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Informativa urgente del Governo sul grave incidente verificatosi sulla linea della metropolitana di Roma.
PRESIDENTE. Avrà ora luogo lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sul grave incidente verificatosi sulla linea della metropolitana di Roma.
Dopo l'intervento del rappresentante del Governo interverranno i rappresentanti dei gruppi in ordine decrescente, secondo la rispettiva consistenza numerica, per cinque minuti ciascuno. Un tempo aggiuntivo è attribuito al gruppo Misto.
(Intervento del ministro dei trasporti)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, l'informativa riguarderà innanzitutto la sequenza dei fatti che hanno portato all'incidente di stamani. L'incidente si è verificato alle ore 9,37 presso la stazione di piazza Vittorio della linea A della metropolitana di Roma: un convoglio in arrivo alla stazione di piazza Vittorio ha tamponato il convoglio che sostava in stazione e che, già fermo, aveva le porte aperte per consentire la discesa e la salita dei passeggeri.
Posso riferire sulla situazione del tardo pomeriggio, in base alla quale dobbiamo contare, purtroppo, una vittima (una giovane donna di trent'anni), un'altra persona (sembrerebbe una donna, forse di nazionalità giapponese) in gravi condizioni ed attualmente (comunque, fino a poco fa) sottoposta ad un intervento chirurgico alquanto importante, e 236 feriti, di cui 210 lievi (i quali non hanno avuto bisogno di ricovero e sono stati dimessi dopo laPag. 61medicazione), 20 feriti in maniera abbastanza seria e 5 in gravi condizioni, sia pure non in pericolo di vita.
Desidero esprimere il cordoglio e le condoglianze del Governo ai parenti della vittima, nonché la solidarietà a tutte le persone rimaste coinvolte nell'incidente. Debbo aggiungere che, poco dopo l'incidente, mi sono recato nella stazione della metropolitana di piazza Vittorio ed ho potuto constatare di persona la rapidità e l'efficienza dei soccorsi. Da questo punto di vista, rivolgo il plauso del Governo ai vigili del fuoco ed a tutti gli uomini delle forze dell'ordine che sono intervenuti, anche perché dobbiamo presumere che, nei momenti successivi all'incidente, essi abbiano evitato che si verificassero altre conseguenze gravi a causa del panico che normalmente creano simili episodi.
Esporrò ora qualche considerazione di carattere tecnico, probabilmente anche un po' noiosa, per cercare di spiegare quali fossero le condizioni dei convogli e dei sistemi di controllo esistenti - nonostante i quali si è comunque verificato l'incidente - sia sui convogli sia sulla linea.
Sulla linea A della metropolitana di Roma è installato un impianto di segnalamento che ha due funzioni: una è quella di assicurare il distanziamento e la protezione dei treni in circolazione mediante un sistema chiamato ATP (Automatic Train Protection); la seconda è quella del comando e controllo dei movimenti di treni dalla stazione, mediante un apparato denominato ACEI. In particolare, il sistema di protezione automatica a bordo è costituito da un impianto di blocco automatico per la trasmissione di informazioni di sicurezza ai treni e di apparati di bordo per la ripetizione dei segnali, il controllo della velocità e l'eventuale intervento della frenatura di soccorso del treno in caso di mancato intervento del macchinista. Le informazioni sono trasmesse attraverso apposite bobine collocate in testa alle elettromotrici.
Uno di tali sistemi consente di controllare, in particolare, laddove venga superata la velocità limite della tratta; in tal caso, in caso di mancato intervento del macchinista, la frenatura avviene attraverso un sistema automatico. Detto in termini forse un po' più semplici, si tratta di questo: qualora un convoglio percorra una tratta per la quale è prevista una velocità limitata a velocità superiore, una segnalazione acustica richiama l'attenzione del macchinista; se il macchinista non provvede a frenare entro sei secondi, entra in funzione un dispositivo automatico che abbassa la velocità fino a ricondurla sotto la soglia stabilita.
Se, per caso, avviene che il convoglio supera un segnale di rosso di impedimento - che, quindi avrebbe significato che il treno avrebbe dovuto stare fermo -, anche in tal caso scatta il meccanismo di frenata del convoglio stesso, così come scatta il meccanismo di frenata del convoglio laddove, per una causa qualsiasi, il macchinista sia fuori operatività a causa, ad esempio, di un malore, di un incidente, di un'assenza. In tutti questi casi, interviene un meccanismo di blocco automatico. Il punto è che, malgrado tutto ciò e malgrado il sistema installato sia considerato uno tra i più avanzati dal punto di vista tecnologico, l'incidente è avvenuto esattamente in tale tipo di circostanze e stiamo cercando di appurarne le cause. A tale scopo, ho nominato una commissione d'inchiesta, presieduta dal direttore generale della ripartizione sicurezza del nostro Ministero, e composta da alcuni funzionari e da un docente universitario esperto in materia. Tale commissione ha la finalità precisa di individuare le cause di quanto si è verificato e per tale finalità ha a disposizione, oltre alla scena stessa dell'incidente, il dispositivo a bordo dei convogli che registra quanto avviene, una sorta di «scatola nera» equivalente a quelle installate sugli aerei, nonché la base informativa che risiede presso la Direzione centrale operativa situata alla Garbatella.
Questo è il quadro della situazione al momento. La commissione di cui ho detto si insedierà domani, in mattinata, presso il mio ufficio al Ministero. In tale sede stabiliremo tempi e modi per la presentazione delle risultanze.
