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Si riprende la discussione del testo unificato delle proposte di legge costituzionale n. 648-A ed abbinate.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 648-A ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 648 ed abbinate sezione 2).
Informo che è in distribuzione la nuova formulazione degli ordini del giorno Garavaglia n. 9/648/14 e Pini n. 9/648/15.
Invito il rappresentante del Governo a esprimere il parere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Lucchese n. 9/648/1; accetta l'ordine del giorno Cossiga n. 9/648/2; accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Galli n. 9/648/3; non accetta l'ordine del giorno Cota n. 9/648/4; accetta l'ordine del giorno Gibelli n. 9/648/5; accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Filippi n. 9/648/6; non accetta l'ordine del giorno Caparini n. 9/648/7; accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Fugatti n. 9/648/8 e Fava n. 9/648/9; non accetta gli ordini del giorno Montani n. 9/648/10, Allasia n. 9/648/11, Bodega n. 9/648/12, Brigandì n. 9/648/13, Garavaglia n. 9/648/14, anche nella nuova formulazione, Pini n. 9/648/15, Bricolo n. 9/648/16 e Goisis n. 9/648/17; accetta l'ordine del giorno Baldelli n. 9/648/18; non accetta gli ordini del giorno Biancofiore n. 9/648/19 e Lussana n. 9/648/20; infine, accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Mellano n. 9/648/21.
GIANLUCA PINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Pag. 72GIANLUCA PINI. Signor Presidente, intervengo soltanto per chiedere un chiarimento al signor sottosegretario: vorrei sapere se il Governo accetta la nuova formulazione del mio ordine del giorno n. 9/648/15.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo non accetta l'ordine del giorno Pini n. 9/648/15, neppure nella nuova formulazione.
PRESIDENTE. Ricordo che, secondo la prassi, gli ordini del giorno accettati dal Governo non saranno posti in votazione.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Lucchese n. 9/648/1, accolto come raccomandazione dal Governo.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, intendo chiedere al Governo di accettare questo ordine del giorno perché, effettivamente, ci sono alcune discrasie riguardo alla necessità di evitare l'uso dell'alfabeto internazionale. Perciò, dal momento che lo ha accolto come raccomandazione, desidero sollecitarlo ad accettarlo. Anche ove fosse impossibile, comunque non insisterò per la votazione.
PRESIDENTE. Signor sottosegretario, l'onorevole Lucchese, pur non insistendo per la votazione, anche ove il Governo decida di mantenere ferma la sua posizione, sollecita un'ulteriore riflessione.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo accetta l'ordine del giorno Lucchese n. 9/648/1.
PRESIDENTE. Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Galli n. 9/648/3, accolto come raccomandazione dal Governo.
DANIELE GALLI. Signor Presidente, chiedo al Governo di rivedere la sua posizione in quanto il mio ordine del giorno è a tutela del pubblico, dell'utenza, e di qualsiasi consumatore, in quanto si chiede che sia riportata, insieme ai prodotti acquistati, la traduzione in lingua italiana della indicazione dei componenti e delle istruzioni per il funzionamento. Tra le altre cose ciò è pertinente con la variazione che stiamo apportando alla Carta costituzionale. Se non adottiamo quei provvedimenti rispettosi del presente appuntamento costituzionale, entriamo in contraddizione.
PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non modifica il parere precedentemente espresso e che quindi conferma di accogliere come raccomandazione l'ordine del giorno Galli 9/648/3. Prendo atto altresì che l'onorevole Galli non insiste per la votazione.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Cota 9/648/4, non accettato dal Governo.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, non capisco i motivi che hanno portato il Governo a non accettare il mio ordine del giorno. Infatti, nella parte dispositiva si impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative volte a modificare la legge n. 482 del 1999 che consentano di estendere le tutele da essa previste per alcune lingue regionali a tutti gli idiomi locali che siano riconosciuti come lingue storiche regionali. Ad esempio, la lingua piemontese è riconosciuta a livello europeo, ma non a livello italiano. Inoltre, bocciare questo ordine del giorno significa anche agire in contrasto con la posizione unanimemente sostenuta all'interno dell'assemblea regionale del Piemonte dai partiti e dai movimenti politici. In diverse occasioni, tale assemblea ha accettato ordini del giorno su questa materia ed ha addirittura approvato il proprio statuto, sul quale nel corso della passata legislatura lo Stato non ha ritenuto di sollevare opposizione innanzi alla Corte costituzionale, che tutela non solo la lingua piemontese, ma anche il patrimonio culturale ad essa collegato. Per questo Pag. 73motivo, chiedo al Governo di rivedere il parere precedentemente espresso.
PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo conferma il parere precedentemente espresso e che quindi non accetta l'ordine del giorno Cota 9/648/4.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cota n. 9/648/4, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 348
Votanti 315
Astenuti 33
Maggioranza 158
Hanno votato sì 42
Hanno votato no 273).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare e che la deputata Zanella avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Ricordo che l'ordine del giorno Gibelli 9/648/5 è stato accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Filippi 9/648/6, accolto come raccomandazione dal Governo.
ALBERTO FILIPPI. Signor Presidente, è tutta la mattina che da molte parti, da destra e da sinistra, viene detto che si è d'accordo su questa questione, senza tuttavia introdurre riferimenti nella Carta costituzionale. Sostanzialmente, chiedo al Governo di promuovere iniziative normative - questa mattina è stato detto che si era d'accordo - affinché le regioni abbiano la facoltà di individuare all'interno dal proprio territorio gli idiomi meritevoli di essere valorizzati e tutelati. Quindi, non si capisce perché non si possa accettare del tutto il mio ordine del giorno.
Chiedo coerenza ai colleghi, sia da una parte che dall'altra, visto e considerato che stamattina si era d'accordo su questo concetto. Il mio ordine del giorno propone esattamente quello su cui questa mattina moltissimi colleghi erano d'accordo. Pertanto, chiedo loro coerenza ed insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Onorevole Filippi, mi dispiace, ma sono costretto a ricordare che il gruppo della Lega Nord Padania ha esaurito il tempo a disposizione anche per gli interventi a titolo personale. Vista la fase della discussione in cui ci troviamo, la Presidenza concede la possibilità di intervenire comunque per brevi dichiarazioni di voto. Non possiamo proprio fare di più...
Ha chiesto di parlare il relatore, onorevole Bocchino.
ITALO BOCCHINO, Relatore. Signor Presidente, volevo invitare i colleghi della Lega a valutare la posizione offerta dal Governo, quella cioè dell'accoglimento come raccomandazione dell'ordine del giorno in esame. In questo caso si chiede al Parlamento di dar vita ad una legge che dica alle regioni che cosa fare. Ciò non è costituzionalmente corretto, perché il Parlamento non può dire alle regioni che cosa debbono fare. E qui sussiste il primo problema (che, fra l'altro, si scontra con le vostre tesi politiche): può il Parlamento intromettersi nella potestà normativa delle regioni costituzionalmente garantita? Credo che ciò non sia possibile.
In secondo luogo, dovremmo approvare una legge, che al Parlamento non compete, per dire alle regioni che possono valorizzare gli idiomi locali, ma oggi le regioni possono già farlo. Premesso che, a mio giudizio, l'ordine del giorno Filippi n. 9/648/6 era addirittura inammissibile - perché non si capisce in base a quale norma della Costituzione noi potremmo approvare una legge nazionale che interferisca sulla potestà legislativa, costituzionalmente prevista, delle regioni -, forse sarebbe opportuno fermarsi a quanto aveva detto il Governo.
PRESIDENTE. Chiedo dunque nuovamente all'onorevole Filippi se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/6, accolto dal Governo come raccomandazione.
ALBERTO FILIPPI. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Filippi n. 9/648/6.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 401
Votanti 372
Astenuti 29
Maggioranza 187
Hanno votato sì 114
Hanno votato no 258).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare e che la deputata Zanella avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Chiedo all'onorevole Caparini se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/7.
