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TESTO AGGIORNATO AL 14 NOVEMBRE 2006
PRESIDENTE. Sono qui principalmente per effettuare la comunicazione a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, ma vorrei, prima di effettuare questa comunicazione, svolgere una considerazione che, credo, spieghi - oltre che per ragioni di solidarietà e di condivisione del comportamento in aula sulla questione già chiusa, esercitato dal Vicepresidente Castagnetti - la ragione del mio ingresso in aula solo in questo momento.
Questa considerazione è legata non a me personalmente, come potete capire, ma al ruolo che il Presidente della Camera dei deputati deve esercitare, specie nei prossimi giorni che saranno assai impegnativi per tutti. Siccome l'intera Presidenza della Camera dei deputati ha improntato il suo comportamento, credo, ad una linea trasparente di ricerca che, almeno sulle questioni procedurali, regolamentari, la Camera proceda con il massimo del consenso, debbo dire che ho trovato del tutto gratuito l'attacco portato, oggi pomeriggio, dal deputato Cesa alla Presidenza della Camera e a me personalmente. Riconosco che il diritto di critica può essere esercitato in ogni momento e da qualsiasi deputata e deputato - in qualsiasi momento - al Presidente della Camera.
GIANFRANCO FINI. Grazie!
PRESIDENTE. Quello che mi ha colpito, tuttavia, è che alla virulenza dell'attacco alla Presidenza corrisponda una totale mancanza di fondamento. Vorrei capire quale elemento, in sessione di bilancio ed oggi, mi è addebitato. Vorrei rendere noto alla Camera dei deputati (Commenti del deputato Menia)... Vi prego, per favore! Questo elemento tende a fare una precisazione che loro potranno mettere a frutto. Oggi, anche quando è avvenuto questo attacco, non ero in aula per preparare la riunione dei capigruppo convocata alle 17. Spero, ne sono convinto, che tutti i capigruppo siano nella condizione, come del resto informalmente hanno già fatto, anche nella giornata odierna, di aver apprezzato il lavoro della Presidenza per cercare di condividere un percorso comune, fino alla conclusione della sessione di bilancio. Ciò, nel tentativo - sottoposto a dialogo informale con tutti i presidenti dei gruppi, ai fini di preparare la Presidenza - di definire un giorno di conclusione della sessione di bilancio, la maggiorazione dei tempi contingentati per le opposizioni che la richiedano, gli interventi di responsabilità chiesti al Governo. Quando è stata verificata l'impraticabilità di questa soluzione si è cercata, tenacemente, una soluzione minima condivisa sull'organizzazione dei lavori, ai fini di evitare che almeno l'ordinamento dei lavori diventasse elemento di contesa e di contenzioso.
Pag. 121ELIO VITO. Se abbiamo abbandonato la capigruppo!
PRESIDENTE. La capigruppo è stata abbandonata non per questa ragione. Lei stesso può testimoniare che questa proposta, da me avanzata, ha avuto, almeno, la non opposizione da parte dei presidenti dei gruppi dell'opposizione. La proposta che dunque qui la Presidenza avanza, naturalmente in questo caso assumendosene la responsabilità, avendo ascoltato le posizioni di tutti i gruppi parlamentari, è quella di comunicare che i lavori proseguiranno, nelle prossime giornate, secondo le seguenti articolazioni: lunedì 13 e mercoledì 15 novembre, dalle ore 9,30 alle ore 13,30 e dalle 15 alle 22;
ANTONIO LEONE. L'ha già detto Giachetti!
PRESIDENTE. No, interruzione imprecisa. Martedì 14 e giovedì 16 novembre, dalle ore 9,30 alle ore 13,30, dalle 15 alle 20,30 e dalle 21 alle 24.
L'organizzazione dei lavori per le giornate di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 novembre potrà essere predisposta dalla Conferenza dei presidenti di gruppo nella stessa giornata di venerdì 17 novembre.
La discussione sulle linee generali del disegno di conversione del decreto-legge in materia di intercettazioni, approvato dal Senato e in scadenza il 21 novembre prossimo, avrà luogo mercoledì 15 novembre, nella seduta pomeridiana, con prosecuzione notturna, al termine delle votazioni e potrà eventualmente proseguire venerdì 17 novembre, nella seduta pomeridiana, con prosecuzione notturna.
Domani, martedì 14 novembre, alle ore 9, avrà luogo lo svolgimento di una informativa urgente del Governo sulle iniziative volte ad impedire la vendita di videogiochi che stimolano la violenza. Dopo l'informativa, riprenderà l'esame dei documenti di bilancio. Le votazioni non avranno luogo prima delle ore 10.