(Interventi)
PRESIDENTE. Grazie, signor ministro.
Procediamo ora con gli interventi dei gruppi. Ricordo al ministro che anche l'Assemblea ha già espresso il cordoglio ai familiari delle vittime, insieme all'apprezzamento per la tempestività e l'efficacia dei primi soccorsi.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Meta. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META. Signor Presidente, signor ministro, onorevoli colleghi, voglio dare atto della sensibilità dimostrata dal ministro Bianchi e dal Governo nell'aver accolto l'invito a venire a riferire in Parlamento con assoluta urgenza.
L'incidente avvenuto stamani a Roma sulla linea A della metropolitana ha colpito profondamente non solo la città, ma l'intero paese, come abbiamo potuto constatare. Anch'io voglio cogliere l'occasione per manifestare il vivo cordoglio per la morte della signora Lisi ed esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e la vicinanza ai feriti coinvolti nell'incidente. Voglio, inoltre, esprimere il vivo apprezzamento alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco, ai volontari e al personale sanitario per l'efficacia e la rapidità dei soccorsi ai passeggeri ed ai feriti, ma anche al forte spirito civico dei cittadini di Roma, che hanno collaborato attivamente ai soccorsi, consentendo un pronto e positivo intervento.
Resta, tuttavia, signor ministro, la gravità di un incidente che non pensavamo fosse possibile, anche perché i due treni coinvolti sono stati realizzati nel 2005. Auspichiamo che le indagini, prontamente annunciate, possano servire ad individuare con precisione le cause di questo triste avvenimento, anche perché è necessario porre in essere tutti gli atti utili affinché simili episodi non abbiano più a ripetersi. Il tema della sicurezza del trasporto pubblico è essenziale per tutti noi. Lo è anche per il Governo che, non a caso, compiendo una precisa scelta, ha introdotto nel disegno di legge finanziaria per il 2007 apposite poste di bilancio in tema di sicurezza. Stando alle agenzie di stampa ed alle dichiarazioni rilasciate sino ad ora dai tecnici, si stanno già avanzando varie ipotesi sulle cause dell'incidente: un incidente di cantiere, un cattivo funzionamento del sistema frenante, un superamento del segnale disposto sul rosso ed altri aspetti ai quali lei si richiamava.
Né vogliamo noi partecipare, signor ministro, a polemiche pretestuose, quando ci troviamo di fronte a vittime ed a 170 feriti gravi e, in qualche caso, gravissimi. Sarebbe facile, per parte nostra, ricordare che nei cinque anni precedenti sono stati definanziati tutti gli interventi e i piani della sicurezza dei sistemi ferroviari, e tagliati tutti i capitoli di spesa dedicati al trasporto pubblico locale, ma non è questo il momento.
Proprio qualche ora fa, abbiamo discusso in Assemblea una mozione riguardante la candidatura della città di Roma ad ospitare le Olimpiadi del 2016; gli argomenti, i toni, i ragionamenti hanno avuto tutti un carattere condiviso e davvero obiettivo. Come mai, nelle stesse ore, assistiamo a dichiarazioni, per fortuna solo di alcuni esponenti della destra, che esprimono tutt'altro tono in modo avventato e strumentale? Io credo che appaiano di cattivo gusto i richiami alla festa del cinema visto che gli organizzatori hanno già annullato in mattinata, in segno di cordoglio e di solidarietà, tutte le iniziative ad eccezione delle semplici proiezioni dei film in calendario. Tale decisione è stata assunta dal presidente Goffredo Bettini e dal sindaco del comune di Roma Walter Veltroni.
Auspichiamo, a tale punto, che le commissioni di inchiesta già costituite possano indagare e chiarire le cause che hanno portato allo scontro dei due treni. Fare chiarezza con urgenza, lo chiedono il nostro gruppo ed il Parlamento intero; lo chiedono i cittadini, i pendolari di Roma, i lavoratori della metropolitana; lo chiedono, infine, le migliaia di turisti, italianiPag. 63e stranieri, che ogni giorno vengono attratti dalle bellezze e dall'ospitalità di Roma.
Signor ministro, noi siamo fiduciosi che presto ella verrà a riferire in Parlamento, in sede di Commissione trasporti, sull'esito delle indagini e sulle proposte operative per raggiungere i più alti livelli di sicurezza nel trasporto pubblico. Certo, sappiamo che il trasporto ferroviario in Italia è tra i più sicuri al mondo; tuttavia, riteniamo che occorra percorrere tutte le iniziative possibili per renderlo ancora più sicuro (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sanza. Ne ha facoltà.
ANGELO MARIA SANZA. Signor ministro, anch'io la ringrazio per la sensibilità mostrata con la sua presenza in Assemblea questo pomeriggio e per averci dato contezza del grave incidente accaduto nella metropolitana di Roma quest'oggi.
Voglio anch'io, a nome del nostro gruppo, porgere il cordoglio e la solidarietà alle famiglie della vittima e dei feriti, nella speranza che le istituzioni possano cogliere questa triste vicenda per far meglio.
Poteva essere, per il numero dei passeggeri che usavano la metropolitana a quell'ora, una tragedia di ben più gravi proporzioni; così com'è andata, possiamo anche concludere che, ad eccezione della vicenda della vittima e di quei feriti gravi dei quali ci ha riferito, la situazione si è contenuta entro limiti accettabili per una società tecnologicamente avanzata.
Dobbiamo, però, signor ministro, cogliere questa occasione - e non vuole essere, la mia, una polemica pretestuosa, come invece osservava poc'anzi il collega Meta - per richiamare l'attenzione su alcuni profili. Al riguardo, non voglio autocitarmi né intendo sottolineare in questa sede che ero stato un profeta di sventure ma, qualche giorno fa, in sede di Commissione le segnalai che cento milioni di euro per tre anni per rinnovare il materiale rotabile su ferro come su gomma - e lei, signor ministro, me ne dette atto - era un fondo di ben modesta entità. In tal senso, collega Meta, non si possono rivendicare primazie di alcun genere; stiamo ad oggi e consideriamo quanto, chi oggi ha responsabilità di Governo, pone in essere.
Non sono previsti nella legge finanziaria i mezzi economici per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti del trasporto pubblico locale. Vorrei richiamare alla sua attenzione, signor ministro - e a quella del Parlamento - questi dati che possono riguardare la vicenda di oggi: cento milioni di euro per tre anni per il materiale rotabile, nessuna lira per il personale viaggiante e, inoltre, arrivano voci che il personale utilizzato in questi mezzi ultra-automatizzati è chiamato a prolungare il proprio lavoro per ore, con una maggiore usura delle proprie facoltà.
È un tema così delicato per cui non possiamo «palleggiarci» responsabilità tra maggioranza e minoranza, ma credo che sia opportuno che tutte le istituzioni facciano una riflessione seria sulla qualità del pendolarismo nel nostro paese. Esso utilizza materiale rotabile scadente, in uso da molti anni, spesso sporco e senza un'adeguata manutenzione. Non vorrei dire che fortunatamente l'incidente sia avvenuto con due convogli tra i più nuovi moderni che si muovono su questa rete, ma se stiamo a quello che ha detto il presidente della Metropolitana di Roma, dottor Bianchi, vi è materiale rotabile che andrebbe urgentemente rinnovato. Dunque, non vi è solo una responsabilità del Governo nazionale - e concludo, Presidente -, ma anche quella degli enti locali. Io mi fermo qui per dirle, signor ministro, che apprezzo il fatto che lei abbia nominato una commissione d'inchiesta: vedremo dal lavoro di questa commissione quali siano state le ragioni dell'incidente. Esprimo inoltre l'apprezzamento per la sua venuta in quest'aula. Vi sarà un impegno tenace da parte dell'opposizione nell'incalzare il Governo e nel seguire il suo lavoro per trarne suggerimenti utili per rispondere a determinati problemi del paese, affinchè non abbiano più ad accadere.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alemanno. Ne ha facoltà.
GIOVANNI ALEMANNO. Signor Presidente, signor ministro, la gravità di quello che è successo oggi, le persone che sono rimaste ferite, la vittima, l'impegno veramente encomiabile da parte delle forze preposte alla protezione civile ci impongono di tenere toni molto misurati e attenti rispetto alla valutazione a caldo di questo evento. Dunque, attendiamo con grande sollecitudine ed attenzione gli esiti della commissione di inchiesta che lei ha giustamente istituito e li aspettiamo con ansia. Il problema di fondo su cui oggi noi ci arrovelliamo, e che lei ha rappresentato anche nella sua comunicazione, è che siamo di fronte ad un incidente che non doveva accadere. E un incidente che, anche se ci fosse stato l'errore umano o un comando sbagliato dalla regia delle metropolitane - come sembra emergere in queste ore -, anche se dovessimo rilevare che si è trattato di una carenza di manutenzione, di stanziamenti e finanziamenti nel corso degli anni da parte dei diversi governi rispetto al problema del trasporto pubblico urbano, anche se tutto ciò dovesse essere accertato, rimane il fatto che quell'incidente non doveva verificarsi perché i sistemi di sicurezza automatici che entrano in funzione dovevano essere tali da impedire un incidente così banale e tanto catastrofico. Questo è il dato che ci preoccupa.
Quando accade qualcosa che non sarebbe dovuto accadere, qualcosa che si presenta come un fatto inspiegabile, che avviene nel cuore di Roma e interessa la dorsale principale del trasporto pubblico della città (la linea A della metropolitana è il cuore del trasporto pubblico urbano) allora tutto diventa possibile e dobbiamo allargare il dubbio a qualsiasi altra cosa. Non si tratta di incidente marginale, non si tratta di una situazione marginale, ma di una realtà centrale. Questo è ciò che oggi si domandano, inquieti, i cittadini di Roma.
Ecco perché è necessaria una commissione d'inchiesta che vada fino in fondo, che non pratichi sconti, che faccia chiarezza e che chieda ai vertici di Met.Ro. come mai oggi comparisse, nella cronaca di un importante quotidiano di Roma, un atto di denuncia nel quale si affermava che ci sono gravi problemi di manutenzione e si ricorreva alla espressione: «SOS metropolitane a Roma». Proprio oggi, per una coincidenza veramente drammatica, accade l'incidente mortale. Credo, allora, che noi dobbiamo avere riscontri seri, che non dobbiamo fare sconti e che dobbiamo rivedere complessivamente la filosofia che presiede a queste realtà. Il dato di fondo è che i ritardi che si sono accumulati nel settore del trasporto pubblico urbano di Roma portano ad un sovraccarico della rete esistente e che tale sovraccarico si è verificato progressivamente. A fronte di questo, è stata più volte sottolineata la necessità di aumentare i livelli di controllo, di manutenzione e di attenzione rispetto alla linea della metropolitana. Evidentemente, tutto ciò non ha funzionato di fronte a realtà di questo genere.