DAVIDE CAPARINI. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Caparini n. 9/648/7, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 404
Votanti 370
Astenuti 34
Maggioranza 186
Hanno votato sì 48
Hanno votato no 322).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare.
Prendo atto che l'onorevole Fugatti insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/8, accolto come raccomandazione dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fugatti n. 9/648/8.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 391
Astenuti 24
Maggioranza 196
Hanno votato sì 118
Hanno votato no 273).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare.
Prendo atto altresì che il deputato Buontempo non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Prendo atto infine che i deputati Castellani, Germontani e Porcu hanno erroneamente votato contro mentre avrebbero voluto esprimere un voto favorevole.
Chiedo all'onorevole Fava se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/9, accolto come raccomandazione dal Governo.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, chiedo un attimo di attenzione perché il mio ordine del giorno n. 9/648/9, di fatto, seppur involontariamente, essendo stato formulato prima della conclusione dei lavori antimeridiani, riprende gli elementi largamente condivisi all'interno dell'Assemblea, soprattutto per ciò che attiene Pag. 75alla possibilità di adottare iniziative legislative volte alla tutela delle lingue storiche regionali e locali costituenti un patrimonio culturale della Repubblica. Quindi, trovo che nel mio ordine del giorno non ci sia nulla di sovversivo, tanto meno qualcosa che vada al di là di quello che a più riprese, stamattina, nel corso della seduta, abbiamo sentito ripetere un po' da tutte le parti dell'emiciclo. Pertanto, chiedo che il mio ordine giorno venga accettato. Al riguardo, chiedo un attimo di attenzione alla maggioranza, che si sta ricomponendo, e mi auguro che il relatore - che vedo lanciare segnali al Governo - abbia riconsiderato il tema e che quindi il Governo, modificando il proprio parere, possa accettare, ripeto, il mio ordine del giorno.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, l'ordine del giorno Fava n. 9/648/9 «impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare iniziative legislative volte alla tutela (..)»; quindi, ciò resta nella discrezionalità del Governo. Credo, dunque, che quest'ultimo possa formulare un parere favorevole.
PRESIDENTE. Il Governo?
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Modificando il precedente avviso, il Governo accetta l'ordine del giorno Fava n. 9/648/9.
PRESIDENTE. Sta bene. L'ordine del giorno Fava n. 9/648/9 è stato quindi accettato del Governo.
Prendo atto che l'onorevole Montani insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/10, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Montani n. 9/648/10, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 423
Votanti 394
Astenuti 29
Maggioranza 198
Hanno votato sì 81
Hanno votato no 313).
Prendo atto che i deputati Volontè e Ciro Alfano non sono riusciti a votare.
Chiedo all'onorevole Allasia se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9 /648/11, non accettato dal Governo.
STEFANO ALLASIA. Presidente, sulla polemica sterile che si è svolta stamane contro le lingue minoritarie, si dovrebbe fare un poco di attenzione, soprattutto nel caso di questo ordine del giorno. Nella sua premessa si evidenzia infatti che la lingua piemontese, scritta e parlata, è usata sin dal XII secolo e che perciò essa è proprio una vera koinè, con tutte le caratteristiche proprie di una lingua.
Ho presentato questo ordine del giorno proprio per fare in modo che esso sia approvato e vi sia un potenziamento nella tutela della lingua piemontese come patrimonio riconosciuto, sia in ambito nazionale, sia in quello internazionale. Ciò è dovuto soprattutto in ragione del riconoscimento che spetta alla lingua piemontese e al popolo piemontese come uno dei padri fondatori dello Stato italiano.
Chiedo perciò di immettere all'interno di questa legge il riconoscimento della lingua piemontese come uno di quei fattori di riconoscimento per il popolo piemontese.
Insisto pertanto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.Pag. 76
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Allasia n. 9/648/11, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 410
Astenuti 23
Maggioranza 206
Hanno votato sì 37
Hanno votato no 373).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare.
Chiedo all'onorevole Bodega se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/12, non accettato dal Governo.
LORENZO BODEGA. Presidente, mi dispiace che il Governo non abbia accettato questo ordine del giorno, perché esso contiene, come del resto gli emendamenti che sono stati bocciati in aula questa mattina, delle proposte volte ad evidenziare il carattere fondamentale di questo aspetto dal punto di vista sociale, civile e culturale. Essi soprattutto si iscrivono in quell'alveo di difesa e custodia dei valori e delle identità del nostro paese.
Questo ordine del giorno è volto anche a porre riparo a quelle «aggressioni» (lo dico ovviamente fra virgolette) che vengono dal mondo esterno e che non possono essere spacciate per contaminazioni. In un tempo nel quale si consumano conflitti sociali e religiosi e nel quale l'invasione straniera tende a creare la torre di babele, pareva indispensabile e ineludibile salvaguardare il patrimonio delle nostre lingue.
Insisto pertanto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bodega n. 9/648/12, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 457
Votanti 432
Astenuti 25
Maggioranza 217
Hanno votato sì 54
Hanno votato no 378).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare.
Chiedo all'onorevole Brigandì se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9 /648/13, non accettato dal Governo.
MATTEO BRIGANDÌ. Presidente, credo di proporre all'Assemblea un ordine del giorno di buon senso. È evidente, infatti, che esso si ricollega proprio all'impostazione che è stata data alla norma ed alla sua inconcludenza, come già evidenziato nell'ambito della discussione. La norma dice infatti che bisogna adottare la lingua italiana quale lingua ufficiale. Questo significa che oltre alla lingua ufficiale, devono essere riconosciute in qualche modo anche altre lingue.
Io ritengo allora che sia necessario e opportuno andare a rivalutare la lingua ligure, perché la Liguria è la regione che ci ha dato più lustro nel mondo, sicuramente, con la scoperta dell'America.
Per tali motivi insisto per la votazione e chiedo che l'Assemblea voti a favore.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Brigandì n. 9/648/13, non accettato dal Governo.Pag. 77
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 423
Astenuti 27
Maggioranza 212
Hanno votato sì 45
Hanno votato no 378).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare.
Chiedo all'onorevole Garavaglia se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/14
(Nuova formulazione), non accettato dal Governo.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, onestamente non capiamo il parere contrario, perché noi qui chiediamo che nei futuri provvedimenti volti a dare maggiore autonomia alle regioni ci sia poi la possibilità per le regioni di scegliere fra la propria lingua regionale e la lingua nazionale italiana.
Ebbene, noi tutti sappiamo che ci troviamo in fase di attuazione del Titolo V della Costituzione. Arriveranno in Parlamento le proposte delle regioni per concretizzare maggiori forme di autonomia nell'ambito dei provvedimenti in questione e ci sarà anche la possibilità di inserire tale tematica.
Noi siamo convinti che, alla fine, arriveremo al federalismo. Il mio indimenticato amico Cerri disse che l'importante è no curr ma arrivar 'n temp. Noi, pian pianino, alla fine, ci arriveremo. Insisto pertanto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, noi deputati del gruppo dei Verdi, su una serie di ordini del giorno presentati e posti in votazione, abbiamo espresso un voto favorevole o di astensione. Abbiamo anche apprezzato che il Governo abbia accettato l'ordine del giorno Gibelli n. 9/648/5 che riguarda la ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie.
Invece, nel caso specifico dell'ordine del giorno Garavaglia n. 9/648/14, il quale prevede la possibilità per le regioni di adottare la lingua regionale in alternativa a quella nazionale, con riferimento a questo principio...
PRESIDENTE. Onorevole Boato, stiamo esaminando la nuova formulazione che dispone: «in aggiunta». In caso contrario, l'ordine del giorno non sarebbe stato ammissibile.
MARCO BOATO. Certo, è chiaro.
PRESIDENTE. La nuova formulazione sostituisce le parole «in alternativa» con le seguenti: «in aggiunta».
MARCO BOATO. Se il testo fosse rimasto come nello stampato che ho davanti a me e di cui non mi pare fosse stata annunciata una nuova formulazione...
PRESIDENTE. Si tratta di un ordine del giorno fuori sacco, come annunziato all'inizio di seduta.
MARCO BOATO. Se il testo fosse rimasto quello dello stampato, avremmo votato senz'altro contro. Se invece il testo riformulato riporta le parole «in aggiunta», da parte dei Verdi ci sarà un voto di astensione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Garavaglia n. 9/648/14 (Nuova formulazione), non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 78
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 461
Votanti 434
Astenuti 27
Maggioranza 218
Hanno votato sì 43
Hanno votato no 391).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare.
Onorevole Pini, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/15 (Nuova formulazione)?
GIANLUCA PINI. Sì, Presidente, e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI. Signor Presidente, non rivolgerò certamente un invito al Governo a cambiare atteggiamento, perché ritengo sia alquanto inutile, considerando anche il comportamento schizoide che viene tenuto in questa Assemblea rispetto al territorio da parte della maggioranza e non solo.
Infatti, con questo ordine del giorno non si chiedeva null'altro che potenziare la tutela di una lingua territoriale come il romagnolo. Riteniamo che sia importante che un'identità di un popolo, la quale passa anche attraverso la propria lingua, venga mantenuta viva.
Si tratta di un comportamento schizoide perché, quando si ritrovano sul territorio, i rappresentanti del centrosinistra - e non solo - che vengono dalla Romagna, si riempiono la bocca di difesa dell'identità e della lingua e, anzi, hanno esponenti famosi di quelle zone all'interno dei partiti. Penso ad esempio ai DS, con l'attore Ivano Marescotti, che va in giro a promuovere la lingua romagnola. Invece, quando si viene in aula si decreta una sonora bocciatura della tutela di una identità territoriale che noi riteniamo fondamentale - lo ripeto: fondamentale - contro il processo di globalizzazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pini n. 9/648/15
(Nuova formulazione), non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 473
Votanti 451
Astenuti 22
Maggioranza 226
Hanno votato sì 81
Hanno votato no 370).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare.
Chiedo all'onorevole Bricolo se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/16.
FEDERICO BRICOLO. Presidente, noi insistiamo per la votazione dell'ordine del giorno in esame nonostante il parere negativo del Governo; ma voglio illustrarne il dispositivo: chiediamo al Governo di adottare iniziative volte a promuovere presso le istituzioni scolastiche venete azioni tese ad ampliare l'offerta formativa finalizzata ad assicurare l'apprendimento della lingua e delle tradizioni culturali da parte degli studenti, prevedendo attività di formazione ed aggiornamento degli insegnanti addetti alle medesime discipline.
Dobbiamo ricordare che, purtroppo, in Veneto ci sono troppi insegnanti che non sono veneti e che insegnano senza conoscere la nostra lingua. Questo li limita nel rapporto con gli studenti. Dunque, è importante valorizzare la lingua degli studenti ed è altresì importante andare avanti con una formazione proprio per gli insegnanti che non sono veneti e che, purtroppo, insegnano ai nostri ragazzi che sono veneti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
Pag. 79MARCO BOATO. Signor Presidente, mi sarei meravigliato, per una volta, di poter votare a favore di una proposta del collega Bricolo. Leggendo il testo, avrei considerato condivisibile questo ordine del giorno, suggerendo ai colleghi del mio gruppo di votare a favore. Però, le motivazioni con cui il collega Bricolo lo ha illustrato e sostenuto sono talmente lontane dalla nostra concezione della convivenza civile e del ruolo delle istituzioni formative, anche per quanto riguarda il processo di integrazione sociale, che - mi dispiace per lui - l'ipotizzato voto favorevole, dopo aver ascoltato le sue dichiarazioni, si tramuta in voto contrario.
FEDERICO BRICOLO. Comunista!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Dozzo. Ne ha facoltà.
GIANPAOLO DOZZO. Signor Presidente, vorrei aggiungere la mia firma a questo ordine del giorno.
Non mi meravigliano certamente le motivazione addotte dall'onorevole Boato per esprimere un voto contrario. Vorrei chiedergli, però, di leggere bene questo ordine del giorno, perché con esso si impegna il Governo a valutare l'opportunità... Boato...!
MARCO BOATO. Cosa vuoi?
GIANPAOLO DOZZO. Ti sto rispondendo, perché certamente prima non lo volevi votare, ma ora hai colto la palla al balzo per non votarlo.
MARCO BOATO. Non ho colto la palla al balzo, ho ascoltato le motivazioni!
GIANPAOLO DOZZO. Volevo suggerirti di leggere bene l'ordine del giorno, dove si impegna il Governo «a valutare l'opportunità di adottare, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative volte a promuovere» eccetera. Questo è ciò che si vota.
MARCO BOATO. Quello andava bene, ma le motivazioni sono folli!
GIANPAOLO DOZZO. Il tuo problema, Boato, è che vorresti ma non puoi: la tua coscienza ti dice di votarlo, però, per ordini di partito, non puoi farlo.
MARCO BOATO. Do io gli ordini di partito!
GIANPAOLO DOZZO. Da buon veneziano, ti dovresti vergognare (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania - Commenti del deputato Boato)!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bricolo n. 9/648/16, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 464
Votanti 447
Astenuti 17
Maggioranza 224
Hanno votato sì 104
Hanno votato no 343).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare.
Prendo atto altresì che il deputato Ruvolo avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
Passiamo all'ordine del giorno Goisis n. 9/648/17, non accettato dal Governo. Onorevole Goisis, insiste per la votazione del suo ordine del giorno?
PAOLA GOISIS. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione.
Questo Parlamento, con la legge n. 482 del 1999, che riconosceva un gruppo di lingue regionali, ha attuato una forma di discriminazione inaccettabile da noi veneti, escludendo la lingua veneta.Pag. 80
Mi appello all'articolo 3 della Costituzione, che afferma che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, nonostante le differenze di sesso, di religione e di lingua. In questo momento siamo noi veneti ad essere discriminati, noi padani. È ora di finirla con questo atteggiamento. È tutta la mattina che vi stiamo invitando a riconoscere che le regioni hanno un potere decisionale e una competenza riconosciuta da questo Parlamento nella materia. Nonostante ciò, non si riconosce che nelle scuole venete si possa parlare veneto (Commenti del deputato Menia - Proteste dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Goisis.
MAURIZIO FUGATTI. Lasciala parlare!
PRESIDENTE. Onorevole Fugatti, per favore!
PAOLA GOISIS. Io non disturbo mai gli altri parlamentari, perché sono ben educata, alla maniera veneta, ciò che qui tanti non sanno fare!
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Goisis.
PAOLA GOISIS. Noi chiediamo che vengano dati i finanziamenti per le scuole venete e che vengano diffusi libri di testo e la cultura veneti, che conosciamo molto bene, deputato Gerardo Bianco (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
CAROLINA LUSSANA. La lasci parlare!
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Goisis n. 9/648/17, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 463
Votanti 443
Astenuti 20
Maggioranza 222
Hanno votato sì 94
Hanno votato no 349).
Prendo atto che il deputato Volontè non è riuscito a votare. Prendo atto inoltre che i deputati Trepiccione e Zanella hanno erroneamente espresso il proprio voto mentre avrebbero voluto astenersi.
Prendo atto altresì che l'onorevole Baldelli non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/18, accettato dal Governo.
Passiamo all'ordine del giorno Biancofiore n. 9/648/19, non accettato dal Governo. Onorevole Biancofiore insiste per la votazione del suo ordine del giorno?
MICHAELA BIANCOFIORE. Signor Presidente, intenderei riformulare la parte dispositiva del mio ordine del giorno prevedendo l'impegno del Governo a far osservare, nel pieno rispetto del bilinguismo, il dettato dello statuto di autonomia, che prevede, nella provincia autonoma di Bolzano, una toponomastica rigorosamente bilingue. Il rispetto del bilinguismo dovrebbe essere assicurato proprio nell'ottica dell'articolo 6 della Costituzione, che tutela pienamente le minoranze linguistiche.
PRESIDENTE. La Presidenza precisa che in questa fase non è possibile, da parte dei presentatori, avanzare nuove proposte: è semmai il Governo che ha questa facoltà.
Se il Governo intende assumere un'iniziativa in tal senso, è possibile pervenire ad una riformulazione dell'ordine del giorno.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, Pag. 81il testo riformulato dell'ordine del giorno Biancofiore n. 9/648/19 sarebbe accolto dal Governo come raccomandazione.
PRESIDENTE. Signor sottosegretario, dovrebbe dare lettura del testo riformulato.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, l'ordine del giorno dovrebbe essere riformulato sostituendo il dispositivo con il seguente: «impegna il Governo a tutelare il bilinguismo nella provincia autonoma di Bolzano, così come previsto dal dettato dello statuto d'autonomia all'articolo 8, che ha rango costituzionale».
GIANPAOLO DOZZO. Scusi, signor Presidente, ma non abbiamo sentito la riformulazione proposta dal Governo.
PRESIDENTE. Signor sottosegretario, le dispiace rileggere il testo della riformulazione da lei proposta? Se i colleghi fanno silenzio, forse è più facile per tutti comprendere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il dispositivo dell'ordine del giorno Biancofiore n. 9/648/19 dovrebbe essere riformulato nel modo seguente: «impegna il Governo a tutelare il bilinguismo nella provincia autonoma di Bolzano, così come previsto dal dettato dello statuto d'autonomia all'articolo 8, che ha rango costituzionale».
PRESIDENTE. Dunque, il Governo accoglierebbe come raccomandazione l'ordine del giorno Biancofiore n. 9/648/19, purché riformulato nel senso specificato dal sottosegretario Naccarato.
Onorevole Biancofiore?
MICHAELA BIANCOFIORE. Signor Presidente, l'accoglimento come raccomandazione del mio ordine del giorno è inaccettabile; invito i colleghi a leggerne il testo. Francamente, cascano anche le braccia, perché il Governo dovrebbe tutelare la Costituzione italiana! Peraltro, abbiamo perso molte ore stamani per ascoltare la propaganda di alcuni colleghi, i quali non hanno capito, evidentemente, cosa si volesse far comprendere all'Assemblea ed anche al paese.
L'ordine del giorno prevede il rispetto proprio di quell'articolo 6 della Costituzione italiana che tutela le minoranze linguistiche, dal quale discende lo statuto di autonomia dell'Alto Adige. Come ho affermato stamani, anche la vicepresidenza della giunta provinciale altoatesina (in quota ai DS) si è oggettivamente preoccupata per il fatto che, in Alto Adige, con la scusa del marketing, lasciando intendere che era meglio adoperare soltanto la dizione tedesca «Südtirol», è stata completamente cancellata dal marchio turistico la dizione italiana «Alto Adige». Poiché penso che il mondo si debba evolvere e che ciò valga, in particolar modo, per una terra che, come l'Alto Adige, fa da ponte con l'Europa, credo che, oltre a quella italiana «Alto Adige» ed a quella tedesca «Südtirol», bisognerebbe introdurre la dizione inglese «South Tirol»: sarebbe questa la cosa migliore!
Sconvolge che il Governo e la maggioranza assumano questa posizione dal momento che il progetto di legge che prevedeva la denominazione del marchio della provincia autonoma di Bolzano soltanto nella lingua tedesca è stato impugnato proprio dall'attuale Governo! Forse, bisognerebbe che vi parlaste tra voi per capire cosa accade in certe parti d'Italia! La disposizione è stata impugnata dall'attuale Governo [Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia e di deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
Quindi, per cortesia, l'ordine del giorno dovrebbe essere accettato considerato che esso rispetta il dettato costituzionale. Inoltre, con esso si chiede al Governo e all'attuale maggioranza di evitare che siano fatte pressioni sugli atleti altoatesini di lingua tedesca ed italiana, ai quali è Pag. 82stato inibito di sventolare il tricolore e di parlare la lingua italiana: questo da un partito che sostiene la vostra maggioranza! Allora, vogliamo tutelare la Costituzione? Ciò non ha a che vedere con la cornice identitaria della lingua italiana, ma attiene a fatti oggettivi che stanno accadendo in una porzione del nostro territorio.
Qualora il mio ordine del giorno fosse accolto come raccomandazione, insisterei per la votazione.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, modificando il parere già espresso, il Governo accetta l'ordine del giorno Biancofiore n. 9/648/19, nel testo riformulato di cui ho dato lettura in precedenza.
ANTONIO LEONE. Bravo, Naccarato!
PRESIDENTE. Sta bene.
Chiedo all'onorevole Lussana se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/648/20, non accettato dal Governo.
CAROLINA LUSSANA. Signor Presidente, con l'ordine del giorno all'esame vorrei tornare su alcune perplessità che si sono evidenziate nella discussione di questa mattina.
Ci siamo molto accalorati per inserire nella Costituzione l'italiano come lingua ufficiale dello Stato. Ma dico ai colleghi della destra e a quelli della sinistra: se voi andate nelle nostre scuole e chiedete ad un bambino quale sia la lingua ufficiale dello Stato, è chiaro che è l'italiano, (anche se qualcuno di voi vorrebbe, magari, inserire l'arabo, ma di questo discuteremo forse più avanti) (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
E allora, dico anche ai colleghi di Alleanza Nazionale, anche all'onorevole Menia, che prima si riscaldava in modo poco cortese nei confronti dell'onorevole Goisis...
PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza!
CAROLINA LUSSANA. E, Presidente, la inviterei, soprattutto quando parla una donna, a dire ai colleghi di attenuare i toni e la maleducazione che, a volte, vediamo in quest'aula (Applausi di deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia)!
PRESIDENTE. La maleducazione comunque non è accettata!
CAROLINA LUSSANA. Allora, colleghi di Alleanza nazionale, avrete una legge che è solo una bandierina ideologica e avete perso invece una grande occasione di modificare giustamente e correttamente la nostra Costituzione, prevedendo anche la valorizzazione delle lingue locali, come il veneto e il bergamasco, che rappresentano una realtà che destra e sinistra continuano ad ignorare (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia)!
PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lussana n. 9/648/20, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 460
Votanti 440
Astenuti 20
Maggioranza 221
Hanno votato sì 55
Hanno votato no 385).
Prendo atto che i deputati Volontè e Viola non sono riusciti ad esprimere il proprio voto.Pag. 83
Prendo atto altresì che il deputato Buontempo non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Mellano n. 9/648/21, accolto come raccomandazione dal Governo.
BRUNO MELLANO. Vorrei chiedere al sottosegretario di rivedere il suo giudizio, visto che abbiamo parlato per tutto il giorno della tutela, della valorizzazione e della difesa dell'italiano, come anche delle lingue dialettali. Infatti, l'ordine del giorno da me predisposto riguarda un aspetto specifico, marginale, che propone però una cosa concreta.
In giro per il mondo, soprattutto nel Sud America, abbiamo la società Dante Alighieri che ha bisogno di contributi finanziari, e credo che il Governo potrebbe compiere una rivalutazione in merito a questo aspetto.
PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo ha segnalato che la rivalutazione è avvenuta e che il parere sull'ordine del giorno Mellano n. 9/648/21 è favorevole.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Saluto gli studenti e gli insegnanti dell'Istituto comprensivo San Giovanni in Persiceto, che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).