiene ineludibile l’esigenza di verificare con fermezza il rispetto dei patti e di adottare, se dovesse essere necessario, le misure conseguenti, senza alcuna eccezione.

Relativamente al previsto disegno di legge collegato alla manovra finanziaria riguardante l’ammodernamento, la qualità e la sicurezza delle cure del Servizio sanitario nazionale, sottolinea che esso affronterà importanti questioni, fra cui la qualità delle prestazioni, la ristrutturazione della medicina del territorio, nonché l’individuazione di meccanismi che favoriscano il merito per le strutture e per il personale. Al riguardo, auspica che la Commissione possa dedicare al provvedimento un approfondito esame volto a migliorarne i contenuti.

Quanto alla questione dei ticket, dà conto dell’intenzione dell’Esecutivo di reperire, nel corso dell’esame della manovra economica, idonee risorse che consentano di evitarne nuovamente l’introduzione a partire dal 2008.

Concorda poi sulla necessità di incrementare lo stanziamento in favore dei soggetti danneggiati da trasfusioni infette, eventualmente anche in una prospettiva pluriennale, assicurando il sostegno del Governo in tal senso.

Richiama inoltre l’attenzione sull’articolo 93, comma 18, volto a stabilire che, nelle procedure di reclutamento della dirigenza sanitaria, sia valutato anche il servizio prestato in base a contratti di lavoro atipico.

Il sottosegretario richiama indi l’articolo 48, comma 1, con cui viene stanziato un importo pari a 30 milioni di euro in favore di Regioni e Province Autonome, onde favorire la diffusione della vaccinazione contro il virus del papilloma umano. In proposito, tiene a precisare che già dallo scorso febbraio il relativo vaccino è stato inserito in classe A e che, pertanto, i medici hanno la facoltà di prescriverlo ai pazienti, che lo possono ottenere gratuitamente. La misura in esame rappresenta pertanto un contributo finanziario per l’avvio della campagna vaccinale, al solo fine di assicurare un sostegno agli enti territoriali interessati.

Soffermandosi sull’articolo 29, in materia di disciplina relativa ai criteri e alle procedure per la determinazione dei contributi obbligatori in favore della Fondazione ONAOSI, il sottosegretario ritiene importante che quest’ultima modifichi il proprio statuto al fine di ampliare gli ambiti dell’assistenza, onde tener conto delle effettive esigenze degli iscritti. Inoltre, giudica necessaria la riduzione del consiglio di amministrazione e l’individuazione di un comitato di indirizzo, eletto fra i contribuenti, che svolga un’efficace azione di controllo.

Avviandosi a concludere, dà indi conto di talune questioni che, pur di estremo rilievo, non sono state inserite nella manovra di bilancio. Si tratta di ricondurre la sanità penitenziaria nell’ambito del SSN, di intervenire in materia di educazione continua in medicina, recependo con atto legislativo l’intesa già raggiunta in sede Stato-regioni, di riconoscere alle regioni più virtuose la possibilità di avvalersi di anticipazioni nell’ambito degli accordi di programma riguardanti gli investimenti in edilizia sanitaria, sin tanto che non è stata effettuata la ripartizione delle somme complessive, nonché di istituire, nell’ambito degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, il ruolo dei ricercatori.

 

Il seguito dell’esame congiunto è indi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 16,15.

 


IGIENE E SANITÀ (12a)

Giovedì 11 ottobre 2007

121a Seduta

Presidenza del Presidente

MARINO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

- (Tab 15) Stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2008

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

(Rapporto alla 5a Commissione per i disegni di legge nn. 1818 e 1817. Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Rapporto favorevole con osservazioni.)

 

Riprende l'esame congiunto sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

 

Il PRESIDENTE ricorda che nel corso della seduta di ieri si è conclusa la discussione generale congiunta sui disegni di legge nn. 1818, 1817 e 1819. Avverte che l'esame dei documenti di bilancio e del disegno di legge n. 1819 proseguirà in forma disgiunta per concludersi con esiti procedurali propri di ciascun disegno di legge. Avverte pertanto che si passerà all'illustrazione degli ordini del giorno riferiti al disegno di legge n. 1817.

 

Il senatore TOMASSINI (FI) dà per illustrati gli ordini del giorno G/1817/1/12 e G/1817/2/12. Illustra poi l'ordine del giorno G/1817/3/12, sottolineando la necessità di disporre di rapidi sistemi di valutazione delle tecnologie sanitarie.

 

Interviene brevemente il senatore CURSI (AN), associandosi circa la rilevanza dell'argomento di cui all'ordine del giorno G/1817/3/12.

 

Il senatore POLLEDRI (LNP) illustra l'ordine del giorno G/1817/4/12, finalizzato a sollecitare la predisposizione di misure per potenziare i sistemi formativi nell'ambito delle cure palliative, anche attraverso l'attivazione di una opportuna collaborazione tra lo Stato e le regioni.

 

La senatrice BAIO (Ulivo) illustra l'ordine del giorno G/1817/5/12, sottolineando la rilevanza dell'assistenza ai pazienti in coma, con particolare riferimento al rispetto della dignità delle persone e alla qualità dei servizi, richiamando la necessità di un concreto impegno riguardo sia le strutture residenziali, sia appositi reparti specialistici negli ospedali, tenendo in particolare considerazione la finalità del recupero intellettivo e motorio. Prosegue richiamando l'importanza dell'inserimento nei livelli essenziali di assistenza e di un fattivo impegno già nell'iter della manovra finanziaria in esame.

 

Il presidente MARINO aggiunge la propria firma all'ordine del giorno G/1817/5/12. Aggiungono successivamente le rispettive firme al medesimo ordine del giorno i senatori TOMASSINI (FI), CURSI (AN), GRAMAZIO (AN), TOTARO (AN) e POLLEDRI (LNP)

 

Il senatore TOMASSINI (FI) illustra l'ordine del giorno G/1817/6/12, teso a sollecitare un adattamento della disciplina italiana alla normativa europea in materia di immissione in commercio dei farmaci, allo scopo di disporre di procedure più snelle. Sottolinea quindi come il medesimo ordine del giorno ponga l'impegno ad una rigorosa vigilanza sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale nel caso dell'immissione in commercio dei medicinali equivalenti.

Illustra poi brevemente gli ordini del giorno G/1817/7/12 e G/1817/8/12, riguardanti rispettivamente l'estensione della possibilità di somministrazione del vaccino contro il cancro del collo dell'utero e la tutela dalle malattie tropicali.

Conclude illustrando l'ordine del giorno G/1817/9/12, richiamando l'urgenza di una disciplina idonea in materia di rischio clinico e di responsabilità del personale sanitario, anche al fine di evitare consistenti perdite di risorse a danno della finanza pubblica.

 

Il relatore BODINI (Ulivo) invita al ritiro dell'ordine del giorno G/1817/1/12, ritenendo più completa la formulazione dell'ordine del giorno G/1817/5/12. Si esprime quindi in senso contrario sugli ordini del giorno G/1817/2/12, G/1817/3/12, G/1817/6/12 e G/1817/8/12. Esprime successivamente parere favorevole sugli ordini del giorno G/1817/4/12, G/1817/5/12, G/1817/7/12 e G/1817/9/12.

 

Il sottosegretario ZUCCHELLI esprime parere contrario sugli ordini del giorno G/1817/1/12, G/1817/2/12, G/1817/8/12. Dichiara di accogliere gli ordini del giorno G/1817/4/12, G/1817/5/12 e G/1817/7/12. Accoglie come raccomandazioni gli ordini del giorno G/1817/3/12, G/1817/6/12 (limitatamente alle parti riguardanti l'immissione in commercio dei farmaci equivalenti allo scadere della copertura brevettuale) e G/1817/9/12.

 

Il senatore TOMASSINI (FI) ritira gli ordini del giorno G/1817/1/12, G/1817/2/12 e G/1817/8/12.

 

Si passa quindi alla trattazione degli ordini del giorno riferiti al disegno di legge n. 1818.

 

Il senatore TOMASSINI(FI), dopo aver aggiunto la propria firma, illustra brevemente gli ordini del giorno G/1818/1/12 e G/1818/2/12.

 

Su entrambi gli ordini del giorno appena illustrati si esprime favorevolmente il relatore BODINI(Ulivo).

Il sottosegretario ZUCCHELLI accoglie gli ordini del giorno G/1818/1/12 e G/1818/2/12.

 

La senatrice VALPIANA (RC-SE) chiede ragguagli circa l'esame effettuato sugli ordini del giorno in merito alla compatibilità dei contenuti con quelli propri dei documenti di bilancio ai fini di una loro eventuale ammissibilità.

 

Il presidente MARINO assicura di avere attentamente valutato, anche sotto il profilo richiamato, l'ammissibilità di tutti gli ordini del giorno. Invita quindi il relatore Bodini ad illustrare la propria proposta di rapporto.

 

Il relatore BODINI (Ulivo) illustra una proposta di rapporto favorevole con osservazioni sui disegni di legge n. 1817 e n. 1818, allegata al presente resoconto.

 

Il senatore GHIGO (FI) illustra indi uno schema di rapporto contrario sui disegni di legge n. 1817 e 1818 (allegato al presente resoconto), rilevando che la proposta di rapporto del relatore Bodini manca della fermezza che sarebbe stata necessaria su specifici ambiti. In particolare, avrebbe ritenuto quanto meno opportuno condizionare il giudizio favorevole alla definitiva soppressione delle disposizioni volte a reintrodurre i ticket sanitari a partire dal prossimo anno, individuando conseguentemente l'idonea copertura finanziaria.

 

Il senatore CURSI (AN) stigmatizza la scarsa incisività dello schema di parere illustrato dal relatore Bodini, rilevando anzitutto l'esigenza di ridefinire la disciplina vigente in materia di interventi infrastrutturali nel settore sanitario. Al riguardo, sarebbe a suo avviso necessario un atteggiamento di maggiore fermezza nei confronti delle regioni che non utilizzano i previsti stanziamenti, per le quali occorrerebbe prevedere misure penalizzanti.

Critica inoltre la mancata previsione di norme volte ad abolire, in via definitiva, il ticket sanitario, nonché la scarsa attenzione nei confronti dei dipendenti assunti con contratti atipici.

Conclusivamente, preannuncia il voto contrario sulla proposta del relatore Bodini e favorevole su quella illustrata dal senatore Ghigo.

 

Il senatore IOVENE (SDSE) preannuncia il proprio convinto voto favorevole sullo schema di rapporto presentato dal relatore, che tiene opportunamente conto del rilievo delle misure recate nei documenti di bilancio. Al riguardo, giudica positivamente l'individuazione di adeguate risorse in favore del sistema sanitario, nonché la previsione di efficaci strumenti per assicurare il rispetto dei piani di rientro dai disavanzi regionali, con particolare riferimento ai poteri sostitutivi in caso di inadempimento.

Richiama poi l'attenzione sui consistenti investimenti infrastrutturali volti a favorire la ristrutturazione edilizia e l'ammodernamento delle strutture sanitarie. Infine, rileva con soddisfazione che la manovra consente di coniugare elementi di efficienza con importanti aspetti solidaristici.

 

La senatrice BAIO (Ulivo) preannuncia il voto favorevole sullo schema di rapporto illustrato dal relatore, che riconosce l'importanza delle misure introdotte con la manovra in esame. Quest'ultima si pone a suo avviso in linea con quanto previsto nella precedente manovra di bilancio, assicurando un effettivo miglioramento nella qualità dei servizi offerti ai cittadini, nel rispetto dei principi di equità sociale.

Ciò premesso, condivide i contenuti recati nel parere, nel quale si sollecita la Commissione di merito a migliorare ulteriormente la manovra economica su questioni specifiche.

 

La senatrice VALPIANA (RC-SE) preannuncia a sua volta il voto favorevole sullo schema di rapporto del relatore, sottolineando che la manovra finanziaria riesce a contemperare l'obiettivo dello sviluppo con quello dell'equità sociale: con particolare riferimento al profilo sanitario, infatti, si favorisce il miglioramento qualitativo dei servizi, senza imporre ai pazienti alcun aggravio ed evitando il ricorso a finanziamenti a pioggia. Inoltre, appaiono a suo avviso opportune la previsione della nomina di un commissario ad acta nelle Regioni ove si prefiguri il mancato rispetto degli obiettivi di risanamento sanitario, nonché la modifica delle disposizioni volte al contenimento della spesa farmaceutica.

Esprime altresì favore per il reperimento di specifiche risorse per coloro che sono stati danneggiati da sangue o emoderivati infetti, risorse che dovrebbero a suo avviso essere ulteriormente incrementate, in relazione alle effettive esigenze.

Con specifico riferimento allo schema di parere del relatore Bodini, condivide l'osservazione volta a sollecitare investimenti nel settore dell'assistenza ai pazienti in stato vegetativo, l'istituzione di unità di terapia intensiva neonatale, nonché l'introduzione di screening neonatali per le malattie rare e l'incremento della quota di riserva per le cure palliative.

Giudica infine particolarmente importante la misura volta ad agevolare la diffusione della vaccinazione contro l'HPV, nonché l'auspicato incremento dal 5 al 10 per cento della quota dei finanziamenti relativi alla ricerca sanitaria in favore di progetti gestiti da giovani ricercatori.

 

Il senatore POLLEDRI (LNP) preannuncia il voto contrario, a nome del suo Gruppo, sulla proposta del relatore Bodini, atteso il suo orientamento di sfavore nei confronti del complesso della manovra economica. Con specifico riferimento alle disposizioni recate nel disegno di legge di finanziaria, deplora la previsione di un'anticipazione di fondi da parte dello Stato in favore delle Regioni che presentano elevati disavanzi sanitari, di cui contesta la legittimità costituzionale, oltre che l'opportunità. Ritiene, riguardo all'articolo 36, in materia di edilizia sanitaria, che nello stesso non vengano individuate misure tese a favorire l'effettivo utilizzo delle risorse stanziate, a fronte di atteggiamenti di inerzia soprattutto da parte di talune regioni del Centro-Sud.

Riguardo all'articolo 42, critica la circostanza che non vi sia specifica attenzione nei confronti degli snodi regionali della rete del Centro nazionale per i trapianti, che invece avrebbero bisogno di maggiori risorse.

Né condivide il tenore dell'articolo 46, che affronta peraltro tematiche eterogenee quali il reimpiego di confezioni di medicinali e la prescrizione di farmaci innovativi.

 

Previa verifica del prescritto numero legale, la Commissione accoglie lo schema di rapporto favorevole con osservazioni illustrato dal relatore Bodini, con conseguente preclusione della proposta di parere contrario.

 

 


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'ANNO FINANZIARIO 2008 (DISEGNO DI LEGGE N. 1818- TABELLA 15) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati, per le parti di competenza, il disegno di legge di bilancio dello Stato per il 2008 e il disegno di legge finanziaria 2008, si pronuncia in senso favorevole con le seguenti osservazioni:

- si giudica in termini positivi che, con il disegno di legge finanziaria (in particolare, gli articoli 18 e 46) e con l'articolo 5 del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, attualmente in fase di conversione alle Camere, si dia completa attuazione agli accordi con le regioni in materia di spesa farmaceutica e ai piani di rientro dal disavanzo sanitario concordati con le singole regioni interessate;

- si osserva, peraltro, che i commi 1 e 2 dell'articolo 46 del disegno di legge finanziaria recano limitazioni ragionevoli (all'uso dei medicinali non ancora autorizzati in Italia ed all'uso dei farmaci in termini diversi rispetto all'autorizzazione), in quanto si fa riferimento alle sperimentazioni cliniche almeno di fase seconda, che appaiono costituire un criterio più congruo rispetto a quelli formulati dall'articolo 1, comma 796, lettera z), della legge. 27 dicembre 2006, n. 296;

- si invita a valutare l'esigenza che le misure per il ripiano dell'eventuale superamento dei limiti per l'assistenza farmaceutica territoriale gravino in quantità minore sulle farmacie, anche in considerazione del tasso di sconto già a loro carico e dell'incidenza piuttosto limitata delle stesse nel processo di determinazione degli eccessi di spesa;

- si esprime apprezzamento per l'incremento, disposto dalla Tabella D del disegno di legge finanziaria, delle risorse per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, incremento relativo all'anno 2010 e pari a 1.600 milioni di euro. In materia, si invita a valutare l'esigenza di definire una disciplina maggiormente vincolante circa l'effettivo utilizzo delle risorse da parte delle regioni e di introdurre una quota di riserva - analogamente a quanto già previsto per le cure palliative - per gli investimenti relativi al settore dell'assistenza ai pazienti in stato vegetativo, all'istituzione di unità di terapia intensiva neonatale ed all'introduzione di screening neonatali per le malattie rare per le quali esistono possibilità terapeutiche; da ultimo si ritiene opportuno aumentare la quota di riserva per le cure palliative;

- si giudica in termini favorevoli la previsione di cui all'articolo 48, comma 1, del disegno di legge finanziaria, che reca uno stanziamento pari a 30 milioni di euro per il 2008, inteso ad agevolare la diffusione tra le dodicenni della vaccinazione HPV, mediante l'offerta attiva del vaccino;

- si rileva l'esigenza sia di elevare la quota minima di riserva - nell'ambito del fondo per la ricerca sanitaria e la sperimentazione - in favore dei progetti di ricerca sanitaria presentati (ai sensi dell'articolo 1, comma 814, della legge 27 dicembre 2006, n. 296) da soggetti di età inferiore ai quaranta anni, portandola dal 5 al 10 per cento, sia di incrementare la dotazione complessiva del suddetto fondo;

- si ribadisce la necessità che agli attuali livelli di finanziamento della spesa sanitaria corrente (come incrementati dall'articolo 95, comma 7, del disegno di legge finanziaria) si faccia fronte senza alcuna forma di reintroduzione di ticket.