Mi permetto di dire che tutto questo è il pregresso. Tuttavia, se c'era pericolo su quella linea di metropolitana e se un incidente che non sarebbe dovuto accadere è accaduto, allora vuol dire che qualcuno o qualcosa - mi riferisco non al macchinista, alla prima linea, o agli stracci che volano, a volte, quando c'è qualche responsabilità da attribuire, ma a qualcuno più in alto - non ha funzionato. Noi dobbiamo saperlo perché non ci possiamo permettere un'ombra di insicurezza e di indecisione sulla dorsale principale del trasporto pubblico urbano, proprio nel momento in cui, come sottolineava il collega Meta, tutti ci predisponiamo a chiedere, con forza, la candidatura di Roma quale sede delle Olimpiadi del 2016. Dobbiamo dare certezze assolute e dobbiamo avere chiarezza sul motivo per cui accade quanto è accaduto, proprio nello stesso giorno in cui compaiono le denunce giornalistiche e si assiste quasi ad uno scarico di responsabilità da parte dei vertici della società preposta al controllo della metropolitana di Roma. Il Governo deve intervenire, da esso deve provenire un segnalePag. 65molto forte e ci attendiamo che questo segnale sia assolutamente tranquillizzante rispetto alle inquietudini che, in questi momenti, si stanno addensando in tutta Roma.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Smeriglio. Ne ha facoltà.
MASSIMILIANO SMERIGLIO. Signor Presidente, signor ministro, esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Alessandra Lisi, uno dei tanti pendolari che ogni giorno arrivano a Roma per motivi di studio o di lavoro. Non so, signor ministro, se lei abbia avuto modo di consultare la pagina romana del quotidiano la Repubblica. Le leggo alcune righe: «SOS metropolitane A e B. Lo lancia lo stesso presidente di Met.Ro, Stefano Bianchi. I trentuno treni della linea B» - egli dice - «viaggiano dal 1989 senza mai essere stati sottoposti ad una manutenzione straordinaria. Venticinque hanno macinato tra il milione e il milione e mezzo di chilometri. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: dalla metà del 2005 si sono moltiplicati i guasti dei convogli e le corse saltate». Più avanti, sempre nel medesimo articolo, si afferma: «Rimangono da ammodernare con urgenza le stazioni Vittorio Emanuele, Repubblica, Barberini, Spagna, Flaminio e Lepanto». Signor ministro, chiediamo l'accertamento della verità, auspicando che l'inchiesta sui fatti accaduti analizzi a fondo il sistema di sicurezza delle metropolitane romane, tenendo conto del fatto che il sistema di sicurezza a bordo dei convogli ferroviari delle metropolitane - il sistema cosiddetto train stop - è predisposto per arrestare il treno in caso di superamento del segnale rosso dovuto ad errore umano, malore o assenza.
Quanto accaduto oggi pone un interrogativo inquietante sul funzionamento di questo sistema di sicurezza. Ci sono giunte segnalazioni da parte di alcuni macchinisti della metro secondo i quali, per far circolare le metropolitane a 90 secondi l'una dall'altra e per evitare intralci al traffico in caso di anomalie - ad esempio, guasti alle porte, incarrozzamento lento ed altro -, detto sistema di sicurezza spesso viene fatto disattivare.
L'agenzia Ansa riporta la notizia che il dirigente del traffico avrebbe dato disposizioni al macchinista di procedere ad una velocità moderata - in gergo tecnico: andare a vista - ed eventualmente superare il segnale rosso. Ciò presuppone la disattivazione del sistema di sicurezza, contravvenendo a tutte le normative di sicurezza e ai regolamenti ferroviari.
Chiediamo pertanto che vengano sequestrate le registrazioni telefoniche terra-treno tra il macchinista e la dirigenza centrale del traffico. L'inchiesta da lei preannunciata, signor ministro, che salutiamo positivamente, deve anche appurare le condizioni psicofisiche dei lavoratori macchinisti sottoposti a stress dai nuovi turni applicati due mesi fa, che hanno determinato un peggioramento delle condizioni di guida.
In ordine a tale aspetto, ci sono stati diversi scioperi da parte dei macchinisti - in particolare di quelli della metro A - e la totale contestazione dell'accordo sui turni. Per fare un esempio, i macchinisti effettuano ciascuno circa cento ore di straordinario al mese. L'inchiesta dovrà anche accertare le cause e le responsabilità di tanto carico di lavoro, che sicuramente penalizza la sicurezza e la prontezza di riflessi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciocchetti. Ne ha facoltà.
LUCIANO CIOCCHETTI. Signor Presidente, ritengo sia doverosa un'informativa in merito ad una vicenda così drammatica, che poteva esserlo ancora di più con riferimento ai passeggeri che erano all'interno dei convogli. I 236 feriti costituiscono sicuramente un dato molto grave, come grave è la morte di Alessandra Lisi, ai familiari della quale esprimiamo il nostro cordoglio.
In questo momento, sarebbe facile fare polemiche, ma non rientra nel nostro costume. Tuttavia, riteniamo necessario capire il motivo delle già ricordate denunce,Pag. 66oggi apparse su un quotidiano nazionale, che evidenziavano la vetustà dei convogli. Appare pertanto opportuno verificare tale vicenda non soltanto attraverso la commissione di inchiesta nominata dal ministro, ma anche attraverso gli organi della regione e del comune di Roma.
