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Sull'ordine dei lavori (ore 15,40).
SANDRO BONDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SANDRO BONDI. Signor Presidente, il gruppo di Forza Italia ha chiesto di poter discutere in Parlamento, come lei sa, sulle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio, qualche giorno fa, ad un importante settimanale tedesco. La risposta del Presidente, onorevole Bertinotti, per cui la sede idonea sarebbe quella delle sedute dedicate ad interrogazioni e ad interpellanze urgenti non ci pare adeguata e soddisfacente per discutere delle questioni poste dal Presidente del Consiglio.
Il Capo del Governo ha, infatti, rilasciato qualche giorno fa un'intervista al settimanale tedesco Die Zeit di una gravità inaudita, che non può non richiedere, a nostro avviso, una spiegazione ed un dibattito parlamentare. Prodi ha smentito una parte di quell'intervista, in particolare per quanto riguarda i giudizi espressi su alcune forze politiche della sua maggioranza, considerate folcloristiche e innocue. Sul resto, tuttavia, in particolare per quanto riguarda i giudizi espressi nei riguardi dell'opposizione, non ha avvertito il minimo dovere di smentire o di precisare, se non limitatamente ad una definizione dell'intervista, peraltro confermata interamente dal settimanale stesso. Il direttore del settimanale tedesco, infatti, ha confermato punto per punto l'intervista, ricordando di conoscere molto bene la nostra lingua, visto che è di origini italiane, precisando che lo staff di Romano Prodi aveva autorizzato tutte le risposte ed aggiungendo, oltretutto, che gli autori dell'intervista non avrebbero esasperato i toni ma, semmai, li avrebbero addirittura smorzati nei passaggi «caldi».
Il Presidente del Consiglio, dunque, ha mentito quando ha cercato di smentire una parte dell'intervista rilasciata al settimanale tedesco. L'onorevole Diliberto ha preso atto della parziale smentita di Prodi in riferimento al proprio partito e ha detto che gli crede, perché se avesse detto quelle frasi sarebbe uno sciocco: uno che caccia le dita negli occhi dei suoi alleati, infatti - secondo Diliberto -, non può non essere uno sciocco. Ma poiché reputo Prodi - ha aggiunto Diliberto - una persona intelligente, non può aver detto quelle frasi.
Io non credo che Prodi sia uno sciocco, ma non ritengo neppure che sia una persona intelligente. Io ritengo che con questa intervista Prodi abbia voluto semplicemente mandare dei segnali politici alla sua maggioranza e ad alcuni ambienti politici internazionali, sui quali poi tornerò.
Prodi ha voluto innanzitutto rassicurare la Germania, alla vigilia del suo incontro con il Cancelliere tedesco, che l'estrema sinistra e comunista che fa parte dell'attuale maggioranza sarebbe innocua e persino folcloristica, dimenticando che il Cancelliere tedesco Schroeder ha abbandonato la vita politica nel suo paese pur di non formare un Governo con l'estrema sinistra tedesca, che, per la verità, è molto, molto meno estremista e comunista di quella italiana e che, con La Fontaine, non è mai stata comunista.
Il secondo messaggio politico era evidentemente rivolto al Cancelliere tedesco Angela Merkel e all'opinione pubblica della Germania, alla quale Prodi vuol far credere, in coerenza con quanto ha detto Pag. 4e fatto negli ultimi cinque anni, che chi ha governato nel passato l'Italia rappresenterebbe l'Italia della illegalità. L'intervista rivela dunque con fedeltà i propositi politici e la vera personalità di Romano Prodi.
Prodi ha sostenuto nell'intervista che nei precedenti cinque anni di Governo il Presidente Berlusconi avrebbe schiavizzato - lo ripeto: schiavizzato - l'Italia, potendo fare e disfare a suo piacimento. Sorvolo sul fatto...
PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Bondi. Lei ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, ma ha già parlato per cinque minuti...
SANDRO BONDI. Mi permetta di concludere. Come lei sa, l'importanza della questione è tale che io credo che lei sarà così gentile da farmi terminare.
PRESIDENTE. La sollecito a farlo in tempi rapidi, onorevole Bondi.
SANDRO BONDI. Sorvolo sul fatto che abbia potuto fare e disfare a suo piacimento, considerata la dialettica democratica all'interno della coalizione della Casa delle libertà e l'attenzione - per usare un eufemismo - che l'opposizione, i mezzi di comunicazione, la magistratura hanno riservato al precedente Governo, un Governo che ha talmente schiavizzato l'Italia da consegnare all'attuale maggioranza il Governo del paese per soltanto ventimila voti.
Prodi sostiene dunque che Berlusconi avrebbe schiavizzato l'Italia attraverso una propaganda capace di cambiare il popolo italiano, i suoi valori e la sua mentalità. Quale sarebbe questa propaganda di Berlusconi diffusa attraverso i suoi media? La seguente: non c'è nulla di male a frodare il fisco, non c'è nulla di male a parcheggiare in seconda fila! Non c'è da credere, onorevoli colleghi, che il Presidente del Consiglio, non il segretario di una forza politica minoritaria e radicale, ma proprio il Presidente del Consiglio, abbia pronunciato queste parole! Non c'è da crederci: la propaganda, cioè, che non c'è nulla di male a parcheggiare in seconda fila, che lo Stato è nostro antagonista e nostro nemico.
Ma il giudizio di Prodi sull'opposizione, sul suo leader e sui suoi elettori non si ferma qui, signor Presidente (Commenti dei deputati dei gruppi de L'Ulivo e dell'Italia dei Valori).
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Bondi. Lei non sta intervenendo sul titolo per il quale ha chiesto la parola... Le chiedo di concludere.
ENRICO LA LOGGIA. Lascialo finire!
ELIO VITO. Lasciagli finire la frase!
SANDRO BONDI. Termino brevemente, signor Presidente, e la ringrazio per la sua gentilezza.
Poiché è evidente che questa propaganda non avrebbe intaccato almeno una metà del paese, quella che ha consentito a Prodi di conquistare il potere, allora il Presidente del Consiglio si incarica di chiarire che il 70 per cento dei laureati - udite! Udite! - avrebbe votato per lui, che tra le donne comprese tra il 35 i 55 anni avrebbe ottenuto meno voti - aggiunge lui, ridendo, nell'intervista - perché «meno sexy», ma che in questa stessa fascia di età avrebbe ottenuto l'11 per cento dei voti in più tra le donne che lavorano rispetto alle casalinghe. La tesi di Prodi, che si fonda, a suo dire, sulla legge matematica, è che meno ore le persone trascorrono davanti alla tv, più sono propense a votare centrosinistra. Forse è per questo che hanno votato Prodi: perché non lo hanno visto abbastanza in televisione!
Si rende conto il Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, di diffondere così e di alimentare non solo la divisione e la contrapposizione politica, al limite dei toni da guerra civile, ma ancor più un odio antropologico e razziale nei confronti di chi non la pensa come voi, come più della metà degli italiani?
Quando Prodi - o anche voi - parlate di dialogo, intendete con questa parola...
PRESIDENTE. Onorevole Bondi, la prego davvero di concludere.
SANDRO BONDI. Che cosa intendete con questa parola? Intendete, forse, per «dialogo» l'offesa nei confronti del leader dell'opposizione e nei confronti di più della metà del paese che, perlopiù, rappresenta l'Italia moderata, l'Italia tranquilla e operosa del nord, l'Italia produttiva degli imprenditori, degli artigiani, dei commercianti, dei lavoratori pubblici e privati, delle donne (Commenti dei deputati del gruppo de L'Ulivo), dei lavoratori nelle aziende, delle donne che lavorano nelle aziende e nelle famiglie, degli agricoltori, delle Forze dell'ordine, degli insegnanti, dei giovani (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia)?
Questa è l'Italia che noi rappresentiamo, onorevoli colleghi, e che rappresenta Forza Italia, il partito di maggioranza relativa al quale Prodi dovrebbe rivolgersi con rispetto, se fosse un uomo politico (e, qui, mi rendo conto di esagerare a chiamarlo così) responsabile e lungimirante (Commenti dei deputati dei gruppi de L'Ulivo, di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e dell'Italia dei Valori).
L'Italia che rappresentiamo è l'Italia che crede nella libera...
Una voce dai banchi dei deputati del gruppo de L'Ulivo: È una campagna elettorale!
SANDRO BONDI. Ma taci!
PRESIDENTE. Onorevole Bondi, mi vedo costretto a toglierle la parola, perché ormai ha già superato e quasi raddoppiato il tempo a sua disposizione. Non abusi!
SANDRO BONDI. L'Italia che rappresentiamo...
KATIA ZANOTTI. Basta, non puoi farlo!
SANDRO BONDI. Lei mi toglie la parola, signor Presidente...?
PRESIDENTE. Lei ha utilizzato quattro minuti in più.
SANDRO BONDI. Ma è stato rifiutato un dibattito parlamentare su una questione così importante...
PRESIDENTE. Onorevole Bondi, non è la sede! Lei ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori (Commenti del deputato Bondi): sta parlando di altro, sta sviluppando un intervento politico. Glielo ho lasciato fare, ma a questo punto non abusi!
SANDRO BONDI. Mi permetta di terminare.
PRESIDENTE. Allora termini!
SANDRO BONDI. L'Italia che rappresentiamo è l'Italia che crede nella libertà (Commenti del deputato Bellillo), nella centralità della società civile e della persona rispetto al primato dello Stato. È l'Italia che crede nella legalità e nel rispetto delle leggi...
FRANCESCO FORGIONE. Non esageriamo!
SANDRO BONDI. ...come adesione convinta (Commenti dei deputati del gruppo de L'Ulivo). Sì, onorevoli colleghi! Vorrei sentire la vostra voce dopo il mio intervento! Vorrei sentire la vostra voce e anche la voce dei colleghi di Rifondazione comunista, dei Comunisti (Commenti dei deputati dei gruppi de L'Ulivo e di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. La prego, onorevole Bondi!
SANDRO BONDI. ...che sono considerati «folcloristici» (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia - Commenti dei deputati del gruppo de L'Ulivo)! Non avete la dignità di difendere le ragioni del vostro partito!
Pag. 6PRESIDENTE. Onorevole Bondi, le tolgo la parola! Chiudiamo qua...!
ELIO VITO. Signor Presidente, lo faccia continuare!
SANDRO BONDI. Io continuerò a parlare...
FABIO EVANGELISTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Onorevole Evangelisti, la pregherei di non avviare un dibattito. L'onorevole Bondi ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori; in effetti, ha sviluppato un intervento politico nell'ambito di un dibattito che non era previsto, che era stato richiesto formalmente dall'onorevole Elio Vito ed era stato negato.
ELIO VITO. Signor Presidente, chiedo di parlare sull'ordine dei lavori...!
PRESIDENTE. Quindi, non abusate della cortesia della Presidenza. L'onorevole Evangelisti ha facoltà di svolgere un breve intervento: è l'unico che viene autorizzato, perché la materia non è all'ordine del giorno e noi dobbiamo rispettare l'ordine del giorno.
ELIO VITO. Presidente!
PRESIDENTE. Lei, onorevole Elio Vito, lo sa molto bene, per la sua esperienza di presidente di gruppo.
Sull'ordine dei lavori ha preteso di parlare l'onorevole Bondi ed è intervenuto lungamente...
ELIO VITO. Non è una pretesa: è un diritto! Lo faccia finire, signor Presidente (Commenti dei deputati del gruppo de L'Ulivo)!
PRESIDENTE. Adesso do la parola all'onorevole Evangelisti (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia). Subito dopo, parlerà anche lei, onorevole Elio Vito.
Prego, onorevole Evangelisti (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia - Il deputato Bondi, sebbene a microfono spento, prosegue il suo intervento).
Onorevole Evangelisti, la prego di parlare...
Onorevole Bondi, rispetti la decisione della Presidenza! Onorevole Bondi, non sia prepotente (Proteste dei deputati del gruppo di Forza Italia): rispetti la decisione della Presidenza! Onorevole Evangelisti, prego.
FABIO EVANGELISTI. La ringrazio, signor Presidente, rispondo al suo invito e al suo appello a non sviluppare, in questa sede ed in questa occasione, un dibattito di natura politica, che ovviamente si imporrebbe, dato l'intervento piuttosto provocatorio dell'onorevole Bondi.
Ma siccome è proprio quello che cerca l'onorevole Bondi, io accetto il suo invito e faccio mio il senso di responsabilità che lei richiama. Quindi, rinuncio ad intervenire sulle dichiarazioni dell'onorevole Bondi (Applausi dei deputati dei gruppi dell'Italia dei Valori e de L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha ora facoltà di parlare sull'ordine dei lavori, onorevole Elio Vito.
ELIO VITO. Signor Presidente, la pregherei davvero di lasciar terminare all'onorevole Bondi, coordinatore nazionale del primo partito d'Italia, il suo intervento (Commenti dei deputati del gruppo de L'Ulivo), che è attinente all'ordine dei lavori, signor Presidente.
Una voce dai banchi dei deputati del gruppo de L'Ulivo: Non serve!
ELIO VITO. Come lei ha ricordato, c'è stata infatti una richiesta da parte del nostro gruppo di svolgere un dibattito parlamentare su alcune dichiarazioni che noi reputiamo gravissime perché sono offensive della maggioranza degli italiani, del Presidente del Consiglio uscente ed anche perché sono state rese in una sede ancora più delicata, quella internazionale, nella quale il Presidente del Consiglio in carica Pag. 7dovrebbe avere perlomeno il buon gusto di non offendere l'immagine dell'Italia e dei suoi elettori.