 

SCHEMA DI RAPPORTO PROPOSTO DAI SENATORI TOMASSINI, GRAMAZIO, BIANCONI, MONACELLI, POLLEDRI, MASSIDDA, GHIGO, CURSI, LORUSSO, COLLI, CARRARA E TOTARO

 

La Commissione, esaminati, per le parti di competenza, il disegno di legge di bilancio dello Stato per il 2008 e il disegno di legge finanziaria 2008,

premesso un generale giudizio negativo sulla manovra finanziaria per l'anno 2008 in quanto non affronta adeguatamente e non risolve nessun reale problema del Paese, premesso che:

sono previsti, infatti, una serie di interventi secondari e a pioggia che non mirano seriamente alla riduzione del debito pubblico, alla riduzione della pressione fiscale e non garantiscono lo sviluppo;

per quanto concerne la competenza della Commissione si evidenzia che molti interventi vengono affrontati in maniera ambigua e non risolutiva in particolare: i danni trasfusionali non estesi a tutte le categorie con stanziamenti inadeguati, la precarietà del personale, le modalità per lo stanziamento dell’edilizia sanitaria, il non risolto problema dei ticket che dal 1° gennaio causeranno una grave mancanza nel bilancio;

la promessa da parte del Governo di interventi - tramite disegni di legge collegati - per la razionalizzazione e l'ammodernamento del SSN e in materia di sostegno ai non autosufficienti e nel campo delle politiche sociali e della famiglia non rassicura sufficientemente del conseguimento degli obiettivi. I preannunciati disegni di legge costituiscono, infatti, un’incognita sia per i tempi che per i modi in cui verranno affrontate tali problematiche;

soprattutto l’aumento del Fondo Sanitario Nazionale appare sottostimato non solo riguardo agli obiettivi che si pone, ma anche rispetto a quanto reso noto dalla Conferenza delle Regioni;

la finanziaria non garantisce inoltre serie politiche di efficienza consentendo alle Regioni sfondamenti miliardari senza rigorosi e adeguati piani di rientro e controlli; pur auspicando eventuali modifiche migliorative degli aspetti critici evidenziati,

si esprime in senso contrario.

 


ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE

N°  1817

 

G/1817/1/12

BIANCONI, TOMASSINI, CARRARA, COLLI, GHIGO, GRAMAZIO, LORUSSO, MASSIDDA, MONACELLI, POLLEDRI, CURSI, TOTARO

La 12a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, con particolare riferimento all'articolo 36,

premesso che:

la Commissione tecnico-scientifica istituita con decreto ministeriale del 12 settembre 2005 aveva predisposto un documento accurato sullo stato vegetativo e di minima conoscenza in cui si precisava come l'approccio assistenziale e riabilitativo alle persone di bassa responsività dovuta ad un danno delle strutture celebrali rappresenta un serio problema in ambito sociale e numerico;

le linee guida del Ministero della salute non risultano attuate pur stimando, lo stesso dicastero, in 10mila le persone in stato vegetativo in Italia, bambini esclusi;

tale numero tende a crescere di 1500 unità all'anno in considerazione dell'accresciuta precocità ed estensione sul territorio della medicina di emergenza-urgenza e della prolungata sopravvivenza a patologie degenerative celebrali;

 

impegna il Governo alla luce di queste linee guida del Ministero della salute a predisporre entro 3 mesi, un piano di fattibilità relativo a questa problematica che preveda i seguenti punti:

rispetto della dignità del malato in quanto persona umana; garantire la continuità di cura anche dopo le dimissioni;

creazione dei reparti ospedalieri specializzati nell'accoglienza di casi cronici SUAP;

predisposizione dei criteri di cura ispirati all'equità sociale e alla piena solidarietà nei confronti del paziente e della famiglia;

uniformità delle prestazioni su tutto il territorio nazionale a carico del SSN così da fornire un concreto aiuto alle famiglie.

 

G/1817/2/12

BIANCONI, TOMASSINI, CARRARA, COLLI, GHIGO, LORUSSO, MASSIDDA, MONACELLI, POLLEDRI, CURSI, GRAMAZIO, TOTARO

La 12a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, con particolare riferimento all'articolo 36,

premesso che:

la scorsa primavera il ministro della Salute partecipando alla presentazione della VI Giornata nazionale del sollievo, promossa dalla Fondazione Gigi Ghirotti, ha confermato la sua volontà di sottoporre al ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, il problema della specializzazione post-laurea in Medicina sulle cure palliative;

in questo settore di specializzazione il nostro Paese è fortemente indietro rispetto al resto d'Europa, sia per quanto riguarda la formazione dei medici chiamati a fornire tali cure, sia per quanto riguarda i centri di eccellenza che sono solo 3,6 per milione di abitanti per i malati cronici, severi e oncologici;

questo dato colloca l'Italia tra gli ultimi posti a livello europeo: nel Regno Unito, ad esempio, la media dei centri è di 16 per milione di abitanti, nel Belgio è di 11,6 per milione di abitanti e in Irlanda è di 8,9 per milione di abitanti;

 

impegna il Governo a:

 

porre in essere azioni volte ad istituzione centri e figure specializzate sulla terapia del dolore, individuando il modo di riconoscere la professionalità di quanti si dedicano al lavoro di lenire il dolore dei malati, anche quando non ci sono più speranze di cura riconoscendo la professionalità dei medici e quindi a garantire a pazienti e a cittadini un adeguata competenza per l'assistenza dei propri familiari e loro;

al fine di raggiungere un tale risultato si chiede che il medico esperto in cure palliative venga adeguatamente formato tramite un master omogeneo su tutto il territorio nazionale e successivamente inserito in un elenco apposito di professionisti del settore.

 

G/1817/3/12

MASSIDDA, MONACELLI, POLLEDRI, GRAMAZIO, GHIGO, CURSI, LORUSSO, TOMASSINI, TOTARO, BIANCONI, CARRARA, COLLI

La 12a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, con particolare riferimento all'articolo 36, commi 6 e 7,

premesso che:

dall'esame del disegno di legge non emerge alcun riferimento alla creazione di modelli di valutazione delle tecnologie in ambito sanitario, laddove per tecnologie si intendono le attrezzature sanitarie, i dispositivi medici, i sistemi diagnostici, le procedure mediche e chirurgiche, i percorsi assistenziali e gli assetti strutturali, organizzativi e manageriali nei quali viene erogata l'assistenza sanitaria;

in altri paesi europei già da decenni le innovazioni o soluzioni tecnologiche in ambito sanitario, vengono valutate attraverso l'analisi dei rispettivi vantaggi e svantaggi, sia in termini di minori o maggiori benefici per la salute (evidenze cliniche), che in termini di minori o maggiori costi (evidenze economiche), nonché di valorizzazione economica dell'impatto sociale ed etico;

 

rilevato che:

il processo di valutazione delle tecnologie sanitarie deve:

coinvolgere tutte le parti interessate all'erogazione dell'assistenza sanitaria;

riguardare tutti gli elementi che concorrono al percorso di assistenza del paziente;

riguardare tutti i livelli gestionali dei sistemi sanitari e delle strutture che ne fanno parte;

essere un'attività continuativa prevista ed effettuata durante l'intero ciclo di vita della tecnologia;

essere un processo multidisciplinare che deve svolgersi in modo coerente con gli altri processi assistenziali e tecnico-amministrativi dei sistemi sanitari e delle strutture che ne fanno parte,

considerato inoltre che:

il processo di valutazione di cui l'organismo nazionale di cui sopra sarebbe responsabile dovrebbe prevedere le seguenti fasi:

la definizione delle patologie e dei vari trattamenti terapeutici per ciascuna patologia la scelta delle tecnologie oggetto di valutazione, attraverso una selezione ragionata ed oggettiva delle tecnologie da analizzare;

la valutazione clinica ed economica delle evidenze disponibili riguardo alle suddette tecnologie secondo criteri e parametri ben precisi confrontandosi anche con le esperienze internazionali, come il NICE (per valutazione clinica ed economica si dovrebbe intendere anche la valutazione dell'efficacia clinica, ma anche la valutazione dell'impatto del beneficio economico e sociale delle tecnologie in termini sia di qualità della vita che di costi diretti ed indiretti);

l'utilizzo e l'implementazione dei risultati della valutazione attraverso delle raccomandazioni all'interno del sistema sanitario affinché non emergano solo i costi e i benefici delle rispettive alternative analizzate, ma anche tutte le indicazioni di possibile utilità per un decisore che intenda migliorare l'utilizzo delle risorse disponibili implementando quella soluzione organizzativa, procedurale, tecnologica che risultasse vincente dalla valutazione,

 

impegna il Governo ad introdurre un organismo nazionale o agenzia nazionale di riconosciuta autorevolezza e competenza, con il preciso compito di garantire la massima qualità e rigorosità sul piano metodo logico del processo di valutazione delle tecnologie in ambito sanitario.

 

G/1817/4/12

POLLEDRI, BIANCONI, MONACELLI, GHIGO, TOMASSINI, MASSIDDA, CURSI, GRAMAZIO, TOTARO

La 12a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, con particolare riferimento all'articolo 36, comma 7,

al fine di consentire la prosecuzione degli interventi per strutture dedicate all'assistenza palliativa e di supporto per i pazienti la cui patologia non risponda a trattamenti disponibili e che necessitano di cure finalizzate ad assicurare una migliore qualità della loro vita e di quella dei loro familiari, in coerenza con gli obiettivi del piano sanitario nazionale;

premesso che:

è necessario proseguire ed attuare il progetto «Ospedale senza dolore» di cui all'accordo sancito dalla conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano;

è doveroso assicurare livelli essenziali di assistenza sanitaria e sociosanitaria a favore dei malati terminali, al fine di agevolare l'accesso dei pazienti affetti da dolore severo conseguente a patologie oncologiche o degenerative progressive a cure domiciliari palliative integrate;

è indispensabile definire uno specifico programma pluriennale che definisca l'organizzazione ed il funzionamento dei servizi per il trattamento a domicilio dei pazienti in fase terminale colpiti da neoplasie o altre patologie degenerative progressive nel caso di dimissioni dal presidio ospedaliero pubblico o privato e della prosecuzione in sede domiciliare delle terapie necessarie;

è indispensabile che il personale medico e sanitario impegnato nei programmi di cure palliative domiciliari o impegnato nell'assistenza ai malati terminali consegua crediti formativi in terapia del dolore severo;

è auspicabile che lo Stato e le Regioni negli ambiti di rispettiva competenza promuovano la realizzazione di campagne istituzionali di comunicazioni destinate ad informare i cittadini sulle modalità e sui criteri di accesso alle prestazioni ed ai programmi di assistenza in materia di trattamento del dolore severo nelle patologie neoplastiche o degenerative progressive affinché sia conosciuta l'importanza di un corretto utilizzo dei farmaci impiegati nelle terpie del dolore;

 

impegna il Governo a reperire le adeguate risorse finanziare per il completamento e la messa in opera delle finalità sopra elencate.

 

G/1817/5/12

SERAFINI, CAFORIO, EMPRIN GILARDINI, VALPIANA, SILVESTRI, IOVENE, BAIO, BASSOLI, BINETTI, BODINI, BOSONE, ROSSA

La 12a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, con particolare riferimento all'articolo 36, comma 7,

premesso che:

la Commissione tecnico-scientifica istituita con decreto ministeriale del 12 settembre 2005 aveva predisposto un documento accurato sullo stato vegetativo e di minima conoscenza in cui si precisava come l'approccio assistenziale e riabilitativo alle persone di bassa responsività dovuta ad un danno delle strutture celebrali rappresenta un serio problema in ambito sociosanitario;

il Ministero della salute ha nominato una commissione di altro profilo scientifico e culturale che sta predisponendo delle linee guida sulle unità di cura rivolte in modo particolare ai pazienti in stato di coma;

gli studi scientifici attestano che un intervento precoce condotto in unità terapeutiche altamente qualificate permette un recupero elevato di questi pazienti, con una riduzione altamente significativa del danno subito, sia a livello centrale, sia periferico;

la rilevanza sociale di questo problema chiede alle istituzioni di riservare una particolare attenzione alle famiglie che accolgono, curano e accompaguano questi pazienti, al fine di non farli sentire soli e abbandonati;

in Italia si stimano in 10 mila le persone in stato vegetativo e tale numero tende a crescere di 1.150 unità all'anno;

 

impegna il Governo:

 

ad attuare scelte politiche finalizzate alla presa in carico dei pazienti in stato di coma volte:

al rispetto della dignità del malato in quanto persona umana;

a garantire la presa in carico del malato sia attraverso strutture residenziali, «Casa del risveglio», hospice, sia attraverso l'assistenza domiciliare, sia attraverso l'ospedalizzazione domiciliare;

a destinare nelle strutture ospedaliere alcuni reparti specializzati al fine di garantire la riabilitazione dei pazienti in stato di coma;

a predisporre criteri di cura ispirati all'equità sociale e alla piena solidarietà nei confronti del paziente e della famiglia;

all'uniformità delle prestazioni su tutto il territorio nazionale a carico del SSN, così da garantire un accompagnamento della persona in coma e fornire un concreto aiuto alle famiglie.

 

G/1817/6/12

TOMASSINI, MONACELLI, GHIGO, POLLEDRI, GRAMAZIO, TOTARO, CURSI, BIANCONI, COLLI, CARRARA, LORUSSO, MASSIDDA

La 12 Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, con particolare riferimento all'articolo 46,

premesso che:

la normativa europea sui farmaci (reg. EC 1084/2003) prevede che le variazioni più semplici di natura amministrativa e chimico-farmaceutica vengano adottate dai titolari delle autorizzazioni alle immissioni in commercio dopo la semplice notifica all'autorità sanitaria delle variazioni stesse;

che in Italia i titolari delle autorizzazioni alle immissioni in commercio devono invece attendere di ricevere una nota di regolarità dell'Agenzia Italiana del Farmaco e che taIe nota viene rilasciata mediamente dopo sei mesi;

che la normativa attuale consente la semplice autocertificazione per l'autorizzazione dell'immissione in commercio di farmaci equivalenti allo scadere della copertura brevettuale;

 

impegna il Governo ad abolire la necessità della suddetta nota di regolarità, uniformandosi alla normativa europea (reg. EC 1084/2003), e a sostituire l'autocertificazione semplice vigente per l'immissione dei farmaci equivalente con un nulla osta rilasciato dal Ministero dello sviluppo economico attraverso l'ufficio brevetti e marchi che certifichi l'avvenuta scadenza brevettuale o brevettuale complementare.

 

G/1817/7/12

BIANCONI, TOMASSINI, CARRARA, COLLI, GHIGO, LORUSSO, MASSIDDA, MONACELLI, POLLEDRI, CURSI, GRAMAZIO, TOTARO

La 12a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, con particolare riferimento all'articolo 48,

premesso che:

dal 28 marzo 2007 è disponibile per tutte le donne il vaccino contro il tumore del collo dell'utero: questa importante azione positiva per la salute della donna contribuirà a ridurre notevolmente una malattia che ogni giorno colpisce in Italia circa dieci donne, prevedendo circa 1700 decessi all'anno;

con l'impegno della Commissione Igiene e Sanità del Senato il Ministro della salute ha potuto compiere un importante passo nel campo della prevenzione e nel campo dell'oncologia garantendo l'offerta gratuita dell'attuale vaccino in commercio a tutte le adolescenti dell'età di dodici anni;

attualmente, però, le donne/adolescenti (fuori dalla coorte delle dodicenni) che volessero decidere di vaccinarsi devono acquistare il farmaco, il cui costo finale al pubblico è di 188,15 euro a dose: un costo così elevato del vaccino, che consta di tre dosi da somministrare entro un anno, rischia di ridurne notevolmente l'acquisto;

il costo al quale la casa produttrice vende il vaccino è di 114 euro, a causa di quanto previsto attualmente dalla legge del 23 dicembre 1996 n. 662, poi modificata con la legge del 27 dicembre 2002, n. 289 a tale costo viene aggiunto un rincaro del 6,65 per cento dovuto al grossista, e quello, più elevato, del 26,7 per cento dovuto al farmacista;

 

impegna il Governo ad intraprendere azioni al fine di promuovere al meglio la divulgazione e quindi l'acquisto del vaccino, così che venga abbattuto il costo del prodotto (anche a tutte le adolescenti/donne, esclusa la coorte delle dodicenni, che come previsto verrà vaccinata attraverso il SSN), predisponendo un tavolo negoziale con le Regioni e la filiera dei farmacisti, al fine di ridurre il costo finale del prodotto proponendo alle Regioni di attuare una delle seguenti misure:

acquisto e distribuzione diretta: le Regioni acquistano dal produttore al prezzo ex-factory (o a quello ulteriormente scontato per accordo, pari a euro 106,00) e provvedono a renderlo disponibile, nelle sedi opportune designate (ASL, ospedali, farmacie comunali) ad un prezzo lievemente superiore per la copertura degli oneri addizionali di somministrazione del vaccino; il costo finale in questo caso sarebbe di 134,00 euro + IVA;

acquisto e distribuzione diretta con procedure di partecipazione alla spesa: le Regioni acquistano da produttore al prezzo ex-factory (o a quello ulteriormente scontato per accordo, pari a euro 106) e provvedono a renderlo disponibile, nelle sedi opportunatamente designate (ASL, ospedali, farmacie comunali), ad un prezzo inferiore di una percentuale variabile tra il 40 e il 50 per cento (oneri di somministrazione inclusi); in questo caso il costo finale del vaccino sarebbe di 67,80 euro + IVA, quindi solo il 50 o 60 per cento del valore definito dalle Regioni;

procedimento di distribuzioni per conto (DPC): le Regioni acquistano dal produttore ex-factory (o a quello ulteriormente scontato per accordo, pari a Euro 106), riconoscendo ai farmacisti territoriali, previo negoziato, un appropriato margine di ricavo fisso (pari al 10 per cento); il costo finale del vaccino sarebbe di 126,00 euro + IVA;

acquisto diretto e rivendita: le Regioni acquistano dal produttore al prezzo ulteriormente scontato per accordo (pari a 106 euro) e successivamente vendono alle farmacie che applicano un margine di ricavo variabile con valore massimo predefinito (pari circa al 15 per cento); il ricavo netto della Regione può essere destinato a finanziare la rimborsabilità per una seconda coorte. In quest'ultimo caso il costo finale del vaccino al pubblico sarebbe di 131 euro + IVA.