Credo sia necessario svolgere un'opera immediata di prevenzione su tutta alla linea metropolitana, su tutti i convogli in funzione, sulle condizioni di lavoro - anche a fronte delle diverse denunce dei macchinisti - e sull'ingente numero di guasti denunciati anche dal presidente Bianchi nell'intervista riportata su la Repubblica. Dal 9 al 16 ottobre si parla di oltre di 40 guasti, che hanno riguardato anche convogli nuovi della CAF.
Credo che tali questioni ci debbano far comprendere cosa sia effettivamente accaduto. Penso che da subito si debba chiedere alla società Met.Ro e al comune di Roma un intervento di verifica e di prevenzione sull'importante servizio che la metropolitana svolge in questa città.
La metropolitana, per la sua insufficienza, chiaramente è sottoposta ad un lavoro e ad un numero di passeggeri e pendolari assolutamente significativo che, certamente, rischia di mettere in grande difficoltà la sicurezza dei cittadini.
Voglio ricordare, in chiusura del mio intervento, che si è parlato dei mancati finanziamenti per la sicurezza e per il trasporto pubblico locale. Mi pare, però, che anche in questa finanziaria l'intervento di cento milioni, richiamato prima anche da alcuni colleghi, sia insufficiente.
Proprio oggi, in Commissione trasporti, il collega Tassone ha posto una questione centrale in merito all'aumento dei finanziamenti per il trasporto pubblico locale. Attualmente la risposta è stata negativa.
Speriamo che anche questo fatto possa portare il Governo a fare un investimento condiviso, bipartisan, come volete, che possa aumentare significativamente gli stanziamenti per la sicurezza e per il trasporto pubblico locale, non soltanto per i convogli, ma anche per il materiale rotabile, che credo sia abbastanza determinante anche nella vicenda che, purtroppo, è accaduta oggi in questa città ((Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici di Sinistra e dei Democratici di Centro)).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Innanzitutto, a nome del gruppo della Lega Nord, vorrei esprimere la solidarietà alla famiglia della vittima e ai feriti, nonché l'apprezzamento a tutti coloro che, come ha ricordato anche il ministro e gli altri che sono intervenuti, hanno soccorso le persone in difficoltà.
Sono rimasto particolarmente colpito dalla storia personale della vittima. Si tratta di una ragazza giovane, di trent'anni, di grandi speranze, laureata con 110 e lode, che tutte le mattine prendeva questo treno per arrivare nel centro di Roma.
Il convoglio coinvolto nell'incidente era veramente il treno della gente che lavora, dei pendolari. Questo elemento ci deve indurre a qualche riflessione su quanto è successo, sulle sue cause e sui responsabili dell'evento.
Condivido l'esigenza che ha rappresentato il ministro e spero che questa commissione d'inchiesta individui in tempi brevi le cause e i responsabili - quelli veri - dell'incidente. Mi riferisco non solo ai responsabili materiali, ma anche a quelli politici, perché non possiamo dimenticare l'intervista di questa mattina a la Repubblica, che è stata più volte ricordata, del presidente della società Metro di Roma, che faceva degli esempi concreti, relativi proprio alla linea A della metropolitana e ad alcune stazioni particolarmente vetuste.
Però, consentitemi di dire che dobbiamo interrogarci sulle cause e sui responsabili, anche politici, ma dovremmo anche ragionare sulla crisi di un modello. Dobbiamo interrogarci su come vengono spesi i soldi a Roma. Questa, signor Presidente, signor ministro, è una città che ha ricevuto negli anni più di ogni altra città e per la quale la finanziaria prevedePag. 67ancora uno stanziamento di 325 milioni di euro.
Dobbiamo interrogarci veramente su come vengono spesi questi soldi. Roma - lo devo dire - è passata alla storia, nel recente passato, come la città dell'effimero, la città delle «notti bianche», delle feste, degli annessi e connessi ai sindaci scrittori.
Penso che, prima che alla guerra con Venezia per accaparrarsi la sede, lo scettro, la primazia nel festival del cinema, sarebbe stato meglio pensare alla metropolitana. Nessuno vuole strumentalizzare questa vicenda, lo dico in termini pacati. Ma, facendo il paragone con una casa, la metropolitana rappresenta le fondamenta, le altre cose sono degli orpelli: il festival del cinema è un orpello, così come è assolutamente un orpello il futuribile museo dell'immigrazione che vorrebbe realizzare il sindaco Veltroni.
Quindi, poiché vi è una contiguità politica, che non potete negare, tra l'amministrazione centrale e l'amministrazione cittadina, chiedo che il Governo e anche la maggioranza si interroghino su questo modello che ritengo sbagliato anche per la città di Roma (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Evangelisti. Ne ha facoltà.
FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in verità sapevamo già da tempo che per la Lega la cultura fosse poco più che un orpello. Ma non mi sembra la sede né il momento per discutere di questi aspetti.
Credo, invece, sia il momento della misura, dell'approfondimento, della ricerca delle cause e delle dinamiche di questo grave incidente.
Signor ministro, spero di non scandalizzare nessuno se dico che è andata bene. Certo, non è andata bene ad Alessandra Lisi o alla ragazza giapponese e agli altri feriti gravissimi; ma è andata bene a questo paese, dove ogni giorno migliaia, per non dire milioni, di mezzi si spostano. Penso alle auto, ai tram, ai bus, ai cicli, ai motocicli, agli aerei, alle navi. Dentro questo incidente ci sono le storie delle migliaia di donne e di uomini che ogni giorno si spostano per lavoro, per turismo, per motivi di studio o di svago.
