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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 6 - A.C. 2849)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2849 sezione 8).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore per la XI Commissione ad esprimere il parere delle Commissioni.
AUGUSTO ROCCHI, Relatore per la XI Commissione. Signor Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario sugli emendamenti Bodega 6.1, 6.2, 6.3, 6.5, 6.6, 6.7, 6.8, 6.10, 6.12, 6.13, 6.14, 6.15, 6.16 e 6.17.
PRESIDENTE. Onorevole relatore, le ricordo che alcuni degli emendamenti sui quali lei ha espresso il parere non sono stati segnalati e, quindi, non verranno posti in votazione.
Il Governo?
GIAN PAOLO PATTA, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bodega 6.1, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 464
Maggioranza 233
Hanno votato sì 199
Hanno votato no 265).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalto che non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bodega 6.2, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 42
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 453
Votanti 451
Astenuti 2
Maggioranza 226
Hanno votato sì 198
Hanno votato no 253).
Prendo atto che la deputata Zanella ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto contrario. Prendo altresì atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bodega 6.3, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 472
Votanti 471
Astenuti 1
Maggioranza 236
Hanno votato sì 204
Hanno votato no 267).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bodega 6.5, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 474
Maggioranza 238
Hanno votato sì 205
Hanno votato no 269).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Ricordo che l'emendamento Bodega 6.6 non è stato segnalato.
SIMONE BALDELLI. Presidente!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bodega 6.7, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 423
Maggioranza 212
Hanno votato sì 191
Hanno votato no 232).
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, vorrei segnalare che sarei voluto intervenire per dichiarazione di voto sull'articolo 5 ma lei non mi ha visto e che su quest'ultimo emendamento Bodega 6.7 non mi ha visto di nuovo.
Signor Presidente, purtroppo ho dei problemi di mobilità e per questo porto una stampella, ma non vorrei fare la stampella a questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia - Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Non serve, presterò più attenzione e le chiedo scusa.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Bodega 6.8.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, in merito all'articolo 6 abbiamo rilevato in sede di Commissioni diverse incongruenze anche per quanto riguarda il comma 2, che prevede modalità di adempimentoPag. 43semplificate ai fini del controllo sulla regolarità del personale utilizzato per le imprese di minori dimensioni.
Non è chiaro, infatti, se il limite dimensionale di dieci persone, oggetto degli emendamenti presentati dal collega Bodega, si riferisca alle unità del personale assunto nell'impresa nella sua generalità oppure a quelle impiegate nel sito produttivo specifico. In tal senso domando sia ai relatori sia al rappresentante del Governo - proprio per il fatto che, non potendosi modificare il provvedimento in esame, gli stessi emendamenti probabilmente non saranno accolti - di offrire un'interpretazione a coloro che si troveranno ad applicare tale norma, per evitare di aggiungere un ulteriore motivo di contenzioso ai molti elementi che graveranno sulle imprese a causa del provvedimento in esame, da noi definito eccessivo dal punto di vista dell'effetto sanzionatorio.
Quindi, credo che la sede dei lavori parlamentari possa essere l'occasione per offrire un'interpretazione. Ritengo che ciò sia opportuno da parte del Governo, tuttavia mi appello anche alla sensibilità del relatore Rocchi per chiarire tale elemento, perché è chiaro che, se si tratta di imprese con dieci dipendenti complessivi, è un conto, mentre se si tratta di dieci dipendenti attinenti a quel solo e specifico sito produttivo è un altro conto.
In tale sede, forse potremmo offrire un chiarimento, al di là del parere sull'emendamento e del suo esito.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pini. Ne ha facoltà.
GIANLUCA PINI. Signor Presidente, intervengo solo per chiedere di poter apporre la mia firma all'emendamento in esame del collega Bodega e sottolineare la vicinanza alle considerazioni del collega Baldelli.