 

G/1817/8/12

BIANCONI, TOMASSINI, CURSI, CARRARA, COLLI, GHIGO, LORUSSO, GRAMAZIO, POLLEDRI, MASSIDDA, MONACELLI, TOTARO

La 12a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, con particolare riferimento allo stanziamento all'accantonamento relativo al Ministero della salute della Tabella A del disegno di legge finanziaria,

premesso che:

lo scorso mese di agosto si sono verificati in Italia casi di febbre da virus Chikungunya il cui vettore inizialmente si era supposto fosse il pappataci, mentre in seguito è stato identificato nella zanzara tigre;

che l'epidemia di Chikungunya sul territorio italiano poteva considerarsi attesa, questo in seguito all'aumento ormai fuori controllo della zanzara tigre di cui si conosceva la pericolosità per la salute pubblica in quanto vettore di infezioni tropicali come la suddetta Chikungunya, dengue e febbre gialla;

l'incremento della mobilità internazionale in riferimento a Paesi endemici, sia per turismo sia per immigrazione di massa, tanto che in relazione a un'epidemia di vaste proporzioni segnalata recentemente nelle isole Reunion, Mauritius, Seychelles e Maldive, numerosi viaggiatori europei, tra i quali anche italiani, erano stati infettati nel corso della vacanza;

la presenza di una così estesa popolazione della zanzara tigre impone alle autorità sanitarie di vigilare attentamente per quanto riguarda il manifestarsi di altre malattie viraIi quali la dengue e la febbre gialla, anch'esse potenzialmente trasmissibili attraverso il vettore della zanzara tigre;

per contrastare la diffusione di possibili focolai di malattie viraIi occorre tempestivamente mettere in atto tutte le misure volte ad eliminare la zanzara tigre per evitare che questi insetti, pungendo soggetti malati, alimentino così il ciclo del contagio facendo di conseguenza espandere il focolaio epidemico;

 

impegna il Governo:

 

ad attivare un sistema di monitoraggio e informazione così come la predisposizione di procedure di emergenza rivolte ai Medici di Medicina Generale e Reparti di Infettologia presso il presidi sanitari al fine di mettere a disposizione delle autorità competenti e dei cittadini adeguate misure atte a debellare la zanzara tigre e le relative infezioni tropicali con possibili ricadute sanitarie causate dal fenomeno della globalizzazione, in osservanza alle indicazioni dell'OMS e della CDC di Atlanta;

a richiedere alle persone che provengono, per motivi di turismo o di immigrazione, da Paesi in cui le infezioni virali sono endemiche, certificati attestanti le relative vaccinazioni, per far fronte alle difficoltà di eliminare la zanzara tigre sul territorio nazionale.

 

G/1817/9/12

TOMASSINI, CURSI, TOTARO, CARRARA, COLLI, LORUSSO, MASSIDDA, MONACELLI, GHIGO, POLLEDRI, GRAMAZIO, BIANCONI

La 12a Commissione permanente del Senato,

in sede di esame delle parti di competenza del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008, con particolare riferimento all'accantonamento relativo al Ministero della salute della Tabella A del disegno di legge finanziaria,

premesso che:

da diversi anni vengono proposti provvedimenti per regolare il fenomeno delIa responsabilità degli operatori sanitari, della copertura assicurativa delle strutture sanitarie e di nuovi metodi per ottenere i risarcimenti dei danni;

già in sede di esame del disegno di legge n. 1598 - «Disposizioni in materia di sicurezza delle strutture sanitarie e gestione del rischio clinico, nonché di attività libero-professionale intramuraria e di esclusività del rapporto di lavoro dei dirigenti del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale» - è stato stralciato l'articolo 3 sulla definizione delle controversie;

considerato che:

è un'esigenza oramai improcrastinabile garantire la sicurezza dei pazienti riducendo il margine degli errori e degli eventi avversi che possono manifestarsi nel corso di procedure cliniche;

correlata alla gestione del rischio risulta indilazionabile una più dettagliata previsione relativa alla responsabilità civile delle strutture ed i casi in cui la responsabilità ricade sul personale sanitario;

riguardo il delicato problema della malpractice nel settore sanitario va collegata la previsione di misure per garantire una rapida soluzione delle vertenze con eventuale definizione stragiudiziale eventualmente con procedure di arbitrato e/o di conciliazione;

 

impegna il Governo a predisporre norme urgenti riguardo il sistema della responsabilità civile delle strutture sanitarie e del personale sanitario e misure di definizione stragiudiziale delle vertenze per ridurre i contenziosi e le relative conseguenze economiche.

(omissis)


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

Martedì 9 ottobre 2007

111a Seduta

Presidenza del Vice Presidente

RONCHI

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza).

- (Tab. 9) Stato di previsione del Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2007.

- (Tab. 10) Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno finanziario 2007 (limitatamente alle parti di competenza).

- (Tab. 14) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2007 (limitatamente alle parti di competenza).

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

 

(1819) Conversione in legge del decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l' equita' sociale

(Rapporti alla 5ª Commissione per i disegni di legge nn. 1817 e 1818. Parere alla 5ª Commissione per il disegno di legge n. 1819. Esame congiunto e rinvio. Esame della Tabella 9 e rinvio. Esame delle parti di competenza delle Tabelle 2, 10 e 14 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria e rinvio. Esame del disegno di legge n. 1819 e rinvio)

 

Il presidente SODANO propone alla Commissione di svolgere un'unica discussione generale congiunta sui disegni di legge nn. 1817, 1818 e 1819 e propone altresì di fissare il termine per la presentazione di eventuali emendamenti e ordini del giorno agli stati di previsione del bilancio, nonché di eventuali ordini del giorno al disegno di legge finanziaria entro le ore 19 di oggi.

 

Non essendovi osservazioni, così resta stabilito.

 

Il relatore, senatore BRUNO (Ulivo) , dopo aver rilevato che l'articolo 27 del disegno di legge finanziaria prevede una serie di interventi a chiusura dell'emergenza conseguente alla crisi sismica in Umbria e Marche del 1997, si sofferma sulle parti di competenza della Commissione degli stati di previsione delle tabelle nn. 2, 10 e 14.

Per quanto concerne la tabella 2, relativa agli stati di previsione del Ministero dell'economia, si segnalano gli interventi per la salvaguardia di Venezia per uno stanziamento complessivo di 90 milioni di euro, mentre nell'ambito della missione soccorso civile, sono previsti stanziamenti per interventi per pubbliche calamità e per la protezione civile, stanziamenti in diminuzione rispetto all'anno precedente anche se occorre considerare il decremento dei residui passivi. Nella stessa tabella n. 2 degne di nota sono la missione riguardante lo sviluppo sostenibile e la tutela dell'ambiente e quella concernente la casa e l'assetto urbanistico.

Con riferimento alle parti di competenza della tabella n. 2, recante lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture, si segnala la missione relativa alla casa e all'assetto urbanistico con uno stanziamento per la competenza di circa 950 milioni di euro, in aumento rispetto al dato del 2007. In tale ambito, sono altresì previste misure sia per le politiche abitative sia per quelle urbane e territoriali, con un insieme di risorse in aumento rispetto all'anno precedente. Nel medesimo stato di previsione risultano presenti fondi per le opere strategiche e per la difesa della laguna di Venezia.

Per quanto concerne, infine, le parti di competenza della tabella n. 14, relativa allo stato di previsione per i beni e le attività culturali, all'interno della missione avente ad oggetto la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici si registrano stanziamenti per il sostegno e la vigilanza ad attività culturali - con particolare riguardo alle somme per la tutela dei siti italiani inseriti nella lista del patrimonio mondiale - e per la valorizzazione dei beni archeologici, architettonici e paesaggistici, con particolare riferimento agli interventi per la valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio.

 

Il relatore, senatore PIGLIONICA (Ulivo), in via preliminare osserva che i documenti di bilancio presentati dal Governo tengono conto di una mutata condizione dei conti pubblici, complessivamente migliori rispetto agli anni passati, soprattutto per quanto attiene ai rapporti deficit/PIL e debito/PIL. Tuttavia, non si è riusciti ancora a conseguire, nonostante gli sforzi profusi dalle Commissioni parlamentari competenti, l'obiettivo di un miglioramento dello strumento della legge finanziaria, al fine di evitare quello che è accaduto lo scorso anno, quando risultò approvato un disegno di legge finanziaria avente un solo articolo, suddiviso in migliaia di commi. Nonostante tali difficoltà, il Governo ha tentato una razionalizzazione di tale strumento sia presentando un disegno di legge finanziaria più snello rispetto a quello dell'anno scorso, sia configurando una riorganizzazione del bilancio statale in missioni e programmi.

Soffermandosi sull'articolato del disegno di legge finanziaria, richiama l’attenzione sul comma 14 dell'articolo 12, con il quale sono prorogate fino al 2010 una serie di agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici e per l'installazione dei pannelli solari, con l'obiettivo di fornire maggiori certezze alle stesse aziende. L'articolo 16 prevede poi alcuni stanziamenti in favore del Fondo nazionale per la montagna ed in favore del Fondo di sviluppo delle isole minori. Tuttavia, per quanto concerne il Fondo per la montagna, occorre tener conto della ipotesi di una riduzione complessiva delle comunità montane.

L'articolo 30, al fine di dare piena attuazione alla direttiva 2001/77/CE del Parlamento europeo, stabilisce che i finanziamenti e gli incentivi finalizzati alla promozione delle fonti rinnovabili siano concessi ai soli impianti realizzati ed operativi; il comma 2 dello stesso articolo prevede poi la possibilità di deroghe tramite un intervento del Ministro per lo sviluppo economico, sentite le Commissioni parlamentari competenti. In merito a tale previsione, tuttavia, si segnala la necessità di una riflessione complessiva sul sistema degli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili, nel senso suggerito dal disegno di legge n. 691, di cui si è richiesta con insistenza la calendarizzazione dell'esame in Assemblea. Difatti, senza tale revisione del sistema degli incentivi, risulta difficile dare seguito ai processi di liberalizzazione ed agli obiettivi posti in sede europea per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili.

L'articolo 44 reca una serie di misure a tutela del rischio idrogeologico, anche avvalendosi del piano straordinario di telerilevamento. Pur essendovi ancora una notevole sproporzione tra gli interventi previsti e l'entità di questa emergenza, acuita dal mutamento climatico, tali misure si muovono nella giusta direzione. L'articolo 45 istituisce un Fondo per la realizzazione di parchi urbani allo scopo di migliorare la qualità dell'aria.

Per quanto concerne la tabella n. 9, recante lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente, in via generale, si rileva che la spesa complessiva in termini di competenza registra un incremento rispetto alle previsioni assestate del 2007 e che risulta una riduzione consistente dei residui passivi. Si segnala altresì che lo stanziamento a favore dei fondi da ripartire è ancora in buona parte affidato agli uffici di diretta collaborazione del Ministro. Pur essendovi stata una contrazione di tale concentrazione di risorse rispetto al passato, sarebbe auspicabile un chiarimento da parte del Ministro dell'ambiente circa i criteri e le destinazioni di tali fondi anche al fine di evitare una eccessiva discrezionalità nel loro impiego. Risulta, infine, apprezzabile l'inserimento nel disegno di legge di bilancio di una versione sperimentale del bilancio ambientale.

 

Il relatore, senatore FERRANTE (Ulivo) , nel riferire sul decreto-legge n. 159 del 2007, evidenzia preliminarmente che risultano apprezzabili gli interventi contenuti tanto da questo provvedimento tanto dai documenti di bilancio nel loro complesso, sebbene la tutela dell'ambiente non si configuri ancora in quei termini strategici che erano stati indicati durante l'esame dell'ultimo Documento di programmazione economico-finanziaria e nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sull'attuazione del Protocollo di Kyoto.

Nel merito dell'articolato, l'articolo 17 estende l'ambito applicativo del comma 868 dell’articolo 1 della precedente legge finanziaria alle somme da versare allo Stato a titolo di risarcimento del danno ambientale, includendo gli accordi transattivi sottoscritti anche nel 2001. L'articolo 22, dopo aver autorizzato la spesa di 20 milioni di euro per gli interventi per la salvaguardia di Venezia, autorizza la spesa di 170 milioni per il proseguimento della realizzazione del sistema MOSE. A tale riguardo, va ricordato che la Commissione ha approvato lo scorso anno una risoluzione che auspicava la sospensione dei lavori di tale progetto, anche per permettere la valutazione di eventuali alternative. Rispetto a tale orientamento, pertanto, la previsione in commento suscita alcune riserve. L'articolo 25 reca poi una serie di interventi nella regione Friuli-Venezia Giulia, anche se sarebbe stato opportuno destinare una parte delle risorse per il ripristino dello stato dei luoghi. L'articolo 26, al comma 1, prevede un contributo straordinario per l'attuazione del programmi per le aree protette e per la difesa del mare, mentre il comma 2 prevede che nuovi interventi pubblici dovranno essere accompagnati da certificazione relativa alla riduzione delle emissioni di gas serra. Tuttavia, tale disposizione merita di essere maggiormente precisata.

Dopo aver illustrato gli articoli 32 e 41, si sofferma sull'articolo 46 che interviene semplificando le procedure autorizzative per la costruzione e l'esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto, rilevando che la mancata realizzazione di tali impianti non dipende soltanto da problemi di ordine normativo, ma anche dal mancato avvio di una cabina di regia necessaria per individuare le priorità.

Infine, con riferimento all'articolo 8, fa presente che bisognerebbe cogliere l'occasione per intervenire sulla società Stretto di Messina, prevedendone lo scioglimento o il mutamento di missione.

 

Il ministro PECORARO SCANIO, dopo aver rilevato preliminarmente che l'attuale manovra di finanza pubblica conferma le scelte compiute nell'anno precedente e recepisce molti rilievi e suggerimenti posti dalle competenti Commissioni parlamentari e dallo stesso Parlamento - come, ad esempio, per quanto riguarda l'esame del DPEF - , si sofferma in primo luogo su alcune disposizioni contenute nel decreto-legge n. 159 del 2007, ad iniziare dal comma 2 dell'articolo 26. Tale disposizione prevede che i nuovi interventi pubblici dovranno essere accompagnati da una certificazione di una riduzione delle emissioni di gas serra, spettando ad un successivo decreto attuativo sia la determinazione dei nuovi interventi pubblici sia i parametri con cui calcolare la quota del 40 per cento. Sebbene nel DPEF si prospettasse in tal senso un intervento più incisivo, resta comunque meritevole che si sia introdotto per la prima volta questo principio necessario al raggiungimento degli obiettivi posti dal Protocollo di Kyoto.

Per quanto concerne l'articolo 46, ci si è posti l'obiettivo di garantire procedure di valutazione di impatto ambientale più efficaci, superando una serie di difficoltà presenti in sede di Consiglio superiore dei lavori pubblici. A tale riguardo, il Ministero dell'ambiente ha assicurato la definizione positiva di molte procedure di valutazione di impatto ambientale e si pone lo scopo di rendere più trasparente questi meccanismi sia prevedendo che il giudizio di compatibilità ambientale sia reso anche in assenza del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici quando gli impianti sono ubicati in aree portuali, sia prevedendo che l'autorizzazione costituisce variante anche del piano regolatore portuale. In attesa del varo della cabina di regia, pertanto, l'articolo 46 consente di superare una serie di problemi di tipo burocratico.

Per quanto concerne poi le misure introdotte dal disegno di legge finanziaria, il comma 14 dell'articolo 2 prevede una proroga nelle agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici, mentre risulta positiva la previsione dell'articolo 45 avente la finalità di migliorare la qualità dell'aria nelle aree urbane. A tale riguardo, tuttavia, permane l'esigenza che vengano approvati i piani di qualità dell'aria che sono indispensabili per la quantificazione delle emissioni determinate dalla realizzazione di alcune opere.

Inoltre, attraverso quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 90, sono state finalmente sbloccate alcune risorse in favore dei parchi nazionali, come analogamente positiva è la disponibilità di fondi, prevista nell'articolo 44, per la tutela dal rischio idrogeologico. Tuttavia, dovrebbe essere individuata una migliore collocazione per la disposizione concernente i fondi per il solare termodinamico e per l'innovazione ambientale.

Dopo aver espresso un giudizio positivo anche su altre misure recante stanziamenti per la realizzazione delle linee metropolitane e per la promozione dell'efficienza energetica, rileva che il Dicastero dell'ambiente ha posto l'esigenza di un incremento di risorse per il NOE, l'ICRAM e l'INFS e di una stabilizzazione del personale precario impiegato nel Ministero.