Abbiamo visto cosa è successo in un incidente che è stato definito «banale», ma che tale non è, perché chiama in causa i sistemi di sicurezza di una delle principali arterie di questa città e di questo paese. Non voglio immaginare - di questo dovremmo ragionare - cosa sarebbe accaduto se in quel frangente non si fosse trattato di un mero incidente.
Allora, vorrei anche trarre conforto da questa tragica esperienza: ex malo bonum. Vorrei che la commissione che ha cominciato a lavorare - e che spero in tempi rapidi sarà in grado di definire cause e dinamiche dell'incidente - possa fornire anche una lettura dei tempi di soccorso e di intervento e della capacità di evitare il panico. Ciò per capire esattamente cosa è successo anche rispetto al modello di pronto intervento e di protezione civile.
Proprio nei mesi scorsi Roma era stata teatro di simulazioni. Questa mattina non c'è stata una simulazione, ma un drammatico incidente che è costato la vita ad una giovane ragazza. Siccome non si ricordano precedenti di questa gravità e siccome l'incidente è avvenuto tra treni moderni, con attrezzature e sistemi di sicurezza all'avanguardia, bisognerebbe capire perché entro sei secondi non è intervenuta la frenata rapida e perché gli automatismi delle macchine non si sono attivati per rimediare alle defaillances degli uomini. Di questo abbiamo bisogno.
Allora, oggi il tema deve essere quello della sicurezza. Del resto, è un tema che ci portiamo dietro da anni, non soltanto per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, ma anche per quanto concerne il traffico più in generale. Signor ministro, vorrei fare un riferimento, in particolare, anche al traffico ferroviario, rispetto al quale, sui temi della sicurezza, vi è stato un duro confronto e scontro con il movimento sindacale.
Poco dopo l'inizio della legislatura, infatti, sono arrivati proprio qui a MontecitorioPag. 68i rappresentanti di quei lavoratori che erano stati licenziati dalle Ferrovie dello Stato proprio per aver sollevato con forza la questione della sicurezza.
Allora, non me la sento di affermare che, probabilmente, i ritmi ed i carichi di lavoro possono aver provocato l'incidente, a causa della mancata prontezza di riflessi, poiché sarà l'indagine che lei ha disposto, signor ministro, a chiarire le motivazioni. Anche qualora vi fosse stata una mancanza di riflessi, tuttavia, il meccanismo automatico avrebbe dovuto intervenire: è questo ciò che non ha funzionato e che dobbiamo chiarire!
Dobbiamo affrontare, pertanto, il tema dell'efficienza dei sistemi di sicurezza: oggi sulla linea A della metropolitana, domani sulla linea B e sulla C e, infine, su tutto il nostro apparato dei trasporti. Pertanto mi permetto, in conclusione, di rivolgerle un invito, signor ministro.
Ricordo che, nel corso dell'esame della manovra finanziaria che stiamo svolgendo in questi giorni, stiamo affrontando anche il tema della destinazione dei 160 milioni di euro che possono derivare dalla rottamazione delle automobili e dei ciclomotori.
PRESIDENTE. La prego di concludere...
FABIO EVANGELISTI. Ho concluso, signor Presidente. La invito allora, signor ministro, a considerare la possibilità di destinare questi 160 milioni di euro in primo luogo alla sicurezza del trasporto pubblico locale.
PRESIDENTE. Constato l'assenza dell'onorevole Turci, che aveva chiesto di parlare: s'intende che vi abbia rinunciato.
Ha chiesto di parlare l'onorevole Soffritti. Ne ha facoltà.
ROBERTO SOFFRITTI. Signor Presidente, desidero innanzitutto ringraziare il signor ministro per la tempestività con la quale ha fornito le informazioni relative all'incidente accaduto questa mattina. Vorrei altresì ricordare che, oggi, ricorre la cinquantaseiesima giornata nazionale in ricordo delle vittime sui luoghi di lavoro, avvenimento che viene scarsamente ricordato sia dai giornali, sia dalla televisione.
Purtroppo, si è verificata questa terribile concomitanza. Vi è stato un quantitativo di feriti enorme; diversi di essi sono molto gravi (come lei, signor ministro, ha testè ricordato) ed una giovane donna ha perso la vita mentre stava raggiungendo il posto di lavoro.
Anch'io mi domando, così come se lo sono chiesto altri colleghi, cosa possa essere avvenuto. È fuori discussione che il treno fosse nuovo. Ricordo che esso era dotato di un'impiantistica tra le più avanzate tra quelle che, al momento, il mercato è in grado di mettere a disposizione. Segnalo che, nelle metropolitane, tale impiantistica è addirittura raddoppiata, poiché deve fronteggiare i problemi di un possibile aumento della velocità, nonché di un eventuale tamponamento. Siamo in presenza di un livello tecnologico molto avanzato: quindi, la commissione di inchiesta dovrà accertare tutto ciò.
Non mi spingo fino alle considerazioni formulate dal collega del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, che ho ascoltato con attenzione e che, avendo operato nel settore delle ferrovie, sono anche riuscito a comprendere. Credo che questo tema debba essere affrontato non solo dalla commissione che lei, signor ministro, ha prontamente costituito, ma anche dall'autorità giudiziaria, poiché implica alcune questioni piuttosto gravi ed impegnative.
Vorrei ricordare, tuttavia, alcuni temi che ritengo importanti e decisivi, soprattutto uno. È fuori discussione che il personale occupato in questo tipo di attività svolga un lavoro piuttosto impegnativo e stressante. Si tratta di personale che, specialmente all'interno di una metropolitana, è sottoposto ad un sistema di turni che, a volte rende, difficile la gestione della stessa attività. In questo momento, tali lavoratori sono privi del contratto collettivo nazionale di lavoro, mentre nel disegno di legge finanziaria mancano le risorse per garantirne il superamento di tali problemi.Pag. 69
È chiaro che non esiste alcuna relazione tra questi fatti, tuttavia credo che una considerazione debba essere svolta. Nel settore ferroviario, infatti, vi sono due elementi che devono essere uniti, soprattutto quando le tecnologie sono così avanzate e le velocità sono così alte.
Il primo elemento è rappresentato dalla tecnologia, che è importantissima nel settore. L'altro è, invece, rappresentato dagli uomini, che sono fondamentali. Il livello di impegno, di soddisfazione, di adesione a questo tipo di lavoro da parte degli addetti alla manutenzione e al settore delle macchine è fondamentale per il buon funzionamento del sistema.
È chiaro, quindi, che devono coniugarsi tra loro due aspetti: servono i mezzi necessari per garantire l'estensione di questi impianti di sicurezza, nonché le risorse finanziarie per garantire il rinnovo del contratto, perché si tratta di personale nei confronti del quale non ci possiamo permettere alcun tipo di distrazione possibile. È una cosa completamente e strutturalmente diversa rispetto ad altri settori del pubblico impiego. Quindi, sottolineo questa esigenza che avevamo cercato di affrontare nel corso dei lavori della Commissione; purtroppo, in quella sede si sono manifestate delle difficoltà e degli ostacoli ovviamente per la mancanza della copertura.
Per quanto riguarda l'articolo apparso su la Repubblica questa mattina, vi ricorderete che sono cinque anni che non vi è alcuno stanziamento per l'aggiornamento delle cifre che dal Governo vengono trasferite al sistema del trasporto pubblico locale. Quest'anno è la prima volta che si è registrata una cifra non alta, ma comunque vi è una cifra che prevede questo adeguamento. Queste cifre, cui facevo riferimento prima, sono quelle che venivano citate dal collega di Rifondazione e che servono appunto per lo svolgimento di queste attività.
Non so come andrà a finire in merito alla richiesta di utilizzare alcune partite per intensificare i fondi previsti dalla legge n. 211 del 1992, e mi riferisco ai 160 miliardi cui faceva riferimento il collega precedentemente. Una cosa però è certa, e su tale aspetto vorrei richiamare l'attenzione di tutti: non possiamo continuare a parlare di un mutamento negli indirizzi del trasporto, senza mettere a disposizione, nello stesso tempo, le risorse finanziarie per gli uomini ed i mezzi che sono necessari per garantire tutto ciò.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.
ANGELO BONELLI. Signor Presidente, signor ministro, colleghi, vorrei esprimere da parte del gruppo dei Verdi il cordoglio alla famiglia della vittima ed un augurio di pronta guarigione a tutti i feriti di questo drammatico incidente.
L'intervento del ministro è stato opportuno e doveroso e, dopo un incidente drammatico come quello che è accaduto questa mattina, riteniamo necessario che le responsabilità vengano accertate rapidamente.
Condivido quanto affermato poco fa dall'onorevole Alemanno: non è possibile assolutamente che in queste città vi sia un elemento di insicurezza e che i cittadini abbiano paura di prendere un mezzo pubblico. Questa insicurezza deve essere subito recuperata attraverso interventi strutturali che, in maniera interistituzionale, a partire dal Governo, dalla regione e dallo stesso comune, vanno adottati rapidamente. Bisogna separare: da un lato - al riguardo vi è poco da discutere - il rapido accertamento delle responsabilità e la rimozione anche dei responsabili, se vi sono e, dall'altro, la necessità di avviare politiche strutturali.
Mi dispiace aver sentito in quest'aula che un gruppo parlamentare come quello della Lega non perda occasione per dire che bisogna svolgere un'inchiesta su come Roma spende i soldi. Colgo l'occasione - signor ministro, è anche un elemento di politica strutturale - per ricordare che dal fondo nazionale sui trasporti il cittadino di Roma pro capite percepisce 79 euro, mentre il cittadino di Milano 280 euro. Vi è anche una grande differenza dal punto di vista della conformazione, dell'estensionePag. 70di una città come Milano, della popolazione. Tuttavia, il mio ragionamento non è quello di chi vuole sottrare al cittadino di Milano per poi operare un bilanciamento. Anzi, come Verdi, vogliamo ingaggiare una battaglia, affinché la parte pro capite del fondo nazionale sui trasporti a Milano sia ulteriormente ampliata. È di tutta evidenza che la complessità di una città e di una capitale come Roma non può essere affrontata con esigue risorse di questo tipo. Sarebbe fin troppo facile una polemica nel ricordare quando l'allora ministro dell'ambiente, Matteoli, aveva promesso ai comuni prima 400 milioni di euro per il trasporto, poi diventati 150, poi diventati 75 ed infine mai erogati ai comuni.
Penso sia necessaria, ognuno per le proprie responsabilità - al riguardo condivido l'intervento del collega Evangelisti, e d'altronde è anche un fatto che la maggioranza oggi abbia deciso di destinare queste risorse dei 169 milioni di euro al fondo sul trasporto pubblico -, un'assunzione, di responsabilità, con un grande patto, anche con l'opposizione, affinché - non me ne voglia il gruppo della Lega - alla città di Roma sia destinato il giusto, per rilanciare la costruzione di una città moderna, in linea del resto con il grande sforzo che l'amministrazione attualmente sta facendo, e per dare quindi risposte dal punto di vista del trasporto pubblico.