Per quanto riguarda i lavori di questa sera, ricordo che siamo in sede di votazione degli identici emendamenti Mereu 8.4, Bertolini 8.5 e Garavaglia 8.6. Considerata l'esigenza di non disgiungere, secondo un principio consolidato, le dichiarazioni di voto dal voto, poiché ci sono ancora cinque deputati che hanno chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, potremmo concludere questa votazione e procedere, quindi, al rinvio del seguito dell'esame a domani.
ELIO VITO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, a mio giudizio, la comunicazione che lei ha reso all'Assemblea in questo momento contiene un elemento che, almeno per quanto ci riguarda, è di assoluta novità e compromette il senso in base al quale lei ha cercato, non una impossibile intesa, ma di attuare la dichiarata volontà di arginare l'arroganza e la protervia della maggioranza, che aveva già comunicato l'organizzazione dei lavori. Lei afferma che, anziché proseguire con giornate in cui i lavori proseguiranno fino alle ore 24, come avevano già disposto gli onorevoli Giachetti e Quartiani, ci concede due giornate nelle quali proseguiremo fino alle ore 22, senza l'interruzione alle ore 20,30, come dimostrazione della autonomia della Presidenza dalla Conferenza dei presidenti di gruppo. Però, se nelle due giornate in cui termineremo le votazioni alle ore 22 si svolgeranno, a seguire, una volta la discussione sulle linee generali del decreto-legge in materia di intercettazioni e, un'altra volta, le relative votazioni (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale), se permette...
PRESIDENTE. Non è vero, assolutamente non è vero. Mi scusi, ma le votazioni non sono previste. È prevista la discussione sulle linee generali.
ELIO VITO. Lei ha detto che le votazioni sono previste da venerdì.
Pag. 122PRESIDENTE. Evitiamo un conflitto per fraintendimento. Siccome la sua osservazione, in tal caso, sarebbe fondata, faccio notare che, invece, la proposta avanzata è quella di svolgere, in entrambe le serate, la discussione sulle linee generali. Come vede, non mi può accusare di quello che mi stava dicendo.
ANTONIO LEONE. C'è per due volte la discussione sulle linee generali?
PRESIDENTE. No. Allora, ripeto.
La discussione sulle linee generali del decreto-legge in materia di intercettazioni avrà luogo mercoledì 15 novembre e potrà, eventualmente, proseguire venerdì 17 novembre, al termine delle votazioni. È assolutamente così, come ho detto in precedenza. Sono entrambe discussioni sulle linee generali.
MAURIZIO GASPARRI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GASPARRI. Signor Presidente, intervengo con molta pacatezza poiché non vorrei riaprire un confronto politico che è stato molto acceso nei minuti precedenti. Tuttavia, credo che questa Assemblea, legittimamente, si aspetti anche un giudizio del Presidente. Giustamente, lei ha replicato ad alcune valutazioni dell'onorevole Cesa che ha ritenuto di non condividere e ci ha informato sul calendario, svolgendo anche alcune puntualizzazioni. Tuttavia, in precedenza è accaduto un fatto che, se fosse vero, sarebbe molto grave: mi riferisco all'annuncio di coltivazioni, per così dire, clandestine, di sostanze stupefacenti nel cortile della Camera. Se non è vero, visto che c'è stata una smentita, si tratta comunque di una offesa al Parlamento e credo che il Presidente abbia il dovere di far conoscere la sua opinione, non nel merito della vicenda, ma su un comportamento che, comunque, è offensivo del Parlamento. Lei non può eludere la questione e neppure la comunicazione su che cosa intenda fare di fronte a comportamenti che, se realizzati, sono anche penalmente rilevanti e, se non realizzati, sono offensivi della dignità del Parlamento e sono comunque sanzionabili disciplinarmente da parte degli organi competenti. Le chiedo di farci conoscere la sua opinione (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia).
CARLO GIOVANARDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, vorrei intervenire sullo stesso non banale argomento. Ammetto che in precedenza vi è stata un po' di agitazione. Giustamente la deputata Capitanio Santolini ha interpretato l'indignazione di tantissimi colleghi per la situazione di umiliazione del Parlamento. Di fronte all'opinione pubblica vi è una reiterazione di tentativi per far credere che questo non sia un luogo dove si lavora e ci si impegna; da le Iene fino all'iniziativa del nostro collega Caruso, si vuole far credere che sia un luogo - come qualche spiritoso ha detto - dal quale bisogna tenere lontani i bambini delle persone perbene.
Come ha richiamato il Presidente di turno, onorevole Castagnetti, vi sono organi che devono stabilire se determinati comportamenti sono consoni alla correttezza di un parlamentare e se essi devono essere o meno sanzionabili. I casi sono due: o la dichiarazione resa dall'onorevole Caruso («ho piantato e voglio sostenere la battaglia per il diritto all'autocoltivazione in Parlamento»; «ho seminato alcuni semi di marijuana nelle fioriere del cortile e sono in questi giorni già sbocciati i primi germogli. Speriamo che crescano bene». Inoltre, rivolto a noi, ha continuato: «Piantatela con le vostre bugie». «Piantatela con i vostri giardini....» eccetera, eccetera.)...
PRESIDENTE. Onorevole Giovanardi, mi scusi ma la discussione era stata considerata chiusa. Quindi, non riprenda lePag. 123argomentazioni (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania). La sollecitazione l'accetto...
CARLO GIOVANARDI. Mi scusi, non so chi abbia....
PRESIDENTE. È inutile che lei urli. Il Presidente che mi ha preceduto l'ha considerata chiusa.
CARLO GIOVANARDI. No, non è stato chiuso assolutamente nulla perché non è stato chiesto di prendere una decisione emotivamente. È stato chiesto che l'Ufficio di Presidenza, convocato dal Presidente, sulla base di un articolo del regolamento, esamini la situazione, stabilisca se un certo comportamento - compreso il dileggio verso il Parlamento, prendendo in giro tutti con una dichiarazione falsa - sia consono alla correttezza di un parlamentare e se si possa arrivare anche alla sospensione dei lavori parlamentari per un giorno per dare un segnale di serietà (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia e Alleanza Nazionale). Se qualcuno ha commesso un disvalore, l'organo a ciò preposto lo sanziona. Personalmente, se non vi fosse alcuna sanzione, anche se corrispondente a poche ore, avrei problemi ad avallare tale decisione. Potrebbe succedere che il collega Caruso sieda in aula perché nessuno rileva nel suo comportamento nulla di speciale o di condannabile; tuttavia, altri colleghi, come io stesso e l'onorevole Capitanio Santolini, che abbiamo una sensibilità diversa, possono ritenere che non comminare alcuna sanzione sia un precedente non accettabile. Ma non lo devo decidere io, lo decida l'Ufficio di Presidenza. Quindi, il Presidente lo convochi e in quella sede si stabilisca non che l'incidente è chiuso perché nessuno ha il diritto di affermare ciò. Vi è un organo a ciò preposto e in quella sede si discute. La decisione venga resa nota al Parlamento ed ognuno, in coscienza, saprà come comportarsi (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Scusate, ma non possiamo riaprire la discussione. Mi è stata rivolta una richiesta, cui mi accingo a rispondere. Tuttavia....
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Insisto che sia sull'ordine dei lavori, perché altrimenti la discussione è stata svolta.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, è sull'ordine dei lavori. A questo punto chiedo, a nome del gruppo della Lega Nord, l'immediata convocazione dell'Ufficio di Presidenza per affrontare la questione. Inoltre, chiedo che lei, in questo momento, se non può fare processi sommari, come è giusto (visto che le sanzioni sono comminate dall'Ufficio di Presidenza), prenda una posizione e quantomeno stigmatizzi il comportamento dell'onorevole Caruso.
Questa mattina per molto meno (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo) la Presidenza della Camera ha stigmatizzato l'intervento di un deputato. Oggi lei, anche con fondatezza, ha preso posizione sull'intervento di un deputato svolto nel pomeriggio. Pertanto, ritengo che lei debba assolutamente spendere qualche parola sul comportamento del deputato Caruso che, o ha commesso un reato o ha commesso simulazione di reato, oltre ad avere certamente offeso il prestigio ed il decoro delle istituzioni [Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania, Forza Italia, Alleanza nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, intervengo per trenta secondiPag. 124per fatto assolutamente personale, senza coinvolgere minimamente il mio gruppo di appartenenza.
Da antiproibizionista militante quale sono stato - subendo, senza lo «schermo» dell'immunità parlamentare, anche una condanna - e senza aver cambiato idea sul fatto che debbano essere messe in discussione le politiche proibizioniste, a causa degli effetti che producono, e sottolineando che si tratta di una questione che riguarda non chi usa la droga - anche la marijuana -, ma gli altri, voglio dire al collega Caruso che attraverso queste «pagliacciate» - a peggior ragione, se non sono state commesse - si «manda in vacca» una cosa serissima come l'antiproibizionismo! Grazie (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania e di deputati dei gruppi L'Ulivo e Verdi).