 

Si apre la discussione generale congiunta.

 

Il senatore MUGNAI (AN) rileva che, se si considerano i contenuti del disegno di legge finanziaria e del decreto legge n. 159 del 2007, si deve constatare, con riferimento alle parti di competenza della Commissione, l’estrema parzialità, frammentarietà, disorganicità e disomogeneità delle misure proposte ed adottate; del resto, oggi lo stesso ministro Pecoraro Scanio ha evidenziato aspetti anomali presenti nelle normative recate dai provvedimenti in discussione.

In particolare va segnalato che la formulazione dell’articolo 44 del disegno di legge finanziaria non consente di comprendere con certezza l’entità delle risorse rispettivamente destinate da un lato alla tutela dal rischio idrogeologico e dall’altro all’innovazione ambientale e al solare termodinamico; circostanza questa che pone la Commissione nell’impossibilità di esprimere una valutazione compiuta sulle misure proposte dal Governo con tale articolo.

Le caratteristiche di manifesta illogicità rivestite da alcune parti delle normative in discussione, unitamente alla mancata previsione di fondi aventi finalità ambientale pure richiesti dal Ministero dell’ambiente, inducono ad esprimere un giudizio negativo sui provvedimenti in titolo.

In particolare, con riferimento al comma 2 dell’articolo 26 del decreto legge n. 159, si segnala l’irragionevolezza e la capacità di determinare disparità di trattamento della scelta di fissare una soglia del quaranta per cento per circoscrivere nell’ambito dei nuovi interventi pubblici quelli che dovranno essere accompagnati da una certificazione relativa alla riduzione delle emissioni di gas serra. Quanto poi all’articolo 46 sempre del decreto legge, da quanto oggi affermato dal ministro Pecoraro Scanio si evince che il Consiglio superiore dei lavori pubblici sta determinando una situazione di stallo nella realizzazione di infrastrutture strategiche per il futuro energetico del Paese.

Esprime quindi apprezzamento per lo stanziamento relativo alla realizzazione di aree verdi nei comuni a maggiore crisi ambientale, recato dall’articolo 45 del disegno di legge finanziaria, rilevando peraltro che proprio tale misura, per il suo carattere frammentario, evidenzia la grande difficoltà che il Governo incontra nell’affrontare in modo organico le esigenze di tutela ambientale.

Fa presente, infine, che il Governo dovrebbe valutare con la dovuta attenzione l’opportunità di estendere il fondo per la gestione delle quote di emissione di gas serra all’acquisizione di crediti nei paesi in via di sviluppo nell’ambito dei meccanismi flessibili previsti per l’attuazione del Protocollo di Kyoto.

 

Il ministro PECORARO SCANIO precisa che l’unico articolo dei provvedimenti in esame rispetto al quale si deve registrare un imperfetto accorpamento di disposizioni tra loro eterogenee è l’articolo 44 del disegno di legge finanziaria e fa presente che nel corso dell’esame parlamentare sarà possibile apportare alcune modifiche capace di soddisfare le esigenze già segnalate dal Ministero dell’ambiente.

Osserva quindi che è il meccanismo relativo ai piani portuali, così come definito dalla relativa normativa, e non altri fattori imputabili al Consiglio superiore dei lavori pubblici, a determinare una certa lentezza in sede di esame da parte di tale organo dei progetti ad esso sottoposti.

 

La senatrice DE PETRIS (IU-Verdi-Com) rileva che appare estremamente significativa la scelta, recata dal comma 2 dell’articolo 26 del decreto-legge n. 159, di prevedere una certificazione relativa alla riduzione della emissione di gas serra per i nuovi interventi pubblici, anche se va rilevato che tale previsione dovrebbe riguardare la totalità degli interventi e non una loro quota percentuale.

Importante e positiva risulta poi la decisione, recata dal comma 3 sempre dell’articolo 26, di inserire annualmente nel documento di programmazione economico-finanziaria un aggiornamento sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, coerentemente con gli obblighi derivanti dall’attuazione del Protocollo di Kyoto.

Un giudizio senz’altro positivo deve essere espresso su quelle disposizioni del disegno di legge finanziaria che confermano gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici e per l’installazione di pannelli solari introdotti dalla legge finanziaria per il 2007, nonché sull’articolo 90, comma 1, del medesimo provvedimento, che finalmente elimina per gli enti parco quel vincolo sui prelievi in tesoreria che ha causato non pochi problemi alla gestione delle aree protette.

Nel disegno di legge finanziaria dovrebbero essere contemplati, peraltro, efficaci bonus ed incentivi capaci di favorire il risparmio idrico nel comparto agricolo e negli altri settori.

Sottolinea quindi la necessità di assicurare risorse importanti sia alla tutela dal dissesto idrogeologico che alla prevenzione degli incendi boschivi e alla tutela della biodiversità e fa presente che appare indispensabile procedere, nell’ambito del disegno di legge finanziaria, ad una razionalizzazione del complessivo sistema degli incentivi all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili al fine di dare a tale sistema la necessaria organicità ed omogeneità.

 

Il seguito dell’esame congiunto è rinviato ad altra seduta.

 

La seduta termina alle ore 16,50.

 


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

Mercoledì 10 ottobre 2007

112a Seduta

Presidenza del Presidente

SODANO

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza).

- (Tab. 9) Stato di previsione del Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2007.

- (Tab. 10) Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno finanziario 2007 (limitatamente alle parti di competenza).

- (Tab. 14) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2007 (limitatamente alle parti di competenza).

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

 

(1819) Conversione in legge del decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l' equita' sociale

(Rapporti alla 5ª Commissione. Seguito e conclusione dell’esame congiunto. Seguito e conclusione dell’esame della Tabella 9 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria. Rapporto favorevole con osservazioni. Seguito e conclusione dell’esame delle parti di competenza della Tabella 10 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria. Rapporto favorevole. Seguito e conclusione dell’esame delle parti di competenza della Tabella 2 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria. Rapporto favorevole. Seguito e conclusione dell’esame delle parti di competenza della Tabella 14 e delle connesse parti del disegno di legge finanziaria. Rapporto favorevole. Disgiunzione del seguito dell’esame del disegno di legge n. 1819. Seguito e conclusione dell’esame del disegno di legge n. 1819. Parere alla 5ª Commissione: favorevole con osservazioni)

 

Il PRESIDENTE ricorda che nella seduta di ieri ha avuto inizio la discussione generale congiunta.

 

Il senatore BELLINI (SDSE) osserva che la nuova articolazione strutturale del documento di bilancio ne consente una maggiore leggibilità, conferendo maggiore visibilità alle finalizzazioni specifiche degli stanziamenti di spesa, e fa presente che una parte importante del risanamento dei conti pubblici è stata già realizzata dal Governo e ciò permette ora di lasciarsi dietro la fase dell’emergenza e di avviare incisivi programmi di interventi per lo sviluppo.

Anche se nel tradurre le aspettative e le indicazioni sancite nel Documento di programmazione economico-finanziaria si avverte una certa fatica a segnare una netta svolta in senso ambientalistico, non è possibile né ignorare né sottovalutare il rilievo rivestito da tutta una serie di scelte compiute con il disegno di legge finanziaria sul terreno della salvaguardia dell’ambiente.

Con riferimento all’articolo 26 del decreto legge n. 159 va segnalata la necessità di valutare l’opportunità di estendere a tutti i nuovi interventi pubblici la certificazione relativa alla riduzione delle emissioni di gas serra o quantomeno di non riservare a successivi decreti ministeriali l’individuazione degli interventi da certificare.

Particolarmente significative appaiono le scelte di destinare 600 milioni di euro all’attuazione degli impegni derivanti dal Protocollo di Kyoto, di istituire un fondo per la riforestazione nei centri urbani, di eliminare per gli enti parco il vincolo sui prelievi in tesoreria, di prevedere un rilevante stanziamento per la lotta al dissesto idrogeologico, di intervenire con una nuova disposizione sulla materia dei CIP 6 e delle fonti rinnovabili.

E’ auspicabile, peraltro, che il Governo valuti attentamente la possibilità di inserire nel disegno di legge finanziaria, in sede di esame parlamentare, una disciplina complessiva degli incentivi per le fonti rinnovabili, nonché la previsione di adeguati stanziamenti per l’ammodernamento della rete idrica.

Sottolinea, infine, l’urgente necessità di dare finalmente soluzione al problema del personale precario del Ministero dell’ambiente.

 

Il senatore CONFALONIERI (RC-SE) rileva che il miglioramento dei conti pubblici, del quale oggi si deve oggettivamente prendere atto, non è il prodotto di circostanze fortuite o occasionali, bensì il diretto effetto di efficaci scelte compiute responsabilmente dal Governo.

La manovra economico-finanziaria per il 2008 merita un giudizio positivo ed è davvero significativo che varie disposizioni del disegno di legge finanziaria e del decreto-legge n. 159 siano caratterizzate da una forte affermazione del principio della sostenibilità ambientale, a cominciare dall’articolo 26, comma 3, del decreto-legge n. 159, che vincola il Governo ad inserire annualmente nel Documento di programmazione economico-finanziaria un aggiornamento sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

Le decisioni assunte in tema di lotta al dissesto idrogeologico, di risorse per gli enti parco e di attuazione degli impegni di Kyoto dimostrano l’effettiva volontà del Governo di procedere con convinzione e coerenza sul terreno della salvaguardia ambientale e della promozione dello sviluppo sostenibile.

Appare necessario, peraltro, inserire nel disegno di legge finanziaria una disciplina complessiva ed organica sugli incentivi per le fonti rinnovabili, nonché dare soluzione alla questione del personale precario del Ministero dell’ambiente.

Sottolinea, infine, la grande rilevanza rivestita dalla normativa recata dall’articolo 21 del decreto-legge n. 159, che prevede uno stanziamento di 550 milioni di euro per un programma straordinario di edilizia residenziale pubblica.

 

Il senatore RONCHI (Ulivo) osserva che l’articolo 26, comma 2, del decreto-legge n. 159 sembra configurarsi come una norma manifesto del tutto inapplicabile a causa della sua formulazione imprecisa e lacunosa, che meriterebbe un intervento modificativo diretto a prevedere che tutti i nuovi interventi pubblici di costruzione di edifici dispongano di una certificazione energetica, di standard energetici conformi alle migliori tecniche disponibili e di una quota obbligatoria di calore prodotto da fonti rinnovabili.

Con riferimento all’ultimo periodo del comma 1 dell’articolo 44 del disegno di legge finanziaria, va segnalato un errore nella formulazione della disposizione, giacché viene autorizzata, senza distinzione o ripartizione di quote, una spesa di 265 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 sia per le finalità di difesa del suolo che per l’innovazione ambientale e il solare termodinamico. Qualche perplessità desta anche il primo periodo dello stesso articolo, che riferisce le risorse per la difesa del suolo ai soli piani strategici nazionali, che peraltro non sono disciplinati dalla normativa vigente, lasciando così priva di risorse aggiuntive l’ordinaria pianificazione di bacino.

Appare necessario inserire nel disegno di legge finanziaria una disciplina complessiva degli incentivi per le fonti rinnovabili, nonché concordare con il Governo una soluzione normativa che consenta di risolvere il problema del personale precario del Ministero dell’ambiente, ovviamente prevedendo lo svolgimento di un concorso pubblico; a questo riguardo è doveroso ricordare che il Ministero dell’ambiente è il solo dicastero a non essere stato dotato in tutti questi anni di un organico funzionale allo svolgimento dell’ordinaria attività istituzionale.

 

Il presidente SODANO si associa alle osservazioni espresse dal senatore Ronchi circa l'esigenza di una stabilizzazione del personale precario del Ministero dell'ambiente.

 

Il senatore LIBE' (UDC) rileva che, pur presentando alcuni elementi positivi, il decreto-legge n. 159 del 2007, nonché i documenti di bilancio si contraddistinguono per la disorganicità degli interventi, come pure per il mancato collegamento tra la tutela dell'ambiente e l'esigenza dello sviluppo economico. Inoltre, pur essendo apprezzabile un superamento del cosiddetto meccanismo CIP6, si è persa l'occasione per delineare un sistema complessivo degli incentivi al fine di favorire l'innovazione ambientale e l'efficienza energetica.

Infine, si registra una grave carenza legata alla mancata previsione di misure per l'ammodernamento della rete idrica che dovrebbe far propendere per un approccio mirato alla privatizzazione di tale risorsa primaria, approccio che necessiterebbe di una più attenta valutazione.

 

Ad avviso del senatore SCOTTI (FI) è emblematico che da parte dei relatori e dello stesso Ministro dell'ambiente siano state espresse osservazioni anche critiche sui provvedimenti all'esame, osservazioni che sono senz'altro da condividere. Nel merito di alcune misure, rileva che permane un pregiudizio negativo, almeno da parte di alcuni settori della maggioranza, circa la realizzazione di rigassificatori e nuove centrali elettriche, a conferma che le esigenze legate alla tutela ambientale non sono sempre coniugate con quelle dello sviluppo economico.

Per quanto concerne l'impiego dei consulenti presso il Dicastero dell'ambiente, pur prendendo atto delle precisazioni dello stesso Ministro, resta comunque troppo alto il loro numero, mentre suscita riserve l'assegnazione di risorse in favore del Fondo per lo sviluppo delle isole minori. A tale riguardo, ricorda che nella scorsa legislatura la Commissione licenziò un testo nel quale, in modo paradossale, si prevedeva la tutela anche di territori insulari davvero poco significativi.

Infine, non risultano presenti interventi per considerare i rifiuti solidi urbani nella gamma delle fonti energetiche rinnovabili.

 

Il presidente SODANO, in merito al decreto-legge n. 159 del 2007, rileva che nell'articolo 46 è presente un errato richiamo normativo per quanto concerne il giudizio di compatibilità ambientale e non risulta sufficientemente chiara la previsione che dispone il superamento del parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici nei casi in cui gli impianti siano ubicati anche in aree contigue a quelle portuali.

Con riferimento poi ai documenti di bilancio, suggerisce al relatore per la tabella 9 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria di ribadire l'opportunità di alcune proposte per la promozione delle energie rinnovabili e per la moratoria dei processi di privatizzazione delle risorse idriche, proposte che potrebbero essere oggetto di specifici emendamenti nelle sedi competenti.

 

E' quindi chiusa la discussione generale congiunta.

 

Il PRESIDENTE avverte che l’esame dei documenti di bilancio e del disegno di legge n. 1819 proseguirà in forma disgiunta, per concludersi con esiti procedurali propri di ciascun disegno di legge.

 

Il relatore sulla tabella 9 e sulle corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria, PIGLIONICA (Ulivo), dopo aver precisato che si è registrata una sufficiente condivisione circa il giudizio positivo dei documenti di bilancio, dichiara che è sua intenzione redigere un rapporto favorevole, corredato da alcune osservazioni rivolte al Governo, come ad esempio quella di raccomandare l'inserimento nel disegno di legge finanziaria di alcune disposizioni che, nel senso suggerito dal disegno di legge n. 691, prospettino una revisione complessiva del sistema degli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili.

Prendendo spunto dal fatto che nei giorni scorsi sono state diffuse cifre inesatte circa il numero dei consulenti impiegati presso alcuni Dicasteri, coglie l'occasione per segnalare che l'estrema centralità che hanno assunto le politiche ambientali dovrebbe suggerire una maggiore valorizzazione e qualificazione del personale, non essendo accettabile che il Dicastero dell'ambiente sia in gran parte sostenuto da personale precario.

Inoltre, un ulteriore aspetto da segnalare nel rapporto attiene all'estensione della proroga temporale per l'efficienza energetica anche allo scopo di favorire la sostituzione di elettrodomestici ad alto consumo energetico.

Infine, intende suggerire nel rapporto anche alcune modifiche sia all'articolo 44 - allo scopo di espungere la disposizione in merito alla istituzione dei fondi per il solare termodinamico che nulla ha a che vedere con la tutela dal rischio idrogeologico - sia all'articolo 90, comma 1, nel senso che sarebbe più congruo riferirsi agli enti gestori delle aree protette anziché agli enti parco, per quanto concerne l'utilizzazione di alcune risorse giacenti.

 

Il sottosegretario Laura MARCHETTI , pur rilevando che molti interventi in discussione hanno posto l'accento sulle difficoltà presenti nel sistema degli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili, sottolinea che tale tema - che investe un bene primario nazionale come quello dell'energia - non dovrebbe essere lasciato alla capacità di negoziazione dei vari Dicasteri competenti, ma dovrebbe piuttosto coinvolgere tutte le istituzioni, anche nell'ottica di prevedere un piano energetico nazionale che, oltre al tema degli incentivi, approfondisca anche quello dei controlli sugli impianti di produzione di tali fonti energetiche.

Merita inoltre di essere valutato positivamente l'impegno profuso dal Ministero dell'ambiente per l'attuazione del Protocollo di Kyoto, come dimostrano alcune disposizioni, a partire dagli articoli 45 e 90, comma 1, del disegno di legge finanziaria. In ordine a tale ultima disposizione, ritiene condivisibile il suggerimento proposto dal relatore Piglionica per coinvolgere gli enti gestori delle aree protette, estensione che potrebbe riguardare anche l'ICRAM.

Dopo aver fornito alcuni chiarimenti in merito all'articolo 26, comma 2 del decreto-legge n. 159 del 2007, sottolinea come una delle maggiori carenze sia ancora rappresentata dalle scarse risorse messe a disposizione per la tutela dal rischio di dissesto idrogeologico.

Infine, rileva che le cifre riguardanti la presenza dei consulenti impiegati presso il Dicastero dell'ambiente non risultano veritiere, dal momento che in tale numero sono state incluse figure che non possono essere assimilate a consulenze.

 

Si procede quindi all'esame degli emendamenti presentati alla Tabella 9, pubblicati in allegato al resoconto della seduta.

 

Il senatore SCOTTI (FI) rinuncia ad illustrare gli emendamenti da 9.Tab.9.1-13 a 9.Tab.9.9-13.

Il relatore PIGLIONICA (Ulivo) ed il sottosegretario Laura MARCHETTI esprimono parere contrario su tutti gli emendamenti.

 

Previa verifica del prescritto numero legale, con separate votazioni, la Commissione respinge tutti gli emendamenti presentati alla Tabella 9 e conferisce mandato al relatore a redigere un rapporto favorevole con osservazioni sulla Tabella 9 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria.

 

Il relatore, senatore BRUNO (Ulivo) intervenendo in sede di replica sulle parti di competenza della Tabelle 2, 10 e 14 e sulle connesse parti del disegno di legge finanziaria, dichiara che è sua intenzione redigere altrettanti rapporti favorevoli. Coglie l'occasione per rilevare che è senz'altro apprezzabile l'insieme di misure con le quali in modo innovativo si promuovono le cosiddette autostrade del mare ed i porti, anche se restano alcune perplessità sull'articolo 45, che prevede misure per la qualità dell'aria soltanto nei comuni a maggiore crisi ambientale. In pratica, si tratta dei grandi centri urbani che però già beneficiano di altre misure.

Inoltre, occorrerebbe svolgere una più attenta riflessione su quelle disposizioni che introducono i temi del cosiddetto federalismo infrastrutturale poichè si ravvisa l'esigenza di contemplare anche un federalismo energetico, nel senso che i tributi locali dovrebbero restare nelle aree dove si produce l'energia.

 

Nessun altro senatore chiedendo di intervenire, previo accertamento del prescritto numero legale, la Commissione conferisce mandato al relatore Bruno a redigere rapporti favorevoli, rispettivamente, sulle parti di competenza delle tabelle 2, 10 e 14 e sulle corrispondenti parti del disegno di legge finanziaria.

 

Il presidente SODANO dichiara quindi concluso l'esame dei documenti di bilancio ed avverte che si proseguirà nell'esame del disegno di legge n. 1819.

 

Il relatore, senatore FERRANTE (Ulivo) , intervenendo in sede di replica dichiara che è sua intenzione redigere un parere favorevole, corredato da alcune osservazioni, anche scaturite nel corso della discussione generale, come quelle riguardanti il giudizio favorevole sugli articoli 21 e 41 riguardanti, rispettivamente, il programma straordinario di edilizia residenziale pubblica e l'incremento del patrimonio immobiliare destinato alla locazione di edilizia abitativa. Inoltre, ritiene utile che nel parere siano incluse alcune valutazioni anche in merito all'articolo 26 al fine di chiarire in che modo i nuovi interventi pubblici, almeno nella misura del 40 per cento, devono essere accompagnati da una certificazione sulla emissione di gas serra. Infine, si dichiara d'accordo sulla esigenza di correggere il richiamo normativo riferito al giudizio di compatibilità ambientale di cui all'articolo 46, fermo restando che permane l'esigenza di una verifica complessiva delle procedure di autorizzazione riferita ai rigassificatori.

 

Nessun altro senatore chiedendo di intervenire, previo accertamento del prescritto numero legale, la Commissione conferisce mandato al relatore Ferrante a redigere un parere favorevole con osservazioni.

 

La seduta termina alle ore 11,30.

 


Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE (1818 – TABELLA 2) (LIMITATAMENTE ALLE PARTI DI COMPETENZA) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminate le parti di competenza dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2008, e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

 

esprime rapporto favorevole.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE, DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE (1818 – TABELLA 9) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminato lo stato di previsione del Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2008, e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

considerato che:

- l'ambiente e la sua tutela si manifestano sempre più come elemento centrale delle politiche mondiali e assumono rilevanza peculiare nelle società più avanzate e che conseguentemente presentano un più elevato livello di consumo di risorse ambientali. Questo elemento è presente con evidenza all'interno del Documento di programmazione economico-finanziaria che dichiara la sostenibilità come asse decisivo per le scelte strategiche;

- all'interno del disegno di legge A.S. 1817 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008) vi sono diversi articoli concernenti le materie ambientali;

- il comma 14 dell'art. 2 proroga fino al 31 dicembre 2010 le agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici, di parti di edifici o unità immobiliari, per quanto riguarda una serie di interventi che vanno dalla installazione di pannelli solari alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale come regolato dai commi da 344 a 347 dell'art 1 della legge 296 del 27 dicembre 2006;

- l'art. 16 al primo comma incrementa il Fondo nazionale per la montagna portandolo a 50 mln per il 2008, rispondendo così a quanto enunciato nel DPEF circa la necessità di una forte politica di sostegno a favore dei comuni e dei territori di montagna. Al secondo comma è prevista l'istituzione di un Fondo di sviluppo delle isole minori, dotato di 34 mln per il 2008, destinato a politiche ed interventi atte a migliorare le condizioni e la qualità di vita nelle isole minori; gli interventi sono destinati soprattutto a migliorare le politiche energetiche, dei trasporti e della concorrenza, anche al fine di migliorare la competitività delle imprese insulari;

- l'articolo 30 interviene sulla disposizioni dei commi 1117 e 1118 dell'articolo 1 della legge 296 del 2006 con l'obiettivo di recepire in maniera corretta la direttiva 2001/77/CE relativa ai finanziamenti alla produzione di energia da fonti rinnovabili. La norma restringendo ai soli impianti realizzati e resi operativi i finanziamenti del cosiddetto CIP 6, è tesa ad impedire che i finanziamenti volti a incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili finiscano in gran parte ad impianti che utilizzano fonti non rinnovabili;

- l'articolo 44 predispone la attivazione di programmi per combattere il dissesto idrogeologico ed istituisce fondi per il solare termodinamico e per l'innovazione ambientale. Viene inoltre potenziato il Piano Straordinario di telerilevamento per la raccolta di dati ambientali.

- l'articolo 45 istituisce presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un fondo di 50 mln di euro per gli anni 2008, 2009 e 2010 destinato alla riforestazione di aree incolte e antropizzate e alla realizzazione di parchi urbani anche al fine di ridurre la quantità di emissioni di CO2 in atmosfera;

- l'articolo 70 prevede l'istituzione di un fondo denominato "Fondo per la gestione delle quote di emissione di gas serra di cui alla direttiva 2003/87/CE da destinare alla riserva nuovi entranti nei piani di assegnazione nazionale di cui al decreto legislativo 4 aprile 2006 n 216. Il finanziamento di questo ed altri fondi dell'art 70 deriva dalle economie derivanti dai provvedimenti di revoca totale o parziale delle agevolazioni di cui alla legge 488 del 1992, nel limite dell'85% ;

- l'articolo 90 esclude gli Enti parco dal limite di prelevamento del 2 % dai conti aperti presso la Tesoreria dello Stato;

 

esprime rapporto favorevole con le seguenti osservazioni:

 

- si valuti la possibilità di riconfermare nel pacchetto di agevolazioni per il miglioramento dell'efficienza energetica di cui al comma 14 dell'articolo 2 le agevolazioni per l'acquisto di frigoriferi ad alta efficienza energetica come previsto nella finanziaria 2007 e l'eventualità di estendere le agevolazioni ad altri elettrodomestici ad alto consumo di energia (lavatrici e lavastoviglie) e alle pompe di calore;

- all'articolo 30 siano introdotte norme per lo sviluppo dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili per far fronte agli impegni europei e che prevedano in particolare:

- di modificare il sistema di incentivazione differenziato portando il periodo di incentivazione a 15 anni;

- di incrementare la quota d'obbligo per il periodo 2008-2012;

- di garantire l'incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili oltre la quota d'obbligo fino al raggiungimento degli obiettivi europei;

- un coinvolgimento attivo delle Regioni nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili;

- all'articolo 44 si provveda a rendere più omogeneo l'articolato estrapolando innovazione ambientale e solare termodinamico dallo stanziamento relativo al dissesto idrogeologico, specificando altresì a quali strumenti programmatori ci si riferisca in assenza di piani nazionali di intervento;

- anche all'articolo 70 appare necessario un intervento di riorganizzazione delle misure che appaiono raggruppate in maniera piuttosto disomogenea;

- all'articolo 90 appare opportuno precisare che i soggetti esclusi dal limite del 2% sono i soggetti gestori delle aree naturali protette;

- la Commissione infine ritiene improrogabile un intervento volto ad una progressiva stabilizzazione del personale precario che lavora presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, non potendosi accettare che a funzioni così decisive e della cui centralità si è detto in premessa siano assegnate risorse umane con rapporti di lavoro non stabilizzati.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE (1818 – TABELLA 10) (LIMITATAMENTE ALLE PARTI DI COMPETENZA) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La 13ª Commissione permanente, esaminate le parti di competenza dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l’anno finanziario 2008 e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

 

esprime rapporto favorevole.

 

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI (1818 – TABELLA 14) (LIMITATAMENTE ALLE PARTI DI COMPETENZA) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione esaminate le parti di competenza dello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno finanziario 2008, e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria,

 

esprime rapporto favorevole.

 

 


POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA (14a)

Martedì 9 ottobre 2007

49a Seduta

Presidenza del Presidente

MANZELLA

 

 

IN SEDE CONSULTIVA

 

(1818) Bilancio di previsione dello Stato per l' anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008 - 2010

- (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2008 (limitatamente alle parti di competenza)

(1817) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato ( legge finanziaria 2008 )

 

(1819) Conversione in legge del decreto legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico - finanziaria, per lo sviluppo e l' equita' sociale

(Rapporto alla 5ª Commissione per i disegni di legge nn.1817 e 1818. Parere alla 5ª Commissione per il disegno di legge n. 1819. Esame congiunto con esiti separati. Rapporto favorevole con osservazioni sulla tabella 2 per quanto di competenza e sul disegno di legge finanziaria. Parere favorevole con osservazione sul disegno di legge n. 1819)

 

Il PRESIDENTE , dopo aver rivolto un indirizzo di saluto al sottosegretario D’Andrea, dichiara aperto l’esame, in sede consultiva e per le parti di competenza della Commissione, dei documenti di bilancio per l’anno 2008, nonché del contestuale decreto-legge che reca disposizioni urgenti in materia finanziaria.

Propone che, per motivi d’opportunità, si proceda ad un esame congiunto dei tre provvedimenti in titolo, con l’avvertenza che tale esame condurrà ad esiti disgiunti, ovvero alla predisposizione ed all’approvazione, rispettivamente, di un rapporto (relativamente ai disegni di legge di bilancio e finanziaria) e di un parere (relativamente al decreto legge) alla Commissione Bilancio.

 

Prende la parola il senatore ENRIQUES (Ulivo) , relatore, affermando, in via preliminare, come la manovra di bilancio per il 2008 si presenti con alcune peculiarità formali e sostanziali. Anzitutto vi è una nuova articolazione del bilancio dello Stato, strutturato in missioni e programmi, incentrato più sul "che cosa" viene realizzato con le risorse, che sul "chi" gestisce le risorse, e che si riflette anche sulla struttura del disegno di legge finanziaria. A questi due documenti si aggiunge il decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, recante misure di semplificazione fiscale, di sostegno agli investimenti e di equità sociale, che costituisce parte integrante della manovra, e 5 disegni di legge "collegati", relativi: all’accordo sul "welfare", ai costi della politica, alle politiche sociali e della famiglia, all’ammodernamento del sistema sanitario, e alle infrastrutture.

Per quanto riguarda le tabelle annesse al bilancio, a questa Commissione compete in particolare l’esame della Tabella n. 2 relativa allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze.

Dal punto di vista dell’ordinamento comunitario, la manovra di bilancio deve tener conto anzitutto degli impegni presi in sede europea, con la Raccomandazione del Consiglio Ecofin del luglio 2005, per una correzione del disavanzo in grado di far rientrare il rapporto deficit/PIL sotto la soglia del 3 per cento entro il 2007. Altrettanta importanza riveste il contenimento del debito pubblico, in relazione al quale occorre prestare particolare attenzione a ristabilire un adeguato avanzo primario.

A tale riguardo, come risulta anche dalla Nota di aggiornamento al DPEF, l’obiettivo, indicato in sede europea, del ridimensionamento dell’indebitamento netto della P.A. al di sotto della soglia del 3 per cento del Pil entro il 2007 è stato raggiunto, peraltro con un decimo di punto percentuale in meno rispetto alle previsioni contenute nel DPEF, ovvero con un deficit/PIL al 2,4 per cento rispetto al 2,5 per cento previsto a giugno. Di conseguenza la procedura di deficit eccessivo avviata nel luglio del 2005 dall’Ecofin, dovrebbe essere archiviata in occasione della riunione di primavera 2008.

Inoltre, l’obiettivo di medio termine (OMT), previsto dal Programma di stabilità dell’Italia aggiornato al dicembre 2006 e approvato dallo stesso Ecofin nel febbraio del 2007, di riportare il rapporto deficit/PIL ad un sostanziale pareggio entro il 2011 e di ridurre il rapporto fra debito pubblico e PIL al 95 per cento entro lo stesso periodo, risulta confermato dalla manovra di bilancio: il Governo infatti conferma gli obiettivi di indebitamento netto del 2,2 per cento del PIL per il 2008, dell’1,5 per cento per il 2009, dello 0,7 per cento per il 2010 e del sostanziale pareggio nel 2011.

D’altra parte, come già evidenziato in sede di DPEF, il Governo ha messo in atto una strategia economica che consente di procedere congiuntamente, sia verso il risanamento, sia verso la crescita, rifiutando la "strategia dei due tempi" (prima il risanamento, poi la crescita). In questo senso, le maggiori entrate che si sono verificate negli ultimi mesi sono state destinate, con il predetto decreto-legge n. 159, ad importanti misure dirette a potenziare la crescita economica, anche attraverso la riduzione della pressione fiscale. Ciò anche in considerazione degli obiettivi che rientrano nella Strategia di Lisbona, il cui piano d’azione è ritenuto essenziale per porre le basi per una ripresa della produttività e della competitività dell’economia nazionale ed europea.

Passando all’esame del disegno di legge di bilancio 2007 – 2009, il relatore ne evidenzia la nuova struttura, che consente una maggiore trasparenza dei conti pubblici e la possibilità di orientarli maggiormente al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il bilancio viene suddiviso in 34 missioni che costituiscono le grandi finalità perseguite con la spesa pubblica, e in 168 programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività all’interno di ogni Ministero e che diventano il nuovo fulcro del sistema di bilancio.

A legislazione vigente, il disegno di legge di bilancio prevede per il 2008 entrate finali per 458.234 milioni di euro e spese finali per 466.909 milioni di euro, con un saldo netto da finanziare di 8.675 milioni di euro: poco più di un terzo di quello dello scorso anno. Risulta inoltre raddoppiato il risparmio pubblico, che raggiunge i 34.120 milioni di euro, mentre l’avanzo primario aumenta a 69.937 milioni di euro, rispetto a 52.221 milioni di euro del bilancio assestato 2007. Questo quadro positivo è reso possibile anche grazie alla manovra strutturale dello scorso anno che esplica i suoi effetti anche negli anni successivi.

Per quanto riguarda la Tabella n. 2, allegata al disegno di legge di bilancio, relativa allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, gli aspetti di competenza della 14ª Commissione riguardano soprattutto il programma "Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE" (inserito nella la missione "L’Italia in Europa e nel mondo"), per il quale è previsto uno stanziamento totale di 21.516 milioni di euro. Tale cifra complessiva è scomposta nelle seguenti Unità previsionali di base:

3.1.1 "funzionamento" con uno stanziamento di 4,8 milioni di euro, per spese relative al personale e all’acquisto di beni e servizi funzionali alle strutture amministrative;

3.1.2 "interventi", con uno stanziamento di 15.801 milioni di euro, che costituiscono il contributo italiano al bilancio dell’Unione europea a titolo di "risorse proprie". I contributi degli Stati membri al bilancio europeo, come è noto, sono composti dalle quote parte dei RNL (reddito nazionale lordo) nazionali sul RNL comunitario, e da un’aliquota sull’imponibile nazionale dell’IVA, nonché dai dazi doganali riscossi dai Paesi membri negli scambi con Paesi terzi, dai prelievi sulle importazioni di prodotti agricoli da Paesi terzi, e dai contributi provenienti dall’imposizione di diritti alla produzione dello zucchero. È da notare che quest’anno le somme da versare per il finanziamento del bilancio dell’Unione europea, a titolo di risorse proprie, risultano inferiori di 1.600 milioni di euro. Ciò è dovuto alla revisione del meccanismo delle risorse proprie deciso dal Consiglio europeo di Bruxelles del 15 e 16 dicembre 2005 e attuato con la decisione 2007/436/CE Euratom del 7 giugno 2007;

3.1.3 "oneri comuni di parte corrente": con uno stanziamento di 11,5 milioni di euro, che rientrano nella categoria dei trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche;

3.1.6 "investimenti", con uno stanziamento di 5.699 milioni di euro, destinati al fondo di rotazione per le politiche comunitarie, di cui all’articolo 5 della legge n. 183 del 1987 ("legge Fabbri"), utilizzato per i programmi cofinanziati dall’Unione europea. È da notare che lo stanziamento previsto per il 2008 risulta notevolmente incrementato rispetto ai 4.255 milioni di euro del 2007.

A tale cifra si devono inoltre aggiungere i 3.200 milioni stanziati nella tabella D del disegno di legge finanziaria 2008. Ne consegue un totale, indicato alla tabella F della finanziaria, di 8.898 milioni per il 2008, con una giacenza di tesoreria, al 19 settembre 2007, di 9.858,7 milioni di euro.

Il relatore illustra, quindi, i punti più significativi del disegno di legge finanziaria, dal versante comunitario, ribadendo come la manovra si componga di 7,5 miliardi di euro previsti dal decreto-legge n. 159, per l’esercizio finanziario 2007, e di 11 miliardi previsti dal disegno di legge finanziaria.

Il comma 20 dell’articolo 3 apporta modifiche alla disciplina sui dividendi delle società, corrisposti a soggetti societari non residenti sul territorio nazionale, al fine di risolvere la procedura di infrazione n. 2004/4350, avviata dalla Commissione europea, come illustrato in dettaglio nella relazione che accompagna il disegno di legge, a pagina 19.

Il comma 29 dell’articolo 3 prevede che le misure agevolative previste dai commi da 23 a 27, siano subordinate all’autorizzazione della Commissione europea, ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del Trattato CE, sugli aiuti di Stato alle imprese.

I predetti commi da 23 a 27 del disegno di legge in esame introducono una misura agevolativa finalizzata a favorire la crescita dimensionale delle aggregazioni professionali. Ciò nell’ipotesi che uno dei principali limiti del comparto professionale nazionale sia costituito proprio dalle dimensioni modeste delle strutture professionali nazionali operanti sul mercato, che non consente loro di essere competitivi con i grandi studi internazionali, con riflessi sia sulla qualità dei servizi prestati, sia sulle condizioni e sui prezzi praticati.

Si tratta in particolare di un credito d’imposta, nella misura del 15 per cento dei costi sostenuti per l’acquisto di beni funzionali alla nuova entità giuridica risultante dall’aggregazione di almeno quattro professionisti, ma non più di dieci. L’agevolazione riguarda le operazioni di aggregazione effettuate negli anni dal 2008 al 2010.

Il comma 30 dell’articolo 3 estende la detraibilità dell’IVA per prestazioni alberghiere e somministrazioni di alimenti e bevande inerenti alla partecipazione a convegni, congressi e simili, erogate nei giorni di svolgimento degli stessi, anche ai cosiddetti "pacchetti congressuali" acquistati dalle agenzie di viaggi e turismo. Questi ultimi infatti, ai sensi dell’articolo 74-ter del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 sono attualmente soggetti ad un regime IVA particolare che non consente tale detrazione.

In ogni caso, poiché tale regime particolare è previsto dagli articoli 307 e 310 della direttiva IVA 2006/112/CE, il comma 31 dell’articolo 3 in esame dispone che la misura agevolativa prevista dal comma 30 sia subordinata all’autorizzazione della Commissione europea, ai sensi dell’articolo 395 della stessa direttiva.

Tuttavia il relatore ricorda che l’articolo 395 della direttiva prevede che possano essere concesse deroghe "allo scopo di semplificare la riscossione dell’imposta o di evitare talune evasioni o elusioni fiscali". La misura di cui al comma 30 in esame, invece, non sembra poter rientrare in tali fattispecie di deroga previste dalla direttiva. Di conseguenza appare dubbia la possibilità che il Consiglio UE, deliberando all’unanimità, su proposta della Commissione europea, possa concedere l’autorizzazione richiesta.

Il comma 3 dell’articolo 5 estende la possibilità di compensazione dei versamenti a titolo di contributo al Servizio sanitario nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile relativo al trasporto di merci su gomma, fino a 300 euro per ciascun veicolo, e prevede che tale detrazione non concorre alla formazione del reddito d’impresa ai fini delle imposte sui redditi.

Il comma 4 dello stesso articolo 5 proroga la facoltà di dedurre le spese non documentate per i trasporti effettuati dallo stesso imprenditore, all’interno del comune in cui ha sede l’impresa, per un importo pari al 35 per cento.

Le disposizioni di cui ai predetti commi potrebbero configurarsi come un aiuto di Stato alle imprese ai sensi dell’articolo 87 del Trattato CE.

Il comma 10 dell’articolo 5 reca talune disposizioni in materia di accise sui carburanti delle Forze armate, dei taxi e delle ambulanze, al fine di adeguare le relative aliquote ai minimi comunitari previsti dalla direttiva 2003/96/CE. Ciò in quanto, con le comunicazioni della Commissione europea COM(2006) 741 del 30 novembre 2006 e COM(2006)795 del 12 dicembre 2006, è stata negata la possibilità di prorogare i regimi agevolati previsti in deroga alla predetta direttiva.

In compenso, con i commi 27 e 29 sono istituiti due Fondi finalizzati al miglioramento dell’efficienza dei veicoli, rispettivamente in favore dei taxi e delle ambulanze, finanziati con le maggiori entrate derivanti dalla soppressione dei predetti regimi agevolati.

I commi 37 - 41 dell’articolo 5 prevedono che gli operatori che forniscono beni e servizi all’Amministrazione dello Stato, utilizzino esclusivamente la fattura elettronica. Questo intervento si colloca nell’ambito delle linee di azione richieste dall’Unione europea, relativamente alla digitalizzazione dei processi amministrativi tra cui, in particolare, l’iniziativa "i2010" che incoraggia gli Stati membri a dotarsi di un adeguato quadro normativo, organizzativo e tecnologico per gestire in forma elettronica l’intero ciclo degli acquisti.

Il comma 42 dell’articolo 5 è finalizzato a risolvere la procedura d’infrazione n. 2005/5041, limitando l’affidamento diretto unicamente alle società "in house" e consentendo ai soggetti di altri Stati membri di poter partecipare, al parità con i soggetti italiani, alle gare per l’affidamento dei servizi di gestione delle entrate locali, senza necessità di iscrizione all’albo, ma a condizione di presentare una certificazione equipollente rilasciata dalla competente autorità dello Stato di stabilimento.

L’articolo 7 prevede incentivazioni fiscali per il settore cinematografico, sul modello del "tax credit" già ampiamente utilizzato in vari Paesi europei in questo settore. In particolare, i commi da 1 a 10 prevedono un credito d’imposta per gli investimenti nell’industria produttiva cinematografica italiana sia degli operatori estranei al settore cinematografico, sia delle imprese facenti parte della filiera. I successivi commi da 11 a 14 sono invece diretti ad incentivare l’industria di produzione "esecutiva" nazionale, al fine di attrarre in Italia produzioni estere di alto livello, rendendo più conveniente di avvalersi dei servizi, delle strutture e del territorio nazionali.

Per entrambi i sistemi di agevolazione è prevista la subordinazione dell’efficacia alla preventiva autorizzazione della Commissione europea ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 3, del Trattato CE in materia di aiuti di Stato, con l’utile precisazione che le agevolazioni stesse possono essere fruite esclusivamente per le operazioni successive alla autorizzazione della Commissione europea.

Tuttavia, premesso che la richiesta di autorizzazione rappresenta un atto opportuno e doveroso, la possibilità che tale processo autorizzatorio possa comportare tempi lunghi potrebbe determinare una temporanea paralisi degli investimenti e delle spese nel settore, in attesa di poter usufruire delle agevolazioni.

A questo proposito il relatore ricorda che la relazione tecnica prevede che per il 2008 soltanto un quarto delle operazioni "a regime" venga agevolato.

L’articolo 21 stabilisce al comma 2 di dare esecutività alla decisione 2007/436/CE Euratom del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee, sulla base delle decisioni adottate dal Consiglio europeo di Bruxelles del 15 e 16 dicembre 2005.

L’articolo 28, comma 1, disciplina le restituzione rateizzata degli aiuti di Stato concessi in materia di pesca e acquacoltura e dichiarati incompatibili dalla Commissione europea nel 1999. Come illustrato nella relazione che accompagna il disegno di legge, la rateizzazione proposta è analoga a quella operata nel 2003 per il pagamento delle multe sulle quote latte.

L’articolo 30 interviene sulla disciplina relativa di finanziamenti all’energia prodotta da fonti rinnovabili (cosiddetti CIP 6), prevista dai commi 1117 e 1118 dell’articolo 1 della legge finanziaria 2007.

Si tratta di norma – ben nota a questa Commissione - stralciata, in sede di approvazione, dal disegno di legge comunitaria 2007, che il Governo si era impegnato in Aula riportare nel disegno di legge finanziaria.

L’articolo 31, comma 1, è diretto a rifinanziare il decreto-legge n. 321 del 1996, che a sua volta rifinanziava la legge n. 808 del 1985, relativamente ad attività di ricerca e sviluppo svolte da imprese nazionali partecipanti a programmi in collaborazione internazionale per la realizzazione di aeromobili, motori, equipaggiamenti e materiali aeronautici.

Come ricordato nella relazione introduttiva al decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, in relazione all’articolo 32, i finanziamenti di cui alla predetta legge n. 808 del 1985 erano stati oggetto di una procedura di infrazione, che ha portato al rimborso di alcuni aiuti erogati e alla prossima archiviazione della stessa.

Potrebbe pertanto essere opportuno subordinare la norma in esame ad una autorizzazione in sede comunitaria, o al rispetto della normativa comunitaria in materia, al fine di evitare il rischio di incorrere nuovamente in una censura da parte delle istituzioni europee.

Un analogo richiamo alla normativa europea, con una formula del tipo: "Nel rispetto della normativa comunitaria in tema di aiuti di Stato" potrebbe essere utile anche per quanto riguarda gli aiuti alla imprenditoria femminile, di cui all’articolo 32, comma 1, e alle imprese di radiodiffusione di cui all’articolo 38, comma 3.

L’articolo 40 è diretto ad assicurare ulteriori condizioni di promozione della produzione audiovisiva europea e italiana. In particolare sono previste, otre alle quote riservate alle opere europee, delle sottoquote riservate alle "opere di espressione originale italiana ovunque prodotte".

Tali riserve – secondo il relatore - non sembrano presentare aspetti di incompatibilità con il principi di libera prestazione dei servizi in quanto esse non riguardano solo le imprese nazionali ma sono applicabili anche alle opere prodotte da imprese stabilite in altri Stati membri dell’Unione europea.

L’articolo 68 è diretto a consentire l’accesso ai fondi europei in materia migratoria, attraverso la previsione di risorse da destinare al cofinanziamento dei programmi per i quali si chiede il contributo europeo. Nel 2007 sono stati istituiti nuovi fondi dall’Unione europea che prevedono dei finanziamenti da destinare allo Stato italiano. Tuttavia, per non rischiare di perderli è necessario stanziare risorse interne destinate al cofinanziamento dei progetti.

A tal fine, la disposizione in oggetto autorizza la spesa di 1.500.000 euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, per la partecipazione del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno ai programmi cofinanziati dai fondi europei in materia migratoria.

L’articolo 70 stabilisce che le economie derivanti dalla revoca degli strumenti agevolativi di cui alla legge n. 488 del 1992 sono assegnate ad interventi aventi analoghe finalità di sviluppo. Tra le destinazioni individuate vi è la concessione di una riduzione degli oneri sociali per tutti i ricercatori e dipendenti assimilati impiegati nelle imprese innovatrici in fase di avvio, nel rispetto della Disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione.

Analoga riserva relativa al rispetto della normativa comunitaria potrebbe essere opportuna anche per i generici interventi di cui alla lettera e), concernenti l’attività di ricerca nel sistema energetico e il riutilizzo delle aree industriali del Mezzogiorno.

L’articolo 71 riformula la norma della finanziaria 2007 in tema di aree franche urbane, non attuata per difficoltà di ordine comunitario.

Proprio per superare queste difficoltà appare opportuna, al pari della disciplina francese in argomento, prevedere un tetto al reddito esercitato nella zona franca che può essere esentato dalle imposte sui redditi (limiti sono previsti per l’esenzione IRAP e per quella dei contributi previdenziali).

L’articolo 86, in tema di arbitrato, dispone, per tutte le pubbliche amministrazioni e le società a partecipazione pubblica, il divieto di sottoscrivere contratti di lavori, servizi o forniture che prevedano clausole compromissorie. Inoltre, relativamente ai contratti già sottoscritti e per i quali non si profilino controversie con collegi arbitrali costituiti alla data del 30 settembre 2007, si prevede l’obbligo di declinatoria della competenza arbitrale (comma 3, primo periodo). Per i collegi arbitrali costituiti tra il 30 settembre 2007 e la data di entrata in vigore della presente legge finanziaria, si prevede la decadenza automatica (comma 3, secondo periodo). Tali disposizioni sono motivati sia da ragioni di economicità, considerati gli elevati costi del giudizio arbitrale rispetto a quello ordinario, sia per altri inconvenienti relativi ai rapporti tra l’arbitrato e la giustizia ordinaria.

Tali norme sollevano tuttavia due ordini problemi. Mentre il divieto di clausola compromissoria può, pur con qualche dubbio, giustificarsi anche per le società partecipate da amministrazioni pubbliche per rapporti che si svolgono sul territorio nazionale, appare difficile giustificare tale norma per rapporti che si svolgono all’estero: la norma, se interpretata alla lettera può gravemente limitare l’operatività all’estero di società partecipate, data la consuetudinarietà delle clausole compromissorie nel commercio internazionale.

Il comma 3 incide invece sui contratti in essere e si compone di due periodi: nel primo si impone di declinare la competenza arbitrale, non in ogni caso ma soltanto ove tale facoltà sia prevista contrattualmente. Il secondo sembra far decadere, senza eccezioni e in via retroattiva, tutti i collegi costituiti dopo il 30 settembre 2007, oltretutto con compensazione delle spese fra le parti.

Tenuto conto di questi rilievi e in considerazione dei lunghi tempi della giustizia ordinaria italiana rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea, ci si potrebbe domandare se non sarebbe più opportuno, anziché escludere le clausole compromissorie, prevedere un tetto ai costi dell’arbitrato, rapportato al valore della controversia. Inoltre andrebbe anche rimossa la retroattività di cui all’ultimo periodo del comma 3 del citato articolo, relativo ai collegi arbitrali costituiti tra il 30 settembre e l’entrata in vigore della legge.

Quanto al decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, il relatore fa notare che esso contribuisce alla manovra per circa 7,5 miliardi di euro, a valere sull’esercizio finanziario 2007.

L’ammontare complessivo è ripartito in: 2,2 miliardi destinati ad una restituzione fiscale con bonus per le famiglie più deboli, indennizzi per le vittime del dovere e della criminalità organizzata, e sostegni all’acquisto dei libro scolastici; 3,4 miliardi ad investimenti nella mobilità e nell’abitazione, con particolare riguardo alla viabilità e alle infrastrutture nelle grandi città, e alle società Rete ferroviaria italiana e ANAS; 1,4 miliardi ad impegni già sottoscritti relativi alla cooperazione allo sviluppo e al contratto per il pubblico impiego; e 0,5 miliardi in altri interventi tra cui quelli relativi al 5 per mille dell’Irpef.

Le misure previste dal decreto-legge non sembrano sollevare dubbi di compatibilità con l’ordinamento comunitario; potrebbe peraltro essere previsto un richiamo al rispetto della normativa comunitaria in relazione all’utilizzo del fondo per le zone di confine con regioni a statuto speciale, di cui all’articolo 35, stante la genericità dei "progetti finalizzati allo sviluppo economico", oggetto del finanziamento.

Conclusa la propria relazione, il senatore ENRIQUES (Ulivo) dà lettura di uno schema di rapporto favorevole con osservazioni sui disegni di legge nn. 1817 e 1818 , nonchè di uno schema di parere favorevole con osservazioni sul disegno di legge n.1819.

 

Il PRESIDENTE dichiara aperta la discussione generale.

 

Prende la parola il senatore SILVESTRI (IU-Verdi-Com) per chiedere chiarimenti in merito all’eventuale previsione, nel disegno di legge finanziaria, di stanziamenti di fondi per i giovani, come previsto in precedenti provvedimenti finanziari, nonché se le agevolazioni per le imprese partecipanti a progetti di realizzazione di materiale aeronautico si riferiscano al settore civile o a quello militare.

Circa le ulteriori sovvenzioni concernenti l’attività di ricerca nel sistema energetico, l’oratore chiede se, al riguardo, è specificato per quale settore – eventualmente quello nucleare – sono previste tali agevolazioni.

 

Il senatore VEGAS(FI), anche alla luce delle valutazioni espresse ieri dal Commissario Almunia, non è in grado di considerare rispondente alla realtà l’affermazione, contenuta nella parte non dispositiva della bozza di rapporto predisposta dal relatore, secondo la quale risulterebbero onorati gli impegni dell’Italia relativi al rientro dell’indebitamento nella Pubblica Amministrazione al di sotto della soglia del 3 per cento del PIL entro il 2007 e ad una riduzione tendenziale del rapporto debito pubblico – PIL.

Egli, proprio a questo proposito, tiene a ricordare come l’Italia aveva garantito alle istituzioni comunitarie livelli di riduzione strutturale del deficit nel 2008 di almeno lo 0,5 annuo, laddove, come indicato nei documenti di bilancio presentati dal Governo, è d’uopo registrare un livello pari allo 0,2.

L’oratore, nel constatare come la legge di bilancio sia diventata, di fatto, uno strumento inutilizzabile di progettazione economica, nonostante la sua nuova strutturazione in missioni e programmi, segnala criticamente l’uso disinvolto, riproposto anche quest’anno nei documenti di bilancio, dei trasferimenti all’Unione europea, che non di rado, vengono impiegati anche come fondi di copertura per spese interne.

A fronte di una formale riduzione delle aliquote della tassazione per le imprese (IRES e IRAP), l’oratore fa notare come, in realtà, l’azione propugnata dal Governo non conduca affatto ad una effettiva diminuzione del livello di tassazione cui ogni impresa è soggetta. Tale linea di azione, in verità, contribuisce a creare una falsa opinione circa la maggiore attrattività del complessivo sistema fiscale italiano nei confronti degli operatori economici esteri, penalizzando, conseguentemente, anche gli obiettivi della strategia di Lisbona.

Circa la questione della detraibilità delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie, egli auspica, invece, una definizione di tale ammontare in via stabile, senza che si ricorra ad una sua contrattazione annuale.

Quanto al divieto di ricorso all’arbitrato per la risoluzione delle controversie societarie, egli reputa rilevante non tanto il problema legato al costo dell’arbitrato, quanto la possibilità che vengano prescritte clausole più vantaggiose quando sia parte in causa la pubblica amministrazione.

Il senatore VEGAS conclude il suo intervento, auspicando una sostanziale modifica del progetto di rapporto presentato dal relatore che tenga conto delle indicazioni testè illustrate.

 

Secondo il senatore BUTTIGLIONE (UDC) è falso dichiarare, come enunciato nello schema di rapporto, che l’Italia risulta ottemperante rispetto all’obiettivo di medio termine di rientro dell’indebitamento della pubblica amministrazione entro il 2011: ciò in quanto tale obiettivo viene prefigurato immaginando, nel previsto arco temporale, un tasso di crescita della PA pari a zero.

A suo avviso, si tratta di una affermazione poco credibile, che andrebbe, quindi, sostituita con una formulazione che evochi una generale preoccupazione di non adeguamento ai parametri previsti dai Trattati comunitari.

Altrettanto poco credibile risulta essere l’affermazione secondo cui gli impegni di spesa contenuti nella manovra finanziaria 2008 siano orientati al sostegno della crescita economica. Al riguardo, sarebbe opportuno omettere qualsiasi riferimento alla strategia di Lisbona, dal momento che essa si è dimostrata poco funzionante in molti Paesi dell’Unione.

Giudica positivamente, invece, l’espressione del timore che le misure agevolative agli autotrasporti possano configurarsi come aiuti di Stato, rammentando, però, la necessità di non riaprire un contenzioso comunitario avuto riguardo ad un settore così delicato dell’economia nazionale.

Per quanto concerne, inoltre, le norme che condizionano determinate agevolazioni ad una preventiva autorizzazione comunitaria, l’oratore si chiede se sia opportuno procedere con tale metodo, quando esiste la quasi certezza che molto difficilmente sarà concesso un "placet" da Bruxelles.

 

Il senatore ALLOCCA (RC-SE) reputa dogmatico e alquanto limitativo il tradizionale approccio basato sul rispetto dei parametri europei: l’attuale crisi dei mutui in America insegna, infatti, come, nel mondo globalizzato, sia importante tenere in considerazione anche altre tipologie di parametri, quale, appunto, quella della solvibilità finanziaria di un Paese.

Circa i rilievi mossi dal senatore Buttiglione al percorso di sviluppo prefigurato nei documenti di bilancio, egli tiene a precisare che la propria parte politica ha sempre valutato il processo di redistribuzione del reddito come fattore ineludibile della crescita stessa.

 

Il senatore GIRFATTI (DCA-PRI-MPA) , nell’esprimere condivisione con i punti di vista enucleati dai colleghi Vegas e Buttiglione, sottolinea l’incongruenza di fondo presente in non poche disposizioni del disegno di legge finanziaria, come quelle che postulano dei presunti benefici a favore delle imprese che, però, non saranno mai realmente elargiti in quanto è notorio che gli organi competenti dell’Unione europea non rilasceranno alcuna autorizzazione.

Proprio per tale motivo, egli auspica che nello schema di rapporto siano inserite valutazioni critiche molto più incisive, considerando le osservazioni del relatore Enriques piuttosto generiche, anche se formalmente corrette.

Coerentemente, egli dichiara, quindi, il proprio voto contrario alla bozza di rapporto.

 

Il PRESIDENTE , preso atto che nel corso della discussione sono emerse puntuali osservazioni ed integrazioni allo schema di rapporto, prospetta l’opportunità che si proceda ad un voto su tale schema come riformulato tenendo conto delle predette osservazioni.

 

Segue uno scambio di opinioni sull’ordine dei lavori, che registra gli interventi del senatore GIRFATTI (DCA-PRI-MPA) , che ribadisce la propria contrarietà alla proposta di rapporto in esame, e del senatore BUTTIGLIONE (UDC) , il quale sottolinea la necessità che la redazione del rapporto tenga comunque conto dei rilievi emersi nella seduta odierna.

 

Il PRESIDENTE rammenta come il controllo relativo alla corrispondenza degli indicatori economici nazionali con i parametri comunitari spetti, a norma del Regolamento, alla Commissione Bilancio, laddove la 14a Commissione ha, invece, facoltà di segnalare ogni profilo di incompatibilità nelle varie disposizioni contenute nei disegni di legge di bilancio e finanziaria.

 

A tale proposito, il senatore BUTTIGLIONE (UDC) rimane dell’opinione che la missione specifica della Commissione per le Politiche dell’Unione europea sia anche quella di valutare, in generale, la congruità delle decisioni della politica economica nazionale rispetto alla normativa europea.

 

Si associano a tale punto di vista il senatore GIRFATTI (DCA-PRI-MPA) ed il senatore VEGAS (FI) .

 

Prende, quindi, la parola il relatore ENRIQUES (Ulivo) il quale precisa in dettaglio le integrazioni che, sulla base dei rilievi critici mossi nel corso della discussione, ritiene recepibili nel testo del rapporto.

 

Il senatore SILVESTRI (IU-Verdi-Com) dichiara il proprio voto di astensione, non avendo ricevuta alcuna risposta alle domande poste attraverso il suo intervento.

 

Il PRESIDENTE , appurata la presenza del numero legale, mette ai voti lo schema di rapporto presentato dal relatore e riformulato secondo le osservazioni emerse durante la discussione. La Commissione lo approva a maggioranza.

 

Il PRESIDENTE , infine, verificata di nuovo la presenza del numero legale, pone in votazione lo schema di parere sul disegno di legge n. 1819 , anch’esso elaborato dal relatore Enriques, che è approvato a maggioranza dalla Commissione.

 

La seduta termina alle ore 15,10.

 

Allegato

 

RAPPORTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULLO STATO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE (DISEGNO DI LEGGE N. 1818 - TABELLA 2) (LIMITATAMENTE A QUANTO DI COMPETENZA) E SULLE PARTI CORRISPONDENTI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1817

 

La Commissione, esaminati lo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2007, limitatamente a quanto di competenza, e le parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria 2007,

ricordato che il Consiglio dei ministri economici e finanziari (Ecofin), con la raccomandazione indirizzata all’Italia del 12 luglio 2005, aveva avviato una procedura per deficit eccessivo, che impegnava ad un rientro dell’indebitamento nella pubblica amministrazione al di sotto della soglia del 3 per cento del prodotto interno lordo entro il 2007 e ad una riduzione tendenziale del rapporto tra debito pubblico e PIL;

rilevato che tali impegni risultano sostanzialmente adempiuti, come risulta anche dalla Nota di aggiornamento al DPEF 2008-2011, tanto da consentire la probabile archiviazione della predetta procedura di deficit eccessivo in occasione della riunione di primavera 2008 dell’Ecofin;

considerato inoltre che l’obiettivo di medio termine (OMT), previsto dal Programma di stabilità dell’Italia aggiornato al dicembre 2006 e approvato dallo stesso Ecofin nel febbraio del 2007, di riportare il rapporto deficit/PIL ad un sostanziale pareggio entro il 2011 e di ridurre il rapporto fra debito pubblico e PIL al 95% entro lo stesso periodo, risulta confermato dalla manovra di bilancio in cui il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto del 2,2% del PIL per il 2008, dell’1,5% per il 2009, dello 0,7% per il 2010 e del sostanziale pareggio nel 2011;

espressa preoccupata attenzione alla possibilità che i predetti obiettivi di medio termine possano non essere raggiunti appieno entro le scadenze temporali previste, in considerazione dei possibili sviluppi congiunturali in senso meno favorevole, in termini di crescita del prodotto interno lordo, di andamento delle entrate e di contenimento delle spese;

considerato che la manovra per il 2008, pari a 11 miliardi di euro, si inscrive nella strategia economica del Governo, come già evidenziata in sede di DPEF, che mira a procedere congiuntamente, con una equilibrata politica di redistribuzione, sia verso il risanamento, sia verso la crescita;

valutata positivamente la nuova struttura del bilancio, articolata in missioni e programmi, che consente una maggiore trasparenza e orientabilità dei conti pubblici, essendo incentrata più su "cosa" viene realizzato con le risorse a disposizione, che su "chi" le gestisce, esprimendo peraltro l’auspicio di una sua maggiore funzionalità anche ai fini del processo di integrazione europea dell’Italia;

considerato il programma "Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE", inserito nella missione "L’Italia in Europa e nel mondo", di cui alla tabella 2 annessa al disegno di legge di bilancio, per il quale è previsto uno stanziamento totale di 21.516 milioni di euro, ripartito in: 4,8 milioni di euro (UPB 3.1.1 "funzionamento") per spese relative al personale e all’acquisto di beni e servizi funzionali alle strutture amministrative; 15.801 milioni di euro (UPB 3.1.2 "interventi"), relativi al contributo italiano al bilancio dell’Unione europea a titolo di risorse proprie; 11,5 milioni di euro (UPB 3.1.3 "oneri comuni di parte corrente"), che rientrano nella categoria dei trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche; 5.699 milioni di euro (UPB 3.1.6 "investimenti"), destinati al fondo di rotazione per le politiche comunitarie, utilizzato per i programmi cofinanziati dall’Unione europea, a cui vanno aggiunti i 3.200 milioni stanziati dalla tabella D del disegno di legge finanziaria 2008 e la giacenza di tesoreria di 9.858,7 milioni di euro;

rilevato che le somme da versare per il finanziamento del bilancio dell’Unione europea a titolo di risorse proprie risultano inferiori di 1.600 milioni di euro, in considerazione della revisione del meccanismo delle risorse proprie deciso dal Consiglio europeo di Bruxelles del 15 e 16 dicembre 2005 e attuato con la decisione 2007/436/CE Euratom del 7 giugno 2007, e che lo stanziamento per il fondo di rotazione per le politiche comunitarie, previsto per il 2008, risulta notevolmente incrementato rispetto ai 4.255 milioni di euro del 2007;

formula, per quanto di competenza, un rapporto favorevole, con le seguenti osservazioni:

in relazione ai commi 30 e 31 dell’articolo 3 del disegno di legge finanziaria 2008, che prevedono l’estensione della detraibilità dell’IVA per prestazioni alberghiere e somministrazioni di alimenti e bevande inerenti alla partecipazione a convegni, congressi e simili, erogate nei giorni di svolgimento degli stessi, anche ai cosiddetti "pacchetti congressuali" acquistati dalle agenzie di viaggi e turismo, previa autorizzazione della Commissione europea, ai sensi dell’articolo 395 della stessa direttiva IVA 2006/112/CE, si ricorda che lo stesso articolo 395 della direttiva prevede che possano essere concesse deroghe alla direttiva "allo scopo di semplificare la riscossione dell’imposta o di evitare talune evasioni o elusioni fiscali", fattispecie in cui non sembra poter rientrare la detrazione in oggetto;

in relazione ai commi 3 e 4 dell’articolo 5, recanti misure agevolative per il settore dell’autotrasporto, si auspica una loro migliore formulazione e la previa autorizzazione comunitaria al fine di evitare la possibilità che le stesse possano configurarsi come aiuti di Stato alle imprese ai sensi dell’articolo 87 del Trattato CE;

in relazione all’articolo 31, comma 1, diretto a rifinanziare il decreto-legge n. 321 del 1996, per le agevolazioni, previste dalla legge n. 808 del 1985, di attività di ricerca e sviluppo svolte da imprese nazionali partecipanti a programmi in collaborazione internazionale per la realizzazione di aeromobili, motori, equipaggiamenti e materiali aeronautici, si ricorda che nel 2003 taluni finanziamenti relativi alla predetta legge n. 808 del 1985 erano stati dichiarati incompatibili dalla Commissione europea e che pertanto sarebbe opportuno subordinare la norma in esame ad una autorizzazione in sede comunitaria, o comunque al rispetto della normativa comunitaria in materia, al fine di evitare il rischio di incorrere nuovamente in una censura da parte delle istituzioni europee;

analogamente, potrebbe essere opportuno introdurre un richiamo al rispetto della normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato, anche per quanto riguarda gli aiuti alla imprenditoria femminile, di cui all’articolo 32, comma 1, e alle imprese di radiodiffusione di cui all’articolo 38, comma 3, nonché per i generici interventi di cui all’articolo 70, comma 1, lettera e), concernenti l’attività di ricerca nel sistema energetico e il riutilizzo delle aree industriali del Mezzogiorno;

in relazione all’articolo 71, che riformula la norma della finanziaria 2007 in tema di aree franche urbane, considerato che tale norma non ha trovato attuazione per difficoltà di ordine comunitario, si ritiene opportuno, al pari della disciplina francese in argomento, prevedere un tetto al reddito percepito nella zona franca su cui applicare l’esenzione fiscale.

 


COMMISSIONE PARLAMENTARE
QUESTIONI REGIONALI

Mercoledì 10 ottobre 2007

 

Presidenza del Presidente

Leoluca ORLANDO

 

 

SEDE CONSULTIVA

 

Legge finanziaria per l'anno 2008.

S. 1817 Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010.

S. 1818 Governo.

(Parere alla 5a Commissione del Senato).

(Esame congiunto e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

 

La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Il deputato Giovanni CREMA (Rosa nel Pugno), relatore, illustra il contenuto dei documenti di bilancio in titolo, osservando che il disegno di legge finanziaria per l'anno 2008 interviene sulle tendenze dei conti pubblici nel contesto degli indirizzi posti con le risoluzioni parlamentari che hanno approvato il Documento di programmazione economico finanziario 2008-2010 e sulla base degli elementi recati dalla «Nota di aggiornamento» al Documento medesimo. Segnala che il bilancio risulta strutturato per missioni (34) e programmi, al fine di perseguire una maggiore trasparenza della fase allocativa delle risorse. Fornisce quindi indicazioni in merito all'impostazione complessiva della manovra, volta a perseguire ed incentivare la competitività del sistema-Paese mediante misure ispirate ad una logica di miglioramento dell'efficienza dei servizi e finalizzate alla razionalizzazione e riclassificazione della spesa pubblica. Rileva che la portata dei documenti di bilancio in titolo conferma il già avviato superamento della logica dei tetti di spesa in favore del sistema dei saldi, la compartecipazione degli enti locali al gettito di tributi nazionali, lo sblocco delle addizionali IRPEF per i comuni. Valuta favorevolmente tale impostazione, che consente margini di autonomia e di responsabilità alle amministrazioni locali in materia fiscale, in attesa dell'auspicata attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in materia di federalismo fiscale. Si sofferma quindi sui contenuti dell'articolo 2 della legge finanziaria, che persegue l'obiettivo di ridurre il peso fiscale relativo all'imposta comunale sugli immobili (ICI) mediante la previsione di apposite detrazioni per l'abitazione principale. Esprime perplessità sull'efficacia delle specifiche procedure volte ad assicurare ai comuni il rimborso delle minori entrate derivanti dall'attuazione del nuovo sistema di detrazioni. Osserva l'opportunità di riformulare la disposizione, affinché sia congruamente garantita ai Comuni la certezza e l'effettività del rimborso ivi previsto a fronte delle minori entrate derivanti dall'attuazione del nuovo sistema di detrazioni riguardante l'imposta comunale sugli immobili (ICI). Riferisce quindi sulle disposizioni di cui all'articolo 6 della finanziaria, che dettano una nuova disciplina per il trasporto pubblico locale, riservando, al comma 3, ad un decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni e le Province Autonome, la ripartizione delle risorse per l'adeguamento dei trasferimenti statali alle Regioni. Richiama le disposizioni di cui all'articolo 10 del disegno di legge finanziaria, con cui si disciplina il patto di stabilità interno per gli anni 2008-2010 di province e comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, in conformità alle indicazioni del DPEF 2008/2011 secondo cui, a carico della finanza locale, si esclude l'applicazione di manovra aggiuntiva rispetto a quelle indicate dalla legislazione vigente ed il saldo finanziario tra entrate e spese finali continua a rappresentare il parametro su cui applicare le regole. Illustra quindi i contenuti delle norme recate dagli articoli 13 e 14 della legge finanziaria, che apportano modifiche al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nella prospettiva di un contenimento delle spese, stabilendo la riduzione del numero delle comunità montane mediante l'introduzione di requisiti altimetrici minimi per la costituzione; l'eliminazione del principio della rappresentanza delle minoranze nell'elezione degli organi rappresentativi delle comunità montane; la soppressione dei consigli circoscrizionali nei comuni con popolazione inferiore a 250.000 abitanti; la possibilità di istituire circoscrizioni territoriali per i comuni aventi popolazione tra i 100.000 e i 250.000 abitanti; la riduzione del numero dei consiglieri comunali e provinciali assegnati, in base alla popolazione residente, dall'articolo 37 del predetto decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Osserva al riguardo che sarebbe utile precisare, in ordine alle misure volte al contenimento dei costi delle comunità montane e per la rappresentanza nei consigli circoscrizionali, comunali e provinciali, nonché degli assessori comunali e provinciali, che siano fatte salve le competenze proprie delle autonomie territoriali e che l'intervento prospettato tenga conto dei principi cui appare orientata la complessiva riforma del sistema delle autonomie locali recata dal disegno di legge del Governo, all'esame in sede referente presso la 1a Commissione del Senato, relativo al «Codice delle autonomie», salvaguardando comunque il principio della rappresentanza delle minoranze nelle assemblee elettive degli enti locali. Richiama le previsioni dell'articolo 15 della finanziaria, che contempla una specifica norma di indirizzo volta a razionalizzare l'esercizio di funzioni amministrative, anche ai fini del coordinamento della finanza pubblica; in particolare si dispone che, in attuazione dell'articolo 118 della Costituzione, lo Stato e le Regioni provvedano, nell'ambito della rispettiva competenza legislativa, all'accorpamento o alla soppressione di enti, agenzie od organismi titolari di funzioni coincidenti, in tutto o in parte, con quelle assegnate agli enti territoriali, secondo principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. Dà conto della previsione di cui all'articolo 16 della finanziaria, che incrementa, rispetto all'attuale dotazione, il Fondo nazionale della montagna e che dispone, altresì, lo stanziamento di risorse per la valorizzazione e la promozione dello sviluppo sostenibile dei territori insulari. Osserva, al riguardo, l'esigenza che sia reso effettivo il coinvolgimento degli enti locali nella fase gestionale al fine di rendere conformi gli interventi medesimi alle peculiarità dei diversi territori che ne usufruiscono. Riferisce quindi su quanto statuito dall'articolo 18 del disegno di legge finanziaria, teso a dare attuazione ai Piani regionali di rientro dai deficit sanitari, sottoscritti con appositi Accordi dai Ministri della salute e dell'economia e delle finanze e dai Presidenti delle Regioni Lazio, Campania, Molise e Sicilia ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge 311/2004. Considera favorevolmente le previsioni di cui all'articolo 37 della finanziaria, volte a consentire la realizzazione di rilevanti arterie viarie attraverso l'opera di un organismo di diritto pubblico che assuma tutti i poteri di ANAS S.p.A. e che sia costituito in forma societaria e partecipato dalla stessa ANAS S.p.A. e dalle Regioni interessate, al fine di perseguire una stretta collaborazione tra lo Stato, le Regioni e gli enti locali. Ravvisa, in conclusione, l'opportunità di prospettare eventuali modifiche al complessivo sistema del patto di stabilità interno nel senso di estendere ulteriormente l'autonomia gestionale degli enti locali in materia di vincoli di entrata e di spesa affinché, nel quadro di un progressivo allineamento ai principi posti dall'articolo 119 della Costituzione, siano favorite politiche fiscali anche territorialmente differenziate e più conformi alle dinamiche locali ed alle situazioni socio-economiche delle realtà amministrate.

Leoluca ORLANDO, presidente, dichiara di condividere le valutazioni espresse dal relatore.

Il deputato Oriano GIOVANELLI (Ulivo) nel concordare con le osservazioni del relatore, fa notare che sui profili fiscali si delinea una accentuazione dello squilibrio già esistente tra le realtà territoriali meridionali e quelle del centro-nord. Sostiene che la riduzione dell'IRES potrebbe provocare ulteriori criticità sotto questo profilo; ravvisa pertanto l'opportunità di approfondire la portata degli interventi prospettati al riguardo. In merito alle disposizioni richiamate dal relatore sull'ICI, fa notare che il meccanismo delle detrazioni e dei rimborsi ai comuni, come configurato dalla legge finanziaria, determina di fatto una lesione dell'autonomia impositiva delle amministrazioni comunali. In relazione alle previsioni di cui all'articolo 12 della finanziaria, rileva il delinearsi di un intervento improprio di natura ordinamentale nel tentativo di pervenire ad una necessaria riduzione dei costi delle pubbliche amministrazioni. Aggiunge che tale percorso, non coordinato con la riforma del codice delle autonomie locali all'esame della 1a Commissione del Senato, rischia di produrre distorsioni al complessivo sistema delle autonome territoriali e di ledere, nello specifico, le competenze delle regioni in relazione alla disciplina delle comunità montane. Valuta negativamente la previsione secondo cui l'assegnazione dei fondi per la montagna e per le isole minori, cui si riferisce l'articolo 16 della finanziaria debba essere gestita dal ministero competente senza un adeguato coinvolgimento delle autonomie locali. Esprime infine perplessità sulle disposizioni relative al pubblico impiego, che tendono a limitare i margini di intervento delle amministrazioni comunali nella gestione del relativo personale, salvo che nel comparto della sanità.

Il senatore Enzo Giorgio GHIGO (FI), intervenendo in relazione alle misure di contrasto del deficit sanitario, fa notare che il meccanismo previsto all'articolo 18 del disegno di legge finanziaria costituisce di fatto una lesione dei principi fissati dall'articolo 119 in materia di federalismo fiscale. Evidenzia che nei confronti delle regioni non sembrano prefigurarsi interventi strutturali risolutivi, bensì misure «tampone» dal carattere contingente ed episodico, prive di una solida prospettiva nel lungo periodo. Fa notare che a causa dei disavanzi maturati anche dalle altre regioni si preannunciano, da parte delle medesime amministrazioni regionali, richieste di revisione del «Patto della salute». Sostiene pertanto che occorra elaborare un diverso sistema di finanziamento del Servizio sanitario nazionale per evitare che si giunga al collasso dell'intero settore. Dichiara quindi, a nome del suo gruppo, che intende astenersi sul provvedimento in esame.

Il senatore Fernando ROSSI (Misto-Mpc) valuta negativamente l'impostazione complessiva della finanziaria per l'anno 2008. Esprime riserve sulle previsioni relative al sistema di detrazioni collegate all'imposta comunale sugli immobili, rilevando che la disciplina dell'ICI non rappresenta certamente una delle priorità del Paese in materia economico-finanziaria. Ritiene inefficaci le disposizioni del provvedimento relative agli incentivi alle imprese e quelle a favore dei cosiddetti «incapienti». Fa notare che anche il settore della ricerca non viene potenziato adeguatamente. In relazione alle previsioni di cui all'articolo 12, osserva che l'esigenza di pervenire ad una riduzione dei cosiddetti «costi della politica» rischia di penalizzare le autonomie territoriali riducendo gli spazi di democrazia e di confronto nelle assemblee elettive locali. Sostiene la necessità che siano costantemente monitorati i livelli delle prestazioni e dei servizi offerti dalle amministrazioni comunali, al fine di indurre le medesime ad una efficiente e più oculata gestione amministrativa, unico rimedio per limitare i costi degli apparati pubblici. Esprime quindi parere contrario sui documenti di bilancio in oggetto.

Il senatore Andrea FLUTTERO (AN) dichiara il proprio parere contrario sul disegno di legge finanziaria per l'anno 2008.

Il deputato Giovanni CREMA (Rosa nel Pugno), relatore, in esito agli orientamenti emersi nel corso del dibattito, formula una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 1).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

 

 


Allegato 1

 

 

Legge finanziaria per l'anno 2008 (S. 1817 Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010 (S. 1818 Governo).

 

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

esaminati il disegno di legge S. 1817 Governo, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria per l'anno 2008», ed il disegno di legge S. 1818 Governo, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010»;

valutata la coerenza dei documenti di bilancio con l'esigenza di coniugare il necessario consolidamento della finanza pubblica con gli obiettivi di effettivo rilancio delle iniziative per lo sviluppo;

rilevato che il disegno di legge finanziaria per l'anno 2008 interviene sulle tendenze dei conti pubblici nel contesto degli indirizzi posti con le risoluzioni parlamentari che hanno approvato il Documento di programmazione economico finanziario 2008-2010 e sulla base degli elementi recati dalla «Nota di aggiornamento» al Documento medesimo; valutato il nuovo bilancio organizzato per missioni (34) e programmi, tendenzialmente teso ad accrescere la trasparenza della fase allocativa delle risorse;

considerata l'impostazione complessiva della manovra, volta a perseguire ed incentivare la competitività del sistema-Paese mediante misure ispirate ad una logica di miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei servizi e finalizzate alla razionalizzazione, riclassificazione e revisione della spesa pubblica; tesa altresì al perseguimento di una maggiore equità sociale attraverso il ricorso a specifici interventi di recupero della stabilità nel lavoro, di aumento degli sgravi fiscali e degli incentivi per le famiglie e le imprese, di tutela e salvaguardia per i redditi più bassi;

evidenziato il profilo che connota il contenuto dei documenti di bilancio in titolo, che conferma il già avviato superamento della logica dei tetti di spesa in favore del sistema dei saldi, la compartecipazione degli enti locali al gettito di tributi nazionali, lo sblocco delle addizionali IRPEF per i comuni; apprezzata la suddetta impostazione, tesa ad affermare margini di autonomia e di responsabilità delle amministrazioni locali in materia fiscale, in attesa dell'auspicata attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in materia di federalismo fiscale;

rilevato che, ai sensi dell'articolo 2 della legge finanziaria, l'obiettivo di ridurre il peso fiscale relativo all'imposta comunale sugli immobili (ICI) gravante sui soggetti passivi titolari di abitazioni principali, perseguito mediante la previsione di apposite detrazioni per l'abitazione principale, è accompagnato dalla definizione di specifiche procedure rispondenti all'esigenza di assicurare ai comuni il rimborso delle minori entrate derivanti dall'attuazione del menzionato nuovo sistema di detrazioni; evidenziato altresì che la disciplina in oggetto sembra accrescere la dipendenza dei Comuni dai trasferimenti statali e ne attenua l'autonomia impositiva affermata in conformità ai principi posti dall'articolo 119 della Costituzione;

considerato che l'articolo 5 della finanziaria, al comma 1, reca opportune disposizioni di proroga del termine di validità delle leggi Regionali in materia di IRAP e di tassa automobilistica varate dalle amministrazioni regionali in difformità con la normativa statale di riferimento; e che i commi da 43 a 46 del medesimo articolo incrementano le risorse a disposizione delle Regioni e delle Province autonome per il finanziamento di investimenti di potenziamento della rete infrastrutturale, dei servizi nei porti, dei collegamenti stradali e ferroviari nelle aree portuali;

valutate le disposizioni di cui all'articolo 6 della finanziaria, che dettano una nuova disciplina per il trasporto pubblico locale, riservando, al comma 3, ad un decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni e le Province Autonome, la ripartizione delle risorse per l'adeguamento dei trasferimenti statali alle Regioni;

considerate le disposizioni di cui all'articolo 10 del disegno di legge finanziaria, con cui si disciplina il patto di stabilità interno per gli anni 2008-2010 di province e comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, in conformità alle indicazioni del DPEF 2008/2011 secondo cui, a carico della finanza locale, non è prevista l'applicazione di manovra aggiuntiva rispetto a quelle indicate dalla legislazione vigente ed il saldo finanziario tra entrate e spese finali continua a rappresentare il parametro su cui applicare le regole; apprezzato l'intento di avviare un percorso istituzionale volto a superare le criticità emerse, ispirato al principio per cui le modalità per raggiungere gli obiettivi prefissati di finanza pubblica vengono definite e condivise preliminarmente tra il Governo e gli enti locali;

considerato quanto statuito dall'articolo 12 della finanziaria, con cui si prevede, in attesa della riforma del sistema dei trasferimenti erariali agli enti locali, che i contributi a favore degli enti locali siano attribuiti al singolo ente nella stessa misura riconosciuta nell'anno 2007, e si conferma altresì la compartecipazione delle province al gettito IRPEF nella misura di quella attribuita nell'anno precedente;

preso atto delle norme recate dagli articoli 13 e 14 della legge finanziaria, che apportano modifiche al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nell'ottica di un contenimento delle spese, prescrivendo la riduzione del numero delle Comunità montane mediante l'introduzione di requisiti altimetrici minimi per la costituzione; l'eliminazione del principio della rappresentanza delle minoranze nell'elezione degli organi rappresentativi delle comunità montane; la fissazione di una specifica competenza della legge regionale in materia di disciplina di comunità montane; la soppressione dei consigli circoscrizionali nei comuni con popolazione inferiore a 250.000 abitanti; la possibilità di istituire circoscrizioni territoriali per i comuni aventi popolazione tra i 100.000 e i 250.000 abitanti; la riduzione del numero dei consiglieri comunali e provinciali assegnati, in base alla popolazione residente, dall'articolo 37 del predetto decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;

considerato che l'articolo 15 della finanziaria, nel rispetto della sfera di autonomia garantita alle Regioni dalla Costituzione, contempla una specifica norma di indirizzo volta a razionalizzare l'esercizio di funzioni amministrative, anche ai fini del coordinamento della finanza pubblica; in particolare si dispone che, in attuazione dell'articolo 118 della Costituzione, lo Stato e le Regioni provvedano, nell'ambito della rispettiva competenza legislativa, all'accorpamento o alla soppressione di enti, agenzie od organismi titolari di funzioni coincidenti, in tutto o in parte, con quelle assegnate agli enti territoriali, secondo principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza; si prevede altresì che i comuni e le province provvedano alla soppressione di enti, agenzie, organismi istituiti dai medesimi enti locali e titolari di funzioni, in tutto o in parte, svolte dagli stessi enti locali;

evidenziata la previsione di cui all'articolo 16 della finanziaria, che incrementa, rispetto all'attuale dotazione, il Fondo nazionale della montagna e che dispone, altresì, lo stanziamento di risorse per la valorizzazione e la promozione dello sviluppo sostenibile dei territori insulari;

rilevato quanto statuito dall'articolo 18 del disegno di legge finanziaria, teso a dare attuazione a quanto previsto nei Piani regionali di rientro dai deficit sanitari, sottoscritti con appositi Accordi dai Ministri della salute e dell'economia e delle finanze e dai Presidenti delle Regioni Lazio, Campania, Molise e Sicilia ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge 311/2004; evidenziato altresì che per le predette Regioni non si prefigura alcun intervento strutturale risolutivo né sembra delinearsi complessivamente una scelta strategica e di prospettiva per le altre realtà regionali;

considerate le previsioni di cui all'articolo 37 della finanziaria, volte a consentire che la realizzazione di rilevanti arterie viarie avvenga attraverso l'opera di un organismo di diritto pubblico che assuma tutti i poteri di ANAS S.p.A. e che sia costituito in forma societaria e partecipato dalla stessa ANAS S.p.A. e dalle Regioni interessate, al fine di perseguire una solida collaborazione tra lo Stato, le Regioni e gli enti locali e riconoscere in particolare alle Regioni una più incisiva funzione di collegamento con il territorio allo scopo di affermare un modello operativo che permetta di superare i limiti funzionali e normativi riscontrati e che assicuri una maggiore efficienza, funzionalità e tempestività nell'attività di programmazione, esecuzione e gestione delle infrastrutture autostradali;

rilevato quanto previsto dall'articolo 50 della finanziaria, nei commi da 9 a 17, in cui si prospetta, al fine di perseguire una maggiore qualità del servizio di istruzione e della efficienza della spesa, di avviare in taluni ambiti territoriali la sperimentazione di un nuovo modello organizzativo, sulla base di un atto di indirizzo da concordare fra Stato, Regioni, enti locali e istituzioni scolastiche;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

a) sia riformulata la disposizione dell'articolo 2 della legge finanziaria, affinché sia congruamente garantita ai Comuni la certezza e l'effettività del rimborso ivi previsto a fronte delle minori entrate derivanti dall'attuazione del nuovo sistema di detrazioni riguardante l'imposta comunale sugli immobili (ICI), non apparendo il sistema adottato coerente con i principi richiamati dall'articolo 119 della Costituzione;

b) siano apportate, all'articolo 10 della legge finanziaria, apposite modifiche al complessivo sistema del patto di stabilità interno volte ad ampliare i parametri relativi all'autonomia gestionale degli enti locali in materia di vincoli di entrata e di spesa affinché, nel quadro di un progressivo allineamento ai principi posti dall'articolo 119 della Costituzione, siano favorite politiche fiscali anche territorialmente differenziate e più conformi alle dinamiche locali ed alle situazioni socio-economiche delle realtà amministrate;

c) sia inserito, agli articoli 13 e 14 della legge finanziaria, in ordine alle misure volte al contenimento dei costi delle comunità montane e per la rappresentanza nei consigli circoscrizionali, comunali e provinciali, nonché degli assessori comunali e provinciali, apposito inciso per il quale sono fatte salve le competenze proprie delle autonomie territoriali, e ciò affinché l'intervento prospettato tenga conto dei principi cui appare orientata la complessiva riforma del sistema delle autonomie locali recata dal disegno di legge del Governo, all'esame in sede referente presso la 1a Commissione del Senato, relativo al «Codice delle autonomie», salvaguardando comunque il principio della rappresentanza delle minoranze nelle assemblee elettive degli enti locali;

d) sia inserita, all'articolo 16 della legge finanziaria, nella parte in cui si prevedono stanziamenti di risorse per lo sviluppo della montagna e delle isole minori, un'apposita clausola di salvaguardia delle competenze regionali e degli enti locali nella fase gestionale, al fine di rendere conformi gli interventi prospettati alle peculiarità dei diversi territori che ne usufruiscono.