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Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni (ore 16).
(Iniziative per il riconoscimento di un indennizzo a favore dei cittadini che hanno subito danni a seguito dell'assunzione del talidomide - n. 3-00025)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Antonio Gaglione, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Pag. 27Bellillo n. 3-00025 (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 4).
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, onorevole Bellillo, con riferimento alla difficile situazione personale dei quarantatré soggetti affetti da sindrome da talidomide, rappresentata nell'interrogazione in esame, si precisa che il Ministero della salute sta predisponendo il provvedimento di modifica del precedente decreto del 28 maggio del 1999, n. 329, attualmente all'esame della commissione dei livelli essenziali di assistenza, per l'inserimento di tale sindrome tra le malattie croniche ed invalidanti, con conseguente diritto per tutti i soggetti che ne sono affetti all'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria, come previsto dall'articolo 3, comma 2, del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, che ha anche previsto l'inclusione dei soggetti affetti da sindrome da talidomide tra coloro che, una volta riconosciuta l'indennità di accompagnamento o di comunicazione, saranno esonerati da ogni visita medica finalizzata all'accertamento della permanenza della minorazione civile o dell'handicap.
Non si può, inoltre, non concordare sull'opportunità di iniziative parlamentari mirate a riconoscere a questi soggetti, il cui numero peraltro è molto limitato, un indennizzo che è già stato riconosciuto a favore di altri soggetti colpiti da gravi patologie, emotrasfusi e danneggiati da vaccinazioni obbligatorie. Mi auguro, fra l'altro, di incontrare quanto prima questi soggetti per definire i tempi e le metodologie del risarcimento. Un tale riconoscimento è certamente in linea con i principi solidaristici che devono essere di riferimento per il servizio sanitario pubblico, consentendo così di alleviare, almeno da un punto di vista economico, le dolorose condizioni di vita di chi è stato vittima di gravissimi effetti da somministrazione farmacologia.
Deve, tuttavia, essere ricordato che qualsiasi iniziativa in tal senso, anche se legittima ed ispirata da un senso di civile giustizia, non può prescindere da una specifica ed adeguata copertura finanziaria da parte del Ministero dell'economia e delle finanze. Con questa premessa, si conferma la disponibilità del Ministero della salute per il buon esito dell'iniziativa richiesta con l'interrogazione in esame.
PRESIDENTE. La deputata Bellillo ha facoltà di replicare.
KATIA BELLILLO. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Gaglione. Stiamo parlando - è vero - di un gruppo ristretto di soggetti interessati, ma si tratta di persone che hanno subito un danno gravissimo.
Purtroppo, la sindrome da talidomide è dovuta al fatto che è stata permessa la vendita di un farmaco introdotto nel mercato tedesco ed esteso a tutta l'Europa, e dobbiamo ricordare che, negli anni Cinquanta, vi sono stati molti casi di bambini nati con diverse malformazioni.
Parliamo di uomini e di donne che hanno subito una ingiustizia terribile. Purtroppo, mentre negli altri paesi - in Germania, in Inghilterra, in Svezia - , sotto la spinta potente della pubblica opinione e della stampa, le industrie farmaceutiche responsabili sono state costrette a riconoscere a ciascun bambino talidomidico un indennizzo e un vitalizio adeguati a garantire quanto indispensabile per la propria sopravvivenza (parliamo di persone che sono nate senza arti: senza gambe, senza braccia, spesso senza nessuno dei quattro arti), in Italia non è stato fatto nulla. Abbiamo dovuto aspettare anni ed anni; finalmente è arrivata la legge 3 febbraio 2006 n. 27, ricordata anche dal sottosegretario, che però è stato un riconoscimento tardivo e non ha cambiato la vita dei cittadini interessati, perché i loro problemi sono molti ed irrisolti.
Comunque la ringrazio, soprattutto per la disponibilità manifestata ad incontrare l'associazione, che tra l'altro, anche in passato, ha avuto rapporti con la stessa ministro Turco e con tanti altri parlamentari. È importante discuterne con loro e Pag. 28cercare di riconoscere l'esistenza di un dolo di cui sono stati vittime questi cittadini, che necessitano che venga fatta giustizia.
Mi auguro che nel corso del dibattito per l'approvazione della legge finanziaria si possa lavorare insieme, anche con la Commissione competente (so che il Presidente della Camera ha già informato l'associazione, che ha inviato la documentazione a tutti i deputati della Commissione competente, al fine di discutere anche di tale questione) ; mi auguro che finalmente questo Governo riesca a fare giustizia e a dare riconoscimento a chi purtroppo - senza volerlo, ovviamente - ha subito le speculazioni delle industrie farmaceutiche, scontando anche le conseguenze del fatto che lo Stato italiano in tutti questi anni non è stato all'altezza di proteggere questi cittadini. La ringrazio, sottosegretario.