PRESIDENTE. Come avevo precedentemente affermato, consideravo le parole pronunciate dal Vicepresidente Castagnetti in tutto rappresentative della mia opinione (Commenti dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale). Del resto, volevo appunto evitare questa mia esposizione, per ragioni forse a voi comprensibili, in una giornata come quella di oggi, in cui - insisto - sono stato accusato di avere uno spirito di parte e di (Commenti dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)...
Infatti: siccome mi viene chiesto, lo faccio, con grande tranquillità, convinto di interpretare il mio ruolo! Ho condiviso interamente l'atteggiamento del Vicepresidente Castagnetti.
ANGELO ALESSANDRI. Così lo è ancora di più!
PRESIDENTE. Penso che la Camera dei deputati, che è un luogo dello Stato di diritto, non abbia come elemento opzionale l'atteggiamento garantista, ma abbia il dovere di essere parte rilevante e rappresentativa dello Stato di diritto. Questa Assemblea non solo non può permettersi assolutamente di accedere a processi sommari - viziati, tra l'altro, dalle posizioni politiche di ognuno -, ma ha, invece, l'obbligo di garantire, anche al suo interno, la suddivisione dei poteri e delle responsabilità.
IGNAZIO LA RUSSA. Non lo vogliamo arrestare!
PRESIDENTE. È stata avanzata una contestazione e si è svolta una discussione; c'è stata, rispetto alla contestazione, una smentita del fatto da parte del deputato Caruso (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Le opinioni politiche sono suscettibili di essere approvate o sottoposte ad un dissenso. I comportamenti possono essere diversamente valutati politicamente, ma dal punto di vista regolamentare possono essere analizzati soltanto sulla base di una norma prevista da questa Camera dei deputati, che io sono tenuto a far rispettare (Commenti del deputato Alessandri).
Come da prassi, ho dato incarico ai questori, in una vicenda così controversa, di effettuare un approfondimento e, se del caso, insieme agli stessi questori investirò di tale discussione l'Ufficio di Presidenza (Commenti). Qui, in questo luogo, la discussione è così conclusa (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo - Commenti)!
Procedo, quindi, a dare la parola...
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Vi prego: su questo punto, no!
ANTONIO LEONE. No, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Prego, deputato Leone. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, intervengo sull'articolazione dei lavori in base al calendario che lei ha testè letto. Lei ricorderà che, in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, nel momento in cui ha ritenuto di far svolgere, per due giorni in questa settimana, i lavori della parte pomeridiana delle sedute dalle 15Pag. 125alle 22, avevo sollevato il problema dell'interruzione dell'attività, che tuttavia non vedo essere stata contemplata.
Vorrei, inoltre, esprimere la mia solidarietà al presidente della Commissione bilancio. Lei forse non lo ricorderà, ma la seduta è stata interrotta quando il presidente della V Commissione ha chiesto la parola, stava dicendo qualcosa ed è stato letteralmente aggredito, verbalmente, dal ministro per i rapporti con il Parlamento. Ciò perché, evidentemente, l'onorevole Duilio stava dicendo qualcosa che non gli conveniva (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Mi scusi...
ANTONIO LEONE. Questo è un atteggiamento da rappresentare...
PRESIDENTE. Scusate...
ANTONIO LEONE. ... all'Assemblea e a lei, anche ai fini della stigmatizzazione dei comportamenti tenuti dal ministro!
Quindi, la parola doveva essere ridata al presidente della Commissione bilancio, signor Presidente...
PRESIDENTE. Va bene...
ANTONIO LEONE. ... sin da prima, per la verità! Grazie!
PRESIDENTE. Prenderò in considerazione, come già fatto, la sua richiesta di una breve pausa tecnica durante il pomeriggio delle sedute richiamate. Lei sa che i lavori d'Aula hanno un'evoluzione e anche questa evoluzione è stata condivisa.
IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Presidente, noi non intendiamo turbare ulteriormente, come con il proprio comportamento e le proprie dichiarazioni altri hanno fatto; non riteniamo, però, di poter accedere alla sua interpretazione. Crediamo che lei avrebbe fatto bene a sospendere la seduta e a farla riprendere solo dopo avere accertato la natura di questi fatti. Il garantismo non vuol dire impunità; pertanto, noi usciamo dall'aula (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).