È compito di questa Assemblea produrre norme chiare, senza lasciarle all'interpretazione di chi eventualmente deve fare le verifiche sui luoghi di lavoro sui puntigli previsti dal provvedimento in esame.
Rivolgo quindi un invito, anche personale, all'onorevole Rocchi affinché riconsideri il parere sull'emendamento in esame.
AUGUSTO ROCCHI, Relatore per la XI Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
AUGUSTO ROCCHI, Relatore per la XI Commissione. Signor Presidente, intervengo non per modificare il parere sull'emendamento in esame, che rimane contrario, ma per affermare chiaramente che, se vi è un pregio del provvedimento in esame, è quello di estendere le norme di tutela a tutte le aziende, anche quelle al di sotto dei dieci dipendenti, e per tutte le figure di lavoratori e lavoratrici.
Per tale ragione, su questo aspetto, per ogni proposta di modifica che restringa lo spazio di intervento del provvedimento in esame, il parere è contrario da parte dei relatori, perché questo testo ha il pregio di estendere dappertutto e a tutte le tipologie di lavoro la tutela sul terreno della sicurezza.
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare per un chiarimento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo solo per capire se dalla risposta del collega Rocchi si debba intendere che quindi si tratta di dieci dipendenti complessivamente di un'impresa e non solo per sito produttivo, per lasciare la risposta agli atti.
AUGUSTO ROCCHI, Relatore per la XI Commissione. Sì, si tratta di dieci dipendenti di azienda.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamentoPag. 44Bodega 6.8, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 466
Maggioranza 234
Hanno votato sì 204
Hanno votato no 262).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Ricordo che gli emendamenti Bodega 6.10 e 6.12 non sono stati segnalati.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bodega 6.13, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 459
Votanti 457
Astenuti 2
Maggioranza 229
Hanno votato sì 198
Hanno votato no 259).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Bodega 6.15, non accettato dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 460
Votanti 457
Astenuti 3
Maggioranza 229
Hanno votato sì 199
Hanno votato no 258).
Prendo atto che il deputato Tremaglia ha segnalato che non è riuscito a votare.
Ricordo che gli emendamenti in Bodega 6.16 e 6.17 non sono stati segnalati.
Passiamo alla votazione dell'articolo 6.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fabbri. Ne ha facoltà.
LUIGI FABBRI. Signor Presidente, intervengo solo per dichiarare l'astensione dal voto da parte del gruppo di Forza Italia sull'articolo 6.
L'articolo 6 riprende integralmente le conclusioni della Commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro e sulle morti bianche, costituita durante la passata legislatura al Senato. Tali conclusioni sono state riprese successivamente anche dal Ministro Damiano nella legge finanziaria, che fa riferimento alla tessera di riconoscimento per il personale delle imprese appaltatrici e subappaltatrici.
Ci asterremo dal voto sull'articolo in esame su tutti gli altri, così come ribadiremo lungo l'esame di tutto il provvedimento, perché, pur condividendo l'impostazione - io stesso ero vicepresidente di quella Commissione, quindi ho sottoscritto le conclusioni - vediamo che, come al solito, non si perde il vizio di tenere una spada di Damocle sulla testa di tutti, compreso il povero lavoratore il quale, se non è munito di tessera di riconoscimento, a sua volta incorre in sanzioni da 50 a 300 euro. Voi comminate una multa di 300 euro a un lavoratore che ne guadagna 900 o 1.000: avete fatto un bel lavoro! Così non si ottiene nessun risultato, non è questo il modo.
Si riprende qui il tema degli appalti e dei subappalti e il problema delle aggiudicazioni al massimo ribasso, come capita soprattutto negli enti pubblici - spero che si cambi in questa materia - ovviamente per risparmiare. Le imprese che ottengono il subappalto risparmiano sulla tutela per la sicurezza. Credo che quello degli appalti e dei subappalti, così come il concetto di precarietà su cui la sinistra insiste molto, non siano l'elemento essenziale che scatenaPag. 45e aumenta il numero delle morti e degli infortuni sul lavoro, ma solo uno degli elementi.
I dati dell'INAIL sono tutti da leggere e personalmente ne ho parlato, sia in Commissione, sia in Assemblea all'apertura della discussione sull'argomento. Credo sia giusto riorganizzare la presenza sui cantieri e vigilare sul gioco complicato di appalti e subappalti, ma non credo si debba intervenire con la mano pesante delle sanzioni.
Quindi, il gruppo di Forza Italia si asterrà sul voto di questo articolo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo per aggiungere, alle considerazioni già puntuali e precise svolte dal collega Fabbri sull'articolo 6, che abbiamo ravvisato anche nei lavori della Commissione un'ulteriore incongruenza: all'interno del limite di dieci dipendenti dell'impresa ai fini dell'individuazione dell'obbligo del contrassegno, sono compresi anche i lavoratori autonomi, ugualmente soggetti allo stesso obbligo, che però, in quanto tali, non dovrebbero essere considerati come dipendenti, quindi e non dovrebbero rientrare nel computo delle dieci persone impiegate all'interno del sito dell'impresa.
È evidente che questi sono soltanto alcuni esempi di errori di natura formale presenti nel testo e che, purtroppo, non siamo riusciti a correggere: me ne dolgo, perché una formulazione chiara e rigorosa avrebbe certamente facilitato l'applicazione delle norme.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Compagnon. Ne ha facoltà.
ANGELO COMPAGNON. Intervengo, per dichiarare, anche sull'articolo 6, il voto di astensione dell'UDC. Non siamo intervenuti sugli articoli precedenti, ma il voto di astensione ci rende responsabili rispetto al provvedimento in esame e all'impostazione che contiene.
Siamo, però, ovviamente totalmente contrari a come esso è stato portato avanti e lo diremo meglio in sede di dichiarazione di voto finale. Infatti, anche in questo caso sono previste sanzioni dal nostro punto di vista eccessive, rispetto a situazioni che andrebbero affrontate in maniera diversa, a dimostrazione della natura repressiva del provvedimento in esame.
Il problema della sicurezza è indubbiamente delicato: più volte è stato richiamato anche oggi quanto succede ogni giorno. Nell'articolo 6 è presente anche il passaggio altrettanto delicato riguardante gli appalti e i subappalti, che riguardano sia il settore pubblico, sia quello privato.
Ho già avuto modo di dire che il tema non va sottovalutato.
Il problema di come si arrivi all'aggiudicazione di un'opera rappresenta un aspetto estremamente delicato. Personalmente ritengo sensato, sotto tutti gli aspetti, il ritorno ad una scelta diversa dal minimo ribasso, perché esso, così tanto decantato, evidentemente pone dei problemi. La ricerca esasperata dell'aggiudicazione, indipendentemente dalla reale situazione e dal rapporto costi-benefici di un lavoro, può portare a trascurare - e il più delle volte porta a trascurare - proprio l'aspetto della sicurezza. Questi sono indubbiamente elementi sui quali - continuo a sottolinearlo - vi era la necessità di un maggiore approfondimento, che avrebbe significato sicuramente produrre un documento più incisivo nei confronti della sicurezza.
Non dobbiamo dimenticare che l'iter del provvedimento in esame è partito dalla consapevolezza di tutti noi, indistintamente, che non è più possibile sostenere il prezzo in termini di vite umane, che stiamo sostenendo nel nostro Paese, sui luoghi di lavoro.
Pertanto, il nostro voto di astensione sull'articolo 6 (che può essere esteso agli altri articoli e al voto finale) è di grande responsabilità, perché un primo passo èPag. 46stato compiuto, ma certamente siamo ancora, dal nostro punto di vista, molto distanti. Si tratta di un prezzo che paghiamo a questa maggioranza, che vuole, in tutti i modi, pagare a sua volta i debiti rispetto al programma elettorale. È comprensibile e legittimo, ma non è possibile privilegiare tali aspetti rispetto al contenuto di provvedimenti delicati come questo (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lo Presti. Ne ha facoltà.
ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, anche noi ci asterremo su questo articolo, ma non possiamo non rilevare un aspetto che ai più è sfuggito riguardo a quella parte della norma che attiene all'obbligo, in capo ai lavoratori autonomi, di esporre anch'essi una tessera di riconoscimento.
Condividiamo il fatto che tali lavoratori debbano essere individuati come autonomi, ma che cosa devono esporre? La patente? La carta di identità? Nel badge, che deve essere loro attribuito, cosa deve essere scritto? Chi deve intestarselo? È il lavoratore autonomo ad autocertificare di poter circolare per un cantiere?
La norma, sotto questo profilo, non è chiara. Essa è adeguata per i lavoratori dipendenti delle imprese in regime di appalto e di subappalto, che hanno una derivazione specifica: l'intestazione dell'impresa e la fotografia, che ne indica l'appartenenza a quell'impresa. Ma cosa fa il lavoratore autonomo? Espone la carta di identità? Se siamo d'accordo, va bene così.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Grimoldi. Ne ha facoltà.
PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, intervengo per affermare che anche il nostro gruppo si asterrà nella votazione dell'articolo 6 e per ricordare che, come è stato chiarito in dichiarazione di voto dall'onorevole Codurelli, questo provvedimento è talmente urgente che comporterà, inevitabilmente, la richiesta di una proroga dell'entrata in vigore della disposizione. Infatti, se, come stabilito nell'articolo 6, si prevede che l'entrata di vigore sia il 1o settembre 2007, dalla data in cui licenziamo tale provvedimento e da quella in cui sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il tempo per mettersi in regola è assolutamente minimo; inoltre, nel mese di agosto in genere e molte aziende sono chiuse. Non vi sono, quindi, i tempi tecnici per far applicare quanto previsto in questo provvedimento.
Vi è, inoltre, l'aspetto delle vessazioni, invece degli incentivi: si arriva a colpire anche il lavoratore, non perché dimentichi a casa il tesserino - cosa che avremmo potuto condividere - ma perché non lo mostra. Nel provvedimento in esame, cioè, si punisce il lavoratore che non espone il tesserino! Quando venite in aula e dovete votare, è sufficiente avere il tesserino e mostrarlo quando viene richiesto: a nessuno viene richiesto di circolare con il tesserino esposto, altrimenti non si viene riconosciuti!
In questo articolo sono invece contemplate punizioni anche per il lavoratore che non esponga il tesserino. Pensiamo alle varie tipologie di lavori. Ve ne sono alcuni per i quali, francamente, non si può ritenere che si debba andare in giro tutti i giorni con il tesserino esposto.
Il problema è rappresentato dalla filosofia di fondo, che ci trova contrari, perché, come già affermato, il principio è assolutamente da noi condiviso e sostenuto. La stragrande maggioranza dei lavoratori si trova al Nord.
Il problema è che tale provvedimento non è condivisibile sia nel metodo, sia nel merito: nel metodo, in quanto ci troviamo a mettere il timbro su quanto approvato dal Senato, come per tanti altri provvedimenti, a causa della situazione e degli equilibri politici all'interno della maggioranza; nel merito, in quanto si cerca di affrontare moltissime tematiche, da quella degli ispettori a quella del tesserino, maPag. 47sotto forma di vessazione e ciò ha poco a che vedere con la tutela del lavoratore.
Non è obbligando i lavoratori ad indossare il tesserino e le imprese ad adeguarvisi entro il primo settembre che non avremo più morti sul lavoro. Purtroppo, nel merito, questa non è la misura più adatta ed efficace.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 470
Votanti 282
Astenuti 188
Maggioranza 142
Hanno votato sì 277
Hanno votato no 5).
Prendo atto che il deputato Guadagno detto Luxuria ha segnalato di aver erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimerne uno favorevole.