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Sull'ordine dei lavori (ore 16,10).
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori per richiamare l'attenzione dell'Assemblea su un accadimento esterno, ma significativo per il paese, in ragione della situazione sociale che in questo momento stiamo vivendo relativamente alle vicende della nostra compagnia di bandiera.
Per venerdì prossimo 19 gennaio è stata dichiarata una mobilitazione, uno sciopero degli operai e del personale da parte di numerose sigle sindacali; secondo le dichiarazioni della Filt CGIL, si tratta di «uno sciopero devastante che corre il rischio di avere conseguenze per l'ordine pubblico».
Come voi sapete, colleghi, si tratta di una vicenda, quella dell'Alitalia, che in questo momento è in una fase abbastanza delicata; è stato emanato un bando per l'acquisto di una quota minima di almeno il 30,1 per cento di capitale di questa azienda, un bando che scadrà il 29 gennaio per accogliere le manifestazioni di interesse all'acquisto di questa azienda. Vi è una situazione di forte tensione tra Governo e sindacati: lettere dei sindacati ai ministri del Governo; lettere del ministro dei trasporti Bianchi alle sigle sindacali alle quali si raccomanda maggiore moderazione; accuse del sindacato al Governo di avere già definito in maniera occulta una strategia di svendita dell'azienda di aerotrasporto di bandiera; accuse, infine, rivolte al Governo da parte di altre sigle sindacali di non avere alcuna strategia: insomma, una situazione di grave difficoltà.
Peraltro, sull'imminente sciopero si è già pronunciata la Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, considerandolo una mobilitazione che non presenta i requisiti di legittimità, in quanto non vengono garantite le fasce di prestazione di servizio minime e non viene definita la durata (si è parlato, infatti, di sciopero ad oltranza). Quindi, a fronte di un'ipotesi di blocco completo del trasporto aereo in Italia a partire da venerdì fino a data indeterminata, è evidente che ci si trova dinanzi ad una situazione particolare: non vi è solo grande interesse per come si sta procedendo in questa fase, per così dire, di vendita di una parte della partecipazione pubblica in Alitalia - nel pieno rispetto, chiaramente, delle clausole, dei codici e della regolarità della cessione - ma ci troviamo infatti anche di fronte ad una situazione di difficoltà in ordine al trasporto pubblico e dinanzi, addirittura, per stessa ammissione dei sindacati, a difficoltà di ordine pubblico.
Chiaramente, di fronte alla certificazione di irregolarità dello sciopero, ci Pag. 4piacerebbe comprendere quali siano le intenzioni del Governo in particolare sulla possibilità di precettare o meno; ci interesserebbe avere al più presto, a questo punto - ed è quanto chiedo a nome del mio gruppo - una informativa del Governo su questa vicenda. La ringrazio Presidente.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Baldelli. Prendo atto che nessun altro collega desidera intervenire sulla questione da lei testé posta.
Naturalmente, riferirò al Presidente della Camera; è peraltro presente in aula il professore D'Andrea, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, il quale, a sua volta, si farà carico di comunicare al Governo la sua richiesta di informativa.
ANTONELLO SORO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONELLO SORO. Come credo lei abbia avuto modo di apprendere questa mattina, i carabinieri hanno accertato l'esistenza di ordigni esplosivi - e hanno poi provveduto, attraverso gli artificieri, a disinnescarli - in prossimità dell'abitazione del sottosegretario di Stato per la difesa, onorevole Emidio Casula, e, poche ore dopo, in prossimità dell'abitazione di un altro sottosegretario, questa volta per l'economia, onorevole Antonangelo Casula.
Noi non sappiamo, considerato che le notizie di stampa sono abbastanza asciutte, la natura degli ordigni e se siano già stati svolti accertamenti dalle autorità preposte. Tuttavia, conosciamo il contesto nel quale può verificarsi e attuarsi una grave intimidazione.
In questa fase, infatti, il sottosegretario Emidio Casula è impegnato in un'attività di cerniera in relazione alla questione aperta tra la regione Sardegna e lo Stato per la dismissione di aree attualmente in regime di servitù militare, che ha dato luogo a non poche discussioni nei territori interessati. Sappiamo che in questa azione delicata e difficile lo stesso onorevole Antonangelo Casula, sottosegretario per l'economia, è oggetto - come tutto il Governo - di attenzione da parte di movimenti che potrebbero essere animati da intenzioni violente.
In Sardegna sono stati accertati movimenti con finalità eversive, ancorché di dimensioni non estese e tuttavia capaci di mettere in essere misure violente e pericolose. Pensiamo che, al di là della solidarietà che noi tutti parlamentari sardi abbiamo espresso ai nostri colleghi con l'auspicio che possa farsi rapidamente chiarezza sugli obiettivi reali, sia necessario che il Governo riferisca in Parlamento nei tempi più rapidi possibili, per conoscere esattamente la natura di questi attentati, gli accertamenti, allo stato delle indagini, e le misure che il Governo avrà saputo attuare.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Soro. Anche in questo caso riferirò al Presidente della Camera la sua richiesta di un'informativa da parte del Governo sulla delicata questione da lei sottoposta all'attenzione dell'Assemblea.
GIUSEPPE MARIA REINA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE MARIA REINA. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, iniziamo i nostri lavori dopo la breve pausa natalizia proprio oggi, ma ieri è accaduto un incidente estremamente drammatico e straordinario nello stretto di Messina. Ci sono stati 4 morti e moltissimi feriti, alcuni dei quali versano in condizioni disperate.
Questa vicenda merita l'attenzione non solo del Parlamento, ma soprattutto del Governo per i tanti interrogativi che solleva, alcuni dei quali inquietanti. Gli organi d'informazione hanno dato abbastanza risalto anche al fatto che - dobbiamo ricordarlo quando parliamo di questi argomenti - tra Reggio e Messina, quotidianamente, si registra il passaggio di oltre 16 mila persone e di oltre 6.300 veicoli. Si tratta quindi di un'area densamente Pag. 5trafficata, per la quale non possono essere trascurate le condizioni di sicurezza. Siamo in un'area a rischio concreto, emergente, immediato.
Rispetto a questo, noi chiediamo che il Governo venga urgentemente a riferire in Parlamento e a chiarire meglio come intenda affrontare la situazione, che è estremamente preoccupante. Infatti, abbiamo tutti avuto modo di constatarne la gravità - aldilà delle parti che rappresentiamo all'interno di quest'aula - dalle dichiarazioni di tanti superstiti e tanti giovani, alcuni dei quali traumatizzati al punto che, dovendosi recare dall'altra parte, in un senso o nell'altro, per ragioni di studio e di lavoro, hanno il terrore di riprendere la stessa via per mare.
Non voglio affrontare adesso altre questioni, che magari potranno esserlo nel momento in cui il Governo verrà in aula a riferire sulla vicenda, però, ripeto, ritengo estremamente doveroso - e non solo perché questo incidente è accaduto nella parte meridionale del paese - che il Parlamento possa sentire il Governo su questa vicenda.
Ora mi corre l'obbligo, come parlamentare - credo che su questo siamo tutti d'accordo -, di esprimere le nostre più sentite e sincere condoglianze alle famiglie delle quattro persone morte, che sono il comandante, il capo macchinista, il motorista e il marinaio dell'aliscafo delle Ferrovie dello Stato.
PRESIDENTE. Ovviamente, la Presidenza si associa alle espressioni di cordoglio rivolte ai familiari delle vittime coinvolte in questo grave incidente.
AURELIO SALVATORE MISITI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, anch'io mi unisco all'onorevole Reina e alla Presidenza nell'esprimere le condoglianze alle famiglie dei quattro operatori delle Ferrovie dello Stato, morti nel tragico incidente e per rivolgere altresì gli auguri ai feriti, alcuni gravissimi, che sono ricoverati in ospedale.
Credo sia necessaria un'informativa al Parlamento non solo sulla dinamica dell'incidente, ma anche sui provvedimenti concreti che il Governo intende adottare, non solo a breve periodo, ma anche a medio e lungo termine. Infatti, lo stretto di Messina lo si passa longitudinalmente ormai solo con il pilota ed il numero di grandi navi che lo attraversano è destinato ad aumentare, perché è prevedibile che nei prossimi anni si raddoppi o addirittura si triplichi (nel prossimo decennio) il passaggio delle grandi navi che vanno dal Canale di Suez verso il porto di Gioia Tauro. Queste navi attraversano uno stretto molto trafficato, che ortogonalmente è invece percorso ogni tre minuti circa da un natante, che va dalla riva calabrese a quella siciliana, e viceversa. Quindi, essendovi in quella parte di mare un traffico enorme, giustamente tutti i sindacati sono preoccupati che questi incidenti possano ripetersi nel prossimo periodo, sempre con gravi pericoli, che crescono giornalmente, settimanalmente e mensilmente.
Credo quindi che sia urgentissimo che il Governo venga qui a riferire, sia sulla dinamica dell'incidente, sia sui provvedimenti che intende adottare al fine di eliminare rischi di tal natura.
GIUSEPPE FALLICA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FALLICA. Mi associo, signor Presidente, alla richiesta avanzata poc'anzi dall'onorevole Reina, con la quale si chiede un'immediata informativa da parte del Governo sulla tragedia avvenuta nello Stretto di Messina. Tutti stiamo infatti aspettando di conoscere la dinamica di questo incidente, per capire cosa sia successo con questo sistema VTS, che controlla tutto il traffico della navigazione nello stretto.Pag. 6
Come ha detto anche l'onorevole Misiti, oltre al traffico continuo dei traghetti delle compagnie private e di quelli delle Ferrovie dello Stato, c'è un grande flusso di mercantili e di navi di tutti i cabotaggi, che transitano continuamente da nord a sud, contemporaneamente al transito delle merci e dei passeggeri da Messina verso Reggio Calabria o da Messina verso Villa San Giovanni.
Al di là dell'aspetto tecnico, in merito al quale attendiamo una informativa urgente da parte del Governo, desidero esprimere, anche a nome del gruppo di Forza Italia, le più sentite e profonde condoglianze ai familiari delle vittime.
È giusto anche sottolineare che, obiettivamente, i soccorsi sono giunti in modo celere, tenendo anche conto del fatto che per fare arrivare i battelli di soccorso via mare occorre un tempo maggiore di quello necessario a far giungere i mezzi di soccorso su strada. Come ripeto, è giusto sottolinearlo.
VITO LI CAUSI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VITO LI CAUSI. Signor Presidente, merita tutta la nostra attenzione il fatto che nello stretto di Messina - area molto trafficata e, quindi, a rischio - ieri sia accaduta questa grave disgrazia, che ha causato quattro morti e numerosi feriti. A nome del gruppo Popolari-Udeur esprimo profondo cordoglio per le vittime e tutta la nostra solidarietà ai feriti che, in questo momento, sono ricoverati negli ospedali di Reggio Calabria e di Messina. Ritengo che il Governo debba porre massima attenzione a questo episodio non soltanto per accertare i fatti, ma anche per evitare che simili disgrazie si verifichino nuovamente, adottando provvedimenti utili e, senz'altro, necessari.
FRANCESCO PIRO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PIRO. Signor Presidente, la sciagura avvenuta ieri nello stretto di Messina avrebbe potuto avere conseguenze ancor più drammatiche, terribilmente drammatiche, se soltanto l'impatto tra la nave portacontainer e l'aliscafo fosse avvenuto in un modo diverso. Tutto ciò ripropone una questione che da tempo interessa l'area dello stretto. L'incremento del traffico è dovuto sia all'aumento dei transiti, sia alla stazza delle navi di passaggio provenienti o dirette a Gioia Tauro. Questa circostanza, indubbiamente, provoca una congestione dello stretto, in alcuni momenti assai elevata.
Quindi, oltre ad esprimere il cordoglio e il dolore per le vittime e la nostra solidarietà alle famiglie e a tutti i feriti - ai quali rivolgiamo l'auspicio di pronta guarigione - credo sia necessario porsi con fermezza e considerare nelle giuste dimensioni la problematica di una regolamentazione più puntuale e più severa del traffico nello stretto di Messina. Accanto a questo, è necessario anche considerare il problema dell'adeguamento tecnologico, con riferimento sia alle strutture portuali, in particolare quelle di Messina, sia alle strutture di controllo. È davvero assai difficile immaginare come, nell'anno 2007, possa avvenire, quasi in pieno giorno e in un momento in cui il mare non era mosso, una tragedia di queste dimensioni. Credo che il Governo e anche il Parlamento dovranno fornire le giuste risposte, in modo da evitare che tragedie come quella accaduta ieri possano verificarsi ancora.
PRESIDENTE. La Presidenza, ovviamente, avvierà i necessari contatti con il Governo per dare seguito alla richiesta avanzata dagli onorevoli Reina, Misiti, Fallica, Li Causi e Piro - anche a nome dei rispettivi gruppi parlamentari - relativamente ad un'informativa urgente da parte del Governo sulla tragedia avvenuta nello stretto di Messina.
DONATELLA PORETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. Intervengo in merito alla pubblicazione nella Gazzetta Pag. 7Ufficiale di ieri della nuova ordinanza sulla tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani. I nostri amici a quattro zampe sono definiti aggressivi per razza e, per questo, possono essere soppressi e devono circolare con musuerola e guinzaglio: è un'ordinanza in cui si mette la razza al centro della criminalizzazione. Occorrerebbe, invece, guardare ad illuminanti esperienze che ci vengono, per esempio, dalla California, dove si scrive e si legifera sostenendo che è illegale fare leggi, a livello di città e di contee, il cui oggetto siano le razze dei cani.
Per mio conto, preannunzio fin da oggi che non rispetterò questa legge, ritenendola ingiusta, e che al mio pit bull Leon - che sarà al mio fianco, ovviamente al guinzaglio, accanto al passeggino con mia figlia di dieci mesi - non apporrò alcun ulteriore strumento di tortura come la museruola.
PRESIDENTE. Onorevole Poretti, mi scuso, ma questo non è un intervento attinente all'ordine dei lavori: si tratta di una valutazione di carattere politico. Dovrebbe svolgere questo genere di intervento a fine seduta.
DONATELLA PORETTI. Esattamente come i colleghi che mi hanno preceduto, che non sono intervenuti in merito all'ordine dei lavori, intervengo su quella che ritengo sia un'emergenza...
PRESIDENTE. Mi perdoni, onorevole Poretti. La richiesta di un'informativa urgente è una questione che attiene all'ordine dei lavori, mentre non lo è una valutazione politica relativa ad un decreto. Di conseguenza, dovrebbe svolgere questo intervento alla fine della seduta.
DONATELLA PORETTI. La museruola la metto io perché la razza umana è quella pericolosa (Le deputate Poretti e Francescato avvicinano al viso una museruola)...
PRESIDENTE. Onorevoli Poretti e Francescato, per cortesia, evitiamo di portare avanti questo genere di manifestazioni all'interno dell'aula perché sapete che non sono consentite! È consentito a tutti di esprimere le proprie opinioni, ma questi non sono interventi che attengono all'ordine dei lavori.
DONATELLA PORETTI. Quelli di prima sì!
PRESIDENTE. Eventualmente, potremmo riprendere questa discussione al termine della seduta, come previsto dal regolamento della Camera.
GRAZIA FRANCESCATO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Se intende intervenire sullo stesso argomento, non posso darle la parola.
GRAZIA FRANCESCATO. Scusi, lei interpreta il mio pensiero prima che io lo abbia esplicitato?
PRESIDENTE. Prego, onorevole Francescato, ha facoltà di parlare.
GRAZIA FRANCESCATO. Mi tolgo la musuerola per dire due cose. In primo luogo, anch'io mi unisco, a nome dei deputati del gruppo dei Verdi, alle condoglianze per le vittime dell'incidente di ieri nello stretto di Messina, una terra a me particolarmente cara perché sono stata consigliere comunale di Villa San Giovanni per due anni e mezzo. Mi fermo alle condoglianze e alla tristezza per queste morti perché penso che il discorso, pur legittimo, sui trasporti non vada svolto oggi (La deputata Poretti avvicina al viso una museruola)...
PRESIDENTE. Onorevole Poretti, per cortesia...
GRAZIA FRANCESCATO. Oggi è il giorno del rispetto e delle condoglianze, mentre la discussione sui trasporti verrà svolta a tempo debito. Per quello che riguarda la collega Poretti, vorrei esprimere il mio sostegno al suo intervento: chi Pag. 8ha detto che questo non sia un problema di stretta attualità e attinente all'ordine dei lavori? Faccio presente che non è un problema apparentemente minore perché è un segnale del livello di civiltà complessiva del nostro paese. È un problema che interessa 7 milioni di persone - tanti sono i proprietari di cani - più 800 mila cani inselvatichiti, che vagano nel nostro territorio e mettono a rischio la nostra incolumità. Vorrei far presente - in questo caso, come rappresentante del gruppo dei Verdi, condivido assolutamente l'intervento della nostra collega Poretti - che anche noi riteniamo che nell'ordinanza del ministro Turco ci siano degli aspetti positivi (per esempio, il divieto di qualsiasi tortura fatta agli animali), ma riteniamo anche che l'approccio globale sia culturalmente obsoleto. È arrivato il momento di dire con grande chiarezza che non sono i cani ad essere pericolosi ma i loro padroni, che le vere bestie in qualche caso sono gli esseri umani. Quindi, sarà il caso, insieme alle associazioni animaliste, di fare un approfondimento di questo tema, che, ripeto, è solo apparentemente minore, perché è un segnale della civiltà complessiva di questo paese: ci rimettiamo le museruole e stiamo zitte.
PRESIDENTE. Nessuno ha chiesto alle onorevoli Poretti e Francescato di non intervenire. Evitiamo di fare polemiche su tale questione perché stiamo semplicemente facendo rispettare quanto previsto dal regolamento della Camera. Peraltro è possibile presentare atti di sindacato ispettivo sull'argomento, atteso che tale facoltà rientra tra le competenze di ogni singolo parlamentare. Voi sapete che le questioni politiche attengono ad interventi che vengono svolti, di norma, al termine della seduta e che quando si parla sull'ordine dei lavori non si affrontano questioni di carattere politico.
MARCO ZACCHERA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO ZACCHERA. Signor Presidente, per venerdì è stata preannunziata la definitiva decisione del Governo in merito all'eventuale autorizzazione agli Stati Uniti di allargare l'attuale base di Vicenza, presso l'aeroporto Dal Molin.
Intervengo sull'ordine dei lavori perché ritengo veramente grave che il Parlamento, prima di questa decisione, non disponga di ulteriori informazioni in merito. Infatti, dopo che il consiglio comunale di Vicenza, il sindaco di Vicenza, nonché la regione Veneto hanno espresso in proposito parere favorevole, dopo che il precedente Governo aveva raggiunto un accordo con gli Stati Uniti in tal senso e dopo aver appreso dai giornali che nei giorni scorsi l'attuale Governo pensava di non concedere questa autorizzazione, ritengo che l'Esecutivo debba riferire al Parlamento sulla questione. Tra l'altro, il ministro D'Alema non può continuare ad affermare di essere equidistante con tutti, occorre dimostrarlo con i fatti.
DONATELLA PORETTI. C'entra questo con l'ordine dei lavori?
MARCO ZACCHERA. Occorre che il Governo mantenga gli impegni assunti. Chiedo alla Presidenza di invitare il Governo a riferire al Parlamento per spiegare, eventualmente, i motivi per cui non intende più autorizzare tale ampliamento.
Tornando all'incidente verificatosi nello stretto di Messina, vorrei sottolineare che anche il gruppo di Alleanza Nazionale esprime con serietà le proprie condoglianze ai parenti delle vittime. Ricordo inoltre che alcune scelte strategiche riguardanti lo stretto di Messina sono di attualità; si fa presto a dire che non si intende più realizzare il ponte sullo stretto, ma appare evidente che alcune decisioni debbono essere necessariamente assunte.
PRESIDENTE. Anche su questa richiesta di informativa urgente da parte del Governo, la Presidenza avvierà i necessari contatti.Pag. 9
Ha chiesto di parlare il sottosegretario D'Andrea. Ne ha facoltà.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, intervengo innanzitutto per associarmi, a nome del Governo, al cordoglio per le vittime dell'incidente occorso nello stretto di Messina e poi per affermare in proposito che il ministro dei trasporti - presente sul posto - ha dato la sua disponibilità a riferire al Parlamento, nella giornata di domani, con gli orari e le modalità che saranno concordate.
Inoltre, per quanto riguarda l'inquietante questione riguardante gli atti di intimidazione compiuti in Sardegna nei confronti dei due nostri colleghi sottosegretari, ai quali esprimo la mia solidarietà, preciso che il viceministro dell'interno Minniti è in attesa di concordare con la Presidenza l'orario nel quale si ritiene più opportuno svolgere la relativa informativa, sempre nella giornata di domani.
Per le altre due questioni, ci riserviamo di far conoscere al più presto le modalità per soddisfare le richieste avanzate.
ANTONIO ROTONDO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO ROTONDO. Signor Presidente, intervengo perché mi giungono notizie di situazioni di tensione che, in questo momento, si stanno vivendo nell'area del petrolchimico di Siracusa-Priolo.
Questa mattina era stata indetta una manifestazione dei lavoratori della Syndial e Polimeri Europa per protestare contro il mancato avvio dell'accordo di programma per la chimica, un accordo di programma siglato il 21 dicembre 2005 che, ad oggi, non ha visto attuato nessuno degli interventi annunciati.
Anzi, dobbiamo dire che purtroppo le cose che sono state fatte...
PRESIDENTE. Onorevole Rotondo, mi perdoni, ma questo non mi sembra un intervento sull'ordine dei lavori. C'è una richiesta specifica che attiene all'ordine dei lavori?
ANTONIO ROTONDO. Sì, c'è una richiesta specifica al Governo di intervenire al più presto.
Le ripeto, ci sono momenti di tensione: è stata occupata la direzione delle aziende e i lavoratori stanno bloccando anche il traffico; quindi, ritengo che il Governo dovrebbe, al più presto, aprire un tavolo di lavoro, attorno al quale dovrebbero sedersi i sottoscrittori dell'accordo di programma per far cessare questo momento difficile che vivono i lavoratori dell'area.
PRESIDENTE. Sono costretta a richiamare i colleghi sul fatto che le questioni sollevate dovrebbero, più propriamente, essere prospettate con atti di sindacato ispettivo; quindi, dovremmo evitare di utilizzare interventi sull'ordine dei lavori per portare avanti iniziative di carattere diverso.