Pensiamo che sia giunto il momento di affrontare la vera emergenza esistente in questo paese. Alcuni anni fa è accaduto un episodio simile a Crevalcore. Si sono verificati alcuni incidenti, che sembravano dovessero far mutare le scelte politiche di Governo in questa materia, ma ciò non è accaduto. Riteniamo che sia giunto il momento di affrontare, a partire da questa finanziaria, una delle vere emergenze di questo paese, quale il potenziamento del trasporto pubblico, sia in termini di sicurezza, sia in termini di sostituzione di materiale rotabile, oltre che di implementazione. Occorre affrontare tale emergenza anche facendo le dovute scelte: ed ovviamente si tratta di prendere da un lato per destinare tali risorse al trasporto pubblico.
Questa è la vera priorità che abbiamo di fronte, oltre ovviamente a quella di fare in modo che la commissione di inchiesta del ministro, così come l'autorità giudiziaria, facciano il loro corso. Tuttavia, noi dobbiamo lanciare al paese il messaggio chiaro che, per questo Governo, per questo Parlamento, il trasporto pubblico è una priorità e vi devono essere quindi scelte conseguenti anche in termini di politica finanziaria ed economica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Picano. Ne ha facoltà.
ANGELO PICANO. Signor Presidente, anch'io voglio ringraziare il ministro per la celerità con cui ha voluto riferire in Parlamento sulla tragedia che ha colpito oggi la città di Roma e che ha fatto una vittima, Alessandra Lisi, una pendolare di Frosinone. Ciò ci dà modo di conoscere che i servizi della capitale sono utilizzati da una clientela molto vasta, che va al di là dei confini stessi della città, e ci preoccupa la risonanza internazionale, che ha avuto il triste avvenimento, perché non possiamo dare al mondo la sensazione che la città di Roma non sia strutturata adeguatamente e non abbia servizi efficienti e rapidi, in vista della candidatura alle Olimpiadi.
Certamente, ci meraviglia una tragedia come quella di oggi, perché nel mondo la tecnologia ha raggiunto degli standard elevati di sicurezza. Ed è proprio il problema della sicurezza che si pone, perché qualche volta esso è indubbiamente la risultante di una carenza di manutenzione, che è la voce che le aziende diminuiscono quando devono restringere i bilanci. Si pone dunque il problema di come garantire la sicurezza del trasporto pubblico a tutti i livelli, perché un incidente coinvolge decine, centinaia, se non migliaia di persone.
Quindi la commissione, che il ministro si è apprestato a nominare, certamente deve concludere rapidamente i lavori, per individuare le cause che hanno portato al disastro, ma soprattutto per individuare le vie per intervenire rapidamente ed evitare altri avvenimenti simili nel futuro.Pag. 71
Tuttavia, vorrei rivolgere al Governo una raccomandazione riguardante la modalità con cui indennizzare rapidamente le vittime dell'incidente.
Infatti, troppe volte, dopo la solidarietà iniziale, le persone sono state abbandonate a loro stesse. Per questo, vorrei che s'intervenisse rapidamente (e non mi riferisco soltanto al soccorso, che è stato efficiente; di ciò, devo rendere atto al Governo, ai suoi organi, al comune di Roma e alla regione), per fare in modo che, passato lo stato d'emergenza, non ci si dimentichi di quello che è successo.
Mi auguro che rapidamente possiamo avere a disposizione gli strumenti di analisi sull'episodio per proporre iniziative, ma anche per dare alla capitale i mezzi necessari, perché siano al servizio dei cittadini non solo di Roma, ma anche di tutto il mondo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Reina. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE MARIA REINA. Signor Presidente, innanzitutto vorrei rivolgere un doveroso ringraziamento al ministro Bianchi, che è venuto ad informare il Parlamento, anche se la vicenda, di per sé, non poteva non indurre il Governo a fornire questa doverosa informativa.
Reputo che circostanze come queste, più che vederci impegnati in una rituale maratona di interventi, dovrebbero indurci a fare riflessioni più attente e magari più silenziose. La tragedia che si è abbattuta su una vita e la difficoltà che ha coinvolto tantissime altre persone ci spingono a riflettere attentamente su come gli strumenti della modernità, molto spesso, diventino pericolosi e terribili nei confronti dell'uomo, che pure dovrebbe poterne usufruire pienamente.
In questa circostanza, dunque, il Movimento per l'autonomia esprime ai parenti delle vittime tutto il cordoglio per ciò che è accaduto. Vogliamo sentirci vicini a loro anche attraverso iniziative concrete che, come il collega che mi ha preceduto ha suggerito correttamente, il Governo dovrebbe intraprendere nel breve termine.
Attendiamo, naturalmente, l'esito delle indagini che sono state disposte, per compiere una riflessione più matura e più completa attorno a questa deplorevole, tragica, terribile vicenda.
Ci auguriamo che, nel futuro, episodi di questo tipo non debbano più verificarsi e che siano ammodernate le condizioni complessive della rete viaria e ferroviaria - come molto spesso e più volte da questi banchi tutti abbiamo detto - non solo dell'Urbe, che è lo specchio del nostro paese, ma anche del resto del paese e, consentitemi di dirlo in modo accorato, anche e soprattutto di quel sud dal quale provengo e che cerco di rappresentare in questa sede.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo.