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TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DEL DEPUTATO MERCEDES LOURDES FRIAS SULLA PROPOSTA DI LEGGE N. 2427
MERCEDES LOURDES FRIAS. Onorevoli colleghe e colleghi, l'Italia è stata oggetto di due provvedimenti di infrazione da parte della Commissione europea, per la non conformità della normativa italiana con la normativa comunitaria, in materia di soggiorno di breve durata. La legge nazionale non si è adeguata agli obblighi contenuti nella convenzione sull'applicazione del Trattato di Schengen riguardante la libera circolazione dei cittadini e delle cittadine dei cosiddetti paesi terzi, sia di quelli soggetti all'obbligo del visto, sia di quelli non soggetti a tale obbligo, sia di quelli in possesso di un titolo di soggiorno di un paese membro. L'Italia non ha recepito neanche la direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione nel territorio degli Stati membri dei cittadini e delle cittadine dell'Unione e dei loro familiari.
La soppressione, nel corso della discussione in Senato, della parte del disegno di legge che mirava a risolvere queste carenze normative dimostra quanto sia difficile operare in base al semplice buon senso, quando si tratta di questioni legate all'immigrazione: barricate costruite da certi settori politici appena si accenna qualsiasi provvedimento che non porti il segno della repressione, sia che si tratti di miglioramenti modestissimi per le condizioni di vita e l'esercizio dei diritti elementari dei migranti, sia che si tratti di semplici interventi di snellimento burocratico, del quale può beneficiare in primis la macchina amministrativa.
La situazione che ci porta alla discussione in Aula del presente provvedimento diventa ancor più paradossale se si considera che la proposta di legge è stata approvata in sede legislativa al Senato: gruppi parlamentari che hanno votato a favore in Senato, alla Camera esprimono un voto di segno opposto.
Come già avvenuto nella I Commissione permanente del Senato della Repubblica, confermo il voto favorevole alla proposta di legge n. 2427 presentata dai senatori Bianco e Sinisi in rappresentanza del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea.
Omologare la disciplina dei soggiorni di breve durata per le cittadine e i cittadini provenienti da paesi non facenti parte dell'Unione europea alle modalità con cui questi sono regolati negli altri Stati europei è un atto dovuto.
L'Unione europea, come è stato ricordato, ha già espresso viva preoccupazione in merito al fatto che in Italia i soggiorni di tempo non superiore a tre mesi, richiesti per motivi di turismo, visita, studio o affari, siano ancora ricondotti alla richiesta di un permesso di soggiorno e di visto delle autorità consolari.
Le nuove modalità espresse nell'articolo 1 della proposta, oltre a snellire il lavoro degli uffici adibiti alla emissione dei permessi di soggiorno, rendono più semplici, convenienti e pratici l'ingresso e la permanenza in Italia in funzione delle motivazioni per cui si richiede un soggiorno di breve durata.
Se resa rapidamente applicabile, a questa norma apporterà benefici non solo all'economia fondata sul turismo ma anche al mantenimento delle relazioni affettive fra cittadine e cittadini immigrati in Pag. 108Italia e i congiunti rimasti al proprio paese, faciliterà esperienze di interscambio commerciale, permetterà ai giovani di usufruire di corsi di formazione qualificata da riutilizzare in patria o che comunque arricchiranno la loro preparazione.
Permetterà, in sintesi, una circolazione legale delle persone, funzionale alle esigenze soggettive di chi viaggia e ai tempi a queste connessi.
Nel ribadire il voto favorevole, non possiamo che auspicare che la nuova disciplina venga veicolata anche nelle lingue parlate dalle cittadine e dai cittadini che intendono usufruire di tali disposizioni. Auspichiamo, altresì, che questo segni solo un primo passo verso un percorso di semplificazione degli elementi di burocrazia che condizionano quotidianamente la vita e la mobilità di ogni persona che decide di costruirsi un progetto di vita positivo in Italia.