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Sull'ordine dei lavori (ore 16,45).
GREGORIO FONTANA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GREGORIO FONTANA. Signor Presidente, mi dispiace appesantire ulteriormente questa seduta. Tuttavia, non posso fare a meno di esprimere la mia preoccupazione per quanto è avvenuto poco fa presso l'emittente televisiva di servizio pubblico RAI 3, che ha mandato in onda un'intervista di circa mezz'ora, senza contraddittorio, da parte di Lucia Annunziata a Enrico Deaglio, direttore del settimanale Diario e autore di un DVD intitolato «Uccidete la democrazia».
Il giornalista, romanziere e sceneggiatore ha utilizzato quella trasmissione per promuovere la vendita di questa sorta di film-documentario, nel quale si lanciano accuse di brogli che sarebbero stati - secondo lui - compiuti, nella notte dello spoglio elettorale, negli uffici del centro di elaborazione dati del Viminale, per modificare il risultato delle urne, in particolare manipolando il dato delle schede bianche e delle schede nulle a favore della Casa delle libertà.
È a tutti noto, signor Presidente, che questo è impossibile in quanto, come anche i colleghi penso sapranno, il Viminale non ha alcuna facoltà di gestire, contare schede elettorali o altri dati che abbiano rilievo nel processo elettorale, in quanto questo compito è affidato alle magistrature delle diverse circoscrizioni che, con canali e documenti a loro riservati, acquisiscono direttamente i dati dalle sessantamila sezioni elettorali d'Italia. Il Viminale si limita, quindi, a registrare e rendere noti, in maniera ufficiosa, i dati trasmessi dalle diverse prefetture, che hanno, comunque, carattere ufficioso sino a quando non siano state effettuate le proclamazioni dalle corti d'appello, in collegamento con la Corte di cassazione.
Un giornalista e romanziere come Deaglio, quindi, senza dubbio ha la libertà - che nessuno contesta, tantomeno io - di scrivere quello che vuole, di sostenere anche le tesi più fantasiose e sgangherate e, persino, di non tenere conto del richiamo, che pure è stato fatto ripetutamente, al rispetto dei dati della realtà quando si affrontano temi così delicati che chiamano in causa la legittimità delle istituzioni.
Ognuno, comunque, esercita il proprio ruolo come crede, assumendosene tutte le responsabilità. Quello che appare intollerabile, però, è che la televisione di Stato consenta a Deaglio di promuovere, con il suo DVD, anche il sospetto, fondato su presupposti palesemente sbagliati, che il Governo precedente e, in particolare, il ministro dell'interno Beppe Pisanu, la cui correttezza e lealtà istituzionale sono fuori discussione, abbiano operato nella notte dello scrutinio per alterare il risultato delle urne.
È ugualmente intollerabile che questa campagna mediatica sia alimentata da numerosi quotidiani. È una campagna che ha assunto toni e contenuti che richiedono una ferma messa a punto della questione, se è vero che Deaglio addirittura chiede, anzi, intima di rendere noti i dati elettorali che secondo la sua denuncia sarebbero stati «coperti» proprio dalla Camera dei deputati. Se quanto egli afferma fosse vero, questa Assemblea sarebbe illegittima.
Le chiedo, quindi, signor Presidente, un fermo intervento a tutela, innanzitutto, delle istituzioni, nell'interesse di tutti. Al tempo stesso, però, proprio per evitare che la polemica su questo DVD finisca con l'oscurare il problema vero, che non è ancora stato risolto, io le chiedo - e lo chiediamo tutti noi della Casa delle libertà, in sede di Giunta delle elezioni, della quale faccio parte - di rimuovere gli ostacoli che Pag. 78sono stati frapposti, sino a questo momento, all'unica verifica, nel rispetto delle procedure, dei precedenti e del buonsenso, che deve essere ancora iniziata: la verifica, a livello nazionale, delle schede bianche e nulle che sono a disposizione della Camera dei deputati. È un compito che la legge affida soltanto alla Giunta delle elezioni. Quindi, abbiamo il dovere di esercitarlo.
Non vorrei che, proprio per impedire questa verifica, che abbiamo sollecitato da mesi, sin dall'inizio della legislatura, siano alimentati veleni che inquinano la vita delle istituzioni, persino attraverso i servizi della televisione di Stato. Spetta a noi eliminarli e la via maestra, una volta denunciato l'uso che viene fatto di questo lavoro, frutto della fantasia di Deaglio, resta quella - lo ripeto - della verifica, a livello nazionale, delle schede bianche e nulle.
Lo abbiamo fatto in tempi rapidi, la scorsa legislatura; non vi è motivo al mondo per il quale non lo si debba fare oggi, a maggior ragione in presenza di un risultato elettorale che ha assegnato alla sinistra, ai colleghi dell'Unione, un premio di oltre 70 deputati, grazie ad un vantaggio dello 0,06 per cento sull'altro schieramento.
Quindi, è interesse di tutti fare chiarezza per giungere ad un punto fermo che rassereni tutti e che soprattutto rassereni il paese ed i cittadini senza consentire ad alcuno, dalla TV di Stato, di gettare fango sulle istituzioni.
PRESIDENTE. Deve concludere.
GREGORIO FONTANA. Quindi, procediamo subito ai controlli doverosi per fugare il dubbio che questo Parlamento, nella sua composizione, non rifletta la volontà popolare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
MARCO BOATO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, osservo un'antica abitudine parlamentare secondo la quale bisogna giungere in Assemblea all'inizio della seduta e rimanervi fino all'ultimo istante; ciò mi ha consentito di ascoltare - come ha sentito, senza interrompere e con rispetto - il collega Fontana, che però ha svolto un lungo intervento su un tema particolare. Non era una sollecitazione, ma un lungo intervento su un argomento che non era, ovviamente, all'ordine del giorno.
Mi limito ad osservare tale circostanza con assoluta pacatezza. Non posso, peraltro, giudicare la trasmissione cui il collega Fontana ha fatto riferimento ma, come lei sa, e sa anche il collega Fontana, esiste una Commissione parlamentare di vigilanza nella quale è ampiamente rappresentato il gruppo di appartenenza del collega Fontana. In quella sede, dunque, potrà essere posta la questione.
Quando noi, infatti, presentiamo agli uffici del sindacato ispettivo interrogazioni riguardanti le trasmissioni televisive, ci rispondono che non è competenza dell'Assemblea della Camera dibattere di tali argomenti ma che, semmai, ognuno di noi è rappresentato in quella Commissione, nella quale deve porre, per l'appunto, le questioni. Però, poiché il problema è stato posto e ci troviamo in una sede politica, non metterò, per così dire, la testa sotto la sabbia.
Quindi, la detta trasmissione cominciava alle 14,30; ebbene, alle 14,30 sono iniziate le comunicazioni del ministro Turco ed io ero presente in Assemblea per ascoltarle, sicché non ho avuto l'occasione di seguirla.
L'unica osservazione che, però, vorrei rivolgere al collega Fontana, se è ancora presente - e vedendolo, lo ringrazio di esserlo -, è che noi, per settimane e mesi, abbiamo sentito l'allora ancora in carica Presidente del Consiglio - sia pure uscente, però era ancora in carica - dichiarare, urbi et orbi, come si direbbe con linguaggio ecclesiale, che vi erano stati brogli elettorali. Urbi et orbi, in sede parlamentare, extraparlamentare, sui giornali, sulle televisioni, e via dicendo. Quindi, ritengo sia evidente chi ha iniziato Pag. 79a gettare fango; l'ha fatto, certo, senza limitarsi a chiedere che si verificasse che tutto fosse corretto.
Il collega Fontana, poc'anzi, ha invece insistentemente richiesto - e mi associo alla sua richiesta - che vi siano le opportune e doverose verifiche parlamentari sui risultati elettorali (Commenti del deputato Fontana).
Fontana è persona correttissima, ed è assolutamente corretto quanto ha chiesto, anche se egli sa bene come non sia questa la sede deputata ad effettuare tale verifica; semmai, devono effettuarla quanti, come lui, fanno parte della Giunta delle elezioni. Una dichiarazione pubblica di brogli elettorali, non presunti ma reali, dichiarati, l'ha fatta per primo, sistematicamente e dopo le elezioni, il Presidente del Consiglio dei ministri di allora. Peraltro, ha continuato e continua a farle anche oggi che è il leader del principale partito dell'opposizione. Perciò, questa materia è, per così dire, tornata indietro come un boomerang!
Non ritengo, tuttavia, che chi sostiene la tesi opposta abbia ragione; non è mio costume. Mio costume è verificare, sperimentare, valutare, giudicare, conoscere; ma, nel caso di specie, non sarei in grado di fare tutto ciò. Vi è stato, quella notte, sicuramente qualcosa di strano; l'allora ministro Pisanu, che è persona rispettabilissima, sa, che un ministro dell'interno il quale abbandona la sede del Ministero dell'interno in una notte come quella e si reca nella residenza privata del Presidente del Consiglio dei ministri è una cosa che non era ancora mai successa. Tutto il resto sono solo ipotesi da verificare, le une e le altre.
Avevo dichiarato che sarei stato brevissimo; sono stato un po' più lungo, come mi succede spesso, ma ringrazio dell'attenzione e ribadisco che la denuncia di brogli effettivamente verificatisi è stata fatta per la prima volta dall'allora Presidente del Consiglio, oggi leader dell'opposizione, Silvio Berlusconi. Lui ha innescato questa spirale ed esiste un unico modo per stroncarla: una verifica con gli strumenti parlamentari che il Parlamento ha a disposizione, attraverso la Giunta per le elezioni. La ringrazio, Presidente.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Della Vedova, se intende intervenire sullo stesso tema, non posso darle la parola perché non è consentito intervenire a più persone dello stesso gruppo.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Va bene, Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Fontana, per quanto concerne la questione da lei posta, la verifica dei poteri è un compito affidato dalla Costituzione in via esclusiva a ciascuna Camera. Sulla problematica da lei evidenziata è evidentemente competente la Commissione di vigilanza RAI. La Giunta delle elezioni della Camera, della quale lei fa parte, ha programmato in via autonoma i propri lavori e le proprie scadenze, e servizi giornalistici, ipotesi documentarie e quant'altro non intaccano tale autonomia.
La verifica dei poteri proseguirà esaminando le questioni che formalmente sono all'attenzione della Giunta delle elezioni. Ad ogni buon conto, riferirò la sua richiesta al Presidente della Camera.