A seguito di una risposta che abbiamo ricevuto dal Presidente Bertinotti, intendiamo motivare qui in Assemblea, come tante volte ha fatto l'opposizione nella scorsa legislatura, il senso della nostra richiesta. Credo che questo possa essere compiuto solo lasciando per due minuti ancora all'onorevole Bondi il diritto (ripeto: il diritto)...
LIONELLO COSENTINO. Non li rispetta!
ELIO VITO. ...di concludere il suo intervento. Dopodiché, signor Presidente, le reazioni che vi sono state in quest'aula oggi, anche quella del collega Evangelisti, dimostrano al Presidente Bertinotti quanto sia utile ed importante che si svolga il dibattito che noi abbiamo richiesto. La sua stessa osservazione, Presidente, che non possono essere contenuti, questo dibattito o la semplice richiesta da parte dell'onorevole Bondi, nello spazio di un intervento sull'ordine dei lavori ci testimonia anche da parte sua, Presidente, come la questione sia così importante e meriti quindi un dibattito parlamentare.
La pregherei pertanto di non farci chiedere ancora la parola su questioni riguardanti il regolamento, ma di avere il buonsenso di lasciar concludere l'intervento al collega Bondi (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Presidente Vito, credo di aver dimostrato buon senso consentendo all'onorevole Bondi di parlare per il doppio del tempo che il regolamento prevede...
ELIO VITO. Ma è una seduta dove non ci sono votazioni!
PRESIDENTE. ...nei casi di richiesta di intervento sull'ordine dei lavori, ed il suo non era un intervento sull'ordine dei lavori.
Lei sa molto bene che il calendario dei lavori dell'Assemblea viene fissato dalla Conferenza dei presidenti di gruppo. In quella sede si devono presentare le proposte e le richieste di dibattito. Credo che la richiesta di dibattito che lei ha avanzato in forma scritta al Presidente Bertinotti sia una richiesta molto seria. Non ha i caratteri di un'urgenza straordinaria, perché un dibattito di questo genere, lei mi insegna, si può svolgere anche fra qualche giorno.
La Conferenza dei presidenti di gruppo è già stata convocata per giovedì mattina. Quella è la sede dove lei potrà riproporre, ed ancora riproporre, la richiesta del gruppo di Forza Italia. E vedrà che in quella sede sarà valutata dal Presidente e dalla Conferenza dei capigruppo nella sua responsabilità collegiale.
A questo punto, dobbiamo procedere secondo...
FABRIZIO CICCHITTO. Chiedo di parlare.
KATIA ZANOTTI. Basta!
PRESIDENTE. Cosa c'è, onorevole Cicchitto? È la terza richiesta di intervento sull'ordine dei lavori sullo stesso argomento! In via del tutto eccezionale, solo perché mi rendo conto che c'è anche un'intenzione strumentale... Però non si deve abusare... Colleghi, non dovete abusare, perché vi è la massima disponibilità da parte della Presidenza, ma non a tollerare abusi!
Onorevole Cicchitto, cosa altro ha da osservare sull'ordine dei lavori? Prego, ha facoltà di parlare.
FABRIZIO CICCHITTO. Sull'ordine dei lavori, innanzitutto intendo appellarmi alla sua intelligenza politica, e la sua intelligenza politica, che io non sottovaluto affatto, avendola conosciuta come capogruppo apprezzato della Margherita, la dovrebbe portare a consentire di concludere l'intervento politico del nostro coordinatore nazionale Bondi.
Per venire incontro alla sua intelligenza politica...
KATIA ZANOTTI. Ma non è sull'ordine dei lavori, Presidente!
FABRIZIO CICCHITTO. ...vorrei osservare che, se voi continuerete lungo questa strada, senza rendervi conto del malcontento, della rabbia e dell'indignazione che sale dalla maggioranza degli italiani, rischierete di determinare una condizione di grave tensione politica, al limite della sopportazione e della tolleranza, in alcune regioni del nord e in alcune categorie economiche e...
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Cicchitto. Mi pare che il suo pensiero sia chiaro, tant'è che ha un testo scritto e che quindi aveva già intenzione di svolgere un intervento di questo genere.
A questo punto, colleghi, confermo che sull'argomento nessun altro avrà la parola.
ELIO VITO. È un abuso, Presidente!
PRESIDENTE. Colleghi, proseguiamo dunque i nostri lavori in base a quanto previsto dall'ordine del giorno (Il deputato Cicchitto, sebbene a microfono spento, prosegue il suo intervento - Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia).